PPE.Atti XI PREISTORIA E PROTOSTORIA IN ETRURIA Paesaggi cerimoniali Ricerche e scavi ATTI DELL’UNDICESIMO INCONTRO DI STUDI CENTRO STUDI DI PREISTORIA E ARCHEOLOGIA Milano
PPE.Atti XI
PREISTORIA E PROTOSTORIA IN ETRURIA
Paesaggi cerimonialiRicerche e scavi
ATTI DELL’UNDICESIMO INCONTRO DI STUDI
CENTRO STUDI DI PREISTORIA E ARCHEOLOGIAMilano
PREISTORIA E PROTOSTORIA IN ETRURIA
ATTI DELL’UNDICESIMO INCONTRO DI STUDI
Paesaggi cerimonialiRicerche e scavi
volume II
Centro Studi di Preistoria e ArcheologiaMilano
Atti dell’Undicesimo Incontro di StudiValentano (VT) – Pitigliano (GR), 14-16 Settembre 2012
Paesaggi cerimonialiRicerche e scavi
a cura di Nuccia Negroni Catacchio
In copertina disegno di Ercole Negroni
ISBN 978889435520
© 2014 by Centro Studi di Preistoria e Archeologia – Onlus viale Lazio 26, 20135 Milano www.preistoriacsp.it
Tutti i diritti riservati
433
Aspetti cultuali di alcuni ipogei neolitici nella Puglia centrale1
Alfredo Geniola*Rocco Sanseverino*
Prima di tutto definiamo il quadro cronologico di riferimento che, nel nostro caso, è, per comodità convenzionale, la parte più avan-zata del Neolitico medio con proiezioni nel Neolitico superiore poi anche nell’Eneolitico iniziale, che talora, non senza ragione, è stato anche chiamato Subneolitico.
Però, contenendo questo un orizzonte avente una propria con-notazione storico-culturale distinta e definita, piuttosto si tratta di un Neolitico soprattutto conformato in maniera differente.
In più, è un periodo di notevole durata rispetto alle fasi prece-denti che occupa il IV millennio; anzi, stando alle datazioni radio-metriche calibrate, tocca da un lato lo scorcio del V e dall’altro l’affaccio al III. Pertanto meriterebbe una diversa denominazione.
Ad ogni modo in Puglia centrale ciò e la relativa caratterizza-zione cultuale sono del tutto evidenti.
Questa fisionomia stilistica deriva dalla spiccata tendenza delle manifestazioni riconosciute all’interno delle strutture ipogee, non solo per i ritrovamenti della cultura materiale (vasi dipinti, ele-menti di arte mobiliare come ciottoli dipinti e statuette, palchi di cervidi etc.) ma anche per i riferimenti a pratiche non utilitaristi-che quali la destinazione di alcuni ambienti e la deposizione e/o la frantumazione intenzionale di oggetti.
Inoltre nel caso particolare dell’ipogeo Manfredi (fig. 1.1-5) è stata riscontrata, all’interno del contesto faunistico, una netta pre-valenza delle specie selvatiche (cervidi) su quelle domestiche (fig. 1.5).
Il quadro culturale è dominato per lo più dalla facies meandro-spiralica o di Serra d’Alto (fig. 3.1-5,8) marcatore delle province meridionali a sud del fiume Ofanto (confine tra la provincia di Foggia e quelle meridionali), e in minor misura dalle facies mono-crome o di Diana-Bellavista a nord della regione in esame.
Com’è noto la cultura di Serra d’Alto (Geniola 1985, 1987) presenta una caratterizzazione autonoma assai evidente. Essa è contraddistinta da elementi vascolari a decorazione complessa, per lo più dipinta, che, partendo da partiti lineari, va acquisendo una sintassi in certa misura meandrica a vertice angolosi (fig. 3.2), ma anche di più a cerchi spiraliformi concentrici (fig. 3.3), che infine prevale. Tale indicatore diagnostico rappresenta più chiara-
* Preistoria e Protostoria europea, Scuola di Specializzazione in Beni Ar-cheologici, Università degli Studi di Bari.
1 Ringraziamo Giuseppe De Tullio e Giuseppe Zaccaro per la realizzazione rispettivamente delle immagini e dei grafici.
Aspetti cultuali di alcuni ipogei neolitici nella Puglia centrale
435
mente l’aspetto distintivo del Neolitico maturo di un definito am-bito regionale (Geniola, Sanseverino c.s.), che è quello situato sul versante adriatico meridionale: precisamente corrispondente alla provincia di Bari.
Per l’occasione estrapoliamo da un contesto spaziale, che rite-niamo generale in Italia sud-orientale, alcuni siti e aree indagati con scavi sistematici e controllati perciò direttamente.
D’altronde nell’areale in questione questo tipo di profili duran-te il Neolitico maturo (Geniola, Sanseverino 2012) è diffusissimo, anzi va infoltendosi con le ricerche recenti e attraverso la revisione di quelle precedenti.
Si pensi alla Grotta dei Cervi di Porto Badisco (Graziosi 1980), alla Grotta Pacelli di Castellana (Striccoli 1988) (fig. 3.2) o anche allo strato corrispondente al Pulo di Molfetta (Mosso 1910), tanto per citare alcuni dei casi più eclatanti.
Per i motivi, che abbiamo indicato sopra, puntiamo l’attenzio-ne sui siti di Santa Barbara presso Polignano a Mare (Geniola 1984; 1987; 1998; Geniola, Sanseverino 2010; 2012) (fig. 1.1-5) e su quelli a sud e a nord di Torre a Mare (BA): soprattutto all’ipo-geo Manfredi e a quelli di Cala Colombo (Geniola 1976, 1984) (fig. 2.1-3) e di Cala Scizzo (Geniola 1984; Geniola, Tunzi 1980) (fig. 2.4-6).
Questi paesaggi cultuali, che ancora oggi mostrano una certa intrinseca suggestività naturale, ospitano insediamenti inquadra-bili nel Neolitico maturo, i quali ricalcano l’ubicazione di frequen-tazioni neolitiche più arcaiche.
Il nuovo tipo di insediamento risulta marcatamente differenziato.Infatti entro il loro circuito i caratteri salienti sono determina-
ti dalla predilezione per ambienti sotterranei, che sono in qual-che caso naturali come la cavità carsica presente a Santa Barbara, ma più spesso sono ipogei artificiali. In particolare questi ultimi presentano depositi e stratigrafie chiuse, vale a dire risalenti esclusivamente al periodo indicato. La diagnosi tipologica e cro-nologica, come detto, poggia per la maggior parte prevalente-mente sugli elementi vascolari meandro-spiralici Serra d’Alto, ma ingloba chiaramente quelli monocromi Diana e Bellavista, arriva a toccare talora quelli subneolitici (Geniola, Sanseverino 2010; 2012).
Fra tutti questi monumenti scegliamo l’ipogeo Manfredi (fig. 1.1-5, fig. 3.1,3), peraltro ben noto, ma ora esplorato inte-gralmente.
L’ipogeo è compreso dentro l’area dell’insediamento capanni-
1. Planimetria schematica del sito di Santa Barbara (Polignano a Mare, BA); planimetria e sezione dell’Ipogeo Manfredi (1); dromos, fossato e ingresso all’ipogeo (2); interno della camera posteriore (3); particolare del fossato antico e del dromos d’accesso all’ipogeo (4); cranio e palco di Capreolus rinvenuto all’interno della struttura ipogea (5).
Aspetti cultuali di alcuni ipogei neolitici nella Puglia centrale
437
colo più antico (Neolitico antico e medio): va annoverato fra i molti altri che si aprono nei fossati perimetrali del villaggio arcaico (fig. 1.1).
Vi si osserva una prevalenza significativa di cervidi non solo negli ambienti sotterranei, ma anche nel dromos di accesso e nelle parti laterali rifrequentate della trincea-fossato (fig. 1.1). Entro questo tipo di faune statisticamente sono principalmente attestati caprioli in età giovanile, di cui vengono selezionati i crani con le corna (fig. 1.5): essi, per la loro parte, indicano procedure rituali stagionali; inoltre la distribuzione percentuale del rapporto tra faune selvatiche (insieme ai cervidi, che rappresentano da soli cir-ca il 65% del totale, anche altri animali) e quelle domestiche è rovesciato a favore delle prime in controtendenza rispetto alla composizione consueta nel villaggio capannicolo più antico esi-stente nello stesso luogo.
Mucchietti di patelle, specie negli annessi esterni, confermano il dato. A livello malacologico va segnalata la più rada e, nonostan-te questo, significativa comparsa dello Spondylus gaederopus, che nell’insieme appare anche negli ipogei presso Torre a Mare.
Di per sé sembra inconfutabile la distorsione in senso non uti-litaristico ovvero francamente rituale.
Prima di passare oltre soffermiamoci a constatare la prosecu-zione dell’uso dell’ipogeismo nella preistoria successiva, sebbene in genere con una decisa sterzata in senso funerario. Bisogna ag-giungere però che la cultualità funeraria è già presente nello strato superiore sia a Cala Colombo sia a Cala Scizzo.
L’ipogeo Manfredi invece è esclusivamente contrassegnato da una ritualità complessa ma indifferenziata. Viceversa tale compor-tamento è rispecchiato anche nello strato inferiore degli altri ipo-gei menzionati. Infatti a Cala Colombo è attestato un particolare rito forse agrario in una sepoltura in fossa del livello V. E anche a Cala Scizzo è presente un dovizioso culto agrario con una grande quantità di macine rotte poste di fronte al recinto infossato del retro grotta (fig. 2.4), formato da stele calcaree disposte attorno a un grande focolare acceso e riacceso più volte. Inoltre ivi sul bor-do di accesso all’esterno delle stele erano deposte due ciottoli di-pinti (fig. 3.9); alla base di quelle al fondo della cerchia era depo-sta una testina antropomorfa (fig. 3.7).
L’ipogeo Manfredi aveva in origine un portello litico di chiusu-ra, che fu successivamente demolito quando ancora il monumento era frequentato, infatti risulta praticato nel riempimento. Questo evento non compromise né l’accessibilità né la probabile pratica-
2. Panoramica del sito (ora costiero) dell’ipogeo di Cala Colombo (Torre a Mare, BA) (1); planimetria e sezione dell’ipogeo di Cala Colombo (2); particolare del dromos e dello spazio anteriore all’ambiente interno (3); particolare interno dell’ipogeo di Cala Scizzo (Torre a Mare, BA) (4); panoramica del sito (anch’esso ora costiero) dell’ipogeo di Cala Scizzo (5); planimetria e sezione della struttura ipogea di Cala Scizzo (6).
Alfredo Geniola - Rocco Sanseverino
438
bilità sia del vestibolo sia della camera posteriore e, del pari, del corridoio di collegamento tra loro.
Dobbiamo pensare che il dromos (fig. 1.1,2,4) fosse stato realiz-zato in modo da poter liberare il fronte interno del fossato già esi-stete in tempi precedenti, sul quale aprire un fornice, necessario per cominciare a costruire il monumento sotterraneo. La rampa stessa (fig. 1.4) andò soggetta a svariate manipolazioni. Il tutto in-duce a sospettare che le stesse procedure di strutturazione iniziale obbedissero a motivazioni rituali. In fin dei conti è l’insieme monu-mentale in sé a suggerircelo. D’altra parte la conferma la si perce-pisce nell’esame delle molteplici articolazioni stratigrafiche. Infatti esse sono probabilmente la risultante di successivi e periodici riat-tamenti e utilizzazioni, che non possono ritenersi interamente ese-guiti per motivi pratici. Indicatori di questa connotazione rituale sono le dispersioni di frammenti riconducibili a forme vascolari depositate nelle camere ipogee (fig. 1.3). Peraltro quindi non si può escludere un loro disfacimento e/o mutilazione intenzionale.
Inoltre sul dromos è stata raccolta una grande quantità di fram-menti ceramici, non utilizzabili per una quale che sia reintegrazio-ne morfologica. In più la quantità di materiali repertati è così nu-merosa da far ipotizzare innanzitutto una frequentazione prolun-gata nel tempo e riti assai complessi, nonché reiterati a ripetizione.
Ultimamente sul lato meridionale del fossato è stata individua-ta una fossa circolare, ricavata alla sua base e coperta da un tumu-lo litico. Fra l’altro il ricorso a piccoli tumuli, questa volta funera-ri, è documentato specialmente nella zona meridionale dell’inse-diamento.
Aggiungiamo che nella fossa in questione è presente una fauna più varia, ma ancora depezzata intenzionalmente. Insieme ad essa una serie di vasetti di piccole dimensioni, che, stando a quel che sappiamo a tutt’oggi, non si connettono con le forme dislocate sulla direttrice ipogeo-dromos.
Per cui si è autorizzati a ritenere tale struttura indipendente. Tuttavia non possiamo sottacere che questo contesto, oltretutto, potrebbe avere implicazioni cronologiche, sia pur relative.
In ogni caso la quantità dei reperti nell’ambito degli ipogei qui, come anche in quelli di Cala Colombo e di Cala Scizzo che, per quanto recenziori, appartengono pur sempre alla medesima facies, è paragonabile alle percentuali repertate nei contesti abitativi. Ciò a dimostrazione della grande capacità di polarizzazione delle co-munità, frequentatrici di questi insediamenti cultuali.
Come in questi ultimi (di cui per ora tuttavia non esiste traccia
3. Forme vascolari dello stile meandro-spiralico o di Serra d’Alto da: Ipogeo Manfredi (Santa Barbara, Polignano a Mare, BA) (1); Grotta Pacelli (Castellana Grotte, BA) (2); Grotta di Sancta Bàrbera (Santa Barbara, Polignano a Mare, BA) (3); Cala Colombo (Torre a Mare, BA) (4 e 5); Cala Scizzo (Torre a Mare, BA) (8); Mestolo fittile, Cala Colombo (6); testina femminile in argilla, Cala Scizzo (7); ciottolo dipinto, Cala Scizzo (9).
Alfredo Geniola - Rocco Sanseverino
440
negli insediamenti esaminati) è attestata una grande quantità di materie prime e di oggetti, provenienti da località anche notevol-mente distanti: selce garganica, ossidiana eoliana, pietre dure dalla Calabria e da aree liguro-piemontesi.
Risultano peraltro selezionate alcune lunghe lame silicee e sfe-roidi calcarei: le prime meno frequenti; i secondi numerosi.
Per finire riflettiamo sui caratteri tecnologici, morfologici, tet-tonici, decorativi, stilistici ecc., in una parola tipologici, della cera-mica Serra d’Alto, che trovano ora negli insediamenti considerati un ulteriore e fondamentale punto di riferimento. In essa vi è una tendenza a fissare degli aspetti, per così dire, canonici. Difatti nel panorama storico-culturale considerato è evidente la rilevanza della componente simbolica. A riguardo si pensi al collegamento degli stilemi ceramici con i caratteri e le articolazioni delle pitture di Porto Badisco.
Aspetti cultuali di alcuni ipogei neolitici nella Puglia centrale
441
Bibliografia
F. BiancoFiore 1967La necropoli eneolitica di Laterza, in Origini I, pp. 195-300.
a. Geniola 1976La comunità neolitica di Cala Colombo presso Torre a Mare (Bari), archeologia e cultura, in RivAntr LIX, pp. 189-275.
a. Geniola 1984Stratigrafia comparata delle grotte cultuali di Santa Barbara (Polignano a Mare – Ba) e di Cala Colombo e Cala Scizzo (Torre a Mare – Ba), in Preistoria e Protostoria della Puglia centrale, Atti della XXV Riun. Sc. IIPP, Firenze, pp. 279-295.
a. Geniola 1985Sul significato di alcuni aspetti dominanti nella civiltà di Serra d’Alto e suoi sviluppi nella Puglia centrale costiera, in Studi di Paletnologia in onore di Salvatore M. Puglisi, Fasano, pp. 753-766.
a. Geniola 1987La cultura di Serra D’Alto nella Puglia centrale, in Il Neolitico in Italia, Atti XXVI Riun. Sc. IIPP, Firenze, pp. 771-781.
a. Geniola 1998The Hypogea of Central Apulia, in Atti del XIII Congresso Internazionale di Scienze Preistoriche e Protostoriche, Sections 3, Forlì, pp. 317-324.
a. Geniola, F. radina 1989 La Preistoria, in F. Tateo (a cura di), Storia di Bari dalla Preistoria al mille, Bari, pp. 35-79.
a. Geniola, r. SanSeverino 2014a
Considerazioni culturali sull’aspetto Chiantinelle - Serracapriola (FG), in Il pieno sviluppo del Neolitico in Italia, Atti del Convegno, RivStLig LXXVII-LXXVIII (2011-12), pp. 505-510.
a. Geniola, r. SanSeverino 2014B
Elementi funerari nell’area centro-meridionale del sito di Santa Barbara (Polignano a Mare-Ba), in Il pieno sviluppo del Neolitico in Italia, Atti del Convegno, RivStLig LXXVII-LXXVIII (2011-20), pp. 283-288.
a. Geniola, r. SanSeverino 2010Osservazione sui rapporti tra il Tavoliere e la Puglia centrale durante il Neolitico, in Atti del XXX convegno nazionale sulla Preistoria, Protostoria, Storia della Daunia, San Severo, pp. 25-50.
a. Geniola, r. SanSeverino 2012 Aspetti del Neolitico maturo sulversante adriatico meridionale dell’Italia, in Rubricatum 5, pp. 413-418.
a. Geniola, a.M. Tunzi 1980Espressioni cultuali e d’arte nella Grotta di Cala Scizzo presso Torre a Mare (Bari), in RivScPr XXXV, 1-2, pp. 125-146.
P. GrazioSi 1980 Le pitture preistoriche della grotta di Porto Badisco, Firenze.
a. MoSSo 1910 La necropoli neolitica di Molfetta, Bari.
a. PalMa di ceSnola 1967Il Neolitico medio e superiore di S. Domino (Arcipelago delle Tremiti), in RivScPR XXII, pp. 349-391.
u. rellini 1925Matera. Scavi preistorici a Serra d’Alto, in NSc XX, pp. 257-295.
r. STriccoli 1988Le culture preistoriche di Grotta Pacelli (Castellana Grotte – Bari), Fasano di Brindisi.
T. ziMMerMann 2004A rich triple burial from Laterza, Italy: the emergence of early elites in the central Mediterranean, in Bilkent University, Department of Archaeology & History of Art, Newsletter 3, pp. 11-13.
Alfredo Geniola - Rocco Sanseverino
442
Riassunto / Abstract Gli insediamenti presi in considerazione in questo lavoro sono i seguenti: Santa Barbara presso Polignano a Mare (BA) più precisamente l’ipogeo Manfredi e gli ipogei di Cala Colombo e di Cala Scizzo di Torre a Mare, alla periferia sud di Bari. Questi siti si contraddistinguono per una inusuale monumentalità ar-chitettonica e contenuti decisamente rituali. Si tratta di insediamenti frequenta-ti grosso modo nel IV millennio e culturalmente rapportabili tra loro.
The settlements selected are Santa Barbara (Manfredi hypogeum) near Poligna-no a Mare (Bari) and Torre a Mare – Bari (Cala Colombo and Cala Scizzo hypo-gea). These sites show uncommon cultual monuments. The hypogea are Neo-lithic (IV millenium BC).
13
25
35
53
65
77
89
101
129
143
157
159
160
163
169
191
193
Volume IEtruria e Lazio
Paesaggi cerimoniali: la messa in scena dell’ideologia funerariaNuccia Negroni Catacchio
Discussione
I luoghi di culto dell’età del rame in ItaliaDaniela Cocchi Genick
Luoghi di culto e arte rupestre in siti particolari o lungo vie di comunicazioneRenata Grifoni Cremonesi
Alla ricerca degli spazi nascosti: cerimonie, riti e sacralità pubbliche e private in contesti domestici toscani del Neolitico e dell’età dei metalliLucia Sarti - Nicoletta Volante
Riflessioni sui paesaggi cerimoniali delle statue stele della LunigianaEmanuela Paribeni - Roberta Iardella - Ivo Tiscornia
La Grotta di Diana (Mulazzo, MS) Anna Maria Tosatti - Francesco Carrera
Rituali d’altura: il monte Amiata e l’inghiottitoio di Poggio La SassaiolaChristian Metta
Tombe a camera del Bronzo MedioRituali di deposizione e rituali di celebrazioneMatteo Aspesi - Giulia Pasquini
Dietro il sacro sigillo. Testimonianze dell’età del bronzo dal santuario rupestre di Demetra-Vei-Cerere a Macchia delle Valli (Vetralla, VT) Patrizia Petitti - Carlo Persiani - Anna Maria Conti
Discussione
Paesaggi cerimoniali e società: continuità e discontinuità delle forme del culto in Italia centrale alle soglie della svolta proto urbana (riassunto)Flavia Trucco - Vincenzo d’Ercole - Giorgia Francozzi - Claudio Cavazzuti
Discussione
I rapporti dei luoghi funerari e rituali-cultuali con le aree insediative nel Bronzo FInale. Considerazioni sui criteri di analisiRita Paola Guerzoni
I luoghi funerari e rituali-cultuali del Bronzo Finale in rapporto con le aree insediative in ambiti del versante medio-tirrenicoRita Paola Guerzoni - Giovanni Anselmi - Elisa Capuccella - Annarita Cataldo - Emanuel Di Pietro - Maria Francesca Gioia - Benedetta Martini - Gian Marco Volpi
Discussione
Considerazioni sulle aree rituali della valle del fiume FioraIl caso dell’Acropoli A delle Sparne Alessandro Zanini
Indice generale
209
211
231
233
234
245
263
269
281
301
315
333
347
351
363
385
Un luogo di culto sulla vetta del Monte Cimino alle soglie della svolta protourbana (riassunto)Barbara Barbaro - Andrea Cardarelli - Isabella Damiani - Francesco di Gennaro - Nicola Ialongo - Andrea Schiappelli - Flavia Trucco
Gli strumenti del rituale Una forma ceramica da Sorgenti della Nova: uso, significato, distribuzioneMassimo Cardosa
Discussione
Gli strumenti del rituale. Forme miniaturizzate dall’abitato di Sorgenti della Nova (Farnese, VT) (riassunto)Marco Romeo Pitone
Discussione
Lo spazio mentale del “maschile” a confronto: Verucchio e Veio spunti di riflessioneGiorgia Di Lorenzo
Le indagini archeologiche 2003-2007 nella stipe etrusca del Lago degli Idoli sul monte FalteronaLuca Fedeli
Paesaggio cerimoniale e senso di appartenenzaIl “complesso monumentale” di TarquiniaMaria Bonghi Jovino
Le fortificazioni di Fidenae e il culto dei LariAngelo Amoroso - Francesco di Gennaro
Un paesaggio sacro del Latium vetus: l’evidenza archeologica e storicaAnna De Santis
Volume II Aree di confronto
Paesaggi del culto nelle Alpi centro-orientaliFranco Marzatico
Rocce a coppelle, elementi di un paesaggio progettato e monumentalizzatoContestualizzazione archeologica e ambientale nella regione alpinaAndrea Arcà - Francesco Rubat Borel
Il contributo del G.I.S. all’analisi del paesaggio funerario anticoIl caso della provincia di Cuneo nel I millennio a.C.Stefano Marchiaro
Paesaggi funerari ed evidenze cerimoniali: il caso della necropoli eneolitica di Celletta dei Passeri a ForlìMonica Miari
Luoghi di culto e culto dei luoghi nelle Marche durante l’età del bronzoGaia Pignocchi
I luoghi rituali e cultuali in rapporto con le aree insediative nel versante marchigiano tra le valli dell’Esino e del Musone nel corso del Bronzo FinaleIsabella Piermarini
391
401
407
419
433
443
461
481
497
515
529
543
551
565
579
Il complesso di Monte Primo di Pioraco lungo la vallata del Potenza tra sacralità e controllo del territorioGaia Pignocchi
Luoghi rituali e cultuali della tarda età del bronzo in rapporto con le aree insediative nell’ambiente eugubinoNicola Bruni
Un paesaggio cerimoniale della protostoria: il contesto della Grotta Di Cicco (Civitaluparella, CH)Tomaso Di Fraia
La monumentalizzazione del paesaggio funerario mediante circoli nel Bronzo Medio Casi di studio a confronto tra Italia meridionale e area transadriaticaIlaria Matarese - Elisabetta Onnis
Aspetti cultuali di alcuni ipogei neolitici nella Puglia centraleAlfredo Geniola - Rocco Sanseverino
Il popolo degli ipogei: religione, società e paesaggioAnna Maria Tunzi
Atti rituali e spazi cerimoniali paleolitici nell’ambiente di grottaLe evidenze di Grotta del Romito in CalabriaFabio Martini - Domenico Lo Vetro
Il paesaggio del sacro nella Sardegna nuragica Architetture celebrative e spazi cerimoniali nei luoghi di culto e nei santuari Anna Depalmas
Il villaggio-santuario di S’Arcu ’e is Forros in Ogliastra. Il più importante centro metallurgico della Sardegna nuragica e i suoi rapporti con l’Etruria minerariaMaria Ausilia Fadda
The Neolithic Ceremonial Landscape on the Coast of Litorina (Baltic) SeaIlze Biruta Loze
Paesaggi cerimoniali sotterranei: rituali di sepoltura in alcune caverne dell’ArmeniaArtur Petrosyan - Boris Gasparyan
Le tombe 229, 230 e 232 della necropoli di Lchashen (Armenia)Neda Parmegiani
Rituali suttee a confrontoSrednij Stog II e Rinaldone durante il IV millennio a.C.Javier Celma Ortiz de Guzmán
I santuari megalitici, paesaggi rituali e percorsi sacri a Malta tra IV e III millennio a.C.: il caso di Tas-SilgAlberto Cazzella - Giulia Recchia
La Necropole Megalithique De Kef Jder: Oued M’zi-Monts Des Amours (Atlas Saharien-Algerie)Aziz Tarik Sahed
595
615
625
637
641
651
653
667
669
681
689
691
709
731
733
747
751
755
775
777
781
Ricerche e scavi
Analisi tipologica e funzionale delle punte à cran epigravettiane della Grotta delle Settecannelle (Viterbo)Paola Ucelli Gnesutta - Emanuela Cristiani
Grotta dello Scoglietto (Alberese, Grosseto): aggiornamento sulle nuove ricercheLucia Sarti
La Collina di Spaccasasso: evidenze funerarie e minerarie nel Parco regionale della Maremma. Nuovi datiNicoletta Volante
Discussione
Dalla forma alla funzione. Analisi dei manufatti ceramici di un abitato dell’età del Rame (Le Cerquete-Fianello, Maccarese)Nadia Marconi
Discussione
Ricerche archeominerarie in Etruria meridionaleClaudio Giardino - Giuseppe Occhini - Patrizia Petitti - Daniel Steiniger
Discussione
Castiglion Fiorentino (AR), località Montecchio Vesponi Un punto d’insediamento della fine dell’età del bronzoLuca Fedeli - Roberta Iardella - Ada Salvi - Alessandro Zanini
Duna Feniglia (Orbetello, GR)I risultati delle ultime campagne di scavo (2011-2012) nell’area nord-occidentaleFabio Rossi - Lucia Campo - Irene Cappello - Massimo Cardosa - Alessandra Lepri - Mirko Luciano
Discussione
Sorgenti della Nova (Farnese VT). Il settore XII: una nuova struttura abitativaNuccia Negroni Catacchio - Chiara Fizzotti - Carlotta Finotti - Veronica Gallo - Christian Metta
Sorgenti della Nova: l’US 60 e la fase tarda dell’abitatoMassimo Cardosa, Matilde Kori Gaiaschi
Discussione
Paesaggi vulcanici nella Maremma tosco-laziale: un progetto di ricognizioneMatteo Aspesi - Christian Metta - Giulia Pasquini
La catalogazione delle collezioni private: le collezioni BocciClarissa Belardelli - Silvana Vitagliano
Trasformazione e uso del territorio lungo il paleoalveo dei Camaldoli in età protostorica (Villaricca, NA)Patrizia Gargiulo - Maria Ester Castaldo - Atala Grattarola - L. Caprio - M. De Luca
Navicelle nuragiche e tirreniche, testimonianze di marinerie protostoricheGiuseppa Lopez
Discussione
Elenco dei partecipanti
Elenco delle abbreviazioni