1 ASPETTANDO L’ ISTITUTO COMPRENSIVO “D. ALIGHIERI” OPERA MILANO In notiziario Il nostro territorio “Piantiamola!” “Ho un orto in testa” Arte, cultura e cibo Faccia a faccia con le verdure I bambini e lo sport Spazio creatività ASPETTIAMO UN GRANDE EVENTO: L’EXPO! La maestra ce ne ha parlato già da un po’: ha deo che è un evento molto importante per- chè si parlerà di cibo e salute … della salute di tu, ma proprio tu, anche della Terra. Ha an- che aggiunto che parteciperan- no tanssimi Paesi del Mondo, ben 145, e che le persone coin- volte saranno circa 7 miliardi! “STRABILIANTE!” . . . Ha deo Alberto; poi ha aggiunto: “Ma maestra dove le meamo tue quelle persone?” Lei ha risposto che non verranno proprio tu tu … “Meno male!” Ha rispo- sto Alberto. S. M. Gennaio—Febbraio 2015 CERCHIAMO DI CAPIRE MEGLIO Per far capire a tu, anche ai bambini più piccoli della nostra scuola, quanto è importante nutrir- ci bene e nello stesso momento, rispeare anche l’ambiente, abbia- mo preparato un bel cartellone che raccoglie le informazioni principali seguendo la regola delle 5 W: CHI— CHE COSA —QUANDO — DOVE— PERCHE’.
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ASPETTANDO L’ - scuoleopera.weebly.com · Spero che crescendo impari ad apprezzarle. Una cosa mi piace fare con le verdure: coltivarle e raccoglierle. Nell‟ orto che ha mio nonno
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ASPETTANDO L’
ISTITUTO COMPRENSIVO
“D. ALIGHIERI”
OPERA
MILANO
In notiziario
Il nostro territorio
“Piantiamola!”
“Ho un orto in testa”
Arte, cultura e cibo
Faccia a faccia con le
verdure
I bambini e lo sport
Spazio creatività
ASPETTIAMO UN
GRANDE EVENTO:
L’EXPO!
La maestra ce ne ha parlato già
da un po’: ha detto che è un
evento molto importante per-
chè si parlerà di cibo e salute …
della salute di tutti, ma proprio
tutti, anche della Terra. Ha an-
che aggiunto che parteciperan-
no tantissimi Paesi del Mondo,
ben 145, e che le persone coin-
volte saranno circa 7 miliardi!
“STRABILIANTE!” . . . Ha detto
Alberto; poi ha aggiunto: “Ma
maestra dove le mettiamo tutte
quelle persone?” Lei ha risposto
che non verranno proprio tutti
tutti … “Meno male!” Ha rispo-
sto Alberto.
S. M.
Gennaio—Febbraio 2015
CERCHIAMO DI CAPIRE
MEGLIO
Per far capire a tutti, anche ai
bambini più piccoli della nostra
scuola, quanto è importante nutrir-
ci bene e nello stesso momento,
rispettare anche l’ambiente, abbia-
mo preparato un bel cartellone che
raccoglie le informazioni principali
seguendo la regola delle 5 W:
CHI— CHE COSA —QUANDO —
DOVE— PERCHE’.
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·
ALLA SCOPERTA DEL NOSTRO TERRITORIO
Viviamo in una piccola cittadina, Opera, circondata da pianure dove si
coltiva tanto mais e riso. Sono bellissimi i campi di mais … i fusti delle
piante alte e verdi, e i campi, dove viene coltivato il riso: un tappeto
morbido di fili d’erba che oscillano al vento … N. A.
OPERA … raccontata da Nonno Gino
Nonno Gino è nato in Molise, 71 anni fa. Quando era piccolo andava in groppa al suo asinello con il nonno a coltivare la terra e dopo aver fati-cato si sedevano e mangiavano il pane con la mortadella, però, raccon-ta nonno Gino, se lui aveva molta fame il nonno gli lasciava mangiare tutta la mortadella e lui mangiava solo il pane con qualche fico (dice che i fichi sono buonissimi con il pane!).
Poi è partito per il Nord . . . Quando è arrivato a Opera, racconta, c’erano pochissime case e intorno campi coltiva-ti, soprattutto mais e riso, e qualche cascina. Ci spiega quanto è importante l’acqua per la terra e per la coltiva-zione del riso: utilizzata per allagare le risaie con il siste-ma delle marcite. “E’ una ri-sorsa importantissima che non dobbiamo sprecare . . . “ . Ascoltiamo con molto interesse i raccon-ti di nonno Gino, ha voglia di parlare, di tamandare tutto ciò che lui ha già imparato: il rispetto che occorre avere per la terra e per i doni che sempre ci fa. Dobbiamo saperla amare . . . ci raccomanda.
po’ di terriccio (grazie Terra!). Ne abbiamo sistemato un po’ nei vasetti, messo i semi e ri-coperto con altro
terriccio. Infine abbiamo bagnato con un po’ d’acqua. Ora non ci resta che attendere e regi-strare, giorno per giorno, i cambia-menti. Sarà interessante seguire da vicino la germinazione e cu-rare le nostre piantine! Abbiamo piantato: cicoria, fagioli, lentic-chie, rucola … E, sentite sentite, anche due piantine di
papiro!
Quanto ci siamo divertiti a sporcarci le mani di terra!
MA COSA C’ENTRA IL PAPIRO?
C’ENTRA, C’ENTRA . . . SIAMO IN QUARTA!
La maestra ha portato a scuola degli steli di pa-piro: abbiamo tagliato lo stelo, lasciandone un pezzetto, e la punta delle foglie. Li abbiamo poi inseriti, dalla par-te delle foglie, in bottigliette di pla-stica con dell’acqua. Dopo circa una settimana abbiamo visto che erano spuntate delle radici sottilissime. Abbiamo aspettato ancora qualche giorno e poi le abbiamo trapiantate in un vaso!
Ecco le nostre piante di papiro!
L. G.—L. C.—C. A.— D. L.
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HO UN ORTO CHE MI FRULLA IN TESTA
Verticali e orizzontali . . . No, non è geometria . . .
L’ORTO DIDATTICO
La nostra scuola si trova al centro di Opera ed è circon-
data da un enorme e bellissimo giardino. “Quanta terra!”,
osserviamo, “Perché non piantiamo qualcosa anche
qui?”
NONNO GINO . . . AIUTO!
Mercoledì 27 gennaio 2015, nell‟ ambito del progetto di
preparazione all‟ EXPO, abbiamo invitato ancora nonno
Gino.
Noi bambini gli abbiamo fatto alcune domande inerenti
alla sua epoca. Le domande consistevano: se poteva
scegliere cosa mangiare, le sue abitudini alimentari, se il
pranzo domenicale era diverso dagli altri giorni. Dopo
aver preso nota sulle risposte di nonno Gino, gli abbiamo
chiesto se potesse aiutarci a coltivare un nostro orto.
“Certo”, ci ha risposto nonno Gino (e ci è sembrato mol-
to felice per la nostra richiesta).
I.S.
Nonno Gino è un signore di statura media, robusto e con
i capelli grigi, molto simpatico e di grande esperienza su
come si coltivano piante e fiori. Indossava guanti da giar-
dinaggio e scarponi e ci ha portati subito in giardino per
scegliere il pezzo di terreno giusto dove coltivare il no-
stro piccolo orto. Nonno Gino ci ha spiegato che le pian-
te hanno bisogno della luce del sole, che il terreno deve
essere concimato e bisogna zapparlo prima di coltivare…
Decidere il posto giusto dove far crescere le nostre pian-
tine era quindi molto impor-
tante!
Insieme a nonno Gino abbia-
mo scelto un‟ area in giardino
ben esposta al sole, che lui ha
successivamente concimato e
che presto noi zapperemo per poter piantare cicoria cata-
logna, rucola selvatica e tanti altri ortaggi. Il nostro orto
sarà bellissimo!
(Continua con l’intervista a nonno Gino)
L’ORTO VERTICALE
OCCORRENTE:
UNA PARETE
BOTTIGLIE DI PLASTICA
TERRICCIO
SEMENTI
PASSIONE PER LE PIANTE E PE LA TERRA!
Ed ecco il nostro ORTO VERTICALE
Classi Terze
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DALL’ORTO . . . AI FRUTTI DELLA TERRA
Come si nutrivano i nostri nonni, come ci nutriamo noi
Intervista a nonno Gino
Tornati in classe avevamo tante domande da fare a non-
no Gino, che si è messo a disposizione per soddisfare
tutte le nostre curiosità.
Abbiamo così appreso che nella sua famiglia il nonno
coltivava una campagna. Nonno Gino lo aiutava spesso
ed ha imparato da lui molte cose sulle piante.
Ci ha raccontato che per spostarsi usavano gli asini e ci
ha descritto come vivevano all‟ epoca.
Lui da bambino non aveva tanti giochi e non mangiava
tanto; faceva colazione con caffelatte e pane. Il pranzo e
la cena erano molto simili: si mangiavano le zuppe con
patate e cavoli, oppure zuppe di fagioli e pasta; a volte
qualche uovo delle loro galline. Quando si uccideva il
maiale si facevano le salsicce che venivano conservate
sott‟olio per essere consumate molto lentamente
(dovevano durare tanto tempo). La carne si mangiava
durante le feste comandate (Natale, Pasqua).
Quel che veniva cucinato bisognava mangiare e non
avanzava nulla perché non si cucinava in abbondanza
come oggi. “Quando ci si alzava dalla tavola si aveva
sempre ancora un po‟ di fame”, racconta.
Nonno Gino oggi ha un suo giardino dove coltiva fiori in
vaso.
Gli abbiamo fatto domande su come si piantano i semi e
su quello che è necessario fare per coltivare bene la ter-
ra. È stato molto paziente con noi.
Buoni e positivi
Nonno Gino ci ha insegnato che bisogna sempre vedere
le cose in positivo e ci ha lasciati con una frase che mi ha
colpito molto: „‟ Fai del male e pensaci, fai del bene e di-
menticati‟‟, che significa che fare del bene dovrebbe es-
sere qualcosa di naturale, e non dovremmo sperare di
avere nulla in cambio… e quando facciamo del male do-
vremmo porci la domanda: “ E se l‟ avessero fatto a
noi?‟‟. Grazie nonno Gino . . . a presto!
D’A. A.
Come ci nutriamo noi bambini
(autointervista!)
Quanti pasti facciamo al giorno?
“Almeno cinque: colazione, spuntino a mezza mattina,
pranzo, merenda, cena”.
Cosa mangiamo a colazione? A pranzo e a cena?
“A colazione: latte e biscotti, oppure latte e merendina, ma
anche yogurt e biscotti …”. Alle 10.30 in classe arriva la
frutta e la mangiamo tutti; nessuno di noi porta la meren-
da da casa e questa è una buona abitudine!”
A pranzo ci rechiamo nella mensa scolastica: qui abbiamo
il self - service: consumiamo il primo (pasta, riso o zuppe
varie), il secondo (carne, formaggio o pesce) e contorno di
verdure crude o cotte. Purtroppo molti bambini non man-
giano tutto, addirittura qualcuno non mangia proprio nulla
e così tanto cibo viene sprecato. Allora noi ci siamo inven-
tati la “MISSIONE ANTISPRECO”: una serie di con-
sigli suggeriti da noi bambini ai nostri compagni che non
mangiano tutto! T. A.—P.F.—M. F.—M. A.
1. Assaggiare un po’ prima di dire “NON MI PIA-
CE” (S.E.)
2. Se non ci piace una pietanza, dividerla con un compa-
gno a cui piace particolarmente (F.B. E.)
3. Mangiare almeno la metà della porzione per dare l’e-
sempio ai più piccoli, visto che siamo in quarta! (S.M.)
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“MISSIONE ANTISPRECO” COM-
“COLAZIONI IN-
TORNO AL MON-
DO!”
Nelle nostre tre Classi Seconde la colazione si fa così!
In ogni Paese la prima colazione è diversa, perché si fa in base agli alimenti tipici
della zona e al clima che cambia.
. . . e non finisce qui . . .
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ARTE E . . . CIBO
CULTURA E . . . CIBO
“NATURA VIVA” I bambini delle classi
Seconde fanno questi
bellissimi lavori!
TUTTI INSIEME PER L’EXPO!
Classi Quarte e Quinte
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“NON MI PIACE!”
Il mio rapporto con le verdure non è molto buono:
non ne mangio quasi nessuna. Mia mamma cucina
molte verdure, cavolfiore, zucchine , melanzane , ca-
rote , spinaci , broccoli , pomodori… , le cucina in
tanti modi, però faccio sempre storie per mangiarle o
anche solo assaggiarle e lei insiste sempre, purtrop-
po.
Mio padre e mia sorella mangiano le verdure volentie-
ri, allora io mi sforzo e ne mangio alcune: il minestro-
ne, le carote e i finocchi crudi, la pasta con le zucchi-
ne e le patate, la pasta con i piselli o le lenticchie, le
patate al forno.
Nella mensa scolastica ci sono spesso le verdure, io
le mangio raramente, assaggio sempre il passato e i
finocchi. Lo so che le verdure vanno mangiate perché
fanno bene alla salute, non fanno ingrassare, fanno
bene alla pelle, alla vista, ai capelli; io però non amo
mangiarle.
Spero che crescendo impari ad apprezzarle. Una cosa
mi piace fare con le verdure: coltivarle e raccoglierle.
Nell‟ orto che ha mio nonno al mare, d‟ estate, mi
diverto molto a fare queste cose con lui. Anche cura-
re l‟orto a scuola mi piace tanto e mi diverte, è bello
lavorare all‟ aria aperta e vedere poi crescere le ver-
dure che abbiamo piantato!
“MI PIACE!”
Di solito i ragazzi preferiscono pasta, cotoletta, patati-
ne fritte . . . alle verdure. Io invece mangio le verdure
abbastanza volentieri, in particolare zucchine, carote,
patate, cornetti, ma non ho mai pensato a come pos-
sono essere benefiche nell‟ aiutarmi a crescere.
I miei genitori insistono affinché io e mio fratello man-
giamo anche altri tipi di verdure come pomodori, pi-
selli, carciofi, cavolfiori, broccoli e spinaci, perché
contengono le vitamine A, B, C, E, K, PP, ferro, potas-