Aspasia Rivista Rivista Rivista Rivista online gratuita online gratuita online gratuita online gratuita Ottobre Ottobre Ottobre Ottobre 2011 2011 2011 2011 N.1 N.1 N.1 N.1 Indice Indice Indice Indice: : : : FABRIZIO FRATINI, “Nel ghetto da sempre” – SILVIA CERRI, “L’omocausto fuori dai campi” – PIERO MATTEI, “Una sfida allo Stato” – EMILIANO LIUTINA MARRONI, “Una maggioranza minoritaria” – DANIELE D’ORAZI, “Il coraggio dell’inattualità” – ALESSIO INNOCENTI, “L’eretico guerriero” – SOFIA CIMINO, “Il rifiuto di Coco” – DIEGO DENORA, “Charlot è nascosto in un bidone!” – MARTINA ANGELETTI, “Schizofrenia e psicosi: Extra- Ordinaria Arte” – ROLANDO INNOCENTI, “Demone all’uomo l’indole” – JULIA LATTANZI, “Poeta, in muta solitudine vivi, sogna e muori” – MATTIA GALATI, “Le nostre fragilità, la nostra prigione” Per qualsiasi informazione, consiglio, o per inviare gli articoli: [email protected]“Con le tue finestre aperte sulla strada Con le tue finestre aperte sulla strada Con le tue finestre aperte sulla strada Con le tue finestre aperte sulla strada e gli occhi chiusi sulla gente e gli occhi chiusi sulla gente e gli occhi chiusi sulla gente e gli occhi chiusi sulla gente” Escludere, essere esclusi, o Escludere, essere esclusi, o Escludere, essere esclusi, o Escludere, essere esclusi, o volersi volersi volersi volersi escludere. Isolare un individuo, escludere. Isolare un individuo, escludere. Isolare un individuo, escludere. Isolare un individuo, metterlo in minoranza, farlo sentire emarginato vuol dire metterlo in minoranza, farlo sentire emarginato vuol dire metterlo in minoranza, farlo sentire emarginato vuol dire metterlo in minoranza, farlo sentire emarginato vuol dire ind ind ind indebolirlo, renderlo vulnerabile; ebolirlo, renderlo vulnerabile; ebolirlo, renderlo vulnerabile; ebolirlo, renderlo vulnerabile; una preda facile, una voce da una preda facile, una voce da una preda facile, una voce da una preda facile, una voce da soffocare senza fatica. Dopo essere stato soffocare senza fatica. Dopo essere stato soffocare senza fatica. Dopo essere stato soffocare senza fatica. Dopo essere stato messo in disparte messo in disparte messo in disparte messo in disparte o, o, o, o, peggio, essere additato come peggio, essere additato come peggio, essere additato come peggio, essere additato come pericoloso per la sopravvivenza altrui, l’emarginato diventa una persona completamente sola. pericoloso per la sopravvivenza altrui, l’emarginato diventa una persona completamente sola. pericoloso per la sopravvivenza altrui, l’emarginato diventa una persona completamente sola. pericoloso per la sopravvivenza altrui, l’emarginato diventa una persona completamente sola. Al contrario, scegliere l’esclusione, ribellarsi ad una istituzione, alla società in cui si vive, Al contrario, scegliere l’esclusione, ribellarsi ad una istituzione, alla società in cui si vive, Al contrario, scegliere l’esclusione, ribellarsi ad una istituzione, alla società in cui si vive, Al contrario, scegliere l’esclusione, ribellarsi ad una istituzione, alla società in cui si vive, ad una maggioranza di persone con ad una maggioranza di persone con ad una maggioranza di persone con ad una maggioranza di persone con cui non si condivide nulla, può essere un cui non si condivide nulla, può essere un cui non si condivide nulla, può essere un cui non si condivide nulla, può essere un modo per cercare di trasformare la realtà, oppure per fuggirla modo per cercare di trasformare la realtà, oppure per fuggirla modo per cercare di trasformare la realtà, oppure per fuggirla modo per cercare di trasformare la realtà, oppure per fuggirla definitivamente. Il concetto di “ghetto” è sempre esistito. Forse non definitivamente. Il concetto di “ghetto” è sempre esistito. Forse non definitivamente. Il concetto di “ghetto” è sempre esistito. Forse non definitivamente. Il concetto di “ghetto” è sempre esistito. Forse non è possibile guardare l’ è possibile guardare l’ è possibile guardare l’ è possibile guardare l’altro altro altro altro senza rinchiuderlo in qualche senza rinchiuderlo in qualche senza rinchiuderlo in qualche senza rinchiuderlo in qualche gabbia mentale dovuta gabbia mentale dovuta gabbia mentale dovuta gabbia mentale dovuta al pregiudizio, all’ignoranza, al pregiudizio, all’ignoranza, al pregiudizio, all’ignoranza, al pregiudizio, all’ignoranza, alla superficialità con cui si è soliti giudicare. alla superficialità con cui si è soliti giudicare. alla superficialità con cui si è soliti giudicare. alla superficialità con cui si è soliti giudicare. L’emarginazione è anche strumento di L’emarginazione è anche strumento di L’emarginazione è anche strumento di L’emarginazione è anche strumento di potere potere potere potere, di qualunque natura esso sia. , di qualunque natura esso sia. , di qualunque natura esso sia. , di qualunque natura esso sia. La storia La storia La storia La storia dell’uomo è dell’uomo è dell’uomo è dell’uomo è anche questo: è storia di individui anche questo: è storia di individui anche questo: è storia di individui anche questo: è storia di individui scacciati, perseguitati, scacciati, perseguitati, scacciati, perseguitati, scacciati, perseguitati, sterminati. sterminati. sterminati. sterminati. L’ L’ L’ L’esclusione esclusione esclusione esclusione è un’arma è un’arma è un’arma è un’arma troppo efficace perché alla fine si troppo efficace perché alla fine si troppo efficace perché alla fine si troppo efficace perché alla fine si possa possa possa possa decidere di rinunciarvi decidere di rinunciarvi decidere di rinunciarvi decidere di rinunciarvi definitivamente. definitivamente. definitivamente. definitivamente.
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Aspasia RivistaRivistaRivistaRivista online gratuitaonline gratuitaonline gratuitaonline gratuita Ottobre Ottobre Ottobre Ottobre 2011 2011 2011 2011 N.1N.1N.1N.1
IndiceIndiceIndiceIndice: : : : FABRIZIO FRATINI, “Nel ghetto da sempre” – SILVIA CERRI, “L’omocausto fuori dai
“Poeta, in muta solitudine vivi, sogna e muori” – MATTIA GALATI, “Le nostre fragilità, la
nostra prigione”
Per qualsiasi informazione, consiglio, o per inviare gli articoli: [email protected]
““““Con le tue finestre aperte sulla stradaCon le tue finestre aperte sulla stradaCon le tue finestre aperte sulla stradaCon le tue finestre aperte sulla strada
e gli occhi chiusi sulla gentee gli occhi chiusi sulla gentee gli occhi chiusi sulla gentee gli occhi chiusi sulla gente””””
Escludere, essere esclusi, o Escludere, essere esclusi, o Escludere, essere esclusi, o Escludere, essere esclusi, o volersivolersivolersivolersi escludere. Isolare un individuo, escludere. Isolare un individuo, escludere. Isolare un individuo, escludere. Isolare un individuo, metterlo in minoranza, farlo sentire emarginato vuol dire metterlo in minoranza, farlo sentire emarginato vuol dire metterlo in minoranza, farlo sentire emarginato vuol dire metterlo in minoranza, farlo sentire emarginato vuol dire
indindindindebolirlo, renderlo vulnerabile; ebolirlo, renderlo vulnerabile; ebolirlo, renderlo vulnerabile; ebolirlo, renderlo vulnerabile; una preda facile, una voce da una preda facile, una voce da una preda facile, una voce da una preda facile, una voce da soffocare senza fatica. Dopo essere statosoffocare senza fatica. Dopo essere statosoffocare senza fatica. Dopo essere statosoffocare senza fatica. Dopo essere stato messo in dispartemesso in dispartemesso in dispartemesso in disparte o,o,o,o, peggio, essere additato come peggio, essere additato come peggio, essere additato come peggio, essere additato come pericoloso per la sopravvivenza altrui, l’emarginato diventa una persona completamente sola. pericoloso per la sopravvivenza altrui, l’emarginato diventa una persona completamente sola. pericoloso per la sopravvivenza altrui, l’emarginato diventa una persona completamente sola. pericoloso per la sopravvivenza altrui, l’emarginato diventa una persona completamente sola.
Al contrario, scegliere l’esclusione, ribellarsi ad una istituzione, alla società in cui si vive, Al contrario, scegliere l’esclusione, ribellarsi ad una istituzione, alla società in cui si vive, Al contrario, scegliere l’esclusione, ribellarsi ad una istituzione, alla società in cui si vive, Al contrario, scegliere l’esclusione, ribellarsi ad una istituzione, alla società in cui si vive, ad una maggioranza di persone con ad una maggioranza di persone con ad una maggioranza di persone con ad una maggioranza di persone con cui non si condivide nulla, può essere un cui non si condivide nulla, può essere un cui non si condivide nulla, può essere un cui non si condivide nulla, può essere un
modo per cercare di trasformare la realtà, oppure per fuggirla modo per cercare di trasformare la realtà, oppure per fuggirla modo per cercare di trasformare la realtà, oppure per fuggirla modo per cercare di trasformare la realtà, oppure per fuggirla definitivamente. Il concetto di “ghetto” è sempre esistito. Forse non definitivamente. Il concetto di “ghetto” è sempre esistito. Forse non definitivamente. Il concetto di “ghetto” è sempre esistito. Forse non definitivamente. Il concetto di “ghetto” è sempre esistito. Forse non
è possibile guardare l’è possibile guardare l’è possibile guardare l’è possibile guardare l’altro altro altro altro senza rinchiuderlo in qualche senza rinchiuderlo in qualche senza rinchiuderlo in qualche senza rinchiuderlo in qualche gabbia mentale dovutagabbia mentale dovutagabbia mentale dovutagabbia mentale dovuta al pregiudizio, all’ignoranza, al pregiudizio, all’ignoranza, al pregiudizio, all’ignoranza, al pregiudizio, all’ignoranza,
alla superficialità con cui si è soliti giudicare. alla superficialità con cui si è soliti giudicare. alla superficialità con cui si è soliti giudicare. alla superficialità con cui si è soliti giudicare. L’emarginazione è anche strumento di L’emarginazione è anche strumento di L’emarginazione è anche strumento di L’emarginazione è anche strumento di
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scacciati, perseguitati,scacciati, perseguitati,scacciati, perseguitati,scacciati, perseguitati, sterminati. sterminati. sterminati. sterminati. L’L’L’L’esclusioneesclusioneesclusioneesclusione è un’arma è un’arma è un’arma è un’arma troppo efficace perché alla fine sitroppo efficace perché alla fine sitroppo efficace perché alla fine sitroppo efficace perché alla fine si possa possa possa possa decidere di rinunciarvidecidere di rinunciarvidecidere di rinunciarvidecidere di rinunciarvi
Schizofrenia e pSchizofrenia e pSchizofrenia e pSchizofrenia e psicosi: Extrasicosi: Extrasicosi: Extrasicosi: Extra----Ordinaria ArteOrdinaria ArteOrdinaria ArteOrdinaria Arte
Di Martina Angeletti
Prendete un bisogno. Disegnatelo. Ricopiatelo.
Fatene un simbolo. Ecco, ora fatelo vedere ad un
vostro amico e chiedetegli cosa ne pensi. Sarà
riuscito a comprendere il vostro bisogno d'E-
spressione? Oppure sarà rimasto un mistero inso-
luto? Siete pittori, siete artisti, oppure volete solo
sfuggire alla Normalità? A quella Normalità dise-
gnata da sbarre, che intrappola, che schiaccia,
che succhia e che pretende sempre un prezzo
troppo alto da pagare per rientrare nei suoi ca-
noni. E allora interviene l'Artista. L'Artista, il
genio per eccellenza è sempre stato con-
siderato colui che era in grado di
rompere con gli schemi, con l'or-
dine imposto dalla tradizione,
dalla società, dai costumi
vigenti in quel determi-
nato periodo umano e
storico. Dare un proprio or-
dine al Mondo e guardarlo “so-
lo” attraverso il filtro dei propri oc-
chi, scevri da qualunque condiziona-
mento. Chi è quindi l'Artista? Colui che
nella solitudine della sua ombra, sceglie e
tenta di guardare il mondo da un'angolazione di-
versa, decidendo di autoescludersi. Dov'è l'Arti-
sta? Potete trovarlo ai bordi di quella Strada, traf-
ficata di anime che inseguono una salvezza illuso-
ria; potete trovarlo dipinto di rughe che nascon-
dono un cuore ed uno spirito giovane; potete
trovarlo al di là del bene e del male; potete tro-
varlo anche fuori tempo massimo. Ma lo trovere-
te sempre, seguendo la traccia lasciata da ciò da
cui si allontana. Lo troverete alla “fine...” perchè
c'è un Fine. Dicevamo della Normalità. E dell'Arti-
sta. E la follia dove si inserisce? Ma anzi no, non
parleremo di quella Follia così ampiamente infla-
zionata di questi tempi. Schizofrenia e psicosi. E
di un confronto ed incontro tra l'Arte (come vo-
gliamo dire..canonica?) degli Artisti e le produ-
zioni di opere plastiche da parte di malati schizo-
frenici. Risultati di uno studio condotto a cavallo
tra il 1800 e il 1900 sull'analisi di opere prodotte
in cliniche psichiatriche da persone/artisti più o
meno esperti. Poniamo subito una distinzione : lo
schizofrenico non ha più contatti con l'umanità e
non è sostanzialmente incline né capace di rista-
bilirli. Se potesse farlo, sarebbe guarito; nelle o-
pere percepiamo il riflesso di un isolamento auti-
stico e di un solipsismo atroce che va ben oltre i
tratti patologici dell'alienazione. Differen-
temente, il più solitario tra gli indivi-
dui/artisti (sani?!) vive sulla base del
suo sentimento del mondo, a con-
tatto con l'umanità anche se
solo tramite il desiderio e la
nostalgia. Altra distinzio-
ne: gli autori di questo
materiale si distinguono
maggiormente per il fatto di
produrre più o meno autonoma-
mente e che né la tradizione né l'edu-
cazione nutrono le loro forze. Come dire è
un pensiero dai presupposti 'altri', è una ri-
nuncia a comprendere con semplicità il mondo
con il conseguente annullamento delle apparenze
esteriori alla quali invece l'arte occidentale è in-
trinsecamente legata. Arte e vita, bisogno d'e-
spressione e raccontare qualcosa. Nello schizo-
frenico la vita nient'altro è che destino: non è lui
a scegliere di estraniarsi dal mondo esteriore e
codificato, l'ha avuto in sorte e combatterà prima
“Le nostre fragilità, la nostra prigione”“Le nostre fragilità, la nostra prigione”“Le nostre fragilità, la nostra prigione”“Le nostre fragilità, la nostra prigione”
Di Mattia Galati
Ho imparato che a volte l’emarginazione è
un’esperienza che si ricerca. Tutti noi ci siamo
sentiti prima o poi e per i più svariati motivi,
emarginati, incompresi, soli. Non era per
vittimismo pretestuoso o per velleità eremitica;
ma per una sorta di malattia. Davanti ad essa c’è
chi sa trovare rapidamente un medicinale e chi
invece si sente irrimediabilmente contagiato.
Questi ultimi, rassegnati al loro destino di
emarginati, si preparano, quasi come i
vecchi elefanti, ad andare a soffrire le
loro pene lontano dal branco.
L’emarginazione spinge ad agire in
virtù di stimoli altri rispetto al
nostro essere; spinge a vivere
con passività rassegnata. Senti
quasi di essere ancora vivo solo
per colpa della tua attività
biologica, che ti sorregge come
un’inerzia. Senti dentro di non avere
le forze per comprendere come stare
al mondo e cercare la tua felicità, di
non esserne mai stato capace.
Emarginato, in una terra immune e indifferente al
tuo malessere, ti rintani in un cantuccio, l’unico
dove hai potuto raccogliere un piccolo mondo di
calore umano e decidi di farne la tua tana. Ma
intanto, senza cure a contrastarla, la tua malattia
si acuisce, ti pervade, penetra nel tuo equilibrio
psico-fisico e altera così la tua stessa sostanza
umana. Finisci per sentirti sempre più diverso e
inferiore rispetto agli altri; l’emarginazione finisce
per convincerti di non meritare altro che la tua
condizione reietta, anche perché il tuo mutato
equilibrio non può mantenersi che nel piccolo
mondo dove ti sei recluso. Altrove, nel mondo
reale, ti renderebbe inadatto alla vita, finendo
per farti perdere la poca felicità che pur puoi
trovare ancora nella tua tana. Tuttavia sai che
rompere quell’equilibrio significherebbe iniziare a
rifuggire la malattia, a combatterla. Per riuscirci il
segreto è confidare in sé, nelle proprie forze; ma
la condizione di inferiorità in cui sei nega con ogni
forza che tu possa mai avere questo coraggio;
d’altronde attraversare una fase incerta, un lungo
tragitto di scombinamento emotivo che solo a
fatica troverà un rinnovato e saldo equilibrio,
richiede uno sforzo davvero ardito (“Il difficile
non è raggiungere qualcosa; è liberarsi dalla
condizione in cui si è” disse una volta
Marguerite Duras). La volontà di
guarire può insomma non può
bastare. È facile infatti
ripiombare al punto di partenza
per disperazione o per inedia,
per l’arrendevole comodità
di dire: “Ma chi me lo fa
fare?” o anche “Non ho
speranza di farcela, meglio
sigillarmi in questo angolo sicuro
che mi sono creato”. Il mondo che
ci si è ritagliati infatti è pervaso di
una quotidianità rassicurante, ma
anche perversamente anonima e senza spiragli;
essa si ripete in ritmi costanti, senza volontà di
mutamento e senza sbalzi, nell’impassibilità di un
vivere monotono che diventa pian piano
abitudine e normalità. Nella vita la normalità non
è un ordine perpetrato e infrangibile. Il vero
senso della vita è sentirsi partecipi di un tutto,
che, benché conchiuso in un ordine naturale,
resta sempre pieno e fluido, continuo e
incostante nel suo sorprendente realizzarsi.
Negare questa incostanza, non farsene avvolgere
con spontaneità, è stato il mio grande errore.
Non partecipare al flusso naturale della vita
significa avvizzirsi nella malattia,
nell’emarginazione. A volte, per i più ammalati,
persino morire.
Nel prossimo numero Nel prossimo numero Nel prossimo numero Nel prossimo numero il il il il ttttema trattato sarà “Oriente ed ema trattato sarà “Oriente ed ema trattato sarà “Oriente ed ema trattato sarà “Oriente ed OccidenteOccidenteOccidenteOccidente”, ”, ”, ”, due visioni del mondo, trdue visioni del mondo, trdue visioni del mondo, trdue visioni del mondo, tra punti di contatto a punti di contatto a punti di contatto a punti di contatto
e differenzee differenzee differenzee differenze, ostilità e , ostilità e , ostilità e , ostilità e influenze reciproche.influenze reciproche.influenze reciproche.influenze reciproche.
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