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o OSSERVATORIO LOCALE “PRINCIPESSA ELENA” : SVANTAGGIO E DISPERSIONE
PROTOCOLLI DI INTESA E CONVENZIONI
La nostra istituzione nell’obiettivo di dare il massimo dell’offerta formativa ai propri discenti, ha stipulato convenzioni e protocolli di intesa con diversi enti:
o Polisportiva Dilettantistica Basket dei giovani (con la collaborazione del CUS PALERMO), per
incrementare l’attività motoria e sportiva tra gli alunni delle scuole primarie con l’apporto tecnico-organizzativo attraverso la realizzazione del progetto curriculare “Il basket nella vita dei bambini”
o Global international service ( Agrigento) -Convenzione per la concessione in uso temporaneo dell’aula di
informatica
o Convenzione con O.P. NATURA relativo al Progetto “Frutta e verdura nelle scuole”
o Erasmus +Partenariato strategico azione KA2 (partenariato strategico tra scuole)
o Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini
o A.S. DILETTANTISTICA TAEKWONDO SCHOOL
o Università di Palermo Facoltà di Scienze della Formazione Primaria
o Accreditamento con il MIUR per il tirocinio TFA sostegno
CON FINANZIAMENTO ESTERNO La scuola ha elaborato progetti in rete con altre istituzioni scolastiche del territorio e individualmente.
o Progetto PON FESR-realizzazione rete LAN-WLAN: Ragusa Moleti verso Europa 2020 didattica web Il progetto mira all’ampliamento della connessione wi-fi già esistente: la realizzazione di una rete più funzionale darà la possibilità di collegarsi in maniera sicura, veloce e protetta.
o Progetto PON FESR-realizzazione AMBIENTI DIGITALI
o Progetto PON FSE – Inclusione sociale e lotta al disagio per garantire l’apertura delle scuole oltre l’orario scolastico soprattutto nelle aree a rischio e in quelle periferiche.
o “Promozione della cultura musicale nella scuola” – CREATIVE MINDS: progetto innovativo per diffondere la promozione della cultura e dell’educazione musicale – IN RETE
o Progetto in rete “ Inclusione scolastica” legge 440 Scuola capofila D.D. De Amicis
o Progetto in rete CLIL Scuola capofila I.C. Mattarella- Bonagia
o Progetto in rete Capofila De Amicis “ R.I.A. Rete inclusione attiva” Gabelli- Cruillas- Ass. Io comunico
o Progetto “Primaire in Francais” Scuola capofila Maredolce
o Progetto” Biblioteche scolastiche innovative”
o Progetto Erasmus +Partenariato strategico azione KA2 (partenariato strategico tra scuole)
o PROGETTI PON ( in fase di approvazione) - FSE Competenze di base primaria /infanzia - FSE Competenze di cittadinanza globale - FSE- Pensiero computazionale e cittadinanza digitale
Le competenze in lingue straniere diventano sempre più essenziali per il cittadino del futuro. Non sono più
un optional, bensì un asset, una risorsa spendibile anche sul mercato del lavoro. Nell’ambito della mobilità studenti per tirocinio
(Student Mobility for traineeship) prevista dall’ Erasmus arriveranno delle tirocinanti che affiancheranno i docenti di lingua
straniera delle classi III, IV e V, durante l’attività curriculare, con la possibilità di insegnare la propria lingua e cultura madre ed
elaborare, con insegnanti ed alunni, materiali didattici, in maniera creativa ed originale, anche avvalendosi dell’uso delle TIC.
eterogenea per stato sociale, infatti è costituita da alunni motivati che vedono la scuola come strumento per
costruire il loro futuro e alunni demotivati che terminano il percorso scolastico con difficoltà.
composita, con un numero significativo di situazioni di disagio socio- culturale (circa il 10 %) e di alunni disabili
(attualmente…..).
L’Istituto si caratterizza per la sua predisposizione all’accoglienza dei minori e delle famiglie, per
l’attenzione posta ai processi di apprendimento e alle potenzialità degli alunni, sostenuta dalla spinta all’innovazione e
alla ricerca-azione, per una costante ricerca del miglioramento dei servizi e delle relazioni con i portatori di interesse
e con il personale. La scuola ha definito regole di comportamento condivise che sono oggetto di confronto e
condivisione in tutte le classi. In situazioni problematiche è la scuola stessa a intervenire con interventi appropriati,
che raggiungono gli obiettivi attesi e contribuiscono a diffondere un clima di rispetto e ascolto reciproco. L'attenzione
ai temi trasversali dell'educazione si esplica anche con l'attivazione di specifici progetti e/o interventi. Di
fondamentale importanza il rapporto con le famiglie: i genitori sono presenti negli Organi Collegiali, apportando un loro
valido contributo. Sovente vengono richiesti il parere e la collaborazione, anche progettuale, rispetto alle iniziative
organizzate. E’ stato predisposto un “Patto Educativo di Corresponsabilità” che viene condiviso ogni anno, durante le
assemblee di ottobre. Le comunicazioni vengono diffuse attraverso avvisi individuali, e mail e sito web che viene
aggiornato costantemente con news e informazioni per le famiglie. In relazione alle attività svolte i pareri espressi
sono positivi.
L’Istituto dispone di uno per i genitori degli alunni socio – svantaggiati e lavora attivamente con
l’OSSERVATORIO LOCALE “Principessa Elena” . Si tratta di attività di prevenzione, informazione, sostegno e consulenza. Lo
sportello d’ascolto ha lo scopo di incrementare il benessere psicofisico degli allievi, di prevenire fenomeni di dispersione
scolastica e di supportare le famiglie. Con i docenti sono previsti incontri a carattere sistematico per confrontarsi sulle singole
realtà delle classi e dei singoli alunni al fine di intervenire tempestivamente e proporre ai genitori strategie adeguate per
sostenere le eventuali difficoltà del figlio.
Sulla base dello screening svolto nel corso dell’ultimo anno scolastico è emerso chiaramente che molti alunni hanno difficoltà sul
piano dell’apprendimento determinate principalmente da situazioni di disagio che vivono all’interno del contesto familiare. Alla luce
di questa esperienza per il nuovo anno scolastico si rende necessario organizzare un intervento più strutturato nella valutazione dei
BES e DSA a tutti i livelli di apprendimento per permettere l’individuazione di soluzioni assistive più idonee per il raggiungimento
dell’autonomia scolastica degli alunni.
La metodologia di intervento è di tipo sistemico-relazionale con un’attenzione alle problematiche psico – socio - educative.
L’alunno viene osservato e valutato in funzioni delle seguenti variabili:
E’ prevista una stretta collaborazione tra operatori socio-sanitari, scuola e famiglia.
Nell’ambito degli interventi educativi didattici, si prevedono obiettivi a breve, medio e lungo termine
con metodologie e verifiche diversificate. Si garantisce il rispetto dei tempi di apprendimento di ciascun alunno, favorendo
opportunità di successo ed esperienze motivanti e gratificanti. L’organizzazione dell’insegnamento/apprendimento viene attuata
secondo diverse modalità di lavoro: individualizzato, in classe, in piccoli gruppi, classi aperte, attività di laboratorio dove gruppi di
alunni vivono momenti dedicati all’espressività corporea, grafica e manipolativa. Per i casi più gravi dal punto di vista relazionale si
cerca, nel limite del possibile, di privilegiare il rapporto 1 a 1 con un insegnante di riferimento, per permettere di creare un legame
di reciproca fiducia, fondamentale punto di partenza per un corretto sviluppo cognitivo e socio-relazionale. Cooperano, con gli
insegnanti di sostegno e curriculari, assistenti all’autonomia e alla comunicazione e igienico-sanitari, richiesti in sede di GLIS : i
primi facilitano la comunicazione dello studente disabile con le persone che interagiscono con lui, stimolano lo sviluppo delle abilità
nelle diverse dimensioni dell'autonomia di base e sociale, mediano tra l'allievo con disabilità ed il gruppo classe per potenziare le
relazioni tra pari, lo supportano nella partecipazione alle attività scolastiche; i secondi hanno compiti di assistenza
non solo documenta l’azione formativa della scuola,
ma attesta il suo ruolo centrale rispetto allo sviluppo socio-culturale del contesto territoriale. Esso rappresenta una guida concreta
nella realizzazione della quotidiana attività didattica ed educativa che gli operatori scolastici attuano e garantisce
degli interventi formativi. I docenti condividono in toto le finalità esplicitate nelle Indicazioni Nazionali per i Curricolo, in
particolare le competenze Chiave del Parlamento Europeo e i traguardi di Competenza disciplinare. La scuola ha elaborato un proprio
curricolo che viene utilizzato come strumento di lavoro per la progettazione delle attività didattiche. La riflessione interna sul
curricolo coinvolge l'intera comunità scolastica. La progettazione didattica viene realizzata nell'ambito delle interclassi per singoli
ambiti disciplinari, a partire dal curricolo individuato dalla scuola. Le attività di ampliamento dell'offerta formativa sono inserite nel
progetto educativo della scuola. I progetti curriculari, extracurriculari, i PON FSE costituiscono un'occasione di potenziamento
delle competenze degli studenti. Sono organizzati incontri tra docenti di classi parallele e di dipartimento disciplinare e si attua il
progetto d’ Istituto in verticale ( CONTINUITA’). I docenti fanno riferimento a criteri di valutazione comuni, APPROVATI dal
Collegio dei docenti, definiti a livello di scuola per la formulazione del giudizio sintetico quadrimestrale e di fine anno.
Il Dirigente si confronta con il suo Staff e qualsiasi decisione sui plessi periferici viene presa in accordo con i responsabili di plesso.
Il
Il personale ATA oltre al Direttore Generale dei servizi amministrativi è composto da
Collaboratori scolastici Assistenti H ex PIP Assistenti
amministrativi
Dipendenti
cooperative
10 di cui due con mansioni
ridotte
5 7 4 3
Il lavoro in aula
(Attenzione alle relazioni docenti-
alunni, gli ambienti di
apprendimento, progetti di recupero
e potenziamento
degli apprendimenti, utilizzo di
nuove tecnologie per la didattica)
Esiste un patto educativo tra docenti-alunni e famiglie. La qualità della relazione educativa docente-alunni riveste un
ruolo di primaria importanza ed è caratterizzata da:
R
E
L
A
Z
I
O
N
E
Oltre ai laboratori multimediali, le LIM sono presenti in molte aule e sono utilizzate quotidianamente. Con l’attuazione
di progetti FESR si procederà all’implementazione e al potenziamento delle reti LAN. Per rispondere ai bisogni degli
alunni (portatori di interesse principali), delle famiglie e del territorio, l’Istituto attua numerosi interventi volti a
prevenire la dispersione e a favorire la promozione del successo formativo (corsi di recupero, ma anche di
potenziamento, laboratori linguistici, percorsi integrati, laboratori di animazione extrascolastici, didattica con
l’utilizzo delle LIM e dei tablet con software specifici, formazione del personale e delle famiglie). Queste azioni
vengono svolte sia con risorse interne, sia stipulando convenzioni con Enti e Associazioni pubbliche e private, sia
ricevendo contributi dai portatori di interesse. L’insieme delle attività programmate e realizzate tende essenzialmente
alla costruzione di un ambiente scolastico rassicurante ed accogliente, stimolante e gratificante per gli alunni, per le
famiglie e per il personale.
analisi dei bisogni formativi degli
alunni, tramite l’osservazione,
l’ascolto, somministrazione di test
progettazione e realizzazione di
percorsi rispondenti ai loro bisogni
formativi ed al contesto socio-
culturale di appartenenza
centralità dell’alunno nei processi
di insegnamento-apprendimento
ambienti che promuovono
esperienze “significative” di
apprendimento
utilizzo di metodologie e strategie
didattiche atte a perseguire gli
obiettivi:
didattica laboratoriale;
apprendimento cooperativo;
integrazione delle ICT nella
didattica
La nostra Scuola Istituzione Scolastica,
1. Tenuto conto del Rapporto di Autovalutazione
2. tenuto conto degli esiti formativi dai quali si evince che necessitano azioni di potenziamento e di innalzamento del successo formativo nelle lingue
italiano e inglese,
3. vista la legge 107/2015 e quanto in essa previsto in merito all’elaborazione ed approvazione del PTTOF triennale e dei relativi contenuti;
ritiene
di dover intervenire per innalzare i livelli di apprendimento degli alunni attraverso azioni mirate,
innovative e “incisive” che richiedono il coinvolgimento dell’intera “comunità scolastica” e del territorio.
Dal Rapporto di Autovalutazione sono emerse aree di criticità. Il GAV, integrato da alcuni membri specificatamente interessati al miglioramento,
costituisce il TdM (Team di Miglioramento) ; il Collaboratore del D.S. è il REFERENTE e il coordinatore anche delle fasi del Miglioramento.
Il gruppo procede a raccogliere e ad aggregare le aree da migliorare e le idee per il miglioramento espresse nel RAV e nella riunione di staff.
al fine di assicurare il successo formativo e scolastico
Il grado di priorità è stato individuato in relazione ai seguenti fattori:
1. in base alla Matrice “Importanza – Valore”;
2. in rapporto al contributo che ogni iniziativa dà agli obiettivi strategici (o Fattori Critici di Successo) e all’inerenza e all’ impatto di ognuna di esse con
i Processi Chiave.
3. in base alla fattibilità in termini di economicità di risorse sia umane sia finanziarie, di capacità da parte della scuola (tempi, autonomia operativa) di
realizzare le azioni entro la fine dell’anno scolastico in corso.
Tenendo conto di quanto emerso dal RAV e delle PRIORITA’ e dei TRAGUARDI individuati, che ricordiamo essere:
PRIORITA’ TRAGUARDI
ESITI RISULTATI SCOLASTICI
1. Diminuire la % di alunni collocati nelle fasce di voto
più basse
2. Potenziare interventi a favore degli alunni in difficoltà
di apprendimento, DSA e BES
3. Monitorare i movimenti di entrata e di uscita degli
alunni delle classi in cui il fenomeno si verifica con
maggior frequenza
4. Diminuire la varianza tra le classi che risulta dalle
prove INVALSI
ESITI RISULTATI SCOLASTICI
1.1 Diminuire del 15% il numero degli studenti collocati
nelle fasce di voto più basse.
2.1 Ridurre di almeno 5 punti percentuale i casi di
svantaggio socio – culturale e BES
3.1 Abbattere di almeno 3 punti percentuale l’uscita
degli alunni nel corso dell’anno scolastico e potenziare
l’entrata di almeno 4 punti percentuale
4.1 Ridurre di almeno 4 punti percentuale in matematica
e in italiano.
E sulla base dei sopraindicati fattori, sono state individuate le seguenti
COSA MIGLIORARE ? COSA RAGGIUNGERE
ATTRAVERSO
a. Interventi mirati di recupero/potenziamento durante le ore curriculari ed extracurriculari.
b. Utilizzo di strategie d’intervento innovative e di metodologie che prevedono anche l’uso delle TIC e di software didattici;
c. Monitoraggio costante dei percorsi attivati e somministrazione di prove strutturate e non;
d. Analisi periodica dei dati restituiti dall’INVALSI per acquisire maggior consapevolezza della meta finale verso cui deve tendere il
percorso educativo - didattico
e. Revisione dei traguardi per lo sviluppo delle competenze attraverso la coniugazione delle Indicazioni nazionali per il curricolo con i
Quadri di riferimento di Italiano e di Matematica delle prove INVALSI, per calare le competenze in situazioni concrete.
f. Stesura e somministrazione di prove di verifica iniziali, di metà anno e comuni per tutte le classi di scuola primaria per italiano e
matematica, sullo stile di quelle dell’INVALSI e secondo i criteri dallo stesso indicati, per abituarsi a nuovi modelli di insegnamento, di
apprendimento e di valutazione, creando una griglia comune di valutazione.
g. Confronto dei risultati tra i plessi con lo stesso background famigliare e similitudini di contesto scolastico
ATTORI
RISORSE UMANE E FINANZIARE:
Le insegnanti di Italiano e Matematica della Scuola Primaria dell’Istituto, unità dell’ORGANICO DI POTENZIAMENTO, senza dispendio
economico da parte dell’Istituzione.
OBIETTIVI MISURABILI:
1. Avere risultati medi superiori al 60% per ogni prova
somministrata, con uno scarto del 5% tra classi con lo stesso
background famigliare e contesto scolastico.
2. Avere una collaborazione tra docenti di plessi diversi per
un’azione didattica più incisiva e condivisa.
COSA MIGLIORARE? COSA RAGGIUNGERE
ATTRAVERSO
Relative al curricolo verticale per competenza Ricerca e Studio del modello da parte di una commissione
Approvazione del modello da parte del C.d.D.
Formazione docenti su curricolo per competenze
Lavoro all’interno delle attività di programmazione per modificare il modello
Sperimentazione del curricolo realizzato
Progettazione sistematica di attività finalizzate a promuovere, in maniera trasversale rispetto alle discipline, lo sviluppo della
capacità di argomentare e la capacità di riflessione critica.
Corsi di formazione per i docenti previsti nel Piano Triennale di formazione dell’Istituto.
RISORSE UMANE E FINANZIARE:
Le insegnanti della scuola ed esperti esterni.
La DIDATTICA attraverso l’elaborazione di un curricolo
verticale di italiano e matematica, articolato per competenze,
“comprovate capacità di usare conoscenze, abilità e capacità
personali, sociali e metodologiche, in situazioni di studio o di lavoro
e nello sviluppo professionale e personale con responsabilità ed
autonomia” (Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008, quadro europeo delle qualifiche e dei titoli).
OBIETTIVI MISURABILI:
1. Definizione del Curricolo della scuola per competenze.
2. Valutazione in ingresso degli esiti formativi individuali.
Progettazione individualizzata per gli alunni diversamente abili, BES5.
6. Avvenuta formazione/aggiornamento di tutto il personale docente,
con ricaduta sull’azione didattica quotidiana (incontri plenari di
spiegazione e di restituzione, a piccoli gruppi con compiti operativi)
7. Creazione e consolidamento degli scambi professionali tra infanzia,
primaria e secondaria di I grado, per alunni con B.E.S. o per il
potenziamento delle competenze espressive (musicali, sportive,
artistiche,…)
1.
RIASSUMENDO :
il Piano di Miglioramento introduce il lavoro per competenze a tutti i livelli:
- con gli alunni, che sono coinvolti in un percorso didattico, elaborato per competenze in base alle “Indicazioni”, in rapporto alle loro potenzialità;
- con i docenti, che sono stimolati a rivedere la propria professionalità attraverso il confronto con i modelli di insegnamento e con i materiali elaborati
dalle commissioni e dai gruppi di lavoro attivati, in un processo di formazione attiva;
- con le famiglie, che durante tutto il percorso di studi sono portati a riflettere sull’importanza di sostenere i loro figli nel conseguimento di
competenze per la vita.
La realizzazione del Piano di Miglioramento è resa possibile dalla valorizzazione e dal coinvolgimento dei portatori d’interesse e
dall’utilizzo e dalla diffusione di metodologie innovative, partendo dalle buone pratiche già esistenti.
Le azioni prescelte promuovono attività per un più efficace impiego delle competenze e della creatività del personale, per diffondere metodologie e prassi
didattiche più idonee ed innovative per raggiungere gli obiettivi formativi ed educativi attesi e per allineare le competenze delle risorse umane già
presenti alle cresciute esigenze dei portatori di interesse, in associazione a specifiche attività di formazione.
La strategia innovativa consiste nella metodologia della formazione, che non corrisponde a lezioni frontali, ma a lavori di gruppi
cooperativi, composti da docenti esperti su tematiche specifiche (didattica per competenze, individuazione alunni BES, analisi dei risultati del
successo formativo, metodo di studio, costruzione di prove di verifica graduate e standardizzate) con l’individuazione di linee guida, metodi e
procedure e predisposizione dei materiali. Tali materiali dovranno poi essere “sperimentati” da tutti i docenti che contribuiranno, attraverso il loro
impiego in percorsi di ricerca azione, ad una “taratura” dei materiali stessi e delle proposte operative, al monitoraggio e alla valutazione dei percorsi.
Gli elementi di forza di queste azioni sono dunque la valorizzazione delle buone pratiche e delle competenze professionali già
presenti nell’Istituto e la sensibilizzazione di tutto il personale alle tematiche pedagogiche e didattiche innovative.
AZIONI di rapida attuazione e ad effetto immediato poste in essere nel periodo tra
l’autovalutazione e la definizione del piano
1. RIORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DIDATTICI DI INSEGNAMENTO – APPRENDIMENTO ANCHE IN FUNZIONE DEGLI INTERVENTI DI
RECUPERO, CONSOLIDAMENTO, POTENZIAMENTO.
2. COLLABORAZIONE TRA DOCENTI PER AZIONI LABORATORIALI PREVISTE DALLE UNITA’ DI APPRENDIMENTO DEL CURRICOLO.
3. ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ PER L’ACQUISIZIONE DI METODOLOGIE INCLUSIVE.
4. COINVOLGIMENTO DEI DOCENTI IN UN PROGETTO DI FORMAZIONE PREVISTI NEL PIANO TRIENNALE DI FORMAZIONE
5. METTERE IN ATTO LA NUOVA PROGETTAZIONE ( CURRICULO VERTICALE) CON INCONTRI PERIODICI DI VERIFICA TRA I DOCENTI
6. REVISIONE DELLA SCHEDA DELLE COMPETENZE IN USCITA.
7. CONDIVISIONE ALL’INTERNO DEL GRUPPO CONTINUITÀ, DELLE PROVE TRASVERSALI PER GLI ALUNNI DELLE CLASSI V PRIMARIA E PRIME
Si è provveduto ad individuare, per ciascun criterio, le aree di miglioramento più significative da un punto di priorità e di fattibilità,
collocandole nella matrice impatto (importanza)/punteggio.
Dando un punteggio da 1 a 3 alla fattibilità e all’impatto di ciascuna pista, si può ipotizzare un criterio di priorità.
Nei punteggi si può considerare i punteggi come:
0= nullo 1= poco 2= abbastanza 3=alto
(secondo l’ordine di priorità)
Area da migliorare Necessità di miglioramento Grado di priorità
ESITI:
Successo scolastico, competenze di
base, equità degli esiti
L'area degli esiti necessita di interventi da realizzare a breve
termine in quanto il miglioramento deve avere un immediato e diretto
riscontro tra i livelli iniziali (fasce di voto più basse) e i livelli raggiunti.
Fattibilità 3 x Impatto 3 = 9
Area da migliorare Necessità di miglioramento Grado di priorità
PROCESSI:
Integrazione e inclusione
Nella prospettiva del miglioramento degli esiti formativi di tutti gli
alunni, l'area dell'integrazione e inclusione rappresenta uno dei
processi che maggiormente incide sul funzionamento del sistema.
Fattibilità 3 x Impatto 3 = 9
Area da migliorare Necessità di miglioramento Grado di priorità
PROCESSI:
Sviluppo professionale delle risorse
Il miglioramento degli esiti degli alunni può essere favorito dalla
condivisione di processi, percorsi e metodologie innovative tra docenti
della comunità di pratiche professionali, attraverso opportune azioni di
formazione rispondenti agli effettivi bisogni formativi.
Fattibilità 3 x Impatto 3 = 9
Sviluppare in ciascun essere umano la capacità di comunicare integrandoli per
acquisire nuove conoscenze e per interpretare la realtà in modo autonomo.
La didattica deve avvalersi della complessità dei linguaggi della comunicazione: verbali e non verbali (gesto, parola, immagine e
comunicazione digitale) che si supportano allo “scopo di creare forme di comunicazione potenziata”.
In questo senso la multimedialità, attraverso lo sviluppo delle nuove tecnologie, si pone come linguaggio/abilità trasversale per
decodificare e per elaborare in maniera creativa i messaggi tipici della società dell'informazione. La promozione della
multimedialità è intesa non solo come uso di procedure e di strumenti tecnici, ma rappresenta una dimensione culturale
imprescindibile per:
• formare abilità trasversali alle discipline, sia in ambito espressivo che comunicativo;
• sviluppare capacità di ricerca e di elaborazione delle conoscenze;
• consentire una reale interdisciplinarità;
• favorire l'abitudine a lavorare in gruppo.
Ciò premesso si sottolinea come l’Istituzione Scolastica ha previsto una serie di INIZIATIVE (vedi PTOF) alcune in fase di
attuazione altri con inizio a breve termine altri ancora in attesa di finanziamento ( progetti in RETE come scuola capofila , altri
come componente di reti già costituite), l’adesione ad iniziative didattico/culturali di notevole interesse educativo e formative, la
realizzazione di progetti curriculari ed extracurriculari aventi diversi “campi di azione”, collaborazioni con Associazioni sportive, con
il Conservatorio, con l’Osservatorio locale, con gli Enti locali, con il CONI, con il CUS,…
I risultati formativi degli alunni, la ricerca di bambini con alto potenziale, la presenza di alunni BES (diversamente abili, DSA, stranieri, allievi con disagi di
vario tipo) sono variabili indispensabili per rivedere e riorganizzare le pratiche educative/didattiche in relazione al proprio successo scolastico.
A livello di Istituto nel suo complesso, i risultati formativi possono costituire un dato su cui rivedere la propria progettualità formativa ed operare scelte di
indirizzo strategico; a livello di aula, ovvero in rapporto all’azione del docente, i risultati formativi possono contribuire ad analizzare e migliorare le pratiche
didattiche e valutative messe in atto; a livello di allievo, infine, i risultati formativi possono favorire una rilettura critica della propria esperienza di
apprendimento ed una maggior consapevolezza del proprio sapere, in prospettiva METACOGNITIVA ( azione di feed-back).
Dai risultati dei questionari di soddisfazione appare evidente la richiesta di riorganizzare gli interventi educativi personalizzati, migliorando la tipologia degli
interventi, ristrutturando tempi, spazi e avvalendosi di strumenti multimediali.
In un’ottica di sinergia le attività laboratoriali costituiscono una situazione d’apprendimento che coniuga le conoscenze (il sapere) e le abilità (il saper fare)
verso compiti significativi e motivanti per gli allievi.
Infine la nostra Istituzione Scolastica si pone come “scuola inclusiva” che pensa e che progetta per la coeducazione degli alunni diversamente abili e non.
La progettualità didattica orientata all’inclusione di alunni con bisogni educativi speciali e con disturbi specifici dell’apprendimento, in piena ottemperanza alle
indicazioni normative (Legge 170 08/10/2010, DM 12/07/2011, dm 27/12/2012 e CM 06/03/2013) tiene conto di strategie e metodologie particolari :
- apprendimento cooperativo, - apprendimento per scoperta,
- lavoro di gruppo e/o a coppie, - suddivisione del tempo in tempi personalizzati,
- “tutoring”, - utilizzo di mediatori ed organizzatori didattici, di attrezzature e sussidi informatici/video.
Il Piano di inclusione è ispirato ai principi della normativa e passa attraverso la collaborazione tra docenti, alunni e famiglie, definendo
percorsi che vanno oltre la scuola per diventare un progetto di vita.
All’accoglienza dei nuovi alunni vengono dedicate alcune attività, prima fra tutte il PROGETTO ACCOGLIENZA (già in atto) che ha
l’obiettivo di favorire un approccio sereno agli ambienti della scuola e alle persone che in essa operano e di promuovere l’instaurarsi di relazioni
Per la diffusione del PdM verranno verificati alcuni indicatori :
1. Comunicazione del PIANO ai docenti tramite sito web
3. Approvazione in Consiglio di Istituto
4. Comunicazione degli esiti del Monitoraggio, del Riesame e del Miglioramento durante i Collegi dei Docenti/Consigli di Istituto e sul
sito web dell'istituto.
Per misurare la realizzazione del PdM verranno valutati alcuni indicatori :
1)Tasso di certificazione dei docenti che hanno partecipato in qualità di corsisti alla Formazione;
2) Percentuale di ALUNNI che dopo aver partecipato a un corso di consolidamento hanno recuperato l’insufficienza nella disciplina;
3) Percentuale di ALUNNI che dopo aver partecipato a un corso di potenziamento hanno incrementato i risultati formativi;
4) Il miglioramento curricolare dovuto all’utilizzo di laboratori o materiali multimediali;
5) L’incremento di soddisfazione dell’utenza;
6) Risultati positivi in seguito a partecipazione a gare di eccellenza, concorsi o campionati sostenuti dalla scuola nel territorio.
I sistemi di monitoraggio dell’andamento del Piano, in modo da far sì
che il piano proceda secondo quanto stabilito e, se necessario, siano introdotte le opportune modifiche.
Le misure o gli indicatori utilizzati per valutare se l’azione di miglioramento è stata attuata e diffusa entro i tempi stabiliti (risultati relativi agli indicatori di
progetto) e nel suo pieno potenziale (risultati degli obiettivi del Piano)
La realizzazione del Piano di miglioramento prevede una stretta collaborazione tra il GAV e la Dirigenza Scolastica in tutte le fasi di monitoraggio e verifica
delle fasi di attività, al fine di verificare l’efficacia della metodologia adottata, della strumentazione, dei processi intrapresi ed eventualmente effettuare le
modifiche necessarie al conseguimento degli obiettivi previsti.
Il monitoraggio sarà strutturato in modo da prevedere :
a) incontri periodici mensili del NIV e con la Dirigenza per monitorare sulla base dei dati raccolti lo stato di avanzamento del progetto stesso in relazione alle
attività successive
b) raccolta dei dati e delle informazioni necessarie a misurare gli indicatori di risultato differenziati a seconda dei destinatari degli interventi.
Saranno raccolti dati statistici e informazioni necessarie a misurare i livelli formativi conseguiti, (anche in rapporto all’analisi dei dati INVALSI) cercando di
metterli in relazione con la formazione dei docenti effettuata. I questionari di soddisfazione finali, somministrati ai portatori di interesse, contribuiranno
all’analisi dei risultati ottenuti favorendo una base di partenza per l’individuazione dei punti di forza e debolezza che andranno a implementare il successivo
piano di miglioramento.
Ulteriori indicatori consentiranno di misurare il grado di partecipazione alle iniziative di formazione e di valutare il successo dell’azione relativamente alle
competenze digitali degli studenti e al potenziamento delle competenze dei docenti.
Tempi sui ruoli e responsabilità e su eventuali comunicazioni alle parti interessate dei risultati di monitoraggio,
Interventi finalizzati al trattamento di eventuali criticità che potrebbero sorgere durante la realizzazione dei progetti di miglioramento e che potrebbero
portare a di ridefinizione, modifiche e/o adeguamenti di obiettivi, indicatori, tempi delle singole azioni.
Sulla base dei risultati emersi negli incontri periodici del GAV saranno adottate ,ove si ritenga necessario, quelle iniziative di modifica e miglioramento del
progetto in atto. Gli incontri programmati, saranno finalizzati, oltre al monitoraggio progressivo delle fasi di lavoro, anche alla revisione parziale delle attività, dei
metodi, dei tempi, delle attuazioni in itinere che possano aver costituito una diminuita efficacia dell’azione svolta, alla luce di eventuali evidenze che dovessero
rendere necessaria la ridefinizione di alcune parti del processo di miglioramento. Durante gli incontri il NIV discuterà e preparerà anche le modalità di
comunicazione con i portatori di interesse al fine di rendere trasparente il processo e di ricevere eventuali suggerimenti atti al miglioramento stesso. Pertanto
appare importante mantenere stretti e frequenti rapporti collaborativi con tutti coloro che offrono contributo all’offerta formativa nell’ottica di un migliore
inserimento sociale a vantaggio reciproco. Sarà anche monitorata una “tendenza”, ovvero, attraverso i dati raccolti, definire una linea di buone pratiche che possa
dare risultati sempre più positivi nel tempo. Attraverso gli organi collegiali, si potranno avanzare proposte concrete per il futuro e progettare in modo