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I v e c c h i e d i f i c i s o n o s t a t i r i s t r u t t u
r a t i s v i l u p p a n d o i l c o n c e t t o d i c a s a n e l
l a c a s a e r e a l i z z a n d o u n s i s t e m a d i p a n n e
l l i a u t o p o r t a n t i d i l e g n o c h e l i m i t a n o f
o r t e m e n t e g l i i n t e r v e n t i s u l l e m u r a t u r
e e s i s t e n t i
Involucro dalla doppia identit
Testo di Amalia Siriana Vivian
Foto di Gaston Wicky e Studio Arnaboldi
MICHELE ARNABOLDI - WWW.ARNABOLDI-ARCH.COM - RECUPERO DEL BORGO
RURALE DI PIANEZZO - SVIZZERA
Le metodologie di intervento sul patrimonio ar-chitettonico
esistente mostrano un ampio spet-tro di possibilit,in relazione
alle caratteristiche
del manufatto edilizio, del luogo e anche sulla basedellidea
architettonica del progettista.Innovazione e
conservazione,apparentemente con-cetti diametralmente opposti,sono
i capisaldi del pro-getto di recupero di un antico borgo rurale nel
Co-mune di Pianezzo,nella Val Morobbia (Canton
Ti-cino-Svizzera),opera di Michele Arnaboldi per il pit-tore e
archeologo Jakob Bill.Attraverso una grande abilit tecnica e
professionale,il progettista ha saputo valorizzare questo antico
ag-glomerato contadino, ormai abbandonato, trasfor-mandolo in un
luogo di lavoro e di abitazione,che siinserisce armonicamente in un
paesaggio montano
incontaminato e con vista sul lago Maggiore.In origine,questo
nucleo rurale,le cui parti pi anti-che risalgono al XVIII
secolo,era composto da setteunit,accorpate in due gruppi,costruite
interamentein pietra Gneis (o pietra di Luserna).Per la sua valenza
storica,era sottoposto a vincolo ar-chitettonico con limposizione
di azioni progettualiminime e conservatrici.Questi aspetti hanno
indottoil progettista a cercare soluzioni di intervento sem-plici
ma anche innovative,che mettessero in risalto icaratteri
dellarchitettura vernacolare del territoriosvizzero.La scelta del
progettista stata quella di operare se-condo due direttrici.La
prima ha previsto unazione conservatrice sui cin-que rustici pi
antichi,tutti collegati tra di loro,in cui
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Progetta sempre una cosaconsiderandola nel suo pi grande
contesto,una sediain una stanza,una stanza in una casa, una
casanellambiente, lambiente nel progetto di una citt
Gottlieb Eliel Saarinen
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[Recupero] 10/07 53
sono stati inseriti gli spazi per lattivit lavorativa e pergli
ospiti.La seconda, invece,ha previsto unazione pi decisacon la
demolizione dei due rustici pi recenti e fati-scenti, sostituendoli
con un nuovo edificio per labi-tazione dellartista.Questultima
azione, inizialmente,ha avuto delle ri-percussioni sul piano
amministrativo e burocraticoper limposizione del vincolo storico,ma
alla fine ilprogetto ha dimostrato di valorizzare e conservare
inmaniera esemplare la memoria,la storia e la materia diquesto tipo
di architettura,dispersa in tutto il territo-rio del Canton
Ticino.I vecchi rustici sono stati ristrutturati sviluppando
ilconcetto di casa nella casa,e realizzando un sistemadi pannelli
autoportanti di legno, limitando al mi-
nimo gli interventi sulle murature esistenti.Questa soluzione ha
permesso, inoltre, di far frontealle diverse difficolt di un
cantiere che era raggiun-gibile solo attraverso
lelicottero,lavorando prevalen-temente con tecnologie a secco.La
linearit costruttiva delle nuove unit di legno,in-serite nella
struttura originale di pietra,evidenzia lir-regolarit tipologica
dei rustici creando un effettospaziale di notevole intensit.Gli
edifici esistenti accolgono, al primo piano,unospazio per
latelier,uno per le esposizioni e uno per gliospiti con servizi
annessi mentre al piano terra ci sonoi locali tecnici, i depositi e
un locale lavanderia, spaziche fungono da veri e propri
vespai,contro lumiditascendente dal suolo.Il nuovo edificio,
totalmente vetrato e con pannelli
LOCALIZZAZIONE: PIANEZZO, CANTON TICINO SVIZZERAPROGETTAZIONE
ARCHITETTONICA:MICHELE ARNABOLDI, LOCARNOCOLLABORATORI: FRANCESCO
BIANDA, MICHAEL WINKLMANNIMPRESA DI COSTRUZIONE: LOISI & CO.
SA, MONTE CARASSO
COMMITTENTE: CHANTAL E JAKOB BILL, ADLIGENSWILINGEGNERIA:
REGOLATI & SPADEA, MINUSIOSTRUTTURE DI LEGNO: BLUMER-LEHMANN
AG, GOSSAUINGEGNERE SANITARIO: SOLISTA GMBH, HORW
PROGETTO: 2001-2002COSTRUZIONE: OTTOBRE 2002 - AGOSTO
2003SUPERFICIE LORDA COSTRUITA:RUSTICI 105 M2
EDIFICIO NUOVO 159 M2
COSTO DI COSTRUZIONE: RUSTICI 473 MILA EURO EDIFICIO NUOVO 600
MILA EURO
Vista generale del borgo prima del recupero
Planimetria generale Scala 1:1000 (Studio Arnaboldi)
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Pianta piano terreno. Scala 1:200 (Studio Arnaboldi)
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1. soggiorno2. cucina3. bagno4. atelier5. spazi espositivi
6. camera per ospiti7. camera matrimoniale 8. ufficio9.
deposito10. lavanderia - locale tecnico
Pianta piano primo. Scala 1:200 (Studio Arnaboldi)
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frangisole di legno, stato concepito come segnocontemporaneo e
distintivo, senza per ostacolarnelintegrazione naturale e
paesaggistica con lintorno,diventando nello stesso tempo elemento
comple-mentare del costruito esistente.Esso si sviluppa su due
livelli collegati da una scala dicemento armato a ununica rampa.Al
primo pianosi trova uno spazio open space con cucina e ampio
sog-giorno, mentre al piano terra distribuita la zonanotte e un
grande ufficio-studio.Il progettista ha dimostrato una forte
attenzione allasostenibilit, intesa come contenimento
energeticoglobale degli edifici e impiego di materiali ecologicie
naturali.Michele Arnaboldi ha previsto,infatti,un
isolamentocontinuo in ambedue gli interventi,con materassinidi lana
di roccia dello spessore variabile (5-8 cm) aseconda della
partizione, e intercapedini daria perisolare maggiormente ledificio
e prevenire fenomenidi condensa e di umidit.Sono stati impiegati
pan-nelli radianti a pavimento alimentati ad acqua calda
con impianto di riscaldamento a gas.I serramenti utilizzati sono
di legno per i rustici e dialluminio a taglio termico per la nuova
costruzione.I vetri sono del tipo bassoemissivo,stratificati
6/16/6con interposizione di gas argon, ad alte
prestazionitermiche.In prima istanza,i due interventi sembrano
contrap-porsi ma, in realt, nella loro diversit si ritrova
unrapporto continuo e dialettico tra la massa delle co-struzioni di
pietra e la leggerezza del nuovo edificio,tra le forme irregolari
dellesistente e la linearit e lageometria del nuovo, tra la
frammentazione deglispazi dei rustici e la compattezza del nuovo
volume.Il risultato quello di un chiaro esempio di riuso edi
rivalorizzazione del patrimonio architettonicovernacolare che mette
in luce la tecnica e labilit delprogettista atte a soddisfare
esigenze e problemi:dalrispetto per i vincoli al sapersi
interfacciare con tec-nologie costruttive esistenti, dalle
difficolt di ge-stione di un cantiere inaccessibile da mezzi
pesantiallinserimento ambientale e paesaggistico.
Vista esterna dellatelier dal retro
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Prospetto nord. Scala 1:200 (Studio Arnaboldi)
Sezione AA. Scala 1:200 (Studio Arnaboldi)
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Nella pagina a fianco,vista generale del complesso
Vista dellingresso alle sale esposizione
1. soggiorno2. cucina3. bagno4. atelier5. spazi espositivi6.
camera per ospiti7. camera matrimoniale 8. ufficio9. deposito10.
lavanderia - locale tecnico
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Sezione BB. Scala 1:200 (Studio Arnaboldi)
Sezione CC. Scala 1:200 (Studio Arnaboldi)
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Tecnologia avanzata in un boxNella scelta di conservare e
restaurare lantico nucleo, il progettista haelaborato, sulla base
del concetto di casa nella casa e considerando ladifficolt di
accessibilit al cantiere, un sistema strutturale autoportan-te per
cui lazione manutentiva sulle pareti murarie esistenti ridotta
alminimo. Sono state eseguite, infatti, leggere operazioni di
consolidamen-to murario attraverso limpiego di cavi di acciaio e
profilati HEA per irrigi-dire nellinsieme le scatole dellinvolucro
e, in alcuni punti, sono state rea-lizzate anche sottofondazioni di
calcestruzzo armato. I rustici sono statisventrati rimuovendo
completamente il tetto a falde e sono stati inseritisolette, pareti
e soffitti composti da pannelli autoportanti multistrato dilegno di
pino. Il manto di copertura stato realizzato in piode che
appog-giano su unorditura di listelli di legno uniformemente
distribuiti per sud-dividere il carico sui pannelli strutturali
della scatola prefabbricata.
Ogni pannello stato calcolato e dimensionato sulla base
dellanalisi deicarichi a cui ledificio sottoposto, dellergotecnica
del trasporto con eli-cottero e delle movimentazioni in cantiere.
Attraverso una macchina acontrollo numerico, i pannelli sono stati
tagliati con elevata precisione inofficina e assemblati
successivamente in opera; le giunzioni sono statepensate a incastro
con ulteriore ausilio di viti e agganci metallici. I pan-nelli sono
stati montati allinterno della struttura originaria
lasciandounintercapedine daria per laerazione naturale delledificio
e per glialloggiamenti impiantistici. Inoltre, tutto ledificio
stato isolato termi-camente attraverso materassini di lana di
roccia.Tutte le aperture esistenti sono state mantenute, cos da
evitare ulterio-ri interventi importanti sulla muratura esterna.
Infatti, i serramenti sonostati fissati alla struttura
prefabbricata raccordandola allesistente soloa posa ultimata,
attraverso un davanzale di pietra naturale.
La chiusura di un ordine di arcate vista dal corridoio
interno
Posa dei pannelli prefabbricati autoportanti (foto di Studio
Arnaboldi)
Vista interna della sala espositiva
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[Recupero] 10/07 59
1. stratificazione della copertura in corrispondenza del
lucernario:- rivestimento di lastre di zinco-titanio graffate -
assito di legno, sp. 20 mm- orditura di listelli di legno e strato
di ventilazione,
sp. 30-40 mm- manto impermeabilizzante- isolamento di lana di
roccia, sp. 80 mm- barriera al vapore - soletta di legno di pino
multistrato incollato,
sp. 160 mm2. stratificazione parete perimetrale esterna:-
muratura esistente di pietra naturale Gneis
(o pietra di Luserna), sp. 500 mm- strato di ventilazione e
orditura di legno
per fissaggio isolante, sp. 120 mm - isolamento di lana di
roccia
e impermeabilizzazione, sp. 50 mm- pannello di legno di pino
multistrato incollato,
sp. 100 mm3. pensilina esterna di cemento armato con finitura a
vista, pendenza 2%4. serramento di alluminio scorrevole su binari:-
vetri bassoemissivi a doppia camera con
interposto gas argon- sistema di schermatura avvolgibile esterno
a
lamelle orizzontali5. stratificazione solaio interno: -
pavimento di legno multistrato incollato,
sp. 30 mm- pannelli radianti per sistema di riscaldamento a
pavimento, sp. 50 mm- soletta di legno multistrato incollato,
sp. 100 mm- isolamento di lana di roccia con barriera al
vapore,
sp. 50 mm- travi portanti di acciaio di tipo HEA 1806. bocca di
lupo per aerazione e ventilazione dellinterrato:- griglia di
acciaio 9x31 mm- traversine intermedie di metallo a sostegno
della griglia
Sezione verticale dellingresso allatelierScala 1:10
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60 10/07 [Recupero]
Atmosfera creativaNella parte destinata ad atelier stata
realizzata, su tutta la lunghezzadel colmo del tetto, unapertura
con lucernario strutturale di alluminio.Esso posizionato
asimmetricamente rispetto alle falde del tetto, conorientamento a
est. La struttura del lucernario si inserisce nella scatolalignea
prefabbricata con grande cura per il nodo di interfaccia tra i
dueelementi. I raccordi e i giunti sono stati adeguatamente
impermeabiliz-zati per evitare infiltrazioni dacqua.
Il rivestimento esterno del lucernario realizzato in lastre di
zinco-titaniograffate che si integrano cromaticamente con le piode
del manto di coper-tura dellatelier. I vetri impiegati sono
rinforzati, di tipo bassoemissivi estratificati con interposizione
di gas argon in unottica prevalentementesostenibile di risparmio
energetico. Leffetto complessivo quello di unalama di luce che si
diffonde e si riflette sulla superficie delle pareti
bianchedellambiente interno creando, nello spazio dedicato
allattivit dellartista,unatmosfera suggestiva e avvolgente.
1. stratificazione copertura:
- tetto di piode, circa 450 Kg/m2
- orditura portante in listelli di legno
e strato di ventilazione, sp. 30-40 mm
- assito di legno, sp. 27 mm
- manto impermeabilizzante
- isolamento di lana di roccia, sp. 80 mm
- barriera al vapore
- soletta di legno multistrato incollato, sp. 160 mm
2. lucernario:
- serramento chiuso con vetro stratificato
e rinforzato di tipo bassoemissivo a doppia
camera con interposto gas argon
- rivestimento esterno di lastre zinco-titanio
continue graffate
3. stratificazione parete esterna:
- muratura esistente di pietra naturale, sp. 500 mm
- strato di ventilazione e orditura di legno
per fissaggio isolante, sp. 120 mm
- isolamento di lana di roccia
con impermeabilizzazione, sp. 50 mm
- pannello di legno di pino multistrato
incollato, sp. 100 mm
Sezione verticale del lucernario. Scala 1:20
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[Recupero] 10/07 61
Vista interna dellatelier con il grande lucernario
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62 10/07 [Recupero]
Il padiglione luminosoIn contrapposizione alla pesantezza della
pietra del nucleo esistente, ilnuovo edificio stato progettato con
una struttura portante di legno,simile a quella delle scatole dei
vecchi rustici, con ausilio di travi HEA diacciaio, con muri
controterra e un sistema di fondazioni continue a pla-tea di
calcestruzzo armato. La nuova costruzione si presenta come unvolume
compatto dalle forme geometricamente pulite e dallaspettoessenziale
per limpiego di materiali semplici quali il vetro, lalluminio eil
legno. La copertura piana ed realizzata con strato di zavorra di
ghiaia color
grigio-bianco che si inserisce cromaticamente nellambiente. I
tampona-menti dellinvolucro sono realizzati attraverso serramenti
modulari scor-revoli di alluminio ad ampie specchiature per rendere
lidea di leggerez-za e per portare, metaforicamente, il paesaggio
circostante allinternodelledificio. Il progettista, inoltre, ha
previsto, su tutta la superficie dellinvolucro, unsistema di
pannelli frangisole scorrevoli uno sullaltro, con lamelle
oriz-zontali di legno di abete americano (o Douglas), che regolano
lapportodi luce. Si crea una composizione architettonica dove
vecchio e nuovotrovano una mimesi perfetta e coerente con
lintorno.
Dettaglio del serramento
visto dallinterno
Vista generale
del nuovo edificio
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[Recupero] 10/07 63
1. stratificazione copertura:
- lattoneria di protezione con rompigoccia
- strato di protezione di geotessile non tessuto
- strato di zavorra di ghiaia, pezzatura 16/32 mm
- guaina impermeabilizzante
- isolamento di lana di roccia, sp. 50 mm
- struttura portante di legno di pino multistrato,
sp. 275 mm
- intercapedine per alloggiamenti impiantistici,
sp. 90 mm
- finitura interna di lastre
di cartongesso, sp. 20 mm
2. pareti vetrate:
- serramento a tutta altezza di alluminio,
h. 2450 mm, con vetri di tipo bassoemissivo
a doppia camera con interposto gas argon
- schermatura esterna di lamelle orizzontali di legno
su montanti metallici scorrevoli, sp. 80 mm
3. stratificazione solaio primo piano:
- pavimentazione di lastre di marmo Cristallina,
sp. 20 mm
- sottofondo di malta cementizia, sp. 70 mm
- isolamento di lana di roccia, sp. 40 mm
- struttura portante di legno e profili di acciaio tipo
HEA 260, sp. 274 mm
- intercapedine per alloggiamenti impiantistici,
sp. 90 mm
- finitura interna di lastre
di cartongesso, sp. 20 mm
4. stratificazione solaio controterra:
- pavimentazione di lastre di marmo Cristallina,
sp. 20 mm
- sottofondo di malta cementizia, sp. 70 mm
- isolamento di lana di roccia, sp. 40 mm
- platea continua di fondazione di cemento armato,
sp. 250 mm
Sezione verticale del nuovo edificio
Scala 1:20