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TOPONOMASTICA E ARCHEOLOGIA IL CASO VENETO
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Archeologia e toponomastica il caso veneto

Jul 31, 2015

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Giovanni Roman
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Page 1: Archeologia e toponomastica il caso veneto

TOPONOMASTICA E ARCHEOLOGIA

IL CASO VENETO

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La toponomastica è una scienza esatta?

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La risposta è:

NO

Tuttavia è una scienza che richiede lucidità, oltre alla conoscenza di regole ben precise

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Si tratta di una scienza che indaga i nomi di luogo evidenziandone, di volta in volta, un’origine legata ad antichi proprietari terrieri, a caratteristiche geografiche, alla fauna e flora, a eventi storici o di vita quotidiana, alle attività svolte e alle destinazioni d’uso che in un momento della storia hanno prevalso e si sono fissate nel tempo

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Come si può procedere da un punto di vista metodologico?

Non esiste una prassi metodologica affidabile e valida sempre. Tuttavia, è sempre bene eseguire questi passi:

- Individuare le forme più antiche del toponimo- Conoscere la storia e la geografia del luogo in maniera accurata- Individuare tutte le lingue e culture presenti direttamente o indirettamente sul territorio al quale appartiene il toponimo- Individuare l’evoluzione fonetica del nome in considerazione delle leggi fonetiche- Compiere studi su base comparativa, cercando forme simili anche se geograficamente e linguisticamente distanti

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In particolare, bisogna tenere presenti:- Caratteristiche specifiche del terreno Diversi toponimi fanno riferimento a caratteristiche particolari del terreno, come la presenza di boschi, prati, pietre e sorgenti, o a luoghi caratterizzati dalla presenza di neve e ghiaccio. - Idronimi, compresi laghi e luoghi ghiaiosi - Fitotoponimi: ovvero toponimi riferiti alla vegetazione - Le attività agro-silvo-pastorali e le altre attività produttive, svolte in passato o ancora oggi. - La viabilità - Toponimi legati alla devozione - Tra storia e leggenda

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Perché possiamo farlo? Perché a partire dalla preistoria esistevano delle notevoli affinità linguistiche (e semantiche) tra popoli culturalmente e geograficamente distanti. Pensiamo alle antiche lingue indoeuropee e soprattutto ad una di queste: il latino.I Romani hanno diffuso la loro lingua nei territori conquistati, assegnando una precisa nomenclatura agli elementi naturali e antropici del territorio. Poiché il latino è una lingua ricchissima di sinonimi e continua ad essere lungamente usata e arricchita nel medioevo, accanto ad alcuni significanti (per es. rivus, canalis, flumen, fovea, usati per indicare un corso d’acqua) troviamo toponimi che non sono immediatamente riconoscibili perché derivati da sinonimi meno usati (nel caso di un corso d’acqua: solum, braga, lupia, silanum, ecc…)

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La riconoscibilitàCi sono toponimi dal significato palese (Castelvecchio, Rivabassa, I Sabbioni)

Altri apparentemente palesi come Campodipietra, Lavaggio, Buranelli, Cantarane, ecc…

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Altri, invece…

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Altri toponimi dal significato non immediatamente comprensibile - perlomeno dal parlante comune - sono definiti “opachi” dai linguisti

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Vediamo di capire cosa è successo. Nuovi popoli con lingua e cultura proprie giunti in un territorio di antica antropizzazione come l’Italia (per es. i Romani) hanno frequentemente assimilato i nomi di luogo esistenti (per es. i nomi degli antichi Veneti). Gli antichi Veneti hanno dato un nome ad una montagna, per esempio il Monte Rite che dovrebbe derivare dal nome di una divinità e i Romani lo hanno mantenuto, pur non comprendendone il significato. Quando sono giunti gli invasori barbarici, alla caduta dell’impero romano, hanno fatto lo stesso e così il toponimo è stato accettato fino ai giorni nostri.Se gli invasori fondavano un abitato ex novo, per esempio il castello medievale di Bodenstein ‘sperone roccioso sul torrente Boite’ costruito da milizie germaniche, le popolazioni di lingua romanza non lo hanno cambiato, ma semmai adattato (alla loro lingua) in Podestagno e quindi “opacizzato”.

Dunque, se è il carattere conservativo dei toponimi a determinarne l’opacità, spetta al ricercatore, allora, restituire chiarezza a nomi di luogo che costituiscono tracce di lingue antiche.

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Nel caso veneto, analogamente a molti altri paesi e regioni, si possono individuare alcune epoche storiche alle quali fare risalire numerosi toponimi

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-PREROMANO-LATINO-MEDIEVALE-MODERNO-CONTEMPORANEO

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“Decifrare” un toponimo può rivelarsi molto importante per individuare e comprendere delle testimonianze storico-archeologiche ubicate presso una determinata località, ma in realtà tutta la toponomastica è utile ai fini storici e archeologici

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Nelle città i Romani hanno lasciato toponimi come Carubio, derivato da Quadruvium, di fondamentale importanza per comprendere la forma e l’evoluzione degli abitati. Lo stesso dicasi per Cornarotta

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Anche il toponimo Mura/Mure è significativo

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I toponimi possono aiutare a capire il tipo di attività, caratteristiche ed interventi di tipo naturale o antropico anticamente riscontrabili sul territorio

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Alcuni termini della nomenclatura centuriale si sono poi evoluti nelle seguenti forme dialettali

Strigatio/StrigadaTerminus/Termen

Veterus/Viero

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Altri termini importanti sono:

Croce Levada Ruga Termine

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A proposito di centuriazioni, in provincia di Padova si trova Téolo, dal latino titulus ‘segno confinario’ tra gli agri di Este e Padova

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Altrettanto frequentemente, soprattutto nelle campagne si riscontra il toponimo ANTIGA

Olost, Oristà and St. Bartomeu del Grau, Catalogna

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Da John Trumper Giovanni Tomasi, Residui celtici nella toponomastica altoveneta, Cenedese e Bellunese in particolare: appunti sulla teoria e sulla realizzazione dei ‘Cover Names’

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Sul territorio veneto, spesso in aperta campagna, si riscontra frequentemente il toponimo

CASTELLO CASTELLIERE CASTELIR CASTELLARO

e simili

Si tratta di località dove anticamente sorgeva un castello?

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Fin dai tempi antichi utilizzarono gli argini. Non si trattava, però, di argini paralleli all’alveo del fiume, lungo una o entrambe le rive, ma di argini che formavano un quadrato, un rettangolo un cerchio o un semicerchio. Durante l’Età del bronzo e del ferro nell’Italia settentrionale sorsero molti di questi villaggi chiamati castellieri o terremare.

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A volte le caratteristiche naturali (per esempio quelle geologiche) del territorio prevalgono. È il caso diCampodipietra, frazione di Salgareda in Provincia di Treviso, anticamente attestato come Campus Sancti Petri

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BUEL DEL LOVO

Cosa significa?

Budello del lupo

Perché?

Forse, invece …

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È un campo, che il fiume poco alla volta restituisce alla terra

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Lavaggio/Lavajo, per esempio, nome di più torrentelli del Montello, non si riferisce al dilavamento dell’acqua, ma deriva dal latino labes ‘smottamento’, in riferimento ai numerosi detriti litici trascinati a valle da questi corsi a carattere temporaneo, escludendo così ogni attività antropica

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Cosa vuol dire Soligo?Forse … “Fiume solitario”?

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solium, tinozza≪ ≫, termine latino tardoper indicare bacino, abbeveratoio (DEI, V 3529) e suffisso in - icum

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… e BURANELLI?

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Numerose sorgenti tra Veneto e Friuli, sono denominate Buoro.Non è improbabile la seguente evoluzione:

Buoro > *buranus>*buranellus

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… e MAROCCO, frazione di Mogliano Veneto?

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Anche Cantarane (o Canterane) è un toponimo in apparenza palese …

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S. Antonino di Susa (To) canale Cantarana, Cantarana (At), Cantarane di Castelverde (Cr),Cantarane di Torbole (Bs), Via Cantarane Sirmione (Bs), Verona Via Cantarane, Cantarane di Bardolino (Vr), Cantaranedi Negrar (Vr), Cantarane Via Gazzo Veronese (Vr), Cantarane Maccari Via Gazzo Veronese (Vr), Vicenza Contrà e ViaCantarane, Mason Vicentino (Vi) Via Cantarana, Torri di Quartesolo (Vi) Via Cantarana, Caldogno (Vi) Via Cantarana,Cantarane di Corezzola (Pd), Cantarana di Cona (Pd), Treviso canale Cantarane, Via Cantarane Volpago del Montello (Tv), Arcade (Tv)

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Pagana e OngarescaIl Tumulo degli Ungari è un sito ubicato a Cartigliano (Vicenza) che la tradizione popolare indica come la fossa comune dei soldati del re d'Italia Berengario trucidati dagli Ungari

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E la toponomastica fluviale?

Canale Bianco

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Anche la montagna

presenta spunti molto interessanti:

Tof

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Le Tofane viste dal Lagazuoi

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