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LA DISLESSIA
“NON SONO STUPIDO NON SONO PIGRO
NON SONO DISABILE IO SONO DISLESSICO”
Cos'è la DISLESSIA? La dislessia
non è una malattia ma
neanche uno scherzo. Essa è un
Disturbo Specifico dell' Apprendimento
(DSA),comporta. La principale
caratteristica di questa categoria è
le sue specificità, ovvero il
disturbo interessa uno specifico
dominio di abilità (lettura, scrittura,
calcolo, memorizzazione, comprensione)
lasciando intatto il funzionamento
intellettivo generale. La dislessia
è una difficoltà di grado
lieve, medio o severo che
riguarda la capacità di leggere
e scrivere in modo corretto e
fluente.
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In breve il bambino e/o
studente non ha un rapporto
naturale con l'apprendimento. Questi
bambini però avendo la dislessici
sono vivaci, veloci e
intelligenti. Come si manifesta?
Si manifesta con una lettura
scorretta e con una difficoltà
di comprensione del testo scritto
indipendente sia dai disturbi di
comprensione in ascolto che dai
disturbi di decodifica (correttezza
e rapidità) del testo scritto.
Il bambino spesso compie nella
lettura e nella scrittura errori
caratteristici come l'inversione di
lettere e di numeri e la
sostituzione di lettere. Quest’
ultima perché l’alfabeto ha lettere
molto simili tra loro. A volte
non riesce ad imparare le
tabelline e alcune informazioni in
sequenza come le lettere
dell'alfabeto, i giorni della
settimana, i mesi dell'anno. Può
fare confusione per quanto riguarda
i rapporti spaziali e temporali
e può avere difficoltà a
esprimere verbalmente ciò che pensa.
In alcuni casi sono presenti
anche difficoltà in alcune
abilità motorie, nella capacità di
attenzione e di concentrazione.
Spesso il bambino finisce con
l'avere problemi psicologici, quale
demotivazione, scarsa autostima, ma
questi sono una conseguenza, non
la causa della dislessia. Come
la si conosce? Egli appare
disorganizzato Già nella scuola
dell'infanzia bambini che presentano uno
sviluppo linguistico atipico, come
parole storpiate, scarso vocabolario,
dovrebbero consultare il pediatra
che nel bilancio di salute
annuale deve monitorare le situazioni
a rischio valutando anche
l'anamnesi familiare (presenza di
disturbo specifico del linguaggio,
dislessia) ed inviando il bambino
alle strutture competenti. Se al
termine del primo anno della
scuola primaria di primo grado
il bambino presenta una delle
seguenti caratteristiche: 1)difficoltà
nell'associazione grafema-‐fonema e/o
fonema grafema; 2)mancato raggiungimento
del controllo sillabico in lettura
e scrittura 3)eccessiva lentezza
nella lettura e scrittura
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4)incapacità a produrre le lettere
in stampato maiuscolo in modo
riconoscibile è opportuno consultare
le strutture competenti rivolgendosi
ad uno specialista per avere
una diagnosi. Come si affronta?
Quando qualcuno sospetta di
trovarsi di fronte ad un bambino
dislessico è importante che venga
fatta, al più presto una
valutazione diagnostica. La diagnosi
deve essere fatta da specialisti
esperti, mediante specifici test. La
diagnosi permette di capire
finalmente che cosa sta succedendo
ed evitare gli errori più
comuni come colpevolizzare il bambino
e l'attribuire la causa a
problemi psicologici, errori che
determinano sofferenze, frustrazioni. Il
professionista dovrebbe redigere un
referto scritto indicando il
motivo dell'invio, i test utilizzati
e la diagnosi conclusiva. Ottenuta
la diagnosi si possono mettere
in atto aiuti specifici, tecniche
di riabilitazione e di compenso,
nonché alcuni semplici provvedimenti
della modifica della didattica a
favore dei ragazzi dislessici e
contenute nelle direttive Ministeriali,
come ad esempio la concessione
di tempi più lunghi per lo
svolgimento di compiti, l'uso della
calcolatrice e/o del computer. I
dislessici hanno un diverso modo
di imparare ma comunque imparano.
Cosa devono fare i genitori? I
genitori devono: -‐ informarsi sul
problema -‐ cercare una appropriata
valutazione diagnostica -‐ discutere
del problema con gli insegnanti
-‐ aiutare il bambino nelle
attività scolastiche (leggere ad alta
voce) -‐ utilizzare strumenti
alternativi alla pura lettura
(cassette, cd, video, computer) Cosa
devono fare gli insegnanti
L'insegnante deve: -‐ riconoscere e
accogliere realmente la "diversità";
-‐ parlare alla classe e non
nascondere il problema;
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-‐ spiegare alla classe le
diverse necessità dell'alunno dislessico
e il perché del diverso
trattamento; -‐ collaborare attivamente
con i colleghi per garantire
risposte coerenti al problema; -‐
comunicare con i genitori Le
cose da non fare: -‐ far
leggere il bambino a voce alta
-‐ ridicolizzarlo -‐ correggere tutti
gli errori nei testi scritti -‐
dare liste di parole da
imparare -‐ farlo copiare dalla
lavagna -‐ farlo ricopiare il
lavoro già svolto, perché scorretto
o disordinato -‐ paragonarlo ad
altri Dislessici famosi Anche se
la dislessia crea difficoltà in
certe aree per i bambini,
gli studenti e anche gli adulti,
è frequente nei dislessici una
coordinazione, un’empatia e uno
spirito artistico sopra la media.
Sembra infatti che la più
grossa barriera al successo è
la mancanza di fiducia in se
stessi, dato il forte peso che
si da alla correttezza della
scrittura in età scolare. Le
strategie di apprendimento devono
quindi essere diverse rispetto a
quelle classiche. Con un aiuto
appropriato una persona dislessica
può vivere una vita e una
carriera molto soddisfacente, anche
in aree come la scrittura o
la recitazione. Come avete già
visto con la storia di Ben
Underwood sono molto toccato dalle
persone che superano i limiti
imposti da cause esterne diventando
delle icone per il resto del
mondo. Ecco una lista (parziale)
delle persone famose affette da
dislessia. Per una lista più
completa ma incredibilmente folta
dei dislessici che hanno un peso
nella nostra storia: Attori Tom
Cruise, non credo necessiti di
introduzioni dato che da quasi
30 anni sforna successi su
successi al cinema Orlando Bloom,
L’attore famoso per la serie
i “Pirati dei Caraibi” ha
detto una volta: La dislessia
non è mancanza di intelligenza,
ma mancanza di accesso…
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Danny Glover, Whoopi Goldberg: Ghost,
Jay Leno, uno dei più grossi
presentatori in America Keanu Reeves.
Matrix Kiera Knightley Billy Bob
Thornton. Robin Williams Henry
Winkler Atleti Muhammad Ali, Campione
dei pesi massimi Bruce Jenner,
Medaglia d’oro Olimpica – Decathlon
Magic Johnson Greg Louganis Diamond
Dallas Page, World Wrestling
Champion. Steve Redgrave, Olympic
Gold Medalist (canottaggio) Artisti
Leonardo da Vinci. Tommy Hilfiger,
Clothing Designer. Pablo Picasso.
Jørn Utzon (Sydney Opera house)
Andy Warhol. Cher. John Lennon.
Scrittori e Giornalisti Walt
Disney. Scott Adams, Cartoonist
(Dilbert) Hans Christian Andersen
Lewis Carroll Agatha Christie. Fannie
Flagg (Pomodori verdi fritti alla
fermata del treno). F. Scott
Fitzgerald. Gustave Flaubert. Inventori,
Scienziati & Dottori Albert
Einstein.
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Alexander Graham Bell. Thomas Edison.
Michael Faraday. Carol Greider,
Molecular Biologist, awarded 2009
Nobel Prize in Medicine. Pierre
Curie, Physicist (1903 Nobel Prize).
Milton Erickson Multi-‐milionari Richard
Branson, (Virgin Enterprises.) John T
Chambers, (Cisco Systems.) Nelson
RockFeller Henry Ford. William
Hewlett, Co-‐Founder, Hewlett-‐Packard.
Ingvar Kamprad, IKEA. Paul J.
Orfalea, founder of Kinko’s. Ted
Turner, President, Turner Broadcasting
Systems. F.W. Woolworth Fonti:
-‐sito internet www.aditalia.org -‐sito
internet www.cocooa.com
Grazie alla
tecnologia ora il dislessico ha
molta più facilità nel comprendere.
http://www.fresapascoli.gov.it/didattica/attivi3.jp
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SECONDO UN PROFESSORE
DELL’UNIVERSITA’ DI CAMBRIDGE, NON
IMPORTA IN CHE ORDINE APPAIANO
LE LETTERE IN UNA PAROLA,
L’UNICA COSA IMPORTANTE E’ CHE
LA PRIMA E L’ULTIMA LETTERA
SIANO NEL POSTO GIUSTO. IL
RISULTATO PUO’ SEMBRARE MOLTO CONFUSO
MA NONOSTANTE TUTTO SI PUO’
LEGGERE SENZA
www.icbernareggio.it
MOLTI PROBLEMI
LA NOSTRA FAVOLA
"LA VOLPE E LA TARTARUGA" Un
pomeriggio la volpe dislessica,
ma vivace e astuta, incontrò una
tartaruga lenta e pigra: diventarono
subito amiche. La volpe per non
perdere l'amicizia della tartaruga
decise di non parlare del suo
disturbo. Un giorno però la
povera volpe fu costretta a
riverargliela: uscita da scuola
la tartaruga era andata a prenderla
con la sua nuova auto che
essendo pigra la faceva guidare
da un autista da lei assunto.
A un tratto squillò il
cellulare: un messaggio è arrivato.
La tartaruga che aveva il
telefono "lontano" chiese alla volpe:
“Leggi il messaggio che mi è
arrivato che da me il cellulare
è troppo distante." La volpe
spaventata per non deludere la
sua amica cominciò a leggere:
"Sig..nora la volevo infor...mare
che og...gi c'è l'incon..tro......di
noi am...iche tar..ta..ru..ghe e....." La
volpe si fermò e disse:
"Scusami ma non riesco a leggere
in modo fluente e corretto
perché sono DISLESSICA"
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La tartaruga inizialmente cosa la
guardò senza dire una parola,
ma dopo pochi secondi cominciò
a ridere a crepapelle. La volpe
sconsolata e triste perché la
sua amica la stava prendendo in
giro prese coraggio e disse:
"Io sarò anche dislessica ma
sono veloce e astuta al tuo
contrario che sei lenta e
pigra" La tartaruga rifletté su
quelle parole e le chiese
scusa. Anche se una persona
è dislessica, non è che ha
una malattia ma anche se
l’avesse non deve essere emarginata
o presa in giro perché
nel mondo ci sono tante persone
diverse e ognuna è importante.
LAVORO DI GRUPPO 1°C: ELIANA LONGO
CHIARA SINDACO ALBERTO DIMA JIN
CATERINA
NICOLO’ MONTINARO