89 ARTES 14, 2008-2009 Antonio da Sangallo il Giovane e Pier Francesco da Viterbo, ingegneri militari ad Ancona e Ascoli Piceno Francesco Menchetti Antonio da Sangallo il Giovane (1485-1546) è qui indagato per quanto per- tiene alla programmazione e all’organizzazione dell’attività ingegneristico-mili- tare svolta, a volte in cooperazione a volte in antagonismo, con Pier Francesco da Viterbo e altri collaboratori nei principali centri delle Marche, in particolare ad Ancona e Ascoli Piceno 1 . Lo studio dei progetti conservati a Firenze presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e dei carteggi aiuta a comprendere la vita nei cantieri, la gestione economica e politica tra centro e periferia, tra 1 Il presente lavoro deriva dalle ricerche svolte da chi scrive per la tesi di dottorato (Antonio da Sangallo il Giovane e i suoi collaboratori nelle Marche: progetti, cantieri e committenze. L’architettura fortificata), sostenuta presso il Dipartimento Casa-Città del Politecnico di Torino nel giugno 2007, sotto la supervisione del prof. Francesco P. di Teodoro, che desidero ringraziare per il costante incoraggiamento. Tra i principali saggi e monografie sull’opera dei Sangallo si ricordano: C. RAVAIOLI, Notizie sui la- vori di architettura militare sugli scritti o disegni editi ed inediti dei nove Da Sangallo..., Roma 1863; H. DE GEYMÜLLER, Documents inédits sur le manuscrits et les ouvres d’architecture de la famille des San Gallo, ainsi que sur plusieurs monuments de l’Italie, in “Mémoires de la Société des Antiquaries de France”, XLV, 1885, pp. 222-252; G.K. LOUKOMSKIJ, Les Sangallo, Paris 1934; G. GIOVANNONI, Antonio da Sangallo il Giovane, Roma 1959; A. BRUSCHI, L’architettura a Roma al tempo di Alessandro VI: Antonio da Sangallo il Vecchio, Bramante e l’Antico. Autunno 1499-autunno 1503, in “Bollettino d’Arte”, 29, 1985, pp. 67-90. Per un ap- profondimento sull’organizzazione economica del cantiere e le macchine in uso nella cittadella di Ancona si veda, oltre alla parte centrale del presente saggio, F. MENCHETTI, Antonio da Sangallo the Younger and the Building site of the citadel of Ancona, in International congress construction history (Cottbus, 20-24 maggio 2009), a cura di K.E. Kurrer, W. Lorenz e V. Wetzk, Cottbus 2009, II, pp. 1019-1024, ID., Marches’ fortres- ses: the organization of the finances and of the building sites under Antonio da Sangallo the Younger, in Inter- national Conference on sea coast fortification: from the onset to modern times (Faro, 27-29 novembre 2008), in corso di stampa; sull’attività di Antonio da Sangallo il Giovane nelle Marche cfr. C. MEZZETTI, F. PUGNA- LONI, Dell’architettura militare: l’epoca dei Sangallo e la Cittadella di Ancona, Ancona 1984; F. PUGNALONI, F. FIORI, Indagini e ipotesi progettuali finalizzate al recupero e alla valorizzazione di un’architettura militare, in Luci tra le rocce: colloqui internazionali “Castelli e città fortificate”; storia, recupero, valorizzazione (Salerno, 29-30, aprile, 2004), a cura di F. Ribera, Firenze 2005, II, pp. 235-244; L. BARTOLINI SALIMBENI, Due progetti irrealizzati di Antonio da Sangallo: i palazzi per Girolamo e Giovan Francesco Rosati, in Antonio da Sangallo il Giovane: la vita e l’opera, atti del XXII congresso di storia dell’architettura (Roma, 19-21 febbraio 1986), a cura di G. Spagnesi, Roma 1986, pp. 259-264; S. GENTILONI SEVERI, Il Palazzo Parisani in Tolentino, in Atti dell’XI Congresso di Storia dell’Architettura (6-13 settembre 1959), Roma 1965, pp. 393-395; A. BRUSCHI, Loreto: città santuario e cantiere artistico, in Loreto crocevia religioso tra Italia, Europa e Oriente, a cura di F. Citterio e L. Vaccaro, Brescia 1997, pp. 441-470; R. MAIALETTI, M. MANCINI, L’intervento di Antonio da San- gallo nella rocca di Ascoli, in “Quaderni dell’Istituto di Storia dell’Architettura”, 13, 1989 (1991), pp. 91-96.
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Antonio da Sangallo il Giovane e Pier Francesco da Viterbo, ingegneri militari ad Ancona e Ascoli Piceno, in "Artes", 14 (2008-2009), pp. 89-133
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89 ARTES14,2008-2009
Antonio da Sangallo il Giovane e Pier Francesco da Viterbo, ingegneri militari ad Ancona e Ascoli Piceno
FrancescoMenchetti
AntoniodaSangalloilGiovane(1485-1546)èquiindagatoperquantoper-tieneallaprogrammazioneeall’organizzazionedell’attivitàingegneristico-mili-taresvolta,avolteincooperazioneavolteinantagonismo,conPierFrancescodaViterboealtricollaboratorineiprincipalicentridelleMarche,inparticolareadAnconaeAscoliPiceno1.LostudiodeiprogetticonservatiaFirenzepressoilGabinettoDisegnieStampedegliUffiziedeicarteggiaiutaacomprenderelavitaneicantieri, lagestioneeconomicaepolitica tracentroeperiferia, tra
1 Il presente lavoro deriva dalle ricerche svolte da chi scrive per la tesi di dottorato (AntoniodaSangalloilGiovanee i suoicollaboratorinelleMarche:progetti,cantieriecommittenze.L’architettura fortificata), sostenuta presso il Dipartimento Casa-Città del Politecnico di Torino nel giugno 2007, sotto la supervisione del prof. Francesco P. di Teodoro, che desidero ringraziare per il costante incoraggiamento.
Tra iprincipalisaggiemonografiesull’operadeiSangallosiricordano:C. Ravaioli,Notizie sui la-vori di architettura militare sugli scritti o disegni editi ed inediti dei nove Da Sangallo...,Roma1863;H. De GeymülleR,Documents inédits sur le manuscrits et les ouvres d’architecture de la famille des San Gallo, ainsi que sur plusieurs monuments de l’Italie,in“MémoiresdelaSociétédesAntiquariesdeFrance”,XLV,1885,pp.222-252;G.K. louKomsKij,Les Sangallo,Paris1934;G. Giovannoni,Antonio da Sangallo il Giovane,Roma1959;a. BRusCHi,L’architettura a Roma al tempo di Alessandro VI: Antonio da Sangallo il Vecchio, Bramante e l’Antico. Autunno 1499-autunno 1503, in“Bollettinod’Arte”,29,1985,pp.67-90.Perunap-profondimentosull’organizzazioneeconomicadelcantieree lemacchine inusonellacittadelladiAnconasiveda,oltreallapartecentraledelpresentesaggio,F. menCHetti, Antonio da Sangallo the Younger and the Building site of the citadel of Ancona, inInternational congress construction history (Cottbus,20-24maggio2009),acuradiK.E.Kurrer,W.LorenzeV.Wetzk,Cottbus2009,II,pp.1019-1024,iD.,Marches’ fortres-ses: the organization of the finances and of the building sites under Antonio da Sangallo the Younger,inInter-national Conference on sea coast fortification: from the onset to modern times(Faro,27-29novembre2008),incorsodistampa;sull’attivitàdiAntoniodaSangalloilGiovanenelleMarchecfr.C. mezzetti, F. PuGna-loni,Dell’architettura militare: l’epoca dei SangalloelaCittadella di Ancona,Ancona 1984;F. PuGnaloni, F. FioRi,Indagini e ipotesi progettuali finalizzate al recupero e alla valorizzazione di un’architettura militare,inLuci tra le rocce: colloqui internazionali “Castelli e città fortificate”; storia, recupero, valorizzazione (Salerno,29-30,aprile,2004),acuradiF.Ribera,Firenze2005,II,pp.235-244; l. BaRtolini salimBeni,Due progetti irrealizzati di Antonio da Sangallo: i palazzi per Girolamo e Giovan Francesco Rosati,inAntonio da Sangallo il Giovane: la vita e l’opera,attidelXXIIcongressodistoriadell’architettura(Roma,19-21febbraio1986),acuradiG.Spagnesi,Roma1986,pp.259-264;s. Gentiloni seveRi,Il Palazzo Parisani in Tolentino,inAtti dell’XI Congresso di Storia dell’Architettura (6-13 settembre1959),Roma1965,pp. 393-395;a. BRusCHi,Loreto: città santuario e cantiere artistico,in Loreto crocevia religioso tra Italia, Europa e Oriente,acuradiF.CitterioeL.Vaccaro,Brescia1997,pp.441-470;R. maialetti, m. manCini,L’intervento di Antonio da San-gallo nella rocca di Ascoli,in“Quadernidell’IstitutodiStoriadell’Architettura”,13,1989(1991),pp.91-96.
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Cameraapostolicaegovernatori.Comeauspicatonel1986daFrancescoPaoloFiore, si è approfondita l’attività di Sangallo e dei suoi collaboratori in areaadriatica,scoprendofigurediarchitetti sinora ignoratecomeGiovanBattistaPelori, Girolamo Marini, Claudio da Corte e Giacomo Meleghino. Sangallo,architettotra ipiùattividelprimoCinquecento,oltrealprogettodellacitta-delladiAncona(fig.1)edellaroccaMalatestianadiAscoliPiceno, lavoròalbastionediSangalloaFano,allemuradiFermoeallaroccadiRiminiedeffet-tuò inoltre interventidiediliziacivileereligiosapervillaFerrettidiAncona,palazzoParisanidiTolentinoeperlaSantaCasadiLoreto2.
Ladocumentazioneconsideratahapermessodiapprofondire l’evoluzionedelprogettomilitare,daldisegnoalcantiere,dallevariazionialleintegrazioniapportatedailegatiapostoliciedaigovernatorilocalidurantelelungheassen-zediSangallo.UninteressanteesempiodiquestiavvicendamentiècostituitodallafabbricadelmastiodiAnconache,conloschemadiduepianidiarcateinquadratedaordini,siricollegaaicortilisangalleschidellaroccadiCivitaCa-stellanaedel castellodiCapodimonte.Allo stato attuale resta solamenteunpianodiarcatecheèsottopostoarestauroinsiemealrestodellacittadella3.
2 F.P. FioRe,Episodi salienti dell’architettura militare di Antonio da Sangallo il Giovane,inAntonio da Sangallo il Giovane: la vita e l’opera,attidelXXIIcongressodi storiadell’architettura (Roma,19-21 feb-braio1986),acuradiG.Spagnesi,Roma1986,pp.336-337.
3 Ilavoricuratidall’UfficioTecnicodellaRegioneMarche,ServizioGovernodelTerritorio,Mobilitàed Infrastruttura, sono fermidal2007al I lottoeattendono la ripresadei finanziamenti.Ringrazio l’ing.AndreaBartolidellaRegioneMarcheperlaprontacollaborazioneprestataduranteisopralluoghiallaCitta-della.
4 m.m. BullaRD,Filippo Strozzi and the Medici: favour and finance in sixteenth-century Florence and Rome,Cambridge1980.
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1. Veduta della Cittadella di Ancona (z), e della porta di Capodimonte (x), con in primo piano il bastione diSant’Agostino (v). Bologna, Biblioteca Universitaria, Marsili ms. 1044, 72 E, c. 12, particolare. (foto BibliotecaUniversitaria,Bologna)
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gallesco–nellaFirenzealessandrinagovernatadagliottimati onellaPiacenzadiPierLuigiFarneseedellacommissioneperlaPoliticael’Ornamento.NellaMarca le iniziative furono prese in maniera più disorganica con lo strumen-topoliticodellebolleapostoliche,deibrevipapali,deimemoriali,eavoltesitrattòanchediunalegittimazioneforzata,supportatadall’esercito.
L’arrivodiSangallonellaMarcad’Anconanel1532coinciseconilperiodoin cui i principali centri si sottoposero, uno ad uno, alla Camera apostolicaperdendo in tuttoo inpartegliantichiprivilegiconcessialleamministrazio-ni localieallesignorie.Lacapitolazionedeisenatorianconetaniavvennenel1532equelladegliascolaniedeifermaninel1540.DiseguitonellaMarcasiassistetteall’attivitàdisingoligovernatoridinominapontificia, inalcunicasifuturipapicomeGiovanniAngeloMedici,elettopapaconilnomediPioIV,oesponentidi importantisignorie,comefuLionelloPiodaCarpi,chiamatoadAnconainsostituzionedelfiglioRodolfo,principediCarpi.Questigover-natorimiseroinoperaledirettivedellaCameraapostolicamentrericercavanol’accordodeisenatorineilorodistretti5.
1532: Sangallo, il progetto della cittadella di Ancona e i rapporti con lacommittenza
5 B.G. zenoBi,I caratteri della distrettuazione di antico regime nella Marca pontificia,inScritti storici in memoria di Enzo Piscitelli,acuradiR.Paci,Padova1982,pp.61sgg.
L’incaricoufficialediSangallo funotificatodaRomaalgovernatoredellaMarcail19gennaio15327:il5marzol’architettoerasegnalatoaFermo8,men-tre il 7marzo era aFano comedocumentatodalbrevepapale edalle spesesostenutedaidepositaricomunaliper ilvittoe l’alloggiodell’architettoedelsuoseguito9.
Sangallo,con ilprogettodeiduemolicheproteggono ilportodiAncona(GDsu978Ar), anticipasialeideediGiacomoFontanachelasoluzionesette-centescadiVanvitelli.Sangalloeseguìunavedutaavolod’uccellodelportoillustrandoasinistrailmoloeinaltolaportaurbica.Ildisegnofurealizzatoinizialmenteasanguigna,poiritoccatoapenna10.L’autorerappresentaasan-guigna lo stato di fatto, mentre a penna realizza i progetti nuovi per il por-to:duemoliculminantiinduetorri,orivelliniesagonali;inrealtàunrivellinoadiacentel’arcodiTraianoesistevagiàall’epoca,ancheseilmoloeradilun-ghezzapiùlimitata.L’altromolosicongiungevaall’incircanelpuntoincuiinseguitoFrancescoPaciottorealizzòilbaluardodel lazzaretto.L’ipotesidiunmolo,opontileattoaserrareilportofuun’idearicorrenteperAncona.San-galloneldisegnomenzionatorappresentaapenna,inbassoadestra,lapiantadelrivellinoottagonaletracciandoviledirettricidelprogetto,seguendolarosadeiventi.Lelineesonoorientateversol’arcodiTraianoelatorreportualein-dicatea“G[recale]”eindirezionedelvecchiomoloacinquefornicicollocatodifronteallaloggiadeiMercanti,segnata“G[recale]7½”e“G[recale]11”11.La loggiaèadarchicontorremerlataaccostataauntorrione intermediori-
petti,ilRitratto di cavalieredellacollezioneVonThyssenrappresenterebbeilducaFrancescoMariaIdellaRovere,ilqualenel1510pervolontàdellozioGiulioIIsitrovavapressol’arsenaledoricoperseguirel’alle-stimentodellegaleepontificie.Ilpalazzosulfondoèl’anticaresidenzacomunale.S’intravedel’arcoNappi,mentrelemuradelportorisalgonoalperiododiBarbarossa.Cfr.P. zamPetti,Carpaccio, Bellini e Ancona con un’appendice lottesca,inSan Ciriaco, la cattedrale di Ancona: genesi e sviluppo,acuradiM.L.Polichetti,Milano2003,pp.335-343;R. Pavia, e. soRi,Ancona,Napoli-Bari1990,pp.23-24.
7 ArchivioSegretoVaticano(daoraASV),Min.Brev.,vol.41,n°39,pubblicatoinl. von PastoR,Storia dei papi nel periodo del Rinascimento e dello scisma luterano dall’elezione di Leone X alla morte di Cle-mente VII, 1513-1534,versioneitalianaacuradiA.Mercati,Roma1960,IV,p.428.
8 L’architettoeffettuòunsopralluogoallemuradellacittàeallazonacostieracomericordanoiregistridiCernita:“Die5Martij1532venitD.AntoniusdeSangalloarchitectorutfortilitiasreducerecivitatemetlocamaritimacivitatisFirmi”(ArchiviodiStatodiFermo,Consiliae et Cernitae,Bastardelli,45,c.156v).
10 The Architectural Drawings of Antonio da Sangallo the Younger and his Circle. Fortifications, Machines, and Festival Architecture,acuradiC.l. FRommel e n. aDams, Cambridge(Mass.)1994,I,pp.179,366.
11 La loggia dei Mercanti in Ancona e l’opera di Giorgio di Matteo di Sebenico,acuradiF.Mariano,An-cona2002.
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spetto allaportadiCapodimonte.Un’altradirettrice è tracciata indirezionedelrivellino“nuovo”nonrealizzato,indicata“G[recale]18”,einfineunali-neaèrivoltaa“T[ramontana]3”,versolaportadiCapodimonte.Leduetorriottagonalidistanounadall’altra78“canne”12.IldisegnoGDsu723A(fig.4),nonpubblicatodaFrommelnelcorpussangallescoperchéattribuitoauncol-laboratore,rappresentaunostudio intermediotra loschizzo inizialeapiantapentagonaleperlacittadelladiAncona,ilGDsu 1020A,eilrisultatodefinitivodiquellachedivennelacittadella,cioèunafortezzaastellarealizzatatenendocontodelleparticolaritàdelsito.IlGDsu723A,attribuitoadAntonioLabac-co,riportalemisureincanneepalmiconlascalametricainbassoadestra;at-tornoall’assecentralesiorganizzanoformepianegeometricheall’internodellequali si svilupperà l’idea della cittadella stellare con i suoi bastioni13. L’areaoccupatadalloschemageometricononcorrispondeaquelladelprogettodefi-nitivo,inquantoinproporzioneèlungaquasiildoppiorispettoallalunghezza
12 Sangallo segnala inoltre i gradi e ladirezionedei rilievi edei siti circonvicini: “mon[te]diPesaroT[ramontana]10/fiumicinoT[ramontana]0/MonteMarianoG[recale]14/M[onte]BarcolanaG[recale]10/M[onte]SantoVicinomillaG[recale]0/MonteGirded10/Capodimonte”.
effettivadellacittadella14.Itrebastioni,chefinoadoggihannoconservatoleloro peculiarità senza aver subito trasformazioni di rilievo, sono quelli dellaCampana,dellaGuardiaedelGiardino.
Lescalemetricheincannedi100palmivenivanorappresentateancheco-meausiliopergliarchitet-ti che, lontani da Roma,dovevano interpretare levariemisureinvigorenel-loStato.IlGDsu1526Arv(figg. 5-6) è probabil-mente successivo alla vi-sta a volo d’uccello GDsu978Ar. Nicholas Adamse Simon Pepper, a diffe-renza di Pasquale NerinoFerri, hanno sia ricono-sciuto in questo disegnounprogettoperlemuradiAncona15, sia sottolineatola difficoltà di attribuireil bastione del Cassero aSangallooaGiovanBatti-staPelori,architettosene-seresponsabiledei lavori.I documenti di cantieredi seguito analizzati con-sentono senz’altro di as-segnarne la paternità alsecondo16.Loschizzomo-stra la fortezzacon la suacaratteristica forma stella-re e altri quattro bastioniche chiudono il lato suddella città, tra la fortezza
14 G. Bosi,Ragguaglio fra le misure e i pesi delle principali città, terre, e castelli dello stato pontificio con li pesi e misure metriche italiane,Bologna1829.
15 P.n. FeRRi,Indice geografico-analitico dei disegni di architettura civile e militare esistenti nella R. Gal-leria degli Uffizi in Firenze,Firenze1885,p.78;FRommel,1994[cit.n.9],pp.259-260.
5. Antonio da Sangallo il Giovane, tracciato in pianta per il frontebastionatodiAnconaelacittadella.GDsu1526Ar. (daThe Architectural Drawings,1994)
6. Antonio da Sangallo il Giovane, tracciato in pianta per il frontebastionatodiAnconaelacittadella.GDsu1526Av. (daThe Architectural Drawings,1994)
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stessaeilgrandebastionedelCassero,rappresentatoneldisegnoGDsu4225AdiBartolomeode’Rocchi.Inumerosiprogettiriflettonounadeguamentodel-lecostruzioniall’orografiadelsito,approcciocheSangalloriproposespecial-mente a Roma (GDsu 1514Ar) e a Genova (GDsu 795Ar), come ribadito daFrancescoPaoloFiore17.
17 Si veda FioRe, 1986 [cit. n. 2],pp. 336-337.Francesco PaoloFiore ha ricondotto il GDsu 1502Aallafortezzad’Ancona,inparticolareallacannonieraacampana.AdAnconalasoluzioneaforbicepensataperrisolvereilproblemadell’angolazionedelfiancodelbaluardorappresentaunasoluzioneestremamenteoriginale,diversaanchedallatenaglia(GDsu1526Arv)chesiritrovainraricasi,comeadesempionelCastelSant’ElmoaNapoliprogettatodall’Escrivà.Ledueteoriesull’angolazionedadarealfianco–perpendico-lareallacortina,operpendicolareallelineedidifesa–ispirerannoduescuoledipensiero.Sangallooptaperilfiancoperpendicolareallacortina.Lateoriapiùcorrettasaràlaseconda“inquantolaleggeraangolazioneassuntadalfianco,permetteunaefficaceesecuzionedeltiroaspazzacortinadifendendocosìsialacortinachelafacciadelbastionepostodifronte”;cfr.l. maRtella,I sistemi bastionati: evoluzione e tecnica,inFor-tezze d’Europa: forme, professioni e mestieri nell’architettura difensiva in Europa e nel Mediterraneo spagnolo,attidelconvegno internazionale (L’Aquila,6-8marzo2002),acuradiA.Marino,Firenze2003,pp.299-320.
18 The Architectural Drawings, 1994[cit.n.10],p.3.FrommelribadiscequantoildisegnoperAntoniofosseunafontediconoscenza.ComeadAncona,ancheidisegnieseguitiperlafortificazionediBorgodiPraticapresentanolemisureessenzialiespresseinpalmiromani:lelunghezzeeinalcunicasiglispessorideimuri.Ciascuntrattodimuroèaccompagnatodalrelativoorientamento,espressoconunaletteraosegno,indicanteilventoeseguitodalnumerodelgradocorrispondente;cfr.D. venneRi,Dal rilievo al progetto il caso del borgo di Pratica per Antonio da Sangallo il Giovane, inIl disegno di progetto dalle origini al XVIII secolo, atti del convegno (Roma, 22-24 aprile 1993), a cura di M. Cigola e T. Fiorucci, Roma 1997, pp.114-117;W. lotz,Sull’unità di misura nei disegni di architettura del Cinquecento, in“BollettinodelCISAAndreaPalladio”,21,1979,pp.223-232.
Illegatopontificiosiapprestòconrapiditàaesigerelanuovacontribuzionediunducatoperogni“fuoco”20,destinataai“propugnacoliedellefosseedelporto d’Ancona”21, come ordinato dal breve promulgato dalla Camera apo-
19 P. CameRieRi, F. PalomBaRo,Progetto e realizzazione della Rocca Paolina di Perugia: una macchina architettonica di Antonio da Sangallo il Giovane,Perugia2002,p.69.
20 PerMicheleMonacol’impostadiunducatod’oroperognifocolarepuòessereconsideratalaprimatassageneraleimpostaatuttolostatopontificio,contribuzionechetrovòorigineduranteipontificatiprece-dentiaquellofarnesiano(m. monaCo,La situazione della Reverenda Camera Apostolica nell’anno 1525,in“Archivid’Italiaerassegnainternazionaledegliarchivi”,6,1960,p.151).
21 a. PeRuzzi,La storia d’Ancona dalla sua fondazione all’anno MDXXXII,Bologna1847,II,p.474;
stolicail17aprile1532.PiergentileFerrettieGerolamoGiustiniani,ragionieridelComunediAncona,stilaronounregistro,oraframmentario,conl’impostaperlafortificazionedellacittà.L’ineditoLibro di Dare e Avere22,conlesom-medell’Imposta,èundocumentorarissimoperunperiodoincui,conl’arrivodeipapalini,avvennenonsolo l’epurazione totaledellepersonecheoccupa-vanolecarichepubbliche,maanchel’eliminazionedituttelecarterelative23.FuronoannifunestatidallaspoliazionedelpalazzoComunale,dalrogodelleantichecartedicancelleria,daiprocessisommariedalleesecuzioniordinate,dallugliodiquell’anno,dalcardinalediRavenna.
Nel 1537, dopo cinque anni dall’inizio dei lavori, quando Sangallo recla-mavadalcastellano ipropripagamenti, lecassedelladepositeriadella roccaeranovuote.Lorivelailcastellanostesso:“lidenarjvengonocontandoafannjetpiantjdepovarjpupilljevedovechesiquellanesentisseunaminimapartenonhodubiochelidispiaceriacomoadmecheneandassemaleunsolquatri-nononchelicentinaradescudj”24.
Le accuse rivolte da Pierventura Zefiro, “castellano” e responsabile dellefortezzediAncona,adAntoniodaSangalloeal suoseguitoeranoveramen-tegravi:nonsidenunciava infatti soloundispendio inutileper la“mogliera[IsabellaDeti]e famigliaedepiu li sipagava lepersonedellacasaet legniapersuouso”25,masidichiaravachel’architettoconlasuaamministrazionesi
LorenzoCioci citauna tassa analoga,diunducatod’oroper famiglia, imposta aMaceratanel1523, an-ch’essaabeneficiodellafortificazionediAncona(l. CioCi,Appunti sulle vicende economiche e sociali,in A.aDveRsi,D.CeCCHi,L.PaCi,Storia di Macerata. Le vicende religiose, economiche e sociali,IIed.,Macerata1987,I,pp.464-465.
22 a. Bovi, La Biblioteca comunale Luciano Benincasa di Ancona, Ancona 1956, p. 58; ASAn, AAC,1584,c.n.n.
taio,èstatoaccuratamenteindagatoinC. ConFoRti,Antonio da Sangallo il Giovane: il profilo vasariano,inAll’ombra di “sa’ gilio a celeri di farnesi”,attidellagiornatadistudiosultemacommittenzeprivateo“mino-
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avvalevadeimezziedeimaterialiperproprio tornaconto,con frodeaidan-nidegli anconetani. Iprimipagamenti a Sangallo, reperiti nelbilancio dellafabbricadellaroccad’Anconaeconservatiall’ArchiviodiStatodiRoma,so-noregistratinel1533edequivalgonoa25ducatialmesepercomplessivi122ducatid’oro26.Èlastessacifracheinseguitol’architettoavrebbericevutoperlagestionedellemuradelBorgoaRoma27.LadiscontinuitàneipagamentièdocumentatadaunaletteradiAscanioParisani,tesorierepapale.Larichiestadell’architetto,sostenutadaltesoriere,ebbecomerispostaun’accusadifrodemossaglidaZefiro.
Già dal 1534 la comunità di Ancona per i lavori alla cittadella si dovetteaccontentarediuncontrolloadistanzadiSangallo,per ilqualerisultapaga-taun’unicamensilitàdi20scudi.L’architettoinquegliannieralontanodallacittànonsoloperché inaltricantierimaancheacausadeidisaccordicon ilcastellano.
L’intervento di Pier Francesco da Viterbo e i lavori al bastione diSant’Agostino
Nel 1534, con l’elezione di Paolo III Farnese, già legato della Marca dal1504al1507,ilcardinalediRavennavenneimprigionatoinCastelSant’Ange-loinattesadiprocessoeadAnconavenneelettoperduemesinuovogover-natoreilvescovoPaoloCapizzucchi.Ilbrevedel20novembre1535restituivaallacomunitàanconetanagliantichiprivilegi,riassegnavaleattivitàtradiziona-lieipubbliciuffici.Labollapapaledel28maggio1536confermavaSangallosoprintendenteallafortezza,anchesel’architetto,incontinuodisaccordoconil castellano Zefiro, lasciava volentieri la direzione ai collaboratori e preferi-vaaquestoincaricolefabbrichediFirenze,CastroeRoma.Nel1536eragiàin atto la terza guerra tra Francesco I e Carlo V. Paolo III, per mantenersineutrale,concedevapassoevettovaglieagliesercitispessoascapitodellepo-polazioni della Marca. Nel 1537 la caduta di Clissa in mano turca creò unacerta trepidazioneadAnconaepresso laCameraapostolica.PierLuigiFar-nese,nominatodalpapagonfalonieredellaChiesa,intrapreseprontamenteunviaggiodiricognizionepresso lefortezzediAnconaedel litoraledelloStato
26 “MastroAntoniodaSangalloallibrobianchoscudi64”(ArchiviodiStatodiRoma[daoraASR],Tesoreria Provinciale della Marca,CameraleI,25,f.71,c.4r).
27 Ibid.PerlafortificazionediBorgoaRomasiveda e. De RoCCHi,Le piante iconografiche e prospetti-che di Roma nel secolo XVI, Torino-Roma1902.
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AntoniodaSangalloilGiovaneePierFrancescodaViterbo
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pontificio.Ilpapa,conbrevedel26aprile1537,disposechesitrasportasseroadAncona,dallecittàedaicastellidellaMarca, tutte lemacchinedaguerraper fronteggiare lanuovaminaccia28. Il29maggio1537 ilFarnese,dopounsoggiornoadAncona,sieraspostatoaRimini,doveinsiemeaPierFrancescodaViterboispezionòilportoelemura29.IlcardinaleAscanioSforza,camer-lengodellaCameraapostolica,imposeintuttoloStatounatassaperledifesedaorganizzarecontroiturchi.Anconafugravatadaunatassadi2.500ducati,ma la comunità chiese di esserne esonerata poiché si stava ancora costruen-dolafortezzaconifondidellaMarcad’Ancona.DaRomasirichieseroaltreimpostestraordinariee,inaggiuntaallatassasulgranoeaquellasulpane,ilversamentodellatassadiunducatoper“fuoco”.
L’arrivodiPierFrancescodaViterboadAnconasidevefarrisalireallapri-maveradel1536,dataindicatainunaletteradiVanniBuonsignori,tesorieredellaprovincia, inviata alprotonotario apostolico.PierFrancescoera colon-nelloeingegneremilitaredigrandefamaesaràricordatodaFrancescoMariadellaRovere,ducadiUrbino,neiDiscorsi Militari30comeunodeimiglioritreingegneridell’epoca,insiemeaMicheleSanmichelieadAntoniodaSangalloilGiovane31.DaViterbodopoaverlavoratoperiveneti(1525)sitrovòinsegui-toinareaadriaticaaPesaro(fig.8),aSenigallia(fig.9),adAnconaeadAscoliPiceno32. Nel 1526 affiancò Antonio da Sangallo il Giovane e Michele San-michelinellacelebrevisitaallefortificazionidellecittàpiùsettentrionalidelloStatopontificio33.Alcunistudiosihannoipotizzatocheabbiapotutoincontra-reSangalloper laprimavoltaaCivitaCastellana,dove l’ingegnereviterbeseavevaalcuneproprietàdifamiglia34.
28 m. nataluCCi,Ancona attraverso i secoli,CittàdiCastello1960,II,pp.40-41.29 G. CaPasso, Il primo viaggio di Pier Luigi Farnese gonfaloniere della Chiesa negli Stati Pontifici
(1537),in“Archiviostoricoperleprovinceparmensi”,I,1892,pp.164sgg.30 F.m. Della RoveRe,Discorsi Militari,Brescia1583.31 Cfr.Michele Sanmicheli,acuradiP.DavieseD.Hemsoll,Milano2004,pp.28,30,271,n.33.32 P. RaGGi,Senigallia roveresca: l’impianto urbano e le mura attraverso l’evoluzione dei nuovi modelli
di fortificazione,inCittà e terre murate delle Valli del Misa Nevola e Cesano,attidelconvegno(Senigallia,18aprile2009),acuradiF.Mariano,incorsodistampa;eaD.,Il contributo di Pierfrancesco da Viterbo alle for-tificazioni cinquecentesche di Pesaro e Senigallia: proposte e realizzazioni,inPier Francesco da Viterbo e l’ar-chitettura militare italiana nel primo cinquecento,attidelconvegno(Roma-Viterbo,27-28novembre2008),acuradiG.Villa,incorsodistampa.
33 Sivedal. PuPPi,Un viaggio per il Veneto di Antonio da Sangallo e di Michele Sanmicheli nella prima-vera del 1526, un progetto per i Grimani: e qualche riflessione a margine,inAntonio da Sangallo il Giovane: la vita e l’opera,attidelXXIIcongressodistoriadell’architettura(Roma,19-21febbraio1986),acuradiG.Spagnesi,Roma1986,pp.101-107,510-514.
34 Cfr.F.t. FaGliani zeno BuCHiCCHio,L’organizzazione del cantiere nelle rocche di Nepi e Civita Ca-stellana,inLe Rocche alessandrine e la Rocca di Civita Castellana,attidelconvegno(Viterbo,19-20marzo2001),acuradiM.ChiabòeM.Gargano,Roma2003,p.63,nn.46-48.
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Da Viterbo, prima digiungere ad Ancona (1536)e ad Ascoli Piceno in sosti-tuzione di Sangallo, lavo-rò alla fortezza da Basso35(1534), dove collaborò an-checonAlessandroVitellieBastiano detto Aristotile daSangallo.
Ad Ancona effettuò unsopralluogo con la sua im-barcazione e visitò una de-cinadi siti, inoltrepianificòil rafforzamento delle muracome ricordato da Van-ni Buonsignori nel maggiodel 1536.DaViterbodove-va “refortificar” la città e ilporto. In quel periodo i la-vori alle mura ricadevanosotto l’amministrazione delcapitanodelPortoedeide-putatiincaricatidallacomu-nitàedalgovernatoreelettodaRoma.L’architettodecisedi suddividere l’interventoin cinque aree: il lazzarettocon un bastione di muratu-ra e uno in legno e terra, ilbaluardo di Sant’Agostino,lemuradiSanFirmiano, la“torre sul muro del porto”vicino all’arco di Traiano eil “baluardo in detto Por-to”36. L’architetto viterbesedisegnòunascala“advolta”,
35 Perun’analisiattentadellefasiprogettualidellafortezzadaBassosiveda G. GueRRieRi, P. mazzoni,La fortezza da Basso: un monumento per la città,Firenze1990.
36 ASP,CFE,b.171,Ancona,letteradel25maggio1536.
8. L.F. Marsili, “Pianta della città di Pesaro” (mura progettate daPierFrancescoDaViterbonelXVI sec.), 1708.Bologna,BibliotecaUniversitaria Bologna, Marsili ms. 1044, 72 E, c. 2. (foto BibliotecaUniversitaria,Bologna)
oelicoidale37,aserviziodelbaluardodiSant’Agostinoedellarocca,undise-gnocheseguìprobabilmenteimodellimartinianiobramanteschi,machenontrova riscontro nei recenti rilievi della Regione Marche. Il 25 agosto 1536 ilcastellano,mentreinformavailprotonotarioapostolicorispettoall’avvicenda-mentodei“sollicitatori”(controllorialla fabbrica),citò i lavoriallascalachemetteva incomunicazione idue livellidelbastione tra ilmaree la rocca sulmonteAstagno:“[…]perchégiàselavoradebonasortealbaluardo[diSan-t’Agostino]chemesserPierfrancescodisignoerchedjdentroadunascalacheva tutta advolta alintrata della rocha quale ravista ogni cosa et molto più sefariasinonchehavemopochidenarjetbisognialimitarlaspesaconlintrataetanchesespendedavantaggioognimese[…]”38.
L’architetto inquestobreveperiododi tempononriuscìa seguireea farpartiretuttiicantieriprogettatitrannequelloperilbastionediSant’Agostino,il quale in seguito sarà motivo di disaccordo con il Sangallo. Nel 1537 PierFrancescodaViterbopartìalseguitodiPierLuigiFarnesepereseguirealcu-nirilieviaRimini.LoricordaClaudiodaCorte, ingegneredioriginipugliesiattivo ad Ancona39: nella città dorica si stava cercando una persona capace,unuomo“dabenee[che]tochichonmano”l’opera iniziataeche la“possifinire”40.
Prima di andarsene da Ancona, Pier Francesco da Viterbo aveva lasciatoundisegnoperterminareilbastionediSant’Agostino.Comeanticipatolesueindicazionifuronocontestateallafinedel1537dallostessoSangalloepiùtardiilbastione furimaneggiatodaPelori41.PierFrancescos’interessòanchedel-l’organizzazione dell’escavazione del porto, un’operazione che veniva svoltaconcadenzaregolare,ognidueotreanni,acausadell’interramentodelportoprovocatodalleacquemarnosechescendevanodaicolliadiacenti.Traglisca-vimegliodocumentati ricordiamoquello seicentescodiDomenicoCastelli equelloottocentescodiGiuseppedellaGatta42.
41 Ivi,Ancona,letteradel12ottobre1537.42 s. CiRanna,Practice, Empiricism and Science inside the Corpo degli Ingegneri Pontifici. The activity of
Giuseppe della Gatta in the disctrict of Ancona,inInternational congress, 2009[cit.n.1],I,pp.377-384.
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IntantoAntonioUgolini,governatorediAncona,intervennenel1537afa-voredeicantieridiSangalloperlamentarelalentezzaamministrativaconcuilaProvinciadellaMarcad’Anconarichiedevaidenarideidebitori43; indefi-nitiva si ritardava fortemente l’opera dei guasteroli, “pagati per la rocca chesenzaquellinonsipuollavorare”44.Idocumentiriferisconochediguasteroli oguastarollineservivano70provenientidalcontado,piùaltri300perlosca-vodei fossi, di cui 100 sarebbero stati inviatidallaProvinciadellaMarca alprezzodi9bologninialgiorno45.Lalungagginechecolpivailavori,protrattisibenoltreleprevisioni,eracausatadaitempinecessarialreperimentodel“sus-sidio”.Ilsussidiotriennale,dispostodaPaoloIII,venivapagatointretempiesibasavasui“focolari”,cioèsulnumerodegliabitanti.Spessoicontadiniera-nonegligentienonfornivanoconceleritàgliestimiperciòidenarivenivanoraccoltiinritardoeconmoltedifficoltà46.
StefanoColonna(?-1548),condottierodiventura,signorediPalestrinaedesperto di ingegneria militare, d’accordo con il governatore, chiese l’imme-diato interventodel legatopontificioper cercarediporreun riparo ai graviproblemi economici in cui versavano le cassedoriche47. Il legato consigliavadiprelevarematerialicomelegnamedallecomunitàchenonfornivanopiùilsussidio,comeerailcasodiFermo,cittàchedaoltreunannononpagavapiùi tributi. Zefiro in tutta risposta dichiarava che alla fabbrica necessitavano ifondienonillegname48.Anchelespesestraordinarieversateperlearmicon-tribuivanoadiminuireledebolientratedellafabbrica49.Secondoilpareredi
43 Nel1537PierLuigiFarnese invisitanelleMarchesottomiseMonteSanPietrangeli,castellodellaprovincia di Fermo. La sottomissione fu “per Fermo una questione di principio: un atto di imposizionedellasualibertàdimanovra”(Terre castelli ville nel Piceno: strutture insediative e vita associata nei castelli dell’area fermana,acuradiC.Catalino,T.RomaniAdamieM.Vitali,Milano1992,p.82).Duranteilsuoviaggio ilFarnesevisitò loStatoaccompagnatodaespertidi fortificazioniper“ricondurre laquietenellecittà”eassicurare ilpaese“daognisorpresa, specialmente lungo lecoste,per i timorichesiavevanodelturco”(CaPasso,1892[cit.n.29]).
laprovixione[…]”(ASP,CFE,b.171,Ancona,letteradel18giugno1537).47 Nanni Unghero, sovrintendente ai lavori alla Fortezza da Basso, nel 1539 lavorò alla residenza di
Stefano Colonna di Borgo San Sepolcro. I Colonna prendevano nome dal castello La Colonna collocatosullastradaLatinaacircadodicimigliadaRoma.DeiColonnasidistinse inparticolarePompeo,ritrattoda Lorenzo Lotto in un dipinto che Aida Consorti ricorda nella galleria Colonna (dipinto n° 24); (G.a. ConsoRti, Il cardinale Pompeo Colonna su documenti editi e inediti,Roma1902,pp.124-125.IlpapaprivòAscanio,VespasianoeGiovanniColonnadituttelepossessioninellostatopontificioperaverequestiaiuta-toletruppediCarloV(C.H. ClouGH,Clement VII and Francesco Maria della Rovere, Duke of Urbino,inE.Reiss,The pontificate of Clement VII: history, politics, culture, Ashgate2005,p.105n.37).
Nelsettembredel1537sistavaultimandoilparapettodelbaluardodiSan-t’Agostino, che era già alto più di un piede rispetto al corridoio di collega-mento56.MentreZefiroscrivevaaRomaperrichiedere1.100scudi, importoresiduodelsussidiotriennale,icapimastriei“vetturali”,ossiaiconduttoridicarri,lasciaronolafabbricaperchénonpagati.Ilcastellano,difronteaunab-bandonogenerale,sostenevachesisarebberodovutitrattenerealmeno“sette
50 PergliinterventidiSangallo,Vignola,PeruzziePaciottiaParmaePiacenzacfr.B.aDoRni,L’archi-tettura farnesiana a Piacenza 1545-1600,Parma1982.
51 ASP,CFE,b.171,Ancona,letteradell’11luglio1537.52 Ivi,Ancona,letteradel2luglio1537.53 Ibid.54 PubblicatainF. maRiano,Architettura militare nel Cinquecento in Ancona, documenti e notizie dal
Sangallo al Fontana,Urbino1990,p.14.L’ingegnereGustavoBevilacquahatracciatoamanodellesignifi-cativetavolesinotticheconl’evoluzionestoricadellemura(C. mezzetti, B. BuCCiaRelli, F. PuGnaloni,Il lazzaretto di Ancona: un’opera dimenticata,Ancona1978,p.266).
55 Luigi Ferdinando Marsili (1658-1730), scienziato e uomo d’arme, dal 1708 al 1715 per ordine dipapaClementeXIdiresse ilrilevamentodelledifesecostierealPoalTrontocontro laminacciaturca(e. GamBa, v. monteBelli, La terra e le sue copie. Leonardo, Raffaello, Boscovich, la cartografia del ducato e del-la legazione di Urbino,catalogodellamostraPesaro,PalazzoDucale,7agosto-24settembre1991,Urbino1991,p.24).
cavallj da carrette che have-mo che sono necessarij percavarlifossi[…]”57.
ConlamortediPierFran-cesco da Viterbo (1537),Claudio da Corte ricevettel’incarico di soprintendereallefabbrichedelportoeal-la “[s]cavatione” di questo.Quando era ancora in vita,l’architetto viterbese avevasuggeritodiassegnareacot-timoillavorodiscavoe,conogni probabilità, Claudioseguì la sua indicazione inquanto era “giovane da be-nefidatodibuonoingegnoedaservirseneinognicosainterrae inmareet serve tan-to volentieri”58. Anche peril neoincaricato Claudio daCorte i problemi economicirestavanounanotadolente:glicapitòaddiritturadiessereimprigionatoperlanegoziazionedellavenditadelsuocavalloinunmercatoromano59.Adistanzadicircaunasettimanagliincaricatitornaronosull’argomentodegli800-1.000ducatimancantiper completare i fossi.La sommaeranecessariaperpagarelecarrette,lacalcinaelaterrache,estratta,sarebbepoistatautilizzata,grazieaunponteinlegno,perilriempimentodelbaluardo60:“elbaluardosefiniràchegiàhefactapartedelparapettoehofactounpontedilegnamecheattra-
57 ASP,FSE,b.171,Ancona,letteradel17settembre1537.Unapartedeifossieraattaccataalbaluar-doeperasportare il terrenosarebberostate indispensabili lesuccitatecarrettecon icavalli;“peresserneunaparte[difossi]chesonoattacatjalamuragliadelbaluardocheconaltrochecarrettemaiseneverria[…]”.
2009[cit.n.1].60 Per incisioni di trattati di architettura che mostrano pratiche edilizie analoghe cfr. D. lamBeRini,
All’ombra della cupola: tradizione e innovazione nei cantieri fiorentini quattro e cinquecenteschi,in“Annalidiarchitettura”,18-19,1989,pp.276-287.Sulterrenodelfossatoutilizzatoneibastionieimetodidiriempi-mentodeiterrapieninelprimoCinquecentocfr.m. BeRti, G. CaRBonaRa,La manutenzione programmata come forma di restauro: il caso delle mura di Padova, in“Materialiestrutture”,1994(1995),pp.89-106.
10. Domenico Castelli (attr.), “Pianta del Rivellino col corridoreincominciandodalArcoTraiano”,XVIIsec.Londra,BritishLibrary, Additional,115,757.(daDeNicolo’, 1988)
AllamortedelviterbeseStefanoColonnadivenne invececommissariopa-paleincaricatodelcontrollodellefortificazioni.Quandoil7ottobre1537PierLuigiFarnesegiunseadAnconainsistetteconsuccessoperchéilcastellanoglicedessemaestroJacopoFiorentino,unodeitremiglioricapimastrichestava-no lavorandoalbaluardo.Fiorentino fu sceltoperoccuparsidelle fabbrichedelducatodiCastro. Intantoalbaluardo,grazieagliordini impartitidaCo-lonna,sistavaancoralavorandoalparapetto,altoalmenofinoalla“barba”diunsoldato.Rimanevasolamentedaultimare lavoltadiunacannonieranellapiazzabassaenonsarebbe trascorso troppo tempograzieai lavori realizzatisecondoil“disegniodimesserPierFrancesco[daViterbo]havendoloinanzjnonsepoerrarsialtrivolesse”62.AntoniodaSangalloilGiovaneinqueigior-ni tornò incittàe iniziòacriticare ferocemente ilbaluardodiSant’AgostinodisegnatodaPierFrancesco,comeriferisceuna letteradell’11ottobre1537.Sangalloritenevachelascarpanonavesselasporgenzanecessariaederade-ciso a far abbattere e ricostruire almeno la cortina rivolta verso la porta delCalamo.AgliocchidelcastellanoicambiamentipropostidaSangalloappari-vanosemplicementecapriccidestinatiaostacolareilprogettodelsuocollabo-ratoredefunto,DaViterbo.Questemodifiche,giudicateinutili,eranoinoltredigrandeonere:tradisfareericostruire,lespeseammontavanoacirca8.000scudi.Sangalloperlacostruzioneavevastimatountotaledi4.000–“alvolerfarquestomastroAntonio[daSangalloilGiovane]dicenonbastanoquatro-miliascudj”63.Zefiroconfessòal suo interlocutoreromanocheavrebbepre-
63 Sangallo“hadesegnatotirarelbaluardopiùavantietguastartuctaunacortinaadciocheelfiancodessanascainlarocha.[…]Dallabandaversolaportadicapodimonteochesiseguitieldisegniodimes-serpierfrancescooquellodimastroAntoniojononcjdiconienteperchélunoolaltromeparbonoenonseguastano lecose facte”, inquantoeragià stato fondatoun fianco secondo l’indicazionedell’architettoviterbese.ZefiroprimadiguastarelacortinarestavainattesodiindicazionidallaCameraApostolica:“AdpressoMastroAntonio[daSangallo]mihaordinatochenonsifacciacavarpiùfossodalabandaversolaportadelCalamodovelujpensadaverarifarnovomuroetguastarelfactoperchésavariadarempirelca-vatojononfaròcavaraltramentefinoanovoadviso[…]”(ibid.).
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feritoqualsiasialtrointerventopurchénonsifosserimastialungoadaspetta-reunordinedefinitivodallaCameraapostolica,comeera successo l’invernoprecedente. A voler confrontare il bastione di Sant’Agostino con il bastioneArdeatino,siconstatachequest’ultimocostò17.607scudi,almenoseivoltedipiù,vistochesitrattavadiundoppiobastione,afrontediquelloanconentanostimatointornoai3.000ducati64.
VanniBuonsignori,già tesoriereedestensoredelbilanciodella rocca,nel1537diventòancheprovveditoregenerale“soprairiparamentieraforticamen-tidellaCiptaePortudeAncona”65.L’incaricoglivenneconferitodalgover-natore,vescovodiTrani,daStefanoColonna,commissariopapale,edaPierFrancescodaViterbo.Buonsignori,giàesercitatonelredigereibilanci,passòadefinirneunonuovoechiarìchefinoaquelmomentosieranospesi2.812scudi,mentrepercompletarel’operasarebberostatinecessarialtri1.300du-cati.Furonoinclusilavoridirifacimentoaitetticonstrutturaligneanell’areadelportocomprendenti il lazzaretto, l’arsenalee l’arcodiNervaAugusto. Illazzaretto,situatonell’areadell’omonimobaluardosotto ilmonteAstagno,èricordatoapiantaquadrangolare66.Lemurachesiaffacciavanosulmareera-nodellospessoredi1cannae½(canneromane)ederanolunghe40piedi:an-davanorifatte,vistal’usuraprocuratadalleacque–“ilmurovecchiocheglieinnanziedigiaintre,o,quattroluochiintaccato”67.
Nonostante la difficile congiuntura economica, i lavori proseguirono nel1539 grazie a Girolamo Marini, ingegnere bolognese, e con il contributo diLionelloPiodaCarpi,nuovogovernatorediAnconainsostituzionedelfiglioRodolfo. Il castellano, instancabileprocuratoredimezzi epersone, si era ri-voltoconunamissivaancheaMarcelloCervini,altemposegretariopapaleefuturopapaMarcelloII68.ConDaCarpisiavviòunperiodocaratterizzatodamenodissidi tra icommittentie inizieràanche ilprogettodiristrutturazionedellaportadelCalamoe ladefinizionediunmodelloper la cittadella69.Laportacittadinavenne ripresa sotto il governatoratodiGiovanniAngeloMe-dici.La fortificazionedell’interaareavenneampliatanella secondametàdelCinquecento con il campo trincerato di Francesco Paciotto e con i bastioni
64 Cfr.RoCCHi,1902[cit.n.27],p.249.65 ASP,CFE,b.171,Ancona,letteradel31ottobre1537.66 PerilazzarettidiAnconadiPaciottocfr.F. menCHetti,Note sui progetti di Francesco Paciotto per
le fortificazioni e i lazzaretti di Ancona, inGli ingegneri militari attivi nelle terre dei Savoia e nel Piemonte orientale (XVI-XVIII secolo),acuradiM.ViglinoeA.Brunojr.,Firenze2007,pp.73-80.
Il2aprile1540PelorifunominatodaPaoloIIIarchitetto“pelcompimentodella fortezza”71. Ilpapa,direttoaBologna,si recòadAnconabentrevolte(1539, 1541, 1543) e senz’altro verificò lo stato dei cantieri in via di rapidocompimento72.Pelorilavoròallacostruzionediuncavaliereediunmastioperostacolaregliattacchiprovenientidalmonte,cioèdallazonasud-orientale,do-vesitrovailbaluardodelGiardinoversolastradadiPosatora,principaleac-cessoallacittà.Unaletteradel13giugno1544rivelacheeranostatirealizzaticinquearchi conbugne sopra seipilastrimolto robusti (“gagliardi”)per so-stenereiduesalonidelmastio73.Nonostanteimassiccirestauriottocenteschielafucilieracostruitaconlasopraelevazionediunpiano,ilmastiomantieneal piano terreno la monumentalità dei lavori di restauro di Pelori, fatti ese-guireconmattoni“limati”esagomatiperottenerespecchiaturenell’intrados-so,bugneeduepianidiarcateinquadratedaordininell’estradosso.LapiantaprospetticadiGiacomoFontana(1569)documenta lostatodelmastiodopoirestauridiPelori(fig.11).Lasopraelevazionehadistruttoilsecondopianodiarcaterendendoimpossibileverificarelacanonicasuccessionedituscanicoeionico,giàimpiegatodaAntoniodaSangalloilVecchionelcortiled’onoredellaroccadiCivitaCastellana,iniziatanel1499quandoAntonioilGiovane
personepertrattaredellacittàenomina,XI,163”;“Gio.ProPelori,XI,117,n.36”(BibliotecaComunaleBenincasaAncona[daoraBCBAn],ms.272,CamilloAlbertini,Indice della Cronaca di Camillo Albertini,cc.242v-243r).
72 NelConsigliodellacomunitàdel10luglio1543sipredisposeroipreparativiperl’arrivodelpapainviaggiodaBologna:eranododicideputati, inclusouncertoAntonioStrozza (BCBAn,CamilloAlbertini,Storia di Ancona,vol.XI,I,cc.162r-164r).Inquell’occasioneilpapaelesseseicittadinichesioccupasserodelle“occorrenze”dellacittà:GaleazzoFanelli,D.PaoloFerretti,FrancescoPetri,GerolamoNappi,Fran-cescoTorriglionieGiovanniTrionfi;inoltreilConsiglioavrebbedovutoeleggeredueambasciatorieoratori(PaoloFerrettieGiovanniTrionfi).L’“impositione”dellaProvinciaerastabilitain60.000scudiesisarebbedovutascompartire tra terreecastelli; seguì inoltre l’aumentodel saleper“manteneresoldatiapiedi,edacavallo,seigallere,fabbricarefortezze,soccorrereinUngaria,efaremoltealtrecosenecessarie”(ivi,cc.183r-185r).
73 Zefiroil13giugno1544informòilcardinaleAlessandroFarnesechepressolaroccaeranostati“fac-ti seiarchiconbugnidimattoni soprapilastribengagliardi”con la funzionedi sorreggere levoltedeglistanzoniperlearmi,collocatisottoilcavaliere.ASP,CFE,b.174,letteradel13giugno1544.
Pelori nel 1544 stava af-fiancando Sangallo ancheallaroccaPaolinadiPerugiaeaFano,mentreadAncona,oltre cheper ilmastio, èdaricordarelasuacollaborazio-neallafabbricadelbastionedel Cassero (fondato il 23settembre154074)eaquelladelporto,o“Mandraccio”.
Leprimenotiziesull’argo-mentosonodatate5maggio1543 e riguardano la letteradiPierventuraZefiro,castel-lano, in cui questi descriveal cardinal Farnese il “cava-liere per obstare almonte”.Il “cavaliere” con le sue fu-ciliere, collocato nella goladelbaluardodelGiardinoasud della cittadella, funge-va da vedetta e da ostacoloa eventuali attacchi sferratidalla campagna75 (figg. 12,13).Dovevaavereunapiaz-zaper leartiglierieallaqua-le si accedeva attraverso larampa, due saloni al pianodella piazza bassa con “duepilastri da basso dove [PierFrancesco da Viterbo, d’ac-cordo con Antonio da San-
11.GiacomoFontana,particolaredellapiantaprospetticadiAncona,1569: campoTrincerato con il “cavaliere”omastio, laTorraccia, ilbastionedellaCampana,ilbastionedellaGuardiaeilbastionedellaPunta.(daMariano,1990)
13. Prospetto del mastio nelbastionedelGiardino,cittadelladiAncona. (da Pugnaloni, Mezzetti,1984)
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galloilGiovane]hanimpostatalaprimavolta[iprimiarchi]hanfactomovi-mentoetscopertialcunipezi”76.Ilnuovoprogettoovviavaaiproblemiinter-venutiaduepilastriederapromossodalcardinaleVisco,governatore,avendogiàavutol’avvallodelvicelegatodaCarpiediGirolamoMarini,responsabiliuscenti. Il castellano ipotizzò che la causa dello sgretolamento dei pilastri edellevoltedelpianoterrenofossedaricondurrealle“arenesalse”,cioèall’uti-lizzodirenadimare77.Un’altracausaerariconosciutanellospessoredeipila-stri,troppoesilipersorreggerel’ampiapiazzad’armesoprastante78.
Il mastio (figg. 14-16)presentauningressoconsa-racinescache immette inunatrio, ilqualeconduceasuavoltaadueampisalonisim-metrici separati da uno sca-lonecentrale79.Iduesaloni,conseiarchiconspecchiatu-renell’intradosso,dettano ilritmodei fornici in facciata,mentrelevolteabottedellecoperture si caratterizzanoperleveleagliangolieperipilastri poligonali, non per-fettamente esagonali comedescritti nei documenti. Lastessascansioneèripresanelpiano intermedio, nei bassiambienti con volte a botte,dove nel Seicento erano si-stematelecelledirigore.Larampa d’accesso al marcia-rondaèrealizzatainmuratu-
76 Ibid.77 FabioCalvonel libro II, cap. IVdelDe Architecturanoncita le sabbie salate,ma fa riferimento
aquattrotipidisabbia(“fossitianigra,bianca,rossaelacarbuncola”)concludendoche“lapiùbuonaèquellachestridedipiùlamenobuonaquellaterrosa”(Vitruvio e Raffaello. Il “De Architectura” di Vitruvio nella traduzione inedita di Fabio Calvo ravennate,acuradiV.FontanaeP.Moracchiello,Roma1975,p.113).
Pierventura Zefiro, dopo aver impugnato il progetto di Pelori, architettoconilqualeavevaavutodelleincomprensionigiunteancheall’attenzionedelcardinalFarnese,econsultatidiversicapimastri,decisedirealizzare“sottolaprimavoltaduearchi”.Questiultimisisarebberoinnalzatidallefondamentadeisuccitatipilastriaggiungendoduesperonieandandocosìacrearedeifian-chiaipilastristessi.IlcardinalediVisco“conelpiloro[Pelori]serisolserosedisfaccinolesecondevolte[fattecostruiredaPierventuraZefiro]etsescarichituctoelpesosopralaprimavolta”80.Durantel’inverno,quandoPelorisieraallontanatodaAnconasenzalasciarenédisegno,némodello,incantieresiuti-lizzaronosololeindicazionitrasmesseoralmenteallemaestranze81.Peloriave-varichiestodeipilastridodecagonalieilvescovod’Ivrea,nuovogovernatore,conl’accordodellaCameraapostolica,avrebbeinvecepropostodirealizzarepiùeconomicipilastriquadrangolari,oesagonali,conmattonitagliati.
Nelgiugnodel1544sierainiziatoamurarelevoltechesiestendevanodaipilastriaglistanzonifinoaicorridoidicollegamento(“dovesotto2soprafancorritoroperessestantie”).Sitrattavadiunmanufattoraffinatoecheavreb-berichiestounasingolarelavorazionepersoddisfareanchel’aspettoestetico.Grazieal“tagliamentodimattoni”ei“mattonituttilimati”“Lafortezzavoleet sarifacciano alochio s’andrà continuando fino siano finiti con la solita di-ligentiaetfede”82.Questipilastrimonumentali(fig.15)concorniciallabasedell’arco richiedevano molto tempo e perizia nelle manifatture e nel calcolodelleprospettive.Undispendioditempoedenarochefecedisperareilvesco-vod’Ivrea,nuovogovernatore83.
pellini,imuratorietilegnaiuoli”84.Comeanticipato,l’intrecciotradisegnidimacchinediSangallo edocumentid’archivioha evidenziato il contributodiconoscenzetecnichedesuntodaitrattatidegliingegneridiscuolaseneseefio-rentinaqualiFrancescodiGiorgioMartinieBuonaccorsoGhiberti,nipotedelpiùfamosoLorenzoecollaboratorediBrunelleschiallacupoladiSantaMariadelFiore85.Imbarcazioni,montacarichi,gruemulinidisegnatidaSangalloso-noappenaschizzati.L’autorenonrifinisceneiparticolariisuoidisegnicomeavevafattolozioGiulianodaSangallonelTaccuino senese.Idispositividisol-levamento servivano a moltiplicare l’energia muscolare e questo era una deimaggioriobiettividiSangallo,procuratoredicantierepocointeressatoarifles-sioni teoriche suiproblemidellameccanica86. Inparticolare imulinipensatiperAncona(GDsu1446Arv,figg.17,18),utilizzatiancheperlaproduzionedi
84 G. vasaRi,Le vite de’ più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue, insino a’ tempi nostri(1550),acuradiL.BellosieA.Rossi,Torino1986-1991,II,p.823.
85 P. Galluzzi,Gli ingegneri del Rinascimento da Brunelleschi a Leonardo,Firenze1996,p.28;s. BoR-si, Giuliano da Sangallo: i disegni di architettura e dell’antico, Roma 1985, pp. 323-332; s. Di Pasquale,L’arte del costruire,Venezia1996,pp.89-106.
86 m. PoPPloW, j. Renn,Ingegneria e macchine,in Storia della scienza,acuradiS.Petruccioli,Roma2002,V,pp.258-274.
17. Antonio da Sangallo il Giovane, progetti perAncona:ruotadimulinotrainatadauncavallo.GDsu1446r.(daThe Architectural Drawings,1994)
18.AntoniodaSangalloilGiovane,progettiperAncona:mulino ad acqua. GDsu 1446v. (da The Architectural Drawings,1994)
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polveredasparo,permettevanodilavorareilfrumentoediottenerequindiiproventidiunaimportantemateriaprimaindispensabilealconsigliocittadinoanconetano per sostenere il nuovo cantiere della cittadella voluto dal legatopapaleedallaCameraapostolicadiRoma.
Il funzionamento delle macchine fu certamente tra gli interessi costantidell’architetto fiorentino, come testimoniato da numerosi disegni degli Uffi-zi.Materialicomeferroepietrevenivanotrasportatidaun’imbarcazionechia-mata“piatta”perovviarealledifficoltàdiuneventualeattraversamentodellecollineanconetane.Lacavadigessosi trovava in località laTrave,aridossodelmonteConero,comeraffiguratoneidisegnifattieseguiredalMarsili(fig.19).Unesempiodi imbarcazionepiattadotatadigruèrappresentata inunoschizzoeseguitoper ilcantieredelle fortificazionidiGenova.Inquestocasouna ruota azionata manualmente da un argano muove i blocchi di pietra: ilcongegnoagivasuunagruesudelle“ulivelle”87,emuovevaiblocchichedal-
19.L.F.Marsili,Ancona, localitàLaTrave: stratidipietraparalleli (a) e cavadi gesso (D),XVIII sec.Bologna,BibliotecaUniversitaria,Marsilims.1044,72,c.4.(fotoBibliotecaUniversitaria,Bologna)
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AntoniodaSangalloilGiovaneePierFrancescodaViterbo
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l’imbarcazionevenivanocollocatisulfondodelmare.IblocchiutilizzatinellacittadelladiAnconasarebberostatiscaricatiinvecedalla“piatta”conlepin-zeelasciatisullabanchinaperpoiripartiresucarri,avrebberooltrepassatole“portelle”,cioèpiccoleportericavatenellemuradelporto,einfinesarebberogiuntiallacittadellasulmonteAstagno.Comeanticipato,iprogettimeccani-cidiAntoniodaSangallo ilGiovanesonodamettere inrelazioneconquelli“brunelleschiani” di Buonaccorso Ghiberti88. L’ipotesi sostenuta inizialmen-
te da Gustina Scaglia che idisegni di Sangallo ripro-ducesseroprogettinoncon-servati di Brunelleschi eraplausibile, ma non suppor-tata da prove. La rispostagiunse da Ladislao Reti, lostudiososiè infattioccupa-todel funzionamentodiunarganoleggero(BnF,ms.Br228,f.95r;fig.20)ingradodi diminuire la velocità traquelladelmotoreanimaleequella del sollevamento delcarico89.
L’argano della “piatta”genovese era diverso dagliesempi citati da Reti per-ché azionato da uomini ea funzionamento verticalerispetto a quello disegnatoda Buonaccorso. Nel suodisegno la ruota principaleerainposizioneorizzontale,con le funi che salivano di-rettamentedalcentroeconun sistema che si avvalevadi denti a rullo. Si trattava
88 G. sCaGlia,Drawings of machines, instruments, and tools,inThe Architectural Drawings, 1994[cit.n.10],II,pp.45-67;l. Reti,Tracce dei progetti perduti di Filippo Brunelleschi nel codice Atlantico,inLeo-nardo da Vinci. Letture Vinciane I-XII (1960-1972),Firenze1974,pp.89sgg.
Lagrusangallescacollocatasulla“piatta”(GDsu794Ar)haunsistemamol-topiùsemplicedeisuccitatimeccanismi,ripresi inseguitoanchedaLeonar-doerappresentatiinnumerosidipinti90.Sostanzialmentevisonoduevariantinei meccanismi delle ruote di mulini d’ispirazione brunelleschiana: azionatidall’acqua(GDsu1449Av)oppuredallaforzaanimaleoumana.L’interessediSangalloperlemacineeimulinieralegatoalfattoch’essiservivanoall’inter-nodellacittadella,specienellafasedidifesa,quandoquestemacchineveniva-noimpiegateper“pestare”lapolveredasparo.Ilsistemadimacinaemulinopotevaesseremossoanchedaunmeccanismodibilanciamentocheutilizzavapesicomelepallediferrofusoograndipietre.AncheinquestesoluzioniSan-gallosirifàagliingegneridellatradizionesenese:adesempioneldisegnoGDsu1471Av,undicideiquattordicimulinirappresentatisonounacopiadelsecon-dotrattatodiarchitettura(MagliabechianoII.I.141)diFrancescodiGiorgioMartini91.
IldisegnoGDsu1446rvriguardaAnconaeunapartedelfogliodescriveunmulinomossodallaforzaanimale,mentrel’altraparteunmulinoazionatodal-laforza idraulica.IlGDsu1446r descriveuncongegnochetrovalasuaforzamotricenell’utilizzodiuncavalloche,collegatoaunassecentraleeadunte-laioconquattrosferediferro,attraversounaruotadentatatrasmettelaforzamotriceaunrocchettoconnessoconlamacina.Ungirocompletodelcaval-lo avrebbe permesso alla macina di compiere ventidue giri. Il disegno GDsu1446villustrailfunzionamentodiunaruotaidraulicadamettereinrelazioneprobabilmenteconilcongegnoschizzatonelrecto.LanotadescrittivadiSan-galloillustraiproblemidilivellamentoconnessiconlacanalizzazionedell’ac-qua.L’architettomisuraildislivellotrailcanaledelmulino,l’orto,ilpozzodalqualesgorgaval’acquadelsuddettocanaleeillivellodellasuperficiedelmare.Lemisurazioniriguardanoancheilcanale,levaschedel“tiratoio”elachiavi-ca.L’obiettivodell’ingegnereèdicercaredimigliorarelapendenzaalzandoilcanaleaffinchéraggiungesseunapotenzataledaalimentarefinoaduemulini.L’indaginenonhaancorarivelatoillegametraiduemeccanismi:idraulicoemotoreanimale.
fermato trovarsi all’internodella fortezza. Lo stesso sipuò dire per la rocca di Ri-mini,doveunmulinoera inunasalasottoilmastiodellarocca.Ciòcheècertoèchepresso la cittadella di An-cona vi è tuttora un pozzoin muratura nei pressi dellacortina interna del bastionedella Guardia (fig. 21). TrailpianodelpozzocitatonelGDsu 1446v e il livello delmare vi sono oggi decine dimetri di dislivello, mentreSangallo riferiva che questa
93 G. PiCCinini,Il ruolo dell’acqua: il mulino,inEsino mare. Materiali ed immagini per la conoscenza di un territorio,Falconara1990,I,pp.190-201;C. veRnelli,I mulini,inC.veRnelli,V.villani,Fiumesino. Storia di un borgo adriatico,Falconara2003,pp.55-62.
L’ottimizzazione militare e meccanica dei mulini era fondamentale per laComunità: le sommericavatedallavenditadelgranoerano infattinecessarieperfaravanzarelafabbricadellemura.Iconsigliericittadini,attraversoi“de-positari”,misuravanoo“compassavano”ilgranoperpoimacinarloneimulini,comedocumentaancheilgiornaledicantieredelbastionediFano,progettoiniziatodaSangalloapartiredal153295.
Con la ristrutturazione della rocca Malatestiana e delle mura di Portod’Ascoli Paolo III Farnese incrementava il progetto di rafforzamento del li-toraleadriatico, iniziatonel1532con ilprogrammamediceodiSangalloperilportodoricoelafortificazionediFano.Nel1532Sangallo,adAscoli,avevagiàrealizzatoalcunischizzi(GDsu729Ar, 1516A,4202A)rilevandol’orografiadelterritorio,icorsid’acquaeiponti.IldisegnoGDsu729Apresentaanalogiecon i disegni coevi realizzati per Perugia (GDsu 1028Ar). Nicholas Adams eSimonPepperritengonocheilfoglioGDsu729Avnonsialegatoarilevamentimilitariquantopiuttostoallaconsiderazionediproblemiconnessiconilcon-trollodelleacque:taglioeprofonditàdeifossi,luoghiattial“campo”,ripefor-matedamaterialitufacei,travertinoe“torpa”96.IlrectodelfoglioGDsu729Apresentailrilievoelemisuredimuramedievaliediunatorrenonspecificate,preesistenzesullequalilavorerannoSangalloeisuoicollaboratori.Infatti,atalproposito,idocumentiquiperlaprimavoltaindagatiparlanodegliarchitettichegiunseronellacittàmarchigianaduranteleassenzedell’architettotoscano(Bartolomeode’Rocchi,PierFrancescodaViterbo,PietroAntoniodaCese-
94 G. zavatta,1526 Antonio da Sangallo il Giovane in Romagna,Imola2008,p.70;sCaGlia, 1994[cit.n.88],p.146.
95 SASF,AAC,III,Sovrastanti Lavori Pubblici,fasc.396 The Architectural Drawings,1994[cit.n.10],I,pp.113-114,288.
DopolaprimavisitadiSangallonel1532equelladiPierFrancescodaVi-terbo nel 1536, i lavori alla rocca Malatestiana di Ascoli videro un’accelera-zionenel1540conGiovanBattistaPelori.Questaprogressionetemporaleeradettatadaspeciali ragionipolitiche.Verso la finedel1540aMozzano,nellaprovincia ascolana, il vicelegato della Marca Niccolò Ardinghelli, eletto il 2maggio1539,rimasevittimadiun’imboscataeperquesto ilpapasivideco-strettoaprenderedeiprovvedimenti97.GliArdinghellieranounadellefami-glie toscane, assiemeai Salviati e agli Strozzi, chegestivano il sistema finan-ziariodelloStatopontificio98.PrimadituttovennerosoppressiundicicastelliappartenentiallaprovinciadiAscoliepoisidiedeinizioallacostruzionedellarocca,che,comenelcasodellacittadellafarnesianadiPiacenza,disegnatanel1525daPierFrancescodaViterboedaSangallo99,avrebberappresentatononsolounbaluardocontroinemiciesterniallemura,maancheunadifesaeunmonitoneiriguardideicittadinipiùfacinorosi100.Leconnivenzedeicittadinicon i banditi erano molto evidenti e i consoli della città con il vicetesorierecercavanointutti imodisiadicolpire i“tristi”,ossia ibanditiarmati,siaditrovareifondiperlarocca: l’idea,singolare,erainfattidisfruttareleingentiricchezzedeibanditi.L’iniziativarisultadallamissivadiLorenzoBartoli,vice-tesoriere,inviataadAmbrogioRecalcati,protonotarioapostolico101.
97 l. PaCi,Serie dei Legati, Vicelegati, Governatori e Prefetti della Provincia,inaDveRsi, CeCCHi, PaCi,1987[cit.n.21],p.429.
98 BullaRD,1980[cit.n.4],p.158.99 aDoRni,1982[cit.n.50],p.156.100 Sulla “pratica di pacificar la città” e le vicende occorse al governatorato di Francesco Pallanteri
Anche Stefano Colonna, auditore del papa, e i notai erano a conoscenzadellagravesituazioneeconomicaincuiversavalacittàdalmomentocheide-nariderivantidalletassesuimalefìci,dispostiinpassatodalgovernatore,noneranopiùsufficienti.Trascorsiventigiornidall’arrivodell’architetto,ilConsi-gliocittadino,formatoda80consoli,indirizzòunaletteradirettamentealpa-pa. I consoli, conoscendo l’alta considerazione in cui era tenuto l’ingegnereviterbese“ColonelloetComissario[sopralefortificazioni]diSuaSantità”,siraccomandaronopresso laCameraapostolicaper sostenere i“bisogni”dellacittà.Tralenecessitàsicitava,in primis,quelladellarealizzazionediunaroccabastionataallamoderna,rifugioindispensabileperdifendersidaibanditichecircolavanoliberamenteperlacittà.IlprogettosarebbestatopresentatoaRo-maattraverso leparoledell’architetto,“personabuona instructadetutticasinostri, et capacediognihumorpiccante, etde tucto ilbononostrodique-stopubblicoadinformarvostraSantitàdituttibisogninostri”105.Adifferenzadella roccadiAncona, che si costruivapraticamenteex novo realizzandounguastochenonprendeva inconsiderazione lepreesistenze,adAscoliPicenosidovevainterveniresuunimpiantomedievalecercandodimantenernel’im-postazioneiniziale;inoltre,diversamentedallacittàdorica,adAscoli,secondoidocumenti consultati, sembra chenon si sia ricorso aunmodello in scala,strumentoindispensabileutilizzatodaSangallo,daPierFrancescodaViterbo,daGirolamoMariniedaGiovambattistaPelori.AdAnconailprototipodella
IlavoriallaroccaMalatestianainiziaronoquattroannipiùtardieilproget-todiPierFrancescodaViterbovenneaccantonatoperfarepostoaquellodiAntonio da Sangallo il Giovane. Purtroppo non ci resta nessuna traccia deidisegni eseguiti dal viterbese. Il carteggio farnesiano, intercorso tra Ascoli eRoma,permettecomunquediseguireneldettagliol’evolversidellafabbrica;inparticolare,lecarterivelanoperlaprimavoltailnomediuncollaboratorediSangallofinoraignorato.SitrattadiGiacomoMeleghino,architettoallievodiBaldassarrePeruzzigiàtesorierediPaoloIIIFarnesedivenutonel1547primoarchitettodellafabbricadiSanPietroalfiancodiMichelangelo106.MeleghinodovetteprovvederelemaestranzeperilavoridiAscolireperendoledaRoccaSinibalda107.
Ad Ascoli la gran parte dei lavori vennero svolti tra il 1540 e il 1541 in-fatti il 1° dicembre 1540 Pietro Antonio da Cesena, commissario apostolicoincaricato di soprintendere alla realizzazione della rocca, informava il cardi-naleFarnesecheil“circuitochehapresomastroAntonio[daSangallo]èas-saibengrande”108,per cui eranonecessari tempiedenergienonprevistida“Hierolamo”,tesoriere.Verosimilmentesipuòricondurreunaprimissimafaseprogettualedel“circuitogrande”fortificato,pentagonale,allapartedeldise-gnoGDsu4202Ainaltoadestra,realizzatodaBartolomeode’Rocchi.ComeaFirenze, la rocca si trova a cavallodellemura cittadine.Lo stessodisegnomostraancheunasecondaideaprogettuale,il“disignomagiore”,untracciatoingradodiracchiudereinsiemelachiesadiSantaMariadelLagoeilrecintourbanobastionato.Neldisegno la chiesaè rinforzataallabasepermezzodiunosperoneedèracchiusatraduepuntoni.SangalloaPerugiautilizzòlastes-sasoluzione,inglobandounachiesaeunconventoinunaroccafortificata.AdAscoliSangalloeDe’Rocchiritenneroopportunalapossibilitàditrasformarela chiesa poligonale di Santa Maria del Lago in mastio, trovando la decisio-nemenocostosaepiùfunzionale.NelfoglioGDsu1516AAdamsePepper109identificano, oltre alla mano di Sangallo, quella di Bartolomeo Baronino. Aquest’ultimoapparterrebberolescritte,leannotazionieforseancheilcircuitomurario,mentrealprimoandrebberoricondotti i tracciatidei fiumiTronto,
106 Cfr.F. Bellini,Petros Eni-Pietro è qui,catalogodellamostra(CittàdelVaticano,11ottobre2006-8marzo2007),Roma2006,pp.99,100schedaII.11.
Laroccaascolana,diformatriangolare,sorgeneipressidelpontediCecco,ponteromanosulCastellanoneipressidell’ingressoorientaleallacittà111.Laprimaroccaerettainquestositonel1349sideveaGaleottoMalatesta.Alcunirestidiquestafabbricamedievalesonoidentificabilinellatorrequadrangola-re collocata verso levante. La chiesa dodecagonale di Santa Maria del Lagovenne consacratanel 1502 e completatadamastroAntoniodiDomenicodiAntoniodaPavianel1505(fig.22).Ilcornicionedicoronamento,sorrettodamensoleconbalaustraefregiosuperiore,vennerealizzatodamaestricomacini
110 n. aDams, s. PePPeR,schedaGDsu1511A,inThe Architectural Drawings,1994[cit.n.10],I,p.254.111 F. Bellini, Una città tra due torrenti: ponti e acquedotti storici ad Ascoli Piceno, in Architettura e
tecnologia: acque, tecniche e cantieri nell’architettura rinascimentale e barocca, a cura di C. Conforti e A.Hopkins,Roma2002,pp.179-198.
Nel dicembre del 1540 centotrenta operai erano impegnati ad estrarre “ifondamentifarbastionietmurare”eottogiornidoposirichiedeval’interven-todiGiacomoMeleghinoperfarearrivaredalLazio,dalcantierediRoccaSi-nibalda,nonsoloimastrimuratorimaancheimateriali,inparticolarecalcinaelegname113.Dalleparoledelcommissariosembrerebbecheglioperai,presiaprestitodallaroccadiPerugia,avesseroabbandonatoprecocementelaroccadiAscoli insiemeal gruppodimaestranze lombarde.Meleghino, in vestediappaltatore,sarebbestatoilreferenteperfarearrivarenuoveforze:venti-ven-ticinqueuominidaroccaSinibalda,doveerasoprastantemastroAntonioBa-rella.NonsappiamoseMeleghinodiedeancheunrealeapportoprogettualeallafabbricaascolanaese,oltreall’attivitàcantieristica,potéentrarenelmeri-todelprogettosangallesco,macertamentesonointuibiliinteressantirelazioniecoincidenzetraiprogettisangalleschiel’attivitàdiMeleghino114.
La situazione economica restava comunque critica e, nonostante tutto, ilnuovotesorieredellaprovincianonavevaancorapresoprovvedimenti.Sipro-spettavanoduealternative:“venderelerobbedibanditi”oavvalersidelletasseperle“pene”omalefìcistabilitedallabolladelcardinaleFarnese.Lasistema-
112 “quellainpochigiornicondusseataltermine”(G. vasaRi,Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti [1568],Roma1991,p.695).
113 PerlastoriadellaRoccaSinibaldael’attivitàdiPeruzzisivedanoR. onGaRetto,I disegni di Baldas-sarre Peruzzi per Rocca Sinibalda,in“Quadernidell’IstitutodiStoriadell’Architettura”,32,1998,pp.49-68;iD.,Baldassarre Peruzzi e Rocca Sinibalda: i disegni di Baldassarre Peruzzi per Rocca Sinibalda,inBaldassarre Peruzzi 1491-1536,acuradiC.L.Frommel,Venezia2005,pp.303-308.Lapietra locale, il travertino,giàindividuatodaSangalloduranteiprimirilievi(GDsu1028Ar)venneutilizzataperilparamentomurario.Lacalcinavenivaimpastataconl’acquagiunta“daunmontechevieneinsinoallaporta”,cheavrebbeattraver-sato“200conduttidicreta”.Icondotti,il1°dicembre1540,quandoscrivevailcommissario,sidovevanoancoraessiccare“pertuttaloperadovebisognavain15giorni”.ASP,CFE,b.177,AscoliPiceno,letteradel1°dicembre1540.
114 GiacomoMeleghinoereditòbuonapartedeidisegnidiBaldassarrePeruzzi, suomaestromorto aRomail6gennaio1536.Lamaggiorpartediquestieranorelativiauntrattatononeditoeandaronodivisifra ilMeleghino,FrancescoSaneseeBaldassarreSebastianoSerlio.FrancescoSanese,tra l’altro,fuattivonelleMarchequalearchitettodellaSantaCasadiLoreto.Cfr.F. GRimalDi,Guida degli Archivi Lauretani,in“Strumenti”,MinisteroperiBeniCulturalieAmbientaliPubblicazionidegliArchiviLauretani,CII,Roma1905,p.89;l. PuPPi,Il problema dell’eredità di Baldassarre Peruzzi: Jacopo Meleghino, il ‘mistero’ di Fran-cesco Sanese e Sebastiano Serlio, inBaldassarre Peruzzi, pittura scena e architettura nel Cinquecento,acuradiM.FagioloeM.L.Madonna,Roma1987,p.212;m. RiCCi,“Fu anco suo creato…”: l’eredità di Baldassarre Peruzzi in Antonio Maria Lari e nel figlio Sallustio,Roma2002.
Vorebonoloropartirsebenchédimalissimavogliamanonprimachehavesserounaltro luoco.Lacittà li voledareSantoHonofriononvole labadessa: sonnociduimotiviotrenonvoleentrareinalcunositodimonacheatancoradialtrenonequoanimoferuntacceptarla.Perchésonocircaventicinquemonacheetleivoleessereabadessa.Joseriadiunjudiciocheperesserequestadonnafastiosaetnatadifastiosisilevasseintuttodiquellaadiminastrationeperchéconquelli[…]chepuresonobasseinquellabandafornitaet[…]lisoifratellimalespinelatransferiràinunoaltrolucodifuoradiquestoetseriaunacosasanctalialtremonacheperchésonnoancorlorodellacittàedibonsanguepotrianostarsiinSantoHonophriochesenzabonluocoedellacomunitànonsioffendepersonaetdarliunaabadessadonnaquietaetnonpartialeet si stariano inpace.Vorràquellaabbadessade tre luochiunoolaanunziatadeZoccolantioSanDomenico,o,SantoAngeloquelli luochiVostraSignoriaReverendissimasadovesonnoetcomesipuòlevarlia,frati.MastroAnto-niodiSangallocheditutosiainteneritodiquelparrocoperlosuperfluocaloredelgiovinilsanguenell’etàchesiritruovahapermessoallaabadessadioperareconsuaSantitàcheadognimodosellidialaanunziata.[...]daveronefaunainstantiagrandissimaetvoriachequellifratiandasseroaSantaMariasolestafuordellaportadovesonnoletintorie,ameparvestranopursesuaSantitàsinecon-tentasipotrafare[…].115
Laquestioneespostadalcommissarioapparivaalquantocomplessa.QualeprimoarchitettoAntoniodaSangalloerainvestitodeipienipoterimapare,daquantoaffermatodalcommissario,cheavessecedutoalleinsistenzediungio-vaneparroco“perlosuperfluocaloredelgiovinilsanguenell’etàchesiritruo-va”. InpraticaSangallo,convintodalparroco,avrebbeconcesso il conventodell’AnnunziataallemonacheespostatoifratichevirisiedevanoinSantaMa-ria,fuoridalcircuitourbano,neipressidelletintorie.
IlcapitanoAlessandrodecisediarruolarecentoguardie(“birrhi”,o“lan-zi”)persorvegliarelanuovaroccaelacittà.PietroAntoniodaCesena,oltrealle maestranze inviate da Giacomo Meleghino, attendeva altri manovali as-siemeairifornimentidimaterialidall’arcivescovodiSiena,governatoredella
Marca,evettovagliedalgovernatorediFermo116.Inqueigiornierastatoin-viato aRomamesserStefanodaOrvietoper continuare“l’impresagrande”:probabilmentesierarecatocomeoratoreallaCameraapostolicapercercaredenaroequindiperpoterlavorareoltrecheal“bastione”,cioèalmastiochie-sa-fortezza,ancheaiduepuntoni.Inseguitonel“bastione”avrebbedovutori-siedereilgovernatoredellacittàconilsuoseguito.InfineAntoniodaSangallofecearrivarealcantierequindiciuominidaPerugia,probabilmentedaroccaPaolina,pagaticomplessivamente60ducatialmese117.Icapimastrinonlavo-ravanoperòcomedesiderava il commissarioe sembrava“voleseropistareelsaponealmodoromagnolo”equindi,pernonsprecareilpocodenarodispo-nibile(“nonmipersitempo[a]getarelardoaicanj”),furonorispeditiaPeru-giatraleirediSangallo, ilquale,scrivevaAngelini,“sbuffabiastemasestizaetragna”118.GlialterchitraPietroAntonioAngelini,soprastante,eSangalloproseguironoalungose,cometestimonianoidocumenti,allafinedelmanda-todelsoprastante–ilfebbraiodel1541–sidiscutevaancorasull’opportunitàomenodiaprireunaporta119.Angelinidovettegiustificare lepropriescelte,specialmenteconchidifendevaSangallo,sostenendocheglierastatofattountorto.IsuoiinterlocutorifuronoMarinodeRiba[si]eisuoifratellicheinqueigiornisieranorecatiaRomaperchiedereunagrazia.LacifradefinitivaperilavoristimatadaSangallosiaggirava intornoai5.000ducati120.2.500ducatid’orosarebberostativersatidalcontado,cioèla“Montagna”d’Ascoli,ealtri2.000ducatisarebberostatiriscossidalleproprietàdeibanditi121.
Nelfebbraiodel1541allaroccaeranostatepressochéterminateduecorti-ne,perun’altezzaancorainferiorerispettoallemuracittadine.Sarebberostatinecessarialtriventigiornipercompletareilavoriemurare“sopralevolteetchiave”;nellostesso temposi stavacercandodi risparmiaresulle speseper icavalli e su quelle per i “lanzi”. I tumulti cittadini del gennaio 1541 viderocoinvolti numerosi ascolani perciò il governatore reclutò circa duecento uo-
La lettera di Antonio Tarugio, governatore, datata 9 aprile 1541 e indi-rizzataalFarnese,dichiaravacheallaroccasistavamurandoforzatamente,“per forza con jactura de poverj homini”123; gli ascolani oramai stanchi evessati avevano versato 1.500 ducati a Lorenzo, tesoriere uscente. Su que-stoproblemasiattendevaunarisoluzionedaRomadovesierarecatoancheun“esibitore”,unapersona incaricatadiportareuna letteraalFarnese.Lasituazioneeconomicaeradisperata,comescrivevailgovernatoreTarugioal-l’Angelini124,inquantoallaroccanonvierapiùnullaperlavorare,nébadili,né zappe,né ferri.Adognimodo siprocedevanelmurare ilpuntone, cheoramai era quasi ultimato ad eccezione delle coperture dell’ala destra chesidovevano“voltare”ediquelledellapiazzad’armeallasommitàdel“ma-schio”,dove tutt’oggi si trova lacupolaoriginale rivestitaall’esternodauntettoaspioventi.
Nella documentazione indagata, costituita per la maggior parte da lettereche da Ascoli spedivano a Roma alla Camera apostolica, è stata rintracciataancheunamissivagiuntadaRoma.Attraversoquesta letteragliespertidellaCamera,nel lugliodel1541, in accordocon ilpapa, chiedevanoal governa-torediAscolidi contemplare“la fabbricadellaRocchettapiccola comincia-tadaMesserPietroAntoniodaCesena […] senzamutar l’ordinedimastroAntonio[daSangallo]”125.Vistal’esiguitàdellerisorsediquelmomentocisi
La fortezzadiPortod’Ascoli eraquadrangolaredelimitatadaquattroba-stioni, come risulterebbedauna raccoltadidisegnidel Seicento, conservataallaBritishLibrary129.Nel1543,quandoGiovanBattistaPeloriiniziòirestau-ridellefortificazionidellaprovinciadiAscoli,eseguìdiversirilievi,eoltreallarocchettaascolanamisuròlaroccadiMorrovalle(“CastelMurro”)elemuradiPortod’Ascoli130(fig.24).
Nel resto N.S. dice che attendiate a fare l’ufficio gagliardamente presupponendovi che S.Stà speri etconfidinellasufficientiaetvigilantianostraquantoinaltrogenerchevipotessetenereetattenditeallaSan-titàdiRomaa27diluglio”.
129 BritishLibrary,Additional,115,757,c.7;ildisegnoèpubblicatodaM.L.De niColo’,La costa dife-sa: fortificazione e disegno del litorale adriatico pontificio,Fano1988.
130 ASP,CFE,b.177,AscoliPiceno, letteradel17 settembre1543.”Iocavalcai a riveder la roccadimurro[Valle],etdelporto[d’Ascoli]etrovandol’moltomaladordine,l’unoetl’altroluogo,ordinais’ha-
Dall’analisiemergecomeSangalloeDaViterbosiavvicendarononeican-tieriadriatici,neinuovipresidiannessinelXVIsecoloalloStatodellaChie-saecarentidimurabastionate.Nell’epocadellaControriformaalledifficoltàeconomichesiaggiunseroquellediunprogettononsemprebeneesplicitato,tramodelliedisegnipromessienonsemprerealizzati,odefiniticonunacertanegligenza.Ilcantiereprogredìquindicomeunamacchinacomplessaelenta,guidatadadiversisostitutidelSangallo–PierFrancescodaViterbo,GiovanBattistaPelori,GiacomoMeleghino,GirolamoMarini,StefanodaCorte–chetramoltedifficoltàcercaronoinparticolarel’approvazionedeglianzianiloca-li e del legato apostolico. Si sono chiarite le fasi costruttive del mastio dellacittadelladiAnconae ingeneralequelledell’interorecintobastionato,senzatralasciare i lavori eseguiti successivamente per la rocca Malatestiana di As-scoli Piceno. A testimonianza di come governatori pontifici, castellani localiearchitettiinviatidaRomadifficilmentelavorasseroinaccordoèilfattocheSangallo adAnconadisfò e ricostruì il bastionediSant’Agostino volutodaPierFrancescoDaViterbo.ComeampiamentedocumentatoadAnconacomeaRoma,Sangallofuprocuratoredimateriali,dimaestranzeedicollaboratori.SolamenteDaViterbodimostròdipoterlosostituirealladirezionedeicantieri,grazieallesueconoscenzedipoliorcerticaeallafamaraggiuntanellapenisola.LafiguradiPeloriinvece,anch’eglitecnicoeccellentemadiminorreputazio-ne,fucontinuamentemessaindiscussionedaicastellanilocali.