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amici di capodimonte 2005/2015 10 anni tra arte e cultura di Capodimonte amici 2005|2015
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amici di capodimonte 2005/2015

Jul 24, 2016

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10 anni tra arte e cultura
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amici di capodimonte 2005/201510 anni tra arte e cultura

di Capodimonteamici

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coordinamento editorialemaria sapio

art directorenrica d’aguanno

arte’m è un marchio registratoprismi editrice politecnica napoli srl

certificazioni qualità ISO 9001: 2008www.arte-m.net

stampato in italiaprinted in italy© copyright 2015 byAmici di Capodimonte Onlusprismieditrice politecnica napoli srltutti i diritti riservati all rights reserved

PresidenteErrico di Lorenzo

VicepresidentiPaolo de FeoGiancarlo Gleijeses

SegretarioGherardo Mengoni

TesoriereMaurizio Zarone

ConsiglieriFabrizio BrancaccioBruna CafieroMassimo CapaccioliBianca Maria IadiciccoMaria Grazia Leonetti di Santo JanniLinda MartinoErnesto MazzettiMariella Utili

Collegio dei RevisoriPresidenteRoberto Giordano

RevisoriEdoardo CurcioFrancesco Giovanni Viti

Segreteria organizzativa Stefania Albinni

a cura di Stefania Albinni

referenze fotografichePolo museale regionale della CampaniaLuciano BasagniRoberto De Simone

documentazione fotograficaAlessio CuccaroDamiano FalangaAntonio Tosini

Museo di Capodimonte via Miano 2 - 80131 Napolisegreteria@amicidicapodimonte.orgwww.amicidicapodimonte.org

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5 Prefazione Errico di Lorenzo

7 Introduzione

10 Amici di Capodimonte Onlus 2005/2015 10 anni tra Arte e Cultura10 L’Associazione11 I soci14 I benefits14 L’Albo d’Onore15 Gli sponsor e il crowdfunding16 Il 5 per 1000

18 Iniziative realizzate tra il 2005 e il 201518 Le visite guidate18 I progetti per le scuole e i giovani18 Facciamo 100: un museo per tutti!29 Ho un Barocco per la testa29 Apprendiamo con Arte

32 Un giorno al Museo. Amici di Capodimonte e Rotary insieme per i giovani34 Borse di studio34 Le donazioni44 I restauri54 Restauro dedicato ad Augusto de Luzenberger: La caduta dei Giganti58 Le mostre60 Il laboratorio di disegno64 Le pubblicazioni65 Le manifestazioni e gli eventi culturali73 Riconoscimenti

Sommario

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Ricorrendo quest’anno il decennale dell’Associazione Amici di Capodimonte, si è pensato che fosse opportuno offrire ai nostri associati, ed a coloro che non lo sono ancora, una sintesi di ciò che l’Associazione ha fatto in questi suoi primi dieci anni di vita.A tanto ha egregiamente provveduto, nelle pagine che seguono, Stefania Albinni, la cui collaborazione merita il nostro più sentito apprezzamento.Costituita nel 2005 con lo scopo di sostenere ed accompagnare il museo di Capodi-monte e gli altri afferenti l’allora Polo museale di Napoli, l’Associazione è riuscita, nonostante la grave crisi economica degli ultimi sette anni – grazie all’impegno di tutti e segnatamente del suo primo presidente ing. Felice Maglione Piromallo Capece Piscicelli, purtroppo recentemente venuto meno, e del suo successore dr. Augusto de Luzenberger, scomparso agli inizi di quest’anno – a promuovere una serie di inizia-tive dirette alla valorizzazione del patrimonio artistico napoletano: mostre, progetti per i giovani, donazioni, pubblicazioni scientifiche, borse di studio, laboratori di di-segno, acquisizioni, restauri. L’ultimo intervento di restauro, promosso dall’Associazione, è quello che presen-tiamo oggi, del grandioso gruppo in biscuit, raffigurante la Caduta dei Giganti, opera settecentesca di Filippo Tagliolini, capolavoro della Real Fabbrica di Ferdinando IV.Questo restauro è dedicato alla memoria di Augusto de Luzenberger, che ha offerto, come nessun altro, il più nobile esempio di impegno civile e culturale al servizio del patrimonio museale napoletano, dedicando gli ultimi anni della sua vita, e fino all’ul-timo giorno, agli Amici di Capodimonte.È per questo che oggi teniamo a ricordarlo nella consapevolezza che il modo miglio-re di rendere omaggio alla sua memoria sia quello di impegnarsi a proseguire il suo percorso con la sua stessa passione.Il restauro del Tagliolini, così come l’organizzazione dell’evento di oggi, sono stati resi possibili grazie all’intervento di chi si è reso disponibile a sostenerne i costi. So-no molto grato alla BPER Banca, da sempre vicina all’Associazione, per il tramite del-la controllata Banca della Campania recentemente incorporata, ed alla Seda Interna-tional Packaging Group.

Prefazione

Errico di LorenzoPresidente Amici di Capodimonte onlus

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Il mio ringraziamento va inoltre a tutti i Soci e a quanti in questi 10 anni hanno contri-buito con il loro aiuto a sostenere le iniziative dell’Associazione. Mi riferisco, in par-ticolare, alla Banca di Credito Popolare di Torre del Greco, alla Fondazione Emiddio Mele, al Banco di Napoli, a Intesa Sanpaolo, alla Contecucco, al Consorzio Glossa, alla Banca Promos, alla Getra. Ho ragione di ritenere che la storia di questi primi dieci anni dell’Associazione possa essere considerata una bella storia.Non è un caso se un recente studio sugli Amici dei Musei in Italia, condotto dal Cen-tro Studi Silvia Santagata EBLA di Torino, il LUPT dell’Università Federico II di Na-poli in collaborazione con l’Ufficio Studi del MIBACT, ha avuto modo di affermare che gli Amici di Capodimonte risultano un caso esemplare nell’attuazione di pratiche virtuo-se e compatibili con le strategie pubbliche in modo da attivare processi di sostegno alle istitu-zioni museali.Il Legislatore della riforma ritiene che con la legge del 23 dicembre 2014 per i musei italiani si volterà pagina.È anche l’augurio che l’Associazione rivolge al nuovo direttore del Museo di Capodi-monte, dr. Sylvain Bellenger, a cui assicura la propria incondizionata ed appassionata collaborazione.

Napoli, 21 novembre 2015

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Introduzione

Il mecenatismo privato ed il fund raising si inseriscono nel grande tema del contri-buto dei privati alla cultura, che già da qualche anno impegna il dibattito pubblico, coinvolgendo politici ed intellettuali sulla definizione di ruoli, competenze, possibi-li soluzioni.L’Italia è senz’altro uno dei paesi che vanta una tradizione normativa più antica e protettiva in materia di conservazione del patrimonio culturale. Una tradizione in base alle quale tutti gli oneri della tutela e della gestione del patrimonio artistico na-zionale sono stati a lungo di esclusiva competenza dello Stato.È evidente come questa impostazione risulti oggi inadeguata, non potendo più lo Stato assolvere un compito che richiede forze che esso non può sostenere.Nell’ambito dei Beni culturali, per anni, pubblico e privato sono stati contrapposti, in un dibattito che è spesso degenerato in posizioni estreme in una direzione e nell’al-tra, ovvero in difensori del ruolo esclusivo dello Stato nella gestione del patrimonio culturale, e in sostenitori della assoluta necessità di affidare questo ruolo al privato per superare difficoltà e inefficienze.Vero è che l’uno non potrà fare a meno dell’altro se si vorrà superare questo com-plicato momento, in cui lo Stato non ha i mezzi per fronteggiare l’impegno che deri-va dalle gestione di un paese che – come si ripete spesso – è esso stesso un unico, im-menso museo. Il pubblico e il privato hanno ruoli complementari e il grande impe-gno di questi tempi è individuare pratiche in cui l’integrazione di saperi, competen-ze e mezzi possano essere regolamentati nell’ottica di una riorganizzazione dell’in-tero sistema culturale. Ferma restando l’inalienabilità della fondamentale funzione dello Stato di garante dei beni e della natura pubblica del patrimonio, la cultura non va più pensata come settore a sé stante, quanto piuttosto come un fattore di crescita e di sviluppo per l’intero Paese, capace di interagire in modo innovativo con le dimen-sioni più varie della vita economica e sociale. Temi che, con la programmazione eu-ropea 2014-2020, si fanno in tutta Europa sempre più pressanti.Nelle valutazioni su una nuova strategia delle politiche culturali, emerge di grande rilevanza il ruolo del non profit, che di fatto va occupando un ruolo sempre più signi-ficativo al fianco delle pubbliche amministrazioni, “una moltitudine composta da 4-5

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milioni di italiani che autonomamente tenta con le proprie forze – e in molti casi rie-sce – a salvare segmenti importanti del nostro patrimonio artistico e paesaggistico”1.Prima ancora di una regolamentazione legislativa, quello che appare necessario, an-che dalla diretta osservazione delle dinamiche esistenti nella realtà museale napole-tana a cui si fa riferimento, è una rivoluzione culturale, che interessi tutta la società e attraversi la pubblica amministrazione in un processo di profondo rinnovamento dell’intero settore. Occorre soprattutto orientarsi verso modelli partecipati, attraverso una educazione diffusa. In Inghilterra, per esempio, il fenomeno del National Trust, con tre milioni e mezzo di associati, induce a ritenere che le famiglie inglesi considerano l’adesione una sorta di dovere civile. Certamente un’adeguata politica fiscale costituisce un importante incentivo per chi, persona fisica o giuridica, voglia investire il proprio denaro nel sostegno dell’arte; non meno importante e necessario, però, sarebbe ristabilire nei cittadini un sentimen-to di fiducia verso le istituzioni e riaffermare l’assunto secondo cui il patrimonio cul-turale è un bene comune, da alimentare costantemente perché costantemente restitu-isce benessere sociale e – seppure indirettamente – anche economico e, in virtù di ciò, mettere a punto strategie specifiche di coinvolgimento e partecipazione.Walter Santagata, tra i più illustri esperti in Italia di economia della cultura, pur rico-noscendo alle politiche fiscali una certa importanza in materia di donazioni, sottoli-neava come l’introduzione di incentivi fiscali sia stata fin troppo sopravvalutata nel pubblico dibattito, e che “se la donazione esprime un valore individuale, guidato da regole di etica e di morale, essa rappresenta al tempo stesso un fenomeno sociale in-fluenzato dalla cultura locale e da altri fattori istituzionali”2.Il dilatarsi della fruizione culturale di massa ha avviato nell’ultimo decennio un pro-cesso di avvicinamento e coinvolgimento del privato, sia come fruitore che come so-stenitore delle attività culturali.Assistiamo anche a una forte crescita del fenomeno dell’associazionismo, e si conta-no numerose le organizzazioni di volontari che, uniti nell’amore per una o più istitu-zioni culturali, cercano di garantire loro sostegno di varia natura.

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La FIDAM, la Federazione Italiana Amici dei Musei, conta cento associazioni a ba-se volontaria che operano attraverso varie modalità a sostegno dei musei; non tut-te le realtà sparse sul territorio, però, fanno capo alla federazione nazionale, pertan-to il numero è presumibilmente più alto. La loro missione è promuovere iniziative che possano contribuire a far conoscere, apprezzare e valorizzare le istituzioni mu-seali a cui si affiancano. Esse promuovono, inoltre, la raccolta di fondi che vengono destinati alle attività del museo: acquisizioni, restauri, eventi culturali, pubblicazio-ni, manutenzione ed altro. Contemporaneamente, è sempre più diffusa l’attenzione verso un modello di re-sponsabilità sociale delle imprese. Aumentano infatti le aziende che destinano fondi al settore non profit, associando il loro marchio ad operazioni culturali.Lo stesso rapporto con le imprese va quindi completamente riformulato, in un’otti-ca nuova di cooperazione che non sia più puro assistenzialismo, ma condivisione di un percorso, di un programma di medio-lunga durata più che di un singolo proget-to, perché chi interviene lo faccia nella convinzione di investire nello sviluppo del Pa-ese, e che la cultura sia un moltiplicatore di innovazione e di idee.

L’esperienza che si racconta è quella dell’Associazione ONLUS Amici di Capodi-monte di cui – in occasione del decennale – si è voluto ricostruire tutto il percorso fat-to dalla sua costituzione. Nel contesto nazionale in cui si inserisce, si ritiene con sod-disfazione l’esempio dell’Associazione un caso virtuoso, considerando i risultati tan-to più significativi in relazione alle limitate risorse finanziarie ed umane di un’Asso-ciazione giovane, che opera su base esclusivamente volontaria, che agisce in un con-testo in cui più limitata che in altre regioni è la presenza di imprese e di fondazioni bancarie, le quali costituiscono altrove il nerbo centrale del mecenatismo culturale.

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L’AssociazioneTra le varie associazioni che si adoperano per la salvaguardia e la promozio-ne della cultura e dell’arte a Napoli, nel 2005 sono nati gli Amici di Capodi-monte ONLUS, associazione senza scopo di lucro, costituita con l’obiettivo di sostenere il Museo di Capodimonte e gli altri compresi nella allora denomi-nata Soprintendenza Speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoan-tropologico e per il Polo Museale della città di Napoli (oggi confluiti nel Po-lo museale della Campania)3. All’atto della sua costituzione, il Polo compren-deva sei istituzioni museali: il Museo di Capodimonte, la Certosa e il Museo di San Martino, il Castel Sant’Elmo, il Museo Duca di Martina in Villa Flori-diana, il Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes, la Certosa di San Giacomo a Capri. L’esigenza di costituire un’associazione che avesse come scopo principale la promozione e la valorizzazione dei musei del Polo napoletano è sorta in un gruppo di cittadini napoletani (particolarmente sensibili allo stato dei musei, consapevoli delle loro ricchezze ma anche delle loro miserie) che hanno volu-to creare una struttura attraverso la quale “organizzare” il proprio interesse verso queste istituzioni, così da contribuire fattivamente alla loro vita e all’in-cremento delle attività, promuovendo al contempo la diffusione dell’atten-zione ai musei presso fasce più ampie della popolazione.Questo gruppo iniziale di sottoscrittori, accomunati dall’amore per l’arte, si è organizzato in forma volontaria costituendo un organo direttivo composito, nel quale sono confluite diverse competenze professionali, tutte messe al ser-vizio della missione dell’Associazione. Si è dunque cercato di creare un movimento di interesse verso le attività dei musei del Polo napoletano, promuovendo al tempo stesso iniziative che sol-lecitassero in primis i napoletani alla frequentazione e alla conoscenza dei propri tesori, ma coinvolgendo anche gruppi di non napoletani sensibili al tema dell’arte, cercando altresì di garantire ai musei un sostegno finanziario, attraverso il reperimento di fondi per specifici progetti.La campagna associativa di avviamento degli Amici di Capodimonte è stata

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presentata in città come una sorta di “chiamata al-le armi”, facendo leva su quella parte attiva del-la cittadinanza, sensibile all’isolamento al quale i musei d’arte pareva fossero stati condannati. Circa 200 persone, tra soci Fondatori ed Ordina-ri, si sono uniti all’Associazione nei primi due an-ni di attività. Col tempo, a dieci anni dalla sua co-stituzione, il numero degli associati resta presso-ché invariato, essendo le perdite compensate da un ugual numero di nuovi iscritti. Dal 2010 gli Amici di Capodimonte è membro del-la FIDAM4.L’Associazione si occupa principalmente di pro-muovere e valorizzare i musei, attraverso la realiz-zazione di una serie di attività: ogni anno vengono organizzate speciali visite guidate, eventi cultura-li, progetti destinati alle scuole, insieme a campa-gne di raccolta fondi per il finanziamento di mo-stre, restauri, acquisizioni, laboratori didattici.

Sin dalla sua costituzione, il 15 marzo del 2005, l’Associazione si è configurata come organizzazio-ne non lucrativa di utilità sociale ed è formalmen-te riconosciuta come tale5.Nel 2014 essa è stata riconosciuta dallo Stato ed è pertanto dotata di personalità giuridica.6 Da mar-zo 2015 è iscritta nell’Albo delle Istituzioni, Asso-ciazioni e Fondazioni che svolgono attività cultu-rali di preminente interesse regionale7.Lo statuto definisce al titolo IV gli Organi che la com-pongono: l’Assemblea degli Associati, il Consiglio

Direttivo, il Presidente, il Vicepresidente, il Colle-gio dei Revisori. A parte l’Assemblea, tutti gli altri Organi sono elettivi e qualunque carica è ricoperta a titolo gratuito.L’Associazione persegue le proprie finalità grazie al sostegno che riceve dagli associati e ai contribu-ti che ricava dall’attività di fundraising.

I SociGli Amici di Capodimonte si compongono di varie tipologie di associati, ad ognuna delle quali corri-sponde una diversa quota associativa. La qualifi-ca di ‘Socio Fondatore’ è attribuita a coloro che so-stengono l’Associazione con una liberalità una tan-tum, corrispondente ad un importo non inferiore ai 1000 euro. Successivamente essi rinnovano an-nualmente la loro iscrizione aderendo ad una cate-goria associativa a scelta. Le varie categorie di soci sono riepilogate nella ta-bella riportata di seguito.

studente 30 euroamico 80 eurocoppia 120 eurosostenitore a partire da 200 eurobenemerito a partire da 500 euro

corporate 5.000 euro (associati con personalità giuridica)

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Museo di Capodimonte Sala Burri. Festeggiamento in onore di Mimmo Jodice

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Augusto de Luzenberger consegna a Mimmo Jodice il riconoscimento per l’iscrizione nell’Albo d’Onore dell’Associazione

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Il contributo delle quote associative è impiegato per sostenere le spese di struttura dell’Associazio-ne. Qualsiasi eventuale residuo viene utilizzato in-teramente per il finanziamento di attività a favore dei musei del Polo napoletano. I soci sono coinvolti in ogni iniziativa in programma, costituiscono la platea di riferimento principale a cui sono rivolte le attività, le quali però non sono preclu-se ai non soci; la partecipazione è infatti aperta a tutti coloro che mostrano interesse per le attività proposte.Alcuni soci partecipano alla realizzazione di spe-cifici progetti, mettendo la propria esperienza per-sonale e professionale al servizio dell’Associazio-ne. Nel caso dei progetti dedicati alle scuole, ad esempio, alcuni associati docenti o con esperienza nel campo dell’insegnamento, hanno potuto offri-re il loro contributo nelle fasi di progettazione e di svolgimento delle iniziative. Inoltre, liberi profes-sionisti come avvocati, commercialisti, notai, of-frono gratuitamente consulenze di tipo tecnico. Un ruolo importante è svolto dai Soci Corporate, ovvero associati dotati di personalità giuridica che versano annualmente un contributo generalmente non inferiore ai 5.000 euro, assicurando così un so-stegno continuativo indispensabile per la program-mazione e l’attuazione di tutte le attività dell’Asso-ciazione. Nel 2015 si registrano 7 Soci Corporate, ri-portati di seguito in ordine di anzianità di iscrizio-ne: Fondazione Emiddio Mele, Contecucco, BPER Banca, Consorzio Glossa, Banca Promos, Seda In-ternational Packaging Group, Getra.

I benefitsAgli Amici di Capodimonte sono riconosciuti dai Musei alcuni privilegi: essi hanno diritto al bigliet-to gratuito d’ingresso in tutti i musei del Polo, visi-tano in anteprima le mostre che vi si organizzano, hanno accesso al parcheggio all’interno del parco di Capodimonte; in alcuni casi ricevono in dono le pubblicazioni edite in occasione di esposizioni temporanee.A tutti i contributi acquisiti come erogazioni libe-rali vengono applicati i benefici fiscali previsti per legge: la totale deducibilità delle erogazioni libera-li in denaro effettuate da soggetti titolari di reddito di impresa8, mentre per le persone fisiche è previ-sta la detraibilità dall’IRPEF nella misura del 26%, da calcolare su un importo massimo di 2.065,83 euro9.

L’Albo d’Onore A partire dal 2010, il Consiglio Direttivo degli Amici di Capodimonte ha voluto istituire un Albo d’Onore dell’Associazione, in risposta alla esigen-za di riconoscere un omaggio a talune personalità che in vario modo si fossero distinte per la loro at-tività nel mondo della cultura e dell’arte, in special modo legate alla città di Napoli.Il primo riconoscimento è stato tributato al profes-sor Nicola Spinosa, al termine della sua lunga car-riera di Soprintendente, durante la quale è stato ideatore e curatore di numerose mostre e pubbli-cazioni, nonché dei nuovi allestimenti dei musei di

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Capodimonte e di San Martino, e i cui meriti cul-turali sono riconosciuti da tutta la comunità inter-nazionale. La seconda iscrizione nell’Albo d’Onore è stata quella di Hasmik Poghosyan, Ministro per la cul-tura della Repubblica di Armenia, con la quale la Presidenza dell’Associazione ha intrattenuto pro-ficui scambi culturali, in particolare in relazione al culto di San Gregorio, originario dell’Armenia, le cui reliquie sono conservate nella omonima chiesa napoletana, collaborando attivamente con l’Am-basciata Italiana in Armenia in occasione della re-alizzazione di una mostra fotografica sul Conven-to di San Gregorio Armeno a Jerevan realizzata nel 2010.Infine, nel 2013, l’omaggio a Mimmo Jodice, che con la sua opera ha contributo al riconoscimento internazionale della fotografia come arte, e che ha immortalato nei suoi scatti l’immagine unica del-la città di Napoli, lontana da ogni stereotipo. La sua iscrizione nell’Albo d’Onore dell’Associazio-ne è stata festeggiata nella Sala Burri del Museo di Capodimonte, dove sono esposte alcune opere del Maestro, in compagnia di un centinaio di Ami-ci che hanno testimoniato, attraverso i loro ricordi, il valore umano e artistico del fotografo.

Gli sponsor e il crowdfundingContemporaneamente alla raccolta ‘interna’ di fondi, l’Associazione è impegnata nella ricerca di sponsor e di finanziamenti per singole iniziative.Gli sforzi compiuti in questo campo sono stati in-dirizzati principalmente al settore privato, met-tendo in campo tutti gli strumenti a disposizione per sollecitare il mondo dell’imprenditoria – so-prattutto locale – a partecipare alla realizzazione di progetti culturali. I maggiori risultati ottenuti in questa direzione sono stati assicurati dagli istituti bancari che, in sintonia con i dettati statutari tipi-ci di questo tipo di società, destinano parte dei lo-ro utili ad attività benefiche. Talvolta la raccolta di fondi è stata invece gesti-ta promuovendo la partecipazione di gruppi più estesi al finanziamento di una particolare iniziati-va, ovvero mettendo in pratica il sempre più diffu-so crowdfunding.Attraverso queste modalità sono stati raccolti i fon-di per realizzare la seconda edizione del progetto didattico Facciamo 100: un museo per tutti, ma anche per sostenere il restauro di alcuni arredi ottocente-schi e l’acquisto di attrezzature per il laboratorio didattico del Museo di Capodimonte, per l’acqui-sto del Ritratto di Carolina Bonaparte di Raffaele Ca-relli donato al Museo di San Martino, finanziare il progetto di Paolo Pejrone e la relativa mostra sui giardini della Certosa di Capri, realizzare i restau-ri dedicati ad Umberto Bile presso il Complesso dei Gerolamini ed ultimo l’importante intervento

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di recupero del gruppo scultoreo La Caduta dei Gi-ganti di Filippo Tagliolini, esposto al Museo di Ca-podimonte e dedicato alla memoria di Augusto de Luzenberger. Dal 2014 gli Amici di Capodimonte sono destina-tari di una raccolta promossa dalla famosa Pizze-ria La Notizia, la cui proprietà ha voluto legare la propria azienda ad una attività di rilevanza cultu-rale. Pertanto, parte dei ricavi dalla vendita della Pizza Capodimonte, allo scopo ideata dal pizzaio-lo “illuminato” Enzo Coccia, sono destinati all’As-sociazione e legati ad un progetto di restauro.

Il 5 per 1000L’Associazione, in quanto organizzazione non lu-crativa di utilità sociale, può beneficiare del 5 per mille dell’IRPEF10.Gli introiti del 5 per mille costituiscono una risor-sa fino ad ora molto contenuta, ma che si è andata pian piano accrescendo in ragione di una più mira-ta politica di comunicazione, soprattutto tramite il web. Si tratta di uno strumento potenzialmente im-portante, una fonte di finanziamento che non com-porta alcun aggravio economico per il contribuente.Essa costituisce una sorta di ‘salvadanaio’ di cui l’Associazione può disporre per il finanziamento di attività istituzionali, che vanno poi rendiconta-te al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

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Le visite guidateNell’ambito delle attività ordinarie dell’Associazione finalizzate alla promozione dei musei e dei siti di interesse artistico e culturale sparsi sul territorio, ogni anno viene realizzato un programma di visite guidate a cadenza mensile.Gli incontri sono curati da esperti storici dell’arte ed archeologi. Il programma viene redatto alternando visite alle mostre allestite nei vari musei della città – ma talora anche non cittadini, nel caso di esposizioni di particolare in-teresse –, approfondimenti su collezioni più o meno note, incontri a tema su spe-cifici soggetti o artisti, visite a monumenti cittadini, palazzi e soprattutto chiese (il più delle volte chiuse alla pubblica fruizione, e aperte per l’occasione).Le visite guidate rappresentano un momento importante di aggregazione e costi-tuiscono un’attività fondamentale per la diffusione della conoscenza del patrimo-nio artistico locale, sollecitando riflessioni e discussioni sulla storia e lo stato dei monumenti, sulle loro specificità ed esigenze.

I progetti per le scuole e i giovaniL’Associazione dedica particolare attenzione e risorse ad attività rivolte ai giova-ni, promuovendo e sostenendo ogni anno progetti didattici specifici per ogni fa-scia d’età, realizzati in collaborazione con le Direzioni dei Musei, l’Ufficio Scola-stico Regionale per la Campania del MIUR, gli Assessorati alla cultura e all’istru-zione di Regione e Comune, con il supporto scientifico e organizzativo dell’Asso-ciazione Progetto Museo.

Facciamo 100: un museo per tutti!Nel 2007, in occasione della celebrazione del Cinquantenario del Museo di Ca-podimonte, l’Associazione ha lanciato il progetto Facciamo 100: un museo per tut-ti!, nella convinzione che le istituzioni museali debbano rappresentare un’effetti-va occasione di crescita culturale aperta a tutta la cittadinanza, e in particolare al-le nuove generazioni. L’iniziativa – da allora rinnovata ogni anno, seppure con modifiche e adegua-menti dettati dall’esperienza acquisita – si rivolge a circa 100 classi delle scuole

Iniziative realizzate tra il 2005 e il 2015

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Villa Pignatelli. Visita alla mostra Mark Dion. The pursuit of Sir William Hamilton (22 febbraio 2014)

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primarie e secondarie di Napoli e provincia, con un’attenzione specifica alle scuole radicate in con-testi sociali connotati da disagio economico. A tut-ti i partecipanti vengono offerte non soltanto spe-ciali visite guidate a cura di esperti storici dell’ar-te dell’Associazione Progetto Mueso, con annes-so materiale didattico, ma anche il trasporto dalla scuola al museo, in modo che le famiglie non deb-bano farsi carico di alcun costo.Per i più piccoli la visita si trasforma in una straor-dinaria esperienza di socialità, durante la quale le opere costituiscono il pretesto per raccontare una storia e, attraverso il gioco, imparare ad amare l’ar-te, ma anche a vivere nei luoghi pubblici nel rispet-to di persone e cose. Gli incontri con i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado, in particolare di alcuni indirizzi, sono arricchite da visite ai laboratori di restauro del Museo di Capodimonte, allo scopo di mostrare lo-ro quanta esperienza e cultura animano la conser-vazione dei beni artistici.

Obiettivo primario di queste visite è aiutare i gio-vani a capire come le opere d’arte possano essere guardate, rivelando come esse possano raccontare infinite storie, divenendo strumento di compren-sione sia del passato che del presente. Con queste iniziative, infatti, non si persegue tanto l’idea di in-segnare la storia dell’arte, quanto quella di genera-re un’affezione verso il museo e il patrimonio sto-rico-artistico, affezione che in alcuni casi, proprio

Museo di Capodimonte sezione Manifesti Mele, in occasione della IX Giornata nazionale della FIDAM speciale preview alla nuova sezione in allestimento (7 ottobre 2012)

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Visita all’Archivio di Stato di Napoli (23 novembre 2014)

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Museo di Capodimonte giovani in visita al museo nell’ambito del progetto didattico Facciamo 100: un museo per tutti!

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Museo di Capodimonte giovani in visita al museo nell’ambito del progetto didattico Facciamo 100: un museo per tutti!

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a partire dalla positiva esperienza vissuta con la scuola, riaffiora in seguito nelle scelte individuali sotto forma di un più ampio interesse per l’arte.

Dal 2007 ad oggi, grazie agli Amici di Capodimon-te, hanno partecipato all’iniziativa oltre 20.000 stu-denti e sono state realizzate 7 edizioni del progetto.

Il finanziamento di Facciamo 100 è interamente af-fidato all’Associazione, attraverso lo stanziamen-to diretto di fondi e la ricerca di sponsor: negli an-ni hanno contribuito alla sua realizzazione la Fon-dazione Emiddio Mele, la Banca di Credito Popo-lare di Torre del Creco, la Banca della Campania (BPER), il Banco di Napoli, Intesa Sanpaolo, la Re-gione Campania.Nel 2013 il progetto è stato integrato da un per-corso didattico speciale, denominato Facciamo 100 per Restituzioni, ispirato alla mostra Restitu-zioni 2013. Tesori d’arte restaurati (Napoli, 22 marzo - 9 luglio 2013). L’esposizione ha fornito l’occasio-ne per affrontare con le scuole il tema del restau-ro e della ‘restituzione’ delle opere d’arte alla pub-blica fruizione. Il progetto denominato Restituzioni è il program-ma di Intesa Sanpaolo grazie al quale vengono re-staurate centinaia di opere d’arte provenienti da tutto il territorio nazionale, da collezioni sia pub-bliche che private. Ogni due anni le opere restau-rate vengono messe in mostra. La città di Napoli – e in particolare il Museo di

Capodimonte e Palazzo Zevallos di Stigliano – so-no stati scelti come sedi dell’esposizione per il 2013. Gli Amici di Capodimonte, oltre a collaborare con Intesa Sanpaolo e la Direzione del Museo alla rea-lizzazione della mostra, hanno promosso un parti-colare percorso didattico – articolato in quattro in-contri – studiato per coinvolgere sui temi del pro-getto Restituzioni gli studenti delle scuole seconda-rie di secondo grado.Il primo incontro ha avuto luogo a scuola, dove alunni e docenti sono stati introdotti ai temi d’inte-resse: la progressiva negazione del patrimonio cul-turale pubblico; la restituzione come rilancio del concetto di un’identità collettiva; le restituzioni par-ziali (i beni restaurati ma non restituiti); il valore del restauro.Pochi giorni dopo i ragazzi hanno partecipato ad una visita guidata alla sede principale della mo-stra, il Museo di Capodimonte, dove hanno potu-to osservare da vicino il risultato di un attento la-voro di recupero di opere di diversa epoca, natura, materiale, in alcuni casi ‘salvati’, e sempre ‘restitu-iti’. Un esempio virtuoso di mecenatismo al servi-zio dell’arte in cui le opere oggetto di restauro ven-gono temporaneamente esposte in mostra, per poi essere riconsegnate alle loro sedi espositive di pro-venienza.Il terzo incontro è stato dedicato a un esempio di restauro non (ancora) restituito, ovvero un mo-numento cittadino recuperato ma chiuso al pub-blico e quindi ancora privo di una destinazione

Museo di Capodimonte Sala Causa. Visite guidate di studenti alla mostra Restituzioni 2013. Tesori d’arte restaurati

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Napoli, via Scarlatti. Studenti-attori durante la rappresentazione ideata e messa in scena dagli allievi del Liceo Scientifico Vittorini, vincitori del primo premio ex aequo del progetto Facciamo 100 per Restituzioni (30 aprile 2013)

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d’uso: il convento di San Domenico Maggiore. Gli studenti coinvolti, sollecitati a una riflessione sui temi affrontati anche attraverso i social network, hanno rielaborato l’esperienza costruendo brevi sceneggiature (pieces teatrali, sit-com, flash mob), finalizzate a rappresentazioni che essi stessi han-no poi messo in scena il 30 aprile 2013 in pubbliche piazze della città, seguiti da una giuria itinerante.In occasione della premiazione, organizzata a Villa Pignatelli il 22 maggio, è stato proiettato un corto-metraggio di Gennaro Cimmino che documentava tutte le fasi del progetto. La giuria, presieduta da Silvia Foschi, coordinatrice del progetto Restituzio-ni, ha premiato le classi che hanno saputo rielabo-rare i temi proposti adottando le migliori soluzioni creative e comunicative11. A tutte le scuole parteci-panti l’Associazione ha voluto poi regalare una co-pia della guida del Museo di Capodimonte, quale utile strumento didattico pensato per arricchire le biblioteche scolastiche.

Ho un Barocco per la testaLa proposta didattica è stata ampliata in occasio-ne della mostra Ritorno al Barocco (Napoli, dicembre 2009 - aprile 2010), con il progetto Ho un barocco per la testa. Il progetto, pensato per premiare ed incoraggia-re le eccellenze delle scuole superiori, ha coinvol-to circa 120 alunni di licei napoletani i quali, dopo aver partecipato ad una vista guidata a una delle sedi della mostra, sono stati sollecitati a sviluppare

un’autonoma e originale riflessione, definendo il ‘proprio’ Barocco attraverso l’elaborazione di un testo. Una giuria, presieduta dal poeta Luigi Tru-cillo, ha valutato il lavoro dei ragazzi e selezionato i migliori ‘scritti barocchi’.In occasione della premiazione, organizzata il 9 giugno 2010 nella sala vetrata di Villa Pignatelli, è stata registrata una partecipazione altissima da parte delle scuole, e i lavori presentati sono risulta-ti di grande qualità. La lettura dei brani selezionati è stata affidata alla voce dell’attrice Antonella Giar-diello, assicurando all’evento momenti di grande intensità.I testi premiati sono stati raccolti in una piccola pubblicazione, distribuita a tutte le scuole e agli associati12.

Apprendiamo con ArteIl 1 ottobre 2010, anche a seguito del successo ri-scosso dalle prime edizioni dei progetti dedicati alle scuole, all’interno del gruppo di lavoro impe-gnato nelle attività didattiche è emersa l’esigenza di fare il punto della situazione con i docenti. È sta-ta dunque organizzata una giornata dedicata agli insegnanti sul tema scuola-museo, resasi tanto più necessaria in un momento di grande crisi d’identi-tà di entrambe le istituzioni coinvolte.L’iniziativa, interamente finanziata dall’Associa-zione e coordinata da Progetto Museo in collabo-razione con il Teatro Stabile d’Innovazione Ra-gazzi Le Nuvole, ha inteso richiamare l’attenzione

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Villa Pignatelli, premiazione del progetto Facciamo 100 per Restituzioni.Gli studenti del Liceo Labriola mettono in scena la loro rappresentazione (primo premio ex aequo)

Villa Pignatelli, premiazione del progetto Ho un Barocco per la testa. Il presidente della giuria Luigi Trucillo stringe la mano al vincitore del primo premio Luca Gioacchino di Bernardo

Villa Pignatelli, premiazione del progetto Facciamo 100 per Restituzioni. Gli studenti del Liceo Comenio mettono in scena la loro rappresentazione (terzo premio)

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sull’importanza del museo come strumento didat-tico e come inesauribile fonte di crescita cultura-le e civile; un momento di incontro e soprattutto di confronto, concreto e propositivo, con i docenti campani, per analizzare le attività rivolte alle scuo-le di ogni ordine e grado presso i musei e per rac-cogliere le attese e le difficoltà che provengono dal mondo della scuola nel rapporto con il museo. Per un giorno, le sale di Capodimonte si sono tra-sformate in una vera e propria ‘officina didatti-ca’ in cui i docenti, supportati da storici dell’arte e operatori didattici, sono stati protagonisti di tavo-li di lavoro dove sono stati discussi temi, metodi e strumenti di valutazione che devono essere alla ba-se delle attività proposte alle scuole nei musei. Al-la discussione teorica si sono alternate simulazio-ni pratiche di laboratorio, visite spettacolo e itine-rari a tema, per sperimentare con i docenti, in pre-sa diretta, metodologie e tecniche di ‘lettura’ e in-terpretazione utilizzate per trasmettere a ragazzi di diversi livelli scolari tutti i possibili messaggi che un’opera d’arte può veicolare. Le scuole che hanno partecipato, inoltre, sono en-trate a far parte di un più complesso programma di attività che prevede l’aggiornamento su iniziati-ve proposte nei musei del Polo Museale napoleta-no, e la creazione di un gruppo stabile di lavoro sul tema scuola-museo composto da dirigenti, docenti e operatori museali.

Un giorno al MuseoAmici di Capodimonte e Rotary insieme per i giovaniSi è conclusa sabato 11 aprile 2015 la prima edizio-ne dell’iniziativa Un giorno al museo, ideata e pro-mossa dall’Associazione Amici di Capodimonte e dal Rotary International Distretto 2100, in collabo-razione con il Museo di Capodimonte, con la pre-miazione dei migliori lavori presentati dai giovani che hanno partecipato al concorso.Il progetto, destinato alle scuole superiori del Mez-zogiorno e finalizzato a stimolare nei giovani co-noscenza e amore per l’arte, oltre che a rinverdire il rapporto culturale tra le regioni meridionali, ha coinvolto circa 1200 studenti di scuole provenienti dalla Campania, Calabria e parte della Basilicata. I ragazzi, guidati da esperti storici dell’arte dell’As-sociazione Progetto Museo, sono stati accompa-gnati lungo uno speciale percorso didattico all’in-terno del Museo di Capodimonte, nel corso delle visite organizzate con il sostegno degli Amici di Capodimonte da novembre 2014 a gennaio 2015.Nella seconda fase del progetto i giovani sono sta-ti sollecitati a partecipare ad un concorso: attraver-so l’elaborazione di un racconto, gli studenti si so-no confrontati con il tema dell’imprescindibile va-lenza dei “luoghi dell’Arte”, primo fra tutti il Mu-seo, come volano per la promozione dei territori e motore per lo sviluppo culturale ed economico del Sud.

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Museo di CapodimonteUno studente del Liceo Artistico di Napoli impegnato nella realizzazione degli allestimenti per i tavoli di lavoro della giornata Apprendiamo con Arte

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Numerosi i lavori pervenuti dalla maggior parte delle scuole a dimostrazione di un reale interesse dei giovani verso l’arte e la cultura. Da Napoli, Caserta, Maddaloni, Grottaminarda, Soverato, Lamezia Terme, oltre 1200 studenti han-no avuto modo di conoscere il grande patrimonio artistico di Capodimonte.Nell’occasione della consegna dei premi, Giancar-lo Spezie, Governatore del Distretto 2100 Rotary International, ha consegnato all’Associazione una targa in ricordo di Augusto de Luzenberger, co-me segno di riconoscenza per il suo esemplare im-pegno al servizio della società e in particolare dei giovani13.

Borse di studioAncora nell’ambito delle iniziative sostenute per i giovani, nel 2008 l’Associazione ha assegnato tre borse di studio a neo-laureati in discipline stori-co-artistiche, dando loro la possibilità di lavorare per un anno a progetti di ricerca sulle collezioni del Museo14.

Le donazioniGli Amici di Capodimonte hanno contribuito ne-gli anni ad arricchire le collezioni dei musei che so-stengono attraverso varie modalità. Al Museo di Capodimonte sono stati donati nel 2005, dalla Socia Mecenate Bianchina de Feo Leo-nardi, tre dipinti del Settecento veneziano, due tele

Museo di Capodimonte Tavolo di lavoro con docenti ed esperti di didattica museale in occasione di Apprendiamo con Arte

Museo di Capodimonte Auditorium. Premiazione del progetto Un giorno al Museo. Amici di Capodimonte e Rotary insieme per i giovani (11 aprile 2015)

Museo di Capodimonte Sala Burri. Prova di visita teatralizzata messa in scena in occasione di Apprendiamo con Arte

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Bernardo BellottoVaprio e Canonica verso sud della riva occidentale dell’Adda1744 ca.

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Francesco GuardiIl Ponte di Rialto1770-80 ca.

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Francesco GuardiVeduta dell’Isola di San Giorgio Maggiore1770-80 ca.

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Gruppo presepiale denominato “dell’elefante”, manifattura napoletana della metà del XVIII secolo

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Giulio PaoliniIn ascolto (stanza dello spettatore) 2005

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Anselm KieferMare nostrum2004

Anselm KieferHero und Leander 2005

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Raffaele CarelliRitratto di Carolina Bonaparte1770-80 ca.Museo di San Martino

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Alcuni arredi del laboratorio di didattica del Museo di Capodimonte donati dall’Associazione

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di Francesco Guardi e una di Bernardo Bellotto15; un gruppo presepiale del Settecento napoletano, donato nel 2006 dalla Socia Mecenate Marisa Catel-lo Piccoli16; tre opere di arte contemporanea – una di Giulio Paolini e due di Anselm Kiefer –, cedute nel 2006 in comodato al museo da alcuni soci fon-datori dell’Associazione17. Destinato al Museo di San Martino è stato invece l’acquisto del Ritratto di Carolina Bonaparte di Raf-faele Carelli (1770-80 ca.), intercettato sul mercato antiquario grazie alla segnalazione di uno storico dell’arte ed acquistato nel 2012 per arricchire le te-stimonianze sulla storia della città raccolte nel mu-seo. L’opera, firmata dall’autore sulla destra della tela, conserva una importante cornice intagliata e dorata d’epoca in stile rocaille18.

Molte altre sono state le donazioni ai musei, non di opere d’arte ma di oggetti d’uso, di cui spesso le istituzioni pubbliche sono sfornite per mancanza di fondi, ma essenziali per garantire una adeguata accoglienza del pubblico. È il caso, ad esempio, del-la segnaletica e della dotazione di sedie del Museo di San Martino, o degli arredi per i laboratori di di-dattica del Museo di Capodimonte, acquistati gra-zie al contributo della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco. Questi sono solo alcuni degli esempi di come l’As-sociazione interviene in supporto dei musei, a volte in soccorso, ovvero quando la mancanza di una disponibilità anche contenuta di fondi non

consente di fare fronte alle emergenze ordinarie e straordinarie: una fornitura di lampade per una sala del museo, le batterie che garantiscono il fun-zionamento di un gruppo di continuità, una inda-gine radiografica su un’opera in pericolo di con-servazione e così via, in un lungo elenco di picco-li e meno piccoli interventi che a volte si rivelano fondamentali, anche per la immediatezza con cui possono essere garantiti.

I restauriI laboratori di restauro dei musei sono officine in continua attività, dove le opere vengono studiate, indagate, manutenute e curate.Gran parte dei fondi di cui un museo dispone so-no spesso destinati proprio ai restauri ma, di fron-te alla vastità delle collezioni e all’incessante biso-gno di intervenire sui manufatti, essi non sono mai sufficienti. L’intervento dei privati in questo setto-re è dunque quanto mai fondamentale, a volte di vitale importanza per la sopravvivenza stessa di alcune opere.Anche gli Amici di Capodimonte, tra le loro attivi-tà, hanno messo in primo piano il reperimento di fondi per sostenere i restauri che le direzioni dei musei segnalano tra i più urgenti da affrontare.Nel sito dell’Associazione è presente una se-zione in cui sono pubblicati alcuni dei restau-ri per i quali vengono sollecitati finanziamen-ti da parte di sponsor, o anche di singoli indivi-dui che vogliano partecipare ad una raccolta di

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fondi finalizzata al recupero di una specifica opera.Alcuni interventi di restauro sono stati sostenuti direttamente dagli associati: il primo è stato quello sulla Pietà di Annibale Carracci19; sono seguiti poi il restauro dell’opera Venere, Cupido e Marte di Lu-ca Giordano20, e quello di alcuni arredi ottocente-schi, tra cui una scrivania in legno di acero e palis-sandro intagliato e intarsiato, un tavolo tondo in legno di mogano decorato con bronzi e intagli in legno dorato ed un lampadario in bronzo dorato. La preziosa scrivania intagliata ed intarsiata è sta-ta recuperata grazie ad una raccolta realizzata da-gli Amici di Capodimonte ed il restauro è stato de-dicato alla memoria di Tommaso e Laura Leonetti di Santo Janni; il tavolo tondo in mogano ed il lam-padario sono stati restaurati anche grazie al contri-buto della Banca della Campania.Il recupero di questi arredi, rinvenuti nei deposi-ti della Soprintendenza, è stato di particolare rilievo per il completamento dell’allestimento della sezione dedicata all’Ottocento del Museo di Capodimonte, inaugurata il 14 dicembre 201221.

Grazie alla donazione di Madame Christiane Four-nier-Laroque Heusser ed all’interessamento della principessa Beatrice di Borbone delle due Sicilie, nel 2014 è stato possibile realizzare le nuove ten-de della Sala Camuccini di Capodimonte, con se-te e manifattura della prestigiosa azienda di San Leucio Real Sito. Il restauro della Sala Camuccini è proseguito con

la rimozione della moquette preesistente, e il recu-pero del pavimento originale in cotto, sciagurata-mente rovinato dalla cattiva messa in posa del ma-teriale di copertura avvenuta negli anni ‘70. Que-sto intervento è stato realizzato grazie al contributo della Banca d’Italia.Gli Amici di Capodimonte hanno poi promos-so una raccolta fondi in memoria di Umberto Bi-le, funzionario della Soprintendenza napoletana improvvisamente scomparso nell’estate del 2013, che si era adoperato negli ultimi anni con grande dedizione al recupero del patrimonio artistico del Complesso monumentale dei Gerolamini di Na-poli. Grazie a questa iniziativa, strutturata secon-do le modalità del crowdfunding, sono stati raccol-ti fondi sufficienti per il restauro di due importanti tele, una di Giovanni Balducci, l’altra di Guido Re-ni, entrambe recuperate nei depositi dei Gerolomi-ni22. Nel 2015, in occasione del decennale dell’As-sociazione, gli Amici di Capodimonte, insieme alla Direzione del Museo di Capodimonte, hanno vo-luto rendere omaggio al compianto presidente Au-gusto de Luzenberger, promuovendo e sostenen-do l’importante restauro del monumentale grup-po in biscuit con la Caduta dei Giganti, progettato da Filippo Tagliolini e realizzato nella manifattura della Real Fabbrica di porcellana di Napoli a par-tire dal 1787. Alla realizzazione del restauro han-no concorso con un importante contributo la BPER Banca e la SEDA23.

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Annibale CarracciPietà1599-1600 ca.

Luca GiordanoVenere, Cupido e Marte 1670 ca.

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Tavolo tondo in legno di mogano decorato con bronzi dorati ed intagliati in legno dorato, manifattura del XIX secolo

Scrivania in legno di acero e palissandro intagliato e intarsiato, manifattura del XIX secolo

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Lampadario in bronzo e ottone cesellato e dorato, manifattura del XIX secolo

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Guido ReniFuga in Egitto1630-1640 ca.Complesso Monumentale dei Girolamini

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Giovanni BalducciAngelo Custode1600 ca.

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Museo di CapodimonteSala Camuccini

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Restauro dedicato ad Augusto de Luzenbergerrealizzato con il contributo di BPER Banca e Seda International Packaging Group

Real Fabbrica della porcellana di Napoli (1771-1806)Filippo TaglioliniCaduta dei Gigantiante 1787 - 1799biscuit

Il monumentale gruppo in biscuit con la Caduta dei Giganti fu progettato da Filippo Tagliolini negli anni in cui ricopriva il ruolo di capomodellatore della Re-al Fabbrica di porcellana di Napoli e realizzato nella manifattura a partire dal 1787. Il gruppo scultoreo, collocato nell’atrio del museo, ricopre un ruolo centrale nell’allestimento che risale alla sistemazione del 1995, con una valenza paradig-matica di introduzione alle collezioni. Il gruppo piramidale, infatti, può essere considerato l’emblema di cosa poteva essere prodotto nella ma-nifattura borbonica sia da un punto di vista tecnico sia per l’abilità creativa del suo ideatore e modella-tore Filippo Tagliolini. L’artista, toscano di nascita ma di formazione roma-na, giovanissimo fu allievo all’Accademia di San Lu-ca, ma la sua esperienza come modellatore in por-cellana è successiva, risale agli anni veneziani a par-tire dal 1773; il passaggio successivo lo vede nel 1780 tra i collaboratori della Manifattura Imperiale di Vienna: il 28 dicembre di quell’anno viene invia-to come ambasciatore presso la Real Fabbrica di Na-poli proprio per la sua abilità. Il resto è noto: rimarrà

a Napoli per tutta la sua carriera; lavorando fianco a fianco con Domenico Venuti, archeologo e diretto-re della manifattura che lo avvicinò al mondo clas-sico, grazie ai tesori dissepolti di Ercolano e Pom-pei e alla straordinaria collezione di sculture classi-che dei Farnese.L’intervento di restauro della Caduta dei Giganti ha consentito di approfondire ulteriormente le tecniche di lavoro della manifattura: dal modellato delle sin-gole figure successivamente assemblate, all’utilizzo, come elementi di raccordo, di rupi, sassi e rocce che ne definiscono la struttura portante. È stata inoltre realizzata una nuova vetrina a prote-zione dell’opera, con lo scopo di superare i prece-denti limiti allestitivi e di garantire un maggiore iso-lamento agli agenti esterni e inquinanti, ma al tem-po stesso facilitando l’accesso alla scultura per la manutenzione ordinaria e straordinaria. In occasione dei lavori di restauro l’opera non è stata spostata dalla sua tradizionale ubicazione, per proporre un modello di restauro che valorizzi la fruizione del pubblico, ovvero un cantiere aper-to in cui i visitatori del museo hanno dialogato con i restauratori e potuto vedere i progressi dei lavo-ri, che è stato possibile seguire anche attraverso la galleria fotografica continuamente aggiornata sul sito web del museo.Restauro realizzato da Antonio Tosini (Museo di Capodimonte) e Ondina Del Pezzo.

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Le mostreDal 2005, anno della sua costituzione, l’Associa-zione ha affiancato la Soprintendenza in occasione di tutte le mostre allestite nelle varie sedi del Polo Museale Napoletano. Le forme di collaborazione sono state varie, dalla organizzazione alla promo-zione ed al sostegno finanziario. In molti casi, ol-tre ad un contributo economico diretto, gli Amici di Capodimonte hanno contribuito al reperimento di fondi da terzi.

Le principali mostre in occasione delle quali que-sta collaborazione si è concretizzata sono: Tiziano e il ritratto di corte da Raffaello ai Carracci (Museo di Capodimonte, marzo-giugno 2006); Omaggio a Ca-podimonte. Da Caravaggio a Picasso (Museo di Capo-dimonte, ottobre 2007-gennaio 2008); Salvator Ro-sa tra mito e magia (Museo di Capodimonte, aprile–giugno 2008); Vincenzo Gemito (Museo Diego Ara-gona Pignatelli Cortes, marzo-luglio 2009); Ritorno al Barocco. Da Caravaggio a Luigi Vanvitelli (Napoli, sedi varie, dicembre 2009 - aprile 2010); Rose in Vil-la (Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes, aprile 2011); Profumi e giardini. Un progetto per la Certosa di Capri (Certosa e Museo di San Martino, Certosa di San Giacomo a Capri, giugno 2011); Il Giovane Ri-bera tra Roma, Parma e Napoli 1608-1624 (Museo di Capodimonte settembre 2011 - gennaio 2012); Un museo… tutto da bere. Calici antichi e vini campani in Floridiana (Museo Duca di Martina, dicembre 2011 - aprile 2012); Clik si suona. Scatti e improvvisazioni (Museo di Capodimonte, maggio 2012); La Sezione Navale e i Porti di Hackert (Museo di San Martino, aprile - giugno 2012); Restituzioni 2013. Tesori d’arte

restaurati (Napoli, sedi varie, marzo - luglio 2013); Luca Pignatelli (Museo di Capodimonte, 10 maggio - 15 luglio 2014), The go beetween (Museo di Capo-dimonte, 13 dicembre 2014 - 13 gennaio 2015), Vin-cenzo Gemito (Museo di Capodimonte, dal 28 no-vembre 2014), 1924-2014. La RAI racconta l’Italia (Castel Sant’Elmo, 25 giugno - 27 luglio 2015). In particolare, tra le azioni più recenti, gli Amici

Prog

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Villa Floridianavia D. Cimarosa 77 via A. Falcone 171orari: 8.30-14.00 da lunedì a domenica, martedì chiusoinfo: tel. 081 5788418, www.polomusealenapoli.beniculturali.itINGRESSO GRATUITO

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in Floridiana

Calici antichie vini campani

21 dicembre 201115 aprile 2012

NapoliMuseo Duca di MartinaVilla Floridiana

con il contributo con il patrocinio

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b aroccoritorno al

da caravaggio a vanvitelli vincenzo

dal salotto minozzi al museo di capodimonte

napoli museo di capodimonte28 novembre 2014

gemito

in collaborazione con Banca di Credito PopolareC.so Vittorio Emanuele 92/100Palazzo VallelongaTorre del Greco (Napoli)

info: [email protected]

Banca di CreditoPopolare

Gruppo Bancario Banca di Credito Popolare

con il sostegno di lighting by catalogo

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di Capodimonte hanno curato il reperimento dei fondi necessari alla esposizione della Collezione Minozzi delle opere di Vincenzo Gemito al Mu-seo di Capodimonte, partecipando attivamen-te ad ogni fase della realizzazione dell’iniziativa, resa possibile grazie al contributo della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco.

Il Laboratorio di disegnoAltra attività sostenuta dall’Associazione con conti-nuità, a partire dal 2010, è il Laboratorio di disegno curato da Caroline Peyron, artista francese che da molti anni lavora sul disegno, come strumento per insegnare a guardare le opere nei musei. L’iniziati-va viene riproposta tutti gli anni, ed è diventata atti-vità stabile nella programmazione dell’Associazione. Il laboratorio è rivolto ad un pubblico vasto ed ete-rogeneo, e mette insieme attorno all’opera d’ar-te adulti, adolescenti e bambini, persone che san-no disegnare con altre che non hanno mai preso una matita in mano. Lo scopo di questi incontri al museo, infatti, non è tanto insegnare a disegnare quanto insegnare a guardare, a comprendere, at-traverso il disegno, il dipinto, la sua struttura fat-ta dal ritmo delle linee, dai volumi, dalle luci. Aiu-tare a non ‘scivolare’ sulle opere, offrire uno stru-mento capace di coinvolgere in prima persona i vi-sitatori del museo.In occasione delle celebrazioni del decennale degli Amici di Capodimonte, il Laboratorio di disegno 2015/2016 VI edizione – fino ad allora realizzato

esclusivamente al Museo di Capodimonte – è di-ventato itinerante ed è stato esteso a tanti musei, articolandosi in 8 incontri tra Museo di Capodi-monte, Museo di San Martino, Museo Duca di Martina, Villa Pignatelli, Castel Sant’Elmo.

Caroline Peyron, insieme a Simonetta Capecchi, è stata inoltre animatrice dell’iniziativa Tre musei, un taccuino, realizzata il 25 settembre 2011 con il so-stegno dell’Associazione, in occasione delle Gior-nate Europee del Patrimonio dedicate al tema ‘Ita-lia, tesoro d’Europa’: le due artiste hanno guidato i

Museo di Capodimonte alcuni momenti del Laboratorio di disegno a cura di Caroline Peyron

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Museo di Capodimonte alcuni momenti del Laboratorio di disegno a cura di Caroline Peyron

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partecipanti in una lunga passeggiata che ha uni-to Museo di Capodimonte, Museo Archeologico e Palazzo Reale, i cui scorci sono stati indagati attra-verso il disegno.

Le pubblicazioni Tra il 2006 ed il 2010 l’Associazione, reperendo i fon-di necessari, ha sostenuto il progetto di pubblicazio-ne sistematica delle collezioni borboniche del Mu-seo di Capodimonte: grazie al contributo della Com-pagnia di San Paolo, si è resa dunque possibile l’edi-zione di tre volumi che costituiscono un importan-te strumento per la valorizzazione e la tutela del pa-trimonio del Museo. I temi affrontati nelle pubblica-zioni sono stati: le ceramiche nelle collezioni borbo-niche e postunitarie, la scuola napoletana nei dipinti del XVII e XVIII secolo24.Il tema dei musei napoletani dopo l’Unità è invece al centro dell’articolo scritto da Umberto Bile per gli Amici di Capodimonte, come contributo alla rivista della FIDAM, che ha voluto dedicare tutte le attivi-tà del 2011 al 150° anniversario dell’Unità d’Italia25.Così, in occasione della VIII Giornata Nazionale del-la Federazione, gli Amici di Capodimonte, insieme alla direzione del Museo di San Martino, hanno or-ganizzato una speciale visita al museo dedicata al Risorgimento: sono state ripercorse, con i numero-si documenti figurativi conservati presso la Certosa, le tappe salienti della storia meridionale durante la unificazione italiana.

Locandina dell’iniziativa Tre musei e un taccuino organizzata per le Giornate del Patrimonio (2011)

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Nel giugno del 2012 l’Associazione ha promos-so, insieme all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa ed alla Fondazione Campi Flegrei, una giornata dedicata al tema delle ‘Politiche culturali per le città che cambiano’, con la presentazione del IX Rapporto annuale dell’Associazione Civita26. Nel-la Sala degli Angeli del complesso di Suor Orsola Benincasa, Pietro Valentino, coautore del Rappor-to, Antonella di Nocera (Assessore alla cultura del Comune di Napoli) e Stefano de Caro (ICCROM) si sono confrontati con le esperienze di diverse re-altà associative della città, tra cui anche quella or-ganizzata nel quartiere Sanità dal parroco don An-tonio Loffredo, esempio mirabile di come l’arte e il patrimonio comune possano diventare strumento per aggregare e creare prospettive di vita differen-ti anche in luoghi dove il disagio socio-economico è molto forte.Amici di Capodimonte onlus è stata oggetto di studio nell’ambito dell’indagine “Gli Amici dei Musei in Italia. Verso un mecenatismo adoziona-le”. La ricerca, ultimata nel 2015, è stata realizza-ta dal Centro Studi Silvia Santagata di Torino e dall’Università degli Studi di Napoli Federico II in collaborazione con l’Ufficio Studi del MIBACT. Gli altri casi studio dell’indagine sono stati gli Amici della Fondazione Torino Musei, gli Amici dei Musei di Napoli e gli Amici degli Uffizi.

Le manifestazioni e gli eventi culturaliAttraverso la promozione e l’organizzazione di diversificate iniziative gli Amici di Capodimon-te hanno cercato finora di richiamare un pubblico vasto ed eterogeneo, nel tentativo concreto di pro-muovere ed affermare l’idea del museo come luo-go in cui ritrovarsi, in cui tornare spesso, un luogo da vivere e da far vivere.Sono state con questo scopo organizzate tante ini-ziative, le principali delle quali vengono riepiloga-te qui di seguito.

Il 27 febbraio 2009 presso il Museo di Capodimon-te è stato organizzato l’evento finalizzato alla rac-colta di fondi per la realizzazione del progetto Facciamo 100: un museo per tutti!; per l’occasio-ne, la Sala della Culla ha ospitato un concerto per violino e pianoforte di Salvatore Accardo e Laura Manzini, mentre il Salone delle Feste è stato allesti-to per la cena degli ospiti.L’iniziativa è stata sostenuta dalla Banca della Campania.

La fotografia è stata al centro del progetto Percorsi di Fotografia, realizzato nel 2012 a Villa Pignatelli, promosso dalla Soprintendenza per il Polo Musea-le e da Incontri Internazionali d’Arte, curato da Fe-derica Cerami e sostenuto dagli Amici di Capodi-monte. Con questa iniziativa si è inteso diffondere la conoscenza di autori e tendenze della fotografia

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Museo di Capodimonte, Sala della Culla. Salvatore Accardo in concerto in occasione della serata di raccolta fondi per il progetto Facciamo 100: un Museo per tutti!

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contemporanea, attraverso un ciclo di incontri con fotografi come Oreste Pipolo, Mimmo Jodice, An-tonio Biasiucci, Raffaella Mariniello, e la proiezio-ne di documentari tratti dall’Archivio del Festival Artecinema, curato da Laura Trisorio. La rassegna, inoltre, è stata seguita da laboratori didattici aper-ti ai giovani dagli 8 ai 14 anni.Ancora a Villa Pignatelli, sede della Casa della Fo-tografia di Napoli, nel mese di aprile 2013 sono stati organizzati tre incontri di approfondimento sugli archivi fotografici e sulla conservazione dei fondi fotografici storici, Note sugli archivi foto-grafici e la conservazione delle impronte di luce, a cura di Luca Sorbo del Gruppo Namias.Tra febbraio e aprile 2013, in seguito all’apertura della sezione dedicata all’Ottocento al Museo di Capodimonte, l’Associazione ha voluto promuo-vere la conoscenza dei nuovi spazi espositivi or-ganizzandovi tre concerti per voce e chitarra dal repertorio classico napoletano, eseguiti dal duo Minimo Ensemble di Daniela Del Monaco e Anto-nio Grande. L’intento alla base di queste serate è stato quello di ricreare l’atmosfera di un salotto ot-tocentesco, con le attività di colto intrattenimen-to che ne caratterizzavano un tempo la frequenta-zione, in sintonia con lo spirito che ha animato le scelte allestitive della sezione stessa, intitolata ap-punto Ottocento privato.

In occasione del 70° anniversario delle Quattro Gior-nate di Napoli e della Giornata del Patrimonio, gli

Amici di Capodimonte hanno organizzato il 28 set-tembre 2013 nell’Auditorium di Capodimonte, in collaborazione con le Associazioni Celanapoli, Ver-ginisanità e Miradois, la proiezione del film Le Quat-tro Giornate di Napoli di Nanni Loy. La proiezio-ne è stata preceduta dagli interventi di Girolamo Im-bruglia (Storia Contemporanea, Università L’Orien-tale di Napoli) e Pasquale Iaccio (Storia del Cinema, Università degli Studi di Salerno).Negli ultimi anni si è andata configurando un’atten-zione speciale ai rapporti con le associazioni e gli isti-tuti di cultura stranieri. Già nel 2009, in occasione del-la mostra Ritorno al Barocco, era stata avviata la prati-ca di comunicare con analoghe realtà internazionali, con lo scopo specifico di promuovere la mostra.Successivamente, l’Associazione ha collaborato con la Direzione di Capodimonte e l’Istituto di cultu-ra francese Grenoble nella organizzazione degli in-contri Suzanne Doppelt e il Ritratto di Luca Pacio-li (Museo di Capodimonte, 17 ottobre 2013) e Eric de Chassey. Bianco e rosso nei ritratti dei cardi-nali del Rinascimento italiano, da Raffaello a Ti-ziano (Museo di Capodimonte, 27 marzo 2014) e con l’Istituto di cultura spagnola Cervantes dei cicli Nápoles y España. Le città e gli artisti nel seicento e nel settecento (Museo di Capodimonte, 11, 12, 15 novembre 2013, a cura di Nicola Spinosa, Giovanni Muto e Andrés Ubeda) e Napoli e la Spagna attra-verso la scultura (Museo di Capodimonte, 3-4-6 no-vembre 2014, a cura di Luis Ribot, Roberto Alonso e Riccardo Naldi).

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Museo di Capodimonte sezione dedicata all’Ottocento. Concerto del duo Minimo Ensemble

Invito alla proiezione dedicata alle Quattro Giornate di Napoli

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Locandina dell’iniziativa Napoli e la Spagna attraverso la scultura

locandina di Concertosa

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Tra il 2013 e il 2015 l’Associazione ha collaborato con la Direzione del Museo di Capodimonte e la catte-dra di Storia Medievale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II nella organizzazione di due ci-cli di incontri dedicati all’Arte Medievale.L’Associazione ha sostenuto il workshop Cartografie della Reverie (29/31 gennaio 2014, Villa Pignatelli), un breve percorso-incontro pensato per gli studenti dell’u-niversità, attraverso l’esplorazione e la visione dell’At-lante della Fertilità a cura di Domenico Mennillo.Gli Amici di Capodimonte hanno collaborato con la Direzione del Museo di Capodimonte nella or-ganizzazione di altri incontri di approfondimento: Gli enigmi della Parabola dei ciechi, a cura di Jürg-en Müller, docente di storia dell’arte medievale e moderna a Dresda, il quale ha proposto una origi-nale interpretazione dell’opera di Bruegel (11 set-tembre 2014); la Giornata di studi dedicata a Raf-faello Causa, con i contributi di nuove ricerche di giovani studiosi (21 ottobre 2014).Il 30 maggio 2015 gli Amici di Capodimonte han-no promosso e organizzato – nelle sale dedicate al-le opere di Vincenzo Gemito al Museo di Capodi-monte – Letture di Renato Carpentieri dal roman-zo Il genio dell’abbandono di Wanda Marasco.

In occasione della Festa europea della musica (giu-gno 2015), sulla terrazza Belvedere della Certosa di San Martino è stata organizzata la rassegna Con-certosa, iniziativa promossa dal Polo museale della Campania e sostenuta dagli Amici di Capodimonte,

con il patrocinio del Comune di Napoli, la collabo-razione di Le Nuvole Teatro stabile di innovazione e le aziende Armando Scaturchio, Chikù Gastrono-mia Cultura Tempo, Ciro Poppella e AGRIpromos.Tre domeniche dedicate alle Bande e alle orchestre musicali giovanili di Napoli: Scalzabanda, Sanitan-samble, Musica libera tutti. Le tre orchestre giovani-li napoletane sono state create con intenti sociali e di integrazione nei quartieri più a rischio della cit-tà, sull’esempio delle famose orchestre infantili sud americane, di cui la più nota è la venezuelana “Si-mon Bolivar”, nata dal modello didattico musicale di Josè Antonio Abreu. Per tre domeniche si sono esibiti i giovani musicisti, accolti e accompagnati al-la scoperta del Museo, allo scopo di arricchire la loro esperienza artistica con un percorso a loro dedicato.

Il 3 ottobre 2015, in occasione della XII Giornanata Nazionale della FIDAM dedicata al tema Guerra e memoria 1915-1918, gli Amici di Capodimonte han-no presentato, con il Polo Museale della Campania, Il Museo Campano della Grande Guerra. Identità di un patrimonio. Progetti e interventi di recupero di una collezione del Museo di San Martino.L’iniziativa, curata da Luisa Martorelli, ha come oggetto il recupero, il restauro e la documentazio-ne fotografica dell’importante collezione del Mu-seo di San Martino che ripropone, attraverso cime-li, carte, dipinti, sculture, foto e documenti, la storia drammatica degli eroi e dei combattenti della Cam-pania che hanno preso parte alla Grande Guerra.

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Museo di Capodimonte Renato Carpentieri durante la lettura da Il genio dell’abbandono di Wanda Marasco

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Museo di Capodimonte Renato Carpentieri durante la lettura da Il genio dell’abbandono di Wanda Marasco

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RiconoscimentiNel 2012 agli Amici di Capodimonte, nella perso-na del presidente Augusto de Luzenberger, Herity International ha voluto riconoscere un premio per la comunicazione, consegnato il 6 dicembre presso l’Istituto di Cultura Olandese a Roma, in occasio-ne della Conferenza Internazionale Herity, tenuta-si dal 5 al 7 dicembre 2012 presso i Musei Vatica-ni27. Il premio di Herity rappresenta un importan-te riconoscimento dello sforzo intrapreso dall’As-sociazione in questi anni e testimonianza degli ef-fetti positivi che questo impegno sta producendo.

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Roma, Istituto di Cultura Olandese. Il Presidente di Herity International Maurizio Quagliuolo consegna il premio al Presidente degli Amici di Capodimonte Augusto de Luzenberger (6 dicembre 2012)

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Augusto de Luzenberger con Philippe Daverio alla premiazione di Herity International

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1 V. Ferrante, Settis: “Cinque milioni di volontari per salvare il nostro patrimonio artistico”, L’Intervista in «La Repubbli-ca», 29 settembre 2013.2 W. Santagata, Donazioni in-dividuali per il patrimonio cultu-rale: una scelta residuale, un’en-fasi mal posta, in «Newslet-ter dell’Ufficio Studi del Mi-nistero dei Beni e delle Atti-vità Culturali e del turismo», (2010), 5, Roma.3 Riforma del MIBACT inter-venuta con D. Presidente del Consiglio dei Ministri n. 171 del 29.8.2014.4 Federazione Italiana Amici dei Musei.5 Iscrizione all’Anagrafe Uni-ca delle ONLUS c/o Agenzia delle Entrate Direzione Ge-nerale della Campania con provvedimento 2005/15530.6 Iscrizione nel registro delle persone giuridiche al n. 334 dell’UOD 07 della Direzione Generale 12 del Dipartimento 54 (riconoscimento della per-sonalità giuridica di diritto privato con Decreto Dirigen-ziale n.7 del 28.05.2014).7 Albo Regionale ex art.6 del-la L.R. 7/2003, D.D. n.13 del 16/03/2015.8 Art. 100 del TUIR, comma 2, lettera m.9 Art. 15 del TUIR, comma 1, lettera 1-bis. In alternativa – a seconda dei casi e della conve-nienza stimata – le persone fi-siche, ma anche gli enti sogget-ti all’IRES - in particolare so-cietà ed enti commerciali e non commerciali - possono dedurre

le erogazioni liberali effettua-te nel limite del 10% del red-dito complessivo dichiarato e fino all’importo massimo di 70.000 euro (l’erogazione libe-rale è deducibile fino al minore dei due limiti), così come spe-cifica l’art. 100 del TUIR, com-ma 2, lett. h, convertito in D.L. 35/2005, art.14.10 L. n. 244 del 2007, art. 3, comma 5, lett. a).11 Le scuole premiate nell’am-bito del progetto sono state: Liceo Scientifico E. Vittori-ni (primo premio ex aequo), Liceo Scientifico A. Labrio-la (primo premio ex aequo), Istituto Tecnico Economico E. Caruso (secondo premio), Li-ceo Comenio (terzo premio). Una menzione speciale è stata data all’Istituto Tecnico Indu-striale Augusto Righi.12 Sono stati premiati cinque lavori: l’ode in versi Lettera a Fillide di Luca Gioacchino di Bernardo, Liceo Artistico Sta-tale di Napoli (primo premio); il racconto di fantascienza Il 162 di Giovanna Matteo, Li-ceo Scientifico Statale V. Cuo-co (secondo premio); il bra-no di prosa lirica di Lorenza Carannante, Liceo Artistico Statale di Napoli (terzo pre-mio ex aequo); il saggio criti-co L’arte dell’ostentazione di Fe-derica Marotta, Istituto Stata-le Socio Psico Pedagogico A. Gentileschi (terzo premio ex aequo); il brano di prosa liri-ca di Rosa Velardi, Liceo Ar-tistico Statale di Napoli (terzo premio ex aequo).

13 Vincitori del concorso: Ila-ria Ainora, Liceo Scientifi-co A. Diaz di Caserta (primo premio), Angela Michenzi, Li-ceo T. Campanella di Lamezia Terme (secondo premio ex ae-quo), Claudia D’Amico, Liceo T. Campanella di Lamezia Terme (secondo premio ex ae-quo), Andrea Matafora, Liceo Statale E. Morante di Scam-pia Napoli (terzo premio ex aequo), Martina Mastroian-ni, Liceo T. Campanella di La-mezia Terme (terzo premio ex aequo).14 Progetti di ricerca: Dilet-ta Clery, Le maioliche italiane della collezione De Ciccio; Ma-ria Elena Maffei, Un museo nel museo: la raffinata collezione di stampe del conte Carlo Firmian; Gianluca Puccio, Le incisio-ni di Durer e Il corpus dei dise-gni di Lanfranco. Quest’ultimo argomento è stato poi ogget-to della esposizione Giovan-ni Lanfranco. Grande disegna-tore (Museo di Capodimonte, 29 settembre 202 – 15 genna-io 2013) e della omonima pub-blicazione edita da Arte’m, a cura di Maria Serena Mormo-ne, con il contributo scientifi-co di Gianluca Puccio.15 Francesco Guardi, Il Ponte di Rialto, olio su tela (cm 30x42), 1770-80 ca.; Veduta dell’Isola di San Giorgio Maggiore, olio su tela (cm 30x42), 1770-80 ca.; Bernardo Bellotto, Vaprio e Canonica verso sud della riva oc-cidentale dell’Adda, olio su tela (cm 64x99), 1744 ca. La dona-zione della signora Bianchina

de Feo Leonardi è stata resa pubblica il 19 novembre 2005, in occasione della prima pre-sentazione dell’Associazione.16 Gruppo presepiale denomi-nato “dell’elefante”, manifattu-ra napoletana della metà del XVIII secolo. L’Associazione ha presentato l’opera dona-ta dalla signora Marisa Catel-lo Piccoli il 4 febbraio 2006, in occasione dell’Assemblea dei Soci, già nella sua collocazio-ne definitiva, nella vetrina a pendant di un’altra che ospi-ta un coevo gruppo presepia-le della Natività. 17 Giulio Paolini, In ascolto (stanza dello spettatore), corni-ci, plexiglass, matita e colla-ge, 2005; Anselm Kiefer, Ma-re nostrum, olio, emulsione, acrilico, ferro e sculture in piombo applicate su tela (cm 280x380), 2004; Hero und Lean-der, olio, emulsione, acrilico, ferro e sculture in piombo ap-plicate su tela (cm 280x380), 2005. Le tre opere sono state presentate al pubblico il 5 ot-tobre 2006.18 Raffaele Carelli, Ritratto di Carolina Bonaparte, olio su te-la (cm 58x53), 1770-80 ca. L’o-pera è stata presentata al pub-blico in occasione dell’incon-tro “In ricordo di Giancarlo Alisio”, evento commemorati-vo del collezionista napoleta-no, tra i sottoscrittori fondato-ri dell’Associazione, realizzato nel Refettorio del Museo di San Martino il 1 dicembre 2012.19 Il restauro della Pietà di An-nibale Carracci (olio su tela,

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cm 158x151, 1599-1600 ca.), eseguito da Francesco Vernic-chi, è stato realizzato grazie al contributo del Socio Fon-datore Luigi Koelliker, colle-zionista ed intenditore d’ar-te, presidente della omonima Fondazione, e annunciato il 19 novembre 2005, in occasio-ne della presentazione al pub-blico della Associazione pres-so il Museo di Capodimon-te. Sui restauri realizzati gra-zie al contributo degli Amici di Capodimonte si veda an-che http://www.amicidica-podimonte.org/attivita_re-stauri.html.20 Luca Giordano, Venere, Cu-pido e Marte, (olio su tela, cm 151x128, 1670 ca.). Restauro eseguito da Bruno Arciprete nel 2011, realizzato grazie al contributo della Banca della Campania.21 I restauri degli arredi otto-centeschi sono stati eseguiti tra il 2011 ed il 2012 da Gian-luca Tartaglia e pubblicati nel catalogo della sezione Otto-cento privato del Museo di Ca-podimonte (L. Martino, M.S. MorMone (a cura di), Ottocen-to a Capodimonte, Napoli, Ar-te’m, 2012, pp. 5, 108).22 Giovanni Balducci, Ange-lo custode, (olio su tela, cm 270x185, 1600 ca.). Il restau-ro dell’opera è stato affida-to nel gennaio 2014 alla dit-ta Tatafiore. Guido Reni, Fu-ga in Egitto, (olio su tela, cm 159x128, 1600 ca.). Restauro affidato a Karin Tortora nel marzo 2014.

23 Vd box.24 n. SpinoSa (a cura di), Mu-seo e Gallerie Nazionali di Ca-podimonte. Ceramiche. Le colle-zioni borboniche e postunitarie, Napoli, Electa Napoli, 2006; n. SpinoSa (a cura di), Museo e Gallerie Nazionali di Capodi-monte. Dipinti del XVII secolo. La scuola napoletana. Le colle-zioni borboniche e postunitarie, Napoli, Electa Napoli, 2008; n. SpinoSa (a cura di), Museo e Gallerie Nazionali di Capodi-monte. Dipinti del XVIII seco-lo. La scuola napoletana. Le col-lezioni borboniche e postunitarie, Napoli, Electa Napoli, 2010.25 U. BiLe, Musei Nazionali, provinciali e civici dopo l’Uni-tà a Napoli e dintorni. Fra an-tiche questioni, gravi problemi, ambiziosi progetti e nuove si-stemazioni, in «Amici dei Mu-sei. FIDAM - Federazione Ita-liana delle Associazioni degli “Amici dei Musei”», (2010-2011), 124-127, pp. 59-66.26 M. CaMMeLLi, p. a. VaLen-tino (a cura di), Citymorpho-sis. Politiche culturali per cit-tà che cambiano, Associazione Civita, Milano, Giunti Edito-re, 2011.27 Primo premio conferito a Philippe Daverio, secondo premio ad Antonio Saitta.

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finito di stamparenel novembre 2015per conto di prismieditrice politecnica napoli srl

stampa e allestimento officine grafichefrancesco giannini & figli, napoli

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7 8 8 8 5 6 9 0 5 1 4 49

ISBN 978-88-569-0514-4