129 Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI MANUTENZIONE OPERE ELETTRICHE LOTTO N. 5 LOTTO N. 6 CAPO 13 - ESECUZIONE DEI LAVORI Art.1 – Designazione delle opere comprese nell’appalto L'appalto contempla in generale opere di manutenzione ordinaria e straordinaria elettrica, con messa a norma degli impianti preesistenti presso gli edifici in proprietà e in gestione all'Azienda Sanitaria. Detta manutenzione consisterà nella prestazione, da parte dell'/gli appaltatore/i, di tutte quelle forniture ed opere, che si renderanno necessarie, a giudizio dell'Azienda Sanitaria, per garantire la migliore efficienza funzionale degli edifici di cui trattasi e dei servizi ospedalieri, nonché la sicurezza d'uso dei medesimi a salvaguardia della incolumità di persone e cose, in base alla normativa attualmente in vigore. In particolare tutte le opere dovranno rispondere ai requisiti normativi riportati nel D.C.R. 22/02/00 N. 616 con adeguata certificazione supportata da tutti gli elementi progettuali necessari (calcoli illuminotecnici, misure elettriche, ecc. ). Le opere possono essere riassunte schematicamente nel seguente elenco: a. sostituzione di apparecchi illuminanti, con relativa revisione di tutto l'impianto elettrico di illuminazione per garantire il buon livello funzionale dello stesso e la conformità alle norme UNI 10380; b. sostituzione di spine, prese, cavi di alimentazione, portalampada, interruttori, con relativa revisione e messa a norma dell'impianto elettrico; c. revisione/sostituzione di impianti citofonici; d. revisione ed eventuale sostituzione di: quadri elettrici , linee principali di alimentazione, impianti di forza motrice ed utilizzazioni varie, impianti di servomeccanismi di regolazione. Ove, per esigenze normative o per esigenze dell’amministrazione e ad insindacabile giudizio della D.L., l’intervento di manutenzione richieda la redazione di un progetto firmato da un professionista abilitato, la prestazione verrà considerata come necessaria e facente parte degli obblighi del/i soggetto/i aggiudicatario/i. Il/I soggetto/i aggiudicatario/i è/sono tenuto/i inoltre ad eseguire la manutenzione od eventuali implementazioni degli impianti a regola d'arte, utilizzando allo scopo i materiali parimenti costruiti, nonché a rilasciare, ove necessario le certificazioni prescritte dalla vigente normativa. Art. 2 – Modo di esecuzione di ogni categoria di lavoro Le modalità di esecuzione di ciascuna categoria di lavoro, o per tutte le opere comprese nel presente appalto, devono rispondere perfettamente alle prescrizioni stabilite nel Capitolato Speciale tipo per
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Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e
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Allegato 7)
CAPITOLATO PRESTAZIONALE
LAVORI MANUTENZIONE OPERE ELETTRICHE
LOTTO N. 5
LOTTO N. 6
CAPO 13 - ESECUZIONE DEI LAVORI
Art.1 – Designazione delle opere comprese nell’appalto
L'appalto contempla in generale opere di manutenzione ordinaria e straordinaria elettrica, con messa
a norma degli impianti preesistenti presso gli edifici in proprietà e in gestione all'Azienda Sanitaria.
Detta manutenzione consisterà nella prestazione, da parte dell'/gli appaltatore/i, di tutte quelle
forniture ed opere, che si renderanno necessarie, a giudizio dell'Azienda Sanitaria, per garantire la
migliore efficienza funzionale degli edifici di cui trattasi e dei servizi ospedalieri, nonché la
sicurezza d'uso dei medesimi a salvaguardia della incolumità di persone e cose, in base alla
normativa attualmente in vigore.
In particolare tutte le opere dovranno rispondere ai requisiti normativi riportati nel D.C.R. 22/02/00
N. 616 con adeguata certificazione supportata da tutti gli elementi progettuali necessari (calcoli
illuminotecnici, misure elettriche, ecc. ). Le opere possono essere riassunte schematicamente nel seguente elenco:
a. sostituzione di apparecchi illuminanti, con relativa revisione di tutto l'impianto elettrico di
illuminazione per garantire il buon livello funzionale dello stesso e la conformità alle norme
UNI 10380;
b. sostituzione di spine, prese, cavi di alimentazione, portalampada, interruttori, con relativa
revisione e messa a norma dell'impianto elettrico;
c. revisione/sostituzione di impianti citofonici;
d. revisione ed eventuale sostituzione di: quadri elettrici , linee principali di alimentazione,
impianti di forza motrice ed utilizzazioni varie, impianti di servomeccanismi di regolazione.
Ove, per esigenze normative o per esigenze dell’amministrazione e ad insindacabile giudizio della
D.L., l’intervento di manutenzione richieda la redazione di un progetto firmato da un
professionista abilitato, la prestazione verrà considerata come necessaria e facente parte degli
obblighi del/i soggetto/i aggiudicatario/i. Il/I soggetto/i aggiudicatario/i è/sono tenuto/i inoltre ad eseguire la manutenzione od eventuali implementazioni degli impianti a regola d'arte, utilizzando allo scopo i materiali parimenti costruiti, nonché a rilasciare, ove necessario le certificazioni prescritte dalla vigente normativa.
Art. 2 – Modo di esecuzione di ogni categoria di lavoro
Le modalità di esecuzione di ciascuna categoria di lavoro, o per tutte le opere comprese nel presente
appalto, devono rispondere perfettamente alle prescrizioni stabilite nel Capitolato Speciale tipo per
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appalti di lavori elettrici del Ministero LL. PP. (edizione corrente alla data della gara d'appalto),
nonché alle prescrizioni contenute nei relativi allegati speciali.
Pertanto per i lavori facenti parte del presente appalto devono intendersi implicitamente citati come
se fossero riportati per esteso gli articoli contenuti nel Capitolato Speciale Tipo per l'osservanza
delle condizioni, norme ed oneri nello stesso contemplati.
Ove si verifichino discordanze tra le prescrizioni dei Capitolati Speciali Tipo e quelle del presente
capitolato , saranno ritenute valide queste ultime.
Per quei lavori che, previsti nell'elenco dei prezzi unitari di riferimento , non trovano esatto
riscontro nel predetto Capitolato Speciale Tipo, valgono le prescrizioni che verranno impartite
all'atto esecutivo dalla Direzione dei Lavori.
Art. 3 – Norme per la misurazione e la valutazione delle opere
Per tutte le opere dell'appalto le varie quantità di lavoro saranno determinate con misure
geometriche.
Particolarmente si conviene che valgono le norme per la misurazione dei lavori secondo quanto è
prescritto nell'art. 42-B del Capitolato Speciale Tipo per appalti di lavori del Ministero dei LL.PP.
sempreché nell'Elenco Prezzi Unitari citato, non vengano stabilite norme speciali di misurazione.
In questo caso saranno queste ultime ad avere prevalenza su quanto è stabilito nel predetto art. 42-B
del Capitolato precitato.
Non sono ammesse varianti di nessun tipo rispetto a quanto previsto nella sopraccitata
pubblicazione
Art. 4 – Opere a misura o in economia
Oltre alla manutenzione ordinaria il/i soggetto/i aggiudicatario/i è/sono tenuto/i a prestare tutte
quelle forniture ed opere, che si renderanno necessarie, a giudizio dell’Azienda Sanitaria, per
garantire la migliore efficienza funzionale degli impianti di cui trattasi e dei servizi ospedalieri,
nonché la sicurezza d'uso dei medesimi a salvaguardia della incolumità di persone e cose, in base
alla normativa attualmente in vigore.
Di norma l’esecuzione dei lavori è ordinata a misura, e solo eccezionalmente in economia. Le
eventuali opere necessarie in economia devono essere preventivamente autorizzate dal/i direttore/i
dei lavori di volta in volta tramite ordine di servizio.
L'importo delle opere in economia non potrà essere superiore al 20% (venti) del valore totale
dell'ordine stesso (calcolato sull’importo dei lavori eseguiti, prima di applicare il ribasso d'asta).
Art. 5 – Acquisti sul libero mercato
Qualora il/i soggetto/i aggiudicatario/i non dia/no corso, senza giustificato motivo, alle forniture di
opere ordinate, l’Azienda Sanitaria si riserva la facoltà di commetterle ad altra/e ditta/e,
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addebitando la eventuale differenza in più rispetto all'onere contrattuale, al/i soggetto/i
aggiudicatario/i.
Art. 6 - Campionatura
Il/I soggetto/i aggiudicatario/i a seguito di eventuale richiesta da parte della D.L., prima dell'inizio
dei lavori, deve/ono presentare la tipologia dei materiali che intende/ono utilizzare nella esecuzione
dell'opera.
Ogni campione deve essere numerato e deve portare un cartellino col nome della Ditta costruttrice e
del/i soggetto/i aggiudicatario/i, inoltre, dovrà essere elencato in apposita distinta.
Resta esplicitamente inteso che la presentazione dei campioni non esonera il/i soggetto/i
aggiudicatario/i prescelto/i dall'obbligo di sostituire, ad ogni richiesta, quei materiali che, pur
essendo conformi ai campioni, non risultino corrispondenti alle prescrizioni del Capitolato, o che
comunque non siano di gradimento della/e D.L..
Art. 7 – Corrispondenza dei materiali e delle forniture
I materiali e le forniture dovranno corrispondere alle prescrizioni di legge, a quelle del presente
capitolato e relativi allegati nonché delle singole descrizioni riportate nell'elenco prezzi di
riferimento. I materiali ed i componenti saranno realizzati secondo le norme tecniche di sicurezza dell'Ente Italiano di Unificazione (UNI 9795) e del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI), nonché nel rispetto di quanto prescritto dalla legislazione tecnica vigente in materia.
La/e D.L. ha/nno la facoltà di rifiutare in qualunque tempo i materiali e le forniture che non abbiano
i requisiti prescritti, che abbiano subito deperimenti dopo l'introduzione nel cantiere, o che per
qualsiasi causa non risultassero conformi alle condizioni contrattuali ed alle norme vigenti.
Il/I soggetto/i aggiudicatario/i dovrà/nno provvedere a rimuovere dal cantiere le forniture ed i
materiali rifiutati e sostituirli a sue/loro spese con altri idonei, detta operazione deve essere eseguita
con celerità ed immediatezza già a partire dal giorno successivo all'ordine del/i Direttore/i dei
Lavori; ove il/i soggetto/i aggiudicatario/i non effettuasse/ro la rimozione nel termine prescritto
dal/i Direttore/i dei Lavori, l'Azienda Sanitaria potrà provvedere direttamente ed a spese del/i
soggetto/i aggiudicatario/i, a carico del/i quale/i resterà anche qualsiasi danno derivante dalla
rimozione così eseguita.
Qualora venisse accertata la non corrispondenza alle prescrizioni contrattuali dei materiali e delle
forniture accettate e già poste in opera, si procederà come disposto dall'art. 23 del Capitolato
Generale di Appalto.
Art. 8 - Smantellamenti
A proposito degli smantellamenti si ricorda che le opere dovranno essere realizzate senza
sospendere la normale attività degli ambienti circostanti; l' /gli installatore/i dovrà/nno pertanto:
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- adottare tutti gli accorgimenti necessari ad assicurare il normale funzionamento delle parti di
edificio escluse dagli interventi, operando quando necessario in orario serale o notturno e/o
festivo senza maggiori oneri
- allestire gli allacciamenti provvisori, costruire ripari, barriere e/o isolamenti, con fornitura di
linee, quadretti e apparecchiature provvisorie;
- limitare al massimo il disturbo alla attività del personale che continuerà ad operare nelle parti di
edificio escluse dagli interventi;
- limitare al massimo il disturbo di altre Imprese che eventualmente operassero
contemporaneamente nel cantiere;
- concordare con la/e Direzione/i lavori il programma degli interventi che potranno svolgersi nelle
ore del tardo pomeriggio, di sabato e se necessario eccezionalmente anche in giorno festivo.
Nelle zone di intervento si dovrà procedere allo smantellamento degli impianti esistenti, avendo
cura di mantenere in esercizio eventuali linee in transito dirette ad altre zone.
Lo smantellamento dovrà essere eseguito operando per zone e per settori, secondo un programma
che sarà concordato con l'Ente appaltante in modo da garantire la funzionalità delle zone adiacenti a
quelle smantellate, ove occorrerà mantenere attivo il normale servizio.
Si precisa che gli interventi dovranno essere effettuati tenendo conto del decoro del cantiere con una
pulizia giornaliera.
Art. 9 – Documenti finali
Planimetrie con la chiara rappresentazione di tutti gli impianti e tutte le canalizzazioni realizzati, su
formato normalizzato UNI e utilizzando la simbologia delle norme CEI Comitato 3
Cataloghi tecnici illustrativi e manuali di uso e manutenzione di tutti i materiali usati e di tutti gli
impianti realizzati
Tutti gli adempimenti relativi alle prescrizioni della legge 46/90 anche su supporto informatico.
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PRESCRIZIONI TECNICHE IMPIANTI ELETTRICI
LUCE E F.M. NEI LOCALI DI TIPO ORDINARIO
CAPO 14 - PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI
Art. 10 – Requisiti di rispondenza a norme, leggi e regolamenti
Gli impianti devono essere realizzati a regola d'arte, giusta prescrizione della legge 186 del
1° marzo 1968.
Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro componenti, devono corrispondere alle
norme di legge e di regolamento vigenti alla data di presentazione dell’offerta ed in particolare
essere conformi:
- alle prescrizioni di Autorità Locali, comprese quelle dei VV.FF.;
- alle prescrizioni e indicazioni dell'Azienda Distributrice dell'energia elettrica;
- alle prescrizioni e indicazioni del D.M. n. 314 del 23.05.1992;
- alle Norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano).
Art. 11 – Prescrizioni riguardanti i circuiti
Cavi e conduttori:
a) isolamento dei cavi
SISTEMA DI PRIMA CATEGORIA: i cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono del
essere adatti a tensione nominale verso terra e tensione nominale (Uo/U) non inferiori a
450/750V, simbolo di designazione 07. Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando
devono essere adatti a tensioni nominali non inferiori a 300/500V, simbolo di designazione 05.
Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canale con cavi previsti con tensioni
nominali superiori, devono essere adatti alla tensione nominale maggiore;
b) colori distintivi dei cavi
i conduttori impiegati nella esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle
colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL 00722-74 e 00712. In
particolare i conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti rispettivamente ed
esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. Per quanto riguarda i
conduttori di fase, devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai colori:
nero, grigio (cenere) e marrone;
c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse
le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e dalla lunghezza dei
circuiti (affinché la caduta di tensione non superi il valore del 4% della tensione a vuoto) devono
essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono essere superati i valori delle portate di
corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL ultima
pubblicazione.
Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni minime ammesse
sono:
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1 mmq per circuiti di segnalazione e telecomando;
1,5 mmq per illuminazione di base, per altri apparecchi di illuminazione con potenza
unitaria inferiore o uguale a 2,2 KW;
2,5 mmq per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza superiore a
2,2 KW e inferiore o uguale a 3,6 KW;
4 mmq per montanti singoli e linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con potenza
nominale superiore a 3,6 KW;
d) sezione minima dei conduttori neutri
la sezione dei conduttori neutri non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di
fase. Per conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mmq., la sezione dei
conduttori neutri può essere ridotta alla meta' di quella dei conduttori di fase, col minimo tuttavia
di 16 mmq. (per conduttori in rame).
e) sezione dei conduttori di terra e protezione
la sezione dei conduttori di terra e di protezione, cioè dei conduttori che collegano all'impianto di
terra le parti da proteggere contro i contatti indiretti, non deve essere inferiore a quella indicata
nella tabella delle norme CEI 64-8.
f) sezione minime del conduttore di terra.
Sezione del conduttore di fase
che alimenta la macchina o
l’apparecchio
mm²
Cond. Protez. Facente parte
dello stesso cavo o infilato
nello stesso tubo del conduttore
di fase
mm²
Cond. Protez. Non facente
parte dello stesso cavo e non
infilato nello stesso tubo del
conduttore di fase
mm²
Minore o uguale a 16 sezione del conduttore di fase 2,5 se protetto
meccanicamente, 4 se non
protetto meccanicamente
Maggiore di 16 e minore o
uguale a 35
16 16
maggiore di 35 metà della sezione del
conduttore di fase; nei cavi
multipol,, la sezione specificata
dalle rispettive norme
metà della sezione del
conduttore di fase; nei cavi
multipol., la sezione specificata
dalle rispettive norme
la sezione del conduttore di terra deve essere non inferiore a quella del conduttore di protezione
suddetta con i minimi di seguito indicati:
Sezione minima (mmq.)
- Protetto contro la corrosione ma non meccanicamente . . . . . . . . 25 (Cu) 35 (Fe)
In alternativa ai criteri sopra indicati e' ammesso il calcolo della sezione minima del conduttore di
protezione mediante il metodo analitico indicato nelle norme CEI 64-8 ultima edizione.
Art. 12 - Tubi protettivi, percorso tubazioni, cassette di derivazione
I conduttori, a meno che non si tratti di installazioni volanti, devono essere sempre protetti e
salvaguardati meccanicamente.
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Dette protezioni possono essere: tubazioni, canalette porta cavi, passerelle, condotti o cunicoli
ricavati nella struttura edile ecc. Negli impianti industriali, il tipo di installazione deve essere
concordato di volta in volta con l'Amministrazione appaltante. Negli impianti a progetto si devono
rispettare le seguenti prescrizioni:
SISTEMI DI PRIMA CATEGORIA:
- i cavi passeranno parte in cunicoli accessibili mediante apertura del coperchio superiore in
calcestruzzo e parte in passerella metallica aerea.
I tubi protettivi dei conduttori elettrici collocati in cunicoli, che ospitano altre canalizzazioni devono
essere disposti in modo da non essere soggetti ad influenze dannose in relazione a
sovrariscaldamenti, sgocciolamenti, formazione di condensa, ecc. E' inoltre vietato collocare nelle
stesse canalizzazioni colonne telefoniche o radiotelevisive.
Art. 13 – Protezione contro i contatti indiretti
Devono essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche accessibili dell'impianto
elettrico e degli apparecchi utilizzatori, normalmente non in tensione ma che, per cedimento
dell'isolamento principale o per altre cause accidentali, potrebbero trovarsi sotto tensione (masse).
Per la protezione contro i contatti indiretti ogni impianto elettrico utilizzatore, o raggruppamento di
impianti contenuti in uno stesso edificio e nelle sue dipendenze (quali portinerie distaccate e simili)
deve avere un proprio impianto di terra ed essere collegato all'impianto di terra generale.
A tale impianto di terra devono essere collegati tutti i sistemi di tubazioni metalliche accessibili
destinati ad adduzione, distribuzione e scarico delle acque, nonché tutte le masse metalliche
accessibili di notevole estensione esistenti nell'area dell'impianto elettrico utilizzatore stesso.
Art. 14 – Impianto di messa a terra e sistemi di protezione contro i contatti
indiretti
ELEMENTI DI UN IMPIANTO DI TERRA
Per ogni edificio contenente impianti elettrici deve essere opportunamente previsto, in sede di
costruzione, un proprio impianto di messa a terra (impianto di terra locale) che deve soddisfare le
prescrizioni delle vigenti norme CEI 64-8. Tale impianto deve essere realizzato in modo da poter
effettuare le verifiche periodiche di efficienza e comprende:
a) il dispersore (o i dispersori) di terra, costituito da uno o più elementi metallici posti in intimo
contatto con il terreno e che realizza il collegamento elettrico con la terra;
b) il conduttore di terra, non in intimo contatto con il terreno destinato a collegare i dispersori fra
di loro e al collettore (o nodo) principale di terra. I conduttori parzialmente interrati e non isolati
dal terreno, debbono essere considerati, a tutti gli effetti, dispersori per la parte interrata e
conduttori di terra per la parte non interrata (o comunque isolata dal terreno);
c) il conduttore di protezione parte dal collettore di terra, arriva in ogni impianto e deve essere
collegato a tutte le prese a spina (destinate ad alimentare utilizzatori per i quali e' prevista la
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protezione contro i contatti indiretti mediante messa a terra); o direttamente alle masse di tutti
gli apparecchi da proteggere, compresi gli apparecchi di illuminazione con parti metalliche
comunque accessibili.
E' vietato l'impiego di conduttori di protezione non protetti meccanicamente con sezione
inferiore a 4 mmq. Nei sistemi TT (cioè nei sistemi in cui le masse sono collegate ad un
impianto di terra elettricamente indipendente da quello del collegamento a terra del sistema
elettrico) il conduttore di neutro non può essere utilizzato come conduttore di protezione;
d) il collettore (o nodo) principale di terra nel quale confluiscono i conduttori di terra, di
protezione, di equipotenzialità (ed eventualmente di neutro, in caso di sistemi TN, in cui il
conduttore di neutro ha anche la funzione di conduttore di protezione);
e) il conduttore equipotenziale, avente lo scopo di assicurare l'equipotenzialità fra le masse e/o le
masse estranee (parti conduttrici, non facenti parte dell'impianto elettrico, suscettibili di
introdurre il potenziale di terra).
Art. 15 – Prescrizioni particolari per locali da bagno
DIVISIONE IN ZONE APPARECCHI AMMESSI
I locali da bagno vengono suddivisi in 4 zone per ognuna delle quali valgono regole particolari:
a) zona O - E' il volume della vasca o del piatto doccia: non sono ammessi apparecchi elettrici,
come scalda acqua ad immersione, illuminazioni sommerse o simili;
b) zona i - E' il volume al di sopra della vasca da bagno o del piatto doccia fino all'altezza di 2,25
m dal pavimento: sono ammessi o scaldabagno (del tipo fisso, con la massa collegata al
conduttore di protezione) o altri apparecchi utilizzatori fissi, purché alimentati a tensione non
superiore a 25 V, cioè con la tensione ulteriormente ridotta rispetto al limite normale della
bassissima tensione di sicurezza, che corrisponde a 50 V;
c) zona 2 - E' il volume che circonda la vasca da bagno o il piatto doccia, largo 60 cm e fino
all'altezza di 2,25 m dal pavimento: sono ammessi, oltre allo scaldabagno e agli altri apparecchi
alimentati a non più di 25 V, anche gli apparecchi illuminanti dotati di doppio isolamento
(Classe Il). Gli apparecchi installati nelle zone 1 e 2 devono essere protetti contro gli spruzzi
d'acqua (grado protezione IP x 4). Sia nella zona 1 che nella zona 2 non devono esserci
materiali di installazione come interruttori, prese a spina, scatole di derivazione; possono
essere installati pulsanti a tirante con cordone isolante e frutto incassato ad altezza superiore a
2,25 n dal pavimento. Le condutture devono essere limitate a quelle necessarie per
l'alimentazione degli apparecchi installati in queste zone e devono essere incassate con tubo pro-
tettivo non metallico; gli eventuali tratti in vista necessari per il collegamento con gli apparecchi
utilizzatori (per esempio con lo scaldabagno) devono essere protetti con tubo di plastica o
realizzati con cavo munito di guaina isolante;
d) zona 3 - E' il volume al di fuori della zona 2, della larghezza di 2,40 m (e quindi 3 m oltre la va-
sca o la doccia): sono ammessi componenti dell'impianto elettrico protetti contro la caduta
verticale di gocce di acqua (grado di protezione IP x 1), come nel caso dell'ordinario materiale
elettrico da incasso IP x 5 quando è previsto l'uso di getti d'acqua per la pulizia del locale;
inoltre l'alimentazione delle prese a spina deve soddisfare una delle seguenti condizioni:
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a) bassissima tensione di sicurezza con limite 50 V (BTS). Le parti attive del circuito BTS devono
comunque essere protette contro contatti diretti;
b) trasformatore di isolamento per ogni singola presa a spina;
c) interruttore differenziale ad alta sensibilità, con corrente differenziale non superiore a 30 mA;
Le regole date per le varie zone in cui sono suddivisi i locali da bagno servono a limitare i pericoli
provenienti dall'impianto elettrico) del bagno stesso, e sono da considerarsi integrative rispetto alle
regole e prescrizioni comuni a tutto l'impianto elettrico (isolamento delle parti attive, collegamento
delle masse al conduttore di protezioni, ecc.).
Art. 16 – Collegamento equipotenziale dei locali da bagno Per evitare tensioni pericolose provenienti dall'esterno del locale da bagno (ad esempio da una tu-
bazione che vada in contatto coli un conduttore non protetto da interruttore differenziale), è
richiesto un conduttore equipotenziale che colleghi fra di loro tutte le masse estranee delle zone 1-2-
3 con il conduttore di protezione; in particolare per le tubazioni metalliche è sufficiente che le stesse
siano collegate con il conduttore di protezione all'ingresso dei locali da bagno.
Le giunzioni devono essere realizzate conformemente a quanto prescritto dalle norme CEI 64-8; in
particolare devono essere protette contro eventuali allentamenti o corrosioni. Devono essere
impiegate fascette che stringono il metallo vivo. Il collegamento non va eseguito su tubazioni di
scarico in PVC o in grès. Il collegamento equipotenziale deve raggiungere il più vicino conduttore
di protezione, ad esempio nella scatola dove è installata la presa a spina protetta dell'interruttore
differenziale ad alta sensibilità.
E' vietata l'inserzione di interruttori o di fusibili sui conduttori di protezione.
Per i conduttori si devono rispettare le seguenti sezioni minime:
- 2,5 mm2 (rame) per collegamenti protetti meccanicamente, cioè posati entro tubi o sotto intonaco;
- 4 mm2 (rame) per collegamenti non protetti meccanicamente e fissati direttamente a parete.
Art. 17 – Alimentazione nei locali da bagno
Può essere effettuata come per il resto dell'appartamento (o dell'edificio, per i bagni in edifici non
residenziali).
Se esistono 2 circuiti distinti per i centri luce e le prese, entrambi questi circuiti si devono estendere
ai locali da bagno.
La protezione delle prese del bagno con interruttore differenziale ad alta sensibilità può essere
affidata all'interruttore differenziale generale (purché questo sia del tipo ad alta sensibilità) o ad un
differenziale locale, che può servire anche per diversi bagni attigui;
Art. 18 – Condutture elettriche nei locali da bagno
Possono essere usati cavi isolati in PVC tipo 1107V (ex UR/3) in tubo di plastica incassato a parete
o nel pavimento.
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Per il collegamento dello scaldabagno, il tubo, di tipo flessibile, deve essere prolungato per coprire
il tratto esterno, oppure deve essere usato un cavetto tripolare con guaina (fase + neutro +
conduttore di protezione) per tutto il tratto dall'interruttore allo scaldabagno, uscendo, senza
morsetti, da una scatoletta passa cordone.
Art. 19 – Altri apparecchi consentiti nei locali da bagno
Per l'uso di apparecchi elettromedicali in locali da bagno ordinari, è necessario attenersi alle
prescrizioni fornite dai costruttori di questi apparecchi che possono essere destinati ad essere usati
solo da personale addestrato.
Negli alberghi un telefono può essere installato anche nel bagno, ma in modo che non possa essere
usato da chi si trova nella vasca o sotto la doccia.
Art. 20 – Protezioni contro i contatti diretti in ambienti pericolosi
Negli ambienti in cui il pericolo di elettrocuzione è maggiore sia per condizioni ambientali
(umidità) sia per particolari utilizzatori elettrici usati (apparecchi portatili, tagliaerba, ecc.) come per
esempio: cantine, garage, portici, giardini, ecc. le prese a spina devono essere alimentate come
prescritto per la zona 3 dei bagni.
Art. 21 – Coordinamento dell’impianto di terra con dispositivi di interruzione
Una volta attuato l'impianto di messa a terra, la protezione contro i contatti indiretti può essere
realizzata con uno dei seguenti sistemi:
a) coordinamento fra impianto di messa a terra e protezione di massima corrente. Questo tipo di
protezione richiede 1'installazione di un impianto di terra coordinato con un interruttore con relè
magnetotermico, in modo che risulti soddisfatta la seguente relazione: Rt 50/Is dove Rt è il
valore in ohm della resistenza dell'impianto di terra nelle condizioni più sfavorevoli e Is è il più
elevato tra i valori in ampere delle correnti di intervento in un tempo 5 secondi dei dispositivi
di massima corrente posti a protezione delle singole derivazioni;
b) coordinamento) fra impianto di messa a terra e interruttori differenziali. Questo tipo di protezio-
ne richiede l'installazione di un impianto di terra coordinato con un interruttore con relè
differenziale che assicuri l'apertura dei circuiti da proteggere non appena eventuali correnti di
guasto creino situazioni di pericolo. Affinché detto coordinamento sia efficiente deve essere
osservata la seguente relazione:
Rt 50/Id dove Rt è il valore in ohm della resistenza dell'impianto di terra nelle condizioni più
sfavorevoli e Id il più elevato fra i valori in ampere delle correnti differenziali nominali di
intervento delle protezioni differenziali poste a protezione dei singoli impianti utilizzatori.
Negli impianti di tipo TT, alimentati direttamente in bassa tensione dalla Società Distributrice,
la soluzione più affidabile ed in certi casi l'unica che si possa attuare, è quella con gli interruttori
differenziali che consentono la presenza di un certo margine di sicurezza a copertura degli
inevitabili aumenti del valore di Rt durante la vita dell'impianto.
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Art. 22 – Protezione mediante doppio isolamento
In alternativa al coordinamento fra impianto di messa a terra e dispositivi di protezione attiva, la
protezione contro i contatti indiretti può essere realizzata adottando:
- macchine e apparecchi con isolamento doppio o rinforzato per costruzione od installazione:
apparecchi di Classe Il.
In uno stesso impianto la protezione con apparecchi di Classe Il può coesistere con la protezione
mediante messa a terra; tuttavia è vietato collegare intenzionalmente a terra le parti metalliche
accessibili delle macchine, degli apparecchi e delle altre parti dell'impianto di Classe Il.
Art. 23 – Protezione delle condutture elettriche
Le condutture elettriche sono state calcolate per ciascuna protezione secondo le relazioni di calcolo
alle parti n. 3.
SISTEMI DI PRIMA CATEGORIA:
I conduttori che costituiscono gli impianti devono essere protetti contro le sovracorrenti causate da
sovraccarichi o da corto circuiti.
La protezione contro i sovraccarichi deve essere effettuata in ottemperanza alle prescrizioni delle
norme CEI 64-8 (fasc. 1000) cap. VI.
In particolare i conduttori devono essere scelti in modo che la loro portata (Iz) sia superiore o
almeno uguale alla corrente di impiego (Ib) (valore di corrente calcolato in funzione della massima
potenza da trasmettere in regime permanente).
Gli interruttori automatici magnetotermici da installare a loro protezione devono avere una corrente
nominale (In) compresa fra la corrente di impiego del conduttore (Ib) e la sua portata nominale (Iz)
ed una corrente di funzionamento (If) minore o uguale a 1,45 volte la portata (Iz).
In tutti i casi devono essere soddisfatte le seguenti relazioni:
Ib < In < Iz If < 1,45 Iz
La seconda delle due disuguaglianze sopra indicate e' automaticamente soddisfatta nel caso di
impiego di interruttori automatici conformi alle norme CEI 23-3 e CEI 17-5.
Gli interruttori automatici magnetotermici devono interrompere le correnti di corto circuito che
possono verificarsi nell'impianto in tempi sufficientemente brevi per garantire che nel conduttore
protetto non si raggiungano temperature pericolose.
Essi devono avere un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di corto circuito presunta
nel punto di installazione.
E' tuttavia ammesso l'impiego di un dispositivo di protezione con potere di interruzione minore a
condizione che a monte vi sia un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione (art.
6/3/02 delle norme CEI 64-8).
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In questo caso le caratteristiche dei 2 dispositivi devono essere coordinate in modo che l'energia
specifica passante I2T lasciata passare dal dispositivo a monte non risulti superiore a quella che può
essere sopportata senza danno dal dispositivo a valle e dalle condutture protette.
In mancanza di specifiche indicazioni sul valore della corrente di cortocircuito, si presume che il
potere di interruzione richiesto nel punto iniziale dell'impianto non sia inferiore a:
25.000 A per tutti gli interruttori
Protezione di circuiti particolari:
a) devono essere protette singolarmente le derivazioni all'esterno;
b) devono essere protette singolarmente le derivazioni installate in ambienti speciali, eccezione
fatta per quelli umidi;
a) devono essere protetti singolarmente i motori di potenza superiore a 0,5 KW.
Art. 24 - IE Tubi - Condotti - Canali
I tubi da prevedere nelle varie condizioni impiantistiche devono essere:
a. Tubo da installare sotto intonaco nelle parti:
1. PVC flessibile leggero (CEI 23-14)
2. PVC flessibile pesante (CEI 23-14)
b. Tubo da installare nel sottopavimento:
1. PVC flessibile pesante (CEI 23-14)
2. PVC rigido pesante (CEI 23-8)
c. Tubo da posare in vista (ambienti ordinari)
1. PVC flessibile pesante (CEI 23-14)
2. PVC rigido pesante (CEI 23-8)
d. Tubo da posare in vista (ambienti speciali):
1. PVC rigido pesante (CEI 23-8)
2. in acciaio zincato (UNI 3824-74)
e. Tubo interrato :
1. PVC rigido pesante (CEI 23-8)
2. PVC flessibile pesante (CEI 23-14)
f. Canale da posare in vista:
1. in materiale isolante ( Norme CEI 23-19)
2. in metallo.
Art. 25 – Cavi – Condutture principali e secondarie
I cavi da introdurre nei tubi protettivi delle dorsali (principali e secondarie) devono essere:
- cavi flessibili NO7VK a norme CEI 20-22.
Il dimensionamento dei cavi deve tenere conto del coordinamento della protezione a monte e della
lunghezza della linea, come riportato sui calcoli elettrici allegati.
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Art. 26 – Scatole di derivazione
Le scatole di derivazione devono avere caratteristiche adeguate alle condizioni di impiego, essere in
materiale isolante, resistenti al calore anormale ed al fuoco secondo Norme CEI 64-8 Var. 2 tab.X.
Riferimenti normativi:
- CEI 70-1
Devono poter essere installate a parete o ad incasso con sistema che consenta planarità e
parallelismi.
Nella versione da parete le scatole devono avere grado di protezione almeno Ip 20 per ambienti
ordinari Ip 44 per ambienti umidi.
I coperchi devono essere rimossi solo con attrezzo; sono esclusi i coperchi con chiusura a pressione.
Tutte le scatole devono contenere i morsetti di giunzione e derivazione e gli eventuali separatori fra
circuiti appartenenti a sistemi diversi.
Le opere edili relative alla esecuzione di scasso delle murature per l'installazione delle scatole di
derivazione ed il successivo ripristino dei muri sono comprese nei prezzi unitari delle scatole e nella
relativa mano d'opera per la posa.
Art. 27 – Prese CEE 17
Nei locali speciali o nei locali ove richiesto che l’impianto elettrico sia di tipo AD-FT le prese di
sicurezza devono avere le seguenti caratteristiche:
Prese interbloccate con dispositivo di protezione
riferimenti normativi:
- CEE17
- CEI 23-12
- CEI 70-1
corrente nominale e numero poli:
- 16:63
- 2P + T
- 3P + T
- 3P + T + N
involucro in materiale isolante resistente al cAlore anormale ed al fuoco secondo Norme
CEI 23-12
grado di protezione almeno IP44, garantito sia a spina inserita che disinserita
possibilità di installare le prese direttamente a parete oppure su apposite basi modulari
componibili isolate
interruttore di manovra con interblocco atto a rendere impossibile l’inserimento della spina sotto
tensione e l’accesso alle parti in tensione a circuito chiuso
dispositivo di protezione contro le sovracorrenti nelle diverse soluzioni:
- con interruttori automatici
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- con fusibili
- con salvamotori
possibilità di installare interruttori differenziali
Prese
riferimenti normativi:
- CEI 17
- CEI 23-12
- CEI 70-1
corrente nominale e numero poli:
- 16:125A
- 2P + T
- 3P + T
- 3P + T + N
involucro in materiale isolante resistente al calore anormale ad al fuoco secondo Norme CEI
23-12
grado di protezione almeno IP 44, garantito sia a spina inserita che disinserita
possibilità di installazione delle prese nelle versioni:
- incasso
- sporgenti o cassetta
morsetti imperdibili.
Prese CEE 17 per tensioni < 50V
rispondenza normativa
- CEE 17
- CEI 23-12
- CEI 70-1
corrente nominale e numero poli:
- 16 e 32A
- 2P
involucro in materiale isolante resistente al calore anormale ed al fuoco, secondo Norme CEI
23-12
grado di protezione almeno IP 44, garantito sia a spina inserita che disinserita
possibilità di installazione delle prese nelle versioni:
- incasso
- sporgenti
morsetti imperdibili.
Art. 28 – Impianti elettrici di illuminazione
a) ASSEGNAZIONE DEI VALORI DI ILLUMINAZIONE DOVE VENGONO CAMBIATE
LE ARMATURE
Per i valori di illuminamento dei locali si deve fare riferimento alla norma UNI 10800. Sara'
cura della/e Direzione/i Lavori, in fase esecutiva, precisare eventuali variazioni
In generale il valore medio di illuminazione misurato su di un piano orizzontale posto a m 0,8
dal pavimento, in condizioni di alimentazione normale ha un valore pari a: