D.A.S.O. E Agrigento, 10 dicembre 2015
D.A.S.O.E
Agrigento, 10 dicembre 2015
Il programma dei controlli sulla distribuzione e l’impiego dei medicinali veterinari per la
Regione siciliana e le indicazioni per l’uso corretto in
medicina veterinaria
Antonino [email protected] D.A.S.O.E
D.A.S.O.E
Piano Nazionale Integrato 2015 - 2018
1. Alimenti Acque Potabili e Minerali Importazioni e Scambi Qualità Merceologica Sicurezza e Nutrizione
2. Mangimi Igiene e Sicurezza Importazioni Qualità merceologica
3. Sanità Animale Anagrafe Farmaco Veterinario Importazioni e Scambi Malattie Infettive Riproduzione
4. Benessere Animale
5. Sanità delle Piante Controlli sul Territorio Esportazioni Importazioni Prodotti Fitosanitari
6. Attività Trasversali Allerta Ambiente Sottoprodotti Zoonosi
Sicurezza e igiene alimentare
Sanità e benessere animale
Tutela ambientale
Controllo dell’antibioticoresistenza
GESTIONE DEL FARMACO VETERINARIOObiettivi comunitari sul controllo dei medicinali veterinari
GESTIONE DEL FARMACO VETERINARIO
Codice comunitario dei medicinali veterinaridirettiva 2004/28/CE
Decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193
attuazione della direttiva 2004/28/CE
Linee guida per la predisposizione, effettuazione e
gestione dei controlli sulla distribuzione e l’impiego dei
medicinali veterinari
Piano regionale di farmacosorveglianza
D.D.G. n. 01606 del 6 agosto 2012
Piano regionale di farmacosorveglianza
D.D.G. n. 1841 del 25 settembre 2017
È questa la chiave scelta dalla Sita, la Società italiana terapia antinfettiva, per raccontare l’incombente pericolo dei “superbatteri” in grado di resistere a tutti o quasi gli antibiotici disponibili. Entro il 2050, le infezioni resistenti agli antibiotici potrebbero essere la prima causa di morte al mondo, con un tributo annuo di oltre 10 milioni di vite, più di quelle che falcia oggi il cancro.Poche settimane fa, durante l’Assemblea generale delle Nazioni unite, quasi 200 capi di Stato hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta sulle linee guida mondiali per la lotta alla resistenza antimicrobica.
Un’emergenza globale
I superbatteri, mostri creati da noi
In precedenza solo Hiv/Aids ed Ebola erano arrivati all'Assemblea generale dell'Onu come “emergenze di salute pubblica”.
Resistenza agli
antibiotici:
allarme della
Banca Mondiale
sui costi. Danni
economici
maggiori della
crisi finanziaria
iniziata nel 2008
l’aumento della resistenza agli antibiotici potrebbe comportare
perdite significative per tutti gli agricoltori a livello mondiale,
con una diminuzione della produzione animale compresa tra
il 2,6 e il 7,5 per cento. Nei paesi a basso reddito, questa
diminuzione potrebbe raggiungere l’11%.
l’aumento della resistenza agli antibiotici non è un problema
solo degli ospedali ma anche degli allevamenti e del cibo
che mangiamo: “L’agricoltura deve assumersi la sua parte di
responsabilità, sia usando gli antimicrobici in modo più
responsabile, sia riducendo la necessità del loro utilizzo,
attraverso buone pratiche di igiene negli allevamenti”.
un aumento di 1.200 miliardi di dollari dei costi dell’assistenza sanitaria e 28 milioni di persone in condizioni di povertà assoluta. La maggior parte degli effetti si avrebbe nei paesi a basso e medio reddito, dove le malattie avrebbero la maggior incidenza e i maggiori effetti sulla produzione economica.
SE NON AFFRONTATO ADEGUATAMENTE IL PROBLEMA DELLA ANTI MICROBICO RESISTENZA POTREBBE AVERE EFFETTI DEVASTANTI
Numero di decessi
1 minuto 20
1 ora 1.200
1 giorno 28.800
1 mese 864.000
1 anno 10.368.000
Antibiotici e carni: la classe medica non faccia disinformazione
Giovedì, 11 Maggio 2017 18:00
Dopo le dichiarazioni di un Medico dell'Ospedale Gemelli a Rainews24, ANMVI scrive al Ministro e alla FNOMCEO.
Il professor Gabriele Sganga (Chirurugia e Trapianti, Gemelli di Roma) intervistato per Rainews24 sull'uso improprio di antibiotici da
Gerardo D'Amico, ha dichiarato che "per avere animali di sana e robusta costituzione, utilizzano una quantità non indifferente di
antibiotici che poi noi ingeriamo". Gli ha fatto eco l'intervistatore aggiungendo "...e assumiamo antibiotici senza rendercene conto".
Le dichiarazioni sono andate in onda ieri durante la trasmissione "Basta la salute", che aveva in scaletta il tema delle infezioni ospedaliere.
Il giornalista D'Amico sollecitava il Chirurgo Sganga su comportamenti controproducenti come la diffusa propensione dei pazienti a non
rispettare la prescrizione medica e ad interrompere il trattamento anzitempo. Eludendo questo problema, nella sua risposta il prof Sganga ha
citato "la catena alimentare, gli alimenti e le carni".
L'ANMVI ha scritto alla testata RAI, al Gemelli, al Ministero della Salute e alla Fnomceo, invitando ciascun destinatario- secondo
competenza- ad una correzione di rotta nell'informazione ai cittadini e all'adozione di provvedimenti autenticamente ispirati al principio
'one health'.
La reciprocità di collaborazione fra la medicina dell'uomo e la medicina veterinaria nel contrasto alle resistenze antimicrobiche "non
contempla la disinformazione della classe medica sui trattamenti in medicina veterinaria, nè la tentazione di dirottare le responsabilità su
settori che non rientrano nelle loro competenze e conoscenze".
http://www.anmvioggi.it/notizie-della-settimana/297-attualita/65072-antibiotici-e-carni-la-classe-medica-non-faccia-disinformazione.html
Un italiano su due non sa cosa sia l'antibiotico-resistenza e solo il 32% la ritiene unproblema 'molto' preoccupante. Eppure quasi 9 su 10 ritiene un'emergenza di sanitàpubblica le infezioni ospedaliere, causate spesso proprio da batteri resistenti agli antibiotici.A far emergere una scarsa conoscenza su temi legati a salute e sanità è un'indagine svoltada Istituto Piepoli e presentata oggi nel corso di Inventing for Life - Health Summit, unevento organizzato da MSD Italia all'Auditorium di Confindustria che ha riunito clinici,rappresentanti di Istituzioni, Società Scientifiche e associazioni per discutere di innovazionein medicina e delle priorità della sanità. Non è questa l'unica contraddizione che emergedall'indagine.
"In Italia ci sono ogni anno 7.000 decessi evitabili e direttamente collegati a infezioni contratte in ospedale, con costi aggiuntivi pari a un miliardo di euro". A dirlo è il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) Walter Ricciardi. "Questi costi umani, sanitari ed economici derivano da una mancata prevenzione delle infezioni ospedaliere - ha aggiunto - e sono dovuti a comportamenti sbagliati, organizzazioni carenti, mancanza di cultura da parte degli operatori". Per prevenirli molto si può fare. Un frequente e corretto lavaggio delle mani da parte degli operatori sanitari, ha sottolineato, "è una singola procedura che riesce a prevenire da sola il 40% delle infezioni ospedaliere, ma non basta: è importante anche la prevenzione attraverso la sterilizzazione".
41 antibiotici autorizzati per l’impiego negli animali:
31 impiegati anche in campo umano
10 non utilizzati correntemente in campo umano
(Fonte FDA)
R&DResearch and Development (R&D) of new and effective antibiotic treatments
Global PPLGlobal priority pathogens list (global PPL) of antibiotic-resistant bacteria
Una delle ultime strategie della lotta contro l’antibiotico resistenza consiste infatti nella classificazione degli antibiotici in tre categorie, a seconda dell’uso indicato: al bisogno, raramente, mai o quasi mai. I primi possono essere impiegati per le infezioni comuni e ricevono dall’Oms l’indicazione “access”. I secondi, che ricadono nella categoria “watch”, vanno assunti con maggiore attenzione, mai come prima o seconda opzione terapeutica. Dell’ultimo gruppo fanno parte quelle medicine da assumere solamente quando tutte le altre terapie antibiotiche hanno fallito, quelle da mettere in un armadietto sigillato e inaccessibile.«Queste medicine dovrebbero essere protette e considerate come obiettivi chiave nei programmi di gestione degli antibiotici per preservarne l’efficacia», spiega Marie-Paule Kieny, assistente direttore generale per i sistemi sanitari e l'innovazione dell’Oms.L’intento della nuova lista dei medicinali essenziali che contiene per la prima volta la divisione degli antibiotici nelle tre categorie è quello di aiutare i sistemi sanitari e i medici a mantenere intatta l’efficacia delle medicine sempre più minacciatedal fenomeno della resistenza.Un esempio per tutti: la ciprofloxacina non dovrebbe essere prescritta per le infezioni del tratto urinario o delle vie respiratorie superiori, come invece accade spesso.«Abbiamo visto che là dove gli antibiotici vengono preservati - dice Kieny - attraverso programmi di gestione negli ospedali, il fenomeno della resistenza si riduce».Un altro farmaco da tenere come ultima risorsa è la colistina, un vecchio antibiotico che può funzionare come arma estrema nei confronti alcuni batteri multiresistenti, come Pseudomonas aeruginosa, Klebsiella pneumoniae e Acinetobacter. Gli esperti sono infatti preoccupati per la recente diffusione del gene mcr-1 che rende i batteri resistenti alla colistina.«Non vogliamo che la colistina venga usata tanto di frequente. Anzi non vogliamo che venga usata affatto», dice Suzanne Hill, che all’Oms dirige il settore delle medicine essenziali, consapevole però di dovere trovare un modo per non penalizzare le aziende farmaceutiche che producono i farmaci intoccabili. «Bisognerà trovare altre forme di compensazione - dice Hill -come premi in denaro o l’acquisto di licenze».
Quali sono i risultati del primo piano d’azione (2011-2016)?
Il primo piano d’azione è servito da segnale di impegno politico e
ha indotto i paesi dell’UE ad agire concretamente. Ad esempio,
molti paesi hanno adottato piani d’azione nazionali con attività
connesse a un uso prudente degli antimicrobici, alla sorveglianza
della resistenza antimicrobica e al monitoraggio dell’uso di
antimicrobici.
Per quanto riguarda l’uso sugli animali, nel 2015 la Commissione
ha approvato proposte legislative sui medicinali veterinari e sui
mangimi medicati, strumenti estremamente importanti per
combattere la resistenza antimicrobica. Tali proposte sono
attualmente in discussione in sede di Parlamento europeo e di
Consiglio: l’obiettivo è l’adozione di regolamenti UE vincolanti
nel 2018.
Il Piano prevede più di 75 azioni articolate in tre pilastri principali
Pilastro 1: fare dell’UE una regione in cui si applicano le migliori pratiche;
Pilastro 2: promuovere la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione;
Pilastro 3: definire il programma mondiale.
Per contrastare la resistenza agli antibiotici bisogna trovare metodi più efficaci di quelli attuali ed evitare che questi farmaci, somministrati agli animali negli allevamenti, finiscano nelle acque e nel terreno. Per farlo, bisogna avere un approccio definito ‘One Health’ (una salute) dai ricercatori dell’Università di Buffalo, che hanno lanciato un appello affinché si ripensi tutto il sistema di smaltimento non solo delle filiere dell’allevamento, ma anche in quelle delle aziendefarmaceutiche, degli ospedali e delle acque reflue delle città.L’invito nasce dai risultati di due diverse rilevazioni fatte dagli autori in due fattorie dello stato di New York, che adottano i due approcci considerati più moderni per trattare i letami. Nella prima, i cui risultati sono stati pubblicati su Environmental Pollution, è stata usata la digestione anaerobica avanzata, il cui scopo è produrre biogas dalla parte meno solida dei liquami. Il risultato è che gli antibiotici – in questo caso le tetracicline – migrano molto velocemente, prima dellaseparazione delle due componenti, verso la parte di letame più solida, che in genere non viene trattata e viene scaricata così com’è affinché funga da concime, oppure usata come base per le coltivazioni.
Allevare polli senza antibiotici si può. Il caso del Campese Amadori e di realtà come Fileni, Guidi, Coop e ValVerde
che puntano su qualità e benessere
http://www.ilfattoalimentare.it/pollo-senza-antibiotici-campese.html
Allevare un pollo senza antibiotici si può: lo dimostra l’interesse crescente delle aziende del settore, confermato dalla scelta di Amadori, che proprio in questi giorni sta lanciando il pollo Campese senza antibiotici.
Un percorso che passa dalla scelta di razze a lento o medio accrescimento – adatte per l’allevamento all’aperto e resistenti alle patologie che comportano l’uso di antibiotici – allevate in condizioni di benessere con una particolare attenzione all’igiene della lettiera e agli spazi.
La prima azienda in Italia a fare questa scelta è stata qualche anno fa la Società agricola Guidi di Roncofreddo. Oggi anche altre aziende propongono linee senza antibiotici in linea con il disciplinare di etichettatura volontaria del pollame di Unaitalia, autorizzato dal MIPAF. Stiamo parlando di marchi come: Fileni con la linea Rusticanelloe ValVerde con Gran Selezione. Anche sul fronte dei prodotti firmati dalle catene di supermercati ci sono novità. Dallo scorso novembre Coop propone la Linea Fiorfiore (faraona, grangallo e livornese) allevata senza antibiotici fin dalla nascita.
Un gruppo di organizzazioni non governative ha pubblicato la seconda indagine annuale sulle politiche e le pratiche relative all’uso degli antibiotici nella carne servita da 25 grandi catene di fast food e ristoranti negli Usa. Rispetto all’indagine di un anno fa, ci sono miglioramenti in alcune catene, in particolare per la carne di pollo.
Tuttavia 16 di queste non hanno ancora fatto nulla e sono stati fatti pochi progressi per la carne di maiale e di manzo. Ad esempio, McDonald’s ora serve carne di pollo non trattato con antibiotici in tutti i suoi 14.000 ristoranti statunitensi, ma non ha assunto alcun impegno per quanto riguarda la carne di manzo e di maiale.
Buone notizie per gli amanti del pollo fritto. La catena di ristoranti Kfc chiede ai
suoi fornitori di cessare l’impiego di antibiotici nel pollame
Kfc chiede ai sui fornitori di non utilizzare antibiotici nel pollame
Utilizzando i dati del sondaggio WATT PoultryUSA del 2017, il Natural Resources
Defense Council (NRDC) stima che oltre il 42 per cento dell’industria statunitense del
settore avicolo, si sta adoperando per una gestione priva di antibiotici o si è già
convertito a pratiche meno invasive.
http://www.ilfattoalimentare.it/kfc-basta-antibiotici-pollo.html
Qualifica dei fornitori
Veicoli
Infestanti ambientali
Visitatori
Pulizia e disinfezione
Vaccinazioni
Gestione dei gruppi
Attrezzature
Acqua
Igiene del personale
Mangimi
Ambiente e microclima
La recente descrizione di un nuovo meccanismo di resistenza trasferibile alla colistina, mediato dal gene mcr-1 è motivo di notevole preoccupazione dato il ruolo “salvavita” che la colistina ha recentemente acquisito per il trattamento delle infezioni da batteri Gram-negativi ultraresistenti (es. Klebsiella pneumoniae produttrice di carbapenemasi). Ceppi di E. coli portatori di questo determinante di resistenza, sia di origine clinica che animale, sono stati già trovati anche in Italia. La nuova descrizione conferma l'estrema attenzione con la quale occorre monitorare l'evoluzione genetica di quei batteri che possono costituire una grave minaccia per la salute dei pazienti ricoverati.
L’Agenzia europea per la
regolamentazione sui medicinali (EMA)
ha fissato una soglia per l’uso agricolo
della colistina che dovrebbe essere limitata
ad un massimo di 5 mg per chilogrammo
per il bestiame, onde evitare la pericolosa
diffusione della resistenza batterica al
farmaco, verificatasi lo scorso anno.
metafilassimetafilassi: medicazione di massa di
animali volta a curare gli esemplari malati
degli allevamenti prevenendo le infezioni
nei capi sani;
Il termine «metafilassi» si riferisce alla
somministrazione contemporanea del
prodotto ad un gruppo di animali a
contatto, clinicamente sani (ma
presumibilmente infetti), per impedire loro
di sviluppare sintomi clinici e prevenire
l’ulteriore diffusione della malattia.
Forme farmaceutiche:Premiscele, polvere, soluzioni orali
Impiego massivo per via orale in terapie di gruppo
Riduzione in 3-4 anni degli attuali volumi di vendita di polimixine/colistina del 65% fino a livelli target di 5 mg/PCU e livelli desiderabili di 1 mg/PCU
In Italia livelli attuali di 25 mg/PCU
Qualifica dei fornitori
Veicoli
Infestanti ambientali
Visitatori
Pulizia e disinfezione
Vaccinazioni
Gestione dei gruppi
Attrezzature
Acqua
Igiene del personale
Mangimi
Ambiente e microclima
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Agrigento, 10 dicembre 2015
Grazie per l’attenzione
Antonino [email protected] D.A.S.O.E
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