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forum alpinum ’14 Workshop 2.5 Acque di Valle Camonica. Il fiume Oglio nella prima età moderna Darfo Boario Terme, 17 settembre 2014
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Acque di Valle Camonica. Workshop presentato al Forum Alpinum '14

Feb 05, 2023

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Page 1: Acque di Valle Camonica. Workshop presentato al Forum Alpinum '14

forum alpinum ’14

Workshop 2.5Acque di Valle Camonica. Il fiume Oglio nella prima età moderna

Darfo Boario Terme, 17 settembre 2014

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Simone Signaroli

IntroduzioneUna comunità di valle nelle Alpi della prima età moderna e il fiume che la percorre: questi due elementi, indissolubili, offrono l‘occasione per interrogarsi sulla storia del rapporto tra istituzioni civili ed elementi naturali.

Quale autorità esercitava l‘organismo politico? Sulla base di quali diritti? Che ruolo aveva l‘acqua nella difesa dell‘autonomia alpina? Quali interventi erano gestiti a livello collettivo?

Il progetto di ricerca Acque di Valle Camonica vuole porre domande e offrire un primo strumento per studiarne le possibili risposte.

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Il fiume Oglio dalla sorgente al Po: cifra identificativa di un territorio

Da Pontevich al Pont de LegnGhè cento mia per insegn

Giovanni Botero, Relatione della Republica Venetiana (1605).

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La Comunità di Valle Camonica nello Stato da Terra della Repubblica di Venezia, intorno al XVII secolo.Mappa disegnata su foto satellitare NASA <http://visibleearth.nasa.gov>.

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Il fiume Oglio in Valle Camonica, ovvero,Quando un fiume non è confine

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Breno, Museo Camuno, Raccolta Putelli, reg. 11.La Comunità di Valle Camonica interviene a difesa del confine con il Comune di Bagolino nella zona del Gaver (7 luglio 1656).

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Mappa della Rete Natura di Valle Camonica.Parco dell’Adamello <retenatura.parcoadamello.it>.

Breno

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Lovere, 1671

Alla foce del fiume emerge il cadavere di Giacomo Guadagni da Braone, “binadro” di professione, addetto alla fluitazione del legname.

Il fatto è occasione di una contesa giurisdizionale tra Comunità di Valle Camonica, Città di Brescia e Bergamo.

Il fiume non è in questo caso un confine, ma è esso stesso territorio.

Breno, Museo Camuno, Raccolta Putelli, b. 53, fasc. 5.I deputati della Comunità di Valle Camonica esprimono la propria posizione all’avvocato veneziano Rocco Fedeli Corniani (23 febbraio 1671).

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Breno, Museo Camuno, inv. 552.Descrizione del territorio bresciano (1597), particolare della Valcamonica con il corso del fiume Oglio.

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Michele Pellegrini

Il fiume Oglio in Valle Camonica tra medioevo ed età moderna

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Diritto romano

Proprietà e uso pubblico del fiume:

• era vietato ostacolare la navigazione fluviale;• si proibiva tutto quello che in qualsiasi modo ostruisse il corso del fiume;• si affermava la libertà di navigazione sui fiumi;• si chiedeva di rafforzare le sponde dei fiumi senza danneggiare la

navigazione.

Fiume: corso d’acqua perenne.

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Medioevo

Trasferimento di questi diritti a enti privati (laici o ecclesiastici).

774 Carlo Magno dona al monastero di San Martino di Tours la Valle Camonica.

1037 Corrado II concede al vescovo di Brescia tutti i diritti appartenenti al fisco regio sull’Oglio e sul Mella.

XII secolo – Federico Barbarossa nella dieta di Roncaglia riconduce tutti i diritti fiscali alienati.

Sconfitto a Legnano l’imperatore restituisce ai comuni i diritti sulle acque.

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Il vescovo e il fiume

Alcuni diritti sul fiume sembrano rimanere nelle mani del vescovo fino alla piena età moderna.

Probabilmente questo avviene laddove essi si sovrappongono a beni patrimoniali.

Tra XIII e XIV secolo le designazioni fatte dai rappresentanti dei vescovi Guala da Rogno e Berardo Maggi recano traccia di diritti (ad es. manutenzione ponti) che passeranno poi alla Comunità di Valle.

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L’economia del fiume

Nel tratto in cui attraversa la Valle il fiume non è navigabile.

Il legname da costruzione proveniente dalla Valle Camonica scendeva riunito in zattere, dette «bine» manovrate da guidatori esperti in grado di superare numerosi ostacoli.

La pesca e l’uso dell’acqua del fiume per alimentari mulini e fucine costituiscono gli altri due aspetti essenziali dell’economia del fiume tra Medio evo ed età Moderna.

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Gli Statuti (1433 e 1624)

Statuti del 1433 (a stampa nel 1498).

I capitoli 282, 283, 561 e 600 sono dedicati a regolare il governo delle acque.

I primi due sono relativi a strade e ponti mentre gli ultimi alle dure pene previste per chi avesse inquinato le acque destinate all’uso alimentare e alle regole per la realizzazione di acquedotti e canali per l’irrigazione dei campi.

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Gli Statuti (1433 e 1624)

Statuti del 1624.

Il nuovo testo normativo presenta dieci capitoli dedicati alle acque che sviluppano e portano a compimento quelli del XV secolo.

Il capitolo 319 ribadisce come la Comunità si faccia carico della manutenzione dei tre ponti, già ricordati negli Statuti del 1498, di Cedegolo, Cemmo e Breno.

I capitoli 320, 321 e 322 sono dedicati al problema della costruzione di opere che in qualsivoglia modo possano modificare o impedire il corso del fiume (eco del contenzioso del 1574?).

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Conclusioni

Riflettere sul governo del fiume in età moderna rende necessario cercare di comprendere in quale modo esso sia giunto alla Comunità di Valle.

Gli Statuti e i registri delle deliberazioni del Consiglio di Valle mostrano un organico tentativo di controllo del fiume.

Il fiume costituisce un aspetto essenziale nella vita della Valle sia in senso negativo (le frequentissime alluvioni) sia positivo (economia del fiume: pesca, legname, fucine).

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Ivan Faiferri

Scrivere sull'acqua,un repertorio di fonti archivistiche

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Deliberazioni dei consigli di Valle sulla gestione delle acque, per tipologia.Anni 1492-1628.

Pesca Ponti Diritti Alluvioni Altro

1 3 7 2

2 6

3 4

4 4 1 4

5 16 3

6 4 2 2

7 2 1

8 9 1

9 2 6 4

Tot. 7 41 21 11 3

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Pro pontibus de Manerbio et CevegoloItem facta propositione quod pontes de Manerbio et Cevegolo super flumine Olii indigent refectione et reparatione et bonum est providere de personis idoneis que habeant libertatem providendi.Et eligentur Dominum Iohannem Donatum de Federicis de Eseno et ser Iacobinum Giroldi de Roncho Breni qui habeant libertatem providendi et habeant facere capitula pro expensis ipsorum pontium et ponere ad incantum et deliberare facienti meliorem conditionem dum modo sint persone idonee et apte ad ipsam aptationem ipsorum pontium fiendam.

Breno, 1504 - Elezione di due delegati per predisporre l’incanto delle riparazioni dei ponti di Manerbio e Cedegolo.(Raccolta Putelli, Breno, Registri, Reg. 2, f. 51v)

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Il vecchio ponte di Cividate in un scatto precedente il 1883.Pubblicato da R. Putelli, Intorno al castello di Breno, Breno 1915, pp. 96-97.

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Alcune deliberazioni riguardo alla manutenzione dei ponti.

1496 06 23 - Incarico al Capitano di Valle di provvedere alla ricostruzione del ponte sul torrente Palobbia facendo eventualmente contribuire i comuni.(RP Breno, Registri, Reg. 1, f. 131r)

1509 01 26 - Il consiglio rifiuta la richiesta degli uomini del Plebato di Rogno di contribuire alle spese per il rifacimento in pietra del ponte di Montecchio.(RP Breno, Registri, Reg. 2, f. 185v)

1586 09 28 - Il consiglio delibera che il ponte di Manerbio, distrutto da una inondazione, sia ricostruito in pietra.(RP Breno, Registri, Reg. 6, f. 61v)

1612 09 30 - Il Consiglio Generale delega ai Deputati la supervisione dei lavori per la costruzione del ponte sul torrente Dezzo, a patto che la Comunità di Valle non spenda più di 200 scudi nell’opera.(RP Breno, Registri, Reg. 8, f. 82v)

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Breno, 1492. Il consiglio decide di contestare la decisione del Podestà di Brescia di assoggettare la regolamentazione della pesca sul fiume Oglio sopra a Breno al castellano. (RP Breno, Registri, Reg. 1, f. 15r)

Item lectae fuerunt litterae magnifici domini Dominici Trevisano Potestatis Brixie impetratas per magnificum dominum castelanum sub die primo septembris 1492 continentes quod fiat proclama parte domini capitanei quod nemo audeat pischare in flumine Olii a Breno supra sine licentia magnifici domini castelani. Et disputata causa, posita fuit pars an vallis debeat causam istam deffendere vel ne, et abalotata obtenta fuit per omnes voces dicti consilii et propterea data fuit libertas prefatis dominis oratoribus deffendendi ipsam causam Brixie et ubi opus erit.

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Deliberazioni sui diritti di pesca.

1493 08 22 - Il capitano di Valle e d. Hector de Federicis negano il monopolio sulla pesca da parte degli uomini di Artogne, in causa contro quelli di Rogno. (RP Breno, Registri, Reg. 1, f. 53r)

1602 03 12 - I Deputati dispongono che il Capitano di Valle vieti con un proclama la pesca con reti nel Lago di Iseo e lungo il corso del fiume Oglio, difendendo la giurisdizione della Comunità di Valle in materia di pesca.(RP Breno, Registri, Reg. 7, 133r)

1704 03 07 - I deputati deliberano l’arresto di alcuni pescatori di frodo.(RP Breno, Registri, Reg. 14, f. 11r)

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Breno, 1574.

In seguito al tentativo del Comune di Cividate di costruire una presa d'acqua sotto il ponte, per alimentare i mulini del paese, la Comunità di Valle interrompe i lavori temendo un pregiudizio alla navigazione e alla pesca.

Dopo una lunga disputa, gli uomini di Cividate si impegnano a costruire le opere secondo il modello progettato dal perito.

I diritti di utilizzo delle acque.(Raccolta Putelli, Breno, Registri, Reg. 5, f. 59r)

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Breno, 1574. I rappresentanti del Comune di Cividate si impegnano a mantenere navigabile e adatto alla pesca il fiume nella costruzione di una presa d'acqua per alimentare i mulini. (RP Breno, Registri, Reg. 5, f. 59r)

Productum die 27 augusti 1574 per infrascriptos de Civedate coram spectabilis dominis deputatis et additis congregatis in cancellaria.

Comparemo noi Gio. Bartolomeo de Lafranco di Lafranchini di Civedà, per nome della terra et comun nostro, dimandando instantissimamente et per mera gratia a voi spectabili deputati et additi congregati che vostre spettabilità se degnino per urgentissima necessità di essa terra lasciar far la fabrica della traversata d’Oiio apresso il ponte, nel modo sta il modello de legno lasciato per il perito, per nome mastro Antonio de Vidale di Brescia,(a) con il quale si vede manifestamente che la ditta terra de Civedà sarà servita d’aque per li molini et non impedito né il navigar né il passar d’il pesce pel giuditio di detto perito, con oblatione però che quando questo desegno non riusisca o puotesse per tempo alcuno portar impedimento o di navigatione o di piscatione al publico, a giuditio di voi spettabili deputati et additi pubblici, et che a quel tempo se ritrovaranno, sia in quel caso autorità et baglia de ditti voi spettabili deputati et additi, et che sarano come di sopra, senza altra citatione o processo mandar a levar detta traversata, che sarà gionta talmente che il letto d’Oiio se riduca nel modo dove hora se ritrova, ad ogni spesa di detta terra, cioè libero di poter navigar et pescar senza impedimento alcuno, offerendo anche per tutto il giorno di domenega prossima farla rateficar dalla General Vicinia di detta terra nostra.

(a) “per nome … Brescia” inserito al margine sinistro con nota nel testo.

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Alluvioni e manutenzione del territorio.

1567 12 31 - Vengono eletti quattro ispettori per stimare i danni causati ai terreni e alle abitazioni dalle inondazioni del fiume Oglio e dei torrenti.(RP Breno, Registri, Reg. 4, ff. 90v-91r)

Et primo propositum fuit de causa inundationis aquarum causatae hoc anno in fine mensis octobris tum per torrentes tum per flumen Olii in terrenis et domibus cum ingenti ruina et damno irreparabili totius Vallis.Et quod bonum, immo necessarium est, ex parte publici interesse, quod provideatur de eligendo duos a Breno supra et duos a Breno infra de melioribus et magis praticis, qui habeant curam quod communia et particulares personae, habentes predia et bona subiecta his periculis, obnixe et absque aliqua exceptione, habeant contribuere ad expensas reparationum fiendarum pro conservatis viribus, sine tamen expensa huius Valliscamonicae praeterquam in recognitione laborum eorum qui elegentur in presenti consilio, et faciant denique omnia offitia in instruendo et solicitando ut cuncta sedulo et cum iure et in tempore oportuno.

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Alluvioni e manutenzione del territorio.

1574 12 28 - Il Consiglio rifiuta di concedere un’elemosina di denaro pubblico al Comune di Cividate, danneggiato da un’alluvione del fiume Oglio.(RP Breno, Registri, Reg. 5, f. 93r)

1575 02 11 - Invio di due nunzi ad Artogne per supervisionare le riparazioni per i danni causati dalle esondazioni dei torrenti. ("valles seu torrentes")(RP Breno, Registri, Reg. 5, f. 114r)

1624 08 02 - I deputati prima ed il Consiglio poi accettano la supplica degli abitanti di Borno perché la Comunità di Valle contribuisca alla riparazione della Strada della Zappata, distrutta da un’inondazione del fiume Oglio.(RP Breno, Registri, Reg. 9, 32r)

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Breno, 1602. In seguito al ritrovamento di un cadavere nel fiume Oglio, sulla sponda bergamasca, i Deputati deliberano che sia formato il processo presso la Comunità di Valle. (RP Breno, Registri, Reg. 7, f. 143r)

Factaque propositione et relatione qualiter his diebus nuper evolutis reperta fuit in fluminis Olii ripa erga Bergomensem super tamen territorio Pisonearum quaedam mulier mortua, et quod pro conservatione iurisdictionis Magnifici Domini Vicarii est equitanda si non equitavit et processum formandum pro dicta causa.Qua propositione audita, vadit pars quae equitetur processusque formetur, capta cunctis votis.

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Coordinatore del progettoSimone Signaroli – il leggio s.c.s.

Ricercatore incaricatoMichele Pellegrini – il leggio s.c.s. – Società Storica Lombarda

ArchivistaIvan Faiferri – il leggio s.c.s.

Comitato scientificoSimona Negruzzo – Università Cattolica del Sacro Cuore di BresciaSergio Onger – Università degli Studi di BresciaAlessandro Pastore – Università degli Studi di Verona