Abilit Abilit à à visuo visuo - - spaziali spaziali , , visuo visuo - - percettive percettive e e l l ’ ’ apprendimento apprendimento 21 21 marzo marzo 2007 2007 Martina Martina Cambiano Cambiano Terapista neuro Terapista neuro - - psicomotricit psicomotricit à à
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Abilit à visuo -spaziali , visuo - percettive e l ...share.dschola.it/dd4pinerolo/materiali vari formazione/abilità... · • Adatta gli interventi terapeutici alle peculiari ...
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• Adatta gli interventi terapeutici alle peculiari caratteristiche dei
pazienti in età evolutiva con quadri clinici multiformi che si
modificano nel tempo in relazione alle funzioni emergenti.
• Attua interventi terapeutici e riabilitativi nei disturbi percettivo –
motori, neurocognitivi e nei disturbi di simbolizzazione e di
interazione del bambino fin dalla nascita.
• Svolge attività terapeutica per le disabilitàneuropsicomotorie,
psicomotorie e neuropsicologiche in età evolutiva utilizzando
tecniche specifiche per fasce d’età e per singoli stadi di
sviluppo.
…profilo professionale TNPEE
• Attua procedure di valutazione dell’interrelazione tra funzioni affettive, funzioni cognitive e funzioni motorie per ogni singolo disturbo neurologico,neuropsicologico e psicopatologico dell’E.E
• Elabora e realizza il programma terapeutico che utilizza schemi e progetti neuromotoricome atti mentali e come strumenti cognitivi e meta cognitivi; utilizza altresì la dinamica corporea come integrazione delle funzioni mentali e delle relazioni interpersonali.
Il TNPEE si occupa di….
ADHD-Disturbi della
condotta e del
comportamento
Disturbi Pervasivi
dello Sviluppo -
DGS-
Disabilità neuro-
motorie –PCI-
Ritardo mentale
Disturbi specifici dello
sviluppo
Disturbi
neuropsicologici –
DSA/SNVDSA/SNV
Disturbi neuropsicologici: DSA
Valutazione e trattamento degli aspetti della:
-- AbilitAbilitàà visuospazialivisuospaziali
-- AbilitAbilitàà visuopercettive visuopercettive ossia come vede il bambino
Funzioni oculomotorie di base (fissazione, inseguimento,
arrampicamento)
Ab. visuopercettive (ad es: ricerca / riconoscimento di elementi
in immagini più complesse, appaiamento di immagini, …)
-- DisgrafiaDisgrafia
Deficit visuospaziali: cause
Entrambi sono spesso associate ai DSA e
spesso eziologia dei Disturbi Aspecifici
Deficit specifico
visivoSindrome non
verbale
Deficit visuospaziali
Sindrome non verbale
Deficit visuospaziali
I deficit visuospaziali si possono definire come
disordini che determinano un'erronea stima degli
aspetti spaziali fra diversi oggetti che riguardano il
rapporto tra la persona e l'oggetto, le relazioni
stesse fra diversi oggetti e l'orientamento degli
stimoli, associata ad una corrispondente caduta
nelle capacità di memoria e di pensiero spaziale
(Benton, 1985).
Un deficit di tipo visuospaziale può produrre
difficoltà di apprendimento
• Analogia tra QI verbale (abilità linguistiche) e QI di performance (abilità spaziali-meccaniche-pratiche:riguardano la destrezza nel manipolare le immagini, sintesi visuopercettiva e coordinazione visuomotoria)
abilità di un soggetto nella modalità visiva
(Padovani, 1993)
LA MEMORIA DI LAVORO
ESECUTIVO
CENTRALE
CICLO
FONOLOGICOTACCUINO VISUO-
SPAZIALE
DIFFICOLTA’ VISUO-SPAZIALI
Disturbo non verbale= disturbo caratterizzato da
abilità non verbali deficitarie (es. calcolo, orientamento spaziale)
CARATTERISTICHE
DISCREPANZA tra QI verbale e QI di performance
a. Capacità della MLVS deficitaria
b. Erronea stima delle relazioni spaziali tra gli oggetti
in relazione al proprio corpo
c. Disturbo prassico e di coordinazione visuo-motoria
d. Difficoltà nel cogliere gli aspetti paralinguistici
• Blocco di fronte a consegne difficili (MVP limitata)
• Approccio al compito di tipo top-down (set di
risposte – perseveranza)
• Difficoltà nel progettare, costruire e manipolare l’immagine mentale
• Difficoltà di pianificazione e progettazione
• Impaccio di fronte alle novità
• Difficoltà nella memoria di lavoro visuospaziale
Aree di intervento
Per ogni area sono perseguiti obiettivi di tipo processuale processuale o di acquisizione minimaacquisizione minima secondo una metodologia metacognitiva.
1. Abilità visuospaziali
2. Disegno
3. Matematica
4. Prassie
5. Geometria
6. Comprensione del testo
7. Geografia e orientamento
8. Competenza sociale
9. Scienze
10. Computer
Area visuospaziale
DifficoltDifficoltàà nellnell’’elaborazione di input visivi complessielaborazione di input visivi complessi
L’intervento è diretto:
1. Analisi configurazione visuospaziale e memoria(ricordo di posizioni, oggetti, sequenze e figure)
2. Orientamento in una configurazione visiva(strategie di analisi di un input)
3. Costruzione di un’immagine visiva(completamento figure)
4. Organizzazione spaziale di input visivi(categorizzazione spaziale)
Area del Disegno
1.Organizzazione del foglio (org.spaziale di
situazioni-tipo, ideazione di un disegno, utilizzo di
strumenti da disegno)
2.Copia di modelli grafici (“grammatica di base” con
le figure geometriche, riproduzione di figure con strategie
per la copia)
3.Disegno libero (valorizzazione dell’osservazione della
realtà; regole per raffigurare oggetti e personaggi)
Area della Matematica
DifficoltDifficoltàà riscontrabiliriscontrabili:
1.Organizzazione spaziale: allineamento in colonna e lettura direzionale dell’operaz.
2.Dettagli visivi: errata lettura indici matem.
3.Errori procedurali
4.Difficoltà a cambiare il set di risposta
5.Disturbi di grafia
6.Cattivo uso della memoria
7.Errori di giudizio e di ragionamento
..area della Matematica
1. Allineamento dei numeri (utilizzo di ausili
esterni:tabelle o strategie interne:riconoscimento
dell’errore)
2. Lettura direzionale (capacità di ordinamento
seriale, definizione rapporto di grandezza e direzionalità)
3. Attenzione ai dettagli visivi (modalità figurative
di rappresentazione delle 4 operazioni)
4. Miglioramento nella grafia dei numeri (compiti di tipo meccanico, riflessione sull’errore)
Area delle prassie
1.Autoconsapevolezza delle caratteristiche del proprio movimento (questionario di autoanalisi)
2.Uso degli strumenti (squadra, riga, compasso e
forbici)
3.Pianificazione dell’azione (lavoro sul diario, sullo
spazio di lavoro)
4.Ordine nelle proprie cose (chiarezza e
consapevolezza nel compito da eseguire)
5.Ordine nella propria scrittura (rapporto spazio-
Gli interventi dell’ottico-optometrista sono finalizzati al miglioramento delle abilità visuopercettive oculomotorie e si avvalgono di occhiali, lenti a contatto, filtri colorati, ausili ottici e indicazioni posturali che possono ridurre o eliminare determinati segni e sintomi che sono associati a deficit visivi.
L’ assemblaggio fonologico non implica solo abilità fonologiche ma anche precise e rapide abilità di orientamento e focalizzazione visiva; in questo senso le difficoltà di lettura potrebbero essere quindi provocate non soltanto da un deficit linguistico-fonologico ma anche da un disturbo su base visuo-attentiva.
Ciò rafforza l’importanza di sottoporre i bambini a un accurato esame optometrico che prenda in particolare considerazione gli aspetti visivifunzionali connessi alle abilità di lettura.
LL’’otticoottico--optometristaoptometrista
Nella predisposizione della relazione che descrive la situazione visiva del bambino esaminato agli altri professionisti che si
occupano di problemi di lettoscrittura,utilizza la suddivisione:
1.area dell’integrità visiva
2.area dell’efficienza visiva
3.area del processamento dell’informazione visiva e della protesizzazione
…strategie d’intervento nella
Scuola dell’Infanzia
Ci si concentra nelle aree:
a. Prassie
b. Schema corporeo
c. Lateralità
d. Visuopercezione
e. Spazialità
f. Grafomotricità
g. Propedeuticità alla letto-scrittura
Il bambino dai 3 ai 6 anniPRASSIE
Il bambino deve saper riprodurre i modelli presentati
• Copia oggetto�oggetto
• Riproduzione grafica modello grafico astratto
Il bambino dai 3 ai 6 anni
SCHEMA CORPOREO
• Localizzare e denominare parti del corpo
• Imitare gesti e posture, anche asimmetrici (gioco
dello specchio)
• Lateralità occhio-mano-piede:
osservando il bambino si può comprendere con
relativa approssimazione la dominanza dei vari
distretti, anche se non vi è ancora stabilizzazione.
LATERALITA’
E’ la manifestazione della dominanza, dipende
dalla specializzazione cerebrale anche se
talvolta può non coincidere con l’uso effettivo (un destrimane può in realtà avere un’organizzazione cerebrale
da mancino ma essere stato costretto ad utilizzare la destra)
In età prescolare non è ancora stabilizzata
quindi non correggere eccessivamente il
bambino.
LATERALITA’
Attenzione ad un’eventuale imponente
instabilità (ad es. nelle attività di coloritura
cambia continuamente mano a seconda dello
spazio foglio da occupare)
Attenzione alla riproduzione ripetuta di gran
parte dei grafemi in modo speculare (meno
allarmante per i mancini – gioco di forze)
Il bambino dai 3 ai 6 anni
VISUOPERCEZIONE
• Monitoraggio visivo delle sequenze motorie
• Riconoscimento di immagini
• Appaiamento immagini
• Ripetizione di percorsi (3-4 posizioni)
• Ricerca di elementi (dai 4 anni)
Il bambino dai 3 ai 6 anniSPAZIALITA’
Nozioni topologiche riferite agli oggetti e al proprio
corpo. Dai 5 anni rappresentate graficamente.
• Confronto dimensioni/distanze
• Riconoscimento/denominazione forme semplici
sino a 4 anni quadrato-palla-tetto, dai 4 anche rappresentazione
grafica, dai 5 anche
• Dai 4 anni: seriazione 3-4 elementi, posizionarsi come
da consegna, puzzle semplici, ricomposizione di
immagini.
GRAFOMOTRICITA’
Analisi della struttura del disegno
NON
interpretazione
GRAFOMOTRICITA’
Disegno della figura umana (evoluzione approssimativa)
•• 5 anni:5 anni:come sopra più bocca, naso, braccia e gambe attaccate al corpo*,tronco lungo* piede, abito colorato
•• 7 anni, bambina7 anni, bambina: testa con occhi, naso, bocca, capelli*; tronco lungo*, braccia a 2 tratti* attaccate al corpo, gambe a 2 tratti* attaccate al corpo, pantaloni o gonna*, abito colorato, scarpe*
•• 7 anni, bambino7 anni, bambino: testa con occhi, naso, bocca*, tronco lungo, braccia e gambe attaccate al corpo e a 2 tratti*, piedi, abito colorato, colori realistici del volto*, contorni matita*, pantaloni*.
Il bambino dai 3 ai 6 anni
GRAFOMOTRICITA’
•• Impugnatura dello strumento graficoImpugnatura dello strumento grafico (distanza dalla punta, tipo di pinza �tripode, …)
• Il passaggio dello strumento da una mano all’altra deve ridursi drasticamente entro i 5 anni circa
•• Occupazione dello spazioOccupazione dello spazio--fogliofoglio, soprattutto per la scrittura deve avvenire dall’alto/sinistra
• Dai 5 anni: grafemi (correttamente impostati) e trascrizione di icone
PROPEDEUTICITA’ ALLA
LETTOSCRITTURA
• Riconoscere oggetti/forme/dimensioni ad
occhi bendati
• Riconoscere e denominare parti del corpo,
discriminare destra e sinistra
• Imitare e verbalizzare posizioni
• Rappresentare graficamente la figura umana
in modo adeguato per l’età
PROPEDEUTICITA’ ALLA
LETTOSCRITTURA
• Usare adeguatamente il proprio corpo nello
spazio
• Possedere un buon equilibrio
statico/dinamico
• Eseguire sequenze motorie anche inverse
• Eseguire percorsi
PROPEDEUTICITA’ ALLA
LETTOSCRITTURA
• Comprendere le relazioni spaziali, eseguire un
disegno e riprodurre segni rispettando le stesse
• Eseguire consegne verbali con indicazioni
topologiche
• Eseguire percorsi grafici e ripassi di linee
• Rispettare le direzionalità alto/basso,
sinistra/destra
PROPOSTE PER TUTTI• Organizzare attività di giocomotricitgiocomotricitàà a investimento
corporeo globale (percorsi a tappe e staffette, piccoli gruppi, attenzione ai bambini che paiono in difficoltà)
• Fornire facilitazioni pratichefacilitazioni pratiche (soprattutto col bambino piccolo) O verbali, esortazioni e gratificazioni
• Lasciare il materiale a disposizione anche per i momenti di gioco libero, favorendone l’utilizzo in autonomia
Le proposte di giocomotricità possono
essere dapprima presentate a tavolino
(magari al mattino) e riprodotte
successivamente nel grande spazio
(durante il pomeriggio), magari invitando
i bambini a riproporre le stesse condizioni.
PROPOSTE per la Scuola dell’infanzia
Favorire un corretto approccio al
pregrafismo e al grafismo insistendo sui
concetti spaziali (“Iniziate dall’alto e andate verso
destra”, o meglio fornire riferimenti visivi ”Partite
dall’angolo blu e andate verso il rosso”, …)
Creare piccoli gruppi per insegnare la
corretta sequenza del gesto nel tratto
grafico, utilizzando il rinforzo verbalerinforzo verbale (una
sorta di cantilena che i bambini tendono a
interiorizzare), e magari segnali visivisegnali visivi per
indicare il punto di partenza
1A2 � su – giù - in là!3
1B2
3 � giù – pancino – pancino
C � giù
• giochi con la palla (bowling, bowling con richiesta di
mira – solo birillo blu – bersaglio al muro o a terra, calciare in
porta, …)
• Mira a tavolino1 (ad es. bicchieri di plastica rovesciati /
animali: colpire la pallina ping-pong con una racchetta per
abbatterli)
• Mira a tavolino2 – esercizi ballistici (orologio, arco e
frecce, …)
• “Caccia al tesoro” su immagini più o meno
complesse, in bianco e nero, … (stimolo
presente o assente)
• Il semaforo degli occhi (richiedendo di mantenere
il capo fermo)
PROPOSTE
• Barrage (ad es. solo lo stimolo “p”, senza dargli
significato simbolico)
q p p q p
p p q p q p
q q p q p
PROPOSTE
• Valorizzare ogni piccola conquista
• Creare spazi di lavoro di gruppo in cui le abilitàdel bambino siano fondamentali per la soluzione del compito assegnato
(ad es. il bambino goffo può essere estremamente bravo a ricordare l’ordine dei mesi, quindi all’interno del percorso motorio inserire tappe “statiche” con richiesta di abilità“cognitive”)
PROPOSTE
Se possibile evitare di assegnare un premio
alla prima squadra (ad es. nelle staffette) ma
piuttosto creare piccoli premi per tutti o
“mettere in palio” compiti diversi
(4 squadre: la 1° riordina il salone; la 2° aiuta in refettorio; la
3° sistema i libri; la 4° aiuta i piccoli)
PROPOSTE
• Osservare le abilità all’interno di contesti
funzionali e finalizzati (ad es. prassie aprire/chiudere e
avvitare/svitare si possono vedere nell’utilizzo della colla stick)
• Attenzione alla modalità di consegna (fai la torre
coi cubetti ≠ metti uno sopra l’altro; infila ≠ fai la collana)
COSA NONNON FARE?
• Non deridere o evidenziare le prestazioni scadenti, o le caratteristiche negative del bambino (“Sei un pasticcione!” “Ma come puoi rompere sempre tutto?” “Ma dai èfacile!”).
• Non complimentarsi se il risultato è stato pessimo, piuttosto dire “Bene, hai capito la consegna, ora riprova”