AA A PP P OO O · UNI EN 12464-1 OTTOBRE 2004 Luce e illuminazione Illuminazione dei posti di lavoro Parte 1: Posti di lavoro in interni Light and lighting Lighting of work places
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UNIEnte Nazionale Italianodi UnificazioneVia Battistotti Sassi, 11B20133 Milano, Italia
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UNI EN 12464-1
OTTOBRE 2004
Luce e illuminazione
Illuminazione dei posti di lavoro
Parte 1: Posti di lavoro in interni
Light and lighting
Lighting of work places
Part 1: Indoor work places
CLASSIFICAZIONE ICS
91.160.10
SOMMARIO
La norma specifica i requisiti illuminotecnici per i posti di lavoro in interni,che corrispondono alle esigenze di comfort visivo e di prestazione visiva.Sono considerati tutti i compiti visivi abituali, inclusi quelli che comportano
l’utilizzo di attrezzature munite di videoterminali.
RELAZIONI NAZIONALI
La presente norma sostituisce la UNI 10380:1994.
RELAZIONI INTERNAZIONALI
= EN 12464-1:2002 La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma
europea EN 12464-1 (edizione novembre 2002).
ORGANO COMPETENTE
Commissione "Luce e illuminazione"
RATIFICA
Presidente dell’UNI, delibera del 2 settembre 2004
Cop ia ad uso in te rno CESI SpA - ex accordo 23 Marzo 2000 e va l ido f ino a l 31 D icembre 2004 .
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le partiinteressate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale statodell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’artein evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano diUnificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.
PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-la norma europea EN 12464-1 (edizione novembre 2002), che as-sume così lo status di norma nazionale italiana. La traduzione è stata curata dall’UNI. La Commissione "Luce e illuminazione" dell’UNI segue i lavori euro-pei sull’argomento per delega della Commissione Centrale Tecnica.
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubbli-cazione di nuove edizioni o di aggiornamenti. È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di es-sere in possesso dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti. Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNIcorrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.
Cop ia ad uso in te rno CESI SpA - ex accordo 23 Marzo 2000 e va l ido f ino a l 31 D icembre 2004 .
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La presente norma europea è stata approvata dal CEN I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELECche definiscono le modalità secondo le quali deve essere attribuito lo status dinorma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modifiche. Gli elenchiaggiornati ed i riferimenti bibliografici relativi alle norme nazionali corrisponden-ti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centrale oppure aimembri del CEN.La presente norma europea esiste in tre versioni ufficiali (inglese, francese etedesca). Una traduzione nella lingua nazionale, fatta sotto la propria respon-sabilità da un membro del CEN e notificata alla Segreteria Centrale, ha il me-desimo status delle versioni ufficiali.I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,Italia, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito,Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.
Il presente documento EN 12464-1:2002 è stato elaborato dal Comitato Tecnico CEN/TC 169"Luce e illuminazione", la cui segreteria è affidata al DIN.Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o median-te pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro maggio 2003, ele norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro maggio 2003.L'appendice A è informativa.Il presente documento include una bibliografia.In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimar-ca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Malta,Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia eSvizzera.
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Per consentire alle persone lo svolgimento efficace ed accurato dei compiti visividovrebbe essere fornita un'illuminazione adeguata ed appropriata. L'illuminazione puòessere naturale, artificiale o mista.
Il livello di visibilità e di comfort richiesti nella maggior parte dei posti di lavoro dipendonodal tipo e dalla durata dell'attività.
La presente norma specifica i requisiti relativi agli impianti di illuminazione in termini diquantità e qualità per la maggior parte dei posti di lavoro in interni e delle zone connesse.Inoltre sono fornite raccomandazioni di buona pratica di illuminazione.
Sebbene i requisiti specifici sono indicati nel prospetto dei requisiti di illuminazione(vedere punto 5), è comunque importante attenersi a quanto indicato nei punti dellapresente norma.
1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente norma europea specifica i requisiti illuminotecnici per i posti di lavoro ininterni, che corrispondono alle esigenze di comfort visivo e di prestazione visiva. Sonoconsiderati tutti i compiti visivi abituali, inclusi quelli che comportano l'utilizzo di attrez-zature munite di videoterminali.
La presente norma europea non specifica i requisiti illuminotecnici riguardanti lasicurezza e la salute dei lavoratori sul luogo di lavoro e non rientra nello scopo e campo diapplicazione dell'articolo 137 del trattato CE, sebbene i requisiti illuminotecnici, comespecificati nella presente norma, generalmente soddisfano le esigenze di sicurezza. Irequisiti illuminotecnici riguardanti la sicurezza e la salute dei lavoratori sul luogo di lavoropossono essere contenuti nelle Direttive basate sull'articolo 137 del trattato CE, nellalegislazione nazionale degli Stati Membri che implementa questa Direttiva o in altrelegislazioni nazionali degli Stati Membri.
La presente norma non riporta soluzioni specifiche, non limita la libertà del progettista disperimentare nuove tecniche, né l'applicazione di attrezzature innovative.
La presente norma non è applicabile per l'illuminazione dei posti di lavoro in esterni edelle miniere sotterranee.
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizionicontenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriatidel testo e sono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successivemodifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdottenella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti nondatati vale l'ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gliaggiornamenti).
EN 12193 Light and lighting - Sports lighting
EN 12665:2002 Light and lighting - Basic terms and criteria for specifying lightingrequirements
prEN 13032-1 Lighting applications - Measurement and presentation of photo-metric data of lamps and luminaires - Measurement
CIE 117:1995 Discomfort glare in interior lighting
3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma europea si applicano i termini e le definizioni riportati nellaEN 12665:2002 ed i seguenti.
Nota
I termini e le grandezze essenziali utilizzate nella presente norma, che potrebbero non essere riportati nellaIEC 60050-845, sono definiti nel presente punto.
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Insieme degli elementi visivi del lavoro effettuato.
Nota
I principali elementi visivi sono le dimensioni della struttura, la sua luminanza, il suo contrasto rispetto allosfondo e la sua durata.
3.2 zona del compito:
Parte del posto di lavoro nella quale viene svolto il compito visivo. Perambienti dove non sono note le dimensioni e la disposizione della zona del compito deveessere assunta come zona del compito la zona dove il compito può essere effettuato.
3.3 zona immediatamente circostante:
Fascia di almeno 0,5 m di larghezza intorno alla zonadel compito all'interno del campo visivo.
3.4 illuminamento medio mantenuto (
m
):
Valore al di sotto del quale l'illuminamento medio,su una specifica superficie, non può mai scendere.
Nota
Si tratta dell'illuminamento medio nel momento in cui dovrebbe essere eseguita la manutenzione.
3.5 angolo di schermatura:
Angolo compreso tra il piano orizzontale e la prima linea di osser-vazione dalla quale le parti luminose delle lampade nell'apparecchio sono direttamentevisibili.
3.6 attrezzature munite di videoterminali:
Schermi con visori alfanumerici o grafici indipen-dentemente dal processo di visualizzazione utilizzato [90/270/CEE].
3.7 uniformità dell'illuminamento:
Rapporto tra i valori minimo e medio degli illuminamenti diuna superficie (vedere anche IEC 60050-845/CIE 17.4:845-09-58, Fattore di uniformitàdell'illuminamento).
4 CRITERI DI PROGETTAZIONE ILLUMINOTECNICA
4.1 Ambiente luminoso
Per la realizzazione di illuminazione, è essenziale, oltre al valore dell'illuminamentorichiesto, soddisfare le esigenze qualitative e quantitative.
I requisiti illuminotecnici vengono determinati dalla soddisfazione delle seguenti treesigenze fondamentali:
- il comfort visivo: la sensazione di benessere percepita dai lavoratori contribuisceindirettamente anche a ottenere alti i livelli di produttività;
- la prestazione visiva: i lavoratori sono in grado di svolgere i loro compiti visivi anchein circostanze difficili e protratti nel tempo;
- la sicurezza.
I principali parametri che caratterizzano l'ambiente luminoso sono:
- distribuzione delle luminanze;
- illuminamento;
- abbagliamento;
- direzione della luce;
- resa dei colori e colore apparente della luce;
- sfarfallamento;
- luce diurna.
I valori dell'illuminamento, abbagliamento molesto e resa dei colori sono riportati nelpunto 5.
4.2 Distribuzione delle luminanze
La distribuzione delle luminanze nel campo visivo influenza il livello di adattamento degliocchi che a sua volta influenza la visibilità del compito.
E
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Una luminanza di adattamento nel campo visivo ben bilanciata è necessaria peraumentare:
- l'acuità visiva (nitidezza della visione);
- la sensibilità al contrasto (discriminazione di piccole differenze di luminanza);
- l'efficienza delle funzioni oculari (quali accomodamento, convergenza, contrazionepupillare, movimenti oculari, ecc.).
La distribuzione delle luminanze nel campo visivo influenza anche il comfort visivo.Conseguentemente si dovrebbe evitare quanto segue:
- luminanze troppo elevate che potrebbero provocare abbagliamento;
- contrasti di luminanza troppo elevati che causerebbero affaticamento a causa dellecostanti variazioni di adattamento oculare;
- luminanze troppo basse e contrasti di luminanza troppo bassi che darebbero luogoad un ambiente di lavoro monotono e non stimolante.
Le luminanze di tutte le superfici sono importanti e sono determinate dal fattore di rifles-sione e dall'illuminamento sulle superfici.
Gli intervalli consigliati per i fattori di riflessione delle principali pareti di un locale sono:
- soffitto: da 0,6 a 0,9;
- pareti: da 0,3 a 0,8;
- piani di lavoro: da 0,2 a 0,6;
- pavimento: da 0,1 a 0,5.
4.3 Illuminamento
L'illuminamento e la sua ripartizione sulla zona del compito e sulla zona circostante,influenzano notevolmente la percezione del compito visivo e la sua esecuzione in modorapido, sicuro e confortevole.
Tutti i valori d'illuminamento specificati nella presente norma sono illuminamenti medimantenuti e sono necessari per garantire il comfort e le prestazioni visive richieste.
4.3.1 Illuminamenti raccomandati nella zona del compito
I valori riportati nel punto 5 sono illuminamenti medi mantenuti sulla superficie di riferi-mento della zona del compito, che può essere orizzontatale, verticale o inclinata. L'illumi-namento medio per ogni compito non deve essere minore del valore indicato nel punto 5,qualunque sia l'età e lo stato dell'installazione. I valori sono validi per condizioni visiveabituali e tengono conto dei seguenti fattori:
- aspetti psico-fisiologici come il comfort visivo ed il benessere;
- requisiti dei compiti visivi;
- ergonomia della visione;
- esperienza pratica;
- sicurezza;
- economia.
Se le condizioni di visibilità differiscono dalle abituali, il valore dell'illuminamento puòessere variato di almeno un gradino della scala degli illuminamenti (vedere sotto).
Un fattore di circa 1,5 rappresenta la più piccola differenza significativa nell'effettosoggettivo dell'illuminamento. In condizioni abituali d'illuminazione sono richiesti circa20 lx per percepire in modo corretto i lineamenti del volto umano. Tale valore è statoadottato come il più basso della scala degli illuminamenti. La scala degli illuminamentiraccomandati (in lux) è:
- sono molto importanti accuratezza o alta produttività;
- le capacità visive del lavoratore sono inferiori al normale;
- i dettagli del compito sono eccezionalmente piccoli o con basso contrasto;
- il compito deve essere svolto per tempi eccezionalmente lunghi.
Si può ridurre l'illuminamento mantenuto richiesto quando:
- i dettagli del compito sono eccezionalmente grandi o con contrasto particolarmenteelevato;
- il compito deve essere svolto per un tempo eccezionalmente breve.
In zone occupate in continuazione, l'illuminamento mantenuto non deve essere minore di200 lx.
4.3.2 Illuminamenti delle zone immediatamente circostanti
L'illuminamento delle zone immediatamente circostanti deve essere correlato all'illumina-mento della zona del compito e dovrebbe fornire una distribuzione delle luminanze benequilibrate nel campo visivo.
Variazioni troppo elevate dell'illuminamento attorno alla zona del compito, possonoprovocare affaticamento visivo e abbagliamento molesto.
L'illuminamento delle zone immediatamente circostanti può essere più basso di quello delcompito ma non deve essere minore dei valori indicati nel prospetto 1.
Oltre all'illuminamento del compito, l'illuminazione deve fornire una adeguata luminanzadi adattamento visivo in conformità al punto 4.2.
4.3.3 Uniformità
La zona del compito deve essere illuminata il più uniformemente possibile. L'uniformitàsulla zona del compito e delle zone immediatamente circostanti non deve essere minoredei valori forniti nel prospetto 1.
4.4 AbbagliamentoL'abbagliamento è la sensazione visiva prodotta da superfici che determinano elevatigradienti di luminanza all'interno del campo visivo e può essere percepito come abbaglia-mento molesto o debilitante. L'abbagliamento prodotto dalla riflessione delle superficispeculari è generalmente noto come riflessione velante o abbagliamento da riflessione.
È importante limitare l'abbagliamento per evitare errori, affaticamento ed incidenti.
In luoghi di lavoro interni, l'abbagliamento molesto può essere prodotto direttamente dagliapparecchi d'illuminazione o dalle finestre. Se i limiti dell'abbagliamento molesto sonosoddisfatti, l'abbagliamento debilitante assume generalmente un'importanza trascurabile.
Nota Una particolare cura è necessaria per evitare l'abbagliamento quando la direzione della visione è sopral'orizzontale.
prospetto 1 Rapporto tra illuminamenti e uniformità nelle zone immediatamente circostanti e nelle zone delcompito
Illuminamento del compitolx
Illuminamento delle zone immediatamente circostantilx
≥750500300
≤200
500300200
Ecompito
Uniformità: ≥0,7 Uniformità: ≥0,5
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4.4.1 Abbagliamento molestoL'abbagliamento molesto, direttamente prodotto dagli apparecchi di un impianto d'illumi-nazione di interni, deve essere valutato utilizzando il metodo tabellare CIE dell'indiceunificato di abbagliamento UGR (Unified Glare Rating), basato sulla formula:
dove:
Lb è la luminanza di sfondo in cd × m-2, calcolata con Eind × π -1, dove Eind è l'illumina-mento verticale indiretto al livello dell'occhio dell'osservatore;
L è la luminanza, in cd × m-2, delle parti luminose di ogni apparecchio di illuminazionenella direzione dell'occhio dell'osservatore;
ω è l'angolo solido, in steradianti, delle parti luminose di ogni apparecchio di illumina-zione nella direzione dell'occhio dell'osservatore;
p è l'indice di posizione di Guth, che è funzione dello scostamento angolare rispettoall'asse della visione, per ogni singolo apparecchio di illuminazione.
Tutte le ipotesi necessarie alla determinazione dell'UGR devono essere dichiarate nelladocumentazione del progetto. Il valore di UGR dell'impianto d'illuminazione non deveessere maggiore del valore riportato nel punto 5.
Nota 1 Le variazioni di UGR per differenti posizioni dell'osservatore nel locale possono essere calcolate utilizzandola formula (oppure il prospetto completo). I valori limite per questa condizione sono allo studio.
Nota 2 Se il valore UGR massimo in un locale è maggiore del limite di UGR di cui al punto 5, può essere necessariodare indicazioni sulle posizioni appropriate delle postazioni di lavoro.
Nota 3 L'abbagliamento molesto prodotto dalle finestre è ancora oggetto di ricerca. Nessun metodo di valutazioneidoneo dell'abbagliamento è attualmente disponibile.
4.4.2 Schermatura contro l'abbagliamentoLe sorgenti di elevata luminosità possono causare abbagliamento ed alterare la visionedegli oggetti. Questo fenomeno deve essere evitato, per esempio, con un'adeguata scher-matura delle lampade o la copertura delle finestre mediante tende con schermi idonei.
L'angolo minimo di schermatura indicato nel prospetto 2 deve essere in funzione delleluminanze specifiche delle lampade.
Nota I valori riportati nel prospetto 2 non si applicano ad apparecchi per l'illuminazione indiretta o montati al di sottodel livello normale della visione.
4.4.3 Riflessioni velanti e abbagliamento riflessoRiflessioni di elevata luminosità nel compito visivo possono alterare le condizioni divisibilità del compito, in modo generalmente dannoso. Riflessioni che velano l'immagine eluce abbagliante riflessa possono essere eliminate o ridotte con le seguenti misure:
- sistemazione adeguata degli apparecchi d'illuminazione e dei posti di lavoro;
- finitura della superficie (superfici opache);
- riduzione della luminanza degli apparecchi d'illuminazione;
- aumento dell'area luminosa dell'apparecchio d'illuminazione;
- pareti e soffitti chiari.
prospetto 2 Angoli di schermatura minimi per le specifiche luminanze delle lampade
Luminanza della lampadakcd × m-2
Angolo minimo di schermatura
da 20 a <50 15°
da 50 a <500 20°
≥500 30°
UGR 8log100,25Lb
----------- L2ωp2
----------∑⎝ ⎠⎜ ⎟⎛ ⎞
=
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4.5 Illuminazione direzionaleL'illuminazione direzionale può essere usata per mettere in evidenza oggetti, rivelare latrama dei tessuti e migliorare l'aspetto delle persone nello spazio. Tutto questo è descrittocon il termine "modellato". L'illuminazione direzionale di un compito visivo può influenzareanche la sua visibilità.
4.5.1 ModellatoIl modellato è il risultato dell'equilibrio tra illuminazione diffusa e direzionale. Esso è unvalido criterio di qualità dell'illuminazione applicabile praticamente a tutti i tipi di interni.L'aspetto generale di un ambiente interno è esaltato quando le sue caratteristiche strut-turali, le persone e gli oggetti al suo interno sono illuminati in modo tale che forme e tramedei tessuti sono rivelati in modo chiaro e piacevole. Questo si verifica quando la luceproviene in modo predominante da una direzione, le ombre, essenziali per ben modellare,si formano quindi senza confusione.
L'illuminazione non dovrebbe essere né troppo direzionale, per non produrre ombretroppo dure, né troppo diffusa per non perdere completamente l'effetto del modellato,rendendo l'ambiente luminoso monotono.
4.5.2 Illuminazione direzionale dei compiti visiviL'illuminazione da una direzione specifica può rilevare i dettagli di un compito visivo,aumentandone la visibilità e rendendo più facile l'espletamento del compito stesso. Rifles-sioni velanti e abbagliamento riflesso dovrebbero essere evitati, vedere punto 4.4.3.
4.6 Aspetti del coloreLe qualità del colore di una lampada che si avvicina al bianco sono caratterizzate da dueattributi:
- l'apparenza del colore della lampada stessa;
- la sua capacità di resa dei colori che influenza l'apparenza del colore di oggetti epersone illuminate dalla lampada.
Questi due attributi devono essere considerati separatamente.
4.6.1 Apparenza del coloreL'"apparenza del colore" di una lampada si riferisce al colore apparente (cronaticità) dellaluce emessa. È definita dalla sua temperatura di colore correlata (TCP).
L'apparenza del colore può anche essere descritta come nel prospetto 3.
La scelta dell'apparenza del colore è oggetto della psicologia dell'estetica e di quello cheè visto come naturale. La scelta dipende dal livello d'illuminamento, dai coloridell'ambiente e dei mobili, dal clima circostante e dall'applicazione. Nei climi caldigeneralmente si preferisce un aspetto del colore di luce più fredda, mentre nei climi freddisi preferisce un aspetto del colore di luce più calda.
4.6.2 Resa del colorePer la prestazione visiva e la sensazione di comfort e di benessere è importante chenell'ambiente i colori degli oggetti e della pelle umana siano resi in modo naturale, correttoe che facciano apparire le persone attraenti e in buona salute.
prospetto 3 Gruppi di apparenza di colore delle lampade
Apparenza del colore Temperatura correlata del colore TCPK
Calda minore di 3 300 K
Intermedia da 3 300 K a 5 300 K
Fredda maggiore di 5 300 K
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I colori di sicurezza devono essere sempre riconoscibili come tali (vedere ancheISO 3864).
Per fornire un'indicazione obiettiva delle proprietà di resa del colore di una sorgenteluminosa è introdotto l'indice generale di resa del colore Ra. Il valore massimo di Ra è 100.Questo numero diminuisce al diminuire della qualità della resa del colore.
Le lampade con un indice di resa del colore minore di 80 non dovrebbero essere usate ininterni dove le persone lavorano o permangono per periodi lunghi. Eccezioni possonoriguardare alcuni luoghi e/o attività (come per esempio l'illuminazione di locali molto alti),ma idonee misure devono essere prese per assicurare un'illuminazione con una resa delcolore più elevata in posti di lavoro fissi occupati in continuo e dove i colori di sicurezzadevono essere riconosciuti.
Il valore minimo dell'indice di resa del colore per vari tipi di interni (zone), compiti o attivitàsono forniti al punto 5.
4.7 Sfarfallamento ed effetti stroboscopiciLo sfarfallamento provoca distrazione e può dar luogo a effetti fisiologici, per esempio,cefalee. Gli effetti stroboscopici possono comportare situazioni di pericolo dovute allamodifica della percezione del movimento di macchinari dotati di moto rotatorio o alter-nativo.
I sistemi d'illuminazione dovrebbero essere progettati in modo da evitare lo sfarfallamentoe gli effetti stroboscopici.
Nota Per ovviare a questi inconvenienti è sufficiente alimentare le lampade ad incandescenza in corrente continuao utilizzare lampade a scarica o ad incandescenza alimentate ad alta frequenza (attorno ai 30 kHz).
4.8 Fattore di manutenzioneIl progetto d'illuminazione dovrebbe prevedere un fattore di manutenzione generale deter-minato in base all'apparecchio d'illuminazione scelto, all'ambiente circostante ed alprogramma di manutenzione specifico.
Il livello d'illuminamento raccomandato per ciascun compito è dato come illuminamentomedio mantenuto. Il fattore di manutenzione dipende dalle caratteristiche di manuten-zione della lampada, dell'alimentatore, dell'apparecchio di illuminazione, dell'ambientecircostante e del programma di manutenzione.
Il progettista deve:
- stabilire il fattore di manutenzione ed elencare tutte le ipotesi richieste per la valuta-zione di questo valore;
- specificare gli apparecchi d'illuminazione idonei all'ambiente;
- preparare un programma di manutenzione completo che comprenda la frequenzadel ricambio delle lampade, gli intervalli di pulizia degli apparecchi d'illuminazione,del locale ed il metodo di pulizia più adeguato.
4.9 Risparmio energeticoL'impianto d'illuminazione dovrebbe soddisfare i requisiti di illuminazione relativi ad unospazio particolare senza comportare sprechi di energia. Tuttavia, è importante noncompromettere gli aspetti visivi di un impianto di illuminazione solo per ridurre il consumoenergetico, questo richiede un'attenta valutazione dei sistemi d'illuminazione, apparec-chiature, dispositivi di controllo, appropriati così come l'impiego della luce naturale dispo-nibile.
4.10 Luce diurnaLa luce diurna può fornire tutta o in parte l'illuminazione necessaria dei compiti visivi.Tuttavia essa cambia in livello e composizione spettrale durante il giorno producendopercezioni diverse dell'ambiente. D'altra parte, a causa del flusso luminoso pressochéorizzontale proveniente dalle finestre laterali essa può essere utile per la creazione di unaparticolare distribuzione delle luminanze nell'ambiente e di un modellato specifico.
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Le finestre possono fornire un contatto visivo con il mondo esterno che è preferito dallamaggior parte delle persone.
Negli interni con finestre laterali, la luce diurna disponibile decresce rapidamente conl'aumentare della distanza dalla finestra. Diventa quindi necessario l'impiego dell'illumina-zione artificiale, al fine di assicurare il valore dell'illuminamento richiesto sul posto dilavoro ed il bilanciamento della distribuzione di luminanza nel locale. Un'accensioneautomatica o manuale e/o un dispositivo di regolazione della luce possono essereutilizzati per assicurare un dosaggio appropriato tra l'illuminazione artificiale e naturale.
Per ridurre l'abbagliamento proveniente dalle finestre se necessario dovrebbero esserepreviste delle schermature.
4.11 Illuminazione delle postazioni di lavoro con attrezzature munite di videoterminali
4.11.1 GeneralitàL'illuminazione delle postazioni di lavoro con attrezzature munite di videoterminali deveessere appropriata per tutti i compiti svolti, quali la lettura dello schermo, del testostampato, scrittura su carta, lavoro sulla tastiera.
Per queste zone, i criteri ed il sistema d'illuminazione devono essere scelti conforme-mente al campo di attività, al tipo di compito ed al tipo di interno fra quelli indicati nel punto5; alcuni Paesi prevedono requisti aggiuntivi.
Le attrezzature munite di videoterminali ed in qualche caso la tastiera possono produrredelle riflessioni che causano abbagliamento debilitante e abbagliamento molesto. Èquindi necessario scegliere, posizionare e disporre gli apparecchi per evitare le riflessionidi luminosità elevata.
Il progettista deve determinare le zone d'installazione critiche e scegliere gli apparecchi ele posizioni d'installazione che non producano riflessioni fastidiose.
4.11.2 Limiti della luminanza dell'apparecchio d'illuminazione con flusso luminoso rivolto verso ilbassoIl presente paragrafo descrive i valori limite della luminanza degli apparecchi d'illumina-zione che possono essere riflessi dagli schermi di attrezzature munite di videoterminalinelle direzioni ordinarie di osservazione.
Il prospetto 4 fissa i limiti della luminanza media degli apparecchi d'illuminazione perangoli di elevazione di 65° ed oltre, in rapporto alla verticale secondo direzioni cheruotano radialmente attorno agli apparecchi stessi quando installati in locali con glischermi dei videoterminali verticali o inclinati fino a 15° verso l'alto.
Nota Per alcuni luoghi particolari, per esempio con l'impiego di schermi a contrasto negativo o ad inclinazionevariabile, questi limiti di luminanza dovrebbero essere applicati per angoli di elevazione inferiori (per esempio55°) dell'apparecchio di illuminazione.
5 ELENCO DEI REQUISITI ILLUMINOTECNICII requisiti illuminotecnici per diversi locali ed attività sono forniti nei prospetti al punto 5.3.
5.1 Composizione dei prospettiColonna 1 numero di riferimento per ogni interno (zona), compito o attività.
prospetto 4 Limiti delle luminanze degli apparecchi che possono riflettersi nello schermo
Classe dello schermo secondo la ISO 9241-7 I II III
Qualità dello schermo buona media bassa
Luminanza media degli apparecchi che sono riflessi nello schermo
≤1 000 cd × m-2 ≤200 cd × m-2
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Colonna 2 ambienti interni (zone), compiti o attività, per i quali sono forniti requisitispecifici. Se l'interno (zona), compito o attività non sono menzionate, si dovrebberoadottare i valori forniti per una situazione similare o comparabile.
Colonna 3 valori dell'illuminamento medio mantenuto sul piano di riferimento(vedere punto 4.3) per interni (zone), compiti o attività riportati nella colonna 2.
Nota Dispositivi di controllo della luce appropriati possono essere richiesti al fine di ottenere la flessibilità neces-saria per rispondere alla varietà dei compiti da eseguire.
Colonna 4 se i limiti di UGRl sono applicabili alle situazioni elencate nella colonna 2 essisono riportati nella colonna 4 (vedere punto 4.4).
Colonna 5 indici minimi di resa del colore (Ra) (vedere punto 4.6.2) per le situazionielencate nella colonna 2.
Colonna 6 consigli e note per le eccezioni ed applicazioni particolari elencati nellacolonna 2.
5.2 Elenco degli interni (zone), compiti e attività
Prospetto 5.1 Zone di circolazione e spazi comuni all'interno di edifici1.1 Zone di circolazione
1.2 Sale di riposo, infermeria e pronto soccorso
1.3 Sale di comando o di controllo
1.4 Magazzini/magazzini refrigerati
1.5 Magazzini con scaffali
Prospetto 5.2 Attività industriali ed artigianali2.1 Agricoltura
2.2 Forni, panifici, pasticcerie
2.3 Cemento, prodotti in cemento, calcestruzzo, mattoni
2.4 Ceramica, piastrelle, vetro, vetrerie
2.5 Industria chimica, della plastica e gomma
2.6 Industria elettrica
2.7 Generi alimentari e industrie alimentari di lusso
2.8 Fonderie
2.9 Parrucchieri
2.10 Produzione gioielli
2.11 Lavanderie e tintorie
2.12 Pelle e capi in pelle
2.13 Lavorazione e trasformazione dei metalli
2.14 Carta e oggetti di carta
2.15 Centrali elettriche
2.16 Stamperie
2.17 Laminatoi, lavorazioni ferro e acciaio
2.18 Lavorazione e manifattura tessile
2.19 Costruzione veicoli
2.20 Lavorazione e manifattura del legno
Em
Cop ia ad uso in te rno CESI SpA - ex accordo 23 Marzo 2000 e va l ido f ino a l 31 D icembre 2004 .
5.3 Requisiti di illuminazione per interni (zone), compiti e attività
prospetto 5.1 Zone di circolazione e spazi comuni all'interno di edifici
1.1 Zone di circolazione
N° riferimento Tipo di interno, compito o attivitàlx
UGRL-
Ra-
Note
1.1.1 Zone di circolazione e corridoi 100 28 40 1) Illuminazione a livello pavimento.2) Ra e UGR simili alle zone adiacenti.3) 150 lx se ci sono veicoli sulla strada.4) L'illuminazione di uscite o entrate deve prevedere una zona di
transizione per tener conto delle differenze di illuminamento tra dentro e fuori, durante il giorno e la notte.
5) Si dovrebbe fare attenzione all'abbagliamento di mezzi e pedoni.
1.1.2 Scale, ascensori, tappeti mobili 150 25 40
1.1.3 Rampe e binari di carico 150 25 40
1.2 Sale di riposo, infermeria e pronto soccorso
N° riferimento Tipo di interno, compito o attivitàlx
UGRL-
Ra-
Note
1.2.1 Mense 200 22 80
1.2.2 Locali di riposo 100 22 80
1.2.3 Locali per l'esercizio fisico 300 22 80
1.2.4 Guardaroba, gabinetti, bagni, toilette
200 25 80
1.2.5 Infermeria 500 19 80
1.2.6 Locali per visita medica 500 16 90 TCP ≥ 4 000 K
1.3 Sale di comando o di controllo
N° riferimento Tipo di interno, compito o attivitàlx
UGRL-
Ra-
Note
1.3.1 Locali impianti, sala interruttori 200 25 60
1.3.2 Locali telex, posta, quadri di controllo
500 19 80
1.4 Magazzini/magazzini refrigerati
N° riferimento Tipo di interno, compito o attivitàlx
UGRL-
Ra-
Note
1.4.1 Magazzini, zone di stoccaggio 100 25 60 200 lx se occupato in continuo.
1.4.2 Zone di movimentazione, imbal-laggio, spedizione
300 25 60
1.5 Magazzini con scaffali
N° riferimento Tipo di interno, compito o attivitàlx
UGRL-
Ra-
Note
1.5.1 Corridoi: senza personale 20 - 40 Illuminamento a livello pavimento.
1.5.2 Corridoi: con presenza personale 150 22 60 Illuminamento a livello pavimento.
1.5.3 Stazione di controllo 150 22 60
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2.12.7 Ispezione dei colori 1 000 16 90 TCP ≥ 4 000 K
2.12.8 Produzione scarpe 500 22 80
2.12.9 Produzione guanti 500 22 80
2.13 Lavorazione e trasformazione dei metalli
N° riferimento Tipo di interno, compito o attivitàlx
UGRL-
Ra-
Note
2.13.1 Fucinatura libera 200 25 60
2.13.2 Fucinatura a stampo 300 25 60
2.13.3 Saldatura 300 25 60
2.13.4 Lavorazione di macchina grossolana e media: tolleranza ≥0,1 mm
300 22 60
2.13.5 Lavorazione di macchina fine: tolleranza <0,1 mm
500 19 60
2.13.6 Tracciatura, ispezione 750 19 60
2.13.7 Laboratorio trafilatura, costruzione tubi, formatura a freddo
300 25 60
2.13.8 Lavorazione laminati: spessore ≥5 mm 200 25 60
2.13.9 Lavorazione fogli: spessore <5 mm 300 22 60
2.13.10 Fabbricazione utensili e attrezzi da taglio 750 19 60
2.13.11 Assemblaggio:- grossolano;- medio;- fine;- di precisione.
200300500750
25252219
80808080
Per grandi altezze vedere punto 4.6.2.Per grandi altezze vedere punto 4.6.2.Per grandi altezze vedere punto 4.6.2.Per grandi altezze vedere punto 4.6.2.
2.13.12 Galvanizzazione 300 25 80 Per grandi altezze vedere punto 4.6.2.
2.13.13 Preparazione superfici e verniciatura 750 25 80
2.13.14 Attrezzi, preparazione sagome e calibri, meccanica di precisione, micromec-canica
1 000 19 80
2.14 Carta e oggetti di carta
N° riferimento Tipo di interno, compito o attivitàlx
UGRL-
Ra-
Note
2.14.1 Preparazione dell'impasto e raffinazione 200 25 80 Per grandi altezze vedere punto 4.6.2.
2.14.2 Fabbricazione e trasformazione della carta, macchine per carta e cartone ondulato, fabbricazione del cartone
300 25 80 Per grandi altezze vedere punto 4.6.2.
2.14.3 Lavori di rilegatura per esempio: piegatura, smistamento, incollaggio, taglio, stampa, cucitura
500 22 80
2.15 Centrali elettriche
N° riferimento Tipo di interno, compito o attivitàlx
UGRL-
Ra-
Note
2.15.1 Impianto alimentazione combustibile 50 - 20 I colori di sicurezza devono essere riconoscibili.
2.15.2 Locale caldaie 100 28 40
2.15.3 Sala macchine 200 25 80 Per grandi altezze vedere punto 4.6.2.
prospetto 5.2 Attività industriali ed artigianali (Continua)
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N° riferimento Tipo di interno, compito o attivitàlx
UGRL-
Ra-
Note
2.20.1 Processi automatici, per esempio: essic-cazione, fabbricazione compensato
50 28 40
2.20.2 Camere del vapore 150 28 40
2.20.3 Sega 300 25 60 Impedire gli effetti stroboscopici
2.20.4 Lavori al banco di falegnameria, incol-laggio, assemblaggio
300 25 80
2.20.5 Lucidatura, verniciatura, falegnameria di fantasia
750 22 80 Impedire gli effetti stroboscopici
2.20.6 Lavorazioni su macchine per lavorazione del legno, per esempio: tornitura, scannellatura, sgrossatura, ribassatura, scanalatura, taglio, segatura, cavatura
500 19 80
2.20.7 Selezione legno per impiallacciatura 750 22 90 TCP ≥ 4 000 K
2.20.8 Intarsio, lavoro di intarsio 750 22 90 TCP ≥ 4 000 K
2.20.9 Controllo qualità, ispezione 1 000 19 90 TCP ≥ 4 000 K
prospetto 5.2 Attività industriali ed artigianali (Continua)
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N° riferimento Tipo di interno, compito o attivitàlx
UGRL-
Ra-
Note
5.3.1 Sale di prova, spogliatoi 300 22 80 L'illuminazione degli specchi per il trucco deve essere priva di abbagliamento.
5.4 Fiere, padiglioni espositivi
N° riferimento Tipo di interno, compito o attivitàlx
UGRL-
Ra-
Note
5.4.1 Illuminazione generale 300 22 80
5.5 Musei
N° riferimento Tipo di interno, compito o attivitàolx
UGRL-
Ra-
Note
5.5.1 Oggetti esposti insensibili alla luce L'illuminazione è determinata dalle esigenze della mostra.
5.5.2 Oggetti esposti sensibili alla luce 1) L'illuminazione è determinata dalle esigenze della mostra.
2) La protezione contro le radiazioni dannose è di elevata importanza.
5.6 Biblioteche
N° riferimento Tipo di interno, compito o attivitàlx
UGRL-
Ra-
Note
5.6.1 Scaffali 200 19 80
5.6.2 Zona di lettura 500 19 80
5.6.3 Posti di sevizio al pubblico 500 19 80
5.7 Parcheggi pubblici (coperti)
N° riferimento Tipo di interno, compito o attivitàlx
UGRL-
Ra-
Note
5.7.1 Rampe di ingresso/uscita (durante il giorno)
300 25 20 1) Illuminazione a livello suolo.2) I colori devono essere riconoscibili.
5.7.2 Rampe di ingresso/uscita (durante la notte)
75 25 20 1) Illuminazione a livello suolo.2) I colori di sicurezza devono essere riconoscibili.
5.7.3 Corsie di circolazione 75 25 20 1) Illuminazione a livello suolo.2) I colori di sicurezza devono essere riconoscibili.
5.7.4 Zone di parcheggio 75 - 20 1) Illuminazione a livello suolo.2) I colori di sicurezza devono essere riconoscibili.3) Un illuminamento verticale elevato aumenta il riconosci-
mento dei volti delle persone e quindi il senso di sicurezza.
5.7.5 Biglietteria 300 19 80 1) Evitare la riflessione nelle finestre.2) Evitare l'abbagliamento dall'esterno.
prospetto 5.5 Luoghi pubblici (Continua)
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6.1 IlluminamentoNella verifica di un progetto di illuminazione, i punti di misurazione devono coincidere conquelli di progettazione o con le griglie utilizzate. Gli stessi punti di misurazione devonoessere utilizzati per le verifiche successive.
La verifica degli illuminamenti riguardanti specifici compiti deve essere effettuata conmisure sul piano del compito medesimo.
Nota Per la verifica degli illuminamenti si dovrebbe prendere in considerazione la taratura dei luxmetri utilizzati, laconformità delle caratteristiche di lampade e degli apparecchi di illuminazione ai dati fotometrici dichiarati, irisultati del confronto dei dati di progetto, come i fattori di riflessione delle superfici, ecc., con i valori reali.
7.15 Locali per autopsia e camera mortuaria
N° riferimento Tipo di interno, compito o attivitàlx
UGRL-
Ra-
Note
7.15.1 Illuminazione generale 500 19 90
7.15.2 Tavolo per autopsia e dissezione 5 000 - 90 Valori maggiori di 5 000 lx quando richiesto.
prospetto 5.8 Trasporti
8.1 Aeroporti
N° riferimento Tipo di interno, compito o attivitàlx
UGRL-
Ra-
Note
8.1.1 Sale di arrivo e partenza, zone ritiro bagagli 200 22 80 Per grandi altezze vedere punto 4.6.2.
8.1.2 Zone di collegamento, scale e tappeti mobili 150 22 80
8.1.3 Banchi informazioni, accettazione 500 19 80 Per lavoro con attrezzature munite di videoterminale vedere punto 4.11.
8.1.4 Dogana e controllo passaporti 500 19 80 L'illuminamento verticale è importante.
8.1.5 Sale attesa 200 22 80
8.1.6 Deposito bagagli 200 25 80
8.1.7 Zone controllo di sicurezza 300 19 80 Per lavoro con attrezzature munite di videoterminale vedere punto 4.11.
8.1.8 Torre di controllo traffico aereo 500 16 80 1) L'illuminazione dovrebbe essere regolabile.2) Per lavoro con attrezzature munite di videoter-
minale vedere punto 4.11.3) L'abbagliamento da luce diurna deve essere evitato.4) Evitare la riflessione sulle finestre, specialmente
durante la notte.
8.1.9 Hangar per le riparazioni ed i controlli 500 22 80 Per grandi altezze vedere 4.6.2.
8.1.10 Zone controllo motori 500 22 80 Per grandi altezze vedere 4.6.2.
8.1.11 Zone di misurazione all'interno degli hangar 500 22 80 Per grandi altezze vedere 4.6.2.
8.2 Stazioni
N° riferimento Tipo di interno, compito o attivitàlx
L'illuminamento medio e l'uniformità dell'illuminamento devono essere calcolati e nondevono essere minori rispettivamente ai valori indicati al punto 5 e a quelli del prospetto 1.
6.2 Indice unificato di abbagliamento (UGR)Il fabbricante degli apparecchi deve fornire i dati ufficiali dell'UGR, ottenuti con il metododi tabulazione previsto dalla Pubblicazione CIE 117, in relazione allo schema degliapparecchi di illuminazione.
I fabbricanti di apparecchi che pubblicano le tabelle UGR, calcolate con rapporti interdi-stanza/altezza diversi da quelli previsti dalla Pubblicazione CIE 117, devono dichiarare ilvalore di tale rapporto.
Deve essere verificata la conformità al progetto della configurazione di installazione degliapparecchi di illuminazione e la finitura delle superfici.
L'installazione deve essere realizzata secondo i criteri di progetto.
6.3 Indice di resa del coloreNel progetto deve essere indicato l'indice di resa del colore Ra delle lampade previsto dalfabbricante.
Le lampade devono essere verificate rispetto alle specifiche di progetto. Le lampadedevono essere come specificate nel progetto.
6.4 Luminanza dell'apparecchio di illuminazione (vedere anche punto 4.11)La luminanza media delle parti luminose dell'apparecchio di illuminazione deve esserecalcolata e/o misurata nei piani C ad intervalli di 15° partendo dal piano C 0°, conside-rando di ciascun piano gli angoli di elevazione γ di 65°, 75° e 85°.
Il fabbricante dell'apparecchio deve fornire questi dati riferendoli al massimo valore delrapporto di emissione (lampada/apparecchio di illuminazione).
I valori non devono superare i limiti specificati dal prospetto 4 (vedere anche prEN 13032-1).
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Deviazione-A: Deviazione nazionale dovuta a regolamenti la cui modifica non rientra almomento nella competenza del membro CEN/CENELEC.
La presente norma europea non rientra nell'ambito di alcuna Direttiva europea.
La presente deviazione di tipo A in Danimarca è valida in sostituzione delle disposizionidella norma europea fino a quando esse non siano state eliminate.
Danimarca
Danish Building Regulations BR 95 e BR S 98 pubblicate dal National Building andHousing Agency.
Punti 4, 5 e 6
In conformità alle Danish Building Regulations BR 95 e BR S 98, l'utilizzo del DS 700 èobbligatorio.
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BIBLIOGRAFIACIE 29.2:1986 Guide of interior lighting; second edition
CIE 40:1978 Calculations for interior lighting; basic method
CIE 60:1984 Vision and the visual display unit work station
CIE 97:1994 Maintenance of indoor electric lighting systems
IEC 60050-845 International electrotechnical vocabulary - Chapter 845 "Lighting"
ISO 3864 Safety colours and safety signs
ISO 8995 Principles of visual ergonomics - The lighting of indoor worksystems
ISO 9241-6 Ergonomic requirements for office work with visual displayterminals (VDTs) - Guidance on the work environment
ISO 9241-7 Ergonomic requirements for office work with visual displayterminals (VDTs) - Requirements for display with reflections
90/270/CEE Direttiva del Consiglio del 29 maggio 1990 riguardante le prescri-zioni minime di sicurezza e di salute relative a lavori su videoter-minali
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Locali telex (sale di comando o di controllo) ............ 1.3.2
Luce notturna, luce di sorveglianza (corsie, reparti maternità) ..................................................... 7.3.5
Lucidatura (lavorazione e manifattura del legno) ... 2.20.5
Lucidatura delle pelli (pelle e capi in pelle) ............ 2.12.2
Luoghi di lavoro in installazioni di processo con presenza continua di personale (industria chimica).................................................... 2.5.3
Macchine da stampa (stamperie) .......................... 2.16.1
Macchine per carta e cartone ondulato (carta e oggetti di carta) ........................................ 2.14.2
Visita e trattamento (corsie, reparti maternità)......... 7.3.4
Visita e trattamento (locali diagnostici) .................... 7.4.2
Visita e trattamento (rianimazione e cure intensive)........................................................ 7.11.3
Visita e trattamento (sale parto)............................... 7.8.2
Visita esterna dell'occhio (locali per visite oculistiche)...................................................... 7.5.2
Visita orecchio (locali per visite otorinolaringoiatriche) .............................................. 7.6.2
Visita semplice (rianimazione e cure intensive) ..... 7.11.2
Z
Zona delle casse (vendita al dettaglio) ....................... 4.2
Zona di distaffatura (fonderie).................................. 2.8.7
Zona di lettura (biblioteche) ..................................... 5.6.2
Zona operatoria (odontoiatria) ............................... 7.12.3
Zona operatoria (sale operatorie) .......................... 7.10.3
Zone controllo di sicurezza (aeroporti) .................... 8.1.7
Zone controllo motori (aeroporti) ........................... 8.1.10
Zone di circolazione.................................................... 1.1
Zone di circolazione (locali scolastici).................... 6.2.17
Zone di circolazione (zone di circolazione) .............. 1.1.1
Zone di collegamento (aeroporti)............................. 8.1.2
Zone di lavoro a lato delle vasche di lavaggio
(lavorazione e manifattura tessile) ......................... 2.18.1
Zone di lavoro al cubilotto e al miscelatore (fonderie) ................................................................. 2.8.5
Zone di lavoro in fabbriche di birra (industrie alimentari) ................................................ 2.7.1
Zone di misurazione all'interno degli hangar (aeroporti) .............................................................. 8.1.11
Zone di movimentazione (magazzini/magazzini refrigerati) ................................................................ 1.4.2
Zone di parcheggio (parcheggi pubblici coperti)...... 5.7.4
Zone di stoccaggio (magazzini/magazzini refrigerati) ................................................................ 1.4.1
Zone di vendita (vendita al dettaglio) .......................... 4.1
Zone per animali malati (agricoltura) ....................... 2.1.3
Zone ritiro bagagli (aeroporti) .................................. 8.1.1
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La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,dell’Industria e dei Ministeri.Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.
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