A.A. 2007/2008 Docente : Prof.ssa Paola Anzilotti Studenti: Marsala Emilia Tavano Daniela Campeti Fabrizio Buono Anna La Forgia Raffaella Mangione Ilaria UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA” Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche
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A.A. 2007/2008
Docente : Prof.ssa Paola Anzilotti
Studenti: Marsala Emilia Tavano Daniela Campeti Fabrizio Buono Anna La Forgia Raffaella Mangione Ilaria
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA”
Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche
Di qui egli deriva quelli che chiama i tredici principi di insegnamento agli adulti:
1.È necessario che gli allievi conoscano e sottoscrivano le finalità del corso.2.Gli allievi dovrebbero essere in condizione di voler imparare.3.Nella situazione di apprendimento il clima dovrebbe essere amichevole e informale.4.Le condizioni fisiche dovrebbero essere favorevoli.5.Gli allievi dovrebbero partecipare attivamente e accettare di assumersi una parte della responsabilità del processo di apprendimento.6.L'apprendimento dovrebbe essere in relazione con e utilizzare le esperienze degli allievi7.L'insegnante dovrebbe conoscere la materia insegnata.8.L'insegnante dovrebbe essere entusiasta della sua materia e del fatto di insegnarla.9.Gli allievi dovrebbero essere in grado di apprendere secondo il proprio ritmo.10.Ogni allievo dovrebbe essere consapevole dei propri progressi e in condizione di provare un senso di realizzazione.11.I metodi di istruzione dovrebbero essere variati.12.L'insegnante dovrebbe provare una sensazione di crescita.13.L’insegnante dovrebbe possedere un programma flessibile per il corso.
Step fondamentali del modello andragogico
Assicurare un clima favorevole all’apprendimento:
relativamente all’ambiente fisico, all’accessibilità delle risorse
materiali ed umane e al clima umano e interpersonale.
Creare un meccanismo per la progettazione comune:un aspetto che differenzia la scuola pedagogica “insegnare”
da quella andragogica “facilitare l’apprendimento” è il ruolo del discente nella pianificazione.
Diagnosticare i bisogni di apprendimento: elaborando un modello del comportamento,
della performance o delle competenze desiderate.
Progettare un modello di esperienza di apprendimento: in cui gli individui potrebbero usare l’intera gamma di risorse
umane e materiali in maniera autonoma.
Mettere in atto il programma:gestire le attività di apprendimento.
Valutare il programma: i soggetti in formazione
riesaminano modelli di competenze.
ELEMENTI DEL PROGETTOPEDAGOGIA ANDRAGOGIA
Clima Orientamento verso l’autorità. Formale. Competitivo.
Reciprocità. Rispetto. Collaborazione informale.
Pianificazione Da parte del docente. Meccanismo di pianificazione comune.
Diagnosi dei bisogni Da parte del docente. Auto-Diagnosi reciproca.
Formulazione degli obiettivi
Da parte del docente. Negoziazione comune.
Progetto Logica delle materie.Unità di contenuto.
Sequenze, secondo le disponibilità ad apprendere. Unità di problemi.
Attività Tecniche di trasmissione dei contenuti.
Tecniche, basate sull’esperienza e la ricerca.
Valutazione Da parte del docente. Re-Diagnosi comune dei bisogni. Valutazione comune del programma.
In conclusione
“Io non credo che qualcunoabbia mai insegnato qualcosa a qualcun altro.
Contesto l'efficacia dell'insegnamento.L'unica cosa che so
è che chi vuole imparare impara.Un insegnante, al massimo, è uno che facilita
lecose, imbandisce la mensa,
mostra agli altri che è eccitante e meravigliosa, e li invita a mangiare…"
Carl Rogers
"Gli insegnanti ideali sono quelli che si offrono
come pontiverso la conoscenza
e invitano i loro studenti a servirsi di loroper compiere la traversata; poi, a
traversatacompiuta, si ritirano soddisfatti,
incoraggiandoli a fabbricarsi da soli pontinuovi."
Nikos Kazantzakis
In conclusione,
ognuno di noi, è portatore di SAPERE e, questo è tanto vero, quanto più si
acquisisce la consapevolezza che
il SAPERE è tale, nel momento in cui viene condiviso.