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230. Allegato A
DOCUMENTI ESAMINATI NEL CORSO DELLA SEDUTA
COMUNICAZIONI ALL’ASSEMBLEA
I N D I C E
PAG.
Comunicazioni .................................................
3
Missioni valevoli nella seduta del 16 maggio2014
...............................................................
3
Progetti di legge (Annunzio; Assegnazione aCommissioni in sede
referente) ................ 3, 4
Corte dei conti (Trasmissione di un docu-mento)
........................................................... 4
Documento ministeriale (Trasmissione) ....... 5
Progetti di atti dell’Unione europea (An-nunzio)
.......................................................... 5
Atti di controllo e di indirizzo .................... 7
ERRATA CORRIGE ........................................ 7
Interpellanze urgenti ......................................
8
Elementi ed iniziative in relazione alle vi-cende che hanno
condotto alle dimissionidel Governo nell’autunno del 2011,
anchealla luce di recenti notizie di stampa– 2-00536
..................................................... 8
PAG.
Chiarimenti ed iniziative in merito ad irre-golarità contabili e
amministrative relativeal rapporto di lavoro dei docenti
dell’Isti-tuto italiano di cultura di Bruxelles– 2-00505
..................................................... 10
Iniziative volte a incrementare il personaledel Comando dei
carabinieri per la tuteladell’ambiente di Milano e di Brescia,
alfine di contrastare l’attività delle ecomafie– 2-00478
..................................................... 12
Elementi in merito al progetto « Ombrina 2 »per l’estrazione di
petrolio in Abruzzo– 2-00507
..................................................... 15
Elementi in merito all’avvio del Piano na-zionale contro la
violenza di genere e lostalking ed iniziative per garantire i
finan-ziamenti per la prevenzione e il contrastoalla violenza sulle
donne – 2-00538 ....... 16
Elementi ed iniziative in relazione a manife-stazioni di
ispirazione neofascista previste aRovetta e a Lovere, in provincia
di Ber-gamo, il 24 e il 25 maggio – 2-00541 .......... 17
Atti Parlamentari — 1 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16
MAGGIO 2014
N. B. Questo allegato reca i documenti esaminati nel corso della
seduta e le comunicazioni all’Assembleanon lette in aula.
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PAG.
Disegno di legge di conversione S. 1413 (Ap-provato dal Senato)
n. 2373 ..................... 19
Questioni pregiudiziali ....................................
19
Articolo unico; Articoli del decreto-legge ... 25
Modificazioni apportate dal Senato ............. 35
Proposte emendative riferite agli articoli deldecreto-legge
................................................. 48
Mozioni Giancarlo Giorgetti ed altri n. 1-00439, Santerini ed
altri n. 1-00455, Bru-
PAG.
netta ed altri n. 1-00459, Rampelli ed altrin. 1-00461,
Palazzotto ed altri n. 1-00466,Fiano, Andrea Romano ed altrin.
1-00467, Dorina Bianchi e Leone n. 1-00468 e Currò ed altri n.
1-00469 concer-nenti iniziative in relazione all’operazioneMare
Nostrum e al rafforzamento deicontrolli alle frontiere
................................ 116
Mozioni
.............................................................
116
Risoluzione
....................................................... 139
Atti Parlamentari — 2 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16
MAGGIO 2014 — N. 230
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COMUNICAZIONI
Missioni valevolinella seduta del 16 maggio 2014.
Angelino Alfano, Gioacchino Alfano,Alfreider, Amici, Baldelli,
Balduzzi, Ba-retta, Bellanova, Bindi, Bobba, Bocci, Boc-cia,
Michele Bordo, Borletti Dell’Acqua,Boschi, Brambilla, Brescia,
Bressa, Bru-netta, Caparini, Capezzone, Casero, Casti-glione,
Cicchitto, Cirielli, Costa, Dam-bruoso, Damiano, De Girolamo, Del
BassoDe Caro, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Luigi DiMaio, Epifani,
Ferranti, Fico, FitzgeraldNissoli, Gregorio Fontana, Fontanelli,
For-misano, Fraccaro, Franceschini, Galan,Galati, Gasbarra,
Giacomelli, GiancarloGiorgetti, Gozi, Guerra, La Russa,
Legnini,Leone, Lorenzin, Lotti, Lupi, Madia, Man-ciulli, Giorgia
Meloni, Merlo, Meta, Mi-gliore, Mogherini, Orlando, Pes,
GianlucaPini, Pisicchio, Pistelli, Ravetto, Realacci,Ricciatti,
Rigoni, Andrea Romano, Rossi,Rughetti, Sani, Scalfarotto, Sereni,
Sisto,Speranza, Tabacci, Taglialatela, ValeriaValente, Velo,
Vignali, Vito, Zanetti.
(Alla ripresa pomeridiana della seduta).
Angelino Alfano, Gioacchino Alfano,Alfreider, Amici, Baldelli,
Balduzzi, Ba-retta, Bellanova, Bindi, Biondelli, Bobba,Bocci,
Boccia, Michele Bordo, Borletti Del-l’Acqua, Boschi, Brambilla,
Brescia,Bressa, Brunetta, Caparini, Capezzone, Ca-sero,
Castiglione, Antimo Cesaro, Cicchitto,Cirielli, Costa, D’Ambrosio,
Dambruoso,Damiano, De Girolamo, Del Basso De
Caro, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Luigi DiMaio, Epifani,
Ferranti, Fico, FitzgeraldNissoli, Gregorio Fontana, Fontanelli,
For-misano, Fraccaro, Franceschini, Galan,Galati, Gasbarra,
Giacomelli, Gozi, Guerra,La Russa, Legnini, Leone, Lorenzin,
Lotti,Lupi, Madia, Manciulli, Giorgia Meloni,Merlo, Meta, Migliore,
Mogherini, Orlando,Pes, Gianluca Pini, Pisicchio, Pistelli,
Por-tas, Ravetto, Realacci, Ricciatti, Rigoni,Rossi, Rughetti,
Sani, Scalfarotto, Sereni,Sisto, Speranza, Tabacci, Taglialatela,
Va-leria Valente, Velo, Vignali, Vito, Zanetti.
Annunzio di proposte di legge.
In data 15 maggio 2014 sono statepresentate alla Presidenza le
seguenti pro-poste di legge d’iniziativa dei deputati:
GHIZZONI: « Disciplina della contri-buzione studentesca per le
università sta-tali e le istituzioni statali di alta forma-zione
artistica, musicale e coreutica »(2386);
MATTIELLO: « Modifica all’articolo143 del testo unico di cui al
decretolegislativo 18 agosto 2000, n. 267, in ma-teria di
incandidabilità degli amministra-tori locali responsabili dello
scioglimentodei consigli comunali e provinciali perfenomeni di
infiltrazione mafiosa » (2387).
Saranno stampate e distribuite.
Atti Parlamentari — 3 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16
MAGGIO 2014 — N. 230
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Assegnazione di progetti di leggea Commissioni in sede
referente.
A norma del comma 1 dell’articolo 72del Regolamento, i seguenti
progetti dilegge sono assegnati, in sede referente,
allesottoindicate Commissioni permanenti:
I Commissione (Affari costituzionali):
CAPARINI ed altri: « Modifica all’arti-colo 9 del testo unico di
cui al decretolegislativo 25 luglio 1998, n. 286, concer-nente il
rilascio del permesso di soggiornoCE per soggiornanti di lungo
periodo »(1380) Parere delle Commissioni V, XII eXIV;
MARCO DI STEFANO ed altri: « Isti-tuzione di un luogo della
memoria inonore di Aldo Moro e delle vittime delterrorismo e delle
stragi (2204) Parere delleCommissioni V, VII e XII.
II Commissione (Giustizia):
TULLO e PASTORINO: « Modifica al-l’articolo 9 del decreto-legge
8 febbraio2007, n. 8, convertito, con modificazioni,dalla legge 4
aprile 2007, n. 41, in materiadi cessione di titoli per l’accesso
agli stadie di tessere del tifoso » (1862) Parere delleCommissioni
I e VII (ex articolo 73, comma1-bis, del Regolamento).
VII Commissione (Cultura):
FOSSATI: « Disciplina delle professionirelative alle attività
motorie e sportive »(775) Parere delle Commissioni I, II, V, X,XII,
XIV e della Commissione parlamentareper le questioni regionali.
XII Commissione (Affari sociali):
MAESTRI ed altri: « Modifiche allalegge 11 agosto 1991, n. 266,
e al testounico delle imposte sui redditi, di cui aldecreto del
Presidente della Repubblica 22dicembre 1986, n. 917, in materia di
rim-borsi di spesa erogati dalle organizzazionidi volontariato ai
propri membri » (2071)Parere delle Commissioni I, V, VI (exarticolo
73, comma 1-bis, del Regolamento,
per gli aspetti attinenti alla materia tribu-taria) e della
Commissione parlamentareper le questioni regionali;
LACQUANITI ed altri: « Disposizioniper il riconoscimento della
pratica delnaturismo e lo sviluppo della
capacitaturistico-ricettiva in Italia » (2171) Pareredelle
Commissioni I, II (ex articolo 73,comma 1-bis, del Regolamento, per
le di-sposizioni in materia di sanzioni), V, VI,VIII, X e della
Commissione parlamentareper le questioni regionali;
MIOTTO ed altri: « Disposizioni in ma-teria di assistenza in
favore delle personeaffette da disabilità grave nonché dellepersone
disabili prive del sostegno fami-liare » (2205) Parere delle
Commissioni I,V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, delRegolamento,
per gli aspetti attinenti allamateria tributaria) e della
Commissioneparlamentare per le questioni regionali;
PALMIZIO: « Disposizioni concernentila circolazione degli
autoveicoli adibiti asoccorso veterinario di emergenza
nonchél’istituzione di un numero telefonico na-zionale per le
chiamate di pronto soccorsoveterinario » (2216) Parere delle
Commis-sioni I, V, IX (ex articolo 73, comma 1-bis,del
Regolamento), XI, XIII e della Com-missione parlamentare per le
questioni re-gionali.
Trasmissione dalla Corte dei conti.
Il Presidente della Sezione centrale dicontrollo sulla gestione
delle amministra-zioni dello Stato della Corte dei conti,
conlettera in data 8 maggio 2014, ha tra-smesso la raccolta
contenente la sintesidelle delibere pubblicate dalla Sezionestessa
nell’anno 2013.
Questo documento è trasmesso alla ICommissione (Affari
costituzionali) e allaV Commissione (Bilancio).
Atti Parlamentari — 4 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16
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Trasmissione dal Ministrodell’economia e delle finanze.
Il Ministro dell’economia e delle fi-nanze, con lettera in data
8 maggio 2014,ha trasmesso la relazione, aggiornata almese di
dicembre 2013, sul monitoraggiodegli incassi e dei pagamenti del
bilanciodello Stato e delle spese aventi impattodiretto sul conto
delle pubbliche ammini-strazioni per l’anno 2013.
Questa relazione è trasmessa alla VCommissione (Bilancio).
Annunzio di progettidi atti dell’Unione europea.
La Commissione europea, in data 15maggio 2014, ha trasmesso, in
attuazionedel Protocollo sul ruolo dei Parlamentiallegato al
Trattato sull’Unione europea, iseguenti progetti di atti
dell’Unione stessa,nonché atti preordinati alla formulazionedegli
stessi, che sono assegnati, ai sensidell’articolo 127 del
Regolamento, alle sot-toindicate Commissioni, con il parere
dellaXIV Commissione (Politiche dell’Unioneeuropea):
alla III Commissione (Affari esteri):
Proposta di decisione del Consigliorelativa alla conclusione, a
nome del-l’Unione europea e dei suoi Stati membri,di un protocollo
che modifica l’accordosullo spazio aereo comune tra l’Unioneeuropea
e i suoi Stati membri, da unaparte, e la Georgia, dall’altra, per
tenereconto dell’adesione della Repubblica diCroazia all’Unione
europea (COM(2014)256 final);
Proposta di decisione del Consigliorelativa alla firma, a nome
dell’Unioneeuropea e dei suoi Stati membri, e all’ap-plicazione
provvisoria, di un protocolloche modifica l’accordo sullo spazio
aereocomune tra l’Unione europea e i suoi Statimembri, da una
parte, e la Georgia, dal-l’altra, per tenere conto dell’adesione
dellaRepubblica di Croazia all’Unione europea
(COM(2014) 257 final), corredata dal re-lativo allegato
(COM(2014) 257 final –Annex 1);
Proposta di decisione del Consigliorelativa alla posizione che
l’Unione eu-ropea deve adottare in seno al Comitatomisto istituito
dall’accordo tra la Comu-nità economica europea e la
Confedera-zione svizzera del 22 luglio 1972 perquanto riguarda la
sostituzione del pro-tocollo n. 3 del suddetto accordo,
relativoalla definizione della nozione di « pro-dotti originari » e
ai metodi di coopera-zione amministrativa, con un nuovo pro-tocollo
che, per quanto riguarda lenorme di origine, faccia riferimento
allaconvenzione regionale sulle norme di ori-gine preferenziali
paneuromediterranee(COM(2014) 268 final), corredata dal re-lativo
allegato (COM(2014) 268 final –Annex 1);
Proposta di decisione del Consigliorelativa alla posizione che
l’Unione euro-pea deve adottare in seno al consiglio
distabilizzazione e di associazione istituitodall’accordo di
stabilizzazione e di asso-ciazione tra le Comunità europee e i
loroStati membri, da una parte, e l’ex Repub-blica iugoslava di
Macedonia, dall’altra,per quanto riguarda la sostituzione
delprotocollo n. 4 del suddetto accordo, re-lativo alla definizione
della nozione di« prodotti originari » e ai metodi di coo-perazione
amministrativa, con un nuovoprotocollo che, per quanto riguarda
lenorme di origine, faccia riferimento allaconvenzione regionale
sulle norme di ori-gine preferenziali paneuromediterranee(COM(2014)
269 final), corredata dal re-lativo allegato (COM(2014) 269 final
–Annex 1);
Proposta di decisione del Consigliorelativa alla posizione che
l’Unione euro-pea deve adottare in seno al consiglio
distabilizzazione e di associazione istituitodall’accordo di
stabilizzazione e di asso-ciazione tra le Comunità europee e i
loroStati membri, da una parte, e la Repub-blica di Montenegro,
dall’altra, per quantoriguarda la sostituzione del protocollo n.
3
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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16
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del suddetto accordo, relativo alla defini-zione della nozione
di « prodotti originari »e ai metodi di cooperazione
amministra-tiva, con un nuovo protocollo che, perquanto riguarda le
norme di origine, facciariferimento alla convenzione regionalesulle
norme di origine paneuromediterra-nee (COM(2014) 270 final),
corredata dalrelativo allegato (COM(2014) 270 final –Annex 1);
Proposta di decisione del Consigliorelativa alla posizione che
l’Unione euro-pea deve adottare in seno al consiglio
distabilizzazione e di associazione istituitodall’accordo di
stabilizzazione e di asso-ciazione tra le Comunità europee e i
loroStati membri, da una parte, e la Repub-blica d’Albania,
dall’altra, per quanto ri-guarda la sostituzione del protocollo n.
4del suddetto accordo, relativo alla defini-zione della nozione di
« prodotti originari »e ai metodi di cooperazione amministra-tiva,
con un nuovo protocollo che, perquanto riguarda le norme di
origine, facciariferimento alla convenzione regionalesulle norme di
origine preferenziali pa-neuromediterranee (COM(2014) 273
final),corredata dal relativo allegato (COM(2014)273 final – Annex
1);
Proposta di decisione del Consigliorelativa alla posizione che
l’Unione euro-pea deve adottare in seno al consiglio
distabilizzazione e di associazione istituitodall’accordo di
stabilizzazione e di asso-ciazione tra le Comunità europee e i
loroStati membri, da una parte, e la Repub-blica di Serbia,
dall’altra, per quanto ri-guarda la sostituzione del protocollo n.
3del suddetto accordo, relativo alla defini-zione della nozione di
« prodotti originari »e ai metodi di cooperazione amministra-tiva,
con un nuovo protocollo che, perquanto riguarda le norme di
origine, facciariferimento alla convenzione regionalesulle norme di
origine preferenziali pa-neuromediterranee (COM(2014) 274
final),corredata dal relativo allegato (COM(2014)274 final – Annex
1);
Proposta di decisione del Consigliorelativa alla posizione che
l’Unione euro-
pea deve adottare in seno al Comitatomisto istituito
dall’accordo tra la Comu-nità economica europea e la
Repubblicad’Islanda del 22 luglio 1972 per quantoriguarda la
sostituzione del protocollo n. 3del suddetto accordo, relativo alla
defini-zione della nozione di « prodotti originari »e ai metodi di
cooperazione amministra-tiva, con un nuovo protocollo che,
perquanto riguarda le norme di origine, facciariferimento alla
convenzione regionalesulle norme di origine preferenziali
pa-neuromediterranee (COM(2014) 275 final),corredata dal relativo
allegato (COM(2014)275 final – Annex 1);
Proposta di decisione del Consigliorelativa alla posizione che
l’Unione euro-pea deve adottare in seno al Comitatomisto istituito
dall’accordo tra la Comu-nità economica europea e il Regno
diNorvegia del 14 maggio 1973 per quantoriguarda la sostituzione
del protocollo n. 3del suddetto accordo, relativo alla defini-zione
della nozione di « prodotti originari »e ai metodi di cooperazione
amministra-tiva, con un nuovo protocollo che, perquanto riguarda le
norme di origine, facciariferimento alla convenzione regionalesulle
norme di origine preferenziali pa-neuromediterranee (COM(2014) 276
final),corredata dal relativo allegato (COM(2014)276 final – Annex
1);
alla VI Commissione (Finanze):
Comunicazione della Commissione alParlamento europeo, al
Consiglio, al Co-mitato economico e sociale europeo e alComitato
delle regioni – La riforma delsettore finanziario europeo
(COM(2014)279 final);
alla VII Commissione (Cultura):
Comunicazione della Commissione alParlamento europeo, al
Consiglio, al Comi-tato economico e sociale europeo e al Comi-tato
delle regioni – Cinema europeo nel-l’era digitale – Creare un ponte
tra diver-sità culturale e competitività (COM(2014)272 final).
Atti Parlamentari — 6 — Camera dei Deputati
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Atti di controllo e di indirizzo.
Gli atti di controllo e di indirizzopresentati sono pubblicati
nell’Allegato Bal resoconto della seduta odierna.
ERRATA CORRIGE
Nell’Allegato A al resoconto della sedutadel 15 maggio 2014, a
pagina 5, seconda co-lonna, ventinovesima riga, dopo la parola:« X
» si intende inserita la seguente: « , XI ».
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INTERPELLANZE URGENTI
Elementi ed iniziative in relazione allevicende che hanno
condotto alle dimis-sioni del Governo nell’autunno del 2011,anche
alla luce di recenti notizie di
stampa – 2-00536
A)
Il sottoscritto chiede di interpellare ilPresidente del
Consiglio dei ministri, persapere – premesso che:
nel saggio « Stress test », appena pub-blicato, e i cui
contenuti sono stati anti-cipati da La Stampa e dal Daily Beast,
l’exMinistro del tesoro degli Stati Uniti, Ti-mothy Geithner,
riporta fatti sconcertantie di straordinaria gravità per il
nostroPaese;
Geithner, che ha ricoperto l’incaricodi segretario al Tesoro dal
26 gennaio 2009al 28 febbraio 2013 durante il primoGoverno
presieduto da Barack Obama,rivela infatti nuove e inquietanti
informa-zioni in merito al complotto organizzatocontro Silvio
Berlusconi per favorire l’in-gresso di Mario Monti a Palazzo
Chigi,ovvero di un tecnico scelto ad hoc peragevolare le misure
imposte da Bruxelles;
nel ripercorrere la disastrosa situa-zione finanziaria che
spinse a progettare ilcomplotto, l’ex Ministro statunitense
rac-conta di essere stato avvicinato da alcunifunzionari europei
(nel testo scrive « offi-cials », parola che indica alte burocrazie
opersonalità legate ai Governi) nell’autunnodel 2011, proponendo un
piano per farcadere il Premier italiano Berlusconi. Luilo rifiutò,
come scrive nel libro, puntando
sull’asse col presidente della Banca cen-trale europea Draghi
per salvare l’Unioneeuropea e l’economia globale;
Geithner scrive: « Ad un certo punto,in quell’autunno, alcuni
funzionari euro-pei ci contattarono con una trama percercare di
costringere il premier italianoBerlusconi a cedere il potere;
volevano chenoi rifiutassimo di sostenere i prestitidell’Fmi
all’Italia, fino a quando non se nefosse andato »;
il complotto iniziò ad essere tessutonell’estate del 2010,
quando « i mercatistavano scappando dall’Italia e la Spagna,settima
e nona economia più grande almondo ». L’ex segretario scrive che
avevaconsigliato ai colleghi europei di essereprudenti: « Se
volevano tenere gli stivalisul collo della Grecia, dovevano
ancheassicurare i mercati che non avrebberopermesso il default dei
Paesi e dell’interosistema bancario ». Ma all’epoca Germaniae
Francia « rimproveravano ancora al no-stro West selvaggio la crisi
del 2008 », enon accettavano i consigli americani dimobilitare più
risorse per prevenire ilcrollo europeo;
nell’estate del 2011 la situazione erapeggiorata, però « la
cancelliera Merkelinsisteva sul fatto che il libretto degliassegni
della Germania era chiuso », ancheperché « non le piaceva come i
ricettoridell’assistenza europea – Spagna, Italia eGrecia – stavano
facendo marcia indietrosulle riforme promesse ». A settembre
Gei-thner fu invitato all’Ecofin in Polonia esuggerì l’adozione di
un piano come ilterm asset-backed securities loan facility(talf
americano), cioè un muro di prote-
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zione finanziato dal governo e soprattuttodalla banca centrale,
per impedire insiemeil default dei Paesi e delle banche. Fuquasi
insultato. Gli americani, però, rice-vevano spesso richieste per «
fare pressionisulla Merkel affinché fosse meno tirchia, osugli
italiani e spagnoli affinché fosseropiù responsabili »;
è proprio in questo quadro inquie-tante di supponenza tedesca e
incompe-tenza europea che arrivano le prime pres-sioni per cambiare
il Governo italiano. AlG20 di Cannes lo stesso governatore
dellaBanca centrale europea, Mario Draghi, glipromette « l’uso di
una forza schiac-ciante ». « Parlammo al presidente Obamadi questo
invito sorprendente – raccontaGeithner – ma per quanto sarebbe
statoutile avere una leadership migliore inEuropa, non potevamo
coinvolgerci in uncomplotto come quello. » Non possiamoavere il suo
sangue sulle nostre mani « , iodissi ». Nonostante il niet degli
Stati Uniti,i « funzionari europei » riescono nell’in-tento: nel
giro di poche settimane si di-mette il Premier greco George
Papan-dreou, Berlusconi viene sostituito conMonti (« un economista
che proiettavacompetenza tecnocratica ») e in Spagnaviene eletto
Mariano Rajoy. A dicembre laBanca centrale europea approva il
pianoper finanziare le banche. Piano che vieneaccolto con euforia
da Bruxelles che siaffretta a dichiarare che l’Europa è uscitadal
tunnel della crisi. « Io non la pensavocosì », sottolinea l’ex
segretario del Tesoro.E, infatti, nel giugno del 2012 la
minacciadel default tornerà a mettere in ginocchioi mercati del
vecchio continente;
i fatti riportati costituiscono un’ulte-riore conferma del fatto
che Silvio Berlu-sconi sarebbe stato costretto alle dimis-sioni a
seguito di un vero e propriocomplotto organizzato a Bruxelles per
farcadere un Governo eletto democratica-mente e piazzarne uno
tecnico e asservitoall’Unione europea; la testimonianza diGeithner
è solo l’ultima di una lunga seriedi dichiarazioni che mostrano
esattamenteil piano che, nell’autunno del 2011, haportato alla fine
del Governo Berlusconi;
recentemente, Peter Spiegel nel Fi-nancial Times scrive che
Berlino spingevaper il commissariamento dell’Italia.Obama la prese
per un’impuntatura irra-zionale, diede ragione alle resistenze
ita-liane e alla fine si optò per un comunicatofinale vago.
Risultato: gli spread continua-rono a salire e Silvio Berlusconi fu
co-stretto alle dimissioni;
qualche mese fa Alan Friedman, in« Ammazziamo il gattopardo »
(2014), di-chiara: « La torrida estate del 2011 è unmomento molto
importante e storico perl’Italia (...). La Germania della Merkel
nonama il primo ministro in carica, SilvioBerlusconi. Tra giugno e
settembre diquella drammatica estate accadono moltecose che finora
non sono state rivelate. Equesto riguarda soprattutto le
conversa-zioni tra il Presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano
e Mario Monti, cheprecedono di 4-5 mesi la nomina dell’al-lora
presidente della Bocconi a PalazzoChigi, il 13 novembre 2011 (...).
Per gliannali della storia il presidente Napolitanoaccetta le
dimissioni di Berlusconi il 12novembre e avvia, come si conviene,
leconsultazioni con i gruppi parlamentari epolitici. Poi, 24 ore
dopo, Monti vieneindicato come Premier al posto di Berlu-sconi. Ma,
stando alle parole di Carlo DeBenedetti e Romano Prodi, entrambi
amicidi Monti, e per ammissione dello stesso exPremier, le cose
sono andate diversa-mente. E quando Friedman insiste conMonti: “Con
rispetto, e per la cronaca, leinon smentisce che, nel giugno-luglio
2011,il Presidente della Repubblica le ha fattocapire o le ha
chiesto esplicitamente diessere disponibile se fosse stato
necessa-rio?” », Monti ascolta con la faccia deimomenti solenni, e,
con un’espressionecontrita, e con la rassegnazione di uno
checapisce che è davanti a una domanda chenon lascia scampo al non
detto, risponde:« Sì, mi ha, mi ha dato segnali in quelsenso »
Parole che cambiano il segno diquell’estate che per l’Italia si
stava facendosempre più drammatica. E che probabil-mente porteranno
a riscrivere la storiarecente del nostro Paese »;
Atti Parlamentari — 9 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16
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Josè Luis Rodriguez Zapatero, nellibro « Il dilemma: 600 giorni
di vertigini »(2013), scrive: « Ci fu una cena ristretta:solo 4
primi ministri europei con i loroministri economici, i vertici
dell’Unioneeuropea, del Fmi e il presidente degli StatiUniti,
seduti attorno a un tavolo piccolo,rettangolare che ispirava
confidenza. Unacena sull’Italia e il futuro dell’euro, quasidue ore
nelle quali si mise il Governoitaliano sotto un duro martellamento
per-ché accettasse lì, a quello stesso tavolo ilsalvataggio del
Fondo Monetario Interna-zionale e dell’Ue come già Grecia, Irlandae
Portogallo (...). Berlusconi e Tremonti sidifesero con un
catenaccio in piena regola.Tremonti ripeteva: “conosco modi
miglioriper suicidarsi”. Berlusconi, più casereccio,evocava la
forza dell’economia reale e delrisparmio degli italiani. Alla fine
si arrivòa un compromesso per il quale Fmi eUnione europea
avrebbero costituito ungruppo di supervisione sulle riforme
pro-messe. Il Cavaliere spiegò in pubblico cheil ruolo del Fmi era
di “certificare” leriforme, però il governo italiano risultòtoccato
profondamente. Solo pochi giornidopo quel G20, il 12 novembre,
Berlusconisi dimetteva. E Mario Monti era elettoprimo ministro. Il
lettore potrà trarne lesue conclusioni »;
anche l’interpellante ha ricostruito nellibro « Il grande
imbroglio » (2012) le vi-cende del 2011, quando, alla vigilia del
G20di Cannes del 3 e 4 novembre 2011, il Pre-sidente della
Repubblica, Giorgio Napoli-tano, si rifiuta di firmare il « decreto
svi-luppo » che dava attuazione agli impegnipresi dal Governo
italiano con la Commis-sione e il Consiglio europeo nella lettera
del26 ottobre 2011, costringendo il Presidentedel Consiglio dei
ministri italiano, SilvioBerlusconi, a recarsi al vertice « a
manivuote »; l’interpellante ricostruisce la vi-cenda qualche mese
dopo con un articolosu Il Giornale (6 febbraio 2012) e il
giornodopo il consigliere del Presidente della Re-pubblica per la
stampa e la comunicazione,dottor Pasquale Cascella, con lettera al
di-rettore de Il Giornale, completa il quadrorivelando che la
decisione del Presidentedella Repubblica di non firmare il «
decreto
sviluppo » era stata presa nel corso di unincontro con Ministro
dell’economia e dellefinanze pro tempore, Giulio Tremonti.Scrive
Cascella: « Il Capo dello Stato rice-vette il Ministro
dell’economia (Giulio Tre-monti) prima della riunione del
Consigliodei ministri » del 2 novembre 2011;
tutto ciò premesso, pare evidente equanto mai urgente chiarire
quanto avve-nuto nel corso del 2011, data la delica-tezza della
questione, che incide diretta-mente sulla democrazia (visto che
l’obiet-tivo del complotto richiamato era un Go-verno
democraticamente eletto daicittadini italiani nella primavera del
2008),nonché sul sistema di sicurezza del nostroPaese –:
se il Dipartimento delle informazioniper la sicurezza che
risponde al Presidentedel Consiglio dei ministri sia a
conoscenzadei fatti suddetti, e quali iniziative ilPresidente del
Consiglio dei ministri in-tenda adottare al fine di chiarire le
cir-costanze riportate in premessa, per spie-gare innanzitutto chi
erano i « funzionari »europei citati da Timothy Geithner e daquale
autorità erano stati inviati per vei-colare un messaggio così
pericoloso dacostituire un vero e proprio attentato allasicurezza e
alla democrazia del nostroPaese, ferma restando la volontà
dell’in-terpellante di richiedere la costituzione diuna specifica
Commissione di inchiestaparlamentare sul punto.
(2-00536) « Brunetta ».
Chiarimenti ed iniziative in merito adirregolarità contabili e
amministrative re-lative al rapporto di lavoro dei
docentidell’Istituto italiano di cultura di Bruxel-
les – 2-00505
B)
I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro degli affari
esteri, per sapere –premesso che:
sul suo sito istituzionale, l’Istitutoitaliano di cultura di
Bruxelles afferma
Atti Parlamentari — 10 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16
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testualmente di essere: « (...) un organi-smo del Ministero
degli affari esteri ita-liano che ha quale permanente
obiettivoquello di promuovere e diffondere la lin-gua e la cultura
italiana in Belgio attra-verso l’organizzazione di iniziative
cultu-rali volte a favorire la circolazione delleidee, delle arti e
delle scienze e offre iseguenti servizi: corsi di lingua e
civiltàitaliana tenuti da docenti qualificati dimadrelingua; due
sessioni annuali di esamiper ottenere il diploma di conoscenzadella
lingua italiana come lingua straniera;una biblioteca italiana a
disposizione deglialunni e degli iscritti all’istituto per
laconsultazione e il prestito di libri, cd, dvd,riviste e giornali
italiani; servizio di infor-mazione e documentazione sull’Italia
nelcampo culturale »;
appare tutto molto suggestivo, salvopoi scoprire che
un’inchiesta de Il FattoQuotidiano del 16 marzo 2014 ha
fattoemergere che tale istituto « ha tenuto peranni i docenti a
libro paga senza alcuncontratto, spedendoli a insegnare persinoalla
Commissione e al Parlamento euro-peo. Nessuna ritenuta, niente
tasse, zerocontributi, anche per 10-15 anni solo im-pegni a voce e
mandati di pagamento, leore e gli importi scritti a penna »;
inoltre, risulterebbe che gli stessisiano stati ingaggiati
affinché tenesserocorsi ai funzionari della Commissione eu-ropea,
la quale fatturava all’istituto, men-tre i soldi pare finissero a
professionistiabilitati ma irregolari da sempre; a ren-dere più
pesante tale condizione di irre-golarità è che gli insegnanti
specializzati,laureati e abilitati sono stati inquadrati epagati
come colf, malgrado facessero partedi un organismo del Ministero
degli affariesteri;
risulta, sempre dall’indagine citata,che la questione degli
insegnanti al« nero » nella rappresentanza culturale ita-liana a
Bruxelles fosse ben nota alla Far-nesina, anche se nessun
intervento ha poifatto seguito, nemmeno alle segnalazionedegli
interessati circa la loro condizione diirregolari; ciò ha portato,
inevitabilmente,
a far emergere lo scandalo compromet-tendo, di fatto, l’immagine
dell’Italia inEuropa, proprio in prossimità della suaassunzione di
presidenza dell’Unione eu-ropea a partire da luglio 2014;
nel frattempo, l’inchiesta ha prodottoil risultato che, poche
ore dopo la suapubblicazione, l’ambasciatore italiano aBruxelles,
Alfredo Bastianelli, su indica-zione della Farnesina, ha «
commissa-riato » l’Istituto italiano di cultura in og-getto poiché,
come ha affermato in unanota rivolta alla comunità che
frequental’ente culturale presso il consolato l’Italiae apparsa sul
sito euronews.it del 17marzo, « le irregolarità contabili e
ammi-nistrative impongono un’attenta azione diriordino »;
sempre nella stessa nota, il rappre-sentante dell’Italia in
Belgio ha poi comu-nicato che il Ministero degli affari esterigli
ha chiesto di assumere direttamente laguida dell’istituto fino alla
nomina di unnuovo direttore, al posto di quello prece-dente,
Federiga Bindi, il cui incarico nonsarà rinnovato « anche a seguito
delleirregolarità contabili e amministrative »,come si legge in una
nota del 28 gennaio2014 diramata dal Ministero interessato;
si apprende, sempre dall’inchiestagiornalistica, che
l’ambasciatore sarebbe,in tal senso, orientato ad adottare
con-tratti di un anno rinnovabili una solavolta, una soluzione
applicata anche al-trove ma che gli interessati vedono comefumo
negli occhi;
va segnalato che, secondo Il FattoQuotidiano, agli insegnanti
restavano,come unica traccia di pagamento, i boni-fici che
giungevano da un conto del Montedei Paschi di Siena e che accadeva:
« (...)tutto per un perverso meccanismo a te-naglia: il ministero
che evitava di sotto-scrivere impegni scritti di qualsiasi
tipoperché non accampassero pretese sull’am-ministrazione,
l’istituto che non rinunciavaa utilizzarli per i corsi a pagamento
che gliconsentivano d’incassare corpose entratesenza gli oneri
contributivi e fiscali, quindia costi unitari ridottissimi »;
Atti Parlamentari — 11 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16
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malgrado quanto sopra esposto, nonrisulta siano state fornite
risposte agliinsegnanti coinvolti in questa vicenda –:
come mai, malgrado le reiterate se-gnalazioni degli insegnanti
di cui in pre-messa, non si sia proceduto tempestiva-mente ad
accertare le contestazioni mosseall’ex direttore dell’Istituto
italiano di cul-tura di Bruxelles, Federiga Bindi, e qualesoluzione
intenda adottare per tutti queidocenti regolarizzati e affidati a
un’agen-zia interinale.
(2-00505) « Scagliusi, Manlio Di Stefano,Spadoni, Del Grosso, Di
Bat-tista, Grande, Sibilia, Nuti ».
Iniziative volte a incrementare il perso-nale del Comando dei
carabinieri per latutela dell’ambiente di Milano e di Bre-scia, al
fine di contrastare l’attività delle
ecomafie – 2-00478
C)
I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’ambiente
e della tutela delterritorio e del mare, il Ministro delladifesa,
il Ministro dell’interno, per sapere– premesso che:
negli ultimi tempi la provincia diBrescia è tristemente assurta
all’onoredelle cronache nazionali – dalla trasmis-sione di Rai Tre
Presa Diretta, ai quoti-diani la Repubblica, Il Corriere della
Sera,Il Fatto Quotidiano, solo per citare i piùrecenti – per
numerosi casi di allarmiambientali legati alle attività delle
ecoma-fie: dai ritrovamenti di discariche abusivedi rifiuti
pericolosi seppelliti sotto il mantostradale della A4, alle cave
trasformate indiscariche illegali, agli impianti per losmaltimento
di rifiuti pericolosi chiusi eabbandonati con la loro pesante
ereditàsul territorio, tanto da essere definita daimedia la « Terra
dei Fuochi del Nord » perle evidenti similitudini e connessioni con
iltristemente famoso territorio posto tra leprovince di Caserta e
Napoli;
si tratta di un fenomeno di partico-lare gravità, che, come
emerso nelle tanteindagini portate avanti negli anni dalleforze
dell’ordine e dalle relazioni parla-mentari della Commissione
parlamentaredi inchiesta sulle attività illecite connesseal ciclo
dei rifiuti, ha riguardato con tuttaevidenza non solo le regioni
del sud d’Ita-lia, ma anche molte regioni del nord,Lombardia
compresa, dove l’attività delleorganizzazioni criminali ha trovato
ter-reno fertile nell’alleanza con imprenditorisenza scrupoli che
hanno minato il futurodell’ambiente e della salute dei
cittadini;
lo stesso Rapporto Ecomafia 2013 diLegambiente evidenzia come la
Lombardiadetenga tra le regioni del nord il tristerecord di
presenza della criminalità orga-nizzata di stampo mafioso nel ciclo
deirifiuti speciali e pericolosi, che da soliammontano all’80 per
cento di tutti irifiuti che transitano in Lombardia;
secondo la Commissione parlamen-tare di inchiesta sulle attività
illecite con-nesse al ciclo dei rifiuti, infatti, dal 2001,anno nel
quale è stato introdotto nell’or-dinamento italiano il reato di
attività or-ganizzate per il traffico illecito di rifiuti,nella
sola provincia di Milano si sonosvolte circa il 10 per cento di
tutte leinchieste italiane nel settore;
tali inchieste sono state e sono fon-damentali nel testimoniare
la presenzadiffusa nelle regioni del Nord della ’ndran-gheta
calabrese, che nel ciclo illegale deirifiuti speciali e pericolosi,
soprattuttoquelli tossici (nella provincia di Milano edi Brescia
esistono, ad esempio, numeroseindustrie dismesse e siti in cui per
decennisono stati smaltiti illegalmente rifiuti escorie), sembra
trovare oggi i propri mag-giori profitti;
in particolare, sempre secondo laCommissione parlamentare di
inchiestasulle attività illecite connesse al ciclo deirifiuti, i
reati più gravi relativi al cicloillegale dei rifiuti vengono
commessi inLombardia mediante la gestione direttadei lavori di «
movimento terra » nei can-tieri pubblici e privati (attraverso lo
sban-
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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16
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camento, il trasporto del materiale e ilriempimento dei vari
lotti). La ’ndran-gheta, controllando gli appalti su tutto
ilterritorio regionale, gestisce non solo losmaltimento illegale,
ma anche il trafficoillecito dei rifiuti grazie alla
disponibilitàdei camion e dei mezzi utilizzati per iltrasporto nei
cantieri. Il 2012 e l’inizio del2013 hanno visto l’avvicendarsi di
alcunesignificative inchieste, dalla provincia diBrescia a quella
di Cremona, che hannocome filo conduttore il trasporto e
iltrattamento di rifiuti al di fuori delle leggi,attraverso la
realizzazione di discaricheabusive per lo smaltimento illecito,
spessoaccompagnati da gravi episodi di corru-zione;
anche la presidente della corte d’ap-pello di Brescia, Graziana
Campanato,durante l’inaugurazione dell’anno giudizia-rio, ha citato
con preoccupazione l’infil-trazione ormai diffusa in tutta la
regionedelle ecomafie del ciclo dei rifiuti, conparticolare
riferimento al traffico illecito:« In questo territorio – ha
ricordato lapresidente – risulta che il sottofondo dellenostre
strade è formato con rifiuti chesono altamente tossici. Non sono
reati chevanno a colpire solo determinati settori,ma incidono sulla
nostra salute, sullanostra vita, sono tanto e più gravi di
quellicontro il patrimonio »;
che la provincia di Brescia, insieme aMilano, sia tra le
province lombarde presapiù di mira dalle ecomafie emerge
anchedall’intensa attività di contrasto svolta nel-l’ultimo anno.
Grazie alle operazioni chehanno condotto a procedimenti a carico
diimprenditori lombardi, si è accertato chela maggioranza dei reati
collegabili al ciclodei rifiuti riguarda lo sversamento deglistessi
in discariche abusive e il tomba-mento in terreni privati, cave o
terrapieni,in prossimità degli svincoli delle tangen-ziali. Spesso
si tratta di cave trasformatein discariche completamente al di
fuoridella normativa sui rifiuti speciali; sipensi, ad esempio,
alle discariche abusivedi Ospitaletto e Travagliato in provincia
diBrescia, scoperte nei primi mesi del 2013dalla magistratura;
fra le più significative indagini con-dotte nell’ultimo anno dal
Comando deicarabinieri per la tutela dell’ambiente diBrescia, c’è
il sequestro nel febbraio 2013di un’area di circa 40 mila metri
quadri aCignone, frazione di Corte de’ Cortesi, apochi chilometri
da Cremona, nella qualesono stati rinvenuti 60 mila metri cubi
dimateriale inquinante. L’insediamento pro-duttivo coinvolge tre
aziende del settoreedilizio, due del cremonese – di fattogestite da
personaggi calabresi vicini alla’ndrangheta – e una del bresciano,
chehanno per anni sistematicamente eluso lenorme sullo smaltimento
dei rifiuti spe-ciali, tra cui anche l’amianto,
ammassandoillecitamente cumuli alti fino a 4 metri,nonostante
fossero già state emesse ordi-nanze di sequestro. Sempre il
Comandodei carabinieri per la tutela dell’ambientedi Brescia ha
sequestrato a marzo del2013 un’area di 300 mila metri quadrati,a
cavallo tra i comuni di Ospitaletto eTravagliato, nel bresciano,
trasformata inuna maxi discarica abusiva di rifiuti pe-ricolosi,
scorie di lavorazione dell’acciaio erifiuti speciali sul cui
terreno venivanocoltivate derrate destinate all’alimenta-zione
animale mettendo in grave pericolola salute pubblica per la
possibile conta-minazione della catena alimentare da in-quinamento
ambientale. Un’area di velenia pochi passi dal nuovo tracciato
dellalinea ferroviaria dell’alta velocità, scopertadurante i lavori
di costruzione lungo unaparte del perimetro dell’area;
la sola provincia di Brescia conta lapresenza di numerose
attività industrialied agricole dal notevole potenziale inqui-nante
e, in particolare, ben 187 aziendeIPPC (integrated pollution
prevention andcontrol) nel settore industriale, 217aziende IPPC nel
settore agricolo, 20aziende a rischio di incidente
rilevante(soggette a notifica) e 20 aziende a rischiodi incidente
rilevante (soggette a rapportodi sicurezza) e nella sua provincia
la piùalta densità di impianti di smaltimento dirifiuti pericolosi
e non; inoltre, nell’ovestbresciano, nell’area compresa tra
Caste-gnato, Ospitaletto, Passirano e Paderno,Legambiente ha
censito 21 discariche di-
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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16
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smesse: il cratere di 22 ettari della BoscoSella (5 milioni di
metri cubi di rifiutidell’ex Asm), i siti Pianera e
Pianerino(contenenti il pcb della Caffaro), Code-notti, Gervasoni,
Bettoni, Arici e Bonara,la Vallosa a Passirano, la Del Bono e
laGottardi a Ospitaletto, a Sorelle Vianelli aPaderno. Naturalmente
si tratta di siti cheattendono di essere bonificati, con
costialtissimi sotto il profilo sociale, ambientalee naturalmente
economico;
in questo scenario oltremodo preoc-cupante – e dove sarebbe
necessario daparte delle forze dell’ordine un monito-raggio
costante, sia per contrastare nuovicrimini sia per indagare su
quanto avve-nuto nel passato – desta particolare scon-certo che
attualmente il personale in forzaal Comando dei carabinieri per la
tuteladell’ambiente di Brescia possa notoria-mente contare su sole
due/tre unità ope-rative. Una quantità di personale del tuttoesigua
per più di una ragione: per lacriticità della situazione che via
via staemergendo sul territorio; per la vastitàdell’area di
competenza di quel nucleo checomprende, oltre alla provincia di
Brescia,anche quelle di Bergamo, Mantova e Cre-mona; per la
molteplicità dei ruoli che glistessi carabinieri del Comando dei
cara-binieri per la tutela dell’ambiente di Mi-lano e Brescia si
trovano a dover ricoprire,dal momento che per disposizione
regio-nale i tecnici dell’Arpa della Lombardia,dal 1o febbraio
2011, hanno perso laqualifica di ufficiali di polizia
giudiziaria,cosicché ogni accertamento dell’Arpa de-legato dalla
magistratura o comunque dirilevanza penale deve necessariamente
es-sere integrato e supportato dalla presenzadei carabinieri del
Comando dei carabi-nieri per la tutela dell’ambiente aventi
talequalifica, attività questa dispendiosa per ilComando dei
carabinieri per la tuteladell’ambiente alla luce delle
scarsissimerisorse umane di cui dispongono; l’Arpa diMilano e
Brescia hanno altresì visto nelcorso del 2014 il potenziamento di
unconsistente numero di unità di personale;tale potenziamento
tuttavia, se non verràaffiancato da un sufficiente numero
dimilitari del Comando dei carabinieri per
la tutela dell’ambiente aventi qualifica diufficiali di polizia
giudiziaria, per i motivianzidetti, risulterebbe un
provvedimentodel tutto effimero e di scarsa efficacia; perl’entrata
in vigore del Sistri che vedràanche il Comando dei carabinieri per
latutela dell’ambiente di Milano e Bresciaimpiegati in prima linea
nel controllo delsistema di gestione dei rifiuti nelleaziende;
inoltre, una struttura così esigua,come quella del Comando dei
carabinieriper la tutela dell’ambiente di Brescia, chegià fatica a
seguire l’ordinario e che,nonostante tutto, ha continuato fino
adora ad assicurare ad apprezzabili livelli lapropria attività solo
grazie allo strenuosacrificio e senso di responsabilità
delpersonale, appare a maggior ragione ina-deguata, in termini di
risorse umane, an-che in vista dell’Expo 2015, momento incui i
riflettori di tutto il mondo si rivol-geranno verso il nostro Paese
e dove, comedimostrano alcune indagini già in corso, sistanno
attivando gli appetiti delle organiz-zazioni criminali –:
se non intendano attivare le misurenecessarie per incrementare
nell’imme-diato il numero del personale in forza alComando dei
carabinieri per la tuteladell’ambiente di Milano ma,
soprattutto,del Comando dei carabinieri per la tuteladell’ambiente
di Brescia che presenta ungravissimo deficit numerico di personale
eche opera, come è del tutto evidente, in unterritorio complesso,
già segnato da nu-merosi casi di emergenze ambientali edove sarebbe
necessario incrementarel’azione di indagine e di contrasto da
partedelle forze dell’ordine;
se il Governo non ritenga opportunoprovvedere, anche attraverso
ulterioristanziamenti, all’innalzamento del monteore individuale
del personale, anche per ilfuturo, affinché parte delle risorse
gestitedalle prefetture di Milano e Brescia sianorispettivamente
destinate alla copertura dieventuali ore di straordinario prestate
enon retribuite, se pur impiegate nel-l’azione di contrasto della
criminalità in
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materia ambientale per il conseguimentodelle finalità generali
di tutela dell’ordinee della sicurezza pubblica;
se il Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del
mare non in-tenda attivare sul territorio bresciano unaspeciale
cabina di regia che comprenda lavisione globale sulle diverse
province so-pracitate in modo da procedere a controlliurgenti e
immediati per verificare l’entitàe la diffusione della presenza
delle situa-zioni più critiche, al fine di tutelare lasicurezza dei
cittadini e dell’ambiente e diverificare la fattibilità di
un’immediatabonifica.
(2-00478) « Cominelli, Cinzia Maria Fon-tana, Carra, Misiani,
Sberna,Carnevali, Berlinghieri, Lac-quaniti, Galperti, Casati,
Ba-zoli, Giuditta Pini, Rampi,Montroni, Gribaudo, Giu-seppe
Guerini, Manzi, Mauri,Bratti, Mariani, Chaouki,Narduolo, Sanga,
Rotta, Pre-ziosi, Bruno Bossio, Nacca-rato, Pastorino,
PierdomenicoMartino, Murer, Manfredi,Giuliani ».
Elementi in merito al progetto « Ombrina2 » per l’estrazione di
petrolio in Abruzzo
– 2-00507
D)
I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’ambiente
e della tutela delterritorio e del mare, il Ministro dellosviluppo
economico, per sapere – pre-messo che:
in Abruzzo, a 6 miglia dal tratto dicosta incluso nel Parco
nazionale dellacosta teatina, la multinazionale ingleseMedoil sta
portando avanti il progetto« Ombrina 2 » per l’estrazione di
petrolio ela conseguente desolforazione su unagrande
nave-raffineria che stazionerà sta-bilmente in quel tratto di
mare;
le multinazionali che estraggono pe-trolio e gas nel mare
Adriatico paganoroyalty ridicole e godono di agevolazionifiscali a
giudizio degli interpellanti scan-dalose e stanno compromettendo il
deli-cato equilibrio ecologico di un mare fra-gile e « chiuso »
come il mare Adriatico;
questo progetto di trivellazione pe-trolifera, al pari di tutti
gli altri in attesadi autorizzazione, stravolge l’ambiente ma-rino
in uno dei tratti più suggestivi di tuttala costa adriatica, al
punto di essere unparco nazionale istituito con legge nazio-nale
tanti anni fa, e colpisce al cuore ilprogetto di sviluppo
ecosostenibile sceltodalla regione e dagli enti locali e
centratosul turismo, sulla pesca, sull’artigianato,sull’agricoltura
di qualità (la provincia diChieti è la seconda provincia
vitivinicolad’Italia) e sulla tutela e valorizzazione
delterritorio;
è fondata la preoccupazione perl’ambiente e la salute dei
cittadini abruz-zesi a causa dell’inquinamento che nederiva e per
possibili incidenti, come lacronaca di questi anni purtroppo
testi-monia;
tutti i comuni, le province e laregione Abruzzo, nonché tante
associa-zioni professionali, economiche e ambien-taliste hanno
manifestato netta contra-rietà a questo progetto petrolifero
cheinsieme a tanti altri in itinere potrebbedar vita ad un vero e
proprio distrettopetrolifero abruzzese incompatibile con iprogetti
di valorizzazione turistica, agri-cola e ambientale del territorio
dellacosta teatina;
vari comuni abruzzesi hanno giàpreannunciato il ricorso al Tar
contro ildecreto autorizzativo del Ministero del-l’ambiente e della
tutela del territorio e delmare;
il Ministero dell’ambiente e della tu-tela del territorio e del
mare nel decretodi autorizzazione della piattaforma « Om-brina 2 »,
sostiene che « (...) preso attoche, seppure sollecitato in data 11
luglio2012, la regione Abruzzo non ha fatto
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pervenire il proprio parere di compe-tenza », mentre il
presidente della regionesostiene di non aver ricevuto
nessunarichiesta di parere e sollecito di parere dalMinistero
dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare e, quindi, si
è inpresenza di un « giallo » in cui è certo peròche uno dei due
soggetti fa affermazioninon corrispondenti al vero;
le modifiche introdotte al decreto-legge 29 giugno 2012, n. 83,
convertito,con modificazioni, dalla legge n. 134 del2012 (il
cosiddetto « decreto sviluppo »)hanno dimezzato il limite delle
miglia perle trivellazioni petrolifere marine con unalogica
inaccettabile dal punto di vista am-bientale, economico e
sanitario, ignorandoil fatto che le 12 miglia erano state
intro-dotte dal legislatore italiano dopo il ter-ribile incidente
della piattaforma DeepHorizon nel Golfo del Messico –:
quali siano i motivi che hannospinto il Governo, tramite i
Ministericompetenti, a non contrastare il progetto« Ombrina 2 »,
ritenuto invece inaccetta-bile da tutte le istituzioni abruzzesi,
daicomuni alla regione;
quale sia l’iter amministrativo dellarichiesta autorizzativa del
progetto « Om-brina 2 »;
quale sia il quadro complessivo ditutte le richieste di
sfruttamento degliidrocarburi nel tratto abruzzese del MarAdriatico
e quali siano tutti i progetti giàin produzione;
se corrisponda al vero che il Mini-stero dell’ambiente e della
tutela del ter-ritorio e del mare ha inviato alla regioneAbruzzo le
richieste di parere sul progetto« Ombrina 2 »;
se non si intenda convocare a breveuna riunione tra i Ministeri
competenti, laregione Abruzzo e gli enti locali interes-sati,
nonché le organizzazioni economichee ambientaliste, per definire
una posizionecomune su questo progetto;
se non si intendano assumere inizia-tive volte a rivedere il
regime fiscale e
delle royalty particolarmente favorevolialle multinazionali del
settore degli idro-carburi.
(2-00507) « Migliore, Melilla ».
Elementi in merito all’avvio del Pianonazionale contro la
violenza di genere e lostalking ed iniziative per garantire i
fi-nanziamenti per la prevenzione e il con-trasto alla violenza
sulle donne – 2-00538
E)
I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del
Consiglio dei ministri, persapere – premesso che:
l’Italia, nel 2013, in relazione allaprevenzione e lotta contro
la violenza neiconfronti delle donne e la violenza dome-stica, ha
finalmente ratificato la Conven-zione di Istanbul del 2011;
sul tema, in seguito, è intervenuto ildecreto-legge n. 93 del
2013, il cosiddetto« decreto contro il femminicidio », con-vertito,
con modificazioni, dalla legge 15ottobre 2013, n. 119 che, in
particolare,fra le misure urgenti, oltre ad un Pianonazionale
contro la violenza di genere elo stalking, prevedeva un incremento
delFondo per le politiche relative ai dirittie alle pari
opportunità, di cui all’articolo19, comma 3, del decreto-legge 4
luglio2006, n. 223, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 4
agosto 2006, n. 248,di 10 milioni di euro per l’anno 2013, 7milioni
di euro per l’anno 2014 e 10milioni di euro annui a decorrere
dal-l’anno 2015 per le attività dei centri antiviolenza e le case
rifugio;
agli interpellanti, in contatto con leassociazioni che si
occupano della deli-cata questione, risulterebbe che le
risorsestanziate non siano ancora state asse-gnate, con ciò
lasciando soli i centriantiviolenza e le realtà coinvolte sul
temaad affrontare un fenomeno che, lungidall’essere emergenziale,
sembra aver as-sunto ormai, purtroppo, il carattere di unfenomeno
strutturale;
Atti Parlamentari — 16 — Camera dei Deputati
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sul tema, il gruppo Sinistra EcologiaLibertà aveva anche già
presentato un’in-terrogazione a risposta scritta (n. 4-04447), a
prima firma dell’onorevole DiSalvo, cui ancora non è stata data
ri-sposta;
il contrasto alla violenza maschilecontro le donne è una
questione priori-taria per il nostro Paese, rispetto allaquale sono
indispensabili obiettivi condi-visi e, soprattutto, stanziamenti
economicimirati sia alla prevenzione del fenomeno,sia al sostegno e
all’accoglienza dellevittime;
in tale contesto, non può non appa-rire gravissima, oltre che
preoccupante, lamancata assegnazione di fondi già previstida quasi
un anno da una legge delloStato –:
quale sia la situazione relativa allapredisposizione e all’avvio
del Piano na-zionale contro la violenza di genere e lostalking;
se corrisponda al vero che le risorsegià stanziate nel
decreto-legge n. 93 del2013, convertito, con modificazioni,
dallalegge n. 119 del 2013, non siano ancorastate messe a
disposizione per le attivitàdei centri antiviolenza e per le
caserifugio;
in caso affermativo, quali iniziativeurgenti intenda assumere il
Governo, e inquali tempi, non solo per assegnare ifinanziamenti
stanziati dalla citata leggema, più in generale, per rilanciare
condeterminazione politiche incisive sul temadella prevenzione e
contrasto alla violenzasulle donne.
(2-00538) « Pannarale, Migliore, Di Salvo,Fratoianni,
Costantino, Nic-chi, Duranti, Kronbichler,Lavagno, Matarrelli,
Melilla,Nardi, Paglia, Palazzotto, Pi-ras, Ricciatti, Zan ».
Elementi ed iniziative in relazione a ma-nifestazioni di
ispirazione neofascista pre-viste a Rovetta e a Lovere, in
provincia diBergamo, il 24 e il 25 maggio – 2-00541
F)
I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’interno,
per sapere – pre-messo che:
il 25 maggio 2014, in concomitanzacon la giornata di voto per il
rinnovo delParlamento europeo, si terrà a Rovetta, inprovincia di
Bergamo, una manifestazioneper ricordare l’eccidio di 43 militi
dellaLegione Tagliamento trucidati il 28 apriledel 1945;
l’evento organizzato da simpatizzanti« fascisti » prevede tra
inni e slogan lacelebrazione di una messa officiata da DonGiulio
Tam, ex prete lefevriano scomuni-cato, noto per la sua aperta
adesione aideologie di stampo fascista, nel ricordo di« tutti i
caduti per l’onore », così si leggenella locandina che pubblicizza
l’evento;
per numero di partecipanti, prove-nienti da tutte le regioni del
Paese e anchedall’estero, il raduno sopra citato è con-siderato la
principale manifestazione na-zifascista d’Italia;
gli organizzatori, in occasione delXXII raduno nazionale
dell’AssociazioneReduci 1o Legione CC.NN. « M » d’Assalto,hanno
previsto per il giorno precedente, il24 maggio 2014, una giornata
di radunoche vedrà, tra gli altri eventi, un incontrocommemorativo
in riva al lago d’Iseo perla deposizione di una corona in
memoriadei caduti e una visita al cimitero diLovere, sempre in
provincia di Bergamo,dove riposano alcuni di questi;
un tragico episodio che ogni anno,nel piccolo paese orobico,
genera quelloche agli interpellanti appare un revivalfascista in
grande stile con insegne diaquile romane, divise da « camerata
»,bandiere, immagini del Duce e inni;
Atti Parlamentari — 17 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16
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al di là del giusto ricordo di ognivittima di guerre, in tal
caso è opportunoricordare che diverse disposizioni
dell’or-dinamento italiano limitano, ed in certicasi vietano, la
propaganda dell’ideologiafascista. Così la disposizione
transitoriafinale della Carta costituzionale prevede,al punto XII,
il divieto di riorganizzazione,sotto qualsiasi forma, del disciolto
partitofascista. La cosiddetta legge Scelba, legge20 giugno 1952,
n. 205, considera reatol’apologia del fascismo, prevedendo
all’ar-ticolo 1: « quando un’associazione, un mo-vimento o comunque
un gruppo di per-sone non inferiore a cinque persegue fi-nalità
antidemocratiche proprie del partitofascista, esaltando,
minacciando o usandola violenza quale metodo di lotta politicao
propugnando la soppressione delle li-bertà garantite dalla
Costituzione o deni-grando la democrazia, le sue istituzioni ei
valori della Resistenza, o svolgendo pro-paganda razzista, ovvero
rivolge la suaattività alla esaltazione di esponenti, prin-cipi,
fatti e metodi propri del predettopartito o compie manifestazioni
esterioridi carattere fascista ». Ancora, la leggedella Repubblica
italiana 25 giugno 1993,n. 205, sanziona e condanna gesti, azionie
slogan, legati all’ideologia nazifascista eaventi per scopo
l’incitazione alla violenzae alla discriminazione per motivi
razziali,etnici religiosi o nazionali. La legge puni-sce anche
l’utilizzo di simbologie legate asopradetti movimenti politici;
la manifestazione di cui sopra sisvolgerà in concomitanza alle
elezioni am-
ministrative e alle elezioni per il rinnovodel Parlamento
europeo e, in tal senso, sideve ricordare che la legge 4 aprile
1956,n. 212, « Norme per la disciplina dellapropaganda elettorale
», prevede all’arti-colo 9 che: « Nel giorno precedente ed inquelli
stabiliti per le elezioni sono vietatii comizi, le riunioni di
propaganda elet-torale diretta o indiretta, in luoghi pub-blici o
aperti al pubblico, la nuova affis-sione di stampati, giornali
murali o altri emanifesti di propaganda ». Così anche ildecreto
legislativo n. 267 del 2000, all’ar-ticolo 5, comma 2, attribuisce
al sindaco lafacoltà di adottare provvedimenti urgential fine di
prevenire ed eliminare gravipericoli che minacciano l’incolumità
pub-blica e la sicurezza urbana –:
se il Ministro interpellato sia a co-noscenza del particolare
raduno che sisvolge, oramai da quasi vent’anni, neicomuni di
Rovetta e Lovere;
quali iniziative abbia intenzione diassumere al fine di
verificare, per il tra-mite del rappresentante
territorialmentecompetente del Governo, le modalità conle quali è
stata organizzata la manifesta-zione vista la concomitanza dello
svolgersidelle elezioni;
quali iniziative, anche di caratterenormativo, abbia intenzione
di assumereal fine di prevenire lo svolgimento di
similimanifestazioni che, a parere degli inter-pellanti, violano le
norme contenute nel-l’ordinamento italiano.
(2-00541) « Locatelli, Pisicchio, Misiani ».
Atti Parlamentari — 18 — Camera dei Deputati
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DISEGNO DI LEGGE: S. 1413 – CONVERSIONE IN LEGGE,CON
MODIFICAZIONI, DEL DECRETO-LEGGE 28 MARZO2014, N. 47, RECANTE
MISURE URGENTI PER L’EMERGENZAABITATIVA, PER IL MERCATO DELLE
COSTRUZIONI E PER
L’EXPO 2015 (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 2373)
A.C. 2373 – Questioni pregiudiziali
QUESTIONI PREGIUDIZIALI
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame, di con-versione in legge del
decreto-legge 28marzo 2014, n. 47, recante misure urgentiper
l’emergenza abitativa, per il mercatodelle costruzioni e per Expo
2015, pre-senta profili di incompatibilità con diversenorme
costituzionali, con il diritto comu-nitario e con la giurisprudenza
della CorteCostituzionale che è intervenuta ripetuta-mente in
merito alle circostanze che ren-dono ammissibile o meno l’utilizzo
dellostrumento del decreto-legge;
il decreto-legge n. 47 del 2014 pre-senta contenuti non
omogenei, desumibilifin dal titolo, che accosta la materia
del-l’emergenza abitativa e del mercato dellecostruzioni a quella
dell’Expo 2015;
lo stesso titolo non è in alcun modoesaustivo né chiarificatore
rispetto all’ete-rogeneità di temi che il decreto in
realtàabbraccia, non rappresentando le disposi-zioni in materia di
qualificazione degliesecutori dei lavori pubblici di cui
all’ar-ticolo 12;
la tattica ricorrente da parte del Go-verno di ampliare il
titolo dei provvedi-
menti citando vari settori di intervento chenulla hanno a che
fare l’uno con l’altro nonpuò costituire la « pezza » con cui
coprirel’eterogeneità dei contenuto. Il risultato èun aumento
esponenziale della difficoltà dilettura e di applicazione delle
norme, piùvolte criticato da organismi nazionali edinternazionali
con giudizi impietosi sullafruibilità della nostra legislazione e
sul-l’ostacolo da essa rappresentato per la sa-lute economica e
sociale del Paese;
come indicato dal Presidente dellaRepubblica, con lettera del 15
luglio 2009,« provvedimenti eterogenei nei contenuti(..) sfuggono
alla comprensione della opi-nione pubblica e rendono sempre
piùdifficile il rapporto tra il cittadino e lalegge. (..) è
indispensabile porre termine asimili ”prassi”, specie quando si
legifera sutemi che (..) coinvolgono aspetti qualifi-canti della
convivenza civile e della coe-sione sociale. »;
la Corte costituzionale, con la sen-tenza n. 22 del 2012,
ritiene essenziale cheil decreto-legge debba essere inteso «
nellasua interezza, come insieme di disposi-zioni omogenee per la
materia o per loscopo ». Anche secondo l’articolo 15,comma 3, della
legge 23 agosto 1988,n. 400, i decreti-legge « devono
conteneremisure di immediata applicazione e il lorocontenuto deve
essere specifico, omogeneoe corrispondente al titolo »;
altre sentenze della Corte Costitu-zionale (n. 171 del 2007 e n.
128 del 2008)
Atti Parlamentari — 19 — Camera dei Deputati
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collegano « il riconoscimento dell’esistenzadei presupposti
fattuali, di cui all’articolo77, secondo comma, della Costituzione,
aduna intrinseca coerenza delle norme con-tenute in un
decreto-legge, o dal punto divista oggettivo e materiale, o dal
punto divista funzionale e finalistico. La urgentenecessità del
provvedere può riguardareuna pluralità di norme accomunate
dallanatura unitaria delle fattispecie discipli-nate, ovvero anche
dall’intento di fronteg-giare situazioni straordinarie, complesse
evariegate, che richiedono interventi ogget-tivamente eterogenei,
afferenti quindi amaterie diverse, ma indirizzati all’unicoscopo di
approntare rimedi urgenti a si-tuazioni straordinarie venutesi a
determi-nare » (sentenza n. 22 del 2012). Quindi,per la
giurisprudenza costituzionale oc-corre che il corpo di un
decreto-legge sia« oggettivamente o teleologicamente unita-rio »,
cioè un « insieme di disposizioniomogenee per la materia o per lo
scopo »(sentenza n. 22 del 2012). Basta scorrerele rubriche del
decreto in esame perrendersi conto che non è così;
lo strumento del decreto-legge èritenuto dalla Corte
costituzionale palese-mente inadeguato « a realizzare una ri-forma
organica e di sistema », tanto piùquando tale riforma è motivata da
« esi-genze manifestatesi da non breve periodo »e « richiede
processi attuativi necessaria-mente protratti nel tempo, tali da
poterrendere indispensabili sospensioni di effi-cacia, rinvii e
sistematizzazioni progres-sive, che mal si conciliano con
l’immedia-tezza di effetti connaturata al decreto-legge, secondo il
disegno costituzionale »(sentenza n. 220 del 2013);
si tratta delle cosiddette « norme acarattere ordinamentale »
che non dovreb-bero trovare dunque spazio nella decre-tazione
d’urgenza, e che invece in questodecreto sono previste, sia ai fini
dellapianificazione del recupero di immobili ealloggi di edilizia
residenziale pubblica, siaai fini del perseguimento dell’obiettivo
del-l’aumento dell’offerta di alloggi sociali inlocazione;
le norme contenute nel decreto-legge mancano di organicità, in
quanto cer-cano di affrontare l’emergenza abitativacon misure
tampone senza proporre solu-zioni durature e strutturali per un
vero« Piano casa »;
il decreto interviene con modalità etempi che non sono tali da
giustificare laprocedura d’urgenza; infatti, molte delleprocedure
individuate dovranno essere at-tuate da successivi decreti o
disposizioniministeriali;
le misure di rifinanziamento delFondo nazionale per il sostegno
all’accessoalle abitazioni in locazione e del Fondodestinato agli
inquilini morosi incolpevoli(articolo 1) ha un impatto temporaneo
edè attuato attraverso la mediazione delleagenzie o istituti per la
locazione; in talsenso, risorse stanziate per il sostegno
deiprogrammi di edilizia residenziale dei co-muni, attraverso una
dequalificazionedella spesa non ammessa dalla normativacontabile
comunitaria, vengono distrattedalla primaria destinazione del Fondo
perle locazioni, per poter finanziare la costi-tuzione di agenzie o
istituti per la loca-zione (articolo 2);
inoltre, l’articolo 2 propone unaripartizione composita delle
competenze aifini della gestione dei fondi tra Stato,Regioni e
Province autonome che, invecedi risolvere i problemi, potrebbe
addirit-tura complicare l’iter burocratico dellagestione delle
somme stanziate;
fatta salva la necessità di un pianodi razionalizzazione e di
recupero delvasto patrimonio immobiliare pubblico, ilpiano per
l’alienazione e il recupero delpatrimonio residenziale pubblico
propostodagli articoli 3 e 4 ha tempi lunghi, tali danon
giustificare il loro inserimento nel-l’ambito di un decreto-legge,
in quantonon risolvono l’emergenza odierna, ma siprotraggono nel
tempo;
l’articolo 3, che contiene modifichealle procedure di
alienazione degli immo-bili degli IACP comunque denominati,
nontiene conto del fatto che tali enti non
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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16
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hanno una univoca ragione giuridica: alSud sono rimasti come
enti strumentali didiritto pubblico non economici, mentre alNord
sono diventati enti economici; inalcune Regioni, come, ad esempio,
l’EmiliaRomagna e la Toscana, sono enti gestori diimmobili di
proprietà di Regioni, Provincee Comuni. In tal senso, una norma
chepreveda l’alienazione degli immobili diproprietà di tali Enti
territoriali sarebbelesiva dei loro diritti di proprietà e
cree-rebbe una violazione dell’articolo 117 dellaCostituzione;
per incentivare un vero mercatodelle locazioni si sarebbero, al
contrario,dovute estendere a tutti gli affitti le age-volazioni
fiscali previste dagli articoli 6 e7 del decreto. Tali misure sono
purtroppolimitate agli alloggi sociali e avranno unaportata
certamente molto limitata,creando discriminazioni tra i cittadini
eviolando l’articolo 3 della Costituzione;
gli articoli 4 e 10 prevedono ilfinanziamento di un Piano di
recupero edi manutenzione straordinaria degli al-loggi ex IACP,
comunque denominati, el’incremento dell’offerta degli alloggi
so-ciali, utilizzando 500 milioni di euro acarico del Fondo revoche
della legge obiet-tivo. Tale norma costituisce violazionedella
sequenza autorizzativa dei docu-menti di programmazione economica
pre-visti dal cosiddetto « semestre europeo », inquanto vengono
meno gli impegni assunticon l’allegato infrastrutture al
Documentodi economia e finanza;
l’articolo 8, che prevede il riscattodell’alloggio sociale dopo
almeno 7 anni,tiene soprattutto conto degli interessi
del-l’affittuario, senza salvaguardare anche gliinteressi del
proprietario dell’immobile,non garantendo la corretta
applicazionedell’articolo 42 della Costituzione. Sarebbeinvece
opportuno individuare soluzioni al-ternative che sappiano
risollevare il settoreabitativo, attraverso l’introduzione di
unaspecifica normativa per regolamentare inmodo chiaro tutte quelle
fattispecie, oggipresenti nella prassi immobiliare, ricon-ducibili
al cosiddetto « rent to buy », pro-
muovendo azioni volte a garantire traspa-renza e sicurezza tra
le parti per coloro iquali si avvalgono di tali formule;
la riduzione dell’aliquota della ce-dolare secca prevista
dall’articolo 9 costi-tuisce una riforma parziale, in
quantointeressa solo gli immobili a canone con-cordato tra i
sindacati di categoria, situatinei comuni ad alta tensione
abitativa; talelimitazione crea ulteriori discriminazionitra i
cittadini, poiché non solo non tieneconto dei contratti a canone
libero, manemmeno interessa tutto il mercato dellelocazioni a
canone concordato. Sarebbeutile, invece, estendere, almeno, la
normaa tutti gli immobili locati a canone con-cordato sul
territorio nazionale, e non solonei comuni ad alta tensione
abitativa,riconoscendo così al regime fiscale sosti-tutivo agli
effetti dell’IRPEF un ruolo pro-pulsivo sul mercato e un valido
strumentodi emersione del sommerso;
la definizione dell’alloggio sociale èparziale, interessa per lo
più le zone adalta tensione abitativa e non contiene erisolve tutti
casi di disaggio abitativo cheinteressano il nostro Paese, violando
ilprincipio costituzionale fondamentale del-l’uguaglianza;
all’articolo 5, a seguito degli emen-damenti approvati al
Senato, non risultachiara la retroattività della norma che,
percombattere l’occupazione abusiva di im-mobili, prevede che
chiunque occupi abu-sivamente un immobile senza titolo nonpuò
chiedere la residenza né l’allaccia-mento a pubblici servizi in
relazione al-l’immobile medesimo, rendendo nulli gliatti emessi in
violazione di tale divieto. Ciòva a scapito di tanti piccoli
proprietari chegià sono coinvolti in situazioni di occupa-zione
abusiva del proprio immobile;
complessivamente il provvedimentotutela e agevola soprattutto
gli inquilinidegli alloggi, non riconoscendo agevola-zioni fiscali
adeguate ai proprietari, nono-stante la diffusione della piccola
proprietàimmobiliare nel nostro Paese e il ruoloimportante che il
piccolo proprietario im-mobiliare svolge per la società;
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nell’insieme le norme contenute neldecreto-legge n. 47 del 2014
presentanoevidenti profili di incostituzionalità, oltre
adeterminare vantaggi solo per alcuni ter-ritori e dunque solo per
alcuni cittadini, inviolazione di uno dei principi fondamen-tali
della Costituzione: il principio di ugua-glianza;
delibera
di non procedere all’esame del disegno dilegge n. 2373.
N. 1. Grimoldi, Borghesi, Busin, Guidesi,Giancarlo Giorgetti,
Allasia, Attaguile,Bossi, Matteo Bragantini, Buonanno,Caon,
Caparini, Fedriga, Invernizzi,Marcolin, Molteni, Gianluca Pini,
Pra-taviera, Rondini.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge adottato dal Go-verno si presenta fortemente
disomogeneonel proprio contenuto, non solo perquanto riguarda le
diverse materie, maanche in riferimento alle specifiche tema-tiche,
accostate fra loro alla bisogna, con-tenute in ciascuno degli
articoli quandonon dei singoli commi, difetto poi acuitosia causa
delle ampie modificazioni inter-venute;
i nodi principali sono gli stessidella sequela di decreti-legge
precedentisottoposti all’esame del Parlamento: ladisorganicità,
l’occasionalità, l’eterogeneitàdel contenuto costituiscono elementi
nonconformi a quanto stabilito dalla Costitu-zione in materia di
decretazione d’ur-genza;
è palese la scarsa considerazionenella quale risultano tenuti
gli organi pre-posti alla vigilanza della corretta applica-zione
dei principi del nostro ordinamento,a fronte, in particolare,
dell’utilizzo disin-volto di una fonte normativa, quale è
ildecreto-legge, connotata da evidenti carat-teristiche di
straordinarietà e che incide su
delicati profili del rapporto Governo-Par-lamento e
maggioranza-opposizione non-ché a fronte del fatto che i
decreti-leggeassorbono la parte preponderante dellalegislazione,
dimostrando di essere un ef-ficace mezzo di decisione e di
attuazionedel programma di Governo;
è divenuta usuale la concatena-zione dei provvedimenti
d’urgenza, fina-lizzati a « correggere » o integrare disci-pline
adottate con precedenti decreti, inun arco di tempo estremamente
ridotto;ciò rende i testi normativi, compresoquello in esame, di
difficile leggibilità acausa dei ripetuti rinvii legislativi, in
spre-gio all’esigenza di chiarezza normativavanamente segnalata
dagli organi compe-tenti;
i provvedimenti d’urgenza oltre adessere tutti, indistintamente,
eterogenei eprivi di un nesso logico, risultano frutto diun clima
di concitazione e di vera epropria congestione, sfuggono alla
com-prensione dell’opinione pubblica e ren-dono sempre più
difficile il rapporto tra ilcittadino e la legge e, in particolare,
tra ilcittadino e la pubblica amministrazione, afronte degli oneri
cui egli è spesso chia-mato e che vengono incessantemente
mo-dificati in molti settori;
i sottoscrittori del presente attosegnalano che a tal riguardo,
la Cortecostituzionale con la recente sentenzan. 220 del 2013 ha
rilevato che « Ai sensidel secondo comma dell’articolo 77
dellaCostituzione, i presupposti per l’eserciziosenza delega della
potestà legislativa daparte del Governo riguardano il decreto-legge
nella sua interezza, inteso comeinsieme di disposizioni omogenee
per lamateria o per lo scopo »: l’assenza diquella omogeneità
conduce alla rilevazione– effettuabile dal giudice delle leggi
–della mancanza dei presupposti del decre-to-legge ex articolo 77,
secondo comma,della Costituzione;
il Governo, nell’adozione di decreti-legge, facendo leva su una
discrezionalitàpolitica molto ampia, elude il
significatocostituzionale della norma, ignora i requi-
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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16
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siti richiesti dall’ordinamento per poteresercitare il potere
legislativo, in sostanzatrasformando il decreto-legge in uno«
strumento prettamente politico », capacedi rispondere rapidamente a
domandelegislative, che hanno un carattere di ur-genza soltanto
politica, appiattendo ilruolo del Parlamento, in sede di
conver-sione, sulle decisioni governative;
i sottoscrittori del presente attoribadiscono altresì che la
sentenza n. 22del 2012 della Corte costituzionale ha, perla prima
volta, annullato disposizioni in-serite dalle Camere in un
decreto-legge nelcorso dell’esame del relativo disegno dilegge di
conversione, e ha affermato il suovaglio sugli emendamenti ai
decreti-legge,ove flagrantemente estranei all’oggetto ealle
finalità di questo: ciò avrebbe dovutoportare ad un comportamento
più correttoe rispettoso delle regole, al fine di nonesporre le
disposizioni contenute nei de-creti-legge convertiti, anche quando
noncensurabili nel merito, al rischio di an-nullamento da parte
della Corte costitu-zionale per ragioni esclusivamente
proce-dimentali ma di indubbio rilievo istituzio-nale;
in particolare, le disposizioni delprovvedimento in ordine alla
parte che hala pretesa di lottare « contro l’emergenzaabitativa »
risultano fortemente critiche sulpiano della loro legittimità
costituzionale,in quanto lesive del principio di ugua-glianza
nonché di diritti fondamentali san-citi dal nostro ordinamento;
alla pluralità degli ambiti materialicontenuti nel provvedimento
in esame, deltutto estranei tra di loro, anche nel titolo,si
aggiungono diverse disposizioni intro-dotte alla bisogna, tra le
quali spicca ilbonus per l’acquisto di mobili e
grandielettrodomestici, sui quali l’intervento nonè innovativo, ma
di modifica di quanto èvigente;
tale prassi, cui non sfugge il prov-vedimento in esame, pone un
grave pre-giudizio non solo sulle norme contenutenei provvedimenti,
a rischio di censura e
annullamento successivi, ma la tenutastessa del corpus normativo
nonché del-l’ordinamento nel suo complesso;
ad avviso dei sottoscrittori del pre-sente atto, nei
decreti-legge, compresoquesto in esame, svincolati dalle
normecostituzionali, appaiono confluire, moltosemplicemente, le
questioni sulle quali ilGoverno non intende perdere tempo;
i profili critici, i vizi di incostitu-zionalità, la sequela di
provvedimenti d’ur-genza pongono il nuovo Governo in lineacon
quelli che lo hanno preceduto, nelsottoporre il nostro sistema
democratico apersistenti torsioni, facendo e perseve-rando nel fare
ciò che la Costituzione glivieta, nonché prestandosi, quale
primoatto, alla reviviscenza di una vecchia pra-tica di vecchi
governi, arrestatasi perchécensurata dalla richiamata sentenza
dellaCorte costituzionale,
delibera
di non procedere all’esame del disegno dilegge Atto Camera
2373.
N. 2. Nuti, Lombardi, Busto, Daga, DeRosa, Mannino, Micillo,
Segoni, Ter-zoni, Zolezzi, Cozzolino.
La Camera,
premesso che:
i sottoscrittori del presente attostigmatizzano i tempi
ristrettissimi entro iquali questo ramo del Parlamento si trovaa
dover esaminare l’ennesimo provvedi-mento d’urgenza che può dirsi
vicino adessere « omnibus », affronta settori delicatie cruciali e
materie rilevanti del nostroordinamento che avrebbero necessitato
diampio e meditato confronto parlamentare;
nonostante una diversa percezione,il numero dei decreti-legge è
sostanzial-mente vicino a quello delle ultime legisla-ture, ciò che
risulta nuovo, a decorreredalla precedente, è il « peso » di tali
prov-vedimenti; ciò che risulta anomalo è, in-fatti, la quantità di
materia normativa che,
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senza possibilità di adeguata valutazioneparlamentare, transita
in questi provvedi-menti;
a ciò è da aggiungersi il costumedel Governo di introdurre norme
e mate-rie lontane tra di loro, quando non le piùdisparate,
attraverso un utilizzo surrettizioed unilaterale della decretazione
d’ur-genza;
il provvedimento consolida l’infau-sta e sistematica
utilizzazione di uno stru-mento per sua natura temporaneo
estraordinario per correggere disposizionilegislative in vigore,
anche recentissime, inforza di altrettanti e precedenti
decreti-legge;
i sottoscrittori del presente atto sisollevano dal segnalare la
sua disomoge-neità nonché la mancanza di una matriceunitaria, per
volgere la loro attenzione astigmatizzare la mancata
corrispondenzatra il titolo del decreto-legge ed il suocontenuto da
un punto di vista anchelessicale in quanto esso, ad onta di
partedel titolo « misure urgenti per l’emergenzaabitativa » non
appare idoneo ad affron-tarla né destinato a risolverla;
se nel recente passato, i cosiddetti« piani casa » erano troppo
spesso costi-tuiti da condoni mascherati, deregolamen-tazioni,
aumenti di volumetrie e sbaffiall’urbanistica, nel caso di specie
il Go-verno velocizza la dismissione del patri-monio di edilizia
residenziale pubblica,mascherata da alcuni interventi che pos-sono
considerarsi meno che palliativi enon offre risposte adeguate ai
bisognisociali effettivi;
le agevolazioni introdotte in favoreesclusivo di chi risiede in
un alloggiosociale ed è percettore di un determinatoreddito, oltre
ad evidenziare la volontà ditutela di coloro che sono già in
unacondizione di miglior favore, crea un’ul-teriore disparità di
trattamento rispetto adinquilini con gli stessi requisiti ma
chealloggiano in abitazioni diverse; ciò apparein netto contrasto
con il principio diuguaglianza a base della nostra Costitu-
zione e con i principi che informano ilnostro ordinamento
fiscale; si è in pre-senza di una sostanziale disparità di
trat-tamento tra fattispecie omogenee, difronte ad una norma che
presenta unaintrinseca incoerenza che può spingersi adessere
considerata irragionevole;
il provvedimento non affrontal’emergenza abitativa, in quanto lo
spiritoche lo informa è dedicato a chi è già inpossesso di un
alloggio, tralasciando ildramma sociale di migliaia di
famiglie;
con riguardo alle disposizioni inmateria di occupazioni
abusive:
pur condividendo l’esigenza di ar-ginare e disincentivare il
fenomeno, ledisposizioni adottate acuiscono, ove giàalligna, il
dramma delle persone, confi-nandole in un’illegalità senza
possibilità direcupero e senza offrire soluzioni alter-native;
le sanzioni introdotte per la « Lottaall’occupazione abusiva di
immobili » dicui all’articolo 5 sono da ritenersi frutto diuna
politica miope, che abdica dall’offrirepercorsi legali e virtuosi,
anche alternativi,per accedere agli alloggi; tali disposizioni,in
particolare l’interruzione dell’eroga-zione dei servizi di
sopravvivenza, sono daritenersi incostituzionali, lesivi di
dirittifondamentali sanciti dalla Costituzione;
il diniego rispetto alla richiesta diresidenza per chi occupa un
immobile èforiero di non poche conseguenze pregiu-dizievoli che
potranno prodursi in ambitogiudiziario, amministrativo e fiscale,
intutti i rapporti di un cittadino o di unapersona con le pubbliche
amministrazioni,cittadino o persona che viene consideratoe reso
alla stregua di « fantasma »;
la disposizione che impedisce lastipula, il rinnovo o la voltura
dei variservizi a chi occupi abusivamente una casa– e per ciò
destinata ad applicarsi a pochemigliaia di persone – si rovescia in
modoinesorabile e grottesco su diverse decine dimilioni di abitanti
del nostro Paese e suglienti erogatori dei servizi: tale
disposizionecomporterà, per forza di cose, la consegna
Atti Parlamentari — 24 — Camera dei Deputati
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dei documenti richiesti attestanti la legit-timità della
detenzione dell’immobile atutti, indistintamente, con il ritorno
dioneri burocratici che si credevano sepolti;
la disposizione di cui all’articolo 5,comma 1-bis, senza offrire
soluzioni néalternative, confina nell’illegalità coloroche occupano
abusivamente alloggi di edi-lizia residenziale pubblica;
al comune di Milano sono assegnatiulteriori 25 milioni di euro
per gli impegniconnessi con Expo 2015, in assenza dispecifica
destinazione dell’ennesimasomma;
sollevandosi in questa sede da con-siderazioni sui drammatici e
inquietantiaccadimenti recenti in ordine a Expo 2015– a fronte dei
quali, le misure adottate infretta dal Governo appaiono meri
palliativi– i sottoscrittori del presente atto anche inquesta sede,
ribadiscono che in ordineall’opera « grande evento » Expo 2015,
nel-l’arco della scorsa legislatura si sono sus-seguite varie
disposizioni, relative alle ri-sorse finanziarie per la
realizzazione del-l’opera, che proseguono in quella
attualeincessantemente, nonostante le criticità se-gnalate dalla
Corte dei conti su Expo 2015SpA: l’attività della società è stata
forte-mente condizionata dall’incertezza delcontesto normativo di
riferimento in con-tinua evoluzione, dalle difficoltà
operativeintervenute nonché dalla indecisione, pro-trattasi per
quasi tre anni, sulle specifichemodalità di acquisizione dei
terreni ed ilconseguente regime giuridico-economicoda applicarsi;
l’aspettativa di continuitàaziendale appare fortemente
condizionatadal sostegno finanziario dei soci, che haregistrato una
flessione riferibile ai sociprovincia di Milano e, in misura
minore,anche alla camera di commercio di Mi-lano; vicende ulteriori
hanno interessato iprimi grandi appalti e alcuni subappaltilegati,
direttamente o meno, agli appalta-tori, in procedimenti penali
pregressi o incorso, vicende che postulano la massimavigilanza
mediante un attento monitorag-gio sull’esecuzione delle procedure
di af-fidamento;
nel provvedimento è comparsa, perun momento, una norma del primo
dei tredecreti-legge « Salva Roma », successiva-mente decaduto – la
norma riguardavaassunzioni in deroga per tutti gli entiterritoriali
coinvolti in Expo 2015 – chepoi è stata fortunatamente
soppressa;
anche questo provvedimento d’ur-genza non si esime dal
modificare pezzidel codice degli appalti; sono continui,incessanti
e disorganici gli interventi nor-mativi di modifica, privi di
matrice uni-taria: tale modo di agire pone un gravepregiudizio
sulla tenuta complessiva dellenorme e sulla loro applicabilità e
ciò èaggravato dal fatto che si tratta di unsettore delicato,
fortemente appetibile perle infiltrazioni criminali e che per
ciòstesso necessita della massima chiarezza,trasparenza e
tutela;
il provvedimento non appare com-patibile con i principi del
nostro ordina-mento, contiene palesi o latenti violazionidi diritti
fondamentali sanciti,
delibera
di non procedere all’esame del disegno dilegge Atto Camera
2373.
N. 3. Lombardi, Nuti, Busto, Daga, DeRosa, Mannino, Micillo,
Segoni, Ter-zoni, Zolezzi.
A.C. 2373 – Articolo unico
ARTICOLO UNICO DEL DISEGNO DILEGGE DI CONVERSIONE NEL TESTODELLA
COMMISSIONE IDENTICO A
QUELLO APPROVATO DAL SENATO
1. Il decreto-legge 28 marzo 2014,n. 47, recante misure urgenti
per l’emer-genza abitativa, per il mercato delle co-struzioni e per
Expo 2015, è convertito inlegge con le modificazioni riportate
inallegato alla presente legge.
Atti Parlamentari — 25 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16
MAGGIO 2014 — N. 230
-
2. La presente legge entra in vigore ilgiorno successivo a
quello della sua pub-blicazione nella Gazzetta Ufficiale.
ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE NELTESTO DEL GOVERNO
ART. 1.
(Finanziamento fondi).
1. L’articolo 6, comma 4, del decreto-legge 31 agosto 2013, n.
102, convertito,con modificazioni dalla legge 28 ottobre2013, n.
124, è sostituito dal seguente: « 4.Al Fondo nazionale per il
sostegno all’ac-cesso alle abitazioni in locazione, istituitodalla
legge 9 dicembre 1998, n. 431, èassegnata una dotazione di 100
milioni dieuro per ciascuno degli anni 2014 e2015. ».
2. La dotazione del Fondo destinatoagli inquilini morosi
incolpevoli, istituitodall’articolo 6, comma 5, del decreto-legge31
agosto 2013, n. 102, convertito, conmodificazioni, dalla legge 28
ottobre 2013,n. 124, è incrementata di 15,73 milioni dieuro per
l’anno 2014, di 12,73 milioni dieuro per l’anno 2015, di 59,73
milioni dieuro per l’anno 2016, di 36,03 milioni dieuro per l’anno
2017, di 46,1 milioni dieuro per ciascuno degli anni 2018 e 2019e
di 9,5 milioni di euro per l’anno 2020.
ART. 2.
(Modifica della disciplina del Fondo nazio-nale per il sostegno
all’accesso alle abita-
zioni in locazione).
1. All’articolo 11, della legge 9 dicembre1998, n. 431, sono
apportate le seguentimodificazioni:
a) al comma 3, le parole: « nonché,qualora le disponibilità del
Fondo lo con-sentano, per sostenere le iniziative intra-prese dai
comuni anche attraverso la co-stituzione di agenzie o istituti per
la lo-cazione o attraverso attività di promozione
in con