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1 MIUR UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA PUGLIA Direzione Generale Ipotesi Contratto Integrativo Regionale (CIR siglato il 6 giugno 2012) FORMULARIO DI PRESENTAZIONE - Progetti relativi alle aree a rischio - art. 9 CCNL Comparto Scuola 2006-2009 ANNO SCOLASTICO 2012-2013 A) INFORMAZIONI GENERALI SULLA SCUOLA Dati Anagrafici della Scuola Codice Scuola T A R F 0 6 0 0 0 X Intitolazione Istituto Professionale per i Servizi Sociali “Liside” Via: Ancona, 91 Città, CAP e (Prov): Taranto – 74100 (TA) Telefono: 0997350772 Fax: 0993366335 E-mail: [email protected] Indirizzo web www.liside.gov.it Codice Fiscale Scuola 90019260737 Dirigente Scolastico Dott.sa Prof.ssa Pasqua VECCHIONE Dati Bancari Banca cassiera / Ufficio postale Banca Popolare di Puglia e Basilicata Agenzia Agenzia n.° 6 Indirizzo: Viale Liguria 54 b Città, CAP e (Prov): Taranto – 74100 (TA) IBAN: IT72O 05385 15806 000000131282 N° Conto corrente 000000131282 C.A.B. 05395 A.B.I. 15806 Alunni e classi A.S. 2009/2010 TOTALI N° Classi 5 5 8 4 5 26 M F M F M F M F M F M F Allievi 21 92 10 79 21 115 18 84 16 57 88 427
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A) INFORMAZIONI GENERALI SULLA SCUOLAlnx.liside.gov.it/.../uploads/2009/04/[email protected] · Allievi 2192 10 79 115 18 84 16 57 88 427. 2 ... ITC “Bachelet” – ITIS

Feb 14, 2019

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MIUR

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA PUGLIA Direzione Generale

Ipotesi Contratto Integrativo Regionale (CIR siglato il 6 giugno 2012)

FORMULARIO DI PRESENTAZIONE

- Progetti relativi alle aree a rischio - art. 9 CCNL Comparto Scuola 2006-2009

ANNO SCOLASTICO 2012-2013

A) INFORMAZIONI GENERALI SULLA SCUOLA

Dati Anagrafici della Scuola

Codice Scuola T A R F 0 6 0 0 0 X

Intitolazione Istituto Professionale per i Servizi Sociali “Liside”

Via: Ancona, 91

Città, CAP e (Prov): Taranto – 74100 (TA)

Telefono: 0997350772

Fax: 0993366335

E-mail: [email protected]

Indirizzo web www.liside.gov.it

Codice Fiscale Scuola 90019260737

Dirigente Scolastico Dott.sa Prof.ssa Pasqua VECCHIONE

Dati Bancari

Banca cassiera / Ufficio postale

Banca Popolare di Puglia e Basilicata

Agenzia Agenzia n.° 6

Indirizzo: Viale Liguria 54 b

Città, CAP e (Prov): Taranto – 74100 (TA)

IBAN: IT72O 05385 15806 000000131282

N° Conto corrente 000000131282

C.A.B. 05395

A.B.I. 15806

Alunni e classi

A.S. 2009/2010 1° 2° 3° 4° 5° TOTALI

N° Classi 5 5 8 4 5 26

M F M F M F M F M F M F

Allievi 21 92 10 79 21 115 18 84 16 57 88 427

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A.S. 2010/2011 1° 2° 3° 4° 5° TOTALI

N° Classi 8 5 8 7 6 34

M F M F M F M F M F M F

Allievi 43 154 19 86 35 118 25 97 19 78 141 533

A.S. 2011/2012

1° 2° 3° 4° 5° TOTALI

N° Classi 7 7 5 6 6 31

M F M F M F M F M F M F

Allievi 36 128 34 119 29 91 26 89 18 93 143 520

Personale della Scuola (in servizio nell’a.s. 2011/2012)

Docenti n°88 Amministrativi n°6+DSGA Tecnici n°7 Coll. Scol. n°12

B) FATTIBILITA’ DEL PROGETTO e indicazione delle esperienze pregresse con esso coerenti

Punteggio Massimo

attribuibile 60

B1) - Collegamenti con il territorio

Azioni realizzate dalla Scuola in collaborazione e collegamento con il territorio negli ultimi tre anni Le azioni indicate rientrano in Accordi di rete/Convenzioni/Protocolli formalizzati? SI NO Se SI, indicare la data di stipula (per ogni azione):

Scuole (indicare quali) ITAS “Maria Pia” – Liceo “V. da Feltre” I.S. “Righi” (Consultorio degli adolescenti)

SMS “Pascoli” S. Giorgio J. – SMS “De Carolis” I.C. “Giannone” Pulsano – I.C. “Pirandello” – I.C. “Casalini” S.Marzano di S. Giuseppe / SMS Bettolo (Progetto Ponte)

ITC “Bachelet” – ITIS “Pacinotti” – ITIS “Amaldi” – SMS “Leonida” – SMS “De Carolis” – VII Circolo Taranto (Multiscuola)

I-Care LISIDE – FALANTO - SMS SALVEMINI

N°20 Istituzioni scolastiche di scuole primarie grado di Taranto e provincia (attuazione PON Misura 1.3 “Formazione dei docenti”)

I Circolo Didattico Statale “Renato Moro” – Taranto (sezione Primavera)

VI Circolo Didattico Statale “Cesare Giulio Viola” – Taranto (Sezione Primavera)

SMS “ Leonida” – Progetto Scuole aperte

data di stipula in riferimento ad Accordi, Convenzioni, Protocolli e validità degli stessi 17/01/09

Regione

Alta Formazione in Rete – Catalogo Interregionale P.O. PUGLIA - F.S.E. 2007/2013 – Obiettivo Convergenza - approvato con Decisione C(2007)5767 del 21/11/2007 (2007IT051PO005) Asse V - Transnazionalità e Interregionalità

N. 10 POR Puglia Misura 3.7 – Formazione Superiore

data di stipula in riferimento ad Accordi, Convenzioni, Protocolli e validità degli stessi

Provincia

………………………………………………………………………………………………[ ] data di stipula in riferimento ad Accordi, Convenzioni, Protocolli e durata degli stessi

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Comune

Direzione Pubblica Istr. Cultura e Spettacolo

Asili Nido “ Magicondo” ,“ Bruno Ciani” , “Arcobaleno“

data di stipula in riferimento ad Accordi, Convenzioni, Protocolli e validità degli stessi prot. n. 8896/c3ob del 11/ 11/ 09

Direzione Servizi Sociali – CAS

data di stipula in riferimento ad Accordi, Convenzioni, Protocolli e validità degli stessi prot. n. 7952/c3ob del 07/ 10/ 09

Casa di Riposo “ Beato N. Sulpizio”

data di stipula in riferimento ad Accordi, Convenzioni, Protocolli e validità degli stessi prot. n. 8352/c30663ob del 22/ 10/ 09

Associazione “ Rosa Blu ”

data di stipula in riferimento ad Accordi, Convenzioni, Protocolli e validità degli stessi prot. n. 8352/c30663ob del 22/ 10/ 09

Circoscrizioni Circoscrizione S.Vito – Lama - Progetto Scuole aperte

data di stipula in riferimento ad Accordi, Convenzioni, Protocolli e validità degli stessi 20/01/09

Altre strutture pubbliche (indicare quali)

………………………………………………………………………………………………[ ] data di stipula in riferimento ad Accordi, Convenzioni, Protocolli e validità degli stessi

A.S.L./Consultori A.S.L Distretto Socio-Sanitario- Progetto Legalità C3 , settembre 2010

Distretto ASL TA1 – Consultorio di Via Venezia – Taranto

Distretto Sociosanitario n. 4- Consultorio Familiare - Taranto

Progetto di Promozione alla salute: Prevenzione al disagio psicologico e sociale per gli adolescenti – Educazione alla sessualità

Dipartimento di Prevenzione ASL Taranto – Combattere l’alcolismo

data di stipula in riferimento ad Accordi, Convenzioni, Protocolli e validità degli stessi

Servizi sociali ANFFAS Onlus

data di stipula in riferimento ad Accordi, Convenzioni, Protocolli e validità degli stessi prot. n. 7950/c3ob del 07/ 10/ 09

Casa Albergo Ave Maria

data di stipula in riferimento ad Accordi, Convenzioni, Protocolli e validità degli stessi prot. N. 7949/c3ob del 07/10/09.

Organismi del privato sociale: ONG, volontariato,ecc (indicare quali)

ANFFAS Onlus

data di stipula in riferimento ad Accordi, Convenzioni, Protocolli e validità degli stessi prot. n. 7950/c3ob del 07/ 10/ 09

Casa Albergo Ave Maria

data di stipula in riferimento ad Accordi, Convenzioni, Protocolli e validità degli stessi prot. N. 7949/c3ob del 07/10/09.

Istituti di pena

Tribunale dei Minori, Progetto Legalità C3, settembre 2010

data di stipula in riferimento ad Accordi, Convenzioni, Protocolli e validità degli stessi

………………………….

Aziende (specificare tipologie) La Ludoteca “Baby World“

data di stipula in riferimento ad Accordi, Convenzioni, Protocolli e validità degli stessi 20/01/09

Altro (specificare) Associazione “Tempesta Volley“

data eventuale di stipula in riferimento ad Accordi, Convenzioni, Protocolli e validità degli stessi 20/01/09

Associazione Jonica della chitarra

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data eventuale di stipula in riferimento ad Accordi, Convenzioni, Protocolli e validità degli stessi 16/01/09

Associazione “ Banda musicale Città di Crispiano”

data eventuale di stipula in riferimento ad Accordi, Convenzioni, Protocolli e validità degli stessi 16/01/09

Progetto Internazionale Multiculturalità AMCM data eventuale di stipula in riferimento ad Accordi, Convenzioni, Protocolli e validità degli stessi luglio 2010

B2) - Principali interventi realizzati nell’Istituzione Scolastica negli ultimi due anni in stretta coerenza con il progetto (indicare max. quattro interventi)

TITOLO Tipologia di finanziamento (Fondo Istituto, Fondo sociale Europeo,

L. 440, Contributi Enti Locali, altro….)

1) N. 3 Progetti Art. 9 C.C.N.L. AA.SS.– 2009/2010 – 2010/2011 – 2011/2012 ART. 9 C.C.N.L.

2) Educazione all’affettività e alla sessualità - A.S. 2010/2011 ASL Taranto

3) Piano Integrato – N. 7 Azioni C1 2010/11 + N. 7 Azioni C1 2011/12 F.S.E.

4) L’isola del benessere – Riduciamo l’ansia A.S. 2010/2011 Fondo d’istituto

B3) - Strutture e laboratori presenti nell’Istituzione scolastica e coerenti con il progetto TIPOLOGIA

1) Laboratorio multimediale: 24 postazioni allievo + 1 docente + 1 grafica + 1 server di rete. Rete dati e didattica. Kit per la videoconferenza. Acquisizione audio/video/satellite. Lettore DVD. Stampante laser, m ultifunzione, professionale. Scanner. Kit per la masterizzazione. Software: Windows NT – Windows 98 – Office 2000 – Internet Explorer - Outlook – Netmeeting – Active World – Elaborazione audio/video.Stampante professionale a colori Scanner A3

2) Laboratorio informatica: 22 postazioni allievo + 1 docente + 1 server di rete. Rete dati e didattica. Lettore DVD. Software: Windows NT – Windows 98 – Office 2000 – Internet Explorer - Outlook – Netmeeting – Active World – Elaborazione audio/video.

3) Laboratorio di metodologia pratica – operativa: teatrino con burattini e marionette, computer, televisore, videocamera digitale, videoregistratore, macchina fotografica digitale, lavagna luminosa, giochi di società, libri e materiali per attività manuale (patchwork, decupage, ecc.), cartoncini, carte di vario tipo, polistirolo, matite colorate, penne a spirito, ecc. Attrezzature varie (forbici, taglierini, rilegatrice, plastificatrice). N° 5 postazioni multimediali costituite da P.C. (computer + cuffia) – Stampante – Registratore digitale- software musicale (scrittura e produzione) – scanner – Tavolo luminoso

4) Laboratorio di ceramica creativa: Tornio elettrico per ceramica - Forno elettrico per ceramica – attrezzatura e strumenti di laboratorio

5) Laboratorio linguistico multimediale: n° 24 postazioni multimediali (computer + cuffia) –Computer docente - LIM – Rete didattica e specifica per lab. Linguistico – Stampante laser – scanner - Lettore DVD- satellitare -FAS – Misura 2.1c – 2007

6) Laboratorio di psicomotricità: Palestra coperta di 750 mq – n° 6 materassini – pedana elastica – n° 4 trampolini elastici – Riproduttore audio/video – Televisore

7) Laboratori di grafica : prestampa con 24 postazioni Apple Macintosh, stampanti digitali, fotoplotter e plotter da taglio / stampa digitale, offset , serigrafia e trasferimento a caldo / post- stampa – allestimento - legatoria / stampa offset

8) Laboratorio scientifico:il laboratorio scientifico

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B4) Tasso di dispersione

Tasso di dispersione degli alunni negli ultimi 3 anni.

Anni scolastici

B4a Abbandono/evasione in %

B4b Situazioni di rischio in %

( bocciature, ritiri formalizzati, frequenze saltuarie )

a.s.2009-2010 14,00% =(72/513) 36,02% = ( 185/513)

a.s.2010-2011 12,75% = (86/674) 34,12 % = ( 230/674 )

a.s.2011-2012 11,00% = (70/663) 33,00 % = ( 219/663 )

B5 ALUNNI CON DEBITI FORMATIVI a.s. 2009/2010 n. 64 a.s. 2010/2011 n. 103 a.s. 2011/2012 n. 74

B5) Situazioni di contesto

B5a) OPERATORI SCOLASTICI: Stabilità Dirigente Scolastico: in servizio presso la Scuola dall’a.s 2009/2010

Stabilità del personale docente: media anni permanenza nella scuola dei docenti titolari 5

B5b) Alunni (indicare il numero e la percentuale degli stessi sul totale degli iscritti e frequentanti):

Alunni di età superiore all’età scolare n. 333; percentuale sul totale alunni 50%

Alunni in situazione di handicap n. 36; percentuale sul totale alunni 54%

Presenza di studenti stranieri n. 2; percentuale sul totale alunni 3%

Pendolarismo degli alunni n. 143; percentuale sul totale alunni 21%

B5c) GENITORI (indicare il numero e la percentuale sul totale dei genitori): Titolo di studio dei genitori:

Licenza elementare n. 380; percentuale sul totale genitori 34,54 %

Licenza media n. 460; percentuale sul totale genitori 51,81 %

Licenza superiore n. 145; percentuale sul totale genitori 13,18%

Diploma di laurea n. 5; percentuale sul totale genitori 0,42 %

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C) IL PROGETTO (il Progetto, in stretta coerenza con le linee di indirizzo del piano dell’Offerta Formativa della scuola dovrà avere necessariamente una sua specifica articolazione rispetto allo stesso POF)

Punteggio massimo attribuibile

40

Titolo del progetto: Scuol@ 2.0

Progetto in rete*: SI NO

Se SI, declinare i soggetti con i quali è stata formalmente costituita la rete: Scuole Istituto Comprensivo Viola – Taranto Altri soggetti …………………………………………………………………………………………….. specificando la tipologia di impegno e allegando copia della Convenzione/Protocollo/Accordo

*Si precisa che ciascuna Istituzione Scolastica aderente alla rete dovrà, comunque,

presentare il proprio progetto in dettaglio (vedi Sezione C.3), evidenziando le azioni progettate in comune, le modalità di realizzazione degli interventi comuni nonché le modalità di impiego delle risorse finanziarie e professionali, ecc…

C1) Allievi destinatari del Progetto

Numero alunni destinatari coinvolti n. 340/663; percentuale sul totale degli alunni 51,28% Tipologia alunni destinatari Alunni “a rischio” coinvolti n. 380; percentuale sul totale degli alunni coinvolti 57% Alunni stranieri coinvolti n. 3; percentuale sul totale degli alunni coinvolti 1% Alunni disabili coinvolti n. 36; percentuale sul totale degli alunni coinvolti 6%

C2) Operatori coinvolti nel Progetto Docenti coinvolti n. 44/ 88; percentuale sul totale docenti 50,00% (in misura non inferiore al 15%) Personale ATA coinvolto n.15/20; percentuale sul totale ATA 75,00% Totale operatori scolastici coinvolti n. 59; percentuale sul totale operatori 55%

C3) Articolazione del PROGETTO (da riportare di seguito, aggiungendo gli spazi necessari, nel limite di 5 cartelle)

Il Progetto dovrà essere articolato nel rispetto dei seguenti punti: C3 .1 Rilevazione ed esplicitazione dei bisogni

Declinazione delle finalità e degli obiettivi congruenti con le linee di indirizzo del POF Il presente progetto si inserisce in linea di continuità in un percorso pluriennale di azioni finalizzate alla riduzione del disagio e della dispersione, già attuate nel nostro istituto, sia con finanziamenti specifici che con destinazione del Fondo dell’Istituzione Scolastica; in particolare, fa propria, rafforzandola e precisandola, la linea di intervento già sperimentata e verificata positivamente in analoghi progetti nell’anno scolastico 2011/2012.

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La rilevazione dei bisogni è stata sviluppata in base a : a) comparazione delle diverse identità istituzionali e analisi delle variabili derivanti dell’ormai elaborato accorpamento dell’Istituto Professionale Nitti di Taranto e dall’istituzione di una prima classe relativa all’Istituto Tecnico. b) la specificità pedagogica sottesa a tutto l’impianto della Riforma; c) il nuovo asse culturale del Piano dell’Offerta Formativa; d) l’accurata analisi dei dati relativi ai bisogni cognitivo-affettivi degli allievi dell’Istituto.

Per quanto attiene al terzo elemento il Collegio ha adottato il tema “orientamento di senso per lo sviluppo dell’intelligenza emozionale, relazionale e sociale e dell’affettività” in linea con la decisione del Consiglio dell'Unione europea che ha dichiarato il 2012 "Anno Europeo della solidarietà tra le generazioni" per trasformare il volontariato in elemento di promozione della partecipazione civica e delle attività di scambio tra cittadini dell'Unione europea. IL quadro delineato dai dati provenienti da fonti ufficiali quali ISTAT, Report Camera di Commercio, ISFOL, Piano Sociale di zona, Relazioni dei Magistrati del Tribunale dei Minori,è allarmante: vistoso aumento del disagio giovanile, scarsa qualità delle relazioni del nucleo familiare; accanto alle tre principali aree del disagio sociale (casa, lavoro ed integrazione) crescono problematiche che richiamano i temi di solitudine, precarietà, fragilità, esclusione; il tasso di occupazione è inferiore rispetto alla media nazionale (43,9% vs 57,5%), mentre è quasi doppio il tasso di disoccupazione, pari all’13/14%. Aumenta il fenomeno delle nuove povertà, misurate dall’ISTAT sulla base del concetto di “minimo accettabile”,

incapacità di acquisire i beni e servizi che permettono di evitare gravi forme di esclusione sociale. In particolare il fenomeno Dispersione risulta correlato ad una serie di variabili che , interagendo tra di

loro, ne forniscono una chiave di lettura esauriente: 1) variabili personali, legate ai vissuti individuali; 2) variabili familiari; 3) variabili legate al sistema scolastico; 4) variabili socio – culturali. Tra le cause riferibili al soggetto incidono particolarmente: disinteresse e assenza di motivazione, ritardo nell’apprendimento, instabilità psico-motoria, codice linguistico ristretto e prevalentemente dialettale, difficoltà di carattere affettivo-relazionale, sentimenti di autosvalutazione , bisogno di guadagnare, anche in forme illegali, pur di difendere la propria identità. Tra le cause riferibili alla famiglia incidono : povertà economica o disoccupazione o sottoccupazione, basso livello di istruzione con conseguente assenza di aspettative, sfiducia nell’istituzione scolastica e assenteismo, disgregazione familiare, scarso investimento affettivo dovuto a presenza di malattie,o disturbi depressivi,o fenomeni di tossicodipendenza o alcoolismo di uno dei genitori, negligenza, ,trascuratezza,.rifiuto delle responsabilità, emarginazione e disadattamento sociale e culturale Tra le cause socio – culturali sono determinanti : aree depresse, assenza di valori di riferimento, stile di vita basso con conseguente restringimento del campo d’interesse, servizi insufficienti a garantire una adeguata vivibilità, mancanze di stimoli culturali significativi e povertà di spazi per la socializzazione. Tra le cause riferibili al sistema scolastico si individuano : rigidità e complessità del sistema, selettività : maggiore rigore esercitato nel biennio dai docenti che richiedono agli studenti abilità,metodo di studio autonomo,capacità di accrescere la propria autostima, effetto Pigmalione ( la profezia che si avvera), difficoltà di carattere burocratico, un elevato gap tra il mondo della formazione e quello produttivo. Alla luce di quanto sopra esposto, per gli alunni , in coerenza con la finalità principale dell'Istituto, cioè

la piena valorizzazione delle potenzialità degli allievi attraverso una riduzione del disagio e un progressivo ampliamento e rafforzamento delle competenze individuali, si individuano come obiettivi prioritari:

Favorire l'integrazione socio - affettiva - culturale in un clima di permanente accoglienza

Promuovere l’indissolubilità di sapere e di saper fare per essere persona e cittadino

Orientare gli alunni verso strategie, metacognitive, motivazionali ed affettive tali da favorire la ridefinizione del proprio sé nell’arco evolutivo

Recuperare carenze cognitive e di abilità logiche e linguistico – espressive

Rimuovere le forme di condizionamento socio-ambientale e culturale che ostacolano il normale processo evolutivo

Accrescere autostima e senso di appartenenza, indirizzati verso il progetto di vita

Aumentare l’autoefficacia promuovendo l’acquisizione del metodo di studio e l’autovalutazione

Favorire lo sviluppo di conoscenze e competenze spendibili sul mercato del lavoro

Sviluppare la cultura della cooperazione nel rispetto di regole condivise

Sensibilizzare alla frequenza assidua ed una crescita del senso di responsabilità.

Relativamente ai docenti e alla scuola il progetto prevede i sotto elencati obiettivi:

Inserimento dei progetti nel Piano dell’Offerta Formativa di ciascuna scuola coinvolta e piena consapevolezza e sensibilizzazione del corpo docente rispetto a tale impegno;

Centralità della persona e dei suoi bisogni e personalizzazione dell’apprendimento, nonché attenzione prioritaria agli studenti a rischio di dispersione e di abbandono per qualsivoglia ragione, ai nomadi e agli studenti di recente immigrazione non italofoni;

Utilizzo di una didattica coinvolgente e a carattere laboratoriale, che favorisca il ruolo attivo dello studente e un apprendimento per scoperta;

Lavorare per decisionalità condivise e responsabilità diffuse;

Pianificare, orientando al soggetto (individualizzazione), l'apprendimento - insegnamento per conseguire il successo scolastico degli allievi;

Modulare le discipline e il curricolo in funzione dei bisogni formativi specifici;

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Relativamente al territorio il progetto prevede la:

ricerca del coinvolgimento attivo di tutte le componenti scolastiche nelle azioni progettate, con particolare attenzione per i genitori e gli altri soggetti territoriali, nell’intento di realizzare una reale “alleanza educativa” con questi soggetti

condivisione di risorse con reti informali di istituti di servizi sociali e alla persona;

elaborazione di strategie unitarie e pianificazione di interventi organici e condivisi sulla linea della continuità scolastica e ambientale per garantire una reale “alleanza educativa”

Gli obiettivi illustrati precedentemente rappresentano parte integrante e prioritaria del POF d’Istituto, trovando una naturale integrazione nei percorsi formativi già previsti e realizzati nell'anno

scolastico 2011/12 e in quelli previsti per il corrente anno scolastico. C3 .2 Tipologia e Numero dei destinatari

La dispersione comprende tutti quegli atteggiamenti che denotano una disaffezione nell’apprendimento e un disimpegno emotivo della scuola stessa: da questa prospettiva la dispersione non si verifica con un vero e proprio abbandono scolastico, ma si identifica con il giovane che sebbene continui a frequentare la scuola, ha un basso rendimento seguito da una scarsa fiducia nelle proprie capacità.

Gli alunni frequentanti l’Istituto provengono in gran parte dai quartieri periferici della città o dai paesi limitrofi, prevalentemente dalla zona est. L’entroterra sociale e culturale di provenienza è medio – basso con tendenza al livellamento verso il basso, con condizionamenti sociali ed economici che incidono pesantemente sui livelli di motivazione allo studio e sulle aspettative personali. L’aspirazione più diffusa che coinvolge la maggioranza degli iscritti, è di trovare un lavoro che consenta una prospettiva di autorealizzazione personale. Molti lascerebbero la scuola prima del completamento del ciclo se trovassero un lavoro e,al momento dell’iscrizione, non sono certi di continuare gli studi. Incide lo scarso valore assegnato alla scuola e all’istruzione dalle famiglie di appartenenza, non più garante delle speranze e delle aspettative sociali. Segnali evidenti di disagio sono: le frequenze irregolari, i passaggi da un corso all’altro, i ritardi nei percorsi formativi, le ripetenze e gli abbandoni veri e propri, che colpiscono soprattutto i ragazzi delle prime e seconde classi, in piena crisi adolescenziale,che sperimentano l’insuccesso finendo per ritrovarsi senza precisi riferimenti di vita e di lavoro. Questi ragazzi vivono la scuola come “luogo dell’emarginazione e dell’esclusione dal sistema sociale” e sperimentano il fallimento e l’insuccesso

in un contesto dove i valori di riferimento appaiono del tutto estranei al proprio modello di vita. Si sviluppa così una vera e propria crisi di rigetto, non solo verso la struttura scolastica,ma in generale per ogni modello adulto,che sfocia non di rado in comportamenti devianti,o comunque di opposizione ai modi della convivenza civile. Una lettura attenta delle situazioni di rischio rilevate attraverso molteplici strumenti ha fatto emergere come indicatori di disagio più rilevanti i seguenti:

Scarsa frequenza scolastica; Scarsa capacità di adattamento alle regole; Incapacità di mantenere il livello di attenzione; Disinteresse e negligenza; Difficoltà comunicative e relazionali; Mancanza di autocontrollo; Esibizionismo e trasgressione; Atteggiamento sprezzante nei confronti degli educatori o al contrario atteggiamenti di passività; Isolamento; Instabilità emotiva; Bassa autostima L’analisi di questi dati induce ad individuare il target dei destinatari non solo in determinate fasce ma in tutte le classi dell’Istituto:

i “disaffiliati” (disaffiliated), ragazzi che non sentono un legame con la scuola e neppure con i soggetti che la rappresentano;

le mortalità educative (education mortalities), i giovani che per diversi motivi, tra cui questioni di salute e problemi familiari, non riescono a terminare il percorso scolastico;

i “drop out capaci” (capable drop out), studenti che sebbene dimostrino di avere ottime capacità nel seguire i programmi non sono socializzati alle richieste della scuola;

gli studenti che “stanno fuori” (stop out), allievi che abbandonano per un periodo limitato la scuola salvo farvi ritorno o nel corso dello stesso anno scolastico o in quello successivo.

L’attenzione sarà posta: a) nel biennio, con adolescenti, dai 14 ai 16 anni, che maggiormente vive sentimenti di inadeguatezza

legata alla propria identità, in fase di strutturazione b) nelle classi del triennio superiore, con allievi molto spesso privi di riferimenti psicologici,

ambientali, culturali necessari per la costruzione del proprio progetto di vita. c) considerato l’elevato numero di allievi diversabili frequentanti, si ritiene opportuno utilizzare questo percorso come ulteriore momento d’integrazione, coinvolgendoli attivamente nel progetto utilizzando

approcci e metodologie specifiche. d) per un gruppo di allievi ospiti di Case-famiglia e seguiti dal Tribunale dei Minori, verrà riservata

un’attenzione particolare attraverso la progettazione di percorsi individualizzati, in stretto contatto con l’assistente sociale. e) genitori e familiari

Sulla base di quanto esposto, si stima di coinvolgere 340 alunni del nostro istituto.

C3 .3 Risorse professionali e strutturali da utilizzare Risorse professionali

GRUPPO DI PROGETTO Dirigente Scolastico, DSGA e n° 2 docenti interni con documentata esperienza in interventi similari

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FORMATORI DEI FORMATORI N° 1 esperto con comprovata esperienza nelle metodologie didattiche innovative

TUTOR N° 2 docenti interni con comprovata esperienza nel campo del tutoraggio di percorsi formativi

DOCENTI N° 35 docenti interni, con il compito di organizzare, gestire, verificare e valutare le attività didattiche nei moduli

VALUTATORI DEL PROGETTO E DEL PROCESSO

N° 1 docenti interni non coinvolti in alcun modo nel progetto, con comprovata esperienza nel campo della qualità dei percorsi formativi e/o di dispersione

DIRETTORE DEI LABORATORI N° 1 Direttore dei laboratori e delle dotazioni tecnologiche

COLLABORATORI SCOLASTICI N° 6 collaboratori scolastici

ASSISTENTI TECNICI N° 5 assistenti tecnici

ASSISTENTI AMMINISTRATIVI N° 4 assistenti amministrativi

Risorse strutturali Saranno utilizzati tutti i laboratori e gli spazi attrezzati presenti nella scuola, organizzando le

risorse strutturali in modo flessibile e creativo; si prevede, infatti, una strutturazione non rigida delle attività, libera dalla segmentazione dei saperi disciplinari, per favorire i processi di socializzazione e rimotivazione. Gli alunni inseriti nei diversi percorsi formativi potranno usufruire, volta a volta, di diversi laboratori, a seconda delle necessità emerse durante il lavoro di Project Work. Anche il territorio sarà utilizzato come risorsa strutturale integrata al processo, prevedendo numerose uscite sia in luoghi culturali (museo, biblioteca, monumenti) o istituzionali (consultori, associazioni di volontariato, cinema, teatri, stadi, ecc.) che in luoghi più legati alla cultura tradizionale e/o giovanile.

C3 .4 Percorsi didattico-pedagogici da attuare (privilegiando il consolidamento delle competenze di base e trasversali ) Il presente percorso progettuale si propone di offrire una serie di momenti operativi laboratoriali che, nell’ambito delle varie discipline o gruppi di discipline, possano rimotivare gli alunni, rendendoli protagonisti attivi del proprio processo di apprendimento, incrementando in maniera apprezzabile il loro successo formativo, favorendo lo sviluppo e il potenziamento di competenze trasversali e disciplinari. I laboratori saranno caratterizzati da una forte flessibilità sia organizzativa che a livello di contenuti,

pur nell’ambito di alcuni percorsi didattici predefiniti, allo scopo di adattarsi alle esigenze degli utenti e alle situazioni e dinamiche che eventualmente dovessero svilupparsi, in un’ottica di centralità della persona e di personalizzazione dell’apprendimento.

Potranno interagire e operare in momenti comuni, agevolando l’estensione dell’esperienza in molteplici ambiti, grazie ad una didattica aperta e condivisa.

Le modalità di realizzazione degli interventi saranno essenzialmente di quattro differenti tipologie:

TIPOLOGIA DEI LABORATORI

LABORATORI SULLE COMPETENZE DI BASE, organizzati su base disciplinare o interdisciplinare, con la possibilità di coinvolgere una o due discipline e in relazione alle necessità dei partecipanti. In orario pomeridiano, si focalizzeranno su un recupero e un consolidamento delle abilità di base, specifiche e trasversali, in ambito logico e comunicativo, attraverso attività di project work.

Saranno privilegiate le attività volte a sviluppare metodi di studio autonomi e consapevoli. Tutti gli obiettivi specifici trasversali saranno elaborati in stretta correlazione con le programmazioni curricolari, al fine

di evitare interferenze negative tra i due momenti formativi, ma anzi sfruttare l’uno a potenziamento dell’altro.

LABORATORI MOTIVAZIONALI, (per alunni particolarmente “difficili”) organizzati per aree di interesse significative per il vissuto dello studente, non strettamente collegati ad ambiti disciplinari specifici, individualizzati o rivolti a piccolissimi gruppi, in orario flessibile, anche antimeridiano, finalizzati principalmente ad una riduzione del disagio e della conflittualità e alla promozione di un rapporto positivo verso l’impegno scolastico. Le attività saranno caratterizzate da un approccio creativo e ludico, da un apprendimento per scoperta, per favorire la socializzazione e la scolarizzazione, attraverso un

rafforzamento dell’autostima e dello spirito cooperativistico, e la promozione di un sistema di autoregolazione nell’esecuzione di un compito.

LABORATORI INTEGRAZIONE SCUOLA/FAMIGLIA, organizzati intorno ad attività concrete, in un’ottica di potenziamento delle competenze trasversali, prevedono la presenza congiunta di genitori e studenti, finalizzati alla progettazione e realizzazione di prodotti specifici ( es. laboratorio di produzione

ceramica, prodotti grafici, realizzazione di scene e costumi per una rappresentazione teatrale, ecc. ) .

LABORATORI CLIL finalizzati all’apprendimento di concetti matematico/scientifici in lingua inglese. La forma di apprendimento integrato ( CLIL ) risponde alle domande dei tipi di abilità di pensiero, di abilità

di linguaggio/comunicazione, rilevanza pratica e autenticità adatte alle richieste educative per la Knowledge Society. Utilizzare mentre impari e imparare mentre utilizzi, non imparare ora per utilizzare dopo , costruendo competenze linguistiche e comunicative contestualmente allo sviluppo ed acquisizione di conoscenze ed abilità disciplinari. I laboratori CLIL saranno rivolti a quegli studenti “ a rischio” non tanto per difficoltà nell’apprendimento quanto per scarsa motivazione e disinteresse, per motivarli e incuriosirli con una sfida intellettuale vicina ai loro interessi e al tempo stesso fortemente innovativa.

CRONOPROGRAMMA

Fase preparatoria Ottobre

Organizzazione delle attività (progettazione esecutiva) a cura del gruppo di progetto

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Fase propedeutica Novembre

Saranno attivate le procedure finalizzate all’individuazione degli alunni (consigli di classe, incontri di sintesi, momenti informali); Gli alunni selezionati, congiuntamente alle famiglie, parteciperanno ad incontri con il D.S., i coordinatori e i responsabili dei laboratori allo scopo di illustrare l’iniziativa, orientarli e favorire la loro partecipazione.

Fase di realizzazione Dicembre/Aprile

Attivazione dei laboratori.

Fase conclusiva Maggio

Attività di valutazione e certificazione finale finalizzata a: Monitorare e verificare le conoscenze e le competenze acquisite; Valutare attraverso indici oggettivi le modificazioni comportamentali; Certificare il livello di competenze acquisite.

Ciascun laboratorio avrà la durata di circa 18 ore. Sono previsti, orientativamente, n.° 9 incontri di 2 ore ciascuno, con cadenza settimanale. Si prevede la realizzazione dei laboratori nel periodo dicembre-aprile, per sostenere e consolidare l’ integrazione degli allievi nella struttura didattica. Il primo tipo di laboratorio prevede l’iscrizione e la frequenza di circa 10/ 12 alunni, provenienti da

sezioni e classi diverse, allo scopo di favorire un passaggio di conoscenze e competenze dai più grandi ai più piccoli, una presa in carico e conseguente responsabilizzazione da parte dei più grandi, che agiranno da veri e propri tutor, e una maggiore fiducia e collaborazione da parte degli alunni delle prime classi. Per il secondo tipo il numero dei partecipanti sarà molto limitato( max 3/4 alunni ) e dipenderà dalle

diverse problematiche presentate dai singoli allievi. Per i laboratori di terzo tipo il numero dei partecipanti sarà variabile, soprattutto in ragione dell’adesione al progetto da parte delle famiglie, ma comunque non superiore a 15. Infine, i laboratori CLIL saranno destinati principalmente ad allievi di terza classe, per rafforzare e

rimotivare, attraverso una proposta con forti valenze e prospettive, quei ragazzi “ a rischio” di abbandono soprattutto per cause di disagio psicologico e personale. In ogni laboratorio, seguendo le loro propensioni e attitudini, potranno essere inseriti uno o due allievi diversamente abili, che saranno sostenuti nel processo di integrazione da docenti di sostegno.

C3 5 Modalità di intervento

Metodologie didattiche funzionali al processo di apprendimento del discente/gruppo classe L’accesso ai saperi fondamentali è reso possibile e facilitato da atteggiamenti positivi verso l’apprendimento. La motivazione, la curiosità, l’attitudine alla collaborazione sono gli aspetti comportamentali che integrano le conoscenze, valorizzano gli stili cognitivi individuali per la piena realizzazione della persona, facilitano la possibilità di conoscere le proprie attitudini e potenzialità anche in funzione orientativa. A riguardo, possono offrire contributi molto importanti - con riferimento a tutti gli assi culturali - metodologie didattiche capaci di valorizzare l’attività di laboratorio e l’apprendimento centrato sull’esperienza. Il percorso proposto interessa tutte le discipline, i saperi e le competenze per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione, riferiti ai quattro Assi Culturali considerati strategici e descritti nei documenti ministeriali, con l’indicazione delle rispettive competenze da sviluppare L ’Asse dei linguaggi L ’Asse matematico L ’Asse scientifico-tecnologico L ’Asse storico-sociale Gli Assi culturali rappresentano le fondamenta sulle quali costruire i percorsi di apprendimento orientati all’acquisizione delle competenze chiave, che devono costituire la base per consolidare e accrescere saperi e competenze in un processo di apprendimento permanente. Un aspetto fondamentale è quello delle strategie che si vogliono adottare. E’ indubbio che personalizzazione e lavoro di gruppo possano essere potenziati dall’uso delle nuove tecnologie. L’introduzione delle nuove tecnologie nel mondo dell'istruzione rappresenta una delle più importanti sfide nel processo riformatore di questa realtà. Raccogliendo le indicazioni del quadro di riferimento OCSE-PISA, la Scuola deve porsi come obiettivo quello di trasformare le classi in Ambienti Generativi di Apprendimento, attraverso i quali formare intelligenze plurali e multiculturali, sviluppare competenze e apprendere continuamente. La Scuola deve offrire non solo continue occasioni di imparare e di sbagliare, ma anche di analizzare gli errori e continuare o riprendere a imparare. E’ necessario che la Scuola divenga “ambiente di ambienti” nei quali comunicare e apprendere con intensità rinnovata, creando l’opportunità di percepire-sperimentare-fare con tutti i sensi, di dire-confrontarsi-riflettere sull’esperienza propria e degli altri.

Il riposizionamento non coinvolgerà solo il corredo didattico del docente, ma l’intero processo attivato. In altre parole l’aula, il tempo, le strategie si verranno a contaminare, per cui si potrà verificare che a momenti di plenaria con l’intervento del singolo, docente o studente, si alterneranno momenti meno uniformi in cui qualcuno si eserciterà, lavorerà in gruppo, dialogherà con l’insegnante, qualcun altro leggerà un libro, disegnerà o scriverà una relazione. Un tale modello d’apprendimento può agganciare e sollecitare stili cognitivi differenti (visivo, tattile, uditivo) attraverso l’uso e la manipolazione di immagini, la creazione di filmati o di file audio da associare a testi o dati.

Questi aspetti permettono contemporaneamente di elevare le soglie di attenzione e di interazione, facendo risaltare le caratteristiche pedagogiche dell’individualizzazione degli apprendimenti, il recupero del

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disagio e dello svantaggio e la personalizzazione delle eccellenze. Le strumentazioni tecnologiche (LIM, tavolette e pannelli interattivi, risponditori interattivi) andranno asservite al miglioramento dell'apprendimento e della qualità della didattica.

Il percorso progettuale recepisce integralmente le indicazioni delle Linee Guida dei Professionali, che presuppongono strategie metodologiche orientate a favorire attitudini all’auto-apprendimento, al lavoro di gruppo e alla valorizzazione dei diversi stili cognitivi. La didattica laboratoriale rappresenterà la metodologia privilegiata nel processo di apprendimento, dove il “ laboratorio” diventa area del

vissuto personale , e consente agli allievi di diventare protagonisti attivi del processo di ricerca ,di riflessione ,di metacognizione, superando l’atteggiamento di passività e di estraneità che caratterizza spesso il loro atteggiamento di fronte alle lezioni frontali . Si utilizzerà, prioritariamente, la didattica cooperativa, centrata-sullo-studente, ove l'insegnante assumerà la funzione di “facilitatore dell'apprendimento” creando un clima di rispetto dell'integrità dello studente, un’accettazione dei suoi

scopi e delle sue opinioni. Inoltre si ritiene necessario interessare il territorio e gli altri soggetti che a vario titolo sono coinvolti nel contrasto alla dispersione scolastica, o ancora meglio alla protezione del minore ponendo in essere interventi basati sul concetto di welfare community. Con welfare community si vuole intendere quella comunità solidale in grado di modificare profondamente i rapporti tra istituzioni e società civile. Alla base vi è quindi il concetto di solidarietà sociale, intesa come coesione e attività volta al bene comune, dove ogni singolo soggetto (individuale, istituzionale e associativo) ha la responsabilità nella costruzione di una rete e di attività volte alla protezione del minore e alla soddisfazione dei bisogni individuati. Si prevedono uscite sul territorio con la strutturazione di collaborazioni interistituzionali. Al fine di coinvolgere i minori nella definizione e nel riconoscimento delle difficoltà che portano alla dispersione scolastica si è deciso di rendere protagonisti i ragazzi promuovendo un’attività di ricerca partecipata. Saranno selezionati alcuni allievi che porranno in essere un’attività finalizzata a:

conoscere, raccogliere e analizzare, tramite un’azione di peer research, le opinioni e le esperienze inerenti la dispersione scolastica dei minori

facilitare l’emersione da parte dei peer researchers, in base alle riflessioni e ai risultati della ricerca, di proposte per il contrasto alla dispersione scolastica dei minori raggiunti e di altri minori in condizioni simili, e l’eventuale attivazione sperimentale, lungo il corso della ricerca,di azioni peer to peer rivolte a tale scopo

rafforzare i minori coinvolti nella peer research. Nei percorsi didattici si terranno presenti le seguenti formule metodologiche : OPERARE PER PROGETTI - La pedagogia del progetto è una pratica educativa che coinvolge gli

studenti nel lavorare intorno a un compito condiviso che abbia una sua rilevanza, non solo all’interno dell’attività scolastica, bensì anche fuori di essa, stimolandoli a mettere in moto, acquisire significativamente, coordinare efficacemente conoscenze e abilità. Ne scaturisce una forte spinta alla creatività,all’iniziativa ,all’agire programmato, al pensare per processi, con una ricaduta immediata sul piano degli interessi e delle motivazioni particolari. Il progetto, infatti, è un fattore di motivazione, in quanto ciò che viene imparato in questo contesto prende immediatamente, agli occhi degli studenti, la figura di strumenti per comprendere la realtà e agire su di essa. LEARNING BY DOING ( IMPARARE FACENDO) - Questo tipo di metodologia è caratterizzata dall’alto

grado di partecipazione dei soggetti in formazione, i quali, esercitando concretamente un’azione d’iniziativa e di controllo sul modo e, sia pure entro certi limiti, sui contenuti dell’iter formativo, possono realmente influenzarne l’andamento facendolo proprio. Attraverso questa” operatività” il ragazzo può mettere in azione tutte le risorse motivazionali e le potenzialità di cui è portatore in quanto protagonista attivo del processo di apprendimento, gestendo i processi di ideazione, realizzazione e valutazione del proprio operato . Attività incentrate sul “learning by doing”,in un contesto di Project Work, privilegiano l’aspetto dialogico ed interlocutorio del metodo, guidando i ragazzi ad una lettura critica del proprio agire. APPRENDIMENTO PER SCOPERTA - Questa metodologia ha come obiettivo quello di creare le

condizioni perché l'allievo scopra i principi di base e le relazioni concettuali di un certo dominio di conoscenze senza che questi gli siano presentati esplicitamente. L'apprendimento così è più significativo dato che l'allievo non si limita a recepire passivamente delle conoscenze. Dorante i laboratori programmati l’alunno scoprirà in maniera autonoma ed incorporerà in sé quanto imparato, cioè realizzerà un apprendimento comportamentale, che modificherà la sua forma mentis e non rappresenterà esclusivamente una mera conoscenza del procedimento. VALUTARE E MONITORARE LE COMPETERZE ACQUISITE (per imparare ad imparare e automotivarsi) - Accanto al progettare e al realizzare produttivamente,è opportuno prevedere un vero e

proprio processo di valutazione continua, un controllo della qualità della realizzazione del progetto,sia quanto al risultato sul piano del prodotto, sia quanto alle modalità con le quali esso viene conseguito. In questa formula vengono alla luce gli scarti esistenti tra progetto e realizzazione, tra potenziale e reale, e si interviene modificando il progetto stesso, o migliorando la sua realizzazione.Imparare ad imparare significa crescere nella consapevolezza delle proprie strategie conoscitive e nella loro efficace applicazione, attraverso la motivazione o l'auto-motivazione allo svolgimento di compiti finalizzati alla propria evoluzione come uomini e cittadini. Strategie didattico-metodologiche da attuare per la realizzazione del progetto.

Integrazione basata sul presupposto delle considerazione “delle diversità” come risorsa comune al fine di promuovere le peculiarità di ciascuno

Interdipendenza positiva (“Uno per tutti, tutti per uno”), interazione promozionale faccia a faccia, dove ognuno mantiene il suo ruolo,e assolve a compiti ben precisi,ma tutti si considerano all’interno di uno scambio dinamico dove il lavoro di ognuno ha un senso specifico condiviso.

Negoziazione processo attraverso il quale due o più interlocutori, con percezioni, motivazioni e

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bisogni diversi, cercano di raggiungere un accordo su un punto di interesse reciproco. La funzione della negoziazione non è quella di cambiare la mente delle persone ma quella di permettere loro di vedere le diverse possibilità di una soddisfazione reciproca dei bisogni di una situazione negoziale: Tale metodologia consentirà di instaurare una relazione positiva fra alunni, ,

Condivisione una forma di “contratto psicologico” che fornisce significato al lavoro svolto,rafforzando il senso di appartenenza. Condivisione è creazione di una comunità di apprendimento in cui si rispetta la diversità di ciascuno, offerta di stimoli per crescita cognitiva, psicologica e sociale, responsabilità individuale e distribuita, clima positivo di disponibilità, responsabilità e affettività.

Saranno, infine, organizzati Workshop intorno ad attività concrete, in un’ottica di potenziamento delle competenze trasversali, prevedono la presenza congiunta di genitori e studenti, finalizzati alla

progettazione e realizzazione di prodotti specifici (es. laboratorio di produzione ceramica, prodotti grafici, ecc.) .

C3 .6 Criteri di verifica e di valutazione dell’intervento La valutazione dell’apprendimento sarà in itinere(verifiche di feedback ) e finale (ricaduta sui percorsi formativi). Saranno utilizzate strumenti e metodologie di rilevazione ,di analisi e valutazione che accompagneranno il progetto nel corso di tutta la sua realizzazione e consentiranno di apportare degli opportuni correttivi per la piena attuazione delle finalità progettuali.

Pertanto i valutatori saranno nominati dal gruppo di progetto già nella fase propedeutica. La verifica si baserà sui seguenti Indici di qualità: contenuti / Scelte metodologiche /Utilizzo di tecnologie / Attività sinergica tra i vari operatori della scuola / Clima di lavoro /Frequenza e partecipazione. Un test finale di gradimento potrà attestare il livello di efficacia ed efficienza dell’intervento. Strumenti utilizzati:

In particolare si prevede l’uso di: questionari questionario iniziale;griglie di osservazione di: attività di laboratorio/ organizzazione tecnica delle attività relazioni comunicative tra i diversi operatori / ricaduta del progetto; indici oggettivi di impegno e partecipazione; questionario di valutazione della didattica e del modello ; interviste strutturate e semistrutturate

Modalità di applicazione

Il sistema di monitoraggio diviene parte integrante e qualificante del progetto costituendo un percorso parallelo ai processi e prodotti delle diverse fasi. Il monitoraggio pertanto sarà un’azione volta a segnalare lo stato di avanzamento dell’iniziativa, raccogliere di feed-back per la migliore pianificazione di ciò che deve ancora svolgersi, apportare opportuni correttivi per la piena attuazione delle finalità progettuali. Ricaduta progettuale sull’attività curriculare

Il grado di padronanza ,da parte del soggetto,dell’insieme delle competenze non solo modula la qualità della sua prestazione attraverso le strategie che è in grado di mettere in atto, ma influisce sulle qualità e sulle possibilità di sviluppo delle risorse (conoscenze, cognizioni, rappresentazioni, elementi d’identità) attraverso la qualità delle informazioni che è in grado di raccogliere, delle relazioni che sa instaurare, dei feed-back che riesce ad ottenere e di come sa utilizzarli per riorganizzare la sua conoscenza. Si ipotizza pertanto per il 25% dei partecipanti una riduzione della dispersione in termini di abbandono,per il 75% una riduzione dei fallimenti e degli insuccessi scolastici con allineamento proficuo ai percorsi istituzionali, e per tutti un incremento di competenze spendibili in vari contesti operativi. Indicatori positivi saranno considerati : a) Padronanza degli strumenti; b) Spirito di iniziativa; c) Senso di responsabilità e senso civico; d) Atteggiamento cooperativo. Allo scopo di certificare i progressi nello sviluppo delle competenze, il Collegio dei Docenti stabilisce di adottare, nelle varie fasi del progetto, la somministrazione di “una scheda di lavoro “ che riporti una classificazione di competenze generali e specifiche ,definite con una serie di descrittori accompagnati da una scala di valutazione da 5 a 10, attestante il grado di incidenza dell’intervento. Tale scheda, distribuita a tutti i consigli di classe, verrà utilizzata in tutte le altre attività didattiche inserite nel POF e consentirà una rilevazione sia longitudinale che trasversale dell’andamento personale e professionale degli allievi, rendendo l’ attribuzioni di crediti più omogenea e completa.

Risultati - I dati raccolti verranno presentati proponendo una sintesi che li analizzi rispetto a quattro dimensioni, ritenute importanti all’interno del processo formativo: la trasmissione delle conoscenze, il processo comunicativo tra gli attori,gli aspetti organizzativi delle attività, il processo di tutoring.

C3 .7 Risultati conseguiti, per interventi di natura analoga, negli anni scolastici precedenti. Ricaduta del progetto nella didattica. L’Istituto Liside, per rispondere ai bisogni formativi della sua particolare utenza, proveniente da uno status socio-culurale modesto, con limitati interessi per le attività intellettuali, aspettative personali piuttosto basse, esperienze diffuse di profondo disorientamento , fallimento e insuccesso, in un contesto dove i valori di riferimento appaiono del tutto estranei al proprio modello di vita, già da diversi anni è impegnato nella realizzazione di interventi mirati , nella convinzione che le risorse di cui ogni ragazzo è portatore non debbano rimanere inutilizzate. Ogni percorso formativo è stato pertanto modulato sulle capacità dei soggetti ed adeguatamente monitorato sia nella fase di progettazione che in quella di attuazione. Constatata la frequenza molto assidua dei ragazzi ai progetti svolti negli anni passati, è evidente che gli interventi hanno arginato il rischio di evasione scolastica ed anche evitato condizioni favorevoli allo sviluppo di comportamenti di bullismo. In particolare le rilevazioni hanno messo in luce i seguenti risultati conseguiti, che hanno avuto risultati positivi anche sulla didattica curricolare:

aumento del grado di motivazione ad apprendere (gli alunni del biennio)

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acquisizione di metodologie e tecniche operative spendibili in vari contesti (tutti gli alunni );

rafforzamento dell’autostima ( gli alunni di tutte le classi);

promozione del senso di responsabilità e del senso civico (gli alunni del biennio)

miglioramento delle conoscenze e delle competenze disciplinari ( gli alunni di tutte le classi). C3 .8 Modalità di documentazione

Come ormai da prassi, consolidata e testata, nel nostro istituto, per questo tipo di intervento formativo, si prevedono due livelli di documentazione, trasversali e integrati ad ogni fase del progetto, allo scopo di costruire una rappresentazione efficace di ciò che si è fatto attraverso un processo in itinere di riflessione: 1° livello – acquisizione dei materiali prodotti in forma sequenziale, per una raccolta ampia e

completa di documenti di riferimento ( oggetti didattici: verbali, diari di bordo, test, protocolli di osservazione, fotografie e filmati, prodotti degli allievi) ; 2° livello – trattamento dei materiali attraverso lettura, interpretazione, ordinamento, selezione, analisi, elaborazione secondo i criteri della rappresentatività/significatività/leggibilità/fruibilità, allo scopo

di capitalizzare l’esperienza e comunicarla utilizzando canali di comunicazione in grado di raggiungere destinatari interni e esterni. Questo secondo livello sarà sviluppato, insieme ad un gruppo di allievi, in un laboratorio all’interno del progetto stesso, il Laboratorio di Documentazione, il cui prodotto finale sarà

un CD multimediale da diffondere sul territorio.

C4) IL PROGETTO PREVEDE L’UTILIZZO DEI MESI ESTIVI? SI □ NO □ Se SI specificare le attività:…………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………..

* I punti C.3.1 - C.3.2 - C.3.3 - C.3.4 - C.3 5 - C.3.6 - C.3.8 si configurano come una precisazione e/o specificazione delle azioni relative al progetto presentato in riferimento all’ anno 2010/2011 Il punto C.3.7 riguarda anche i percorsi più significativi di formazione, coerenti con la tematica progettuale, realizzati negli ultimi due anni.

C5 ELEMENTI QUALITATIVI DEL PROGETTO

1 Contesto e riduzione della dispersione scolastica ( indicare le azioni specifiche finalizzate alla promozione del successo formativo degli studenti) L’analisi dettagliata del fenomeno dispersione presente nelle nuove classi, ha consentito di evincere una presenza in egual misura e una similitudine delle motivazioni sottostanti. Tuttavia la nuova fascia di utenza non ha mai fruito di interventi mirati come quelli previsti dal bando in oggetto, pertanto risulterà prioritario un intervento su questi nuovi gruppi di allievi che consentirà, non solo il raggiungimento degli obiettivi previsti nel progetto, ma anche quello dell’integrazione delle “due utenze”.

L’Istituto Liside, pertanto, intende promuovere il successo formativo dei suoi allievi, con conseguente riduzione della dispersione scolastica e delle situazioni di rischio, attraverso un sistema di azioni integrate, curriculari ed extracurriculari, che costruisca un contesto quanto più possibile favorevole all’integrazione e allo sviluppo globale di ognuno:

il Progetto Accoglienza,

le attività di orientamento e ri-orientamento,

le azioni del Piano Integrato, in particolare le Azioni C1, finalizzate allo sviluppo delle competenze di base,

i progetti realizzati con il Fondo d’Istituto ( Promuovere il benessere / Mettiamoci in gioco; ecc),

i percorsi formativi realizzati in collaborazione con il Distretto Sociosanitario e il Consultorio Familiare ( Progetto di Promozione alla salute: Prevenzione al disagio psicologico e sociale per gli adolescenti – Educazione alla sessualità )

i progetti e le iniziative realizzate in collaborazione con le associazioni di volontariato del territorio ( Noi giovani in volo, Ludoteca in ospedale con il Tribunale del malato, ecc. ),

i corsi IDEI e le Pause didattiche, previste già nella programmazione annuale, per facilitare il recupero e l’acquisizione degli apprendimenti essenziali da parte degli allievi più deboli,

l’acquisizione, all’interno del P.O.F., di linee guida didattico-metodologiche e di valutazione, che impegnano tutti i docenti, anche non inseriti in progetti extra-curriculari, ad adottare strategie e metodologie innovative e volte a favorire l’inclusione,

la formazione e l’aggiornamento del personale docente, con particolare attenzione all’area della didattica, alle tecniche di sostegno per la rimotivazione e l’autostima e per l’acquisizione di nuove strategie di apprendimento,

i percorsi di coinvolgimento delle famiglie, che prevedono incontri con esperti, una stretta relazione con i Coordinatori di Classe, momenti condivisi di lavoro e di festa.

In questo quadro di sistema il presente progetto “Scuol@ 2.0” potrà svolgere un ruolo centrale, per le sue

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caratteristiche innovative e per l’estensione delle proposte a una grande percentuale di alunni e personale docente e ATA.

Considerato che la dispersione è soprattutto una forma d'insuccesso scolastico, lì dove gli studenti non riescono a soddisfare pienamente i propri bisogni formativi e a utilizzare il loro potenziale d'apprendimento, con conseguenti distacco , disaffezione, disinteresse, demotivazione, noia, fino a veri e propri disturbi comportamentali e abbandono della scuola ; verificato, attraverso gli strumenti di analisi dei bisogni, che tali manifestazioni si basano spesso su difficoltà d'apprendimento (soprattutto sul terreno linguistico espressivo, logico - matematico e del metodo di studio) e su una carriera scolastica vissuta più come obbligo esterno (familiare, sociale), che interno (bisogno di affermazione, crescita, acquisizione di saperi, capacità, cittadinanza) per realizzarsi come persona; osservato, nella pratica quotidiana nelle classi , che i ragazzi spesso non sono in grado di sopportare alcuna frustrazione e che, davanti ad un insuccesso o ad una difficoltà, tendono a reagire con aggressività o con una rinuncia , l’istituto ritiene che le azioni specifiche progettate, potranno realizzare in modo efficace una riduzione del disagio e dell’abbandono in quanto:

Concentrano l’attenzione più sul processo che sul risultato, e pongono l’allievo al centro di un atto comunicativo e formativo forte, gratificante e significativo.

Sono caratterizzate da una grande flessibilità delle proposte, che, adattandosi alle caratteristiche reali di ogni allievo coinvolto, e riflettendo sulle principali cause del suo disagio, spesso molto diversificate, potranno meglio favorire il processo di integrazione sociale, affettiva e culturale.

Prevedono l’individualizzazione di alcune proposte, necessaria, nei casi particolarmente problematici, per orientare progressivamente l’allievo verso un rapporto di fiducia con il contesto, che gli permetta di “ sentire” come possibile il suo successo scolastico.

Permettono l’ottimizzazione delle risorse, grazie alla flessibilità organizzativa e alla presa in carico delle variabili del contesto didattico e relazionale.

Promuovono l’apprendimento per scoperta in cui i discenti si confrontano attivamente con i problemi,

acquisiscono esperienze autonomamente, effettuano sperimentazioni nei momenti adatti ottenendo nuove cognizioni su fatti e principi complessi

Attivano un processo di responsabilizzazione negli allievi più grandi, ancorché a rischio, che, attraverso un’azione di tutoring e un processo di “ cooperative learning”, possono recuperare una percezione positiva delle loro competenze e del loro ruolo.

2 Interventi mirati riferibili a particolari forme di disagio socio-ambientale ( specificare attività) Una particolare forma di disagio presente nell’Istituto ( che si trasforma in una specifica categoria di destinatari dell’intervento educativo) è rappresentata da alunni che, per svariatissimi motivi riguardanti loro personalmente o le famiglie di provenienza, sono allontanati, momentaneamente o definitivamente, dal loro ambiente di appartenenza per essere affidati dai servizi sociali a case- alloggio, centri diurni residenziali e semiresidenziali e case-famiglia.

Siamo di fronte a ragazzi con bisogni speciali per i quali un intervento istituzionale ed uno interistituzionale (in raccordo con Prefettura, Procura della Repubblica e Tribunale per i minorenni, Istituto penale minorile, case-famiglia, Provincia, Questura, AUSL) diventa imprescindibile. Si punterà ad una maggiore comunicazione, sinergia ma soprattutto una regia unica che, pur rispettando la specificità (e nel caso degli atti dell’Autorità Giudiziaria il massimo riserbo) degli interven ti di ciascuna Istituzione, affronti la gestione dell’alunno non solo nelle attività curricolari ma anche in quelle extracurricolari. Risulterà fondamentale realizzare una valutazione congiunta dell’allievo e della recuperabilità del nucleo familiare, approfondendo le modalità relazionali esistenti tra l’utente e la sua famiglia, le problematiche del minore e/o l’esistenza o meno di risorse familiari. Gli obiettivi programmati per questa categoria saranno:

favorire il rientro in famiglia dei minori affidati , oppure rendere serena la permanenza nella casa-famiglia

Offrire ai minori un ambiente sicuro ed accogliente che soddisfi in loro bisogni fondamentali e che stimoli la loro emotività e creatività.

Offrire uno spazio per l’elaborazione dei conflitti intrapsichici dei minori in situazione di disagio

Promuovere il recupero delle proprie potenzialità

.

3 interventi di inclusione rivolti ad alunni non autonomi L’Istituto,oltre ad essere Scuola polo per l’handicap, da diversi anni, registra la presenza di un congruo numero allievi non autonomi (37 nel c. a.s.) e, conseguentemente, ha strutturato uno specifico approccio in funzione della diversa abilità. L'apprendimento dovrà valorizzare tutte le forme espressive attraverso le quali gli alunni disabili/svantaggiati realizzano e sviluppano le proprie potenzialità conoscitive, operative e relazionali, pertanto le attività laboratoriali rappresenteranno un momento privilegiato per l’integrazione di questi allievi con la previsione di specifici interventi soprattutto in riferimento ai contenuti, alle metodologie e alle strategie. Si punterà sulla condivisione di comuni linee pedagogiche e di condotta tra insegnanti di sostegno e curricolari nonché sulla sensibilizzazione del gruppo all’accoglienza dei compagni Gli alunni verranno stimolati ad osservare, ad ascoltare, a formulare domande, ad avanzare ipotesi, a strutturare relazioni possibili, a cercare insieme, ad essere parte attiva del loro processo di realizzazione. Nel corso dell’attività si prepareranno cartelloni illustrativi delle attività svolte e la composizione dei gruppi sarà il più possibile eterogenea ed equilibrata. La didattica sarà basata su di un orientamento mirato al recupero e, soprattutto, al potenziamento delle abilità residue contribuendo, con opportune attività, all'equilibrio della vita psichica della persona in una logica di progettazione dinamico-funzionale. Relativamente al contesto si intende: promuovere una cultura sulla diversità e sulla disabilità;sensibilizzare gli studenti

sulle tematiche dell’integrazione;riflettere sulle dinamiche relazionali caratterizzanti il rapporto con adolescenti in condizioni di disabilità.

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Relativamente agli alunni sono stati individuati come obiettivi prioritari

acquisire gradualmente fiducia nelle proprie capacità rimuovere le barriere di tipo fisico, psicologico e sociale che di fatto condizionano la qualità della vita dei

disabili passare da un modello di crescita “protettivo” ad uno di crescita “autonomo” accettare la presenza nel gruppo di qualsiasi compagno avere cura delle cose comuni, proprie ed altrui comprendere quali sono le fasi per la realizzazione di semplici manufatti usare strumenti di lavoro appropriati e specifici svolgere attività manuali ed esperienze riferite agli argomenti trattati sviluppare la creatività attraverso l'espressione ludica sviluppare il senso estetico sviluppare manualità fine

Valutazione dell’efficienza, dell’efficacia e dell’impatto: rilevazione, attraverso questionari e griglie di lettura dei dati, della ricaduta del progetto in termini di

assunzione di nuovi atteggiamenti e di acquisizione di abilità e competenze Dalle rilevazioni realizzate durante e a conclusione dei precedenti progetti sono stati registrati: un grande interesse delle famiglie, una forte motivazione degli allievi, un tasso di frequenza molto elevato. Questi percorsi hanno rappresentato un importante elemento di supporto per la realizzazione di un buon Progetto di vita per l’alunno in difficoltà. 4 interventi specifici da realizzare per la promozione della partecipazione dei genitori alle attività programmate Fare in modo che genitori e insegnanti si vivano come alleati è un traguardo che esprime il massimo della collaborazione tra scuola e famiglia. Poiché l’alleanza si crea quando vi sono dei motivi per apprezzare l’altro e viene stimato come positivo il suo contributo, questo progetto potrà rappresentare una preziosa opportunità, infatti la partecipazione congiunta (genitori, figli e docenti) ad uno o due laboratori misti ( LAB Scuola/famiglia ), rappresenterà un momento unico di condivisione d’intenti realizzato attraverso attività stimolanti e differenziate L’unità di intenti tra gli adulti che rivestono un ruolo educativo è un elemento essenziale per l’efficacia della proposta educativa; la condivisione di valori e di strategie, pur nella diversità dei ruoli è un elemento essenziale per la buona riuscita del percorso progettuale. I nostri ragazzi hanno indubbiamente il diritto di ricevere dagli adulti una proposta educativa chiara, ispirata a forti valori, unita ad una grande disposizione al dialogo, all’accompagnamento –autorevole e rispettoso – dei ragazzi stessi nel loro cammino di crescita, di costruzione della personalità, di inserimento nella società. Solo di fronte ad una reale “alleanza educativa” chiara e condivisa da parte degli “adulti che educano”,i ragazzi

potranno sentirsi interpellati da valori quali il rispetto della persona, della vita, dell’ambiente, l’impegno nello studio e nel lavoro, la solidarietà, il senso della legalità, la disponibilità alla partecipazione attiva. La “ tenuta” di una alleanza è dovuta alla certezza che anche l’altro agisce, a suo modo e nella misura in cui gli è possibile, per il comune obiettivo: lo sviluppo degli apprendimenti e della personalità degli alunni La scuola è consapevole del ruolo fondamentale che la famiglia riveste nell’azione educativa perciò chiede ai genitori di impegnarsi a partecipare alla vita scolastica attraverso: la conoscenza, la condivisione e la collaborazione.

Per consolidare il rapporto scuola-famiglia, ultimamente rafforzato anche dal Patto di Corresponsabilità Educativa, si prevedono una serie di azioni, sia formali che informali:

incontro iniziale informativo,

eventuali incontri individuali necessari soprattutto nei casi più complessi,

convocazione periodica dei Consigli di classe allargati, con il coinvolgimento attivo dei genitori degli alunni che potranno essere informati sull’azione educativa intrapresa a favore dei ragazzi e collaborare in maniera propositiva per l’ottimizzazione delle risorse nel processo formativo.

Organizzazione di una giornata conclusiva, al termine di tutti i laboratori, con la presenza delle famiglie, in cui saranno presentati tutti i prodotti realizzati. Questa iniziativa, già realizzata nel precedente progetto, si è rivelata un forte incentivo motivazionale per i ragazzi, a confermare, se necessario, l’importanza primaria che la famiglia nel raggiungimento del benessere emotivo.

attivazione di uno o due laboratori misti, che prevedano la partecipazione di alunni e genitori, per la realizzazione di prodotti e percorsi particolari, come, ad esempio, la produzione di manufatti nel Laboratorio di ceramica appena completato con Fondi FESR

5 Azioni in rete Si fa riferimento al Progetto inviato dall’Istituto Comprensivo Viola

6 Attività di formazione pregressa ( contenuti e operatori coinvolti) Corso di formazione del personale docente coinvolto nel progetto art. 9 CCNL anno scolastico 2004/05 Corso di formazione rivolto al personale coinvolto nei C.I.C. Corsi di formazione sul Counseling Corsi di formazione sulla multimedialità applicata alla didattica Formazione dei formatori PON “La scuola per lo sviluppo” Misura 3. Azione 3.2 Annualità 2003 Formazione dei formatori PON “La scuola per lo sviluppo” Misura 7. Azione 7.1 Annualità 2003 – 2004 Formazione dei formatori specifica e in rete prevista nell’ambito del progetto “Imparare tra pari : il passaggio delle esperienze/conoscenze nelle attività laboratoriali“ ex. Art 9 CCNL a.s. 2004/05 Formazione dei formatori specifica e in rete prevista nell’ambito del progetto “IMPARARE TRA PARI” ex. Art 9 CCNL a.s. 2005/06 Formazione dei formatori specifica e in rete prevista nell’ambito del progetto “LLDD” ex. Art 9 CCNL a.s. 2006/07 Corso di formazione sull’uso della LIM – a.s. 2008/09 Corso di formazione Laboratorio di ceramica – Fondo Istituto a.s. 2009/2010 Media Education – CORECOM Puglia- 2^ Edizione – USR Puglia - a.s. 2009/2010 Formazione su : tecniche di sostegno per la rimotivazione e l’autostima /acquisizione di nuove strategie di

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apprendimento, nell’ambito del progetto [email protected] – 2010 Corsi di formazione e aggiornamento su: “Aspetti riabilitativi, educativi e linguistici nell’integrazione degli alunni con minorazione uditiva “ “Strategie ed intervento educativo nell’autismo” “Iperattività e disturbi dell’attenzione”- a.s. 2010/2011 Media Education – CORECOM Puglia- 3^ Edizione – USR Puglia - a.s. 2010/2011 e 2011/2012 N° 2 Corsi sulla sicurezza stradale per i docenti di tutta la provincia , organizzato dalla Regione Puglia e Ufficio XI - USR Puglia - a.s. 2010/2011 e 2011/2012 Corso su : Sicurezza informatica e protocollo informatico. - a.s. 2010/2011 e 2011/2012 7 integrazione/intreccio del progetto con altre attività progettuali promosse dalla scuola ( specificare ) Gli obiettivi e le attività del presente progetto si integrano pienamente al Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto, che indica tra le sue finalità primarie la valorizzazione di interessi, attitudini e capacità individuali,il

recupero di situazioni di svantaggio, la prevenzione del disagio giovanile e la promozione dell’agio, l’inserimento dell’allievo in un contesto di socializzazione, solidarietà e legalità, la ricerca di uno stato di benessere fisico, mentale e sociale, per un rapporto positivo con sé stessi e con gli altri. Il Collegio ha adottato come asse culturale il tema “ vivere solidale come compito di sviluppo nella relazione con se e con gli altri” in linea con la decisione del Consiglio dell'Unione europea che ha dichiarati il 2011 "Anno Europeo delle Attività Volontarie che promuovono la Cittadinanza Attiva"‚per trasformare il volontariato in elemento di promozione della partecipazione civica e delle attività di scambio tra cittadini dell'Unione europea. Questa linea, sottesa a tutte le attività, consentirà una riflessione sul ruolo del volontariato e della sussidiarietà nel contrasto all'emarginazione delle situazioni di disagio esistenti sul proprio territorio, siano esse forme di disagio conclamate o bisogni inespressi.

In questa ottica sono state già previste numerose progettualità per l'anno scolastico in corso; attività finanziate dal Fondo d'Istituto ( il consultorio degli adolescenti, il progetto di accoglienza delle prime classi, il progetto biblioteca, i l CIC,il Progetto Benessere, Ludoteca in ospedale, ecc.), finanziate dal CSA (progetto di Educazione alla salute), o dal Fondo sociale europeo (PON sulle competenze linguistiche e informatiche), ma anche realizzate all’interno dei percorsi curricolari (Educazione alla legalità, La storia e la memoria, carta dei servizi in raccordo con il Distretto sociosanitario ASL Taranto, Giovani in volo con CSV ecc.), che tutte concorrono alla realizzazione della finalità principale dell'Istituto, cioè la piena valorizzazione delle potenzialità degli allievi attraverso una riduzione del disagio e un progressivo ampliamento e rafforzamento delle competenze individuali.

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D) PIANO FINANZIARIO (da riportare come da tabella qui di seguito riportata nel

limite massimo di 40. 000,00 Euro, comprensivi degli oneri a carico dello Stato e

in relazione ai seguenti massimali di spesa) .

Relativamente al Piano finanziario si ricorda che:

sono ammissibili esclusivamente le spese destinate al personale docente e ATA

(Ammnistrativo –Tecnico -Ausiliario) impegnato nel progetto (es. progettazione,

coordinamento, tutoraggio, attività aggiuntive) ed in servizio nell’anno di

riferimento del bando, oltre ad una eventuale attività di formazione(1);

le spese ammissibili devono essere distribuite in modo equilibrato(2), per

privilegiare le azioni rivolte agli studenti .

(1) Si ritiene opportuno evidenziare che le ore di progettazione, coordinamento, tutoraggio e

copresenza sono da considerarsi attività aggiuntive e pertanto andranno retribuite come da

massima contrattuale (rif.). Solo le attività di insegnamento e di lezione frontale saranno

retribuite nella misura stabilità dal CCNL 29.11.2007 Comparto Scuola.

(2) Massimali (progettazione, coordinamento, tutoraggio, verifica, valutazione, documentazione)

max. 30% dell’importo autorizzato;

Attività di insegnamento, max il 70% dell’importo autorizzato .

Piano Finanziario - Progetto ex. Art. 9 CCNL

Anno scolastico 2012/13

Figura professionale N° ore N° operatori Importo orario lordo Costo complessivo

Direzione/coordinamento 0 1 € 44,08 € 0,00

Gruppo operativo di progetto 16 3 € 23,23 € 1.115,04

Formazione dei formatori 6 1 € 50,50 € 303,00

Tutoraggio 30 2 € 23,23 € 1.393,80

Docente interno 18 34 € 46,45 € 28.427,40

Valutazione di processo del modulo 30 2 € 23,23 € 1.393,80

Direttore laboratori 30 2 € 23,23 € 1.393,80

Collaboratori scolastici 22 6 € 16,60 € 2.191,20

D.S.G.A. 40 1 € 24,56 € 982,40

Assistenti amministrativi 16 4 € 19,25 € 1.232,00

Assistenti Tecnici 16 5 € 19,25 € 1.540,00

TOTALE € 39.972,44

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Delibera di approvazione del progetto da parte del Collegio Docenti

N. 3 del 03/09/2012

Il D.S. dichiara che le attività di cui ai Progetti ex art 9 CCNL relative agli aa.ss. 2010 – 2011 e 2011 - 2012

- sono state concluse [X]

- non sono state concluse [ ]

da compilarsi a cura del Nucleo Provinciale di: …………………

Punteggio totale attribuito al progetto.

……./100

IL NUCLEO DI VALUTAZIONE

Data, …………………………………….

Timbro dell’Istituto

Il Dirigente Scolastico

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