a cura di Riccarda Viglino
a cura di Riccarda Viglino
TUTTO QUELLO CHE MI SERVE SAPEREDi Robert Fulghum
La massima parte di ciò che veramente mi serve sapere su come vivere, cosa fare e in che modo comportarmi
l’ ho imparata all’asilo.
La saggezza non si trova al vertice della montagna degli studi superiori,
bensì nei castelli di sabbia del giardino dell’infanzia.
Riccarda Viglino
“Io non sono un sognatore sociale e politico: io sono un educatore di ragazzi vivi, ed educo i miei ragazzi vivi a essere buoni figlioli, responsabili delle loro azioni, cittadini sovrani ”
Don Lorenzo Milani
Progettare….
Insegnare…
Apprendere….
motivazione degli studenti;
costruzione delle informazioni;
partecipazione attiva e critica;
gestione delle diverse responsabilità;
contesto di indagine e di ricerca continua
gestione della classe come laboratorio.
Un insieme di tecniche per la classe secondo le quali gli studenti lavorano in piccoli gruppi per attività di apprendimento e ricevono valutazione in base a risultati conseguiti dal gruppo.
UN METODO CHE INSEGNANDO EDUCA
Si differenzia sia da altre tecniche basate sulla collaborazione tra studenti, sia dal tradizionale lavoro di gruppo, per le sue specifiche caratteristiche.
Si propone, quindi come un modello cooperativo di gestione democratica della classe in grado di formare negli alunni abilità e competenze sociali.
Mario Comoglio
Elementi caratteristici
ApprendimentoCooperativo
Interdipendenza positiva
Interazione promozionale faccia a faccia
Responsabilità individuale
Insegnamento direttoabilità sociale
Revisione e valutazione autentica
Interazione simultanea
Eterogeneità e controllo status
Contesto
Prodotto complesso
Equa partecipazione
Va sollecitata l’ AUTONOMIA DEL GRUPPO (il gruppo èaautosufficiente al suo interno, senza ricorrere all’insegnante).
Nel gruppo esiste una LEADERSHIP DISTRIBUITA (non esistono studenti leader, non si assegnano ruoli di leader, né ci si preoccupa che ce ne sia uno in ogni gruppo);
E’ da preferire sempre un RAGGRUPPAMENTO ETEROGENEO(scelta casuale o mirata dei componenti con caratteristiche di non omogeneità);
Motore propulsore dell’impegno dei gruppi è l’INTERDIPENDENZA POSITIVA (reciproca dipendenza fra i componenti);
Durante le attività non ci si deve mai dimenticare di favorire l’ACQUISIZIONE DI COMPETENZE SOCIALI (attraverso l’insegnamento diretto e l’uso delle abilità);
Le caratteristiche fondamentali del Cooperative Learning
• Responsabilità individuale
•Interdipendenza positiva•Interazione promozionale faccia a faccia
•Insegnamento diretto di abilità sociali
•Revisione e valutazione autentica
Possiamo definirla come la percezione di essere collegati con altri in un modo tale che il singolo non può avere successo senza fare gruppo (e viceversa il gruppo non può avere successo senza il singolo) ovvero che il lavoro degli altri porta vantaggio al singolo e il lavoro del singolo porta vantaggio agli altri.
Interdipendenza positivail cuore del cooperative learning
Essa promuove una situazione nella quale gli studenti lavorano insieme in piccoli gruppi per raggiungere un alto livello di apprendimento in tutti i membri, condividere le loro risorse, fornire un mutuo supporto, celebrando i successi comuni.
(Johnson, Johnson & Holubec, 1994, p. 58)
Interdipendenza positiva Scopo Ruolo Compito Informazioni e risorse Identità Fantasia Sequenza Contesto Valutazione
Gruppi di cooperative learning Gruppi tradizionali
Interdipendenza positiva Nessuna interdipendenza
Valutazione individualizzata Valutazione non individualizzata
Eterogeneità Omogeneità
Leadership condivisa Un unico leader scelto
Tutti sono responsabili di tutti Ognuno è responsabile solo di se stesso
Si enfatizzano il compito e la qualità dei rapporti fra i membri del gruppo
Si enfatizza solo il compito
Le competenze sociali si insegnano direttamente
Le competenze sociali sono supposte o ignorate
L’insegnante osserva ed interviene Non ci si interessa del funzionamento del gruppo
I gruppi controllano la loro efficacia Non si controlla il lavoro dei gruppi
Interazione faccia a faccia
Responsabilità individuale
Interdipendenza positiva
Abilità sociali
Valutazione e riflessione
Scopo o obiettivoRicompensa/premio
Risorse e materiali
Ruoli
Sequenza
Fantasia e simulazione
Forza esternaAmbiente e contesto
Identità
D. Johnson e R. Johnson., Apprendimento Cooperativo in classe, Erickson Trento, 1996
S. Kagan, Apprendimento Cooperativo, Edizioni Lavoro, Roma 2000
M. Comoglio e M.A. Cardoso, Insegnare e apprendere in gruppo, il Cooperative Learning, LAS Roma 1996
M. Comoglio, Educare insegnando. Apprendere ed applicare il cooperative Learning, LAS Roma,1998
Maurizio Gentile, Carlo Petracca Apprendimento cooperativo, spunti per l’innovazione didattica ELMEDI 2003
Bibliografia:
www.apprendimentocooperativo.it
www.appcoop.it
www.scintille.it
www.abilidendi.it
http://cooperativelearning.unisal.it
http://www.far.unito.it/trinchero/ac/cooperative.htm
Siti utili: