9. il calore - lauramaccari.altervista.orglauramaccari.altervista.org/.../2013/10/SoluzLibro_Cap9_Amaldi.pdf · 5 soluzioni degli esercizi del libro Soluzioni per capitolo il clore
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5 Lavoro per sollevare la cabina + uomo: W1 = mgh = 1,16 × 105 J
Lavoro fornito dal motore: W W2 1510
33 86 10= = ×, J
Lavoro trasformato in calore = W2 – W1 = 2,7 × 105 J
6 Si ferma per prima la bottiglia semipiena, perché l’energia cinetica si trasforma in energia interna (dell’acqua) percepita come aumento di temperatura quando l’acqua smette di muoversi nella bot-tiglia.
Il lavoro compiuto sull’acqua è pari alla variazione di energia cinetica della bottiglia, K = 9,5 J. Il corrispondente aumento di temperatura DT è:
DT = = × −( , )
( , ),
9 5
418 62 3 10 3J
J/KK
7 W cm t mW
c t= = = ×
⋅ ×D
D;
( ) ( )
[ )] ( , )
180 10
460 2 5
N m
J/(kg K °C==1 6, kg
8 La quantità di calore fornita dal fornello è data dal prodotto della potenza P per il tempo incognito Dt.
Infatti PE
t= D
D, quindi DE = PDt. Poiché DE = cm(Tf – Ti), dove la temperatura finale Tf è quella di
ebollizione (100°C) e quella iniziale è di 20°C, si ha:
P Dt = cm(Tf – Ti), ovvero Dtcm T T
Pf i=
−( )=
= ⋅ × × − =[ ] ( ) [( ) ( )]
( )
4186 2 100 20
60055
J/(kg K) kg °C °C
W88 9 3s min= ,
Il tempo necessario è quindi
ttot = 2 × (558 s) =1116 s = 19 min
9 Non è necessario conoscere la massa del proiettile. Infatti dalla relazione 1
Poiché il potere calorifico del metano è 1,7 × 107 J/m3, si ha:
Volume di metano VQ
Pmc
= = ××
= × −( ,
( , ),
3 1 10
1 7 101 8 10
5
7 3
2 3J)
J/mm
Per riscaldare pareti, soffitto e pavimento: DE = cmDT = cdVDT , dove c, d e V sono, rispettivamente, il calore specifico, la densità e il volume
del cemento. Per il volume di soffitto più pavimento si ha: V = (2 × 12,3 m2) × (0,35 m) = 8,61 m3; per le pareti si ha: V = (14,2 m) × (3,00 m) × (0,25 m) = 10,7 m3
25 Dalla legge dell’irraggiamento si ottiene DE = DtzeST4
Per l’auto nera e = 1,00, quindi DE = × ×
⋅ ⋅
× ×−( ) , ( , ) ( )60 5 7 10 3 2 3188
2 4
2 4sJ
s m Km K == × = ×1 1 10 2 7 105, ,J kcal
Per l’auto bianca il risultato va moltiplicato per il suo coefficiente e, quindi DE = 1,1 × 10 kcal
26 Il dato sulle dimensioni della lastra è superfluo, perché il testo richiede solo il rapporto tra le poten-ze emesse e la superficie viene approssimata come costante.
L’energia necessaria a scaldare la lastra è
D DE cm T= =⋅
× × =900 0 40 51 18 4
J
kg Kkg K kJ( , ) ( ) ,
Il rapporto tra le energie emesse nell’unità di tempo è uguale a quello tra le quarte potenze delle temperature, quindi vale
( )
( ),
341
2901 91
4
4
K
K=
27 Dalla legge della dilatazione lineare si ottiene la lunghezza del lato dopo il riscaldamento:
La superficie iniziale misura 1225 cm2, mentre quella riscaldata 1228 cm2 . L’aumento percentuale di superficie è 0,24%. Il rapporto tra le potenze emesse è ora dato da
S T
S Tt
4
0 04
2
21 91
1228
12251 91= × =,
( )
( ),
cm
cm
Poiché l’aumento di superficie influenza la terza cifra decimale, trascurare o considerare la dilata-zione termica non influenza il risultato.
30 L’energia solare che arriva sui pannelli in 1 secondo è (si veda il problema n. 29) di 6,1 × 102 W/m2. Il 60% di tale valore, che rappresenta l’energia prodotta dai pannelli in 1 secondo, è di 3,7 × 102 W/m2. In 10 min vengono raccolti (3,7 × 102 W/m2) × (240 m2) × (600 s) = 5,3 × 107 J.
31 L’area della superficie esposta al sole è di 18 × 10–2 m2. L’energia assorbita dal recipiente in 15 min è E = (6,1 × 102 W/m2) × (18 × 10–2 m2) × (900 s)=9,9 × 104 J. La variazione di temperatura dell’acqua è data da
DTE
cm J= = ×
⋅
×
=( , )
( , )
,9 9 10
4186 4 0
5 94 J
kg Kkg
K
Perciò l’acqua raggiunge la temperatura di 26 °C.
32 L’energia necessaria per riscaldare il disco è
DE = cm DT = [387 J/(kg · K)] × (5,0 kg) × (30 K) = 5,8 × 104 J
4 Ci vuole un bilancio energetico in equilibrio perché la temperatura rimanga costante. La frazione di flusso di energia intercettata dalla Terra è pari al rapporto fra la sezione circolare del
pianeta e la superficie sferica sulla quale il flusso si è distribuito: pp
r
D
r
D
2
2
2
4
1
4=
, dove r è il raggio
del Sole e D la distanza Terra-Sole. Uguagliando tale flusso di energia con quello irraggiato dalla
Terra si ha: 1
44
2
2 4r
DP ez r T
= ( )p
→ = = × ×
× × ×⋅ ⋅
−T
P
ezD
1
2
1
2
3 8 10
1 5 67 102
4
26
8
2
p p
( , )
,
W
J
s m K44
11 24
2
1 5 10
2 8 10
× ×
= ×( , )
,
m
K
5 L’equazione che regola lo scambio di calore è: Q1 + Q2 + Q3 = 0, ovvero
Sè inversamente proporzionale al quadrato della distanza.
9 L’analisi dimensionale della legge di Stefan-Boltzmann fornisce
[ ] [ ]σ =
=
=
−− −D
DE
tST
mlt
l tTmt T
4
2
2 4
3 4
10 Dalla formula della conduzione termica si ha:
Q t ST
d= = × ⋅
××
−D Dl ( ) [ , )]
( , )( ,
3600 0 93
1 2 100 7
2
s W/(m K
m88 8 1 1 8 102 6m K J) ( , ) ,× = ×
Il coefficiente di conducibilità del vetro a camera si ricava come nel problema svolto n. 23:
d d d
l l l= +2 vetro
vetro
aria
aria
che dà:
( , ) ( , )
[ , ]
( ,2 8 102
0 8 10
0 93
1 2 102 2× = × ×⋅
+ ×− −m m
W/(m K)l
−−
⋅
2
0 02
m
W/(m K)
)
[ , ]
Quindi l = ×⋅
= ⋅22 8
61 70 05
( , )
[ , ],
m
(K m )/WW/(m K)
2
Il valore di l è circa 20 volte inferiore a quello del vetro. L’energia che passa in un’ora è quindi
Q t ST
d= = × ⋅
××
−D Dl ( ) [ , )]
( , )( ,
3600 0 05
2 8 100 7
2
s W/(m K
m88 8 1 4 102 4m K J) ( , )× = ×
Il risparmio energetico percentuale è quindi
( , )
( )
1 8 10
4 10
6
4
××
J
Jcorrispondente al 5×103 %.
11 In questo caso la differenza di temperatura DT è uguale per le due sbarre, mentre per quanto riguar-
da i flussi di calore è Q
t
Q
t
Q
tD D D= +1 2 . Quindi
l l lS
T
dS
T
dS
T
d
D D D= +Cu Al
Semplificando le quantità costanti d, S e DT, si ricava che per due o più barre in parallelo il coeffi-ciente di conducibilità termica è la somma dei singoli coefficienti: l = lCu + lAl.
Quindi l = 240 W/(m·K) + 390 W/(m·K) = 630 W/(m·K). Per avere un coefficiente minore di 500 W/(m·K) bisogna inserire, ad esempio, ferro.
12 Prima si deve trovare la temperatura di equilibrio e poi determinare i valori dei diametri della sfera e dell’anello a tale temperatura
Tc m T c m T
c m c me = ++
1 1 1 2 2 2
1 1 2 2
ovvero
Te = ⋅ × + × ⋅ ×[ )] ( , ) ( ) [ )]880 12 3 453 387J/(kg K kg K J/(kg K (( , ) ( )
[ )] ( , ) [
13 5 283
880 12 3 387
kg K
J/(kg K kg J/(k
+⋅ × + gg K kg
K⋅ ×
=)] ( , )
,13 5
397 7
A questa temperatura, il diametro d della sfera vale:
d d T= + = × + × ×− −0
6 11 15 00 1 23 10 55 30( ) ( , ) [ ( ) ( , )]lD cm K K ==14 98, cm
mentre quello dell’anello, d′, è d d T= ′ + = × + × ×− −
06 11 14 98 1 17 10 114 7( ) ( , ) [ ( ) ( , )lD cm K K ]] ,=15 01cm
Quindi la sfera riesce a passare attraverso l’anello. Se i due metalli fossero scambiati, la sfera non riuscirebbe a passare, perché il coefficiente di dilata-
zione termica del rame è numericamente inferiore a quello dell’alluminio.
13 Il calore assorbito dal Sole fa aumentare la temperatura del gas, che compie una trasformazione isòbara aumentando il suo volume.
Dalla prima legge di Gay-Lussac, si ha:
T
T
V
V
h
hf
i
f
i
f
i
= = . Perciò
Th
hTf
f
ii= = × = × −( , )
( , )( ) ,
34 5
32 0296 4 96 10 2cm
cmK kg
L’energia che l’aria ha assorbito è
DE = cm DT, dove la massa dell’aria è:
m = dV = (1,23 kg/m3) × (p × (4,00 × 10–2 m2) × (0,320 m) = 4,96 × 10–2 kg Quindi
DE = [1005 J/(kg·K)] ×(4,96 × 10–2 kg) ×(23 K) = 1147 J = 1,1 ×103 J
Il tempo di esposizione al Sole si ricava dividendo questa energia per il 45% del valore della costante solare, moltiplicato per la superficie del pistone:
Dt =×
=( )
( ) ( , )
1147
607 0 12615
2 2
J
W/m ms
14 L’intero uovo deve raggiungere la temperatura di coagulazione. L’aumento di temperatura deve
essere quindi pari a:
DT = (65 – 4)°C = 61 °C La minima quantità di energia necessaria da fornire all’uovo per coagularlo è U = mVcDT, dove
V R= 4
33p è il volume dell’uovo considerato sferico. Quindi U
Rc T= =m p4
316 768
3
D J .
La legge di Fourier semplificata ci permette di calcolare il flusso di calore nell’uovo per unità di tem-
po e di superficie. Consideriamo T1 = 100 °C (temperatura di ebollizione dell’acqua) e scegliamo
come lunghezza di scala tipica Dr = R, dove R è il raggio dell’uovo. Quindi:
J
T T
R=
−=κ
( )1 0 22458 W/m
Il calore è trasferito dall’acqua bollente all’uovo attraverso la superficie dell’uovo. Quindi la potenza
termica vale: P R J R T T= = − ≈4 4 1921 0p pκ ( ) W.
Dalla potenza termica possiamo stimare il tempo richiesto affinché la quantità necessaria di calore
per fare diventare sodo l’uovo fluisca dalla superficie fino al centro:
1 L’energia potenziale della molla è U k x= ⋅ = × × × =1
2
1
28 4 10 0 1 422 3 2( , ) ( , )N/m m J
L’energia potenziale della molla viene tutta assorbita dall’acqua, Q = U maca⋅T
2 Il calore assorbito dal calorimetro di rame vale: QR = mRcR(Te − T1) = (0,025 kg) × [385 J/(kg·K)] × (54 °C – 20 °C) = 327 J.
I 120 ml di acqua corrispondono a una massa di 120 g. Quest’acqua cede al sistema il calore Q2 pari in modulo a: Q2 = m2ca(T2 – Te) = (0,12 kg) × [4186 J/(kg·K)] × (80 °C – 54 °C) = 13 060 J.
I 60 g di acqua già presenti nel calorimetro, quando si portano alla nuova temperatura di equili-brio, assorbono il calore Q1:
Q1 = m1ca(Te − T1) = (0,06 kg) × [4186 J/(kg·K)] × (54 °C – 20 °C) = 8539 J. Facendo il bilancio energetico si ottiene il calore assorbito dalla sostanza incognita: QX = Q2 – Q1 − QR = 13 060 J − 8539 J − 327 J = 4194 J.
Il calore specifico della sostanza incognita vale: