1 Struttura dei mercati dell’energia Parte 1 Economia dei servizi e delle reti Elena Fumagalli [email protected]2 ESR – E. Fumagalli Struttura condotta performance Struttura di mercato: insieme degli elementi che le imprese assumono come dati nella formulazione delle proprie strategie (condotte) Decisioni assunte con obiettivi di massimizzazione dei profitti, all’interno delle opportunità e dei vincoli offerti dal mercato Es: presenza di un regolatore che determina le regole per gli investimenti, i prezzi, la qualità Es: la struttura in un mercato libero determina la forma e la forza della competizione tra le imprese già presenti (competizione di breve periodo) /facilità o ostacola l’ingresso di nuove imprese (e quindi la competizione di lungo periodo)
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Struttura di mercato: insieme degli elementi che le impreseassumono come dati nella formulazione delle proprie strategie(condotte) Decisioni assunte con obiettivi di massimizzazione dei profitti,
all’interno delle opportunità e dei vincoli offerti dal mercato
Es: presenza di un regolatore che determina le regole per gliinvestimenti, i prezzi, la qualità
Es: la struttura in un mercato libero determina la forma e la forzadella competizione tra le imprese già presenti (competizione dibreve periodo) /facilità o ostacola l’ingresso di nuove imprese (equindi la competizione di lungo periodo)
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3ESR – E. Fumagalli
Struttura condotta performance
Condotta di un’impresa Comportamento breve periodo, azioni operative
comportamenti in termini di prezzi e qualità del prodotto Comportamenti lungo periodo, azioni strategiche
investimenti in impianti o in ricerca, mercati di prodottoe geografici in cui operare, organizzazione
Le condotte di un’impresa ne determinano leperformance Redditività (ma anche: crescita fatturato,
investimenti) … naturalmente a parità di struttura di mercato,
condotte e performance dipendono anche da risorse e capacità organizzative, tecnologiche,
commerciali, finanziarie dell’impresa
Performance
4ESR – E. Fumagalli
Struttura condotta performance
I comportamenti di un’impresa si basano in misura importantesulla struttura del mercato in cui sono presenti o in cuipensano di entrare
Per comprendere le strategie di impresa occorre svolgereun’analisi della struttura del mercato, ovvero analizzare
quali sono gli aspetti strutturali, non contingenti, di tali mercati(elementi della struttura di mercato)
da cosa dipende la loro presenza (determinanti della strutturadi mercato) e la forza con cui essi agiscono sulle imprese
Lo stesso vale per determinare le politiche pubbliche per imercati
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5ESR – E. Fumagalli
Struttura mercati energia
Oggetto di questa parte del corso
principali elementi della struttura dei mercati intermedi e dei mercati finali … … nell’energia elettrica e nel gas naturale
loro determinanti costi di impresa
rappresentazione economica delle possibilità tecnologiche,produttive, organizzative delle imprese
domanda di mercato rappresentazione economica delle preferenze consumatori e
clienti industriali
6ESR – E. Fumagalli
Struttura mercati energia: elementi edeterminanti
1. Concentrazione dell’industria. Numero piccolo imprese oppuretante imprese ma una o più di grandi dimensioni rispetto alladimensione totale del mercato
Determinanti principali: economie di scala (costi impresa).2. Barriere all’ingresso e all’uscita. Vantaggi imprese presenti nei
confronti delle imprese potenziali entranti; costi aggiuntivi especifici per uscire dal mercato
Determinanti principali: economie di scala, economie di apprendimento,e costi irrecuperabili (costi impresa).
3. Regolazione mercato. Autorità condiziona scelte impresa (prezzi,qualità e investimenti)
4. Complementarità con altri settori. Processi produzione oorganizzazioni dei due settori o condividono risorse o scambianostabilmente prodotti e servizi
Determinanti principali: economie di multi-prodotto (costi impresa).
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7ESR – E. Fumagalli
Struttura mercati energia: elementi edeterminanti
8ESR – E. Fumagalli
Indice
Struttura di mercato: introduzione
Analisi dei costi di impresa: generalità Analisi dei costi di impresa nei settori dell’energia
Economie di scala Monopolio naturale Investimenti irrecuperabili Economie di multi-prodotto Economie di apprendimento (esercitazioni)
Analisi della domanda di mercato: generalità Analisi della domanda di mercato nei settori dell’energia
Elasticità al prezzo e altre proprietà
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9ESR – E. Fumagalli
Struttura mercati energia
Analisi costi impresa: generalità
Costi totali Risorse variabili, fisse, set-up Costo marginale, costo medio
10ESR – E. Fumagalli
Costi totali impresa
Costo totale Misura il valore economico delle risorse utilizzate da
un'impresa per sviluppare produrre e vendere i propriprodotti
Ricavi: misura risorse generate e vendute dall'impresa Differenza: profitto o utile, valore differenziale che remunera i
proprietari (azionisti) Risorse:
Fattori produttivi operativi: costo del lavoro, costo materiali eservizi, ammortamenti di immobilizzazioni materiali eimmateriali, amministrazione, formazione, R&D, …
Risorse finanziarie: oneri finanziari (pagamento interessi) eutile “minimo” (necessario assicurare remunerazione minimaazionisti) Remunerazione del capitale investito è inserita nei costi totali
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11ESR – E. Fumagalli
Costi totali impresa
Funzione costo totale
CT=CT(q) con q≥0, quantità; CT’ ≥0
La relazione è modificata da fattori diversi: Prezzi unitari dei fattori produttivi, w
Salari (lavoro), prezzi materiali e servizi, tassi interesse (capitaledi debito)..
Progresso tecnico, T: CT=CT(q,T), ∂CT/ ∂T≤0
CT=CT(q,T,w), ∂CT/ ∂wi≥0
12ESR – E. Fumagalli
Costi totali impresa
Funzione costo totale La relazione è biunivoca perché esprime una relazione di
efficienza
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13ESR – E. Fumagalli
Risorse variabili, fisse, set-up
Al variare delle esigenze dei consumatori, dellaregolamentazione, della tipologia di concorrenti, ilmanagement prende decisoni rigurdanti i volumiproduttivi, il mix dei prodotti, la capacità installata,teconologie di produzione i mercati geografici,…
Solo alcune tra le risorse di impresa possonoessere mobilitate immediatamente, mentre altrerichiedono una maggiore quantità di tempo
Risorse variabili Risorse fisse
14ESR – E. Fumagalli
Risorse variabili, fisse, set-up
Risorse variabili Risorse che possono essere immediatamente “aggiustate”
per aumentare o diminuire la quantità prodotta Materie prime, materiali e servizi In misura inferiore (regolazione mercato lavoro), lavoro
Risorse fisse Risorse che possono essere modificate solo nel lungo
periodo Stabilimenti, reti, impianti, programma di R&D …
Breve v. lungo periodo: distinzione convenzionale;l’impresa opera nel breve periodo quando è vincolata nellivello di alcune risorse
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15ESR – E. Fumagalli
Risorse variabili, fisse, set-up
Risorse di set-up, o “indivisibili” Risorse necessarie per entrare nel mercato Risorse fisse ma non variano neppure nel lungo periodo perché insensibili alla
dimensione di impresa Autorizzazioni e licenza per erogare un servizio Alcune opere civili Apparati di rete (sistema informativo preposto al controllo della rete, squadre addette alla
manutenzione e alla sicurezza della rete) Concessione per il diritto ad erogare il servizio
Passaggio dal breve al lungo: diventano variabili solo una parte delle risorsefisse (dipende dall’industria)
Nelle decisioni di ingresso e uscita sono particolarmente rilevanti
Risorse indivisibili
Risorse fisse
Risorse variabili
Breve periodo
10
0%
ris
ors
e
imp
resa
Risorse indivisibili
Risorse variabili
Lungo periodo
Risorse indivisibili
Risorse fisse
Risorse variabili
Breve periodo
10
0%
ris
ors
e
imp
resa
Risorse indivisibili
Risorse variabili
Lungo periodo
16ESR – E. Fumagalli
Risorse variabili, fisse, set-up
Costi variabili e costi fissi La funzione di costo è diversa tra breve e lungo periodo
Breve periodo: CTB=CFB+CVB(q)
Lungo periodo: CTL=CFL+CVL(q)
CFB> CFL>0, con CFL costi di set-up
Inoltre CTB(q) ≥CTL(q), ∀q Nel breve periodo in genere costi più elevati per produrre la
stessa quantità perché non posso combinare “al meglio” tutti ifattori produttivi
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17ESR – E. Fumagalli
Costi marginali e medi
Costo marginale costo di un'unità aggiuntiva di prodotto
incremento nei costi totali per produrre un'unità in più MC, marginal cost
Non tutte le unità presentano lo stesso MC Nel breve, al crescere della quantità i costi marginali crescono (nel
lungo esiste possibilità di installare ulteriore capacità produttiva)
Fondamentale per capire quanto produrre Tutte le unità con costi marginali inferiori al prezzo …
Prezzo: ricavo aggiuntivo dalla produzione e vendita di un’unità Se il prezzo del prodotto scende sotto il costo marginale di una certa unità, non
"copre" i costi delle risorse aggiuntive necessarie alla sua produzione … dal momento che si è nel mercato
!
MC= MC(q)="CT (q)
"q="CV (q)
"q
18ESR – E. Fumagalli
Costi marginali e medi
Costo medio Costo unitario: rapporto tra costi totali e quantità
Comprende il costo variabile medio e una quota di costi fissi AC, average cost
Fondamentale per capire se uscire dal mercato Nel lungo periodo se il prezzo non copre il livello minimo dei
costi medi, anche se copre costo marginale, occorre uscire Se restassi, coprirei i costi variabili relativi alle unità prodotte ma
non i costi fissi
!
AC=CT (q)
q= AC(q).
10
19ESR – E. Fumagalli
Costi marginali e medi
Esempio
20ESR – E. Fumagalli
Struttura mercati energia
Analisi costi impresa nei settori energia:Economie di scala
Cosa spiega dimensione impresa? Punto partenza: economie scala
22ESR – E. Fumagalli
Definizione e cause
Economie di scala Un’impresa beneficia di economie di scala quando al
crescere delle proprie dimensioni sperimenta unamaggiore produttività delle proprie risorse, ovvero
Se i costi totali crescono in maniera meno cheproporzionale alla quantità (costi medi decrescono)
maggiore produttività delle risorse di impresa al crescere delladimensione dell’impianto e / o dell’impresa
economie di scala “reali” Esistono anche economie di scala “pecuniarie”
prezzi inferiori per materiali e impianti o salari inferiori nel casodi grandi dimensioni
fatto non strutturale ma legato alle capacità dell’impresa
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23ESR – E. Fumagalli
Definizione e cause
Cause economie di scala. Al crescere delle dimensioni, nellungo periodo, un’impresa può sperimentare dei vantaggi:
1. Economie di scala di impianto, o tecniche maggiore produttività risorse produttive al crescere della taglia
Es. impianti produzione energia … a livello di impresa2. Specializzazione del capitale umano
Organizzazioni piccole: Personale meno specializzato Specializzazione favorisce produttività del capitale umano
Operativo: apprendimento, esperienza, competenze specifiche Manageriale: manager dedicati a funzioni di elaborazione strategica, di
coordinamento e di controllo; adozione di soluzioni e forme organizzativepiù efficienti
3. Condivisione risorse set-up Risorse assai pesanti per livelli dimensionali minimi Sfruttamento delle indivisibilità, minor peso relativo dei costi di set-up
24ESR – E. Fumagalli
Definizione e cause
Oltre certe dimensioni,diseconomie di scala difficoltà organizzative tipiche
delle imprese di dimensionielevate costi aggiuntivi di
coordinamento e di controllo Nel breve periodo, l’impresa
sperimenta soprattuttoeconomie di densità Saturazione risorse
sovradimensionate Se in origine capacità
produttiva eccedeva domanda Diverse da economie scala
vantaggio dovuto a inefficienzapassata
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25ESR – E. Fumagalli
Definizione e cause
Un settore può essere caratterizzato in rapporto alleeconomie di scala tramite un indicatore Dimensione Ottima Minima, o DOM Dimensione necessaria per avere costi medi minimi Indicatore importanza economie scala nel settore
Esempio trasporto nazionale gas
Economie discala
DOM - DimensioneOttima Minima
Costo mediotrasporto
[Euro/Mln mc]
Mln mc - anno100.000
10.000
15.000
25.000
12.000
26ESR – E. Fumagalli
Esempio: Produzione energia elettrica
Economie di scala nella generazione termoelettrica a livello diimpresa Benefici di scala di impianto e organizzativi Imprese tipicamente multi-impianto
Per ogni tecnologia di impianto, dimensione appropriata Decisione sul numero di impianti e coordinamento nella produzione multi-
impianto
Costi
MWh
Base load plant
Mid-merit plantPeak-load plant
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27ESR – E. Fumagalli
Esempio: Produzione energia elettrica
Studio USA, 1999: costi medi di impresa al variare della quantitàprodotta in un anno
DOM: circa 50 milioni di MWh prodotti in un anno Oltre 70-75 milioni di MWh debole crescita dei costi medi
Ipotizzando un utilizzo degli impianti istallati in media al 50% della capacitàproduttiva, le imprese con costi medi minimi hanno potenza installata 10 -18.000 MW
0
2
4
6
8
10
5 15 25 35 45 55 65 75 85 95 105
millionMWhe
$cent/KWhe
28ESR – E. Fumagalli
Effetti: concentrazione industriale
Le economie di scala a livello di impresa sono importanticome causa del grado di concentrazione del mercato
Concentrazione industriale: elevata se la produzione èdominata da poche imprese Numero limitato di imprese Numero elevato, ma alcuni competitori dimensioni maggiori
Perché la concentrazione è più elevata se le economie discala sono significative? Possono sopravvivere in un mercato un numero di imprese vicino
al rapporto tra dimensione del mercato e DOM Imprese tendono a raggiungere DOM, per avere costi minimi Se DOM è elevata
Il mercato sarà popolato da poche imprese o da alcune imprese alla DOMe altre meno efficienti
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29ESR – E. Fumagalli
Effetti: concentrazione industriale
Concentrazione industriale: Perché importante? Settori molto concentrati: ridotta concorrenza
Solo con molte imprese piccole, vigorosa competizione prezzo Se numero limitato imprese
Possibili condotte anticoncorrenziali (cartelli prezzo,…) In ogni caso aggiustamento reciproco a prezzi “non troppo
ridotti” Oppure: se una o poche grandi imprese
vantaggi rispetto a concorrenti più piccoli … settore concentrato: margine prezzo-costo elevato
(approfondimenti successivi)
30ESR – E. Fumagalli
Effetti: concentrazione industriale
Indicatori: necessari per caratterizzare mercato devono catturare siail numero sia la dimensione relativa delle imprese presenti Basati sulle quote di mercato delle imprese presenti
Indice di Herfindal: somma quadrati delle quote di mercato di tutte leimprese presenti
Cresce al diminuire del numero delle imprese e al crescere delle asimmetriedimensionali
Rapporti concentrazione: somma quote di mercato prime 1 o 4 imprese
!
"i=
qi
qii=1
n
#
!
H = "i
2
i=1
n
#
!
C4
= "i
i=1
4
#
16
31ESR – E. Fumagalli
Effetti: concentrazione industriale
Rapporti concentrazione: più semplici da calcolare, ma minor peso aasimmetrie imprese Es. paese con 10 imprese al 10% e paese con 1 impresa con il 37%, e 63
all’1% C4 = 40% per tutti e due, H = 10% e 14% Nel secondo maggiore potere di mercato (impresa dominante)
0
1,000
2,000
3,000
4,000
5,000
6,000
7,000
8,000
9,000
10,000
0 2 4 6 8 10
Number of firms
HH
I
0
1,000
2,000
3,000
4,000
5,000
6,000
7,000
8,000
9,000
10,000
0 20 40 60 80 100
Market share of dominant firm %
HH
I
32ESR – E. Fumagalli
Esempio: Produzione energia elettrica
Concentrazione nella generazione elettrica Date le economie di scala presenti nella generazione
elettrica è possibile dire qualcosa sulla concentrazione aregime del settore della produzione elettrica in Italia?
Bilancio aggregato dell’energia elettrica in Italia. Dati in GWh
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33ESR – E. Fumagalli
Esempio: Produzione energia elettrica
Punto di partenza: precedente analisi economie discala Analisi assai semplificata Ipotesi solo tecnologie termoelettriche
A regime, in prima approssimazione spazio per 6imprese che lavorino alla DOM o a dimensioni unpoco superiori.
Italia, produzione netta 2006: 300.000 GWh Necessarie altre considerazioni, legate all’irreversibilità degli
investimenti, ma prima valutazione
34ESR – E. Fumagalli
Esempio: Produzione energia elettrica
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35ESR – E. Fumagalli
Effetti: barriere all’ingresso
Barriere all’ingresso: vantaggio delle imprese già presenti neiconfronti di imprese potenziali entranti
Perché la presenza di significative economie di scala creabarriere ingresso? Imprese presenti
alla DOM -> costi medi inferiori economie di scala localizzazione (es. idroelettrico), ..
Qualità reale o percepita superiore Superiore conoscenza mercato, fidelizzazione clienti,…
Imprese entranti più piccole ->costi medi più alti tempi lunghi per raggiungere DOM, ma anche per guadagnare clienti
(non sfruttano le economie di scala) debito per investire e raggiungere la DOM -> costi finanziari elevati
Autofinanziamento non possibile (capitale acquistato sul mercato deldebito, con incremento costi)
36ESR – E. Fumagalli
Effetti: barriere all’ingresso
Perché la presenza di barriere ingresso èimportante?
Impedendo o rallentando l’ingresso minore concorrenza nel breve periodo minore concorrenza nel lungo periodo
Meno probabile che nel lungo periodo entrino nuove impresea contendere il mercato
Imprese presenti riescono a praticare margini prezzo-costielevati senza temere che nuovi entranti le “spiazzino”
Imprese relativamente inefficienti o con prodotti di bassaqualità riescono a sopravvivere
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37ESR – E. Fumagalli
Esempio: produzione elettrica
Barriere ingresso nella generazione elettrica Date le economie di scala presenti nella generazione
elettrica è possibile dire qualcosa sulle difficoltà per leimprese potenziali entranti?
0
2
4
6
8
10
5 15 25 35 45 55 65 75 85 95 105
millionMWhe
$cent/KWhe
38ESR – E. Fumagalli
Esempio: produzione elettrica
Punto di partenza: precedente analisi economie discala Analisi assai semplificata Ipotesi solo tecnologie termoelettriche
Curva dei costi medi: aggravi significativi di costoper imprese piccole Se dimensioni inferiori ad 1/3-1/4 della DOM, costo medio
per kWh 50-100% più alto
Inoltre, investimenti ingresso assai onerosi impianti con vita utile varia tra i 15 e i 30 anni Investimenti dell’ordine dei 100-1.000 milioni di dollari
20
39ESR – E. Fumagalli
Struttura mercati energia
Analisi costi impresa nei settori energia:Monopolio naturale
Definizione e cause Esempi
Effetti: regolazione monopolio
40ESR – E. Fumagalli
Definizione e cause
Monopolio naturale Un’attività industriale nella quale i costi di impresa sono
subadditivi produzione concentrata in un’unica impresa: costi totali inferiori alla
somma dei costi totali sperimentati da più imprese qualora l’offertafosse realizzata da più imprese
Q quantità totale di prodotto offerta nel settore, si ha monopolionaturale se vale la seguente relazione qualsiasi sia la suddivisionedella quantità totale tra più imprese:
SERVIZIO
SERVIZIO
COSTI 1IMPRESA
COSTI PIU’IMPRESE
!=
<n
i
iqCTQCT1
)()(
!=
"#=n
i
i nQq1
2,
21
41ESR – E. Fumagalli
Definizione e cause
Monopolio naturale Definizione tradizionale: un mercato è caratterizzato da condizioni
naturali di monopolio quando, per la presenza di economie di scala nellaproduzione, un certo livello produttivo (corrispondente al livello didomanda) è ottenibile a costi unitari inferiori da una singola impresa diquanto lo sia da 2 o più imprese. Costi medi decrescenti al crescere della produzione
Si dimostra che la presenza di economie di scala è CS ma non CN perl’esistenza di monopolio naturale (ovvero è CS per la subadditività deicosti)
Definizione corretta: un’industria costituisce monopolio naturale se,nell’intervallo rilevante di produzione determinato dalla domanda, lafunzione di costo è la subadditiva
CNS per l’esistenza del monopolio naturale è la subadditività dellafunzione di costo
42ESR – E. Fumagalli
Definizione e cause
Ipotizzo una funzione di costi medi a U:
Ipotizzo che siano attive due imprese, e chiediamoci come deve essereripartita la produzione totale y per avere una minimizzazione dei costi
x: livello produzione prima impresa y-x: livello produzione seconda impresa Sostituendo:
La ripartizione ottimale si ha quando il costo totale è minimo:
Livelli di produzione uguali per le due imprese
!
C(y) = a + byi2
!
C[y(2)]=C(x) +C(y " x)
!
C[y(2)]= 2a +2bx2
+ by2"2byx
!
dC[y(2)]
dx= 0
!
x =y
2
22
43ESR – E. Fumagalli
Definizioni e cause
Individuiamo se è opportuno attivare una sola impresa (invecedi due), ovvero quando è verificata la seguente relazione:
Risolvendo per y si ha
Al di sotto di questo livello produttivo è ottimale attivare unasola impresa
!
C[y(1)]<C[y(2)]= 2Cy(1)
2
"
# $ %
& '
a + by2 < 2 a + by
2
(
) *
+
, -
2"
# $ $
%
& ' '
!
y <2a
b
44ESR – E. Fumagalli
Definizioni e cause
Calcoliamo il costo medio minimo:
Risolvendo per y:
Il livello produttivo con costo medio minimo è inferiore al livelloproduttivo al di sotto del quale è economicamenteconveniente che operi una sola impresa
Funzione d costo può essere subadditiva anche in presenzadi costi medi crescenti
Importanza intersezione della curva di domanda e dei costimedi
!
dC(y)
y
"
# $
%
& '
dy= 0
!
y =a
b<2a
b
23
45ESR – E. Fumagalli
Definizioni e cause
D1 anche nell’ipotesi tradizionale non si giustifica l’attivazione di due imprese D2 monopolio naturale, nonostante la curva dei costi medi sia intersecata in una zona
crescente D3 Si giustifica la presenza di due imprese sul mercato
Con una curva di costi a U, un’industria non è in generale un monopolio naturale,dato che il livello produttivo dipende dal livello della domanda
!
a /b
!
2a /b
!
y
!
p, AC
!
D1
!
D2
!
D3
46ESR – E. Fumagalli
Definizione e cause
Quali sono le cause del monopolio naturale? In un settore mono-prodotto, economie di scala molto forti DOM superiore o “non molto inferiore” alla quantità
richiesta dal mercato Condizione sufficiente per la subaddittività dei costi è che i
costi medi siano decrescenti. Reti distribuzione e trasporto /trasmissione energia elettrica
e gas naturale Economie di scala straordinariamente rilevanti In alcuni casi le economie scala non vengono esaurite
neppure da dimensioni di impresa paragonabili alle dimensionidel mercato
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47ESR – E. Fumagalli
Definizione e cause
Esempio precedente: ipotetica curva economiescala trasporto gas Conviene dividere il mercato tra imprese?
Costo mediotrasporto
[Euro/Mln mc]
Mln mc - anno
12.00010.000
15.000
25.000
Esempio:Mercato nazionale =125.000 Mln mc - anno
DOM
100.000
/ continua
48ESR – E. Fumagalli
Definizione e cause
continua / Esempio
La presenza di più imprese potrebbe impedire di cogliere appieno le economie di scala .. .e portare ad un aumento dei costi del sistema
15.000
25
49ESR – E. Fumagalli
Esempi: Trasporto nazionale gas
Gasdotti: “volumetric returns to scale” Diametro doppio: superficie doppia (materiale), ma volume
quadruplo ‘Rights-of-way’: diritto accesso a terreno di terzi; altre
autorizzazioni Risorse di set-up (indivisibili)
Costi insensibili al volume trasportato Efficienza dispacciamento e pianificazione rete
In caso di più imprese, costi di coordinamento nella pianificazionee nel dispacciamento
Stima per mercato Nord-Americano (Gordon et al. 2003):economie di scala non ancora esaurite Volume trasportato: +10%: Costi totali: +8.5-+9.5% Costi unitari decrescono
50ESR – E. Fumagalli
Esempi: trasporto gas
Trasporto gas in Italia: Monopolio naturale (AEEG, 2002)
Le economie di scala rendono inefficiente, e talvoltaimpraticabile, la duplicazione della rete di Snam Rete GasS.p.A., che detiene il 96 per cento della rete di trasportoitaliana in termini di capitale investito.
Le reti sono caratterizzate da una funzione di costo“subadditiva” (…). In esse si realizzano dunque le condizionidi monopolio naturale.
26
51ESR – E. Fumagalli
Esempio: Trasmissione nazionaleenergia elettrica
Costi medi dei sistemi di trasmissione (mercato USA) … terreno, piloni, pali, conduttori, sottostazioni
.. decrescono al crescere della potenza trasportata
NB: economie di scala di impianto, non di impresa
765
500
345
230
Tensione (kV)
1.800
1.200
900
480
Costi capitale (‘000$/miglio)
0,454.000
0,602.000
1,00900
1,37350
Costo medio ( million$ / GW-miglio)
Capacità (MW)
765
500
345
230
Tensione (kV)
1.800
1.200
900
480
Costi capitale (‘000$/miglio)
0,454.000
0,602.000
1,00900
1,37350
Costo medio ( million$ / GW-miglio)
Capacità (MW)
52ESR – E. Fumagalli
Esempi: Distributori
Energia elettrica (mercato USA) Dimensione ottima minima: 250.000 utenti Curva dei costi medi “ piatta”: svantaggi sostanziali di costo
per meno di 10.000 e per più di 2.900.000 clienti Prevalgono le economie di scala di tipo organizzativo:
amministrazione, lettura contatori, fatturazione.
Gas naturale (Italia) Costi medi fortemente decrescenti per migliaia di utenti Costanti a partire da 100.000 utenti
Dimensione media distributori gas: 220.000 utenti
27
53ESR – E. Fumagalli
Esempi
Monopolio naturale nel settore gas
54ESR – E. Fumagalli
Esempi
Monopolio naturale nel settore energia elettrica
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55ESR – E. Fumagalli
Effetti: regolazione del monopolio
Concorrenza tra imprese costituisce un meccanismo virtuoso Mentre le imprese tentano di massimizzare proprio profitto … … si realizzano condizioni ottime da un punto di vista pubblico
minor prezzo possibile a parità di qualità
Anche dove concentrazione e barriere all’ingresso riducono laforza della competizione, si ritiene preferibile mantenere unregime di mercato concorrenziale non regolamentato.
Nel caso di monopolio naturale la concorrenza appareindesiderabile perché comporterebbe un aumento dei costi
Es: Installazione ed esercizio reti elettriche o gas
56ESR – E. Fumagalli
Effetti: regolazione del monopolio
Il monopolio viene protetto con specifichedisposizioni di legge
Si rende però necessario un intervento pubblico diregolazione del monopolio
Se mancassero questi interventi da parte dell’autoritàpubblica,
un solo operatore potrebbe esercitare “potere di mercato” Prezzi eccessivamente alti e qualità ridotta
Scelta economie avanzate: regolazione del monopolio Si veda dispensa dedicata