Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2009 pag. 95 3 Obiettivi istituzionali e strategie aziendali Il 2009 ha visto la conclusione del processo di costruzione del nuovo piano strategico aziendale, iniziato nel 2008 all’interno del Collegio di Direzione e proseguito attraverso un percorso di condivisione con gli Entri Locali, anche attraverso passaggi nei Comitati di Distretto, per concludersi con l’approvazione in Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria nell’aprile 2009. Per un approfondimento sul ruolo e sulle relazioni tra azienda ed Enti Locali vedi oltre, par. 3.2, “Partecipazione degli Enti Locali alla programmazione sanitaria”, pag. 112. Le pagine seguenti riportano quindi sinteticamente l’indicazione dello stato di avanzamento di ogni intervento indicato nel Piano delle Azioni 2009, approvato anch’esso dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria nello scorso mese di settembre. La struttura del Piano ricalca l’indice del Piano strategico, per la parte relativa alle linee strategiche definite per il triennio 2009-2011. Molte azioni, proprio perché si trattava del primo anno del nuovo ciclo strategico, hanno un respiro pluriennale, e vedranno la loro completa realizzazione nell’arco del triennio. Gli schemi che seguono indicano se quanto previsto è stato completamente realizzato, se è stato avviato e va consolidato, se è stato rinviato o riorientato a seguito di modifiche nella programmazione avvenute in corso d’anno. I paragrafi successivi inquadrano, nelle categorie richieste dallo schema regionale del Bilancio di missione, i risultati rispetto agli obiettivi aziendali 2009, definiti all’interno delle linee di programmazione regionale (DGR n. 602/2009), dove non inseriti in altre sezioni. 3.1 Lo stato di avanzamento del Piano Strategico 2009-2011
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3 Obiettivi istituzionali e strategie aziendali - ausl.pc.it · gestione integrata del paziente diabetico, gestione condivisa del paziente psicotico, programma Leggieri, dimissioni
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Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2009 pag. 95
3 Obiettivi istituzionali e strategie aziendali
Il 2009 ha visto la conclusione del processo di costruzione del nuovo piano strategico
aziendale, iniziato nel 2008 all’interno del Collegio di Direzione e proseguito attraverso un
percorso di condivisione con gli Entri Locali, anche attraverso passaggi nei Comitati di
Distretto, per concludersi con l’approvazione in Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria
nell’aprile 2009. Per un approfondimento sul ruolo e sulle relazioni tra azienda ed Enti
Locali vedi oltre, par. 3.2, “Partecipazione degli Enti Locali alla programmazione sanitaria”,
pag. 112.
Le pagine seguenti riportano quindi sinteticamente l’indicazione dello stato di avanzamento
di ogni intervento indicato nel Piano delle Azioni 2009, approvato anch’esso dalla
Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria nello scorso mese di settembre. La struttura del
Piano ricalca l’indice del Piano strategico, per la parte relativa alle linee strategiche
definite per il triennio 2009-2011. Molte azioni, proprio perché si trattava del primo anno
del nuovo ciclo strategico, hanno un respiro pluriennale, e vedranno la loro completa
realizzazione nell’arco del triennio.
Gli schemi che seguono indicano se quanto previsto è stato completamente realizzato, se è
stato avviato e va consolidato, se è stato rinviato o riorientato a seguito di modifiche nella
programmazione avvenute in corso d’anno.
I paragrafi successivi inquadrano, nelle categorie richieste dallo schema regionale del
Bilancio di missione, i risultati rispetto agli obiettivi aziendali 2009, definiti all’interno delle
linee di programmazione regionale (DGR n. 602/2009), dove non inseriti in altre sezioni.
3.1 Lo stato di avanzamento del Piano Strategico 2009-2011
Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2009 pag. 96
1. GLI OSPEDALI IN RETE
Azioni 2009 Consolidato Avviato Rinviato Note
rete endocrinologica
rete diabetologica: decentramento del secondo livello negli
ospedali di prossimità
percorso reumatologico: avvio del progetto e potenziamento
delle attività di secondo livello a PC, definizione dei linee
guida per i farmaci biologici, avvio della formazione del
personale degli ospedali di prossimità per il decentramento
del 1° livello
rete cardiopatie ischemiche: consolidamento del percorso
“sindromi coronariche acute”
percorso aritmologia: definizione del percorso aziendale
finalizzato alla diagnostica di secondo livello e alle
procedure interventistiche secondo il modello già
consolidato per le cardiopatie ischemiche
rete neurologica: supporto specialistico agli ospedali di
prossimità e gestione diretta delle attività ambulatoriali
anche complesse in modalità day service
percorso ictus: consolidamento del progetto regionale
• l’analisi delle strutture dei costi a livello distrettuale per l’assistenza ai disabili,
finalizzata alla ripartizione della relativa quota di FRNA;
• il sistema informativo sociosanitario, con l’attivazione di un tavolo interistituzionale e
l’avvio dei lavori di analisi dei flussi delle informazioni e le dotazioni tecnologiche di
azienda e comuni;
• i primi adempimenti in materia di accreditamento sociosanitario, a partire dalla verifica
del possesso dei requisiti strutturali e organizzativi previsti dalla DGR 514/2009 nelle
CP/RSA.
Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2009 pag. 113
Nel 2009 i Comitati di Distretto prima e la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria poi
hanno partecipato attivamente al percorso di costruzione del nuovo piano strategico
aziendale per il triennio 2009-2011. Il Piano è stato presentato e discusso nei distretti nel
mese di febbraio e, dopo un confronto anche con le Organizzazioni Sindacali Confederali, è
stato presentato in conferenza nella seconda metà di marzo, per essere approvato nella
seduta del 7 aprile.
In questa sede vale la pena ricordare anche il percorso compiuto nel distretto di Levante in
occasione della costruzione del nuovo corpo di fabbrica dell’ospedale unico della val
d’Arda. Il lungo confronto, iniziato già nel 2006 alla presentazione della progettazione, e
che ha coinvolto azienda, distretto, Comune di Fiorenzuola, professionisti e comitati degli
utenti, si è concluso con la firma di un accordo tra azienda e comune capo distretto alla
presenza dell’assessore alla sanità della Regione e del presidente della Conferenza
Territoriale Sociale e Sanitaria. Il documento, dal titolo “La governance dalla salute nel
distretto di Levante” definisce il ruolo dell’ospedale della val d’arda nella rete provinciale,
la destinazione dei nuovi spazi e la rifunzionalizzazione di quelli esistenti, i criteri per
l’organizzazione delle attività.
Da sottolineare infine tra i progetti interistituzionali, quello sul tema della violenza sulle
donne “Non è stato un incidente”. Il progetto realizza un obiettivo previsto dall’Atto di
Indirizzo e Coordinamento Triennale della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, che
trova radice nelle riflessioni sui dati riportati dai Pronto Soccorso della provincia di
Piacenza nel convegno dell’edizione di “Pulcheria 2008”. A fronte dell’alto numero di donne
(436) che nel 2008 hanno dichiarato ai Pronto Soccorso della rete ospedaliera provinciale
di aver subito violenza fisica o sessuale, l’Amministrazione Provinciale ha avviato una
riflessione con tutti i soggetti interessati all’informazione, all’accesso ed alla presa in
carico – con un’attenzione particolare al livello sanitario – delle donne vittime di violenza.
Si sono così realizzati vari incontri tra Associazioni piacentine di tutela della donna (in
particolare “Telefono Rosa” e “il Pane e le Rose”), azienda e Comune di Piacenza. Negli
incontri emergeva la necessità di procedere quanto prima alla definizione e alla
rimodulazione della rete che opera in particolare nel settore sanitario, tenendo conto dei
raccordi già esistenti e consolidati nella città di Piacenza tra Comune, Telefono Rosa e
Forze dell’Ordine.
La necessità, che si è rivelata improrogabile, è quella di dare avvio al progetto nella parte
relativa al Pronto Soccorso, quale luogo prioritario di accesso per la donna che subisce
violenza e all’invio da parte del presidio stesso alla rete di accoglienza e presa in carico dei
servizi pubblici e privati. Il Pronto Soccorso è infatti il luogo in cui la donna si presenta con
ferite o traumi causati da percosse, con un carico emotivo alto e a volte in situazione di
pericolo, in quanto accompagnata dalla tessa persona che ha messo in atto la violenza. Lo
stesso luogo è in primis dedicato all’intervento di emergenza/urgenza e molte sono le
difficoltà ad approfondire le tematiche poste dalla donna e finalizzate all’accoglienza con
adeguato ascolto, anche eventualmente fornendo suggerimenti/orientamenti.
Per questo motivo è stato affidato all’azienda il compito di elaborare un progetto che
superasse le criticità evidenziate, coordinando gli apporti dei soggetti interessati nella rete.
Venivano così coinvolti nel gruppo di lavoro alla fine 2008 e primi mesi 2009, nella fase
stessa di elaborazione del progetto, le Associazioni “Telefono Rosa”, “Il Pane e le rose” ed
il Gaps, Gruppo Accoglienza Pronto Soccorso, che hanno partecipato, mettendo a
disposizione il proprio know how, alla definizione del progetto stesso, poi sottoposta e
approvata del tavolo provinciale appositamente costituito in occasione della giornata dell’8
marzo 2009. E’ stata avviata poi la fase di realizzazione del progetto, a partire un corso per
il personale sanitario, allargato anche agli altri soggetti della rete, che metta a punto un
percorso e linee guida per il personale stesso.
Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2009 pag. 114
3.3 Universalità ed equità di accesso
3.3.1 Gli screening oncologici
E’ ormai consolidato il rispetto delle programmazione dei tre programmi di screening.
I risultati in termini di adesione con i rispettivi valori “soglia” e “desiderabili” sono illustrati
nelle successive figure (vedi da Figura 194 a Figura 196). Tutti i risultati sono al di sopra
del valore soglia definito dalla regione. In particolare il livello di adesione allo screening
citologico è stabile rispetto al 2008 (58,9% contro 58,5%), e molto vicino al valore
desiderabile del 60% (vedi Figura 194).
47,8%
71,4%
59,0%
51,7%
60,9%
57,1%
35%
40%
45%
50%
55%
60%
65%
70%
75%
80%
2005 2006 2007 2008 2009
RER
PIACENZA
RAVENNA
REGGIO E.
valore soglia
valore desiderabile
Figura 194: Adesione allo screening citologico.
In relazione allo screening mammografico i risultati di adesione sono in calo rispetto al
2008 (67,7% contro 74,1%), ma sempre all’interno del range regionale (vedi Figura 195).
80,6%
67,7%69,0% 72,4%72,5%
60,7%
40%
45%
50%
55%
60%
65%
70%
75%
80%
85%
90%
2005 2006 2007 2008 2009
RERPIACENZA
RIMINI
RAVENNA
valore soglia
valore desiderabile
Figura 195: Adesione allo screening mammografico.
Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2009 pag. 115
Infine per quanto riguarda il colon-retto i livelli di adesione sono in incremento rispetto al
2008 (53,8% contro il 50%), in linea con la media regionale 2008, ultimo confronto
disponibile.
53,7%
24,0%
64,7%
38,5%
53,8%
46,2%
20%
25%
30%
35%
40%
45%
50%
55%
60%
65%
70%
2005 2006 2007 2008 2009
RER PIACENZA
FORLI'
REGGIO E.
valore soglia
valore desiderabile
Figura 196: Adesione screening colon retto.
In relazione alle azioni avviate o consolidate e ai risultati ottenuti in relazione agli altri
obiettivi regionali sui programmi di screening vale la pena ricordare in sintesi:
• garanzia della gestione dei flussi informativi sia a livello regionale che all’Osservatorio
Nazionale Screening: la gestione dei flussi informativi è mantenuta con rispetto dei
tempi del debito informativo;
• continuità e integrazione multidisciplinare dei percorsi diagnostico-terapeutici: sono
stati revisionati i percorsi terapeutici finalizzati soprattutto all’integrazione
multidisciplinare, oltre che al rispetto degli standard regionali;
• partecipazione alle iniziative di controllo di qualità, e adozione di eventuali misure correttive: partecipazione alle iniziative di controllo della qualità attraverso incontri
regionali e corsi di formazione a livello aziendale;
• tumori colon-rettali: interventi sulla familiarità: gli interventi sui familiari dei positivi
proseguono come da programma. Nel corso del 2009 è stato completato l’intervento
relativo ai familiari dei pazienti del 2008 ed è stato avviato quello relativo al 2009;
• gestione dei registri tumori di popolazione attivati e la loro realizzazione nelle aree
prive di registri tumori generali, con partecipazione ai progetti valutativi definiti a livello
regionale e attivazione del registro specializzato dei tumori in età pediatrica: sono stati
predisposti gli strumenti e il percorso per l’attivazione del registro tumori aziendale,
avviato negli ultimi mesi dell’anno; per il registro specializzato in età pediatrica
l’azienda è in attesa delle specifiche indicazioni regionali.
3.3.2 Il Piano regionale della Prevenzione
In relazione agli obiettivi del Piano regionale della prevenzione, si riporta qui di seguito una
sintesi delle iniziative:
• sviluppo dell’epidemiologia per la sanità pubblica, attraverso un programma sia a livello
di Area Vasta sia a livello aziendale: è stato previsto nella riorganizzazione del
Dipartimento si Sanità Pubblica, e sarà attivo dal 2010, il programma interdipartimentale
“promozione della salute”, che fa capo all’U.O. Epidemiologia e comunicazione del
rischio. Per la funzionalità del programma è stata prevista l’attivazione di un gruppo di
Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2009 pag. 116
lavoro multidisciplinare, che costituirà anche la rete di referenti per la promozione della
salute nelle macroarticolazioni aziendali;
• garanzia delle attività del sistema di sorveglianza PASSI e, in collaborazione con i
Servizi sociali, partecipazione alla fase sperimentale del sistema PASSI d’argento: il
sistema di sorveglianza PASSI prosegue come da programma (per un approfondimento
vedi Appendice I, pag. XL). L’azienda sta inoltre partecipando alla sperimentazione del
sistema PASSI d’argento, secondo la programmazione regionale;
• supporto ai programmi di promozione di stili di vita sani: l’azienda ha partecipato con
professionisti del dipartimento di Sanità Pubblica a tutti i tavoli dei piani di zona per il la
salute e benessere sociale, al fine di creare sinergie fra i diversi attori per la
promozione della salute; è stato inoltre predisposto il programma di intervento nelle
scuole per l’utilizzo del DVD “Paesaggi di Prevenzione”;
• prevenzione degli incidenti domestici: sempre attraverso la partecipazione ai Tavoli dei
Piani di zona per il la salute e benessere sociale, l’azienda ha inteso sviluppare azioni
comuni per la prevenzione degli incidenti domestici in particolare per la fascia di età
infantile ed anziana. Sono proseguiti nel frattempo tutti i progetti previsti: primo round
del progetto di prevenzione indirizzato ai nuovi nati legato al percorso vaccinale,
garanzia di tutti gli accessi domiciliari previsti dal progetto di riduzione del rischio di
caduta dell’anziano fragile, interventi concordati con i servizi educativi, formazione dei
volontari e delle iniziative di presentazione del progetto;
• prevenzione degli incidenti stradali: l’azienda ha partecipato con i suoi professionisti ai
diversi gruppi di lavoro regionali, finalizzati alla definizione di specifiche linee guida;
• promozione dell’attività fisica: è stato nominato il referente aziendale della promozione
dell’attività fisica, che si occuperà di coordinare le attività di censimento degli
interventi; il gruppo di lavoro coincide con la rete dei referenti per la promozione della
salute (vedi sopra); il “Pedibus” è attivo e consolidato presso il Distretto cittadino; nel
programma attuativo 2009 del distretto Città di Piacenza sono state identificate azioni
coerenti con l’obiettivo “Promuovere la cultura della salute e l’adozione di stili di vita
protettivi, in particolare attraverso la realizzazione di corsi e iniziative di attività
motoria per la terza età, iniziative a scopo ricreativo e di svago per favorire la
socializzazione e il mantenimento di competenze e abilità, la valorizzazione di persone
anziane per azioni di utilità sociale” inserito nel triennale 2009-2011;
• prevenzione cardiovascolare: la “carta del rischio cardiovascolare” informatizzata è
stata diffusa nelle medicine di gruppo; è in uso la lettera di dimissione condivisa tra
ospedale e territorio per i pazienti in prevenzione secondaria per infarto miocardio
acuto (IMA); è attiva anche la prescrizione mirata di attività fisica per i pazienti
infartuati, nell’ambito di programmi riabilitativi individuali;
• Piano regionale Ambiente Costruito: l’azienda ha partecipato con i suoi professionisti ai
diversi gruppi di lavoro regionali, finalizzati alla definizione delle linee guida.
3.3.3 L’attenzione alla popolazione immigrata
In attesa delle indicazioni regionali per lo sviluppo e la sperimentazione di indicatori di
equality assessment, l’azienda ha attivato alcune risposte specifiche per la popolazione
straniera presente sul territorio,e in particolare:
• è attivo un ambulatorio dedicato presso il reparto di Malattie Infettive, collegato anche
con l’ambulatorio migranti della Caritas, che funge da primo filtro della domanda;
• è stata previsto l’inserimento di volontari stranieri opportunamente formati nel gruppo
GAPS (Gruppo Volontari Pronto Soccorso);
Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2009 pag. 117
• è stata condotta una rilevazione promossa dalla Direzione Assistenziale e discussa con i
CCM sul pregiudizio negli operatori, che ha portato all’attivazione di un corso di
formazione specifico e alla realizzazione di materiale informativo;
• è in corso un’indagine tra gli utenti stranieri che si rivolgono ai servizi di mediazione
culturale presenti in azienda per indagare le modalità più efficaci di comunicazione;
• il sito aziendale è ormai da anni tradotto in diverse lingue, come del resto il materiale
informativo a disposizione presso le diverse sedi aziendali, in particolare il Centro
Salute Donna e il Centro Servizi Territoriali di Piazzale Milano, con la presenza di
mediatori culturali che inoltre garantiscono l’attività a richiesta in tutte le unità
operative dell’azienda.
3.4 Centralità del cittadino
L’art. 1 della L.R. n. 29/2004 individua come principio prioritario: “...la centralità del
cittadino, in quanto titolare del diritto di salute e partecipe alla definizione delle prestazioni,
della organizzazione dei servizi e della loro valutazione”.
Per promuovere il concetto diritto di cittadinanza e di responsabilizzazione nel percorso di
tutela della salute individuale e collettiva, anche attraverso il ruolo dei Comitati consultivi
misti, sono stati attivati gruppi di lavoro a cui hanno partecipato, oltre a professionisti
dell’azienda, i rappresentanti competenti dei cittadini che nell’ottica di migliorare
l’informazione tra medico e paziente hanno lavorato alla predisposizione di opuscoli
informativi sui temi:
• il percorso per ottenere gli ausili protesici ortopedici, pubblicato sul sito aziendale
www.ausl.pc.it;
• una mini carta dei servizi sul Medico di Medicina Generale, che sarà pubblicata nel
corso del 2010;
Inoltre sono stati individuati e valutati i nuovi indicatori per l’anno 2009 da inserire nella
parte terza della Carta dei Servizi, anche selezionando alcune delle criticità emerse dal
percorso delle segnalazioni URP e dalla customer aziendale.
Nell’anno 2009 presso gli URP dell’azienda sono state registrate 599 segnalazioni, tra
reclami, rilievi e suggerimenti (nel 2008 erano state 563), a cui vanno aggiunti 128 elogi.
L’andamento delle segnalazioni per macrocategoria nell’ultimo triennio è rappresentato
nella successiva Tabella 7, mentre la rappresentazione grafica della scomposizione del
A completamento del processo di separazione tra governo e gestione prevista dall’atto
aziendale, si è programmato per il 2010 l’ingresso nel dipartimento delle cure primarie
delle attività delegate distrettuali.
In relazione alla continuità assistenziale (Guardi Medica) è in corso uno studio di fattibilità
per la realizzazione del numero unico di chiamata, da sperimentare in un distretto campione
per essere poi estesa all’intera provincia. Questo permetterà un’analisi puntuale delle
attività e dei carichi di lavoro, preliminare a qualunque ipotesi di revisione delle sedi.
Quanto ai percorsi di ridefinizione delle responsabilità nei processi assistenziali, in
particolare per quanto riguarda le attività di accesso e la gestione delle patologie croniche:
Agazzano
Alseno
Besenzone
Bettola
Bobbio
Borgonovo
Cadeo
Calendasco
Caorso
Carpaneto
Castell'Arquato
CastelSan Giovanni
Castelvetro
Cerignale
Coli
Cortebrugnatella
Cortemaggiore
Farini
Ferriere
FiorenzuolaGazzola
Gossolengo
Gragnano
Gropparello Lugagnano
Monticelli
Morfasso
Nibbiano
Ottone
Pecorara
Piacenza
Pianello
Piozzano
Podenzano
Pontedell'Olio
Pontenure
Rivergaro
Rottofreno
SanGiorgio
Piacentino
San Pietroin Cerro
Sarmato
Travo
Vernasca
Vigolzone
Villanovad'Arda
Zerba
Caminata
Distretto Cittàdi Piacenza
Distretto di LevanteDistretto di
Ponente
Agazzano
Alseno
Besenzone
Bettola
Bobbio
Borgonovo
Cadeo
Calendasco
Caorso
Carpaneto
Castell'Arquato
CastelSan Giovanni
Castelvetro
Cerignale
Coli
Cortebrugnatella
Cortemaggiore
Farini
Ferriere
FiorenzuolaGazzola
Gossolengo
Gragnano
Gropparello Lugagnano
Monticelli
Morfasso
Nibbiano
Ottone
Pecorara
Piacenza
Pianello
Piozzano
Podenzano
Pontedell'Olio
Pontenure
Rivergaro
Rottofreno
SanGiorgio
Piacentino
San Pietroin Cerro
Sarmato
Travo
Vernasca
Vigolzone
Villanovad'Arda
Zerba
Caminata
Distretto Cittàdi Piacenza
Distretto di LevanteDistretto di
Ponente
Agazzano
Alseno
Besenzone
Bettola
Bobbio
Borgonovo
Cadeo
Calendasco
Caorso
Carpaneto
Castell'Arquato
CastelSan Giovanni
Castelvetro
Cerignale
Coli
Cortebrugnatella
Cortemaggiore
Farini
Ferriere
FiorenzuolaGazzola
Gossolengo
Gragnano
Gropparello Lugagnano
Monticelli
Morfasso
Nibbiano
Ottone
Pecorara
Piacenza
Pianello
Piozzano
Podenzano
Pontedell'Olio
Pontenure
Rivergaro
Rottofreno
SanGiorgio
Piacentino
San Pietroin Cerro
Sarmato
Travo
Vernasca
Vigolzone
Villanovad'Arda
Zerba
Caminata
Distretto Cittàdi Piacenza
Distretto di LevanteDistretto di
Ponente
Agazzano
Alseno
Besenzone
Bettola
Bobbio
Borgonovo
Cadeo
Calendasco
Caorso
Carpaneto
Castell'Arquato
CastelSan Giovanni
Castelvetro
Cerignale
Coli
Cortebrugnatella
Cortemaggiore
Farini
Ferriere
FiorenzuolaGazzola
Gossolengo
Gragnano
Gropparello Lugagnano
Monticelli
Morfasso
Nibbiano
Ottone
Pecorara
Piacenza
Pianello
Piozzano
Podenzano
Pontedell'Olio
Pontenure
Rivergaro
Rottofreno
SanGiorgio
Piacentino
San Pietroin Cerro
Sarmato
Travo
Vernasca
Vigolzone
Villanovad'Arda
Zerba
Caminata
Distretto Cittàdi Piacenza
Distretto di LevanteDistretto di
Ponente
Agazzano
Alseno
Besenzone
Bettola
Bobbio
Borgonovo
Cadeo
Calendasco
Caorso
Carpaneto
Castell'Arquato
CastelSan Giovanni
Castelvetro
Cerignale
Coli
Cortebrugnatella
Cortemaggiore
Farini
Ferriere
FiorenzuolaGazzola
Gossolengo
Gragnano
Gropparello Lugagnano
Monticelli
Morfasso
Nibbiano
Ottone
Pecorara
Piacenza
Pianello
Piozzano
Podenzano
Pontedell'Olio
Pontenure
Rivergaro
Rottofreno
SanGiorgio
Piacentino
San Pietroin Cerro
Sarmato
Travo
Vernasca
Vigolzone
Villanovad'Arda
Zerba
Caminata
Distretto Cittàdi Piacenza
Distretto di LevanteDistretto di
Ponente
11 medicine di gruppo: 43 MMG, 61.900 assistiti2 pediatrie di gruppo: 7 PLS, 6.600 assistiti
1 MEDICINA DI GRUPPO:
6 MMG
8.100 ASSISTITI
1 MEDICINA DI GRUPPO :
3 MMG + 1 PLS
4.700 ASSISTITI
1 PEDIATRIA DI GRUPPO:
3 PLS
2.600 ASSISTITI
1 MEDICINA DI GRUPPO:
8 MMG
10.300 ASSISTITI
1 MEDICINA DI GRUPPO:
3 MMG
3.250 ASSISTITI
6 MEDICINE DI GRUPPO
24 MMG
30.400 ASSISTITI
1 PEDIATRIA DI GRUPPO
4 PLS
4.000 ASSISTITI
Ziano
1 MEDICINA DI GRUPPO
4 MMG
5.150 ASSISTITI
Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2009 pag. 123
sono stati istituiti i case manager per la disabilità, per le lesioni cutanee, per i pazienti della
rete Gracer, sono stati nominati 3 coordinatori della non autosufficienza e 9 case manager
per l’assistenza protesica. La ridefinizione delle responsabilità ha coinvolto le diverse
professioni dell’area assistenziale: infermieri, educatori professionali, fisioterapisti. Tutti i
case manager hanno maturato un anno di esperienza di lavoro insieme nella nuova
organizzazione del dipartimento e hanno partecipato alle UVM per la valutazione di anziani,
fragili, disabili. Sono state realizzate le procedure per la presa in carico di utenti affetti da
lesioni cutanee, per l’ottimizzazione della gestione delle medicazioni, per la presa in carico
pazienti GRACER e GRAD.
Quanto infine all’avvio del percorso di accreditamento del Dipartimento: tra marzo e
settembre sono stati definiti mission, vision, obiettivi prioritari di tutte le UU.OO., modalità
di comunicazione interna e partecipazione, definizione delle attività e dei prodotti da
mettere in controllo in termini di standard. Ad ottobre sono iniziati gli incontri di U.O. con
la direzione dipartimentale, per attivare le procedure di accreditamento con i referenti di
U.O. e di Dipartimento. In particolare per l’area della Non Autosufficienza è in corso la
ridefinizione dei percorsi integrati con i Comuni e i MMG, anche in relazione alle interfacce
e agli standard per l’accreditamento.
Si riportano qui di seguito le azioni avviate sui programmi assistenziali che coinvolgono il
Dipartimento di Cure Primarie, individuati come prioritari dalla regione negli atti di
programmazione 2009:
• gestione integrata del paziente diabetico: il numero totale di pazienti visitati dall’U.O. di
Diabetologia di Piacenza nel 2008 era stato pari a 3.815. Con l’attivazione dal 1 aprile
2009 della rete diabetologica provinciale, si sono aggiunti circa 1.500 pazienti visitati
dagli specialisti nelle altre sedi provinciali. La media dei valori dell’emoglobina glicata
è stata 7,8 %, valore accettabile considerando che sono in cura presso lo specialista i
pazienti più complicati. La microalbuminuria viene eseguita in media 2 volte anno per
paziente. I pazienti in gestione integrata sono stati 1.020 nel 2008 e 1.415 nel 2009. Il
dato comprende anche pazienti stabili in cura solo presso i Medici di Medicina Generale.
Per i pazienti in Gestione Integrata la media dei dati dell’emoglobina glicata è 6,7%. Le
glicemia vengono eseguire 2 volte all’anno. La microalbuminuria viene eseguita in media
1 volta all’anno per paziente.
• dimissione protetta: in ogni distretto sono stati identificati i rispettivi case manager per
la dimissione protetta. Nei Distretti di Levante e Ponente è il coordinatore della non
autosufficienza, nel Distretto Città di Piacenza è una equipe formata dai case manager
per l’accesso alla LDPARE e dal Coordinatore della Non Autosufficienza. I casi segnalati
e idonei alla dimissione a domicilio sono stati tutti presi in carico. I casi non idonei sono
stati indirizzati o verso la LDPARE o verso i ricoveri di sollievo o temporanei in RSA o
verso la residenzialità definitiva. I percorsi attivati sono i seguenti: ADI, SID, ADI o SID
integrata con il SAD;
• programma di assistenza odontoiatrica: al fine 2009 sono stati trattati 4.557 utenti, dei
quali:
o 1.468 con ISEE 1;
o 250 con ISEE 2;
o 88 con ISEE 3;
o 83 con ISEE 4;
o 12 con ISEE 5;
o 502 con codice di invalidità da C01 a C06;
o 720 con esenzioni di varia natura;
o 1.434 senza esenzione, invalidità o certificazione ISEE.
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La percentuale di utenti non vulnerabili è quindi pari al 31,8% del totale, non molto
lontano dall’obiettivo richiesto. I vulnerabili attesi in ISEE 1 sono 3.000: la copertura è
pari al 48,9%, ancora lontano dal 75% atteso, nonostante le numerose iniziative volte a
rendere nota l’opportunità. La rilevazione dell’attività avviene secondo quanto indicato;
• fornitura protesi e ausili: è stata assicurata la partecipazione al gruppo di lavoro
regionale, alla definizione dei contenuti della rilevazione e alla rilevazione dei dati di
attività ed economici. A livello locale si è consolidato il percorso avviato nel 2008, e in
particolare sono stati raggiunti gli obiettivi prefissati nel Piano delle Azioni 2009: è
stata completata l’informazione interna, la costruzione delle procedure aziendali e la
loro diffusione, il consolidamento delle competenze dei Case Manager, il monitoraggio
dei tempi di autorizzazione e fornitura (nel 2009 sono stati prescritti oltre 37mila ausili
a quasi 4.000 utenti e s solo 88 prescrizioni hanno superato i 20 giorni), la gestione dei
ritiri e delle assegnazioni di ausili ricondizionati. I prescrittori e i case manager sono
stati tutti formati con una formazione congiunta nel mese di settembre. I dipartimenti in
accreditamento con prescrittori interni hanno costruito i fogli informativi per gli utenti
da distribuire nelle sale d'attesa. E' stato firmato l'accordo con Assortopedia per la
costituzione di un nomenclatore aziendale per: carrozzine pieghevoli standard, leggere,
seggioloni polifunzionali. E' stato definito il percorso per la riparazione degli ausili
forniti. E' stata individuata l'equipe per la valutazione multidimensionale che identifica i
pazienti neurologici con patologie progressive e che si occupa anche degli ausili
necessari, sia di tipo classico che innovativo o tecnologico.
3.5.3 Interventi sulle reti interistituzionali: il sistema sociosanitario integrato
Si riportano qui di seguito le azioni avviate e i principali risultati ottenuti rispetto agli
obiettivi regionali 2009:
• assicurare la partecipazione qualificata ed il sostegno agli strumenti tecnici del governo del sistema di livello intermedio e distrettuale: in tutti i Distretti è stato garantita una
partecipazione qualificata per la programmazione dei Piani di Zona, tramite la presenza
delle figure previste per ciascun ufficio di Piano, dirigenti e professionisti del distretto o
che a livello aziendale sono riconosciuti come esperti della specifica materia;
• contribuire, in collaborazione con i Comuni, all’avvio ed all’implementazione del sistema di accreditamento dei servizi sociosanitari: a livello aziendale il tema è stato affrontato
tramite un’ampia partecipazione del personale negli incontri formativi regionali; è stato
individuato il comune capofila nei distretti di Levante e Ponente e sono stati adottati i
relativi atti dai comuni; a livello distrettuale nel mese di ottobre, dopo la rilevazione sul
possesso dei requisiti strutturali avviata nell’area residenziale per anziani, sono iniziate
le rilevazioni per l’area disabili e le procedure per la verifica del possesso dei requisiti
strutturali ed organizzativi per la rete gracer.
• partecipare all’attuazione degli obiettivi regionali relativi al Fondo Regionale per la Non Autosufficienza: sono stati integrati professionisti del Controllo di Gestione in ogni
Ufficio di Piano, quale supporto alla programmazione e controllo/monitoraggio nell’uso
coordinato ed integrato del FRNA. L’attuazione degli obiettivi regionali è stata condotta
in modo congiunto tra Ausl e Comuni e l’azienda ne ha monitorato la realizzazione
essenzialmente tramite la figura del Direttore di Distretto e a livello aziendale tramite la
verifica della congruenza tra le indicazioni regionali e quanto programmato e realizzato.
E’ stato infine assicurato un importante contributo nell’ambito del gruppo tecnico,
costituito dall’Ufficio di Presidenza della CTSS, finalizzato ad un’analisi delle attività e
dei costi delle diverse strutture residenziali e semiresidenziali per disabili a gestione
diretta, anche attraverso la predisposizione di specifiche schede analisi costi;
Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2009 pag. 125
• assicurare l’attuazione degli indirizzi regionali per l’inserimento nel FRNA degli interventi per l’area disabili adulti: le indicazioni della 1230/08 sono state attuate in tutti
i Distretti;
• assicurare gli interventi sanitari e l’integrazione degli stessi con gli interventi sociali per le persone adulte con gravissima disabilità acquisita: sia il processo di presa in
carico che l’interfaccia con i comuni sono stati definiti. Tutti i casi sono stati rivalutati
ed è stato realizzato un percorso di facilitazione alla gestione delle procedure sanitarie
complesse (ventilazione, gestione della tracheotomia, nutrizione enterale,
comunicazione aumentativa adattativa);
• assicurare l’attuazione delle indicazioni regionali in materia di integrazione socio-sanitaria in materia di salute mentale: sono stati organizzati incontri in sede distrettuale
tra Comuni e Dipartimento Salute Mentale, tesi a informare gli enti locali in merito alla
recente normativa regionale ed al suo impatto, oltre che alla organizzazione del
Dipartimento. Sono state attivate le UVM distrettuali con la presenza di operatori del
DSM, condividendo le linee tecniche ed organizzative per la valutazione delle attuali
situazioni in carico e per la valutazione dei minori e per la presa in carico;
• assicurare una qualificata partecipazione all’analisi dei sistemi informativi in area sociale e socio-sanitaria: l’analisi dei flussi informativi obbligatori e del sistema
informativo cartaceo è stata conclusa. E’ in corso di progettazione un sistema di
interfaccia integrata basata sul patient record. Sono stati costituiti gruppi di lavoro
aziendali e interistituzionali. In particolare il gruppo di lavoro interno ha lavorato finora
ai seguenti obiettivi: individuazione delle le principali criticità nel settore sociosanitario
(percorsi di ingresso e fruizione; sistema di programmazione e controllo; procedure
amministrative e di controllo clinico) – terminato, discussione delle possibili soluzioni
organizzative – a fine 2009 in corso; definire le specifiche del sistema informativo
sociosanitario unico ed integrato – a fine 2009 in corso.
3.5.4 Interventi sui percorsi multiprofessionali: il piano di risposta alla pandemia influenzale AH1N1
A partire da metà aprile 2009, in diversi paesi venivano riportati casi di infezione nell’uomo,
causati da un nuovo virus influenzale di tipo A/H1N1. Alcuni casi di malattia grave e
decessi erano segnalati in Messico e Stati Uniti, con tasso di mortalità simile a quello
dell’influenza stagionale. Sulla base delle procedure stabilite dal regolamento sanitario
internazionale tuttavia il 25 aprile 2009 il direttore generale dell’Oms, Margaret Chan,
dichiarava tale evento un’“emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale”. L’11
giugno 2009 lo stato di allerta pandemica veniva innalzato alla “fase 6”. Ai servizi sanitari
locali veniva richiesto dal livello regionale e nazionale di rendere operativo il piano di
risposta alla pandemia, con l’obiettivo di: identificare e sorvegliare i casi di influenza,
minimizzare il rischio di trasmissione e limitare la morbosità e la mortalità dovute alla
pandemia, assicurare una adeguata formazione del personale sanitario, garantire
informazioni aggiornate e tempestive per i cittadini. Sin dal mese di maggio, con la
segnalazione dei primi casi importati, è stato indispensabile impartire a tutti i medici
dell’azienda istruzioni operative per la notifica e la sorveglianza dei casi. Nel corso delle
settimane si è poi reso necessario adeguarle continuamente alle successive numerose
disposizioni ministeriali e regionali.
Complessivamente sono stati notificati 411 casi che sono stati oggetto di sorveglianza
sanitaria, con varie modalità a seconda delle indicazioni ministeriali e delle particolarità
clinico epidemiologiche. Dall’inizio dell’epidemia, i casi ospedalizzati con accertata
positività all’accertamento diagnostico specifico sono stati 24, e tra questi si è verificato un
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decesso. Altre 41 persone ricoverate sono invece risultate negative alla ricerca del virus
AH1N1.
Per permettere la caratterizzazione molecolare, antigenica e fenotipica, al fine di
monitorare l’evoluzione molecolare (mutazioni e/o riassortimenti) e di proseguire gli studi
sull’eventuale emergenza di varianti farmaco-resistenti del virus A/H1N1, è stata definita
la procedura di conferma laboratoristica dei casi: i servizi aziendali, territoriali ed
ospedalieri, hanno attivamente collaborato con l’Istituto di Igiene dell’Università di Parma,
laboratorio di riferimento regionale. Si è reso utile mantenere, per tutto il periodo
dell’epidemia anche l’attività di sorveglianza clinica dei medici sentinella aziendali che, a
tutt’oggi, non è mai stata sospesa.
Per favorire la collaborazione con il personale scolastico: è stato fornito agli istituti
scolastici un elenco dei medici disponibili per richieste di informazioni eventuali situazioni
particolarmente gravi o di difficile gestione. Per la gestione dei problemi sanitari nelle
scuole sono stati organizzati, nel mese di ottobre 2009, in accordo con l’Ufficio Scolastico
Provinciale incontri tra i medici dell’azienda e tutti i dirigenti scolastici. E’ stata quindi
attuata una distribuzione capillare in tutte le scuole di materiale informativo regionale
preparato per lo specifico target a sostegno della campagna di informazione e
sensibilizzazione.
Il sistema di sorveglianza sull’influenza A/H1N1 in Emilia-Romagna è stato allargato anche
al mondo scolastico. D’intesa con il ministero dell’istruzione, università e ricerca si è
concordato a livello regionale un sistema di monitoraggio basato su un campione di scuole
In provincia sono stati coinvolti nel monitoraggio 4 nidi, 3 materne, 2 elementari, 1 media
inferiore e 1 media superiore. I dati raccolti (numero percentuale degli assenti rispetto al
numero di iscritti in un giorno definito di ogni settimana) sono stati inviati come richiesto
settimanalmente al centro regionale.
La campagna vaccinale è stata prevista in fasi successive, le modalità sono state
rigorosamente definite a livello ministeriale. I diversi target oggetto della campagna
vaccinale sono stati comunicati di volta in volta, nelle varie settimane, in occasione
dell’invio delle dosi vaccinali. Anche la disponibilità delle dosi vaccinali è stata
rigorosamente controllata a livello centrale ed il consumo delle dosi monitorato
settimanalmente, con successivo invio dei dati al livello regionale. Ai servizi vaccinali è
stato richiesto un particolare sforzo organizzativo per cercare di eseguire nel minor tempo
le dosi disponibili di vaccino, su target mirati. Oltre all’opportunità di potere disporre di
personale sanitario e di assistenza vaccinato, i dati relativi all’epidemia in corso
segnalavano, infatti, maggiore pericolosità della patologia nelle donne in gravidanza e nei
malati cronici, specie se in giovane età. I vaccinatori e le sedi vaccinali sono stati definiti
su tutto il territorio ed hanno iniziato l’attività contestualmente all’arrivo delle prime dosi di
vaccino. L’azienda ha predisposto ambulatori vaccinali in 5 sedi, con personale del
dipartimento di sanità pubblica e delle cure primarie, in particolare: