LA SICUREZZA NELLE LA SICUREZZA NELLE INFRASTRUTTURE INFRASTRUTTURE STRADALI STRADALI PROVINCIA DI PISTOIA Servizio Sicurezza Cantieri - Formazione e Informazione AREA TECNICA IL IL S S EGNALAMENTO EGNALAMENTO T T EMPORANEO NEI EMPORANEO NEI “ “ C C ANTIERI ANTIERI S S TRADALI TRADALI ” ” Quali caratteristiche deve avere la segnaletica nei Quali caratteristiche deve avere la segnaletica nei cantieri mobili o fissi cantieri mobili o fissi Pistoia, 21-05-2010 Provincia di Pistoia Ing. Paolo Bellezza - Servizio Sicurezza Cantieri
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LA SICUREZZA NELLE LA SICUREZZA NELLE INFRASTRUTTUREINFRASTRUTTURE
STRADALISTRADALI
PROVINCIA DI PISTOIA
Servizio Sicurezza Cantieri - Formazione e InformazioneAREA TECNICA
IL IL SSEGNALAMENTO EGNALAMENTO TTEMPORANEO NEI EMPORANEO NEI
““CCANTIERI ANTIERI SSTRADALITRADALI””
Quali caratteristiche deve avere la segnaletica nei Quali caratteristiche deve avere la segnaletica nei cantieri mobili o fissicantieri mobili o fissi
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Cap. 1 – Introduzione pag. 4
Cap. 2 – Il Segnalamento Temporaneo e le norme delD.M. 10- 07-2002 pag. 6
Cap. 3 – La necessità del Segnalamento Temporaneoe le Responsabilità del Funzionario dell’Ente pag. 17
Cap. 4 – Le fasi di attuazione pag. 24
Cap. 5 – Sicurezza delle persone pag. 32
Cap. 6 – I cantieri fissi pag. 51
Cap. 7 – I cantieri mobili e le regole di messa in operadella segnaletica pag. 82
Cap. 8 – Situazioni di emergenza temporanea pag. 91
INDICE GENERALEINDICE GENERALE 2
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Cap. 9 – Le autorizzazioni, le concessioni, le compe-
tenze, le formalità di rilascio pag. 98Cap.10 – Responsabilità dell’Impresa o del Soggetto
Autorizzato pag. 112Cap.11 – Quali controlli da parte dell’Ente Proprietario
della strada pag. 120Cap.12 – Come è necessario segnalare e delimitare il
campo stradale in fase di lavori per lasicurezza pag. 125
Cap.13 – Quali sono i principali errori e quali invece le“buone pratiche” da seguire: esempi concreti pag. 130
Cap.14 – Conclusioni pag. 196
Cap.15 – Ringraziamenti pag. 197
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L’articolo 1 del Nuovo Codice della Strada (C.d.S.), di cui al D.Lgs. 30-04-1992, n. 285, è stato modificato dal D.Lgs. 15-01-2002 n. 9 nei seguenti commi:<< 1. La sicurezza delle persone, nella circolazione stradale, rientra tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico perseguite dallo Stato.
2. La circolazione dei pedoni , dei veicoli e degli animali sulle strade è regolata dalle norme del presente codice e dai provvedimenti emanati in applicazione di esse, nel rispetto delle normative internazionali e comunitarie in materia. Le norme e i provvedimenti attuativi si ispirano al principio della
Cap. 1 Cap. 1 -- INTRODUZIONEINTRODUZIONE 4
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sicurezza stradale, perseguendo gli obiettivi: di ridur-re i costi economici, sociali ed ambientali derivanti dal traffico veicolare; di migliorare il livello di qualità della vita dei cittadini anche attraverso una razionale utilizzazione del territorio; di migliorare la fluidità della circolazione >>.
Osserviamo quindi la parola “sicurezza” che viene così ad essere posta in risalto, in modo particolare, nel C.d.S.
Premesso questo, la presente relazione ha lo scopo di evidenziare, nell’ambito della sicurezza sullestrade e più in generale nelle infrastrutture ad esse relative, l’importanza del Segnalamento Temporaneo nei cantieri quale elemento non di dettaglio ma di sostanza.
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Il Segnalamento Temporaneo tratta le modalità applicative delle norme che si riferiscono alla segnaletica temporanea come definita dall’art. 21 del C.d.S. e dagli artt. dal 30 al 43 del Regolamento di Esecuzione e di Attuazione dello stesso Codice (Regolamento) .
Occorre richiamare tale art. 21 che prevede:a) comma 1comma 1:: è vietato eseguire opere o depositi e aprire cantieri stradali, anche temporanei, sulle strade e loro pertinenze nonché sulle relative fasce di rispetto e sulle aree di visibilità senza preventiva autorizzazione o concessione della competente autorità di cui all’art. 26;
Cap. 2 Cap. 2 -- IL SEGNALAMENTO TEMPORANEO EIL SEGNALAMENTO TEMPORANEO ELE NORME DEL D.M. 10LE NORME DEL D.M. 10-- 0707--20022002 6
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b) comma 2:comma 2: coloro i quali realizzano lavori o depo-sitano materiali sulle aree destinate alla circolazione o alla sosta di veicoli o di pedoni devono adottare i necessari accorgimenti atti a garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, mantenendoli in perfetta efficienza sia di giorno che di notte; inoltre, il personale addetto ai lavori su strada deve essere visibile sia di giorno che di notte;c) comma 3:comma 3: il Regolamento definisce le norme relati-ve alle modalità ed ai mezzi per la delimitazione e la
segnalazione dei cantieri, alla realizzazione della visibilità sia di giorno che di notte del personale addetto ai lavori, agli accorgimenti necessari per la
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regolazione del traffico ed alle modalità di svolgimento dei lavori nei cantieri stradali.
L’art. 30 del Regolamento parla del Segnalamento Temporaneo, ma bisogna fare riferimento al D.M. 10-07-2002, dal titolo:“Disciplinare tecnico relativo agli schemi segnaletici, differenziati per categoria di strada, da adottare per il segnalamento temporaneo” (Disciplinare), pubblicato sulla G.U. del 26-09-2002, per avere una chiara visione d’insieme sull’argomento.
Possiamo dire che tale Disciplinare è una pietra miliare per attuare la sicurezza nelle infrastrutture viarie, poiché contiene:
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- istruzioni relative ai principali elementi del segnalamento temporaneo, con riferimento alle norme regolamentari;- caratteristiche dei segnali e dei dispositivi temporanei (Tav. 0);- schemi del Segnalamento Temporaneo relativi ai cantieri fissi, mobili ed alle situazioni di emergenza (n. 87 tavole a colori che illustrano n. 100 schemi, poiché alcune tavole hanno doppia o tripla numerazione);- altre esplicazioni utili alla messa in opera dei segnalamenti.
E’ importante sottolineare che gli schemi si riferiscono ad esempi che non possono essere
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esaustivi di tutti i casi possibili, ma sono utilissimi perché pratici ed immediati e comunque sono come un importante “vocabolario” per attuare la sicurezza nei cantieri stradali negli oltre 8.000 Comuni, nelle 103 Province, nei 20 Compartimenti Anas, nella rete della Soc. “Autostrade” S.p.A. e delle altre Concessionarie presenti in Italia.
Le finalità del Segnalamento Temporaneo sono:
- informare gli utenti della strada;- guidarli in modo corretto e chiaro;- convincerli a tenere sempre un comportamento
adeguato e responsabile per ogni situazione nonabituale allo scopo di salvaguardare la loro incolu-
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mità e quella di tutti coloro che lavorano sullestrade, pur cercando di garantire la fluidità dellacircolazione.
Il Segnalamento Temporaneo si basa sui seguentiprincipi:
1) adattamento;adattamento;
2) coerenza;coerenza;
3) credibilità;credibilità;
4) visibilità e leggibilità.visibilità e leggibilità.
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Vediamo questi principi nello specifico.
1)1) AdattamentoAdattamentoLa segnaletica temporanea va adattata alla
particolare circostanza verificatasi sulla strada. Gli elementi da tenersi in considerazione per
l’adattamento di un cantiere sono:- tipo di strada (A,B,C,D,E,F ed F bis ai sensi dell’art. 2- del C.d.S.);- natura e durata della situazione (tempi del cantiere);- importanza del cantiere in relazione al tipo dei
lavori da realizzare;
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- visibilità degli elementi geometrici della strada edelle condizioni ambientali;
- localizzazione del cantiere;- velocità e tipo di traffico.
2) 2) CoerenzaCoerenzaOgni segnale deve essere coerente con la partico-
lare situazione nella quale viene impiegato, nel senso che ad un’identica situazione devono corrispondere medesimi segnali con stessi criteri di posa; inoltre, inpresenza di cantieri stradali non possono coesistere segnali temporanei e segnali permanenti che sono incontrasto fra loro.
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Al riguardo, si devono coprire completamente o rimuovere i cartelli di tipo permanente.
Finiti i lavori e smantellato il cantiere, bisogna ricordarsi di riposizionare la segnaletica permanente occultata e/o rimossa precedentemente.
3)3) CredibilitàCredibilità
La segnaletica deve essere credibile nel senso che l’utente della strada deve essere informato tempestivamente dell’esistenza del cantiere (utilizzo del cartello temporaneo “Lavori” e del cartello “Tabella Lavori” per cantieri di durata superiore a 7 giorni lavorativi), della sua ubicazione, della sua importanza, delle condizioni di circolazione nelle
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vicinanze di esso e lungo tutto il suo sviluppo.La credibilità è poi legata strettamente a come si
presenta il cantiere all’utente dopo che quest’ultimo ha letto i segnali.
“Tabella Lavori “(Figura II 382, art. 30
del Regolamento)
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4) Visibilità e leggibilità
La visibilità e leggibilità di un cantiere è impor-tante in relazione ai segnali che l’impresa posiziona.
Tali segnali devono:- essere in buono stato di manutenzione;- essere posizionati in modo corretto in relazione
allo spazio di avvistamento, al loro orientamento,alla loro verticalità;
- essere non più di due per supporto o in affian-camento, altrimenti non si leggono bene;
- avere sempre forma, dimensioni, colori, simboli ecaratteri regolamentari.
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Il Segnalamento Temporaneo è necessario tutte le volte che l’Ente proprietario della strada ha intenzione di realizzare o far realizzare lavori su di essa (manutenzione ordinaria o straordinaria, ripristini a seguito di calamità naturali o di incidenti, ecc. ecc) oppure un privato o un’impresa intendono realizzare opere sulle strade o sulle loro pertinenze, previa richiesta ed ottenimento di autorizzazione o concessione.
Il Segnalamento Temporaneo deve essere oggetto di analisi da parte dei seguenti soggetti:
1)1) ENTE PROPRIETARIO DELLA STRADAENTE PROPRIETARIO DELLA STRADANel caso della progettazione esecutiva di una nuova
Cap. 3 Cap. 3 -- LA NECESSITA’ DEL SEGNALAMENTOLA NECESSITA’ DEL SEGNALAMENTOTEMPORANEO e LE RESPONSABILITA’TEMPORANEO e LE RESPONSABILITA’DEL FUNZIONARIO DELL’ENTEDEL FUNZIONARIO DELL’ENTE
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strada o di una variante ad una strada esistente o di un intervento di manutenzione straordinaria, tale analisi è inserita nel Piano di Sicurezza e Coordinamento (P.S.C.) di cui all’art. 100 e all’allegato XV del “Testo Unico sulla sicurezza” (D.Lgs. 09-04-2008 n. 81 e s.m.i.).
Al riguardo il Coordinatore per la Progettazione (C.S.P.) redige il P.S.C. inserendo in esso una o più tavole esplicative sulle quali riporta gli schemi del Segnalamento Temporaneo avendo come riferimento il Disciplinare.
Sta alla capacità progettuale ed alla sensibilità del tecnico redigere tali tavole in modo che siano il più chiare possibile per la gestione del traffico, sia di
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cantiere che di quello veicolare, una volta iniziati i lavori.
Può succedere che siano necessarie integrazioni da fare al P.S.C. a seguito di imprevisti o circostanze di cui il C.S.P. non ha tenuto conto. Tali integrazioni vengono redatte dal Coordinatore alla Sicurezza in Fase di Esecuzione (C.S.E.).
Nel caso, invece, di interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria eseguiti direttamente per conto dell’Ente, senza P.S.C., è il Funzionario dell’Ente che fa riferimento agli schemi del segnalamento riportati sul Disciplinare e l’Impresa appaltatrice è tenuta a realizzarli fedelmente, facendo proposte integrative, se del caso, volte al miglioramento degli schemi stessi.
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Quindi è l’impresa appaltatrice dei lavori che ha la responsabilità della gestione del segnalamento controllando che la segnaletica realizzata sia conforme a quella definita in fase progettuale.
Nel caso di difformità per errori od omissioni da parte dell’Impresa, il Funzionario dell’Ente ha il dovere di intervenire per fare ripristinare la segnaletica a regola d’arte.
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2)2) IMPRESA APPALTATRICEIMPRESA APPALTATRICEDovendo realizzare i lavori previsti sul progetto,
l’Impresa, in caso di aggiudicazione dell’appalto, è tenuta a verificare il P.S.C. o comunque gli schemi del Segnalamento Temporaneo proponendo eventuali osservazioni e/o integrazioni.
Per interventi sulla rete autostradale, la Società “Autostrade” S.p.A. ha elaborato un interessante “Sommario delle norme per il segnalamento temporaneo e l’esecuzione dei lavori in autostrada” (edizione Luglio 2007) che, per tratti autostradali a due o tre corsie, prevede schemi relativi ai cantieri fissi, ai rami di svincolo, ai cantieri mobili, alle perti-
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nenze, riepilogando anche le norme di sicurezza per l’esecuzione di lavori in autostrada in presenza di traffico e ispirandosi al Disciplinare.
Per le autostrade, le responsabilità del Funzionario sono legate inscindibilmente alla costante verifica che l’Impresa esecutrice dei lavori si attenga a tale Sommario per la realizzazione della segnaletica da cantiere.
Il Funzionario dell’Ente ha inoltre una specifica responsabilità, come vedremo in dettaglio, nelle situazioni di emergenza o di particolare urgenza (incidenti, calamità naturali, situazioni imprevedibili di qualsiasi natura, ecc. ecc).
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In tali circostanze di emergenza il Funzionario dell’Ente preposto al Segnalamento Temporaneo può essere un ingegnere, un architetto, un geometra, ma anche un loro sostituto come un capo-cantiere o un capo-squadra che per primo si èrecato sul posto e che predispone la segnaletica idonea.
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Le fasi di attuazione di un cantiere stradale possono racchiudersi nei seguenti punti fondamentali:
1)1) Progetto del cantiereProgetto del cantiereSi tratta del progetto di allestimento di un cantiere
stradale che prevede anche il piano di segnalamento ad esso relativo.
E’ studiato nell’ambito del P.S.C. di un progetto di un’infrastruttura stradale o in quello di un qualsiasi intervento da realizzarsi su una strada in esercizio.
Compito del progettista è quello di individuare esattamente l’assetto del cantiere secondo le specifiche caratteristiche della strada, del tipo di
Cap. 4 Cap. 4 –– LE FASI DI ATTUAZIONELE FASI DI ATTUAZIONE 24
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intervento da realizzare e delle modalità di esecuzione secondo il Disciplinare.
In particolare, per un cantiere su strada aperta al traffico, si tratta di tenere conto, allo stesso tempo, di due variabili fondamentali:
1.a) il/i flusso/i di traffico veicolare;
1.b) le caratteristiche del cantiere stradale.
In altri termini occorre che il progettista cerchi di “mediare” fra le due esigenze sopraelencate, in apparenza antitetiche fra loro.
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2)2) Autorizzazione allo svolgimento del cantiereAutorizzazione allo svolgimento del cantiere
Prima di porre in opera anche un solo cartello stradale, occorre che il cantiere sia autorizzato dall’Ente proprietario della strada o dal Concessionario.
Per questo motivo è necessario, preliminarmente, che l’Impresa o il privato che intende realizzare i lavori faccia richiesta di autorizzazione all’Ente proprietario della strada che in un secondo tempo, se non ci sono opposizioni al rilascio dell’autorizzazione, emetterà il provvedimento autorizzativo (ordinanza o concessione), come
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vedremo al cap. 9. Nel caso dei Comuni, l’ordinanza è emessa dal
Comando di Polizia Municipale; nel caso delle Province dal Funzionario o dal Dirigente del Servizio Viabilità preposto a tale incarico.
3)3) Installazione del cantiereInstallazione del cantiereOttenuta l’autorizzazione, l’Impresa installa il
cantiere, ma prima dell’inizio effettivo dei lavori, il Responsabile del cantiere verifica che esso sia sicuro e cioè conforme agli schemi del Disciplinare o ai contenuti del PSC.
Preferibile che tale verifica venga fatta in contraddittorio con il Funzionario dell’Ente proprietario della strada o da suo delegato (ispettore
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4)4) Cantiere in esercizioCantiere in esercizio
Durante lo svolgimento dei lavori occorre che la segnaletica di cantiere venga periodicamente controllata sia da parte del Direttore dei Lavori, del Direttore Operativo o dell’Ispettore di Cantiere, oltre che da parte del C.S.E., del Responsabile del Cantiere e del Funzionario dell’Ente.
Nel caso di variante in corso d’opera ai lavori, occorre che la richiesta di variante sia presentata dal Direttore dei Lavori o dall’Impresa all’Ente proprietario con congruo anticipo (almeno 15 giorni prima) o comunque secondo il regolamento adottato
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di cantiere, capo-cantiere, ecc.).
dall’Ente relativamente alla richiesta di una nuova ordinanza.
L’ordinanza può essere richiesta per vari motivi fra i quali i seguenti:- proroga nei tempi di completamento dei lavori;- modifica dell’ordinanza originaria;- installazione di un semaforo;- chiusura di strade a seguito dei lavori;- oltre eventuali specifiche.
Nel caso che la domanda di variante sia presentata dall’Impresa, il Direttore dei Lavori è tenuto a controfirmare la richiesta.
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5)5) Smantellamento del cantiereSmantellamento del cantiere
Può sembrare la fase più semplice, ma in verità richiede attenzione per le seguenti motivazioni: a) – la segnaletica temporanea deve essere tolta o oscurata non appena sono terminate le cause che hanno richiesto il suo collocamento e quasi sempre ciò avviene in presenza di traffico;b) – volendo ristabilire la segnaletica permanente originaria o posizionare una nuova segnaletica temporanea particolare (es. segnaletica orizzontale di colore giallo in vernice), bisogna eseguirla dopo la rimozione della precedente segnaletica temporanea; in questo caso, i segnali stradali devono essere rimossi o oscurati nell’ordine inverso rispetto alla
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posa normale, come specifica il Disciplinare, salvo casi particolari legati a condizioni di manovra dei veicoli adibiti alla raccolta dei segnali; anche questo caso si realizza (purtroppo) in presenza di traffico.
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55..1 1 –– PERSONALE AL LAVORO SU STRADAPERSONALE AL LAVORO SU STRADAColoro che lavorano sulla strada devono essere
garantiti ai fini della salvaguardia della loro incolumità e per questo devono sempre essere ben visibili sia ai conducenti delle macchine operatrici che operano in cantiere che agli utenti della strada.
Si sottolinea che essere ben visibili significa farsi vedere e farsi riconoscere bene.Gli addetti stradali, infatti, devono indossare capi di abbigliamento conformi alle disposizioni del D.M. 09-06-1995 (G.U. 27-07-1995 n. 174) dal titolo “Disciplinare tecnico sulle prescrizioni relative agli abbigliamenti e dispositivi autonomi per rendere
Cap. 5 Cap. 5 –– SICUREZZA DELLE PERSONESICUREZZA DELLE PERSONE 32
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visibile a distanza il personale impegnato su strada in condizioni di scarsa visibilità”, o della UNI EN 471:2008.
Si ricordano alcune definizioni di tale Disciplinare Tecnico del 1995: a) Capi di vestiario ad alta visibilità: sono capi di
vestiario sui quali sono applicati stabilmente inserti in tessuto rifrangente in grado di assicurare la visibilità in qualsiasi condizione di luce sia di giorno che di notte;
b) Dispositivi autonomi ad alta visibilità (da indossare sopra i normali capi di vestiario): sono dispositivi, quali bretelle, copriberretti, manicotti, gambali, ecc. ecc., confezionati in tutto o in parte con
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materiale rifrangente o con materiale a funzione mista (fluoro-rifrangente);
c) Materiale di base: tessuto a maglia o filato o materiale rivestito o laminato per capi di vestiario per il personale addetto ai lavori stradali o che, comunque, è esposto al traffico nello svolgimento dell’attività lavorativa; c.1 Materiale fluorescente: colorato ad elevato valore di visibilità; la fluorescenza è la proprietà tipica di alcune sostanze che, colpite da radiazione ultravioletta o blu, emettono radiazioni che sono quasi sempre di una lunghezza d’onda maggiore di quella delle radiazioni eccitanti; di giorno, specie all’alba ed al crepuscolo, i colori fluorescenti sono
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più brillanti dei colori ordinari poiché, oltre a riflettere parte della luce che essi ricevono, ne emettono altra, mentre in condizioni notturne tale fenomeno si attenua. c.2 Materiale rifrangente: materiale che ha potere di rifrangenza definita quale proprietà ottica in base alla quale i raggi luminosi sono riflessi verso una direzione prossima a quella da cui provengono; questa proprietà rimane in essere anche per grandi variazioni della direzione dei raggi incidenti.c.3 Materiale a funzione unica: materiale dotato delle caratteristiche proprie dei materiali fluorescenti di base o dei materiali rifrangenti, ma non di quelle di entrambi i materiali.
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c.4 Materiale a funzione mista:materiale che corrisponde
sia alle caratteristicheproprie del materialefluorescente di base
che di quello rifrangente.
ALCUNI TIPI di DPI
55..1.1 1.1 –– CLASSIFICAZIONE DEL VESTIARIOCLASSIFICAZIONE DEL VESTIARIO
I capi di vestiario ed i dispositivi autonomi sono suddivisi nelle seguenti tre classi:
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Dispositivo autonomo
Classe 1
Classe 2
Classe 3
Materiale
___0,130,2Rifrangente
___0,500,8Fluorescente di base
0,20____a Funzione mista
Capi di vestiario
SUPERFICI MINIME DI MATERIALE VISIBILE ESPRESSE IN METRI QUADRATI
TABELLA N. 1TABELLA N. 1 37
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Ogni classe dovrà avere una superficie minima di materiale fluorescente di base, di materiale rifrangente ed a funzione mista come riportato nella tabella n. 1.
Il dispositivo di classe 1 dovrà essere utilizzato esclusivamente da personale che esegue interventi di breve durata solo occasionalmente (fare attenzione alla definizione di “breve durata”).
Coloro che invece lavorano in prossimità della delimitazione di un cantiere o che sono comunque esposti al traffico dei veicoli nello svolgimento della loro abituale attività di lavoro, anche breve, dovranno utilizzare i capi di vestiario di classe 2 e di classe 3.
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La scelta delle classi dipende dalla valutazione dei rischi.
Il Disciplinare Tecnico del 1995 descrive le caratteristiche specifiche dei modelli di riferimento per il personale su strada e per gli agenti preposti alla regolazione del traffico e definisce tre colori fluorescenti del materiale nuovo di base:
a) giallo;giallo;b) rosso arancio;rosso arancio;c) rosso.rosso.
Inoltre, riporta le caratteristiche del materiale fluorescente nel modo seguente:
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- resistenza al colore;
- variazione delle dimensioni del materiale di base;
- proprietà meccaniche dei materiali di base;
- resistenza alla penetrazione dell’acqua;
- resistenza al vapore d’acqua e indice di permeabilitàal vapore d’acqua.
Il materiale rifrangente deve essere alto almeno 5 centimetri e deve essere applicato in modo da essere visibile a 360°.
Tutti i capi di abbigliamento di visibilità devono essere provvisti del marchio CE che riporti la classe di
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visibilità e tutte le altre indicazioni previste dalla normativa UNI EN.
In particolare le normative per l’alta visibilità sono riepilogate nei seguenti schemi:
Normativa sugli accessori
Abbigliamento ad alta visibilità per uso non professionale
Abbigliamento ad alta visibilità
UNI EN 13356
UNI EN 1150
UNI EN 471
A - STANDARD DELL’ALTA VISIBILITA’
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(Paragr. 1-10) Gilet
Abbigliamento per addetti all’antincendio boschivo
Abbigliamento protettivo per i VV.F.
ISO 12402
UNI EN 15483
UNI EN 469
B - STANDARD CHE RICHIEDONO L’ALTA VISIBILITA’
Metodo per la misura della retroriflettenza
Abbigliamento protettivo per attività di saldatura
Abbigliamento protettivo per lavoratori esposti al calore
CIE 54.1-2001
UNI EN 470-1
UNI EN 531
C - STANDARD RILEVANTI
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Propagazione del fuoco (sostituisce la UNI EN 532)
ISO 15025
Propagazione del fuoco
Lavaggio industriale
Lavaggio domestico
UNI EN 532
ISO 15797
ISO 6360
(CONTINUA) C - STANDARD RILEVANTI
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In particolare il Disciplinare fa riferimento alla norma UNI EN 471:2008.
55..2 2 –– SICUREZZA DEI PEDONI CHE TRANSITANOSICUREZZA DEI PEDONI CHE TRANSITANOIN PROSSIMITA’ DEI CANTIERIIN PROSSIMITA’ DEI CANTIERI
Il Disciplinare del 2002 raccomanda l’uso di speciali accorgimenti, relativi alla segnaletica di sicurezza, atti a garantire l’incolumità dei pedoni che transitano in prossimità dei cantieri.
Nei cantieri stradali gli scavi, i mezzi, le macchine operatrici ed il loro raggio d’azione, devono essere sempre delimitati soprattutto lungo il lato dove possono transitare i pedoni.
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Al riguardo l’art. 32, comma 2, del Regolamento (art. 21 del C.d.S.) precisa:<< 2. Lungo i lati longitudinali le barriere sono obbligatorie nelle zone che presentano condizioni di pericolo per le persone al lavoro o per i veicoli in transito. Possono essere sostituite da recinzioni colorate in rosso o arancione, stabilmente fissate, costituite da teli, reti o altri mezzi di delimitazione approvati dal Ministero dei Lavori Pubblici >>.
Le recinzioni devono essere sempre segnalate con luci rosse fisse e dispositivi rifrangenti della superficie minima di 50 cm2 intervallati lungo il perimetro interessato dalla circolazione (art.40 del Regola-mento).
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Nel caso che non esista il marciapiede o sia stato occupato dal cantiere (cosa frequente in aree urbane), occorre realizzare un corridoio di transito pedonale lungo il/i lato/i prospiciente/i il traffico veicolare, della larghezza di un metro almeno (Tav. 85 del Disciplinare).
In pratica tale corridoio verrà realizzato come un marciapiede temporaneo sulla carreggiata, oppure in una striscia della carreggiata protetta, sul lato del traffico, da barriere normali o direzionali o da parapetti segnalati in modo opportuno posizionati dalla parte della carreggiata.
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55..3 3 –– SEGNALAMENTO DEI VEICOLISEGNALAMENTO DEI VEICOLISia il personale al lavoro su strada ed i pedoni che
transitano in prossimità dei cantieri, sia gli utenti
BARRIERA DI RECINZIONE PER CHIUSINI
E’ l’insieme di varie barriere o transenne semplici unite a formare un quadrilatero delimitante un chiusino o altro tipo di portello aperto.
Inoltre, i chiusini, i portelli o comunque tutti quei manufatti aperti anche per un tempo breve, posti sulla carreggiata o su marciapiedi, devono essere recintati con le specifiche barriere (fig. II 402, art. 40).
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della strada in generale devono vedere e riconoscere bene le macchine operatrici ed i mezzi d’opera utilizzati per i lavori o per la manutenzione stradale, in movimento o fermi, altrimenti la loro presenza può costituire pericolo anche grave.
Tali macchine operatrici o mezzi d’opera devono portare posteriormente il segnale “Passaggio obbligatorio per veicoli operativi“ (fig. II 398, art. 38).
PASSAGGIO OBBLIGATORIO PER VEICOLI OPERATIVI (dimensioni in cm)
Segnale di cui devono essere dotati posteriormente i veicoli operativi, i macchinari ed i mezzi d’opera impiegati per lavori o manutenzione stradale fermi o in movimento.
La freccia è orientata dal lato dove il veicolo deve essere superato
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Il Disciplinare indica che con lo stesso segnale (o con uno o più dispositivi supplementari a luce lampeggiante gialla o arancione sempre attivi) devono essere equipaggiati i veicoli operativi che procedono a velocità ridotta per la natura del carico, la massa o l’ingombro.
Tali particolari veicoli, anche trovandosi fermi per compiere lavori di manutenzione di breve durata, devono essere sempre presegnalati con il segnale “Lavori” (fig. II 383 art. 31) sul quale deve essere posizionata la luce rossa.
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Si definisce fisso un cantiere che non è oggetto dialcun spostamento durante almeno una mezzagiornata.
Una considerazione importante a carattere generaleè che la posa in opera e la rimozione di qualsiasi segna-le è già un cantiere (che richiede particolare attenzionedato che si lavora su strada aperta al traffico).
Le regole fondamentali per garantire la sicurezzasono due:
Cap. 6 Cap. 6 –– I CANTIERI FISSII CANTIERI FISSI51
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A) la segnaletica deve rimanere coerente in ogni momento in modo da svolgere il ruolo per cui è stata posizionata sia nei confronti degli utenti della strada che di tutto il personale che la pone in opera;
B) il tempo di esposizione del personale impegnato nella zona di circolazione deve sempre essere limitatissimo.
Ogni schema segnaletico da realizzare su strada deve essere progettato con cura e riflessione ispirandosi al Disciplinare.Ogni Ente può elaborare un proprio “documento tecnico” o “quaderno” di procedure da seguire, che raccolga gli elementi necessari al trasporto, alla posa ed alla rimozione dei segnali, oltre a contenere schemi segnaletici particolari.
Inoltre, tutti gli operatori addetti al Segnalamento Temporaneo devono ricevere una specifica formazione ed un aggiornamento continuo in materia.
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Per i cantieri di particolare importanza (specie su strade di tipo A,B o anche D e C, secondo i casi) o con collocazione di difficile avvistamento, tale segnaletica può essere preceduta da una o due (rispettivamente nelle strade a doppio senso di circolazione o nelle strade a carreggiate separate) lanterne a luce gialla lampeggiante (denominate “blitz”) di grande diametro (minimo 30 cm) nel caso di formazione di code di veicoli; la loro distanza dal primo segnale “Lavori” viene definita in funzione dell’entità della coda di veicoli (250 m, 750 m o 1000 m a secondo del tipo di strada e delle sue caratteristiche).
In corrispondenza delle lanterne si deve collocare
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anche un segnale “Lavori” con pannello integrativo didistanza del cantiere ed in questo caso non è neces-saria la lanterna a luce rossa fissa.Per il cantiere fisso occorrono tre tipi di segnaletica:
- segnaletica di avvicinamento, posta a monte della zona pericolosa da segnalare;
- segnaletica di posizione, situata immediatamente a ridosso e lungo la zona interessata dal cantiere;
- segnaletica di fine prescrizione, collocata a valle del cantiere.
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66..1 1 –– SEGNALETICA DI AVVICINAMENTOSEGNALETICA DI AVVICINAMENTO
La segnaletica di avvicinamento va posta sulla banchina o sulla corsia di emergenza, se è presente (Tav. n. 25 del Disciplinare) e consta, secondo i casi, di:a) un segnale “Lavori “ o altri di “Pericolo” con eventuale pannello integrativo;
b) segnali di “Riduzione corsie” con pannello integrativo di distanza;
c) segnali di “Divieto di sorpasso” e “Limitemax di velocità;
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d) altri eventuali segnali di pericolo o di prescrizione senecessari;
e) altri segnali di preavviso o di direzione in caso dideviazione.
Sulle strade a carreggiate separate la segnaletica, in generale, deve essere ripetuta sullo spartitraffico allo scopo di informare l’utente in modo più dettagliato.
Ma se il rischio di tale posizionamento risulta troppo elevato, allora si può rinunciare alla ripetizione, al fine di garantire l’incolumità degli operatori.
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66..2 2 –– SEGNALETICA DI POSIZIONESEGNALETICA DI POSIZIONEEssa viene posta sulla corsia di emergenza, se esistente, o sulla banchina o sulla carreggiata; i segnali verticali sono montati su cavalletti o sostegni analoghi purchè idonei, zavorrati con materiale non solido con il bordo inferiore ad almeno 60 cm dal suolo, con eccezione per i segnali di cantiere mobile e per i segnali di corsia di altezza superiore a 1,35 m.
Tale segnaletica consta di:a) uno o più raccordi obliqui realizzati con barriere,
coni, delineatori flessibili (detti “defleco”) o paletti di delimitazione integrati da segnali di obbligo o delineatori di curva provvisoria (ad es. si veda la Tav. n. 35 del Disciplinare);
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b) una delimitazione longitudinale realizzata con coni o delineatori flessibili spaziati fra loro;
c) altri segnali di pericolo e prescrizione ripetuti per cantieri molto estesi (lunghezza maggiore di 1,000 Km).
La zona di lavoro deve essere posta ad un’opportunadistanza dalla fine del raccordo obliquo (circa 150 mper strade a carreggiate separate).
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Nel caso di restringimento della carreggiata causalavori, depositi o cantieri stradali, occorre posizionare ilsegnale di “Strettoia” distinto per i tre casi di “Strettoiasimmetrica, asimmetrica a sx o a dx” (fig. II 384, 385,386, art. 31.).
STRETTOIA SIMMETRICA
STRETTOIA ASIMMETRICA A SX
STRETTOIA ASIMMETRICA A DX
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Qualora la carreggiata sia a doppio senso di marcia con larghezza della strettoia inferiore a 5,60 m occorre istituire il transito a senso unico alternato da regolamentare in tre modi diversi:a)a) Transito alternato a vistaTransito alternato a vista
Se gli estremi del cantiere sono distanti non più di 50 m e con traffico modesto occorre posizionare i segnali di cui alle figg. II 41, art. 110 e II 45, art. 114;
Dare precedenza nei sensi unici alternati (Fig. II 41 art. 110)
Diritto di precedenza nei sensi unici alternati
(Fig. II 45 art. 114)
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b)b) Transito alternato da Transito alternato da movierimovieriAlla presenza di due o tre movieri i quali azionano le
opportune palette (fig. II 403, art. 42);
c)c) Transito alternato a mezzo semaforiTransito alternato a mezzo semaforiQuando non è possibile ricorrere ai sistemi precedenti
aa e bb a causa della lunghezza della strettoia o della non visibilità reciproca tra le due estremità della strettoia,
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si ricorre al sistema dei semafori comandati a mano o con funzionamento automatico.
Il semaforo va posto sul lato dx della strada, in corrispondenza della striscia di arresto temporanea.Occorre sempre l’autorizzazione dell’Ente proprietario o concessionario della strada per mettere in opera un impianto semaforico; inoltre tale Ente può far stabilire o modificare la durata delle fasi relativamente a situazioni particolari di traffico.
6.3 – SEGNALETICA DI FINE PRESCRIZIONE
La segnaletica di fine prescrizione è obbligatoria e si realizza con il segnale di “Fine limitazione di velocità”
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(fig. II 71, art. 119) o di “Via libera” (fig. II 70, art. 119),da installarsi sulla strada a valle del cantiere;
Via libera
Fine limitazione di velocità
se però la prescrizione permanente e quella legata al cantiere riguarda soltanto la limitazione di velocità, l’uso del segnale di “Fine limitazione” non è obbligatoria.La limitazione di velocità permanente verrà ristabilita con il segnale di limite massimo di velocità appropriato al tratto di strada considerato. Al riguardo, si veda ad esempio la tavola n. 38.
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66..4 4 –– SEGNALETICA TEMPORANEA NOTTURNA O INSEGNALETICA TEMPORANEA NOTTURNA O INCONDIZIONI DI SCARSA VISIBILITA’CONDIZIONI DI SCARSA VISIBILITA’
Nel caso che un cantiere sia attivo di notte o in galleria o in condizioni di scarsa visibilità, occorre che la segnaletica sia sempre rinforzata.
In questi casi il Disciplinare raccomanda l’utilizzo di pannelli rivestiti di pellicola retroriflettente di classe “2”. Già da qualche anno sono in commercio pellicole di classe “3” o “2 speciale” che garantiscono elevati standard di retroriflettenza.
Sarebbe quanto mai auspicabile che gli Enti proprietari delle strade impiegassero segnali aventi pellicole di classe 3 per tutte le strade di loro competenza.
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E’ poi consigliabile illuminare in modo conveniente lazona a monte in corrispondenza della divergenza delle corsie in modo che l’utente della strada sappia indirizzarsi senza esitazione.
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69La delimitazione del raccordo obliquo deve essererinforzata con luci gialle lampeggianti in sincrono(il cosìddetto “freccione”, art. 36 del Regolamento) oa scorrimento.
Si sottolinea che l’illuminazione della zona di cantiere è un ulteriore elemento di sicurezza che però non giustifica un’eventuale riduzione di segnaletica.
66..5 5 –– SEGNALETICA ORIZZONTALE TEMPORANEASEGNALETICA ORIZZONTALE TEMPORANEAE’ importante poiché permette di segnalare i
movimenti che gli utenti della strada devono compiere in alternativa a quelli indicati dalla segnaletica orizzontale permanente (vedere Tavv. n. 25 e n. 35 del Disciplinare).
Tale segnaletica, di colore giallo, si impiega neiseguenti casi:
1) per delimitare percorsi ed attraversamentipedonali da cantiere diversi da quelli permanenti;
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2) per la separazione di correnti di traffico in senso opposto con utilizzo della carreggiata in modo diverso dalla condizione permanente;
3) per guidare gli utenti della strada nelle deviazioni provvisorie e negli scambi di carreggiata;
4) per la separazione di correnti di traffico nello stesso senso con corsie di marcia di larghezza ridotta.La normativa di riferimento è la UNI EN 1436
dell’aprile 2004 relativa alle “Prestazioni dellasegnaletica orizzontale per gli utenti della strada”con obbligo di garantire la classe R5 (corrispondentead un RL = coefficiente di luminanza retroriflessa ≥
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300 mcd/lux x mq) per le strade di tipo A, B, D e classe R3 (con RL ≥ 150 mcd/lux x mq) o R5 per le strade di tipo C, E ed F.
Le coordinate cromatiche sono fissate nel prospetto 6 di tale UNI EN 1436 relativamente alla segnaletica gialla per uso temporaneo.
Inoltre la norma definisce le caratteristiche minime della rifrangenza, sia in condizioni di superficie stradale asciutta sia bagnata o sotto pioggia, le caratteristiche di antiscivolosità e quelle colorimetriche.
Quando viene posta in opera la segnaletica orizzontale temporanea devono essere adottate cautele poiché è realizzata sotto traffico.
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La Soc. “Autostrade” S.p.A. preferisce realizzare tale segnaletica di notte, al pari degli altri lavori in autostrada, proprio per evitare problemi per gli operatori che la realizzano, oltre che code inverosimili e quindi disagi agli utenti della strada. Anche le Province ed i Comuni talvolta lavorano di notte sulle strade, ma tale circostanza dovrà essere usata più frequentemente.
I segnali orizzontali devono essere rimossi completamente e rapidamente al termine dei lavori, senza lasciare alcuna traccia sulla pavimentazione o arrecare danni alla stessa o provocare disturbi o intralci per la circolazione, a meno che non sia previsto il rifacimento della pavimentazione.
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Alcuni prodotti di una categoria particolare di materiali utilizzati per tale segnaletica sono preformati cioè fabbricati sotto forma di fogli pronti per essere applicati sulla strada mediante adesivi, pressione o calore, con o senza l’impiego di una vernice di fondo (Norma UNI EN 1790 dal titolo “Materiali prefabbricati per segnaletica orizzontale” del settembre 2000).
Tali materiali preformati per la segnaletica orizzontale temporanea possono essere lineari in pezzi di una certa lunghezza o in rotoli; possono essere ritagliati in forma di simboli, di segni o in parti.
In caso di uso temporaneo dei preformati, dovendo prevedere la loro rimozione, si può chiedere la specifica proprietà di “asportabilità”.
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I principali pregi dei preformati sono i seguenti:
a) alta conservazione della rifrangenza;b) elevata durata (classe R5);c) rimovibilità senza residui;d) buon rapporto costi/benefici;e) notevole visibilità su strada bagnata.
Senza dubbio il futuro della segnaletica orizzontaletemporanea è legato a tali materiali preformati chesono rapidi nell’essere posizionati e rimossi,riducendo così i rischi per gli addetti stradali.
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66..6 6 –– SCAMBI DI CARREGGIATA SU STRADE DISCAMBI DI CARREGGIATA SU STRADE DITIPO A, B e DTIPO A, B e D
Gli scambi di carreggiata richiedono un’analisi particolare nel caso di strade a carreggiate separate visto che quest’ultime, in generale, hanno traffico intenso.
In sostanza, in tali casi, una parte del traffico o tutto il traffico viene diretto sulla carreggiata del verso opposto; si parla, rispettivamente, di scambio parziale o totale.
Nella pratica di cantiere si hanno tre tipi di scambio:
a) di una sola corsia;
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b) di due o più corsie; c) parziale.
Per i primi due tipi di scambio si possono vedere gli schemi delle varie tavole del Disciplinare.
Nel caso cc (scambio parziale) la definizione del punto di scelta è delicato poiché l’utente può avere un momento di esitazione con conseguente rallenta-mento del traffico ed eventuali manovre pericolose.
Nel caso poi della presenza di uno svincolo o di un’area di servizio (strade A, B o D) nei pressi della zona di scambio, è bene informare gli utenti della strada a monte del punto di scelta realizzando una canalizzazione con prerestringimento della corrente
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di traffico prima dell’inizio dello scambio stesso (Tav. n. 36).
La dislocazione dei segnali (sia in planimetria che in altezza) dovrà essere particolarmente curata in corrispondenza dello scambio allo scopo di evitare eventuali sovrapposizioni nella visione di essi da parte degli utenti.
Il Disciplinare vieta gli scambi in galleria per ragioni di sicurezza. Nel caso però di cantiere realizzato all’interno di una galleria, il segnalamento in avvicinamento e lo scambio devono essere realizzati all’esterno di essa provvedendo ad utilizzare a doppio senso di marcia la galleria adiacente.
Questi casi, non rari, richiedono una particolare
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attenzione ed esperienza da parte dei tecnici che li progettano.
Nel caso di gallerie ravvicinate, in successione (es. autostrada a Genova) i segnali in avvicinamento e di scambio devono essere posti all’esterno della prima galleria.
66..7 7 –– SEPARAZIONE DI CORRENTI OPPOSTESEPARAZIONE DI CORRENTI OPPOSTETale separazione è realizzata tramite l’utilizzo di
dispositivi discontinui, quali coni o delineatori flessibili o continui quali cordoli delineatori di corsia.
I coni vengono utilizzati nei cantieri di breve o brevissima durata o in quei cantieri che richiedono uno spostamento frequente della separazione fra correnti di traffico e quindi fino a due giorni, mentre
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i delineatori vengono utilizzati nei cantieri di durata superiore a due giorni.
I cordoli delimitatori di corsia sono usati nei cantieri dove i dispositivi di separazione delle correnti di traffico rimangono in essere a lungo tempo (settimane o mesi) e nel caso di due corsie per senso di marcia.
Questi dispositivi si utilizzano soprattutto in ambito urbano e sono realizzati in materiale plastico o gomma di colore giallo; devono essere approvati/omologati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sulla base dei requisiti riportati nell’art. 178 del Regolamento (art. 42 del C.d.S.), e posti in opera previa ordinanza dell’Ente proprietario della strada.
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Essi devono essere posizionati in modo da consentire il deflusso delle acque ed allo scopo di aumentare la visibilità della separazione delle corsie di marcia sono provvisti di cilindretti a fasce rifrangenti; hanno in genere consistenza e profilo tale da consentire il sormonto in caso di necessità.
Fig. 395 art. 33DELINEATORE MODULARE DI CURVA PROVVISORIA
Fig. II 396 art. 34CONO
Fig. II 397 art. 35 DELINEATORI FLESSIBILI
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Si definisce mobile un cantiere quando è caratterizzato da una progressione continua ad una velocità variabile da poche centinaia di metri al giorno a qualche chilometro all’ora (es. cantieri per lo sfalcìo dell’erba sulle banchine o sulle scarpate, esecuzione di segnaletica orizzontale, ecc.)
I segnali mobili sono sistemati su veicoli da lavoro o su carrelli trainati per realizzare cantieri temporanei da farsi soltanto su strade con almeno due corsie per senso di marcia; quando il cantiere non è in esercizio, tali segnali sono posti in posizione ripiegata e con i dispositivi luminosi spenti.
Cap. 7 Cap. 7 –– I CANTIERI MOBILI E LE REGOLE DII CANTIERI MOBILI E LE REGOLE DIMESSA IN OPERA DELLA SEGNALETICAMESSA IN OPERA DELLA SEGNALETICA
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Le regole per il segnalamento dei cantieri mobili sono identiche a quelle dei cantieri fissi poiché sono previsti sia un segnalamento in anticipo (o in avvicinamento), un segnalamento di localizzazione (o di posizione) ed un segnalamento di fine prescrizione come per i cantieri fissi (Tavv. 45 e 46 del Disciplinare).I segnali per cantieri mobili o su veicoli sono i seguenti:
a) passaggio obbligatorio per veicoli operativi (fig. 398 art. 38);
b) presegnale di cantiere mobile (fig. II 399/a art.39);
c) presegnale di cantiere mobile (fig. II 399/b art.39);
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I sistemi di segnalamento sono diversi a seconda delle corsie di marcia prese in considerazione.
d) segnale mobile di preavviso (fig. II 400 art. 39); e) segnale mobile di protezione (fig. II 401 art. 39).
Fig. II 400 art. 39SEGNALE MOBILE DI
PREAVVISOE’ posizionato su un veicolo a protezione
anticipata di un cantiere e in movimento coordinato con
l’avanzamento dello stesso. L’ordine di
accensione delle luci gialle può far assumere
alle stesse la figura di un triangolo lampeggiante.
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Ad es., nel caso di cantiere mobile che interessila banchina, la corsia di emergenza o la corsia di destra (es. Tav. n. 46), il segnalamento temporaneo consta di due dispositivi:
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- il “bb“ posto in banchina o sulla corsia di emergenza;
- l’ “ee”” posto sulla banchina, corsia di emergenza o corsia di marcia in relazione al tipo di lavoro ad una distanza variabile da 200 a 500 m dal segnale “bb” ” secondo il tipo di strada.
Bisogna che i due segnali si muovino sempre in modo coordinato allo stato di avanzamento dei lavori e che siano visibili, l’uno dall’altro, entro una distanza di 300 m almeno; se quest’ultima distanza non può essere assicurata (es: perché si spostano in curva), è necessario utilizzare un terzo segnale mobile in posizione intermedia fra loro.
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La segnaletica di localizzazione (o posizione) comprende anche la delimitazione del cantiere (o dell’area di lavoro) con coni o delineatori flessibili o paletti di delimitazione.
Per cantieri mobili di importanza più limitata su
Per i cantieri che interessano la corsia di marcia normale o quella di sorpasso, il sistema segnaletico consta di:
- n. 2 segnali di tipo “bb“ disposti in banchina o sulla corsia di emergenza e/o sulla corsia di destra;
- il segnale di tipo “ee“ posto sulla corsia di marcia interessata ad una distanza variabile da 200 a 500 m dal secondo segnale mobile di preavviso.
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strada di tipo C, E ed F si può far uso di un Segnalamento Temporaneo ancora più semplice dei precedenti alle seguenti condizioni:
a) nel cantiere è attiva un’unica macchina operatrice che si sposta lentamente;
b) il traffico è modesto; c) il residuo spazio fra tale macchina operatrice ed il
bordo della carreggiata è in grado di consentire il passaggio dei veicoli nei due sensi di marcia senza aggravi nella circolazione;
d) sia assicurata la presenza di almeno un moviere con bandiera di colore arancione (fig. II 403 art. 42).
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Preferibile che i movieri siano due per una migliore segnalazione del cantiere mobile.
In galleria si può realizzare un cantiere mobile con molta cautela alle seguenti condizioni:
a) la galleria ha almeno 2 corsie per senso di marcia; b) la galleria è illuminata in modo adeguato;c) il traffico, in generale, è scarso;d) per strada a n. 2 corsie, la galleria abbia lunghezza
massima di n.1 Km; per strada a n. 3 corsie, lagalleria abbia lunghezza fino a 1,5 Km;
e) se la galleria è in curva, sarà presente un segnalemobile di protezione intermedia;
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f) se la distanza fra il segnale fuori galleria e quello interno supera 500 m o 800 m (rispettivamente per strade a n. 2 corsie o n. 3 corsie), occorre inserire comunque un segnale intermedio;
g) per gallerie ravvicinate in successione (ad es. a Genova) i segnali in avvicinamento dovranno essere posti prima dell’imbocco della prima galleria;
h) la testata è realizzata con coni posizionati ad interasse di 6,00 m.
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Si verificano nei seguenti casi:
a) incidenti stradali; b) calamità naturali (es. frane, terremoti, alluvioni,
ecc.); c) anomalie della piattaforma stradale (es. cedimenti
della sovrastruttura o del corpo stradale per infiltrazioni d’acqua, scoppio di tubazioni, ecc.).
Cap. 8 Cap. 8 –– SSITUAZIONI DI EMERGENZAITUAZIONI DI EMERGENZATEMPORANEATEMPORANEA
Si tratta di casi improvvisi che costituiscono pericolo grave o gravissimo per l’incolumità pubblica.
Il Segnalamento Temporaneo si attua in tre fasi:
A A -- Fase 1Fase 1:: segnalazione d’urgenza
E’ garantita dal personale dell’Ente proprietario o gestore della strada o dalle Forze dell’Ordine; si realizza con i veicoli d’intervento allertati dal servizio di reperibilità e provvisti di dispositivi luminosi lampeggianti con un segnale di “Altri Pericoli” e con pannello integrativo (fig. 391/a art. 31), con coni e luci gialle o eventuali torce a vento (usabili soltanto dalla Polizia Stradale).
E’ la fase che può rappresentare anche l’unica prevista, poiché in grado di impedire il transito completo sulla strada (chiusura) o di garantire un senso unico alternato regolato dallo stesso personale
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intervenuto per primo. E’ la fase che, in generale, richiede l’assistenza delle Forze di Polizia o delle Forze dell’Ordine, al pari della fase 2.
AA--Fase 2 Fase 2 :: fase intermediafase intermedia
Alla fase 1 (urgenza) segue una fase intermediacaratterizzata da un sistema alleggerito atto a preparare il segnalamento definitivo che viene attuato con:- segnale di “Altri Pericoli” con pannello integrativo;- segnale di riduzione corsie, segnale di limite di
velocità, divieto di sorpasso.
Sulle strade di tipo A, B e D, in particolare, il raccordo obliquo è posto a congrua distanza prima del pericolo (vedere Tav. 58 del Disciplinare) ed è garantito
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attraverso i segnali di “corsia chiusa”, di “rientro carreggiata” e l’utilizzo di segnali di passaggio obbligatorio e dispositivi luminosi, mentre la delimitazione longitudinale è garantita da coni (impiego fino a 2 giorni).
A valle della zona di pericolo viene posto un segnale di “Fine prescrizione” (fig. II 70 art. 119).
Sulle strade di tipo C, E ed F questa fase si realizza con i segnali ed i dispositivi analoghi ai precedenti con eccezione di quelli relativi all’installazione del raccordo obliquo.
Il Disciplinare consente l’uso di segnali di dimensioni normali per questa fase (triangoli con lato virtuale di 90 cm di lunghezza, segnali di divieto e di
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obbligo con diametro di 60 cm) anche per le strade A, B e D per facilitare il loro trasporto su auto che rapidamente possono intervenire nelle situazioni di emergenza.
AA--Fase 3Fase 3:: fase di realizzazione segnalamentofase di realizzazione segnalamento
E’ la fase in cui si passa dall’emergenza a quella dove si realizza un segnalamento analogo a quello dei cantieri fissi, superato il pericolo immediato.
Il passaggio dalla fase 1 alla fase 2 e da quest’ultima alla 3 è legato soltanto a quanto dura il pericolo. In pratica, l’emergenza è bene che duri il meno possibile (6 – 8 ore), allo scopo di far smaltire il traffico veicolare ed assicurare una certa fluidità alla circolazione, salvo i casi più gravi per i quali va
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prevista la chiusura della strada.
Se l’emergenza dura oltre tale periodo di tempo, va attuata direttamente la fase 3.
In particolare sulle strade A (autostrade), l’emer-genza dovuta agli incidenti provoca situazioni che, talvolta, possono avere conseguenze tragiche e quindi la gestione delle tre fasi ora descritte richiede capacità professionali notevoli che soltanto un personale formato, informato costantemente e motivato è in grado di garantire.
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Questo capitolo non intende trattare gli adempimenti previsti dal C.d.S. e dal suo Regolamento come fatti legati alla “burocrazia” italiana, ma vuole mettere in luce l’importanza degli atti che hanno attinenza con il Segnalamento Temporaneo ai fini del perseguimento della sicurezzadelle persone quale “finalità primaria” dello Stato (art. 1, comma 1 del C.d.S.).
Sulla materia potremmo davvero scrivere libri e libri tanto è vasta la casistica oggi presente nel nostro paese.
Ci limitiamo ad alcune osservazioni di carattere generale cercando di sottolineare gli aspetti più
Cap. 9 Cap. 9 –– LE AUTORIZZAZIONI, LE CONCESSIONI,LE AUTORIZZAZIONI, LE CONCESSIONI,LE COMPETENZE E FORMALITA’ DI RILASCIOLE COMPETENZE E FORMALITA’ DI RILASCIO
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significativi, senza avere la presunzione di una completezza nell’informazione.
99..11 -- Le autorizzazioniLe autorizzazioniSono atti con i quali l’impresa o il privato che
intendono realizzare lavori su strada chiedono il relativo permesso alla Pubblica Amministrazione proprietaria della stessa o ad altro Ente da quest’ultima delegata o all’Ente Concessionario, sulla base degli artt. 21 e 26 del C.d.S.
Pertanto tale richiesta è una tassativa disposizione prevista dalla legge che, se violata, implica l’applicazione di sanzioni amministrative a carattere pecuniario, oltre alla rimozione delle opere realizzate senza autorizzazione (art. 21, 5° comma
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del C.d.S.).Il rilascio di autorizzazioni (e di concessioni) è di
competenza del Comune, previo nulla osta dell’Ente proprietario della strada, per quei tratti di strade statali, regionali e comunali che ricadono nell’interno di centri abitati con popolazione inferiore a 10.000 abitanti.
L’impresa o il privato richiede specifica autorizzazione (ordinanza) su apposito modello predisposto dall’Ente, contenente le generalità del titolare ed una descrizione dei lavori che si intendono realizzare.
Tale richiesta si riferisce, in generale, a vari possibili casi tra i quali i più frequenti sono:
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Il soggetto titolare dell’autorizzazione è obbligato al rispetto delle prescrizioni contenute nell’ordinanza, nel C.d.S. e nel Regolamento, e di quelle contenute nel D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. e dal Disciplinare 2002.
Le autorizzazioni vengono rilasciate salvo i diritti di terzi ed il soggetto titolare dell’autorizzazione ha l’obbligo, prima dell’inizio dei lavori, di richiedere,
a) istituzione di senso unico alternato di marcia nel tratto interessato (ad es. si veda la Tav. 64 del disciplinare 2002 per strade di tipo C o F);
b) chiusura della strada; c) qualsiasi eventuale modifica all’assetto del traffico
relativo alla carreggiata stradale.
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se necessario, ulteriori atti autorizzativi, pareri o nullaosta di altri Enti o Amministrazioni.
Inoltre il soggetto titolare è tenuto a:
- garantire il ripristino a regola d’arte della pavimen-tazione stradale in corrispondenza dell’area oggetto dei lavori, eliminando situazioni di pericolo alla circolazione (pedonale, carrabile, ciclabile), fino al rilascio del benestare (se previsto) da parte dell’Ente proprietario della strada;
- attenersi ai disegni di progetto allegati alla richiesta di autorizzazione, compresi gli schemi di Segnalamento Temporaneo;
- prestare attenzione a tutto ciò che si potrà trovare
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sotto il piano stradale di proprietà di terzi o dell’Ente , come fognature, tubazioni, opere d’arte, ecc. ecc.;
- riempire gli scavi utilizzando calcestruzzo cellulare od alveolare (specifica della Provincia di Pistoia) con particolari caratteristiche tecniche (….);
- posizionare sopra il getto di calcestruzzo alveolare uno strato di collegamento in conglomerato bituminoso a caldo (binder) di pezzatura 0-20 dello spessore minimo di 10 cm compresso, previa mano d’attacco con emulsione bituminosa; il tappeto d’usura in conglomerato bituminoso del tipo 0-10 e dello spessore di 4 cm compresso, dovrà essere realizzato per una larghezza pari alla metà carreggiata, previa scarifica con apposita macchina
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fresatrice e mano di attacco con emulsione bituminosa (Provincia di Pistoia);
- ripristinare la segnaletica orizzontale e verticale preesistente e quanto altro riferentesi alla sicurezza stradale in generale, al termine dei lavori;
- stipulare una polizza assicurativa (se prevista) a copertura della responsabilità civile contro terzi in modo da tenere indenne l’Ente proprietario della strada;
- pagare eventuali imposte, tasse e canoni che le Leggi ed i regolamenti vigenti pongono a suo carico.
99..22 -- Le concessioniLe concessioniSono atti regolati dall’art. 26, comma 2, del C.d.S.,
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di competenza dell’Ente proprietario della strada e per le strade in concessione si deve provvedere in conformità alle relative convenzioni.
Come per le autorizzazioni anche per le concessioni, il rilascio di esse è di competenza del Comune, previo nullaosta dell’Ente proprietario della strada per i tratti di strade statali, regionali o provinciali che ricadono all’interno dei centri abitati con popolazione inferiore a 10.000 abitanti.
Le concessioni sono atti richiesti da privati o da imprese alla Pubblica Amministrazione (Comuni, Province, ecc.) per realizzare lavori sulle strade o sulle loro pertinenze in base ai quali l’Ente Pubblico rilascia un documento dietro pagamento di un canone (detto di concessione) relativo all’utilizzo del suolo.
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Alcuni esempi di concessione:
a) accesso o passo carrabile nelle strade urbane: il privato o il titolare della richiesta chiede al Comune competente per territorio il permesso di aprire un passo carrabile di idonea larghezza sulla base di una domanda corredata da documentazione tecnica; il passo è realizzato osservando varie condizioni (art. 46 del Regola-mento ed art. 22 del C.d.S.); in questi casi il cantiere per la costruzione del passo deve essere autorizzato sulla base degli schemi segnaletici del Disciplinare; purtroppo non tutti gli Enti Pubblici fanno riferimento a quest’ultimo documento, ma richiamano il C.d.S. in modo generico, cosa che
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non è precisa poiché lascia discrezionalità eccessiva al privato; preferibile citare nella concessione la tavola del Disciplinare a cui si deve fare riferimento e relativa al particolare cantiere (su strade del tipo C, D, E ed F);può essere il caso di un passo carrabile di una strada di lottizzazione privata su strada pubblica;
b) accesso alle strade extraurbane: valgono le stesse condizioni di cui alla voce precedente, però l’articolo di riferimento del Regolamento è il n. 45 (art. 22 del C.d.S.);
c) occupazione di suolo pubblico per ponteggi o per opere varie che interessano la sede stradale:la casistica è assai ampia ma si riferisce sempre
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all’installazione di cantieri che devono essere realizzati sulla base del Disciplinare; in generale è il privato che chiede la concessione per i lavori e per la realizzazione del cantiere fisso con la segnaletica specifica (in avvicinamento, di posizio-ne, di fine prescrizione) vista al cap. 6.
Le competenze dell’Ente si riferiscono ai seguenti adempimenti:
1) approvazione di uno specifico regolamento rela-tivo alle concessioni su suolo pubblico che contenga anche l’entità dei canoni di concessione;
2) istruttoria delle domande presentate; l’Ente pro-prietario della strada può negare il permesso
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per nuovi accessi, diramazioni e innesti o per la trasformazione di quelli esistenti o per la variazione d’uso degli stessi (art. 45, comma 6, del Regolamento) o per la costruzione dei passi carrabili (art. 46 del Regolamento) indicando per scritto al privato i motivi del diniego;
3) verifica dei pagamenti del canone di concessione da parte dei privati (può essere contestuale alla fase 2);
4) rilascio della concessione (o dell’autorizzazione) al richiedente sempre fatti salvi i diritti di terzi;
5) verifica del cantiere (e quindi del segnalamento temporaneo) installato dal privato o dall’impresa esecutrice dei lavori da parte del Funzionario dell’Ente durante l’esecuzione dei lavori;
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6) nullaosta alla rimozione del cantiere e della segnaletica da parte del Funzionario dell’Ente.
Spesso gli Enti gestiscono gli adempimenti dal n. 11 al n. 44 e solo talvolta curano il n. 55 e quasi mai il n. 66.
E’ importante l’osservanza degli adempimenti n. 55 e n.66 (come vedremo meglio nel cap. 11) per le seguenti motivazioni:- quando un privato o un’impresa sono controllati
dall’Ente è molto più probabile che facciano attenzione a gestire correttamente il loro cantiere ed il Segnalamento Temporaneo; è assai negativo che l’Ente non controlli mai o controlli ben poco i cantieri;
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- dal punto di vista sociale il controllo dell’Ente induce i cittadini ad avere rispetto della “cosa pubblica” ed a tutelare maggiormente un patrimonio comune a tutti.
Cap. 10 Cap. 10 –– RESPONSABILITA’ DELL’IMPRESA O DELRESPONSABILITA’ DELL’IMPRESA O DELSOGGETTO AUTORIZZATOSOGGETTO AUTORIZZATO
Premettiamo la differenza sostanziale fra un’impresa edile che talvolta lavora su strada ed un’impresa stradale che abitualmente opera su strada.
La prima non è un’ “impresa” stradale, ma una ditta che si adatta a lavorare su strada e che non ha una specifica conoscenza del C.d.S., del suo
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Regolamento, del Disciplinare e della normativa relativa alle strade.
Non ha, in generale, esperienza maturata in materia.
L’impresa stradale, viceversa, ha esperienza di Segnalamento Temporaneo, di cantieri aperti al traffico, in vari casi ha attivato procedure di qualità, ha partecipato a gare di appalto e portato a termine lavori anche complessi: non è una ditta che si è improvvisata esperta nella costruzione di strade.
Un’impresa stradale ha curato (o dovrebbe curare) che i propri lavoratori, presenti in cantiere, prima di accedervi siano ben informati, formati e
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addestrati riguardo al lavoro da svolgere, alle misure di sicurezza e di emergenza da osservare ed ai rischi relativi.
Ad esempio, la Provincia di Firenze applica la “Linea guida per il coordinamento della sicurezza nella realizzazione delle Grandi Opere” (ITACA 2007) anche a lavori su strada di non cospicua entità, ma che tutelano la sicurezza delle maestranze.
Assai preferibile è che su strada operi sempre un’impresa stradale e non edile priva di specializzazione.
Da questa premessa, può comprendersi che le responsabilità della ditta edile che lavora su strada e di un’impresa stradale (in senso stretto) sono
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identiche, ma le conseguenze pratiche connesse all’esecuzione dei lavori per la prima ditta sono assai più problematiche rispetto a quelle della seconda.
E’ l’esperienza imprenditoriale e professionale che fa la differenza fra loro.
Questa premessa ci servirà anche per il cap. 13 quando parleremo di “principali errori” e “buone pratiche” da seguire.
Vediamo ora alcune responsabilità dell’impresa o del soggetto autorizzato.
L’art. 2051 del Codice Civile prevede che: “Ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”. L’impresa ha sempre la responsabilità
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relativa alla gestione del cantiere e del Segnalamento Temporaneo e si può dire che laresponsabilità prima ed ultima è sua.
Ma anche l’Ente proprietario (escluso il caso in cui vi sia stato il totale trasferimento a terzi del potere di fatto sull’opera) deve continuare ad esercitare la vigilanza ed i controlli (vedere cap. 11); quindi ha la correlata responsabilità che gli deriva ex art. 2051 del Codice Civile, da cui si libera soltanto dando prova del fortuito.
In pratica, se l’area di cantiere è stata tutta delimitata ed affidata alla custodia esclusiva dell’appaltatore, con divieto del traffico veicolare e pedonale, è l’appaltatore che risponde dei danni subiti da terzi all’interno di tale area.
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Se, viceversa, l’area su cui vengono realizzati i lavori è adibita al traffico, ciò significa che l’Ente titolare della strada ne ha conservato la custodia, insieme all’impresa, utilizzando la strada ai fini della circolazione.
Sussiste allora la responsabilità di entrambi i soggetti i quali risponderanno solidamente, a norma dell’art. 2051 del Codice Civile, dei danni subiti dall’utente a causa dei lavori in corso sulla strada, salvo poi l’eventuale azione di regresso nei rapporti interni tra l’Ente e l’impresa appaltatrice, secondo il principio della responsabilità solidale ex art.2055, comma 2, del C.C., oltre che sulla base della specifica convenzione intercorsa tra i medesimi soggetti (Tribunale di Bari, sez. III, 22-01-2007 n. 151).
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Un’altra responsabilità per l’impresa esiste in tema di infortuni sul lavoro in caso di subappalto dei lavori, anche su strada, quando questi hanno luogo nello stesso cantiere allestito dall’appaltatore.
L’attività del subappaltatore può essere parziale e specialistica, ma poiché l’appaltatore organizza il cantiere comune fra loro, sussiste la responsabilità di entrambi tali soggetti in relazione agli obblighi antinfortunistici ed alla sorveglianza in materia.
Un’esclusione di responsabilità dell’appaltatore si ha soltanto nel caso in cui al subappaltatore sia stato affidato lo svolgimento di lavori circoscritti che svolga in piena e assoluta autonomia organizzativa e dirigenziale rispetto all’appaltatore (Cassazione penale, sez. IV, 15-12-2005, n. 5977).
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L’appaltatore ha responsabilità anche per un cantiere momentaneamente inattivo che può essere fonte di rischio per l’incolumità dei lavoratori e per i terzi; in questo caso, sorge l’obbligo, a carico del datore di lavoro, di predisporre misure precauzionali fino al suo smantellamento.
Infatti, acquisiti i lavori d’appalto, la ditta esecutrice ha l’obbligo di tutelare l’incolumità di terzi (e quindi dei dipendenti) sia nel corso dei lavori nel cantiere che nei periodi di sospensione (Tribunale di Bari, 30-11-2005).
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I controlli che l’Ente proprietario della strada può fare sono di due tipi:
Cap. 11 Cap. 11 –– QUALI CONTROLLI DA PARTE DELL’ENTEQUALI CONTROLLI DA PARTE DELL’ENTEPROPRIETARIO DELLA STRADAPROPRIETARIO DELLA STRADA
A)A) CONTROLLI SU LAVORI ESEGUITI DA PRIVATICONTROLLI SU LAVORI ESEGUITI DA PRIVATIIl privato che ha chiesto un’autorizzazione o una concessione sulla strada ha realizzato un cantiere
dotato di Segnalamento Temporaneo.Può essere il caso dell’istituzione di un senso
unico alternato, della chiusura di una strada, di una qualsiasi modifica dell’assetto del traffico, dell’apertura di un passo carrabile, della realizzazione di un ponteggio su strada dentro o fuori del centro abitato.
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Il controllo spetta al Funzionario dell’Ente (ingegnere, architetto, geometra) che può farlo di persona o attivando il capo-cantiere del centro operativo di zona o il cantoniere (addetto stradale) o suo delegato per le verifiche.
Sulla base dell’autorizzazione/concessione rila-sciata al privato il Funzionario verifica se essa è conforme allo stato dei luoghi; in particolare se la segnaletica di cantiere installata è quella conforme agli schemi del Disciplinare.
Si possono presentare tre casi:
1)1) il cantiere è conforme al Disciplinare:il cantiere è conforme al Disciplinare: il controllo ha avuto esito positivo ed i lavori possono proseguire;
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2)2) il cantiere è parzialmente conforme al il cantiere è parzialmente conforme al DiscipliDiscipli--narenare:: il Funzionario o suo delegato fornisce le prescrizioni per l’adeguamento della segnaletica direttamente al privato, a voce o per scritto (preferibile), e blocca temporaneamente i lavori se del caso; solo dopo aver constatato gli interventi di miglioria eseguiti, fa proseguire i lavori;
3) il cantiere non è conforme al Disciplinare:il cantiere non è conforme al Disciplinare: è il caso più grave; constatata la/le irregolarità grave/i, il Funzionario o suo delegato compila il “verbale di contestazione” (mod. VI, art. 383 del Regolamento) applicando la relativa sanzione amministrativa poiché il privato ha violato le disposizioni dell’art. 21 del C.d.S. e quelle di cui agli articoli dal 30 al
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43 del Regolamento, ed in particolare le prescri-zioni contenute nell’autorizzazione/concessione; la violazione delle disposizioni importa la sanzione amministrativa accessoria dell’obbligo della rimozione delle opere realizzate a carico dell’autore delle stesse e a proprie spese.Il cantiere viene sospeso fino al suo adeguamento a norma di legge.
B) CONTROLLI SU LAVORI PUBBLICIB) CONTROLLI SU LAVORI PUBBLICISi tratta di lavori eseguiti da imprese edili o stradali per conto di società erogatrici di servizi pubblici (E.N.E.L., Telecom, ecc.) o nell’ambito di appalti pubblici.
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Il controllo è analogo a quello descritto al punto precedente da parte dell’Ente proprietario della strada ma può essere fatto un controllo in parallelo o incrociato anche insieme al Direttore dei Lavori e/o al C.S.E. dell’Ente appaltante.
Si comprende come questo caso sia più oneroso e richieda anche più sopralluoghi da parte del Funzionario durando di più i lavori e presentandosi come più complessi in generale.
La casistica è ampia.
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Per segnalare e delimitare il campo stradale in fase di lavori per la sicurezza occorre che il tecnico progettista del Segnalamento Temporaneo abbia esperienza, professionalità e passione per la materia.
Egli deve coniugare il binomio inscindibile fra “sicurezza “ e “ incolumità degli utenti della strada e delle maestranze impegnate nei lavori”.
Bisogna che egli abbia ben presenti i seguenti elementi:
Cap. 12 Cap. 12 –– COME E’ NECESSARIO SEGNALARE ECOME E’ NECESSARIO SEGNALARE EDELIMITARE IL CAMPO STRADALE INDELIMITARE IL CAMPO STRADALE INFASE DI LAVORI PER LA SICUREZZAFASE DI LAVORI PER LA SICUREZZA
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1) tipo di cantiere da realizzare: su quale tipo di strada (A, B, … o F) interveniamo e quali sono le condizioni al contorno da esaminare per il progetto del segnalamento (centro abitato o meno, flussi di traffico, concentrazione di attività commerciali, artigianali, industriali, agricole, ecc.);
2) mezzi impiegati nei lavori: macchine operatrici e loro tipologia (riferimento ai P.S.C. ed ai P.O.S. , se previsti), durata del loro impiego, loro spazi di manovra, ingombri per le loro soste; interferenze fra i mezzi;
3) schemi segnaletici del Disciplinare: prima di scegliere uno schema piuttosto che un altro, il progettista del segnalamento deve riflettere bene sui 100 schemi del Disciplinare e, se del caso,
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integrare lo schema prescelto con ulteriori segnali o prescrizioni particolari secondo la propria esperienza.Il Disciplinare, come si è detto al cap. 2, non affronta una situazione in un modo unico ma fornisce alternative diverse per ogni situazione.Il progettista valuta, quindi, di caso in caso quale schema sia preferibile adottare.Inoltre, il tecnico che si occupa di sicurezza nei cantieri deve fare riferimento al T.U. della Sicurezza (D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.).In particolare, l’art. 96 di tale Testo Unico descrive gli “Obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti” nell’ambito del Titolo IV (“Cantieri tem-
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poranei o mobili”) nel modo seguente:<< 1. I datori di lavoro delle imprese affidatarie edelle imprese esecutrici, anche nel caso in cui nel cantiere operi un’unica impresa, anche familiareo con meno di dieci addetti:a) adottano le misure conformi alle prescrizioni di
cui all’allegato XIII;b) predispongono l’accesso e la recinzione del
cantiere con modalità chiaramente visibili eindividuabili>>.Per un cantiere stradale, la visibilità e la
individuabilità si attuano ponendo in corrispondenzadella mezzeria stradale, o comunque nelle immediate
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Tav. 64-fCantiere corretto(secondo il D.M. 10-07-2002e il D.Lgs. 81/ 2008 e s.m.i.)
Cap. 13 Cap. 13 –– QUALI SONO I PRINCIPALI ERRORI E QUALIQUALI SONO I PRINCIPALI ERRORI E QUALIINVECE LE “BUONE PRATICHE” DA SEGUIRE:INVECE LE “BUONE PRATICHE” DA SEGUIRE:ESEMPI CONCRETIESEMPI CONCRETI
13.1 13.1 –– ErroriErroriRiepiloghiamo quali sono, a nostro parere, i principali errori:a) attribuire scarsa importanza al Segnalamento
Temporaneo: è un problema di cultura e significa non aver capito il concetto di “sicurezza” applicato ai cantieri stradali;
b) ignoranza nella conoscenza e nella gestione del Segnalamento Temporaneo: vuol dire pensare che il
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vicinanze, barriere normali o recinzioni in acciaio zincato atte a delimitare il cantiere.
buon senso possa sopperire a tutto, senza conoscere il C.d.S., il Regolamento ed il Disciplinare oppure avere la presunzione di conoscerli senza averli mai letti;
c) usare segnali obsoleti, ammalorati, non visibili: é più frequente di quanto non si pensi; si “crede” di risparmiare a scapito della sicurezza, ma in effetti, si producono soltanto danni per gli utenti della strada;
d) impiego di un’impresa edile e non stradale: si verifica soprattutto nel privato, meno nel pubblico; se su strada lavora un’impresa stradale gli errori sono più contenuti e più facilmente eliminabili.
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13.2 13.2 –– Buone praticheBuone pratiche
Le “buone pratiche” possono essere:
a) utilizzo di scritte, informazioni, messaggi bilingue: la Soc. Autostrade” S.p.A. ha già iniziato (es. “men atwork”), ma l’utilizzo dell’Inglese come lingua internazionale sulle strade di tipo A va esteso anche alle strade di tipo B, C e D (anche E ed F);
b) incrementare i corsi di aggiornamento sul Segna-lamento Temporaneo: sia per gli Enti Pubblici con riguardo a quei Servizi/Dipartimenti/Aree che gestiscono le strade (anche i Comandi dei Vigili Urbani) che per le Forze dell’Ordine;
c) corsi di aggiornamento per le imprese edili: sempre più spesso chiamate a lavorare su strada, sono prive di esperienza sulla segnaletica;
d) impiego di D.P.I. ad alta visibilità: sono indumenti fondamentali per la sicurezza delle maestranze;
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è utile far frequentare corsi ai dipendenti delle imprese per l’utilizzo dei D.P.I. di III categoria;
e) specializzazione di tecnici sul segnalamento: sarebbe bene che per ogni Ente Locale fosse designato almeno un tecnico specializzato nel Segnalamento Temporaneo e nella sicurezza dei cantieri; ad esempio, la Provincia di Pistoia dall’01-02-2008 ha un “Servizio Sicurezza Cantieri – Formazione e Informazione“;
f) utilizzo di segnali da cantiere in ottimo stato:sarebbe quanto mai auspicabile …
Ed ora vediamo alcuni esempi concreti di segnala-mento temporaneo fotografati nell’arco temporale dal
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1997 al 2008: scopriremo così i principali errori e le buone pratiche.
Esempio 1Esempio 1 - Strada B (extraurbana principale) in gestione all’A.N.A.S. (cantiere del 1997 relativo alla realizzazione della testata per la chiusura della corsia di sorpasso su carreggiata a due corsie a seguito di incidente stradale).
Buone pratiche:Buone pratiche:a) cinque anni prima dell’uscita del Disciplinare, l’A.N.A.S.
ha adottato uno schema che ha “precorso” la tavola 3b; si noti la presenza del guard-rail;
b) ottima segnaletica orizzontale e verticale;c) congrua delimitazione del portale realizzato per il
consolidamento della trave di bordo del sovrappasso.
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Strada B(extraurbana principaleFirenze-Pisa-Livorno)
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Strada B (extraurbana principale FI-PI-LI)
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Strada B(extraurbana principaleFirenze-Pisa-Livorno)
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Strada B (extraurbana principale FI-PI-LI)
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Esempio 2Esempio 2 - Strada E (urbana di quartiere) di competenza di un Comune (cantiere dell’inizio del 2003 relativo all’apertura di un chiusino sul margine della carreggiata per lavori di durata inferiore a 7 gg.)
Errori:Errori:a) non è stato applicato il Disciplinare (Tav. n. 73);b) segnale di pericolo “Lavori” installato male (bordo inferiore
a meno di 60 cm dal suolo e sul marciapiede); mancanza della lampada rossa a luce fissa e dello zavorramento; mancanza della barriera di recinzione per chiusini (fig. II 402 art. 40 del C.d.S.); mancanza del limite di velocità di 30 Km/h (fig. II 50 art. 116 del C.d.S.);
c) segnale errato di “strettoia asimmetrica a sx” al posto della “strettoia asimmetrica a dx” (figg. II art. 385 e 386 art. 31 del C.d.S.);
d) errati zavorramenti di n. 2 segnali.
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Strada tipo E (urbana di quartiere)
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Strada tipo E (urbana di quartiere)
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Esempio 3Esempio 3 - Strada E (urbana di quartiere) di competenza di un Comune (cantiere del 2003 relativo all’occupazione dell’intera semicarreggiata con transito dei due sensi di marcia sull’altra corsia).
Errori:Errori:a) non è stato applicato il Disciplinare (Tav. n. 84);b) mancanza del segnale“Lavori” e del limite di velocità (30
Km/h);c) utilizzo di n. 2 segnali errati ripetuti (“strettoia simmetri-
ca”) al posto di “strettoia asimmetrica a Sx”;d) errato distanziamento dei segnali (10 m, 20 m, 10 m) ed
ordine di posizionamento; bordo inferiore dei segnali ad almeno 60 cm dal suolo;
e) mancanza della barriera di recinzione per chiusini e del percorso pedonale;
f) analoghe incongruenze sull’altra strada di immissione.
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Strada tipo E (urbana di quartiere)
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Strada tipo E (urbana di quartiere)
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Strada tipo E (urbana di quartiere)
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Strada tipo E (urbana di quartiere)
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Strada tipo E (urbana di quartiere)
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Esempio 4Esempio 4 - Strada C (extraurbana secondaria) che ricade in centro abitato di un Comune (cantiere del 1997 di una strada A.N.A.S. relativo a lavori sulla carreggiata con transito a senso unico alternato).
Errori:Errori:a) pur in assenza del Disciplinare (riferimento alla Tav. n. 66)
l’impresa esecutrice dei lavori doveva posizionare, come minimo, una segnaletica temporanea sulla base del C.d.S. e del Regolamento;
b) il segnale di “30” semmai doveva essere accoppiato con il “divieto di sorpasso” (fig. II 48 art. 116 del Codice); gradualità dei limiti di velocità (60, 40);
c) cantiere privo della segnaletica orizzontale (striscia gialla);d) mancanza del segnale di “strettoia asimmetrica a dx”;e) segnale di “passaggio obbligatorio a sx” (fig. II 82/a
art.122) obsoleto e installato male;
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f) mancanza di indicazione di “percorso pedonale” con eliminazione delle auto in sosta;
g) mancanza di segnali di “passaggio obbligatorio a sx” lungo gli scavi;
h) mancanza di idonee barriere, recinzioni o parapetti di protezione;
i) particolare attenzione all’errato segnale di “Divieto di transito” poiché la strada era a senso unico alternato.
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Strada tipo C (extraurbana secondaria in centro abitato)
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Strada tipo C (extraurbana secondaria in centro abitato)
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Strada tipo C (extraurbana secondaria in centro abitato)
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Strada tipo C (extraurbana secondaria in centro abitato)
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Esempio 5Esempio 5 - Strada C ricadente in centro abitato (cantiere del 2003 relativo a lavori sulla carreggiata con transito a senso unico alternato).
Errori:Errori:
a) non è stato applicato il Disciplinare (riferimento alle Tavv. 64, 65 e 66), ma la segnaletica è stata posizionata a “buon senso”;
b) segnali obsoleti e mal posizionati; c) mancanza di lampada rossa sul segnale “Lavori”;d) soprattutto mancanza delle barriere, recinzioni, parapetti di
protezione sullo scavo, ma soltanto posizionamento di un lastrone metallico non ben vincolato;
e) sul senso opposto di marcia, forte carenza di segnaletica.
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Strada tipo C (extraurbana secondaria in centro abitato)
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Strada tipo C (extraurbana secondaria in centro abitato)
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Strada tipo C (extraurbana secondaria in centro abitato)
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Strada tipo C (extraurbana secondaria in centro abitato)
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Strada tipo C (extraurbana secondaria in centro abitato)
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Esempio 6Esempio 6 - Tratti di strada E e D (cantiere del 2008 per la realizzazione della nuova tranvia di Firenze “Santa MariaNovella” – Scandicci – 1^ Linea).
Buone pratiche:Buone pratiche:
a) impiego del Disciplinare con integrazioni volute dai Comuni di Scandicci e Firenze;
b) utilizzo di segnali, pannelli e targhe esplicative per i cittadini residenti e non;
c) costante controllo da parte della Società “S.A.S. - Servizi alla Strada” S.p.A. di Firenze e del Comune di Firenze;
d) realizzazione di segnaletica orizzontale e verticale sempre nel rispetto dei principi di adattamento, coerenza, credibilità, visibilità e leggibilità.
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Imbocco di piazza della Resistenza a Scandicci (inizio area di cantiere della tranvia)
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Vista della piazza della Resistenza a Scandicci dove è stata realizzata una rotatoria per i lavori della tranvia
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Particolare dello zavorramento di un segnale
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Rotatoria in corrispondenza del viale Aldo Moro (Scandicci) –Si noti il viadotto della tranvia
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Particolare del pannello segnaletico per i pedoni – Si noti il parapetto sul viadotto
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Corretto segnale di “doppio senso di circolazione” (fig. II 387 art. 31) a Scandicci
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Tratto di strada di collegamento tra il viale Aldo Moro (Scandicci) e via Sansovino (Firenze) – Si noti il New-Jersey che delimita il cantiere
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Si noti la cura dei segnali
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Particolare del cantiere (tranvia) in via Sansovino (Firenze) poco prima di piazza Paolo Uccello (in prossimità del centro storico)
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Il cantiere in via Sansovino verso la piazza Paolo Uccello
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Il cantiere in prossimità della piazza Paolo Uccello
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I segnali di direzione in piazza Gaddi (Firenze) lungo la direttrice proveniente da Porta al Prato
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Segnale di direzione in piazza Gaddi per la Firenze-Pisa-Livorno
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New-Jersey sormontato da pannello fono-assorbente
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Cartello relativo al nuovo ponte ferroviario sull’Arno
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Esempio 7Esempio 7 - Strada A – Autostrada A1 – Milano/Roma, nel tratto di competenza della Direzione del IV tronco, con sede a Calenzano (Firenze), compreso fra le loc. Rioveggio / Chiusi-Chianciano ed Autostrada A11 – Firenze / Migliarino (cantieri dell’aprile 2008, sia diurni che notturni nel tratto specifico Firenze Sud – Firenze Certosa).
Buone pratiche:Buone pratiche:a) costante riferimento al Disciplinare ed ai fascicoli predisposti
dalla Soc. “Autostrade” S.p.A. dal titolo “Segnaletica per lavori – Due e tre corsie”;
b) utilizzo di nuovi cartelli con testi in Inglese, di messaggi variabili, di blitz, di dispositivi luminosi a luce gialla;
c) controlli frequentissimi alla segnaletica temporanea;d) monitoraggio 24 ore su 24 in tempo reale dell’intera rete
autostradale mediante 150 telecamere (anche in galleria);e) sviluppo di una cultura della “sicurezza” come ricerca di
nuove soluzioni.
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Carrello a messaggio variabile
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Testata in zona di deviazione su carreggiata a due corsie per lavori di durata superiore a due giorni (Tav. 7b)
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Particolare del cantiere fisso visto da sud
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Particolare della zona di deviazione – Si noti la cura della segnaletica
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La banda rifrangente sul New-Jersey ed il “freccione”
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Particolare del cantiere visto da nord
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Il cantiere sul lato opposto della carreggiata
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Particolare della nuova galleria sulla sinistra
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Deviazione della corsia di marcia su carreggiata a due corsie (riferimento Tav. 16)
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Come la foto precedente ma con l’alternanza del dispositivo luminoso
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Centro Radio Informativo (CRI) della soc. “Autostrade” s.p.a., presso il IV tronco (Firenze)
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Un cantiere notturno
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Cantiere notturno –Deviazione con una sola corsia per senso di marcia su carreggiata a due corsie (Tav. 25)
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Cantiere notturno -Particolare del dispositivo luminoso (“freccione”)
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Segnali per cantieri mobili –Passaggio obbligatorio per veicoli operativi
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Il cantiere stradale notturno (visto da nord)
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Il cantiere visto da sud
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Testata in zona di rientro su carreggiata a due corsie per lavori di durata superiore a due giorni (Tav. 9b)
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Particolare della fotografia precedente ma da altra angolazione
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Cap. 14 Cap. 14 –– CONCLUSIONICONCLUSIONI
Abbiamo cercato di illustrare l’importanza del Segnalamento Temporaneo nei cantieri fissi, mobili e nelle situazioni d’emergenza.
Tanto è stato fatto in Italia sull’argomento dal 10-07-2002, giorno dell’entrata in vigore del Disciplinare.
Tanto, a nostro parere, rimane ancora da fare in termini di conoscenza ed applicazione delle Norme.
Soprattutto occorre la consapevolezza che il Segnalamento Temporaneo, se realizzato bene, è in grado di salvare tante vite umane e può garantire condizioni di lavoro accettabili per gli utenti della strada e per tutti coloro che operano sulle strade.
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Cap. 15 Cap. 15 –– RINGRAZIAMENTIRINGRAZIAMENTI
Desideriamo ringraziare gli Enti, le Società, i Professionisti che hanno fornito informazioni e/o collaborazione a vario titolo:
A)A) Amministrazione Provinciale di Pistoia:Amministrazione Provinciale di Pistoia:
-Avv. Paola Pupino, Dirigente del Servizio Legale, per i consigli relativi alla giurisprudenzaattinente alle responsabilità sulle
strade;
- Arch. Maurizio Zappalà, Tecnico del Servizio Sicurezza Cantieri-Formazione e Informazione, che èstato insostituibile collaboratore in
tutte le fasi di redazione di questamemoria;
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- Geom. Maurizio Spinelli, Istruttore Direttivo Tecnico, per laparte relativa alle autorizzazioni econcessioni;
- Sig.ra Meri Mucci, Area Tecnica della Provincia, per lacollaborazione relativa alla stesura del presente power point.
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B)B) Amministrazione Provinciale di Firenze:Amministrazione Provinciale di Firenze:- Ing. Maria Teresa Carosella, Dirigente Responsabile della Dire-
zione Viabilità;- Arch. Anna Brunelli, Funzionario Tecnico della Direzione
Viabilità, che ha fornito suggeri-menti e riflessioni interessanti chesono state di notevole aiuto;
- Ing. Lorenzo Ballerini, Funzionario Tecnico della Direzione Grandi Assi Viari.
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C)C) Centro Studi 3M per la Sicurezza Stradale di Milano:Centro Studi 3M per la Sicurezza Stradale di Milano:
- Dott. Claudio Galbiati, per la documentazione relativa al Disciplinare Tecnico ed agli articolisulla segnaletica orizzontale e ver-ticale.
D) D) Società “Autostrade” S.p.A. Società “Autostrade” S.p.A. –– Direzione Direzione del del IV IV Tronco di Firenze:Tronco di Firenze:
- Ing. Riccardo Rigacci, Direttore;
- Ing. Alessandro Melegari, Responsabile di Esercizio, per iconsigli tecnici forniti;
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- Sig. Gabriele Bulli, Assistente alla Viabilità, sia per i sopralluoghi ai cantieri diurni e not-turni che per l’illustrazione dellecaratteristiche tecniche di tali cantieri;
- Sig.ri Roberto Zanetti, Giuseppe Romano, e Nicola Lastrucci del Centro Radio Informativo (C.R.I.)
E)E) Società S.A.S. (Servizi alla Strada) S.p.A. di Firenze:Società S.A.S. (Servizi alla Strada) S.p.A. di Firenze:- Arch. Lucia Agus, per la preziosa illustrazione del
cantiere tranviario della linea 1 –Scandicci/Firenze e per i consigliofferti sulla segnaletica orizzontale e verticale.
F)F) Comune di Firenze:Comune di Firenze:- Ispettore Gabriele Ottanelli, Ufficio di Coordinamento Generale
Lavori e Manifestazioni.
G)G) Soc. Soc. TranfirTranfir S.p.A. di Firenze:S.p.A. di Firenze:- Sig. Giuliano Pescini, per il sopralluogo al cantiere della
Linea 1- Scandicci/Firenze.________________________________
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GRAZIE DELL’ATTENZIONEGRAZIE DELL’ATTENZIONEIngIng. Paolo Bellezza. Paolo Bellezza
Servizio Sicurezza Cantieri Servizio Sicurezza Cantieri –– Formazione e InformazioneFormazione e InformazioneP.P.zza zza San Leone 1 San Leone 1 –– 51100 Pistoia51100 Pistoia