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26. Comunión

Mar 31, 2016

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09 al 22 de junio de 2011
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2011. Año Mariano. 50º aniversario de la proclamación de la Virgen del Buen Remedio como co-patrona de la Orden.

2011 Marian Year. 50th Anniversary of the Proclamation of Our Lady of Good Remedy as Co-Patrones of the Order.

2011. Anno Mariano. 50º anniversario della proclamazione della Vergine del Buon Rimedio come co-patrona dell’Ordine.

2011. Année mariale. 50ème anniversaire de la proclamation de Notre Dame du Bon Remède comme co-patronne de l'Ordre.

sumario – contents – sommario – sommaire

1. Histórica visita del Consejo General en pleno de la Orden de la Merced a la Curia General.

2. ntrevista a los Consejeros Generales, PP. Giovanni Savina y Thierry Knecht. E

3. Ordenación diaconal del hermano Manolo García López de la Provincia de España Sur.

4. ran Paella Solidaria en Salamanca (España). G

5. resentación del Diccionario Biográfico Español. P

6. Cumpleaños – Birthdays – Compleanni – Anniversaires.

Histórica visita a la Curia del Consejo General de la Orden de la Merced

Es sabido que los/las Superiores mayores de las Órdenes e Institutos masculinos y femeninos presentes en Roma forman parte de una Asociación llamada USG – UISG. Por esta razón, entre otras, y desde hace años, el Ministro General de nuestra Orden y el Maestro General de los Mercedarios gozan de una buena amistad. Para corroborar aún más esta estrecha relación, el 28 de mayo ambos Consejos Generales se reunieron en nuestra Curia General para conocerse mejor y tratar el tema de un posible proyecto en común. Este primer encuentro, más bien informal, dio como fruto subrayar la voluntad de realizar algo en común, si bien no se precisó qué proyecto podría ser. Por lo pronto, se fijó una segunda fecha de encuentro para el mes de septiembre.

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La Orden de la Merced comparte con la Orden de la Santísima Trinidad no sólo el carisma sino también obras pastorales y caritativas de claro sabor redentor. Una de estas obras es lo que han dado en denominar “Campañas” de redención. Al final de este número de Comunión podréis conocer mejor lo que son estas Campañas.

(Foto: Ambos Consejos Generales delante del Mosaico de la Orden)

Visita storica alla Curia del Consiglio GeneraleDell’Ordine dei Mercedari

Si sa che i/le Superiori maggiori degli Ordini e degli Istituti maschili e femminili di Roma, fanno parte di una associazione chiamata USG – UISG. Questo motivo, tra gli altri, e da qualche anno, ha dato modo al Ministro Generale del nostro Ordine e al Maestro Generale dei Mercedari di stringere un buon rapporto di amicizia. Detto ciò, il 28 maggio entrembi Consigli Generali si sono riuniti nella nostra Curia Generalizia per conoscersi meglio e affrontare il tema di un possibile progetto in comune. Da questo primo incontro, anche se informale, è scaturita la volontà di realizzare qualcosa in comune, anche se non è stata precisata la natura di esso. Nell’immediato si è deciso di fissare un secondo incontro nel mese di settembre. L’Ordine dei Mercedari condivide con l’Ordine della Santissima Trinità, non solo il carisma ma anche opere pastorali e caritative d’ispirazione redentiva. Una di queste è quella chiamata “Campagne” di redenzione. Alla fine di questo numero di Comunion potrete conoscere meglio ciò che rappresentano queste Campagne.

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Entrevista a los Consejeros Generales, PP. Giovanni Savina y Thierry Knecht

P. Giovanni Savina, osst. Vicario Generale dell’Ordine Presidente del Segretariato per la Famiglia Trinitaria. C./ Sono passati già 4 anni dal Capitolo di Moramanga 2007. Quali frutti hai raccolto dall’inizio del tuo mandato come Presidente del Segretariato per la Famiglia Trinitaria?

a. A livello locale: ho animato da 10 anni la Famiglia Trinitaria romana, negli incontri delle comunità

e promosso la partecipazione al centro d’ascolto di San Crisogono per i poveri e i senza tetto. b. A livello di Ordine: in piano di comunicazione, ho collaborato nella diffusione delle notizie della

Famiglia trinitaria nell’Annuario, Inoltre c’è stata la diffusione del testo delle conferenze e delle testimonianze dell’Assemblea del Messico (2005).

c. Incontri e condivisione tutti gli anni di notizie ed esperienze con i membri del COPEFAT e con diversi gruppi del laicato Trinitario (USA, India, Spagna Nord e Sud, Italia Nord e Sud).

d. Grazie alla collaborazione del COPEFAT, internazionale e di quello nazionale (Spagna), con la Commissione creata in loco, stiamo concludendo i lavori di preparazione per la V Assemblea Internazionale della Famiglia che si celebra ogni sei anni.

e. Collaborazione creazione, diffusione e aggiornamento del Direttorio dei gruppi Laicali Trinitari, richiesto dall’Assemblea del Messico; venne pubblicato dalla Commissione ad interim del CILT dal titolo: Associazioni e Fraternità Trinitarie: Identità e carisma (Roma 2007).

f. Insieme con il CILT, ho collaborato nella realizzazione dell’Assemblea Legislativa ed elettiva del CILT (Consiglio Internazionale del Laicato Trinitario, Roma, Aprile 2007)

C./ Secondo te, quali elementi del nostro Ordine lo rendono vivo e attuale? GS./ C’è una gamma infinita di opere in linea col carisma, prendi per essempio l’attenzione ai perseguitati a causa della fede, il lavoro enorme in tutti i settori missionari, l’attenzione ai malati, ai poveri (case d’accoglienza, mense, centri d’ascolto), attenzione alle fasce deboli della società: come per essempio la fantasia della carità organizzata per aiutare i ragazzi diversamente abili, la premura in molte case per i carcerati ed ex-carcerati, drogati, vagabondi, ecc. Tutto questo è supportato da un risveglio e un desiderio forte di spiritualità trinitaria. C./ E in cosa bisognerebbe aggiornarsi? GS./ La prima cosa da aggiornare e rinnovare è il cuore, centro delle decisioni, e visto che siamo nella settimana in preparazione alla Pentecoste, bisogna chiedere con forza questo dono dell’alto: “un cuore nuovo e uno spirito nuovo”, per far rivivere e risvegliare lo spirito di Giovanni de Matha in mezzo a noi. Le strutture cambiano, se si rinnova l’uomo, secondo lo spirito di Cristo, lo spirito delle beatitudini! C./ In fine, cosa diresti ai giovani in formazione sui campi in cui operi, soprattutto per ciò che riguarda la redenzione degli schiavi? GS./ Bisogna aiutare i giovani ad aver uno sguardo d’insieme dell’Ordine e della famiglia Trinitaria, non possiamo assolutamente fermarci ai nostri piccoli orizzonti. Dove c’è un uomo che soffre, a causa della fede o per la miseria, lì troveremo sempre un posto per noi. Vi lascio il pensiero che il Papa Paolo VI disse a noi trinitari nel (1974): “Avete sentito parlare, proprio oggi, cioè in questo nostro periodo, di una delle parole più di moda nel nostro ambiente, e non solo qui, ma anche in tutto il mondo: liberazione. Quanto se ne parla,

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bisogna liberare gli schiavi, bisogna liberare i poveri, bisogna liberare gli oppressi, bisogna liberare quelli che sono in regime colonialista, bisogna dar la coscienza all’uomo della sua pienezza, della sua libertà, e così via. Voi perché siete sorti? Siete sorti per la liberazione delle persone, delle classi, degli ambienti che non godevano libertà. E allora è segno che la vostra formula è non solo ancora superstite da tutte le maree, da tutte le tempeste della storia passata, ma si afferma, si attesta con modernità, con attualità che è degna veramente di ogni approvazione e di meraviglia per quel che voi rappresentate di storia e di passato, e di speranza e di meraviglia per ciò che voi rappresentate di attuale e di futuro; voi vi potete rimettere nel seno della società proprio con una formulazione tale da avere subito il riconoscimento e il plauso non diciamo della moda, ma dei bisogni presenti, dell’istinto presente che la società ha delle sue necessità e delle possibilità di sviluppo”. E allora, per dirla con il beato Giovanni Paolo II, “Damose da fa”. Un abbraccio a tutti, il Signore vi benedica e vi protegga, faccia risplendere su di voi il suo volto e vi conceda, pace.

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P. Thierry Knecht, osst. Consejero General Presidente del Secretariado para el Apostolado Presidente del SIT General C./ Il y a quatre ans était célébré à Moramanga le chapitre général. De ton programme, qu’as-tu réussi à faire depuis le début de ton mandat?

TK./ Mon premier grand souci était de faire du SIT un organisme qui efficace. La première étape était de répondre à la requête du chapitre général de Moramanga de redéfinir au mieux les finalités du SIT et de rédiger de nouveaux statuts. Nous y sommes arrivés. Les finalités et les statuts ont été approuvés à l’unanimité et par acclamation lors de la Congrégation générale de mai 2010. Le bureau travaille depuis lors à faire reconnaître le SIT comme OING (organisation internationale non gouvernementale) auprès du Conseil de l’Europe et plus tard auprès de l’Organisation des Nations Unies. C’est actuellement en bonne voie. De même le bureau en lien avec les SIT provinciaux et régionaux, nous montons actuellement deux projets particuliers que nous espérons finaliser lors de la prochaine rencontre et proposer à tout l’Ordre. Ce sera une manière de célébrer nos prochains centenaires. Le second souci a été l’animation à l’occasion du VIIIème centenaire de la réalisation de la mosaïque, symbole de notre apostolat. J’ai écrit à plus d’une centaine d’évêques des diocèses où la Famille trinitaire était présente et une trentaine ont répondu à l’invitation que je leur ai faite. Leurs lettres nous donnent un véritable aperçu de la richesse et de l’appréciation assez générale de nos activités apostoliques par les pasteurs de nos églises respectives. Cherchant à animer les frères, j’ai eu plus de difficultés. Ma missive envoyée à plus de 350 frères leur demandant de me donner leur témoignage sur leur apostolat et sur leur lecture de la mosaïque. Malheureusement, il y a eu que 13 réponses dont 10 de Madagascar que j’ai exigé lors de mon séjour sur la Grande Ile. Serait-ce par excès de travail ou de pur désintérêt de la part des religieux aux différentes animations. La question reste ouverte. Je suis en train de travailler sur un document touchant un problème concernant l’apostolat de nos communautés. Le thème du vieillissement que j’espère offrir à la rentrée à la réflexion des présidents du secrétariat à l’apostolat des provinces, aux conseils provinciaux et enfin le 23 octobre à tous les frères. C./ Selon toi, quels éléments concrets de notre Ordre trouves-tu vivant et d’avant garde? TK./ Je crois que l’Ordre est en avant garde pour sa compréhension du mystère trinitaire et de son lien avec la Rédemption. Aujourd’hui la vie consacrée n’est que témoignage de la vie trinitaire, de l’amour trinitaire. Nous la vivons depuis plus de huit cent ans d’autres instituts viennent seulement de découvrir ou plutôt de redécouvrir cette dimension trinitaire.

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De plus, nous portons une attention particulière envers ceux qui risquent de perdre la foi en Christ. Aujourd’hui cette mission est plus qu’actuelle. Le pape Benoît XVI l’a encore rappelé lors d’une brève entrevue individuelle de quelques secondes, que de nous occuper des chrétiens persécutés est en droite ligne de notre charisme et nous y invitait à poursuivre sur cette route. Ce soucis que nous avons partagés lors de notre rencontre des conseils généraux mercédaire et trinitaire a beaucoup intéressé nos frères de la Merci qui désirent étudier une collaboration possible dans ce domaine des deux ordres rédempteurs de l’Eglise. Le SIT y trouvera là toute sa place. C./ Y aurait-il des éléments à actualiser? TK./ Malgré des efforts indéniables de relecture charismatique de nos engagements, nous sommes encore prisonniers de certaines structures et nous épuisons des forces et des énergies pour les maintenir, nous empêchant quelques fois à répondre aux propositions plus adéquates à notre mission. Certes, il n’y a rien de nouveau. En son temps, le ministre général le P. José Gamarra avait déjà invité l’Ordre dans son entier à “trinitariser” ses œuvres. Le secrétaire à l’apostolat, le regretté P. Tom Cerrulo, avait alors donné des critères précis. Malheureusement ils sont restés lettre morte, je crois qu’ils sont encore d’actualité. Le P. José Hernandez, à son tour, avait tiré un signal d’alarme : «nous sommes passés de rédempteurs à … curés de paroisse». Les statistiques effectuées entre autres par le P. Pedro Aliaga le prouve aisément. Aujourd’hui des juridictions se restructurent, il est important de reprendre une étude sérieuse afin de potentialiser au maximum nos implantations charismatiques. De plus avec la professionnalisation de nos apostolats, nous tombons dans un autre travers, un autre péril, celui de se dire, qu’une fois à la retraite, j’ai le droit de vivre en bon retraité. Certains religieux ayant atteint cet âge fatidique, tout en étant en bonne santé, désirent se retirer de tout engagement apostolique ou communautaire. Nous devons savoir qu’œuvrer pour faire grandir l’amour de la Trinité en nous et dans les autres n’a qu’une limite et cette limite est fixée par Dieu lui-même et non par nous. C./ Finalement que dirais tu aux jeunes en formation sur l’apostolat de l’Ordre, spécialement en ce qui concerne la rédemption ? TK./ Nous avons souvent parlé aux jeunes en formation tout particulièrement ces deux dernières années avec ceux de l’APPS. Ils sont particulièrement sensibles au thème de la rédemption et du soutien des chrétiens persécutés. Je crois que parmi eux certains ont un vif désir de travailler dans ce domaine. Le SIT peut être un excellent lieu d’insertion. Merci pour ces quelques questions que tu viens de me poser. J’espère que ces réponses ont pu éclairer ta lanterne et je compte sur la prière de tous pour poursuivre l’œuvre commencé.

Ordenación diaconal del hermano Manolo García López de la Provincia de España Sur.

El próximo sábado, 11 de junio, recibirá el ministerio diaconal el hermano Manolo García López, de la Provincia de España Sur. El equipo de Comunión felicita al hermano Manolo, a su Familia y a la Provincia. Ese día lo tendremos muy presente en nuestras oraciones.

Anexamos la invitación al evento.

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Gran Paella Solidaria en Salamanca (España).

(Foto: Parte del equipo organizador) “Un año más, el pasado domingo 5 de junio tuvo lugar en la Parroquia San Juan de Mata de Salamanca la tradicional Paella Solidaria que organiza el grupo de jóvenes de la misma. En otras palabras, este pequeño grupo de personas volvió a proponerse y a conseguir cambiar la rutina de un domingo cualquiera dentro de su parroquia con una doble intención: apoyar las obras sociales de los trinitarios y crear un ambiente festivo y de solidaridad dentro de la comunidad parroquial, religiosa y escolar. Este año esta actividad consiguió animar, aproximadamente, a unas 200 personas que a cambio de 5 euros pudieron degustar un buen plato de paella acompañado de un refresco, un trozo de pan y un postre. En esta ocasión, la recaudación, a expensas de abonar los últimos gastos, giró en torno a las 1.400 € siendo, por

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tanto, un poquito superior a la obtenida el pasado año y siendo fruto no solo de los tickets comprados, sino también de las importantes donaciones económicas y materiales aportadas por distintas personas y empresas. En este sentido, es muy importante la aportación realizada por una familia que regenta un bar del barrio, quienes desinteresadamente aportan todos los años el arroz y la carne necesarios; una empresa de congelados de un pueblo cercano a la ciudad, que en los últimos dos años nos ha aportado de manera gratuita el preparado de paella; la cofradía de Nuestro Padre Jesús del Viacrucis, la cual corre con el gasto íntegro de los postres; el cuartel de ingenieros de Salamanca que nos presta la paellera; y, finalmente, el Laicado Trinitario quien se encarga de la compra del pan. Golondrinas en Medellín, Madagascar o Sudán han sido algunos de los destinos de este dinero. Si bien este grupo de jóvenes pone la idea y busca esas grandes ayudas para cambiar esta rutina, a la hora de poner en marcha esta paella solidaria cuenta año tras año con la participación de varias personas. Entre ellas están catequistas, cofrades, asiduos a la parroquia, etc., pero sobre todo Eduardo, el conserje de la comunidad religiosa, que se convierte en nuestras manos y pies a lo largo de este fin de semana, así como Xabi, padre del P. Koldo Alzola (religioso trinitario), Yolanda y Mª Carmen, quienes en los últimos años se desplazan desde Vizcaya para ayudarnos a cocinar el arroz. La valoración final, como no puede ser de otra manera, es de enorme satisfacción. El pasado domingo 5 de junio desde un humilde barrio de Salamanca se consiguió ayudar de nuevo a las personas más necesitadas a través de las obras sociales gestionadas por los Trinitarios, todo gracias a 5 €, a una pequeña parte de nuestro tiempo y siempre desde un ambiente festivo y de convivencia.

Grupo de Jóvenes de la Parroquia San Juan de Mata de Salamanca”.

SS. MM. Los Reyes de España presiden el Acto de presentación del Diccionario Biográfico Español

(Foto: Sus Majestades, Los Reyes de España). El día 26 de mayo, en la Real Academia de la Historia (Madrid) ha tenido lugar la presentación de la monumental obra "Diccionario Biográfico Español", presidida por SS. MM. los Reyes don Juan Carlos I y doña Sofía. Se trata de una obra monumental, en que aparecen unas 40.000 biografías de personajes significativos para

la historia de España. La Real Academia hizo entrega de los primeros 25 volúmenes a los Reyes (la colección completa está previsto que sean 50 volúmenes). Se ha abierto la posibilidad de suscribirse a la colección, cuyo precio total ascenderá a 3.500 €. Dentro de esta magnífica obra se cuenta la más completa colección de voces biográficas sobre la Orden Trinitaria en España. Han colaborado con la Real Academia los PP. Bonifacio Porres Alonso, Juan Pujana Ascorbebeitia y Pedro Aliaga Asensio. Dejemos constancia de las voces que han elaborado cada uno de los 3 autores trinitarios: Bonifacio Porres Alonso: AGUILA, Juan del; ALMOGUERA, Juan de; ARANDA DE LA PUENTE, Pedro; AVILA, Diego de; BONIFAZ, Juan; CAMARGO, Simón de; CÓRDOBA Y RONQUILLO, Luis de;

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FAJARDO, Pedro; GAYANGOS, Diego de; GIL, Juan; JIMENEZ, Francisco; LOPEZ, Domingo; MIGUEL DE SAN JOSÉ (Vallejo Berlanga); MONROY, Bernardo de; MORENO CURIEL, José; NUÑEZ SAGREDO, Hernando; PALACIOS, Juan de; PRADO, Antonio Ventura del; REYNÉS, Lorenzo; RIOS Y GUZMÁN, Alonso Bernardo de los, Juan Pujana Ascorbebeitia: ALEJANDRO DE LA CONCEPCIÓN; ANGELA MARÍA DE LA CONCEPCIÓN; BONILLA Y VARGAS, Juan; CANO Y NIETO, Alonso; GABRIEL DE LA ASUNCIÓN; GARCÍA, Jerónimo; IBAÑEZ DE VILLANUEVA, Martín; JUAN BAUTISTA DE LA CONCEPCIÓN, san; MARTINEZ VIVAS, Ángel; MIGUEL DE LOS SANTOS, san; MARTIN Y BIENES, Antonio; MORCILLO RUBIO DE AUÑÓN, Diego; MUÑOZ DE LA CUEVA, Juan; TELLO DE LEON, Francisco. Pedro Aliaga Asensio: ANTONINO DE LA ASUNCION; GUERRA Y RIBERA, Manuel; SIMON DE ROJAS, San; DOMINGO DEL SANTÍSIMO SACRAMENTO, beato; MARCELA DE SAN FELIX, sor (= Lope de Vega y Luján, Marcela); MARCOS CRIADO, beato; REYNOSO, Manuel de; ALOS Y ORRACA, Marco Antonio; ARCOS, Francisco de; AZNAR, Pablo; DIAZ DE CABRERA, Rafael; FELIX DE LA VIRGEN; FERRER I BAUÇA, Miguel; GALINDO, Martín; RAMIREZ, Fernando; VEGA, Juan de la; CERDA, Antonio; RIBERA Y MANTECA, Manuel Bernardo de; TOMÁS DE LA VIRGEN. Alguna otra voz significativa, por ejemplo PARAVICINO, ha sido elaborada por historiadores ajenos a la Orden.

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Cumpleaños y Efemérides 9 al 22 de junio de 2011

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BEATA ANNA MARIA TAIGI

P. Baudilio Montoya, del Vicariato de España Norte, nacido en Palmira (Valle del Cauca – Colombia) en 1968

Fra. Florent Flavien Arsene Randriampinoana, de la Provincia de Madagascar, nacido en Imerintsiatosika en 1981

10

P. Juan José Ayerbe, de la Provincia de España Norte, nacido en Urretxu (Guipúzcoa) en 1927

P. Dominique Randriamandroso, de la Provincia de Madagascar, nacido en Antsirabe en 1972

P. Vicente De Paulo Dias Pereira, de la Provincia de Italia Sur, nacido en Brasilandia de Minas (Minas Gerais – Brasil) en 1978

Fra. Marc Bernardin Randriarimalala, de la Provincia de Madagascar, nacido en Antananarivo en 1980

Fra. Daniel Da Silva Goncalves, de la Provincia de Italia Sur, nacido en Barretos (Sao Paulo – Brasil) en 1982

Fr. Michael Charles Zomiaina, de la Provincia de Madagascar, nacido en Manakara en 1985

Las Hermanas Trinitarias de Roma recuerdan el aniversario de la aprobación de la Regla y el “Dies Natalis” de la Fundadora, Maria Teresa Cucchiari (Roma, 10 de octubre de 1734 – Avezzano, 10 de junio de 1801)

11 P. Olegario Sendín, de la Provincia de España Sur, nacido en Guadramiro (Salamanca) en 1938

P. Rodney Hayr Aguirre, del Vicariato de España Norte, nacido en Santafé de Bogotá (Colombia) en 1974

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PENTECOSTÉS

P. Antonino del Pino, de la Provincia de España Sur, nacido en Los Navalmorales (Toledo) en 1943

Fra. Raymond Rakotoarisoa, de la Provincia de Madagascar, nacido en Androifataka Ouest (Tsiroanomandidy) en 1981

15 P. Francisco Antonio García García, de la Provincia de España Sur, nacido en Lillo (Toledo) en 1943

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16 P. Antonio Arteche, de la Provincia de España Norte, nacido en Rigoitia (Vizcaya) en 1938

Fra. Livaniaina Harizo Raharimalala, de la Provincia de Madagascar, nacido en Antananarivo en 1983

18 P. Slawomir Banas, de la Provincia de Italia Sur, nacido en Wegorzyno (Polonia) en 1980

19 SOLEMNIDAD DE LA SANTÍSIMA TRINIDAD

P. José de Jesús Alonso, de la Delegación Provincial de México, nacido en El Tepozán (Jalisco - México) en 1938

21 P. Jean Constant Nganga Silaho, de la Provincia de Italia Sur, nacido en Makabana (Congo) en 1972

22 P. Joseph Kenneth Mitko, de la Provincia de Estados Unidos, nacido en Perth Amboy (New Jersey) en 1952

A todos y a cada uno en particular llegue la cordial felicitación de la Orden,

junto con la seguridad de un especial recuerdo ante el Altar del Señor.

¡Feliz Cumpleaños! Happy Birthday! Bon Anniversaire!

Sto Lat! Tanti Auguri!

Arahaba Tratry Ny Fety!

La Campaña Redentora Mercedaria

El Capítulo General celebrado en el mes de mayo del presente año, acordó enfatizar la preparación hacia los 800 años de vida que celebra-remos el 2018. Entre otras iniciativas propuso a la Orden la realización de una campaña, que año a año, nos ayude a todos a sensibilizarnos en la misión redentora que debe realizar nuestra Orden en servicio al cautivo. Cada Provincia deberá poner de manifiesto una obra que nos posibilite acercarnos y abrir caminos de libertad en una obra significativa que debe ser apoyada y profundizada con la colaboración de toda la fraternidad. Nuestra Provincia fue elegida en primer lugar para ofrecer esta campaña al conjunto de los hermanos. Después de analizar las obras que realizamos y teniendo presente su dimensión carismática, el gobierno provincial optó por proponer el trabajo

liberador que la fraternidad de Kikulungo realiza en Angola. En efecto, los hermanos han intentado responder a las necesidades más urgentes de esa misión, vasta en extensión y en sus necesidades.

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La Misión de Kikulungo comprende tres Municipios y tiene una población de alrededor de 70.000 habitantes. Cuando llegamos allí el año 1992 no había ningún establecimiento educacional que sirviera a sus habitantes. La larga guerra por la independencia, sumado a las luchas internas por conquistar el poder, significó que las escuelas y servicios educacionales terminaran. Podemos comprender lo que significa para un pueblo no acceder por largos años a la cultura, a conocer las primeras letras. Nuestros hermanos sintieron que el primer servicio que al que estaban llamados a ofrecer era el continuar con la vida de la comunidad cristiana, fortaleciendo la evangelización, la formación de catequistas y, sobre todo, ofrecer la eucaristía y los sacramentos. Pero, no era suficiente con asegurar una vida eclesial. El servicio al Reino exigía abrir espacios para cuidar la salud de sus habitantes; en compañía de las hermanas del Santísimo Salvador procuraron ofrecer la primera atención a los enfermos. Reabrieron la escuela misionera en condiciones precarias, poco a poco, han organizado un servicio educacional que posibilita la educación de 600 alumnos. Los interesados son más, pero las condiciones no permiten atender a todos. La escuela se ha legalizado, cuenta con el reconocimiento oficial y se ha desarrollado un proyecto en orden a educar para contar con profesores básicos, que puedan posteriormente abrir las escuelas en los municipios y los numerosos pueblos que comprenden la misión. Estamos convencidos que el trabajo que se está realizando y el que queda por hacer, habría conmovido a nuestro Pa-dre San Pedro Nolasco. El acompañar a tantos y tantas que sufren por vivir en condiciones precarias y no tener acceso a un futuro mejor, que sienten que sus alas para volar están cortadas y que se les impide soñar con una vida más humana y digna a su condición de hijos de Dios; sin duda nuestro Padre se habría empeñado en posibilitar la libertad para esos oprimidos. Nuestro fundador fue capaz de contagiar a otros para que se sumaran a la obra de alentar, visitar y redimir a los cautivos de su tiempo. Hoy somos nosotros los que tenemos que ser capaces de entusiasmar, en primer lugar, a la Orden toda, a sumarse a esta Campaña. Basta de discusiones y exégesis sobre cómo actualizar la obra de la Redención, creemos que aquí tenemos la oportunidad de llevar a cabo la actualidad de nuestro carisma, las condiciones que reclaman nuestras Constituciones se dan claramente y tenemos la posibilidad concreta de realizar un gesto significativo. Los invitamos desde estas páginas a no desperdiciar esta oportunidad de hacer efectiva una obra que abre caminos para que los hombres y mujeres de Kikulungo puedan soñar efectivamente con un mundo distinto. Por ahora, servimos a ese grupo de 600 alum-nos; el taller de informática les ha permitido abrirse al mundo global. Ya contamos con los primeros profesores que están sirviendo en nuestra escuela después de trasladarse todas las semanas, dejando su esposa e hijos a 200 kilómetros para poder prepararse y servir como docentes. Se necesitan muchos más. Esperamos que tú posibilites con tu ayuda y compro-miso a contar con nuevos docentes que nos permitan abrir espacios educativos en los “Bairos” de la Misión de Kikulungo.

Fr. Mariano La Barca ArayaProvincial de Chile

La Campagna Redentiva Mercedaria Il Capitolo Generale, celebrato nel mese di maggio del 2010, ha convenuto di solennizzare la preparazione degli 800 anni di vita dell’ordine, che celebreremo nel 2018. Tra le altre iniziative è stata proposta all’Ordine la realizzazione di una “Campagna Redentiva” che di anno in anno, ci aiuti tutti a sensibilizzarci nella missione redentrice che il nostro Ordine deve realizzare al servizio degli schiavi. Ogni Provincia dovrà evidenziare un’opera che ci permetta di avvicinarci e aprire strade di libertà in un’opera significativa che vede essere appoggiata e approfondita con la collaborazione di tutta la fraternità.

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La Provincia Mercedaria del Cile è stata scelta per prima per offrire questa campagna a tutte le fraternità dell’Ordine. Dopo avere analizzato le opere che realizziamo ed avendo presente la propria dimensione carismatica, il governo provinciale del Cile ha optato di proporre il sostegno all’opera di liberazione che la fraternità di Kikulungo realizza in Angola. In effetti, i frati Mercedari hanno cercato di rispondere alle necessità più urgenti di quella missione, vasta in estensione e nelle sue necessità. La Missione di Kikulungo comprende tre località e ha una popolazione di circa 70.000 abitanti. Quando arivammo lì nell’anno 1992 non c’era nessuna struttura educativa che servisse i suoi abitanti. La lunga guerra per l’indipendenza, sommata alle lotte interne per conquistare il potere, ebbe come conseguenza che le scuole e tutti i servizi educativi fossero annullati. Possiamo comprendere quello che significa per un paese non accedere per lunghi anni alla cultura, a conoscere i primi rudimenti dell’alfabetizzazione. I nostri frati Mercedari capirono che il primo servizio che erano chiamati ad offrire era il continuare con la vita della comunità cristiana, fortificando l’evangelizzazione, la formazione di catechesi e, soprattutto, offrendo l’eucaristia e gli altri sacramenti. Ma non era sufficiente ad assicurare una vita ecclesiale. Il servizio al Regno esigeva spazi per provvedere alla cura della salute dei suoi abitanti; insieme alle suore del santissimo Salvatore cercarono di offrire la prima attenzione ai malati. Riaprirono la scuola missionaria in condizioni precarie, e a poco a poco hanno organizzato un servizio educativo che permette l’educazione di 600 alunni. Coloro che ne avrebbero bisogno sono di più ma le condizioni attuali non permettono di servire tutti. La scuola si è legalizzata, conta sul riconoscimento ufficiale e si è sviluppato un progetto finalizzato a poter presto contare su professori basilari che possano aprire posteriormente le scuole nei municipi e nei numerosi paesi che comprendono la missione. Siamo convinti che il lavoro che si sta realizzando e quello che rimane da fare, avrebbe commosso il nostro Padre San Pedro Nolasco. L’accompagnare tanti e tante che soffrono per il fatto di vivere in condizioni precarie e per non avere accesso ad un futuro migliore, che sentono che le loro ali per volare sono tagliate e che è impedito loro di sognare una vita più umana e degna della loro condizione di figli di Dio, senza dubbio avrebbe spinto il nostro Padre San Pedro Nolasco ad impegnarsi per rendere possibile la libertà per gli schiavi. Il nostro fondatore fu capace di entusiasmare altri affinchè si unissero all’opera di incoraggiare, visitare e redimere gli schiavi del suo tempo. Oggi siamo noi quelli che dobbiamo essere capaci di entusiasmare, in primo luogo, l’Ordine tutto, affinchè partecipi a questa campagna. Bando alle discussioni ed alle interpretazioni su come aggiornare l’opera della Redenzione, crediamo che qui abbiamo l’opportunità di realizzare l’attualità del nostro carisma. Sussistono pienamente le condizioni indicate dalle nostre Costituzioni ed abbiamo la possibilità concreta di compiere e realizzare un gesto significativo. Vi invitiamo da queste pagine a non sprecare questa possibilità di rendere effettiva un’opera che crei l’opportunità affinchè gli uomini e le donne di Kikulungo possano sognare effettivamente un mondo diverso. Per adesso seguiamo un gruppo di circa 600 alunni; l’istruzione informatica ha loro permesso di aprirsi al mondo globale. Contiamo già sui primi professori che stanno lavorando nella nostra scuola spostandosi tutte le settimane, lasciando moglie e figli a 200 chilometri di distanza, per potersi preparare e servire come docenti. Ne servono molti di più. Speriamo che siano in molti a rendere possibile col loro aiuto ed il loro impegno la preparazione di tanti nuovi insegnanti che ci permettano di aprire spazi educativi nei “Bairos” della Missione di Kikulungo.