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1 Little Listeners Una risorsa a sostegno dei bambini con impianto cocleare Riabilitazione
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Feb 17, 2019

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Little ListenersUna risorsa a sostegno dei bambini con impianto cocleare

Riabilitazione

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Ringraziamenti*

* Tutti i capitoli sono un adattamento dei capitoli 1, 2, 3, 4, e 5 di De Reave et al. (2008)

www.onici.be www.nsdsk.nlwww.kids.be

Ringraziamo Leo De Raeve(2,3), Gerard Spaai(1), Elke Huysmans(1), Kim de Gooijer(1), Marleen Bammens(2), Edith Croux(2) e Liesbeth Tuyls(2) per averci permesso di creare questo opuscolo basandoci sul loro lavoro.

1. Nederlandse Stichting voor het Dove en Slechthoren de Kind, Amsterdam (NL)

2. Koninklijk Instituut voor Doven en Spraakgestoorden, Hasselt (B)

3. Onafhankelijk Informatiecentrum over Cochleaire Implantatie (ONICI), Zonhoven (B)

L’opuscolo Little Listeners è la traduzione e l’adattamento di alcuni capitoli selezionati della loro pubblicazione inlingua olandese rivolta a genitori e assistenti di bambini con IC “Begeleiden van jonge dove kinderen met eencochleair implantaat: informatie en tips voor ouders en begeleiders“. Questa pubblicazione è stata elaborata

nell’ambito del progetto “A Program to Accompany Young Deaf Children with Cochlear Implants (CIs) in Bilingual Environments,” finanziato da Revalidatiefonds, Stichting Kinderpostzegels e Stichting Fonds voor het Dove en Slechthorende Kind, e reso esecutivo nel periodo 2003-2007.

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BenvenutiLa cosa più importante

che potete fare per il

vostro bambino dopo

che ha ricevuto

l’impianto cocleare

è comunicare con lui.

Se state leggendo questo opuscolo, probabilmente avete un bambino che ha ricevuto un impianto cocleare. Congratulazioni per la vostra scelta di dotare il vostro bambino della tecnologia che lo aiuterà a sentire. Prendetevi il tempo di realizzare che avete appena iniziato un viaggio entusiasmante. A tratti sarà difficoltoso, ma la gratificazione è straordinaria. Le informazioni contenute in Little Listeners sono un insieme di conoscenze tratte da scoperte scentifiche, esperienze cliniche e dai risultati del progetto di ricerca indicato a pagina 3. Questo opuscolo è destinato in particolare a genitori e assistenti, ma è anche adatto agli insegnanti di bambini di età inferiore a tre anni che utilizzano un impianto cocleare.

Ricordate: la cosa più importante che potete fare per il vostro bambino dopo che ha ricevuto l’impianto cocleare è comunicare con lui in modo naturale, rilassato, piacevole (senza pensarci troppo e senza programmare). Infatti il miglior modo di leggere Little Listeners è considerarlo un opuscoletto di “suggerimenti in più” da tenere a mente quando state parlando con il vostro bambino, come se fosse un bambino con udito normale. Little Listeners descrive questi “suggerimenti in più” e spiega come renderli naturali nella comunicazione quotidiana tra voi e il vostro bambino. Dopo aver ben compreso questi strumenti e suggerimenti, provateli. Vi renderete conto che diventeranno presto “un’abitudine sana” a sostegno dello sviluppo del linguaggio del vostro bambino dopo l’inserimento dell’impianto cocleare.

Questo opuscolo spiega che la maggior parte dei bambini con perdita uditiva significativa traggono notevoli benefici dagli impianti cocleari e hanno la potenzialità di diventare comunicatori competenti utilizzando il linguaggio parlato. E’ ben noto che molti sono i fattori che contribuiscono alla competenza comunicativa. Solo per nominarne alcuni, l’età di individuazione e cura della perdita uditiva, l’ambiente educativo e famigliare e la presenza o assenza di altre difficoltà di apprendimento. L’obiettivo di questa guida è aiutarvi a gettare le basi per una comunicazione futura di successo ed è importante iniziare con aspettative molto alte in merito al risultato. Se non ci aspettiamo il meglio, potremmo essere tentati di puntare a qualcosa di non troppo soddisfacente. Lavorate a stretto contatto con i professionisti di abilitazione per accertarvi che le vostre aspettative siano realistiche in base alla situazione individuale del vostro bambino.

Ci auguriamo che le informazioni contenute in Little Listeners vi siano utili. Per ulteriori idee, materiali e assistenza, contattare l’ufficio MED-EL più vicino o la sezione BRIDGE per una comunicazione migliore sul sito MED-EL www.medel.com.

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Capitolo 1: Impianto Cocleare: tecnologia all’avanguardia

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Un impianto cocleare (IC) è un dispositivo elettronico che viene impiantato nell’orecchio interno (coclea) ed è utilizzato per migliorare l’udito di pazienti con perdita uditiva da grave a profonda. I primi impianti cocleari risalgono ad appena 30 anni fa. Oggi l’impianto cocleare è un metodo di cura riconosciuto sia per i bambini che per gli adulti con perdita uditiva significativa.

Un IC non ripristina né crea un udito normale. Ma in condizioni adeguate può dotare una persona sorda della capacità di sentire i suoni dell’ambiente, comprendere i discorsi, parlare al telefono e persino ascoltare musica. I bambini rappresentano un gruppo che trae un grande vantaggio dagli IC, soprattutto se ne ricevono precocemente uno.

I bambini sordi che utilizzano un IC spesso richiedono ulteriore supporto e sostegno a livello educativo. Questo opuscolo ha lo scopo di fornire ai genitori suggerimenti utili e informazioni approfondite da applicare in particolare con bambini molto piccoli che hanno ricevuto un IC.

Importanza di un impianto precoceL’introduzione in molti paesi dello screening universale sull’udito dei neonati ha condotto alla diagnosi precoce delle abilità uditive dei bambini. Nel caso di perdita uditiva profonda, l’intervento è attualmente realizzabile nel giro di un paio di mesi dalla diagnosi. Sono in continuo aumento le dimostrazioni relative all’impianto precoce e all’esistenza di un periodo “critico” o almeno

“sensibile” per lo sviluppo verbale e uditivo ottimale (Osberger,1997; Sharma et al. 2005).

Inoltre sono state documentate differenze significative nella crescita uditiva e verbale di bambini che hanno ricevuto l’impianto

prima dei quattro anni rispetto a quelli che l’hanno ricevuto prima dei due anni, come dimostrato da De Raeve (2010), May-Mederake et al. (2010),

Svirsky et al. (2004), Anderson et al. (2003), Kirk et al. (2002), Osberger et al. (2002), Sharma et al. (2002), and Nikopoulos et al. (1999), Esiste anche un crescente numero di studi che indicano che i bambini che hanno ricevuto un impianto prima dei due anni riescono a raggiungere i compagni con udito normale in alcune aree dello sviluppo del linguaggio (Geers et al., 2009; Hayes et al., 2009; Nicholas et al., 2007; Svirsky et al., 2004) e che molti di loro sono ammessi alle classi primarie delle scuole tradizionali (Francis et al.,1999;Geers et al.,2003).

E’ quindi fondamentale supportare al massimo i bambini con IC nel periodo immediatamente successivo l’inserimento dell’impianto stesso.

Due impianti sono meglio di uno?Per l’udito è importante avere due orecchi. Non solo sentiamo meglio con due orecchi piuttosto che con uno, ma possiamo sentire più facilmente anche i suoni attenuati, percepire i rumori negli ambienti, localizzare la direzione di una fonte di rumore e capire i discorsi da una certa distanza. Per questo si potrebbe prevedere l’inserimento di un impianto bilaterale precoce. Sebbene l’impianto bilaterale non sia coperto da tutte le compagnie assicurative sulla salute, la copertura è tuttavia in aumento e ci sono sempre più probabilità che potrà essere così. Se non siete in grado o non siete pronti a considerare l’impianto bilaterale, allora è molto importante che il vostro bambino continui a portare un’audioprotesi sull’orecchio che non ha ricevuto l’impianto. Si tratta di una discussione fondamentale da affrontare con il vostro audiologo.

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I bambini con impianto cocleare rappresentano una categoria a sè. Diversamente dagli adulti, che possono aver avuto un udito normale e poi averlo perso, i bambini normalmente imparano ad ascoltare utilizzando esclusivamente l’impianto cocleare. E’ risaputo che imparare certe cose in età avanzata è più difficile, come nel caso di una seconda lingua, e si sa ormai che esiste una “finestra critica” di tempo nei primi anni di vita in cui un bambino ha la maggiore probabilità di fare uso del suono per lo sviluppo del linguaggio. Ad esempio, alcuni studi spiegano che i bambini che hanno ricevuto gli impianti bilaterali prima di aver compiuto tre anni e mezzo sono in grado di trarre il miglior vantaggio dalla capacità di apprendimento del cervello (Sharma et al. 2005).

Modalità comunicativaEsistono molti fattori che contribuiscono al tipo di comunicazione che un genitore sceglie di utilizzare con il suo bambino. Alcune famiglie scelgono un approccio con linguaggio rigorosamente parlato, altre scelgono la combinazione di parlato e linguaggio dei segni. Altre famiglie parlano addirittura più lingue in casa. La maggior parte dei genitori che scelgono l’impianto, lo fanno perchè vogliono dare al loro bambino la migliore opportunità di comunicare con un linguaggio parlato funzionale e vogliono sfruttare al meglio il primo periodo critico dell’infanzia in cui si apprende il linguaggio. Per i bambini con impianto cocleare, l’utilizzo del solo linguaggio parlato può rappresentare un approccio di successo. Tuttavia, esistono bambini con altre disabilità oltre alla pedita uditiva, per cui è preferibile l’uso della Comunicazione Totale (chiamato in alcuni paesi approccio

“bilingue” ). Le migliori decisioni sono prese dalla famiglia e dai professionisti che lavorano a stretto contatto con il bambino; questi ultimi comprendono le esigenze

specifiche del singolo bambino e della sua famiglia. L’opuscolo Communication Options and Educational Placements disponibile presso MED-EL affronta la serie di metodi di comunicazione e la loro relazione con gli ambienti educativi che il bambino incontrerà più avanti a scuola. Ai fini del presente libretto, istruzioni tipo “di’ al tuo bambino” oppure “di’..... al tuo bambino,” normalmente fanno riferimento ad un’attività intesa allo sviluppo del linguaggio indipendentemente dalla modalità comunicativa usata. Se state utilizzando con il vostro bambino una combinazione di linguaggio parlato e linguaggio dei segni, cercate di usare prima il linguaggio parlato per stimolare l’abilità ad ascoltare con l’impianto, ma poi a vostra discrezione, aggiungete il segno equivalente necessario a supportare l’apprendimento della lingua.

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Esistono molti fattori che

contribuiscono al tipo di

comunicazione che un

genitore sceglie di

utilizzare con il suo

bambino.

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Capitolo 2:Comunicazione preverbale

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Potete immaginare che cos’è la comunicazione preverbale e quanto sia importante per un bambino con IC. Si tratta della fase che tutti i bambini con udito normale attraversano prima di cominciare a comunicare con le parole. Prima dell’inserimento dell’impianto dovreste aver fornito un’eccellente stimolazione al vostro bambino, che avrebbe dovuto già sviluppare alcune delle abilità di cui parleremo utilizzando l’udito residuo o le audioprotesi. Ora che il vostro bambino ha un IC, è importante osservare queste abilità di comunicazione precoce che precedono la comunicazione verbale. Il vostro bambino ha quindi pieno accesso al suono e potrebbe cominciare ad emettere suoni e lallazioni prima di utilizzare una vera e propria parola. Le abilità che tratteremo sono fondamentali per assistere il bambino con IC affinché diventi nel tempo un comunicatore verbale competente.

Lo sviluppo preverbale ha luogo principalmente nel primo anno di vita. Nelle prime settimane e nei primi mesidopo la nascita, i bimbi esprimono i loro bisogni primari attraverso il linguaggio del corpo, con il pianto o emettendo suoni. I genitori normalmente reagiscono molto velocemente a questi segnali, cambiando il bambino, consolandolo, alimentandolo o coccolandolo. Le espressioni del viso, il linguaggio del corpo e la voce del genitore attraggono il bambino e attirano la sua attenzione. La risposta immediata del genitore fa apprendere al bimbo che i suoi tentativi di comunicazione sono efficaci. I bimbi capiscono subito che possono ottenere facilmente l’attenzione dei genitori o delle persone che si prendono cura di loro. Nel tempo, questo processo di rafforzamento incoraggia il bambino a sviluppare metodi più sofisticati di comunicazione. Queste prime interazioni creano fiducia e senso di intimità. Durante i primi mesi di vita, i bambini sono particolarmente interessati alle persone. Amano che li prendiate in braccio, che li teniate, che parliate con loro.

Reagiscono con gioia quando vedono il viso di un genitore e potrebbero addirittura cominciare ad imitare il genitore. Altri tipi di comunicazione preverbale sono: guardare brevemente le persone, controllare con gli occhi che gli altri prestino attenzione, sorridere in reazione al sorriso degli altri, mostrare di essere consapevoli della presenza di estranei o situazioni non conosciute, piangere in modo diverso per stanchezza, fame o dolore. Più tardi nel primo anno di vita, la comunicazione preverbale include attività più complesse come divertirsi con un gioco, stendere le braccia per essere presi, agitare le mani, scuotere la testa, spingere via, raggiungere un adulto e strillare per attirare l’attenzione, allungare una mano per recuperare un oggetto, indicare un oggetto per averlo o chiedere aiuto.

Pur senza un “discorso” formale da parte del bambino, si crea quindi molta comunicazione tra lui e la persona che se ne prende cura. Durante la fase preverbale, i genitori dovrebbero parlare più possibile, in modo amorevole e adeguato all’età, di tutto ciò che avviene nell’ambiente del bambino. I genitori di bambini con udito normale lo fanno istintivamente, spesso senza nemmeno rendersene conto. Anche se il vostro bambino è sordo, utilizzare le stesse strategie di comunicazione che usereste istintivamente con un bambino non sordo rappresenta il comportamento che garantisce i migliori vantaggi dall’impianto precoce. Sebbene il vostro bambino non “parli” ancora, la fase preverbale è il periodo in cui gettate le basi per lo sviluppo del linguaggio.

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Tutti i bambini,

udenti o non udenti,

hanno bisogno di

sentirsi al sicuro e far

parte di un ambiente

famigliare.

Suggerimenti per creare un ambiente di apprendimento positivoTutti i bambini, udenti o non udenti, hanno bisogno di sentirsi al sicuro e far parte di un ambiente famigliare. Ecco alcuni modi per favorire queste sensazioni:

• Soddisfare le esigenze primarie del bambino (alimen-tarlo, cambiarlo, vestirlo, consolarlo) in modo tempe-stivo e amorevole offre una sensazione di fiducia e si-curezza.

• Giocare con lui e coccolarlo sono comportamenti im-portanti quanto soddisfare le sue esigenze primarie.

• Avere una vita scandita da programmi regolari (man-giare, fare il bagno e dormire in orari prestabiliti) offre una sensazione di sicurezza e fa sentire a proprio agio e in pace.

• Immediatamente dopo l’inserimento dell’impianto, par-lare con il bambino come se potesse capire.

• Prestare attenzione al bambino se sta emettendo suoni o se sta cercando di dire qualcosa. Dirgli: “Ti ascolto”, fare cenni con la testa e incoraggiarlo ad andare avanti. Cercare di rispondere anche se non si capisce. E’ buona cosa tentare di intuire che cosa sta dicendo.

• Chiarire le situazioni prima. Ad esempio il bambino capi-sce molto rapidamente quando si esce

dal fatto che gli si fa indossare il giubbetto e si tira fuori il passeggino. I bambini un pochino più grandi magari vogliono sapere dove si sta andando. Una foto (del nonno, della nonna o del negozio) potrebbe tornare utile per fargli vedere dove volete andare.

Prima di cominciare a parlare, i bambini utilizzano molto la comunicazione non verbale. I gesti più importanti sono:contatto visivo, attenzione condivisa, imitazione e turni. Il genitore deve poi adattare il suo livello linguistico a quello del bambino.

Contatto visivoAnche se alla nascita un bambino riesce a vedere vaga-mente le immagini circostanti, è solo dopo un paio di mesi che comincia ad individuare gli oggetti con gli occhi. Durante i primi quattro mesi, le azioni del genitore sono dirette in modo naturale al bambino. Ad esempio quando si avvicina al passeggino o al letto e comincia a comuni-care in modo particolarmente espressivo o melodico. In-torno ai quattro mesi vediamo un cambiamento nel con-tatto visivo. Il bambino comincia lentamente ad individuarvi con gli occhi o addirittura a vedere un oggetto e indicarlo. In effetti questo è il primo modo in cui il bam-bino impara i turni.

Dall’età di sei mesi vediamo che il bambino è in grado di guardare un oggetto che sta guardando il genitore.Questa tappa fondamentale è riconosciuta spesso come attenzione “congiunta” o “condivisa”. Rappresenta le basi per lo sviluppo del linguaggio parlato, poiché il bambino può fare l’associazione tra l’oggetto e le parole che voi pronunciate.

Come genitore probabilmente trascorrerai parecchio tempo a guardare il volto del tuo bambino. Questo favorisce lo svi-luppo del contatto visivo e allo stesso tempo crea un le-game intimo tra genitore e bambino. I bambini sono anche estremamente interessati alle espressioni del viso. Vi accor-gerete che è molto naturale catturare l’attenzione e l’inte-resse del vostro bambino cambiando continuamente espressione del viso. Questa è la prima lezione di comuni-cazione: comunicare prevede guardarsi a vicenda.

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guardaBambino

Oggetto

guardaascolta

Genitore

Figura 1: Triangolo comunicativo

Tait (2001) scoprì che avere un IC influenzava positivamente lo sviluppo del contatto visivo come abilità comunicativa. All’inizio i bambini guardavano il genitore o l’oggetto in questione con maggiore rapidità. Man mano che le abilità uditive miglioravano, i bambini necessitavano di meno contatto visivo e partecipavano di più alle conversazioni.

Il contatto visivo è un fattore importante nello sviluppo preverbaleTutte le volte che è possibile, posizionatevi all’altezza degli occhi del vostro bambino. Toccate delicatamente il vostro bambino o l’oggetto che ha in mano. In questo modo potete attirare subito la sua attenzione. Accertatevi di commentare o dare un nome all’oggetto che ha in mano. Per i bambini, la distanza ideale per stabilire un contatto visivo è di circa 25-30 cm. L’occasione perfetta per farlo è quando lo tenete in braccio o in grembo oppure quando lo cambiate o lo nutrite. Con bambini più grandi, questa distanza può essere aumentata fino a 1,5 m. In questo modo vedono tutta l’espressione del corpo e anche una parte dell’ambiente circostante. Provate a leggere un libro o a guardare le fotografie con il bambino in grembo o seduto sul pavimento in modo che possa vedere sia voi che il libro. I bambini piccoli adorano giocare a cucù e fare le bolle di sapone. Anche questi giochi sono utili per praticare il contatto visivo.

Permettete al vostro bambino di prendere l’iniziativa (Attenzione condivisa)Quando i genitori comunicano con il loro bambino, guardano ciò che guarda lui oppure guardano l’oggetto che gli suscita interesse. Poi di solito cominciano a parlare di quello che stanno guardando.Parlare delle cose che sta guardando insegna al bambino a comprendere le parole che vengono dette.

La chiamiamo attenzione “condivisa” o “congiunta” perchè in questi momenti il genitore e il bambino sono entrambi concentrati sulla stessa cosa. Successivamente il bambino potrebbe addirittura indicare l’oggetto per avere conferma che anche l’adulto lo sta guardando o per chiedergli di guardarlo.

E’ fondamentale a questo punto che il bambino senta chiaramente la vostra voce. Può guardare l’oggetto di cui state parlando mentre vi ascolta. Se non vi risponde a parole, potete spostare l’oggetto nel campo visivo di entrambi o utilizzare gesti per indicare l’oggetto stesso.

Il bambino non solo reagisce a quello che dice il genitore ma può prendere lui stesso l’iniziativa di comunicare. L’abilità del bambino di indicare un oggetto in modo comunicativo rappresenta un aspetto essenziale nello sviluppo della comunicazione. Il genitore risponde dando un nome all’oggetto (“palla”) o all’azione (“rimbalza”) che il bambino sta indicando.

Comunicazione e attenzione condivisaAccertatevi che quando lo nutrite, lo vestite o giocate con lui, il bambino veda di cosa state parlando. Se dite

“adesso puoi bere”, dategli il biberon o la tazza. Pronunciate il suo nome per catturare la sua attenzione. Se non risponde, provate ad utilizzare un giocattolo o toccatelo per fare in modo che si rivolga a voi. Quando vi guarda, parlategli. Potete dire: “Ho detto il tuo nome,” oppure “Hai sentito il tuo nome!”. Questo rafforza la responsività al suo nome e a prestare attenzione a ciò che state dicendo. Quando il vostro bambino indica o gioca con un oggetto, alimentate il suo interesse descrivendo l’oggetto o il fatto con un linguaggio appropriato all’età. Giocare o leggere un libro insieme parlando di quello che state facendo favorisce il suo sviluppo linguistico.

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ImitazioneQuando hanno appena pochi mesi i bambini sono già in grado di imitare le espressioni di un volto. E’ consuetudine in questa fase che i genitori imitino frequentemente le espressioni del viso del loro bambino. I bambini capiscono al volo questo gioco. Quando cominciano ad emettere suoni come gorgoglii, suoni vocalici e consonantici oppure gesti e i genitori li imitano, la loro reazione è ancora più intensa. Come già detto, i bambini adorano vedere che i loro sforzi comunicativi funzionano.

I bambini sordi, esattamente come i bambini con udito normale, vocalizzano con suoni preverbali fino a circa cinque o sei mesi. A volte giocano con la lingua e le labbra emettendo suoni come /p/ o /f/. Nel periodo in cui i bambini con udito normale cominciano a lallare (sei-sette mesi), i bambini sordi spesso smettono di farlo oppure riducono la varietà di sillabe.

I bambini più grandi cominciano spontaneamente a emettere suoni tipo “dada, mama, gaga,” mettendo insieme consonanti e vocali. Questo costituisce la base per le loro prime parole. E’ necessario che il bambino prima di lallare, senta. Uno dei principali vantaggi dell’inserimento precoce dell’IC è quello di trarre beneficio dalle normali fasi di lallazione nel periodo approssivamente corretto. E’ fondamentale che cominciate a imitare i primi suoni che il bambino emette. Imitando questi suoni mostrate al bambino che sono molto importanti e che volete ascoltarli. Inoltre questo incoraggia il bambino a usare sempre più la lallazione.

L’imitazione indica che qualcosa vi piaceOra che il vostro bambino può sentire grazie all’impianto cocleare, l’incoraggiamento e i giochi di imitazione rappresentano passi importanti verso lo sviluppo delle

“prime parole” o del linguaggio. Imitate i suoni che emette il vostro bambino.

• Questo può sollecitarlo a emettere più suoni ancora. Stimolate ulteriormente la lallazione:

• Ripetendo e estendendo i suoni che emette il vostro bambino. Inizialmente ripeterà solamente gli stessi suoni, ma alla fine la lallazione sarà più varia.

• Imitando i suoni che produce davanti a uno specchio e facendo facce buffe. Il vostro bambino

probabilmente vi imiterà.• Imitando le espressioni del viso del vostro bambino e

aspettando un po’ per vedere se le ripete. I bambini più grandi o i lattanti imitano anche i movimenti della bocca (fare la lingua, aprire la bocca, ecc.). E’ l’occasione ideale per giocare a fare le facce buffe. In questo caso lo specchio può essere d’aiuto. Accertatevi di effettuare vocalizzi in modo che cominci ad associare i movimenti della vostra bocca con alcuni suoni.

Cercate di introdurre nuovi suoni e incoraggiate il bambino ad imitarli. Utilizzate oggetti con suoni associati, come ad esempio: “la mucca fa muu”. Emettete il suono mentre state toccando il gioco e poi aspettate un minuto per vedere se il bambino imita questo suono. L’ideale per questa divertente attività sono i suoi animali preferiti e le sue automobiline. Una volta che avete associato un suono ad un oggetto utilizzate sempre lo stesso suono. I bambini piccoli hanno bisogno di molta ripetizione per imitare o emettere suoni, quindi fate in modo di svolgere spesso la stessa attività o di ripeterla molte volte. Per il vostro bambino i suoni sono più facili da imitare delle parole. Sarà molto più probabile che faccia questo prima di dire la sua prima parola.

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Fare a turno

per guidare un’automobilina.

Fare a turnoUna buona comunicazione prevede che non sia sempre la stessa persona a parlare, ma che entrambe le parti(genitore e bambino) facciano i turni per prendere la parola. Anche i bimbi più piccoli che non parlano ancora possono avere il loro turno indicando qualcosa, sorridendo o piangendo. Dovreste comportarvi in tal caso come se il vostro bambino parlasse. Quando è il suo “turno”, dovreste aspettare un pochino per dargli il tempo di reagire.

Darsi il turno in questo modo insegna al vostro bambino come funziona una conversazione: una persona comunica mentre l’altra aspetta e dopo si invertono i ruoli. I bambini sono in grado di iniziare a fare i turni intornoai tre mesi; fare i turni non necessariamente prevede la vocalizzazione. Fare i turni utilizzando la parola dovrebbe avvenire inizialmente con l’emissione di suoni (ie, oe, eeh, ooh, aah, ae, uuh) e successivamente con le consonanti (come d, b, m).

A ognuno il suo turnoQuando hanno circa nove mesi i bambini adorano divertirsi con giochi in cui si fanno i turni.Esempi:• Voi costruite una torre (è il vostro turno) e il bambino la

butta giù (è il suo turno).• Lui butta un oggetto per terra e voi lo raccogliete.• Voi coprite il suo volto con qualcosa e poi lo togliete

(cucù).• Lui non imita soltanto quello che state facendo, ma

anche l’espressione del vostro viso e i suoni associati al gioco.

Anche i giochi possono essere stimolanti per fare i turni.Esempi:• Tirare una palla avanti e indietro• Fare a turno per guidare un’automobilina

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Comunicate con il vostro bambino su tutto quello di cui fa esperienza: ciò che vede, ascolta, annusa e sente.

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• Fare a turno per utilizzare il telefono giocattolo• Impilare blocchi o anelli• Mettere i blocchi in una scatola• Mettere le formine in un giocattolo per formineAggiungete le parole a questi giochi in cui si fa a turno. Parlate quando spingete un’automobilina, quando impilate i blocchi, quando contate i blocchi. Utilizzate parole che contengano i termini “dentro” e “sopra”. In breve descrivete cosa state facendo entrambi. Non esitate a usare un vocabolario ricco e vario. E’ così che il vostro bambino impara il linguaggio. Ricordate che la ripetizione è fondamentale!

Introdurre il concetto del fare i turniQuando compiono il primo anno, i bambini si cimentano già in semplici giochi di ruolo. Fanno i turni attivamente e fingono ad esempio di dare la pappa alla bambola. Si divertono anche a guardare gli altri bambini o a imitarli. Da questo momento in poi, potete introdurre più formalmente il concetto di turni e considerare i turni come una parte fondamentale del gioco: “Adesso è il turno di mamma.” Si tratta di una fase particolarmente importante perchè definirà la base di attività future più strutturate. Mostrando un’abilità su cui volete lavorare (vostro turno) potete sollecitare il bambino a praticare quella stessa attività quando è il suo turno. I giochi con cambio di turno vi consentono di avere il controllo della situazione e di far concentrare il vostro bambino su un compito specifico mantenendo la piacevolezza dell’attività.

Adeguare il modello linguisticoGli adulti parlano ai bambini piccoli e ai ragazzini in modo diverso. Usano un tono di voce più acuto, un ritmo più lento e una maggiore intonazione (addirittura cantilenante). Lo chiamiamo linguaggio infantile (a volte usiamo i termini “maternese” o “mammese”). Tutti i genitori lo utilizzano in maniera naturale con i loro figli. Questo tipo di linguaggio e intonazione suscita l’interesse del bambino su cosa state dicendo. Un’altra

caratteristica tipica della comunicazione precoce è la ripetizione frequente. I genitori parlano continuamente ai loro bambini degli stessi fatti o routine (ad esempio cambiare il pannolino, vestirsi, mangiare, ecc.). Si tratta di tutte cose che coinvolgono personalmente il bambino. Le parole e le frasi utilizzate sono ripetute frequentemente. Tutta questa ripetitività crea le condizioni ideali per apprendere il linguaggio, consentendo al bambino di acquisire più facilmente il significato delle parole a lui rivolte. La ripetitività precoce deve prevedere l’utilizzo di frasette o sequenze molto brevi. La memoria di un bambino non può gestire più di questo. E’ meglio limitare il linguaggio a uno o due livelli superiori rispetto a quello che il bambino ha già acquisito. Ciò significa che se il bambino dice frasi di una sola parola, voi dovreste dire frasi di due o tre parole.

In questa fase di sviluppo il bambino adora le filastrocche e le ninne nanne. I bambini amano il ritmo, l’intonazione, le frasi semplici e le ripetizioni continue. Sono innamorati delle canzoni accompagnate da movimenti delle mani o del corpo. Queste attività sollecitano anche l’imitazione: in effetti il bimbo cerca di contorcere le sue manine e contemporaneamente di cantare.

Adeguare il modello linguistico per soddisfare le esigenze del bambinoSi tratta di una fase di sviluppo particolarmente divertente perchè comincerete a vedere i veri progressi nelle capacità comunicative del vostro bambino. A questo punto ci sono alcuni punti da tenere presente:• Comunicate con il vostro bambino su tutto quello di cui

fa esperienza: ciò che vede, ascolta, annusa e sente.• Parlate chiaramente e ad un volume sufficiente, ma

un po’ più lentamente rispetto a come fareste con un adulto. Questo dà più tempo al vostro bambino

di elaborare il linguaggio parlato.

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• Potete rivolgervi a un bimbo piccolo con una voce leggermente cantilenante (mammese). Alcune ricerche hanno dimostrato che i bambini e i lattanti prestano particolare attenzione ai discorsi accompagnati da intonazione e melodia. Quando prendete in braccio il vostro bambino, associate l’azione con un suono come “uiiiii, su, su, su in alto”. Ripetete questi giochi regolarmente per aumentare le possibilità che il vostro bambino associ le parole con il movimento. Aspettate un attimo e poi se il bambino non parte con un altro turno, dite: “ Non vuoi su?” e ripetete il gioco. Incoraggiate il vostro bambino ad imitare questi suoni, azioni e semplici parole per chiedere di fare il gioco.

• Accertatevi che ci sia un buon cambio di turno. Attendete brevemente che il bambino abbia finito di lallare prima di riprendere il vostro turno. Brevi pause danno al bambino la possibilità di rendersi conto che tocca a lui.

• Utilizzate molti suoni onomatopeici (si tratta di parole che imitano il suono di un oggetto, come “cu-cù”,

“tic-toc”, “woof-woof”). Questo attira l’attenzione del bambino e lo stimola ad associare il suono all’oggetto. Qualche volta associate il nome dell’oggetto al suono (“Oh... senti, il cane fa ‘woof-woof!’.”)

• Cercate di attirare l’attenzione del bambino chiamandolo per nome. Se vi guarda, siate certi di avere un messaggio o una ricompensa. I giochi in cui lo si chiama vanno bene per un po’, ma spesso il bambino perde interesse se non c’è una ragione stimolante per prestare attenzione.

• Le filastrocche e le canzoncine con molte espressioni sono ideali per apprendere il linguaggio. Ripetendo frequentemente la canzone o la filastrocca, il bimbo imparerà a rispondere con parole e gesti associati e farà addirittura i primi tentativi di cantare o ‘comporre’ musica.

• Guardare libri e fotografie insieme offre l’opportunità di ripetere le stesse parole e le stesse frasi. Sembra che i bambini non siano mai stanchi di ascoltare e riascoltare i loro libri preferiti. Non è mai troppo presto per

iniziare a leggere un libro di favole a un bambino. Scegliete libri avvincenti e adatti all’età del bambino. All’inizio i libri di stoffa o di cartone sono i migliori; successivamente si può passare a storie più elaborate. Tuttavia anche una favola o dei personaggi semplici possono essere resi più complessi (con un po’ di immaginazione) man mano che il bimbo cresce.

Superamento della fase preverbaleAbbiamo precedentemente indicato che le espressioni preverbali hanno un obiettivo e che, come genitori, dovete accoglierle il più possibile positivamente. Ma come farlo? Una risposta a questa domanda viene descritta in un corso organizzato dal The Hanen Centre di Toronto, in cui i genitori imparano ad adeguare e sintonizzare il loro linguaggio per andare incontro nel miglior modo possibile alle esigenze del loro bambino. Abbiamo parlato di queste strategie nella fase preverbale, ma esse possono essere applicate anche alle fasi successive dello sviluppo del linguaggio e della comunicazione orale. Per mettere i genitori nella condizione di essere facilitatori nella comunicazione del loro bambino, Hanen suggerisce di utilizzare “l’Approccio delle 3A”. Le tre “A” stanno per: Accordare al vostro bambino la possibilità di prendere l’iniziativa, Adeguarsi alla condivisione del momento e Aggiungere nuove esperienze e parole (Manolson et al., 1996). Di seguito un riassunto sui principi del programma di Hanen:

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Accordare al vostro

bambino la possibilità

di prendere l’iniziativa

significa permettergli di

scegliere l’argomento su

cui comunicare.

Accordare al vostro bambino la possibilità di prendere l’iniziativaSignifica permettere al vostro bambino di prendere l’iniziativa sul tema da affrontare e seguirlo parlando di cosa sta facendo e di ciò che gli piace. E’ molto più probabile che un bambino impari a parlare di argomenti che riguardano attività che gli suscitano interesse. Seguendo la sua iniziativa avete l’opportunità di migliorare ulteriormente lo sviluppo del suo linguaggio perchè vi ha dimostrato di essere interessato all’argomento. Voi potreste voler leggere una storia sugli animali dello zoo, ma se il vostro bambino è più interessato a giocare alla casa, dovrete adeguare i vostri programmi al gioco della casa e parlare quindi di questa attività.

Adeguarsi alla condivisione del momentoIl vostro bambino a volte si chiude nel suo mondo e può essere davvero difficile sintonizzarsi con lui o concentrarsi su un obbiettivo specifico. Per avere interazioni significative con il vostro bambino, dovete adeguare i vostri interessi ai suoi. Ciò significa che dovete cercare di adattarvi al livello di gioco e all’argomento del gioco del vostro bambino. Giocate con lui e parlate di ciò che sta facendo in un modo che gli piaccia. Otterrete ancora il vostro obbiettivo, ma così facendo vi sintonizzerete più facilmente e in modo più significativo con il vostro bambino.

Aggiungere nuove esperienze e paroleUna volta stabilita la connessione, avete l’opportunità di aggiungere o insegnargli qualcosa di nuovo. Se ripetete le stesse parole più e più volte in una situazione famigliare, incoraggiate il vostro bambino ad utilizzare il linguaggio. In ogni caso, in qualche modo, il vocabolario deve ampliarsi e aumentare, per cui aggiungete parole ed esperienze ai giochi che già conosce. La chiamiamo “espansione del vocabolario”. Ad esempio, se il vostro bambino sta già dicendo qualcosa, potete aggiungere una parola o due oppure un dettaglio in più. Aggiungendo qualcosa a quello che il bambino sta già dicendo, gli date la possibilità di ampliare il suo messaggio. (vedere esempio alla pagina seguente)

Poiché l’espansione del vocabolario è molto importante ai fini dello sviluppo di un linguaggio ampio e di un repertorio linguistico completo, vorremmo spiegarlo un po’ più dettagliatamente.

Espansione del vocabolarioA seconda delle abilità linguistiche e del livello di sviluppo del vostro bambino, potete ampliare il suo vocabolario in molti modi diversi. Accertatevi che il vostro livello linguistico sia leggermente superiore a quello del bambino.Se il vostro bambino comunica con espressioni di una sola parola, non pronunciate frasi lunghe. Questo potrebbe risultare scoraggiante per il bambino. Se il bambino si esprime con una sola parola, voi rispondete con frasi di due o tre parole.

Se il vostro bambino sta giocando con un’automobilina e produce suoni tipo “brrr” oppure si esprime con una frase completa come nel secondo esempio qui sotto, ci sono molti modi appropriati in cui potete rispondere e aggiungere informazioni a quello che sta dicendo.

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Il bambino dice: L’adulto può...“Brrr. Uh, oh” Accettare: “Uh, Oh, brrr” Adeguarsi: “Oh no. Cosa è successo? La tua automobilina è rotta?” Aggiungere: “Si, una delle ruote si e rotta.” “Ripariamola.”

Un bambino più L’adulto può...grande potrebbe dire:“Boom! Accettare: “Mi dispiace, la tua Automobilina rotta“ automobilina si è rotta Adeguarsi: “I fari e le ruote sono rotti” Aggiungere: “Provo a riparare l’automobilina.” “Cerchiamo un’altra automobilina.” “Mettiamo una ruota nuova?”

Adeguando il vostro linguaggio per sintonizzarvi o avvicinarvi al livello linguistico del bambino e poi aggiungendo altri vocaboli, gli state offrendo l’opportunità di comprendere cosa avete detto e di ampliare il suo vocabolario. Se il vostro modello linguistico è semplice ma leggermente superiore al livello del bambino, questo risulta più accessibile per il bambino ed è facile per lui passare ad un vocabolario più complesso. Inoltre dal momento che state seguendo la sua iniziativa, si tratta di un argomento su cui il bambino vuole parlare e imparare. Non preoccupatevi di fare una frase grammaticalmente perfetta. Perfezionerete il vostro linguaggio man mano che il vostro bambino progredisce. Ciò vale particolarmente per i bambini più piccoli e per i bambini con problemi di apprendimento.

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“Oh no. Cosa è successo? La tua automobilina si è rotta?“

“Brrr. Uh. Oh, brrr”

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Capitolo 3:Sviluppo dell’udito

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Sebbene parliamo spesso di “sviluppo dell’udito”, “sviluppo della parola” e “sviluppo del linguaggio” come se fossero argomenti separati, in realtà sono strettamente correlati. Uno dipende dall’altro. Tutti i bambini sviluppano le loro competenze uditive in una sequenza riconosciuta. Ai fini del presente libretto, teniamo presente che stiamo lavorando sul miglioramento delle competenze uditive per facilitare lo sviluppo della parola e le abilità linguistiche. Perciò, leggendo questi suggerimenti finalizzati al miglioramento delle competenze uditive, ricordiamo sempre che l’obiettivo non è lo sviluppo dell’udito in condizioni di isolamento, quanto piuttosto lo sviluppo del linguaggio.Quando hanno qualche mese i bambini dotati di udito normale sviluppano le seguenti competenze: 1) cominciano a percepire alcuni suoni (detezione); 2) cominciano a percepire le differenze tra i suoni (discriminazione); 3) cominciano a riconoscere i suoni (identificazione); e infine associano il significato ai suoni (interpretazione o comprensione). Per raggiungere queste competenze un bambino con udito normale necessita di 12 - 24 mesi di pratica di ascolto (Erber et al., 1976).

In base all’età in cui ha ricevuto l’IC, il vostro bambino potrebbe trovarsi ancora nella fase cronologica preverbale normale. In questo caso, spesso è molto facile trarre vantaggio dal livello in cui si trova e continuare con lo sviluppo dell’ascolto e del linguaggio in modo del tutto naturale. Vi renderete conto che i nostri suggerimenti sulla stimolazione nella fase preverbale combaciano perfettamente con i suggerimenti sullo sviluppo dell’ascolto precoce e del linguaggio descritti sotto. Se il vostro bambino ha ricevuto l’impianto durante o dopo la fase preverbale (in base all’età cronologica), potreste dover ricreare appositamente quelle situazioni che lo riportano alle tappe di sviluppo precoce tanto importanti per gettare le basi del successivo sviluppo linguistico. Se il vostro obiettivo è quello che vostro figlio raggiunga i suoi coetanei con udito normale, il processo dovrebbe essere

rapido. I suggerimenti indicati vi possono aiutare a trovare delle attività divertenti che suscitino l’interesse del vostro bambino. Si rifanno alla Auditory Skills Checklist (Elenco delle competenze uditive), una stima sulla comunicazione disponibile presso MED-EL.

Per quanto parliamo di un particolare ordine nelle varie fasi dello sviluppo dell’udito, i bambini potrebbero non soffermarsi a lungo su un livello e procedere rapidamente verso quello successivo. Spesso sembra che sviluppino contemporaneamente le tappe di detezione, discriminazione e identificazione. Sentitevi liberi di provare diverse attività e giochi e di seguire l’iniziativa dei bambini.

I giochi stimolano lo sviluppo dell’uditoLimitare il rumore di fondo è importante, specialmente durante le attività mirate all’ascolto. Potreste accorgervi che il vostro bambino è più concentrato sul suono se non ci sono rumori tipo quelli della radio o della televisione e se l’ambiente circostante è relativamente silenzioso. Se l’obiettivo è lo sviluppo delle abilità di udito e ascolto del vostro bambino, dovreste ridurre al minimo gli stimoli visivi. Molti genitori trovano che stare seduti accanto al bambino durante queste attività di apprendimento riduce gli stimoli visivi e incrementa la dipendenza dal ‘solo udito’ in queste attività di ascolto.

Consapevolezza dei suoniIncoraggiate il bambino a notare i suoni. Potete farlo reagendo con entusiasmo ad ogni risposta che il vostro bambino manifesta quando sente un suono. Invogliate il vostro bambino ad ascoltare e poi mostrategli il suono che entrambi sentite. Ricordate di dare un nome al suono o dire al bambino di che suono si tratta. Ad esempio:

“Ascolta, sento il telefono.” Osservate se il vostro bambino vi fa capire che sente la vostra voce. Spalanca gli occhi o vi guarda?

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Fate esperimenti con

i rumori in casa e

fuori casa, in modo

che il vostro bambino

cominci a conoscere

più suoni.

Attirate la sua attenzione e spiegategli che sta sentendo la vostra voce. Esempio: “Hai sentito la mamma, sì, la mamma è qui.” Accertatevi di fare lo stesso con gli altri membri della famiglia. Ditegli se sta sentendo suo papà o i suoi fratelli.

Offritegli molte occasioni per emettere suoni (con la sua voce o con altri strumenti e giocattoli). Molti bimbi adorano giocare con i barattoli, le pentole, i coperchi e i cucchiai di legno che trovano in cucina. Quando siete in cucina, consentitegli di utilizzare un armadietto alla sua altezza che contenga questi oggetti. Parlate del suono che fanno. E’ forte o debole? In tal modo il bambino può trarre informazioni sulle fonti dei suoni.

Fate esperimenti con i rumori in casa e fuori casa, in modo che il vostro bambino cominci a conoscere più suoni possibile. Assicuratevi che il bambino possa vedere e/o capire che nel momento in cui sente il suono sta succedendo qualcosa. Cercate qualche giocattolo che si illumini, vibri o si muova mentre emette un suono. Quando si sentono dei suoni intorno (suonano alla porta o squilla il telefono), prima attirate l’attenzione del bambino sul suono e poi accompagnatelo alla fonte del suono (la porta o il telefono). Ripetendo l’azione frequentemente, il bambino comincerà a vedere il collegamento tra il suono, la fonte del suono e il significato di quel suono.

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Prestare attenzione al suonoOra che il vostro bambino conosce molti suoni, riesce a essere presente in ciò che sente per periodi di tempo più lunghi? Fare giochi sull’ascolto è un modo divertente per incrementare la sua attenzione al suono.

• Fate finta di dormire e svegliarvi di soprassalto quando il bambino vi chiama. Fate i turni e dite

qualcosa: “Sveglia!” “Shhh!”• Mettetevi dietro una porta insieme e aspettate fino a

quando qualcuno bussa; è sufficiente aprire la porta appena sentite bussare.• Inserite giochini con le mani e filastrocche come ad

esempio “Il piccolo ragnetto.” I bimbi piccoli amano questi giochi e la loro attenzione alla musica dura così più a lungo.

• Partecipate ai giochi del vostro bambino quando sta emettendo suoni con diversi oggetti in giro per la casa. Giocare insieme aumenterà la sua attenzione al suono.

• Camminate sul posto o marciate a tempo; dondolate o muovetevi a ritmo quando il vostro bambino batte su un tamburo; fategli fare la stessa cosa quando voi bat-tete sul tamburo.

Cercare la fonte del suonoUna volta che il vostro bambino è consapevole dei suoni, potrebbe cercare i suoni ma non essere in grado di loca-lizzare la fonte. I bambini con impianto bilaterale potreb-bero localizzare il suono più facilmente dei bambini con udito unilaterale.

• Indicate il suono, date un nome al suono o conducete il bambino alla fonte del suono.

• Fate giochi che incoraggino il bambino a trovare la fonte del suono. Giocate a nascondino. Un fratello o un altro adulto potrebbe nascondersi e produrre un suono o chiamare il bambino. All’inizio potreste do-verlo aiutare a trovare la fonte del suono. Anche que-sto potrebbe trasformarsi in un divertente gioco di cambio di turno.

• Fate in modo che qualcuno “bussi alla porta” o “suoni il campanello.” Incoraggiate il bambino

ad ascoltare. Ditegli: “Cosa sento?” oppure “Ascolta, c’è qualcuno alla porta. Chi è?” Andate alla porta.

Osservare quando il suono inizia e finisce• Oscillate o dondolate al ritmo della musica che ascol-

tate con il vostro bambino. Smettete di muovervi quando la musica finisce. Questo stimolerà il bambino a rendersi conto di quando la musica inizia e finisce.

• Correte sul posto o ballate quando la musica è accesa e fermatevi o sedetevi per terra quando la musica è spenta. Aggiungete le parole all’attività: “Oh oh... la musica è finita!” “Cos’è successo?” “Tutto finito.”

• Prendete due contenitori vuoti identici, come ad esem-pio dei porta-rullini o dei barattoli di plastica. Lascia-tene uno vuoto mentre nell’altro mettete delle monete. Scuoteteli uno per volta. Osservate se il vostro bambino si accorge che uno fa rumore e l’altro no. Poi aprite i contenitori e mostrateli al bambino in modo che possa fare l’associazione tra suono/non suono e contenuto. Aggiungete le parole anche a questa attività.

• Imitate i suoni degli animali e dei veicoli con la vostra voce. Fate in modo che il bambino muova il giocattolo al suono della vostra voce. Fate interrompere il movi-mento al bambino quando smettete di emettere il suono. Utilizzate anche parole che rispecchiano la re-altà. Ad esempio: “Ottimo lavoro, l’automobilina si è fermata.”

Identificare la fonte di un suonoA questo punto il bambino potrebbe essere in grado di ri-volgersi alla fonte del suono o di trovare il suono che sente.

• Rinforzate questa competenza facendo commenti sulla fonte del suono che il bambino identifica. Ad esempio se il bambino si gira al suono della vostra voce potete dire: “Bravo! Hai sentito la mamma.”

• Incoraggiate il vostro bambino a dirvi quello che ha sentito, indicandolo o dicendo “Ho sentito _______.” Oppure: “Ho sentito che.”

• Giocate al gioco dei nomi in cui i fratelli rispondono a turno quando vengono chiamati per nome. Fate in modo che il bambino trovi il fratello che l’ha chiamato.

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Oink, oink

Imitare i suoni o le paroleFinora avete lavorato con il vostro bambino sull’imitazione dei suoni e sul cambio di turno. Ora volete insegnare al vostro bambino ad imitare la lallazione o addirittura altri suoni simili a parole come delle serie brevi o lunghe di sillabe.

• Un metodo divertente per incoraggiare il bambino a imi-tare le vostre sillabe può essere quello di mettersi seduti davanti allo specchio e pronunciare alternativamente se-rie di sillabe lunghe e brevi. Scegliete suoni che il bam-bino è già in grado di riprodurre, come “babababa” o

“ba” oppure “mamama” o “ma”. Fare anche qualche fac-cia buffa aiuta a tenere alta l’attenzione del bambino.

• Mettete sul tavolo un pezzo di carta e un pennarello, una matita o dei colori a dita. Associate l’azione del di-segnare con serie di sillabe lunghe o corte. Emettete i suoni e incoraggiate il bambino a imitarli.

• Fate i turni. Fate in modo che il bambino riproduca le sillabe lunghe o corte e imitatelo. Questo favorisce

la comprensione del compito.• Utilizzate dei giocattoli che emettano dei suoni che il

vostro bambino può imitare. Ad esempio, spingete un’automobilina mentre state pronunciando “beep-be-ep-beep” o “beep.”

Imitare il tono di un suono o di una parolaAd un certo punto il vostro bambino dovrà essere in grado di imitare o utilizzare l’inflessione vocale per le espressioni comuni, come un tono calante in “uh oh” oppure un’infles-sione crescente nel caso di una domanda come “di più?”

• Utilizzate una strategia chiamata “acoustic highlighting” (tecniche per dare rilievo al suono) sottolineando i cambi di intonazione. Potete usare anche una voce un po’ “cantilenante”.

• A volte dondolare leggermente o utilizzare i gesti aiuta il vostro bambino a percepire meglio. Molti bambini

portatori di IC sono in grado di utilizzare abbastanza fa-cilmente un’inflessione di voce appropriata. I bambini si divertono a giocherellare cambiando intonazione su frasi comuni come “uh-oh, oh no, ancora per favore” in modo buffo e divertente.

Imitare il volume del suono o della parolaI bambini che sviluppano questa abilità sono in grado di modificare in determinate situazioni l’intensità della loro voce. La maggior parte dei bambini, con udito normale o sordi che utilizzano un IC, in alcuni casi tendono a parlare a voce alta. Quando la situazione richiede moderazione, molti genitori vogliono insegnare loro ad abbassare la voce.

• Giocare alla sveglia. Usare un volume di voce alto per svegliare una bambola o un animale di pezza e un vo-lume di voce basso quando stanno dormendo. E’ un me-todo eccezionale quando il vostro bambino sta giocando con gli animali di pezza, le bambole o la casa. Ricordate di usare le parole per descrivere che cosa farete e che cosa sta succedendo.

• Ripetere alcuni dei suoi giochi preferiti utilizzando un tono di voce basso o alto.

• Fare i turni a battere forte e piano su un tamburo o su una pentola. Può essere utile per insegnare il concetto di volume alto o basso.

• Utilizzare marionette da dito. La marionetta con voce alta sarà il “leone” mentre la marionetta con voce bassa sarà il “serpente”. Il leone farà un ruggito forte e il ser-pente emetterà un suono basso, tipo “sssss.” Poi spie-gate cosa farà ogni marionetta. Alternatevi sul ruolo delle marionette utilizzando suoni alti e bassi.

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• Cercate le

fotografie in

un libro quando

leggete una storia.

Modificare le sue espressioni in modo che assomiglino sempre di più al modello dell’adulto attraverso il solo ascoltoUna volta che il bambino utilizza parole, frasi e espres-sioni desiderete che migliori l’accuratezza della produ-zione per avvicinarsi al modello adulto. I genitori di bam-bini con udito normale frequentemente correggono la produzione linguistica o la grammatica “restituendo” al bambino la pronuncia o la struttura corretta.

• Il vostro bambino potrebbe dire: “Guarda il tatto!” E voi potreste rispondere, “Sì, vedo il gatto.” Cercate di sot-tolineare la parola “gatto”. Con il tempo il vostro bam-bino comincerà a correggersi da solo.

• Cercate di utilizzare una tecnica chiamata “scelta for-zata” quando si tratta di fare merenda, pranzo o atti-vità ludiche. Invece di dargli la possibilità di scelta ge-nerica, come ad esempio “Che cosa vuoi?” proponetegli due possibilità. Chiedete al bambino: “A merenda pre-ferisci le mele o il formaggio?” Questa strategia per-mette al bambino non soltanto di focalizzarsi sul mo-dello dell’adulto ma anche di produrre la parola subito dopo averla sentita. Il bambino potrà ripetere “tormag-gio” per formaggio e voi direte: “Bene, ecco il tuo for-maggio”. Utilizzate “l’acoustic highlighting” (maggiore enfasi sulla parola formaggio). E poi godetevi la merenda.

Lavorare con frasi semplici e indicazioniE’ il momento di offrire al vostro bambino la possibilità di rispondere a brevi frasi o indicazioni prevedibili. Esistono molti giochi, momenti ludici e attività quotidiane che possono facilitare la capacità del bambino a seguire le in-dicazioni. Quando scegliete l’attività, ricordatevi di se-guire l’iniziativa del bambino.

• Per i bambini più piccoli che amano riempire e versare, potete mettere i blocchi in una scatola, i giocattoli nel cassone del camion o i giochi nel recinto per la sabbia. Durante il gioco date indicazioni. Ricordatevi di fare i turni e qualche volta chiedete al bambino di “dirvi” cosa fare.

• Mettete gli animali della fattoria in un fienile o in un carro.• Mettete gli animali dello zoo in una gabbia, una scatola o

un recinto.• Fate cercare al bambino i camion, le automobili o gli aerei

da spingere o mettere sotto una scatola o sotto il tavolo.• Cercate le fotografie in un libro quando leggete una storia.• Oltre agli oggetti aggiungete le azioni. Ad esempio:

“Mostrami quello che cammina” (corre, salta, ecc.)• Fatevi aiutare dal bambino a piegare i vestiti, a metterli

via o a tirarli fuori dall’asciugatrice. Può essere diver-tente fare queste attività insieme.

• Quando siete al negozio di alimentari fatevi aiutare dal bambino a trovare le mele, i crackers o altri prodotti che conosce.

• Quando vi aiuta a preparare la tavola per cena fate in modo che segua le indicazioni.

• Cimentatevi in giochi come “Simon Says”, in cui il bam-bino deve seguire le indicazioni. Fate i turni e lasciate che il bambino sia Simon.

• Nascondete alcuni oggetti nei contenitori e tirateli fuori man mano che li nominate. Poi nascondeteli di nuovo e chiedete al bambino di cercarli.

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Ricordare e ripetere espressioni più elaborateMan mano che il vostro bambino impara ad ascoltare, sarà in grado di comprendere espressioni sempre più lunghe. La capacità a seguire questi tipi di espressioni rende i bambini più preparati all’ingresso all’asilo. Tutte le attività descritte sopra possono essere utilizzate in modo diverso in base alla complessità delle vostre indicazioni. Ad esempio se il bambino vuole tirare fuori la bianchieria, potete sfruttare questa situazione per introdurre molte parole di uso quotidiano. Ad esempio potete dire: “Stiamo tirando fuori i vestiti. Mettiamo le calze tutte insieme. Per favore passami le calze bianche lunghe di papà.” Potete anche chiedere al bambino di trovare “l’aereo blu grande” oppure “l’aereo rosso piccolo.”

Filastrocche e canzoncineE’ importante continuare a usare canzoncine, filastrocche e giochi con le mani. Durante queste attività il vostrobambino seguirà quasi certamente una sequenza di competenze.

All’inizio il bambino emetterà suoni con la stessa intonazione della canzone o della filastrocca, ma le parole non saranno identificabili. Successivamente il bambino imiterà le azioni e alcune delle parole chiave. Infine il bambino sarà in grado di cantare da solo la canzone o la filastrocca. La ripetizione è importante. Ma è bene inserire nuove canzoncine, filastrocche o giochi con le mani man mano che le competenze del bambino aumentano e quando comincia a cantare o a dire delle parole. Queste attività aumentano la memoria uditiva ai fini dell’acquisizione di informazioni sempre più lunghe.

Lavorare volontariamente con il rumore di fondoSebbene il rumore di fondo crei una situazione di ascolto difficoltosa, allenarsi qualche volta all’ascolto in un ambiente rumoroso è importante. Il mondo è un luogo rumoroso e per permettere al vostro bambino di dare il meglio in un ambiente con cattiva acustica, dovete occasionalmente abituarlo a queste condizioni. Ogni tanto svolgete le attività di ascolto in un luogo rumoroso oppure accendete la radio. Tuttavia, la maggior parte delle volte è meglio rimanere in un ambiente silenzioso.

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Capitolo 4:Acquisizione della parola e del linguaggio

Per stimolare lo sviluppo della parola e del linguaggio, utilizzate giochi, libri, giocattoli e attività adatti allo sviluppo del bambino e parlate di ogni cosa che fate. Parlate molto. Non stancatevi mai di parlare. Comprendendo e riproducendo le parole, il bambino mostra di aver scoperto le regole per metterle in ordine, per volgere al negativo le frasi, per costruire domande e frasi complesse (utilizzando parole come “e”, “ma”,

“perchè”, ecc.). Così le frasi non solo si allungano, ma acquisiscono anche una struttura più complessa. I bambini imparano ad utilizzare attivamente le regole grammaticali della loro lingua e ad arricchire il loro vocabolario. Per aiutarli, man mano che progrediscono, è importante che voi utilizziate un linguaggio sempre più complesso. Non limitate la scelta delle parole, utilizzate diverse parole per descrivere la stessa cosa, senza per questo sacrificare la sua attenzione o il suo interesse.

Le capacità di produzione linguistica di un bambino (la cosiddetta dizione) si sviluppano nel corso della sua crescita. Alcuni errori di dizione sono tipici di una certa età, ma poi scompaiono. Inizialmente magari imiterà delle parole che potrebbero essere non comprensibili. Man mano che il suo linguaggio progredisce, si farà comprendere sempre di più dai genitori e dagli altri membri della famiglia, ma non necessariamente dagli estranei. Con il tempo i discorsi del bambino diventeranno sempre più comprensibili fino a circa tre anni, età in cui i bambini con udito normale cominciano a farsi comprendere da tutti. I bambini con IC sviluppano un linguaggio molto naturale se imparano a paragonare il loro linguaggio al vostro in modo tale da correggere e rivedere la loro dizione o pronuncia per seguire voi.

Suggerimenti per stimolare lo sviluppo della parola e del linguaggioDescrivete che cosa fa o come si sente il vostro bambino. In tal modo impara ad associare il linguaggio all’evento. Ed è agevolato nella comprensione delle parole. Adeguate il livello del vostro linguaggio a quello del bambino. Ricor-date i principi delle 3A di Hanen descritti in uno dei capi-toli precedenti.

Coinvolgete il bambino nella scelta dei libri che gli piac-ciono. Quando gli state parlando o state leggendo per lui, sottolineate le parole e i concetti importanti. Fare una pausa dopo aver detto qualcosa di importante offre al bambino la possibilità di riflettere bene su quello che avete appena detto. A volte i bambini apprendono i ter-mini sentendoli ripetere spesso e continuamente. Capita che imparino “casualmente”, anche solo trovandosi in un ambiente in cui sentono parlare.

• Giocando a “Simon Says”, è buona abitudine mettere in evidenza parole come “sopra, sotto, vicino a,” o “den-tro”. Ad esempio potreste dire: “Simon dice di mettere la palla DENTRO la scatola”, “SULLA credenza”, “SOTTO il tavolo”, ecc.

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• Utilizzate gli oggetti di casa per stimolare il linguaggio. Ad esempio una persona può descrivere un oggetto

che si trova nella stanza e gli altri devono trovarlo ponendo delle domande. Potete dirgli “Fuochino!” quando è vicino all’oggetto o “Acqua!” se si allontana dall’oggetto.

• Dategli l’opportunità di vivere numerose esperienze ar-ricchenti adatte alla sua età. Lo zoo, il negozio di ali-mentari e il parco giochi rappresentano occasioni per ampliare il vocabolario e stimolare diverse forme lin-guistiche che potrebbero non essere immediatamente accessibili a casa. Parlate di tutto quello che fate.

• Quando comincia a cimentarsi con la prima parola, of-fritegli l’opportunità di aggiungere altre parole e combi-nazioni di parole. Ben presto diventeranno frasi. E’ il momento in cui entrano in gioco le capacità di cambio di turno apprese durante la fase preverbale. Dopo aver commentato un’azione, fate una pausa per dargli il tempo di rispondere verbalmente. Mentre continuate a parlare dell’argomento, ponetegli domande che lo in-coraggino ad arricchire ulteriormente il suo vocabolario.

• Non abbiate timore di utilizzare le “wh-questions” (who, what, where, when, why, which one - chi, cosa, dove, quando, perchè, quale). Se all’inizio non

risponde correttamente o non risponde affatto, date voi la risposta corretta. Se potete, evitate di porre domande che prevedono una semplice risposta sì/no.

Come potete vedere, molte delle proposte suggerite nel capitolo sui giochi che stimolano lo sviluppo dell’ascolto sono vere e proprie attività ludiche che stimolano anche lo sviluppo del linguaggio. Questo approccio integrato rappresenta il modo in cui i bambini con IC imparano a parlare e diventano comunicatori competenti.

Competenze socio-pragmaticheIl linguaggio è uno degli strumenti di interazione in una conversazione. Che competenze servono per un’interazione efficace? L’abilità linguistica è molto più della conoscenza di alcune parole e della capacità di met-terle insieme per costruire frasi corrette. E’ anche molto più che emettere suoni corretti con la bocca.I bambini devono imparare ad utilizzare il linguaggio in modo appropriato. Un buon comunicatore ha un reperto-rio di espressioni adatte ad ogni situazione, in base alla funzione comunicativa delle parole: salutare, protestare, dare informazioni, richiedere attenzione, chiedere in-formazioni, ecc. Un buon comunicatore impara a utiliz-zare le parole e le funzioni comunicative tipiche della sua cultura o della sua comunità. Ad esempio, in molte cul-ture non è appropriato rivolgersi al proprio insegnante con “Ehi, Jim”, ma piuttosto con “Buongiorno, Sig. Jones.”

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Capitolo 5:Pronti per l’asilo! E ora?

In questo capitolo vogliamo proporre ai genitori alcune idee per aiutarli a scegliere la struttura scolastica.Quando i bambini sono ancora in età prescolare probabilmente alcuni genitori hanno già trovato un asilo nido, una scuola materna o un gruppo di gioco. Tuttavia spesso è molto difficile capire qual è la scelta migliore per il singolo bambino tra strutture accademiche, pubbliche o di supporto.

Scegliere una scuola maternaAvendo già discusso sulle opzioni comunicative disponibili nei capitoli sullo sviluppo del linguaggio preverbale, questo capitolo verte sulla decisione relativa alla scuola materna adatta al vostro bambino.

In base a dove vivono, i genitori possono scegliere per il loro bambino sordo un’istruzione tradizionale o speciale. Le scuole normali in Inghilterra e negli Stati Uniti offrono quasi sempre gruppi e servizi speciali che potrebbero non essere offerti in altri paesi. Un’altra opzione è l’inserimento in una scuola speciale per bambini sordi o con problemi di udito.

Il programma PPP (Picture Perfect Preschool - Trovare la scuola materna perfetta), disponibile presso MED-EL, può aiutare i genitori nella scelta di una sistemazione scolastica per il loro bambino, soprattutto se stanno cercando una scuola materna regolare o tradizionale.Presenta un elenco di domande chiave da porre agli insegnanti e ai dirigenti della scuola materna che si sta prendendo in considerazione. Inoltre fornisce una guida per i genitori sulle osservazioni in classe e offre consigli su situazioni specifiche a sostegno del loro bambino. Offre infine alcuni suggerimenti per gli insegnanti che operano nelle scuole tradizionali e che non hanno ancora avuto esperienze nell’integrazione di un bambino sordo nella loro classe.

Per scegliere la scuola materna giusta è importante che i genitori valutino il quadro generale e tengano in considerazione tutte le possibilità specifiche per il loro bambino e per la loro famiglia.

E’ molto importante sapere che scegliere una scuola non è una cosa che si fa una volta per tutte, ma si tratta di una scelta che deve essere rivalutata in base alle necessità nel corso degli anni.

Le scuole materne regolari potrebbero non essere adeguate o positive per tutti i bambini. Questo è particolarmente vero nel caso di bambini sordi o con altre disabilità. In base ai servizi o programmi speciali disponibili, per loro potrebbe esserci una stimolazione eccessiva o una condizione troppo impegnativa. L’obiettivo è che si sentano a loro agio, apprendano le informazioni che necessitano (le stesse dei bambini con udito normale) e che siano felici nel sociale. Perciò è estremamente importante che vengano individuate prima possibile eventuali altre difficoltà di apprendimento, soprattutto quando i bambini sordi vogliono inserirsi in una scuola regolare. Si tratta di decisioni da prendere in collaborazione con i professionisti che si occupano del vostro bambino.

Rumori di fondo in classeAnche le persone con udito normale trovano più difficile parlare in un contesto con rumori di fondo (ad esempio a una festa) o quando il relatore è lontano (se si trovano in fondo a un gruppo e cercano di capire la guida che spiega) oppure in un ambiente con cattiva acustica (una cattedrale). Se avete problemi di udito ancora peggio e le audioprotesi o gli IC non risolvono completamente la questione. Questi dispositivi di solito hanno un microfono che cattura tutti i suoni, inclusi i rumori di fondo o i riverberi dell’ambiente.

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I suoni vengono elaborati dall’audioprotesi o dall’IC, ma anche gli elementi di disturbo sono completamente o parzialmente elaborati e trasmessi.

Nell’ambiente scolastico, queste difficoltà ambientali o contestuali possono essere parzialmente risolte sistemando nelle aule degli elementi che assorbano il suono, come tappeti, tende o coperture sulle superfici delle finestre che riflettono il suono. Anche i tendaggi sulle pareti ampie che riflettono il suono riducono le interferenze sonore. Un altro metodo è quello di utilizzare sistemi di amplificazione maggiore che possono essere applicati a tutta l’aula (con altoparlanti) o individualmente (con trasmettitori FM, sistemi a infrarossi o unità telecoil). Per utilizzare questi mezzi gli insegnanti devono indossare un microfono e un trasmettitore. Se avete dubbi sull’acustica della classe del vostro bambino, chiedete consigli al suo audiologo.

Ci auguriamo che Little Listeners sia stata una risorsa utile sulle possibilità di sostegno e istruzione disponibili per i bambini portatori di IC. Esistono molte risorse a disposizione per i genitori di bambini con IC o per i professionisti che operano con bambini dotati di IC. Il presente opuscolo ha lo scopo di offrirvi una visione globale su alcune informazioni di base e suggerimenti per lo sviluppo del vostro bambino. Visitate il programma online BRIDGE per una comunicazione migliore di MED-EL sul sito www.medel.com, o contattate l’ufficio MED-EL più vicino a voi per avere ulteriore assistenza o per accedere ad altro materiale su BRIDGE.

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