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Francesca Coppola & Sebastiano A. Patanè Metope
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2008 - Francesca Coppola e Sebastiano A. Patanè - Metope

Mar 10, 2016

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poesia erotica
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Francesca Coppola &

Sebastiano A. Patanè

Metope

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© “Metope”

by Francesca Coppola

e Sebastiano A. Patanè

Napoli/Catania 2008

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Metope Napoli/Catania 2008

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La scena si svolge in un ambiente chiuso ma con ampie finestre.

I personaggi sono due amanti (i soliti) che stavolta vogliono

giocare con le sole parole, infatti non c'è nessun contatto fisico

tra i due, solo uno sfiorarsi appena con voci, sussurri e vestiti.

E' una danza, un volteggiare leggero di lei sensuale ed un fron-

teggiare, come in un armonioso tango le toccate e fughe di lui.

Un gioco erotico che a tratti sembra sfuggire dalle mani ma che

abilmente viene ripreso. Luce soffusa e ambrata, Tango di fon-

do. In rosso e nero lei, in nero e rosso lui. Luce, Sipario.

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1° movimento: rosso e rosa

lui – Rosso e rosa il mezzo vestito

odori di terra e selva con

due lune avanti e una scia

di filamenti al séguito

Si compie il cerchio malizioso

dell'ammaestrato puma

nel ruggito tacito il balzo

e lo schermire i sensi miei

già pronti ma non adesso

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lei – rosso e rosa come i denti

che digrigno sui seni

profuma piano il movimento

senza aliti di freni

rimbalza il laccio

mordendo il buio,

solo un passo e mi senti

non pensarti al sicuro

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lui – rosso e rosa come la bocca

che appanna gli occhi,

rifugio del minimo sospiro,

inizio delle curve sadiche

degli ancora, dei si allungati

sulla pelle e degli umidi bisbigli.

Diagonali aperte

del corpo-fuoco che mi inverte

roccia vapore e roccia

e un bacio dietro l'orecchino

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La luce adesso è meno soffusa, più diretta ed anche la musica

ha un volume leggermente più elevato. Lui le gira attorno, vici-

nissimo e lei tenta vane e false vie di fuga. I sensi sono iperattivi

e la capacità di percezione è vicina alla gamma totale.

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2 movimento: come roccia

lei – Spogliami di sorriso e allungami

le strade sul rettilineo,

sospirerò dissesti, rubando

fossa ad ogni bacio

e roccia sarai

quando ti radicherò rugiada

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lui – e muschio negli anfratti

quando governerò la resa

dei fianchi e dei tracciati

Percorrerò le linee delle ninfee

che s'aprono nel lento fluire

della fertile saliva e t'amo

di pugno e di farfalla

di spada e di giglio, t'amo

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Lei riesce a sfuggire ma incita un riavvicinarsi attraverso il lin-

guaggio del corpo, delle mani, degli occhi e lui la riprende

all'interno delle braccia (senza toccarla) in "trifonie di con-

trappunto" simulando come uno spingerla dentro di lui.

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3 movimento: il nascondiglio

lei – attimi del presente si rincorrono

senza noi, nascondiamoci le mani

alla sera sulle ginocchia

vertiginami di aria nella pelle

quando mi alzi e poi mi scuoti

fino alle stelle disegnate

sul profilo di una stanza

che s'inventa carezze

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lui – divenute artiglio e ritmo

di appena voci esauste

trifonie di contrappunto...

mostrami i mari dove immergermi

e le baie dove rifugiarmi

sintesi del mio amare

femmina animale del mio tribale canto

Ala unica del mio volo

richiudi il cerchio

e portami a bruciare

nel tuo sole d'acqua

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lei – Si, colorami i cuscini e vesti

le aiuole in fiore toccami

e mi fermerò su una lacrima

lasciata ad ottobre

Sarò culla e tenda,

bambola di pezza che raccoglie

e cela il nostro amore.

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Adesso tutto è decrescente. la musica si affievolisce ed anche i

movimenti che mostrano stordimento da estasi. Ora le loro dita

in alto si sfiorano appena e lei ruota in un giravolta che finisce

sul letto. Un attimo dopo anche lui si butta su letto.

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4 Movimento: La stasi

lui – Ci sono le strane stelle dei tetti del dopo

e le ombre di ritorno dal fumo. Ci sono le tue parole

ed il rumore di quella nuova primavera che sboccia dalle

mani.

C'è il te freddo ed un lenzuolo a coprire il seno,

gli specchi, le porte a metà, il bicchier d'acqua...

e noi...

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lei – e noi distesi sul cielo a disegnare le nuvole

col fiato corto che ha il sapore del lattice

e s'immerge in un cuore blu di sole curve

Si commuovono le gambe al regalo di un girasole

che scuote il mento, restami cuscino

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Un momento di silenzio poi si girano a guardarsi scoppiando in

una sonora risata. Si baciano.

Buio.

Sipario.

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