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19 Area archeologica Monsorino Golasecca

Jan 23, 2023

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Page 1: 19 Area archeologica Monsorino Golasecca

4 . L ' AREA ARCHEOLOGICA DEL MONSORINO

(GOLASECCA)

L'AREA ARCHEOLOGICA DEL MONSORINO

Raffaele C de Marinis

L Monsorino, situato nel

la parte più settentrionaledel comune di Golasecca,

è un terrazzo collinare (250m) sulla sinistra del Ticinoa sud del lago Maggiore, cheinsieme al Galliasco (300 m) ,di cui è un' appendice settentrionale, e ad altri rilievi della

stessa origine costituisce unadelle cerchie interne dell ' an

fiteatro morenico del Basso

Verbano, lasciate dal grandeghiacciaio pleistocenico delTicino . Verso nord il Monso

rino è delimitato dalla forra

detta Malavalle (o Malvai) ovallone di Presualdo, al di là

della quale troviamo a nordest il monte della Forca e le

colline delle Corneliane, verso est confina con la collina

della Cornelia e a sud-est è do

minato dal Monte Galliasco,

4

Fig . 1 - Siti della prima età del Ferro e toponimi del territorio di Golasecca .1 . Galliasco ; 2 . Lazzaretto ; 3 . cappella di Persualdo ; 4 . il Monsorino ; 5 . ValleGrande; 6 . cascina Melissa; 7 . Malvai; 8 . gruppo di 45 tombe scavate nel 1 98 5e 1 986 . I cerchi pieni indicano le tombe segnalate dall ' abate G.B . Giani ( 1 824)(localizzazione approssimativa) . Ridisegnato dalla carta tecnica regionale.

mentre a sud è delimitato da un'altra forra, la

Valle Grande (fig . 1 ) (cfr. anche p. 4 1 6 , fig . 1 ) .Sul pianoro sommitale del Monsorino

(250 m di quota) , lungo circa 1 50 e largo uncentinaio di metri , agli inizi del XIX secolol ' abate Giovan Battista Giani ( 1 7 8 8 - 1 8 57) ,scopritore delle antichità di Golasecca, individuò una serie di recinti circolari di pietre escavò alcune tombe della prima età del Ferro . Il Giani interpretò i recinti di pietre, comealtri monumenti simili da lui stesso scopertisul ciglio del Malvai , alle Corneliane, nellabrughiera del Vigano e di Sesona, in tuttouna trentina, come il basamento delle tende

dell ' accampamento di Publio Cornelio Sci

pione 1 . Infatti , l ' abate era convinto di averescoperto il luogo in cui nel 2 1 8 a . C . , all ' inizio della seconda guerra punica, si era svoltala battaglia tra Annibale e i Romani e chele tombe a cremazione co sì numerose nella

zona fossero quelle dei caduti nella battaglia , a cui diedero pietosa sepoltura le popolazioni galliche del luogo, gli Insubri . Sempre l ' abate Giani ricorda di avere scavatoaltre tombe al Monsorino nell ' autunno del

1 824 e che il 5 gennaio 1 825 uno scavatoredel luogo, Carlo Cossia , portò alla luce altredue tombe, entrambe con un'urna biconicadecorata a fasce di denti di lupo incisi, unbicchiere accessorio e in un caso un boccale

1 GIANI 1 824, carta topografica tav. I , tav. VII , 1 -3 (due recinti circolari e uno rettangolare) .

Page 2: 19 Area archeologica Monsorino Golasecca

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Page 3: 19 Area archeologica Monsorino Golasecca

4 . L'area archeologica del Monsorino (Golasecca) 473

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Fig . 2 - Planimetria della parte meridionale del Monsorino

nel settembre 1 872 (da R Castelfranco 1 876) . Scala 1 : 500 .

il terreno con il circolo meglio conservato, acondizione che fosse dichiarato monumento

nazionale e recintato . Il ministro della Pub

blica Istruzione Ruggero Bonghi il 25 giugno1 874 procedeva alla dichiarazione, accettando l' offerta . Tuttavia , sembra che l 'atto notarile di donazione non sia mai stato redatto e

il Monsorino, pur dichiarato monumento nazionale, rimase di proprietà privata 6 .Nell ' aprile 1 903 tale Giuseppe Osculati,

contadino della cascina Melissa, spezzò a colpidi mazza dieci dei blocchi maggiori che costituivano i recinti del Monsorino per riutilizzarlicome materiale da costruzione per un'osteria 7 .Dovranno passare molti anni prima che gli

studiosi tornassero a interessarsi del Monso

rino. Nel 1 956 la Soprintendenza Archeologica della Lombardia per impulso dell ' allora Soprintendente Mario Mirabella Roberti provvide a far riportare alla luce quantoancora restava delle strutture funerarie del

Monsorino, che nel frattempo si erano notevolmente interrate, manifestando il propositodi provvedere a una recinzione dell ' area . Inquesta occasione lungo il pendio meridionale furono osservate le tracce di sei tombe

a pozzetto ormai manomesse, mentre versonord, sul ciglione del Malvai , nel marzo 1 956fu scoperta una tomba a pozzetto chiusa dalastre di beola , che conteneva ancora un'urnabiconica decorata a incisione con due fasce

di denti di lupo e nastri campiti a reticolo, laciotola-coperchio e il bicchiere accessorio 8 .

Il progetto poté realizzarsi qualche annodopo, nel 1 965 , grazie alla collaborazione delproprietario della parte meridionale del Monsorino, sig . Balzarini , e di un gruppo di volontari della Società di Studi Patrii di Gallarate

sotto la direzione dell ' arch . A . Mira Bonomi 9 .

Il bosco venne parzialmente diradato, l ' arearipulita e recintata e le pietre dei "cromlech"e delle "allée" riportate alla luce. In questaoccasione fu scoperto un nuovo recinto rettangolare quasi parallelo a quello già conosciuto (fig . 3) . Inoltre, vennero alla luce trenuove tombe : una, rinvenuta probabilmente abreve distanza verso est del recinto circolare 3

(già denominato B dal Castelfranco) , era deltipo a pozzetto con pareti foderate di ciottolie sfaldoni litici 0 , e conteneva l 'urna cinerariabiconica decorata a denti di lupo incisi , unascodella a basso piede in funzione di coperchio, un bicchiere accessorio a corpo globoso,una fusarola e frammenti di filo di bronzo (fig .4) ; una seconda tomba, sempre del tipo a pozzetto, venne individuata a sud del recinto n . 3 ,

e vi furono recuperati i frammenti di un'urnabiconica decorata a denti di lupo incisi ; infine, a metà del recinto rettangolare nella zonasettentrionale del Monsorino fu ritrovata una

tomba a pozzetto con urna biconica decorata

6 PARRAVICINI 1 8 78 , p. 2 .7 Cfr. MAGNI 1 903 , pp. 7 1 -72 .

8 Nn . di stato 73 56-73 58 (materiale già conservatopresso la Soprintendenza Archeologica di Milano) .

9 Cfr. MIRA BONOMI 1 965 e 1 967 .

l O Cfr. MIRA BONOMI 1 965 , figg . a pp. 1 2- 1 3 .1 1 Cfr. MIRA BONOMI 1 965 , figg . a pp. 1 4- 1 5 . I materiali

sono conservati al museo della Società di Studi Patrii di

Gallarate.

Page 4: 19 Area archeologica Monsorino Golasecca

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Page 5: 19 Area archeologica Monsorino Golasecca

4 . L'area archeologica del Monsorino (Golasecca) 475

a due serie continue di trattini

obliqui, la scodella che fungeva da coperchio ha una vascatronco-conica profonda, conorlo rientrante e basso piedesvasato, mentre il bicchiere è

del consueto tipo globoso conprofilo a S (fig . 7) l a . La terzatomba comprende una grande urna a corpo panciuto subasso piede, con collo pocodistinto e orlo esoverso ; il

passaggio dal collo alla spalla è sottolineato da un fascio

orizzontale di tre solcature,la superficie è stata lisciata astecca ed ha un colore nero

semilucido. Sul corpo vi èuna decorazione a risparmiodi gruppi di festoni a semicerchio inscritti uno nell ' al

tro. La ciotola-coperchio, digrandi dimensioni come l'urna, ha vasca tronco-conica,

orlo diritto e basso piede,mentre il bicchiere è a cor

po globoso con profilo a S,anch'esso di grandi dimensioni 1 9 . Due di queste tre tombesono certamente quelle scavate prima del 1 875 . Semprecon l ' indicazione Monsorino

nella collezione Castelfranco

vi sono un vaso rettangolarerinvenuto insieme a un ago dibronzo e due vasetti del tipopisside, a corpo globoso, concoperchio, uno decorato conuna serie irregolare di cerchiincisi , l ' altro, di fattura piùaccurata, è fornito di una presa ed è decorato con un fascio

di solcature lungo il bordo eintorno alla presa 2o . Un altro

3

1 8 Collezione Castelfranco, nn. 1 58

1 60; DE MAR IS 1 982, tav. VIII, 1 -3 .

1 9 Collezione Castelfranco, nn .1 3 9- 1 4 1 . Tomba I .

2o Collezione Castelfranco, nn .

1 27- 1 28 (vaso rettangolare) e 86-8 7(tomba MR) e 90-9 1 .

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Fig . 4 - Monsorino, 1 - 3 urna cineraria, bicchiere, ciotola-coperchio della tomba rinvenuta nel 1 965 a breve distanza da un recinto circolare nella parte meridionale del Monsorino . Materiali conservati al museo di Gallarate. Ceramica .

Riduzione a 1 " 3 della gr.nat .

Page 6: 19 Area archeologica Monsorino Golasecca

476 Alle origini di Varese e del suo territorio

Fig . 5 - Monsorino, urnacineraria decorata a cordi

cella , fase G. I A 2, già nellacollezione Castelfranco, ora

presso le civiche raccolte archeologiche di Milano . Riduzione a 1 : 3 della gr.nat .

1 2

3

Fig . 6 - Monsorino, 1 -3 . corredo di una tomba del G. I

C, già nella collezione Castelfranco, ora presso le civiche raccolte archeologiche diMilano. Ceramica . Riduzio

ne a 1 : 3 della gr.nat .

Page 7: 19 Area archeologica Monsorino Golasecca

4 . L'area archeo logica del Monsorino (Golasecca) 477

1 3

2

Fig . 7 - Monsorino, 1 - 3 corredo di una tomba del G. I C, già nella collezione Castelfranco, ora presso le civiche raccoltearcheologiche di Milano . Ceramica . Riduzione a 1 " 3 della gr.nat .

vasetto tipo pisside ha formacilindrica ed è decorato lungotutta la superficie da una seriecontinua di solcature orizzon

tali 2 1 . Infine, di una tomba dicui non si è conservata l 'urna

biconica decorata a denti di

lupo incisi rimangono un'ollacon corpo a botticella decorata da linee incise molto irre

golari e una piccola coppa supiede con decorazione incisalungo l' orlo eseguita in maniera altrettanto irregolare 22 .Nel dicembre 1 878 una

tomba scavata al Monsorino restituì un'urna

biconica decorata con due fasce di denti di

lupo incisi alternati a nastri campiti a circoletti impressi , mentre dal vertice dei denti dilupo della seconda fascia pendono alternativamente una figura schematica di cavallo e unpiccolo triangolo a campitura di linee orizzontali (fig . 9) . L'urna, di accurata fattura e in

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Fig . 8 - Monsorino, frammento di vaso rettangolare. Ceramica . Riduzione a1 " 3 della gr.nat .

perfetto stato di conservazione, venne acquistata dall ' avv. Gottardo Delfinoni , la cui col

lezione fu poi lasciata in eredità alla civicheraccolte archeologiche di Milano 23 . Non abbiamo alcun dato sulla struttura della tomba

e la composizione del corredo, a parte il fattoche al suo interno vi era ancora un frammen

to di bicchiere a corpo globoso e breve orlojJ

2 1 Collezione Castelfranco, nn . 97-98 .

22 Collezione Castelfranco, nn . 84-8 5 .

23 Cfr. DE MARINIS 1 98 8 , fig . 1 54 e per una stampa piùfedele al colore originario ID . 1 995 , fig . a p. 44 . Per le urnecon figure incise di cavallini cfr. supra, p. 396 ss.

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4 . L'area archeologica del Monsorino (Golasecca) 479

3

Fig . 1 1 - Monsorino, corredo della tomba KK scavata da R Castelfranco. Ceramica a 1 " 3 , bronzo e ferro a 1 " 2 della gr.nat .

esoverso caratteristico della fase cronologicaG. I B (metà VIII - inizi VII secolo a .C. ) 24 .Anche E Rittatore condusse ricerche al

Monsorino. Verso il 1 932- 1 9 3 3 recuperò dalrecinto circolare più settentrionale, verso iMalvai , i frammenti di un'urna e della cioto

la-coperchio e il 3 1 ottobre sempre dallo stesso sito una tomba a pozzetto con foderaturadi lastre, che conteneva un'urna biconica con

due fasce di denti di lupo incisi e due nastricampiti a tratteggio obliquo (fig . 1 1 ) e i frammenti della ciotola-coperchio a orlo rientrante 25 . La tomba si trovava verso il centro del

circolo più settentrionale, ma era ormai parzialmente franata lungo il pendio 26 . .Quindi, la maggior parte dei ritrovamenti

avvenuti sul pianoro del Monsorino risale al

primo periodo, poche sono, invece, le tombepiù recenti . Nella collezione Castelfranco la t .KK ha un'urna a corpo ovoide decorata a cordoni orizzontali , una scodella a basso piede ecorpo a calotta e il bicchiere con collo distinto,anche se ancora piuttosto largo, e decorato astralucido. Del corredo di questa tomba facevano parte un coltello di ferro ripiegato indue, un anello di bronzo a sezione biconvessa

e una perla biconica di bronzo, cava, con largoforo passante (fig . 1 1 ) 27 . Quest'ultimo oggetto è molto raro nelle necropoli di Golasecca,mentre è frequente in quelle dei dintorni diCorno e la sua tipologia ci permette di datare la tomba alla fase II A-B, cronologia cheben si accorda con la forma del bicchiere 28 .

Sempre nella collezione Castelfranco vi è una

24 Per la tipologia dei bicchieri della fase G. I B cfr. DEMARINIS 1 982 , p. 26 e tav. III , 4-5 .

25 Cfr. RITTATORE 1 970 , p. 77 e figg . 9- 1 2 .26 Secondo Rittatore in seguito la frana ha portato alla

sparizione completa del circolo .27 Collezione Castelfranco nn . 52-5 8 .

28 Per la tipologia delle perle in lamina bronzea nellacultura di Golasecca cfr. DE MARINIS 1 98 1 , p. 232 SS. , fig. 5 .

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480 Alle origini di Varese e del suo territorio

tomba databile al G. II B 29 . Di quest 'ultima,tuttavia, il catalogo manoscritto specifica cheè stata rinvenuta lungo il pendio del Monsorino, quindi non nell ' area dei recinti , da cui provengono soltanto tombe del primo periodo. Sipuò quindi concludere che l ' area dei recinti funerari del Monsorino fu utilizzata soprattuttonel corso dell 'VIII e del VII secolo a .C.

nastri a reticolo, un bicchiere con profilo a S eun ampio servizio di sei coppe con vasca a calotta o tronco-conica e piede di media altezza,fra cui una reca un motivo a zig-zag dipintocon colore nero grafitifero lungo il bordo 33 .

I pendii e i pianori nord-occidentali delMonsorino, che fa parte del Parco del Ticino,sono stati interessati dall ' attraversamento del

raccordo dell ' autostrada dei Trafori con la

Milano-Laghi, opera che non ha certamenteavuto un impatto benefico sul paesaggio. Primadell 'inizio dei lavori , la Soprintendenza archeologica della Lombardia ha fatto eseguire unaserie di prospezioni lungo l'asse autostradale,che hanno permesso l' individuazione di un'areadi circa 3000 m2 con forti anomalie geofisiche.Le campagne di scavo condotte nel 1 98 5 e 1 986hanno portato alla luce parte di una necropolicon 45 tombe a pozzetto e a cassetta di beole. Nessuna tomba è stata ancora pubblicata,ma in base alle notizie preliminari disponibilile tombe appartengono al G. I B, I C, II A eII B 3o . Dodici tombe di questa necropoli sonostate esposte in una mostra all 'aeroporto dellaMalpensa nel marzo-settembre 1 992 3 1 .Di grande interesse è la tomba 26 , con

un'urna biconica decorata con grandi lineea zig-zag con coppella ai vertici nella metàsuperiore del vaso, una coppa a basso piedecon vasca a calotta, il bicchiere a corpo globoso con profilo a S, un boccale situliformecon decorazione a solcature lungo la spalla , iframmenti di due fibule a navicella con sezio

ne a C, due orecchini di doppio filo di bronzo avvolto a spirale, e i resti di un pendagliocon tre elementi tubolari di bronzo e alcuni

pendenti a melagrana tipo Ameno 32 . Un belesempio di corredo femminile della fase G. IC (VII secolo a .C. ) . Altrettanto interessanteè la tomba 1 7 con urna biconica decorata a

due fasce di denti di lupo incisi alternate a due

L'area archeologica del Monsorino conserva tuttora i resti di sette recinti circolari e

di tre recinti rettangolari " tre circolari e duerettangolari nella parte meridionale, quattrocircolari e uno rettangolare in quella settentrional . Tutti i recinti sono costruiti con ciot

toloni di sarizzo, facilmente rinvenibili nel

terreno morenico del luogo. La zona meridionale per un'estensione di 7000 m 2 è statarecentemente acquisita dallo Stato ed è quindi un'area archeologica gestita direttamentedalla Soprintendenza della Lombardia, cheha provveduto alla sua recinzione e al posizionamento di alcuni pannelli didattici 34 .

I recinti circolari del Monsorino hanno di

mensioni diverse l 'uno dall ' altro . Nel settore

sud il diametro dei tre "cromlech" è di 8 , 70 ;

7 , 50 e 5 , 1 0 m, in quello nord di 7 , 50 ; 7 e 6 m,le due "allée" del settore sud misurano 1 4 x 3

m e 9 , 5 x 2 m, quella del settore nord 9 x 2 m.Qual'è il significato dei recinti circolari e

rettangolari? Innanzitutto, bisogna premettere che i termini "cromlech" ed "allée" sono

fuorvianti e devono essere abbandonati perdesignare questi recinti che hanno caratterefunerario. L'ipotesi che le "allée" fossero unasorta di corridoio di accesso ai circoli e che vi si

svolgessero i rituali funerari o venissero deposte delle offerte per i defunti è del tutto priva difondamento. Altrettanto inconsistente apparel ' ipotesi di un significato astronomico dellestrutture circolari e rettangolari , che secondoalcuni sarebbero in connessione con il sorgeredi alcune stelle o allineate con punti astronomicamente importanti della volta celeste. Si trattamolto più semplicemente di recinti funerari alcui interno erano collocate delle tombe a cre

mazione. Nel corso del tempo anche lo spazioall 'esterno dei recinti è stato utilizzato per col

29 Collezione Castelfranco nn. 566 , 1 1 09 , 1 1 1 0 . Cfr. DEMARINIS 1 974, p. 72 e fig . 5 . 1 -3 .

3o BINAGHI LEVA 1 99 1 ; RUFFA 2000 .

3 1 Le tombe 1 4 , 1 5 , 1 7 , 1 8 A, 1 8 B, 26 e 44 del Golasecca I C e 2, 4, 39 , 4 1 , 42 del Golasecca II .

32 RUFFA 2000 , p. 69 , fig . 5 1 . Per la tipologia dei

pendagli a melagrana cfr. Studi Este Go lasecca , p . 2 1 9e fig . 60 . 8 . Per la tomba cfr. ora B . GRAssI , jnfra , p.48 3 s s .

3 3 Cfr. il dépliant della mostra "Riti funerari sul Ticino" , facciata interna foto in alto .

34 RUFFA 2000 , p. 69 .

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4 . L'area archeo logica del Monsorino (Golasecca) 48 1

locare altre tombe. Alla luce dei contesti disponibili , in particolare i recinti di Sesto Calendevia Carera e quelli recentemente scoperti a Castelletto Ticino in località Maneggio 35 , appareche i recinti circolari erano destinati alle tombe

maschili e quelli rettangolari alle tombe femminili . A conferma dell ' ipotesi si aggiungonoi dati del recinto scavato nel 1 98 3 a Sesto Ca

lende in via Vecchia con al centro una tomba

del G. II , maschile a giudicare dalla presenza diuna fibula ad arco serpeggiante 36 . Nella necropoli di Presualdo-via Sculati , scavata a partiredal 1 983 , vi sono due recinti circolari con tom

ba a cassetta di lastre al centro (tombe 1 2/ 1 983e 63/ 1 98 3) 37 , ma i dati dei corredi non sono ancora stati pubblicati .Nella necropoli di Ameno-Lortallo le tom

be maschili hanno recinti o sopracoperturecircolari e quelle femminili rettangolari 3 8 . Lostesso fenomeno si riscontra nelle necropolidi Minusio-Cereso1 39 e di Solduno presso Locarno e con qualche eccezione nella necropolidi Mesocco nella Val Mesolcina . Nella facies

orientale della civiltà di Golasecca strutture

funerarie di questo genere sono completamente assenti , mentre recinti funerari di for

ma circolare e rettangolare sono ampiamentedocumentati nella necropoli di Chiavari in Liguria (VIII-VII secolo a .C. ) , ma senza alcunacorrelazione con il sesso dei defunti 4o .

Nell ' ambito della civiltà di Golasecca le

prime attestazioni di tombe a pozzetto collocate al centro di recinti circolari di ciottoli o

all ' interno di recinti rettangolari sono quelledella necropoli di Morano Po (Alessandria) ,databile al Bronzo Finale, necropoli nellaquale i recinti circolari e rettangolari sembrano essere stati utilizzati indifferentemente perentrambi i sessi 4 1 . Tuttavia, un'analisi criticadella documentazione potrebbe ridimensionare questa interpretazione.

Fig . 1 2 - L'area del Monsorino (ridisegnatoda MIRA BONOMI 1 967 con modifiche) .

La contrapposizione tra uomini e donnenell 'uso dei recinti tombali compare sicuramente a partire dall 'VIII secolo nell ' area diGolasecca-Sesto Calende-Castelletto Ticino

ed è espressione di una bipolarità rituale cheha origini molto antiche, pur manifestandosiin forme diverse (ad es. uomini rannicchiati sulfianco sinistro e donne sul fianco destro, oppure viceversa, in molte culture dell ' età del Ramee del Bronzo Antico in Europa, urne rovesciate per gli uomini e urne diritte per le donne aCanegrate) 42 e che tende a scomparire nel momento in cui nel corpo sociale si consolidanostabili differenziazioni socio-economiche.

3 5 Cfr. supra a p. 3 86 ss.36 Cfr. JORIO 1 98 3 , pp. 40-4 1 e fig. 3 5 .37 Planimetria in BINAGHI, SIMONE 1 987 , fig . 24 .38 Cfr. PRIMAS 1 970 , p. 1 1 1 e ss. La planimetria fig . 29

è ripresa- dalla pubblicazione originale del Barocelli . Letombe 1 5 , 32 e 3 3 sono inserite in un recinto circolare e

sono maschili (cfr. tavv. 7B, 8B e 9A) . Anche la t . 1 1 , sem

pre maschile (cfr. tav. 6A) , sembra essere stata all ' internodi un recinto circolare, non più integralmente conservato.Le tombe 3 , 4 , 5 , 6 , 9 , 1 4, tutte femminili (cfr. tavv. 4C-F,5C, 7A) , sono all ' interno di recinti rettangolari .

39 Cfr. PRIMAS 1 970 , p. 1 3 5 SS. , planimetria fig . 3 6 : la t .7 , maschile, è all ' interno di un recinto circolare. All ' interno di un altro recinto circolare si trova una sepoltura di

coppia, maschile (t . 1 3) e femminile (t . 1 4) .4o Sulla necropoli di Chiavari cfr. DE MARINIS 2004b.4 1 VENTURINO GAMBARI 2006 .

42 Per la bipolarità del rituale funerario in base al genere a Canegrate e nell ' antica età del Bronzo in Italia settentrionale cfr. DE MARINIS 2000 e 2003 , con riferimenti

all ' ampia letteratura europea su questo tema.

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