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GESTIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE TRADING MANAGEMENT: Money & Risk management Dott. Alberto PEANO Milano, 13 Settembre 2012 Strategist TradingAround
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13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Apr 01, 2016

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Page 1: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

GESTIONE DEL RISCHIO

PROFESSIONALE

TRADING MANAGEMENT:

Money & Risk management

Dott. Alberto PEANO Milano, 13 Settembre 2012

Strategist TradingAround

Page 2: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

• Il money management è un elemento essenziale per il successo nel trading, ma è spesso ignorato o sottovalutato

dalla maggior parte dei trader. Tuttavia è l’argomento che nella realtà dell’investimento è vitale per la

sopravvivenza finanziaria del trader stesso.

• Vedremo quindi di spiegare le differenze tra

- Money Management

- Position sizing

- Risk Management

• Verrà trattata la gestione della posizione, il rapporto tra Rischio e Rendimento e quanto capitale va impiegato e

quale è il capitale necessario. Non meno importanti lo stop loss, il take profit, e il trailing stop.

• Alcuni accenni alla Formula di Kelly, la cui caratteristica principale è quella di dare un criterio matematico al money

management e quindi la formula ha il pregio di dimensionare (size) la posizione che dovrebbe essere assunta sul

mercato dall'investitore, la % del portafoglio con la quale eseguire l'operazione

• Brevissima panoramica su altri modelli di risk management, che apparterebbero comunque a un livello più

avanzato: Fixed fractional, Optimal f, Secure f, Fixed ratio, Percent volatity.

• Esempi pratici eventualmente anche con operazioni in real time.

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Alberto Peano

Trader su futures

CME, CBOT,

Nymex, Eurex,

Liffe

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Perché sono qui?

NON faccio trading perchè sono qui

Oppure

Sono qui perchè NON faccio trading ?

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Alcune nozioni base:

• Bisogna conoscere perfettamente se stessi e le proprie attitudini nei

confronti dell’investimento

• Quindi usare un approccio al trading che calzi a pennello con i propri

comportamenti individuali

• Creare una strategia di trading “su misura”

• Preparare un “piano di trading” per non essere presi in contropiede dai

mercati

• I migliori traders sono quelli che hanno congiunto un’ “intuitività” naturale

sui mercati ad una spietata pianificazione strategica dell’investimento.

• L’assunto principale del TRADING MANAGEMENT si basa sull’assiome

che per prima cosa bisogna proteggere il capitale

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TRADING MANAGEMENT

è composto da:

1. MONEY MANAGEMENT: scelta della percentuale di K (capitale da

impiegare) in un trade (quanto).

detto anche POSITION SIZING

2. RISK MANAGEMENT: gestione della POSIZIONE (es. Stop Loss con il

quale definisco quale rischio voglio correre ogni

volta che apro una posizione)

Primo: non prenderle !

3. SET-UPs

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Gestione $$$: Percentuale (%)

di Capitale (K) da

impiegare

Gestione POSIZIONE: TARGET

STOP LOSS

PROFIT

TRAILING STOP

RISK

MANAGEMENT

MONEY

MANAGEMENT

POSITION

SIZING

TRADING

MANAGEMENT

TIME is RISK !!!

SET-UPs

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1. Ad esempio ho 10,000 euro e decido che posso perdere 1,000 euro

(10%).

2. Decido il RISCHIO, quanto sono disposto a PERDERE ogni volta che

apro una posizione

Se ad esempio rischio 100 euro ogni volta che apro una posizione, se

eseguo 10 operazioni negative di fila (e può accadere) devo smettere di

operare.

3. Stabilita la MAX perdita accettabile la divido per l’ampiezza del set up

(nel caso di trade iniziato su un setup grafico tipo “hummer” o altro) e

moltiplico x 100. Il risultato, arrotondato per difetto indica il n° di azioni da

utilizzare per il trade.

4. Quanto capitale (K)?: a parità di rischio si sceglie l’operazione in cui si

impiega meno capitale e per MENO TEMPO. TIME is RISK

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Controllo della posizione:

Massima Perdita ACCETTABILE (100 – 10,000 euro x operazione)

Remunerazione del

rischio:

Risk/Reward Ratio (guadagno potenziale > perdita

potenziale)

Set-Up con

probabilità di

guadagno

Regole fondamentali per operare

1

2

3

2

3

1

TIME is RISK !!!

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40%

40%

20%

Money Management

Risk Managemet

Set-Ups

Trading Management

1. MONEY MANAGEMENT (o Position Sizing) 40%

2. RISK MANAGEMENT (o Gestione della Posizione) 40%

3. SET-Ups 20%

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Alcune considerazioni:

Set Up piccolo: un falso movimento può far scattare lo Stop Loss

Set Up ampio: obiettivo difficile da raggiungere

Se l’obiettivo è troppo vicino al punto di ingresso, anche se in

termini % può essere buono, significa operare con un rapporto

Rischio / Rendimento SFAVOREVOLE che porta a guadagnare

meno di quanto si perde quando si prende profitto

Mettere ad esempio sempre un PROFIT a + 3% e idem per quanto

riguarda lo Stop Loss significa piazzare lo stop in un punto grafico

SCORRETTO

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Se uso degli OSCILLATORI (che variano da 0 a 100) o degli

INDICATORI (che vanno al rialzo o al ribasso) NON ho la possibilità di

impostare uno Stop Loss sui prezzi, ma devo metterlo in % di gain o

loss o in punti (tick) definiti in base a criteri quali

“% di perdita massima per trade” o

“% di K Capitale “

Se uso PATTERN di prezzo (ad esempio candlestick) posso anche

impostare, oltre agli stop visti prima, degli Stop Loss/Profit in base alla

candela (del set up) o alla figura tecnica che mi ha fatto aprire la

posizione.

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CONCETTO DI UTILITA’

Il motto “Conosci te stesso” si può applicare molto bene al mondo dell’investimento

Molti fallimenti sono stati causati principalmente dall’errata gestione del rischio, la

quale deriva dalla mancata conoscenza delle attitudini per accostarsi

all’investimento.

L’esempio è quello di persone che non sentono la necessità (o la sentono in

misura minore) di fissare degli STOP LOSS (SL) rigidi. Secondo il calcolo delle

probabilità inevitabilmente una gestione della posizione senza SL porterà alla

rovina.

Queste persone NON si sentono ferite più di tanto da una perdita, ma essere

insensibili al dolore può essere suicida.

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GESTIONE DELLA POSIZIONE o RISK MANAGEMENT

Nel trading una pianificazione attenta può servire a vincere la competizione in

mercati altamente efficienti e ad alta volatilità (forex, futures, etc.)

Mettendo in atto una strategia si evita di essere trascinati in una posizione

inconsciamente non voluta e di perdere tempo nell’analisi dei mercati su cui non si

è stabilito di prendere posizione..

Nel breve molti, forse, hanno ragione a non pianificare, ma nel lungo periodo sono

inevitabilmente perdenti contro le leggi della statistica.

La base di ogni investimento dovrebbe essere la stesura (mentale E scritta) di un

piano di trading. Tale piano fornisce le ragioni per entrare e uscire da una

posizione.

PLAN YOUR TRADE & TRADE YOUR PLAN

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Apertura della POSIZIONE

E’ la fase più semplice dell’intero trading.

Psicologicamente: motivazione massima, la perdita si subisce eventualmente solo

alla chiusura della posizione. Ottimismo

Approccio FONDAMENTALE al mercato: compro sui supporti e vendo sulle

resistenze che corrisponde a: “compra quando tutti vendono e vendi quando tutti

comprano” (bisogna distinguere tra supporti e resistenze di breve o lungo periodo).

Può e deve essere completato naturalmente da altre regole.

POTENZIALITA’ di questo approccio: se il supporto che “comperiamo” viene rotto,

lo Stop Loss piazzato nelle vicinanze (piccolo) può costituire un valido segnale per

aprire una posizione “short” in modo che profitti e perdite si possano equilibrare.

L’entrata è UNICA, mentre le possibilità di uscita sono molteplici: perdita, profitto o

dopo un periodo di tempo.

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Importante l’area 54-55: linea di gann + supporto

fibonacci 2/3 (66%)+ linea di TEMPO fibonacci

PREZZO e TEMPO coincidono, quindi si

acquista a 55)

Stop Loss impostato a 53, livello di sicurezza mai

toccato

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In questo esempio si apre uno Short alla rottura della Gann Line

3x2, oppure si va Long, seguendo il mercato alla rottura della 1x1

Page 18: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

REGOLA FONDAMENTALE: si consiglia di non aprire

posizioni in vicinanza di grossi comunicati o dati

economici che possono influenzare il mercato: di

solito un trend comincia dopo tali notizie, che

ingenerano, tra l’altro, una notevole volatilità sul

mercato.

Eccezione: quando il mercato prende una direzione decisa già prima di

simili notizie: il movimento che anticipa le notizie medesime

probabilmente continuerà anche dopo di esse (attenzione alle previsioni

più o meno in linea con i dati)

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Chiusura della POSIZIONE

1. Stop Loss 2. Chiusura con Profitto

1. STOP LOSS

Il concetto base è quello secondo il quale ogni investitore deve avere una

propensione alla liquidità: una posizione immobilizzata in perdita costituisce

un mancato investimento su qualche altra attività finanziaria.

Si è in presenza di una perdita addirittura doppia:

- attuale investimento

- investimento che NON possiamo effettuare a causa del

capitale immobilizzato

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Vi sono poi alcuni punti nel mercato che se superati segnalano una continuazione

nella tendenza. La fissazione degli Stop è quindi opportuna se si crede nel trend

che non abbiamo interpretato in maniera corretta

Lo Stop Loss può costituire un segnale per fare un reverse sulla posizione

(posizione contraria)

Supporto / Resistenza

Money Management

Breve Periodo

Lungo Periodo

STOP LOSS

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Supporto / Resistenza: si fissa lo Stop Loss ad un prezzo non distante dal

supporto sui cui si era aperta la posizione

Stop loss

Stop Loss

SHORT

LONG

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Money Management: ci si focalizza sulla perdita massima che si è

disposti a sostenere e si ricaverà quindi un prezzo target che

costituirà lo stop (che varierà a seconda dell’ottica con cui si è

aperta la posizione: stop di breve e stop di lungo periodo)

Esempio: posizione ribassista a 84,7 quando il prezzo ha toccato la Media

Mobile e Stop a 84,75. Tale prezzo poteva anche costituire un segnale per

fare un reverse, poiché poteva essere l’inizio di un trend ribassista

SHORT

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Stop di breve periodo a 371

Stop di medio / lungo periodo sotto 369.5

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2. CHIUSURA CON PROFITTO

Il principio fondamentale è che, una volta aperta una posizione, questa deve dare

il massimo profitto. La maggior parte degli operatori tende a “far correre le perdite

e tagliare i profitti sul nascere”.

La statistica dice: il trader di successo subisce perdite dal 60 - 65% delle

posizioni che apre e profitto solo dal 35 - 40%: egli riesce

però a riconoscere i trends e a ricavare il massimo da essi.

Esempio: trader in perdita per diversi mesi su eurodollaro in un mercato laterale,

ma pareggiate e di gran lunga superate dal profitto realizzato “catturando” il trend.

Sistema utilizzato: TRAILING STOP o STOP PROFIT.

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Lo Stop Loss deve essere fissato ad un livello che inequivocabilmente

costituisca un segnale di inversione del trend corrente e mai in prossimità del

mercato. Il rischio è quello di liberarci di una posizione che, dopo una piccola

correzione, continua il trend corrente.

Si segue il trend ponendo il segnale di

chiusura (vendita nel caso di un mercato al

rialzo) sempre sotto al mercato e alzando il

livello a seconda del mercato in ascesa.

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Ognuno dovrebbe crearsi un proprio sistema di trading: la regola di

comperare ai supporti e di vendere alle resistenze può costituire un

sistema di trading.

Ogni decisione deve però essere vagliata e sottoposta a critica,

completando il “segnale” con la realtà che ci circonda e con gli eventi.

Se abbiamo una notizia destinata ad influenzare in maniera

pesantemente negativa il mercato, il supporto scelto come punto di

entrata molto probabilmente non terrà: un acquisto automatico potrebbe

portarci ad una perdita anche consistente in poco tempo.

Utilizzo dei DSS (Decision Support System)

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Strategie per la gestione del Prezzo di Carico

Durante una posizione aperta, il trader opera per ricavare il massimo

profitto da un trend favorevole o per uscire indenne dalla posizione errata.

Vi sono diverse strategie per mediare i prezzi di carico di posizioni aperte:

1. Strategia neutrale

2. Martingala

3. Anti - Martingala (o piramide rovesciata)

4. Piramide (con trend FAVOREVOLE)

5. Piramide su perdita

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1. STRATEGIA NEUTRALE

Il trader opera con un numero costante di contratti, senza fare distinguo tra

posizioni in perdita o in profitto

2. MARTINGALA

Strategia più conosciuta. Si comincia con una unità di trading, raddoppiando tale

unità ogni volta che si subisce una perdita potenziale (!) e che il mercato raggiunge

un livello ritenuto importante. (se il mercato va nel senso previsto si recupera la

perdita e si ottiene profitto).

E’ l’antitesi dello Stop Loss.

Conduce, inevitabilmente, alla rovina (in base alle leggi statistiche sulle serie di

eventi sfavorevoli).

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Il trader crede nella salita del mercato e quindi continua ad aggiungere

posizioni rialziste raddoppiando ogni volta (10 + 20 + 40 + 80 = 150 lotti)

ACQUISTO

Mediamo i prezzi!!!

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3. ANTIMARTINGALA o PIRAMIDE ROVESCIATA

Quanto visto nella strategia martingala viene applicato ad una posizione in profitto,

raddoppiando quindi la posizione e seguendo il mercato (al ribasso).

La possibilità dei profitti è molto alta, ma richiede estrema velocità nel chiudere la

posizione alla fine del trend (il prezzo di carico è molto vicino al mercato).

VENDITA Vendo 10 lotti

Vendo 20 lotti

Vendo 40 lotti

Vendo 80 lotti

Sell 10 a 4000

Sell 20 a 3600

Sell 40 a 3200

Sell 80 a 2400

Prezzo di carico = 2880

Ogni movimento sfavorevole può

falcidiare i profitti: quindi

VELOCITA’ nella chiusura.

Page 31: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

3. ANTIMARTINGALA o PIRAMIDE ROVESCIATA

Esempio con trade al RIALZO - ACQUISTO

Si chiama “piramide rovesciata” perchè il numero di contratti aggiunti alla posizione

originaria è sempre più largo della base e diventa proporzionalmente più alto via via che

il mercato muove in nostro favore.

ACQUISTO

BUY 10 lotti

BUY 20 lotti

BUY 40 lotti

BUY 80 lotti

Buy 10 a 1190

Buy 20 a 1240

Buy 40 a 1300

Buy 80 a 1360

Prezzo di carico = 1316,66

80 lotti

40 lotti

20 lotti

10 lotti

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4. PIRAMIDE

Si apre una posizione con una (1) unità, aggiungendo a determinati livelli in

cui siamo in profitto la metà dell’unità di trading originaria, per diverse volte.

Si chiama “piramide” perchè il numero di contratti aggiunti alla posizione

originaria non deve essere mai più largo della base e diventa

proporzionalmente più basso via via che il mercato muove in nostro favore

(opposto a quando visto nell’esempio precedente)

E’ la strategia MIGLIORE applicabile al trading avendo il vantaggio di farci

avere un prezzo di carico di tutti i nostri “contratti” (ad esempio futures) ad un

livello ben al di sotto del mercato attuale.

Se il mercato muove contro, non saremo danneggiati seriamente ed abbiamo

tutto il tempo per chiudere ed eventualmente invertire la posizione.

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SVANTAGGIO richiede un attentissimo studio sui livelli e richiede una NOTEVOLE

CAPACITA’ PREVISIONALE

Vendo 80 lotti VENDITA

Sell 80 a 4000

Sell 40 a 3600

Sell 20 a 3200

Sell 10 a 2400

Prezzo di carico = 3680

Vendo 40 lotti

Vendo 20 lotti

Vendo 10 lotti

In questo esempio una (1) unità di trading

è pari a 80 lotti/contratti/azioni

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Esempio con mercato al RIALZO - ACQUISTO

BUY 10 lotti

80 lotti

40 lotti

20 lotti

10 lotti

Buy 80 a 1190

Buy 40 a 1240

Buy 20 a 1300

Buy 10 a 1360

Prezzo di carico = 1229.33

ACQUISTO

BUY 20 lotti

BUY 40 lotti

BUY 80 lotti

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5. PIRAMIDE SU PERDITA

Situazione speculare alla precedente, applicata nel caso in cui la posizione sia

in perdita potenziale.

Per non far attivare lo Stop Loss, questa strategia è valida per eliminare senza

molto rischio una perdita dato che riduce notevolmente il prezzo di carico.

Nel momento in cui il mercato / la posizione va nella direzione da noi prevista,

ci consente di arrivare al prezzo di break-even

Page 36: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Il trader ha comperato a 9.25 (40 lotti) poi a 8.70 (20 lotti) e a 7.80 (10

lotti). Così facendo ha abbassato il suo prezzo di carico da 9.25 a 8.90

senza per questo aumentare in maniera abnorme il suo rischio.

Un veloce movimento del mercato può portarlo al breakeven più in fretta

rispetto alla normale strategia di buy and see a 9.25

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CONCETTI DI MONEY MANAGEMENT

IL CAPITALE INIZIALE

REGOLA: nell’attività di trading NON si deve utilizzare denaro

strettamente necessario alle esigenze primarie.

E’ necessario un ammontare minimo per risultare vincenti sul mercato?

Si ritiene corretto ragionare in termini di PROBABILITA’, cioè il successo in

un’attività di trading è correlato positivamente all’ammontare di denaro

allocato a tal fine.

Più elevato è il capitale iniziale e più il trader può sopportare perdite

potenziali causate da movimenti erratici nei mercati, la necessità di

tamponare perdite per un piccolo portafoglio possono essere insostenibili.

Page 38: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Probabilità di successo

Se si vogliono assegnare delle probabilità di successo di un portafoglio, a

fine anno, in base al capitale investito, si ottiene:

5,000 euro 10%

10,000 20%

20,000 30%

50,000 50%

100,000 60%

Altra regola aurea: non bisogna mai aggiungere denaro ad un

portafoglio iniziale in perdita.

E’ invece auspicabile incrementare il portafoglio dopo il periodo iniziale se

questo ha dato i risultati sperati.

Il denaro deve sempre avere un VALORE MARGINALE

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CONCETTI DI MONEY MANAGEMENT

OBIETTIVI

Gli obiettivi auspicati (rendimento a fine anno) incidono pesantemente sulla

gestione del portafoglio: nel primo anno di trading è più facile rimanere

inchiodati al breakeven o avere un piccolo profitto.

Se i nostri obiettivi sono irrealistici, saremo portati a rischiare in maniera

spropositata, aumentando le probabilità di rovina..

Si dovrebbe inoltre fare trading su mercati NON CORRELATI fra loro.

REGOLA : ogni perdita potenziale da sostenere

dovrebbe essere sempre inferiore al 5%

del capitale iniziale

Page 40: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

(continua) OBIETTIVI

Con la regola del 5% riusciamo a dividere il portafoglio in 20 unità di trading,

riducendo ad un livello accettabile le probabilità di rovina.

Il portafoglio dovrebbe avere finalità di breve e medio periodo e quindi

essere diviso in posizioni di di breve (ad esempio “scalping” o “intraday”) e

posizioni di medio periodo (o di trend).

Lo “scheletro/ossatura” dei profitti sarà costituito dalle posizioni di medio

termine, mentre con quelle di breve si cercherà di incrementare la

profittabilità senza per questo aumentare la percentuale di rischio di cui ci si

deve fare carico.

Page 41: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

(continua) STUDIAMO MATEMATICA

Se perdo il 10-20-50% quando devo riguadagnare per tornare al medesimo

punto di prima (in termini percentuali)?

Perdita % Devo riguadagnare %

5 5,26

10 11,11

20 25

25 33,33

50 100

75 300

Page 42: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

ASPETTATIVE (dall’apertura della posizione)

L’aspettativa non è altro che la media aritmetica dei vari risultati possibili

(positivi o negativi) moltiplicati per le rispettive probabilità.

Esempio: un trader compera su un supporto e imposta uno stop di 500 euro

con un obiettivo di 1,000 euro.

Assegna una probabilita del 50% sia al verificarsi del primo evento sia del

secondo.

L’aspettativa (matematica) sarà 1,000 x 50% - 500 x 50% = 250 euro

Nel medio termine le leggi della statistica dicono che si possono ricavare

questi profitti e quindi il trader decide di aprire la posizione.

La chiave è l’assegnazione delle probabilità, operazione squisitamente

soggettiva, ma il trader si aiuta con le leggi statistiche proprie dell’analisi

tecnica.

Page 43: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Esempio di rottura di un testa e spalla rialzista con obiettivo 490.

Con un prezzo attuale pari

a 420 si hanno queste

probabilità per lo Stop

Loss

20% a 413 = -70 euro

10% a 409 = -55

5% a 400 = -50

Obiettivi al rialzo

(probabilità) target:

50% a 430 = 250

10% a 465 = 225

5% a 490 = 175

La media aritmetica dà

un’aspettativa

positiva di 475 euro

quindi il trade è

positivo e si dovrebbe

aprire una posizione

Page 44: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

La PROBABILTA’ di ROVINA

Il trader deve pensare a conservare il suo potere di trading rappresentato

dal capitale iniziale e la sua perdita è la cosa che più deve preoccupare .

Vi possono però essere degli effetti casuali che determinano l’esaurimento

del capitale iniziale, anche in presenza di setup affidabili. Questi fattori

possono contribuire, per esempio, all’accumulo di un numero piuttosto

elevato di operazioni in perdita consecutive con conseguente drawdown

molto pesante.

Esempio: due trader, il primo rischia il 2% del suo capitale in ogni

operazione mentre il secondo il 5%.

Ipotizziamo 20 operazioni in perdita consecutive (con rischio per operazione

costante)

- Il primo si trova con un P&L pari al -40%

- Il secondo ha azzerato il capitale

Page 45: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Rischio % N. Perdite

consecutive

1 100

2 50

3 33

4 25

5 20

Reazione di un trader che

utilizza il 3% del capitale

iniziale per operazione:

Il mio sistema

non subirà mai

33 operazioni in

perdita

consecutive!!!!

Brutta notizia: la teoria delle probabilità sostiene qualcosa di diverso

Page 46: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Esiste sempre una probabilità finita

che qualunque Strategia o Sistema di

Trading con una redditività (o

accuratezza) inferiore al 100% possa

subire un numero di operazioni

consecutive in perdita in grado di

AZZERARE completamente il conto

iniziale, di qualunque entità esso sia

Questa probabilità è chiamata

“Probabilità di Rovina”

Page 47: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Ipotizziamo un Sistema (insieme di regole/setup) che abbia una

redditività del 70%, cioè una probabilità p=0,30

Immaginiamo di rischiare il 4% del capitale in ogni operazione

Calcoliamo la probabilità di avere 25 operazioni negative

consecutive

L’equazione da utilizzare è quella del test di Bernoulli

P(25 in 25) = (25 !/(25! (25-25)!))x (0,3)^25 x (0,7)^0

P(25 in 25) = 8,47 x 10 ^-14

Il valore è estremamente basso, ma pur sempre finito.

Page 48: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

I trader più esperti utilizzano una

% di rischio del 1% (max 2%) in

ogni operazione.

I sistemi che abbiano una buona accuratezza e utilizzino una

percentuale di rischio in ogni operazione hanno sicuramente una

bassa probabilità di rovina, ma sempre

FINITA e MAGGIORE DI ZERO.

Per ridurre al minimo la probabilità di rovina bisogna tenere al livello

più basso possibile il rischio a cui ci si espone in ogni operazione

E’ necessario un compromesso: un rischio più basso comporta

anche guadagni più bassi e l’obiettivo è proprio quello di riuscire a

identificare la percentuale ottimale del K iniziale.

Page 49: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Obiettivo primario: (a) determinare l’entità del capitale iniziale con cui

intraprendere la professione e (b) la percentuale di rischio sul capitale

iniziale che si intende utilizzare in ogni operazione.

Molti trader cominciano aprendo un conto con una piccola somma e poi

cercano di rischiare al massimo, nella speranza di avere abbastanza

fortuna e concludere una lunga serie di operazioni in guadagni prima di

subire delle perdite.

Ma qual’è la realtà dei mercati? La serie di

operazioni in perdita si verifica sempre prima di

quelle in guadagno

Page 50: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Quante operazioni consecutive negative può effettuare un

sistema/stategia prima di azzerare (o portare al livello minimo di

1,000 €) il K - Capitale iniziale pari a 100,000 €?

% di K iniziale (del conto trading) rischiato per ogni

strade

Page 51: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

100,000 € K iniziale

Fixed Risk/Opportunity Scale

Risk % No. of Trades

1% 459

2% 228

3% 152

4% 113

5% 90

6% 75

7% 64

8% 56

9% 49

10% 44

11% 40

12% 37

13% 34

14% 31

15% 29

16% 27

17% 25

18% 24

19% 22

20% 21

Page 52: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

LEGGE FONDAMENTALE

1. Il capitale iniziale (K),

2. la percentuale di rischio per operazione del k iniziale (R) e

3. la somma che si deve rischiare in ogni operazione (S)

sono tre parametri collegati da una relazione precisa chiamata

legge fondamentale della gestione del rischio e del capitale

Se, per esempio, si decide di assumere un rischio per trade pari al 2% e che

questa percentuale sia pari a 2,000 euro il capitale richiesto dovrà essere in tal

caso pari a 100,000 euro

S

RK

2.000

0,02100.000

Page 53: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Rischio % Somma rischiata

per operazione

Capitale iniziale

1 500 50,000

1,000 100,000

2,000 200,000

5,000 500,000

10,000 1,000,000

2 500 25,000

1,000 50,000

2,000 100,000

5,000 250,000

10,000 500,000

5 500 10,000

1,000 20,000

Page 54: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Dall’equazione e dalla tabella risulta evidente che:

- il capitale iniziale (K) è

- inversamente proporzionale alla percentuale di rischio per operazione

- direttamente proporzionale alla somma che si mette a rischio in ogni

operazione

Spesso la somma che si decide di mettere a rischio è un parametro

dipendente dalla strategia operativa che si applica, dal set-up, dalla volatilità

del mercato, ecc.

Riducendo la somma da rischiare, per effetto della volatilità, la redditività del

sistema diminuisce perchè saranno meno le operazioni che possono

raggiungere i target di profitto.

Page 55: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Solo dopo aver analizzato la strategia o il sistema di trading in modo

corretto è possibile:

• determinare l’entita del capitale iniziale con il quale iniziare a operare

• aver valutato l’effetto che la % di rischio per ogni operazione (che si

decide di utilizzare) produce sulla performance del sistema stesso.

Esempio: supponiamo di utilizzare un sistema che dopo varie analisi ci

porta alla conclusione che per ottenere una profittabilità ragionevole

bisogna accettare di rischiare 500 euro per operazione.

Supponiamo inoltre che il trader abbia deciso di accettare un rischio

massimo del 2% sul capitale iniziale per operazione.

Inserendo questi dati nell’equazione si arriva alla definizione di

un capitale iniziale pari a 25.000 euro.

Page 56: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

PROBABILITA’ e CONSEGUENZE-ESITI

Un trader con una redditività e rendimenti costanti e crescenti nel

tempo ha queste 4 caratteristiche:

1) Una visione di tipo “probabilistico” che è la chiave del suo approccio

al mercato;

2) Un approccio che è basato sul leggere in ogni momento qual’è la

forza dominante sul mercato (trend, pochi volumi, etc);

3) L’accettazione e conoscenza che lo sviluppo/risultato/esito di ogni

trade NON può essere conosciuto finché il trade non si è “svelato”;

4) L’accettazione e conoscenza che solo il mercato, come il tempo

atmosferico, ci potrà dire cosa accadrà in futuro;

Page 57: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Analizziamo alcune semplici evidenze esistenti nei mercati finanziari:

a) Si possono analizzare i medesimi dati, stessi prezzi, uguali set-up

e identici time frame e quantificarli, uguali patterns, etc...;

b) Questi dati, analizzati da un trader con poca esperienza, possono

portare alla conclusione che l’esito sarà sempre il medesimo: se

ieri il mercato dopo aver fatto “a-b-c” ha raggiuto “f” allora anche

oggi si comporterà nella medesima maniera(!);

c) Ma ogni momento nel mercato è UNICO

d) Perché il momento è unico?

perché non sappiamo e sapremo mai a priori se i

medesimi partecipanti al mercato (investitori,

speculatori, etc) si comporterano esattamente come

hanno fatto l’ultima volta

Page 58: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Questo ci porta ad UNA sola conclusione:

che OGNI TRADE HA

UN EFFETTO

“RANDOM” -

CASUALE

Page 59: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

L’esito di ogni trade può portare a solamente due tipi di risultati:

1) Trade positivo

2) Trade negativo

a) Noi NON sappiamo, usando qualsiasi tipo di set-

up/indicatore/oscillatore/etc..dove si svilupperà il trade, sia

positivamente, sia negativavente; non c’è modo di saperlo

b) Una volta che il trade è stato preparato ed eseguito, l’unica cosa

che sappiamo è che è un MOMENTO UNICO e NON abbiamo

alcun controllo su di esso, eccetto il fatto di poter seguire il trade

in conformità del piano che abbiamo preparato precedentemente

(trading plan)

Page 60: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Ma se l’esito di ogni trade può essere solo 50/50 (guadagno/perdita)

perché allora continuare a fare trading?

• Perchè probabilmente si stà confondendo l’esito del prossimo trade

estrapolato da una serie di trades e la “skew” o “distorsione” (a

nostro favore) di una serie intera di trades;

• Esempio: si ha un set-up con il 65% di trade vincenti nel lungo

termine. Non sappiamo comunque dove e quando il 35% di perdite

accadrà. Potrebbe capitare come una serie di operazioni perdenti

consecutive all’inizio , oppure distribuite in modo casuale, oppure

alla fine;

• Nonstante la % di vincite del sistema (o della nostra strategia) ci

dia un “edge”, un margine/probabilità a nostro favore, il prossimo

trade avrà una probabilità del 50/50 e potrebbe negare il nostro

edge.

Page 61: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Vediamo un esempio, tratto da un esercizio fatto fare (realmente) a

due trader. Ecco le regole date loro:

• Il trader lancia una moneta. Se si ottiene “Testa” si Acquista, se

si ottiene “Croce” si Vende

• Mercato analizzato: Future miniS&P (ES)

• Appena abbiamo l’esito del lancio il trader effettua l’operazione

in acquisto o vendita a prezzo di mercato

• Si imposta un profit a 4 ticks e uno stop loss a 4 ticks per il

primo trader (A), mentre si usa un profit a 6 ticks e uno stop loss

a 6 ticks per il secondo trader (B)

• Appena il target o lo stop loss sono toccati (uno dei due), si

ritira la moneta

• Numero minimo di lanci (e quindi trades) della moneta: 20

Page 62: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

• L’entrata e la direzione dei trades è indubbiamente casuale.

Quanto è importante quindi l’ingresso sul mercato?

• L’entrata casuale ha generato una media del 31,75% di trades

vincenti.

• Senza migliorare l’entrata, questo metodo può essere reso

profittevole?

Trader A Trader B

Trades 28 (16 short, 12 long) 20 (10 short, 10 long)

Trades perdenti 20 13

Trades vincenti 8 7

Win Rate 28,5% 35%

Num Perdite consecutive 8 5

Aspettativa punti per trade -0,43 0,5

Page 63: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Cerchiamo di trasformare questo approccio casuale e teorico in un

sistema che diventi profittevole o almeno raggiunga il break-even

(punto di pareggio)

Come?: inseriamo alcune regole di risk e money management

a) Solamente una % del conto può essere rischiato in ogni trade

• 5% di un K iniziale pari a 100.000 €

• 2% “” “”

b) Si possono effettuare operazioni solamente con un mercato

“bilanciato”, cioè non in presenza di trend (definito)

c) il nostro target per ogni operazione deve essere almeno 3 o 3,5

volte l’ampiezza dello stop loss (es: stop loss 3 punti – target 9 o

10,5 punti)

d) si effettuano operazioni solo in momenti di mercato con poca

direzionalità evitando la prima e l’ultima ora di contrattazioni

e) le altre regole rimangono immutate

Page 64: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Avendo limitato il RISCHIO del conto trading al 2%, QUANTE OPERAZIONI

NEGATIVE CONSECUTIVE il sistema/strategia può effettuare prima di essere

fermato per insufficienza di capitale (K min 2.000 € rimanente)?

Page 65: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

• Il vantaggio (edge) del trader è semplicemente una misura delle

probabilità favorevoli relativamente al set-up utilizzato / “skew”

• Il vantaggio può essere anche la capacità di leggere e interpretare

il mercato, studi e analisi e una serie di trade abbastanza lunga e

significativa che indichi una serie consistente di risultati positivi a

livello macro

• Il controllo del rischio (risk management) e il money management

sono la chiave per aumentare considerevolment i risultati del

nostro trading (vedere esempio con moneta)

Page 66: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Modelli di Money Management che cercano di

dare un criterio matematico e poter dimensionare

la posizione.

I più conosciuti:

- Kelly: dà un criterio matematico al money management

- Fixed fractional

- Optimal f

- Secure f

- Fixed ratio

- Percent volatity

La formula di Kelly ha il pregio di dimensionare (size) la posizione che

dovrebbe essere assunta sul mercato dall'investitore quindi la % del

portafoglio con la quale eseguire l'operazione

Page 67: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Formula di Kelly: indica la frazione ottimale del capitale da investire

Si prende in considerazione un trading system (una strategia) e in

seguito si analizza quante volte il sistema ha ragione e quanto

mediamente vince rispetto a quanto perde

% G = probabilità di vincita (del sistema)

GL = rapporto vincita media/perdita media (del sistema)

K% = %G – [(1 - %G)/GL ]

Kelly punta alla MASSIMIZZAZIONE del PROFITTO

Formula di Kelly

Page 68: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

ESEMPIO:

% G = probabilità di vincita = 50%

GL = rapporto vincita media/perdita media = 1,25 euro

K% = %G – [(1 - %G)/GL ]

K% = 50% - [(1-50%)/1,25]

K% = 50% - 40% = 10%

Kelly afferma che un sistema con una probabilità di vincita del 50% e

con una vincita media di 1,25 euro a fronte di una perdita media di 1

euro viene affrontato el modo più remunerativo impiegando di volta in

volta il 10% del proprio capitale.

Punta alla MASSIMIZZAZIONE del PROFITTO

Page 69: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Fixed Fractional Method

Identifica la percentuale di capitale da rischiare in ogni trade: tale % è

chiamata ”fraction” o ”%f”

Si prende in considerazione lo Stop Loss della Strategia o del Trading

System come perdita che si subirebbe utilizzando una singola unità di

trading.

Capitale K x % perdita

Stop Lossunità ditrading

Si ricalcola l’unità di trading dopo ogni trade

Page 70: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

ESEMPIO:

K iniziale = 100.000 €

Rischio per ogni trade = 5%

Stop Loss per ogni trade = 1250 €

(K x rischio) / Stop Loss = lotti

(100000 x 5%) / 1250 = 4

Page 71: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Optimal F Utile per comprendere il limite assoluto oltre il quale non spingersi. E’

un calcolo puramente matematico e non reale.

Prende in considerazione i trades che il sistema ha effettuato e su di

essi considera la peggior perdita e parametrizza tutti i trades rispetto

ad essa.

HPR = 1 – f (P / WCS)

TWR = HPR1 x HPR2 x HPR 3 x .....HPRn

HPR = moltiplicatore del capitale legato al trade

P = profitto dell’ n-esimo trade

WCS = perdita massima subita nel periodo

f = frazione del capitale rischiato ad ogni trade

TWR = moltiplicatore del capitale iniziale dopo la serie di trades

Page 72: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Secure F Dipende dalla psicologia dell’investitore. Il trader impone una scelta

che tiene in considerazione il massimo DD storico del sistema

(drawdown).

Si cerca fra tutti frazionamenti quello che massimizza i guadagni a

condizione che il DD mostrato sia al di sotto di una determinata %

scelta dal trader.

Si può utilizzare la formula vista per il ”Fixed Fractional” utilizzando la

Massima Perdita Storica registrata anzichè lo Stop Loss.

5% di 100,000 = 5000 €

Max perdita storica = 1000 €

Quindi faccio il primo trade con 5 unità di trading

Page 73: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Fixed Ratio Alternativa al ”Fixed Fractional”. Si cerca di dare equal peso ad ugni

unità di trading in maniera che se ne mantenga inalterato l’effetto al

crescere della equity line. Molto utilizzato dai trader sui futures.

STEP = Perdita Massima / % f (rischio x trade)

Per il Fixed Ratio la soluzione è un ugual incremento per unità di

trading, un RATIO FISSO tra gain per unità e aumento.

Il valore di aumento per contratto è chiamato DELTA (si suggerisce di

utilizzarlo pari a metà del Max DD storico del sistema)

SVANTAGGI: si parla solo di primo incremento e mai di livello di Stop

Loss

Page 74: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Se K capitale < K capitale iniziale, allora 1 unità di trading

Se K > K capitale iniziale allora

Lotti=INT((1+RADQ(1+8*(K-K iniz)/delta)))/2)

Ipotizziamo un Capitale iniziale pari a 50,000

Delta = 2,500

Partendo con 1 unità di trading quando si guadagna una cifra

pari al Delta si fa scattare l’utilizzo della seconda unità.

Da qui in avanti ciascuna delle 2 unità dovrebbe guadagnare 2500 per

poter cominciare con la 3a unità.

Aumentando il numero di unità di trading ad intervalli mediamente

costanti di trade, l’andamento del sistema si stabilizza molto.

Page 75: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Percent Volatility Model Si basa sulle fluttuazioni di mercato e sulla massima fluttuazione che si

desidera mantenere per il proprio capitale e si svincola dalla peggior

perdita subita.

Uso dell’ ATR (Average True Range) per misurare le fluttuazioni dello

strumento sul quale fare trading

Capitale K x Vol %

ATR x VPunità ditrading

Dove VP = valore del singolo punto dello strumento

Vol % = % di fluttuazione ammissibile

Page 76: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

ESEMPIO:

Mercato Future = mini S&P (ES)

Valore ogni punto (VP) = 12,5 $

ATR media 5 periodi = 20 punti – 80 ticks

K iniziale = 100.000 €

Max fluttuazione del K (Vol%) = 2%

INT (K x Vol%)/(ATR x VP) = lotti

INT (100.000 x 2%)/(80 x 12,5) = INT (2000 / 1000) = 2 lotti

Questo metodo richiede la conoscenza del ATR di un certo numero di

giorni e può essere calcolato al momento del trade ma rende più

difficile il backtesting del sistema.

Page 77: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Altri modelli di Money Management

Varianti dei modelli presentati precedentemente:

- Reduced f : variante del Fixed Ratio

- Aggressive Ratio: inverso del Reduce f

- Asymmetric ratio: aggiunta con equity in crescita, riduzione

con equity in calo

- Timid Bold equity: frazionare il capitale in due: alto rischio e

basso rischio con base fixed fractional

- Equity curve trading: in base all’equity del sistema

- Z-score: analizza la sequenza dei trade

Page 78: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Esempi di Risk Management

(gestione della posizione)

sul mercato Future mini

S&P (ES)

Page 79: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Risk Management: gestione della posizione

Money Management: scelta della percentuale di

capitale da impiegare in un trade (anche detto position sizing)

Esempio: si aumenta l’esposizione solo all’aumentare del

capitale (investito/guadagnato)

Page 80: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Time frame = settimanale

SET –UP = Tweezer Top

High = 1167.75

Low = 1128.75

Delta set-up = 39 pt

Delta $ = 1950 $

Delta STOP LOSS = 41 (39 + 2)

Delta SL $ = 2050 $

Se il set-up è troppo grande per

il mio livello di rischio di MONEY

MANAGEMENT, NON eseguo il

trade

2050 % = 2,05% di K = 100,000 $

Page 81: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

1. Trailing Stop pari all’ampiezza della barra di set-up (1167.75 – 1128.75 = 39

punti – 156 ticks): al raggiungimento dell’obiettivo posto pari all’ampiezza

della barra di set-up (1089.75) sposto lo stop a a livello del prezzo di entrata

e lascio correre l’operazione.

2. Traling stop e close 1/2 - 1/3 della posizione (contratti multipli): al

raggiungimento di un obiettivo precedentemente stabilito (ampiezza set-up)

posso chiudere una parte della posizione (1/2 o 1/3 o altro) e ho spostare lo

stop in pari per la restante posizione (1128.50)

3. Posso chiudere l’intera posizione al raggiungimento di un obiettivo

precedentemente stabilito in base ad un’analisi di ritracciamenti, degli

swings , volumetrica, etc.

4. Attendo la formazione di una successione di massimi e minimi decrescenti

per spostare più in basso il mio livello di profit

Gestione della posizione:

SHORT mini S&P da 1128.50

Page 82: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

La settimana seguente il mercato

escende velocemente fino a 1007.50,

ben oltre il mio target pari

all’ampiezza del Set-Up (1089.75)

Singolo lotto:

- Chiudo lo short a 1089.75 durante la

discesa;

- Oppure sposto lo stop da 1169.75 a

1128.50 e lascio correre l’operazione

Lotti multipli:

- Chiudo 1 lotto a 1089.75

- Sposto lo stop da 1169.75 a 1128.50 e

lascio correre l’operazione per i

restanti lotti

- etc. (set-up doppio, etc)

Page 83: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

La 2a settimana seguente il mercato

rimbalza fino a 1098.75

Singolo lotto:

-Operazione ancora eventualmente

aperta

Lotti multipli:

- operazione aperta per i restanti lotti

- etc.

Vediamo ora come si è comportato il

mercato dopo alcune settimane

Page 84: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Doppio MIN a 987.50 e 989.75

Max di swing a

1083.25

STOP LOSS originario a 1169.75

Short da 1128.50

e nuovo Profit

COME POSSO GESTIRE LA POSIZIONE ?

MINIMO di

periodo a 961.75

Page 85: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Trend del nostro

SHORT

Nuovo Trend

Short = 1128.5

Set-up = 1128.75 (39 punti)

1 x set-up (39 punti) = 1089.75 1° target

2 x set-up (78) = 1050.75 2°

3 x set-up (117) = 1011.75 3°

4 x set-up (156) = 972.75 4°

MINIMO a 961.75

Page 86: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

SHORT

esempio

LONG ?

-Tweezer Bottom e

- Ritracciamento Fibonacci 38,20% pari

anche al supporto a 1270.75

SET - UP

High = 1323

Low = 1258.75

Delta = 64.25 punti !!!

pari a 3.212,50 $ per lotto

Page 87: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

ZOOM a livello DAILY a

partire dal minimo del

ritracciamento di

Fibonacci

Page 88: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Ulteriore ZOOM

SET – UP a livello

settimanale

Notiamo una ”ISOLA” sul minimo e anche in corrispondenza del ritracciamento

38,20% di Fibonacci di ampiezza 1286.25 – 1258.75 = 27.5 punti

Page 89: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

SET – UP originario a livello

settimanale - Tweezer

High = 1323

Low = 1258.75

Delta = 64.25 punti

pari a 3.212,50 $ per lotto

SET – UP derivato a livello

giornaliero – Isola

High = 1286.25

Low = 1258.75

Delta = 27.5 punti

pari a 1.375 $ per lotto

Page 90: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

SET – UP originario a livello

settimanale - Tweezer

High = 1323

Low = 1258.75

Delta = 64.25 punti

pari a 3.212,50 $ per lotto

SET – UP derivato a livello

giornaliero – Isola

High = 1286.25

Low = 1258.75

Delta = 27.5 punti

pari a 1.375 $ per lotto

1. Money Management (o Position Sizing)

K iniziale = 100,000 €

Set-Up originario 3,3%

Set- Up derivato 1.4% (arrotondato)

(ipotizziamo 1 (uno) solo lotto, in caso di contratti

multipli si deve moltiplicare)

2. Risk Management (gestione della posizione)

?

Page 91: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

ATTENZIONE!!!

Nel ”durante” della formazione del set-up settimanale possiamo notare

l’isola, cioè il set-up derivato, analizzando le candele daily, ma

solamente alla fine della seconda settimana avremo l’indicazione

LONG del set-up.

Se il set-up a livello settimanale ha (come in questo caso) un livello di

rischio a livello di Money Management / Position Sizing troppo elevato

per noi ma l’operazone ha un’elevata percentuale (probabilità) di

riuscita e vogliamo DAVVERO effettuarla allora dobbiamo cercare di

ridurre il Delta = 64.25 punti.

Per l’ingresso sul mercato si può quindi attendere un ritracciamento (ad

esempio ½ della candela weekly del set-up pari al livello 1291)

monitorando l’evolversi della situazione a livello giornaliero. E gestire

(Risk Management) la posizione conseguentemente.....

Page 92: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

Let the trade come to

you, don’t create it.

Trade what you see, not

what you think.

Page 93: 13 settembre 2012 webank rischio professionale def

La pazienza non è la

capacità di aspettare, ma

è la capacità di

mantenere la giusta

attitudine mentre si

aspetta.