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T ariffa R.O.C. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) - art. 1, comma 1, DCB Napoli - ANNO VII - N. 12 - dicembre 2011 - Costo singola copia € 2,50 Merry Christmas 2011 POR TO & diporto IL MAGAZINE CHE APRE IL PORTO ALLA CITTÁ also in english
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Feb 29, 2016

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Merry Christmas 2011 also in english IL MAGAZINE CHE APRE IL PORTO ALLA CITTÁ Tariffa R.O.C. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) - art. 1 , comma 1 , DCB Napoli - ANNO VII - N. 12 - dicembre 2011 - Costo singola copia € 2,50 Noi crediamo che il modo migliore sia costruirlo insieme. 150 YEARS WWW.RINA.ORG Direttore responsabile Antonio De Cesare Anno VII - N°12 - Dicembre 2011 Direttore editoriale Maurizio De Cesare
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MerryChristmas2011

PORTO& diporto

I L M A G A Z I N E C H E A P R E I L P O R T O A L L A C I T T Á

also in english

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150 YEARS

WWW.RINA.ORG

Noi crediamo che il modo migliore sia costruirlo insieme.

Per un FUTURO STABILE e SOSTENIBILE

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sommario / porto&diporto

Merry Christmasand wake up New Year!

LOGITRANS4 - Turchia crocevia di sviluppo per i porti4 - Turkey - a crossroads for ports6 - Trieste avanti tutta6 - Full speed ahead Trieste9 - Liberalizzazione e spazio ferroviario unico europeo9 - Union of interports proposals12 - Le relazioni economiche tra l’Italia e il Mediterraneo12 - Economic ties - Italy and the Mediterranean16 - Traguardi ambiziosi per MSC Crociere16 - MSC Crociere - ambitions20 - L’andamento (lento) del settore cisterniero stimola la compravendita20 - Slow growth in tanker traffic stimulates ship buys and sales23 - Nuove unità e nuove frontiere per i rimorchiatori italiani23 - New vessels and frontiers for italian tug operators26 - Le risorse del Fondo Europeo per la svolta del porto di Napoli26 - EU funds for Naples portCANTIERISTICA30 - Corsa contro il tempo per salvare il cantiere di Castellammare di Stabia32 - San Giorgio del Porto sinergia vincente franco-ligureTRASPORTI33 - Vie d’acqua, una opportunità in più per il Nord-Est36 - Frecciarossa si fa in quattro38 - Puglia: Leader nei trasporti tra vecchia e nuova Europa40 - Airberlin ci porta a Monaco di BavieraINFRASTRUTTURE42 - Gioia Tauro lancia il suo porto turistico44 - L’Interporto della Puglia ospita il progetto Netlipse45 - Interporto Rivalta ScriviaFORMAZIONE48 - La formazione non è un costo ma un’opportunità50 - I giovani ed il mare52 - Rapporto con le imprese chiave di

successo dell’AsipsFIERE54 - Seatec Computec 2012PROPELLER56 - Umberto Masucci Presidente nazionale del Propeller Club58 - Le potenzialità del settore dei superyachtAZIENDE60 - Le due facce della Fiat nel Sud Italia62 - La mobilità sostenibile a Venezia64 - ABB premia le aziende più virtuose68 - Napoli in ritardo sui parcheggi, è ora di correre69 - Noleggio a lungo termine progetto innovativo Miranda72 - Geodis: I giovani talenti per il vivaio della logistica74 - Accordo sindacati - CIN sui livelli occupazionali76 - Il premio Efesto per le eccellenze campaneCAPITANERIE80 - L’IMO premia la Guardia Costiera ItalianaNAUTICA84 - Yacht Med FestivalTURISMO86 - Barche da sogno in una location unicaEVENTI88 - Piazza Mercato al centro d’EuropaSHOPPING90 - Natale in giardino92 - Shopping e vanità a NapoliESPOSIZIONE94 - Lo spettacolo dei gatti è alla Galleria del MareENGLISH SUMMARY95 - CHANTIER NAVAL DE MARSEILLE95 - FREACCIAROSSA RENEWED95 - GIOIA TAURO TO HAVE A TOURIST PORT96 - SUPERYACHTS AN OPPORTUNITY96 - VENICE AND ECO SUSTANABILITY96 - LOGISTIC TRAINING FOR YOUNG PEOPLE

Anno VII - N°12 - Dicembre 2011

Direttore responsabileAntonio De Cesare

Direttore editorialeMaurizio De Cesare

Hanno collaborato a questo numero:Sabrina Bertini - Cosimo Brudetti

Eduardo Cagnazzi - Giacomo CanarsaStefania Castaldo - Fabio De Cesare

Michela Fanis - Ferruccio FabrizioFiorella Franchini - Brunella Giugliano

Patrizia Lupi - Paola MartinoMatteo Martinuzzi - Alberto MedinaStefano Meroggi - Sandro Minardo

Andrea Moizo - Riccardo RussoLidia Scarpelli - Giusy Strada

Alessandro Talini - Annalisa TirritoStefania Vergani

Traduzioni a cura di Angus UrquhartAmministrazione e abbonamenti

Paola [email protected]

[email protected] abbonamento

Italia € 30, estero € 90esclusivamente con versamento su

CCP n. 81627671 - AM editori srlVia Ponte dei Francesi, 35

80146 NapoliPubblicità e marketing

[email protected] e specifiche tecniche

www.portoediporto.itProgetto e realizzazione grafica

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Morconia PrintMorcone (BN)

Il magazine Porto&diportoè proprietà di

AM editori srl - Tel 081 6581974Tel/Fax 081 5592332

[email protected]

Autorizzazione Tribunale di Napolin. 17 del 15 febbraio 2006Periodico associato all’USPIUnione Stampa Periodica Italiana

E’ vietata la riproduzione totale e/o parziale di testi, fotografie e di qualsiasi

altro contenuto o allegato. Tutti i diritti sono riservati.

Questa edizione sarà presente in extratiraturapresso Logitrans - Istanbul 8 - 10 dicembre

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logitrans / porto&diporto

La Turchia, con la sua economia che si sviluppa regolarmente e la sua popolazione che supera i

70 milioni di abitanti, è sicuramente uno dei mercati più importanti del mondo. Rappresentando le sesta economia più grande d’Europa, la partecipazione di sistema è stata fortemente voluta dalle Autorità Portuali, che per la prima volta si presentano al Logitrans di Istanbul il prossimo 8, 9 e 10 dicembre. Istan-bul, che ospita le fiere più importanti del mondo per diversi settori, è uno dei centri fieristici più rilevanti per la sua

Turchiacrocevia di sviluppo per i porti

Partecipazione del sistema portuale italianoalla Fiera Logitrans di Istanbul

specialità logistica e geografica, perché rappresenta la porta aperta all’estero della Turchia. Infatti, la fiera Logitrans è il luogo adatto per l’incontro dei rappre-sentanti internazionali del settore.

Qualche cifra spiega la situazione attuale del Paese: la Turchia ha 72 mi-lioni di abitanti, un reddito pro-capite di 6.660 € annui. Nel 2010 il PIL è cresciu-to del 7% e l’inflazione è ferma al 6,3%. Giova ricordare che negli anni ’90 era del 75%. La disoccupazione è scesa al 10% mentre il debito pubblico è pari al 45% del Pil (a titolo di paragone, tenia-

mo presente che quello dell’Italia sfiora il 118%).

Con questi numeri la Turchia è sta-ta definita da un’analista economica, come “La Cina d’Europa” dato che il suo tasso di crescita è il più alto dell’area Ocse.

Da sempre la Turchia è la cerniera tra Europa e Asia e la sua posizione strategica rappresenta uno snodo mol-to importante per il sistema dei trasporti e, in particolare per i porti.

L’occasione di essere presenti in un Paese con questo potenziale è stata

TURKEY – A CROSSROADSFOR PORTS

Turkey with its population of 72 million and its continu-ously developing economy is without doubt one of the world’s most important economies and would rank as number six in Europe. For the first time the Italian Port Authorities will be present at Logitrans, a transport and logistics fair to be held in Istanbul on December 8, 9 and 10. Istanbul hosts a number of the world’s most impor-tant trade fairs and Logitrans fair dedicated to logistics is one of the most important representing as it does an open door into Turkey. In fact Logitrans is the place where international representatives of the logistics in-dustry can meet.Turkey has a population of 72 million with a pro-capita income of euro 6,600. GNP grew by 7% in 2010 and infla-tion by 6,3%. In the 1990’s inflation reached 75%. Unem-ployment is at 10% and the National debt is equal to 45% of GNP compared with Italy’s 118%.As a result of these statistics and the highest growth in

Ocse an economist has called Turkey “the China of Eu-rope”. Turkey has always been the door between Europe and Asia and its strategic position makes it an important distribution point for transport especially for the ports.The opportunity to be present in a country with such po-tential was immediately taken up by the Italian Ports As-sociation and right away they offered its members, the Port Authorities and other operators in the major ports the possibility of participating in this important fair. Sa-vona, Genoa, La Spezia, Piombino, Naples, Salerno, Au-gusta, Gioia Tauro, Livorno, Trieste, Venezia and Monfal-cone all agreed to take part. These last three are from a geographical area with a tradition of contact with Turkey. At this point the preparation of discussion matters and planning began. Port development requires a punctual planning phase taking into account the need for strong marketing to make the port infrastructure and services known. The ports’ participation at Logitrans is intended to do this and to help develop relationships between ports in addition to logistics in the geographical area. In the last few years

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subito raccolta e valorizzata dall’Asso-ciazione dei Porti Italiani, la quale ha prontamente offerto a tutti i propri as-sociati, tutte le Autorità Portuali, ed altri organismi nei porti maggiori, la possibi-lità di partecipare a questa importante manifestazione, come sistema portua-le italiano. I porti di Savona, Genova, La Spezia, Piombino, Napoli, Salerno, Bari, Augusta e Gioia Tauro hanno dato la propria adesione. Si affiancano a questa presenza anche i porti di Li-vorno, Trieste, Venezia e Monfalcone, questi ultimi tre appartenenti ad un’area geografica che ha una tradizione nei rapporti con la Turchia. Così è iniziato il confronto sui temi d’interesse e la pre-parazione dell’evento per i porti.

Lo sviluppo della portualità richiede una puntuale pianificazione, tenendo presente la necessità di dare un forte impulso al marketing territoriale al fine di far conoscere le infrastrutture ed i servizi presenti nei territori portuali. La partecipazione di sistema all’evento si prefigge da dare questo necessario im-pulso e favorire lo sviluppo di relazioni tra i porti nonché quello delle iniziative logistiche con quell’area geografica.

Le relazioni politiche ed economiche dell’Unione Europea con i paesi della sponda Sud del Mediterraneo hanno subito negli ultimi anni una profonda evoluzione. La realizzazione di una zona di libero scambio euro-mediter-ranea, cioè il progetto ambizioso di eli-minare tutte le barriere commerciali e i dazi per assecondare lo sviluppo di una macro regione allargata a 600 milioni di abitanti, appariva come lo strumento più adeguato per accelerare il proces-so di integrazione delle economie me-diterranee con i paesi europei, anche se i rapporti economici tra le due aree erano e restano asimmetrici. I proposi-

ti di pervenire ad accordi precisi entro il 2010 non hanno avuto seguito ope-rativo forse anche per lo scenario che ha registrato e in alcune aree ancora registra la crescente destabilizzazione della regione mediterranea in tutte le sue aree (Balcani, Medio Oriente, Ma-ghreb).

Su queste linee di sviluppo che guardano alla sponda Sud e versante orientale del Mediterraneo allargato al Mar Nero, è comunque importante soffermarsi per supportare la cresci-ta economica del Paese e del settore marittimo, che costituisce un fattore molto rilevante. Infatti, il Pil generato dal sistema marittimo nazionale, com-prensivo sia della componente indu-striale manifatturiera e terziaria che di quella istituzionale (Marina Militare, Capitanerie di porto, Autorità portuali e sistema previdenziale-assicurativo dei marittimi) ammonta attualmente a 39,5 miliardi di euro, pari al 2,6% del totale nazionale a prezzi correnti.

Il peso economico assunto della componente di mercato del cluster ma-rittimo resta ancora consistente, nono-stante il ridimensionamento degli ultimi anni di crisi. Il contributo al Pil, calcola-to per il 2009 ammonta a 29,1 miliardi di euro.

E’ di evidenza che i porti sono una componente di rilievo strategico del no-stro sistema economico – produttivo e quindi devono avere una disciplina or-ganizzativa e di gestione che assecon-di le nuove esigenze della realtà pro-duttiva. Sono note a tutti noi l’incidenza della componente marittima del nostro commercio estero, l’importanza dalle così dette Autostrade del mare (na-zionali e intracomunitarie), i traffici in-framediterranei, l’importanza dell’area Mediterranea in uno scenario che vede

un peso non più predominante nella tratta marittima Nord atlantica, i colle-gamenti che garantiscono la continuità territoriale delle aree insulari grandi e piccole; il valore crescente, anche in tempi di crisi, della crocieristica.

In funzione della tenuta del setto-re portuale, necessaria premessa per riavviare un processo di sviluppo ben più solido e generalizzato rispetto a risultati pur positivi già raggiunti da alcuni porti, abbiamo proposto e ri-confermiamo la necessità di interventi, regole e modifiche normative intese a facilitare, valorizzare ed efficientare lo svolgimento dei compiti degli organismi di governo dei porti, ma anche degli al-tri enti ed amministrazioni che, in virtù di competenze proprie, contribuiscono a determinare le capacità operative di un porto, nonché dei soggetti impren-ditoriali che mettono in campo quella capacità operativa.

RedMar

political and economic relations between the EU and Southern Mediterranean countries have evolved greatly. The realisation of a free exchange Euro-Mediterranean area, that is the ambitious project to eliminate customs and trading barriers to develop a 600 million population macro region, appears to be the best instrument to speed up the process of integrating the economies of the Medi-terranean and Europe even though the economic rela-tionship between the two areas is asymmetrical. The pro-posal to reach agreement by 2010 has not been achieved perhaps because of still continuing destabilising events in the Balkans, Middle East and Morocco. In considering this line of development in the Southern and Eastern Mediterranean enlarged to include the Black Sea it is important to support the economic growth of Italy and its maritime industry which constitutes an im-portant factor in the National economy. In fact the mari-time sector represents 2,6% of GNP and amounts to 39,000 million euro including contributions from direct and indirect industry plus institutions such as the Navy, Harbour Master, Port Authorities and seaman’s health

and retirement insurance. Despite the crisis the maritime sector alone contributed 29,1 million euro to the national economy.It is evident that the ports represent an important com-ponent of the National productive economic system and therefore require a disciplined organisation and manage-ment in support of the system. The incidence of ship-ping in exporting is well known as is the importance of Highways of the Seas both in Italy and between EU coun-tries. Traffic between Mediterranean countries is also important especially as North Atlantic routes have less weight. Importance must also be given to guaranteeing service to Italy’s islands and the increasing value of the cruise industry with or without crises. In order for ports to develop and improve on the positive results achieved by some ports we have proposed and we reconfirm our proposals for modifications to laws and regulations de-signed to ease, revalue and make more efficient the work of the port governing bodies as well as the other entities and administrations including businesses which are a factor in determining the operating capacity of the port.

Francesco Nerli, Presidente Assoporti

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logitrans / porto&diporto

Lo scorso 25 novembre ha avu-to luogo alla Stazione Maritti-ma di Trieste la presentazione

del progetto “Trieste Porto Blu”. Con l’auspicato incremento del traffico cro-cieristico nella città giuliana, questo “concept” voluto da Trieste Terminal Passeggeri (TTP) ed Autorità Portua-le si pone l’obbiettivo di perseguire la strada dell’eco-sostenibilità di questo traffico. Come richiesto dal Ministero dell’Ambiente e dall’Unione Europea si punterà ad investire sul risparmio ener-getico ed alla valorizzazione dell’area portuale del terminal cercando di trova-re un giusto compromesso tra interessi economici e quelli ambientali.

Ovviamente questo importante con-vegno è stato l’occasione per riflettere sulle potenzialità di Trieste come sca-lo crocieristico in un mercato dove la ricerca di nuove destinazioni cresce parimenti allo sviluppo delle flotte dei maggiori players del settore.

Per Trieste il miglior biglietto da visita

Trieste avanti tuttapossibile è stata l’emergenza nebbia che ha coinvolto il terminal passeggeri di Venezia nel week-end dal 19 al 21 novembre scorsi. A causa di questo fenomeno naturale tutte le navi da cro-ciera che dovevano attraccare nel por-to veneziano sono state dirottate nella città di San Giusto.

Dopo la prima segnalazione del-l’emergenza giunta a Trieste verso le 10 di mattina di sabato 19, nel giro di poche ore è stata messa in piedi una macchina organizzativa straordinaria che ha visto coinvolti tutti i soggetti inte-ressati per preparare un simile evento: dall’Autorità Portuale a TTP, dalla Capi-taneria di Porto al Comune, solo per ci-tarne alcuni. Di solito un accosto di una nave da crociera viene programmato con mesi di anticipo, mentre in questo caso prima delle 18 dello stesso giorno attraccava al Molo Bersaglieri Costa Victoria (75.971 tsl), a meno di otto ore dal primo avvertimento. La stessa sera giungeva a Trieste anche MSC

Magnifica (95.128 tsl), ricordiamo che entrambe le navi si preparavano a fare un servizo di home-port, cioè d’imbar-co e sbarco dei passeggeri; per questo motivo è stato organizzato un servizio di pullman da Venezia a Trieste e vice-versa per trasportare alcune migliaia di passeggeri che sbarcavano ed altri che s’imbarcavano. Ovviamente una simile operazione qualche piccolo disagio l’ha creato, alla viabilità sulle Rive e ad al-cuni gruppi di ospiti della nave Costa. Ma a parte questi piccoli episodi tutto il sistema “Trieste” ha dato prova di una grande efficienza e capacità logistica ed organizzativa. Ripartite in nottata queste due prime navi, è giunta a Trie-ste anche Queen Victoria (90.049 tsl) e nel primo pomeriggio di domenica Costa Favolosa (113.216 tsl). La nave di Cunard Line effettuava solo un sem-plice scalo di transito, mentre la secon-da nave Costa effettuava anche lei un servizio di home-port.

Perciò domenica, dopo il battesimo

FULL SPEED AHEAD TRIESTEThe project Trieste Blue Port was presented at the Tri-este Maritime Terminal on November 25. Trieste Terminal Passeggeri (TTP) and the Port Authority sponsored the project intended to address the problem of eco-sustain-ability caused by the expected increase in cruise ship traffic. At the request of the Ministry for Environment and the EU the port will invest in energy saving and revalua-tion of the port area to bring about the right balance be-tween economic interests and care for the environment.Obviously this important meeting offered an opportunity to consider the potential of Trieste as a cruise destina-tion in a market continually looking for new destinations to keep apace with the increases in the number of cruise ships in the fleets of the major players.

Trieste’s best visiting card possible was the fog emer-gency which affected the Venice passenger terminal dur-ing the weekend of November 19 to 21 and caused all the cruise ships which call at Venice to berth in Trieste.Within a few hours of the notification of the emergency at 10 am on Saturday November 19 an extraordinary or-ganisation was put in place involving the Port Author-ity, TTP, Harbour Master and the City council to name but a few. Usually the berthing of a ship is programmed months in advance but in this case the 75,971 ton Costa Victoria tied up at the Bersaglieri wharf at 6 pm on the same day with less than 8 hours notice. The 95,128 ton MSC Magnifica arrived the same evening. Both vessels were expecting to berth in the home port of Venice so that a bus service was set up to carry the thousands of

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Move Forward with Confidence

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di fuoco di sabato, le operazioni si sono svolte con maggior tranquillità anche se pure in questo caso ci sono stati dei problemi logistici superati anche sta-volta in maniera brillante. Infatti il Ter-minal di Trieste è dotato di due ormeg-gi, il 29 e il 30: il primo è quello che ha un maggior fondale dove è stata fatta attraccare Queen Victoria. Però con il successivo arrivo della più grande “Fa-volosa” (nave post-panamax), è stato necessario trasferire la nave Cunard all’ormeggio 30 con una spettacolare operazione ammirata da migliaia di triestini.

Così nel pomeriggio di domenica 20 novembre il waterfront triestino era testimone di questo momento storico: due navi da crociera, entrambe proget-tate a Trieste da Fincantieri, facevano bella mostra di se. Un avvenimento unico ed impensabile, e se aggiun-giamo anche la presenza nel bacino dell’Arsenale Triestino-San Marco di Star Princess (108.977 tsl) raggiungia-mo il numero di tre navi da crociera, tutte “made in Italy” presenti a Trieste per complessive 312.242 tonnellate di stazza lorda. Un record che credo du-rerà per parecchi anni e superiore an-che a quello ottenuto dalla dirimpettaia

ed agguerrita Capodistria quest’estate con la contemporanea presenza di Vo-yager of the Seas (137.276 tsl) e Nor-wegian Jade (93.558 tsl).

Dopo la partenza nella tarda sera-ta di domenica di “Favolosa”, l’ultima nave a lasciare Trieste è stata Queen Victoria lunedì 21: in totale in questi tre giorni sono stati movimentati circa 16.000 passeggeri limitando al massi-mo i disagi per la città e per gli ospiti stessi. Un vero successo di Trieste e di chi ha creduto nel business delle cro-ciere. In primis va citato il Presidente di TTP Gianfranco Gerini che già nel gen-naio 2010 ci aveva preannunciato una situazione del genere con la destagio-nalizzazione del Mediterraneo. Ma cre-do che neppure nei suoi più arditi sogni avrebbe mai immaginato un evento di questa portata; in ogni modo gli va dato atto di aver previsto un qualcosa che in pochi potevano credere o pensare.

E dopo questi giorni bollenti, qua-li scenari si possono immaginare nel futuro per Trieste nel campo delle cro-ciere? L’anno prossimo la città tornerà home-port di Costa Crociere con il po-sizionamento di Costa Classica (52.926 tsl), mentre secondo Livio Ungaro, Di-rettore Generale di TTP, sono a buon

punto le trattative per far tornare MSC Crociere in pianta stabile a Trieste dal 2013. Quest’ultimo si aspetta un traffi-co di circa 75.000 crocieristi nel 2012 con un incremento a 130.000 nel 2013. Inoltre il Presidente dell’Autorità Por-tuale Marina Monassi ha dichiarato che ci sono trattative in corso anche con il gruppo Royal Caribbean e con Cunard Line per eventuali scali delle loro gran-di navi nei prossimi anni.

I piani di sviluppo del terminal triestino sono davvero importanti. Mentre siamo giunti ormai al termine della ristruttura-zione dell’hangar 42 che sarà dedicato all’imbarco/sbarco dei passeggeri e dei bagagli (l’edificio sarò pronto per l’av-vio della prossima stagione crocieristi-ca), nei prossimi anni verrà allungato in due fasi il molo Bersaglieri: alla fine dei lavori le due banchine 29 e 30 saranno lunghe circa 390 metri con un fondale di 11 metri il 29 e 12 metri il 30. Quin-di entro il 2014, quando questi lavori dovrebbero essere completati, Trieste sarà in grado di ospitare qualunque nave da crociera esistente al mondo, di sicuro un bel biglietto da visita per attirare nuovi clienti.

Matteo Martinuzzi

embarking and disembarking passengers from Venice to Trieste and vice versa. Obviously some inconvenience was encountered such as traffic on the Riva and by a number of Costa passengers but apart from those Tri-este gave proof of its efficiency, logistics capacity and organisation. The first two vessels left during the night and the 90,049 ton Queen Victoria arrived followed by the 113,216 ton Costa Favolosa early afternoon on Sunday. Queen Victoria was only in transit whereas Costa Favo-losa was a home port call.After the baptism of fire on the Saturday, Sunday’s op-erations went calmly with some logistics problems which were solved brilliantly and Sunday afternoon of November 20 bore witness to this historic moment when two cruise ships both designed in Trieste by Fincantieri were on display. A unique and unimaginable event which was joined by the 108,977 ton Star Princess berthed at the Arsenal Triestino-San Marco bringing the number of made in Italy ships in Trieste to three with a total weight of 312.242 tons. A record which will last for many years and better than the record of competitor Capodistria on the coast in front of Trieste which had Voyager of the Seas (137,276 tons) and Norwegian Jade (93,558 tons) in harbour at the same time.The last ship to leave was Queen Victoria on Monday November 21 after the departure of Favolosa late on Sunday evening. 16,000 passengers were handled in the three days and discomfort for city and guests was kept to a minimum. The real success of Trieste was for

those who believed in the cruise business. The first of these people was TTP president Gianfranco Gerini who in January 2010 announced that the all the year round cruise business in the Mediterranean would cause such an event. But I do not think that even his wildest dreams could have imagined what had happened. However he deserves credit for having foreseen something which few others could have imagined or thought.After these boiling days what can one imagine Trieste’s cruise future to be? Next year Trieste will be home port again for Costa Crociere with the 52,926 ton Costa Clas-sica and TTP general manager Livio Ungaro believes that negotiations for the return of MSC Crociere in 2013 on a fixed basis are well advanced. MSC expects 75,000 cruise passengers for 2012 increasing to 130,000 in 2013. Port Authority president Marina Monassi has declared that negotiations are taking place with Royal Caribbean and Cunard Line for calls in the next few years.The development plans for the Trieste terminal are very important. Restructuring work on hanger 42 which will be dedicated to embarking and disembarking passen-gers and luggage handling are almost complete and will be ready for the next cruise season. It is planned to lengthen the Bersaglieri wharf in two phases so that pier 29 and 30 will be 390 metres long with a water depth of 11 metres at number 29 and 12 meters at number 30. As a result Trieste will be able to berth every size of cruise ship in the world, surely a lovely visiting card for attract-ing new clients.

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Uno dei nodi da sciogliere per rivitalizzare il sistema dei tra-sporti nazionali, a partire dai

porti, è quello del trasporto ferroviario delle merci. I nostri scali denunciano carenze infrastrutturali di collegamenti con i corridoi europei, strategici per non essere tagliati fuori non solo dalla pro-grammazione comunitaria, ma anche dalle logiche del mercato che vuole

logitrans / porto&diporto

UNION OF INTERPORTS PROPOSALSOne of the knots to be undone to revitalise Italian trans-port starting with the ports is the rail freight service. Ita-ly’s freight stations lack infrastructural links to the Euro-pean corridors essential if Italy is not to be cut out of EU programming and the market logic which requires both efficiency and cost control in a just in time world.The railway system has for long been considered a natural monopoly organised on a national basis. The geographical limited dimensions of the rail markets has blocked any process of international integration at the European level which would represent the first step in the formation of a single EU liberal rail market able to guarantee transparent and non discriminatory policies for fair access.The effect that a single EU rail market would have is one of the EU priorities. The difficulties in putting it into ef-fect are connected with the infrastructural differences and regulations of the EU member countries and rep-resent unmoveable barriers if not changed by Govern-ments and EU institutions.In particular the freeing of rail for freight transport, har-

monising regulations, technical inter-operability, defini-tion of a correct tariff system for different types of trans-port and adequate investment planning are key elements for revitalising the international rail transport market and require to be introduced gradually in order to overcome the inertia and resistance of the principal players and the different national administrations. What does Unione Interporti Riuniti (Union Interports) think of freeing the rail market? The Union works to in-crease the value of the role of interports which are multi-functional, driving forces for intermodal freight, centres for economic development, areas of innovation and sup-port for sustainable environment and the Union shares a commitment with the EU to develop a programme aimed at freeing the rail transport market and enabling inter-ports to make better use of the spare rail capacity still available but currently frozen by the policies of the na-tional carrier which at the moment is unable to operate competitively. The Union is focusing its attention on two areas. Firstly the separation of structure management from services management and secondly the creation of a regulatory body.The Union maintains “The development of rail transport

Liberalizzazionee spazioferroviariounico europeo

UIR - Unione Interporti chiede attenzione peri trasporti su ferro e lancia nuove proposte

efficienza ed economicità in un mondo dominato dal just in time.

I sistemi ferroviari sono stati a lungo considerati come naturali monopoli or-ganizzati su basi nazionali. La dimen-sione geograficamente limitata dei mer-cati ferroviari ha ostacolato, nel tempo, qualsiasi processo di integrazione transnazionale a livello europeo, che certo rappresenta il primo passo verso

la formazione di un mercato ferroviario unico comunitario liberalizzato in grado di garantire politiche di accesso eque, trasparenti e non discriminatorie.

Per gli impatti che è in grado di gene-rare, la creazione di un mercato ferro-viario unico europeo è da tempo una delle priorità dell’Unione. La difficoltà di attuazione è fondamentalmente lega-ta alle disomogeneità infrastrutturali e

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is implicit in the concept of interports and in Italy suffers from the strategy choices made by the incumbent body which on the one hand does not consider that cargo is a profitable business requiring investment and on the other hand obstacles the attempts of private operators to enter parts of the markets no longer operated. This de-spite the Community Directives incorporated in national legislation. The state railway group continues to act be-cause of the way it is organised as the only entity able to define or influence the policies of RFI and Trenitalia both subsidiaries of State Railways. The Union aims for an ef-fective separation of roles and functions between man-aging the infrastructure and running the services which in Italy would gradually lead not only to accounting and corporate separation but also and above all to the sepa-ration of the ownership of the two activities enabling a new comer to operate in conditions of equity and non discrimination thus definitively eliminating an unproduc-tive conflict of interest, harmful for the quality of logis-tics on offer in Italy. The Union affirms that separation of ownership is the starting point to determine, on the basis of indications from the EU and in the framework of

single rail market, the criteria for access to the network, the assignment of lines, setting of tariffs compatible with development of the railways, procedures for licensing throughout Europe to operators who will no longer be forced to confine their activities to market niches and the definition of precise standards for guaranteeing safety and levels of quality sufficient for a transport service”.The Union suggests that different hypotheses could be adopted for managing terminals, stations and freight yards. An opportunity could arise by creating partner-ships between the public and private sectors by selling or giving in concession for example terminal areas with national impact to be developed and promoted guaran-teeing adequate infrastructural investment and limiting public subsidies often granted without economic sense or the needs of the market. This would slim down the current organisation of rail transport in Italy enabling the removal of unhealthy parts and unproductive generators of costs which in turn are resources for the system. The system would also be freed from decision making affect-ing development strategies that have not been success-ful over the last few years.

regolamentari degli Stati membri e che di fatto rappresentano delle barriere difficilmente rimovibili se non opportu-namente orientate dai Governi di riferi-mento e dalle istituzioni comunitarie.

In particolare, la liberalizzazione dei mercati ferroviari per il trasporto delle merci, l’armonizzazione delle regole, l’interoperabilità tecnica dei sistemi, la definizione di un corretto sistema di ta-riffe fra differenti modalità di trasporto e un’adeguata pianificazione di inve-stimenti infrastrutturali costituiscono gli elementi chiave per una rivitalizzazione del mercato ferroviario internazionale da accompagnarsi ad uno schema di attuazione graduale, in grado di supe-rare nel tempo l’inerzia e le resistenze dei principali attori in gioco e delle di-verse amministrazioni nazionali.

Cosa ne pensa l’Unione Interporti Riuniti, della liberalizzazione del mer-cato ferroviario? UIR, l’Associazione degli Interporti italiani capitanata da Alessandro Ricci, lavora per valorizza-re il ruolo degli interporti quali soggetti polifunzionali, propulsori del trasporto intermodale delle merci, poli di svilup-po economico, aree di innovazione a sostegno della sostenibilità ambien-tale e condivide l’impegno della Com-missione Europea di strutturare un percorso che porti verso la definitiva liberalizzazione del mercato ferroviario che certo potrebbe consentire agli in-terporti di sfruttare al meglio i margini di capacità ferroviaria ancora disponibili, ma attualmente congelati a causa della politica dell’operatore ferroviario nazio-nale che, al momento, non è in grado di operare a condizioni competitive. Due le tematiche su cui pone l’attenzio-ne UIR: la separazione tra la gestione

dell’infrastruttura da quella del servizio e la creazione di un organismo di rego-lamentazione.

“Lo sviluppo del trasporto ferroviario è insito nella natura degli Interporti – sostiene UIR - che in Italia soffrono le scelte strategiche dell’impresa incum-bent, che, se da un lato non ritiene il cargo un business profittevole su cui investire, dall’altro ostacola i tentativi di altri operatori privati, di servire quote di mercato non più presidiate. Questo avviene in quanto, nonostante la tra-sposizione di tutte le Direttive Comu-nitarie elaborate nella legislazione na-zionale, il Gruppo Ferrovie dello Stato continua a configurarsi, per l’assetto organizzativo che lo caratterizza, come un unico soggetto in grado di definire o comunque di influenzare le politiche di impresa di RFI e di Trenitalia, entrambi Società della holding FS. L’Unione In-terporti punta ad un’effettiva separazio-ne di ruoli e funzioni tra chi gestisce le infrastrutture e chi gestisce i servizi fer-roviari, che in Italia porti gradualmente, non solo alla separazione contabile e societaria, ma anche e soprattutto alla separazione proprietaria dei due sog-getti, consentendo così ai newcomer di operare in condizioni eque e non discri-minatorie, eliminando definitivamente un conflitto di interessi improduttivo e nocivo per la crescita della qualità dell’offerta logistica del Paese. La se-parazione proprietaria - afferma l’As-sociazione - è il punto di partenza per determinare, sulla base di indicazioni comunitarie e nell’ottica di un mercato ferroviario unico, i criteri per l’accesso alla rete e per l’assegnazione delle trac-ce, la fissazione di pedaggi compatibili con lo sviluppo dei servizi ferroviari, le

procedure per il rilascio delle licenze ferroviarie, valide sul territorio europeo, ad operatori che non siano poi costretti a confinare la loro attività a vere e pro-prie nicchie di mercato, la definizione di standard ben precisi atti a garantire la sicurezza e livelli di qualità adeguati del servizio di trasporto.”

Ipotesi differenti, secondo UIR, po-trebbero essere adottate per la gestio-ne dei terminali, delle stazioni e degli scali merci. In questo settore potrebbe essere un’opportunità valutare la crea-zione di partnership pubblico - private a cui vendere la proprietà o a cui dare in concessione, per esempio aree ter-minal sensibili dell’ossatura infrastrut-turale nazionale, tali da alimentare sani fenomeni di imprenditorialità e di promozione, garantire adeguati livelli di investimenti infrastrutturali, limitare fortemente la politica dei sussidi pub-blici spesso legata a scelte avulse dal contesto economico e dalle effettive necessità del mercato. Questo snelli-rebbe l’attuale apparato societario at-tualmente dedicato in Italia al trasporto ferroviario rendendo possibile l’elimi-nazione di rami malati improduttivi ge-neratori di costi importanti per l’intera collettività così come sgraverebbe gli attuali soggetti preposti, da tutta una serie di decisioni che riguardano an-che le strategie di sviluppo futuro per le quali non si sono registrati, soprattutto nel corso degli ultimi anni, ampi margini di successo.

La liberalizzazione del mercato fer-roviario, propedeutico ad uno spazio ferroviario dei trasporti unico europeo, funziona se vengono implementate ed applicate misure adeguate relative agli standard tecnici infrastrutturali ed alle

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questioni doganali, fiscali e legali. Così come, dovendo ragionare in termini europei, sarebbe sbagliato procedere senza la messa a punto di un piano strutturato di azioni che tenga conto anche delle profonde differenze tuttora esistenti tra i Paesi della vecchia Euro-pa e i membri più recenti.

Se si andasse in questa direzione UIR ritiene che sarebbe indispensabi-le un “organismo di regolamentazio-ne” nazionale super partes, che abbia chiari margini decisionali e, quindi, im-positivi. Una struttura snella con ruoli, mansione e poteri ben definiti, risor-se dimensionate, nomine non dettate dalla politica, ma operate scegliendo le migliori professionalità, evitando di duplicare funzioni, a volte anche inutili e diseconomiche per il Paese, di enti già esistenti. E, una volta nominati con trasparenza il Presidente e il Consiglio Direttivo, l’Unione Interporti Riuniti con-corda con la nomina del Presidente da parte del Parlamento nazionale, ma

L’ Interporto di Bologna è stato inserito fra i nodi prioritari del recente core network reso pubblico dal Vice Presidente della Commissione Europea, Sim Kallas. L’infrastruttura figura, infatti, sia sul Corridoio Adriatico-Baltico che su quello Helsinki–Valletta.

“E’ un risultato che accolgo con soddisfazione - commenta il Presidente dell’Interporto di Bologna, Alessandro Ricci - il cui merito è attribuibile anche all’impegno profuso nel corso di questi ultimi due anni dall’Assessore Alfredo Peri che ha difeso la strategicità del nodo di Bologna su tutti i tavoli istituzio-nali della Commissione”

La rete prioritaria dovrà essere pienamente operativa entro il 2030, e l’In-terporto di Bologna rafforzerà ulteriormente la sua azione nell’implementare un’offerta di trasporto intermodale sostenibile, efficace ed efficiente e che si avvalga dell’ausilio di supporti tecnologici. L’Interporto di Bologna, con i suoi 4 milioni di metri quadrati, è già un’infrastruttura prioritaria della Regione Emilia Romagna, adesso lo è dell’Europa intera.

Freeing up the rail market is the preliminary for a sin-gle European rail system that would function if adequate measures are applied to infrastructural technical stand-ards and attention is given to customs and fiscal and legal matters. As the logic has to be European wide it would be wrong to proceed without a plan which takes into account the profound differences which exist be-tween the old and new EU members.The Interport Union retains moving in that direction would require an independent regulatory body with clear margins for taking binding decisions. It would be a struc-ture with minimum red tape and well defined roles, job descriptions and powers. Resources would be redefined, appointments non political but based on the best profes-sionals avoiding duplication, useless and uneconomic for the country and existing bodies. Once the president and board have been nominated with transparency Inter-ports Union agrees that the president should be appoint-ed by parliament. As an alternative the Union suggests alternative procedures for the appointment of the board which will guarantee its independence of judgement and political action in carrying out its functions which fun-

damentally are to safeguard the fairness of the rail offer. The regulatory body must regularly bring together all in-terested parties to verify if its actions are effective and to make any necessary corrections.Will new minister Passera take up this proposal?

Bologna interport has been included in the core network recently published by EU vice minister Sim Kallas. The interport is included in the Adriatic/Bal-tic corridor and in the Helsinki/Malta corridor.Bologna president Alessandro Ricci commented “I accept this result with satisfaction and acknowl-edge the commitment of assessor Alfredo Peri who over the years has defended the interport in all the EU commissions”.The network is to be operating by 2030 and Bologna interport will therefore further strengthen its offer of sustainable and efficient intermodal transport aided by technical support. Interport Bologna extends to 4 million sq mt and is a priority in its region Emilia Romagna as well in Europe.

suggerisce meccanismi alternativi per la nomina dei componenti il Consiglio Direttivo che garantiscano l’indipen-denza di giudizio e di azione da com-mistioni di natura politica, nell’esercizio delle sue funzioni che prevedono fon-damentalmente la tutela delle condi-zioni di equità dell’offerta ferroviaria

a tutto tondo, l’organismo di regola-mentazione, dovrebbe periodicamente adire le rappresentanze di tutte le parti interessate per verificare il suo operato ed apportare eventuali correttivi. Il neo Ministro Passera, raccoglierà questa proposta?

Pat Lupi

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logitrans / porto&diporto

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SRM - Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, centro di ricer-che collegato al Gruppo Intesa

Sanpaolo, dà alla luce il frutto dei primi mesi di attività dell’Osservatorio Per-manente sulle relazioni economiche tra l’Italia e il Mediterraneo. Il Centro Studi ha infatti presentato, nell’ambito di un convegno internazionale organizzato a Napoli, presso il Banco di Napoli lo scorso 2 dicembre, il Rapporto An-nuale 2011 che raccoglie i risultati del monitoraggio costante e delle analisi dell’Osservatorio sui rapporti economi-ci tra l’Italia, il suo Mezzogiorno e i “tre mediterranei”, ossia l’area Southern Med (Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto), l’area Eastern Med (Israele, Li-bano e Turchia) e l’area Adriatic Med (Albania, Bosnia e Croazia).

Il Rapporto si sviluppa intorno a tre aree tematiche: le dinamiche commer-ciali, che nel volume sono descritte at-traverso un quadro macroeconomico dell’area MENA e un’analisi dettaglia-ta dell’interscambio commerciale con l’Italia; i flussi finanziari, sia in entrata (i Fondi Sovrani) che in uscita (le rimesse

degli immigrati) dal nostro Paese; e infi-ne, le infrastrutture, prendendo in con-siderazione l’analisi dei flussi di traffico marittimo, i sistemi portuali e retropor-tuali e, sul tema energetico, le nuove reti e corridoi.

Per ciò che concerne le relazioni commerciali, dal Rapporto emerge che l’Italia è al primo posto tra i pae-si europei per valore dell’interscambio commerciale con l’Area Med con 63,3 miliardi di euro nel 2010, valore che è quasi raddoppiato nell’arco del decen-nio 2001-2010. La sua posizione di le-adership è dovuta alla forte incidenza dell’interscambio di prodotti energetici (oltre il 43% del totale, pari a 27,4 mi-liardi di euro) che si concentra per il 60% nell’area Southern Med; al netto dell’interscambio energetico l’Italia, con 35,9 miliardi di euro, si colloca al terzo posto tra i paesi europei dopo Germania e Francia, una posizione di primo piano, indicativa dell’importanza del Mediterraneo nelle relazioni com-merciali dell’Italia.

Grafico 1 – Interscambio commer-ciale totale con l’Area Med per l’Italia

e i principali Paesi europei: trend 2001-2010 e stime 2011-2013

All’interno del quadro nazionale, il Mezzogiorno ha un ruolo centrale; esso esprime oltre il 28% dell’interscambio italiano con l’Area Med (15,4 miliardi di euro) e quasi il 60% dell’interscam-bio di prodotti energetici, concentrati in gran parte in Sicilia e Sardegna. Esclu-dendo i prodotti energetici, gli scam-bi commerciali del Mezzogiorno con l’Area Med sono pari a 4,1 miliardi di euro, il 12% del totale nazionale, con Campania e Puglia al primo posto tra le regioni meridionali.

Dal punto di vista dei flussi finanziari in entrata, il Rapporto sottolinea il ruolo centrale che i fondi sovrani vanno as-sumendo quali veicoli di investimento pubblico verso i paesi occidentali: i Fondi dei paesi dell’area MENA gesti-scono un patrimonio stimato in circa 1.750 miliardi di dollari, con previsioni di crescita fino a 2.500 miliardi nel 2015. Per l’Italia in particolare, si stima un potenziale di attrazione di investimenti compresi tra i 4 e i 10 miliardi di dollari l’anno. Per i flussi finanziari in uscita,

Le relazioni economichetra l’Italia e il Mediterraneo

SRM presenta il “Rapporto Annuale 2011”

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un ruolo determinante è svolto invece dalle rimesse dei lavoratori immigrati. Si calcola che esse hanno un’inciden-za sul PIL dei paesi di origine dei mi-granti pari all’1,9% che sale al 3,3% per i paesi del Nord Africa, arrivando fino ad una quota del 6,9% per il Marocco. Nel 2010 gli immigrati africani residenti nel nostro Paese hanno trasferito circa 821 milioni di euro alle proprie famiglie d’origine, pari al 12,5% del totale delle rimesse dall’Italia. Nel Nord Africa sono stati trasferiti 385 milioni di euro, poco meno del totale delle rimesse verso l’in-tero continente africano. Si tratta di un fenomeno che ha un notevole impatto nelle economie dei paesi di rimessa. La destinazione finale del denaro è infatti il sostegno a spese per consumi, per la famiglia, ma anche per l’avvio di inizia-tive imprenditoriali nel Paese d’origine (8%), spesso proprio in connessione diretta o indiretta con il nostro Paese. In questo quadro, garantire agli immigrati un accesso più facile ai servizi bancari potrebbe contribuire alla valorizzazione delle rimesse e ad una migliore alloca-zione delle risorse finanziarie.

Una partita essenziale per potenzia-re le relazioni economiche con l’area del Mediterraneo si gioca, infine, sul piano infrastrutturale. A partire dagli anni ’90 del secolo scorso, il Mediterra-neo ha ritrovato la sua posizione cen-trale nei traffici mondiali grazie al pro-gressivo spostamento del baricentro

dell’economia globale verso l’Estremo Oriente, arrivando ad intercettare circa il 15% del traffico mondiale di merci. Tale circostanza ha avuto un impatto sensibile sul traffico portuale del nostro Paese, cui si richiede una maggiore efficienza e qualità dei servizi. In effet-ti, di 1,4 miliardi di tonnellate di merci che transitano nel Mediterraneo, oltre un terzo viene caricato e scaricato in Italia, con Gioia Tauro che detiene il pri-mato italiano nella movimentazione di container ed è al terzo posto tra i porti del Mediterraneo.

I porti hub italiani (Gioia Tauro, ma anche Taranto e Cagliari), pur doven-do affrontare la concorrenza dei porti della sponda Sud del Mediterraneo - Port Said in Egitto e Tanger Med in Marocco, soprattutto - che tra il 2005 e il 2010 hanno registrato una crescita delle proprie quote di mercato proprio a spese degli scali italiani, hanno ampi margini di crescita grazie alla posizio-ne geografica dell’Italia e alle relazioni commerciali sempre più intense del no-stro Paese con la sponda meridionale e orientale del Mediterraneo.

Esiste dunque, per l’Italia, la possibi-lità concreta di assumere il suo natura-le ruolo di piattaforma logistica al cen-tro del Mediterraneo. A tal fine, occorre preventivamente affrontare in maniera seria il tema dei sistemi retro-portuali e dell’accessibilità ferroviaria e viaria, at-tuando strategie precise, sia in termini

di investimenti infrastrutturali (fondali e banchine) sia in termini di specializza-zioni di trasporto, come ad esempio le Autostrade del Mare e i traghetti Ro-Ro.

Sempre dal punto di vista infrastrut-turale, un ulteriore tema di grande at-tualità nelle relazioni con il Mediterra-

ECONOMIC TIES - ITALY AND THE MEDITERRANEAN

On December 2nd at an international convention at Bank of Naples Banking Group Intesa Sanpaolo presented its annual report for 2011 on the economic relationships be-tween Southern Italy and the Southern Mediterranean, Marocco, Algeria, Tunisia, Libya and Egypt, the Eastern Mediterranean, Israel, Lebanon and Turkey and the Adri-atic Mediterranean, Albania, Bosnia and Croatia. The report addresses three principal areas. Firstly a mac-ro economic analysis of the trade volumes in the MENA area and the trade with Italy. Secondly the financial flows inwards from Sovereign funds and outwards from immi-grants and thirdly infrastructure with analysis of sea traf-fic, port and interport systems and energy, new networks and corridors.The report shows that Italy has the highest trade with the Mediterranean area with a value of 63.300 million euro in 2010 an amount which has doubled in the ten years from 2001 to 2010. Italy’s leadership results from trade in energy amounting to 43% of the total with a value of 27,400 million euro. 60% of the total is concentrated in the Southern Mediterranean with a net trading value of 35,900 million euro placing Italy in third position after Germany and FranceGraph 1 Mediterranean trade with Italy and the principal European countries: trend 2001 – 2010 and forecast 2011 - -2013

Southern Italy has a central role in the Italian national scene with 28% equal to 15,400 million euro of trade with the Mediterranean and 60% of energy trade concentrated in Sicily and Sardinia. Without energy products trade amounts to 4,100 million Euros equal to 12% of the na-tional total. Campania and Puglia are the leaders. The report underlines the importance of sovereign funds in funding public investment in Western countries. MENA countries manage circa 1,750,000 million US dollars, an amount expected to grow to 2,500,000 million US dollars by 2015. Italia expects to attract potential investment of between 4,000 and 10,000 million US dollars. Financial outflows are transfers by immigrant workers calculated to amount to 1,9% of the GNP of the immigrants’ countries and 3,3% for North African countries and rising to 6,9% for Morocco. In 2010 immigrants from Africa remitted 821 million Euro to their home countries equal to 12,5% of total remittances. 385 million euro went to countries in North Africa. These remittances have a considerable im-pact on the economies of the receiving countries. The remittances fund consumption, families and even invest-ment (8%) often directly or indirectly connected with It-aly. It is therefore important that immigrants have easier access to banking services to better use these financial resourcesInfrastructure is an essential player in strengthening economic ties in the Mediterranean area. Since the be-ginning of the 1990’s with the progressive movement of the centre of world trade towards the Far East, the Medi-

Massimo De Andreis, Direttore Generale SRM

neo è lo sviluppo della produzione su larga scala di energia alternativa. Auto-revoli studi hanno dimostrato che cen-

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trali solari termodinamiche, disposte su meno dello 0,3% dell’intera superficie dei deserti del Nord Africa, sarebbero in grado di generare elettricità e acqua potabile in quantità tali da soddisfare la domanda attuale degli stessi paesi MENA e di tutta l’Europa nonché i fab-bisogni stimati per il prossimo futuro.

Queste prospettive, che potrebbero sembrare futuristiche, rappresentano invece un business concreto, già allo studio di fattibilità, in grado di offrire un forte stimolo all’incremento delle rela-zioni economiche con il nostro Paese.

I dati e le analisi forniti nel Rapporto Annuale 2011 sulle relazioni economi-

terranean has rediscovered its central position with 15% of world freight traffic. This traffic has had an important impact on Italian ports and has necessitated more effi-cient and better quality services. In fact more than one third of the 1,400 million tons of freight which transit the Mediterranean are loaded or unloaded in Italy with Gioia Tauro the principal port in Italy and number three in the Mediterranean.Despite competition from Port Said and Tanger Med in the Southern Mediterranean which between 2005 and 2010 took market share from Italy, Gioia Tauro plus Taranto and Cagliari have plenty of margin for growth as a result of their geographical positions and increasing trade between Italy and the Southern and Eastern Medi-terranean. It is therefore possible for Italy to take up its natural posi-tion as the logistics platform in the centre of the Mediter-ranean. In order to achieve, this work must be done on the “behind the port” systems as well as road and rail access with precise strategies for infrastructural invest-ment (dredging and wharfing) and in specialised trans-port such as motorways of the sea and ro-ro.Large scale production of alternative energy is another important Mediterranean matter. Authoritive studies

show that solar energy systems occupying 0,3% of the deserts of North Africa would produce sufficient electri-cal power and drinking water to satisfy the needs of not just the MENA countries but also the whole of Europe for the foreseeable future. Although seemingly futuristic it is a sound business al-ready at the feasibility study stage and would represent a strong stimulant for increasing economic relations with ItalyThe data and analysis included in the “2011 Annual Re-port on Economic Relations between Italy and the Medi-terranean” clearly show that the area is of much impor-tance for the Italian economy both for the North and more particularly for the South and could become a leading component in the hoped for Italian economic recovery.

32,6

63,3

82,3

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ITALY FRANCE SPAIN UNITED KINGDOM GERMANY

L’Osservatorio Mediterraneo di SRMsi sviluppa interamente sul web

Consulta on line l’Osservatorio Permanente di SRM sulle dinamiche econo-miche che interessano l’Italia e i Paesi Mediterranei. Inaugurato da SRM nel maggio scorso e gestito con un gruppo di ricercatori interni e prestigiose col-laborazioni esterne, www.srm-med.com, costola del sito istituzionale www.sr-m.it, è disponibile nella duplice versione italiana e inglese, ed offre dati e analisi costantemente aggiornati nelle sezioni Med Trade and Business, Med Finance, Med Logistics and ICT, Euro Med and Interview.Nella sezione Med Annual Report è possibile effettuare il download in lingua italiana e inglese dell’edizione 2011 del Rapporto Annuale sulle relazioni eco-nomiche tra l’Italia e il Mediterraneo, che raccoglie non solo le elaborazioni più significative realizzate nelle diverse sezioni dell’Osservatorio, ma anche nuovi contenuti, appositamente realizzati.

Consult MED Observatory on www.srm-med.com and the www.sr-m.it in English and Italian. The sections Med Trade and Business, Med Finance, Med Logistics and ICT, Euro Med and Interview are continually updated and the Med Annual Report and the 2011 Annual Report between Italy and the Mediterranean can be downloaded.

che tra l’Italia e il Medi-terraneo dimostrano con chiarezza che quest’area è molto rilevante per l’economia italiana (tanto per le Regioni del Nord quanto, particolarmen-te, per il Mezzogiorno) e potrebbe diventare una delle componenti trainanti dell’auspicata ripresa eco-nomica del nostro Paese. Il Rapporto SRM rappre-senta un primo contributo di documentazione, ana-lisi e riflessione che va in questa direzione.

Michela Fanis

Grafico n.1

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logitrans / porto&diporto

Punta ad un milione e mezzo di passeggeri: successi negli Emirati e nuovi posizionamen-

ti nel 2012.E’ in costruzione presso i cantieri Stx

France di Saint Nazaire la nave da cro-ciera che era stata commissionata dal-la Compagnia di stato libica, prima del tracollo del regime di Gheddafi, e che sarebbe stata destinata alle crociere per un pubblico tutto islamico. Gli stes-si cantieri dove MSC ha costruito gran parte delle sue unità da crociera. Infatti la nave, che avrebbe dovuto chiamar-si Phoenicia, era stata disegnata sulla base dei vettori della classe Fantasia, ed appare molto simile alla Divina, chiamata così in onore della Sophia Loren, l’ultima nata di casa Aponte, ter-

za della Classe Fantasia e dodicesima della flotta, che sarà varata nel 2012.

Sarebbe costata 560 milioni di euro e la Compagnia libica aveva già versa-to un quarto del suo valore per il primo step dei lavori. Un’occasione da non lasciar cadere per MSC Crociere che si troverà, se firmerà il contratto, con una nave quasi pronta e con uno scon-to che potrebbe andare dal 10 al 15% in meno rispetto al prezzo previsto. La nave è lunga 333 metri e conta 1742 cabine. Inizialmente era stata pensata con aree separate per i due sessi, ma avrà un restyling in chiave “Italian St-yle”, il design che caratterizza la flotta dell’armatore Aponte.

L’interesse di MSC per il mondo arabo è testimoniato dalla recente pro-

grammazione che porta, a bordo della prestigiosa MSC Lirica, i passeggeri più esigenti su inediti itinerari alla scoperta delle meraviglie di Abu Dhabi e di Du-bai negli Emirati Arabi. Il primo scalo è avvenuto nel mese di novembre. MSC Lirica è attraccata al nuovo terminal crocieristico del porto di Mina Zayed e fino a marzo del 2012 farà della capita-le degli Emirati Arabi il proprio “home port”. Il nuovo terminal crocieristico temporaneo di Mina Zayed ha una ca-pienza di 1.300 passeggeri ed è stato realizzato per le stagioni 2011/2012 e 2012/2013 ma, in linea con gli ambi-ziosi progetti a lungo termine, l’ADTA – Autorità Per il Turismo degli Emirati - sta studiando l’ipotesi di costruire un terminal crociere permanente.

MSC CROCIERE – AMBITIONSA cruise ship originally ordered by Libya in Gheddafi’s re-gime is being built at the Stx France yard at Saint Nazaire yard for delivery in 2012. Designed to carry only Islamic passengers it has been taken over by MSC. The Saint Nazaire yard is the same one where MSC has built most of its cruise ships. The vessel was to be named Phoenix and based on the Fantasia class design. The ship is very like the Divina named in Sophia Loren’s honour and the last cruise vessel born into the Aponte house and the third of the Fantasia class and the 12th in the MSC fleet. The Libyan vessel would have cost 560 million euro of which 25% has already been paid by Libya. It represents an opportunity which MSC Crociere could not ignore by taking over an almost completed vessel at a discount of between 10% to 15% of the original price. The vessel is

333 metres overall with 1,742 cabins. Originally the ves-sel was to have had separate areas for the two sexes but will now be in Italian Style like all the Aponte fleet. MSC’s interest in the Arab world is demonstrated by the recent programme for the prestigious MSC Lirica for ex-acting passengers looking for new itinerates to discover the wonders of Abu Dhabi and Dubai. The first call took place in November when MSC Lirica berthed at the new cruise terminal in Mina Zayed to be the vessel’s home port until March 2012. The new temporary cruise termi-nal of Mina Zayed has a capacity of 1,300 passengers and was planned to enter service for the 2011/2012 and 2012/2013 season but in line with their ambitious long term plans the Emirates Tourism Authority is planning to build a permanent terminal. MSC Lirica will depart from Abu Dhabi weekly for 19 cruises to discover the pearls

Traguardi ambiziosiper MSC Crociere

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La nave partirà ogni settimana da Abu Dhabi per 19 crociere lungo le coste del Golfo Persico alla scoperta delle sue perle, con scali a Muscat, Al Fujairah, Khasab in Oman e Dubai. La crociera di posizionamento è partita da Genova, diretta ad Abu Dhabi, con tap-pe intermedie in Grecia, Egitto, Giorda-nia, Oman. L’altra di ritorno nel Vecchio Continente, di 23 giorni e 22 notti, è programmata per l’11 marzo da Abu Dhabi con arrivo ad Amburgo, in Ger-mania. Durante il viaggio MSC Lirica farà tappa in Oman, Giordania, Egitto, Spagna, Portogallo e Regno Unito.

“Sono orgoglioso di quanto abbiamo realizzato finora – dichiara Pierfran-cesco Vago, Amministratore Delegato MSC Crociere - e sono fiducioso che questo sarà solo l’inizio di una nuova importante era per il turismo crocieri-stico negli Emirati Arabi. Auspico una lunga e positiva partnership tra la Com-pagnia, il porto e le autorità per il turi-smo che garantirà l’afflusso di visitatori provenienti da tutto il mondo in que-sta regione. A conferma delle nostre intenzioni commerciali ad Abu Dha-bi – ha proseguito Vago - abbiamo in programma l’arrivo di un’altra elegante e moderna unità della nostra flotta nel 2012/2013, MSC Opera. Questa nave ha una capacità maggiore di MSC Li-rica, è dotata infatti di 867 cabine, e sono state pianificate 25 crociere con 125 scali con una movimentazione di 54.000 passeggeri.”

Il turismo crocieristico è la prima priorità nella strategia di promozione turistica di Abu Dhabi che si propone l’obiettivo di raggiungere alla fine del prossimo anno 2,3 milioni di ospiti nel-

le sue strutture alberghiere. Abu Dhabi prevede di arrivare a 170.000 crocieri-sti entro aprile 2012 ed a 600.000 nel 2030. Una partnership importante quel-la fra MSC Crociere e ADTA che gene-rerà, grazie alla scelta di Abu Dhabi come “home port”, circa 22 milioni di dollari a stagione, con un impatto diret-to sull’economia locale che interesse-rà in particolar modo il turismo: food & beverage, retail, trasporti, compagnie aeree e settore alberghiero.

Per il prossimo anno MSC punta a un milione e mezzo di passeggeri e per questo ha arricchito la propria of-ferta proponendo itinerari inediti e rotte esclusive. A cominciare dalla stagione invernale, nel Mediterraneo, che gra-zie al suo clima temperato permette escursioni sia sulle coste occidentali che orientali. Già riconfermato nella programmazione estiva, lo scalo di Tunisi è stato previsto come tappa in-vernale, a partire da dicembre 2011 a marzo 2012 a bordo di MSC Splendi-da. Al Nord, invece, nella stagione esti-va 2012, schiererà 4 navi nelle acque delle coste atlantiche settentrionali e del Baltico. Dopo MSC Poesia e MSC Opera debutterà al Nord MSC Magnifi-ca con itinerari di 15 giorni e 14 notti tra i Fiordi norvegesi fino a Capo Nord e alle isole Svalbard. Rotte inedite anche per MSC Lirica, che da aprile a ottobre, si spingerà verso la lontana Islanda, in perlustrazione dei Fiordi dell’isola in un viaggio di 12 giorni e 11 notti, per poi proporre nuovi interessanti itinerari fra Inghilterra, Irlanda e Scozia. All’inedita, quanto differenziata, programmazione proposta per il prossimo anno, MSC Crociere abbina un’altrettanta valida

segmentazione e personalizzazione dell’offerta commerciale, per garantire uno stile vacanziero adeguato ad ogni tipologia di target presente a bordo. Amici e All Inclusive sono le due nuove offerte presentate, che vanno dunque ad aggiungersi alle 5 della preceden-te stagione: Famiglie, Giovani, Single, Senior e Coppie.

Sabrina Bertini

of the Persian Gulf calling at Muscat, Al Fujairah, Khasab in Oman and Dubai. The positioning cruise left Genoa for Abu Dhabi calling in Greece, Egypt, Jordan, and Oman. The return voyage to the old continent will have a duration of 23 days and 22 nights leaving Abu Dhabi on March 11 and ending in Hamburg. MSC Lirica will call in Oman, Jordan, Egypt, Spain, Portugal and the United Kingdom. Pierfrancesco Vago MSC Crociere MD stated “I am proud of what we have achieved up to now and I am confident that this just the beginning of an important new era for cruise tourism in the Emmirates. I hope for a long positive partnership between MSC, the port and the authority for tourism which will ensure that there is a flow of visitors to this region from the whole world. Proof of our business intentions in Abu Dhabi is the arrival of another elegant modern unit of our fleet MSC Opera in 2012/2013. This vessel has greater capacity than MSC Lirica with 867 cabins. The plan is for 25 cruises with 125 calls and 54,000 passengers”. Cruise tourism is the first priority in the strategy for the promotion of tourism in Abu Dhabi with the objective of achieving 2,3 million guests in its hotels. Abu Dhabi plans to handle 170,000 cruise passengers by April 2012 and 600,000 by 2030. The partnership between MSC Crociere and ADTA as a

result of being chosen as home port will generate 22 mil-lion US$ each season with a direct impact on the local economy and especially on tourism including food and beverages, retail, transport, airlines and hotels. Next year MSC aims for 1,5 million passengers by enrich-ing its offer with new itineries and exclusive routes, start-ing with winter in the Mediterranean where the climate permits excursions on both its east and west coasts. The summer programme has reconfirmed Tunisia and a win-ter call is expected with MSC Splendida from December 2011 until March 2012. Four vessels will operate in the summer of 2012 on the Northern Atlantic coast and in the Baltic. MSC Poesia and MSC Opera will be joined by MSC Magnifica with 15 day 14 night cruises in the Norwegian fiords as far as Cape North and the Svalbord islands. MSC Lirica will open new routes to Iceland from April to October exploring the island’s fiords with 12 day 11 night cruises plus interesting itineraries between England, Scotland and Ireland. Also new is a segmented and per-sonalised sales offer which guarantees a style and type of holiday which fits all types of tourist aboard. Friends and All Inclusive are the two new targets which are in addition to the five offers from last year, Family, Young People, Single, Senior and Couples.

Pierfrancesco Vago

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logitrans / porto&diporto

Sullo sfondo di un settore cister-niero raramente così in crisi, alcuni armatori italiani specia-

lizzati in questa branca hanno messo a segno, nelle ultime settimane, alcune significative mosse di mercato, almeno in parte connesse proprio al particolare periodo del comparto e alle sue conse-guenze sulla relativa cantieristica e sul segmento second hand.

Dopo un lungo periodo di incertez-za dovuto alle difficoltà finanziarie del cantiere spagnolo Astilleros de Huelva è arrivata a fine ottobre in Italia la che-mical/products tanker da 15.000 dwt Odoardo Amoretti, seconda unità di una commessa piazzata in Spagna dal gruppo armatoriale parmense Amoretti Armatori nel 2005.

La prima nave, Dante A, era sta-ta regolarmente presa in consegna nell’autunno del 2008, dopodiché il cantiere andaluso era andato incontro ad un’inesorabile crisi finanziaria che ne aveva portato al default all’inizio del 2010. Odoardo Amoretti, la cui proprie-tà è rimasta in questi anni del costrut-tore, era stata quindi solo parzialmen-te costruita e non presa in consegna dall’armatore, che, ora, ne ha affidato il completamento al Cantiere Noè di Au-gusta, con consegna prevista a cavallo

L’andamento (lento)del settore cisterniero

stimola la compravenditafra 2011 e 2012.

I dettagli della trattativa con cui Amo-retti ha preso in consegna la tanker, definita estremamente complessa da un punto di vista giuridico-finanziario per il coinvolgimento del tribunale falli-mentare che si sta occupando del caso di Astilleros de Huelva e per l’utilizzo del tipico schema finanziario spagnolo del tax lease per l’ordine originario, non sono stati rivelati, ma il quotidiano spa-gnolo Huelva Información ha valutato in 10 milioni di euro il valore dell’ope-razione.

Un vero affare se così fosse, perché, sebbene vadano calcolati anche il co-sto del rimorchio e quello dei lavori af-fidati al Cantiere Noè, una nave nuova del livello tecnico della newbuilding di Amoretti al momento dell’ordine poteva valere fra le due e le tre volte tanto. Il che sarebbe una conferma dell’ottica a lungo termine della strategia della compagnia parmigiana, evidentemente proiettata al futuro e fiduciosa sia nella ciclicità del mercato che nell’appetibi-lità di una nave con le caratteristiche tecniche e dimensionali della Odoardo Amoretti, il cui size, secondo la società, sarà molto ricercato nel mercato medi-terraneo dei prossimi anni.

Negli stessi giorni, dopo oltre due

anni di gestazione, è arrivata la prima operazione sul mercato da parte di Kenter Shipping, partnership genovese tra la famiglia Messina (Marco, Mauro e Giuseppe), che detiene il 70% del ca-pitale, e la società immobiliare Wiish di Martino de Rosa.

“Kenter è stata fondata nel 2008 con l’obiettivo di operare nel trading di no-leggi e di cogliere eventuali opportunità di mercato - ha spiegato Marco Messi-na. - Dopo Blue Star, fissata a novem-bre, a gennaio prenderemo in conse-gna, anche in tal caso con contratto di long time charter pluriennale, la secon-da di due chemical tankers da 11.000 metri cubi costruite in Turchia appena un anno fa e non ritirate dal commit-tente originario per eccessivo ritardo”. La società armatoriale in questione era la savonese Finbeta, protagonista di un doppio ordine del valore di circa 60 milioni di euro con il cantiere TVK di Kocaeli.

Si tratta di navi chimichiere IMO II - Ice Class 1° con una capacità di carico di 11.100 mc (al 100%) e in grado di trasportare sino a 20 prodotti diversi nelle proprie cisterne segregate. “La qualità di questi progetti dal punto di vista tecnico è elevatissima ed è frut-to dell’esperienza e del know-how

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SLOW GROWTH IN TANKER TRAFFIC STIMULATES SHIP BUYS AND SALES

With the background of tanker business hardly ever so badly in crisis a number of Italian tanker owners have been active on the market and as a result affected ship yards and the second hand market.After a long period of uncertainty caused by financial problems at the Spanish yard Astilleros de Huelva the 15,000 ton chemical tanker Odoardo Amoretti arrived in Italy at the end of October. The vessel was the second of an order placed in 2005. The first vessel Dante A was delivered on time in the autumn of 2008. Shortly after that the yard began a long period of financial difficulties culminating in default at the beginning of 2010. Odoardo Amoretti had remained the property of the yard and was delivered incomplete to be passed to Cantiere Noè di Augusta for completion and delivery between 2011 and 2012. Details of the complex financial arrangements for the release of the vessel have not been disclosed but are known to have involved the bankruptcy court and a com-plex tax lease put in place for the original order. Huelva Informacion a Spanish daily newspaper valued the op-eration at 10 million euro. Even after adding the cost of towing and completing, the vessel represents a very good deal, because a similar new build today would cost

two or three times as much. The completion of the ves-sel confirms the company’s long term strategy of confi-dence in the market’s cycle and the attraction of a vessel with the technical characteristics and dimensions of the Odoardo Amoretti which the company believes will be much requested in the Mediterranean over the next few years. More or less at the same time and after two years of work Kenter Shipping closed its first deal. 70% of Kenter Ship-ping is owned by Marco, Mauro and Giuseppe Messina and the remaining 30% by Wiish di Martino de Rosa, a property company.Marco Messina explained “Kenter was set up in 2008 to trade in charters and take advantage of market oppor-tunities. In November we fixed Blue Star and in January we will take delivery on long term charter of two 11.000 cubic meter chemical tankers built in Turkey a year ago and refused by the original owner due to late delivery”. The original owner was Finbeta a Savona company which had placed the 60 million euro order with the TVK yard at Kocaeli. The vessels are in IMO11-Ice Class and have a capacity of 11,000 cubic meters and can carry up to 20 different chemical products in separate tanks. Mr. Messina continued “The technical quality of the vessels is extremely high and has taken advantage of the experi-ence and know how of the ordering company”.In a market with too much capacity, the two vessels Blue

ipotesi che va da contratti di time char-ter a lungo termine in Nord Europa a una gestione commerciale diretta sul mercato spot.

“Ci aspettiamo – conclude Messina – un 2012 in linea con l’esercizio attuale, non credo ci saranno ulteriori tracolli dei noli, ma anzi spero in qualche segnale incoraggiante dal mercato, anche se l’oversupply è ancora notevole. Cre-diamo in queste due navi (sulle quali abbiamo diverse opzioni d’acquisto fis-sate a varie scadenze annuali), perché sono tecnicamente superiori alla media e si nota come siano state commissio-nate con una visione industriale di lun-go periodo piuttosto che con atteggia-mento speculativo come purtroppo è successo spesso negli anni passati”.

Da registrare poi la cessione, riporta-ta da diversi broker e non smentita dal-la compagnia romana, delle aframax da 115.000 dwt Neverland Sun e della Neverland Star, consegnate presso i cantieri sudcoreani Samsung Heavy Industries nel 2009 e 2011. Il prezzo di ognuna di queste navi al momento della sottoscrizione dei contratti di co-struzione con il cantiere (circa cinque anni fa) si aggirava attorno ai 60 milioni di dollari, mentre il compratore, iden-tificato nella Kazmortransflot, società armatoriale del Kazakhstan proprieta-ria di una flotta composta già da nove navi cisterna da 13.000 tonnellate di portata, se le sarebbe aggiudicate per complessivi 100 milioni di dollari. Con queste vendite (la consegna è previ-

sta entro fine anno), la flotta di Finaval scenderà invece a sette unità, a segui-to di altre operazioni in uscita portate a termine nel 2011.

La società romana al momento ha preferito non commentare la notizia, ma un’interessante spiegazione, che offre un più ampio sguardo sul mercato in generale, è riscontrabile nel commento all’approvazione del bilancio interme-dio al 30 giugno 2011, chiuso con una perdita di 7,5 milioni di euro: “Il perdu-rare della crisi avrà senz’altro dei rifles-si sulle prossime attività del Gruppo e sono già al vaglio ipotesi e iniziative per fronteggiare i possibili scenari futuri” è scritto nella nota di Finaval dello scorso 29 settembre. “Ci troviamo oggi, infatti, a studiare le migliori soluzioni in termi-ni di equilibrio economico finanziario perché vogliamo che il Gruppo e tutti gli stakeholders di riferimento possano affrontare questo momento di mercato con serenità e consapevolezza. In tale logica, pur a discapito del risultato eco-nomico, si sta valutando la possibilità di dismettere alcune unità della flotta, in modo da favorire la consistenza finan-ziaria della società in vista del perdura-re della difficile situazione attuale”.

L’armatore Giovanni Fagioli e il suo staff sembrano non attendere buo-ne notizie dal mercato per il prossimo anno. “Il primo semestre 2011 è sta-to caratterizzato da una situazione di mercato in forte recessione, con un li-vello medio dei noli che ha registrato i valori più bassi mai segnati negli ultimi

dell’azienda che le aveva commissio-nate”.

In un mercato oggi contraddistinto dall’eccesso di stiva, le due navi, ribat-tezzate Blue Star e Black Star, si distin-guono per le cisterne in acciaio inossi-dabile e per la notazione Ice Class che consente loro di operare anche nelle regioni baltiche. “Sono peculiarità che pensiamo possano fare la differenza per i noleggiatori” sottolinea Messina, che sui possibili impieghi della nave sostiene di non avere ancora concluso accordi, considerando un ventaglio di

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10 anni. Dopo accenni di una timida ri-presa, evidenziati nel corso del 2010, il mercato si è posizionato a valori addi-rittura inferiori a quelli, già bassissimi, registrati nel corso del 2009 e mostra segnali di ulteriore peggioramento per tutto il 2012”. A complicare le cose l’andamento recente del tasso di cam-bio euro/dollaro, che “ha ulteriormente influenzato il risultato, creando un im-patto negativo sui risultati per circa 6

milioni di dollari”, ma anche la presa in consegna della Neverland Star, che ha comportato per Finaval un ulterio-re esborso a titolo di equity rispetto a quello previsto. Questo perché “nono-stante la nave uscisse dal cantiere con un contratto di lungo periodo e fosse assistita anche da garanzie concesse da Sace, i finanziatori, influenzati da un mercato in forte recessione, hanno inaspettatamente erogato un importo

inferiore a quello stimato”.Nei primi sette mesi dell’anno la

compagnia di Fagioli (che ha da poco comunicato anche l’uscita da Confitar-ma) aveva ceduto le due navi gemelle MR1 Isola Verde e Isola Magenta ri-spettivamente alla Asian Eternal Ship-ping per 10,5 milioni di dollari e alla Centrist Holding per 9 milioni. Finaval rimane dunque proprietaria delle quat-tro navi cisterna Isola Bianca, Isola Blu, Isola Celeste e Isola Corallo da 51.000 tonnellate di portata costruite nel 2008 e delle aframax Neverland (2003), Neverland Angel e Neverland Dream, consegnate meno di due anni fa dal cantiere Samsung.

ENI, infine, ha deciso di ampliare la flotta con due nuovissime shuttle tankers noleggiate dalla compagnia norvegese Knutsen NYK Offshore Tan-kers (KNOT) con contratto di long time charter di durata decennale a partire dal 2013, anno in cui le due petroliere Suezmax da 123.000 dwt, attualmen-te in costruzione nei cantieri coreani Hyundai Heavy Industries, verranno consegnate.

Andrea Moizo

Star and Black Star are able to operate in the Baltic be-cause of their stainless steel tanks and Ice Class. Mr. Messina remarked “We believe these two factors will make the difference for charterers”. Charters have not yet been taken for the vessels although a number of pos-sibilities are under consideration with alternatives from long time charters in Northern Europe to direct manage-ment on the spot market.Mr. Messina concluded “We expet 2012 to be in line with the current year. I do not believe that there will other collapses of charter rates. Indeed I hope the market will show some encouraging signs despite the high oversup-ply situation. We believe in these two vessels for which we have a number of purchase options expiring on fixed annual dates because they are technically above the average and commissioned with a long term industrial point of view and not for speculation as has so often oc-curred in the past”. A number of brokers have reported the sale of two aframax 115,000 ton vessels Neverland Sun and Never-land Star.built by Samsung Heavy Industries in South Korea in 2009 and 2011. At the time of signing the build-ing contract, five years ago each vessel cost 60 million US$. The purchaser Kazmortransflot, a Kazakhstan com-pany owner of nine 13,000 ton tankers vessels paid 100 million US$ for the two vessels. As a result of the sale the Finaval fleet numbers seven vessels after other sales in 2011. Finaval has made no comment about the news but an interesting explanation which also reflects the market in general is offered by a note to the June 30 six monthly financial statements which closed with a 7,5 million euro loss. The note dated September 29 states “the continu-ation of the crisis will have an effect on the future of the Group and a number of hypotheses and initiatives are underway to face up to future scenarios. Today we find ourselves studying the best solutions to find an eco-

nomic and financial equilibrium for the Group because we wish all shareholders to be able to face this particu-lar moment of the market with calmness and awareness. In this logic we are looking at the possibilities of selling vessels in order to improve the financial situation even though it will damage our trading”.Owner Giovanni Fagioli and his staff do not expect good news from the market for next year. “The first six months of 2011 were in recession with charter rates at their low-est level for ten years. After the signs of a timid revival in 2010, 2009 saw the market position itself at the low-est charter levels in the last ten years and is expected to worsen more in 2012”. The euro/US$ exchange rate has further influenced our results by 6 million US$”. Mr Fagi-oli said “Good news is not expected for next year. “The first six months and delivery of the Neverland Star led to further loss of capital for Finaval despite the fact that the vessel was delivered with a long term charter and a SACE guarantee because the financiers, influenced by the market in recession, released a sum less than ex-pected”. In the first seven months of this year Mr. Fagioli’s com-pany which has just given up its membership of the Ital-ian Federation of Ship Owners has sold two sister ships MR1 Isola Verde and Isola Magenta for 10,5 million US$ to Asian Eternal Shipping and for 9 million US$ to Centrist Holding respectively. Finaval still owns the four 51,000 tankers Isola Bianca, Isola Blu, Isola Celeste e Isola Cor-allo built in 2008 and the three aframax Neverland (2003), Neverland Angel and Neverland Dream delivered less than two years ago by the Samsung yard.ENI has decided to increase its fleet by adding two new shuttle tankers chartered from Knutsen NYK Offshore Tankers (KNOT) starting from 2013 under ten year long term contracts when the two 123,000 ton Suezmax will be delivered by Hyundai Heavy Industries yard in Korea.

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A Genova sono state battez-zate ben tre nuove unità nel giro di poche settimane. Due

di esse, Norvegia e Spagna, nel rispet-to della tradizione che vuole toponimi di paesi per le navi della flotta, sono i nuovi rimorchiatori gemelli della com-pagnia genovese Rimorchiatori Riuniti, facente capo alle famiglie Delle Piane e Gavarone e titolare del servizio di ri-morchio portuale nei porti di Genova e Salerno e a Malta.

“Ci sono stati consegnati - ha spiega-to Alberto Delle Piane (figlio del presi-

Nuove unità e nuove frontiereper i rimorchiatori italiani

Autunno ricco di news nel mondo del rimorchio portuale italiano

logitrans / porto&diporto

dente Giovanni) - dal cantiere spagnolo Astilleros Armon di Burela, in Galizia, ad agosto e a settembre. Si tratta di unità realizzate su design di Robert Al-lan da 275 tonnellate di stazza, lunghe 24,40 metri e concepite specificamente per il rimorchio portuale, con un focus sulla potenza – due motori Caterpillar da 5.200 BHP e bollard pull da 70 ton-nellate – e sulla manovrabilità, essen-do dotate di sistema propulsivo di pop-pa (Azimuthal Stern Drive) per il quale stiamo sottoponendo a un training spe-cifico il nostro personale”.

Norvegia e Spagna entreranno in ser-vizio a Genova, nell’ambito del normale rinnovo delle 13 unità che la concessio-ne a Rimorchiatori Riuniti prevede sia-no operate nel porto ligure: “Usciranno dalla flotta due unità del 1991, il Perù, che, dopo un incidente occorsogli a inizio anno con conseguente total loss del mezzo, è stato rilevato da un assi-curatore che lo destinerà probabilmen-te a scrapping, e l’Irlanda, che è invece ancora un mezzo validissimo e che po-trebbe essere destinato a Salerno” ha proseguito Delle Piane.

NEW VESSELS AND FRONTIERS FOR ITALIAN TUG OPERATORS

Autumn is full of news from the Italian port tug world. Three new tugs were baptised in Genoa. Two named Norway and Sweden are sister vessels for Rimorchiatori Riuniti the Genoa port tug operator owned by the Delle Piane and Gavarone families. Rimorchiatori Riuniti traditionaly names its vessels after countries and also operates tug services in the ports of Salerno and Malta.Son of company president Giovanni, Alberto Delle Piane stat-ed “The tugs were delivered by Astilleros Armon di Burela a Spanish yard in August and September. The 275 ton vessels were built to a Robert Allen design and are 24.40 long and designed specifically for port work focusing on power which is delivered by two 5,200 HP Caterpillar engines giving a bollard pull of 70 tons and manoverability using Azimuth Stern Drive which requires special training for our personel”.

Norway and Sweden will enter service in Genoa as part of the company’s normal 13 vessel fleet renewal which Rimorchia-tori Riuniti’s concession requires. Mr Delle Piane continued “the 1991 built vessels Peru and Ireland will be taken out of the fleet. Peru has been taken over by an insurer after being declared a total loss due an accident and will probably be scrapped. Ireland is still a valid tug and will probably go to Salerno”.The company considers the cost of 13 million euro for the two vessels to be an excellent price considering the high quality standard maintained by the Spanish yard. These yards may loose their attraction because of an EU enquiry into the Span-ish tax lease scheme which has taken Spanish yards and es-pecially port tug boat building to the top. Mr. Delle Piane con-cluded “What we need to understand is if Spanish shipyards which produce a quality second only to Italian yards will con-tinue to offer competitive prices. At the moment Rimorchiatori

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Le due unità sono costate circa 13 mi-lioni di euro, un prezzo ritenuto ottimo dalla compagnia, anche in relazione alla qualità elevata garantita dalla can-tieristica spagnola, la cui appetibilità potrebbe però deteriorarsi a seguito dell’indagine della Commissione Euro-pea recentemente aperta sul tax lease, lo schema finanziario tipicamente spa-gnolo che negli ultimi anni ha portato al top la cantieristica di questo paese, so-prattutto nel settore del rimorchio por-tuale. “Quel che rileva dal nostro punto di vista è capire se la cantieristica spa-gnola, che qualitativamente è ottima e pari in Europa solo a quella italiana, continuerà ad offrire prezzi competitivi. Per il momento Rimorchiatori Riuniti – che ha in costruzione ancora un ri-morchiatore portuale in Spagna – non ha ordini in vista, per cui ci riserviamo di valutare un ampio raggio di cantie-ri, che comprende Spagna e Italia, ma anche Turchia, senza escludere il Far East, la cui problematicità maggiore rimane il trasferimento in Mediterraneo delle newbuildings” ha concluso Delle Piane.

Pochi giorni dopo è stata la volta del battesimo di Sea Dream nuovo Anchor Handling Tug con cui la società geno-

vese Oromare ha portato a termine il programma di rinnovamento della flotta avviato l’anno scorso con l’acquisto del rimorchiatore Koral dalla Big Shipping.

“Questo nuovo mezzo del valore di circa 7 milioni di euro era stato commis-sionato a Damen grossomodo un anno fa, per sostituire alcune nostre barche un po’ più datate e nella speranza che nel frattempo il mercato migliorasse, anche se per il momento i noli giorna-lieri rimangono su livelli non certo esal-tanti” ha spiegato il numero uno della compagnia, Michele Oronti.

Per l’acquisto della nuova imbarca-zione l’azienda genovese ha ottenuto il supporto finanziario di Banca Carige ed è stata assistita per la mediazione della trattativa con il cantiere da ban-chero costa. “Tengo a ringraziare e a esprimere tutta la mia soddisfazione al cantiere di Galati, in Romania, e al gruppo Damen per l’ottimo lavoro svol-to e per il supporto tecnico offertosi” ha proseguito Oronti, prima di parlare dell’impiego operativo di Sea Dream: “Il mezzo inizierà a operare nel Medi-terraneo prevalentemente per servizi di rimorchio off-shore, per i quali stia-mo ricevendo parecchie richieste. Non escludiamo, viste le caratteristiche

tecniche, tra cui spicca l’autonomia di 6.000 miglia nautiche, impieghi anche fuori dal Mediterraneo”. Sea Dream è lungo 35 metri, largo 10, ha due motori Caterpillar da 4.640 hp, bollard pull di 63,5 tonnellate, superficie di carico sul ponte di 107 mq e capacità di 85 ton-nellate, può raggiungere i 12 nodi, batte bandiera italiana, è iscritto nel registro internazionale e classificato RINA.

Anche un altro gruppo molto attivo in Liguria è stato protagonista nelle ultime settimane di importanti news. Scafi, società di navigazione presieduta da Franco Visco e operante il rimorchio portuale, attraverso tre controllate a La Spezia (Rimorchiatori Riuniti Spezzini), Savona (Carmelo Noli) e Gioia Tauro (Con.Tug), si è da poco aggiudicata una gara per gestire questo servi-zio anche a Panama: “Si tratta di una concessione della durata di 5 anni nel porto di Cristóbal, adiacente al Canale e parte della più vasta area della città di Colón” ha spiegato Visco, illustrando il primo business avviato da Scafi fuo-ri Italia. “Ci siamo aggiudicati il bando di gara indetto dall’Autorità Portuale di Panama costituendo con partner locali la società Panama Tug Inc. Group, nel-la quale deteniamo una partecipazione

Riuniti has an additional tug under construction in Spain but is not planning further orders and is evaluating a wide range of yards including in Spain, Italy and Turkey as well as in the Far East that however has the problem of transferring a new build into the Mediterranean”.A few days later it was the turn of Sea Dream to be baptised. An anchor handling tug Sea Dream joins Oromare a Genoa company which is carrying out a programme of fleet renewal started last year with the purchase of Koral from Big Ship-ping. Oromare’s CEO Michele Oronti explained “This new vessel with a value of 7 million euro was commissioned at Damen more or less one year ago to replace a number of our older vessels in the hope that the market will pick up although daily rates are not exactly exiting”.Finance for the purchase was provided by Banca Carige and assistance in negotiations with the yard by Banchero Costa. Mr. Oronti continued “I wish to thank and express my com-plete satisfaction with the Galati yard in Romania and to the Damen group for their excellent work and technical support. The tug will start operating in the Mediterranean mainly serv-icing off shore for which we are receiving many enquiries. Op-eration outside the Mediterranean is not excluded because of the vessels technical characteristics such as a range of 6,000 nautical miles”. Sea Dream is 35 metres long with a 10 meter beam and is powered by two 4,640 HP Caterpillar engines giving a bollard pull of 63,5 tons and a speed of 12 knots. Sea Dream is Italian flagged and RINA classified and has a 107 sq mt deck which can carry 85 tons.Another Liguria group disclosed important news. Scafi ship-ping company operating port tugs headed by Franco Visco controls Rimorchiatori Riuniti Spezzini at La Spezia, Carmelo Noli at Savona and Con.Tug at Gioia Tauro and has recently won the contract for tug services in Panama. Mr. Visco ex-plained “This is a five year concession for the port of Cristòbal

next to the canal and the largest part of Colòn city. The con-tract was won from the Panama Port authority using a lo-cal company Panama Tug Inc in which we have a significant stake”.The fleet will be composed of four tugs, two of 4,000 HP and two with 5,000 HP. Mr. Visco explained “ Two tugs which were in service in Savona and Gioia Tauro until a few weeks ago have already arrived from Italy. In Italy container ship work has fallen significantly and accordingly also the need for tugs. The other two tugs are new builds from Damen Shipyards Changde. The first tug Capo Noli has just been delivered and the second Palmaria will join the fleet at the end of the year with the name of Rio Gatun. These vessels which cost 7 million euro each resulted from the experiment of putting together Chinese shipbuilding and European know-how and has completely satisfied the Italian company. I am happy with the technical aspects of the work. It is an example of how European brands and capability can be exported to the Far East where labour costs are much less”.SERS, Società Esercizio Rimorchi e Salvataggi, from Raven-na and part of the Gesmar group has taken delivery of the tug Davide Primo. It is almost a new build having been delivered in 2008 from the Rosetti Marino yard in Ravenna and then put to bare boat charter to Svitzer a Danish company part of A.P.Moller-Maersk.Ship owner Luca Vitiello explained “The tug, Svitzer Run was handed back to Svitzer at the conclusion of a three year con-tract and will now revert to its original name of Davide Primo and will be put on an EU register probably Malta or Italy”. The choice will depend on the tug’s commercial future. Mr. Vitiello continued “At the moment we have nothing undertaken for the vessel although there are a number of interested opera-tors because the tug with its 82 ton bollard pull and low fuel consumption is commercially very interesting”.

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significativa”.La flotta sarà formata da quattro ri-

morchiatori, due da 5.000 cavalli e due da 4.000 cavalli: “Sono già arrivate dall’Italia due barche che fino a poche settimane fa erano impiegate nei porti di Savona e Gioia Tauro; qui in partico-lare i movimenti di navi portacontainer sono notevolmente diminuiti e di rifles-so le attività di rimorchio hanno subito una flessione importante. Gli altri due mezzi sono nuove unità appena co-struite dal cantiere Damen Shipyards Changde: la prima, Capo Noli, è stata da poco consegnata mentre la secon-da, Palmaria, entrerà in flotta entro la fine dell’anno (col nome di Rio Gatun, ndr)”. Queste barche del valore unitario di circa 7 milioni di euro, con le quali è stato sperimentato il connubio tra can-tieristica cinese e know-how europeo, hanno soddisfatto appieno la compa-gnia di navigazione italiana. “Da un punto di vista tecnico siamo contenti del lavoro svolto - ha concluso Visco - è un esempio virtuoso di come si pos-sono esportare marchio e competenze europee in un cantiere del Far East in cui il costo della manodopera è netta-mente inferiore”.

Non è infine una newbuilding quella

appena presa in consegna dalla raven-nate SERS (Società Esercizio Rimorchi e Salvataggi) del Gruppo Gesmar, ma è quasi come se lo fosse. È appena rientrato nel porto romagnolo, infatti, il rimorchiatore Davide Primo, costruito nel 2008 dal cantiere ravennate Rosetti Marino e preso a noleggio in bareboat charter, subito dopo la consegna, da Svitzer, compagnia danese parte del gruppo A.P. Moller – Maersk.

“Lo Svitzer Run (il nome dato al rimor-chiatore dal noleggiatore, ndr) è stato riconsegnato da Svitzer al termine di un contratto di tre anni - ha spiegato

l’armatore Luca Vitiello - Il rimorchia-tore riprenderà il suo originario nome, Davide Primo, e verrà iscritto in altro re-gistro comunitario, probabilmente Malta o Italia”. Una scelta che dipenderà dal suo futuro commerciale: “Al momento non abbiamo ancora un impiego per il rimorchiatore, anche se ci sono vari operatori interessati, perché il mezzo con le sue 82 tonnellate di tiro a punto fisso e i consumi bassi è molto appe-tibile commercialmente” ha concluso il presidente del Gruppo Gesmar.

Andrea Moizo

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logitrans / porto&diporto

EU FUNDS FOR NAPLES PORTNaples port could be suffocated by lack of space. The grave infrastructural problems are not helped by deci-sions not taken and above all by the lack of a long term programme for the sustainable development of the re-gion and the Mediterranean. Despite the lack of operat-ing capacity the ability of businessmen and ship owners has enabled the port to hold out against the grave nation-al and international financial crisis. The time for change has now arrived as a result of the common intent of In-stitutions, businesses and employees. 335 million euro of EU funding are now available for infrastructure and upgrading. These facts were announced during the “The Sea, a Resource for Naples and Campania” convention organised by Cisl Campania to illustrate the development opportunities in Naples port and new strategy choices.

Platform members were Region president Stefano Cal-doro, Cisl regional secretary Lina Lucci, Cisl secretary general Raffaele Bonanni, Naples Camera of Commerce Maurizio Maddaloni, assessor of Sea Resources Naples Marco di Stefano, Luciano Dassatti, president of Naples Port authority, Luigi Bobbio, mayor of Castellammare, Luigi Cesaro, president of Naples province and Paolo Graziano, president of Naples Industrialist’s Union. Raffaele Bonnani stated that “One must start from the shipyards in order that the port becomes a link with rail-ways and interports and the crossroads for commercial traffic in the Mediterranean”. Conateco president Pas-quale Legora De Feo put forward the current problems of the port. He said “We are late, ship owners from all over the world want to know when Naples will have a port able to berth the new super size ships. We want certainty on

Il porto di Napoli rischia di rimane-re soffocato dalla carenza di spa-zi. Le gravi criticità infrastrutturali

vengono acuite da scelte non fatte e, soprattutto, dalla mancanza per lungo tempo di una programmazione per uno sviluppo sostenibile in uno scenario regionale e mediterraneo. Nonostante le gravi criticità, però, le capacità ope-rative e la vivacità degli imprenditori e degli armatori che operano in questo settore hanno consentito di reggere all’impatto di una gravissima crisi finan-ziaria nazionale ed internazionale. Ora è arrivato il momento della svolta gra-

Le risorse del Fondo Europeo per la svolta del porto di Napoli

zie ad una comunione d’intenti tra i rap-presentanti delle Istituzioni, le imprese e il mondo del lavoro. Sul piatto ci sono risorse per 335 milioni del Fondo euro-peo per lo sviluppo regionale già am-messe a finanziamento dall’Unione Eu-ropea e che saranno utilizzate per ope-re infrastrutturali e di riqualificazione. E’ quanto emerso dal Convegno “Il Mare, una risorsa per Napoli e per la Cam-pania” organizzato dalla Cisl Campania per evidenziare le occasioni di sviluppo del Porto e individuare nuove scelte strategiche. Dietro al tavolo il presi-dente della Regione Stefano Caldoro,

il segretario regionale della Cisl Lina Lucci, il segretario generale Raffaele Bonanni, il presidente della Camera di Commercio di Napoli Maurizio Madda-loni, l’assessore alla risorsa Mare della Provincia di Napoli Marco di Stefano. E ancora, Luciano Dassatti, presiden-te dell’Autorità portuale di Napoli, Luigi Bobbio, sindaco di Castellammare, Lu-igi Cesaro, presidente della Provincia di Napoli, Paolo Graziano, presidente dell’Unione degli Industriali di Napoli. “Bisogna partire dalla cantieristica - af-ferma Raffaele Bonnani – per fare del porto un anello di collegamento con le

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times. Is it possible that no one knows if certain Naples docks are public or private. Is it possible that major ship owners cannot bring their vessels to Naples to have work done on them and create employment?” The answers to these questions could come from the EU funding which can be used to open the docks, modernise and redevelop the port, join up with the port at Castellammare and en-able concessionaries to take on ship yards and develop tourism related activities. Campania Region is fully com-mitted to the project and Region president Stefano Cal-doro said “The port can be used as a lever for developing jobs, a fact which has been undervalued up to now. The port could create a further 20,000 jobs to add to the ex-isting 20,000 jobs” Marco Di Stefano provincial assessor for Sea Resources added “ An unstoppable process has been set in motion and anyone who tries to stop it is do-

ing so only to protect his own modest interests”.It is a demanding but not impossible mission. Naples port is one of the principal industrial activities in the region with a turnover of 680 million euro. Passenger traffic has increased over the last 15 years and in 2008 reached 9 million passengers. In 2009, 537 cruise ships berthed with 1,300,000 pas-sengers representing an increase of 181% over 2001. 22 million tons of freight were handled in 2010 and the ship yards produced revenues of 65 million euro. Naples is one of Italy’s five most important ports and works with more than 650 businesses. Lina Lucci concluded “A wealth which must not be wasted” and fixed the next meeting in six months time to verify progress and dem-onstrate that there is a new willingness to take and man-age decisions.

ferrovie e con l’interporto e per riporta-re Napoli al crocevia dei traffici com-merciali del Mediterraneo”. A porre l’ac-cento sui problemi attuali dello scalo è il presidente della Conateco, Pasquale Legora De Feo. «Siamo in ritardo - ha detto - Gli armatori di tutto il mondo vo-gliono sapere se Napoli avrà un porto per far attraccare le nuove supernavi. Quello che vogliamo sono tempi certi. Possibile che Napoli disponga di bacini che non si capisce se sono pubblici o privati? Possibile che grandi armatori non possano portare qui le loro navi per fare lavori e dare occupazione?». Le ri-sposte alle domande dell’imprenditore potrebbero arrivare proprio dal gran-de Progetto europeo che rappresenta la chiave di volta per aprire i cantieri e rilanciare e ammodernare lo scalo, raccordandolo con quello di Castellam-mare, con il rilancio della cantieristica e delle attività turistiche e imprenditoriali

delle aziende concessionarie. Impegna-ta in prima linea la Regione Campania “Il porto - sostiene Stefano Caldoro – è una leva di sviluppo occupazionale che finora abbiamo sottovalutato. Mettendo a regime il sistema portuale si posso-no creare ben 20 mila posti di lavoro che vanno ad aggiungersi alle 20 mila unità che già operano nel comparto”. Per l’assessore provinciale alla Risorsa mare, Marco Di Stefano: «Si è messo in moto un processo inarrestabile e chi tenta di ostacolarlo lo fa solo per sal-vaguardare modesti interessi di parte». Una missione impegnativa, quindi, ma non impossibile. Soprattutto se si guarda ai numeri. Con un fatturato ag-gregato di 680 milioni di euro, infatti, il Porto di Napoli rappresenta una delle principali e più attive realtà industriali della Regione. Negli ultimi quindici anni ha visto crescere tutte le voci relative al traffico passeggeri, arrivando a supe-

rare la quota di 9 milioni di passeggeri in transito nel 2008. Per il traffico cro-cieristico, in particolare, già nel 2009 si sono registrati 1.300.000 passeggeri (+181% rispetto al 2001) per 537 ap-prodi. L’attività commerciale è stata nel 2010 di quasi 22 milioni di tonnellate. Per quanto riguarda il settore cantie-ristico, il fatturato dello scorso anno è stato di 65 milioni di euro. Lo scalo ri-sulta, pertanto, tra i primi 5 porti di rile-vanza nazionale a funzioni multiple con un numero di aziende che vi operano superiore a 650 unità. “Una ricchezza che non può essere sprecata - con-clude Lina Lucci, che fissa il prossimo appuntamento - Tra sei mesi dovrà esserci un’altra iniziativa pubblica per verificare gli stati di avanzamento e di-mostrare alla collettività che in Campa-nia è ritornata la voglia di essere classe dirigente”.

BRUNELLA GIUGLIANO

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Salvage Tug ANACAPRI BHP 4400Salvage Tug ARMANDO DE DOMENICO BHP 5300Salvage Tug GALESUS BHP 3750Salvage Tug GUARRACINO BHP 4400Salvage Tug MAGNA GRECIA BHP 5300Salvage Tug MARECHIARO BHP 4400Salvage Tug MASTINO BHP 3090Salvage Tug MONTE FAITO BHP 1910

Salvage Escort Tug CHERADI BHP 5550Salvage Escort Tug DRITTO BHP 5550Salvage Escort Tug CSM22 BHP 5550Salvage Escort Tug CSM25 BHP 5550Salvage Tug VESUVIO BHP 2205Pontone VERVECE L 91,4M - B 27,4 - D 6.1Psv GARGANO BHP 5450Psv PORTOSALVO BHP 6310SV AKER 09CD N.B. AKER N° 728 (2010-8880-4850

Salvage Tug PUNTA ALICE BHP 2205Salvage Tug PUNTA CAMPANELLA BHP 3750Salvage Tug PUNTA RONDINELLA BHP 2205Salvage Tug PUNTA SCUTOLO BHP 3750salvage Tug SAN BENIGNO BHP 2205Salvage Tug SAN CATALDO BHP 3090Salvage Tug SANT’ELMO BHP 3750Salvage Tug TARENTUM BHP 2205

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shipping / porto&diportocantieristica / porto&diporto

In arrivo una boccata di ossigeno per i 600 dipendenti dello stabili-mento Fincantieri di Castellamma-

re di Stabia (Napoli). Anche se al mo-mento non ci sono ancora commesse tali da garantire la piena occupazione del sito, un passo avanti è stato fatto per il bacino di costruzione, necessario per superare il gap infrastrutturale del can-tiere industriale vesuviano, dove viene utilizzato ancora il complesso e costo-so sistema di varo delle navi “per sci-volamento”. Lo studio di fattibilità, pro-pedeutico alla sua realizzazione, verrà finanziato (per circa 300mila euro) e realizzato dalla stessa Fincantieri attra-verso il Registro Italiano Navale (Rina), la società che opera nel settore dei servizi per l’industria navale. Lo ha sta-bilito il Protocollo d’Intesa siglato pochi giorni fa presso il Ministero dello Svi-luppo Economico, finalizzato alla riqua-lificazione economica, infrastrutturale e

Corsa contro il tempo per salvare il cantiere

di Castellammare di Stabiaproduttiva dello stabilimento della cit-tadella vesuviana, il più in difficoltà dal punto di vista occupazionale tra gli otto in Italia della partecipata di Fintecna. “E’ solo un primo passo per il rilancio del sito - commenta il Governatore del-la Campania, Stefano Caldoro- ma fon-damentale poiché rappresenta un tas-sello su cui ragionare. A seguito della stesura dello studio di fattibilità, infatti, sarà possibile stabilire il finanziamen-to necessario per la realizzazione del bacino di costruzione e sottoscrivere con il Ministero l’Accordo di Program-ma con la determinazione dei tempi e delle modalità di impegno delle risorse pubbliche. La Regione è pronta a fare la sua parte. Una trance dei fondi po-trà essere attinta dal Piano per il Sud.” Registrata, quindi, la volontà dell’ammi-nistrazione regionale di investire a Ca-stellammare di Stabia, la palla passa alla Fincantieri. E proprio per velociz-

zare la stesura dello studio di fattibilità per l’infrastruttura ritenuta strategica, il sindaco stabiese, Luigi Bobbio, ha già inviato nei giorni scorsi al neo Ministro allo Sviluppo, Corrado Passera, una lettera per richiedere l’immediata istitu-zione del Comitato di Coordinamento, anch’esso previsto dall’intesa siglata nei giorni scorsi, che sarà composto da Regione, Provincia e Autorità Portuale di Napoli, Comune, sindacati e Ministe-ro e che dovrà verificare le linee d’azio-ne e l’adempimento degli impegni as-sunti. “Ci attiveremo subito per avviare i meccanismi di controllo per l’attuazione del protocollo - spiega il primo cittadino di Castellammare di Stabia - Il comita-to dovrà sollecitare Fincantieri a deline-are una tempistica serrata e stringente per lo studio di fattibilità. Lo scopo è di giungere alla firma dell’Accordo di Pro-gramma nei tempi stabiliti dall’intesa e cioè entro il 2012. Inoltre il Comitato

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dovrà avere un ruolo di interlocuzione con il Ministero del Lavoro per il soste-gno ai dipendenti del Gruppo e per gli ulteriori 1.200 lavoratori dell’indotto”. I sindacati si sono detti soddisfatti dell’impegno preso dall’azienda ma precisano che occorrono tempi certi e ridotti per l’elaborazione del documento. “Bobbio – spiegano i sindacalisti di fab-brica - dovrà fare pressione sulle altre parti in causa affinché questo studio di fattibilità venga completato in un massi-mo di 3 mesi. Se non si riducono i tempi, il protocollo d’intesa non serve a nulla”. Nel cantiere stabiese, infatti, è una corsa contro il tempo. Pochi giorni fa è iniziata la realizzazione di due pattu-gliatori per le capitanerie di porto, per cui Fincantieri si è aggiudicata la gara europea da 120 milioni bandita dalla Guardia Costiera a maggio 2010. Ma si tratterà di una soluzione tampone. La commessa, infatti, durerà solo otto mesi e riuscirà ad occupare 300 unità di personale, circa la metà degli occupati. Prima di questa riapertura, i lavoratori erano fermi da un anno. L’ultima attività svolta, durata solo cinque mesi, è stata la realizzazione del troncone di prora di una nave da crociera targata Oceania. Altre commesse potrebbero arrivare nei prossimi mesi, ma per il momento all’orizzonte c’è solo l’impegno di Fin-cantieri a garantire la continuità del

sito, aumentando i carichi di lavoro qualora vengano acquisiti altri ordini. Nel frattempo, la Regione e la Provin-cia favoriranno il reimpiego delle risor-se lavorative dell’apparato produttivo esistente, prevedendo anche attività formative di qualificazione e riqualifica-zione, fermi restando i percorsi di soste-gno al reddito. Nell’intesa è stato stabi-lito, inoltre, che il consolidamento e lo sviluppo delle attività marittime e delle costruzioni navali dovrà porre partico-lare attenzione alle vocazioni produtti-ve del territorio, con priorità nell’ambito dei settori commerciale, della pesca e della nautica da diporto. “In accordo con il Governo e con il mondo produt-tivo e sindacale - conclude Caldoro - stiamo centrando significativi risultati. La Regione è in prima linea per salvare i livelli occupazionali e rilanciare settori strategici. Dall’aereonautica al sistema dell’indotto auto, che coinvolge Alenia e Fiat di Pomigliano, all’accordo Fin-cantieri di Castellammare. Sono inter-venti concreti per difendere il sistema produttivo regionale e rilanciare le poli-tiche per lo sviluppo e la crescita. Nelle fasi di difficoltà la responsabilità istitu-zionale, l’approccio riformista e la im-prescindibile intesa con le parti sociali sono l’unica risposta ai problemi”.

Brunella Giugliano

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cantieristica / porto&diporto

Con questa commessa (valore circa 2 milioni di euro) salgono a 23 gli interventi di riparazio-

ne/manutenzione effettuati dai Cantieri Navali di Marsiglia nel corso del 2011 per un fatturato complessivo di circa 10 milioni di euro.

Hanno preso il via presso i Chantier Naval de Marseille - newco costitui-ta nel 2010 da San Giorgio del Porto specializzata nelle riparazioni e trasfor-mazioni navali - i lavori di restyling di Norwegian Jade, nave da crociera da circa 93.500 tonnellate di stazza e 294 metri di lunghezza in servizio presso la compagnia statunitense NCL - Norwe-gian Cruise Line.

La commessa (valore circa 2 milio-ni di euro) porta a 23 gli interventi di riparazione/manutenzione effettuati dai Chantier Naval de Marseille nel corso del 2011 per un fatturato complessivo di circa 10 milioni di euro, di cui circa il

San Giorgio del Portosinergia vincente franco-ligureI lavori di restyling di Norwegian Jade presso i

Chantier Naval de Marseille

70% relativo a lavori di manutenzione su navi da crociera e circa il 30% su navi commerciali.

Norwegian Jade è la prima nave di tali dimensioni a entrare nel bacino nu-mero 8 dei cantieri navali marsigliesi (320 metri di lunghezza per 50 mt di larghezza), un segmento di mercato che, ad oggi, a Genova non è possibile presidiare a causa delle caratteristiche strutturali dei bacini esistenti.

Per i lavori sulla nave (interventi di manutenzione straordinaria sulle eliche di propulsione e direzionali della nave, applicazione pittura siliconica sulla ca-rena, rinnovo tenute sulle pinne sta-bilizzatrici e pitturazione delle casse) saranno coinvolte anche 10 aziende genovesi, a dimostrazione delle siner-gie operative che si sono create tra il cantiere marsigliese e le realtà attive nel capoluogo ligure.

Riccardo Russo

Chantier Naval de Marseille nasce nel 2010 a seguito dell’ag-giudicazione da parte di San Gior-gio del Porto della gara indetta dalla GPMM - Le Grand Port Ma-ritime de Marseille - per la con-cessione quindicennale (2010-2015) dell’area occupata dall’EX UNM - Union Naval de Marseille.

Situato all’interno del Porto di Marsiglia il cantiere è dotato di due bacini di carenaggio per navi fino a 320 metri di lunghezza (ba-cino 9: 250 X 37 m. e bacino 8: 320 X 50 m.) e si estende su una superficie di oltre 84 mila m2, di cui circa 13 mila coperti, con 450 mt di banchine debitamente equi-paggiate. Attualmente sono circa 60 i dipendenti diretti del cantiere marsigliese.

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Ci avevano già provato nell’Ot-tocento. Precisamente nel 1853. Un volume del Lloyd

Austriaco riporta le condizioni di un ser-vizio con piroscafi e chiatte (gabarre) da Venezia a Milano e successivamen-te sul Lago Maggiore fino a Locarno, in Svizzera.

Oggi che le condizioni tecnologiche e le necessità del mondo globalizza-to hanno rivoluzionato il mondo dei trasporti si parla di multimodalità: uno dei fattori determinanti per lo sviluppo dei territori e delle imprese. Il trasporto multimodale nel Nord Italia con i col-legamenti dei porti del Nord Adriatico con la Pianura Padana grazie alle vie navigabili interne, attraverso il Fissarro Taro Canalbianco, e il fiume Po, rap-presenta una opportunità per ripensare il trasporto merci integrato dell’area più congestionata d’Italia. La revisione del-le reti di Trasporto Transeuropee favo-

trasporti / porto&diporto

risce questa pianificazione che integra le vie d’acqua nella rete logistica del Nord Est.

Venezia Logistics, braccio operativo dell’Autorità Portuale di Venezia, ha attivato i collegamenti tra Venezia e il porto di Mantova lungo l’asta del Po. Fluviomar e Venezia Logistics dispon-gono di chiatte e uno spintore che con-sente di offrire un servizio regolare di trasporto merci via fiume a costi molto competitivi con una navigabilità garan-tita 365 giorni l’anno.

Il servizio può servire un mercato ampissimo – quello della Pianura Pa-dana – che rappresenta in termini per-centuali il 31% (Veneto e Lombardia) del Pil Nazionale. Per Venezia significa un mercato che si aggira attorno a 800 mila container movimentati in più all’an-no che lo porterebbero a consolidare la leadership già detenuta nell’Alto Adria-tico. Le chiatte hanno una capacità di

60 TEU a viaggio senza limiti di peso e rappresentano una valida alternativa al vettore stradale sia in termini econo-mici che ecologici, basti pensare che per ogni viaggio effettuato via fiume la collettività “risparmia” 603 Euro di costi esterni. Il tempo di percorrenza previ-sto è di otto ore a salire e cinque ore a scendere.

Anche alcuni operatori hanno mo-strato grande interesse. A partire da MSC che non scarta l’alternativa fluvia-le se ovviamente i tempi sono sufficien-ti e i costi competitivi. L’interesse dimo-strato dalla Compagnia ginevrina che è il principale player dei trasporti fluviali in Europa nonché seconda compagnia mondiale per la movimentazione con-tainer, è un primo passo che consentirà di dare nuova vita al trasporto bilanciato di container lungo il Po. La Msc utilizza regolarmente servizi di chiatte per il tra-sporto contenitori soprattutto dai porti

Vie d’acquauna opportunità in più

per il Nord Est

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di Anversa, Rotterdam e Amburgo, per una vasta area del centro Europa. Ciò consente significativi risparmi nei costi logistici (20-30% rispetto alla strada/ferrovia) con un basso inquinamento atmosferico. Il trasporto fluviale risulta essere altamente sostenibile grazie ai bassi livelli di inquinamento prodotto ma anche alla capacità di integrazione efficiente con le altre modalità. I bassi costi esterni (risparmio economico per la collettività), i ridotti consumi energe-tici (17% rispetto al trasporto su strada e 50% al trasporto ferroviario in km/t di merci trasportate) e le modeste emis-sioni inquinanti, unite ad un alto livello di sicurezza, fanno si che i costi esterni totali del trasporto fluviale siano sette volte più bassi di quelli del trasporto su strada.

Lo sviluppo di questa nuova modalità di trasporto, pone obiettivi importanti in termini di sviluppo di infrastrutture, po-tenziamento di quelle esistenti e utiliz-zo di nuove tecnologie informatiche a servizio della navigazione fluviale.

L’obiettivo condiviso tra l’Autorità portuale di Venezia, Fluviomar, Vene-zia Logistics e i principali player e uti-lizzatori del servizio è rendere la tratta Venezia-Mantova-Cremona ancora più efficiente ed economicamente conve-niente per il trasporto delle merci.

L’obiettivo di Venezia Logistics è infatti quello di valorizzare le diverse

modalità di trasporto intermodale esi-stenti nell’area veneziana, dal fluviale alla ferrovia passando per la gomma e la tratta marittima integrandole, ove possibile, tra loro al fine di dar vita a un sistema complesso ed efficiente per la movimentazione delle merci. A que-sto scopo inoltre, Venezia Logistic ha preso in concessione due aree presso il Porto di Mantova che saranno utiliz-

zate per lo stoccaggio dei contenitori. Le aree - una di 5000 mq e un’altra di 3500 mq – sono adeguatamente deli-mitate con recinzione ISPS e sistemi di sorveglianza (con telecamere attive 24 ore su 24), lo scalo lombardo diventa così l’inland port (porto secco) di Vene-zia.

Alessandro Talini

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trasporti / porto&diporto

Ferrovie Italiane mette sui bi-nari il treno per tutti e avvia la nuova era del viaggiare co-

modo, conveniente e low cost con il Frecciarossa. Scompare la tradizionale divisione in prima e seconda classe, retaggio di una visione ormai superata dalle esigenze espresse dai clienti; al loro posto ci saranno dall’anno nuovo quattro livelli di servizi e una varietà di soluzioni che faranno del Frecciarossa il “treno per tutti, capace di soddisfare ogni gusto ed esigenza”, dichiara l’am-ministratore delegato del gruppo Ferro-

Frecciarossasi fa in quattroRestiling e nuovi serviziper l’alta velocità,mentre Moretti pensaal trasporto pubblico locale

vie dello Stato Italiane, Mauro Moretti. E non è tutto. Le Ferrovie hanno infatti deciso di abbassare del 5% il prezzo del biglietto per il livello più economico, mentre restano invariate le promozioni già in vigore. Così un Roma-Milano, ad esempio, passa da 91 euro della seconda classe a 86 euro. E, grazie ai prezzi mini, si può viaggiare addirittura a 49 euro. “Il superamento delle due classi ed il passaggio ai quattro nuovi livelli (Standard, Premium, Business ed Executive) è un’iniziativa rivoluzionaria che non trova analogia in nessun altro

Paese - sottolinea Moretti - Quasi come si trattasse di più vestiti da cambiare seconda l’occasione. Ognuno troverà la risposta più adeguata ai propri desi-deri: dal manager abituato al lusso allo studente, dalle famiglie ai gitanti della domenica. E ogni livello sarà caratte-rizzato da un ventaglio di servizi”. In Business, infatti, si potrà viaggiare nel massimo relax, con salottini a quattro posti, e accedere all’Area del Silenzio, dove non ci sarà il sottofondo delle conversazioni telefoniche. E da sem-pre pioniere nell’interpretare il cambia-

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mento degli stili di vita, le Fer-rovie hanno pensato anche di offrire più spazio a persone e bagagli aumentandolo del 30%, più comfort con ampie poltrone ergonomiche, l’illu-minazione a led e un servizio ristorante con menu gourmet curati da Gianfranco Vissani, la possibilità di intrattenere un meeting durante il viaggio. Un’accoglienza dedicata è inoltre riservata ai clienti Bu-siness al binario di partenza, mentre durante il viaggio è previsto un servizio di ben-venuto e, la mattina, un quo-tidiano a scelta. Monitor per informazioni e intrattenimento e wi-fi completano a gamma dei servizi a bordo. Stesso comfort si riscontra nel livello Standard (la vec-chia seconda classe), attrezzata con comode e più larghe poltrone dotate di schienale reclinabile e possibilità di lasciare i bagagli anche sotto i se-dili. Insomma, il nuovo Frecciarossa si candida a diventare una vera e propria metropolitana, con punte di un treno fino a ogni 6 minuti. Una qualità che ne hanno decretato un enorme successo, afferma Moretti, con oltre 20 milioni di clienti nei primi dieci mesi di quest’anno (+20% ri-spetto allo stesso periodo del 2010) e che si affianca ad un altro indice molto positivo: l’aumento dei clienti soddisfatti del Frecciarossa, pari al 96%. Non solo per la puntualità ed i servizi di bordo, ma anche per il ri-spetto dell’ambiente nell’allestimen-to interno. Un’attenzione particolare è infatti rivolta sia all’impiego delle materie prime sia alla riduzione dei consumi e del risparmio energetico. E scelte eco-compatibili anche per l’arredo. Ma le Ferrovie pensano an-che al futuro dei trasporti in Italia e all’estero. “Di impianti all’avanguar-dia come quello di Gianturco per la manutenzione e la revisione dei Frecciarossa ne stiamo costruendo cinque nel mondo e ci candidiamo anche ad entrare nel trasporto pub-blico locale, visto la scarsa mana-gerialità dimostrata dalle aziende municipalizzate”. Molto, comunque, dipenderà dalle scelte del nuovo go-verno. “Abbiamo pronto un miliardo di investimenti sul trasporto locale, ma dobbiamo aspettare dalle Regio-ni le conferme che possano onorare i contratti. Ci sembra assurdo che il trasporto pendolare venga abbando-nato”. E, nel frattempo prepara un dossier da sottoporre al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Cor-rado Passera.

Eduardo Cagnazzi

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trasporti / porto&diporto

Lo sviluppo della regione jonico-ad-riatica passa dalla Puglia. Una regione che ha registrato notevoli progressi nel settore dei trasporti, soprattutto marittimi e aeroportuali, ma che lamenta ritardi in quelli ferroviari e stradali. Si calcola che sono oltre 7 milioni i passeggeri che tran-sitano ogni anno sul territorio pugliese con un trend in continua crescita. Il porto di Bari si conferma nel settore crociere con 508.000 croceristi nel 2010; quello di Taranto nel transito dei container con 582.000 teus; Brindisi registra una posi-zione intermedia, con maggiore equilibrio tra traffico passeggeri e merci. Nei tras-porti aerei le performances degli aero-porti di Bari e Brindisi sono elevati: Bari ha registrato nel 2010 quasi 3.800.000 passeggeri pari ad un +20%; Brindisi, 1.600.000 con un sorprendente +47,%. Dati che cresceranno nell’anno in corso. E’ rimasta invece invariata la rete ferrovi-ara e stradale, nonostante le potenzialità che la regione riveste come piattaforma logistica fra la vecchia e la nuova Euro-pa. Fra il Sud del mondo e l’Oriente.

E’ sempre più importante, quindi, il ruolo che possono giocare i trasporti marittimi, grazie in particolare alle Au-tostrade del Mare che solcano il Medi-terraneo, riconosciuti come strategici anche dall’Europa. Sia per il ridotto

Il Politecnico, Universus e l’Autorità Portuale di Bari promotori del progetto europeo Ecoport8

impatto ambientale che economico. Tuttavia, il rischio ambientale connesso con l’incremento dei traffici, può avere effetti significativi sulla qualità delle ac-que marine e, in generale, delle regioni costiere. Al fine di massimizzare i bene-fici legati alla sostenibilità, è necessario che tutti gli operatori applichino un sis-tema di regole chiare universalmente riconosciuto. Come? Grazie al progetto

“ECOPORT8”, approvato e finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma SEE (Sud Est Europa). Coordinato dal Politecnico di Bari, an-novera fra i partners altri enti e strutture pubbliche italiane, greche, albanesi, montenegrine, bulgare e rumene.

“L’importanza di Ecoport8 – dice il prof. Leonardo Damiani, docente di Costruzioni Idrauliche e Marittime pres-

I PARTNER DEL PROGETTOLead Partner : Politecnico di Bari – ITALIAPartner: ITALIA

Autorità Portuale del Levante•Universus CSEI – Consorzio per la formazione e innovazione•

BULGARIANIHM – BAS: National Institute of Hydrology and Metereology - Bulgarian •

Academy of SciencesBulgarian Ports infrastructure Company•

ROMANIA National Institute of Marine Geology and Geoecology in Romania •

GRECIAPatras Science Park•

MONTENEGROInstitute of Marine Biology in Montenegro•Port of Bar Holding Company.•

ALBANIAPolytechnic University of Tirana•Durres Port Authority•

Puglia: leader nei trasporti tra vecchia e nuova Europa

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so il Politecnico di Bari e coordinatore del progetto - è legata non solo ai suoi contenuti, ma anche all’esigenza più generale di intensificare le relazioni fra la “vecchia” e la “nuova” Europa in una logica di cooperazione, capace di dare risposte ai grandi problemi di globaliz-zazione, resi evidenti dai venti di crisi che hanno investito l’Europa. La com-plessità dei problemi sul tappeto non consente di definire ricette semplici, ma è certo che qualsiasi risposta duratura alla crisi passa per il superamento di interessi particolari, per l’ampliamento dei mercati e per la tutela delle risorse naturali a beneficio delle future genera-zioni. In quest’ottica – continua - si in-serisce il progetto Eoport8, che guarda ai trasporti ed ad alla loro sostenibilità ambientale come elemento imprescin-dibile per una migliore integrazione del-le popolazioni del Sud Est con il resto dell’Europa”.

Obiettivo principale del progetto è quello di studiare e promuovere politi-che ambientali idonee per la gestione dei porti del bacino adriatico-ionico allargato al Mar Nero. Nella gestione ambientale dei trasporti marittimi, non si può prescindere dalle interazioni fra i porti e il retroterra a essi connesso. Ciò implica una stretta collaborazione fra Autorità portuali ed Enti territoriali, tesa a utilizzare al meglio il ruolo di volano

soc io - economico dei por- ti, riducendo al massimo le pres- sioni ambientali nelle aree di riferimento. In quest’ambito non si può fare a meno di richiamare l’im-portanza dell’intermodalità dei trasporti che costituisce la chiave del successo della mobilità sostenibile. In particola-re, la possibilità di connessione rapida fra trasporti marittimi, aerei e ferroviari favorisce il richiamo di traffico sulle lun-ghe distanze, contribuendo alla cresci-ta economica dei territori e riducendo al massimo l’impatto ambientale del trasporto su gomma.

«Il superamento del concetto di “Corridoio” e la nascita di nuovi network territoriali sulla mobilità – spiega il dr. Colasuonno di Universus CSEI, partner italiano del progetto - sono concetti innovativi, contemplati all’interno di Ecoport8 con l’inclusione di partner di progetto, di rilevanza strategica, ma

localizzati al di fuori dello stesso corridoio. La nascita della regione Balcanica – Danubiana, coinvolta con alcuni suoi territori dal progetto Ecoport8, pone l’accento sul ruolo chiave, inizialmente marginale, che la penisola italiana può svolgere nei nuovi scenari internazionali. Interessante è, altresì, la prospettiva dei GECT, nuovo strumento giuridico – spiega Colasuonno - che consente ad autorità territoriali appartenenti a Stati dell’Unione Europea di istituire “gruppi di cooperazione” con personalità giuridica in grado di agire in nome e per conto dei suoi membri. Attraverso tale strumento il progetto Ecoport8 potrebbe massimizzare al meglio il suo aspetto di cooperazione transnazionale legato alla mobilità sostenibile in ambito portuale coinvolgendo tutti i soggetti che hanno a cuore le tematiche ambentali».

Patrizia Lupi

Associazione Campana CorrieriSpedizionieri e Autotrasportatori

80146 Napoli – Via Reggia di Portici, 69 – tel. 081 5592512 - fax 081 5598990 – e-mail: [email protected]

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trasporti / porto&diporto

Airberlin ci portaa Monaco di Baviera

Un viaggio può iniziare in tanti modi, ma se ispi-rato alla destinazione, prende forma e colore unico, difficile da dimenticare, o confondere

con altri. Già la partenza è un’esperienza, se sceglien-do Monaco di Baviera, si viaggia per esempio in Airber-lin, così che la città tedesca si avvicina prima ancora di giungervi veramente. Sembra banale ai tempi del low cost, optare per altro, ma non è un caso se alcune com-pagnie come Iberia o Airberlin, British Airways o Finnair, sono chiamate a rispettare standard molto alti di qualità, per mantenersi sempre competitive sul mercato globa-le. Così la seconda compagnia tedesca, l’unica ibrida del mercato europeo, spicca per servizio impeccabile, e prezzi competitivi nel mondo del trasporto aereo, dominando il mercato con un prodotto e un servizio di qualità superiore, a prezzi convenienti. Ma il valore aggiunto è nell’accoglienza, ci si sente già in Germania, quando il personale di bordo nei colori blu e rosso, offre snack come pretzel e birra o all’ar-rivo omaggia con cuori di fine cioccolato al latte, con il logo della compagnia. E non solo, Airberlin offre voli non stop e coincidenze dagli aeroporti internazionali, con un seguitissi-mo programma topbonus per viaggiatori frequenti, in rapida espansione. 163 destinazioni in 39 Paesi diversi, con una flotta che comprende 168 aerei, di età media cinque anni. Una delle flotte più giovani in Europa, che ha sottoscritto il documento di adesione all’alleanza mondiale delle compa-gnie aeree Oneworld in cui entrerà a pieni diritti per l’inizio del 2012. E’ così che inizia il viaggio da Napoli o Roma alla volta di Monaco di Baviera, a seconda delle tratte talvolta stagiona-li, come nel caso di Napoli - Monaco da aprile in poi. L’arrivo in città è in uno degli aeroporti più moderni e internazionali d’Europa, il Flughafen München, crocevia strategico per il traffico aereo, il secondo principale aeroporto in Germania e il settimo in Europa, dove anche un albergo diventa mo-tivo di design come nel caso dell’hotel Kempinski di Helmut Jahn, dall’architettura moderna la hall di vetro; anche i col-legamenti sono ottimi, grazie al servizio metropolitano che copre 28 chilometri in meno di un’ora, fino al centro città. Una rete metropolitana impeccabile collega ogni zona in modo ca-pillare, tanto da rendere superflua l’auto se si rimane in città, o ci si sposta poco fuori. La zona della stazione centrale, è strategica e ricca di alberghi, quasi a ridosso del centro, da

raggiungere anche a piedi, tanto da risultare comoda per ogni tipologia d’albergo. Lo Schiller 5 è stato premiato come Top Hotel dell’anno, grazie alla magnifica accoglienza, ed al de-sign moderno ed elegante. Cinquantacinque camere curate nei dettagli, e soprattutto una generosa colazione al mattino, senza limiti troppo rigidi d’orario, oltre ad internet free ed assi-stenza alla reception 24 ore su 24. Se la scelta è più sofistica-ta, Monaco di Baviera offre infinite soluzioni, sempre in zona, nell’area nota come Lenbach Garten, una certezza in fatto di accoglienza è The Charles Hotel, della collezione Rocco For-te. Una struttura elegante e sobria, curata nel design da Olga Polizzi, per mantenere intatti personalità e stile. Il ristorante Gusto al pian terreno, è aperto anche al pubblico esterno, e propone cucina italiana ed internazionale, con piatti leggeri e innovativi, mai banali. Centosessanta camere, ventisette su-ite ed una suite presidenziale, per un albergo che cura ogni cliente ancora come un ospite privilegiato, e mai come mero numero di un business che a Monaco per motivi di lavoro o di vacanza è evidente anche ad occhio nudo. La città interna-zionale non soffre di cattiva integrazione, qui ognuno ha tro-vato il suo ruolo, nelle potenzialità di un tessuto accogliente e non troppo rigido. Cosmopolita e verde, è moderna, ricca e accattivante, passando dall’Englischer Garten, il magnifico parco di città al Funf Hofe, i cinque cortili l’area del centro per lo shopping elegante. Per gli italiani una piacevole scoperta, che molti hanno assecondato scegliendo la città come luogo di elezione, per business tradizionali, dove ancora lo stile del bel paese ha un suo perché e trova sostegno e seguito.

Annalisa Tirrito

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infrastrutture/ porto&diporto

L’allargamento della giurisdi-zione dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro al porto di Taurea-

na di Palmi ha aperto importanti sce-nari di crescita per lo scalo palmese grazie al suo programmato e definitivo completamento. L’obiettivo è quello di dotare il porto turistico di tutte le condi-zioni infrastrutturali, previste all’interno del Piano regolatore portuale, al fine di garantire la sua completa funzionalità e sicurezza.

Si tratta di una scelta strategica adot-tata per permettere allo scalo turistico di avere gli strumenti necessari per rispondere al suo principale ruolo: es-sere un porto cruciale nell’ambito della portualità regionale. Del resto, lo scalo è stato concepito, progettato e costru-ito per offrire servizi di elevata qualità alla nautica da diporto e della pesca, che vadano dall’assistenza alla piccola

cantieristica, al rifornimento e alla risto-razione.

Dopo mezzo secolo di abbandono, l’infrastruttura ha oggi la possibilità di essere ultimata. Potrà essere comple-tamente funzionante sfruttando a pie-no le proprie potenzialità, grazie all’at-tenzione ed all’impegno, sia sul piano tecnico che economico, dell’Autorità Portuale.

Nella programmazione annuale, l’Autorità portuale, guidata dall’ing. Giovanni Grimaldi, ha destinato impor-tanti finanziamenti che ammontano a 2 milioni e 860 mila euro. Finanzieranno 2 interventi programmati per la messa in atto di opere di completamento, ri-tenute necessarie all’ottimale funziona-mento dello scalo.

Per rendere più vivibile e sicuro lo scalo, si parte con i lavori di comple-tamento delle strutture di servizio. Il

progetto prevede il perfezionamento dei depositi di attrezzi da pesca e la si-stemazione delle banchine, la recinzio-ne, l’adeguamento dell’impianto idrico e fognario e la realizzazione delle isole ecologiche. I lavori, del valore di circa 500 mila euro, sono stati appaltati e sa-ranno operativi a partire dalla prossima stagione estiva.

Il pacchetto prevede, altresì, il com-pletamento di un edificio, su progetto del comune di Palmi, sito all’interno dell’area portuale, destinato alla pesca. Allo stato è composto solo da box, dati in concessione ai pescatori. Con que-sto intervento sarà realizzato il piano superiore per creare tre ambienti: uno al servizio dell’Autorità portuale, un al-tro alla Capitaneria di Porto e l’ultimo per i servizi generali.

Il progetto (esecutivo e con copertu-ra finanziaria) prevede, altresì, l’avvio

Gioia Taurolancia il suo porto turistico

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allo scalo turistico di Taureana di Pal-mi, in attesa del suo definitivo com-pletamento con la realizzazione della banchina di riva (peraltro già finanziata nel Pot 2012/2014, per un importo 7,5 milioni di euro). In questo modo, consi-derata anche la sua collocazione stra-tegica rispetto alla portualità calabrese, questo porto potrà costituire, in chiave turistica, una porta aperta sul territorio della Piana, della fascia pre-aspromon-tana e dell’intera provincia di Reggio Calabria. Concorrendo, così, a ridurne il suo isolamento e la sua marginalità.

Dal canto suo, la commissaria pre-fettizia Antonia Bellomo ha ringraziato l’Autorità portuale: “Nella storia di que-sto porto, per la prima volta la scorsa estate lo scalo è stato reso operativo – ha detto Bellomo - A tale proposito tengo a sottolineare che, alla luce della programmazione adottata dall’Autorità portuale, si può, coi fatti, constatare quanto sia stato storicamente impor-tante decidere di far parte della sua circoscrizione. Grazie a questa scelta, infatti, lo scalo di Palmi potrà benefi-ciare di importanti finanziamenti e inve-stimenti approvati nel suo Piano Ope-rativo Triennale 2012-2014 di recente adottato dall’Autorità Portuale di Gioia Tauro”.

Stefania Vergani

dei lavori di straordinaria ma-nutenzione per il rifiorimento e il consolidamento della scogliera della diga foranea (progettata dal Genio civile opere marittime di Reggio Calabria). L’obiettivo è quello di eliminare la tracimazio-ne delle onde per assicurare una piena sicurezza all’intera area portuale. Gli elaborati tecnici, al momento, sono stati inviati al Dipartimento Politiche Ambien-tali della Regione Calabria, per la verifica di assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambien-tale.

L’intera programmazione mira ad adeguare, altresì, la struttura portuale alle norme di sicurez-za, attraverso la recinzione e il sistema di video sorveglianza degli accessi e dell’area portua-le, collegati h24 alla Port Secu-rity di Gioia Tauro. Si garantirà, inoltre, l’adeguamento alla nor-mativa ambientale grazie a spe-cifici interventi per la mitigazione dell’impatto paesaggistico.

Lo scopo, chiaramente de-scritto all’interno del Pot 2012-2014 dell’Autorità portuale di Gioia Tauro e della Calabria, è quello di offrire maggiore sicu-rezza, funzionalità ed efficienza

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44 - dicembre 2011

infrastrutture / porto&diporto

Interporto Regionale della Puglia ha ospitato nei giorni 21 e 22 novembre scorsi l’XI meeting del

progetto europeo NETLIPSE. Il pro-getto NETLIPSE (www.netlipse.eu), promosso dai Ministeri delle infrastrut-ture olandese e inglese e cofinanzia-to dall’Unione Europea, si occupa in particolare di espandere e supportare il network composto dai soggetti ade-renti organizzando attività di comuni-cazione (eventi/pubblicazioni) volte a promuovere lo scambio di informazioni e buone pratiche riguardo l’esecuzione dei Grandi Progetti di Infrastrutture, ol-tre a sviluppare un modello (Sistema di Valutazione Progetti di Infrastruttu-re – SVPI) con l’obiettivo di migliorare l’efficacia dei grandi progetti di infra-strutture anche attraverso la riduzione dei costi, dei ritardi e il miglioramento dell’implementazione delle politiche sulle infrastrutture dei trasporti.

Allo stato attuale al progetto NETLIP-SE aderiscono soggetti istituzionali e non di 23 Stati dell’Unione Europea, di cui, per l’Italia, SEA – Società degli Ae-roporti Milanesi, e Interporto Regionale della Puglia S.p.A, che ha svolto il ruolo di hosting member dell’XI° meeting.

Nella prima giornata, svoltasi a porte chiuse, si sono succeduti gli interventi di relatori internazionali sulle tematiche

del project management di grandi pro-getti di infrastrutture. Inoltre si è prov-veduto a visitare e illustrare alcuni dei progetti più importanti attualmente in corso nella Regione Puglia per quanto riguarda le infrastrutture di trasporto, quali il collegamento metropolitano Ba-ri-Aeroporto, attuato da Ferrotramvia-ria S.p.a., e il progetto di ampliamento della stazione aeroportuale attuato da Aeroporti di Puglia S.p.a.

Nella seconda giornata del meeting, accogliendo i membri del network NET-LIPSE, il Politecnico di Bari Facoltà di Architettura ha promosso una giornata di studio per gli addetti ai lavori finaliz-zata ad aprire un confronto sulle future scelte strategiche per la città di Bari ed in particolare su come, anche attraver-so il confronto con alcune buone prati-che su scala europea, la realizzazione di infrastrutture di trasporto possa co-stituire una importante opportunità per favorire un processo di ridisegno del tessuto urbano, stimolando altresì l’in-tervento del settore privato attraverso formule innovative di partenariato con le pubbliche amministrazioni.

Dopo i saluti da parte di Claudio Da-mato Guerrieri, preside della Facoltà di Architettura, nel corso della mattinata si sono succeduti gli interventi di Ro-berto Ferrazza e Pietro Baratono, per

conto del Ministero delle Infrastrutture, di Stuart Baker, del Dipartimento dei Trasporti del Regno Unito, di Carlo De Vito, AD di FS Sistemi Urbani, di Fran-cesco Mariani, Presidente dell’Autorità Portuale del Levante e di Guglielmo Minervini, Assessore alle Infrastrutture Strategiche e Mobilità per la Regione Puglia.

“Ospitare il progetto NETLIPSE ha rappresentato per Interporto Regionale della Puglia il riconoscimento da parte di una qualificata delegazione inter-nazionale di essere una delle migliori best practices a livello europeo per quanto riguarda progetti di infrastrut-ture di trasporto attuati con formule di partenariato pubblico privato – ha evi-denziato Davide Degennaro, Presiden-te di Interporto Regionale della Puglia S.p.A. - Ritengo pertanto che, specie in questo periodo di crisi economica e di congentamento delle risorse pubbliche la realizzazione di nuove infrastrutture finalizzate a sostenere lo sviluppo non possa prescindere dall’apporto di ca-pitale privato come tra l’altro già espli-citato dalla Commissione Europea nel processo di revisione delle reti TEN-T attraverso il ricorso a specifici strumenti finanziari quali i Project Bonds”.

Giacomo Canarsa

L’Interporto della Puglia ospita il progetto NETLIPSE

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Prosegue il percorso di crescita infrastrutturale e l’ampliamen-to dei servizi dell’Interporto di

Rivalta Scrivia, polo logistico multifun-zionale situato nel punto di incontro delle grandi direttrici logistiche del Nord Italia (al centro del triangolo industria-le Milano - Torino - Genova) in grado di garantire l’intera gestione del ciclo distributivo operativo e la conduzione diretta di tutte le attività connesse alla movimentazione delle merci.

Nello scorso mese di giugno, a cir-ca 9 mesi dall’avvio del progetto, è diventato attivo un nuovo impianto au-tomatizzato per lo stoccaggio e la movi-mentazione dei prodotti congelati, una struttura di circa 30.000 mc costituita da tre blocchi: un fabbricato principale adibito a celle frigorifere, un fabbricato secondario di circa 250 mq con funzio-ne di anticella ed infine un edificio dove sono state collocate le sale macchine e la sala quadri.

La realizzazione del nuovo magaz-zino frigo (investimento circa 4 milioni di euro), si inserisce nel programma di ampliamento delle infrastrutture pre-senti all’interno dell’Interporto di Rivalta Scrivia, che ha permesso la creazione di nuove specializzazioni operative come, ad esempio, la “logistica del freddo”.

Con l’entrata in funzione del nuovo impianto la dotazione infrastrutturale di magazzini refrigerati dell’infrastruttura logistica di Rivalta (a temperatura, con-dizionati, freschi o congelati) supera oggi i 250.000 mc.

Per quanto riguarda i nuovi servizi at-tivati all’interno dell’Interporto tortonese è recentemente diventato operativo un

infrastrutture / porto&diporto

Nuove infrastrutture logistiche e servizi per la “Città della Logistica”

Interporto Rivalta Scrivia

nuovo presidio per le verifiche igienico - sanitarie sulle merci di provenienza Extra-Ue dove, a regime, opereranno un medico specialista in Igiene, Epide-miologia e Sanità Pubblica e due Tec-nici della Prevenzione.

L’insediamento della nuova struttu-ra, avvenuto nei giorni scorsi, è stato possibile grazie all’accordo siglato con USMAF - Uffici di Sanità Marittima Ae-rea e di Frontiera - e alla collaborazione con la Regione Piemonte e con l’ASL di

Alessandria.Per consentire l’avvio del nuovo pre-

sidio sanitario l’ASL della Provincia di Alessandria ha messo a disposizione da subito tre Tecnici della Prevenzio-ne, cogliendo la rilevanza strategica dell’USMAF di Rivalta Scrivia per lo sviluppo dell’infrastruttura logistica pie-montese.

In tempi brevi verranno espletati dal-la stessa ASL alessandrina i concorsi indetti dalla Regione Piemonte per

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l’assunzione definitiva dei due Tecnici della Prevenzione, attesa entro la fine dell’anno, e del medico specialista, prevista entro i primi mesi del 2012.

Grazie all’accordo siglato si com-pleta la gamma di servizi doganali che l’interporto di Rivalta Scrivia è in grado di offrire attraverso la presenza di una sezione operativa territoriale dell’Ufficio delle Dogane di Genova, che sovrain-tende le formalità di nazionalizzazione delle merci in importazione e di prepa-razione dei carichi in esportazione.

Grazie alle diverse tipologie di ma-gazzini, nazionali, doganali, fiscali e di temporanea custodia presenti all’inter-no dell’Interporto, le merci possono es-sere mantenute sia allo stato nazionale che estero, in attesa di sdoganamento, nonché, laddove richiesto, in deposito IVA.

Nell’ambito doganale una disciplina-re recentemente emessa dall’Agenzia delle Dogane ha esteso a tutti i termi-nal portuali di Genova la possibilità di trasferire i container al retro porto di Rivalta in regime di Temporanea Cu-stodia A3, una procedura semplifica-ta che consente il trasferimento delle merci via treno, senza la necessità di emissione di altro documento doganale accompagnatore.

L’Interporto di Rivalta Scrivia è stata la prima realtà nel panorama logistico

nazionale ad avvalersi di questa nuova modalità di sdoganamento delle merci. Tale procedura, oltre allo snellimento del traffico su gomma, con i conse-guenti benefici in termini di minor traf-fico stradale e riduzione delle emissioni di CO2, garantisce per gli operatori si-gnificativi e consolidati risparmi in ter-mini di tempo e di costi, superando le problematiche legate alle soste presso le banchine portuali.

Non sono solamente nuove infra-strutture e servizi le novità che hanno interessato nell’ultimo periodo il polo logistico di Rivalta. L’assetto azionario dell’Interporto è stato infatti rinnovato nel mese di ottobre, grazie alla ri-ac-quisizione da parte di Fagioli Finance S.p.A. - holding del Gruppo Fagioli, azienda leader nel comparto dell’in-gegneria applicata ai trasporti e dei sollevamenti eccezionali, controllata al 100% da Alessandro Fagioli - del 22,7% di Interporto Rivalta Scrivia da F2i – Fondi Italiani per le Infrastrutture.

L’operazione, del valore di 35,5 mi-lioni di euro, è volta a rafforzare la go-vernance dell’Interporto creando nuove occasioni di crescita e di sviluppo della piattaforma logistica tortonese che, nel triennio 2009-2011, ha effettuato inve-stimenti superiori ai 50 milioni di euro per lo sviluppo delle attività operative e ha fatto registrare una crescita dei rica-

vi superiore al 30%.Grazie all’operazione il Gruppo Fa-

gioli ha consolidato ulteriormente la propria posizione di socio di riferimento all’interno della compagine azionaria dell’Interporto.

Stefania Castaldo

Roberto Arghenini - Amministratore Delegato dell’Interporto di Rivalta

Scrivia

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formazione / porto&diporto

La formazione, si sa, è un ele-mento indispensabile per quel-le imprese che vogliono cre-

scere e far crescere i propri addetti. In un mondo in movimento come quello della logistica e dei trasporti, dei porti in particolare, è indispensabile adeguare le performance all’innovazione, esse-re maggiormente competitivi anche in termine di qualità dei servizi, sviluppa-re quelle skills che non solo motivano le persone e le rendono più “attive” nel processo produttivo, ma permettono di gestire con efficienza e in maggiore si-curezza tutte le operazioni. E’ possibile grazie alla formazione permanente, fa-vorita da alcuni Fondi interprofessionali e da competenze specifiche nel settore della formazione che non solo orga-nizzano corsi ma sviluppano una vera e propria diffusione della cultura della formazione e delle buone pratiche. E’ il caso della CSA Centro Studi Aziendali, un’azienda toscana che si muove da anni, dal 1999, nel settore portuale e non solo. Francesca Marcucci, Ammi-nistratore Unico della Società, con uno staff di collaboratori fidelizzati e docenti altamente qualificati, ha maturato una esperienza importante e ha molti pro-getti ancora nel cassetto. Porto&diporto le ha posto alcune domande.

Quali sono gli ambiti nei quali CSA propone attività formative?

Fin dall’inizio abbiamo cercato di ri-sponde alle esigenze delle realtà pro-duttive in ogni settore, mettendo a di-sposizione la nostra esperienza per av-viare percorsi di ricerca. Il nostro obiet-tivo è di innovare, migliorare prodotti, servizi, crearne di nuovi, ottimizzare i processi interni perché le aziende sia-no maggiormente competitive, efficaci ed efficienti: CSA è in grado di pro-gettare un percorso di miglioramento, ricerca e sviluppo, costruire un parter-nariato idoneo agli obiettivi strategici, monitorare e diffondere il progetto con i relativi risultati.

Le aziende conoscono le oppor-tunità offerte dai Fondi interprofes-sionali?

Non sempre. CSA supporta i propri clienti nel reperimento di fondi pubbli-

La formazione non è un costoma una opportunità

Intervista a Francesca Marcucci, Amministratore Unico di CSA Consulting

ci destinati alle attività formative, fondi che continuano ad apparire lontani e complessi per la mancanza di infor-mazione sull’argomento: non si cono-scono i bandi, le possibilità di investi-mento, le tempistiche, le modalità di presentazione di domande e progetti. Spesso c’è diffidenza, la formazione viene considerata “una perdita di tem-po” e molti dirigenti non credono nella formazione. Tutto questo può diventa-re la causa principale di un’occasione persa. Ma senza lasciarci scoraggiare continuiamo a proporre un servizio di consulenza specialistica con l’obiettivo di ricercare e monitorare costante-mente gli strumenti finanziari a so-stegno degli investimenti di piccole, medie e grandi imprese, su più livelli territoriali (europeo, nazionale, regio-nale e locale), anche avvalendosi della collaborazione di strutture internazio-nali. Devo dire comunque che quando aziende pubbliche o private che siano, conoscono e usufruiscono dei fondi e della formazione qualificata, non ne possano più fare a meno!

Quali alti servizi offrite alle azien-de?

CSA srl offre una gamma di servizi qualificati e specializzati che si pos-sono categorizzare in tre competenze distintive: Certificazioni volontarie ed adeguamenti normativi, Risorse Uma-ne e Ricerca e Sviluppo. Il valore ag-giunto che contraddistingue la nostra azienda dai competitor che offrono ser-vizi e soluzioni affini è la serietà, la pro-fessionalità e la presenza costante sui progetti concordati con il cliente. Oltre a reperire i finanziamenti che possano soddisfare le specifiche esigenze del cliente, integriamo il servizio offerto con la stesura e l’elaborazione della docu-mentazione necessaria per la presen-tazione della domanda all’organismo competente, la gestiamo dopo l’appro-vazione, manteniamo le relazioni con l’ente erogante, supportiamo l’azienda o il team di aziende nella realizzazio-ne delle fasi di lavoro, rendicontiamo le spese sostenute in modo congruo, diffondiamo i risultati ottenuti. Queste capacità consento di rispondere alle

esigenze del clienti anche attraverso un supporto finanziario importante.

Quali sono i temi che sviluppate maggiormente?

Valutazione attitudinale e motiva-zionale delle risorse umane; sviluppo organizzativo; indagini di clima azien-dale; analisi di mercato; analisi dei fabbisogni formativi; percorsi formativi validati e training specifico. Abbiamo realizzato progetti di formazione azien-dali e interaziendali, a valere su finan-ziamenti erogati dai maggiori Fondi In-terprofessionali, grazie ai quali è stato possibile sperimentare azioni formative innovative quali la formazione in mate-ria di sicurezza “percezione del rischio”, la realizzazione e il monitoraggio della formazione in materia di salute e sicu-rezza sui luoghi di lavoro attraverso un software di proprietà di CSA.

Siete un’agenzia formativa?Sì, al fine di rispondere alle diverse

esigenze del cliente, CSA ha anche ot-tenuto, da parte della Regione Tosca-na, l’accreditamento a operare come Agenzia Formativa. Presso la nostra sede disponiamo di una struttura mo-derna e all’avanguardia per incontri formativi, workshop, seminari tematici e specialistici.

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Sostenete le aziende anche nel settore delle certificazioni di qualità, ambiente, sicurezza?

E’ un argomento da non sottovaluta-re. Soltanto un sistema di gestione cer-tificato può permettere la competitività su un mercato allargato in cui agisce un consumatore sempre più attento: le organizzazioni eccellenti e lungimiranti tendono a investire in un percorso di-stintivo di certificazione per rispondere al meglio alle esigenze del cliente e delle parti interessate. Le certificazioni di sistema, sono anche un importan-ti strumento di marketing, utile a mi-gliorare o a consolidare l’immagine di un’azienda efficiente e moderna, non-ché di tutela dell’azienda e del legale rappresentante, come nel caso di alcu-ne certificazione ad esempio la 18001.

Quali certificazioni seguite? Certificazione di sistema di qualità -

UNI EN ISO 9001, di sistema ambien-tale – UNI EN ISO 14001, di sistema sicurezza - BS OHSAS 18001, di siste-ma di responsabilità sociale - SA 8000. CSA è in grado di offrire consulenza anche sull’applicazione di certificazioni specifiche di settore (ad esempio per il settore logistico, agroalimentare, in-formatico, di istituti di vigilanza). Assi-stiamo inoltre le aziende, pubbliche e private, ad assolvere gli adempimenti e gli adeguamenti normativi cui devono sottostare, prima che l’azienda incorra in eventuali dannose conseguenze, in particolare per l’adeguamento normati-vo alle disposizioni in materia di tutela della privacy (T.U. 196/2003 e per l’ade-guamento normativo alle disposizioni in materia di sicurezza (D.Lgs 81/08) e da quest’anno anche l’applicazione del Dlgs 231.

Per quanto riguarda la formazione quali sono i progetti più importanti che avete realizzato?

Grazie ai rapporti di collaborazione con imprese, associazioni e centri di ricerca nazionali e internazionali, ab-biamo creato un centro di interesse e sviluppo comune per conseguire nuo-ve esperienze. Fra gli ultimi il proget-to studiato per Moby S.p.A. Divisione Rimorchiatori. Un progetto complesso incentrato sulla formazione dei coman-danti dei rimorchiatori. I corsi sono stati organizzati per cinque comandanti ne-oassunti e impostati tramite training on the job, prevedendo l’affiancamento a personale esperto, per la durata di 260 ore a operatore, per un totale di 1300 ore. Questo tipo di formazione permette di seguire tutto l’iter formativo in modo costante e sistematico e consente di rendere i nuovi comandanti autonomi a bordo dei vari modelli di rimorchiatori cui verranno assegnati di volta in volta. Il percorso formativo così strutturato ri-sulta molto efficace e apprezzato, tanto

da registrare il massimo della soddisfa-zione del personale coinvolto. Il piano è interamente finanziato dal conto forma-zione aziendale di Fondimpresa.

E nel settore della logistica? Fra gli ultimi il progetto “Eureka: for-

mazione e innovazione per il settore della logistica e dei trasporti.” Sono 5000 ore di formazione su temi tra-sversali, da programmare in base alle specifiche esigenze aziendali. Il piano risponde all’Avviso 3-2010 del fondo interprofessionale Fondimpresa e vie-ne realizzato in partenariato con IFOA, SNTL, in collaborazione con Assolo-gistica, Fise e Assiterminal. Obiettivo generale di Eureka è rafforzare le com-petenze professionali dei lavoratori, introdurre innovazione nelle aziende e favorire lo sviluppo della loro competi-tività. In particolare puntiamo a svilup-pare l’integrazione e la messa in rete delle imprese del settore logistica e tra-sporti sul territorio nazionale.

Un contributo alla cultura d’impre-sa?

Fin dall’inizio lo spirito che contrad-distingue CSA nell’ideazione e realiz-zazione dei progetti è quello di formare una nuova cultura di impresa. Credia-mo nella formazione come leva strate-gica per lo sviluppo aziendale, al pari di altri investimenti, anche strutturali. I percorsi formativi sono progettati da un team altamente specializzato in co-ordinamento con docenti professionisti qualificati.

E per lo sviluppo delle risorse umane?

Abbiamo progettato un percorso di formazione che rientra nel piano di svi-luppo delle risorse umane “Work and think”, si chiama “Teamwork”. Nasce dalla necessità di contribuire alla cre-scita di figure intermedie, quali prepo-sti, capi commessa e tutti coloro che coordinano gruppi e gestiscono risorse umane e necessitano di strumenti utili

a rendere efficiente il proprio gruppo di lavoro.

E’ importante lavorare in “squa-dra” anche nel settore portuale e logistico?

Fin dagli anni ’50 studiosi ed esperti hanno elaborato teorie e tecniche che permettono ai gruppi che lavorano insieme di ottimizzare le proprie pre-stazioni, introducendo concetti come team, sinergia, comunicazione asserti-va. Da questi studi è scaturito l’adde-stramento al Teamwork: una serie di teorie ed esercizi che, migliorando la capacità dei singoli di agire come mem-bro consapevole di un insieme organi-co di diverse capacità e competenze, incrementano le prestazioni e la sicu-rezza dei team. Pertanto, organizzazio-ni di grande livello, a partire dalle com-pagnie aeree di tutto il mondo, da anni investono tempo e denaro addestrando al Teamwork tutti i propri equipaggi.

Tutto questo è solo appannaggio delle grandi organizzazioni?

No. È ormai pratica assodata nel-le aziende d’oltreoceano ma anche in molte realtà europee. Fare corsi sul Teamwork ai propri dipendenti porta notevole giovamento non solo alle pre-stazioni dell’azienda ma anche al clima generale di collaborazione riducendo i conflitti interni. Andiamo a lavorare sugli skills del middle management. L’attività didattica combina lezioni fron-tali con alcune esercitazioni e giochi di ruolo. Le tematiche affrontate sono: in-troduzione al Teamwork; team building & mission planning; leadership; comu-nicazione efficace; coscienza situazio-nale; processo decisionale; debriefing e analisi della prestazione; gestione dello stress. Tutti temi che possono aiutare un’azienda a cambiare di passo e incamminarsi più spedita verso tra-guardi futuri.

Patrizia Lupi

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formazione / porto&diporto

Un’iniziativa che rispecchia il modus operandi degli arma-tori italiani ed in particolare di

quelli partenopei, concreta e coerente, quella svoltasi lo scorso 5 novembre a Torre del Greco, città che ricordiamo ospita tra le più importanti realtà ar-matoriali a livello nazionale e nella loro specificità a livello internazionale.

Intitolato “I giovani ed il mare” il mee-ting organizzato da CONSAR (Consor-zio Armatori per la Ricerca) e Deiule-mar Shipping è stato un momento di in-contro tra i giovani studenti dell’Istituto Nautico di Torre del Greco (ndr ci piace la vecchia denominazione, non ce ne voglia Gelmini), il mondo delle istituzio-ni, ed una folta presenza di armatori. Nella prima parte della mattinata sono stati affrontati temi inerenti le opportu-nità di occupazione del settore mare,

I giovani ed il mareConfronto costruttivo tra formazione, istituzioni

ed armamentodo una delle cause nella diffusa diminu-zione di iscritti agli istituti nautici italiani negli ultimi decenni. Solo recentemente si è avuta una vera e propria inversio-ne di tendenza. Finalmente “l’imbarco” visto da tempo come ultima risorsa che portava ad un lavoro duro fatto di sacri-fici e lontananza, viene visto oggi come reale opportunità di lavoro con ritmi e

portante.Prima dell’assegnazione delle borse

di studio unanime è stato l’accordo con Nicola Coccia, ex presidente Confitar-ma, e Mario Mattioli, responsabile della formazione in seno a Confitarma, per la soddisfazione della qualità dei con-tenuti del meeting e per l’auspicio di ritrovare una ciclicità annuale di questa iniziativa.

A conclusione dell’evento la premia-zione con la prima Borsa di studio “Fi-lomena Lembo” dedicata ad aspiranti ufficiali di coperta, offerta dalla Deiule-mar per meriti scolastici consistente in premi in denaro a copertura economica per i corsi obbligatori e contratto per 12 mesi di imbarco.

La seconda premiazione a studenti più meritevoli, “1° Borsa di Studio per Esperti di impianti elettrici ed elettronici di bordo” è stata dedicata agli studenti dell’istituto tecnico ad indirizzo elettro-tecnico ed è stata ispirata da una con-creta carenza di questa figura, con na-zionalità italiana, a bordo delle navi.

Anche queste borse di studio erano composte da un premio in danaro, il pagamento di tutti i corsi obbligatori per l’imbarco ed un ingaggio garantito di 12 mesi…..

Più concreti di così non si può!

Mdc

cicli terra/mare assolutamente accetta-bili. A proposito del livello occupaziona-le e delle potenzialità di impiego è stato sottolineato come negli ultimi anni di forte crisi internazionale uno dei settori in cui l’offerta di lavoro non è calata è quello armatoriale contribuendo di fatto all’economia nazionale.

Tanti gli interventi dai toni talvolta tecnici, come quello di Giuseppe Bot-tiglieri che mostrando le modernissime tecnologie che permettono all’armatore di essere in contatto con le proprie navi h24, spiegava ai giovani studenti che le stesse tecnologie permettono ai marit-timi imbarcati di collegarsi in video con i familiari a casa. Altri interventi, invece, dai toni paterni come quelli di Giusep-pe d’Amato e Giuseppe Lembo con storie vissute del vecchio armamento con ben altri patos e sacrifici, incorag-giando i giovani ad intraprendere con entusiasmo un percorso lavorativo im-

trasporto e logistica con una richiesta di personale sempre più specializzato e “formato”.

Dai rappresentanti delle istituzioni è stata messa in evidenza la forte neces-sità di un coordinamento per superare le criticità legate alla trasformazione del sistema scolastico soprattutto degli Istituti superiori ad indirizzo tecnico.

Dagli armatori invece sottolineata la difficoltà di reperire personale italiano, ancor più se specializzato, individuan-

Giuseppe d’Amato

Giuseppe Bottiglieri

Giuseppe Lembo

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formazione / porto&diporto

L’Asips, l’Azienda Speciale per l’Innovazione, Produzio-ne e Servizi della Camera

di Commercio di Caserta, consolida il suo ruolo per la diffusione dell’in-novazione e del trasferimento tecno-logico al tessuto produttivo di Terra di Lavoro. Nell’immediato futuro, in-fatti, l’Azienda prevede di strutturare iniziative formative e non, sempre più legate alle esigenze manifestate dall’imprenditoria locale. A partire da un bando di prossima pubblicazione per aiutare le imprese a verificare lo stato tecnologico ed organizzativo attraverso l’effettuazione di una serie di Audit gratuiti condotti da professio-nalità accademiche. L’annuncio arriva da Maurizio Pollini, da quattro anni alla guida dell’Asips.

Presidente, quante persone for-mate ogni anno e per quanti corsi?

Nel tempo abbiamo portato avanti di-verse tipologie di corsi indirizzati a pla-tee molto diverse. Tutti i settori dell’eco-nomia casertana sono stati oggetto di momenti informativi e/o formativi.

In media eroghiamo una ventina di corsi all’anno, formando circa 600 per-sone.

Che caratteristiche aveva l’azien-da speciale al momento del suo in-sediamento?

Era fortemente orientata alla forma-zione con una dotazione di bilancio si-curamente più esigua rispetto ad oggi. Lo sforzo è stato quello di ampliare la sfera d’azione, per occupare spazi di in-tervento che favoriscono la crescita del sistema delle imprese locali. Negli ulti-mi anni l’Asips si è impegnata sul fron-te dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, sullo stimolo della crescita delle imprese giovanili, femminili e de-gli immigranti. Sono poi stati fatti altri sforzi su settori ritenuti strategici per lo sviluppo locale, come la logistica. Tutto questo è stato possibile grazie ad un impegno teso ad avviare collaborazioni qualificate con le istituzioni più autore-voli del territorio, primo fra tutti la Se-conda Università di Napoli (Sun).

Ha operato in continuità con quan-to fatto dai suoi predecessori?

Per la formazione certamente. Si è portato avanti l’accreditamento regio-nale già ottenuto, la certificazione di Qualità e le attività formative conso-

Rapporto con le impresechiave di successo dell’Asips

lidate che rappresentano un punto di riferimento per l’utenza. Posso dire, pertanto, di aver raccolto un’eredità estremamente importante e qualificata sulla quale ho riversato dedizione ed energie per elevarne l’autorevolezza e per operare in maniera più incisiva sul-le dinamiche che governano lo sviluppo dell’apparato produttivo e, più in gene-rale, la crescita dell’economia locale.

Quali sono stati i risultati raggiunti sotto la sua guida?

Innanzitutto, le nostre iniziative han-no registrato un numero crescente di adesioni. Basti pensare che negli ulti-mi 4 anni abbiano avuto una media di 14 corsi all’anno (pari a circa 1.500 ore annue di formazione) e formato più di 3.000 utenti. I risultati sono estrema-mente soddisfacenti anche per quello che riguarda il miglioramento quali-tativo del tessuto produttivo al quale abbiamo offerto – ricevendo apprez-zamenti e consensi - servizi qualificati sul fronte dell’innovazione e della si-curezza. Analogamente, posso essere largamente soddisfatto delle iniziative rivolte alle conoscenze del territorio e delle sue espressioni più positive, an-che nell’ottica della possibilità di attua-re nuovi investimenti. In conclusione mi pare di poter dire che abbiamo supera-to ogni aspettativa e, di questo, deside-ro ringraziare gli amici del Consiglio di Amministrazione che hanno condiviso con me strategie, programmi e percorsi attuativi.

Quali sono i rapporti con le impre-se?

Il rapporto con le imprese è la chia-ve di successo delle attività dell’Asips, perché sono pianificate sulla base delle esigenze espresse in maniera diretta o

indirettamente dalle associazioni datoriali.

In quali settori le attività for-mative raggiungono i migliori risultati?

Sicuramente l’attività formativa superiore, rivolta a giovani laure-ati disoccupati che l’Asips forma e orienta al mercato del lavoro. Fiore all’occhiello in quest’ambi-to è la Formazione on the Job, progetto svolto in collaborazione con la Sun che, partendo da un progetto formativo che palesa le esigenze delle imprese, prevede

una formazione mirata per ogni singolo laureato e poi un periodo di permanen-za in azienda di oltre 6 mesi. Dopo tale periodo l’Asips riconosce un contributo di tipo economico a quelle imprese che manifestano la volontà di assumere i giovani laureati anche attraverso con-tratti di lavoro a tempo determinato. Penso che proprio questa formazione così incentrata sulle effettive esigenze, migliorando alcune delle aree azienda-li, possa accrescere i processi di svilup-po delle imprese superando il problema della disoccupazione in un momento di congiuntura economica così sfavore-vole.

Quali sono i progetti più rilevanti in corso?

L’azienda sta investendo soprattutto nel campo dell’innovazione e del tra-sferimento tecnologico con diversi pro-getti di assistenza alla brevettazione e di scambio di tecnologie tra imprese. Questo, proprio perché la leva di suc-cesso delle aziende, in momenti diffi-cili, è l’innovazione. Tra l’altro l’Asips a conclusione di un progetto di trasfe-rimento tecnologico ha costituito un club delle imprese innovative caserta-ne che, costantemente in contatto tra di loro, si scambiano informazioni utili. Inoltre, per aiutare le imprese stiamo portando avanti, in collaborazione con l’istituto Tagliacarne, un’azione di co-noscenza e di sensibilizzazione per la costituzione di reti di impresa, che assi-curano vantaggi, anche di tipo fiscale, alle imprese.

Qual è l’iniziativa di cui va più fiero? Mi ha dato molta soddisfazione, anche se esula dalla formazione, l’Educatio-nal Tour che si è svolto quest’anno, rivolto a giornalisti delle principali te-

Maurizio Pollini

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state nazionali e Presidi delle Facoltà economiche, espressione del Nord, del Centro e del Sud. Più in particolare l’iniziativa prevedeva in un week-end di fine settembre una visita guidata alle principali realtà economiche provinciali per favorire la conoscenza di un tessu-to economico troppo spesso criticato per vicende di camorra e di illegalità. I giornalisti hanno raccolto impressioni più che favorevoli documentate in innu-merevoli articoli sulla carta stampata, a testimonianza che il nostro territorio è ricco di eccellenze produttive, forse sconosciute anche a noi.

Asips ha istituito nel 2010 lo “Sportello Innovazione” a favore del sistema produttivo casertano. Ce ne parla?

Lo Sportello promuove la cultura dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, dando voce sia alle impre-se giovani con progetti innovativi di alto valore, sia alle imprese già presenti sul mercato e che intendono fare dell’in-novazione un elemento fondamenta-le della propria strategia di mercato. In particolare nel 2011 lo sportello si è occupato di aggiornare il database delle imprese della provincia dedite all’innovazione (attualmente il numero di imprese censite supera le 120 uni-tà), fornire alle imprese servizi per ac-crescere lo sviluppo e la competitività mediante la diffusione delle politiche di innovazione, monitorare la tecnologia per conoscere gli aggiornamenti e gli

sviluppi delle tecnologie utilizzate dalle imprese, organizzare

attività seminariali rivolte alle imprese per l’ap-

profondimento dei vari aspetti riguardanti l’innovazione e la sua diffusione, individuare i finanziamenti per le aziende che intendo-

no investire in innova-zione. Insieme

al con-t inuo

aggiornamento della banca dati delle imprese innovative, lo sportello ha la-vorato alla stesura di un questionario per rilevare stato e fabbisogno di inno-vazione.

Come è stato articolato?E’ stato strutturato in quattro sezioni:

dati generali dell’impresa, dinamiche dell’innovazione nell’impresa, struttura organizzativa dell’impresa, bisogno di innovazione dell’impresa, permetten-doci di rilevare i fabbisogni tecnologici e la domanda d’innovazione delle pic-cole e medie imprese casertane. Le informazioni sono poi state trasferite al Dipartimento di Strategie Aziendali e Metodologie Quantitative della Fa-coltà di Economia della Sun, incaricato dall’Asips di approfondire i fabbisogni tecnologici delle imprese casertane operanti nei settori tessile, abbiglia-mento, calzaturiero, elettronico, agro-alimentare, e creare un portafoglio di tecnologie, ricerche e brevetti presenti all’interno della Sun che potrebbero es-sere oggetto di trasferimento a favore delle imprese selezionate.

E il Club delle Imprese Innovative Casertane?

È nato dall’idea che la progettazione delle azioni a supporto dei processi in-novativi delle imprese del territorio deb-ba partire dall’individuazione e condivi-sione dei bisogni attraverso un network d e l l e imprese innovative o

potenzialmente innovative. Il Club si pro-pone di pro-

muovere la cultura dell’inno-vazione e il trasferi-m e n t o

tecnologi-co, alle im-

prese che intendono fare dell’innova-zione un elemento fondamentale della propria strategia di mercato.

Gli obiettivi del Club sono: favorire lo sviluppo delle PMI innovative; promuo-vere la circolazione delle informazioni, delle proposte e dei programmi sui temi dell’innovazione; stimolare l’approfondi-mento e la risoluzione di problematiche comuni; allacciare rapporti con altri Club e organismi nazionali ed internazionali, pubblici e privati, operanti nell’ambito dell’innovazione; promuovere incontri tra imprese, esponenti delle Università e/o Enti di ricerca, esperti e consulenti, esponenti del mondo associativo, per-sonale camerale.

Lei è anche presidente della Con-fesercenti di Caserta. Che momento vivono le aziende?

Un momento difficile, ma che si su-pererà sicuramente nei prossimi due anni. Quello che la Confesercenti sta assicurando ai propri associati sono una serie di servizi mirati, per superare quelle difficoltà che tutti conosciamo. Si è da poco chiuso un accordo con un consorzio Fidi per garantire un accesso al credito facilitato, ai dipendenti delle stesse aziende vengono assicurati una serie di benefici con l’iscrizione al no-stro ente bilaterale. Altro filone, ma non meno importante, è la lotta che da anni conduce l’associazione per aiutare i loro iscritti a non pagare il pizzo. E’ sta-to approvato, infatti, un codice etico per sensibilizzare le aziende a pensare ed agire diversamente, trasmettendo un messaggio chiaro: l’ille-galità non è la chiave del successo; anzi è un fardello pe-sante che, a lun-go andare, pena-lizza fortemente le prospettive di crescita.Brunella Giugliano

dicembre 2011 - 53

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Seatec, 10° Rassegna Interna-zionale di Tecnologie per la Subfornitura e il Design per

Imbarcazioni, Yacht e Navi e Compo-tec, 4° Rassegna Internazionale dei Compositi e Tecnologie correlate pre-sentano, dall’8 al 10 febbraio 2012 a Marina di Carrara, il meglio dell’innova-zione tecnologica e numerosi incontri di approfondimento su temi di carattere tecnico, culturale e relativi al design. A Seatec con Abitare il Mare - a cura di Decio G.R. Carugati – si organizza-no i convegni Progetto nel progetto e Design e ambiente, alla presenza di autorevoli esponenti del mondo acca-demico, dell’industria e del design. Ai due convegni, dedicati al design nava-le e nautico, seguono le presentazioni dei progetti vincitori dei concorsi Mil-lennium Yacht Design Award e Targa Rodolfo Bonetto, ormai una tradizione consolidata. Saranno allestite in Area Design al Padiglione D, come ogni anno, le mostre fotografiche dei progetti vincitori, mentre gli studenti partecipan-ti alla 6° edizione del concorso live Abi-tare la Barca mostreranno al pubblico la propria abilità di progettisti in erba,

fiere / porto&diporto

Aziende all’avanguardia e un ricco programmadi eventi collaterali

realizzando a mano libera un concept nautico sotto gli occhi dei visitatori. Nella stessa area vengono premiati gli Espositori vincitori dei premi Qualitec Technology e il Qualitec Design.

Ancora in tema progettazione, per Compotec, Design e Materiali Compo-siti: lo Stato dell’Arte. Dove e come i materiali compositi esprimono al meglio una scelta finalizzata al basso impatto ambientale tema che riprende quello dell’eco-sostenibilità, leit-motiv della prossima edizione. Sul fronte tecnico, è confermato lo storico appuntamento con l’Istituto Italiano della Saldatura con il convegno Saldatura: Istruzioni per l’uso. Procedure, personale, norme di riferimento, mentre è in programma-zione una nuova iniziativa dedicata al refitting nella nautica dal titolo Refitting, Restoring e Restyling in campo nautico: i diversi aspetti di un settore in crescita, presieduto dal Prof. Massimo Musio-Sale dell’Università di Genova.

Nell’Area Vela la conferenza a cura di Navimeteo, con le ultime novità in tema di navigazione e meteorologia marina, e il primo convegno realizzato nell’am-bito di Mille e Una Vela Cup, iniziativa

di Massimo Paperini e Paolo Procesi ideata nel 2005 per l’organizzazione di regate di imbarcazioni progettate e rea-lizzate da studenti universitari.

Dedicata al mondo della propulsione e dei motori la consolidata area Unimot (Unione nazionale motori marini entro-bordo ed affini), all’interno della quale si organizzano meeting, workshop e dibattiti con gli operatori. Novità asso-luta il Forum Yacht & Cruise Security a cura di Ethos Media Group: al padi-glione B si susseguiranno interventi sul tema della sicurezza a 360° (tecnologie e normative di riferimento) e presenta-zioni di “Application case” in una sorta di sessione formativa permanente che si propone di aprire un dialogo fra tec-nici, progettisti e buyers dei cantieri. A Compotec il convegno Verde come i compositi – I materiali tecnologicamen-te avanzati sempre più attenti all’am-biente, sul tema dei materiali, polimeri e compositi eco-sostenibili.

Anche Assomotoracing si occupe-rà di questi particolari materiali, con il convegno Progettazione di compositi avanzati nei settori difesa e aerospa-ziale.

Seatec-Compotec 2012

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Una giornata sarà dedicata al wor-kshop tecnico-scientifico coordinato dal Prof. Quaresimin e dall’Ing. Cima-doro Metodologie per lo sviluppo e la progettazione di prodotti in materiale composito.

Il pubblico avrà molte occasioni di approfondimento anche grazie agli in-contri organizzati da associazioni di categoria del settore. Asso.n.a.t. (As-sociazione Nazionale Approdi e Porti Turistici) organizza un convegno in cui verranno illustrate le Linee Guida per la redazione del bilancio di sostenibilità sociale, economica, aziendale, di ap-prodi e porti turistici tema di notevole rilevanza e attualità. Presente anche CNA Nautica (Associazione Nazionale Imprese nautica da diporto) con un’ini-ziativa attuata in collaborazione con LMCT (lavoratori marittimi costa tirre-nica) sui titoli professionali del diporto. Questi i settori merceologici dei due Saloni: materiali e applicazioni, tecno-logie, attrezzature e servizi, motori ma-rini e propulsione, design e arredi con Abitare il Mare, elettronica e domotica, attrezzature portuali, vela, stampa spe-cializzata, progettazione, engineering, compositi.

Seatec-Compotec 2012 ribadisce, con la presenza di Aziende all’avan-guardia nella ricerca e nell’innovazio-ne, attraverso i molteplici appuntamenti in programma e grazie al trend positivo

in termini di adesioni sia da parte delle Aziende italiane che di quelle stranie-re, la propria centralità quale evento di riferimento nel panorama dell’industria nautica e dei materiali compositi.

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propeller / porto&diporto

Umberto MasucciPresidente Nazionale

del Propeller Club

E’ Umberto Masucci il nuo-vo presidente nazionale dell’International Propel-

ler Club, l’associazione che promuo-ve l’incontro e le relazioni tra persone che gravitano nel mondo dei trasporti marittimi, terrestri ed aerei. Lo han-no stabilito nei giorni scorsi i membri dell’Assemblea annuale, riunitasi a Ge-nova per rinnovare il Consiglio Diretti-vo. Masucci guiderà l’associazione nel triennio 2012-2014.

“E’ una grande sfida - commenta il neo presidente - perché il mio prede-cessore, Mariano Maresca, ha svolto un ottimo lavoro per ben 25 anni. Gra-zie al suo grande impegno, alla dedi-zione e all’enorme passione, il Propel-ler è diventato il centro di riferimento per la “cultura del mare”. In ogni caso il nuovo incarico mi entusiasma molto, anche per le alte personalità che mi af-fiancheranno”.

Chi l’accompagnerà in questa nuova avventura?

Oltre alla mia nomina c’è stata quella dei Vicepresidenti Simone Bassi (Ra-venna) Giorgia Boi (Genova), Nicola Zizzi (Brindisi) e Riccardo Fuochi (Mi-lano). Nella carica di Segretario gene-rale è stata confermata Marina Tevini (Genova) mentre il nuovo Tesoriere è Giuseppe Coccia (Napoli). Tutti nomi di grande prestigio. Sono onorato di averli nella mia squadra.

Quali obiettivi si è posto?Il mio intento è di lavorare in ottica di

continuità e di team, sia con i vicepresi-denti che con tutti i club d’Italia per far si che oggi più che mai il Propeller sia riconosciuto come il luogo dove i pro-tagonisti dello shipping italiano produ-cano riflessioni, proposte ed iniziative per il miglioramento dei porti e della logistica italiana. L’associazione, come spesso sostengo, è il Rotary del mare. Ne fanno parte persone fisiche come armatori, agenti marittimi, spedizionie-ri, ingegneri navali, avvocati marittimisti e altri operatori del settore. Il Propeller è appunto l’elica, il propulsore per la diffusione e la discussione nel mondo della cultura del mare. Per questo moti-vo è mia intenzione perseguire gli scopi che fanno parte del nostro statuto.

In che modo?Innanzitutto promuovendo, appog-

giando e sviluppando le attività marit-time per migliorare le relazioni umane ed i rapporti internazionali. Allo stes-so tempo è necessario promuovere il commercio e favorire la formazione e l’aggiornamento tecnico, culturale e professionale tra tutti gli appartenenti alle categorie economiche e profes-sionali legate alle attività marittime e dei trasporti internazionali e nazionali. Il tutto sarà possibile coordinando l’at-tività e l’interscambio di programmi, notizie, informazioni tra i diversi Clubs

Propeller, promuovendo e sviluppando amichevoli relazioni tra i soci nel qua-dro più ampio dell’interesse generale.

Un programma impegnativo, quin-di. Da dove si parte?

La nostra attenzione, naturalmente, è costantemente vigile e presente sulle nostre realtà e siamo continui interlo-cutori delle autorità e delle istituzioni preposte. Già nel recente convegno sul tema “L’impatto economico del porto Di Napoli”, in qualità di presidente dell’In-ternational Propeller Club Port di Napo-li abbiamo presentato al sindaco Luigi De Magistris i numeri del porto parte-nopeo. Sono dati importanti: quasi un miliardo di euro il fatturato annuo, quasi 5mila addetti diretti, più di 10mila quelli indiretti con l’indotto, più di 9 milioni i passeggeri che rendono il nostro golfo la seconda area del mondo nel setto-re dopo la baia di Hong Kong. A ciò si aggiunge l’importanza che il porto ha nel settore merci, in quanto su di esso incidono quasi 20 milioni di abitanti tra-mite le regioni che fanno da contorno alla Campania. I dati riportati da Arturo Capasso, docente dell’Università del Sannio, fotografano una realtà in con-tinua espansione e, soprattutto, con abbondanti margini di miglioramento. Basti pensare che il valore delle at-tività economiche relative allo scalo napoletano è cresciuto di oltre il 40% negli ultimi vent’anni. Dal 1992 ad oggi

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è triplicato il traffico dei container, regi-stra il più 63% quello dei rinfusi solidi, più 19% il traffico passeggeri, mentre il settore crocieristico è passato dai cir-ca 100mila turisti veicolati nel 1992 al milione abbondante censito nell’ultimo anno.

Una vera ricchezza, insomma. E le prossime mosse?

A breve definiremo quale sarà il tema di cui il Propeller vorrà occupar-si nel 2012, per continuare l’attività di sponsorizzazione dell’associazione a livello locale e nazionale. Siamo pron-ti ad accogliere proposte dai nostri 20 Clubs diffusi su territorio nazionale. E’ un bacino importante, che conta oltre 1200 iscritti.

Quali sono i punti di forza dei porti italiani?

Sicuramente la posizione geografica, centrale per gli scambi nel Mediterra-neo e non solo. Ma la vera caratteristi-ca dei nostri scali è la multifunzionalità. Penso a Gioia Tauro, unico nel suo genere, oppure a Cagliari. All’interno dei porti italiani, in particolare, si sono sviluppate diverse funzioni, dalla can-tieristica, al traffico di continer, al set-tore crocieristico. Questo è un punto di forza, ma può trasformarsi in un’arma a doppio taglio.

Cosa intende?Se questa multifunzionalità non vie-

viene in mente, ad esempio, Savona, gestito in modo eccellente. Ma la diffi-coltà è anche un’altra: quando abbiamo grandi personalità, non c’è continuità. Il nostro sistema, infatti, prevede che oltre al Presidente, anche la nomina del Segretario Generale avvenga per direttive politiche. Mi interrogo sull’op-portunità di cambiare questo schema e ragionare anche su figure che possano restare nello stesso porto per periodi di tempo prolungati e a più stretto contat-to con le istituzioni locali.

La crisi è ormai alle spalle?Purtroppo l’economia italiana in que-

sto momento non contribuisce al supe-ramento della fase critica. Il comparto portuale ne ha sofferto, ma è riuscito a fronteggiare la crisi, proprio in virtù di quella multifunzionalità di cui parlavo prima. Se il traffico merci ha subito un calo, lo stesso non si può dire del set-tore crocieristico e delle vie del mare. In questo modo c’è stata una compensa-zione. Però questo periodo ci deve in-segnare che laddove abbiamo la forza dei traffici a nostro favore, bisogna ren-dere operative le infrastrutture e poten-ziarle. Penso, ad esempio, alla darsena di Vigliena e al molo di San Vincenzo a Napoli, oltre che a questioni annose come il dragaggio dei fondali.

Brunella Giugliano

ne gestita bene, diventa una criticità. Il problema in realtà è rappresentato dal fatto che negli anni sono sorti trop-pi scali sulle nostre coste. Per questo motivo è necessario effettuare scelte concrete per orientare sui porti strate-gie specifiche e realizzare tipicità. Oggi tutto questo manca.

Per quale motivo?Molto è dipeso dal fatto che non tutti

i porti hanno avuto guide adeguate e che le teste migliori non sempre sono state destinate agli scali principali. Mi

Umberto Masucci

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propeller / porto&diporto

Si é svolta il 28 novembre scor-so presso il Circolo Savoia la conviviale del Propeller Port

Club di Napoli, presieduto da Umberto Masucci, sul settore dei Superyacht e che ha visto fra gli ospiti Fulvio Luise, Presidente Nazionale di Federagenti Yacht. Federagenti Yacht è la sezione di Federagenti che riunisce lo oltre 70 agenzie marittime che offrono in Italia servizi alle imbarcazioni a vela e moto-re di lunghezza superiore ai 30 metri.

Secondo i dati Federagenti nel 2010 l’Italia è stata una delle destinazioni preferite nel Mediterraneo del turismo nautico d’elite con circa 6500 calls (toc-cate) con un +12% rispetto al 2009 e la Campania ne ha registrate 2455 (+5%).

“Si tratta di un segmento di turisti

Le potenzialità del settoredei superyacht e le ricadute

economiche sul territorioad alta capacità di spesa di cui il 90% stranieri – ha dichiarato Fulvio Lui-se, Presidente Federagenti Yacht – il valore medio della spesa in Italia è di 220 milioni di euro. La Campania pesa per circa 25milioni di euro e prevedia-mo per il 2011 un incremento di circa il 10%. Parliamo di spese di cambusa e gastronomia, carburante, riparazio-ni, allestimenti floreali che rimangono direttamente sul territorio. Il potenzia-le è di 800milioni a livello nazionale e almeno 80 milioni in Campania se au-mentassero i posti barca e se si riuscis-se a far rimanere queste imbarcazioni anche nel periodo invernale. In questo mercato la concorrenza delle altre lo-calità Mediterraneo è forte e noi agenti marittimi, che fungiamo da mediatori fra le richieste della clientela e l’offer-

ta del territorio, possiamo sicuramen-te aiutare le istituzioni nel definire dei piani di sviluppo delle infrastrutture e di marketing territoriale che possano promuovere le località costiere, incro-ciando realmente le richieste di questa fascia di mercato che è strategica per la nostra economia. Si tratta infatti di una clientela di altissima capacità di spesa che, come abbiamo visto, soffre solo marginalmente la crisi e che può rappresentare un ottimo biglietto da vi-sita in tutto il mondo”. Le richieste che gli agenti marittimi portano all’attenzio-ne delle istituzioni sono: lo snellimento delle pratiche burocratiche, l’armoniz-zazione della normativa nazionale sullo yachting e l’adeguamento dei Marina e dei servizi tecnici.

Maurizio De Cesare

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Cerimonie contrapposte nei due stabilimenti Fiat del Sud Italia. Mentre parte la produ-

zione della nuova Panda a Pomigliano d’Arco (Napoli), chiude la “Y” a Termini Imerese (Palermo) e con essa tutto lo stabilimento. Due facce della stessa medaglia, quindi, ma con scenari op-posti: da un lato, infatti, si brinda per l’avvio ufficiale delle catene di montag-gio per la nuova utilitaria, dall’altro ci si aggrappa alle promesse della Dr Mo-tor dell’imprenditore molisano Di Risio, che dovrebbe rilevare il sito industriale siciliano dal prossimo anno.

In particolare, per l’industria campa-na la ripresa di Pomigliano è una man-na dal cielo, dopo tre anni e mezzo di cassa integrazione e di paralisi sostan-ziale delle attività. Qui verranno realiz-zate 3.500 nuove Panda ad opera della Newco Fiat, Fabbrica Italia Pomigliano (Fip), e destinate alla cosiddetta “rap-presentanza”. Il lancio della vettura è previsto per metà febbraio 2012. Per la

aziende / porto&diporto

Le due facce della Fiat nel Sud Italia

produzione delle auto sono impiegati, al momento, circa 350 lavoratori assun-ti in Fip da marzo scorso ad oggi e che lavorano su impianti nuovi e totalmente automatizzati, su un unico turno, dalle 8 alle 17. Ancora fuori, invece, oltre 4mila lavoratori, in cassa integrazione straor-dinaria (Cig) e che dovrebbero essere assunti nella newco entro il prossimo anno e mezzo: la Cig per cessazione di attività, infatti, resterà in vigore fino a luglio 2013, data entro la quale la Fiat ha annunciato che assorbirà tutto il personale in forza al Giambattista Vico. La nuova Panda targata Napo-li sarà molto accessoriata e monterà motori che sono una sfida tecnologica a consumi e prestazioni: il twinair, un due cilindri prodotto in Polonia, oppure l’aspirato. O ancora il 1.200 da quat-tro cilindri classici prodotto a Termoli. Ma mentre in Campania si festeggia, l’azienda del Lingotto cessa ufficial-mente la produzione nell’impianto in provincia di Palermo, aperto dal 1971

e che garantiva il posto a 2.200 dipen-denti tra diretti e indotto. La Dr Motor si è detta disponibile a rioccupare poco più di 1.300 dei circa 1.600 dipendenti Fiat di Termini Imerese. Ne resterebbe-ro fuori 300, più altrettanti dell’indotto. Per loro scatterà la mobilità, come sta-bilito da un accordo siglato nei giorni scorsi tra il Ministero dello Sviluppo Economico, Invitalia, sindacati e azien-da. L’intesa prevede un incentivo com-plessivo medio di 22.850 euro per 640 lavoratori, più l’indennità per il mancato preavviso e il premio fedeltà. In sostan-za, gli ormai ex dipendenti di Termini e dell’indotto percepiranno mediamente 460 euro mensili, più l’indennità, per arrivare alla pensione entro i prossimi sei anni. Costo complessivo dell’opera-zione, 21,5 milioni. La mobilità scatte-rà a gennaio del 2012. Intanto Sergio Marchionne, l’Ad di Fiat, oltre che sul fronte siciliano, è impegnato anche nel-la trattativa sul contratto per il settore auto. Annunciata la disdetta degli ac-

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cordi in tutti gli stabilimenti del gruppo a partire da fine anno, il top manager punta a individuare con le organizza-zioni sindacali un’intesa cornice sul modello Pomigliano.

Ma non c’è solo Termini Imerese tra le vertenze in corso presso il Ministe-ro dello Sviluppo Economico. I tavoli ancora aperti sulle crisi aziendali sono molti. Dal 2008 ad oggi se ne contano 191 e da gennaio ne sono ancora «atti-vi» 97. Numeri che la dicono lunga sul-la situazione di crisi delle aziende del Belpaese. Secondo l’ufficio studi della Confederazione generale del commer-cio, in Italia, nei primi nove mesi del 2011, tra aperture e chiusure si registra una riduzione di oltre 41mila impre-se del commercio e dei servizi, di cui circa il 40% (oltre 16mila) solo al Sud; Campania, Sicilia e Puglia, da sole, re-gistrano quasi i tre quarti delle chiusure di tutte le imprese del Mezzogiorno. La Campania perde quasi 4.400 attività commerciali, oltre un decimo del totale nazionale. L’amministrazione regionale è alle prese con le vertenze più gros-se: oltre a quella per la Fincantieri di Castellammare di Stabia, di Firema Trasporti e dell’Alenia di Pomigliano d’Arco, a breve si aprirà anche quella per Ansaldo Breda.

Brunella Giugliano

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aziende / porto&diporto

In tutte le città la mobilità eco-sostenibile è al centro di dibatti-ti: il traffico veicolare è diventato

un problema che causa inquinamento acustico e atmosferico, condiziona la

La mobilità sostenibilea Venezia ora è possibile

vita dei cittadini che, dipendenti dalle vetture, devono essere stimolati ed in-centivati con decisioni legislative a limi-tarne l’uso, soprattutto di quelle mag-giormente inquinanti.

Da tempo FNM Marine e Archimede Energia sono attente a quanto avviene a Venezia. Sicuramente una sempre maggior sensibilità si percepisce nei cittadini del capoluogo lagunare e nel-le istituzioni verso il problema dell’in-quinamento acustico ed atmosferico e verso il fenomeno del moto ondoso. In particolare ASSONAUTICA di Venezia da anni promuove la mobilità sosteni-bile, sensibilizzando amministrazioni e aziende sull’utilizzo di motori ibridi e pertanto supporta questa iniziativa.

Tuttavia ora occorre un vero slancio per iniziare a parlare apertamente delle possibili soluzioni, a nostro avviso oggi disponibili sul mercato, collaudate ed affidabili, che possono limitare i proble-mi dovuti alla navigazione nel centro

Da sinistra: Roberto Perocchio AD Venezia Terminal Passeggerie Mariano Negri AD CMD spa

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Da sinistra: Salvatore Antonio De Biasio Presidente CMD spa,Sandro Schiavi Vice Presidente ASSONAUTICA, Vittorio Pozzo Consigliere

ASDEC, Alberto Villa Vice Presidente ARCHIMEDE ENERGIA,Giorgio Negri Responsabile Commerciale FNM MARINE (seminascosto),

Mariano Negri: Amministratore Delegato CMD spa

storico. Una zona a traffico limitato nei canali veneziani riservata ai soli moto-ri ibridi: è quanto ha proposto Roberto Magliocco, presidente di Assonautuca Venezia, cogliendo l’occasione del con-vegno “La mobilità sostenibile a Vene-zia ora è possibile” al Venezia Terminal Passeggeri. “Oltre a chiedere alle Am-ministrazioni, pur in un momento di crisi come questo, un contributo con bonus per andare incontro alle aziende - ha detto Magliocco - andiamo anche oltre, con l’obiettivo di far sì che venga istitu-ita, nei canali del centro storico laguna-re, una ztl per soli motori ibridi”. Fin dal 2002, l’impegno di Assonautica è stato infatti quello di organizzare incontri con le principali ditte produttrici di motori marini per stimolarle ad investire nel-la progettazione, similmente a quanto accade nel comparto automobilistico, di gruppi ibridi diesel-elettrici. E, nel Veneziano, sono già un paio i cantieri che realizzano imbarcazioni con motori elettrici. Il passo successivo, quello dei motori ibridi, è stato ora compiuto ap-plicando la propulsione diesel-elettrica a un taxi storico restaurato, che verrà ora promosso tra le amministrazioni pubbliche e i cantieri per sensibilizzare la città ad un uso compatibile dei mez-zi. La presenza al convegno sul tema delle imbarcazioni a motori ibridi, di tutti

i cantieri del Veneziano, oltre ad alcuni provenienti anche da fuori provincia, per gli organizzatori, ha dato in tal sen-so un segnale incoraggiante.

“Il nostro sistema - spiega France-sco Iantorno, direttore tecnico di FNM Marine, produttrice di un motore ibrido - consente non solo di ridurre a zero le emissioni nell’area abitativa, ma an-che di ridurre il moto ondoso, essendo specificamente tarato sulla propulsione elettrica fino a dieci nodi. E’ l’applica-zione al settore nautico della tecnolo-gia automobilistica ‘common rail’, con il vantaggio derivante dal fatto che, gra-zie alla collaborazione con Archimede Energia, possiamo fornire un pacchetto chiuso con batterie integrate”. Il siste-ma, che prevede anche la possibilità di ricaricare il motore con il funzionamen-to endotermico, è già in vendita.

Blue Hybrid System, questo il nome del sistema, è collaudato e risponde alle esigenze che devono essere rispet-tate per consentirne l’impiego nel vasto sistema di navigazione presente a Ve-nezia. Questo sistema, infatti, permette di navigare fuori dalla zona ZTL con il motore diesel, ovviamente di nuova generazione per il contenimento delle emissioni, mentre nella zona ZTL con il motore elettrico che consente una navi-gazione a ZERO EMISSIONI nell’asso-

luta tutela dell’ambiente e del comfort dei cittadini. Inoltre il motore elettrico consente il pieno controllo della velo-cità massima e, quindi, il contenimento del fenomeno del moto ondoso.

In più la presenza di due motori tra loro indipendenti costituisce motivo di sicurezza, perché consente ad uno dei due di operare come motore di riserva in caso di avaria.

Le caratteristiche di Blue Hybrid Sy-stem si possono sintetizzare in pochi numeri: una tensione di esercizio di 48 V che garantisce la massima sicurez-za, un motore con potenza elettrica di 13 kW che permette una navigazione confortevole ed una adeguata mano-vrabilità, una autonomia sufficiente per un normale utilizzo (più di un’ora in mo-dalità solo elettrica) con le batterie di ultima generazione al polimeri di litio, collaudate e certificate da enti specia-

Alessandro Ricci Presidente UIR

lizzati.Il sistema Blue Hybrid System nasce

per essere utilizzato sia con il gruppo poppiero che con la linea d’asse e ha un ingombro contenuto che lo rende applicabile a tutte le imbarcazioni, an-che a quelle esistenti, con la possibilità di aggiornare il sistema di propulsione con le nuove tecnologie senza dover modificare la struttura della barca. Queste caratteristiche lo rendono par-ticolarmente efficace per l’attuazione di una specifica normativa sulla naviga-zione nella ZTL in tempi brevi.

Al termine della conferenza è stato possibile provare “Alvaro de Campos”, taxi storico veneziano che coniuga la tradizione del legno con l’innovazione di Blue Hybrud System che consente di navigare con zero emissioni.

Cosimo Brudetti

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aziende / porto&diporto

A BB Italia ha assegnato, pres-so la sede centrale di Sesto S. Giovanni, i premi della

quarta edizione dell’Energy Efficien-cy Award. I riconoscimenti, strutturati per categorie, sono andati a Nerviano Medical Sciences, alla scuola prima-ria “Unità d’Italia” di Piobesi Torinese, a Pirelli, alla AUSL di Rimini, a Costa Crociere e alle Acciaierie di Calvisano, tutte realtà che hanno ottenuto concreti risultati in termini di efficienza energe-tica applicando prodotti, sistemi e so-luzioni ABB. Una menzione speciale è stata assegnata a Terna per il progetto SA.PE.I, l’interconnessione elettrica tra la Sardegna e il continente.

I premi sono stati attribuiti sulla base di parametri che hanno misurato e va-lutato, oltre ai risparmi energetici, la ri-duzione delle emissioni di CO2 e i tempi di ritorno degli investimenti. L’articola-zione del concorso in categorie ha per-messo di candidarsi a realtà diverse per dimensioni, tipologia di attività e settore (industriale, terziario, residenziale, tra-sporti). La scelta dei vincitori è stata affidata a un Comitato Tecnico Scien-tifico e validata da una giuria compo-sta da rappresentanti di ENEA, FIRE (Federazione Italiana per l’uso Razio-

ABB premiale aziende più virtuose

nale dell’Energia), WEC (World Energy Council), Politecnico di Milano e RSE (Ricerca sul Sistema Energetico).

L’evento della premiazione, condotto dal giornalista di Radio24 Maurizio Me-lis, ha visto al mattino gli interventi di Dario Di Santo, direttore FIRE, Marco Taisch, Professore di Sistemi di Produ-zione Avanzati presso il Dipartimento di Ingegneria Gestionale del MIP, Marco Martorana, Head of Competence Cen-ter Renewables Italy - UniCredit Lea-sing e Luigi Brusamolino, Amministra-tore Delegato BSI - Southern Europe.

Nel pomeriggio è stato organizzato il primo ABB Bar Camp, dibattito aperto tra gli esperti presenti, giornalisti, ener-gy manager e professionisti del settore invitati a un confronto vis-à-vis sul tema “Come abbattere le barriere interne aziendali all’efficienza energetica”.

All’interno della strategia globale di ABB, l’efficienza energetica mantiene dunque un ruolo chiave, come dimostra questo appuntamento arrivato oramai al quarto anno di vita con un totale di 16 aziende premiate dal 2008 a oggi.

“L’Award è il momento in cui ABB assegna un riconoscimento alle orga-nizzazioni che durante l’anno hanno creduto nelle potenzialità dell’efficienza

energetica, conseguendo risultati con-creti e sostenibili con la nostra collabo-razione. In questo modo diamo visibili-tà a esperienze concrete di successo perché è di esperienze positive che il nostro sistema ha bisogno” ha dichia-rato Barbara Frei, Country Manager di ABB Italia. “Mi fa piacere vedere che quest’anno abbiamo iniziato a regi-strare anche la partecipazione di realtà pubbliche, un ospedale e una scuola: parlare di efficienza energetica nelle scuole è davvero importante per avvia-re un cambiamento dei nostri compor-tamenti sostenibile e duraturo”. Anche per questo ABB ha istituito, con il Di-partimento di Energia del Politecnico di Milano, una borsa di studio destinata a studenti che nelle tesi sviluppino idee innovative ed efficaci per l’efficienza energetica. “Fornendo ai nostri partner tutti gli elementi che consentono di va-lorizzare il ritorno degli investimenti e la misurazione continua dei benefici ot-tenuti confermiamo il nostro approccio concreto al tema. Non è un caso che questo evento preveda, assieme a mo-menti di condivisione di best practice e discussione, anche specifiche sessioni di formazione e informazione per gli addetti ai lavori” ha aggiunto Flavio Be-

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retta, coordinatore del Team Efficienza Energetica di ABB Italia.

ABB (www.abb.it) è leader nelle tec-nologie per l’energia e l’automazione che consentono alle utility e alle indu-strie di migliorare le loro performance, riducendo al contempo l’impatto am-bientale. Ecco una breve descrizione dei progetti vincitori.

PirelliQuinto produttore mondiale di pneu-

matici per fatturato, Pirelli è leader nei segmenti alto di gamma e a elevato contenuto tecnologico. Nei 19 siti pro-duttivi del gruppo nel mondo è costante l’attenzione all’efficienza energetica e allo sviluppo dei relativi sistemi di ge-stione in ottica eco-sostenibile. L’im-pianto rinnovato con la collaborazio-ne di ABB si trova nella sala Banbury (area miscelazione) dello stabilimento di Settimo Torinese. L’intervento, volto a ottenere miglioramenti di processo e del Power Factor dell’intero sistema, si è concentrato sulla motorizzazione del mescolatore principale. Sono stati installati doppi motori di nuova genera-zione (2 x 1.850 kW nominali, per un totale di 2.850 kW disponibili, a 1.200 rpm) e due azionamenti ABB del tipo ACS800 da 1.4 MW di potenza con un risparmio pari a oltre 100.000 euro l’anno.

Costa CrociereCosta Crociere è il più grande grup-

po turistico italiano e la compagnia di crociere numero uno in Europa. Le sue 15 navi, con una capienza totale di 40.800 ospiti, toccano ogni anno 250

destinazioni nel mondo. A partire dal 2008, Costa ha adeguato i sistemi di ventilazione delle sue navi per ridurne i consumi e le relative emissioni. I gran-di ventilatori ed estrattori presenti nelle sale erano stati progettati per funziona-re sempre nella condizione più sfavo-revole ed erano quindi sovradimensio-nati. Un’analisi condotta insieme ai tec-nici di ABB ha portato a concepire una soluzione per rendere gli impianti più flessibili. Ventilatori ed estrattori sono stati dotati di inverter che regolano la potenza centrando il punto di massi-mo rendimento. Gli interventi hanno fin qui riguardato cinque navi di recente costruzione: Costa Fortuna, Costa Se-rena, Costa Magica, Costa Concordia e Costa Pacifica. In totale sono stati installati 171 inverter con potenze com-prese fra i 30 kW e i 315 kW con un ri-sparmio totale di circa 5.500 tonnellate di carburante all’anno.

Acciaierie di CalvisanoLo stabilimento di Acciaierie di Cal-

visano (Brescia) fa parte del gruppo Feralpi e produce billette di acciaio comune, di qualità e speciale. La forte concentrazione di acciaierie nell’area bresciana ha creato negli ultimi anni una situazione particolare per la rete elettrica nazionale: il costante aumento delle dimensioni dei forni elettrici e dei relativi trasformatori ha fatto lievitare le potenze in campo, con effetti negativi in termini di disturbi inviati sulla rete o da questa ricevuti. L’acciaieria di Calvi-sano si è trovata a usufruire di un nodo di connessione alla rete in un punto

in cui la potenza di corto circuito non era più sufficiente: per ovviare a que-sta difficoltà e riacquisire l’efficienza necessaria, è stato dato incarico ad ABB di realizzare un nuovo impianto di rifasamento dinamico. La soluzione adottata comprende un sistema SVC (Static Var Compensator) in versione Classic (a tiristori). La messa in servizio è stata completata nel dicembre 2010. Tale implementazione ha permesso di ottenere un risparmio annuale di circa 600.000 euro.

Il progetto SA.PE.I. di Terna Il SA.PE.I. è il primo collegamento

elettrico diretto tra la Sardegna e il con-tinente ed è la più importante e tecno-logicamente avanzata linea elettrica ad alta tensione mai costruita in Italia. Un primato mondiale per lunghezza, po-tenza e profondità: 1.000 MW per 435 km tra Fiume Santo (in Sardegna) e La-tina (nel Lazio) con un doppio cavo sot-tomarino in corrente continua a 500 kV, posato alla profondità record di 1.640 metri, mai raggiunta prima al mondo. L’investimento ammonta a 750 milioni di euro, il più importante realizzato in Italia dal dopoguerra ad oggi per una singola infrastruttura elettrica. I lavo-ri per il SA.PE.I., durati solo 48 mesi, hanno coinvolto 177 imprese per oltre 200.000 giornate lavorative. I benefici: aumento della sicurezza del sistema sardo e della copertura del fabbisogno del centro Italia; riduzione di CO2 per 500 mila tonnellate l’anno per maggior utilizzo di energia rinnovabile; rispar-mio di ben 70milioni di euro annui per il sistema elettrico nazionale. Nel quadro del progetto ABB ha fornito le stazioni di conversione chiavi in mano dei due terminali dell’elettrodotto ad alta tensio-ne in corrente continua (HVDC).

Nerviano Medical SciencesIl centro di ricerca di Nerviano (Mi-

lano) è una realtà unica in Italia, che fornisce servizi integrati per lo sviluppo di prodotti farmaceutici per l’oncologia e per le patologie correlate. Le Unità Trattamento d’Aria (UTA) dei due prin-cipali edifici del complesso erano privi di efficaci sistemi di regolazione di ve-locità e portata. In collaborazione con i tecnici ABB si è effettuata una stima dei risparmi ottenibili affiancando inverter ai motori dei ventilatori, con l’obiettivo di ridurne la velocità del 50 per cento nelle ore notturne. Sono stati scelti e in-stallati i drive ABB della serie ACH550, specificamente sviluppata per le appli-cazioni HVAC: si tratta di prodotti stan-dard, affidabili e facili da programmare, che non hanno richiesto attività di inge-gnerizzazione. Tale implementazione ha permesso di ottenere un risparmio annuale pari a 58.000 euro.

Paola Martino

Da destra Barbara Frei Country manager di ABB Italia e Maurizio Melis moderatore dell’evento

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No parking, no business. E’ il biglietto da visita di Gaetano Trapanese, 37enne direttore commerciale della Quick No Problem Parking spa, società erogatrice di servizi per la gestione della sosta in aree aeroportuali. L’obiet-

tivo è conquistare la leadership sul territorio nazionale, in un settore ormai conside-rato di punta nella vita sociale dei cittadini. Una sfida complessa, insidiosa come un tornante in salita. Che nasce però sotto buoni auspici: oggi la società gestisce 21 parcheggi in tutta Italia e conta 110 dipendenti. E il suo core business si è esteso anche alla gestione di spazi di sosta nei centri delle città e in contesti “complessi” come porti, centri commerciali, parchi divertimento. La sede è a Napoli, i parcheggi sono distribuiti in cinque regioni, i più importanti a Palermo, Napoli, Roma, Milano e Sanremo. Trapanese, ingegnere gestionale da dieci anni nel settore mobilità e parcheggi, analizza il trend.

“No parking no business non è solo uno slogan, perché il parcheggio nasce come servizio ancillare a altri servizi. Si parcheggia per andare a fare shopping, per pren-dere l’aereo o per fare altro. Per questo motivo il parcheggio rappresenta un punto cardine delle politiche della mobilità urbana. Nel corso degli ultimi anni le amministra-zioni pare abbiano compreso l’importanza di questo settore: ne sono dimostrazione le concessioni per la realizzazione di parcheggi in tutta Italia. Ancora molto c’è da fare ma siamo sulla buona strada”.

A chi si rivolge la vostra azienda?“La nostra azienda si rivolge da un lato all’utente finale per la fruizione dei parcheg-

gi che gestiamo, dall’altro a potenziali investitori pubblici e privati che necessitano di mettere a reddito il proprio parcheggio: la Quick No Problem Parking è infatti in grado di offrire redditività significative sotto forma di canoni di locazione”.

La sosta a pagamento è un problema molto sentito nelle città, come si avvi-cina il cittadino a questo servizio?

“Gli operatori specializzati e le “industrie” del parcheggio non hanno difficoltà a vincere con servizi e standard qualitativi elevati l’iniziale scetticismo dell’utenza, che non vede generalmente di buon occhio il fatto di dover pagare per lasciare l’auto”.

Qual è la situazione a Napoli nel panorama dell’offerta dei posti auto? “A Napoli si è perso troppo tempo negli ultimi anni. Il sindaco ha avuto per anni

poteri speciali sull’emergenza traffico, così come il suo collega di Milano: nel capo-luogo lombardo sono stati realizzati circa 50 parcheggi, a Napoli si contano sulle dita di una mano”.

Che cosa occorre fare di più?“Sicuramente elaborare, come la nuova giunta sta facendo, una politica della mo-

bilità mirata alla sostenibilità del traffico veicolare cittadino. Come? Con la previsione di parcheggi di scambio modali in prossimità degli accessi alla città e una capillare rete di distribuzione del trasporto pubblico locale”.

C’è differenza nel settore tra le grandi città Roma, Napoli, Milano?“Nei tempi di reazione delle amministrazioni: Roma e Milano vanno come un Frec-

ciarossa, Napoli come un treno regionale”.Ci sono sinergie con altre realtà sul mercato regionale e italiano? “Essendo le competenze abbastanza simili è difficile trovare punti di contatto in

partnership; tuttavia abbiamo egregi rapporti con tutti (e sono meno di cinque) i prin-cipali operatori italiani”.

Progetti in cantiere?“Molti fuori regione Campania, alcuni importanti anche in città. Ma è meglio non

sbilanciarsi”. Ferruccio Fabrizio

aziende / porto&diporto

“Napoli in ritardo sui parcheggiè ora di correre”

Trapanese, direttore commerciale della Quick No Problem Parking: Roma e Milano

molto più avanti, ma la nuova giunta incoraggia le politiche della mobilità urbana

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Parte da Napoli il nuovo proget-to di mobilità nato dalla part-nership tra il gruppo Miranda,

leader nel Mezzogiorno nel settore della distribuzione di auto e veicoli commer-ciali, e ALD Automotive, la divisione del Gruppo Société Générale specializzata nei servizi di noleggio a lungo termine.

Al via, dunque, “Rent@Miranda”, il prodotto di noleggio a lungo termine pensato per andare incontro alle esi-genze di aziende e liberi professionisti.

“Per la prima volta - ha affermato An-drea Badolati, amministratore delegato di ALD Automotive, nel corso del press event svoltosi recentemente a Napoli - un’azienda leader della mobilità entra in partnership con un leader per coper-tura e conoscenza territoriale: insieme trasleremo l’esperienza di noleggio a lungo termine in tutte le declinazioni e frontiere”.

Il top manager ha evidenziato che “l’accordo di collaborazione con Miran-da non è un test o un esperimento, ma la prima, importante tappa di un proget-to che, nei prossimi mesi, sarà imple-mentato in altre sei regioni italiane”.

Con Rent@Miranda, il gruppo cam-pano offre, in particolare a piccole e medie imprese nonché ai liberi profes-sionisti, un servizio di noleggio a lungo termine “all inclusive”, competitivo e innovativo, consentendo così di acce-dere a tutti i vantaggi di una prestazio-ne che, dai più, è ancora vissuta come un’esclusività.

“Siamo entusiasti che un leader come ALD Automotive abbia scelto di affian-carci in questo nostro nuovo progetto - ha detto Alessandro Miranda, ammi-

aziende / porto&diporto

nistratore delegato dell’omonima com-pany - Un progetto che, come sempre, è il semplice frutto di un ascolto delle esigenze dei nostri clienti: con Rent@Miranda offriamo un’alternativa a chi desidera guidare, ma con la certezza dei costi di possesso dell’auto”.

“La parole chiave di Rent@Miranda - ha ribadito Francesco de Carolis, di-rettore brand e commercial di Miranda - sono trasparenza dei costi e flessibilità. Infatti, offriamo un prodotto, della du-rata di almeno 3-4 anni,‘tagliato’ sulle

esigenze e, soprattutto, sulle abitudini del singolo cliente”.

“L’accordo stipulato con Miranda, che amo definire un grande agevolatore di mobilità, è unico, il primo nel settore, nuovo nell’esperienza e innovativo nei servizi: un’opportunità in più per ALD Automotive poiché affiancherà il suo marchio ad una realtà solida, multimar-ca, seria, fortemente radicata in tutto il Mezzogiorno e in costante espansione, con la quale realizzeremo altri accordi di partnership, tra cui uno per l’usato”

Da sinistra: Alessandro Miranda, Giovanna Miranda, Domenico Miranda, Giuseppe Miranda

Noleggio a lungo termineprogetto innovativo Miranda

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EUROCARGO

MARE E AEREO

LOGISTICA

PROGETTI E TRAFFICI SPECIALI

Direzione Area Sud Italia – S.S. 265 Km 27.200 - 81025 Marcianise (Ce) – Tel. 0823 834711 – Fax 0823 512938 – www.saima.it – [email protected]

SalernoTel. 089 225114Fax 089 237697e-mail: [email protected]

SolofraTel. 0825 581974Fax 0825 581976e-mail: [email protected]

BarlettaTel. 0883 538612Fax 0883 538617e-mail: [email protected]

TarantoTel. 099 4764708Fax 099 4751819e-mail: [email protected]

ApriliaTel: 06 92895211Fax 06 92895276e-mail: [email protected]

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ha concluso Andrea Badolati.

MirandautomotiveLa storia Miranda nel mondo dell’au-

to ha inizio nel 1964, quando Domeni-co Miranda apre un piccolo autosalone a San Giuseppe Vesuviano. Oggi Mi-randa è un gruppo imprenditoriale (il cui brand è Mirandautomotive) guidato dai figli del fondatore (Alessandro, Gio-vanna e Giuseppe) e che detiene una share del 25% sul mercato di Napoli e provincia.

Grazie al prezioso supporto di oltre 200 collaboratori distribuiti nelle attività di vendita, post vendita e settore ammi-nistrativo, Miranda è tra i primi 10 dea-ler auto in Italia.

L’attuale offerta comprende 12 mar-che auto e veicoli commerciali: dalle generaliste - Ford, Fiat, Lancia, Volk-swagen, Toyota e Chevrolet - passan-do per i fuoristrada Jeep e le premium come Audi.

Il bacino di utenza è Napoli e pro-vincia, Avellino e la provincia di Saler-no con un totale di 19 showroom e 13 punti tra officine e ricambi.

L’apertura ad altri marchi auto è nei piani di breve/medio periodo del grup-po napoletano e la partnership con ALD Automotive, per il noleggio auto a lungo termine, rappresenta una sfida interessante e, soprattutto, un arricchi-mento del bouquet dell’offerta al cliente finale, che rappresenta il vero valore per l’azienda.

Société GénéraleSociété Générale è uno dei più impor-

tanti gruppi finanziari nella zona euro. Strutturato secondo un modello bancario uni-ver -

sale diversificato, il Gruppo combina la propria solidità finanziaria con una strategia di crescita sostenibile, con l’obiettivo di essere il punto di riferimen-to all’interno delle relazioni interbanca-rie, riconosciuto all’interno del proprio mercato, vicino ai clienti e scelto per la qualità e per l’impegno del proprio team.

Con 157.000 dipendenti presenti in 85 Paesi, accompagna quotidiana-mente oltre 33 milioni di clienti in tutto il Mondo.

Il Gruppo Société Générale offre consulenza e servizi ai singoli Privati, ai clienti Corporate e alle Istituzionali in tre principali settori di business:

- Retail banking in Francia, attraver-so il network Société Générale, Credit du Nord and Boursorama

- International retail banking, con una presenza in Europa Centro Orientale e in Russia, nel bacino Mediterraneo, nell’Africa Sub-sahariana, in Asia e nei territori Francesi d’Oltrema-re

- Corporate and Investment ban-king, con un’esperienza globale in Investment banking, Finanziamenti e Mercati globali.

Société Générale risulta inoltre tra i primari player specializzati nei Servizi Finanziari e Assicurativi, Private Ban-king, Asset Management e Security Services.

ALD AutomotiveALD Automotive è la divisione del

Gruppo Société Générale, specializza-ta nei servizi di noleggio a lungo

termine e fleet management. ALD Automotive è uno dei più grandi opera-tori in Europa.

Opera attualmente in 37 paesi;Impiega 4.000 persone;Gestisce una flotta di oltre 900.000

veicoli (Ottobre 2011 - noleggio a lungo termine e Fleet Management).

Unendo professionalità e qualità dei servizi, offre alle aziende soluzioni in-tegrate ad alto valore aggiunto, sia a li-

vello nazionale che internazionale.Sandro Minardo

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EUROCARGO

MARE E AEREO

LOGISTICA

PROGETTI E TRAFFICI SPECIALI

Direzione Area Sud Italia – S.S. 265 Km 27.200 - 81025 Marcianise (Ce) – Tel. 0823 834711 – Fax 0823 512938 – www.saima.it – [email protected]

SalernoTel. 089 225114Fax 089 237697e-mail: [email protected]

SolofraTel. 0825 581974Fax 0825 581976e-mail: [email protected]

BarlettaTel. 0883 538612Fax 0883 538617e-mail: [email protected]

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aziende / porto&diporto

Geodis: giovani talenti per il vivaio della logisticaCorso teorico e stage pratico per conoscere il mondo

della logistica e dei trasportiIn Burkina Faso insiema a “Movimento Shalom” per la

cooperazione

Geodis Logistics - Divisione logistica in Italia del Gruppo Geodis - ha aperto la prima

Scuola di Logistica interna all’azienda. Lo scopo del progetto denominato “Ge-odis Logistics School” è quello di offrire ad una selezione di giovani diplomati e laureati una formazione nel settore del-la logistica e dei trasporti per creare un vivaio di giovani talenti con una espe-rienza e formazione completa, teorica e pratica, utile nel settore.

Sono stati più di 530 i curriculum pervenuti presso la sede di Geodis a Milano, tra questi solo 15 sono stati i giovani selezionati e che da settembre hanno iniziato a frequentare i corsi or-

ganizzati dalla “Geodis Logistics Scho-ol”. Il programma, totalmente dedicato alla formazione di addetti alla Logistica, ha preso il via con un corso intensivo in aula della durata di 4 settimane.

I quindici studenti, provenienti da tut-ta Italia, con età inferiore a 30 anni, in possesso di un diploma di scuola supe-riore o una laurea ed un forte interesse ad intraprendere una carriera lavorati-va nel settore della logistica e con forti aspirazioni anche di esperienze inter-nazionali, hanno partecipato a lezioni teoriche tenute da docenti universitari, consulenti e dirigenti aziendali Geodis durante le quali sono state trattate tutte le tematiche e gli aspetti principali della

logistica e del mondo dei trasporti. Al termine delle lezioni teoriche, la “Ge-odis Logistics School” prevede uno stage retribuito sul campo della durata complessiva di 6 mesi (da ottobre 2011 ad aprile 2012) che si svolgerà presso i siti logistici Geodis di Carpiano, Lan-driano e Castel San Giovanni. I quindici giovani affiancheranno, a rotazione nei diversi siti logistici, i responsabili degli impianti per conoscere ed apprendere i diversi ruoli operanti nel settore della logistica. Questo corso di formazione è stato pensato e strutturato per suppor-tare i giovani nella loro crescita, sia pro-fessionale che come individui, dando loro la possibilità di acquisire la tecnica

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dicembre 2011 - 73

Filiale operativa: Via A. De Gasperi, 55 - 80133 NAPOLITel. 081 5529455 (operativo) Tel. 081 5520856 (amministrazione) Fax 081 5424135 (operativo) Fax 081 7901279 (amministrazione)

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lavorativa e condividere i valori che da sempre contraddistinguono Geodis. Una filosofia che ha reso Geodis uno degli operatori di riferimento della sup-ply chain a livello italiano e mondiale.

La società di logistica è anche molta attiva nella cooperazione internaziona-le e nel sostegno alle realtà estrema-mente povere del pianeta ed ha lan-ciato l’iniziativa “Geodis per il Burkina Faso”.

Insieme alla onlus “Movimento Sha-lom – Movimento per la pace” realiz-zerà un pozzo in uno dei villaggi più poveri del mondo: Geodis Züst Ambro-setti, Geodis Wilson e Geodis Logistics hanno scelto di impegnarsi a fianco del Movimento Shalom donando al “Pro-getto acqua” l’intero ammontare previ-sto per i doni natalizi ai propri clienti. Il “Movimento Shalom – Movimento per la pace” è un’organizzazione non lucra-tiva (Onlus) che, grazie all’universalità degli ideali che professa, raggruppa persone dai diversi orientamenti politi-ci e religiosi. I progetti strutturali sono volti a garantire un sufficiente livello di alimentazione (costruzione di pozzi, forni sociali, invio di generi alimentari ecc..), alfabetizzazione (costruzione di scuole, centri di aggregazione), sanità (costruzione di padiglioni ospedalieri, ambulatori) in favore delle popolazioni

del terzo mondo. Il Movimento è una delle 56 associazioni che sono state riconosciute dal Governo italiano come enti autorizzati. Shalom ha in progetto di realizzare numerosi pozzi nella re-

gione nordoccidentale dell’Africa, quel-la più prossima alla fascia desertica, re-gione caratterizzata da estreme aridità e povertà.

Fabio De Cesare

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74 - dicembre 2011

aziende / porto&diporto

La Ugl Trasporti informa in una nota che è stato sottoscritto a Roma in sede Fedarlinea l’ac-

cordo fra le Organizzazioni Sindacali e la nuova proprietà, Tirrenia CIN, nel quale viene sancito l’intesa fra par-ti sociali e proprietà circa le garanzie occupazionali e salariali del personale navigante ed amministrativo della ex Tirrenia di Navigazione S.p.A.

Tale atto, avrà corso dal momen-to che si formalizzerà la stipula delle nuove convenzioni di pubblico servizio con Tirrenia C.I.N., cosa, quest’ultima, condizionata all’esperimento delle ve-rifiche demandate all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e del-la Commissione Europea.

L’accordo prevede:Assunzioni a tempo indeterminato •

per il personale amministrativo e navi-gante, sia C.R.L. che R.O.;

Mantenimento del personale in T.P. •nel relativo regime contrattuale utiliz-

Accordo Sindacati - CINsui livelli occupazionali

CR Marine & Aviation - Via Francesco Crispi, 74 - 80121 NapoliTel.: +39.081.668488 Fax: +39.081.665963 - [email protected] – P.IVA 00822900940

zato con le modalità sinora seguite e previste dai contratti;

Ricorso, prioritario, all’utilizzo del-•le liste stagionali e del turno generale “storico”;

Corresponsione, in busta paga, con •una voce di “superminimo non assorbi-bile” dell’anzianità maturata con Tirre-nia, la quale inciderà con il calcolo di altri istituti retributivi (13°,14°,TFR);

Garanzia salariale;•Rispetto degli accordi di secondo •

livello, vigenti fino alla definizione di un nuovo assetto contrattuale condiviso con le OO.SS.;

Trasformazione della Società Tirre-•nia C.I.N. S.r.l. in Tirrenia C.I.N. S.p.a. con un capitale versato di 40 milioni di euro;

Piano industriale che prevede in-•cremento di linee quali Civitavecchia – Arbatrax – Cagliari, Napoli – Cagliari e Catania - Ravenna;

Sostituzione di navi (tipo Strade) •

che non rispondono a standard di sicu-rezza con navi più moderne;

Formazione e qualificazione del •personale navigante.

La Ugl, nel ritenere quest’accordo un momento storico importante per ciò che riguarda la gloriosa Tirrenia di Na-vigazione e considerata la situazione economica nel contesto globale, consi-dera tale accordo quello più garantista per lavoratori e salario.

Giusy Strada

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76 - dicembre 2011

aziende / porto&diporto

Un riconoscimento per i Cam-pani che hanno saputo distin-guersi, per coloro che inter-

pretano il territorio con creatività dando vita a produzioni di eccellenza, per chi fa leva sulla tradizione scommettendo sul futuro con intuito e innovazione. E’ il Premio Efesto istituito nel 2006 da I Centenari - l’Associazione delle Azien-de Storiche Familiari Campane - che ogni anno valorizza le aziende e le personalità che hanno investito in ricer-ca storica e recupero della tradizione, in innovazione e sviluppo del mercato internazionale, dando prestigio alla no-stra regione in Italia e nel mondo.

La quinta edizione del premio si è svolta lo scorso 2 dicembre all’Unione Industriali di Napoli, nella sala Salvato-re d’Amato di Palazzo Partanna, gremi-ta di nomi eccellenti dell’imprenditoria campana. A Paolo Graziano, Presi-dente degli industriali, il saluto iniziale della giornata che ha visto, tra le altre,

Il Premio Efestoper le eccellenze campane

la partecipazione di Sergio Vetrella, As-sessore regionale ai Trasporti e Attività Produttive, e di Marco Esposito, Asses-sore al Lavoro e Sviluppo del Comune di Napoli. Il giornalista Rai Antonello Perillo ha illustrato al pubblico le finalità del Premio Efesto (il nome è quello del-la divinità greca, Efesto, dio del fuoco e fabbro degli Dei) e dell’Associazione I Centenari che riunisce dal 2001 le im-prese campane, attive da almeno cen-to anni e guidate dalla stessa famiglia. Ad introdurre i premiati 2011 sono stati il cavaliere del lavoro Pina Amarelli, al vertice della celebre fabbrica di liquiri-zia e presidente onorario de I Cente-nari, e Antonia Autuori, amministratore delegato della Michele Autuori Srl e presidente de I Centenari, con Biagio Orlando, direttore dell’associazione che ha ribadito: “Le aziende centena-rie sono spettatori privilegiati del pal-coscenico economico e studiano con l’occhio dell’esperienza le iniziative che

partono dal territorio: le migliori sono premiate in un’atmosfera di fair play e collaborazione, con l’obiettivo finale di far emergere il valore della regione nel suo complesso e non il singolo player”. In quest’ottica sono stati con-feriti i cinque premi di questa edizione 2011. Il Premio Impresa e storia, dedi-cato alle imprese che investono nella ricerca storica e nel mantenimento della tradizione, è stato assegnato alle Antiche ceramiche Stingo rappresen-tate da Imma Stingo, “per aver saputo proseguire l’antica tradizione ceramica napoletana, straordinario patrimonio d’arte ed alto artigianato, coniugando valori familiari e culturali dal 1700 ad oggi”. Il Premio Mediterraneo, destina-to a società, associazioni, personalità e istituzioni che abbiano sviluppato in modo proficuo il dialogo culturale e le interrelazioni economiche tra territori con le stesse radici mediterranee è an-dato al Centro di musica antica Pietà

Michele Iodice

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dicembre 2011 - 77Steamship Agents - BrokersAverage and claim Agents - Cargo and Marine surveyorsLoss Adjusters Recoveries

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la nostra passione da sempre...

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dei Turchini “per aver dato coerenza al progetto di valorizzazione artistica del grande patrimonio musicale e tea-trale napoletano dei secoli XVI-XVIII, contribuendo a divulgare nel mondo un’immagine colta, sana ed operosa della città di Napoli, sviluppando altresì gemellaggi con analoghe Istituzioni dei Paesi del Bacino del Mediterraneo ed anche con la grande rete di Istituzioni musicali dedite al repertorio antico pre-senti su tutto il territorio europeo”. Ha ritirato il premio Marco Rossi, direttore della Fondazione. Il Premio Creatività è stato conferito a Michele Iodice, artista poetico e poliedrico, “per aver saputo comunicare con un linguaggio poeti-

co e personalissimo la creatività con-temporanea di Napoli, tra suggestioni del passato ed esplorazione di nuove tecniche ed assemblaggi”. Il Premio Capitani coraggiosi, il più originale che l’associazione I Centenari ogni anno assegna scegliendo personalità che si sono particolarmente distinte nel po-tenziamento e nel rilancio economico e culturale della nostra regione, è stato conferito ad Aurelio de Laurentiis “per aver creduto nel rilancio della Società Sportiva Calcio Napoli, investendovi le migliori energie e risorse personali, dando così vita ad una nuova emozio-nante stagione che è lustro per la Cit-tà non solo dal punto di vista sportivo

ma anche per aver contribuito a dar-ne un’immagine vincente nel mondo”. Infine un Premio speciale - ritirato dal commissario straordinario Salvatore Nastasi - è andato al MeMus, il nuovo Museo e Archivio del Teatro di San Car-lo, inaugurato lo scorso 1 ottobre, “per la nuova gloriosa stagione che ha vis-suto e sta vivendo il Teatro di San Carlo grazie all’impegno profuso dal commis-sario straordinario Salvatore Nastasi, dalla Soprintendente Rosanna Purchia e da tutto lo staff che con passione, competenze e professionalità ha ben operato in questi anni culminando nella realizzazione ed apertura al pubblico di MeMus, il Museo e Archivio Storico del Lirico napoletano”.

Come ogni anno la giornata – realiz-zata anche grazie alla sensibilità della Camera di Commercio di Napoli - ha visto riunirsi il gotha dell’imprenditoria e della creatività meridionali, confer-mandosi appuntamento importante di confronto e occasione per creare nuo-ve sinergie. “Negli anni – ha ricordato il Presidente Antonia Autuori – il premio è stato assegnato a personaggi del calibro di Carlo Pontecorvo di Ferra-relle Spa, Achille Bonito Oliva, Anto-nio D’Amato di Seda Group, l’artista Mimmo Jodice, Piero Mastroberardino e non ultimo Don Gennaro Matino”. Ai premiati è stata consegnata la prezio-sa targa in ottone con cammeo inciso raffigurante la divinità greca realizzato in esclusiva dalla ditta Ascione. Ai pre-senti la bella cravatta settepieghe in seta de I Centenari firmata M.Cilento 1780, tra le più antiche aziende campa-ne, oggi guidata da Ugo Cilento, ottava generazione della famiglia.

Alberto Medina

Aurelio de Laurentiis

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Il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guar-dia Costiera, Ammiraglio Marco

Brusco è intervenuto all’Assemblea Generale dell’International Marittime Organization (IMO), Agenzia delle Na-zioni Unite con competenza mondiale sulla sicurezza della navigazione, tenu-ta nei giorni scorsi a Londra.

Consegnati nell’occasione gli im-portanti riconoscimenti che ogni anno l’IMO assegna per episodi di eccezio-nale coraggio in mare. Per l’Italia i ri-conoscimenti 2011 “ exceptional bra-very at sea” sono andati a militari della Guardia Costiera di Lampedusa per aver soccorso centinaia di barconi che trasportavano migliaia di migranti in pericolo di perire in mare. Alla presen-za dell’Ambasciatore italiano a Londra Alain Economides nella veste di Capo della delegazione italiana partecipante ai lavori e dei vertici di tutte le organiz-zazioni mondiali delle Guardie Costie-re, è stato tributato dal Segretario Ge-nerale dell’IMO, Efthimios Mitropoulos, l’importante riconoscimento internazio-nale alla Guardia Costiera italiana.

Quest’anno il numero dei candidati proposti per ricevere l’ambito attesta-to è stato il più alto mai registrato ed ha reso ai giudici ancora più difficile il compito di scegliere i vincitori. I can-didati al prestigioso riconoscimento sono persone che, rischiando la vita, dimostrano un’eccezionale determina-

capitanerie / porto&diporto

zione e prontezza di spirito, salvando vite umane in mare, affrontando con-dizioni meteo marine sempre al limite. Tra i premiati, il Comandante di unità mercantile Coreana, Seog Hae-Gyun, che davanti alle coste somale, a rischio della propria vita, ha condotto in salvo i suoi 21 uomini di equipaggio nono-stante l’attacco di pirati, con lucidità di azione e grande coraggio, con conse-guenze gravi per la propria incolumità personale.

Riconoscimenti speciali per due cen-tri di coordinamento di operazioni di ri-cerca e soccorso in mare: di Falmouth (Regno Unito) e Stavanger (Norvegia), impegnati in diverse operazioni di salvataggi in mare, anche a lunga di-stanza dalla costa, a dimostrazione di grande professionalità. Il Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costie-ra è un Corpo della Marina Militare che svolge compiti e funzioni collegate in prevalenza con l’uso del mare per i fini civili e con dipendenza funzionale da vari ministeri che si avvalgono del-la loro opera: primo fra tutti il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha “ereditato” nel 1994, dal Ministero della marina mercantile, la maggior parte delle funzioni collegate all’uso del mare per attività connesse con la navigazione commerciale e da diporto e sul cui bilancio gravano le spese di funzionamento. Il Corpo dispone di un organico complessivo di circa 11.000

persone tra ufficiali, sottufficiali e trup-pa. Il Corpo delle Capitanerie di Por-to - Guardia Costiera, dispone inoltre di oltre 300 mezzi nautici dislocati in 113 porti della penisola e delle isole. I mezzi aerei sono dislocati in 3 nuclei aerei (Sarzana, Pescara, Catania) e 2 sezione elicotteri (Sarzana e Catania). Il Supporto logistico e amministrativo ai Reparti di Volo della Guardia Costiera viene assicurato dai Comandi Base Ae-reomobili di Catania e Sarzana.

L’ampiezza e la varietà delle attività svolte pongono le capitanerie come or-gano di riferimento per le attività marit-time e ne fanno un vero e proprio “spor-tello unico” nei rapporti con l’utenza del mare. Il Corpo si configura come una struttura altamente specialistica, sia sotto il profilo amministrativo che tecni-co-operativo, per l’espletamento di fun-zioni pubbliche statali che si svolgono negli spazi marittimi di interesse nazio-nale. Tali spazi comprendono 155.000 Kmq di acque marittime, interne e ter-ritoriali, che sono a tutti gli effetti parte del territorio dello Stato, nonchè ulteriori 350.000 KMq di acque sulle quali l’Ita-lia ha diritti eslusivi (sfruttamento delle risorse dei fondali) o doveri (soccorso in mare e protezione dell’ambientema-rino): un complesso di aree marine di estensione quasi doppia rispetto all’in-tero territorio nazionale che, com’è ben noto ammonta a 301.000 KMq.

Stefano Meroggia

L’IMO premiala Guardia Costiera Italiana

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La Società gestisce nel porto di Napoli un terminal deposito co-stiero con una capacità totale di mc 26.000 adibito allo stoccaggio di prodotti liquidi alla rinfusa, tra i quali quelli di categoria “C”, in re-gime di deposito doganale privato.

La Società è in possesso dei si-stemi di gestione qualità e ambiente certificati dal RINA in conformità alle norme ISO 9001, 14001 e OHSAS 18001 ed è strategicamente situata nei pressi dei raccordi autostra-dali direttamente collegati al porto.

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aziende / porto&diporto

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Organismonotificatoper la nauticada diporto.

Quality & Security s.r.l.Ente CertificatoreOrganismo riconosciutoAi sensi della direttiva2003/44/CE ex 94/25/CEDecreto del 17/12/2002 G.U.n. 302 del 27/12/2002notificato C.E. n. 1262

Direzione Generale3 via Benedetto Croce94 via Porto84121 SalernoTel + 39 089 [email protected]

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nautica / porto&diporto

Torna a Gaeta, dal 21 al 29 aprile 2012, l’appuntamento annuale con lo Yacht Med Fe-

stival.Fiera Internazionale dell’Economia

del Mare e della Blue Economy, la manifestazione si caratterizza come modello multidisciplinare che integra dalla nautica al turismo, dalla pesca ai trasporti, dalla logistica all’artigianato artistico, dall’enogastronomia alla por-tualità, dalla cultura alla formazione, in un unico grande cluster fatto di imprese e istituzioni.

Ideato dalla Camera di Commercio di Latina, infatti, lo Yacht Med Festival amplia di anno in anno la quantità e la qualità dei partner istituzionali, asso-ciativi e privati che lo sostengono.

“Oggi l’Economia del Mare” ha sot-tolineato il Vicepresidente Unioncame-re Lazio e Presidente della Camera di Commercio di Latina Vincenzo Zottola “secondo i dati Unioncamere, produ-ce in Italia circa 40 miliardi di euro, dimostrando di rivestire una grande importanza all’interno del sistema economico nazionale. Con 15 miliardi di euro di esportazioni e 12 miliardi di investimenti, occupa oltre 80.000 im-prese e 670.000 addetti. Questi numeri confermano l’importanza strategica di

Yacht Med Festival Appuntamento al 2012 con la Fiera

Internazionale dell’Economia del Maretutti i settori legati alla risorsa mare, av-valorando la nostra scelta di investire sul progetto di portata internazionale che trova nello Yacht Med Festival la sua sintesi e la sua prestigiosa vetrina. Cultura del mare - ha proseguito - va-lorizzazione dei territori, innovazione e sostenibilità sono i pilastri su cui poggia il nostro disegno strategico capace di unire imprese, territori e istituzioni del Mediterraneo e di integrare in un uni-co evento settori diversi ma legati dalla risorsa mare. E’ questa la chiave inno-vativa che fa dello Yacht Med Festival l’evento dell’Economia del Mare e della Blue Economy”.

Con 35.000 mq di superficie esposi-tiva, 18.000 operatori coinvolti e oltre 1.000 aziende rappresentate lo Yacht Med Festival offre opportunità nuove per fare business.

La sua evoluzione nel tempo ne fa un vero e proprio laboratorio in cui gli operatori e i professionisti di tutta l’area mediterranea si confrontano per dare al progetto tutti gli elementi necessa-ri per essere un efficace strumento di sviluppo.

“La risposta da parte degli appassio-nati che affollano ogni anno sempre più numerosi la città di Gaeta - ha conclu-so Zottola - conferma che stiamo pro-

seguendo nella giusta direzione. Con oltre 100.000 visitatori e 8 milioni di indotto lo Yacht Med Festival è ormai a pieno titolo uno dei grandi eventi più importanti del nostro Paese.

Ma è la sua capacità di attrarre ed integrare imprese, prodotti, progetti ed idee nuove che ci convince e ci esorta ogni anno a porci obiettivi sempre più ambiziosi, puntando sulla competitività

Vincenzo Zottola

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dei territori”.Sono diverse le novità per l’edizione

2012, che arricchiranno un programma ricco di eventi e di appuntamenti di rilie-vo, in grado di consolidare ed ampliare la dimensione internazionale della ma-nifestazione e un format consolidato, riconosciuto e riconoscibile.

Yacht Village, Yacht Charter Expo, Med Village, Villaggio a Emissioni Zero, Expo delle Antiche Repubbliche Marinare, Stadio della Vela, le princi-pali aree espositive, accompagnati da Forum internazionali sull’Economia del Mare, sulla Blue Economy e importanti momenti di approfondimento dedicati alla formazione, all’innovazione e alle tematiche più rilevanti del settore.

Di grande prestigio i momenti di in-trattenimento, con spettacoli serali, manifestazioni folcloristiche e musicali dedicati all’area del Mediterraneo.

Confermata la quinta edizione dei Mediterranean Awards, premi conse-gnati a personalità che si siano distinte nella propria attività legata al mare.

Di assoluto rilievo il partenariato isti-tuzionale, associativo e privato a soste-gno della manifestazione.

“La scorsa edizione - ha commenta-to il Presidente Zottola - lo Yacht Med Festival ha ottenuto il patrocinio di Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Presidenza del Consiglio dei

Ministri, Ministero degli Affari Esteri, Ministero della Difesa, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Foresta-li, Ministero dei Beni e Attività Culturali, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero del Turismo. E registrato il supporto orga-nizzativo da parte di Regione Lazio, Provincia di Latina, Comune di Gaeta, Unioncamere Lazio, Autorità Portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta,

Camera di Commercio di Roma, Ca-mera di Commercio di Frosinone, Ca-mera di Commercio di Caserta. Sono infine circa cento gli altri partner della manifestazione”.

“Nel 2012 - ha concluso - vogliamo ampliare la rete e rafforzarne la qualità per fare sempre di più dell’Economia del Mare e della Blue Economy il cen-tro delle strategie di sviluppo del Medi-terraneo, partendo dalle imprese”.

Stefania Vergani

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turismo / porto&diporto

Vicem Yachts ha siglato un accordo di collaborazione conKempinski Hotel ed in particolare con il Kempinski Hotel

Barbaros Bay di Bodrum per un’interessante iniziativa che offrela formula luxury all-inclusive travel.La partnership prevede la possibilità di effettuare, per gli ospiti dell’hotel

(che vanta una delle 10 Spa più belle del mondo) crociere private con yachts Vicem. Cinque le barche disponibili, dai 10 ai 25 metri, tutte in legno fatte a mano con marinaio a disposizione per partenze dal pontile privato dell’hotel che si affaccia direttamente sulla splendida spiaggia privata.

Si fa sempre più strada la nuova tendenza del “Turkish Luxury style&travel”, che al momento rappresenta uno dei mercati del turismo più gettonato e con un forte appeal per tutto il pubblico europeo. Grazie all’affinità dei due brand - medesimo posizionamento nella fascia alta di mercato, awarness presso un pubblico selezionato e forte reputation - i due marchi escono con un’offerta unica e nuova: soggiorni al Kempinski Hotel Barbaros Bay e crociere con yachts Vicem. L’hotel offre 25 suites e 148 camere deluxe e superior. Ognuna con terrazza che si affaccia sulla baia e sull’isola di Kos. Si offrono inoltre particolari trattamenti alla Six Senses Spa con una serie infinita di trattamenti. 14 stanze dedicate e addirittura un percorso trattamenti lungo fino a 3 giorni! Il primo giorno: Yoga, Slowlife Hamam Treatment (sea salt and olive oil scrub, Holistic aroma massage e

Vicem Yachts & Kempinski Hotel Barbaros Bay

Barche da sognoin una location unica

Ali Tanir

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dieta a base di frutta e te alle erbe, Il secondo giorno Nording walking, trattamenti caldi e vapore Thai Herbal Massage, Reiki, Reflexology ed

ancora dieta come sopra. Infine il terzo giorno ancora con Yoga, Citrus Detox Reviver, Indian head massage, Purifying Facial.

Completa l’offerta dello splendido hotel un green da 18 buche.“Il Kempisky Hotel Barbados Bay e la Vicem - ha dichiarato Ali Tanir (Vicem Yachts Marketing Manager) a Porto&diporto nel corso dell’intervista - hanno

creato una straordinaria partnership. In servizio presso l’hotel abbiamo uno dei modelli di barca più richiesti, il V36 Classic Hard Top preferito dai

clienti per i trasfers, le crociere giornaliere e le speciali Champagne Cruises. Lo spettacolare approdo privato dell’Hotel ci offre la grande

opportunità di mostrare alla clientela dell’Hotel i nostri grandi yacht come ad esempio Vintage 78 Cruiser e 75 Classic Fly Bridge”.

Mentre Gizem Oflazoglu (Communications & PR Manager del Kempinsk Hotel Barbaros Bay) ha sottolineato che “amiamo le novità e sperimentare

nuovi servizi per la clientela; sicuramente questa collaborazione sarà un successo. La crociera privata giornaliera, con yacht di lusso Vicem, porta i nostri ospiti in un mondo in cui l’eccellenza incontra il massimo del lusso, che si faccia

una escursione a Bodrum o si ceni a lume di candela sulla baia di Gokova”. Stefania Castaldo

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eventi / porto&diporto

Il Grande Programma per il Centro Storico Patrimonio UNESCO, offre a Napoli una concreta possibilità

di sviluppo. In agenda un’articolata se-rie d’interventi che mirano non solo al restauro di monumenti ma, soprattutto, al recupero di un ampio e importante tessuto sociale, economico e storico. Riunite nella chiesa di S. Croce al Mer-cato, in un convegno organizzato da Regione Campania, Provincia e Comu-ne di Napoli, parti pubbliche e private, forze politiche, culturali, economiche si sono confrontate su finalità e proposte. L’obiettivo è quello d’integrare, in un di-segno unitario, le diverse esigenze del territorio e avviare il processo di esalta-zione delle risorse e delle competenze specifiche dell’area che va dalla zona di fondazione di Neapolis fino alla fa-scia costiera, da Piazza Garibaldi a Piazza Municipio.

L’incontro, dedicato a “Piazza Mer-cato centro dell’Europa”, ha ribadito la centralità del luogo teatro d’importanti accadimenti storici, la vicenda di Corra-dino di Svevia, la rivolta di Masaniello, la rivoluzione e controrivoluzione del 1799, e sito di monumenti di gran valo-re, come il complesso del Carminiello e quello di Sant’Eligio.

Tutelare il passato resta un obiettivo primario per l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Napoli, Luigi De Falco, ma gli sforzi sono inadeguati ha denun-ciato Raffaele Raimondi, Presidente Comitato “Centro Storico UNESCO”. Il 95% del patrimonio è costituito da palazzi storici; occorrono interventi di conservazione, di consolidamento sta-tico, di rifacimento, possibili solo con il contributo del Governo e il coinvol-gimento dei privati. Difficile scegliere i destinatari perché ogni monumento costituisce un tesoro da salvare, ma la riuscita dei progetti deve tenere conto della necessità di ottimizzare la spesa e di attivare un processo virtuoso molti-plicativo delle risorse, avendo in conto l’obiettivo che, il recupero o la riquali-ficazione dei manufatti monumentali, producano risultati anche in termini di riqualificazione ambientale e di svilup-po socio-economico.

Piazza Mercatoal centro dell’Europa

Un’alleanza d’idee e di progetti

Con lo sblocco dei fondi europei otto grandi progetti della Regione Cam-pania prendono l’avvio: “…Centro Storico, Napoli Est, Bagnoli, Mostra d’Oltremare, zona portuale...Non sarà facile coordinare tutti gli interventi – ha precisato Marcello Tagliatela, Assesso-re all’Urbanistica della Regione Cam-pania – e creare uno sviluppo integra-le”. Microcosmi assolutamente unici, oggetto di “sostanziose politiche urba-ne” e di analisi ricorrenti, ha rilevato Benedetto Gravagnuolo, Preside della Facoltà di Architettura Federico II, ma senza azioni di coordinamento che, al contrario, si rendono indispensabili in una realtà profondamente urbanizzata come quella partenopea.

Il PIU del Centro Storico include nelle aree interessate dal progetto di rivitalizzazione e riqualificazione, Piaz-za Mercato e le sue zone limitrofe ivi compreso Via Lavinaio e Via Nolana. “I lavori di riqualificazione previsti - ha aggiunto Luigi Rispoli, Presidente del Consiglio Provinciale - riguardano gli assi viari e gli invasi lungo via Nolana fino alla porta Nolana e interesseran-no anche il sagrato della Basilica del Carmine Maggiore. Sarà completato l’intervento di recupero della chiesa di S. Croce, gravemente danneggiata dal

terremoto del 1980, “rifunzionalizzata” per accogliere attività espositive tema-tiche, convegni ed eventi che interessi-no l’area commerciale”. Il complesso di S. Eligio, invece, grazie all’accordo con il Comune, diventerà sede di un istituto di scuola media superiore ad indirizzo alberghiero. Una scelta coerente con la prospettiva di sviluppo concordata dal-le istituzioni per mettere in relazione i fattori del commercio, dell’artigianato e del turismo caratteristici della zona, a ridosso del mare e d’importanti vie di comunicazione.

“Per la prima volta pare delinearsi una strategia d’intervento chiaro per restituire alla città una delle sue parti più significative, in questi anni com-pletamente ignorata dalle amministra-zioni locali e condannata al degrado e all’abbandono” ha concluso Umberto Franzese, giornalista e coordinatore dell’A.I.G.E, che ha moderato il dibat-tito. Abbandonata ogni idea di museifi-cazione del centro e di ghettizzazione di alcuni spazi le sinergie progettuali s’impegnano concretamente, con un’al-leanza d’idee e d’intenti, a valorizzare la vocazione più autentica della cultu-ra napoletana: accoglienza, scambio d’idee e di prodotti, arte, storia.

Fiorella Franchini

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shopping / porto&diporto

Per chi è cliente da anni, o per chi è solo di passag-gio in Piazza dei Martiri, il salotto chic di Napoli, la Galleria Navarra rappresenta un nome, in fatto di

antiquariato, dal 1939 con l’esclusiva selezione di oggetti d’arte, tappeti orientali e persiani. Anche perché non si può fare a meno di ammirare il leggiadro ingresso, cancello per l’ex Giardino delle Delizie, un tempo parte dell’ottocentesco Palazzo Nunziante. Il prestigioso giardino è ancora, grazie alla famiglia d’Alessio, unico polmone di verde nell’elegante Piazza dei Martiri. Una certezza nel panorama cittadino, che

lo scorso 1° dicembre dalle ore 18 alle 22 si è rinnovata, of-frendo brindisi e buffet, dando spazio ai tempi moderni, dove lo shopping è un’esperienza ampia, da fare in Shop in Shop, vale a dire in una location unica con più opportunità di acqui-sto. Nasce così Galleria Navarra group, che mette insieme le eccellenze di più tipologie di prodotto, ognuna con il proprio spazio, ottimizzando ambienti e potenzialità dei locali, e of-frendo una maggiore selezione di articoli. “Natale in giardino” è l’appuntamento dedicato per il mese di dicembre, quando gli ospiti della passeggiata aperta dalle 10 alle 13.30 e dalle

16 alle 20 troveranno ad accoglierli uno spe-ciale aperitivo di benvenuto per festeggiare tutti insieme la novità del gruppo e il mese dell’Av-vento. La qualità è base imprescindibile per ogni azienda scelta, spaziando da Vesuvioro Gioielli, nella splendida sala mosaico, con una varietà di oggetti innovativi e studiati per una donna dinamica e sofisticata, che ama coprirsi di monili realizzati ancora con criteri artigianali, utilizzando oltre ai metalli preziosi anche il rame e il bronzo, pietre dure e ceramica Raku, di tra-dizione giapponese. Anelli, orecchini, collane e bracciali, frutto di una fantasia e progettualità di qualità esclusivamente italiana. Naturalmente in tutte le sale spiccano i pezzi di antiquariato, gli oggetti d’arte, i dipinti, gli articoli da regalo, che caratterizzano Navarra da sempre, oltre al salone dedicato esclusivamente ai tappeti per-siani e orientali. Ma ancora lo shopping continua con le new entry, la pelletteria, con una selezio-ne di ditte prestigiose e modelli da uomo e da donna di eccellente qualità. E ancora sartoria e pellicce, oltre ad accessori di lusso, delle azien-de Real Luxury, specializzata nella creazione e produzione a mano di abbigliamento ed acces-sori per uomo e per donna, e Mat Vila pellic-ceria, che realizza capi innovativi per donne di tutte le età, lavorando ancora artigianalmente, per garantire la migliore qualità. Il tutto ideato in esclusiva per la Galleria Navarra. Ma non fini-sce qui. Al primo piano della Galleria, c’è infatti, l’associazione Clandalù Art Club Restaurant, noto ai più come “da Alfredo” il Presidente, che fa già parte della stessa struttura dal 1997 e garantisce anche soste golose, per aperitivi e cene in terrazza o in veranda, tra un acquisto e l’altro. La tradizione continua, per Navarra e la famiglia d’Alessio, in una nuova avventura, fatta di qualità e capacità di rinnovarsi, ma si amplia nell’offerta, anche grazie alla lungimiranza dei giovani, l’ultima generazione, frutto di 70 anni di prestigiosa attività, che intende aggiornarsi e riproporsi sul mercato, per soddisfare la cre-scente clientela, con l’innovativa formula Shop in Shop.

Lidia Scarpelli

Apre a Napoli il Giardino Navarraper l’esclusivo shop in shop

Natale in giardino

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Shopping / porto&diporto

Nel periodo natalizio, quando shopping è la parola d’ordine, è bello scovare nuovi indirizzi per comprare e soprat-

tutto divertirsi, in un ambiente raffinato e origi-nale, come un bazar di lusso, nelle suite del Gran Hotel Parker’s di Napoli. Nel week end dal 16 al 18 dicembre è possibile per “Shop-ping d’autore”, (venerdì dalle 14 alle 22,00 - sa-bato dalle 10,00 alle 22,00 e domenica dalle 10,00 alle 14,00), quest’anno in una formula del tutto nuova e accattivante, al primo piano dell’albergo, entrando in punta di piedi come ospiti d’onore, nelle spaziose camere deluxe vista mare, e con arredi in stile. Ma per l’oc-casione allestite, con creatività dagli espositori, come eleganti boutique d’altri tempi, quando la modista, conosceva ogni esigenza dei clienti per esaltare personalità e silhouette. Incurio-sire, stupire, divertire, è ciò che gli espositori, intendono offrire nella tre giorni in hotel. Con creazioni esclusive di artigiani, designer, stilisti emergenti e maestri d’eleganza, che propongo-no oggetti ed accessori, pezzi unici o insoliti, presentati in una cornice di grande fascino. Le aziende sono Duecci, Marica Giglio Accessori, Tayl, Val&Và, Parnell Joye, Anne Jap, Osare-design, Le mie radici, Piandai, Profumi di Na-poli, Nunzia Duraccio, Sartoria Antonelli, Mar-

Nelle suite del Grand Hotel Parker’s

gherita Buonanno, Gianmarco Russo, Villa Ma-tilde, Stefania Reale e Daniela Acampora con Invidia, Ledued, LWB Luxurywoodbox, e Patuà Design. Tutte originali ed uniche, come Profumi di Napoli, con un progetto di tipicità, e risorse naturali campane trasformate in occasione di benessere e bellezza. LWB Luxurywoodbox, le bellissime scatole di design in legno fatte a mano per contenere sigari, gioielli, collezioni di orologi, collezioni di penne, o carte da gioco. O ancora i pregiati vini Villa Matilde che raccon-tano la terra campana, in profumi e aromi per intenditori, fino alla Sartoria Antonelli di Lello Antonelli, che realizza capi da uomo frutto di passione e capacità, riconosciuta dai clienti più esigenti. Ma queste sono solo alcune griffe per l’evento di shopping esclusivo al primo piano dell’hotel. Non solo vanità, ma un salotto per chiacchierare di tendenze, abiti alla moda ed accessori preziosi e ricercati, in un ambiente intimo e raffinato, come il salotto della propria casa.

Lidia Scarpelli

Shopping e vanità a Napoli

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esposizione / porto&diporto

C’è chi preferisce i gatti e chi i cani, ma in tutti i casi l’opportunità di ammirare i piccoli felini più belli del mondo in una Esposizione Internazionale alla Galle-ria del Mare a Napoli è appuntamento che non si può perdere. Per due giorni, il week end del 17 e 18 dicembre, dalle ore 9 alle 19, nell’area congressuale del-la Galleria del Mare, si possono guarda-re da vicino i gatti di razze rare, per molti sconosciute, provenienti da tutti i paesi del mondo. Una passerella insolita, in una location d’eccezione, la Stazione Marittima di Napoli, nel cuore della città Partenopea, a 2 minuti a piedi da Piazza Municipio, terminal crocieristico, dove lo shopping è la parola d’ordine.

L’esposizione è una due giorni di mo-stre e gare internazionali, con 5 giudici ufficiali di cui 3 italiani. La manifestazio-ne è organizzata in collaborazione con la FiFe Federation Internationale Feline e l’ANFI Associazione Nazionale Felina, patrocinata dal Co-mune di Napoli e sotto l’egida del Movimento Azzurro Onlus, riconosciuto dallo Stato e fondato dall’onorevole Merlin. Un modo per ricordare l’importanza culturale legata all’animale gatto, dal valore intrinseco, oltre naturalmente all’importanza

in ambito sociale, basti pensare alla pet therapy. L’esposizio-ne e gara al costo di 10 euro (gratis per i bambini fino a 12 anni) è tappa riconosciuta dal Ministero delle Politiche Agri-cole e Forestali, al fine di diventare campioni europei, dopo un percorso di gare nazionali e internazionali. Tutti gatti con

Lo spettacolo dei gattiè alla Galleria del Mare

pedigree, che gareggiano in ogni paese d’Europa per raggiungere il titolo. Sarà uno spettacolo dai mille colori dei gatti Persiani ed Esotici, il fascino dei Siamesi, Orientali, Korat, e Balinesi, la po-tenza dei Mine Coon e i Norve-gesi della Foresta, il mistero dei Sacri di Birmania, la peculiarità dei Rex, la simpatia dei British, degli Europei e dei Blu di Russia, l’eleganza dei Burmesi e la riser-vatezza dei Certosini.

E’ il quarto anno che Costan-za dei Daragiati, l’organizzatrice dell’evento, sceglie Napoli per l’Esposizione oltre ad altre città italiane. Qui saranno 56 gatti in mostra, appartenenti alle quattro categorie: gatto a pelo lungo, gat-to a pelo semilungo, gatto a pelo corto, e gatto siamese/orientale. Verrà premiato il migliore gatto delle varie razze e poi tra i 4 il mi-gliore di tutti.

Alcuni gatti partecipano alla prima gara, altri alla seconda gara con i vincitori della prima. Così da assicurare uno spettaco-lo sempre nuovo.

Lidia Scarpelli

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English summary

GIOIA TAURO TO HAVEA TOURIST PORT

Gioia now has jurisdiction over the port of Taureana di Palmi and will bring the tourist port up to working and safety conditions after 50 years of abandon with an investment of 2,860,000 euro. Work will begin with a store for fishing equipment and work on piers, fenc-ing, water supply, sewers and an ecological island. The port will be functioning by next summer.

The project also includes building offices for the Port Authority and the Harbourmaster in the fishing boat zone of the port.

FREACCIAROSSA RENEWEDItalian Railways have brought in a new era

for Frecciarossa with travel made easier, more comfortable and less costly. The traditional two classes disappear and are replaced by 4 levels of service, Standard, Premium, Business and Executive. While retaining existing fare promo-tions standard fares are reduced by 5%. Ex-ecutive now has 30% more passenger space and a restaurant service from well known chef Giuseppe Vissani. Business offers 4 seater ar-eas and a silent area without cell phones.

Italian Railways are beginning to look inter-nationally and are building 5 maintenance cen-tres abroad along the lines of the state of the art Gianturco centre.

CHANTIER NAVAL DE MARSEILLE In 2010 San Giorgio del Porto an Italian company

set up a new co Chantier Naval de Marseille to carry out repair and maintenance for ships. In 2010 the yard took on 23 jobs with a value of 10 million euro.

The yard has now won a 2 million euro order for work on Norwegian Jade a cruise ship owned by the USA group NCL-Norwegian Cruise Line. The yard will carry out work on the propellers and directional sys-tems, stabilisers and paint tanks.

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SUPERYACHTS - AN OPPORTUNITYThe Naples Propeller Club held a meeting to discuss

the Superyachts and other boats of more than 30 me-tres. Italy is a favoured nation for superyachts with 6,500 calls in 2010 of which 2,455 in Campania. 90% of su-peryachts passengers are non Italians and they spend 220 million euro a year with 25 million euro spent in Campania. The potential is for 800 million euro of which 80 million spent in Campania provided more berths are available and the yachts call in the winter.

VENICE AND ECO SUSTANABILITYSince a number of years Assonautica Venice has been

promoting the use of hybrid engines to combat pollution which in Venice consists of noise, atmosphere and wave. FNM Marine and Archimede Energia are closely following developments. Assonautica proposes the use of hybrid engines in the canals as the method for attaining eco sustainability.

FNM Marine a hybrid engine producer uses a system called Blue Hybrid System with zero emissions in inhabited areas and by controlling speed to 10 knots reduces wave. A collaboration with Archimede Energia ensures that the engine is available with integrated batteries. The Blue Hybrid system is already on the market.

LOGISTIC TRAINING FOR YOUNG PEOPLE

Geodis Logistics has opened an internal logisti-cs school for young qualified people. The school takes 15 under 30 year olds at a time for an inten-sive 4 week course followed by a 6 month stage in Geodis.

Geodis is active in International cooperation and has started Geodis for Burkina Faso together with Movement Shalom to dig a well in one of the poo-rest villages in the world. Geodis will help finance the project by donating the amount it would nor-mally spend on Christmas gifts. Movement Shalom is recognised by the Italian government .

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