1 Il turismo in Liguria negli ultimi quarant’anni 1. Una lettura longitudinale del turismo in Liguria Il turismo in Liguria è un fenomeno piuttosto antico, che mal sopporta di essere analizzato solo in un’ottica congiunturale, per sua natura incapace di leggere in profondità le dinamiche di lunga durata che caratterizzano un fenomeno così pervasivo e innovativo. Il turismo non costituisce infatti solo un settore di attività economica rilevante per la regione e con un indotto assai significativo. Questa è solo la superficie, la corteccia o l’involucro, che dobbiamo certo conoscere, per poter tuttavia andare in profondità, per chiederci quali mutamenti esso produce nella nostra società e, viceversa, quali caratteristiche della società ligure possono e meritano di avere un rilievo turistico. Che il turismo in Liguria sia fenomeno risalente nel tempo lo documentano i primi alberghi dell’Imperiese, o addirittura l’inserimento della Liguria nei Grand Tour settecenteschi, successivamente imitati dalla ricca borghesia ottocentesca, seguace di un modello top-down di diffusione del fenomeno turistico che è durato fino agli anni Ottanta del secolo scorso. Solo allora, infatti, una riflessione del Censis, titolata Dal turismo ai turismi (1981) mise in luce quanto già evidente nei mercati stranieri di origine dei flussi turistici fin dagli anni settanta: che il turismo non si diffondeva più secondo la piramide sociale (avendo peraltro coinvolto ormai anche la sua base), che la segmentazione della domanda trovava corrispondenza nella segmentazione dei mercati turistici, che la diversificazione dell’offerta e la sua capacità di seguire l’evoluzione sempre meno prevedibile della domanda sarebbero state la cifra del turismo del futuro. Che le motivazioni alla base degli spostamenti sarebbero stati sempre meno caratterizzati dalla conferma di un’appartenenza (sociale/culturale/territoriale) e sempre più dalla ricerca della propria identità (Guidicini e Savelli, 1987). Se aggiungiamo a questo fenomeno trasversale di portata mondiale l’affermarsi di un vero e proprio ciclo del prodotto turistico governato sempre più dai vettori turistici e più ancora agli intermediari, nonché l’emergere di nuove località concorrenti nella vicina Spagna, nel Sud Italia e poco dopo in Jugoslavia, è facile capire che gli anni Settanta hanno conosciuto il declino del turismo ligure tradizionale e l’inizio di una sfida che è tuttora in corso e che ha visto questo settore complessivamente perdente o al costante inseguimento di modelli vincenti in altre regioni e in altri Paesi.
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Il turismo in Liguria negli ultimi quarant’anni
1. Una lettura longitudinale del turismo in Liguria
Il turismo in Liguria è un fenomeno piuttosto antico, che mal sopporta di essere analizzato solo in un’ottica
congiunturale, per sua natura incapace di leggere in profondità le dinamiche di lunga durata che
caratterizzano un fenomeno così pervasivo e innovativo. Il turismo non costituisce infatti solo un settore di
attività economica rilevante per la regione e con un indotto assai significativo. Questa è solo la superficie, la
corteccia o l’involucro, che dobbiamo certo conoscere, per poter tuttavia andare in profondità, per chiederci
quali mutamenti esso produce nella nostra società e, viceversa, quali caratteristiche della società ligure
possono e meritano di avere un rilievo turistico.
Che il turismo in Liguria sia fenomeno risalente nel tempo lo documentano i primi alberghi dell’Imperiese, o
addirittura l’inserimento della Liguria nei Grand Tour settecenteschi, successivamente imitati dalla ricca
borghesia ottocentesca, seguace di un modello top-down di diffusione del fenomeno turistico che è durato fino
agli anni Ottanta del secolo scorso. Solo allora, infatti, una riflessione del Censis, titolata Dal turismo ai turismi
(1981) mise in luce quanto già evidente nei mercati stranieri di origine dei flussi turistici fin dagli anni settanta:
che il turismo non si diffondeva più secondo la piramide sociale (avendo peraltro coinvolto ormai anche la sua
base), che la segmentazione della domanda trovava corrispondenza nella segmentazione dei mercati turistici,
che la diversificazione dell’offerta e la sua capacità di seguire l’evoluzione sempre meno prevedibile della
domanda sarebbero state la cifra del turismo del futuro. Che le motivazioni alla base degli spostamenti
sarebbero stati sempre meno caratterizzati dalla conferma di un’appartenenza (sociale/culturale/territoriale) e
sempre più dalla ricerca della propria identità (Guidicini e Savelli, 1987). Se aggiungiamo a questo fenomeno
trasversale di portata mondiale l’affermarsi di un vero e proprio ciclo del prodotto turistico governato sempre
più dai vettori turistici e più ancora agli intermediari, nonché l’emergere di nuove località concorrenti nella
vicina Spagna, nel Sud Italia e poco dopo in Jugoslavia, è facile capire che gli anni Settanta hanno conosciuto
il declino del turismo ligure tradizionale e l’inizio di una sfida che è tuttora in corso e che ha visto questo
settore complessivamente perdente o al costante inseguimento di modelli vincenti in altre regioni e in altri
Paesi.
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Non c’è del resto da stupirsi, se si pensa, da un lato, che il turismo ligure nasce dalla diffusione presso ceti
sociali sempre più vasti di un modello di fruizione del tempo libero legato al mare e alla balneazione, fondato
sulla prossimità dell’offerta ai bacini di origine e sulla diffusione dell’automobile come principale mezzo di
trasporto (e delle autostrade come supporto e stimolo al suo utilizzo a scopo turistico e non solo). La
progressiva sostituzione di clientela nazionale a quella straniera e, poco dopo, di una offerta fondata su
esercizi di modesta dimensione e di modesto livello qualitativo da parte delle seconde case bene illustrano la
contenibile ascesa del turismo ligure, che contiene al proprio interno i germi del proprio declino: la possibilità di
godere di una rendita di posizione che non stimola al cambiamento e alla competitività e che finisce per
favorire le propensioni individualistiche e conservatrici della maggior parte degli operatori.
Il turismo ligure conosce peraltro i maggiori fasti nel periodo in cui la Liguria esalta la connotazione industriale
e portuale della propria economia e viene quindi vissuto come settore residuale, quasi compensatorio delle
aree territoriali marginali (anche dal punto di vista geografico) rispetto a quelle caratterizzate dalla portualità e
dall’industria. Nel converso, inizia ad avvertire i sintomi della crisi quando l’impianto industriale e portuale delle
Liguria avverte le prime difficoltà, nei primi anni settanta, quando comincia ad essere messo in discussione sia
il ruolo di servizio che i porti liguri e l’industria pesante svolgevano nei confronti dell’area padana, sia la
funzionalità di settori produttivi caratterizzati da una forte presenza pubblica, spesso svincolata da/ o sorda
verso le “ragioni del mercato” e troppo attenta alle “ragioni della politica”; un problema che non appartiene
peraltro solo al passato.
Dunque il turismo finisce, in Liguria, per rimanere una Cenerentola, in grandi difficoltà a farsi riconoscere dal
Principe Azzurro perché le sorellastre industria pesante e portualità continuano ad attrarne l’attenzione.
Eppure il turismo ha modificato profondamente l’assetto territoriale di buona parte della regione, nonché i
modelli culturali e di consumo di gran parte della sua popolazione, proprio quella “periferica” rispetto alle
grandi città ma nel contempo esposta alla pressione modernizzatrice e innovativa di turisti italiani e stranieri
provenienti da aree urbane mediamente più avanzate delle città liguri. Questo fatto ha creato dinamiche
interessanti nei rapporti tra “periferia” e “centro”, ma ha contribuito a mantenere una certa distanza dei gruppi
sociali centrali per il governo della regione dal fenomeno turistico e ha contribuito a deprimere la capacità
progettuale degli stessi operatori, che a lungo si sono percepiti a loro volta come “marginali” rispetto alle
direttrici di sviluppo socio economico regionale, portatori più di proteste per questa condizione che di proposte
per una sua modifica.
Non è facile capire quando la Liguria ha recuperato una più matura consapevolezza della sua connotazione
turistica; forse i primi germi sono stati inoculati con le Colombiane del 1992, forse con le opere per il G8; è
quasi certo che uno spartiacque è costituito da Genova Capitale Europea della Cultura nel 2004.
Probabilmente il fatto che, con molta riluttanza, anche Genova abbia cominciato a pensarsi come città turistica
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ha tolto il turismo dal ghetto in cui era stato lasciato per anni; una più compiuta consapevolezza del loro ruolo
sociale ed economico da parte degli operatori, accompagnata ad una diversificazione crescente del prodotto
turistico (non solo mare e spiaggia d’estate), hanno fatto il resto.
Oggi il turismo ligure è probabilmente pronto a raccogliere le sfide che la crisi mondiale e la globalizzazione (in
questo ambito avvertita con almeno 20 anni d’anticipo) comportano. Proprio per questo è utile leggere i suoi
principali numeri in una prospettiva di lungo periodo e nell’auspicio che un periodo storico sia finito e uno
diverso e maggiormente propositivo sia iniziato.
Che la Liguria negli ultimissimi anni stia guadagnando un crescente interesse nei confronti della domanda
turistica internazionale, d'altronde, lo dimostrano i flussi turistici registrati nelle strutture ricettive della regione,
caratterizzati da una crescita sia in termini di arrivi (+21,6% dal 2007 al 2011) che di presenze (+17,3%). A
scegliere più spesso la regione sono i mercati consolidati come la Germania, la Svizzera, la Francia, l’Olanda,
ma soprattutto quelli emergenti per la destinazione Liguria, come i Paesi del Nord ed Est Europa.
A fronte di una domanda italiana fortemente abituale, interna e di prossimità, legata al turismo delle seconde
case e al prodotto mare, dai mercati stranieri emergono sostanziali margini di ampliamento delle quote di
mercato per una Liguria che ben si candida a divenire meta privilegiata di un turismo multi-prodotto.
Dall’analisi dell’identikit e delle abitudini di vacanza emerge anche una diversa composizione della domanda
turistica (italiana ed internazionale), meno orientata rispetto al passato al turismo adulto, delle famiglie con
bambini, e più aperta ai giovani che viaggiano in gruppi di amici o in coppia.
Nuovi target di domanda sui quali promuovere strategie mirate ai mercati maggiormente appetibili, mirando a
rivitalizzare i prodotti di punta (mare e città d’arte) ma puntando anche ad espandere le quota di mercato per
prodotti di nicchia che si stanno consolidando, quali l’enogastronomia, i divertimenti o lo sport.
Questi turismi sono anticiclici, quindi contribuiscono a destagionalizzare e redistribuire il carico insediativo sul
territorio, ciò ha una funzione positiva, considerando come il turismo generi ricchezza ma anche forte
pressione sulle comunità locali che, soprattutto nel periodo estivo, vedono stravolgere i ritmi di vita e i modelli
di consumo dei residenti. Al tempo stesso la soddisfazione per il buon andamento dei turismi “altri” rispetto a
quello tradizionale della Liguria non deve farci dimenticare che la competitività turistica della regione continua
a giocarsi sulla fascia costiera, dove l’innovazione nei prodotti, la soluzione di problemi infrastrutturali e
connessi rappresentano alcune delle sfide che vanno pienamente raccolte.
In particolare la possibilità di restituire al mercato turistico una parte della ricettività nelle seconde case diventa
rilevante per aumentare ulteriormente l’appetibilità dei territori costieri e diminuire la stagionalità delle
presenze.
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Infatti si calcola che delle 528 mila abitazioni non occupate stimate sul territorio regionale il 62,1% siano
destinate ad alimentare il turismo delle seconde case, un parco ricettivo “parallelo” a quello della ricettività
ufficiale di alberghi e strutture complementari, stimato in circa 328 mila seconde case per un totale di oltre 1,2
milioni di posti letto disponibili e 53 milioni di presenze turistiche.
Il fenomeno delle seconde case, coinvolge, come intuibile, prevalentemente il turismo balneare: nelle località
della riviera si concentra il 67,1% dei posti letto ed il 79,9% delle presenze turistiche regionali; seguono
l’entroterra (25,1% dei posti letto e 18,6% delle presenze) e le città (7,8% dei posti letto ma meno del 2% delle
presenze).
I primi dieci comuni con il maggior numero di presenze turistiche sono, infatti, destinazioni del turismo
balneare: primo Sanremo (con 8.176.900 presenze stimate in seconde case per il 2009), seguito da Borghetto
Fonte: Osservatorio Turistico Regionale della Liguria, Regione Liguria – Unioncamere Liguria
L’incidenza della crisi sulla stagionalità è più evidente se si considerano in valore assoluto i posti letto
disponibili al netto delle imprese che hanno cessato la loro attività. Infatti, in termini assoluti, dal 2008 al 2011
diminuisce sia il numero dei posti letto disponibili in alta stagione che la media mensile dei posti letto
occupabili, a dimostrazione che la congiuntura sfavorevole frena il processo di destagionalizzazione che
aveva avuto inizio.
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Disponiblità e stagionalità dei posti letto dal 2008 al 2011
80.000
90.000
100.000
110.000
120.000
130.000
140.000
150.000
160.000
170.000
Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre
2008 2009 2010 2011*
Conseguentemente la stagionalità mensile delle presenze evidenziava anni fa un andamento di forte
concentrazione nel mese di agosto, processo che si andava via via diluendo (19,5% nel 2008) per poi invece
riprendere a causa del calo del numero delle vacanze e quindi della maggiore incidenza delle vacanze
principali, quelle estive (20,2% nel 2011).
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Il secondo fattore condizionante il comparto turistico, è quello della caratterizzazione dei mercati di domanda.
Il passaggio da residenza estiva dei lombardi e dei piemontesi (rispettivamente il 28,7% ed il 19,5% delle
presenze totali del 2009) a destinazione di vacanza sempre più internazionale (+14,5% di presenze
straniere dal 2008 al 2011) ha portato a cambiamenti di peso all’interno della stessa offerta regionale: se
prima le province di Savona e di Imperia erano di traino per il turismo ligure, oggi sono Genova ed il suo
territorio insieme alla provincia della Spezia a registrare costantemente vendite superiori.
La moltiplicazione (in varietà) dei mercati di domanda sta portando ad un ulteriore passaggio, quello
da destinazione monoprodotto – la Riviera – a multi prodotto, con una discreta declinazione di prodotti
che coinvolgono oltre alla costa anche le città e l’entroterra, ma che in termini motivazionali definiscono il
turismo enogastronomico, quello culturale, quello nautico, quello sportivo (in particolare il cicloturismo) senza
scendere nelle singole specifiche motivazioni di vacanza.
Motivazioni legate ai desideri e alle necessità di specifici segmenti turistici quali la presenza di location e di
servizi dedicati ai bambini, le occasioni di divertimento per grandi e piccini, gli interessi enogastronomici o il
desiderio di trascorrere un soggiorno turistico in una località considerata “esclusiva”, solo per citarne alcuni.
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Motivazione principale del soggiorno possibili più risposte, % calcolata sul totale risposte
2008 2009 2010 2011
Bellezze naturali del luogo 16,9 11,4 12,0 13,5
Posto ideale per riposarsi 12,6 9,4 12,7 13,0
Praticare sport 9,6 9,1 9,8 11,1
Facilità di raggiungimento buoni collegamenti - 1,0 7,7 6,4
Il desiderio di vedere un posto mai visto 4,4 6,4 4,0 5,5
Per i divertimenti che offre 3,4 3,0 5,0 5,1
Ho i parenti/amici che mi ospitano 6,4 8,8 8,0 5,0
Per la vicinanza 10,8 10,3 6,7 4,8
Decisione altrui 1,9 4,4 4,9 3,9
Abbiamo la casa in questa località 6,7 7,9 6,7 3,8
Perché siamo clienti abituali di una struttura ricettiva di questa località 2,8 2,5 1,3 3,5
Prezzi convenienti 1,7 1,7 4,1 3,4
Località esclusiva 1,0 2,7 1,8 3,2
Posto adatto per bambini piccoli 4,9 2,4 2,7 2,5
Interessi enogastronomici 4,0 2,2 1,9 2,4
Ricchezza del patrimonio artistico/monumentale 4,3 3,4 1,6 1,6
Per assistere a eventi culturali 1,5 4,6 0,9 1,6
Per conoscere usi e costumi della popolazione locale 0,7 1,1 1,0 1,5
Motivi lavoro 1,7 2,6 2,5 1,2
Shopping 0,7 0,8 0,9 1,1
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0
Fonte: Osservatorio Turistico Regionale della Liguria, Regione Liguria – Unioncamere Liguria
Elemento fondamentale in questo processo decisionale è il web, sempre più al centro delle strategie di
promo-comunicazione delle imprese (hanno un sito di proprierà in media 8 strutture su 10 anche se solo una
su tre è abilitata alla prenotazione diretta on line) e strumento utilizzato dalla domanda per raccogliere
informazioni, valutare alternative, prenotare e acquistare direttamente on line: nel 2009 prenota on line il 32%
dei turisti, quota che nel 2011 sale al 36,7%.
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Prenotazioni tramite e-mail (17,7% nel 2010, 22,2% nel 2011), booking diretti sui siti web delle strutture (circa
il 7% sia nel 2010 che nel 2011) e prenotazioni sui grandi portali di settore (expedia, opodo, venere,
booking.com, ecc.) utilizzati dal 5,1% dei turisti per i soggiorni in Liguria del 2010 e dal 7,6% per quelli del
2011.
Strutture presenti on line (%)
Sì No Totale
2009 82,3 17,7 100,0
2010 78,5 21,5 100,0
2011 79,5 20,5 100,0
Fonte: Osservatorio Turistico Regionale della Liguria, Regione Liguria – Unioncamere Liguria
Possibilità di prenotare direttamente ON LINE (%)
Sì No Totale
2010 31,4 68,6 100,0
2011 29,8 70,2 100,0
Fonte: Osservatorio Turistico Regionale della Liguria, Regione Liguria – Unioncamere Liguria
Turisti prenotati tramite internet (%)
Dal sito di proprietà Grandi portali Tramite mail Totale
2009 10,8 6,6 14,6 32,0
2010 6,6 5,1 17,7 29,3
2011 6,9 7,6 22,2 36,7
Fonte: Osservatorio Turistico Regionale della Liguria, Regione Liguria – Unioncamere Liguria
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Allegato 1
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1. La consistenza degli esercizi alberghieri
La lettura longitudinale scandita dalle “fotografie”1 annuali riportate nella tabella 1 evidenzia le profonde
trasformazioni subite dall’offerta alberghiera negli ultimi 50 anni. Parallelamente all’avvio del turismo di massa
si assiste a un grande sviluppo del numero di esercizi, che passano dalle 1.280 unità del 1951 alle 3.269
strutture del 1973, con un picco di crescita che pare accentuarsi tra gli anni ’60 e ’70, per poi decrescere fino
alle 1.570 unità del 2010. Peraltro fino agli anni settanta le dimensioni medie di tali esercizi sono modeste,
soprattutto a causa della prevalenza degli alberghi di categoria inferiore e delle pensioni e locande. Nel 1951,
infatti, si hanno in media 27 letti per esercizio, contro i 30 del 1961 e i 32,6 del 1973; in verità questa media
deriva da squilibri consistenti tra gli esercizi di categoria superiore, che dispongono di dimensioni maggiori nel
1951 che nel 2010: 252 letti per esercizio nel 1951 nella categoria lusso – attuali 5 stelle e 102 nella 1^
categoria – attuali 4 stelle, contro, rispettivamente, 170 e 139 letti per esercizio nel 2010. Nel 2010 la
dimensione media è salita a 66,3 letti, a causa tuttavia di due fenomeni concomitanti: da un lato la caduta nel
numero di esercizi, che deriva soprattutto dalla chiusura di quelli di più modeste dimensioni e di bassa
categoria. Nel 1951 le locande e pensioni a una stella hanno in media 13 letti ciascuna, che salgono a 16,6 nel
1961 e a 18,5 nel 1965, rimanendo invariate nel 1973. Ma questi esercizi crescono tra il 1951 e il 1965 meno
della media (217% contro 249%) e tra il 1965 e il 1973 iniziano già a decrescere (- 6%), mentre il totale
continua, sia pure di poco, a salire (+2,6%). Negli stessi anni gli esercizi della categoria immediatamente
superiore crescono del 373,4% (1951-1965) e del 10,9% nel periodo successivo (1965-73) e la loro
dimensione media cresce da un valore di 28,75 letti per esercizio (1951) a uno di 35,18 nel 1973.
Nell’intero periodo, in breve, si assiste ad un incremento complessivo piuttosto modesto: 290 esercizi tra il
1951 ed il 2010 (+ 22,7%), che costituisce il saldo di forti incrementi degli esercizi delle categorie più elevate
(in particolare + 222,3 % nella categoria 3 stelle) e di forti decrementi nella categoria inferiore, che si riduce di
quasi la metà. Considerando i dati relativi al periodo 1961-2010, che permette comparazioni con il dato
nazionale, si osserva che in questi 39 anni gli esercizi liguri sono scesi del 44,4%, con un calo in valore
assoluto di 1.254 unità, che deriva da un calo assai più pesante degli esercizi di ultima e penultima categoria
(scesi rispettivamente del 73,9% e del 62%) e dall’incremento di quelli delle categorie superiori. In campo
nazionale2 si ha un calo ancor più vistoso degli esercizi della categoria più bassa (-81,42%), mentre gli
incrementi delle prime tre categorie sono assai più consistenti che in Liguria e lo stesso saldo generale è di
segno positivo, sia pure per sole 542 unità (+ 1,6%).
1 La scansione temporale utilizzata in questo report per il periodo 1951-1973 deriva dalla selezione dei dati riportati nella pubblicazione del 1975 “Il turismo in Liguria dal 1951 al 1973” a cura di Cooptur Liguria. 2 I dati nazionali più recenti si fermano al 2010, per questo motivo le parti del report costruite in ottica comparativa tra la dimensione ligure e il totale italiano faranno riferimento al 2010, mentre alcune tabelle e grafici relativi alla Liguria riporteranno l’aggiornamento al 2011.
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Il numero totale dei posti letto subisce le stesse dinamiche, ma con trend discendenti meno accentuati. Già tra
il 1951 e il 2010 si ha un saldo positivo di quasi 39.000 unità, oltre il doppio del dato di partenza (+212%),
mentre dal 1961 al 2010 si ha già un calo di 11.093 unità, pari a -13,1%, meno grave di quello degli esercizi (-
44-4%), ma pur sempre un calo rispetto alla forte crescita registrata a livello nazionale (+ 162,6%). Non v’ha
dubbio sul fatto che in Liguria il fenomeno turistico si sia sviluppato precocemente e quindi che abbia
conosciuto precocemente anche un ridimensionamento che si registra, sia pure in termini più contenuti, a
livello nazionale. Mentre in Liguria già tra il 1965 ed il 1973 inizia a diminuire il numero degli esercizi e tra 1973
e 1985 scende anche il numero delle camere, a livello nazionale il numero di esercizi inizia a scendere tra
1973 e 1985, mentre quello dei letti continua a salire anche fra 2005 e 2010.
Si può dunque ritenere, da un lato, che tra il dato ligure e quello nazionale ci sia uno scarto di circa 10 o 15
anni, ma che, nel contempo, la crisi del turismo ligure sia non solo più precoce, ma anche più profonda,
almeno nel comparto alberghiero, di quella nazionale. Negli ultimi cinque anni (2005-2010) in Liguria si è avuto
un modesto calo degli esercizi (-4%) ed un leggero incremento dei posti letto (+1,3%), mentre a livello
nazionale ad un lieve incremento degli esercizi (+1,4%) si accompagna un forte incremento dei posti letto
(+11,1%).
L’aggiornamento al 2011 mostra, per la Liguria, un’ulteriore lieve contrazione: il numero totale delle strutture
alberghiere passa dalle 1.570 unità del 2010 a 1.518 unità (variazione percentuale pari a -3,3%) e questo
comporta una forte riduzione del numero di letti totali (che scendono a 65.401 unità, con una variazione
percentuale pari a -11,2%).
Tabella 1 – Ricettività alberghiera in Liguria e Italia, dettaglio per categoria – variazioni assolute e percentuali
Ambito
Dati
ALBERGHI
Totale Periodi
5 stelle / lusso
4 stelle / 1° cat.
3 stelle / 2° cat.
2 stelle / 3° cat.
1 stella / 4° cat. /
locande
Liguria esercizi
1951-2010
var. ass. 6 78 458 67 -319 290
var. % 200 177 222 18 -48 23
1961-2010
var. ass. 3 79 336 -712 -960 -1.254
var. % 50 184 102 -62 -74 -44
Liguria posti letto
1951-2010
var. ass. 692 10.722 27.295 2.897 -2.652 38.954
var. % 191,53 338,06 367,23 127,30 69,26 212,23
1961-2010
var. ass. 150 10.752 18.348 -24.699 -15.644 -11.093
* A partire dal 1985, la categoria “3 stelle” comprende anche le Residenze Turistico Alberghiere (RTA)
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Il dettaglio per categoria - costruito accorpando la precedente classificazione in 4 categorie ordinate per grado
di qualità decrescente alla successiva suddivisione in stelle3 – mostra come durante i circa cinquant’anni presi
in considerazione si assista a una progressiva riduzione dell’offerta di categorie inferiori, in favore di un
incremento del peso percentuale delle categorie medio-alte. Ciò risulta particolarmente evidente
nell’andamento delle strutture a “1 stella / 4° categoria /locande” che passano dal 51,4% del 1951 al 21,6% del
2010, segnando un calo decisamente accentuato a partire dal 1985. Allo stesso tempo pare significativo
evidenziare come il peso percentuale degli alberghi a “3 stelle / 2° categoria” cresca costantemente dal 16,1%
del 1951 al 42,5% del 2005 (per poi registrare una lievissima flessione al 2010). Anche in questo caso
l’andamento del dato nazionale risulta analogo a quello ligure: le strutture della categoria inferiore decrescono
costantemente dal 61,7% del 1961 all’11,3% del 2010 e gli alberghi “3 stelle / 2° categoria” salgono dal 9,3%
del 1961 al 52,8% del 2010; a livello nazionale si registra inoltre un significativo aumento del peso percentuale
degli alberghi a “4 stelle / 1° categoria” con valori che oscillano tra l’1,7% del 1973 e il 15% del 2010 (mentre i
Liguria i valori della categoria sono compresi tra l’1,2% del 1965 e il 7,8% del 2010). L’aggiornamento al 2011
dei dati liguri mostra come la riduzione più evidente nel passaggio tra il 2010 e il 2011 sia riscontrabile per gli
alberghi a 1 stella, che passano da 339 a 240 unità, “confermando” la tendenza alla riduzione dell’offerta di
strutture di qualità inferiore riscontrabile in tutta la serie storica.
Grafico 2 – Posti letto alberghieri in Liguria, dettaglio per categoria – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
* A partire dal 1985, la categoria “3 stelle” comprende anche le Residenze Turistico Alberghiere (RTA)
3 L’accorpamento prevede l’accostamento di locande e alberghi a 1 stella alle strutture di 4° categoria, gli alberghi a 2 stelle alle strutture di 3° categoria, gli alberghi a 3 stelle alle strutture di 2° categoria, gli alberghi a 4 stelle alle strutture di 1° categoria.
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Grafico 3 – Posti letto alberghieri in Italia, dettaglio per categoria – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
* A partire dal 1985, la categoria “3 stelle” comprende anche le Residenze Turistico Alberghiere (RTA)
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Tabella 4 – Ricettività alberghiera in Liguria, dettaglio per categoria – valori percentuali e indicatori
Anni Categorie
ALBERGHI
Totale 5 stelle / lusso 4 stelle / 1° cat. 3 stelle / 2° cat. 2 stelle / 3° cat. 1 stella / 4° cat. /
* A partire dal 1985, la categoria “3 stelle” comprende anche le Residenze Turistico Alberghiere (RTA)
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2. I flussi turistici
2.1. Flussi turistici complessivi
I dati disponibili permettono la ricostruzione di una serie storica che copre quarant’anni4.
Il numero degli arrivi dei turisti italiani verso il complesso delle strutture ricettive liguri segna una crescita
costante nel periodo 1961-1982, passando da 1.402.413 di arrivi del 1961 a i 2.238.247 di arrivi del 1982, per
poi mantenere cifre più o meno stabili fino al 2011; le eccezioni positive in questo ambito sono rappresentate
dal “picco” dei 2.413.928 di arrivi del 1986 e le inflessioni del 1993 (2.150.595 arrivi) e del 2002 (2.241.310).
L’andamento degli arrivi stranieri vede alternare periodi di decrescita (1957-1974 e 1989-1993) e ripresa
(1975-1980 e 1985-1988) piuttosto moderati per i primi trent’anni considerati, mentre dal 1994 in poi inizia un
periodo di crescita decisamente più intenso e costante che porta, al 2011, ad avvicinare in modo significativo il
numero degli arrivi stranieri (1.497.913 unità) a quelli italiani (2.388.550 unità).
Gli arrivi italiani e stranieri verso le strutture ricettive italiane mantengono, sostanzialmente, una crescita
costante in tutto il periodo considerato, con particolare accentuazione nel periodo 1987-2011, soprattutto per
quanto riguarda la componente straniera che al 2011 raggiunge i 45.655.504 di arrivi (a fronte dei 53.372.049
di arrivi italiani).
Grafico 17 - Arrivi presso le strutture ricettive liguri, periodo 1961-2011, dettaglio per nazionalità dei turisti – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
4 Come si vedrà anche al paragrafo 3.3, i dati relativi ai flussi dei turisti presso le strutture extra alberghiere liguri (che in questo paragrafo vengono conteggiati insieme ai dati relativi al turismo alberghiero) vanno letti ricordando che, a partire dal 1987, la registrazione di arrivi e presenze ufficiali ha escluso gli alloggi in affitto. Questa modifica comporta una drastica riduzione delle cifre che impatta soprattutto sul dettaglio delle presenze italiane.
33
Grafico 18 - Arrivi presso le strutture ricettive italiane, periodo 1961-2011, dettaglio per nazionalità dei turisti – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
*Dato provvisorio
La distribuzione delle presenze italiane presso le strutture ricettive liguri “risente” - come anticipato alla nota 4
- delle modifiche nel sistema di rilevazione dei flussi extra alberghieri; considerando quindi i due periodi 1961-
1986 e 1987-2011 si nota come il primo si caratterizzi per una crescita altalenante che arriva al suo valore
massimo nel 1980 (23.691.461 presenze); il secondo periodo si connota invece per una decrescita che, pur
senza accelerazioni evidenti, porta dai 13.170.278 di presenze ai 9.422.580 di presenze del 2011. Le
presenze straniere risultano sostanzialmente costanti, soprattutto a partire dal 1987, non allineandosi in
questo senso al deciso incremento degli arrivi registrato nello stesso periodo.
A livello nazionale, l’andamento delle presenze italiane presso il totale delle strutture ricettive mostra, a
prescindere dallo “spartiacque” del 1987, tendenze di crescita continua, con l’eccezione del biennio 2009-2011
che inaugura una fase di calo. Appare inoltre significativo anche in questo ambito il progressivo avvicinamento
delle cifre del turismo straniero a quelle della componente italiana, fenomeno che inizia a presentarsi in modo
evidente a partire dal 1995 e arriva al suo massimo nel 2011 (171.583.608 di presenze straniere e
202.189.916 di presenze italiane).
34
Grafico 19 - Presenze presso le strutture ricettive liguri, periodo 1961-2011, dettaglio per nazionalità dei turisti – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
Grafico 20 - Presenze presso le strutture ricettive italiane, periodo 1961-2011, dettaglio per nazionalità dei turisti – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
*Dato provvisorio
La rilevanza percentuale del turismo straniero differenzia il dato ligure da quello nazionale in modo diverso a
seconda del periodo considerato: tra il 1961 e il 1979 il peso degli arrivi stranieri sul totale risulta più
significativo in Liguria rispetto a quanto non accada in Italia, mentre dopo un periodo di sostanziale equità
delle cifre tra il 1980 e il 1986, la percentuale degli arrivi stranieri nazionali si mantiene sempre superiore a
quella ligure che “recupera terreno” solo negli ultimi anni (2009-2011).
35
Grafico 21 - Percentuale degli arrivi stranieri in Italia e Liguria, periodo 1961-2011 – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
*Dato provvisorio per il dettaglio nazionale
La permanenza media in Liguria tra il 1961 e il 1987 resta sempre significativamente maggiore rispetto al dato
italiano con il punto di massima distanza nel 1975 quando il valore ligure arriva a 10,8 giornate a fronte delle
6,8 giornate del dato italiano. A partire dal 1987, invece, i valori si avvicinano in modo sempre più accentuato,
fino ad arrivare al leggero superamento della permanenza media complessiva nazionale rispetto all’analogo
ligure (3,8 giornate vs. le 3,7 giornate in Liguria).
Grafico 22 - Permanenza media dei turisti in Italia e Liguria, periodo 1961-2011
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
*Dato provvisorio per il dettaglio nazionale
36
2.1.1. Il dettaglio provinciale
In termini di arrivi5, il dato genovese si differenzia nettamente da quello delle altre province liguri: mentre
Imperia, Savona e La Spezia, seppur con intensità diverse, crescono tra il 1961 e il 1985, gli arrivi genovesi
decrescono fino al 1995, per poi iniziare un rapida salita fino al 2011.
L’andamento delle presenze nel periodo 1951-1995 risulta sostanzialmente analogo per le province di Imperia,
Savona e Genova, con trend di crescita fino al 1985 e la rapida discesa nel passaggio verso il 1995; da questo
momento in poi le distribuzioni di Savona e Imperia restano molto simili tra loro, con i valori del 2005 e del
2011 sostanzialmente analoghi tra loro e la lieve inflessione del 2010, mentre il dato genovese segna un
periodo di crescita costante. Le presenze presso le strutture ricettive spezzine si differenziano dalle altre,
mostrando (seppur con valori assoluti inferiori rispetto agli altri territori liguri) una crescita sostanzialmente
costante a partire dal 1961.
Grafico 23 - Arrivi presso le strutture ricettive liguri, dettaglio provinciale – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
5 I dati provinciali al 1951 presentano valori decisamente contenuti in ragione dell’esigua base di calcolo.
37
Grafico 24 - Presenze presso le strutture ricettive liguri, dettaglio provinciale – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
I valori della permanenza media calano, a partire dal 1985, per tutta la Liguria e la provincia di Savona anticipa
di circa un decennio questa tendenza, presentando inoltre il divario di valori più accentuato (passando dalle
16,7 giornate del 1973 alle 5,2 giornate del 2011). Le altre province hanno un comportamento piuttosto
omogeneo, per quanto l’andamento genovese segni un calo più forte nel passaggio tra il 1985 e il 1995.
Grafico 25 – Permanenza media presso le strutture ricettive liguri, dettaglio provinciale – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
38
2.2. Turismo alberghiero
I flussi relativi al turismo alberghiero in Liguria si caratterizzano, dal punto di vista degli arrivi di visitatori
italiani, per una fase di incremento che dura dal 1979 al 1990 (con l’eccezione della lieve inflessione del
periodo 1983-1985). Dal 1990 al 2011 gli arrivi italiani si stabilizzano, dando luogo a oscillazioni positive e
negative di entità contenuta. I valori di questa distribuzione sono compresi tra il 1.155.710 di arrivi del 1961 e i
2.069.459 del 1992.
Gli arrivi stranieri mostrano un andamento più uniforme e caratterizzato da periodi di crescita e decrescita
maggiormente “diluiti” nei decenni; tralasciando alcune variazioni tra anni consecutivi, si può individuare
l’alternarsi di periodi di riduzione (1966-1974 e 1989-1993) e periodi di crescita (1975-1987 e 1981-1986) per
arrivare a un incremento piuttosto costante dal 1993 al 2011 (con una lieve flessione nel periodo 2003-2005).
Le cifre in questo ambito risultano ovviamente più contenute rispetto al dato dei turisti italiani, con un valore
minimo pari alle 581.544 unità del 1973 e un picco massimo pari 1.205.400 nel 2011.
Il confronto con il dato nazionale mostra come, a livello complessivo, il turismo alberghiero italiano registri un
incremento costante degli arrivi tra il 1961 e il 2011 e, soprattutto, per la Liguria sia più ampia la forbice che,
negli anni ’90, distanzia i valori del turismo italiano da quello straniero, evidenziando come il turismo ligure
risenta “mediamente” delle dinamiche del turismo nazionale, non andando mai in significativa controtendenza.
Il passaggio dal 2010 al 2011 per gli arrivi e le presenze in Liguria risulta positivo: le variazioni percentuali
risultano pari a +4,1% per gli arrivi e +2,1% per le presenze. A ridursi lievemente è però la permanenza
media, che nel 2011 risulta pari a 3,1 giorni contro le 3,2 giornate del 2010.
Grafico 26 - Arrivi presso le strutture alberghiere liguri, periodo 1961-2011, dettaglio per nazionalità dei turisti – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
39
Grafico 27 - Arrivi presso le strutture alberghiere italiane, periodo 1961-2011, dettaglio per nazionalità dei turisti – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT *Dato provvisorio
Il dato sulle giornate di presenza in Liguria mostra, per gli stranieri, un’analoga forma della distribuzione degli
arrivi; per gli italiani, invece, il fenomeno più significativo sembra poter essere rintracciato nel calo costante
delle presenze verificatosi tra il 1999 e il 2011, periodo nel quale sembra affermarsi l’opzione della vacanza
breve per questo target di utenza. A livello nazionale si assiste, in linea con la distribuzione degli arrivi, a un
incremento costante delle presenze complessive, per quanto anche in questo caso la componente italiana
mostri una stabilizzazione nell’ultimo decennio. Le cifre della componente straniera del turismo verso l’Italia
risultano piuttosto costanti nel periodo 1961-1994, per poi crescere rapidamente fino a ridurre in modo
consistente lo scarto rispetto al dato dei turisti italiani; anche in questo caso il regionale si distingue dal
nazionale in ragione di un più ampio scarto tra le perfomance dei turisti italiani e stranieri.
Grafico 28 - Presenze presso le strutture alberghiere liguri, periodo 1961-2011, dettaglio per nazionalità dei turisti – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
40
Grafico 29 - Presenze presso le strutture alberghiere italiane, periodo 1961-2011, dettaglio per nazionalità dei turisti – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
*Dato provvisorio
Osservando la distribuzione delle percentuali degli arrivi stranieri sul totale per anno (grafico 30), si nota come
tra il 1961 e il 1970 gli stranieri abbiano un peso più alto in Liguria rispetto al complessivo italiano ma, dopo un
periodo di sostanziale parità (1971-1979), la rilevanza del turismo straniero in Italia resti sempre maggiore
rispetto a quanto accada in Liguria. Questi dati dimostrano come la Liguria tenda a seguire i trend nazionali,
per quanto in chiave leggermente “peggiorativa”, considerando il calo dell’incidenza percentuale degli stranieri
sul totale.
Grafico 30 - Percentuale degli arrivi alberghieri stranieri in Italia e Liguria, periodo 1961-2011 – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
*Dato provvisorio per il dettaglio nazionale
41
Quanto riportato in merito agli andamenti degli arrivi e delle presenze trova una sua sintesi nella distribuzione
dei valori della permanenza media. Come si può osservare nel grafico seguente, per circa quarant’anni la
permanenza media in Liguria è risultata più estesa rispetto a quella del complessivo nazionale (lo scarto
maggiore in questo ambito si ha nel 1979, quando il valore ligure arriva a 5,5 giornate vs. le 4,2 giornate del
dato italiano). A partire dal 1983 la permanenza media presso le strutture alberghiere liguri inizia a calare, fino
ad arrivare alla sostanziale parità con il dato italiano dell’ultimo quinquennio. Questo dato evidenzia il
mutamento nelle modalità di fruizione della tradizionale vacanza estiva-balneare e sollecita ulteriormente la
Liguria verso una maggiore diversificazione del prodotto turistico per aumentare il numero dei clienti, atteso
che il decremento delle giornate di presenza media appare un fenomeno irreversibile perché legato a più
generali modificazioni nei comportamenti turistici. Appare quindi opportuno affiancare all’offerta tradizionale
estiva e balneare ulteriori forme di fruizione turistica del territorio sia durante l’alta stagione sia, soprattutto ,
nelle stagioni medie o basse.
Grafico 31 - Permanenza media dei turisti alberghieri in Italia e Liguria, periodo 1961-2011
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
*Dato provvisorio per il dettaglio nazionale
L’andamento della percentuale di occupazione media dei letti alberghieri (considerato unicamente negli anni
per i quali è disponibile il dato relativo ai posti letto) mostra come la tendenza alla destagionalizzazione inizi,
sia per l’Italia che per la Liguria, nel 1973 e cresca fino al 1995; tale fenomeno risulta particolarmente
accentuato in Liguria dove, nonostante la contrazione nel periodo 1995-2010, l’indice resta sempre superiore
al corrispondente italiano. Questo fenomeno è attribuibile alla prossimità di molti bacini di domanda che
favorisce un utilizzo delle strutture “aggiuntivo” rispetto ai periodi di alta stagione; costituisce quindi un aspetto
positivo della “rendita di posizione” di cui la regione gode rispetto ad altri competitor nazionali. Per altro verso
42
riflette la crescita di turismi meno legati alla stagionalità quali il turismo culturale ben evidenziati nei rapporti
ISNART.
Grafico 32 - Percentuale di occupazione media dei letti alberghieri in Italia e Liguria
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
Il dettaglio mensile delle presenze alberghiere6 conferma quanto appena riportato: considerando come alta
stagione (per la Liguria) il periodo compreso tra giugno e settembre, si nota come il peso percentuale delle
relative presenze diminuisca a partire da metà degli anni ‘80. Riferendosi all’ultimo biennio, tuttavia, si rileva
un leggero aumento delle presenze alberghiere in alta stagione che passano dal 55,9% del 2010 al 57,1% del
2011.
Grafico 33 – Presenze presso le strutture alberghiere liguri, dettaglio per stagione di visita – valori percentuali
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
6 Per il 1985 la percentuale cumula le presenze alberghiere e quelle extra alberghiere.
43
2.2.1. Il dettaglio provinciale
Osservando i flussi turistici verso le strutture alberghiere delle quattro province liguri si nota come la provincia
di Genova mostri un andamento atipico in termini di arrivi; diversamente da quanto riscontrabile per le altre
province, infatti, gli arrivi verso gli alberghi genovesi delineano due fasi distinte: circa vent’anni di calo costante
tra il 1965 e il 1985 e un altrettanto prolungato e continuativo periodo di crescita (1985-2011). Imperia, Savona
e La Spezia risultano maggiormente omogenee rispetto alla forma della curva degli arrivi nel periodo 1951-
1995, con un periodo di sostanziale stabilità dei valori (1961-1973) e una decisa “impennata” fino al 1995; da
questo punto in poi la perfomance positiva della Spezia si differenzia da Savona e Imperia che iniziano una
fase calante.
In termini di presenze, il turismo alberghiero verso il genovese si caratterizza per una certa brevità tipica del
turismo “cittadino”: tra il 1961 e il 2011 i valori delle presenze presentano una variabilità piuttosto contenuta
(con oscillazioni che non si discostano di molto dalle 2.800.00 unità); il passaggio tra il 1985 e il 1995
rappresenta il momento di più intenso calo per le presenze alberghiere genovesi (che scendono a 2.397.288
giornate), ma negli anni successivi si assiste a un’inversione di tendenza che porta i valori a superare le
2.800.000 giornate nel 2011. Appare in questo contesto evidente il crescente peso assunto dal turismo
culturale a seguito degli interventi “post-colombiane” (1992), “G8” (2001) e “2004 Genova capitale europea
della cultura”. La provincia della Spezia presenta un andamento delle presenze alberghiere speculare rispetto
a quello genovese: ciò è particolarmente evidente in occasione del picco positivo nel periodo 1985-1995, dopo
il quale inizia una fase calante. Le presenze alberghiere nel savonese mantengono innanzitutto il primato
regionale in termini di valori assoluti in ogni anno considerato, e la loro crescita costante dal 1961 al 1985 ha
una forte “accelerata” nel passaggio vero il 1995 – quando le presenze sfiorano i 6 milioni) per poi scendere
rapidamente sotto i 4 milioni al 2011. Come emerge da tutti i dati riportati, il turismo savonese sembra
incorporare tutte le peculiarità del turismo tradizionale ligure e, di conseguenza, subire in modo più consistente
le sue vicissitudini negative. Il dato relativo alla presenze alberghiere nello spezzino segue in modo
decisamente uniforme quello dei relativi arrivi, mostrando una crescita costante pur a fronte di valori assoluti
contenuti rispetto a quanto osservato nelle altre province.
L’analisi dei dati relativi all’ultimo mostra come, anche per il 2011, i turisti stranieri contribuiscano in modo
decisamente consistente al generale incremento delle cifre del turismo alberghiero verso la Liguria. Gli
stranieri vedono aumentare i propri arrivi e le proprie presenze in tutte le province rispetto al 2010, con
variazioni positive particolarmente consistenti per le strutture alberghiere dello spezzino (+11,5% degli arrivi e
+8,4% delle presenze) e dell’imperiese (+11,3% degli arrivi e +15,2% delle presenze).
44
Il turismo alberghiero degli italiani mostra un andamento più altalenante: a fronte di un leggero incremento
complessivo degli arrivi (+0,9%) e una riduzione delle presenze (-1,4%), alcuni territori mostrano valori in
riduzione rispetto al 2010. Gli alberghi della provincia di Imperia perdono sia arrivi (-5,5%) che presenze (-
5,6%) rispetto al 2010 e risultano in calo (-0,5%) anche le presenze negli alberghi del savonese.
Grafico 34 - Arrivi presso le strutture alberghiere liguri, dettaglio provinciale – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
Grafico 35 - Presenze presso le strutture alberghiere liguri, dettaglio provinciale – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
45
Le distribuzioni dei valori della permanenza media alberghiera evidenziano una dinamica comune all’intera
regione: a partire dal 1973 la durata media delle vacanze in Liguria decresce, con “crolli” particolarmente
evidenti per il savonese e lo spezzino; unica eccezione in questo ambito è rappresentata dal dato genovese
che resta costante nel passaggio tra il 1973 e il 1985, posticipando di circa un decennio la fase di calo.
Tra il 2010 e il 2011 la permanenza media alberghiera resta invariata per l’imperiese (4,2 giornate), si riduce
lievemente nel genovese e nello spezzino (rispettivamente 2,5 giornate al 2011. 2,6 giornate al 2010 e 2,9
giornate al 2011 vs. 3,0 giornate al 2010) e mostra la contrazione più consistente in provincia di Savona (5,2
giornate al 2011 vs. 5,4 giornate al 2010).
Grafico 36 – Permanenza media presso le strutture alberghiere liguri, dettaglio provinciale
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
46
2.3. Turismo extra alberghiero
I dati relativi ai flussi dei turisti presso le strutture extra alberghiere liguri vanno letti ricordando che, a partire
dal 1987, la registrazione di arrivi e presenze ufficiali ha escluso gli alloggi in affitto, determinando il forte calo
facilmente individuale nei due grafici seguenti. La riduzione interessa ovviamente in modo quasi esclusivo i
turisti italiani e in particolare la distribuzione delle sue presenze, considerando come l’alloggio in affitto venisse
utilizzato soprattutto dal turismo nazionale.
Riferendosi unicamente al periodo 1988-2011, si nota come gli arrivi italiani inizino con il 1994 un periodo di
crescita piuttosto costante e questo accada, seppure con minor intensità, anche per gli arrivi stranieri.
Il confronto tra i dati del 2010 e del 2011 mostra cifre decisamente positive in termini di arrivi (+10,3%) e,
seppure con variazioni più contenute), di presenze (+3,8%).
Grafico 37 - Arrivi presso le strutture extra alberghiere liguri, periodo 1961-2011, dettaglio per nazionalità dei turisti – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
47
Grafico 38 - Presenze presso le strutture extra alberghiere liguri, periodo 1961-2011, dettaglio per nazionalità dei turisti – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
La percentuale degli arrivi stranieri sul totale degli arrivi extralberghieri (grafico 32) risulta sempre maggiore
nella distribuzione nazionale rispetto a quella ligure e il divario si amplia a partire dal 1988, con una particolare
accentuazione nel 2004, quando la percentuale di arrivi stranieri in Liguria risulta pari al 30% (vs. il 44,5% del
dato nazionale). Questo fenomeno sollecita a una riconsiderazione del ruolo delle strutture extralberghiere
che, in Liguria, a lungo sono state considerate complementari a quelle alberghiere e meno appetibili per il
turismo straniero in quanto meno costose; ad oggi, invece, molte forme in crescita anche in Liguria - come i
bed & breakfast e gli agriturismi, al pari degli stessi alloggi offerti per brevi periodi e con servizi para-
alberghieri di supporto - risultano fortemente richieste da diverse fasce di utenza straniera interessate al
turismo enogastronomico, culturale e “alternativo” al tradizionale turismo balneare.
48
Grafico 39 - Arrivi presso le strutture extra alberghiere italiane, periodo 1961-2011, dettaglio per nazionalità dei turisti – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
*Dato provvisorio
Grafico 40 - Presenze presso le strutture extra alberghiere italiane, periodo 1961-2011, dettaglio per nazionalità dei turisti – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
*Dato provvisorio
49
Grafico 41 - Percentuale degli arrivi extra alberghieri stranieri in Italia e Liguria, periodo 1961-2011 – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
*Dato provvisorio per dettaglio nazionale
La permanenza media presso le strutture extra alberghiere resta più alta in Liguria rispetto alla media
nazionale per tutto il periodo che va dal 1961 al 2005, per quanto il dato regionale segni un calo consistente a
partire dal 1982. Durante l’ultimo quinquennio si assiste a una sostanziale uniformità dei due valori,
riconducibile anche in questo caso alla trasversalità dei mutamenti nella fruizione turistica.
Al 2011 la permanenza media extra alberghiera risulta pari a 5,6 giornate, valore lievemente inferiore alle 5,9
giornate del 2010.
Grafico 42 - Permanenza media dei turisti extra alberghieri in Italia e Liguria, periodo 1961-2011
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
*Dato provvisorio per dettaglio nazionale
50
2.3.1. Il dettaglio provinciale
Come anticipato, le riflessioni relative ai dati del turismo extra alberghiero devono essere “scomposte” nei
periodi precedenti e antecedenti il 1987. Il turismo extra alberghiero segna una generale crescita in termini di
arrivi nel periodo 1951-1985, con incrementi particolarmente positivi per il savonese e il genovese. Anche il
periodo 1995-2011 si caratterizza per una crescita diffusa, in questo ambito le “accelerazioni” maggiormente
significative si notano per lo spezzino e il genovese. Le forme delle distribuzioni delle presenze si allineano in
modo piuttosto coerente con quelle degli arrivi, con l’eccezione del dato imperiese del periodo 1995-2011 che
segna un calo nelle presenze a fronte di un incremento degli arrivi.
Tra il 2010 e il 2011, in un quadro di generale incremento, spiccano le perfomance positive in termini di arrivi
delle province della Spezia (+18,3%) e Genova (+10,2%), mentre per quanto riguarda le presenze è
unicamente lo spezzino a distinguersi in ragione dell’accentuata variazione positiva (+12,1%).
Anche in questo caso sono soprattutto i turisti stranieri a contribuire agli incrementi positivi, con particolare
evidenza per la provincia della Spezia (dove gli arrivi stranieri aumentano per il +22,4% e le relative presenze
per il 20,0%.
Grafico 43 - Arrivi presso le strutture extra alberghiere liguri, dettaglio provinciale – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
51
Grafico 44 - Presenze presso le strutture extra alberghiere liguri, dettaglio provinciale – valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
I valori della permanenza media extra alberghiera segnano, per tutte le province liguri, una crescita evidente
nel passaggio tra il 1965 e il 1973, in seguito alla quale inizia un periodo di decrescita costante; in questo
ambito l’unica eccezione è rappresentata dal dato imperiese che inizia la fase calante circa un decennio dopo
le altre province.
Grafico 45 – Permanenza media presso le strutture extra alberghiere liguri, dettaglio provinciale
Fonte: elaborazioni su dati ENIT / EPT e ISTAT
52
Allegato 2
53
La stagionalità dei flussi dei principali mercati stranieri7
I flussi turistici internazionali seguono un andamento stagionale legato al prodotto di punta del turismo ligure, il
mare, con picchi di arrivi e presenze nei mesi estivi, ma con una domanda di ricettività sostenuta anche nei
mesi primaverili e di inizio autunno legata al turismo culturale e ai soggiorni business. Tra i principali bacini di
origine della domanda straniera (Germania, Svizzera, Francia e Olanda per i mercati europei e USA per quelli
long haul), emerge una sostanziale omogeneità nelle presenze stagionali, con alcune peculiarità legate alle
abitudini di vacanza dei diversi mercati e al livello di penetrazione dei prodotti turistici di nicchia (natura,
enogastronomia, sport, ecc.) che favoriscono una maggiore destagionalizzazione dei flussi.
Tabella 1
Presenze per mercato di provenienza nelle province della Liguria Anni 2010-2011
2010 2011 % sul totale
presenze 2011 Var% 2011/2010
Germania 949.651 994.648 21,0 4,7
Svizzera 442.414 493.156 10,4 11,5
Francia 412.428 459.616 9,7 11,4
Paesi Bassi 370.661 398.665 8,4 7,6
Stati Uniti d'America 246.735 261.288 5,5 5,9
Regno Unito 211.896 219.916 4,6 3,8
Russia 125.786 185.156 3,9 47,2
Austria 134.311 169.891 3,6 26,5
Belgio 115.913 129.482 2,7 11,7
Australia 101.739 114.003 2,4 12,1
Svezia 105.913 108.814 2,3 2,7
Norvegia 86.666 90.211 1,9 4,1
Romania 80.790 86.318 1,8 6,8
Danimarca 90.189 86.178 1,8 -4,4
Spagna 75.208 75.969 1,6 1,0
Canada 67.008 72.796 1,5 8,6
Polonia 61.074 64.171 1,4 5,1
Altri Paesi 646.284 737.071 15,5 14,0
Totale 4.324.666 4.747.349 100,0 9,8
Fonte: dati provvisori ISTAT
7 Fonte: ISTAT, dati provvisori 2011
54
Figura 1
Fonte: dati provvisori Istat
La Germania è il primo mercato per presenze registrate negli esercizi ricettivi alberghieri ed extralberghieri
della Liguria: 239.974 arrivi e 994.648 presenze nel 2011 (21% delle presenze straniere totali nella regione).
E’ un mercato consolidato ma ancora interessato da crescite nei flussi (+10,5% gli arrivi e +6,5% le presenze
tra il 2007 e il 2011), anche nei mesi di punta per il turismo balneare, prodotto privilegiato del turismo tedesco
nella regione: aumentano negli ultimi anni sia gli arrivi (+46,9% giugno, +29,6% luglio, +38,2% agosto) che le
presenze turistiche dei tedeschi negli esercizi ricettivi liguri (+32,8% giugno, +15,2% luglio, +23,4% agosto).
Tuttavia, in linea con l’ormai consolidata abitudine a trascorrere vacanze più brevi, soprattutto nelle
destinazioni estere, anche per il mercato tedesco si rileva un contrazione, sia pure leggerissima, della durata
dei soggiorni turistici, che rimangono comunque intorno alle 3 notti in bassa stagione e tra le 4 e le 5 notti nel
periodo estivo.
55
Tabella 2
L'andamento dei flussi dei turisti tedeschi in Liguria
N Arrivi
VAR% 2011/2007
TOTALE STRANIERI
VAR% 2011/2007 2007 2008 2009 2010 2011
Gennaio 1.892 2.052 1.796 2.261 2.258 19,3 4,6
Febbraio 5.546 6.723 5.503 4.258 4.857 -12,4 2,9
Marzo 13.283 19.577 11.274 13.579 12.918 -2,7 3,9
Aprile 25.787 22.277 24.962 22.543 26.519 2,8 24,2
Maggio 37.394 39.799 34.154 38.893 25.786 -31,0 -0,6
Giugno 24.338 22.406 25.184 23.396 35.762 46,9 32,2
Luglio 20.283 22.443 23.910 24.007 26.278 29,6 39,1
Agosto 27.020 29.196 34.100 34.602 37.341 38,2 34,0
Settembre 35.873 33.121 40.231 37.817 38.823 8,2 20,6
Ottobre 19.201 19.539 22.624 22.450 23.806 24,0 21,0
Novembre 4.034 3.919 3.145 3.712 3.221 -20,2 -8,5
Dicembre 2.491 2.378 2.455 2.446 2.405 -3,5 6,4
Totale 217.142 223.430 229.338 229.964 239.974 10,5 21,6
N Presenze
VAR% 2011/2007
TOTALE STRANIERI
VAR% 2011/2007 2007 2008 2009 2010 2011
Gennaio 5.383 6.104 5.610 6.386 6.915 28,5 -2,9
Febbraio 17.218 22.865 18.184 13.784 15.554 -9,7 -2,7
Marzo 42.129 70.071 39.222 47.492 47.686 13,2 1,8
Aprile 101.460 84.641 97.420 86.719 104.360 2,9 14,5
Maggio 150.323 164.208 130.930 152.062 100.505 -33,1 -7,6
Giugno 115.314 92.928 112.954 102.633 153.177 32,8 28,7
Luglio 94.434 111.925 108.759 103.311 108.749 15,2 26,3
Agosto 136.330 127.443 140.986 150.247 168.259 23,4 31,6
Settembre 166.953 158.510 181.160 175.988 177.326 6,2 19,1
Ottobre 83.569 80.079 90.243 91.737 93.924 12,4 19,2
Novembre 13.730 9.779 10.347 11.703 11.174 -18,6 -9,0
Dicembre 7.173 6.394 6.633 7.589 7.019 -2,1 0,4
Totale 934.016 934.947 942.448 949.651 994.648 6,5 17,3
Fonte: dati provvisori Istat
56
Tabella 3
L'andamento dei flussi dei turisti tedeschi in Liguria
N gg di Permanenza Media
VAR% 2011/2007
TOTALE STRANIERI
VAR% 2011/2007 2007 2008 2009 2010 2011
Gennaio 2,9 3,0 3,1 2,8 3,1 7,4 -7,2
Febbraio 3,1 3,4 3,3 3,2 3,2 3,2 -5,4
Marzo 3,2 3,6 3,5 3,5 3,7 16,4 -2,1
Aprile 3,9 3,8 3,9 3,9 3,9 0,3 -7,8
Maggio 4,0 4,1 3,8 3,9 3,9 -3,0 -7,1
Giugno 4,7 4,2 4,5 4,4 4,3 -9,7 -2,7
Luglio 4,7 5,0 4,6 4,3 4,1 -11,2 -9,2
Agosto 5,1 4,4 4,1 4,3 4,5 -10,7 -1,8
Settembre 4,7 4,8 4,5 4,7 4,6 -1,7 -1,2
Ottobre 4,4 4,1 4,0 4,1 3,9 -9,3 -1,5
Novembre 3,4 2,5 3,3 3,2 3,5 2,0 -1,0
Dicembre 2,9 2,7 2,7 3,1 2,9 1,3 -11,1
Totale 4,3 4,2 4,1 4,1 4,1 -3,6 -3,3
Fonte: dati provvisori Istat
La Svizzera è il secondo Paese estero per presenze registrate negli esercizi ricettivi: 143.800 arrivi e 493.156
presenze nel 2011 (10,4% delle presenze straniere nella regione)
Un mercato consolidato ma che si contraddistingue anche per una crescita negli ultimi anni (+31,9% gli arrivi e
+24,7% le presenze dal 2007 al 2011) e da una stagionalità prolungata ai mesi primaverili ed autunnali.
Il periodo estivo, infatti, è quello di maggior affluenza per questi turisti che della Liguria apprezzano soprattutto
le destinazioni balneari: 105 mila presenze circa nel luglio del 2011, 66 mila in agosto, mesi in cui si registra
un trend positivo negli ultimi anni (+35,4% le presenze in luglio e +43,7% in agosto nel periodo 2007-2011).
Nella stagione primaverile, le presenze turistiche svizzere si mantengono elevate (ad aprile 41 mila presenze
nel 2010 e quasi 47 mila presenze registrate nel 2011, con una crescita del +24,8% rispetto al 2007) così
come in quella autunnale (quasi 54 mila presenze nell’ottobre del 2010, e 61 mila nel 2011, in crescita del
+44,4% rispetto al 2007).
La permanenza media di questi turisti oscilla tra un minimo di 2-3 notti in bassa stagione ad un massimo di 4-5
notti in estate.
57
Tabella 4
L'andamento dei flussi dei turisti svizzeri in Liguria
N Arrivi
VAR% 2011/2007
TOTALE STRANIERI
VAR% 2011/2007 2007 2008 2009 2010 2011
Gennaio 1.288 990 1.050 985 1.242 -3,6 4,6
Febbraio 1.976 2.045 2.441 2.367 3.108 57,3 2,9
Marzo 4.197 7.787 4.772 6.297 5.199 23,9 3,9
Aprile 12.893 8.464 11.701 13.427 16.210 25,7 24,2
Maggio 15.876 14.771 17.282 17.801 12.807 -19,3 -0,6
Giugno 12.777 10.360 14.073 14.468 19.991 56,5 32,2
Luglio 17.360 17.844 20.297 21.297 27.566 58,8 39,1
Agosto 10.434 11.890 12.787 14.340 15.636 49,9 34,0
Settembre 16.754 16.544 18.071 18.003 20.275 21,0 20,6
Ottobre 11.425 11.467 13.674 15.653 18.069 58,2 21,0
Novembre 2.179 1.721 1.722 2.035 1.503 -31,0 -8,5
Dicembre 1.843 1.751 1.740 1.583 2.194 19,0 6,4
Totale 109.002 105.634 119.610 128.256 143.800 31,9 21,6
N Presenze
VAR% 2011/2007
TOTALE STRANIERI
VAR% 2011/2007 2007 2008 2009 2010 2011
Gennaio 4.559 3.591 3.436 2.930 3.716 -18,5 -2,9
Febbraio 5.732 5.178 6.198 6.733 7.707 34,5 -2,7
Marzo 11.482 22.197 14.245 18.334 14.779 28,7 1,8
Aprile 37.357 25.956 35.398 41.123 46.631 24,8 14,5
Maggio 50.804 45.960 52.383 52.292 40.785 -19,7 -7,6
Giugno 46.925 39.094 51.450 50.549 65.643 39,9 28,7
Luglio 77.454 79.213 89.209 86.379 104.846 35,4 26,3
Agosto 45.614 47.081 51.184 55.547 65.559 43,7 31,6
Settembre 61.748 63.280 68.038 65.623 71.582 15,9 19,1
Ottobre 42.226 42.765 47.419 53.790 60.968 44,4 19,2
Novembre 6.621 4.566 4.304 5.168 4.983 -24,7 -9,0
Dicembre 5.040 4.562 4.360 3.946 5.957 18,2 0,4
Totale 395.562 383.443 427.624 442.414 493.156 24,7 17,3
Fonte: dati provvisori Istat
58
Tabella 5
L'andamento dei flussi dei turisti svizzeri in Liguria
N gg di Permanenza Media
VAR% 2011/2007
TOTALE STRANIERI
VAR% 2011/2007 2007 2008 2009 2010 2011
Gennaio 3,5 3,6 3,3 3,0 3,0 -15,5 -7,2
Febbraio 2,9 2,5 2,5 2,8 2,5 -14,5 -5,4
Marzo 2,7 2,9 3,0 2,9 2,8 3,6 -2,1
Aprile 2,9 3,1 3,0 3,1 2,9 -0,7 -7,8
Maggio 3,2 3,1 3,0 2,9 3,2 -0,6 -7,1
Giugno 3,7 3,8 3,7 3,5 3,3 -10,6 -2,7
Luglio 4,5 4,4 4,4 4,1 3,8 -14,8 -9,2
Agosto 4,4 4,0 4,0 3,9 4,2 -4,1 -1,8
Settembre 3,7 3,8 3,8 3,7 3,5 -4,3 -1,2
Ottobre 3,7 3,7 3,5 3,4 3,4 -8,8 -1,5
Novembre 3,0 2,7 2,5 2,5 3,3 9,1 -1,0
Dicembre 2,7 2,6 2,5 2,5 2,7 -0,5 -11,1
Totale 3,6 3,6 3,6 3,5 3,4 -5,5 -3,3
Fonte: dati provvisori Istat
La Francia, terzo Paese di provenienza della domanda turistica internazionale, conta 212 mila arrivi e 459.616
presenze nel 2011 (pari al 9,7% delle presenze straniere totali).
Un mercato consolidato che mostra un crescente interesse nei confronti della regione (+39,5% le presenze tra
il 2007 e il 2011) ma caratterizzato da una permanenza media bassa, della durata di 1-2 notti in inverno,
autunno e primavera, con un massimo di 2-3 notti in estate.
I mesi di maggiore afflusso dei francesi in Liguria sono quelli estivi (105.533 presenze negli esercizi ricettivi
nell’agosto del 2011), ma la presenza di turisti francesi è elevata anche nella stagione primaverile (44.585 di
presenze in aprile, 43.811 nel mese di maggio).
59
Tabella 6
L'andamento dei flussi dei turisti francesi in Liguria
N Arrivi
VAR% 2011/2007
TOTALE STRANIERI
VAR% 2011/2007 2007 2008 2009 2010 2011
Gennaio 4.493 4.459 3.989 4.320 4.817 7,2 4,6
Febbraio 6.680 7.004 6.915 6.798 7.482 12,0 2,9
Marzo 7.732 8.043 7.392 6.676 9.417 21,8 3,9
Aprile 14.764 14.057 14.953 20.418 21.748 47,3 24,2
Maggio 16.870 20.139 21.138 21.926 20.397 20,9 -0,6
Giugno 12.473 12.394 13.495 14.904 20.620 65,3 32,2
Luglio 19.298 21.584 24.270 26.979 29.073 50,7 39,1
Agosto 30.995 35.445 37.746 39.400 42.593 37,4 34,0
Settembre 16.619 15.639 17.055 19.118 21.923 31,9 20,6
Ottobre 12.006 11.930 14.239 16.413 19.048 58,7 21,0
Novembre 7.884 6.380 6.304 7.427 6.922 -12,2 -8,5
Dicembre 5.886 5.565 6.336 6.578 7.976 35,5 6,4
Totale 155.700 162.639 173.832 190.957 212.016 36,2 21,6
N Presenze
VAR% 2011/2007
TOTALE STRANIERI
VAR% 2011/2007 2007 2008 2009 2010 2011
Gennaio 7.585 8.268 7.713 8.409 9.095 19,9 -2,9
Febbraio 10.992 13.105 11.279 11.641 13.372 21,7 -2,7
Marzo 13.535 14.678 13.552 13.472 18.003 33,0 1,8
Aprile 28.354 27.558 30.520 40.604 44.585 57,2 14,5
Maggio 32.476 40.845 43.624 44.097 43.811 34,9 -7,6
Giugno 25.060 27.307 29.851 33.407 43.723 74,5 28,7
Luglio 46.944 55.923 55.430 62.882 67.715 44,2 26,3
Agosto 76.553 90.116 91.385 97.182 105.533 37,9 31,6
Settembre 36.412 35.240 39.751 42.967 50.986 40,0 19,1
Ottobre 25.799 23.765 27.143 32.617 37.693 46,1 19,2
Novembre 14.735 10.860 11.170 13.551 11.953 -18,9 -9,0
Dicembre 10.998 9.904 10.634 11.599 13.147 19,5 0,4
Totale 329.443 357.569 372.052 412.428 459.616 39,5 17,3
Fonte: dati provvisori Istat
60
Tabella 7
L'andamento dei flussi dei turisti francesi in Liguria
N gg di Permanenza Media
VAR% 2011/2007
TOTALE STRANIERI
VAR% 2011/2007 2007 2008 2009 2010 2011
Gennaio 1,7 1,9 1,9 2,0 1,9 11,8 -7,2
Febbraio 1,7 1,9 1,6 1,7 1,8 8,5 -5,4
Marzo 1,8 1,8 1,8 2,0 1,9 9,1 -2,1
Aprile 1,9 2,0 2,0 2,0 2,1 6,8 -7,8
Maggio 1,9 2,0 2,1 2,0 2,2 11,4 -7,1
Giugno 2,0 2,2 2,2 2,2 2,1 5,5 -2,7
Luglio 2,4 2,6 2,3 2,3 2,3 -4,1 -9,2
Agosto 2,5 2,5 2,4 2,5 2,5 0,4 -1,8
Settembre 2,2 2,3 2,3 2,3 2,3 6,4 -1,2
Ottobre 2,2 2,0 1,9 2,0 2,0 -8,0 -1,5
Novembre 1,9 1,7 1,8 1,8 1,7 -7,7 -1,0
Dicembre 1,9 1,8 1,7 1,8 1,6 -11,9 -11,1
Totale 2,1 2,2 2,1 2,2 2,2 2,3 -3,3
Fonte: dati provvisori Istat
L’Olanda è il quarto mercato estero per la Liguria: 81.443 arrivi e 398.665 presenze registrate nel 2011 (l’8,4%
delle presenze turistiche straniere).
Un trend caratterizzato da una progressiva crescita negli ultimi anni (+19,2% le presenze turistiche rispetto al
2007), con la sola eccezione della stagione invernale, febbraio in testa (-45,8% arrivi e -49,5% le presenze),
periodo in cui, comunque, la consistenza dei flussi è esigua.
Il turismo olandese nella regione, dunque, è caratterizzato da una stagionalità limitata ai mesi centrali
dell’anno (tra maggio e settembre), con un picco di presenze turistiche in luglio e agosto (nel 2011 si
registrano rispettivamente 126.602 e 111.713 presenze), periodo in cui i soggiorni si protraggono fino ad una
settimana.
La permanenza media, infatti, varia da un minimo di 2-3 notti in inverno e autunno, alle 3-4 notti della
primavera, fino ad un massimo di 6-7 notti nel mese di agosto.
61
Tabella 8
L'andamento dei flussi dei turisti olandesi in Liguria
N Arrivi
VAR% 2011/2007
TOTALE STRANIERI
VAR% 2011/2007 2007 2008 2009 2010 2011
Gennaio 436 392 311 378 428 -1,8 4,6
Febbraio 1.196 1.079 821 677 648 -45,8 2,9
Marzo 1.198 1.352 884 1.226 1.330 11,0 3,9
Aprile 2.486 4.537 3.698 2.591 3.402 36,8 24,2
Maggio 7.374 7.771 7.031 9.348 7.076 -4,0 -0,6
Giugno 9.479 10.977 10.090 10.085 11.038 16,4 32,2
Luglio 20.874 25.897 23.153 23.953 26.795 28,4 39,1
Agosto 12.069 14.391 16.263 15.739 17.540 45,3 34,0
Settembre 8.474 9.563 7.964 8.336 9.484 11,9 20,6
Ottobre 2.591 3.243 2.660 2.665 2.779 7,3 21,0
Novembre 713 527 533 1.220 533 -25,2 -8,5
Dicembre 545 493 474 618 390 -28,4 6,4
Totale 67.435 80.222 73.882 76.836 81.443 20,8 21,6
N Presenze
VAR% 2011/2007
TOTALE STRANIERI
VAR% 2011/2007 2007 2008 2009 2010 2011
Gennaio 1.165 1.342 1.248 1.122 1.022 -12,3 -2,9
Febbraio 3.558 4.024 2.967 2.012 1.796 -49,5 -2,7
Marzo 4.660 5.333 3.013 4.364 4.273 -8,3 1,8
Aprile 7.339 15.552 13.518 7.651 8.987 22,5 14,5
Maggio 31.116 41.573 31.711 41.793 32.155 3,3 -7,6
Giugno 42.696 51.030 45.549 46.858 51.960 21,7 28,7
Luglio 111.565 143.520 109.896 113.798 126.602 13,5 26,3
Agosto 80.331 86.590 97.826 96.807 111.713 39,1 31,6
Settembre 39.010 46.837 35.847 41.053 45.906 17,7 19,1
Ottobre 9.222 14.191 11.558 10.924 11.174 21,2 19,2
Novembre 2.081 1.804 1.398 2.484 1.686 -19,0 -9,0
Dicembre 1.630 1.648 1.174 1.795 1.391 -14,7 0,4
Totale 334.373 413.444 355.705 370.661 398.665 19,2 17,3
Fonte: dati provvisori Istat
62
Tabella 9
L'andamento dei flussi dei turisti olandesi in Liguria
N gg di Permanenza Media
VAR% 2011/2007
TOTALE STRANIERI
VAR% 2011/2007 2007 2008 2009 2010 2011
Gennaio 2,7 3,4 4,0 3,0 2,4 -10,5 -7,2
Febbraio 3,0 3,7 3,6 3,0 2,8 -6,7 -5,4
Marzo 3,9 3,9 3,4 3,6 3,2 -17,5 -2,1
Aprile 3,0 3,4 3,7 3,0 2,6 -10,5 -7,8
Maggio 4,2 5,4 4,5 4,5 4,5 7,6 -7,1
Giugno 4,5 4,7 4,5 4,7 4,7 4,7 -2,7
Luglio 5,3 5,5 4,8 4,8 4,7 -11,6 -9,2
Agosto 6,7 6,0 6,0 6,2 6,4 -4,4 -1,8
Settembre 4,6 4,9 4,5 4,9 4,8 5,2 -1,2
Ottobre 3,6 4,4 4,4 4,1 4,0 12,9 -1,5
Novembre 2,9 3,4 2,6 2,0 3,2 8,3 -1,0
Dicembre 3,0 3,3 2,5 2,9 3,6 19,3 -11,1
Totale 5,0 5,2 4,8 4,8 4,9 -1,3 -3,3
Fonte: dati provvisori Istat
Gli USA sono il quinto mercato straniero per presenze registrate negli esercizi ricettivi della Liguria, dove si
contano 117.119 arrivi e 261.288 presenze nel 2011 (il 5,5% del totale stranieri).
Mercato maturo che risente più dei bacini europei della contrazione della domanda turistica legata alla difficile
congiuntura economica e delle oscillazioni dei costi dei vettori aerei, il trend del turismo statunitense nella
regione è in flessione negli ultimi anni (-6,7% gli arrivi e -5,9% le presenze dal 2007 al 2011) ma con un trend
negativo legato soprattutto ai mesi invernali ed autunnali.
Sebbene le presenze mensili si mantengano al di sopra delle 2.700-3.000 in tutto il corso dell’anno, la
stagionalità dei turisti statunitensi è legata alla primavera (nel maggio del 2011 si registrano 17.296 arrivi e
37.334 presenze) e all’estate, ma con un picco di presenze nei mesi di giugno (nel 2011 si registrano 20.538
arrivi e 45.868 presenze) e settembre (19.578 arrivi e 44.561 presenze).
La permanenza media è bassa: pari a circa 2-3 notti in tutto il corso dell’anno.
63
Tabella 10
L'andamento dei flussi dei turisti statunitensi in Liguria
N Arrivi
VAR% 2011/2007
TOTALE STRANIERI
VAR% 2011/2007 2007 2008 2009 2010 2011
Gennaio 1.375 1.228 1.088 1.089 1.119 -18,6 4,6
Febbraio 1.464 2.121 1.225 1.219 1.215 -17,0 2,9
Marzo 4.263 5.163 3.216 3.946 4.078 -4,3 3,9
Aprile 9.581 7.942 7.445 8.267 10.256 7,0 24,2
Maggio 17.680 14.297 12.703 14.994 17.296 -2,2 -0,6
Giugno 21.908 17.664 14.962 18.387 20.538 -6,3 32,2
Luglio 19.654 14.585 15.591 16.585 18.803 -4,3 39,1
Agosto 9.707 7.748 9.365 9.073 10.005 3,1 34,0
Settembre 19.683 14.175 15.924 18.257 19.578 -0,5 20,6
Ottobre 14.342 9.360 10.442 13.208 10.700 -25,4 21,0
Novembre 4.188 2.744 2.078 3.208 2.181 -47,9 -8,5
Dicembre 1.691 1.817 1.690 1.903 1.350 -20,2 6,4
Totale 125.536 98.844 95.729 110.136 117.119 -6,7 21,6
N Presenze
VAR% 2011/2007
TOTALE STRANIERI
VAR% 2011/2007 2007 2008 2009 2010 2011
Gennaio 3.580 3.256 3.373 3.535 3.671 2,5 -2,9
Febbraio 3.457 5.665 3.059 3.091 2.719 -21,3 -2,7
Marzo 8.580 10.893 6.538 8.647 8.026 -6,5 1,8
Aprile 20.762 17.693 16.953 18.503 20.524 -1,1 14,5
Maggio 38.133 33.063 28.802 32.583 37.334 -2,1 -7,6
Giugno 47.338 40.181 34.525 41.618 45.868 -3,1 28,7
Luglio 44.097 32.017 35.764 38.261 42.589 -3,4 26,3
Agosto 23.837 20.252 23.624 23.519 25.387 6,5 31,6
Settembre 43.756 33.682 37.230 39.795 44.561 1,8 19,1
Ottobre 31.182 22.576 24.184 27.628 23.266 -25,4 19,2
Novembre 9.407 5.648 5.603 5.878 4.620 -50,9 -9,0
Dicembre 3.670 3.006 3.420 3.677 2.723 -25,8 0,4
Totale 277.799 227.932 223.075 246.735 261.288 -5,9 17,3
Fonte: dati provvisori Istat
64
Tabella 11
L'andamento dei flussi dei turisti statunitensi in Liguria
N gg di Permanenza Media
VAR% 2011/2007
TOTALE STRANIERI
VAR% 2011/2007 2007 2008 2009 2010 2011
Gennaio 2,6 2,7 3,1 3,3 3,3 26,2 -7,2
Febbraio 2,4 2,7 2,5 2,5 2,2 -5,1 -5,4
Marzo 2,0 2,1 2,0 2,2 2,0 -2,0 -2,1
Aprile 2,2 2,2 2,3 2,2 2,0 -7,8 -7,8
Maggio 2,2 2,3 2,3 2,2 2,2 0,0 -7,1
Giugno 2,2 2,3 2,3 2,3 2,2 3,2 -2,7
Luglio 2,2 2,2 2,3 2,3 2,3 1,3 -9,2
Agosto 2,5 2,6 2,5 2,6 2,5 3,3 -1,8
Settembre 2,2 2,4 2,3 2,2 2,3 2,7 -1,2
Ottobre 2,2 2,4 2,3 2,1 2,2 0,2 -1,5
Novembre 2,3 2,1 2,7 1,8 2,1 -5,9 -1,0
Dicembre 2,2 1,7 2,0 1,9 2,0 -7,0 -11,1
Totale 2,2 2,3 2,3 2,2 2,2 0,9 -3,3
Fonte: dati provvisori Istat
65
La stagionalità della domanda ricettiva nelle aree prodotto8
Il turismo balneare, per sua natura un prodotto altamente stagionale, concentra le vendite nei mesi centrali
dell’estate, ma per la destinazione Liguria questa stagionalità si allunga da giugno a settembre, con valori di
occupazione camere nelle strutture ricettive della regione che rimangono al di sopra del break even point
anche nei mesi invernali ed autunnali, grazie ad un’offerta multi-prodotto e alla localizzazione delle
destinazioni della riviera in prossimità dei centri d’affari e dei luoghi di interesse culturale.
Il trend degli ultimi anni mostra un andamento altalenante nel corso dell’anno ma una tendenziale stabilità
delle vendite in luglio (occupate nel 2009 il 69,3% delle camere disponibili, nel 2010 il 73,1% e nel 2011 il
69,7%) e, soprattutto, in agosto (81,5% le vendite nel 2009, 81,4% nel 2010 e 82,4% l’occupazione camere
del 2011).
Figura 2
8 Fonte: dati Osservatorio Turistico Regionale della Liguria, Regione Liguria–Unioncamere Liguria, anno 2011
66
In Liguria le città, diversamente da altre destinazioni italiane che subiscono una flessione della domanda nei
mesi più caldi, complice il legame con il turismo della riviera, mantengono elevati anche in estate le
percentuali di occupazione delle camere negli esercizi alberghieri ed extralberghieri, con punte massime nei
mesi di luglio (68,1% le camere vendute nel 2011) e agosto (74,9%).
Le strutture in città risentono meno dell’andamento stagionale delle vendite, grazie all’alternarsi dei diversi
prodotti turistici nel corso dell’anno, sia principali (dal business al culturale, al balneare) che di nicchia
(enogastronomia, eventi, divertimenti, ecc.).
In inverno le imprese ricettive vendono in media il 40%-45% delle camere disponibili, in primavera tra il 55% e
il 60%, in estate il 65%-75% e nella stagione autunnale tra il 40% e il 60% circa delle camere disponibili.
Figura 3
67
Per le vacanze verdi il trend stagionale non si discosta da quello degli altri prodotti, con un picco di vendite
nella stagione estiva: vendute nel 2011 in luglio il 47,8% delle camere disponibili e in agosto il 63,3%.
Diversamente da altre destinazioni italiane competitor di prodotto (come la Toscana o l’Umbria), dunque, in
primavera, stagione di punta per il turismo all’aria aperta, le località del turismo naturalistico della Liguria non
riescono a massimizzare le vendite, rimanendo al di sotto dei valori medi di occupazione camere dell’estate:
vendute in aprile il 25,2% delle camere disponibili ed in maggio il 27,7%.
Figura 4
68
Le motivazioni di visita ed i comportamenti dei turisti in vacanza in Liguria negli ultimi anni9
I turisti che trascorrono una vacanza in Liguria la scelgono principalmente per tre motivazioni: per le bellezze
del patrimonio naturalistico ed ambientale, per il desiderio di trascorrere una vacanza rilassante e riposante e
per la possibilità di praticare lo sport preferito.
Ma ad incidere sulla domanda turistica sono anche una serie di motivazioni di ordine pratico, accentuate dalla
crisi dei consumi delle famiglie (italiane ma anche straniere):
da quelle legate soprattutto ai turisti italiani, come la presenza della seconda casa e la vicinanza;
alle motivazioni che incidono sia sugli stranieri che sugli italiani, come l’ospitalità offerta da amici e parenti,
la convenienza economica e l’abitudine a soggiornare nella struttura ricettiva di fiducia.
Motivazioni che connotano i diversi target di turisti-consumatori, assumendo un’importanza diversa a seconda
di quelle che sono le loro aspettative, i bisogni e le necessità. Questi fattori costituiscono, infatti, per gli
operatori della filiera turistica leve privilegiate sulle quali basare le strategie di mercato, agendo attraverso una
differenziazione dell’offerta, specializzata sia per prodotti (mare, città, turismo verde, ma anche le nicchie di
prodotti motivazionali come lo sport o l’enogastronomia) che per i target di domanda considerati più appetibili
per ciascuna impresa.
Strategie che vanno ad implementarsi di anno in anno con i feedback che arrivano dal contesto competitivo in
cui operano le imprese. Gli operatori della filiera turistica si confrontano con le esigenze del mercato,
attraverso un serie di effetti e reazioni che richiedono risposte sempre più veloci da parte del mondo
imprenditoriale, oggi più che mai, come conseguenza della crisi economico-finanziaria che ha contribuito a
modificare i comportamenti di consumo della domanda, coinvolgendo tutti i settori economici, turismo
compreso.
Nel complesso, dall’analisi delle caratteristiche della domanda e dei suoi principali comportamenti nel corso
dei quattro anni di vita dell’Osservatorio, emergono alcuni trend che permettono di individuare delle nicchie
turistiche sulle quali le imprese possono specializzarsi, con l’obiettivo di ampliare la loro quota di mercato sul
panorama competitivo ligure e nazionale.
9 Fonte: “Rapporto annuale 2011”, Osservatorio Turistico Regionale della Liguria, Regione Liguria – Unioncamere Liguria, anno 2012
69
In particolare, nella composizione della domanda si rileva (
70
Tabella 12, Tabella 14)
una nuova crescita del turismo over 60, anche in conseguenza del processo di invecchiamento della
popolazione: ha più di 60 anni il 15,9% dei turisti che soggiorna in Liguria nel 2011 (quota che nel 2008
era pari al 14,8%, nel 2009 all’11,2% e nel 2010 al 13,1%), un turismo con caratteristiche di consumo non
più solo low profile;
un tendenziale consolidamento del turismo giovanile: il 10,4% dei turisti ha tra i 18 ed i 24 anni (quota che
nel 2008 era di appena il 6,1%, aumentata fino all’11,5% nel 2009 e confermata nel 2010 con il 10,6%);
un tendenziale calo del turismo delle famiglie con bambini, un target strategico per la destinazione Liguria
che solo nel 2011 sta mostrando segnali di una, seppure debole, ripresa: viaggia in famiglia nel 2011 il
20,1% dei turisti (nel 2008 erano il 26,3%, nel 2009 il 19,6% e nel 2010 il 19,4%).
Per sviluppare un’offerta diversificata e specializzata su questi tre target, è necessario innanzitutto potenziare,
laddove non ancora presenti in modo adeguato, infrastrutture e servizi in grado di rispondere alle necessità di
questi turisti, come ad esempio i divertimenti e le infrastrutture sportive per i giovani, i luoghi adatti ai bambini
e le facilities per i genitori, i buoni collegamenti infrastrutturali e la facilità di raggiungimento delle destinazioni
per i turisti senior, ecc.
Altro fattore fondamentale di sviluppo è costituito dalla composizione dell’offerta ricettiva, adeguata alle
singole necessità, ai desideri e alle aspettative dei diversi segmenti della clientela. Ad esempio, il turista senior
è più propenso ad alloggiare in hotel, scegliendo anche le strutture di categoria superiore, i giovani sono più
orientati verso gli hotel di media categoria, i campeggi ed i B&B, mentre le famiglie verso gli hotel e le seconde
case.
Dal lato della comunicazione e delle politiche di promo-commercializzazione (Tabella 21), il passaparola si
conferma il primo strumento di influenza dei turisti: decisivo per il 27,2% nel 2008, per il 26,8% nel 2009, per il
29,3% nel 2010 e per il 27% nel 2011.
Per i turisti senior incide anche il canale dell’intermediazione: l’agenzia di viaggi di fiducia influisce sia
attraverso i consigli, in fase di scelta della località di vacanza e dei vari elementi che compongono
l’organizzazione del viaggio e del soggiorno, che attraverso le proposte da catalogo e quelle realizzate ad hoc
per la clientela.
Ma la specializzazione delle imprese passa soprattutto attraverso Internet, cruciale per segmenti turistici come
i giovani abituati ad interfacciarsi con la Rete per molteplici aspetti della propria quotidianità.
71
Nonostante l’apertura da parte degli operatori nei confronti dei nuovi strumenti on line, tuttavia, il sistema
turistico ligure si dimostra ancora poco presente sul web, soprattutto come canale diretto di acquisto per la
clientela.
Considerando tutti i canali di comunicazione, la quota di turisti influenzati da Internet oscilla di anno in anno,
senza però dimostrarsi decisivo per più del 20% dei casi: influenza il 17,4% dei turisti nel 2008, il 15,3% nel
2009, l’11,6% nel 2010 e il 14,9% nel 2011 (Tabella 21).
Una capacità di influenza, quella del web, che si distingue al suo interno (Figura 5):
Internet influisce sulle scelte di vacanza solo a livello di informazioni, reperite in rete dal turista prima di
partire, nel 47,4% dei casi nel 2008, nel 66% nel 2009, nel 48,9% nel 2010 e nel 58,7% nel 2011;
sono decisive le soluzioni di viaggio, alloggio e/o i pacchetti all inclusive offerti sui siti web delle strutture o
sui grandi portali di prenotazione ed acquisto on line per il 52,6% dei turisti sui quali fa presa il web nel
2008, per il 34% nel 2009, per il 51% nel 2010 e per il 41,3% nel 2011 (il 22,9% decide di trascorrere una
vacanza in Liguria sulla base delle sole offerte, mentre per 18,4% Internet costituisce dapprima un canale
informativo, per poi divenire strumento diretto di acquisito della vacanza).
72
Tabella 12 Identikit del turista (%)
2008 2009 2010 2011
Età
fino a 24 anni 6,1 11,5 10,6 10,4
da 25 anni a 30 anni 13,0 12,6 18,0 17,4
da 31 a 40 anni 28,8 28,7 24,7 24,7
da 41 a 50 anni 22,4 24,3 19,5 21,0
da 51 a 60 anni 14,9 11,6 14,2 10,6
oltre 60 anni 14,8 11,2 13,1 15,9
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0
Titolo di studio
Licenza elementare 1,9 0,9 2,0 1,6
Scuola media inferiore 11,3 11,1 13,4 10,3
Diploma scuola media superiore 55,8 51,7 54,1 57,8
Laurea 30,9 36,3 30,5 30,2
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0
Professione
Occupato 67,5 67,4 65,6 61,6
Ritirato 14,8 12,0 9,9 14,2
Disoccupato/inoccupato 4,0 3,3 5,1 2,5
Casalinga 8,0 6,7 8,2 9,6
Studente 5,7 10,6 11,2 12,0
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0
Stato sociale
Single 27,3 27,4 31,5 28,9
Sposato/convivente con figli 45,4 39,5 42,2 38,5
Sposato/convivente senza figli 23,6 29,1 21,4 22,4
Altro 3,6 4,1 4,8 10,1
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0
Fonte: Osservatorio Turistico Regionale della Liguria, Regione Liguria – Unioncamere Liguria
73
Tabella 13 Identikit del turista (%)
2008 2009 2010 2011
Dirigenti d’azienda 8,0 5,7 7,5 4,3
Piccoli imprenditori 23,6 25,7 19,5 20,0
Professionisti e tecnici 16,5 16,4 20,2 18,9
Ritirati dal lavoro benestanti 2,4 5,7 7,7 3,8
Lavoratori autonomi 16,1 15,6 14,5 15,4
Operai e impiegati dell’industria e dei servizi a elevata qualificazione 15,4 10,2 15,0 19,8
Operai e impiegati dell’industria e dei servizi a medio-bassa qualificazione 13,4 11,5 12,8 13,0
Lavoratori atipici 4,2 2,2 2,7 4,8
Altro 0,4 6,9 0,1 -
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0
Fonte: Osservatorio Turistico Regionale della Liguria, Regione Liguria – Unioncamere Liguria
per la provincia della Spezia: la città della Spezia, Le Cinque Terre, Monterosso, Vernazza,
Riomaggiore, Portovenere, Lerici, Sarzana.
10 La significatività del campione è, per il totale della Regione Liguria, del 95% con un margine di errore del 2,00%. La stratificazione per provincia determina un livello di confidenza pari al 95% per ognuna delle province della Regione, mentre i margini di errore sono pari a 5,20% per la provincia di Imperia, 3,70% per la provincia di Savona, 3,70% per la provincia di Genova e 5,20% per la provincia della Spezia.
87
Non avendo a disposizione i dati sull’universo di riferimento (nell’indagine vengono intervistati non solo i turisti
che alloggiano nelle strutture turistiche ufficiali ma anche i turisti delle seconde case e presso parenti e amici)
il campione viene pesato utilizzando i dati delle presenze nelle strutture ricettive raccolti dall’Istat. Tali pesi,
attribuiti ad ogni singola unità, sono costruiti rapportando il totale delle presenze nel territorio al numero di
interviste effettuate. I pesi sono differenziati per italiani, stranieri, e provincia. Questo sistema di pesi permette
di riproporzionare le interviste effettuate in base alle provenienze e in questo modo viene dato maggior peso
alle località con maggiori flussi turistici in termini di presenze nelle strutture ricettive.
Calcolo Pesi
presenze nelle strutture ricettive11 italiani stranieri