Duomo S. Maria Assunta e San Liberale San Benedetto Abate in Postumia San Sebastiano in Villarazzo tel. 0423.495202 - [email protected]www.iclesia.com La triplice domanda sull’amore, rivolta da Gesù a Pietro, si riallaccia chiaramente alla triplice ne- gazione del Maestro al momento della sua Pas- sione e richiama il fondamento della missione: la coscienza della Chiesa di essere santa e peccatri- ce e, dunque, bisognosa di conversione. L’evan- gelizzazione parte dalla coscienza che nessuno di noi è degno dell’evangelo di Cristo: Allontanati da me, Signore, perché sono un peccatore, ave- va detto Pietro a Gesù, in un’altra notte di pe- sca, all’inizio del suo cammino. La sua storia si apre e si chiude con il peccato. La coscienza di essere apostoli non può prescindere dalla consa- pevolezza della propria fragilità. La Chiesa è san- ta là dove si riconosce bisognosa di perdono, là dove esperimenta il suo peccato e quello di ogni uomo, affidandosi alla misericordia che offre un’altra possibilità a chi sbaglia. Solo questa co- scienza permette di avvicinarsi all’uomo come fratello, sapendo di condividere con lui peccato e perdono, miseria e grazia. A Pietro che ricono- sce il suo peccato, all’uomo segnato dalla colpa, proprio a lui viene affidato il ministero del pa- store. Pasci le mie pecore è il comando del Ri- sorto. Nella mentalità antica, l’immagine del pa- store era legata all’autorità e alla responsabilità. Pertanto, in questo mandato si devono leggere certamente due aspetti, connessi l’uno all’altro: l’evangelizzazione e la responsabilità. Si è auten- ticamente pastori quando si è autorevoli e re- sponsabili. Ingenuamente forse pensiamo che questo discorso sia rivolto solo a chi ha un posto di comando nel vivere civile e religioso. In veri- tà, la responsabilità si esercita sempre nell’incon- tro con ogni persona. Purtroppo, la cultura odierna porta ad incentrarsi su di sé, sia a livello sociale che spirituale: la preoccupazione dell’io predomina spesso sulla sollecitudine per il tu. E allora muore la passione della reciprocità, l’im- magine e la bella apparenza assorbono il dina- mismo della relazione profonda. Nel pensare biblico, invece, non esiste verità senza assunzio- ne di responsabilità: è sempre l’azione che rende autentica la parola. Si è pastori quando il prossi- mo ci interessa più della nostra vita e della no- stra morte. (testo liberamente adattato da un commento di M. Grilli) Gv 21, 1-19 Dal vangelo secondo Giovanni In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quan- do già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sa- pevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti. Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pie- tro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi». LA CHIESA DEL RISORTO 10 Aprile 2016 III DOMENICA DI PASQUA Anno C – III sett. Salterio
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10 Aprile 2016 III DOMENICA DI PASQUA Anno C LA CHIESA DEL ...iclesia.com/system/uploads/posts/attachments/11585/10_aprile_2016.pdf · LA CHIESA DEL RISORTO 10 Aprile 2016 III DOMENICA
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a Pietro, si riallaccia chiaramente alla triplice ne-
gazione del Maestro al momento della sua Pas-
sione e richiama il fondamento della missione: la
coscienza della Chiesa di essere santa e peccatri-
ce e, dunque, bisognosa di conversione. L’evan-
gelizzazione parte dalla coscienza che nessuno di
noi è degno dell’evangelo di Cristo: Allontanati
da me, Signore, perché sono un peccatore, ave-
va detto Pietro a Gesù, in un’altra notte di pe-
sca, all’inizio del suo cammino. La sua storia si
apre e si chiude con il peccato. La coscienza di
essere apostoli non può prescindere dalla consa-
pevolezza della propria fragilità. La Chiesa è san-
ta là dove si riconosce bisognosa di perdono, là
dove esperimenta il suo peccato e quello di ogni
uomo, affidandosi alla misericordia che offre
un’altra possibilità a chi sbaglia. Solo questa co-
scienza permette di avvicinarsi all’uomo come
fratello, sapendo di condividere con lui peccato
e perdono, miseria e grazia. A Pietro che ricono-
sce il suo peccato, all’uomo segnato dalla colpa,
proprio a lui viene affidato il ministero del pa-
store. Pasci le mie pecore è il comando del Ri-
sorto. Nella mentalità antica, l’immagine del pa-
store era legata all’autorità e alla responsabilità.
Pertanto, in questo mandato si devono leggere
certamente due aspetti, connessi l’uno all’altro:
l’evangelizzazione e la responsabilità. Si è auten-
ticamente pastori quando si è autorevoli e re-
sponsabili. Ingenuamente forse pensiamo che
questo discorso sia rivolto solo a chi ha un posto
di comando nel vivere civile e religioso. In veri-
tà, la responsabilità si esercita sempre nell’incon-
tro con ogni persona. Purtroppo, la cultura
odierna porta ad incentrarsi su di sé, sia a livello
sociale che spirituale: la preoccupazione dell’io
predomina spesso sulla sollecitudine per il tu. E
allora muore la passione della reciprocità, l’im-
magine e la bella apparenza assorbono il dina-
mismo della relazione profonda. Nel pensare
biblico, invece, non esiste verità senza assunzio-
ne di responsabilità: è sempre l’azione che rende
autentica la parola. Si è pastori quando il prossi-
mo ci interessa più della nostra vita e della no-
stra morte.
(testo liberamente adattato
da un commento di M. Grilli)
Gv 21, 1-19 Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quan-do già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci:
non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sa-pevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti. Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pie-tro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
LA CHIESA DEL RISORTO
10 Aprile 2016 III DOMENICA DI PASQUA Anno C – III sett. Salterio
Catechismo: Classe II Media: L’incontro di catechismo è spostato a Mercoledì 13 h. 15.00 in Pa-
lazzetto per l’incontro con i ragazzi e gli animatori dei Gruppi di III Media.
Parrocchia di Villarazzo
GR.EST 2016: Gli adulti che desiderano mettere a disposizione le proprie competenze per
proporre laboratori creativi o che sono disponibili a dare una mano nella preparazione,
nell’organizzazione e nell’accompagnamento dei ragazzi nelle varie iniziative, possono ri-
volgersi a sorella Anna.
Il Grest quest’anno sarà nel periodo dal 19 giugno al 9 luglio.
Sante Messe: Celebrazioni e intenzioni dal 10 al 17 Aprile 2016
PARROCCHIA SAN SEBASTIANO IN VILLARAZZO
PARROCCHIA di S. MARIA ASSUNTA E SAN LIBERALE - DUOMO
AVVISI E INTENZIONI SS MESSE:
Gli avvisi e le intenzioni per le SS. Messe saranno raccolti entro il mercoledì. Quanto segnalato oltre tale
giorno saranno spostate alla settimana successiva.
PARROCCHIA SAN BENEDETTO IN POSTUMIA
www.iclesia.com. Scarica l’app sul cellulare e cerca la tua Parrocchia:
un sagrato virtuale e le notizie della tua comunità a portata di mano,
sul pc e sul tuo smartphone
DOMENICA 10 III DOMENICA DI PASQUA Gv 21,1-19
7.00 8.30 10.00 11.15 19.00
Duomo Duomo Duomo Duomo Duomo
Pro-Populo; Paola Zilio; Eugenio Trentin; Franca Puntel in Milani Angelo Stocco e gen. Giovanni Sgargetta; coniugi Rino Didonè e Gisella Bortolanza; Gina Comin; Giuseppe e Carolina Cimador; Giuseppe Del Bene e Alessandro Resta Alice Patron
LUNEDI 11 S.STANISLAO VESCOVO Gv 6,22-29
8.15 18.00
S.Giacomo Duomo
Elio e Annamaria Nigris;
MARTEDI 12 Gv 6,30-35
8.15 18.00
Duomo Duomo
Giovanni e Maria Cecchin; Luciano e Anita Melchiori Ermanno Baldan; Silvio Didonè
MERCOLEDI 13 Gv 6,35-40
8.15. 18.00
S.Giacomo Duomo
Giuseppina Ruscica
GIOVEDI 14 Gv 6,44-51
8.15 18.00
S.Giacomo Duomo
Alice; Intenz. Gruppo di preghiera di Padre Pio e catechesi di don Franco Pegorin Gianfranco Zanon e genitori
VENERDI 15 Gv 6,52-59
8.15 18.00
Duomo Duomo
Def.fam. Mastrapasqua Maria Luisa Tomasin; Danilo Maggiotto; Palma Stocco; Agostino, Agnese e Tiziano
SABATO 16 Gv 6,60-69
8.15 19.00
S.Giacomo Duomo
Antonio Idda Benvenuta Trentin; Giuseppe Siligato e Rosa Petito Def. Paolo Pinto e Maria Rosaria Lanza
DOMENICA 17 IV DI PASQUA Gv 10,27-30
7.00 8.30 10.00 11.15 19.00
Duomo Duomo Duomo Duomo Duomo
Orfeo Campagnaro; Mario Guizza; Sorelle Bianco; Giovanni Cecchin nel Terzo Ann. della morte; Italo e Amelia Tommasin; Mario Patron; def. Piva e Stradiotto; Gianni Guizzon; Gianmaria Rizzo; Giovanni Pertile
MARTEDI’ 12 08.30 Pro-Populo
MERCOLEDI’ 13 08.30 Recita del Santo Rosario in Chiesa