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1 ANDARE A TEMPO l’uso quotidiano del tempo e le politiche urbane Flessibilità, tempi di vita e orari di lavoro Luciano Pero 19 gennaio 2006 •L’evoluzione del modello standard •Come conciliare la flessibilità aziendale e la personalizzazione •2 casi di personalizzazione
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1 ANDARE A TEMPO luso quotidiano del tempo e le politiche urbane Flessibilità, tempi di vita e orari di lavoro Luciano Pero 19 gennaio 2006 Levoluzione.

May 01, 2015

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ANDARE A TEMPO

l’uso quotidiano del tempo e le politiche urbane

Flessibilità, tempi di vita e orari di lavoro

Luciano Pero

19 gennaio 2006

•L’evoluzione del modello standard

•Come conciliare la flessibilità aziendale e la personalizzazione

•2 casi di personalizzazione

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1. APPROCCIO: ORARI COME RETE DI REGOLAZIONE

Sistema degli orari

Coordinamento Micro: orario

aziendale

Coordinamento tra sottosistemi: orari dei servizi e

della “città”

Coordinamento Macro: sistema

orario nazionale

Vincoli aziendali: mercato e tecnologie

Vincoli logistici dei sottosistemi

Fattori competitivi del paese

Bisogni individuali

Fabbisogni di famiglie e imprese

Necessità di occupazione e reddito

Fattori soggettivi

Fattori strutturali

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LE CONSEGUENZE: il conflitto sui tempi e la lentezza del cambiamento

1. CONFLITTO TRA SOTTOSISTEMI: esempi– tra industria e servizi, –tra scuola e genitori e bambini, –tra apertura uffici e clienti o cittadini

2. IL CONFLITTO TRA PERSONA E STRUTTURA, esempi– tra turni e tempo di riposo–tra esigenza di svago e continuità del ciclo

IL CONFLITTO SULLE RIGIDITA’ TEMPORALI:

ognuno cerca di imporre all’altro i suoi tempi ideali

a) LENTEZZA DEL CAMBIAMENTO: I cambiamenti sono lenti perché sono rallentati dagli

altri attori con i loro vincoli

b) INERZIA: ogni attore quando raggiunge un equilibrio soddisfacente non vuole più

cambiarlo, perché teme di perderlo

c) SISTEMICITA’: ogni cambiamento in un punto si riflette in tutti gli altri punti e genera nuovi

bisogni o nuovi conflitti

LE CONSEGUENZE :

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2. IL MODELLO DI ORARIO STANDARD e la sua evoluzione (1980-2000)

1. Automazione e ampliamento degli orari di funzionamento impianti2. Globalizzazione dei mercati e Flessibilità di risposta aziendale 3. Nuove culture e nuove persone (es. donne ) sul mercato del lavoro.

MODELLO EUROPA CONTINENTALE :

SCAMBIO TRA RIDUZIONE E FLESSIBILITA’

L’ORARIO INDUSTRIALE STANDARD DEL ‘900 SI MODIFICA

PROCESSO DI DIVERSIFICAZIONE A SCALA MONDIALE

Pressioni al cambiamento

MODELLO ANGLOAMERICANO :

INDIVIDUALIZZAZIONE E CONTRATTAZIONE INDIVIDUALE

MODELLO ASIATICO :

SUPERAMENTTO DEI TETTI STANDARD

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LO SCAMBIO RIDUZIONE - FLESSIBILITA’ NELL’EUROPA CONTINENTALE

MODELLO RENANO:

35 ORE IN FRANCIA E

GERMANIA

MODELLO NORDICO

MODELLO MEDITERRANEO

•DOMINANZA GRANDE IMPRESA

•RIDUZIONE GENERALIZZATA UGUALE PER TUTTI

•OBIETTIVO CONTRASTARE LA DISOCCUPAZIONE TECNOLOGICA

•ISTITUTI DI FLEX INDIVIDUALE (TEMPO SCELTO, BANCA ORE)

•PART TIME LIMITATO

•CLAUSOLE DI FLESSIBILITà PER RENDERE COMPETITIVO IL SISTEMA

•FORTE PRESENZA DONNE SUL MDL

•RIDUZIONE LIMITATA (38-39 ORE)

•FORTE DIFFUSIONE PAR TIME VARIABILE (5..35 ORE) IN RELAZIONE

ALLA CRESCITA DEI BAMBINI

•ISTITUTI DI FLEX INDIVIDUALE (BANCA ORE ETC)

•DIFFUSIONE IMPRESA RETE E ORARI “ARTIGIANALI”

•RIDUZIONE PER MEZZO DI “ PACCHETTI ANNUI” APPLICATI A

LIVELLO AZIENDALE CON RIORGANIZZAZIONE DEI TURNI

•FLESSIBILITà ATTRAVERSO LE FORME DI ORARIO (ITALIA) O DI

IMPIEGO (SPAGNA)

• DIFFUSIONE DELLO STRAORDINARIO

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LO SCAMBIO RIDUZIONE - FLESSIBILITA’ IN ITALIA

1. Introduzione di nuovi turni (diffusione sabato mattina )– NEL GIORNO, LA NOTTE, IL SABATO, LA DOMENICA– CON NUOVI SCHEMI FISSI (6x6)– CON SQUADRE WEEK-END o CON VOLONTARI PER LA NOTTE o CON PART TIME

2. Introduzione orari stagionali o multiperiodali– CON VARIAZIONI DELL’ORARIO MEDIO SETTIMANALE IN PIU’ ( es.: 44 ore)– IN MENO (es.: 35 ore)

3. Forme di flessibilità individuale e diffusione dello straordinario– BANCA ORE– FLEX IN INGRESSO E USCITA

4. Riduzione della pausa mensa e aumento flessibilità ingresso- uscita5. Gestione programmata orario annuo e straordinari

– GESTIONE CONGIUNTA DI FERIE , EX-FESTIVITA’. RIDUZIONI DI ORARIO– STRAORDINARI PROGRAMMATI

6. Lavori atipici– TEMPO DETERMINATO, SOMMINISTRATO, A PROGETTO, CO.CO.CO.– PART TIME

Riduzione nel CCNL con pacchetti di giorni di permesso applicati a livello locale favorendo la flessibilità aziendale

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IL MODELLO INDIVIDUALIZZATO ANGLO AMERICANO

MODELLO ANGLOSASSONE

CONSEGUENZE

•RIFIUTO DI REGOLAZIONE PER LEGGE O CONTRATTI NAZIONALI

•DESINDACALIZZAZIONE e DEREGULATION

•DIFFUSA CONTRATTAZIONE INDIVIDUALE DELL’ORARIO

•FORTE DIFFERENZIAZIONE TRA IMPRESE, SETTORI E PROFESSIONI

•MOLTIPLICAZIO0NE DELLE FORME DI PART TIME (DA 5 A 40 ORE)

•FRAMMENTAZIONE DELLE FORME DI ORARIO E DEI MODI DI LAVORO

•SVENTAGLIAMENTO E INDIVIDUALIZZAZIONE

•NON C’è STATO IL TEMUTO AUMENTO DEGLI ORARI OLTRE I LIMITI

(SOLO POCHI SETTORI LAVORANO A 45- 50 ORE SETT.)

•L’ORARIO MEDIO PRO -CAPITE DEI LAVORATORI USA E UK è

STATISTICAMENTE INFERIORE ALL’EUROPA CONTINENTALE

•TERZIARIZZAZIONE DELL’ECONOMIA

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IL MODELLO ASIATICO: la industrializzazione forzata

MODELLO GIAPPONESE

(Japan e Corea sud)

PAESI EMERGENTI:

(Cina, India …)

•SISTEMA AD ALTA REGOLAZIONE CENTRATO SULLA GRANDE IMPRESA

• CONTRATTAZIONE COLLETTIVA E SINDACALIZZAZIONE

•STANDARD “ALTI” PER ORARIO SETTIMANALE E ANNUALE

• RECENTE INTRODUZIONE E AUMENTO LIMITATO DELLE FERIE

•RECENTA INTRODUZIONE DI TURNISTICHE Più FLESSIBILI ALL’ITALIANA

•FORTE SPINTA A INDUSTRIALIZZAZIONE DI TIPO OTTOCENTESCO

•TENDENZA A SUPERARE I LIMITI INTERNAZIONALI DEGLI ORARI

STANDARD (ILO) SPESSSO PREVISTI DALLA LEGGE

•DEBOLEZZZA SINDACALE E SCARSA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA

IL MODELLO E’ SOSTENIBILE SUL LUNGO ?

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Evoluzione dei modelli di orario: variazione di qualità e quantità

AS

SE

QU

AN

TIT

A’

ALLUNGAMENTO

DURATESTANDARD

RIDUZIONE

ORARIPROLUNGATI

FLESSIBILI

ORARILUNGHIRIGIDI

ORARI PROLUNGATI“SCELTI” IN PARTE

MODELLOSTANDARD

SCAMBIO TRA RIDUZIONEE FLESSIBILITA’

RIDUZIONIRIGIDE PART TIME, CONGEDI

E ORARI RIDOTTI“SCELTI”

FLESSIBILITA’PER L’AZIENDA

STABILITA’FORME

PERSONALIZZAZIONEPER IL LAVORATORE

ASSE QUALITA’

ORARI CON ORE FLESSIBILI

“RECUPERATE”

PAESI ASIATICI

USA , UKFULL TIME

GIAPPONE

ITALIA

FRANCIAGERMANIA

NORD EUROPA

USA, UKPART TIME

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1° Problema: l’Europa è svantaggiata o favorita dagli orari medi annui piu’ corti ?

Dai confronti internazionali sul lungo periodo (1970-2000) emerge che in tutti i paesi europei l’orario medio annuo pro-capite si è accorciato più rapidamente e maggiormente che negli USA (dove nel 2001 era di circa 1725 ore ) e in Giappone (circa 2050 ore).

• Francia e Germania sono intorno alle 1450 ore, • in UK si arriva alle 1700 ore, • gli altri paesi sono nel mezzo.

Dal 1970 al 2000 l’orario nei 15 paesi UE si è ridotto del 20-25%, cioè una trasformazione strutturale del modello di vita europeo.Ciò è generalizzato e abbastanza indipendente dalla politiche dei governi

Il modello europeo è più sostenibile sul lungo ?

Oppure accresce troppo i costi del lavoro ?

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2 ° PROBLEMA: TENSIONE TRA FLESSIBILITA’ AZIENDALE E RICHIESTA DI PERSONALIZZAZIONE DEI SINGOLI

AZIENDA

FLESSIBLITA’ PRODUTTIVA

PERSONA

PERSONALIZZAZIONEDEL TEMPO DI LAVORO

SOTTO L’ATTUALEMODELLO STANDARD

RIGIDITA’DI ORARIO

PER I SINGOLI

ALTERNATIVA- ACCETTO RIGIDITA’

- CAMBIO LAVORO

PERCHE’ NON CAMBIARE MODELLO DI REGOLAZIONE?GIOCO A SOMMA POSITIVA CONCILIAZIONE VITA E LAVORO

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3. L’IPOTESI DELLA DESTANDARDIZZAZIONE

1. La diversità delle culture e delle risorse umane coinvolte2. La globalizzazione e la spinta a diversificare la strategia competitiva di impresa3. La crescente spinta alla individualizzazione dei modi di vita.

La destandardizzazione però NON significa:

- deregolazione o fine delle regole (i tetti di legge sono ancora più utili)

- cambiamenti radicali negli schemi di lavoro: la gente continua a preferire

di lavorare di giorno (meglio se al mattino) e di divertirsi la sera

STIANO PRODUCENDO UNA MODIFICAZIONE STABILE DEGLI ORARI CON UN PROCESSO DI DIVERSIFICAZIONE

L’idea è che :

- il cambiamento si realizza nei pezzi collaterali e negli snodi critici dell’orario

- il cambiamento è incrementale e per piccole quote di tempo, che però sono

molto significative per la persona e le organizzazioni

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4. Nei nuovi orari non-standard è più facile conciliare flessibilità aziendale e personalizzazione

Standard Model

New Economy?

AZIENDA

stessotempo di lavoro

per Tutti

Post-Standard Model

CICLO RIGIDO BASSA

STAGIONE

ALTA STAGIONE

AZIENDA

Menu

DONNE

Menu

GIOVANI

Menu

Business

LAVORATORILAVORATORI

RIGIDITÀ

LAVORATORIAZIENDA

FLESSIBILITÀ

PERSONALIZZAZIONE

flexitime

OLD Economy

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LA PERSONALIZZAZIONE nasce da differenti bisogni dei vari gruppi sociali

Valutazione degli oraricomplessivi dell’azienda

2003: INDUSTRIA MECCANICA DI GRANDE SERIE

In generale, l’orario desiderato è molto diverso tra uomini e donne

• Le donne sono molto più disponibili alle riduzioni e chiedono più passaggi a part time .

• Gli uomini sono meno disponibili alle riduzioni, preferiscono lavorare di più

• I giovani sono più disponibili a orari anomali

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I CASI DI PERSONALIZZAZIONE

A. la fabbrica metalmeccanica

B.gli uffici dell’assicurazione

Vantaggi per l’impresa:

•Riduzione assenteismo

•Clima migliore

•Qualità crescente

•Puntualità di consegne

•Riduzione costi

•Personalizzazione strutturata con coinvolgimento sindacale •Nuovo modello organizzativo•Puntualità di consegne e programmazione avanzata della produzione

Vantaggi per il lavoratore:

•Riduzione stress e ansia

•Cura migliore dei famigliari

•Qualità del tempo per sè

•Puntualità

•Riduzione costi famigliari

•Personalizzazione ad hoc con accordo capo collaboratore •La maggior flessibilità concessa al singolo non modifica il flusso del lavoro•Impatto positivo sul clima e sulla produttività

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CASO A, FABBRICA METALMECCANICA:ORARI A SALIRE E SCENDERE

• SETTIMANA CORTA (35 H)

• ABOLIZIONE NOTTE O SABATO

• GIORNI DI PERMESSO

TURNO BASE• GIORNATA• 8X5X2• 8X5X3• 6X6

• ORA IN PIU’ A

INIZIO/FINE TURNO• TURNi AGGIUNTiVI

(NOTTE, SABATO)• FERIE A

ROTAZIONE

GIU/AGO/SETT

MENU’ ASCENDERE

ORARIO BASE

MENU’ ASALIRE

SCARICARE NORMALE CARICARE

LE OPZIONI DEI LAVORATORISONO LA BASE DELLA PROGRAMMAZIONE AZIENDALE

SISTEMA DI GOVERNO = BANCA ORE

QUOTA DI RECUPERO OBBLIGATO CON MENU’ A SCENDERE

QUOTA MONETIZZABILEO RECUPERABILE A SCELTA

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CASO A, FABBRICA METALMECCANICA:nuovo sistema di pianificazione orari - macchine

ORDINI DAL MERCATO

TECNOLOGIE E CAPACITÀ PRODUTTIVA

PROFESSIONALITÀ NECESSARIE

(Nuovi inquadramenti)

DISPONIBILITÀ TEMPORALE

DELLE PERSONE

(Menù)

ORE DI LAVORO

NECESSARIO

ORE DILAVORO

DISPONIBILI

PROGRAMMA DI

LAVORO CONGIUNTO

VERIFICHE

RSU

E PERSONE

VERIFICHE

CLIENTE

PR

OD

UZ

ION

E E

CO

NS

EG

NA

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Motivo di partecipazione al progetto

05

10152025

bambini parenti

esigenza prevalente

nu

mero sino a 35 anni

36 - 45 anni

46 e oltre

In totale, 47 persone (più del 10% dei dipendenti) hanno aderito al progetto di conciliazione (legge 30), di esse

• 33 (70%) desiderano avere più tempo per la cura dei bambini, e sono concentrati nelle prime due fasce di età,

• 14 (30%) hanno problemi per la cura di parenti non autosufficienti, e sono concentrate nelle età da 36 a 60 anni.

0

5

10

15

sino a 35

36- 45 46 eoltre

Età

Partecipanti: età e genre

donne

uomini

CASO B, IMPRESA DI ASSICURAZIONEPERSONALIZZAZIONE INDIVIDUALIZZATA

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orario desiderato per bambini

46%

27%

9%

18%

Full time piùflessibile

Riduzionepersonalizzata

da full time a parttime

Part time piùflessibile

orario desiderato per parenti

72%

14%

0%

14% Full time piùflessibile

Riduzionepersonalizzata

da full time a parttime

Part time piùflessibile

- “Full time più flessibile”: richieste di ingresso e uscita con oscillazione più ampia o di pomeriggi liberi da recuperare

- “Riduzione personalizzata”: richieste di riduzione di 2-8 ore settimanali in ore critiche su famiglia e lavori - “Da full time a part time” richieste di passaggio a part time di 20 o 28 ore sett.- “Part time più flessibile”: richieste di ingresso e uscita con oscillazione più ampia per persone già a part time

CASO B, IMPRESA DI ASSICURAZIONEgli orari richiesti dai lavoratori

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La personalizzazione dell’orario : i principi

•.La regolazione non avviene con modelli uguali per tutti ma con un sistema di regole che consenta alla singola persona di scegliere, anche solo in parte, un orario temporaneo, adatto alle sue scelte di vita in quella fase

•.Le imprese gestiscono il sistema di produzione in modo flessibile, e adeguato al proprio mercato con minori difficoltà di oggi, cioè con variazioni semplici su un canovaccio di base

•.Il sindacato rappresenta i lavoratori individuando con essi i fabbisogni socio-temporali tipici (giovani, anziani, immigrati, fasce centrali etc.)

•.Le normative e gli accordi regolano non solo i tetti quantitativi massimi ma anche le regole di combinazione delle qualità del tempo

•.L’incontro tra domanda e offerta del tempo di lavoro deve avvenire non solo per le quantità (ore da lavorare) ma anche per le qualità (quando e con che variazione si lavora)

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5. Conclusioni: il cambiamento del tempo sociale per piccole variazioni e le politiche

Il tempo sociale è come il tempo atmosferico:

i grandi cambiamenti avvengono per piccole variazioni:

- Le stagioni continuano a esserci, ma le piccole variazioni di temperatura sciolgono i poli e alzano gli oceani

- la maggioranza continua a lavorare al mattino (di più) al pomeriggio (un po’ meno), ma le piccole variazioni cambiano le qualità

Bisogna studiare, non la continuità dei grandi trend (che è ovvia ) ma :

- Le minoranze sociali con tempi di qualità nuova

- Le piccole innovazioni per tutti ma di grande qualità temporale

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5. Conclusioni: le politiche e il cambiamento del tempo sociale per piccole variazioni

B. Le politiche possono fare molto

con i piccoli passi sui punti di snodo e sulle qualità

Favorire la personalizzazione intervenendo

• sui momenti più critici del tempo (es. ora di ingresso- uscita delle scuole)

• con le “scappatoie per le minoranze” dei non- standard (es 1 ufficio anagrafe aperto la sera e il sabato) ,

Favorire la flessibilità aziendale intervenendo

• sui momenti più critici del tempo logistico (es. orario dei servizi e del traffico)

• Incentivando l’uso delle clausole contrattuali e di legge già esistenti per accrescere la conciliazione