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Operatori differenziali www.die.ing.unibo.it/pers/mastri/didattica.htm (versione del 5-4-2018) Derivata direzionale Dato un punto P appartenente a una regione in cui è definito un campo scalare f (P), si considera la retta passante per P indivi- duata da un versore e si indica con P un punto sulla retta a distanza s da P La derivata direzionale del campo scalare f nella direzione individuata da è definita dal limite 2 0 0 (P ) (P) lim ˆ (P ) (P) lim s s df f f ds s f s f s s ˆ s ˆ s
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03-operatori-differenziali.ppt - Modalità compatibilitàSignificato del rotore (1) Il termine rotore richiama il concetto di rotazione e, infatti, un valore diverso da zero del rotore

Nov 18, 2020

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Page 1: 03-operatori-differenziali.ppt - Modalità compatibilitàSignificato del rotore (1) Il termine rotore richiama il concetto di rotazione e, infatti, un valore diverso da zero del rotore

Operatori differenziali

www.die.ing.unibo.it/pers/mastri/didattica.htm(versione del 5-4-2018)

Derivata direzionale

● Dato un punto P appartenente a una regione in cui è definito un campo scalare f(P), si considera la retta passante per P indivi-duata da un versore e si indica con P un punto sulla retta a distanza s da P

● La derivata direzionale del campo scalare f nella direzione individuata da è definita dal limite

2

0

0

(P ) (P)lim

ˆ(P ) (P)lim

s

s

df f f

ds sf s f

s

s

s

s

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Gradiente di un campo scalare

● Il gradiente di un campo scalare f(P) è un vettore la cui proiezione nella direzione individuata da un versore è uguale alla derivata direzionale di f nella direzione di

La direzione e il verso del gradiente sono quelli del versore con cui si ottiene il massimo valore della derivata direzionalee, quindi, il massimo incremento di f

Il modulo del gradiente coincide con il valore massimo della derivata

3

sgrad fds

df

ss

s

Gradiente di un campo scalare

● Se si considera una generica direzione ortogonale al gradiente, la derivata direzionale lungo risulta uguale a zero

Il gradiente è ortogonale alle superfici di livello di f(P), cioè alle superfici sulle quali f(P) costante

4

ss

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Gradiente in coordinate cartesiane

● La definizione che è stata data per il gradiente è intrinseca, cioè non dipende dal tipo di coordinate utilizzate

● Nel caso di un sistema di coordinate cartesiane, considerando i prodotti scalari del gradiente con i versori degli assi coordinati, si ricava

Quindi l’espressione del gradiente in coordinate cartesiane è

5

dz

dff

dy

dff

dx

dff kji ˆgradˆgradˆgrad

kji ˆˆˆgraddz

df

dy

df

dx

dff

Coordinate cilindriche e sferiche

● Con procedimenti simili a quello visto nel caso delle coordinate cartesiane, è possibile ricavare le espressioni dell’operatore gradiente in altri sistemi di coordinate, come le coordinate cilindriche e le coordinate sferiche

6

Coordinate cilindriche Coordinate sferiche

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Gradiente in coordinate cilindriche e sferiche

● Nel caso delle coordinate cilindriche, gli spostamenti infinite-simi nelle direzioni dei versori coordinati sono: dr, rd e dz

● Quindi l’espressione del gradiente è

● Nel caso delle coordinate sferiche, gli spostamenti infinitesimi nelle direzioni dei versori coordinati sono: dr, rd e rsend

● Quindi l’espressione del gradiente è

7

kφr ˆˆ1

ˆgradz

ff

rr

ff

φθr ˆsen

1ˆ1ˆgrad

f

r

f

rr

ff

Divergenza di un campo vettoriale

● Dato un punto P contenuto in una regione in cui è definito un campo vettoriale A(P), si considera una superficie chiusa S che delimita un volume V nell’intorno di P

● Si indica con il versore normale alla superficie S diretto verso l’esterno

● La divergenza di A nel punto P è una grandezza scalare definita dal limite

8

V

dSS

V

nAA

ˆlimdiv

0

n

(Definizione intrinseca)

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Divergenza in coordinate cartesiane (1)

9

● Si considera un parallelepipedo infinitesimo V con centro nel punto Pe facce parallele ai piani coordinati

● Il flusso di A uscente dalle facce S1 e S2 parallele al piano coordinato xypuò essere espresso come

dove

1

2

(P ) (P)2

(P ) (P)2

zz z

zz z

A zA A

zA z

A Az

1 2

2 1ˆ (P ) (P ) zz z

S S

AdS A A x y x y z

z

A n

Divergenza in coordinate cartesiane (2)

● Procedendo in modo analogo con le altre due coppie di facce parallele ai piani coordinati, si può ricavare che il flusso totale attraverso la superficie del parallelepipedo è

● Quindi, dalla definizione di divergenza si ottiene

10

zyxz

A

y

A

x

AdS zyx

S

nA ˆ

z

A

y

A

x

A

zyx

dSzyxS

zyx

nAA

ˆlimdiv

0,,

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Divergenza in coordinate cilindriche e sferiche

● Con procedimenti simili a quello visto nel caso delle coordinate cartesiane si possono ricavare le seguenti espressioni:

Coordinate cilindriche

Coordinate sferiche

11

A

r

A

rr

Ar

rr

sen

1)sen(

sen

1)(1div

2

2A

z

AA

rr

rA

rzr

1)(1divA

Significato della divergenza

● Un valore positivo della divergenza nel punto P indica che le linee di campo tendono a divergere dal punto P Il flusso uscente attraverso una superficie infinitesima nell’intorno di

P prevale su quello entrante

● Un valore negativo della divergenza indica che le linee di campo tendono a convergere nel punto P Il flusso entrante prevale su quello uscente

12

div 0A div 0A div 0A

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Esempio – sfera uniformemente carica (1)

● Si considera una carica Q distribuitacon densità uniforme all’interno diuna sfera di raggio R

● Per ragioni di simmetria il campo elettricoè diretto in senso radiale, quindi facendo uso di un sistema di coordinate sferiche con origine nel centro della sfera, si ha

dove Er è funzione solo di r (e quindi ècostante su ogni superficie sferica concentro nell’origine)

13

rE ˆrE

34

3RV

dV R Q

Esempio – sfera uniformemente carica (2)

● Se si indica con S(r) la superficie della una sfera di raggio r con centro in O e con V(r) il volume delimitato da S(r), per la legge di Gauss si ha

dove

● All’interno della sfera (r R) dalla relazione precedente si ottiene

● All’esterno della sfera (r R) si ottiene

Quindi all’esterno della sfera il campo elettrico è identico a quello prodotto da una carica puntiforme Q posta nell’origine

14

0( ) ( )

S r V r

dS dV E n

rn ˆˆ

00

32

33

44

r

ErEr rr

2000

32

43

44

r

QE

QREr rr

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Esempio – sfera uniformemente carica (3)

● Dall’espressione della divergenza in coordinate sferiche ottiene che la divergenza del campo elettrico vale

Quindi, all’interno della sfera risulta

Mentre all’esterno si ha

15

00

3

2 3

1div

r

rrE

r

Er

rr

)(1

div2

2E

04

1div

02

Q

rrE

Esempio – sfera uniformemente carica (4)

● Su considera una superficie chiusa nell’intorno di un punto P costituita da un tratto infinitesimo di un tubo di flusso di E delimitato da due calotte sferiche

● Si indicano con SA e SB le aree delle due calotte sferiche e con EA ed EB i valori del modulo del campo elettrico sulle due superfici

● Il flusso di E uscente dalla superficie vale EASA EBSB

● L’area delle calotte è proporzionale a r2

● All’interno della sfera carica il campo èproporzionale a r

EASA EBSB > 0

● All’esterno il campo è inversamenteproporzionale a r2

EASA EBSB 0

16

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Rotore di un campo vettoriale

● Dato un punto P contenuto in una regione in cui è definito un campo vettoriale A(P), si considera una linea chiusa che delimita un’area piana S nell'intorno di P

● Si orientano il versore tangente a e il versore normale a Ssecondo la regola della mano destra

● Il rotore di A nel punto P è un vettore definito dal limite

La direzione e il verso del rotore sonoindividuati dal versore per cui il tale limite è massimo

Il modulo del rotore coincide con il valoremassimo del limite

17

S

dl

S

tAnA

ˆlimˆrot

0

(Definizioneintrinseca)

n

Rotore in coordinate cartesiane (1)

18

● Per determinare la componente nella direzione dell’asse z del rotore di A nel punto P, si considera una rettangolo infinitesimo con centro in P e contenuto nel piano parallelo al piano coordinato xy

● La circuitazione di A lungo la linea che costituisce il perimetro del rettangolo può essere espressa come

1 2 3 4ˆ (P ) (P ) (P ) (P )x y x ydl A x A y A x A y

A t

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Rotore in coordinate cartesiane (2)

● I valori di Ax e Ay nei punti medi dei lati del rettangolo sono

● Di conseguenza la circuitazione lungo vale

● Quindi, facendo uso della definizione di rotore, si ottiene

19

1

3

(P ) (P)2

(P ) (P)2

xx x

xx x

A yA A

y

A yA A

y

4

2

(P ) (P)2

(P ) (P)2

yy y

yy y

A xA A

xA y

A A xx

yxy

A

x

Adl xy

tA ˆ

y

A

x

A

yx

dlxy

yx

tAkA

ˆlimˆrot

0,

Rotore in coordinate cartesiane (3)

● In modo analogo, considerando i rettangoli contenuti nei piani paralleli ai piani coordinati yz e xz, si possono determinare le componenti del rotore nella direzione dell’asse x e dell’asse y

● Quindi, complessivamente, l’espressione del rotore risulta

● Si può notare che questa espressione può essere ottenuta sviluppando il determinante simbolico

20

ˆ ˆ ˆrot y yx xz zA AA AA A

y z z x x y

A i j k

zyx AAAzyx

kji

A

ˆˆˆ

rot

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Rotore in coordinate cilindriche e sferiche

● Con procedimenti simili a quello visto nel caso delle coordinate cartesiane si possono ricavare le seguenti espressioni:

Coordinate cilindriche

Coordinate sferiche

21

φ

θrA

ˆ)(1

ˆ)(

sen

11ˆ

)sen(

sen

1rot

r

r

A

r

rA

r

r

rAA

r

AA

r

kφrA ˆ)(1ˆˆ

1rot

rzrz A

r

rA

rr

A

z

A

z

AA

r

Significato del rotore (1)

● Il termine rotore richiama il concetto di rotazione e, infatti, un valore diverso da zero del rotore in un punto P indica che le linee di campo tendono a ruotare intorno al punto

● Per comprendere il significato del rotore di un campo vettoriale può essere utile considerare il moto di un corpo rigido

● Se G è il baricentro del corpo rigido, la velocità v di un generico puntoQ del corpo rigido può essere espressa come

dove vG rappresenta la velocità del baricentro e è il vettore velocità angolare

22

G (Q G) v v ω

kjiω ˆˆˆzyx

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Significato del rotore (2)

● Se si indicano con (x, y, z) le coordinate di Q e con (x0, y0, z0) le coordinate del baricentro si ha

● Quindi la velocità del punto Q è data da

23

k

jiv

kji

vv

ˆ)()(

ˆ)()(ˆ)()(

ˆˆˆ

00

0000G

000

G

xxyy

zzxxyyzz

zzyyxx

yx

xzzy

zyx

0 0 0ˆ ˆ ˆQ G ( ) ( ) ( )x x y y z z i j k

Significato del rotore (3)

● Il rotore della velocità vale

Quindi per il campo di velocità dei punti del corpo rigido il rotore coincide, a meno di un fattore 2, con il vettore velocità angolare

24

ωkji

kji

v 2ˆˆˆ

ˆˆˆ

rot

zzyyxx

zyx vvvzyx

1rot

2ω v

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Significato del rotore (4)

● Il significato del rotore può essere illustrato interpretando il campo vettoriale A come il campo di velocità di un fluido in movimento

● Si considera una particella rigida infinitesima con baricentro posto in un punto P all’interno del fluido

Se il rotore di A nel punto P è diverso da zero, la particella, trascinata dal fluido, ruota attorno al suo baricentro

Se il rotore di A è uguale a zero si ha solo moto di traslazione

Quindi un valore diverso da zero del rotore indica che la distribuzione di velocità del fluido è tale da produrre un moto di rotazione

25

Esempio 1 (1)

● Si consideri il campo vettoriale

dove a e b sono due costanti positive

● Il rotore di A è diretto lungo l’asse z evale

● Si può vedere che, se A è interpretato come la velocità di un fluido, una particella rigida infinitesima posta nel fluido ruota in senso positivo (cioè antiorario) attorno ad un asse parallelo all’asse z

26

iiA ˆ)(ˆ byaAx

kkA ˆˆrot by

Ax

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Esempio 1 (2)

27

● Se y0 rappresenta l’ordinata del baricentro della particella, è possibile rappresentare il campo vettoriale come somma di due contributi

● Il primo termine rappresenta un campo uniforme (quindi ha rotore nullo) e determina un moto di traslazione

● Il secondo termine (il cui rotore coincide con rotA) determina il moto di rotazione

1 2 0 0ˆ ˆ( ) ( )a by b y y A A A i i

1A 2A

Esempio 2

● Si consideri il campo vettoriale

dove c è una costante positiva

● Il rotore di A è diretto lungo l’asse z e vale

● Anche in questo caso, se si rappresenta Acome la velocità di un fluido, si ottiene chela distribuzione di velocità determina unarotazione in senso antiorario attorno a unasse parallelo all’asse z

28

ijA ˆˆ cxAy

kkA ˆˆrot cx

Ay

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Nota

● I due esempi mostrano che per ottenere una rotazione in senso positivo attorno a un asse parallelo all’asse z occorre che la componente Ax diminuisca al crescere y la componente Ay aumenti al crescere x

● Questo è coerente con il fatto che la componente lungo l’asse zdel rotore è data da

29

y

A

x

Axy

kA ˆrot

Esempio – Conduttore cilindrico uniforme (1)

● Si considera un conduttore cilindricodi raggio R e lunghezza infinita direttolungo l’asse z e percorso da correntecon densità J uniforme nella sezione

● Si in dica con i la corrente attraversola sezione del conduttore

● Per ragioni di simmetria le linee dicampo sono circonferenze concen-triche con il cilindro e risulta

con H dipendente solo da r

30

kJ ˆzJ

φH ˆ H

zJRi 2

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Esempio – Conduttore cilindrico uniforme (2)

● E’ possibile determinare il campo magnetico utilizzando la legge di Ampere

● Se è una circonferenza concentrica con il cilindro e S una sua sezione trasversale, risulta

● Per una linea di campo interna al conduttore (r R) si ottiene

● Mentre all’esterno del conduttore (r R) si ha

quindi il campo magnetico all’esterno è identico a quello prodotto da un conduttore filiforme percorso da corrente i e disposto lungo l’asse z

31

S

dSdl nJtH ˆˆ

kn ˆˆ φt ˆˆ

zz Jr

HJrrH2

2 2

r

iHiJRrH z

22 2

Esempio – Conduttore cilindrico uniforme (3)

● Dall’espressione del rotore in coordinate cilindriche si ottiene che il rotore di H è diretto lungo l’asse z e vale

● Quindi all’interno del conduttore si ha

● Mentre all’esterno risulta

32

kH ˆ)(1rot

r

rH

r

kkH ˆˆ2

1rot

2

zz JJr

rr

0ˆ2

1rot

kHi

rr

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Esempio – Conduttore cilindrico uniforme (4)

● Se si interpreta il campo H come la velocità di un fluido, una particella infinitesima posta a una distanza r R dall’origine ruota intorno all’origine con velocità angolare

Dato che rot H 0 la particella non ruota su sé stessa

● Una particella posta a distanza r R ruota intorno all’origine con velocità angolare

● Inoltre la particella ruota su se stessa con velocità angolare

Dato che, in questo caso, le due velocità angolari e sono uguali, la particella rivolge sempre la stessa faccia verso l’origine

33

2rot

2

1 zJ H

22

||

r

i

r

H

2

|| zJ

r

H

Esempio – Conduttore cilindrico uniforme (5)

34

r R: la particella descriveuna traiettoria circolare attornoall’origine, ma non ruota su séstessa

r R: la particella compieanche una rotazione su séstessa in senso antiorario

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Esempio – Conduttore cilindrico uniforme (6)

● L’andamento del vettore H è tale per cui è possibile ottenere una circuitazione diversa da zero anche su una linea chiusa contenuta nella regione esterna al conduttore

● Se però si considera una linea chiusa infinitesima nell’intorno di un punto P si ottiene circuitazione nulla se P è all’esterno del conduttore e circuitazione diversa da zero solo se P è all’interno

● Il rotore descrive il comportamento della circuitazione ‘‘a livello locale’’, quindi risulta nullo all’esterno del conduttore e diverso da zero all’interno

35

Operatore nabla

● L’operatore nabla () è un vettore formale, definito come

● Mediante questo operatore è possibile esprimere gradiente, divergenza e rotore come prodotti formali:

36

kji ˆˆˆzyx

kji ˆˆˆgradz

f

y

f

x

fff

z

A

y

A

x

A zyx

AAdiv

zyx AAAzyx

kji

AA

ˆˆˆ

rot

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Operatore nabla e coordinate non cartesiane

● L’operatore nabla è definito solo in coordinate cartesiane

● I simboli f , A e A sono utilizzati per indicare gradiente, divergenza e rotore anche nel caso si sistemi di coordinate non cartesiane

● In questo caso però non è possibile definire un vettore simbolico che permetta di esprimere gradiente, divergenza e rotore come prodotti formali

37

Esempio

● Per esempio, dall’espressione del gradiente in coordinate cilindriche

non è lecito ricavare per l’operatore nabla l’espressione

● Utilizzando questa espressione per calcolare la divergenza come prodotto scalare formale si otterrebbe

mentre l’espressione corretta è

38

1 ˆˆ ˆf f f

fr r z

r φ k

1 ˆˆ ˆr r z

r φ k

1r zAA A

r r z

A

( )1 1r zArA A

r r r z

A

(Formula errata)

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Teorema del gradiente

● Si considera una linea che unisce due punti A e B di una regione in cui è definito un campo scalare f

● Per ogni f, l’integrale di linea del gradiente da A a B non dipende dalla linea ma solo dal valore di f nei punti A e B

Di conseguenza, l’integrale del gradiente lungo una linea chiusa è sempre nullo

39

(A)(B)ˆgradB

A,

ffdlf

t

Teorema del gradiente - dimostrazione

● Il versore tangente può essere espresso come

● Utilizzando l’espressione del gradiente in coordinate cartesiane si ha

Di conseguenza risulta

40

ˆgradf x f y f z df

fx l y l z l dl

t

ˆ ˆ ˆˆ x y z

l l l

t i j k

B B B

A, A,

ˆgrad (B) (A)A

dff dl dl df f f

dl

t

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Teorema di Gauss (o della divergenza)

● Si considera una superficie chiusa S che delimita un volume Vcontenuto in una regione in cui è definito un campo vettoriale A

● Si indica con il versore normale alla superficie diretto verso l’esterno

Vale la relazione:

● L’integrale esteso al volume V della divergenza di A è uguale al flusso di Auscente dalla superficie chiusa che delimita V

41

S

VdSdV nAA ˆdiv

n

Teorema di Gauss – dimostrazione (1)

Una dimostrazione non rigorosa può essere ottenuta nel modo seguente:

● Si approssima il volume V in N elementi di volume Vi (i 1, .., N)(per semplicità si considerano elementi cubici)

● Si può ottenere un’approssimazione del flusso A attraverso la superficie S sommando i flussi attraverso le superfici degli elementi di volume infatti i contributi delle facce comuni a due elementi sono uguali e

opposti e si elidono, quindi rimangono i soli contributi delle facce esterne che approssimano la superficie S

42

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Teorema di Gauss – dimostrazione (2)

● L’espressione approssimata del flusso di A attraverso S è

● Se si fa tendere a infinito il numero degli elementi, e quindi a zero illoro volume, la sommatoria tende all’integrale di volume su V, mentre il termine tra parentesi tende alla divergenza di A, quindi

43

10

1ˆ ˆ divlim

ii

N

i i iN i iS S VV

dS dS V dVV

A n A n A

1 1

1ˆ ˆ ˆ

i i

N N

i i i i ii i iS S S

dS dS dS VV

A n A n A n

Teorema di Stokes (o del rotore)

● Si considera una linea chiusa contenuta in una regione in cui è definito un campo vettoriale A

● Si considera inoltre una generica superficie S contenuta in avente come contorno la linea

● Si orientano il versore tangente a e il versore normale a Ssecondo la regola della mano destra

Vale la relazione

● Il flusso del rotore di A attraverso unagenerica superficie avente la linea come contorno è uguale alla circuitazionedi A lungo la linea

44

dldSS

tAnA ˆˆrot

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Teorema di Stokes – dimostrazione (1)

Una dimostrazione non rigorosa può essere ottenuta nel modo seguente:

● Si approssima la superficie S mediante N elementi di superficie piani di area Si (i 1, .., N)

● E’ possibile ottenere un’approssimazione della circuitazione di A lungo il contorno della superficie sommando le circuitazioni di A lungo i contorni delle superfici Si infatti i contributi dei lati comuni a due elementi sono uguali e

opposti e si elidono, quindi rimangono i soli contributi dei lati esterni che approssimano la curva

45

Teorema di Stokes – dimostrazione (2)

● L’espressione approssimata della circuitazione di A è

● Se si fa tendere a infinito il numero degli elementi di superficie, e quindi a zero la loro area, la sommatoria tende all’integrale di superficie su S, mentre il termine tra parentesi tende al rotore di A, quindi

46

1 1

1ˆ ˆ ˆ

i i

N N

i i ii i i

dl dl dl SS

A t A t A t

10

1ˆ ˆ ˆrotlimii

N

i iN i i SS

dl dl S dSS

A t A t A n

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Rotore del gradiente (1)

● Per il teorema del gradiente, l’integrale di linea del gradiente di un generico campo scalare f dipende solo dai punti iniziale e finale

Di conseguenza, l’integrale del gradiente lungo una linea chiusa è sempre nullo

Quindi, dalla definizione di rotore, si ottiene che per ogni campo scalare f deve risultare

47

rot grad 0f

Rotore del gradiente (2)

● Lo stesso risultato può essere ottenuto a partire dall’espressione del rotore in coordinate cartesiane

● Sostituendo ad A

si ottiene

(A rigore, la dimostrazione richiede che le derivate seconde di f siano continue)

48

ˆ ˆ ˆrot y yx xz zA AA AA A

y z z x x y

A i j k

ˆ ˆ ˆgradf f f

fx y z

A i j k

2 2 2 2 2 2ˆ ˆ ˆrot grad 0

f f f f f ff

y z z y z x x z x y y x

i j k

Page 25: 03-operatori-differenziali.ppt - Modalità compatibilitàSignificato del rotore (1) Il termine rotore richiama il concetto di rotazione e, infatti, un valore diverso da zero del rotore

Divergenza del rotore (1)

● Per il teorema di Stokes, il flusso del rotore di un generico campo vettoriale A dipende solo dal contorno della superficie S

Di conseguenza, il flusso del rotore attraverso una superficie chiusa è sempre nullo

Quindi, dalla definizione di divergenza, si ottiene che per ogni campo vettoriale A deve risultare

49

0rotdiv A

Divergenza del rotore (2)

● Lo stesso risultato può essere ottenuto partendo dall’espressione in coordinate cartesiane della divergenza

● Sostituendo a B

( e assumendo che le derivate seconde di A siano continue) si ottiene

50

ˆ ˆ ˆrot y yx xz zA AA AA A

y z z x x y

B A i j k

2 22 22 2

div rot

0

y yx xz z

y yx xz z

A AA AA A

x y z y z x z x y

A AA AA A

x y x z y z y x z x z y

A

div yx zBB B

x y z

B

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Connessione lineare e superficiale

● Una regione è detta a connessione lineare semplice se per ogni

linea chiusa contenuta in esiste almeno una superficie S contenuta

in avente come contorno

Se questa proprietà non è verificata si dice che è a connessione lineare multipla

● Una regione è detta a connessione superficiale semplice se per

ogni superficie chiusa S contenuta in il volume delimitato da S è

contenuto in

Se questa proprietà non è verificata si dice che è a connessione superficiale multipla

51

Connessione lineare e superficiale - Esempi

● Esempi

Regione racchiusa da una superficie sferica:

connessione lineare semplice

connessione superficiale semplice

Regione racchiusa da una superficie toroidale:

connessione lineare multipla

connessione superficiale semplice

Regione compresa tra due superfici sferiche concentriche:

connessione lineare semplice

connessione superficiale multipla

52

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Campi conservativi e campi irrotazionali (1)

Si consideri un campo vettoriale definito in una regione

● Il campo si dice conservativo se la sua circuitazione lungo una generica curva chiusa contenuta in è uguale a zero

● Il campo si dice irrotazionale se il suo rotore è nullo in ogni punto di

● Un campo conservativo è sempre irrotazionale

questa proprietà deriva direttamente dalla definizione del rotore

● Un campo irrotazionale nella regione è conservativo se la regione è a connessione lineare semplice

53

Campi conservativi e campi irrotazionali (2)

● Si assume che A sia un campo vettoriale tale che rot A = 0 in una regione

● Si considera la circuitazione di A su una curva chiusa ● Se la regione è a connessione lineare semplice, è possibile

individuare una superficie S contenuta in che ha come contorno

Quindi, mediante il teorema di Stokes, si ottiene

● Se la regione non è a connessione lineare semplice esiste almeno una curva chiusa tale che ogni superficie che ha come contorno non è interamente contenuta in

Quindi la relazione precedente non vale e la circuitazione su è diversa da zero

54

ˆ ˆrot 0S

dl dS

A t A n

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Esempio (1)

● Si riconsideri l’esempio relativo al calcolo del campo magnetico di un conduttore lineare omogeneo

● Come si è visto, nella regione esterna al conduttore il campo magnetico è irrotazionale

● La regione esterna al conduttore non è a connessione lineare semplice, quindi non si può affermare che il campo magnetico all’esterno del conduttore è conservativo:

Per una linea chiusa 1 che non circonda il conduttore la circuitazione risulta nulla

Per una linea chiusa 2 che circonda il conduttore la circuitazione è diversa da zero: in questo caso una superficie S2 avente la linea come contorno deve contenere punti nella regione in cui rotH è diverso da zero quindi

5555

22

ˆ ˆrot 0S

dl dS

H t H n

Esempio (2)

56

● Le linee 1 e 2 sono interamentecontenute nella regione in cui ilrotore di H è nullo

1

ˆ 0dl

H t

2

ˆ 0dl

H t

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Potenziale (1)

● Dal teorema del gradiente si ottiene che il gradiente di un campo scalare è un campo vettoriale conservativo

● Si può dimostrare che vale anche la proprietà simmetrica, cioè ogni campo vettoriale conservativo A può essere espresso come gradiente di un campo scalare

● Il campo scalare è detto potenziale del campo vettoriale A

● Il potenziale è definito a meno di una costante

infatti se cost si ha

57

grad A

grad grad

Potenziale (2)

● Per dimostrare che un campo conservativo A può essere espresso come gradiente di un potenziale, si osserva che, scelto arbitrariamente un punto O (punto di riferimento), al campo A si può associare la funzione scalare definita da

dove l’integrale è valutato su una linea arbitraria che unisce i punti O e Pe rappresenta una costante arbitraria

● Dato che l’integrale di linea di A tra due punti P e Q non dipende dal percorso, è possibile valutarlo considerando un percorso passante per il punto O

58

P

0 Oˆ(P) dl A t

Q O Q

P P Oˆ ˆ ˆ (Q) (P)dl dl dl A t A t A t

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Potenziale (3)

● Per due punti posti a distanza infinitesima la relazione precedente si riduce a

che può essere scritta come

● Quindi, utilizzando l’espressione del gradiente in coordinate cartesiane si ha

e, di conseguenza, si riconosce che è il potenziale di A

● Per definire in modo univoco il potenziale occorre fissare il valore della costante , che corrisponde al valore del potenziale nel punto di riferimento

59

x y zA dx A dy A dz dx dy dzx y z

ˆ ˆ ˆ ˆˆ ˆ gradx y zA A Ax y z

A i j k i j k

ˆ dl d A t

Potenziale - Nota

● Di solito, nello studio dei campi elettromagnetici il potenziale viene definito come

cioè con segno opposto rispetto a quello considerato nella trattazione precedente

● Con questa convenzione risulta

● Di conseguenza l’integrale di linea del campo vettoriale da un punto P a un punto Q è dato da

60

O

Pˆ(P) dl A t

grad A

Q

Pˆ (P) (Q)dl A t

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Campi solenoidali e campi indivergenti (1)

Si consideri un campo vettoriale definito in una regione

● Il campo si dice solenoidale se il suo flusso attraverso una generica superficie chiusa contenuta in è uguale a zero

● Il campo si dice indivergente se la sua divergenza è nulla in ogni punto di

● Un campo solenoidale è sempre indivergente

questa proprietà deriva direttamente dalla definizione della divergenza

● Un campo indivergente nella regione è solenoidale se la regione è a connessione superficiale semplice

61

Campi solenoidali e campi indivergenti (2)

● Si assume che A sia un campo vettoriale tale che div A = 0 in una regione

● Si considera il flusso di A uscente da una superficie chiusa S

● Se la regione è a connessione superficiale semplice, il volume racchiuso da S è contenuto in

Quindi, mediante il teorema di Gauss, si ottiene

● Se la regione non è a connessione superficiale semplice esiste almeno una superficie chiusa S tale che il volume delimitato da S non è interamente contenuto in

Quindi non è possibile applicare il teorema di Gauss e il flusso attraverso S in generale è diverso da zero

62

ˆ div 0V

S

dS dV A n A

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Esempio

● Si riconsideri l’esempio del campo elettrico prodotto da una distribuzione sferica omogenea di carica

● All’esterno della sfera il campo elettrico è indivergente

● Dato che la regione all’esterno della sfera non è a connessione superficiale semplice, non si può affermare che il campo elettrico all’esterno della sfera è solenoidale:

il flusso del campo elettrico attraverso una superficie chiusa S1 che non racchiude la sfera carica è nullo

il flusso attraverso una superficie chiusa S2 che racchiude la sfera carica è diverso da zero dato che nel volume interno a S2 la divergenza del campo elettrico non è ovunque nulla

63

22

ˆ div 0V

S

dS dV E n E

Flusso concatenato con una linea chiusa

● Si considera un campo vettoriale solenoidale A definito in una regione ● Si considerano, inoltre, due superfici S1 e S2 contenute in e aventi

come bordo la stessa linea chiusa ● I flussi di A attraverso S1 e S2 sono

● L’unione di S1 e S2 forma una superficiechiusa, attraverso la quale si ha

● Quindi risulta 1 = 2

Il flusso di A non dipende dalla superficie, ma solo dalla linea che ne costituisce il bordo

Per questo si parla di flusso concatenato con la linea 64

1 2

1 1 2 2ˆ ˆS S

dS dS A n A n

1 2

ˆ 0S S

A n

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Potenziale vettore (1)

● Si consideri il un campo vettoriale B definito come rotore di un altro campo vettoriale A

● Per il teorema di Stokes, il campo B risulta solenoidale

● Si può dimostrare che vale anche la proprietà simmetrica, cioè ogni campo vettoriale solenoidale B può essere espresso come rotore di un altro campo vettoriale A

● Il campo vettoriale A è detto potenziale vettore del campo vettoriale B

● Il potenziale è definito a meno del gradiente di un campo scalare

infatti se A A grad si ha

65

rotB A

rot rot rot grad rot A A A

Potenziale vettore (2)

● Se B è un campo vettoriale e A è il suo potenziale vettore, dal teorema di Stokes di ottiene direttamente

● Il flusso di un campo solenoidale attraverso una superficie S è uguale alla circuitazione del suo potenziale vettore sulla linea che costituisce il contorno della superficie

66

ˆˆ ˆrotS S

dS dS dl

B n A n A t

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Operatori del secondo ordine (1)

● Il gradiente di un campo scalare f è un vettore, quindi è possibile calcolarne il rotore e la divergenza

Come si è visto, per ogni f risulta

La divergenza del gradiente definisce un nuovo operatore detto laplaciano, indicato con

Il alcuni testi il laplaciano di f è indicato anche col simbolo f

67

0gradrot f

ff graddiv2

Laplaciano di uno scalare in coordinate cartesiane

● A partire dalla definizione

e facendo uso delle espressioni del gradiente e della divergenza in coordinate cartesiane si ricava

68

ff graddiv2

2

2

2

2

2

22

z

f

y

f

x

ff

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Operatori del secondo ordine (2)

● Al rotore di un campo vettoriale A si possono applicare gli operatori divergenza e rotore

● Alla divergenza di un campo vettoriale A si può applicare l’operatore gradiente

Come si è visto, per ogni A risulta

A partire dagli operatori rot rot e grad div si definisce il laplaciano di un vettore tramite la relazione

69

AAA rotrotdivgrad2

0rotdiv A

Laplaciano di un vettore in coordinate cartesiane

● A partire dalla definizione

e facendo uso delle espressioni degli operatori gradiente divergenza e rotore in coordinate cartesiane si può verificareche l’espressione del laplaciano di un vettore è

● Quindi il laplaciano di un vettore A è un vettore avente come componenti i laplaciani scalari delle componenti di A Questo giustifica il fatto che si utilizzi nel caso vettoriale lo

stesso simbolo impiegato per il laplaciano di uno scalare, anche se i due operatori hanno significato diverso

Questa proprietà vale solo nel caso delle coordinate cartesiane

70

AAA rotrotdivgrad2

kjiA ˆˆˆ 2222zyx AAA

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Laplaciano in coordinate cilindriche

● Laplaciano di uno scalare

● Laplaciano di un vettore

71

2

2

2

2

22 11

z

ff

rr

fr

rrf

kφrA ˆˆ2

ˆ2 2

222

2222

zrr

r AA

rr

AA

A

rr

AA

Laplaciano in coordinate sferiche

● Laplaciano di uno scalare

● Laplaciano di un vettore

72

2

2

2222

22

sen

1sen

sen

11

f

r

f

rr

fr

rrf

φ

θ

rA

ˆtansen

2

sensen

2

ˆtansen

22

sen

ˆsen

22

tan

22

22222

2222

222222

A

rr

AA

rA

A

r

A

rr

AA

A

r

A

rr

A

r

AA

r

r

rr

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Identità notevoli (1)

Proprietà di linearità:

● Gradiente, divergenza, rotore e laplaciano sono operatori lineari

Se c1 e c2 indicano due costanti, e due campi scalari, A e Bdue campi vettoriali, valgono le relazioni

73

1 2 1 2

1 2 1 2

1 2 1 2

2 2 21 2 1 2

2 2 21 2 1 2

( )

( )

( )

( )

( )

c c c c

c c c c

c c c c

c c c c

c c c c

A B A B

A B A B

A B A B

Identità notevoli (2)

Operatori del secondo ordine:

● Se indica un campo scalare e A un campo vettoriale, valgono le relazioni

74

2

2

0

0

A

A A A

Page 38: 03-operatori-differenziali.ppt - Modalità compatibilitàSignificato del rotore (1) Il termine rotore richiama il concetto di rotazione e, infatti, un valore diverso da zero del rotore

Identità notevoli (3)

● Se e indicano due campi scalari e A e B due campi vettoriali, valgono le relazioni

75

2 2 2

2 2 2

( )

( ) ( ) ( )

( )

( )

( )

( ) ( ) ( )

( ) 2

( ) 2( )

A B A B B A B A A B

A A A

A B B A A B

A A A

A B A B B A B A A B

A A A A

Identità notevoli - Nota

● In alcune delle relazioni precedenti compaiono termini del tipo(B)A

● Facendo uso dell’espressione dell’operatore nabla in coordinate cartesiane, si può verificare che

76

( )

ˆ ˆ

ˆ

ˆ ˆ ˆ

x y z

y y yx x xx y z x y z

z z zx y z

x y z

B B Bx y z

A A AA A AB B B B B B

x y z x y z

A A AB B B

x y z

A A A

B A A

i j

k

B i B j B k