www.slidetube.it Anestesia Generale L'anestesia (an-esthesis) assenza di sensazioni, è ormai intesa, nell'accezione piu' comune, come abolizione degli stimoli dolorosi. E' noto che già le popolazioni precolombiane usassero sostanze ricavate da piante dotate di effetti allucinatori. La vera svolta si ha nel 1772 con Priestley che scoprì una sostanza che dava disforia, nota come protossito di azoto (gas esilarante). Nel 1846, Morton utilizzò l'etere per asportare un tumore dal collo di un paziente. Solamente negli anni'60 si cominciò a vedere la pratica anestesiologica come una scienza. Le finalità dell'anestesia sono: - abolizione del dolore (azione analgesica); - abolizione degli stimoli rilessi (questi stimoli agiscono sul nervo vago che influisce sul rilascio di catecolamine, dannose, per l'organismo); - abolizione della coscienza (azione ipnotica che avviene solo nell'anestesia generale); - rilasciamento muscolare (azione miorilassante). ANESTESIA GENERALE E' definita come la depressione, irregolarmente discente, del S.N.C. Viene realizzata usando più farmaci e sfruttando il sinergismo d'azione, ovvero il potenziamento reciproco così da poter usare meno farmaci e causare meno danni all'organismo. Le vie che si utilizzano sono: - Inalatoria (più veloce) Si sfrutta la legge sugli equilibri di dalton, alterando la pressione tra vaso ed alveolo. - Intramuscolare, Ha effeto dopo circa 20 minuti - Rettale, Le vie rettale e orale possono causare l'inattivazione di alcuni farmaci,in quanto passano in organi in grado di bio-trasformare i farmaci prima che agiscano - Endovenosa.
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- sdc858063671d84c6.jimcontent.com · - abolizione del dolore (azione analgesica); ... superficiale, del colorito del paziente. VALUTAZIONE DELLE INDAGINI DIAGNOSTICHE EFFETTUATE:
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Anestesia Generale
L'anestesia (an-esthesis) assenza di sensazioni, è ormai intesa, nell'accezione piu' comune,
come abolizione degli stimoli dolorosi.
E' noto che già le popolazioni precolombiane usassero sostanze ricavate da piante dotate di
effetti allucinatori. La vera svolta si ha nel 1772 con Priestley che scoprì una sostanza che
dava disforia, nota come protossito di azoto (gas esilarante). Nel 1846, Morton utilizzò
l'etere per asportare un tumore dal collo di un paziente. Solamente negli anni'60 si
cominciò a vedere la pratica anestesiologica come una scienza.
Le finalità dell'anestesia sono:
- abolizione del dolore (azione analgesica);
- abolizione degli stimoli rilessi (questi stimoli agiscono sul nervo vago che influisce sul
rilascio di catecolamine, dannose, per l'organismo);
- abolizione della coscienza (azione ipnotica che avviene solo nell'anestesia generale);
- rilasciamento muscolare (azione miorilassante).
ANESTESIA GENERALE
E' definita come la depressione, irregolarmente discente, del S.N.C.
Viene realizzata usando più farmaci e sfruttando il sinergismo d'azione, ovvero il
potenziamento reciproco così da poter usare meno farmaci e causare meno danni
all'organismo.
Le vie che si utilizzano sono:
- Inalatoria (più veloce)
Si sfrutta la legge sugli equilibri di dalton, alterando la pressione tra vaso ed alveolo.
- Intramuscolare,
Ha effeto dopo circa 20 minuti
- Rettale,
Le vie rettale e orale possono causare l'inattivazione di alcuni farmaci,in quanto passano in
organi in grado di bio-trasformare i farmaci prima che agiscano
- Endovenosa.
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Il farmaco subisce trasformazioni in base al pH del mezzo che ne modifica la dissociazione e
quindi l'efficacia.
I farmaci più usati sono definiti per le loro caratteristiche:
Ipnoinduttori
inducono il sonno anche similfisiologico, e si dividono in:
- Barbiturici
sprovvisti di potere analgesico,sono derivati dell'ac. barbiturico(tiopentone sodico).
Nella maggior parte non vengono usati perchè la durata dell'azione è troppo
prolungata,inoltre il pH acido puo'causare, se stravasa,necrosi dei tessuti circostanti.
Il più usato è il pentotal,che ha pochi effetti collaterali,agisce e viene eliminato in poco
tempo, determinando una depressione cardio respiratoria.
- Non barbiturici
di cui troviamo:
Benzodiazepine
agiscono a livello del bulbo,ponte e mesencefalo.
Sono induttori di un sonno similfisiologico sprovvisti di potere analgesico,il più usato è il
Midazepam,che a basse dosi è un ansiolitico,mentre a dosi maggiori induce il sonno e
amnesia dei fatti recenti.
Farmaci ad azione mista
come la Ketamina,che provoca l'insorgenza di allucinazioni visive ed uditive,somministrata
per via intramuscolo
Propofol
è il più usato,è stabile a temperatura ambiente e vi è associata un a blanda azione
analgesica,causa depressione respiratoria con breve apnea,ipotensione e aumento della F.C.
può causare allergie per via della sua forma lattiginosa.
ANALGESICI:
modulano la risp. dolorosa e si dividono in:
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Oppiodi:
attivi per tutte le vie di somministrazione,danno inoltre una sensazione di benessere,euforia
ed una risposta endocrina(inibizione catecolamine).
Gli effetti negativi sono nausea,vomito,costipazione,depressione respiratoria e aumento
delle secrezione gastriche.
Si dividono in Naturali(morfina,cocaina),Semisintetici (eroina),e Sintetici(fentanyl).
Non oppiodi:
sono usati sopratutto nella terapia del dolore post-operatorio.gli effetti collaterali
sono,danni ai reni alla coagulazione(inibizione prostaglandine),e danni a livello epatico.
ANESTETICI GASSOSI O VOLATILI:
determinano analgesia e perdita di coscienza con lieve rilasciamento muscolare.
protossido di azoto:blando analgesico,ma potenzia gli effetti di quest'ultimi,conservato in
bombole blu con la sigla N2o
Alotano: di odore fruttato,scarso irritante per le vie aeree,ma epato-tossico
Isoforano: simile all'alotano non è epato-tossico,ma irritante per le vie aeree
Sevorano: agisce rapidamente ed è eliminato rapidamente non è irritante
Etere:ritirato perchè causa di esplosioni,ma è da considerarsi il meno pericoloso per il
paziente insieme ad esso sono stati ritirati anche il ciclopropano e il pentrano
MIOIRILASSANTI:
altrimenti detti curari,inducono il rilasciamento muscolare agendo sulla giunzione
neuromuscolare impedendo la trasmissione del segnale.non sono veleni e sono sprovvisti di
poteri ipnotico-anlgesici.si dividono in:
DEPOLARIZZANTI(succinilcolina):
inattivi per via orale ed intramuscolare fanno scaricare l'acetilcolina(ach),provocando un
periodo di refrattarietà assoluta cui consegue un blocco muscolare.
Successivamente all'immissione del farmaco si noterà nell paziente una
fascicolazione,ovvero dei movimenti muscolari veloci che seguono uno schema
preciso,partendo dall'alto e andando verso il basso,non passano la barriera emato-
encefalica,si inattivano al calore,danno ipotensione, tachicardia e puÚ dare ipertermia
maligna.
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COMPETITIVI(pancuronio,vecuronio):
il rilasciamento muscolare è meno intenso,ma più prolungato.
Sfrutta l'azione di massa di mediatori simili all'ACH con cui entra in conflitto per legarsi con i
recettori della placca neuromuscolare.
Ë inerte e quindi non causa reazioni allergiche come la succinilcolina.
ANESTESIA GENERALE (tempi)
L'atto anestesiologico è un atto clinico complesso, l'anestesista si assume precise
responsabilità nei confronti del paziente e, in sintonia con il chirurgo, mette il paziente
nelle migliori condizioni per affrontare un intervento che può essere notevolmente
complesso e gravato da pesanti rischi, e via via accompagnarlo lungo il percorso
intraospedaliero sino al momento in cui egli, riacquistata la propria autonomia delle funzioni
biologiche, e sia nuovamente in grado di reinserirsi nella vita di tutti i giorni.
E' una procedura che potremmo dividere in varie fasi:
- Visita anestesiologica
- Preanestesia
- Induzione
- Mantenimento
- Risveglio
VISITA ANESTESIOLOGICA
Rappresenta un atto specialistico DOVUTO che è,al tempo stesso indipendente e
complementare con la visita chirurgica.
Al suo interno vengono messi in evidenza degli atti di fondamentale importanza :
1)Raccogliere l'anamnesi
2)Effettuare un esame obiettivo
3)Valutare indagini diagnostiche effettuate
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4)Richiedere ulteriori accertamenti o consulenze
5)Valutare il rischio
6)Ottenere il consenso del paziente alle procedure
La visita anestesiologica sarebbe preferibile che fosse effettuata ben prima dell'intervento
chirurgico, infatti nell'imminenza di una operazione il paziente può essere talmente
angosciato, impaurito che un eventuale consenso dato in simili condizioni può essere
ritenuto non valido.
L'anestesista deve riportare tutti i dati su una cartella che sarà poi parte integrante di tutta
la documentazione del paziente.
ANAMNESI: il paziente può essere portatore di notizie di fondamentale importanza, il
colloquio deve prevedere una accurata ricerca di dati su malattie pregresse, interventi
operatori. Si deve anche indagare sulla eventuale assunzione di farmaci (possono rivelare
malattie che il paziente non aveva ricordato), e si deve anche far in modo che tali terapie
non vengano interrotte onde evitare ulteriori danni per la salute del paziente
ESAME OBIETTIVO: un buon esame obiettivo deve poter ottenere informazioni preziose sui
vari organi od apparati del paziente (affezioni respiratorie, epatiche, alterazioni cardio-
circolatorie).
Per l'anestesista particolare importanza possono rivestire rilievi inerenti la conformazione
del volto, della bocca, dei denti, della mobilità del collo, dello stato del sistema venoso
superficiale, del colorito del paziente.
VALUTAZIONE DELLE INDAGINI DIAGNOSTICHE EFFETTUATE: dopo aver parlato e visitato il
paziente l'anestesista esaminerà con attenzione le indagini diagnostiche già effettuate dal
paziente circa lo stato di salute dei vari organi od apparati (cardio-circolatorio, respiratorio,
fegato, reni, sangue).
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RICHIESTA DI ULTERIORI ACCERTAMENTI E/O CONSULENZE SPECIALISTICHE: se dopo aver
preso visione delle iniziali indagini del paziente si configura la presenza di altre affezioni
(patologie associate) che possano incidere in maniera più o meno seria sulle condizioni di
salute del paziente è sicuramente opportuno ricorrere ad ulteriori accertamenti, a
consulenze di specialisti di altre discipline (cardiologo, nefrologo ecc.) onde portare il
paziente in sala operatoria nelle migliori condizioni possibili.
Tutto ciò è e deve essere finalizzato ad ottenere un quadro quanto più possibile chiaro,
ineccepibile delle condizioni generali del paziente onde poter effettuare una quanto più
corretta valutazione dei rischi insiti in un atto operatorio e, soprattutto, di comunicare al
suddetto paziente le conclusioni della fase di indagine preliminare ed ottenere un assenso
dallo stesso (consenso informato).
IL RISCHIO
Nell'accezione piu'comune è la possibilità che ci accada qualcosa di spiacevole così si
potrebbe arrivare a definire il rischio legato a procedure mediche come : Possibilità che nel
perioperatorio si configuri una qualche complicanza
Il fattore rischio può articolarsi in varia maniera in funzione di :
DALLA PATOLOGIA SPECIFICA: alcune patologie comportano atti terapeutici complessi,
talora devastanti (interventi demolitivi di chirurgia maggiore);
DI PATOLOGIE ASSOCIATE: molto spesso c'è il rilievo di patologie associate, note od
addirittura misconosciute, che vengono scoperte in occasione delle procedure diagnostiche
per la malattia che ha portato al ricovero.
Altro fattore di rischio è rappresentato dall'età,infatti le persone della terza età evidenziano
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più facilmente malattie associate o sono in condizioni compromesse per la semplice
senescenza.
DI ALTRI FATTORI(AMBIENTALI,ORGANIZZATIVI,ECONOMICI ECC.): anche se per incidente si
dovrebbe intendere ìun avvenimento indipendente dalla volontà umana conseguente sia
all'improvvisa azione di una causa esterna,quasi sempre vi è alla base dell'accaduto un
errore umano, e tale errore può essere condizionato da fattori quali una organizzazione
deficitaria, scarso impiego di risorse economiche (ricorso a materiali, apparecchiature e
quantíaltro scadente), impiego di risorse umane non adeguatamente qualificate ed
incentivate.
Sono stati effettuati molti studi in materia di valutazione del rischio, sono state anche
elaborate molte tabelle e elaborazioni numeriche,ma, in definitiva, ancora oggi è in uso da
parte degli anestesisti di tutto il mondo di fare riferimento alla tabella di valutazione del
rischio anestesiologico stilata dall'American Society of Anesthesia (A.S.A.), in essa si ricorre
ad un giudizio di tipo essenzialmente clinico-biologico, e presenta una scala di 5 gradi di
gravità :
CLASSE 1
Nessuna malattia, nessun danno biologico.
CLASSE 2
Lievi alterazioni dello stato biologico quali soffi valvolari, iperglicemia, broncopatia