Sociologia del terzo settore. Argomenti Il dibattito terminologico Le teorie tradizionali del terzo settore Il terzo settore e la teoria sociologica Il.
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Sociologia del terzo settore
Argomenti
Il dibattito terminologico Le teorie “tradizionali” del terzo
settore Il terzo settore e la teoria sociologica
Il processo di differenziazione sociale I codici simbolici Terzo settore e semantica della relazione
sociale Forme organizzative del terzo settore
Ciò di cui si parla
Sfere di relazioni:SecondarieSecondarie
Private Private VolontarieVolontarieProsocialiProsociali
Senza fini di lucroSenza fini di lucro
Uno, nessuno, centomilasettori
La terminologia in uso nel contesto anglosassone
Charities o charitable organizations/sector,Voluntary organizations/sector, Philanthropy o philanthropic organizations/sector, Independent organizations/sector, Informal sector, Nongovernmental organizations/sector (NGOs), Nonprofit organizations/sctor (NPOs).
Charities
Charities Act 1960 Finalità caritativa, sociale Trattamento fiscale privilegiato Irrilevanza della forma organizzativa
Voluntary Sector
Azione volontaria: Donazioni economiche di singoli e di
organizzazioni; Lavoro volontario (volontariato).
NCVO (National Council for Voluntary Organizations)
Ruolo della società civile
Philanthropy
Azione volontaria, gratuita e a scopo benevolo
Politica della self-reliance (neoconservatorismo anglosassone degli anni ’80)
Riduzione delle spese sociali e e sgravi fiscali per le donazioni ad enti filatropici
Abrahmson e Salamon (1986): voluntary failure
Independent sector
Piena autonomia dell’organizzazione nello stabilire:
metodologia d’azione destinatari dirigenti
Reaganomics Organizzazione di secondo livello
statunitense
Informal sector
Spontaneità, volontarietà delle relazioni
Comitati, gruppi di base
Nongovernmental organizationsNGOs
Analogo a independent Le ONG si dedicano allo sviluppo del
terzo mondo
Nonprofit organizations NPOs
Nonprofit distribution constraint Diffusione negli anni ‘80 a seguito
della grande produzione teorica Definizione econimicista Non spiega perché il vincolo di non
distribuzione si traduca in azioni prosociali
Nonprofit organizations NPOs
La John Hopkins lo ha scelto come termine identificativo del settore nelle sue ricerche internazionali adottando questi criteri definitori:
formalmente costituite, private (nongovernmental), non devono distribuire profitti (noprofit), dotate di organi di auto-governo
(independent), volontarie (voluntary).
Uno, nessuno, centomila
anche in Europa
La terminologia in uso nel contesto continentale
Economie sociale Impresa sociale (Borzaga) Services de proximité (Laville) Intermidiary system (Bauer) Azione volontaria (Ascoli) Terza dimensione (Ardigò) Privato sociale (Donati)
Economia sociale
Modalità di azione economica ispirata dal primato della persona e della solidarietà
Disciplina scientifica Precisi principi organizzativi (1845):
1) "una testa un voto", che esprime il primato della persona rispetto al capitale;
2) "della porta aperta", ossia della piena libertà di ingresso e di uscita dall'organizzazione da parte dei membri;
3) elezione democratica dei dirigenti, che esprimono i valori della libertà e della partecipazione in seno all'organizzazione;
4) indivisibilità delle riserve 5) della devoluzione del patrimonio al momento dello
scioglimento della società, che esprimono la concezione non meramente privata della partecipazione all'impresa da parte dei singoli e le finalità prosociali dell'azione dell'impresa stessa.
Economia sociale
Organizzazioni precise: Cooperative; Mutue e Associaizoni
Termine formalizzato a livello europeo (DG XXIII)
CIRIEC, CEDES, INAIS, CEDAG, RECMA, RES
Tentativo sincretico del terzo settore
Ciò che non è stato (nongovernmental, independent, pubblico prosociale;
Ciò che non è mercato (nonprofit); Definizione residuale
Qui occorrerebbe una tabella con i dati internazionali sul terzo settore
Quale teoria
Fallimento del mercato Fallimento dello stato Fallimento del volontariato Teorie sociologiche
Teorie del fallimento del mercato
Si riferiscono a beni per i quali:
1. Esistono asimmetrie informative e il consumatore non è in grado di valutare la qualità del bene (servizi da parte di tecnici)
2. Non è possibile fissare in anticipo la quantità del bene che deve essere fornito (cure per una nuova patologia)
3. Non è possibile fissare il prezzo (opere d’arte)
4. L’utente è persona diversa dal finanziatore (servizi di cura per gli anziani)
Teorie del fallimento del mercato(Hansman, …)
Per questo tipo di beni il mercato risulta fallimentare come meccanismo di allocazione
Pertanto
Nella produzione di tali beni le organizzazioni nonprofit paiono maggiormente degne di fiducia, quindi sono scelte con maggiore facilità dai finanziatori.(Perché non lo Stato?)
Teorie del fallimento dello Stato
1. Beni non escludibili e non rivali2. Beni ad utilità marginale ridotta3. Servizi alle persone
Teorie del fallimento dello Stato
I servizi pubblici rispondono alle esigenze dell’elettore medio.
Chi non è soddisfatto dei servizi pubblici ha 3 alternative:
l’emigrazione (exit); la formazione di governi locali (voice); la richiesta sul mercato privato di beni
aggiuntivi o sostitutivi a quelli pubblici (loyalty).
Teorie del fallimento dello Stato
Le tre posizioni hanno delle subottimalità:
Costi umani dell’exit La voice genera conflitti sociali La ricerca sul mercato di sostituti:
possono non esservi dei sostituti soddisfacenti;
può comportare un costo eccessivo; può produrre una sub-ottimalità sociale.
Teoria del fallimento del volontariato
Particolarismo Paternalismo Dilettantismo Mancata autosufficienza
economica
Limiti
Sono teorie dal lato della domanda Usano modelli antropologico culturali
semplificati Non hanno capacità predittiva Non colgono la specificità del settore
Le teorie di scienza dell’organizzazione
La teoria degli imprenditori religiosi (James)
La teoria dell’isomorfismo organizzativo (Powell Di Maggio)
La teoria della mellow wekness (Seibel)
Le topologie sociologiche
Le topologie sociologiche
PubblicoPubblico
PrivatoPrivato
Formale
Formale
Informale
Informale
Non
prof
it
Non
prof
itP
rofit
Pro
fit
StatoStato
MercatoMercatoComunitàComunità
Terzo Terzo settoresettore
Victor Victor PestoffPestoff
Le topologie sociologicheRudolfRudolfBauerBauer
Sfera Informale personaleSfera Informale personaleSIPSIP
SPASPASistema Politico AmministrativoSistema Politico Amministrativo
SESESistema EconomicoSistema Economico
SOMSOMSistema delle Organizzazioni di MediazioneSistema delle Organizzazioni di Mediazione
Le topologie sociologicheLe topologie sociologicheRudolf Rudolf BauerBauerStato (SPA)Stato (SPA)
CodiceCodice = potere governativo. = potere governativo.RazionalitàRazionalità = legge e ordine. = legge e ordine. AgireAgire = strategico = strategico Obiettivo dell'agireObiettivo dell'agire = successo politico, legittimazione. = successo politico, legittimazione.
Il mercato (SE)Il mercato (SE)CodiceCodice = denaro. = denaro.RazionalitàRazionalità = contratto e profitto. = contratto e profitto. AgireAgire = tecnico strumentale. = tecnico strumentale. Obiettivo dell'agireObiettivo dell'agire = efficienza economica. = efficienza economica.
Le topologie sociologicheLe topologie sociologicheRudolf Rudolf BauerBauer
Sfera Informale Personale (SIP)Sfera Informale Personale (SIP)CodiciCodici = mezzi espressivi e morali come la fiducia, = mezzi espressivi e morali come la fiducia, l'amore, l'amicizia, lo spirito di gruppo e così via; l'amore, l'amicizia, lo spirito di gruppo e così via; RazionalitàRazionalità = strutture di senso e valori come l'altruismo, = strutture di senso e valori come l'altruismo, la mutualità, la reciprocità, etc. la mutualità, la reciprocità, etc. AzioneAzione = comunicativa. = comunicativa.Obiettivo dell’azioneObiettivo dell’azione = la comprensione reciproca. = la comprensione reciproca. Le forme istituzionali della sfera informale sono la Le forme istituzionali della sfera informale sono la famiglia, la parentela, i piccoli gruppi di amici o di famiglia, la parentela, i piccoli gruppi di amici o di colleghi, il vicinato, etc.colleghi, il vicinato, etc.
Le topologie sociologicheRudolfRudolfBauerBauer
SIPSIP
SPASPA SESE
SOMSOM
Italia (volontariato)Italia (volontariato)
Spagna (mutualità)Spagna (mutualità)
GermaniaGermania(sussidiarietà)(sussidiarietà)
FranciaFrancia(economia sociale)(economia sociale)
UKUK(charities)(charities)
Le topologie sociologiche RudolfRudolfBauerBauer
SIPSIP
SPASPA SESE
SOMSOM
Gruppi di mutuo aiutoGruppi di mutuo aiuto
Organizzazioni di volontariatoOrganizzazioni di volontariato
Associazioni civicheAssociazioni civiche
Iniziative civiliIniziative civili
Organizzazioni di baseOrganizzazioni di base
Cooperative socialiCooperative sociali
Gruppi di pressioneGruppi di pressione
Partiti politiciPartiti politici
SindacatiSindacati
CooperativeCooperativeMutueMutue
FondazioniFondazioni
Le topologie sociologicheRudolfRudolfBauerBauer
SIPSIP
SPASPA SESE
SOMSOM
InsufficienzaInsufficienza
PaternalismoPaternalismo
BurocratizzazioneBurocratizzazione
PassivizzazionePassivizzazione
ParticolarismoParticolarismo
CentralizzazioneCentralizzazione
SpersonalizzazioneSpersonalizzazioneDiseguaglianze socialiDiseguaglianze sociali
Incapacità di produrre Incapacità di produrre beni collettivibeni collettivi
o comunio comuni
Le topologie sociologicheLe topologie sociologiche
Jean LiusJean LiusLaville Laville (adattato)(adattato)
Economia non monetariaEconomia non monetariaReciprocitàReciprocità
Costruzione congiunta Costruzione congiunta della domanda e dell’offertadella domanda e dell’offerta
Economia di mercatoEconomia di mercatoScambio di equivalentiScambio di equivalenti
Economia non di mercatoEconomia non di mercatoRedistribuzioneRedistribuzione
Economia monetariaEconomia monetaria
Economia SocialeEconomia SocialeDemocratizzazione e rafforzamento Democratizzazione e rafforzamento
della comunità localedella comunità locale
Forme di regolazione delle relazioni economiche
L
I
DonoScambio simbolico
Reciprocità
(Terzo settore)
(Mondi vitali)
G
AScambio
(Mercato)
Redistribuzione (Stato)
Economia diEconomia dimercatomercato
Economia pubblicaEconomia pubblicaEconomia monetaria
Economia monetaria
Economia non monetariaEconomia non monetaria
Economia socialeEconomia sociale
L’interpretazione relazionale del terzo settore
Sommario
La relazione sociale Un primo tentativo di teorizzazione
del terzo settore I beni prodotti dal terzo settore I media simbolici del terzo settore in
prospettiva relazionale Le forme di istituzionalizzazione dei
media (il welfare e i servizi relazionali)
L’interpretazione relazionale del terzo settore
L'approccio relazionale
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 43
Leggere il sociale come
relazione
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 44
Il sociale è la relazione
Come conseguenza di un lungo processo culturale realizzatosi nelle società occidentali la qualità del sociale è emersa come realtà di genere proprio sempre più differenziata rispetto ad altri tipi di realtà, finché si è visto che "sociale", in senso specifico, è la relazione che intercorre tra i soggetti in quanto agiscono riferendosi gli uni agli altri "in un certo modo". (Donati, Sociologia, Cedam, 2006, p. 8)
La relazione sociale, non l'individuo o la singola azione qua talis, e nemmeno un pre-supposto sistema sociale, costituisce la cellula del tessuto sociale (idem p.8)
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 45
Il concetto di relazione
Una prospettiva
storico culturale
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 46
Il concetto di relazione
Epoca classica Aristotele: Cultura romana
Epoca medioevale Epoca moderna Epoca della modernità matura
Scienze sociali
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 47
Il concetto di relazioneEpoca classica
Aristotele: Pros ti=in rapporto a, È il 4° predicamento dell’ente (sostanza, quantità, qualità) È una nozione prima che non ammette definizione Non è solo una referenza di ragione (come vogliono gli
scettici), ma ha una sua realtà, anche se derivata. La relazione sociale ha una realtà naturalistica ed esprime
un “essere ad altro” (l’uomo come animale politico) Cultura romana
Fornisce la radice etimologica: relatio (da referre), indica il riferimento di un ente ad un altro secondo un determinato modo
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 48
Filosofia scolastica (S. Tommaso, Duns Scoto) L’interesse per il concetto è ancora metafisico,
ma si ha un forte spostamento verso l’uso della relazione come strumento di conoscenza e come oggetto di conoscenza in sé, che prelude agli sviluppi in senso gnoseologico della modernità
A seguito della riflessione scolastica è possibile pensare alla relazione come ens sui generis.
La relazione ha realtà dipendente dai termini (Tommaso). La relazione è il fondamento dei termini che devono la loro distinzione reale dal riferimento dell’uno all’altro
Il concetto di relazioneEpoca medioevale
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 49
Hume: la relazione non ha realtà alcuna
Kant: la relazione è una forma soggettiva a priori in base alla quale l’intelletto giudica (conosce la realtà)
Hegel: la relazione è la realtà in quanto sintesi del processo dialettico (tesi – antitesi – sintesi)
Il concetto di relazioneEpoca moderna
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 50
Simmel, Weber, Von Wiese, Husserl, Buber, realizzano la “svolta relazionale”
Non si osserva per entità, ma per relazioni
Si sviluppa un sistema relazionale di osservazione
Il concetto di relazioneModernità matura
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 51
Weber una prima definizione di relazione
“per relazione sociale si deve intendere un comportamento di più individui instaurato reciprocamente secondo un contenuto di senso, e orientato in conformità”
(Economia e società, p. 23).
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 52
Simmel ela costituzione relazionale della
società
“L’intuizione che l’uomo è in in tutta la sua essenza e in tutte le sue manifestazioni, determinato dal fatto di vivere in azione reciproca con altri uomini deve certo condurre a una nuova forma di considerazione in tutte le cosiddette scienze dello spirito. Non è ora più possibile spiegare i fatti storici, nel senso più ampio della parola, cioè i contenuti della cultura, i tipi di economia, le norme della moralità partendo dall’uomo singolo, dal suo intelletto e dai suoi interessi e, dove ciò non riesce, ricorrere a cause metafisiche o magiche (…) Piuttosto noi crediamo ora di comprendere i fenomeni storici in base all’agire reciproco e all’agire in comune degli individui, in base alla somma e alla sublimazione di innumerevoli contributi individuali in base al concretarsi delle energie sociali in formazioni che stanno e si sviluppano al di là dell’individuo.” (Sociologia 1908, tr. it. p. 6).
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 53
Simmel - La società come azione reciproca
La società “esiste là dove più individui entrano in azione reciproca. Quest’azione sorge sempre da determinati impulsi o in vista di determinati scopi. Impulsi erotici, religiosi, o semplicemente socievoli, scopi di difesa e di attacco, di gioco e di acquisizione, di aiuto e di insegnamento, nonché innumerevoli altri, fanno sì che l’uomo entri con altri in una coesistenza, in un agire l’uno per l’altro, con l’altro e contro l’altro, in una correlazione di situazioni, ossia che eserciti effetti sugli altri e ne subisca da altri. Queste azioni reciproche significano che dai portatori individuali di quegli impulsi sorge un’unità, cioè appunto una ‘società’” (Sociologia 1908, p. 9)
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 54
Von Wiese
I concetti fondamentali: Processo sociale Sociologia relazionale Sociologia scienza
dell’interumano
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 55
Von Wiese
La vita sociale degli uomini è una catena ininterrotta di avvenimenti, in cui gli uomini si collegano più strettamente l’uno con l’altro o si distinguono l’uno dall’altro. Gli atti di congiunzione e di disgiunzione, gli avvicinamenti sono processi a cui si riconduce tutta l’esistenza interumana. Le forze ultime che i singoli uomini possiedono sono personali, cioè fisiche, psichiche, spirituali. Ma queste forze sono feconde e diventano azioni mediante i collegamenti dell’uomo con l’uomo, che permangono operanti nello spazio e nel tempo. (…) Con ciò ho riconosciuto - secondo l’idea fondamentale della dottrina relazionale – che i fenomeni fondamentali, i quali in ultima analisi costituiscono la vita sociale, sono distanziamenti continuamente variabili tra gli uomini… e con ciò abbiamo anche ravvisato il compito specifico della sociologia, che si distingue chiaramente da tutti gli altri, cioè quello di isolare l’interumano da tutti i processi riguardanti gli uomini ed includerlo in un sistema di distanziamenti variabili.” (Sistema di sociologia generale, 1924-1928)
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 56
Emergenza, eccedenza e strutturazione della relazione
von Wiese: “per me l’usuale parola ‘sociale’ si identifica con la parola interumano”
“Il sociale consiste di una catena relativamente infinita di eventi che accadono nel tempo” (emergenza)
La relazione non deve essere reificata o ipostatizzata, tuttavia essa ha dei contenuti che si concretizzano e persistono nel tempo, al di là di una pura esistenza evenemenziale
Ambivalenza
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 57
Simmel - Società reciprocità e associazione
“Né la fame o l’amore, né il lavoro o la religiosità, né la tecnica o le funzioni e i risultati dell’intelligenza costituiscono ancora (…) un’associazione : la costituiscono soltanto quando strutturano la coesistenza isolata degli individui l’uno accanto all’altro in determinate forme di coesistenza con e per l’altro, le quali rientrano sotto il concetto generale dell’azione reciproca. L’associazione è dunque la forma, realizzantesi in innumerevoli modi diversi, in cui gli individui raggiungono insieme un’unità sulla base di quegli interessi – sensibili o ideali, momentanei o durevoli, coscienti o inconsci, che spingono in modo causale o che attirano teleologicamente – e nell’ambito della quale questi interessi si realizzano” (Sociologia 1908, p. 8)
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 58
In sintesi
La modernità ha scoperto che ogni operazione di distinzione comporta (crea) un problema di relazionamento. E siccome la conoscenza è un’incessante operazione di distinzione, si può dire che la conoscenza crea relazioni sociali
Le operazioni di distinzione sono sempre socialmente prodotte, cioè socialmente mediate (da soggetti che sono portatori di una cultura e di uno stile di vita)
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 59
I Caratteri della relazione
Per la modernità nelle relazioni intersoggettive e generalizzate la relazione sociale è in primo luogo la referenza di un soggetto ad un altro soggetto mediata dalla società
(“per relazione sociale si deve intendere un comportamento di più individui instaurato reciprocamente secondo un contenuto di senso, e orientato in conformità” (Economia e società, p. 23).
Ma la relazione sociale è più di una referenza simbolica e intenzionale, essa implica anche uno scambiare qualcosa, un’azione reciproca nella quale qualcosa passa da ego ad alter e viceversa il che genera un legame reciproco
Lo scambio è il motore propulsivo delle relazioni sociali. Questo passaggio genera una nuova entità che ha i caratteri della relazione
La società moderna può essere concepita come la scoperta e costruzione di questa prospettiva
Ambivalenza
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 60
L'approccio sociologico relazionale
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 61
Approccio relazionalei fondamenti ontologico -
epistemologici
1. si conosce attraverso relazioni (Donati 1991 cap. 5; 2006a, cap. 6); tuttavia
2. in quanto nozione prima la relazione fatica ad essere osservata, conosciuta e definita in sé, può più facilmente essere semantizzata e sottoposta ad un processo ermeneutico (Donati 1991, 535-536);
3. ciononostante “la relazione non è pura astrazione (pura forma o pura comunicazione), ma un«concreto» (ibidem, 85) e, in quanto relazione sociale, non può essere considerata come il prodotto o l’accostamento di altri fattori, ma come categoria in sé (ibidem, 553);
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 62
4. ciò significa che la relazione ha una realtà di genere proprio (sui generis), distinta dalla realtà degli elementi che la costituiscono;
5. e tuttavia la relazione non annulla la realtà e l’autonomia degli elementi che connette, pur condizionandoli; né può, la relazione, “elimina[re] i termini che collega, anzi li richiama, li esplora e li esprime” (ivi, 85);
6. in quanto realtà sui generis che connette più termini, solo in extremis la relazione può assumere una forma diadica, dicotomica, ambivalente; normalmente la forma della relazione è triadica o reticolare (ibidem, 85).
Approccio relazionalei fondamenti ontologico -
epistemologici
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 63
anche la relazione sociale ha una realtà di genere proprio. Donati definisce, infatti, la relazione sociale come “la realtà immateriale … dell’inter-umano, ossia ciò che sta fra i soggetti agenti” (Donati 2006a, 8).
La realtà sui generis della relazione sociale, e del sociale tout court, conferisce loro una natura emergenziale, si tratta cioè di fenomeni che emergono dalle interazioni tra una serie di termini, ma non hanno la natura dei termini che li generano.
La relazione, in quanto realtà emergente sui generis, dispone di poteri causali nei confronti dei termini che collega, i quali però non possono essere determinati in modo univoco e conservano una loro autonomia. Sostiene infatti Donati che la relazione come realtà immateriale che sta fra i soggetti agenti “«costituisce» il loro orientarsi e agire reciproco per distinzione da ciò che sta nei singoli attori individuali o collettivi considerati come poli o termini della relazione” (ibidem, 8, sdr).
Approccio relazionalei fondamenti sociologico
metodologici / 1
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 64
In sostanza la relazione sociale è “una realtà sui generis costituita dall’effetto emergente di azioni che si orientano simbolicamente l’una all’altra reciprocamente (dimensione del refero) e si connettono strutturalmente (dimensione del religo)” (Donati 1998, 360).
La relazione sociale in quanto effetto emergente è un fenomeno multidimensionale. Per uno studio del fenomeno in grado di riprodurne la multidimensionalità è utile l’utilizzo metodologico dello schema Agil (Donati 1991, cap. 4), che consente e costringe ad osservare la relazione almeno da quattro punti di vista.
Un tale impianto concettuale costringe la sociologia relazionale ad assumere il paradosso del sociale come un dato di fatto. Il sociale è paradossale perché “la relazione sociale è sia il prodotto delle concrete persone umane, sia ciò che le forgia, nel senso di dare loro una forma interiore e di comportamento esterno. Dal punto di vista della relazione, la persona umana è sia il generante, sia il generato della società in cui vive” (Donati 2006a, 8). Su questo paradosso si è costituita (e talvolta si è arenata) la sociologia. L’approccio relazionale lo giudica come un dato di fatto.
Approccio relazionalei fondamenti sociologico
metodologici/2
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 65
La relazione sociale è l’elemento non ulteriormente riducibile che costituisce la società, ovvero la società è il risultato, l’effetto emergente, delle relazioni sociali.
Nella società le relazioni sociali a seconda della prospettiva di osservazione possono essere viste come relazioni inter-soggettive o strutturali (organizzazioni, sistemi sociali) (Donati 1989, 125).
Ciò richiama l’idea che per lo studio della società può essere utilizzato il paradigma sistemico dell’approccio funzionalista, ma questo non è esaustivo. La società è essa stessa un effetto emergente dalle relazioni sociali, è ciò che emerge da una rete di relazioni. Ora il concetto di rete va al di là di quello di sistema. Se il sistema sociale è una modalità di rappresentazione delle relazioni formali, nel sociale esistono anche relazioni informali. Anzi in ogni relazione vi è al contempo una quota di formalità e una d’informalità, che sono indagabili analiticamente a partire da specifiche prospettive d’osservazione secondo il paradigma di rete (Donati 1991, cap. 2).
Se la società e i fenomeni (i fatti) che in essa avvengono vanno considerati come effetti emergenti, la ricerca sociologica deve affrontare lo studio dei fatti sociali non indagando le relazioni tra i fatti sociali (Pareto 1916), ma descrivendo i fatti sociali come relazioni (Donati 1991).
Approccio relazionalei fondamenti sociologico
metodologici/3
Le semantiche della relazione sociale
Semantica del re-fero Semantica del re-ligo Semantica dell’effetto emergente
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 67
La concettualizzazione della persona umana come qualcuno che si sviluppa tra la natura umana, la pratica, l’interazione sociale e la trascendenza Noi Pubblico Collettivo Relazioni Mondo Tu Sociali Me trascen- dente Individuale Privato
Io Coscienza del Sé L’Io del mio Io
Practica Practica Natura umana Individuo umano Senso del sé Mondo della natura (adattato da Donati 2007)
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 68
La concettualizzazione della persona umana come qualcuno che si sviluppa tra la natura umana, la pratica, l’interazione sociale e la trascendenza Noi Pubblico Collettivo Relazioni Mondo Tu Sociali Me trascen- dente Individuale Privato
Io Coscienza del Sé L’Io del mio Io
Practica Practica Natura umana Individuo umano Senso del sé Mondo della natura (adattato da Donati 2007)
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 69
Il benessere come relazione sociale G
Capacità di definizione e di realizzazione delle mete
A I
Disponibilità di risorse Relazioni sociali soddisfacenti (Biologiche, psichiche, . materiali, economiche) .
L
Sistema simbolico valoriale coerente
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 70
Modalità di coinvolgimento della relazione sociale nelle attività di servizio.
G Servizi ad interazione strategica
(Servizi commerciali)
A I Servizi impersonali Servizi a relazionalità
(Prestazioni fisioterapeutiche, sanitarie) integrativa e vincolante . (Custodia casalinga, assistenza di base)
L
Servizi a relazionalità generativa (Gruppi di automutuoaiuto)
Area del legame
simbolico
strutturale
Area dell’intenzionalità
La relazione sociale nelle attività di servizio
Sandro Stanzani Sociologia del terzo settore 71
La specificità relazionale del terzo settore
I fallimenti relazionali
Fallimenti relazionali del mercato Fallimenti relazionali dello stato
Fallimenti relazionali di stato e mercato attraverso
Teoria dei beni Teoria dei codici simbolici Analisi della crisi del welfare state
I beni prodotti
Teoria dei beni
Beni privatiMercato
Beni relazionali primari
Quarto settoreConsumatore sovrano
Beni collettivi (Wagner)Beni relazionali
collettivi (Donati)Terzo settore
Beni pubbliciStato
Consumatore non sovrano
Consumo competitivoConsumo non competitivo
I media simbolici del privato sociale
La teoria di Parsons CANALE Situazionale Intenzionale
Positiva Incentivazione (Denaro)
- A -
Persuasione (influenza)
- L -
SANZIONE
Negativa Minaccia (Potere)
- G -
Monito (Impegno al
valore) - I -
La teoria di Parsons
Canale
Sanzione
Situazionale Motivazionale
Positiva
Negativa
Incentivazione Persuasione
Minaccia Monito
Denaro Influenza
Potere Impegno al valore
Luhmann Ego
Esperienza Azione
Alter
Esperienza
Ae > Ee Verità, Valori
Ae > Ea Amore
Azione
Aa > Ee Denaro
Arte
Aa > Ea Potere Diritto Arte
Ego e alter
"Se si formula la questione in modo più preciso, allora ci si può chiedere perché si deve ricorrere alla duplicazione. La nostra risposta è che l'autoreferenza dei sistemi sociali ha come presupposto una immanente dualità, perché possa nascere un circolo, la cui interruzione può far nascere strutture" (Luhmann, De Giorgi 1992, p. 118)
La crisi del welfare state ed il ruolo del terzo settore
Crisi del welfare state
P.A.
E S.C.
Gettito fiscale
InfrastruttureMisure di politica sociale
Legittimazione
Teoria specifica del Terzo Settore
Il terzo settore esprime l’emergenza della relazionalità sociale tipica della modernità “prima che questa diventi valore di scambio (nel mercato) e prima che questa diventi oggetto di regolazione politica e giuridica (da parte dello Stato)” (Donati 1997, p. 261)
Teoria del Terzo settore
È frutto di un processo di differenziazione sociale di tipo emergenziale
Le organizzazioni e le istituzioni che lo generano emergono come forme di istituzionalizzazione della cultura di privato sociale che sottolineano gli aspetti di re-ligo ed emergenziali della relazione sociale
Definizioni PS“Ambito di gestione autonoma di chi vi lavora e vi partecipa, garantita pubblicamente e controllata nelle sue risorse e nei suoi esiti sociali secondo criteri stabiliti come bene comune nel momento pubblico universalistico” (Donati 1978, p. 111)
“Esiste una sfera latente del sociale in cui si costituiscono relazioni sociali sui generis che danno vita a reti di relazioni, di carattere associativo, che sono private nel loro modo di costituirsi e gestirsi, che sono pro-sociali nei loro orientamenti di valore e di azione” (Donati 2004, p. 26)
Privato sociale – terzo settore
“Questa sfera latente del sociale diventa terzo settore allorché deve presentarsi all'esterno, nella sfera pubblica, cioè quando deve dire cosa fa e come lo fa, sia per essere riconosciuta e legittimata, sia per stabilire delle aspettative reciproche dotate di certezza ... con gli altri attori pubblici e privati.” (Donati 2004, p. 26)
Dal punto di vista teorico il processo di istituzionalizzazione opera:
L. Favorendo la socializzazione e l’interiorizzazione di valori che implicano il riconoscimento dell’effetto emergente della relazione (altruismo, dono, reciprocità)
I. Elaborando un complesso normativo che traduca tali valori una forma di governo reciprocitario delle risorse in vista del raggiungimento degli obiettivi
G. Definendo una mission (un ruolo societario) orientata alla produzione di beni relazionali
A. Utilizzando specifiche modalità di reclutamento delle risorse umane (motivazioni) economiche e materiali.
Teoria del Terzo settore
La specificità relazionale del TS/PS
LIl TS/PS utilizza codici culturali riferiti ai valori della reciprocità e del dono
ILe norme e le regole esplicite ed implicite che ordinano ed integrano le relazioni orientate ad un governo reciprocitario:Societal network governance#Pagina 87Coinvolgimento degli stakeholderResponsabilità e rendicontabilità dell’azione GLa mission dell’organizzazione è orientata alla produzione di beni relazionali
AInput: risorse volontarie (donazioni volontariato)
Motivazioni intrinseche
Il terzo settore osservato dall’esterno
A. Dal punto di vista dell’economia (efficienza): nonprofit, economia sociale
G. Dal punto di vista politico-amministrativo (efficacia): nuove soggettività politiche (movimenti politici), strutture del welfare mix
I. Dal punto di vista dell’integrazione sociale: nuove forme di sociabilità
L. Dal punto di vista culturale (impegno al valore): nuova cultura civile
Comunicazione e governo interno (Saidel e Harlan; Alexander e Weiner )
Social governance
Corporate governance
Political governance
Societal (network)
governance
Governance reticolare interna
Un accesso libero e qualificato (da specifiche competenze) alla rete e alle sue risorse,
Uno stile decisionale condiviso, ma non necessariamente assembleare;
Rapporti fiduciari tra i membri Una cultura e finalità condivise
La reciprocità in prospettiva sociologica
Approccio normativo e olista
“La reciprocità è una norma sociale, in molti casi non scritta, ovvero non formalmente codificata, e però solitamente percepita con grande nettezza e cogenza dai membri di una data collettività, la quale prescrive al soggetto individuale e collettivo, A, di agire nei confronti di un altro soggetto individuale o collettivo, B […], in modo tale da restituirgli, in misura e al tempo che la norma stressa definisce più appropriati, vuoi nella stessa forma, vuoi (…) sotto forma diversa, qualche cosa (…) che il soggetto B aveva in precedenza liberamente dato o concesso ad A o compiuto a suo favore, senza averne l’obbligo” (Gallino, Dizionario di sociologia)
Gouldner (1960)
La reciprocità come:
Norma sociale Elemento simbolico intrinseco alle
relazioni sociali Meccanismo di avvio della relazione
sociale Universale culturale
L’istituzionalizzazione della norma della reciprocità Gouldner
ReciprocitàReciprocità
Complementarietà Complementarietà (ego X / alter –X)(ego X / alter –X)
Differenze di statusDifferenze di status
RelazioniRelazioniSimbioticheSimbiotiche
Identità di statusIdentità di status
RelazioniRelazioniSimmetrichSimmetrichee
Fondamento dell’obbligo
moraleStabilizzazione della società
ReciprocitàNegativa
ReciprocitàBilanciata
ReciprocitàGeneralizzata
L’istituzionalizzazione della reciprocità le società primitive (Sahlins)
Furto
Sottrazione con l’inganno
Baratto
Dono rituale
L’istituzionalizzazione della reciprocitàLe società moderne (Polanyi)
Modelli di relazione e di transazione
1. Scambio di equivalenti
2. Redistribuzione
3. Reciprocità
4. Householding
Istituzioni
Mercato (recip. bilanciata)
Stato (complementarietà)
Società civile Famiglie (recip. generalizzata
primaria)
Familiari
Estranei
Conoscenti
L’istituzionalizzazione della reciprocitàLe società contemporanee (Recchi)
Reciprocità generalizzata
Reciprocità bilanciata
Reciprocità negativa
Complementarietà
Simmel e i caratteri della reciprocità
Elemento simbolico intrinseco alla società
La "società è solo il nome con cui si indica una cerchia di individui legati l'un l'altro da varie forme di reciprocità“ (1917, p.42).
Effetto emergente delle relazioni
“Lo scambio non costituisce la somma dei due processi del dare e del ricevere, ma un terzo processo nuovo si che si forma in quanto ognuno dei due processi in assoluto è allo stesso tempo causa ed effetto dell’altro” (1900, p. 138).
L’istituzionalizzazione della reciprocitàUna lettura relazionale
Modelli di relazione e di transazione
1. Scambio di equivalenti2. Redistribuzione3. Reciprocità4. Householding
Istituzioni
1. Mercato2. Stato3. Società civile, TS4. Sfere di relazione a
reciprocità generalizzata (famiglie)
Una lettura relazionale dei modi di orientamento dell’azione
1. Incondizionalità incondizionata: agire per utilità
2. Condizionalità condizionata: agire su comando
3. Incondizionalità condizionata: agire di reciprocità
4. Condizionalità incondizionata: agire gratuito
Forme idealtipiche di istituzionalizzazione nel terzo settore del codice della reciprocità
1. Reciprocità di incondizionalità incondizionata: cooperative tradizionali, fondazioni
2. Reciprocità di condizionalità condizionata:
3. Reciprocità di incondizionalità condizionata: servizi di prossimità, cooperative di solidarietà sociale
4. Reciprocità di condizionalità incondizionata: organizzazioni di volontariato
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