SE LO CONOSCI LO EVITI. Il nucleare e il problema irrisolto
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SE LO CONOSCI LO EVITI. Il nucleare e il problema irrisolto
http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/deed.it
SE LO CONOSCI LO EVITI. Il nucleare e il problema irrisolto – Tienilammente.
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Figura 1 - Mycle Schneider et al., The World Nuclear Industry Status Report 2009. With Particular Emphasis on Economic Issues, commissionato dal Bundesministerium für Umwelt, Naturschutz und Reaktorsicherheit, Parigi, Agosto 2009.
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Figura 2 - Mycle Schneider et al., The World Nuclear Industry Status Report 2009. With Particular Emphasis on Economic Issues, commissionato dal Bundesministerium für Umwelt, Naturschutz und Reaktorsicherheit, Parigi, Agosto 2009.
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1 Questi aspetti pertanto, sono stati sviluppati più che altro a livello dei singoli stati e solo organizzazioni internazionali
quali la IAEA (International Atomic Energy Agency) e la OECD-NEA (Nuclear Energy Agency, agenzia specializzata in ambito OCSE) hanno promosso e promuovono (ma senza vincoli legali) la standardizzazione e l’armonizzazione in termini di criteri di sicurezza e di procedure.
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2 Dal punto di vista operativo, negli impianti affidati alla SOGIN (dal 1999 le centrali nucleari ex-ENEL e dal 2003 gli
impianti ENEA del ciclo del combustibile) sono in corso attività essenzialmente propedeutiche alla disattivazione.
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3 Nel campo del decommissioning è necessario valutare la compatibilità ambientale complessiva per l’insieme dei
previsti interventi di smantellamento di natura impiantistica e per quelli di bonifica, attraverso la procedura di Valutazione di impatto ambientale (VIA), garantendo così che ogni singola attività abbia una logica di realizzazione contestualizzata nel quadro generale. Così operando si garantisce che gli obiettivi finali di rilascio dei siti privati da vincoli di natura radiologica siano raggiunti coerentemente con i principi di salvaguardia dell’ambiente. I fattori ambientali suscettibili di impatto durante il decommissionig comprendono sistemi fisici, chimici, biologici ma anche sistemi socio-economici.
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4 A seguito delle nuove norme, nell’agosto 2012 è stata rilasciata l’autorizzazione al decommissioning della centrale di
Trino e in settembre quella della centrale del Garigliano.
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Denominazione e ubicazione
Esercente
Rifiuti detenuti
Note Volume
(m3)
Attività
(GBq)
Centrale elettronucleare di Caorso
(PC) SOGIN
2.335,9 2.650 In decommissioning
Centrale elettronucleare del
Garigliano Sessa Aurunca (CE) SOGIN
3.118,6 396.583,9 In decommissioning
Centrale elettronucleare di Latina SOGIN 1.613,6 22.928,1
In decommissioning
Centrale elettronucleare di
Trino(VC) SOGIN
1.176,1 12.805,4 In decommissioning
Impianto EUREX - Saluggia (VC) SOGIN 2.910,6 2.214.495 Impianto ENEA in gestione alla SOGIN
dal 2003
Impianto ITREC - Rotondella
(MT) SOGIN
3.242 302.363,6 Impianto ENEA in gestione alla SOGIN
dal 2003
Impianti OPEC e IPU Casaccia -
Roma SOGIN
100,8 23.329,7 Impianti ENEA in gestione alla SOGIN dal
2003
Deposito Avogadro Saluggia
(VC) Deposito Avogadro
71,69 517,3 Deposito di combustibile nucleare
irraggiato
CCR Euratom di Ispra (VA)-
Reattore ESSOR e altri impianti
Commissione
Europea
2.904,2 111.278,3 In decommissioning
Impianto Bosco Marengo (AL) SOGIN 356,5 32,4
Impianto di fabbricazione di combustibile
nucleare, in gestione alla SOGIN dal 2003,
di sua proprietà dal 2005
Deposito NUCLECO Casaccia -
Roma ENEA - NUCLECO
6.583,1 9.119,6 Deposito di rifiuti radioattivi
Impianto SORIN Saluggia
(Vercelli) SORIN Biomedica
289,5 305 Impianto destinato al solo deposito di rifiuti
di sua proprietà
Deposito Campoverde Milano Campoverde Srl 326,9 106,4
Deposito di rifiuti radioattivi
Depositi Campoverde Tortona
(AL) Campoverde Srl
452,6 46,7 Depositi di rifiuti radioattivi
Deposito CEMERAD Statte (TA) CEMERAD 1.140 238,1
In custodia giudiziaria al Comune
Deposito PROTEX Forlì PROTEX 1.209 45,9
Deposito di rifiuti radioattivi
Reattore Galileo Galilei S. Piero a
Grado - Pisa CISAM
350 14.503 Spento dal 1980
Reattore L54M CESNEF Milano CESNEF 9,5 11,7 Spento dal 1979
Reattore LENA Pavia Università di Pavia 3,6 1 È uno dei reattori di ricerca in esercizio in
Italia
Reattori Tapiro e Triga Casaccia -
Roma ENEA
0 0 Sono due dei reattori di ricerca in esercizio
in Italia
TOTALI 28.194,19 3.111.361,1
Tabella 1 - Gli impianti nucleari e i depositi temporanei di rifiuti radioattivi in Italia (dati ISPRA 31 dicembre 2011)
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5 Il sistema di radioprotezione così come disciplinato dalla normativa in esame, è basato su tre principi,
internazionalmente riconosciuti: il principio, detto di « giustificazione », secondo il quale ogni attività con radiazioni ionizzanti deve essere giustificata, ovvero il beneficio collettivo ottenuto dall'uso delle radiazioni ionizzanti deve essere superiore al detrimento sanitario dovuto al loro utilizzo; il principio di « ottimizzazione », secondo il quale l'esposizione alle radiazioni ionizzanti deve essere mantenuta a livelli più bassi possibili compatibilmente con le condizioni economiche e sociali. Fatti salvi i precedenti principi di giustificazione e di ottimizzazione, sono fissati limiti di dose per i lavoratori e la popolazione, che non devono essere superati nell'esercizio di attività con radiazioni ionizzanti. Tale principio non si applica alle esposizioni mediche.
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6 I rifiuti radioattivi devono essere smaltiti nello Stato membro in cui sono stati generati, a meno che, all’epoca della
spedizione, tra lo Stato membro interessato e un altro Stato membro o un paese terzo non sia in vigore un accordo (art. 4 par.4). In caso di spedizioni verso Paesi terzi, la Commissione europea deve essere informata del contenuto dell’accordo e deve essere assicurato che il Paese di destinazione abbia programmi che garantiscano livelli di sicurezza equivalenti a quelli richiesti dalla direttiva.
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7 Questa scelta è oggi sancita dal D. Lgs n. 31 del 2010 che disciplina la localizzazione e la realizzazione del deposito
nazionale, dove è previsto che il deposito sia destinato allo smaltimento dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività e “al solo immagazzinamento, a titolo provvisorio di lunga durata, dei rifiuti ad alta attività e del combustibile irraggiato”.
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8 In sede di conversione sono state altresì modificate le norme che disciplinano le modalità di allocazione dei rifiuti
radioattivi, attraverso la previsione che nel deposito nazionale venissero allocati e gestiti in via definitiva solamente i rifiuti radioattivi di III categoria ed il combustibile irraggiato. Per gli altri rifiuti radioattivi di I e II categoria, con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottare su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, di concerto con i Ministri dell'interno, delle attività produttive e della salute, si sarebbe provveduto alla loro messa in sicurezza e al loro stoccaggio, avvalendosi del supporto operativo della SOGIN Spa.
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9 Successivamente alla conversione del decreto, nuove modifiche alla disciplina in esame sono state apportate dai
commi 98-106 dell’articolo 1 della L. 23 agosto 2004, n. 239. Alcune sono intervenute in forma di novella del decreto-legge n. 314 ed hanno riguardato prevalentemente la garanzia di una protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori nonché la tutela dell'ambiente dalle radiazioni ionizzanti, altre integrano la disciplina complessiva introducendo nuove norme in tema di gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi (commi dal 98 al 105). Il comma 99 ha disposto che la SOGIN Spa provveda alla messa in sicurezza ed allo stoccaggio provvisorio dei rifiuti radioattivi di III categoria, nei siti che saranno individuati secondo le medesime procedure per la messa in sicurezza e lo stoccaggio provvisorio dei rifiuti radioattivi di I e II categoria indicate dall'articolo 3, comma 1-bis, del D.L. n. 314 del 2003. Con il comma 100 vengono adottate le stesse procedure di cui all'articolo 1, comma 1, del D.L. 14 n. 314 del 2003 per l’individuazione del sito per la sistemazione definitiva dei rifiuti di II categoria. La legge non ha mai avuto attuazione, se non per una norma che, introdotta ex novo rispetto al decreto-legge, prevede l’erogazione di misure compensative ai comuni e alle province che ospitano gli impianti nucleari e per quelli che ospiteranno il deposito nazionale.
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A seguito della riforma costituzionale del titolo V, le Regioni ordinarie non hanno acquisito maggiori competenze, al contrario, una competenza legislativa esclusiva in tema di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema è stata espressamente riconosciuta allo Stato, sia pure in termini che non escludono il concorso di normative delle Regioni, fondate sulle rispettive competenze, al conseguimento di finalità di tutela ambientale. “I poteri della Regione nel campo della tutela della salute non possono consentire, sia pure in nome di una protezione più rigorosa della salute degli abitanti della Regione medesima, interventi preclusivi suscettibili, come nella specie, di pregiudicare, insieme ad altri interessi di rilievo nazionale, il medesimo interesse della salute in un ambito territoriale più ampio, come avverrebbe in caso di impossibilità o difficoltà a provvedere correttamente allo smaltimento di rifiuti radioattivi” (cfr. sentenza n. 307 del 2003). Anche la giustizia europea è unanime nel giudicare incompatibile con il diritto comunitario il divieto introdotto da una regione o stato di smaltire sul proprio territorio rifiuti provenienti da altri regioni (ex multis Corte di Giustizia, Causa C-2/90)
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Articolo 10 Trasparenza 1. Gli Stati membri provvedono affinché le necessarie informazioni sulla gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi siano rese disponibili ai lavoratori e alla popolazione. Sono altresì tenuti a provvedere affinché l’autorità di regolamentazione competente informi il pubblico nei settori di sua competenza. Le informazioni sono rese accessibili al pubblico conformemente alle legislazioni nazionali e agli obblighi internazionali, purché ciò non pregiudichi altri interessi, quali, in particolare, la sicurezza, riconosciuti dalla legislazione nazionale o da obblighi internazionali. 2. Gli Stati membri provvedono affinché la popolazione abbia le necessarie occasioni di effettiva partecipazione ai processi decisionali concernenti la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi conformemente alla legislazione nazionale e agli obblighi internazionali.
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Le voci interessate in particolare sono le componenti: A2 e MTC.
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Nel Bilancio di sostenibilità 2012, il costo del decommissioning scende a 5.9 miliardi di euro dai 6.7 previsti l’anno precedente “in quanto, dal programma a vita intera 2011, sono stati detratti i costi per il conferimento dei rifiuti al deposito nazionale che non dovranno essere più sostenuti come commessa nucleare per la bonifica dei siti”. Continuando a leggere il Bilancio di sostenibilità 2012, poco dopo si legge che accanto ai 4 mld di spesa ancora da effettuare per terminare il decommissioning se ne dovranno aggiungere altri 2.5 (sempre pagati nella componente A2 della bolletta elettrica) per realizzare il deposito nazionale e il parco tecnologico.
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“L’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha, sino al 2008, riconosciuto i costi sostenuti dalla SO.G.I.N per le attività di smantellamento e di chiusura del ciclo del combustibile nucleare secondo un meccanismo di preventivo/consuntivo. A partire dal 2008, nell’ambito del sistema regolatorio 2008-2010, la AEEG ha definito un meccanismo di riconoscimento dei costi di tipo premiale”, Relazione Corte dei Conti per l’esercizio 2011.
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“La percentuale dei contratti assegnati, tramite gara, è passata dal 33% del 2010 all’80% del 2011. Il massiccio ricorso a procedure di gara per l’assegnazione dei contratti, inoltre, ha permesso nel 2011 di ottenere 18 milioni di euro circa di risparmio, attraverso la riduzione del valore a base d'asta e la negoziazione dei prezzi dei contratti”, Relazione Corte dei Conti per l’esercizio 2011. 16
“Nell’ambito del processo di consultazione per definire i criteri di remunerazione del secondo periodo regolatorio, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha pubblicato la delibera n. 574 del 28 dicembre 2012 Disposizioni e criteri ai fini del riconoscimento degli oneri conseguenti alle attività di smantellamento delle centrali elettronucleari dismesse, di chiusura del ciclo del combustibile e alle attività connesse e conseguenti che definisce le regole applicabili al quadriennio 2013-2016 ed estende il regime regolatorio previsto in via transitoria per il 2011 anche al 2012. … Nel corso del primo semestre 2013, con delibera 194 del 9 maggio, l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ha approvato i criteri di remunerazione per le attività di bonifica dei siti nucleari del secondo periodo regolatorio (2013-2016). A valle della delibera saranno definite le milestones a cui applicare un meccanismo premiale e approvati il preventivo 2013 e il piano quadriennale 2013-2016 … ”, Bilancio di sostenibilità 2012 So.g.i.n. 17
Oggi l’Ad è Giuseppe Nucci.
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“Al 31 dicembre 2012, sono stati sostenuti costi per circa il 18,1% rispetto a quelli preventivati nel programma a vita intera (circa 5,9 miliardi di euro). Nel 2012 i volumi delle attività di smantellamento sono ulteriormente cresciuti di quasi il 14% rispetto al 2011, portando a circa il 23% l’incremento delle attività relative al solo smantellamento fisico nel biennio 2011-2012”. Questo bilancio rimanda a quello del 2011 (che a sua volta rimanda a quello del 2007): “Le attività di smantellamento, … , sono aumentate più di tre volte rispetto a quelle realizzate nel 2007 … , e di quasi quattro volte quelle mediamente registrate nel periodo 2001-2006 … ”. Di seguito, infine, quanto riferito nel Bilancio sociale del 2007: “Al 31 dicembre 2007, rispetto alla stima prevista dei costi a vita intera di circa 4,3 miliardi di euro, sono stati sostenuti costi per oltre il 22% dell’ammontare preventivato, a fronte di una percentuale di completamento fisico pari a circa l’8%”. 19
Sui risultati di So.g.i.n. si veda anche la Relazione sulla gestione dei rifiuti radioattivi in Italia e sulle attività
connesse del dicembre 2012:
http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/023/015/d020.htm#13.
A pag. 56 si legge: “Le attività sui siti continuano comunque ad apparire non ottimali. Secondo i dati forniti dal
Ministro dello sviluppo economico nel corso dell'audizione del 2 marzo 2012 il lavoro sino ad allora svolto poteva
essere quantificato intorno al 12 per cento del piano complessivo. In particolare, la centrale di Caorso era a uno stato di
avanzamento del 16 per cento, quella di Trino del 14, quella di Garigliano dell'11, quella di Latina del 6. Eurex era all'8
per cento, Itrec al 13, Opec, in Casaccia, al 15 e infine Bosco Marengo al 57 per cento, ma si tratta in questo caso
dell'impianto più semplice, scelto dalla So.g.i.n. alla stregua di progetto pilota che avrebbe dovuto essere portato a
termine prima nel 2009, poi nel 2012. Se si estrapolassero questi dati si giungerebbe a ritenere i programmi della
So.g.i.n. largamente ottimistici”.
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Fonte Bilancio di sostenibilità 2012 So.g.i.n.
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Si noti che, a seguito della ridefinizione delle funzioni di So.g.i.n., con la soppressione dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare, all’ISPRA sono stati attribuiti (in via transitoria fino all’istituzione del nuovo organismo) anche le funzioni e i compiti facenti capo alla soppressa Agenzia.
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A proposito dello stato di avanzamento dei lavori di smantellamento in relazione ai processi autorizzativi si veda la Relazione sulla gestione dei rifiuti radioattivi in Italia e sulle attività connesse (dicembre 2012), pp. 58-59: “In ogni caso l'Istituto [Ispra], aggiornando le informazioni a suo tempo fornite e comunicando in particolare l'avvenuto rilascio delle autorizzazioni ex articolo 55 del decreto legislativo n. 230 del 1995 per il decommissioning delle centrali di Trino e del Garigliano, ha osservato che, se tali autorizzazioni permetteranno alla So.g.i.n. di programmare al meglio le relative attività, queste «sino ad oggi hanno comunque potuto procedere grazie ad altri atti autorizzativi previsti dalla legge, emanati con tutta la tempestività consentita dalla loro rilevanza». Ha ricordato, inoltre, che già nel 2000 era stato rilasciato alla So.g.i.n. un primo decreto di autorizzazione per la centrale di Caorso inerente ad alcune operazioni preliminari connesse alla disattivazione della centrale stessa e che alcune di tali operazioni, in particolare quelle relative al condizionamento dei rifiuti pregressi, sono tuttora da completare. In effetti, nel corso dei sopralluoghi effettuati su diversi siti, la Commissione ha potuto rilevare più di un caso di operazioni autorizzate anche da tempo e non ancora attuate … ” .
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Un altro grande sforzo finanziario è derivato dal trasferimento all’estero (Francia e Inghilterra) del combustibile per il riprocessamento. Per approfondire la questione del rientro dei rifiuti dall’estero si veda la Relazione sulla gestione dei rifiuti radioattivi in Italia e sulle attività connesse approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella seduta del 18.12.2012 (in particolare il capitolo 5.2).
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Delibere CIPE Anno Importo totale
101/07 2004/2005/2006 71.000.000.00
111/08 conguaglio 2004/2005/2006 e
pagamento 2007
8.234.557.00
61/11 2008/2009 29.216.692.00
14/2012 2010 14.668.454
Tabella 2 – Contributi compensativi per Comuni e Province nel cui territorio ricadono impianti o centrali nucleari. (RELAZIONE SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI RADIOATTIVI IN ITALIA E SULLE ATTIVITÀ CONNESSE - COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI - Approvata nel dicembre 2012
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Tra i costi imputabili alla politica nucleare italiana dobbiamo considerare anche gli indennizzi corrisposti ad Enel,
agli appaltatori e fornitori della centrale di Montalto di Castro che nel 1987 era quasi completata. Come possiamo
rilevare da un articolo di Sergio Rizzo pubblicato sul Corriere Economia il 20 maggio 2011, “i rubinetti degli indennizzi
si sono chiusi nel 2000, dopo che avevano già versato nelle casse della società elettrica e di imprese quali Ansaldo
Finmeccanica 11 miliardi 456 milioni di euro del 2012.” Una cifra imponente che secondo lo stesso giornalista è il
doppio di quella stimata da una commissione di esperti all’inizio degli anni 90.
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Tabella 3 - Costi a progetto e costi finali: il caso USA 1966-77 Fonte: Geleki e Helwett, US EIA-DOE 1994
Inizio costruzione costo progetto ($/kW)
costo a consuntivo
($/kW) incremento
1966-67 560 1.170 214%
1968-69 679 2.000 248%
1970-71 760 2.650 348%
1972-73 1.117 3.555 318%
1974-75 1.156 4.410 381%
1976-77 1.493 4.008 269%
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Fonti energetiche Capitale Funzion. e manuten. Combustibile Trasmissione alla
rete
Totale
Gas Ciclo Comb 1,71 0,20 4,77 0,12 6,79
Eolico 6,98 1,31 0,00 0,32 8,61
Carbone 8,32 1,16 3,01 0,11 12,12
Nucleare 7,73 0,68 1,25 0,11 10,24
Tabella 4 – Costi attualizzati dell’elettricità da varie fonti al 2020 in centesimi di dollaro per kWh 2011. Fonte: EIA-DOE 2013
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