PIANO DELLA PERFORMANCE, DEGLI INDICATORI E DEI …Il Piano delle Performance, degli Indicatori e dei Risultati Attesi 2016 integra in un unico documento due strumenti di programmazione
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PIANO DELLA PERFORMANCE,
DEGLI INDICATORI E DEI RISULTATI ATTESI DI BILANCIO
2016 [Periodo di riferimento 2016-2018]
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INDICE
PRESENTAZIONE DEL PIANO…………………………………………………………………………………………………………………………
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IDENTITÀ DI REGIONE LOMBARDIA………………………………………………………………………………………………………………… 5 1. Premessa………………………………………………………………………………………………………………………………………………. 5 2. Le Direzioni…………………………………………………………………………………………………………………………………………….. 5 3. Il personale…………………………………………………………………………………………………………………………………………….. 8 4. Il Sireg…………………………………………………………………………………….................................................................................... 8 IL CONTESTO…………………………………………………………………………………………………………………………………………… 10 CICLO DI PROGRAMMAZIONE E VALUTAZIONE………………………………………………………………………………………………………… 35 1. Il flusso della programmazione integrata……..…………………………………………………………………………………………………………… 35 2. La programmazione………………………………………………………………………………………………………………………………………… 36 3. La valutazione………………………………………………………………………………................................................................................................ 36
ALBERO DELLA PERFORMANCE………………………………………………………………………………………………………………………….. 37 RISULTATI ATTESI STRATEGICI………………………………………………………………………................................................................................
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IL PIANO…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………. 39
Missione 1 Servizi istituzionali e generali, di gestione……………………………………………………………………………………………………… 39 Missione 3 Ordine Pubblico e Sicurezza…………………………………………………………………………………………………………………… 54 Missione 4 Istruzione e diritto allo studio……………………………………………………………………………………………………………………. 58 Missione 5 Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali…………………………………………………………………………………………….. 65 Missione 6 Politiche Giovanili, Sport e Tempo Libero……………………………………………………………………………………………………… 70 Missione 7 Turismo…………………………………………………………………………………………………………………………………………... 77 Missione 8 Assetto del Territorio ed Edilizia Abitativa……………………………………………………………………………………………………… 79 Missione 9 Sviluppo Sostenibile e Tutela del Territorio e dell’ambiente………………………………………………………………………………….. 85 Missione 10 Trasporti e Diritto alla Mobilità…………………………………………………………………………………………………………………. 98 Missione 11 Soccorso Civile………………………………………………………………………………………………………………………………… 106 Missione 12 Diritti Sociali, Politiche Sociali e Famiglia……………………………………………………………………………………………………... 110 Missione 13 Tutela della Salute……………………………………………………………………………………………………………………………... 123
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Missione 14 Sviluppo economico e Competitività………………………………………………………………………………………………………….. 135 Missione 15 Politiche per il Lavoro e la Formazione Professionale………………………………………………………………………………………. 146 Missione 16 Agricoltura, Politiche Agroalimentari e Pesca………………………………………………………………………………………………... 153 Missione 17 Energia e diversificazione delle Fonti Energetiche…………………………………………………………………………………………... 158 Missione 18 Relazioni con le altre Autonomie Territoriali e Locali………………………………………………………………………………………… 160 Missione 19 Relazioni Internazionali………………………………………………………………………………………………………………………... 162 Altre Missioni………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. 166 Obiettivi Strategici Trasversali……………………………………………………………………………………………………………………………….. 167
FOCUS SU TRASPARENZA E ANTICORRUZIONE………………………………………………………………………………………………………..
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FOCUS SU BENESSERE ORGANIZZATIVO………………………………………………………………………………………………………………..
171
AZIONI DI MIGLIORAMENTO………………………………………………………………………………………………………………………………… 173
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PRESENTAZIONE DEL PIANO
Il Piano delle Performance, degli Indicatori e dei Risultati Attesi 2016 integra in un unico documento due strumenti di programmazione previsti
dalla legge quali:
il Piano Performance, previsto dal D. Lgs 150/2009, nel quale sono esposti i principali obiettivi strategici e operativi che l’amministrazione
intende perseguire nel triennio successivo;
Il Piano indicatori e Risultati Attesi di Bilancio, previsto dal D.Lgs 118/2011, nel quale vengono definiti, per ogni programma di bilancio,
indicatori in grado di restituire i principali risultati che l’amministrazione persegue nel triennio di riferimento.
Per il secondo anno, Regione Lombardia, prima tra le pubbliche amministrazioni, sceglie di rispondere agli obblighi normativi nazionali in modo
innovativo, con l’obiettivo di consegnare ai cittadini un documento che in modo sintetico chiarisca, per ogni Missione e Programma di Bilancio,
quali obiettivi Regione Lombardia intende perseguire, con quali risorse e in base a quali target intende misurare le proprie performance.
Il Piano delle Performance, degli Indicatori e dei Risultati Attesi 2016 è allineato con gli obiettivi della Dirigenza apicale di Regione Lombardia ed è
stato costruito con un forte apporto, in fase di impostazione, dell’Organismo Indipendente di Valutazione. Come previsto dalla normativa, ha un
legame molto stretto con il Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.), comprensivo del Programma Triennale per la
Trasparenza e l’Integrità (P.T.T.I). Inoltre, per la prima volta, inserisce un Focus dedicato al Benessere Organizzativo e alle attività programmate
nel prossimo triennio al fine promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori e rendere così più efficiente ed
efficace il loro apporto nell'amministrazione.
Si è confermata, anche per il 2016, la scelta di indicatori di output o di realizzazione, come previsto dalla normativa, e di misurazioni in continuità
con quelle dello scorso bennio; l’obiettivo è quello di costruire serie storiche significative, utili alla valutazione delle politiche e dei risultati
conseguiti. In tal senso, anche per il Piano 2016 si sono privilegiate le misurazioni già in atto (indicatori relativi alla LR 11/2014; indicatori della
Programmazione Comunitaria 2014-2020, Indicatori di controllo strategico), per concentrarsi su una base selezionata di indicatori utilizzati e
perfezionare quelli esistenti.
In linea con quanto definito dal Principio di programmazione, il Piano prevede per larga parte degli indicatori scelti la definizione di target triennali
2015-2017. In limitati casi questo non è stato possibile a causa di forti contrazioni di bilancio imposte per il biennio 17-18, che non hanno
consentito di identificare target realistici oppure a causa di regole ancora non ben definite a livello nazionale rispetto all'utilizzo di alcune risorse
trasferite alle Regioni.
Il Piano delle Performance, degli Indicatori e dei Risultati Attesi 2016 mette a sistema un modo più semplice, chiaro e trasparente di rappresentare
i programmi di Regione a cittadini, imprese e stakeholder, all’interno di un percorso istituzionale che intende interpretare in modo innovativo il
ruolo regionale.
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IDENTITÀ DI REGIONE LOMBARDIA
1. Premessa
Regione Lombardia è un ente di governo. Come da Statuto (art .1) “esprime e promuove in modo unitario gli interessi delle comunità che
insistono sul suo territorio, nel rispetto dei principi dello stato di diritto, democratico e sociale.”
È composta da
Consiglio Regionale che “esercita la funzione legislativa attribuita dalla Costituzione alla Regione, concorre alla determinazione
dell’indirizzo politico regionale ed esplica le funzioni di controllo sull’attività della Giunta, nonché ogni altra funzione conferitagli da norme
costituzionali, statutarie e da leggi dello Stato e della Regione. Il Consiglio esercita altresì la funzione di controllo sull’attuazione delle leggi
e di valutazione degli effetti delle politiche regionali.” (art. 14 Statuto)
Giunta che è l’organo esecutivo della Regione ed è composta dal Presidente e da quattordici assessori. Compito della Giunta, tra gli altri, è
quello di provvedere all’attuazione del programma di governo (art 28 dello Statuto).
ll presente Piano delle Performance si riferisce in modo esclusivo alla Giunta e al suo personale.
2. Le Direzioni
Dal punto di vista organizzativo, la Giunta regionale è articolata in 14 Direzioni Generali, ognuna delle quali presidia un ambito di attività, provvedendo
a dare attuazione operativa alle linee politiche espresse dal governo regionale. Ciascuna Direzione Generale fa riferimento a un Assessore e
interviene nelle materie corrispondenti alle deleghe che quest’ultimo ha ricevuto dal Presidente. Per la Presidenza, il riferimento politico è il Presidente
che ha delegato la gestione di alcune importanti partite all’Assessore all’Economia, Crescita e Semplificazione, all'Assessore al Post Expo e alla Città
Metropolitana e ai 4 Sottosegretari.
1. Direzione Generale Presidenza
Si articola in quattro Aree "Affari Istituzionali" - "Organizzazione" - "Finanza" - "Relazioni esterne, internazionali e comunicazione" poste sotto il
coordinamento del Segretario generale, al quale inoltre afferiscono direttamente tutte le funzioni di presidio delle attività riconducibili alle funzioni di
controllo nella Giunta regionale, oltre che la Struttura a supporto delle strategie della Presidenza.
All’interno dell’Area Finanza è collocato l’Organismo Pagatore Regionale, costituito in attuazione dell’art. 7 del Regolamento (UE) n. 1306/2013
del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, per la gestione dei controlli e delle erogazioni degli aiuti unionali per
l’agricoltura.
2. Direzione Generale Agricoltura
Promuove gli obiettivi della politica regionale agricola, agroalimentare, rurale, forestale, caccia e pesca, tramite erogazione, regolazione,
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attuazione autorizzazione. Presidia la fase ascendente e discendente di formazione degli atti di livello nazionale e comunitario. Promuove la
creazione di condizioni di sistema favorevoli ad un modello di agricoltura innovativa, che coniughi redditività e sostenibilità d’impresa, cooperazione
ed integrazione di filiera, sicurezza alimentare e qualità. Promuove il contrasto alla contraffazione e l’educazione a una sana e corretta
alimentazione.
3. Direzione Generale Università, Ricerca e Open Innovation
Definisce politiche e misure finalizzate a rafforzare l’ecosistema dell’innovazione, ad incentivare il trasferimento tecnologico e la diffusione della
conoscenza e a sostenere il capitale umano dedicato alla ricerca. Valorizza le eccellenze scientifiche, economiche e imprenditoriali presenti sul
territorio, rendendolo sempre più attrattivo e competitivo e orientandone lo sviluppo in modo duraturo e sostenibile. La DG è Autorità di Gestione
della Programmazione FESR - sia riferita al periodo 2007-2013 che al periodo 2014-2020 - ed in particolare presidia le azioni di chiusura del POR-
FESR 2007-2013 e l’attuazione del POR-FESR 2014-2020, coordinando e monitorando l’andamento del programma e della spesa in raccordo
anche con le altre DG coinvolte.
4. Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile
Promuove la protezione e la valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio, il miglioramento della qualità dell’aria, e la tutela e gestione delle acque,
anche attraverso la valutazione della compatibilità ambientale delle trasformazioni e dei progetti, la prevenzione dei fenomeni di inquinamento e la
bonifica di siti inquinati. Favorisce la riduzione dei rifiuti e i processi di riuso delle materie. Promuove politiche che uniscano competitività e
sostenibilità nei servizi di rete - servizi idrici, energia e telecomunicazioni - e nella valorizzazione delle aree protette.
5. Direzione Generale Sviluppo Economico
Coordina e promuove le politiche a favore del sistema economico e delle imprese lombarde, in una logica di attrattività integrata del
territorio e di valorizzazione delle eccellenze, con particolare riferimento alla crescita competitiva del sistema produttivo e turistico, al
sostegno al terziario innovativo e ai settori della moda e del design, alle politiche per l’internazionalizzazione delle imprese e per lo
sviluppo delle start-up e degli strumenti per l'accesso al credito. Promuove la crescita competitiva del sistema delle imprese
manifatturiere e del commercio e delle loro aggregazioni sul territorio, promuove le attività di tutela dei consumatori e sostiene lo sviluppo
del sistema fieristico lombardo e della rete distributiva dei carburanti per autotrazione.
6. Direzione Generale Casa, Housing Sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione
Sostiene la domanda abitativa delle fasce più deboli, attraverso misure e agevolazioni per la locazione e per l’acquisto della prima casa, si occupa
di interventi per il recupero e la valorizzazione del patrimonio abitativo pubblico, promuove interventi di housing sociale a canoni sostenibili per
rispondere in modo adeguato ai bisogni abitativi del territorio, anche di residenzialità temporanea (studenti, particolari categorie di lavoratori, altro).
Svolge una funzione di regolazione, vigilanza e controllo del sistema di edilizia residenziale pubblica e sociale.
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7. Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie
Promuove la cultura come fattore di crescita delle persone, di sviluppo economico, di attrattività dei territori. Sviluppa e coordina i sistemi e le reti
per una promozione degli itinerari culturali e una valorizzazione e fruizione del patrimonio artistico e storico. Sostiene lo spettacolo dal vivo e il
cinema.
8. La Direzione Reddito di Autonomia e Inclusione Sociale
Sviluppa politiche che riconoscano nel reddito di autonomia lo strumento per la promozione della capacità della famiglia e della persona di
diventare protagonista della propria autonomia dove supporto e sostegno, anche economico, non sono volti unicamente ad integrare il reddito ma
soprattutto a favorire l’autonomia sociale e a garantire alla persona opportunità di inclusione sociale.
9. Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità
Ha come obiettivo il miglioramento delle condizioni di mobilità delle persone e delle merci, attraverso la realizzazione e la gestione di un sistema
delle infrastrutture e dei servizi più integrato, efficiente e sostenibile. E’ impegnata nel potenziamento e riqualificazione del sistema infrastrutturale
(viario, ferroviario, idroviario e aeroportuale) e nello sviluppo delle grandi reti di trasporto, curandone l’integrazione con i corridoi multimodali
nazionali ed europei e con il contesto territoriale di riferimento. Ha tra le sue priorità il miglioramento della qualità del trasporto pubblico locale (TPL)
e la diversificazione dell’offerta dei servizi, anche attraverso l’integrazione con forme innovative di mobilità.
10. Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro
Disciplina il sistema regionale di Istruzione e Formazione Professionale, sviluppa il sistema regionale di istruzione e formazione tecnica superiore,
attua il diritto allo studio con attenzione al merito. Promuove politiche finalizzate all’inserimento lavorativo di particolari categorie (es. i giovani)
valorizzando strumenti quali il tirocinio e l’apprendistato. Sostiene l’occupazione anche valorizzando la contrattazione aziendale e segue le
situazioni di crisi, in collaborazione con ARIFL, anche attraverso la gestione degli ammortizzatori in deroga.
11. Direzione Generale Welfare
Stabilisce le regole del sistema sanitario, sociosanitario e sociale integrato costituito dall'insieme di funzioni, risorse, servizi, attività, professionisti
e prestazioni che garantiscono l'offerta sanitaria e sociosanitaria della Regione.
12. Direzione Sport e Politiche per i giovani
Promuove e sostiene la programmazione locale in materia politiche giovanili; finanzia iniziative rispondenti agli obiettivi del Fondo Nazionale
Politiche Giovanili; sostiene progetti per i giovani nell’ambito della programmazione europea e del turismo lowcost. Disciplina e sostiene il settore
delle professioni sportive della montagna e della pratica sportiva, con particolare attenzione agli interventi per un precoce avvicinamento all’attività
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motoria nella scuola e da parte di minori appartenenti a famiglie con disagio economico, ai giovani talenti e all’associazionismo sportivo. Incentiva
la realizzazione e la riqualificazione degli impianti sportivi di proprietà pubblica e sostiene la montagna, attraverso interventi per i comprensori
sciistici, la qualificazione dei rifugi e dei sentieri.
13. Direzione Generale Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione
Programma le azioni regionali dirette a rimuovere le cause di possibili disastri naturali e coordina gli interventi in caso di calamità naturali e le
politiche relative alla polizia locale.
14. Direzione Generale Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo
Si occupa di governo del territorio, pianificazione territoriale e difesa del suolo, valutazione ambientale strategica di piani e progetti, conoscenza del
territorio, riqualificazione e sviluppo urbano.
3. Il personale
Regione Lombardia ha il minor numero di dipendenti rispetto agli abitanti (1 dipendente ogni 3.300 abitanti, metà della media nazionale).
Un risultato conseguito soprattutto grazie al rispetto delle norme più stringenti sulla riduzione del turn over, bilanciato da un’esclusione tassativa del precariato e da investimenti in un’efficace formazione del personale e in un costante ammodernamento dei sistemi informativi.
In evidenza il trend del personale in servizio (comparto e dirigenti) dal 2000 ad oggi:
2000 2010 2011 2012 2013 2014 2015 (31.12.15)
4.451 3.084 3008 2975 2922 2910 2825
4. Il Sireg
Il “Sistema Regionale”, così come delineato dalla Legge Regionale n. 30 del 27 dicembre 2006 e successive modifiche, è costituito dalla Regione e dai
soggetti di cui agli allegati A1 e A2 della citata legge. Tali soggetti concoorono insieme a Regione al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica.
Il Sistema Regionale partecipa alla realizzazione del Programma Regionale di Sviluppo, sia uniformando le proprie scelte strategiche agli indirizzi
definiti in tali documenti sia contribuendo direttamente alla realizzazione degli obiettivi.
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ALLEGATO A1
Sezione I
Enti dipendenti
a) Agenzia regionale per l’istruzione, la formazione e il lavoro (ARIFL)
b) Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA)
c) Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste (ERSAF)
d) Ente regionale per la ricerca, la statistica e la formazione (ÉUPOLIS LOMBARDIA)
Società partecipate in modo totalitario
a) Finlombarda s.p.a.
b) Infrastrutture Lombarde s.p.a.
c) Lombardia Informatica s.p.a.
d) ARCA s.p.a. - Azienda regionale centrale acquisti
Sezione II
Enti Sanitari
a) Azienda regionale dell’emergenza urgenza (AREU)
b) Agenzie di tutela della salute (ATS);
c) Aziende ospedaliere (AO);
c bis) Aziende sociosanitarie territoriali (ASST);
c ter) Agenzia di controllo del sistema sociosanitario lombardo;
c quater) Agenzia per la promozione del sistema sociosanitario lombardo;
d) Fondazioni IRCCS di diritto pubblico:
Policlinico San Matteo di Pavia
Istituto Nazionale Neurologico Carlo Besta di Milano
Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano
e) Consorzio “Città della salute"
Enti pubblici
a) Aziende lombarde per l’edilizia residenziale (ALER)
ALLEGATO A2
Società a partecipazione regionale
a) Ferrovie Nord Milano (FNM S.p.A.)
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b) Navigli Lombardi S.c.a.r.l.
Enti pubblici
a) Consorzi di bonifica
b) Enti Parco regionali
Fondazioni istituite dalla Regione
a) Fondazione Minoprio Istituto Tecnico Superiore (Fondazione Minoprio);
b) Fondazione Lombardia Film Commission
c) Fondazione Lombardia per l'Ambiente (FLA).
d) Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica
IL CONTESTO1
SCENARIO ECONOMICO E FINANZIARIO
1.1 Scenario internazionale Nel corso del 2014 la crescita dell’attività economica mondiale ha proseguito ad un ritmo prossimo al 3,4%, in linea con l’anno precedente. Per il prossimo biennio la crescita del PIL globale dovrebbe attestarsi su livelli simili (+3,3% nel 2015, +3,8% nel 2016) seppur - almeno per l’anno in corso - in lieve flessione, anche rispetto alle previsioni della scorsa primavera (Tabella 1.1). Nel complesso, il ciclo economico delle economie avanzate appare in rafforzamento, sostenuto, oltre che dalle politiche monetarie espansive, dai bassi livelli del costo del petrolio; appare, di contro, in rallentamento l’espansione nelle economie emergenti. Nonostante esse continuino a fornire il contributo più ingente alla crescita mondiale, negli ultimi tempi sono emersi alcuni fattori di criticità che potrebbero condizionare le prospettive globali. In primo luogo, in Cina lo scoppio della bolla azionaria la scorsa estate e la successiva svalutazione attuata nel tentativo di contrastare il deflusso di capitali hanno comportato un aumento della volatilità sui mercati finanziari. Per l’anno in corso l’espansione dell’econom ia cinese appare in rallentamento: +6,8% contro il +7,4% dell’anno precedente, destinata secondo le previsioni ad indebolirsi ulteriormente (+6,3%) nel 2016. Il problema del gigante asiatico è la difficile transizione da un’economia pianificata ad un’economia di mercato. Inoltre, il calo nei prezzi delle materie prime ha pesato sulla crescita di alcune economie emergenti, in primo luogo Brasile e Russia. In Brasile, la crescita nel 2014 è stata sostanzialmente nulla, in significativa riduzione rispetto al 2013 (+2,7%), scoraggiata oltre che da un quadro macroeconomico sfavorevole da alcuni scandali e tensioni politiche interne. La situazione è attesa in ulteriore peggioramento per il 2015, nel quale si prospetta un calo dell’economia brasiliana prossimo all’1,5%. In Russia il calo del Pil atteso per il 2015 è ancora più marcato: -3,4% secondo le previsioni del Fondo monetario. Allo stato attuale, l’India rimane l’unico Paese dei BRIC nel quale la crescita 2015 (+7,5%) è attesa in rafforzamento rispetto all’anno precedente (+7,3%). Per quanto riguarda le economie avanzate, la fine del 2014 ha portato ad un miglioramento delle aspettative. Negli Stati Uniti si è avuta un’accelerazione nell’ultima parte dell’anno (+2,4% il dato complessivo). Per il biennio successivo la crescita dovrebbe mantenersi su livelli simili
1 Il contesto è stato predisposto da Eupolis ed è aggiornato a ottobre 2015.
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o in lieve rafforzamento (+2,5% nel 2015, +3,0% nel 2016), comunque su livelli prossimi al potenziale, sostenuta in particolare dai consumi privati (migliorano le condizioni nel mercato del lavoro e il clima di fiducia) e dal basso prezzo del petrolio. Migliorano le prospettive di crescita per l’Eurozona, la cui economia è andata gradualmente rafforzandosi nel corso dell’anno e per la quale sembra ora prospettarsi un periodo di ulteriore miglioramento, complice il verificarsi di una serie di circostanze favorevoli alla ripresa. Il deprezzamento dell’euro, il corso del petrolio e i miglioramenti nel mercato del lavoro sostengono infatti le esportazioni nette e i consumi delle famiglie2. Si prevede un miglioramento anche per la componente investimento, complice la necessità di sostituzione dello stock di capitale ormai obsoleto. Sullo scenario di crescita mondiale del prossimo futuro pesano al momento alcuni fattori di rischio al ribasso. In particolare, le economie avanzate potrebbero risentire della ripresa del prezzo del petrolio, mentre un ulteriore rafforzamento del dollaro potrebbe indebolire le economie emergenti. Tabella 1.1 – Previsioni del tasso di crescita del Pil in alcuni Paesi – valori concatenati
Fonte: Elaborazioni Éupolis Lombardia su dati Fondo Monetario Internazionale, World Economic Outlook, aggiornamento luglio 2015
Nel 2014 l’inflazione dell’Eurozona ha continuato a ridursi, portando l’economia in lieve deflazione all’inizio del 2015. Nell’anno in corso l’attività economica in ripresa e il rafforzamento del prezzo del petrolio dovrebbero, tuttavia, gradualmente riportare la variazione de ll’indice dei prezzi al consumo in territorio positivo (+0,3% in media anno). La disoccupazione si manterrà su livelli elevati per tutto il 2015, ma il dato appare in calo: lo scorso luglio la disoccupazione dell’Eurozona si è attestata infatti su 10,9%, contro l’11,6% dell’anno precedente. In prospettiva le condizioni sul mercato del lavoro dovrebbero, seppur gradualmente, migliorare. 1.2 Previsioni per l’economia italiana Dopo un 2014 ancora in calo (-0,4%) il prodotto interno lordo italiano dovrebbe finalmente tornare ad aumentare nel 2015, seppur in misura inferiore rispetto alla crescita del Pil attesa per i principali Partner dell’Eurozona. (Tabella 1.1).
2 Ifo/Insee/Istat, “Eurozone Economic Outlook”, luglio 2015.
2014 2015 2016
Mondo 3,4 3,3 3,8
USA 2,4 2,5 3,0
Area Euro 0,8 1,5 1,7
Germania 1,6 1,6 1,7
Francia 0,2 1,2 1,5
Italia -0,4 0,7 1,2
Giappone -0,1 0,8 1,2
Cina 7,4 6,8 6,3
India 7,3 7,5 7,5
Brasile 0,1 -1,5 0,7
Russia 0,6 -3,4 0,2
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Diversi i fattori che hanno contribuito al miglioramento delle prospettive di crescita del Pil italiano rispetto alle previsioni contenute nel DEF presentato ad aprile: la debolezza dell’euro, la politica monetaria particolarmente accomodante associata alla politica fiscale più espansiva, le aspettative legate all’afflusso di visitatori per l’Expo. Nel complesso, il reddito reale dovrebbe aumentare e con esso la spesa delle famiglie (+0,6% l’aumento atteso per il 2015, +1,0% per il 2016), anche se il clima di fiducia delle famiglie è ancora fragile e rimangono critiche le condizioni nel mercato del lavoro, nel quale gli effetti della ripresa e delle recenti riforme potranno iniziare a concretizzarsi solo gradualmente (+0,4% l’aumento dell’occupazione atteso per gli anni 2015-2016)3. Un contributo positivo alla crescita è inoltre atteso dagli investimenti in beni strumentali, che grazie al miglioramento delle condizioni creditizie dovrebbero finalmente tornare ad aumentare nel prossimo biennio (+3,7% nel 2015, +3,9% nel 2016). Per quanto riguarda la domanda estera, le esportazioni dovrebbero aumentare del 4,0% nell’anno in corso (+3,9% nel 2016). Il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre 2015 si è attestato su un 12,4% (dati destagionalizzati), in lieve calo rispetto al dato medio 2014 (+12,7%). Tale calo è stato accompagnato da una riduzione del numero degli inattivi, calo che ha in particolare riguardato le persone nella fascia 55-64 anni. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) ammonta al 42,2% nel secondo trimestre 2015 (-1,0% la variazione tendenziale rispetto allo stesso mese del 2014)4. Tra i principali fattori di rischio che gravano su queste prospettive vi sono la politica monetaria USA che dovrebbe assumere presto un tono meno accomodante, l’andamento del prezzo del petrolio e la debolezza delle economie emergenti.
1.3 La situazione dell’economia della Lombardia In Lombardia, la ripresa appare più robusta rispetto a quanto evidenziato dalle dinamiche nazionali (+0,2% la crescita lombarda del 2014). In particolare, per l’anno in corso l’aumento del Pil atteso è dell’ordine dell’1,2%, contro lo +0,7% previsto per l’Italia. Tale discrepanza sembra destinata a protrarsi, in base alle previsioni, anche nel 2016, anno in cui il Pil lombardo dovrebbe aumentare dell’1,8% (+1,3% il dato nazionale). La domanda interna, ancora in lieve contrazione durante il 2014 (-0,3% al netto delle scorte), dovrebbe ora riprendere ad aumentare (+1,3% le attese per il 2015). I consumi delle famiglie (+0,8% nel 2014) dovrebbero aumentare dell’1,4% nell’anno in corso, anche grazie all’aumento del reddito disponibile (+1,7% nel 2015), agli effetti dell’Expo e al miglioramento delle condizioni nel mercato del lavoro (+1,3% l’aumento atteso per il 2015 delle unità di lavoro, dopo il +0,2% dell’anno precedente). Il tasso di disoccupazione, che era all’8,2% nel 2014, dovrebbe portarsi all’8,0% nell’anno in corso per poi calare ulteriormente nel biennio successivo fino a raggiungere nel 2017 un valore prossimo al 6,6%(al 11,3% le attese per il dato italiano). Gli investimenti fissi lordi, nel 2014 ancora in calo (-2,9%), dovrebbero finalmente riprendere ad aumentare nel 2015 (+2,0%) per poi rafforzarsi ulteriormente nel 2016 (+3,2%). Per quanto riguarda, infine, le esportazioni, le attese per l’anno in corso sono meno positive rispetto alle previsioni della scorsa primavera: l’aumento atteso è dell’ordine dello 0,9% nel 2015, dunque inferiore alla crescita registrata dal dato nazionale (+4,0%). Nel biennio successivo le esportazioni lombarde dovrebbero tuttavia tornare a crescere ad un ritmo sostenuto (prossimo al 4,8-5,0%).
3 Previsioni di Prometeia.
4 Istat, “Occupati e disoccupati”, settembre 2015
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Figura 1.1 -Tasso di crescita del Pil in Italia e Lombardia, anni 2011-2017 – valori concatenati
Fonte: Elaborazioni Éupolis Lombardia su dati Istat e Prometeia per le previsioni
Nel complesso, nel 2014 la produzione industriale è aumentata in Lombardia dell’1,5% (variazione media annua) e gli indicatori congiunturali mostrano segnali molto migliori rispetto ad un anno fa. Sempre in media annua, nel 2014 gli ordini interni lombardi sono aumentati dello 0,8%, gli ordini esteri del 3,1%, il fatturato totale del 3,1%. Le ultime analisi relative al secondo trimestre 2015 mostrano un sostanziale miglioramento in tutte le variabili. CONTESTO AREA ISTITUZIONALE 2.1 Assetti istituzionali Il quadro normativo nazionale delineato dalla legge 56/2014 “Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle Un ioni e fusioni di Comuni”(legge Delrio) è stato sviluppato con successive disposizioni applicative, in particolare la legge di stabilità 2015 (art. 1, commi 421-430, legge n. 190/2014) e il decreto legge n. 78/2015, convertito con modificazioni, dalle legge n. 125/2015 (artt. 5 e 15, per polizia provinciale e servizi per l’impiego). La norma è stata anche oggetto di analisi da parte della Corte Costituzionale che ha interpretato la ripartizione delle competenze Stato-Regioni in materia di sistema delle autonomie locali in chiave sostanzialistica, facendo prevalere le esigenze di unitarietà e di immediatezza che erano a fondamento della riforma. Sono state quindi respinte per infondatezza e cessazione della materia del contendere, tutte le questioni di legittimità sollevate da quattro Regioni (Lombardia, Veneto, Campania e Puglia) nei confronti di 58 commi dell’art.1 della legge. Le disposizioni della legge 56/2014 sono state vagliate dalla Corte costituzionale che, con la sentenza n. 50 del 26 marzo 2015, ha respinto, per infondatezza e cessazione della materia del contendere, tutte le questioni di legittimità sollevate da quattro Regioni (Lombardia, Veneto, Campania e Puglia) nei confronti di 58 commi dell’art.1 della medesima legge. In via generale la ripartizione delle competenze Stato-Regioni in
-3,0
-2,0
-1,0
0,0
1,0
2,0
3,0
2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Italia Lombardia
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materia di sistema delle autonomie locali è stata interpretata dalla Corte in chiave sostanzialistica, facendo prevalere le esigenze di unitarietà e di immediatezza che erano a fondamento della riforma. I successivi interventi del legislatore statale, tra i quali quelli richiamati, hanno imposto riduzioni delle spese per il personale delle province e delle città metropolitane e introdotto la disciplina per la ricollocazione del personale sovrannumerario di tali enti di area vasta. La determinazione del definitivo assetto delle funzioni oggetto di riordino (e delle correlate risorse) delle province e della Città metropolitana di Milano non può, al momento, prescindere dalla sussistenza di tali vincoli: occorre, in ogni caso, ricordare la pendenza dinanzi alla Consulta di questioni di legittimità (sollevate anche da Regione Lombardia) avverso le disposizioni della legge statale di stabilità relative al personale di province e città metropolitane. Il processo attuativo ha un impatto significativo rispetto a Regione Lombardia direttamente coinvolta nel coordinamento del riordino istituzionale dei 1.530 Comuni, delle 23 Comunità montane, delle 11 Province e della Città metropolitana di Milano. Sullo sfondo, si evidenzia la riforma costituzionale in itinere che, come noto, [nella versione all’esame del Senato] vede l’abolizione delle province, da un lato, e un corposo ridimensionamento della potestà legislativa delle Regioni, dall’altro. 2.1.1 Comuni e forme associative Nel 2015, i Comuni della Lombardia sono 1.530, ridotti di una unità rispetto all’anno precedente per un processo di fusione di Comuni concluso nel mese di gennaio 20155. Sono in corso le procedure di fusione di ulteriori quattro comuni per la formazione di due comuni. In merito agli obblighi di gestione associata, che riguardano il 66% del totale dei Comuni lombardi, dopo aver constatato a livello nazionale le difficoltà attuative, la scadenza del completamento del riordino è stata nuovamente prorogata al 1°gennaio 2016 (d.l. 142/2014, convertito in legge n. 11/2015). Anche in Lombardia l’attività di monitoraggio, svolta in collaborazione con le Prefetture, ha evidenziato criticità territoriali che hanno portato Regione Lombardia a proseguire i percorsi di ascolto e di affiancamento dei territori e ad una serie di interventi, tra i quali:
- la revisione, in corso, del regolamento regionale 2/2009 sui criteri di incentivazione delle Unioni di Comuni; - la riduzione della seconda rata del contributo di funzionamento alle Comunità montane che non svolgono gestioni associate per conto dei
propri Comuni (DGR n. X/1361 del 14 febbraio 2014);
- l’ampliamento del novero delle condizioni ammissibili per la richiesta di deroga alla Gestione Associata Obbligatoria (GAO) da parte del singolo Comune, per mancato raggiungimento dei limiti demografici regionali (l.r. 24/2014)6.
Con DGR 3304/2015 è stato istituito il registro delle unioni di comuni lombarde a cui sono attualmente iscritte 54 unioni. E’ in corso l’istruttoria per l’iscrizione di ulteriori due richieste.
5 Nel 2014 sono stati istituiti 9 nuovi Comuni a seguito di processi di fusione che hanno coinvolto 22 Comuni. Nel mese di gennaio 2015 è stato istituito il Comune di La
Valletta Brianza dalla fusione di Perego e Rovagnate (Lecco). 6 La Giunta regionale, con DGR n. X/2915 del 19 dicembre 2014, ha concesso la deroga al raggiungimento dei limiti demografici GAO anche sulla base della presenza di uno
solo dei seguenti criteri: a) Comuni appartenenti a province diverse e a Comunità montane diverse; b) presenza di specificità territoriali, geografiche e orografiche che ostacolano la costituzione di una forma associativa efficace, efficiente ed economica; c) presenza di una forma associativa già costituita, consolidata, attiva e ad elevata integrazione; d) presenza di Unioni di Comuni già costituite, come previsto dall’art.14, c.31, come modificato dall’art.1, c.107, lett b) dalla l.n. 56/2014. Riguardo a quest’ultimo aspetto, con DGR n. X/2915 del 19 dicembre 2014, sono state concesse deroghe a 73 Comuni che hanno d imostrato di rispettare i criteri richiesti dalla normativa regionale.
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2.1.2 Province Con l’entrata in vigore della legge Delrio, le 107 Province italiane sono state trasformate in 97 enti di area vasta e 10 Città metropolitane, alcune delle quali guidate dai commissari fino alle elezioni dei nuovi organi, avvenute nel mese di ottobre 2014. Sotto il profilo delle funzioni la legge Delrio ha previsto che lo Stato e le Regioni, secondo le rispettive competenze, attribuiscano le funzioni provinciali non rientranti nel novero di quelle fondamentali individuate come tali dalla medesima legge7. A tal fine, Regione Lombardia ha dato avvio, nel rispetto di quanto previsto dalla legge Delrio, ad un approfondito esame delle singole funzioni già delegate/conferite alle province con disposizioni legislative regionali (in particolare, a partire dalla l.r. 1/2000, attuativa delle cd. leggi Bassanini sul decentramento amministrativo) in vista dell’adempimento degli obblighi connessi alla prima scadenza dell’8 luglio 2014, prevista dalla legge citata per il raggiungimento dell’intesa sulla individuazione puntuale delle funzioni amministrative provinciali, diverse da quelle fondamentali, oggetto di riordino e delle relative competenze. Solo l’11 settembre 2014, tuttavia, Stato e Regioni hanno raggiunto, in sede di Conferenza unificata, l’Accordo che contiene criteri e principi per il riordino delle funzioni, nonché l’intesa sui contenuti del DPCM contenente i criteri generali per l'individuazione dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative connesse all’esercizio delle funzioni che devono essere trasferite (DPCM del 26 settembre 2014). L’accordo ha previsto altresì l’istituzione di Osservatorio regionali che, in raccordo con quello istituito a livello nazionale, costituiscono sedi di impulso e coordinamento per la ricognizione delle funzioni, la formulazione di proposte di riallocazione delle stesse e il monitoraggio dell’attività riorganizzativa, ai fini di una riflessione congiunta tra i diversi attori istituzionali coinvolti per l’attuazione della legge Delrio. Con deliberazione della Giunta regionale del 19 settembre 2014 (DGR n. X/2386/2014) è stato costituito l’Osservatorio regionale, la cui attività è destinata a proseguire fino all’adozione dei provvedimenti attuativi delle disposizioni di cui alla legge regionale 8 luglio 2015, n. 19, con la quale la Lombardia ha disposto la riforma del sistema delle autonomie della Regione e il riconoscimento della specificità dei territori montani, in attuazione della legge n. 56/2014. L’articolo 2 della l.r. 19/2015 (non impugnata dal Governo) ha previsto, in particolare, che rimangano in capo alle Province le funzioni già conferite alle stesse alla data di entrata in vigore della legge (11 luglio), ad esclusione di quelle in materia di agricoltura, foreste, caccia e pesca, vigilanza ittico-venatoria, nonché di alcune in materia ambientale ed energetica, che sono trasferite alla Regione. Disposizioni speciali sono previste per Sondrio che, ai sensi della Delrio, in quanto provincia interamente montana e confinante con Paesi stranieri, si vede riconosciute alcune specificità e forme particolari di autonomia nelle materie ex art. 117 co. 3 e 4 della Costituzione8., Per quanto attiene alla Città
7 L. 56/2014 art. 1 c.85 “a) pianificazione territoriale provinciale di coordinamento nonché tutela e valorizzazione dell’ambiente, per gli aspetti di competenza; b) pianificazione
dei servizi di trasporto in ambito provinciale (…); c) programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale; d) raccolta ed elaborazione
di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali; e) gestione dell’edilizia scolastica; f) controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle
pari opportunità sul territorio provinciale.” 8 Si tratta delle materie cd. residuali (innominate) e delle materie a potestà legislativa concorrente Rapporti internazionali e con l’Unione europea; commercio con l’estero;
tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; previdenza complementare e integrativa; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di
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metropolitana di Milano, anche in relazione alla valorizzazione del suo ruolo istituzionale, è stato previsto uno specifico provvedimento legislativo regionale approvato dal Consiglio regionale in data 29 settembre 2015. Nel contempo è stato avviato l’adeguamento alla l.r. 19/2015 della legislazione regionale di settore (ad es., sulle competenze riattestate in capo alla Regione in materia di rifiuti e di utenze idriche, si veda l’art. 8, comma 13, della l.r. 22/2015 – Assestamento). Parallelamente alle ipotesi di riorganizzazione delle funzioni, le Regioni dovranno fornire indicazioni in merito agli aspetti organizzativi e finanziari dei nuovi enti di area vasta. In tale direzione, Regione Lombardia ha proceduto ad un accertamento del personale provinciale, che complessivamente ammonta a 6.408 unità, e delle società partecipate che in totale sono 155. Il 13 aprile 2015 è stata siglata una intesa tra Regione Lombardia e l’Unione delle Province Lombarde, finalizzata in particolare al finanziamento delle funzioni regionali. In particolare Regione Lombardia si è impegnata a mantenere il trasferimento alle Province delle risorse ex-fiscalizzate, sulla base di determinati parametri, a copertura dell’esercizio delle funzioni provinciali in materia di TPL, formazione professionale, edilizia, nonché di tutte le altre materie la cui competenza rimane in capo ai suddetti enti. Per quanto riguarda il personale, l’intesa sancita prevede di sottoporre all'esame dell’Osservatorio regionale i criteri per la determinazione del personale in sovrannumero, destinato alla ricollocazione. L’intesa stabilisce anche che venga istituito nell'ambito dell'Osservatorio regionale un Tavolo tecnico di monitoraggio per la valutazione del processo di efficientamento e dell'andamento dei costi delle funzioni regionali delegate, a partire da quelle a maggior impatto sui cittadini lombardi. Riguardo alla disciplina delle risorse finanziarie correlate alle funzioni rimaste in capo alle province e alla Città metropolitana, si richiama quanto poi previsto dall’art. 10 (norma finanziaria) della l.r. 19/2015, mentre l’art. 9 della stessa legge detta disposizioni sul trasferimento del personale a tempo indeterminato delle province che, alla data di entrata in vigore della legge Delrio (8 aprile 2014), prestava servizio nei settori relativi alle funzioni trasferite in Regione (agricoltura, foreste, caccia e pesca) e che risultasse in servizio alla data dell’11 luglio 2015. Il percorso di attuazione della l.r. 19/2015 prevede l’adozione, da parte della Giunta regionale, delle disposizioni necessarie all’effettivo trasferimento delle funzioni, con la disciplina, in particolare, dei procedimenti pendenti e l’individuazione delle risorse umane, strumentali e finanziarie connesse alle funzioni oggetto di trasferimento, tenendo conto – tra l’altro - di quanto previsto dal decreto ministeriale contenente i criteri per le procedure di mobilità del personale di cui all’articolo 1, comma 423, della legge statale di stabilità 2015. 2.1.3 Città metropolitane L’istituzione delle Città metropolitane (Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria) - che a partire dal 1° gennaio 2015 sono subentrate alle omonime Province - è l’esito di un percorso ventennale. La legge 56/2014, oltre a sancirne la definitiva attuazione e a definire gli aspetti operativi, prevede:
- il trasferimento alla Città metropolitana delle funzioni delle Province così come riformate, che si aggiungono alle proprie funzioni fondamentali;
- la possibilità, prevista dallo Statuto e regolata attraverso convenzioni, di ulteriori meccanismi di redistribuzione delle funzioni tra i diversi livelli istituzionali (dalla Città metropolitana verso i Comuni o le loro forme associative e viceversa), prevedendone il conferimento anche in forma territorialmente differenziata;
- la possibilità da parte dello Stato e delle Regioni di attribuire alla Città metropolitana ulteriori funzioni. Come per le altre riforme istituzionali in corso, anche quella relativa alla Città metropolitana troverà compimento di contenuti nel processo di
attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.
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riforma costituzionale in corso di discussione (ddl AS n.1429-B). Per quanto riguarda nello specifico la Città metropolitana di Milano, il 28 settembre 2014 è stato eletto il Consiglio metropolitano, mentre il 22 dicembre 2014 è stato approvato dalla Conferenza metropolitana dei Sindaci lo Statuto e pertanto a decorrere dal 1 gennaio 2015, la Citta metropolitana è entrata nel pieno delle sue funzioni. L’art. 32 dello Statuto, dedicato ai “rapporti con la Regione”, prevede di “favorire l’attivazione di confronto con la Regione Lombardia, anche con riferimento a tematiche di interesse per il territorio metropolitano”. Con DPGR nr. 45 dell’11 dicembre 2015 è stato nominato un Sottosegretario ai rapporti con la Città Metropolitana e al Coordinamento dei progetti speciali afferenti allo stesso territorio. Le evoluzioni istituzionali, le difficoltà legate alle misure di riduzione delle risorse finanziarie nonché degli organici di personale contenute nella legge di Stabilità 190/2014 hanno reso evidente la necessità di prevedere uno specifico strumento di confronto e di accompagnamento regionale del processo istituzionale avviato, nella forma di un Tavolo interistituzionale di confronto con la Città Metropolitana di Milano (Comunicazione del Presidente di concerto con il SSR alla Giunta nella seduta del 18 febbraio 2015) Con l’approvazione in Consiglio regionale del Pdl 260, in data 29 settembre 2015, si è voluto valorizzare la Città Metropolitana di Milano, in quanto area di maggiore intensità e potenzialità produttiva della Lombardia, avviare un confronto e la collaborazione tra Regione Lombardia e le altre istituzioni locali e nazionali, nonché consolidare il confronto con le principali realtà socio-economiche. Di particolare rilievo sono l’art. 1 con il quale è stata istituita la Conferenza permanente Regione-Città Metropolitana per il monitoraggio e il confronto continuo sull’aggiornamento degli strumenti di raccordo anche attraverso l’approvazione di una Intesa Quadro, gli artt. 2 e 3 con cui si individuano le funzioni esercitate dalla Città metropolitana di Milano coincidenti quasi in toto con quelle già conferite all’ex provincia di Milano e si dispone il trasferimento in capo alla Regione delle funzioni relative alle seguenti materie: agricoltura, foreste, caccia e pesca per una razionalizzazione dell’intero comparto; politiche culturali (in attesa di poter delegare quest’ultima funzione anche ad un livello più locale e a seguito della definizione delle zone omogenee della Città Metropolitana), ed alcuni compiti residuali in materia di Ambiente ed Energia. L’art. 4 riguarda le procedure di individuazione delle Zone omogenee della Città Metropolitana in raccordo con la Regione, mentre i restanti articoli riguardano la valorizzazione del ruolo della Città metropolitana e adeguamenti alla normativa di settore negli ambiti concernenti la Pianificazione territoriale (per l’elaborazione del PTM ed in particolare per gli insediamenti di portata sovra-comunale), il Servizio idrico integrato (ATO unificato), il Trasporto Pubblico Locale (ruolo specifico della Città metropolitana nella nuova Agenzia per il TPL) e le speciali attività connesse allo sviluppo economico dell’area metropolitana. In considerazione della richiesta pervenuta a Regione Lombardia da parte di alcuni comuni fuori dal perimetro metropolitano di avviare, ai sensi dell’art. 133 della Costituzione, il mutamento della circoscrizione provinciale per aderire alla Città metropolitana di Milano, la Giunta con DGR n. X/3162 del 26 febbraio 2015 ha adottato le “Linee guida sulle richieste di adesione alla Città metropolitana di Milano”, che contengono gli indirizzi valutativi dell’istruttoria comunale che deve motivare la richiesta di adesione alla Città metropolitana. La citata iniziativa legislativa regionale per la valorizzazione della Città metropolitana di Milano contiene anche disposizioni procedurali per la presentazione delle richieste di adesione da parte di comuni appartenenti ad altre circoscrizioni provinciali, con rinvio al provvedimento di Giunta regionale per la definizione di criteri e modalità relativi al procedimento connesso all’acquisizione di parere formale, sulla richiesta di adesione, da parte della Città metropolitana e della provincia di appartenenza del comune o dei comuni richiedenti.
2.2 Strategia dell’Unione europea per la regione alpina Regione Lombardia è fortemente coinvolta nel percorso di costituzione della Strategia dell’Unione europea per la Regione Alpina (EUSALP –
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European Union Strategy for the Alpine Region) - la cd. Macroregione Alpina - a seguito della risoluzione politica firmata a Grenoble il 18 ottobre 2013 tra Stati e Regioni. Le “strategie macroregionali” sono state previste dall’Unione europea come strumenti finalizzati al rafforzamento della cooperazione e coesione territoriale e rappresentano una “forma” di condivisione di obiettivi e coordinamento di fondi (comunitari e non) tra regioni confinanti e facenti parte di una “macroregione” ampia per affrontare sfide comuni. Il Consiglio europeo del 19-20 dicembre 2013 ha invitato la Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, ad elaborare la strategia. Il 28 luglio 2015 la Commissione Europea ha approvato il Piano d’azione della Strategia con L’approvazione definitiva da parte del Consiglio europeo entro dicembre 2015. La Strategia per la regione alpina coinvolge sette Paesi: cinque membri dell’Unione europea (Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia) e due non membri (Liechtenstein e Svizzera) e 48 entità regionali, per un totale di oltre 75 milioni di persone, pari al 15% del totale della popolazione UE, una superficie complessiva di 450mila kmq. Il valore aggiunto della Strategia europea per la regione alpina consisterà nel “patto di solidarietà” tra aree di pianura e grandi aree metropolitane da un lato, e aree montane e peri-montane dall’altro, e sarà declinato lungo tre principali assi di intervento: Competitiveness and innovation, Environmentally friendly mobility, Sustainable management of energy, natural and cultural resources, oltre ad un asse trasversale dedicato alla governance. Con la Conferenza degli stakeholder - organizzata a Milano l’1 e 2 dicembre 2014), in collaborazione con Presidenza italiana del Consiglio europeo e Commissione europea, - e la conseguente “Dichiarazione di Milano”, i partecipanti hanno rimarcato come Eusalp sia l’unico «esempio di strategia costruita sull’approccio bottom-up». In questa linea le Regioni ribadiscono l’importanza di un loro ruolo attivo negli organi rappresentativi ed esecutivi del futuro modello di governance. 2.3 Personale della Pubblica amministrazione La Lombardia secondo i dati disponibili ad oggi riguardanti l’intero comparto pubblico (Regioni ed Enti locali, Sanità, Istruzione) delle regioni italiane, ha il più elevato numero di addetti in assoluto sia nel 2012 sia nel 2013. La quota riportata ai 1.000 abitanti per la Lombardia si conferma la più bassa tra tutte le regioni italiane (tabella 2.1). Tabella 2.1 - Numero addetti alle unità locali del pubblico impiego per Regione - Anni 2012, 2013
Anno 2012 Anno 2013
Regione Addetti unità
locali
Addetti unità locali
1000 abitanti
Addetti unità locali Addetti unità locali 1000
abitanti
Abruzzo 72.784 55,45 71.892 53,89
Basilicata 34.209 59,37 34.575 59,78
Calabria 113.373 57,90 111.840 56,47
Campania 294.921 51,12 293.086 49,93
Emilia Romagna 226.709 51,79 226.457 50,93
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Friuli Venezia Giulia
85.364 69,86
85.610 69,64
Lazio 394.999 71,08 396.865 67,60
Liguria 98.009 62,62 97.929 61,51
Lombardia 406.156 41,47 409.914 41,10
Marche 81.533 52,77 81.224 52,30
Molise 19.177 61,20 19.090 60,66
Piemonte 219.739 50,24 218.497 49,25
Puglia 209.029 51,60 207.820 50,81
Sardegna 108.396 66,08 109.066 65,55
Sicilia 285.781 57,16 281.782 55,31
Toscana 207.007 56,06 206.637 55,10
Umbria 49.339 55,67 49.264 54,94
Valle d'Aosta 11.895 93,04 11.909 92,61
Veneto 224.387 45,96 223.989 45,46
Trentino Alto Adige
78.648 75,63 78.868 74,97
Fonte: elaborazione Éupolis Lombardia su dati Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, Conto annuale
Il numero dei dipendenti di Regione Lombardia è diminuito tra il 2012 e il 2013 di 11 unità, passando da 3.328 a 3.317 e, espresso in rapporto al numero di abitanti, è il più basso tra quelli rilevati nelle Regioni italiane anche nel 2013: 0,33 (tabella 2.2). Veneto, Piemonte e Emilia Romagna registrano valori quasi doppi a quello lombardo.
Tabella 2.2 - Numero dipendenti pubblici di alcune Regioni - Anni 2012, 2013
2012 2013
Regione Uomini Donne Totale Dip. pubblici
per 1.000 abitanti
Uomini Donne Totale Dip. pubblici
per 1.000 abitanti
Abruzzo 933 820 1.753 1,34 901 803 1704 1,28
Basilicata 690 447 1.137 1,97 687 439 1126 1,95
Calabria 1.520 909 2.429 1,24 1479 870 2349 1,19
Campania 3.525 2.250 5.775 1,00 3373 2020 5393 0,92
Emilia Romagna 1.171 1.758 2.929 0,67 1094 1715 2809 0,63
Lazio 2.305 2.131 4.436 0,80 2300 2418 4448 0,76
Liguria 498 729 1.227 0,78 488 711 1199 0,75
Lombardia 1.189 2.139 3.328 0,34 1.189 2.128 3.317 0,33
Marche 705 687 1.392 0,89 700 682 1382 0,89
Molise 417 314 731 2,33 387 288 675 2,14
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Piemonte 1.036 1.800 2.836 0,65 986 1741 2727 0,61
Puglia 1.706 975 2.681 0,66 1648 922 2570 0,63
Toscana 1.072 1.530 2.602 0,70 1051 1511 2562 0,68
Umbria 575 738 1.313 1,48 568 724 1292 1,44
Veneto 1.231 1.508 2.739 0,56 1217 1489 2706 0,55
Totale 18.573 18.735 37.308 18.068 18.461 36.259
Fonte: elaborazione Éupolis Lombardia su dati Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, Conto annuale
2.4 Digitalizzazione A livello nazionale, la Lombardia si posiziona tra le regioni più avanzate sui dati relativi all’accesso a Internet e all'uso del personal computer. Rispetto al 2013, la percentuale di famiglie che dispongono di un PC è aumentata di poco, mentre quella relativa al numero di famiglie che accedono ad internet è aumentata in misura maggiore (tabella 2.3). Tabella 2.3 - La società dell’informazione - Lombardia – Anni 2013, 2014
2013 2014
Famiglie che possiedono un PC
67,0% 68,4%
Famiglie con accesso a internet
64,7% 68,2%
Fonte: elaborazione Éupolis Lombardia su dati Istat, I cittadini e le nuove tecnologie
Nonostante il più ampio e generalizzato accesso ad Internet da parte delle famiglie, il numero delle persone con più di 14 anni che hanno usato questo mezzo di comunicazione per relazionarsi con la Pubblica Amministrazione è leggermente diminuito. Rispetto al 2013, la percentuale di individui che ha ottenuto informazioni dai siti della PA è diminuita di quasi due punti. Il numero di persone che ha scaricato da internet moduli della PA e li ha poi spediti è anch’esso in diminuzione, ma si attesta su valori che rimangono superiori alla media nazionale (tabella 2.4). Tabella 2.4 - Persone di 14 anni e più che hanno usato Internet negli ultimi 3 mesi per relazionarsi con la Pubblica amministrazione Lombardia – Anni, 2012, 2013
2013 2014
Ottenere informazione dai siti web della PA
24,3% 22,7%
Scaricare moduli della PA 19,3% 18,2%
Spedire moduli compilati della PA 12,3% 11,8%
Fonte: elaborazione Éupolis Lombardia su dati Istat, I cittadini e le nuove tecnologie
2.5 Expo La realizzazione di Expo Milano 2015, cui hanno aderito 147 Paesi, ha generato un significativo impatto economico e occupazionale, soprattutto
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nel comparto turistico - culturale e ricettivo. Dal mese di apertura fino a settembre, l'Esposizione ha trainato il sistema ricettivo non solo di Milano, ma anche di altri territori italiani: la stima dell’indotto e delle ricadute economiche generate dall’incremento delle presenze alberghiere registrate ammonta a circa 160 milioni di euro9. Inoltre nel solo 2014 la società EXPO ha aggiudicato appalti per infrastrutture, logistica, servizi ed eventi per oltre 347 milioni di euro di cui oltre il 25% pari all’incirca a 89 milioni di euro sono stati vinti da imprese lombarde. Sulla scorta delle autodichiarazioni e delle integrazioni, effettuate in tutto il territorio nazionale nel corso del triennio 2012 – 2014, sono state più di 11.000 le nuove assunzioni effettuate dalle imprese impegnate nelle attività connesse direttamente o indirettamente all’organizzazione di Expo 2015. Su spinta di istituzioni territoriali e sulla base di una mobilitazione “dal basso” ad opera di singoli Comuni, associazioni locali, singoli soggetti, la Lombardia ha messo in campo una ampia progettualità finalizzata a valorizzare il dopo Expo. Si attende, quindi, nel prossimo triennio un ulteriore e significativo incremento dell’attrattività dei territori lombardi, promossa dal miglioramento dei sistemi di offerta dei beni territoriali in grado di favorire l’incoming turistico dall’estero, di stimolare le esportazioni di prodotti e servizi e di richiamare consistenti investimenti internazionali. CONTESTO AREA ECONOMICA
3.1 La struttura produttiva e l’imprenditorialità Nel 2014 si è arrestata la contrazione del tessuto imprenditoriale lombardo che aveva caratterizzato il biennio precedente: il numero di imprese attive nei registri camerali regionali al 31 dicembre risulta infatti pari a 812.668, con una variazione praticamente nulla rispetto al 2013, pari a -1.629 unità (-0,2%). Il miglioramento della dinamica è da imputare soprattutto al calo delle cessazioni (-8%), che ha più che compensato la leggera diminuzione avvenuta anche sul fronte delle iscrizioni (-2,8%). I cali più significativi, anche in relazione al peso del settore rispetto alla totalità delle imprese, sono quelli che si registrano nelle costruzioni (-1,6%), nell’industria in senso stretto (-1,3%) e nell’agricoltura (-1,9%). Nel 2014 invece aumentano il numero delle imprese attive nel commercio, trasporto e alberghi (+0,2%) e negli altri servizi (+0,9%). Tabella 3.1 - Numero delle imprese attive per principali settori di attività economica. Lombardia, anni 2013-2014
2013 2014
Var% 2014/2013
Peso sul totale nel 2014
Agricoltura 48.657 47.720 -1,9 5,9
Industria in senso stretto 104.957 103.557 -1,3 12,7
Costruzioni 140.765 138.446 -1,6 17,0
Commercio, trasporto e alberghi 275.360 276.014 0,2 34,0
Altri servizi 244.023 246.125 0,9 30,3
9 Dati dell'Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza
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Altre imprese10 535 806 50,6 0,1
Totale 814.297 812.668 -0,2 100,0
Fonte: elaborazioni Éupolis Lombardia su dati InfoCamere
Nel 2014 il numero delle imprese attive giovanili (79.335 unità) risulta in calo (-1,9%), tuttavia la perdita è molto più ridotta rispetto al 2013, quando il numero di imprese controllate in prevalenza da persone di età inferiore ai 35 anni era calato dell’8,3%, inoltre il dato risulta inferiore a quello evidenziato a livello nazionale (-2,6%). In valore assoluto la Lombardia, nel 2014, resta la regione che ospita il numero maggiore di startup innovative, iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese ai sensi del decreto legge 179/2012, che sono 696 pari al 21,9% del totale nazionale. A riprova delle difficoltà che scontano ancora le imprese lombarde, dopo anni caratterizzati da un trend di costante peggioramento, si registra un nuovo picco di fallimenti aperti in Lombardia (3.237 procedure), un numero ancora in crescita rispetto all’anno precedente (+10,1%). Calano invece i concordati (-8,6%), ossia gli accordi stipulati tra imprese in difficoltà e creditori proprio per cercare di evitare il fallimento, diminuiscono in modo significativo gli scioglimenti e le liquidazioni (-25,9%) che avevano visto una forte crescita nel corso del 2013. Tabella 3.2 – Procedure concorsuali, scioglimenti e liquidazioni. Lombardia, anni 2013 – 2014.
2013 2014 Var% 2014/2013
Scioglimenti e liquidazioni 19.045 14.116 -25,9
Fallimenti 2.940 3.237 10,1
Concordati 491 449 -8,6
Altre procedure concorsuali 91 126 38,5
Fonte: elaborazioni Éupolis Lombardia su dati InfoCamere
La forma giuridica più diffusa tra le imprese lombarde attive, nel 2014, rimane l’impresa individuale (51,2%), stabile rispetto al 2013, seguita dalle società di capitali (27,6%), in aumento del 1,5%, dalle società di persone (18,8%), in flessione del 2,2% e da altre forme di impresa (2,4%). Infine si osserva per la struttura produttiva lombarda, che il settore che occupa il maggior numero di addetti è quello dei servizi (33,4% nel 2012), seguito da commercio, trasporti ed alberghi (30,5%) e dall’industria in senso stretto (27,7%), mentre le costruzioni impiegano l’8,4% del totale degli addetti. 3.2 Credito Diverse analisi (Banca d’Italia, Commissione Europea e altri) confermano che il mercato del credito nel 2014, sia su scala nazionale che regionale, si è trovato ancora stretto fra un’offerta fortemente selettiva ed un debole riavvio della domanda. I prestiti bancari in Lombardia continuano la loro flessione, che a partire dalla primavera del 2013 è stata più accentuata della media nazionale, contrazione che è proseguita, in tutti i settori, anche nel primo trimestre del 2015,
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La classificazione “altre imprese” comprende le imprese non classificate, l'Amministrazione Pubblica e difesa e le assicurazioni sociali obbligatorie.
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Il credito alle famiglie consumatrici erogato dalle banche e dalle società finanziarie si è lievemente ridotto (-0,4%), in misura inferiore rispetto a quanto rilevato nel 2013 (-0,9%). È proseguita la contrazione del credito al consumo (-2,1%): la flessione è attribuibile alle erogazioni degli intermediari finanziari (-4,3%), si è arrestata la contrazione della componente di origine bancaria (+0,1%). Per quanto riguarda la qualità del credito, il flusso di nuove sofferenze rettificate in rapporto ai prestiti di inizio periodo si è attestato all’1,9%, livello appena inferiore a quello registrato alla fine del 2013 (2,1%). Condizionato dalla progressiva lievitazione dei crediti in sofferenza, l’accesso al credito continua ad essere regolamentato da un eccesso di garanzie richieste che finiscono per penalizzare non solo le posizioni maggiormente rischiose. Nell’ambito del mercato delle garanzie in Lombardia è in corso un ampio processo di riforma, i cui principali effetti sono visibili nella razionalizzazione dei player attivi sul mercato. Nel panorama dei confidi attivi sul mercato regionale, sono 41 i soggetti che operano come intermediari vigilati (-31% rispetto al 2012). Nel 2013 i confidi censiti operanti sul territorio lombardo detenevano in portafoglio uno stock complessivo di garanzie pari a oltre 9,2 miliardi di euro, di cui 3,2 miliardi relativi a garanzie erogate alle sole imprese lombarde e formalizzate in circa 80 mila rapporti. L’irrigidimento nelle relazioni con il sistema bancario ha prodotto la necessità per le imprese di individuare forme alternative al credito bancario. Tra gli attuali strumenti finanziari innovativi, che permettano un accesso al credito in grado di sostenere l’attività ordinaria e gli investimenti delle imprese, stanno avendo un riscontro significativo sul mercato i Minibond. Secondo l’osservatorio sui Mini Bond, l’entità comp lessiva delle emissioni ha superato 8 miliardi di euro, di cui 1,8 miliardi nel 2014 (62 emissioni) e 5,8 miliardi nel 2013 (35 emissioni), il 31% di queste emissioni si sono concentrate in Lombardia. 3.3 Internazionalizzazione La crescita della domanda estera è proseguita anche nel corso del 2014, anche se a un ritmo inferiore alle attese complice la valutazione dell’euro che, fino all’operazione di quantitive easing lanciata dalla BCE all’inizio del 2015, ha contribuito a deprimere la competitività internazionale delle merci prodotte in Lombardia. La forza della moneta unica ha comunque contribuito a raffreddare i prezzi delle importazioni soprattutto delle materie prime energetiche che hanno subito un vistoso calo a seguito della rottura del patto tra i maggiori paesi produttori di petrolio. Gli ordini esteri si sono confermati nell’industria e nell’artigianato più dinamici rispetto alla domanda interna a dimostrazione che i mercati esteri sono insostituibili nei percorsi di crescita del fatturato delle imprese. Del resto stando alla proiezione di Unioncamere Lombardia quasi il 40% del fatturato delle imprese lombarde dipende dalla domanda estera. Nel corso del 2014 il valore delle esportazioni misurate a prezzi correnti ha registrato una leggera crescita rispetto all’anno precedente, portando le esportazioni complessive a superare i 109,5 miliardi di euro. E’ proseguito anche il calo delle importazioni che si sono attestate nel 2014 sui 109,9 miliardi di euro, con una flessione rispetto al 2014 di quasi 500 milioni di euro. Il saldo commerciale negativo ha toccato un nuovo minimo (-400 milioni di euro). I principali mercati di sbocco nel 2014 sono rimasti quelli europei (Germania e Francia in testa). La quotazione dell’euro sui mercati internazionali e il blocco di alcuni mercati di sbocco come quello russo hanno favorito una ripresa degli scambi commerciali con i Paesi dell’area euro, complice anche la stabilizzazione della situazione economica e la timida ripresa dell’economia europea. Nell’ultimo anno aumentano le esportazioni verso alcuni Paesi dell’area euro (Spagna, Belgio, Polonia), verso gli Stati Uniti (10%) e la Cina (+8%), mentre calano verso alcuni mercati extraeuropei Russia (- 11%) e Turchia (-35) in particolare. Anche le esportazioni verso la Svizzera, dopo anni di espansione, fanno segnare una brusca battuta di arresto (-8%). Questo trend dovrebbe tuttavia essere contrastato dalla decisione presa da Berna di sganciare il cambio del franco svizzero dall’euro.
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Il numero delle imprese esportatrici supera ormai stabilmente le 40.000 unità. Si tratta di imprese strutturate con fatturato e numero di addetti superiori alle media delle imprese lombarde.
3.4 Ricerca e sviluppo Le attività innovative sono rilevate nelle imprese con oltre 10 addetti attive in determinati settori: in Lombardia l’universo d’indagine comprende oltre 38 mila imprese: il 54,2% di queste ha svolto attività finalizzate all’introduzione di innovazioni tra 2010 e 2012. Il 37% delle imprese ha introdotto nel triennio innovazioni di prodotto-servizio o di processo, il 33% innovazioni organizzative e il 30% innovazioni di marketing. Tra le imprese lombarde che hanno svolto attività innovative, il 41% ha fatto ricorso alla ricerca e sviluppo, intra o extramuros. La spesa in ricerca e sviluppo in Lombardia nel 2012 è lievemente aumentata in termini nominali (+1,9% rispetto all’anno precedente). A livello di comparto ha continuato a diminuire a ritmo crescente la spesa delle istituzioni private non profit (-17%) mentre l’impegno delle istituzioni pubbliche è aumentato del 31% rispetto al 2011. A determinare maggiormente l’andamento della spesa aggregata è comunque il comparto delle imprese, da cui provengono oltre 3 dei 4,5 miliardi di euro di spesa lombarda in R&S del 2012 (circa il 68% del totale). Per quanto riguarda il rapporto spese in ricerca e sviluppo su Pil, l’indicatore per la Lombardia nel 2012 corrisponde a 1,37 al di sopra alla media italiana pari a 1.31% (Istat, 2015) mentre negli anni precedenti la regione si collocava stabilmente su livelli più alti. La forte caduta rispetto al dato degli anni precedenti è tuttavia da imputare alla nuova metodologia di calcolo del denominatore appena introdotta, che ha visto rivalutare in modo relativamente maggiore il PIL lombardo rispetto a quello nazionale.
3.5 Turismo e Cultura L'Expo dovrebbe segnerare una rottura dell’andamento delle presenze turistiche nel 2015. Tra questi, in particolare le presenze straniere che dovrebbero registrare una forte crescita rispetto al dato attuale. Gli arrivi nel 2014 sono stati di oltre 20 milioni, in leggera ripresa rispetto al 2013 (+1%). Le presenze di turisti stranieri, oltre 46 milioni, sono lievemente diminuite per il secondo anno di seguito (-1,4%). Questo nonostante siano incrementati i pernottamenti sia per motivi di lavoro (+7,8%) che per vacanze (+3,6%), la diminuzione è quindi il risultato di una diminuzione dei pernottamenti per altri motivi personali (diversi dalle vacanze) che sono diminuiti considerevolmente (-4,7%). La spesa totale dei turisti stranieri in Lombardia è aumentata durante il 2014 (+4,2%) in misura simile a quanto era già avvenuto tra 2012 e 2013. La spesa complessiva ha quindi raggiunto i 6 miliardi di euro. Tale aumento dipende dall’incremento della spesa media per pernottamento dei turisti stranieri che ha raggiunto 126 euro (+12% dal 2012). La spesa più elevata è quella per motivi di lavoro che risulta essere di poco inferiore a 150 euro. La spesa media mensile delle famiglie destinata a tempo libero, cultura e giochi nel 2011 era pari a 144 euro, tale cifra è scesa nel 2012 e diminuita ulteriormente, fino a quota 122 euro, nel 2013. Nel 2014 è ritornata sugli stessi livelli del 2011 (pari a 145,83 euro)11. Nel contempo è aumentata la spesa corrente consolidata destinata alla cultura e ai servizi ricreativi delle Amministrazioni pubbliche centrali e decentrate e delle Imprese pubbliche nazionali e locali. Tra 2009 e 2012 si registra un aumento dell’11% della spesa in Lombardia e del 5% in Italia.
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Dai dati della Banca di Italia riferiti Gennaio-Giugno 2014-2015 (quest’ultimo ancora preliminare) emerge che la spesa dei viaggiatori stranieri in Lombardia è aumentata passando da 2. 648 a 2.989 (importi in milioni di Euro) confermandosi al secondo posto in Italia dopo il Lazio. Il numero di pernottamenti nello stesso periodo per viaggiatori stranieri ha registrato un aumento (da 21.267 a 24.477 migliaia di pernottamenti).
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3.6 Agricoltura Il sistema agro-alimentare lombardo è il più importante in Italia e tra i più rilevanti nel contesto europeo. Nel 2014 con i suoi quasi 2 miliardi di euro ha contribuito al 7,4% del valore della produzione vegetale in Italia. Ancora più rilevante la quota di valore della produzione animale che con quasi 4,5 miliardi di euro pesa per oltre un quarto sul totale nazionale (26,3%). Nel 2014, per l’agricoltura, la selvicoltura e la pesca, complessivamente la produzione si è attestata a 7,6 miliardi di euro con un decremento di circa il 2% rispetto al 2013. Il valore aggiunto prodotto dal settore si attesta su 3,5 miliardi di Euro ritornando ai valori del 2007 dopo l’evidente flessione del 2009. Ciononostante il numero di imprese iscritte alle CCIAA in Lombardia ha continuato a diminuire dal 2009 al 2013, passando da 52.591 a 47.720. Tale diminuzione risulta comunque più contenuta del dato italiano, tanto che il peso percentuale delle imprese attive in agricoltura e silvicoltura lombarde sul dato nazionale è progressivamente aumentato, passando dal 6,05% del 2009 al 6,30% del 2014. A fine 2014 le imprese agricole erano 48.109 e rappresentavano il 5,1% del totale delle imprese lombarde. La flessione rispetto al 2013 è stata del’1,9%, mentre nel periodo 2010-2014 si attesta su un 7,8%. Questa flessione è stata inferiore rispetto a quella registrata a livello nazionale (-2,5% nell’ultimo anno e -11% nel quinquennio). Delle oltre 48 mila imprese agricole, il 22% è condotta da donne (mentre la media nazionale è del 29%), il 6,9% da giovani (in linea con la media nazionale del 6,6%) e l’1,3% da stranieri (leggermente inferiore all’1,8% nazionale). 3.7 Commercio La crisi economico finanziaria ha avuto tra i suoi effetti principali il crollo della domanda interna. Questo si riflette sul numero degli esercizi commerciali in sede fissa che nel 2014 sono 88.010, in diminuzione rispetto agli anni precedenti. Il numero di unità commerciali ogni mille abitanti nel 2014 è così ulteriormente sceso attestandosi a 9,1; si tratta del valore regionale inferiore, mentre la media italiana è di 13,4. La spesa media mensile delle famiglie lombarde nel 2013 risulta in diminuzione (-3,2%) attestandosi sui 2.750 euro, un valore inferiore a quello del 2004. Le uniche componenti di spesa in aumento sono quelle relative ai combustibili ed energia (+7,7%), alla sanità (+14%) e all’istruzione (+5,8%). 3.8 Formazione Gli iscritti nelle scuole secondarie di II grado nell’anno scolastico 2014/15 sono quasi 400.000: poco meno di 368.000 nelle scuole statali (92,3%) e circa 31.000 nelle paritarie (7,7%); rispetto al 2009/10 il numero di iscritti è aumentato di 25.000 alunni (+6,8%), con un incremento più rilevante nelle scuole statali (+29.000, +8,5%), a fronte di una flessione nelle scuole paritarie (-3.600, -10,4%). Gli iscritti nei diversi indirizzi liceali rappresentano una quota di poco superiore al 40% degli iscritti totali nelle scuole statali, stessa quota per gli iscritti negli istituti tecnici (in leggera ripresa negli ultimi anni), il resto degli alunni è iscritto nei corsi professionali statali (trend in tendenza calante). Gli iscritti al primo anno nei diversi indirizzi liceali per l’anno scolastico 2015/2016 rappresentano circa il 50% degli iscritti. Gli iscritti negli istituti tecnici sono il 34,5%; solo il 15,1% è iscritto nei corsi professionali statali. (Eupolis) Gli iscritti nell’istruzione e formazione professionale sono circa 14.500 nel 2014/15, in netta crescita rispetto al 2009/10 (quando erano circa 10.000); consistente anche la crescita degli iscritti nei percorsi di IeFP presso i CFP: se nel 2009/10 gli iscritti erano 14.000, nel 2013/14 si registrano oltre 46.000 iscritti (di cui circa 4.000 con disabilità e 9.000 stranieri), con un incremento di +45%. Sono poco più di 58.700 gli studenti della scuola secondaria di II grado (statale e paritaria) che hanno superato l’esame di stato nel 2014 conseguendo il diploma/maturità al termine del loro percorso quinquennale di studi; rispetto all’anno precedente si osserva una leggera flessione (-0,6%). La ripartizione per macro indirizzo di studio evidenza la prevalenza di diplomati che hanno seguito un percorso liceale (43,1%), seguiti
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dai diplomati in indirizzi tecnici (34%) Nell’istruzione e formazione professionale regionale alla conclusione dell’anno formativo 2013/14 circa 13.400 allievi dei corsi professionali hanno ottenuto la qualifica (+9,0% rispetto al 2013); altri 6.300 hanno conseguito il diploma (+43% rispetto al 2013). Si tratta di una crescita significativa: infatti il rapporto tra qualificati/diplomati nell’IeFP e diplomati nella scuola statale passa da 4,7 diplomati nella scuola statale per 1 nell’IeFP nel 2012 a 3,5 nel 2013, fino ad arrivare a 3 nel 2014. I giovani che abbandonano prematuramente gli studi senza aver conseguito un titolo (ogni 100 individui di 18-24 anni) erano il 18,5% nel 2006 in Lombardia (dato inferiore al 20,6 italiano, ma superiore al 15,3 di EU27). Negli ultimi anni il valore si è ridotto fino a toccare il 12,9% nel 2014 (15 il dato italiano).
3.9 Lavoro Nel 2014 gli occupati in Lombardia sono poco più di 4,3 milioni di persone, quasi 40.000 unità in meno rispetto al 2008 (-0,9%), anno di inizio della crisi economica e picco della serie storica (2004-2014), si tratta di un dato in lieve crescita rispetto al 2013 (+16.000, +0,4%) ma sui livelli del 2007; dei 4,3 milioni di occupati in Lombardia 3,3 milioni sono lavoratori dipendenti (78% del totale), di cui poco meno di 3 milioni sono a tempo indeterminato. Le donne sono il 43,5% del totale degli occupati, 1 su 3 in regime di tempo parziale (pari al 75% del totale degli occupati a tempo parziale); va tuttavia notato come gli uomini occupati a tempo parziale siano raddoppiati dal 2004 (da 90.000 a 180.000). Da sottolineare, infine, come la crescita dell’occupazione sia sostanzialmente dovuta agli alti titoli di studio (870.000 occupati laureati, il 20% del totale, ben oltre il 14% del 2004 quando erano 580.000) che controbilancia la perdita di lavoro nei bassi livelli di istruzione (140.000 persone con al più licenza elementare, poco più del 3% del totale dei lavoratori, mentre erano 8% nel 2004). L’andamento dei disoccupati appare più critico: si tratta di quasi 380.000 persone nel 2014 in Lombardia, in crescita rispetto ai 370.000 del 2013 (+2,7%%); il 53% dei disoccupati è uomo, già dal 2011 la componente maschile è maggioritaria tra i disoccupati (nel 2004 rappresentava il 41% del totale). Il 58% dei disoccupati si trova in tale condizione perché ha perso il lavoro, fattore che risulta più accentuato per la componente maschile (63,% degli uomini contro il 51,5% delle donne). Il tasso di occupazione 15-64 anni nel 2014 in Lombardia è al 64,9%, in linea con il dato 2013; per gli uomini si attesta al 72,1% (come nel 2013, tuttavia si tratta del dato più basso degli ultimi 10 anni, in continuo calo dal 76,5% del 2007/2008), per le donne è al 57,5% (il dato migliore dal 2004, superiore anche al 57,2% del 2008). Il tasso di disoccupazione, in seguito alla crisi economica, risulta in aumento toccando nel 2014 l’8,2% (era 8% nel 2013) ed è più elevato per la componente femminile (8,8% contro 7,7% degli uomini); il tasso di disoccupazione di lungo periodo (12 mesi o più) si attesta al 4,6% nel 2014 (era 4% nel 2013). La componente maggiormente penalizzata dalla crisi economica è quella giovanile: tra i 15 e i 24 anni il tasso è del 31,2% (30,8% nel 2013, 12,3% nel 2008), tra i 25 e i 34 anni è del 10% (uguale al 2013, ma oltre il doppio rispetto al 2008 quando era del 4%). Nei primi mesi del 2015 si registra un miglioramento complessivo del mercato del lavoro. Confrontando i dati relativi al II semestre 2014 con quelli relativi allo stesso periodo del 2015, si evidenzia che il tasso di occupazione 15-64 anni è aumentato dal 65 al 65,1%, mentre il tasso di disoccupazione è passato dal 7,9 al 7,7%. 3.10 Sport e tempo libero Nel 2014 la caduta della percentuale di cittadini lombardi che ha assistito, almeno una volta nell’ultimo anno, a spettacoli cinematografici, teatrali, sportivi e di musica si è arrestata per taluni tipi di intrattenimento. Il numero di lombardi che negli ultimi 12 mesi è andato a teatro, a visitare mostre e musei è aumentato di pochi punti percentuali rispetto al 2013. E’ aumentato considerevolmente il numero di coloro che hanno assistito
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ad un concerto (non di musica classica): erano 17,5 lombardi su 100 nel 2013, sono 29,1 lombardi su 100 nel 2014. Il numero di lombardi che ha visto un film al cinema o ha assistito a spettacoli sportivi si è assestato sui valori del 2013. Il dato più allarmante è il continuo aumento della popolazione che nei 12 mesi precedenti all’indagine Istat non ha letto libri. Gli ultimi andamenti vedono oltretutto ridurre la distanza tra Lombardia (regione virtuosa) e Italia: tra 2011 e 2014 in Italia non legge libri il 56,5% della popolazione di almeno sei anni, mentre in Lombardia non legge libri il 50,4%. Nel 2014 è inoltre aumentata fino al 7,1% la quota di famiglie che non possiedono libri (9,8% in Italia). Inversa la tendenza per le attività sportive. La percentuale di persone di almeno 3 anni che ha dichiarato di aver svolto sport nel corso del 2014 è pari al 37,9%, dato superiore alla media nazionale (31,6%) ed in crescita rispetto agli anni precedenti. Coloro che dichiarano di non aver svolto alcun tipo di attività fisica in Lombardia sono il 29,4% (10 punti in meno che in Italia) e il dato è in diminuzione rispetto agli anni precedenti. CONTESTO AREA SOCIALE 4.1 Demografia La popolazione lombarda ha toccato a novembre 2014 per la prima volta i dieci milioni di abitanti (10.001.496, Bilancio demografico mensile, Istat), per effetto essenzialmente della crescita della popolazione straniera residente in Lombardia. Secondo le stime dell’Osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicità (ORIM), gli stranieri nel luglio 2014 erano un milione e 294mila, di cui 93mila irregolari, pari a circa il 7% dei presenti. Prosegue poi il cambiamento della struttura per età della popolazione lombarda: se nel 2002 il 13,2% dei residenti era minore di 15 anni ed il 18,2% aveva 65 anni e più, nel 2015 tali percentuali, secondo le più recenti stime Istat, sono rispettivamente pari al 13,9% e al 22,4%. Detto altrimenti, si sta progressivamente assottigliando la popolazione attiva tra i 15 e 64 anni, che passa da 68,6 nel 2002 al 63,7% nel 2015. Queste tendenze discendono anche dalla continua crescita della speranza di vita dei lombardi, che ha raggiunto gli 80,7 anni alla nascita nel 2014 per gli uomini e 85,5 anni per le donne (era rispettivamente 77 e 83,2 anni nel 2002). Positivo poi il saldo migratorio interno delle regioni del centro nord, e particolarmente quello della Lombardia, negativo quelle delle regioni del sud d’Italia, a riprova della ripresa, ormai da un decennio, dei movimenti migratori interni al nostro paese. Se il numero medio di figli per donna è sostanzialmente stabile ad 1,5 in Lombardia da diversi anni, continua la riduzione nel numero dei matrimoni (da 34.676 nel 2004 a 26.535 nel 2013) con una significativa crescita dei matrimoni civili (39% del totale dei matrimoni nel 2003, 54,7% nel 2013).
4.2 Condizione abitativa Le abitazioni occupate da residenti al 9 ottobre 2011 in Lombardia ammontavano a 4.092.999 unità (+ 12,7% rispetto al 2001). Di queste, la quota maggiore era occupata da una (30,7%) o due (29,4%) persone, mentre solo il 4,7% era occupato da più di cinque individui. La superficie media per occupante si attesta a 41 mq. Il 74% delle famiglie lombarde risulta possedere un’abitazione di proprietà, mentre il 18,7% ricorre alla locazione e il 2,3% dichiara di vivere in una situazione di coabitazione. Le elaborazioni Éupolis Lombardia su dati ISTAT – EU-Silc relativi alla spesa delle famiglie per l’abitazione mostrano che le famiglie lombarde in affitto nel 2013 hanno speso 683 euro al mese per l’abitazione (48 euro in più rispetto al 2011) e l’incidenza di questa spesa sul loro reddito è stata del 31% (due punti percentuali in più rispetto al 2011). Le famiglie con mutuo hanno invece speso di più: 888 euro (contro 915 euro nel 2011), ma sul loro reddito la spesa ha inciso in misura minore (27%).
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La difficile situazione del mercato del lavoro ha fatto aumentare gli sfratti per morosità, ovvero per incapacità di chi alloggia nell’abitazione di ottemperare ai doveri di pagamento relativi ai costi abitativi (affitto, rate del mutuo, spese condominiali, utenze) per cause esogene come la perdita del lavoro. In Lombardia, nel 2013, gli sfratti per morosità sono stati 13.350, mille in più rispetto al 2012. La consistenza del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica regionale è di 165.767 alloggi. L’estensione degli alloggi ERP regionali è mediamente di 62 mq. Le tipologie abitative sono equamente ripartite tra la dimensione piccola (fino a 50 mq), media (tra i 51 e i 70mq) e grande (oltre 70mq), con una leggera prevalenza del taglio medio. Nel 2014, circa 141.000 famiglie risiedono in alloggi a canone sociale. Si tratta per la maggior parte (67,50%) di famiglie il cui reddito familiare è inferiore a 20.000 euro, alle quali è richiesto un canone d’aff itto medio di circa 134 euro mensili12 4.3 Condizione economica Nel 2012 il reddito familiare netto medio (esclusi i fitti imputati) dei Lombardi era pari a 34.097 euro, in calo rispetto all’anno precendente (-250 euro). Si tratta del dato regionale migliore nel contesto nazionale – dove il reddito medio familiare si attesta a 29.426 euro (in calo di 530 euro rispetto al 2011). La distribuzione del reddito si presenta meno diseguale rispetto alla media nazionale: mentre in Lombardia l’indice di Gini si ferma a 0,29, il dato nazionale arriva a 0.32. L’indice di povertà regionale13 è aumentato passando dal 5,6 del 2013 al 5,8% del 2014. Comparando gli ultimi due anni anche il numero delle famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà (percentuale) è aumentato di poco (dal 3,8 al 4%). Si tratta di valori comunque nettamente inferiori rispetto a quelli riscontrati nel resto del Paese. (Eupolis) Attraverso i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze desunti dalle dichiarazioni dei redditi 2013, relativi all’anno d’imposta 2012, è inoltre possibile osservare la distribuzione del reddito sul territorio lombardo. In generale tutti i capoluoghi di provincia presentano un reddito medio imponibile superiore a 22.000 euro – come, nella maggior parte dei casi, alcuni dei comuni confinanti; nei territori milanese e brianzolo tale fascia di reddito imponibile si estende alla quasi totalità dei comuni. Al contrario molti dei comuni della parte più settentrionale della Lombardia mostrano redditi imponibili medi inferiori ai 18.000 euro e in particolare i comuni dell’alta provincia di Como si segnalano per redditi inferiori a 15.000 euro. La provincia di Como è quella con il più alto livello di disuguaglianza fra comuni, mentre Mantova mostra una maggiore omogeneità, seppure con livelli di reddito inferiori alla media regionale. Continua l’aumento dell’incidenza della povertà relativa, che nel 2013 ha riguardato il 9,3% degli individui residenti in Lombardia, rispetto all’8,1% del 2012. Torna a crescere, inoltre, anche l’indicatore di intensità della povertà relativa, che passa dal 16,2% al 18,3%, a significare un peggioramento delle condizioni della quota più economicamente debole della popolazione lombarda. Pur lontana dalla media nazionale – che registra un’incidenza della povertà relativa molto superiore (16,6%) – la popolazione lombarda mostra segnali di difficoltà ancora preoccupanti, se confrontati con i livelli pre-crisi (nel 2008 la povertà relativa riguardava infatti solo il 5,1% dei residenti). Sul fronte dei consumi, le famiglie lombarde registrano nel 2014 un livello di spesa pro capite pari a 2.950,06 superiore di 461 euro alla media nazionale e in aumento del 6% rispetto al dato del 2013 – quando la diminuzione registrata rispetto all’anno precedente era stata del 3,2%.
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Dati Osservatorio regionale sulla condizione abitativa. 13
Persone che vivono al di sotto della soglia di povertà (percentuale). Anno 2013.2014. Fonte: Istat
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4.4 Condizioni di salute e dipendenze In Lombardia il 70% delle persone con età superiore a 14 anni dichiara di godere di uno stato di salute buono o molto buono, un valore analogo alla media nazionale14. Lo stato di salute percepito è meno buono per gli anziani che, in Lombardia, dichiarano di godere di una buona condizione nel 39% dei casi, un valore comunque superiore alla media nazionale (33%). Le persone che soffrono di malattie croniche gravi15 rappresentano il 15,2% della popolazione residente e il 44,7% degli anziani. La proporzione di persone obese è inferiore alla media nazionale (9,7% contro l’11,2%), ma è superiore per quanto riguarda persone sottopeso (4,3% contro il 3,2%). I fumatori in Lombardia (21%) corrispondono esattamente alla media nazionale mentre leggermente più alta è la quota di persone di 11 anni e più che consumano alcolici fuori pasto (28,6% contro il 25,8%)16. Il dato nazionale di persone che non fanno alcuna attività fisica è del 45,2%, mentre in Lombardia è del 37,4%, un valore che suggerisce l’importanza dell’attività sportiva nella vita dei lombardi. In particolare il 16,8% svolge attività fisico-sportiva con rilevante sforzo fisico (Italia, 13,2%).
4.5 Disabili Si stima che in Lombardia, considerando i soli disabili che vivono in famiglia, risiedano circa 413 mila persone disabili17. Il manifestarsi della condizione di disabilità è correlata con l’età ed è più diffusa tra le donne. Le persone con disabilità in età lavorativa (15-65 anni) sono circa 77.000 in Lombardia (il 18,6% del totale regionale), mentre più dei tre quarti risulta over 65, con una percentuale di ultraottantenni pari al 52,4% del totale. Poco più del 25% delle persone in età da lavoro è occupata, mentre il 30% circa risulta inabile al lavoro e il 15% è in cerca di un’occupazione.
Figura 4.1 – Persone disabili per fascia di età, Lombardia, 2013
Fonte: elaborazione Éupolis Lombardia su dati ISTAT, 2013
14
Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari. Anno 2013 15
Diabete, infarto del miocardio angina pectoris, altre malattie del cuore, ictus, emorragia cerebrale, bronchite cronica, enfisema, insufficienza renale, cirrosi epatica, tumore
maligno (inclusi linfoma/leucemia), parkinsonismo, Alzheimer, demenze senili. 16
Multiscopo sulle famiglie: aspetti della vita quotidiana, Anno 2013 17
Dati ISTAT sulle “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari 2013”.
9.273 76.849
326.877
< 15 15-65 > 65
30
La VII relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della L.68/1999 evidenzia che a fine 2013 gli iscritti nelle liste uniche provinciali erano in Italia quasi 677.000 (-7% rispetto all’anno precedente), viceversa in Lombardia lo stock di iscritti al 2013 (quasi 59.000) risulta in crescita (+5,6%). Medesimo andamento si registra tra i nuovi iscritti: se in Italia si nota una flessione (-8%), in Lombardia si registra un leggero aumento (+1,7%). L’incidenza della componente femminile risulta inferiore a quella maschile sia in riferimento al dato di stock che a quello di flusso: in Lombardia, rispettivamente, il peso delle donne è del 42,7% e del 39,7% (entrambi in lieve calo in confronto al 2012). CONTESTO AREA TERRITORIALE 5.1 Uso del suolo Quello lombardo è un territorio sottoposto a forti pressioni antropiche, alla ricerca del giusto equilibrio tra dinamiche di urbanizzazione ed esigenze di tutela e conservazione. Nel periodo 1999-2012 infatti sono stati urbanizzati 47mila ettari di territorio, al ritmo medio di oltre 10 ettari di suolo antropizzato ogni giorno. Circa il 25% delle nuove antropizzazioni è di tipo residenziale. Più di 2mila ettari sono diventati nuove strade, ampliamenti delle precedenti e/o nuovi spazi accessori della rete stradale, in particolare nelle province di Milano e Brescia. Nello stesso periodo si è riscontrata una perdita di oltre 52mila ettari di suoli agricoli, che ha interessato per oltre il 60% suoli ad alto valore produttivo della pianura lombarda. In evidenza le previsioni degli strumenti locali di pianificazione urbanistica che descrivono per i prossimi anni un potenziale di espansione di 53mila ettari, 20mila dei quali destinati a trasformazione di suoli oggi a destinazione agricola o naturale. Va evidenziato che tutto il territorio della Lombardia è sottoposto ad attenzione tramite il Piano paesaggistico regionale e ben 1.240.000 ettari di territorio sono soggetti a specifica tutela ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio oltre a 160mila ettari ricompresi nella Rete Ecologica Regionale (RER). Infine, per il periodo 2011-2013, sono da sottolineare valori positivi della dinamica demografica nelle polarità principali, che invertono gli andamenti negativi del passato. I comuni della fascia centrale della regione mantengono dinamiche positive, mentre prosegue lo spopolamento in numerosi comuni delle aree montane, dell’Oltre Po Pavese, del cremonese e del mantovano. 5.2 Qualità dell’aria I dati sulla qualità dell’aria registrati in Lombardia per l’anno 2014 mostrano come i valori limite e gli obiettivi di legge continuino ad essere rispettati per gli inquinanti tradizionali quali il biossido di zolfo (SO2), il monossido di carbonio (CO) ed il benzene (C6H6), grazie all’adozione nel tempo di provvedimenti promossi a salvaguardia della qualità dell’aria. L’anno 2014 è stato caratterizzato da condizioni meteorologiche particolarmente favorevoli alla dispersione degli inquinanti (numero di giorni di pioggia maggiori rispetto agli anni precedenti). Si sono registrati tuttavia ancora taluni superamenti dei limiti europei per il biossido d’azoto (NO2), l’ozono (O3) ed il particolato (PM10 e PM2.5). Relativamente al PM10 il valore limite sulla media annua è rispettato in tutti i capoluoghi mentre si sono registrati un numero di superamenti inferiore a 35 giorni nei soli capoluoghi di Como, Lecco, Sondrio e Varese. Si osserva tuttavia che il numero di giorni di superamento della media giornaliera è fortemente diminuito nel tempo. Relativamente a NO2, il valore limite di 40 ug/m3 come media annua è stato superato a Bergamo, Brescia, Milano, Como e Pavia e le concentrazioni maggiori si registrano nelle stazioni da traffico. Per il limite orario, invece, il superamento rispetto al valore limite di 200 ug/m3 per più di 18 ore è avvenuto solo a Milano. Relativamente a O3, nel 2014 il numero di giorni di superamento della
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massima media mobile su 8 ore è stato inferiore rispetto al biennio 2012-2013. L’obiettivo a lungo termine risulta tuttavia superato in tutte le province. 5.3 Servizio idrico La gestione del servizio idrico in Lombardia è interessata da un significativo processo di riorganizzazione e razionalizzazione teso a superare la forte frammentazione che è stata un rilevante ostacolo allo sviluppo estensivo, tecnologico e qualitativo. La maggior parte degli ambiti territoriali ottimali (territori provinciali) vede la presenza di un gestore unico, obiettivo che è necessario conseguire su tutto il territorio regionale allo scopo di accrescere le performances sul piano della economicità della gestione (es. riduzione perdite di rete, contenimento consumi elettrici) come su quello del contenimento dell’apporto di inquinanti nelle acque lombarde. Per quanto riguarda il servizio di depurazione, la dimensione complessiva di trattamento supera i 13 milioni di Abitanti Equivalenti (AE). L'esame dello stato del servizio, così come si evince dalle ricognizioni in corso nei diversi Ambiti territoriali ottimali (ATO), denota diffuse criticità con una significativa presenza di agglomerati non conformi agli obblighi europei di depurazione dovuta a molteplici cause come assenza o insufficienza degli impianti di depurazione e incompletezza delle reti fognarie. La pianificazione d’ambito impegna gli enti nell’individuazione degli investimenti necessari a colmare nel breve/medio periodo le lacune infrastrutturali rilevate. Si tratta di un rilevantissimo impegno anche finanziario che caratterizzerà il settore nei prossimi anni. 5.4 Energia Il trend dei consumi energetici finali in Lombardia nel decennio 2000-2010, pur facendo segnare un incremento complessivo pari al 7,7%, pone in risalto una dicotomia temporale, tale per cui nei primi 5 anni l’incremento di consumo è stato quasi pari a quanto comp lessivamente registrato per l’intero decennio. A partire dal 2005 i consumi sono infatti calati progressivamente, in particolare nel 2009, anno in cu i si è registrato il minino del periodo. Il calo è attribuibile per gran parte al settore industriale, esito sia delle condizioni economiche relative alla delocalizzazione delle imprese sia dei fenomeni di crisi. A partire dal 2009 i consumi di energia elettrica vedono un nuovo trend positivo, ad eccezione del settore industriale in cui ancora si registra una diffusa situazione di calo. Nel 2014, infine, si registra nuovamente un calo in particolare nel settore domestico. Nel 2007 ogni cittadino lombardo consumava in media 7.029 kwh, mentre nell’ultimo anno i suoi consumi si sono ridotti fino a 6.374 con un decremento di quasi 10 punti percentuali. La spesa media per consumi energetici per le famiglie lombarde è pari a 1.823 Euro a fronte di una spesa media nazionale pari a 1.635 Euro. L’energia prodotta in Lombardia da fonti energetiche rinnovabili (elettriche e termiche) nel 2010 ammontava a circa l’8,2% dell’energia finale lorda consumata sul territorio regionale. La produzione di energia da fonti rinnovabili è cresciuta del 30% nell’ultimo quinquennio; le due fonti preponderanti restano l’energia idroelettrica e le biomasse (per la produzione termica), ma una frazione crescente deriva da altre fonti meno tradizionali, quali il teleriscaldamento da fonti rinnovabili (4%), la produzione di energia elettrica da rifiuti (4,4%) e biogas (2,1%). Per quanto riguarda l’energia fotovoltaica nel periodo 2010-2013, la produzione è decuplicata, passando da 190 a 1933 GWh, anche se riveste ancora un’importanza marginale. Nel 2014 la quantità prodotta è rimasta pressoché costante. Importante anche la quota di energia da biomasse che nel periodo 2010-2013 è pressoché raddoppiata.
5.5 Bonifica delle aree contaminate
Regione Lombardia, a partire dal 1995, si è dotata di una pianificazione settoriale in materia di bonifica, anticipando la normativa nazionale di settore (D.Lgs. 22/1997 e DM 471/1999).
32
A giugno 2014 è stato approvato il nuovo Programma Regionale di bonifica delle aree inquinate (PRB), da cui risultano (a Dicembre 2012):
- 1.625 siti bonificati, il cui procedimento è concluso con certificazione provinciale di avvenuta bonifica, - 900 siti contaminati, compresi 7 Siti da bonificare di Interesse Nazionale (di cui 2 declassati nel gennaio 2013), (Eupolis) - 1.599 siti potenzialmente contaminati, per i quali sono stati avviati i procedimenti per la verifica dell’effettivo stato di inquinamento delle
matrici ambientali, - 652 siti classificati come non contaminati a seguito dell’accertamento dello stato qualitativo di suolo e falda.
Regione, oltre all’attività diretta di gestione dei siti contaminati di competenza regionale (33 siti contaminati a fine 2012), supporta la gestione dei procedimenti per i siti di competenza comunale, anche attraverso l’erogazione di risorse regionali per interventi d’ufficio d i messa in sicurezza di emergenza e bonifica, per un totale di oltre 230 milioni di euro erogati al 2012.
Gli obiettivi e le misure del nuovo PRB delineano una strategia integrata, finalizzata a prevenire il rischio di nuove contaminazioni, garantire il regolare svolgimento dei procedimenti di bonifica per siti contaminati, coordinare le azioni locali per i siti potenzialmente contaminati, promuovere l’intervento di soggetti privati per la riqualificazione delle aree contaminate e dismesse, definire una procedura regionale per la disciplina dell’inquinamento diffuso, assicurare un adeguato livello informativo sulle azioni regionali in materia di bonifica, garantire l’armonizzazione della procedura di bonifica con le altre normative e pianificazioni in materia ambientale e urbanistica.
5.6 Rifiuti La produzione totale dei rifiuti urbani nel 2013 è stata pari a 4.599.250 tonnellate, segnando una diminuzione dello 0,6% rispetto all’anno precedente: sebbene il trend generale di decrescita della produzione totale di rifiuti registrato a partire dal 2008 si confermi, la diminuzione è meno marcata rispetto agli ultimi due anni (-2,7% nel 2011 e -4,1% nel 2012) Continua a diminuire la frazione di rifiuti urbani indifferenziati destinata alla discarica, pari all’1,2%. La raccolta differenziata è aumentata del 2% rispetto al 2012, attestandosi a fine 2013 al 54,4%. Si è raggiunto inoltre l’82,8% di recupero di materia ed energia a livello regionale. 5.7 Mobilità Lo sviluppo del trasporto collettivo e del servizio ferroviario e la diffusione di servizi pubblici flessibili, uniti alle crescenti opportunità di mobilità non motorizzata e alla maggiore facilità di utilizzo integrato dei diversi mezzi di trasporto, fanno registrare una tendenza verso scelte modali più razionali e sostenibili. In Lombardia la domanda di trasporto collettivo, pari a 963,2 milioni pax/anno (dato 2014), nel periodo 2011-2014 è cresciuta con una variazione media annua pari al +2,6%. La domanda di servizi ferroviari è cresciuta in modo consistente, passando dai circa 400 mila pax/giorno dei primi anni 2000 ai circa 700 mila del 2014. Nel 2015 l’offerta complessiva di servizi ferroviari è di circa 44 milioni di “treni*km” (+58% circa rispetto al 2001), di cu i oltre un milione attivato anche per garantire l’accessibilità al sito Expo. La flotta è composta da circa 330 treni, di cui 155 di nuova costruzione, che arriveranno a 170 entro i primi mesi del 2016. Anche i servizi di navigazione pubblica di linea concorrono a rispondere alle esigenze di mobilità locale, rappresentando al contempo una risorsa
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importante per il turismo lacuale. Ogni anno i servizi di navigazione di linea sui laghi trasportano oltre 9 milioni di passeggeri (di cui, nel 2013, circa 3 sul Lago Maggiore, più di 2,5 sul Lago di Como, quasi 2 sul Lago di Garda, circa 1,3 sul Lago d’Iseo e quasi 0,3 sul Lago di Lugano) e più di 600.000 veicoli. Per il traffico merci è preponderante l’uso della modalità su strada: escludendo la componente di traffico interno alla Lombardia (pari a circa il 49% del totale e con caratteristiche poco adatte al sistema ferroviario, in quanto si svolge su distanze inferiori a quelle efficienti per il treno), il trasporto ferroviario rappresenta circa il 14% del totale. Il ruolo della ferrovia è più significativo se si considera la ripartizione modale della componente internazionale del traffico merci. Su questa componente, infatti, la ferrovia rappresenta il 67,4% del traffico totale internazionale. La maggior parte del traffico ferroviario internazionale è costituito dai trasporti intermodali (circa il 62%), favoriti anche dal ruolo svolto dal sistema Sempione/Gottardo che - con riferimento al traffico ferroviario internazionale con origine/destinazione Italia che interessa i valichi alpini - copre il 56% del traffico (con 24 mln ton/anno), contro il 33,5% coperto dai valichi verso l’Austria e il 10,5% da quelli verso la Francia. 5.8 Infrastrutture di trasporto La rete viaria lombarda è costituita da circa 1.000 km di strade statali, oltre 10.000 km di strade provinciali e più di 58.000 km di strade comunali. Pur avendo una buona articolazione sul territorio, non riesce a soddisfare con un adeguato livello di servizio le esigenze della domanda sulle medie distanze tra i poli urbani e nei collegamenti con Milano. L’estensione della rete autostradale è passata da oltre 600 km nel 2014 ad oltre 700 km nel 2015 (circa 30 km per 1.000 kmq), grazie ai nuovi interventi infrastrutturali, importanti per migliorare le relazioni sovraregionali e regionali e l’accessibilità all’area di Milano (principalmente Brebemi, Tangenziale Est Esterna di Milano, Pedemontana - Tratta A, Primi Lotti Tangenziali VA e CO, Tratta B1). La rete ferroviaria ha uno sviluppo di circa 2.000 km con 428 stazioni: per 320 km (con 124 stazioni) costituisce la rete regionale in concessione a Ferrovienord, per la parte restante appartiene alla rete nazionale in concessione a RFI SpA ed è suddivisa fra rete AV/AC (linea Milano - Bologna, linea Milano - Torino), rete fondamentale, rete complementare e linee di nodo. È da ricordare che nel decennio 2003-2012 la Lombardia ha conosciuto un significativo sviluppo infrastrutturale ferroviario, che ha consentito un parallelo potenziamento del servizio ferroviario regionale. Il sistema aeroportuale lombardo rappresenta circa il 24% del traffico nazionale di passeggeri e circa il 68% del traffico merci. Tre dei 4 aeroporti lombardi sono aeroporti internazionali compresi nella rete europea «TEN-T Core» e si trovano ai primi 4 posti nella classifica nazionale per il traffico passeggeri: Malpensa (circa 19 mln di pax/anno nel 2014, con un incremento del 5% rispetto al 2013), Linate (circa 9 mln di pax/anno, sostanzialmente pari a quelli dell’anno precedente), Orio al Serio (circa 9 mln di pax/anno, in lieve flessione del 2% rispetto al 2013)18. Per il traffico merci Malpensa è il 1° aeroporto in Italia (470.000 ton/anno nel 2014, con un incremento del 9% rispetto al 2013). Rilevante per il trasporto merci anche l’aeroporto di Montichiari, che costituisce una riserva di capacità dell’intero sistema (circa 40.000 ton/anno nel 2014, con un incremento del 3% circa rispetto al 2013).
La Lombardia è la prima regione italiana per vie navigabili ed estensione fluviale: le vie navigabili in esercizio costituiscono una rete di oltre 1.000 km (di cui 621 km di coste lacuali e 386 km di coste fluviali). Comprendono, oltre ai cinque laghi maggiori (Lago di Garda, Lago d’Iseo, Lago di Como, Lago di Lugano e Lago Maggiore), 18 laghi minori, il fiume Po e le idrovie collegate (funzionali anche al traffico merci), i tratti sublacuali
18
Va considerato che dal 12 maggio al 2 giugno 2014 l’aeroporto di Orio al Serio è stato chiuso a causa di interventi di manutenzione della pista. L’intero traffico è stato
trasferito sull’aeroporto di Malpensa.
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dei fiumi Mincio, Oglio, Adda e Ticino, nonché il sistema dei Navigli lombardi, che storicamente collega il nodo di Milano con i laghi e il Po. Le infrastrutture per la navigazione contano 162 porti (e zone portuali) regionali che, insieme a quelli privati e ai cantieri nautici, ospitano oltre 30.000 posti barca. La rete ciclabile di interesse regionale si estende per oltre 2.900 km (con 17 percorsi) ed è interessata da 3 percorsi di valenza europea (EuroVelo) e 6 percorsi nazionali. Dal 2010 al 2013 in Lombardia sono stati complessivamente realizzati/riqualificati circa 760 km di percorsi ciclabili. 5.9 Sicurezza stradale e del territorio In Lombardia, nel 2013, gli incidenti stradali con lesioni a persone sono stati 33.992, con un numero complessivo di morti pari a 438 e un indice di mortalità (morti per 100 incidenti) pari a 1,29, valore inferiore a quello nazionale (1,86). Rispetto ai medesimi indicatori riferiti al 2001 si è riscontrata una riduzione del 37% del numero di incidenti (erano più di 54.000 nel 2001), del 59% del numero di morti (erano 1073 nel 2001) e del 34% dell’indice di mortalità (pari a 1,98 nel 2001). Si conferma anche il trend positivo di riduzione del numero dei feriti che da 75.851 del 2001 sono scesi a 46.956 nel 2013, con una riduzione del 38%. Il 50% del territorio lombardo risulta soggetto a un rischio idrogeologico elevato o molto elevato. Nelle aree montane la pericolosità naturale deriva prevalentemente da movimenti di versante e valanghe, mentre in pianura e nei fondovalle da fenomeni di esondazione e alluvionali. Va rilevato che questo tipo di rischio è per molta parte conseguenza dell'elevatissima antropizzazione del territorio per cui anche fenomeni non particolarmente gravosi determinano danni economici diretti e indiretti quasi sempre ingenti. La superficie totale in frana è pari a circa 4125 kmq, (dato proveniente dall’inventario delle frane di Regione Lombardia- 2014), con una distribuzione prevalente nelle province montane: Sondrio, Bergamo, Lecco e Como; a Pavia il numero di frane non è elevatissimo ma è presente un’area in frana molto vasta. La popolazione esposta a frane supera le 76 mila persone, come emerge dal Rapporto di sintesi sul dissesto idrogeologico in Italia 2014, pubblicato da ISPRA. La popolazione esposta a rischio alluvioni di pericolosità media (ovvero con tempo di ritorno tra 100 e 200 anni) è calcolata pari ad oltre 280 mila persone. E’ interessante evidenziare che negli ultimi anni lo studio del territorio ha consentito di monitorare e studiare un numero sempre maggiore di movimenti franosi con allertamento attivato all’acquisizione dei dati inviati in real time. 5.10 Biodiversità e aree protette La Lombardia pur essendo la regione italiana più popolosa e produttrice di circa 1/5 del PIL nazionale è al contempo caratterizzata da una grande ricchezza di paesaggi naturali, habitat e specie, molti dei quali di interesse comunitario ed il cui valore di biodiversità riconosciuta con la Rete Natura 2000 (RN2000) regionale è espresso da 242 Siti, di cui 193 Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e 67 Zone di Protezione Speciale (ZPS), per una superficie totale di 346.342 ha. Nel 2014, 46 SIC sono stati ufficialmente designati Zone Speciali di Conservazione (ZSC). I siti Natura 2000 lombardi ospitano 15 habitat prioritari, 61 specie dell’Allegato II della Direttiva Habitat (47 specie animali: 13 mammiferi, 14 pesci, 5 anfibi e rettili, 15 invertebrati; 14 specie vegetali) e 87 specie di uccelli dell’Allegato I della Direttiva Uccelli.
Regione Lombardia ha inoltre individuato uno schema di Rete Ecologica Regionale (RER) per assicurare la connessione ecologica tra le aree più importanti per la biodiversità presenti sul territorio regionale, delle quali i Siti N2000 sono parte integrante.
Rete Natura 2000 si integra con il sistema delle aree protette, costituito da ben 24 Parchi regionali, 13 naturali, 66 Riserve naturali e 32 Monumenti naturali la cui articolazione sul territorio e la pianificazione territoriale conseguente ha consentito di sviluppare modalità di gestione orientate al rispetto degli elementi naturali presenti.
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CICLO DI PROGRAMMAZIONE E VALUTAZIONE
1. Il flusso della programmazione integrata: fasi, attori e tempi
PROGRAMMAZIONE STRATEGICA
PRS
+
DEFR e Nota Aggiornamento
Programma Regionale di Sviluppo: è il documento di programmazione strategica con valenza di legislatura Documento di Economia e Finanza Regionale: aggiorna annualmente il PRS
Elaborato dalla Dirigenza, in accordo con gli Assessori, a partire dal Programma di Governo del Presidente. Approvato dal Consiglio a inizio legislatura. Elaborato dalla Dirigenza su indicazione della Giunta. Approvato con risoluzione dal Consiglio Regionale
PROGRAMMAZIONE OPERATIVA
RA Risultati Attesi
Declinazione del PRS in risultati di Legislatura
Approvati da Giunta e Consiglio in quanto parti integranti di PRS e DEFR
Albero di programmazione
Scheda A di Direttori e dirigenti
Declinazione dei RA in Azioni e prodotti con scadenze temporali e indicatori di misurazione Obiettivi raccordati all’albero di programmazione, alla cui realizzazione è legato il sistema premiale del personale
Elaborati dalla Dirigenza. Validati annualmente dal vertice dell'Amministrazione Definiti da Direttori e Dirigenti in accordo con gli Assessori, il Segretario Generale e L’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV)
Piano della performance, degli Indicatori e dei Risultati Attesi di Bilancio
RENDICONTAZIONE E VALUTAZIONE
Rendicontazione albero di programmazione e scheda
di valutazione
Rendicontazione di obiettivi e indicatori presenti nell’albero di programmazione e nelle Schede A di Direttori e Dirigenti
Validata dal Segretario Generale e dai Direttori. Il raggiungimento degli obiettivi individuali legati alla valutazione è verificata dall’OIV.
Relazione annuale sull’attuazione del Programma Regionale di Sviluppo
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2. La Programmazione
Con l’avvio della X Legislatura (2013) si è impostato un nuovo allineamento tra la programmazione strategica ed operativa degli obiettivi e il
bilancio regionale, secondo l’armonizzazione dei sistemi contabili.
Il Programma Regionale di Sviluppo, approvato dalla Giunta il 14 maggio 2013 e il 9 luglio 2013 dal Consiglio Regionale e il Documento di
Economia e Finanza Regionale (DEFR) approvato con risoluzione dal consiglio il 24 novembre 2015, mutuano lo schema di bilancio previsto dal
d.lgs 118/2011 sull’armonizzazione e inquadrano i nuovi obiettivi di legislatura e risultati attesi nelle rispettive Missioni e Programmi di bilancio su
cui insistono le risorse ad essi destinati.
Con questa impostazione, per ogni Risultato Atteso del PRS e per le sue azioni è possibile risalire alle risorse impiegate.
All’interno delle novità inserite con il processo di armonizzazione dei bilanci, Regione Lombardia ha impostato il Piano Indicatori e Risultati attesi di Bilancio, che individua un set di indicatori correlato con gli obiettivi di legislatura delineati nel PRS 2013-2018. Per ciascun programma di bilancio per cui è stato elaborato un indicatore, il Piano fornisce:
la distribuzione delle risorse per destinazione d’uso;
la descrizione sintetica dei principali obiettivi sottostanti selezionati e l’eventuale arco temporale previsto per la loro realizzazione;
i potenziali destinatari o beneficiari dell’intervento. Il primo Piano Indicatori è stato approvato dalla Giunta regionale a seguito dell’assestamento di bilancio il 27 settembre 2013. Il piano 2016 (il quarto in ordine di tempo) è integrato con il Piano delle Performance per restituire una più trasparente e misurabile programmazione per il triennio 16-18.
3. La valutazione
a. Valutazione delle prestazioni dei dirigenti La valutazione delle prestazioni dei dirigenti, modificata nell’anno 2015, misura i risultati conseguiti relativamente ai seguenti parametri: Parametro A - Obiettivi individuali e comportamenti organizzativi. Il parametro incide per il 70% sulla valutazione complessiva. Parametri B (Peso 30%) - Risultati direzionali riferiti a tematiche strategiche e a parametri di performance gestionali-finanziarie.
b. Valutazione delle prestazioni dei titolari di posizione organizzativa La valutazione delle prestazioni dei titolari di Posizione Organizzativa per l'anno 2015, misurerà i risultati conseguiti relativamente ai seguenti parametri: Parametro A - Obiettivi individuali. Il parametro incide per il 60% sulla valutazione complessiva. Parametro B - Contributo al conseguimento dei parametri B applicati alla dirigenza. Il parametro incide per il 25% sulla valutazione complessiva. Obiettivo istituzionale di Ente – Riferito ad indici di virtuosità dell’Ente, il parametro incide per il 15% sulla valutazione complessiva.
c. Valutazione delle prestazioni del personale del comparto
La performance individuale è denominata par. A in coerenza con le metodologie di valutazione del personale dirigente e dei titolari di PO.
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La valutazione sul par. A è riferita ad aspetti comportamentali (40%) e professionali (60%). Il Parametro B ha un peso totale pari al 40%; è articolato in 2 sotto-parametri; uno collegato direttamente al conseguimento degli obiettivi del dirigente di assegnazione; l’altro riferito al miglioramento dell’efficienza organizzativa. Il parametro C – Riferito ad indici di virtuosità dell’Ente, il parametro incide per il 35% sulla valutazione complessiva.
Ai fini della valutazione della prestazione individuale del singolo dipendente influiscono violazioni accertate e sanzionate del codice di comportamento (delibera ANAC n. 75/2013 e paragrafi I e VII del Codice di comportamento regionale, approvato con D.G.R. n. 1063 del 12.12.2013).
Sono in fase di elaborazione ulteriori proposte di modifiche e integrazione delle metodologie di valutazione per l’anno 2016.
ALBERO DELLA PERFORMANCE
L’Albero delle Performance di Regione Lombardia prevede 4 livelli.
Azioni
Azione Azione Azione Azione
Risultato atteso
Programma
Missione
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La parte alta dell’Albero è mutuata dalla classificazione del bilancio (e del rendiconto) prevista dalla sperimentazione sull’armonizzazione dei
Bilanci. È infatti organizzata per Missioni e Programmi, secondo la strutturazione nazionale, non modificabile, valida per tutte le Regioni e gli
EELL.
Le Missioni sono 22 e i Programmi 65. Per ogni programma sono definiti una serie di indicatori di risultato.
A ciascun programma fanno riferimento in base al PRS dei Risultati attesi (RA).
I risultati attesi sono 323. L’elenco completo di Missioni, Programmi e RA del DEFR, approvato dal Consiglio con risoluzione il 24 novembre 2015 è allegato al presente Piano. Ogni risultato atteso è articolato in una o più azioni. L’azione può avere valenza annuale o pluriennale e viene attuata attraverso la realizzazione di prodotti, pianificati annualmente dai dirigenti responsabili.
I Risultati Attesi Strategici La Giunta Regionale, nel 2016, si concentrerà con maggiore attenzione su un blocco di un centinaio di Risultati Attesi, sui quali si giocherà
anche la valutazione delle performance di Direttori Generali, Centrali e di Funzione Specialistica.
Questi Risultati Attesi, assegnati ai Direttori Generali su indicazione degli Assessori di riferimento e validati dal Segretario Generale, per
l’importanza che ricoprono nel 2016, sono definiti Risultati Attesi Strategici e monitorati con maggiore attenzione nel corsod ell'anno.
Nel Piano che segue, per ogni Programma di Bilancio, sono evidenziati gli eventuali Risultati Attesi Strategici che concorrono alla sua
realizzazione e la loro declinazione operativa. L’insieme dei Risultati Attesi Strategici e della loro declinazione operativa costituisce la
Performance 2016 di Regione Lombardia.
39
IL PIANO 2016
MISSIONE 1 SERVIZI ISTITUZIONALI E GENERALI, DI GESTIONE
40
Programma 1 Organi Istituzionali
Risorse 2015-2017
2016 2017 2018
62.056.600,00 61.790.000,00 61.765.000,00
Principale
destinazione risorse
Spese di funzionamento degli organi istituzionali del
Consiglio
Spese di rappresentanza, comunicazione istituzionale e
funzionamento di comitati, collegi e commissioni della
Giunta
Risultati Attesi RA 1. Miglioramento del funzionamento del Consiglio Regionale e riduzione dei costi della politica
Destinatari Cittadini
41
RA Indicatore Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
RA 1. Miglioramento del funzionamento del Consiglio Regionale e riduzione dei costi della politica
Costo della politica per
cittadino lombardo
Previsione spese per Giunta e
Consiglio (art.24 LR 3/2013)
/popolazione Lombardia19
€ RL n.d 2,76 2,76
Programma 3 Gestione economica, finanziaria, programmazione,
provveditorato
Risorse 2016-2018
2016 2017 2018
419.853.810,00 387.451.844,00 387.507.000,00
Principali
destinazioni risorse
Gare per l’acquisto di beni e servizi ( tramite ARCA)
Spese postali
Partecipazione regionale ai progetti finanziati a valere sui
Programmi a Gestione Diretta dell’Unione europea
Risultati Attesi
Strategici 2016
RA 3. Tempi di pagamento di Regione Lombardia a 30 gg
Pagamento delle fatture della Regione entro i trenta
giorni dal ricevimento (sessanta in ambito sanitario)
Costante verifica "tenuta" di cassa, anche in ambito
sanitario attraverso il GdL Fondo socio sanitario
Avvio dell'operatività dei nuovi sistemi informativi
contabili;
Direzione responsabile: DG Presidenza
19
Dato Istat 1/1/2015: popolazione residente in regione Lombardia (10.002.615).
42
RA 5. Completamento del percorso sperimentale e adozione del bilancio regionale definito secondo principi e schemi dettati dall’armonizzazione
Approvazione manovra di Assestamento 2016-2018 e bilancio di previsione 2017 - 2019 in linea con i nuovi principi;
Istituzione dell'Organismo Pagatore Regionale in materia di FSE e FESR e coordinamento degli aspetti finanziari della Programmazione Comunitaria 2014/2020;
presidio per gli aspetti di competentenza dei PDL di iniziativa consiliare e della giunta;
Predisposizione dell'aggiornamento della programmazione regionale attraverso il DEFR 2017-2019 in raccordo con le Direzioni e le azioni consiliari.
RA 6. Revisione della normativa nazionale e regionale in materia di ordinamento contabile regionale e degli enti locali in linea con le esigenze regionali:
Tavolo con gli EE.LL. per attuazione del federalismo anche attraverso le modalità realizzative.
Riorganizzazione delle Province: costruzione della governance in raccordo con gli EE.LL.
Risultati Attesi (altri) RA 2. Riduzione dei costi e riduzione della spesa
RA 4. Introduzione di strumenti innovativi di supporto al capitale circolante
Destinatari Cittadini, Altre PA
43
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
RA 2. Riduzione dei costi e della spesa: ottimizzazione dei processi di approvvigionamento della PA per la fornitura di beni e servizi attraverso strumenti di e-procurement
N gare lanciate su
Sintel
Conteggio delle procedure di gara sopra e sottosoglia lanciate su Sintel.
N Arca 40.067 60.000 70.000 80.000
Valore gare lanciate su
Sintel
Valore (in euro) delle procedure di gara sopra e sottosoglia lanciate su Sintel.
€ Arca 3,198 mld 4 mld 4,5 mld 5 mld
Programma 4 Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali
Risorse 2016-2018
2016 2017 2018
322.892.418,00 140.497.000,00 140.497.000,00
Principali destinazione
risorse
Restituzione ai contribuenti di somme indebitamente
versate20
Risultati Attesi
Strategici 2016
RA 24. Lotta all’evasione fiscale
Valorizzazione e consolidamento delle spese di investimento finanziate con il recupero da evasione fiscale per IRAP, Add.le IRPEF, Tassa Auto,
Revisione, in una prospettiva triennale, della Convenzione con AdE con la possibile successiva integrazione relativa alle modalità di attribuzione del
Direzione Responsabile: DG Presidenza
20
Si tratta di somme imprevedibili versate erroneamente dai contribuenti e sulle quali Regione Lombardia non ha alcuna possibilità né di prevederne l’ammontare, né di migliorare la sua performance.
44
gettito derivante da IVA evasa in relazione al concorso regionale nel contrasto all?evasione fiscale a seguito di adozione del DM dell Economia e Finanze e, contestuale, definizione delle responsabilità in relazione al trattamento dati per l laccesso all Anagrafe tributaria nazionale.
RA 25. Riscossione dei tributi a livello regionale
Raccordo con le Istituzioni preposte al coordinamento della finanza pubblica con la finalità di valorizzare le capacità economiche della Lombardia in un contesto di apertura verso forme di sperimentazione finalizzate all'acquisizione del 75% delle entrate tributarie riscosse sul territorio
Risultati Attesi (altri)
RA 23. Riduzione della pressione fiscale
Destinatari Cittadini
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
RA 23. Riduzione della
pressione fiscale
Giorni per rimborso21
N giorni N RL 50 gg per accettazione;
70 gg per ricusazione22
45 gg per accettazion
e; 70 gg per
ricusazione
45 gg per accettazione;
70 gg per ricusazione
21
Il termine di Legge è 60 gg. 22
I giorni previsti per la ricusazione sono comprensivi di periodi di interruzione dei termini per richiesta di documenti aggiuntivi
45
Programma 5 Gestione dei beni demaniali e patrimoniali
Risorse 2016-2018
2016 2017 2018
82.057.986,00 81.845.782,00 81.845.782,00
Principale
destinazione risorse
Manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili regionali,
affitti, arredi, sicurezza
Risultati Attesi 7. Razionalizzazione degli spazi e accorpamento delle sedi
7b. Razionalizzazione delle attività di gestione, manutenzione e riqualificazione del patrimonio immobiliare regionale
8. Valorizzazione del Patrimonio
Ente Sireg Coinvolto Ilspa
Destinatari
Giunta regionale
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Insediamento nelle Ster delle nuove funzioni trasferite ai sensi della legge “Delrio”
N. STer in cui viene
completato il trasferimento
della funzione agricoltura,
caccia e pesca
= N. RL 7
Razionalizzazione del patrimonio SiReg nei capoluogi di provincia una volta completato il processo di trasferimento delle funzioni ai sensi della legge “Delrio”
N. di capoluoghi dove
accorpare le sedi di STer e
ARPA
= N. RL 3 1
46
Programma 7
Risorse 2016-2018
Principale
destinazione risorse
Elezioni o consultazioni popolari. Anagrafe e stato civile
2016 2017 2018
24.550.000,00 70.000,00 130.000,00
Sistemi informativi, acquisto materiali, trasferimenti agli EELL per
garantire il corretto svolgimento delle consultazioni elettorali
Risultati Attesi
Strategici 2016
RA 48b. Svolgimento del referendum consultivo: coordinamento dei lavori finalizzati alla stesura del Regolamento regionale per lo svolgimento mediante voto elettronico
Definizioni accordi ANCI, Ministero, Prefetture e Corte d'Appello coinvolte;
Messa a punto di tutti gli strumenti operativi necessari all'esecuzione del referendum consultivo
Direzione Responsabile: DG Presidenza
Destinatari Cittadini
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Garantire il regolare
svolgimento delle
elezioni
Costo delle elezioni per cittadino € liquidati/totale
cittadini lombardi
€ RL 0,023 2,474 0,025 0,025
47
Programma 8 Statistica e Sistemi Informativi
Risorse 2016-2018
Principale
destinazione risorse
2016 2017 2018
77.034.483,00 60.385.000,00 60.385.000,00
Sistemi informativi e infrastrutture ICT per lo svolgimento
delle attività amministrative di Regione Lombardia e per il
conseguimento degli obiettivi PRS
Risultati Attesi
Strategici 2016
RA 16. Attuazione dell’Agenda digitale lombarda
Promozione di strumenti digitali innovativi al fine di incrementare il potere d'acquisto dei cittadini e favorire lo sviluppo locale
Definizione indirizzi e linee guida per lo sviluppo di Cartelle Sociali Elettroniche (CSE) a livello territoriale in raccordo con la DG Reddito di autonomia e inclusione sociale
RA21b. Sviluppo dell'ecosistema digitale E015: Evoluzione di E015 attraverso introduzione di progetti innovativi di semplificazione della PA
Direzione Responsabile: DG Presidenza
Risultati Attesi (altri)
RA 17. Valorizzazione delle piattaforme trasversali RA 18. Integrazione dei sistemi informativi del SIREG e standardizzazione dei processi operativi di gestione e riduzione dei costi di gestione RA 19. Sviluppo dell’interoperabilità tra sistemi informativi della PA RA 20. Promozione dello sviluppo di competenze digitali per il superamento del divario digitale RA 21. Approvazione del Piano Regionale per l’Open Government e valorizzazione del patrimonio informativo pubblico
Destinatari Imprese, cittadini, altre PA e personale della Giunta Regionale
48
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
RA 18. Integrazione dei
sistemi informativi del
SIREG e
standardizzazione dei
processi operativi di
gestione e riduzione dei
costi di gestione
Riduzione spese di gestione [1-(Spesa Totale di
gesione anno/ Spesa
Totale di gesione anno-
1)]*10023
% RL 7,5 3* 2 2
*Nel 2016 sarà sottoscritta la nuova convenzione quadro con LiSpA che prevede un contributo al funzionamento. Tale scelta avrà degli impatti sull'incarico di gestione in quanto le voci di costo che andranno a comporre il contributo di funzionamento dovranno essere scorporate dall'incarico stesso.
Programma 10
Risorse 2016-2018
Principale
destinazione risorse
Risorse Umane
2016 2017 2018
218.296.563,00 221.698.955,00 206.443.980,00
Spesa del personale dipendente al lordo dei Fondi pluriennali vincolati 2015 applicati e degli aumenti contrattuali, nonché al lordo del piano assunzionale destinato all’assorbimento del personale di Area Vasta
Risultati Attesi
Strategici 2016
PERSONALE:
Gestione inserimento del personale delle Province nelle sedi, garantendo integrazione adeguata con i colleghi
Rinnovo degli incarichi della Dirigenza coerentemente con un ridisegno più razionale delle Direzioni e una maggior aderenza tra competenze e responsabilità
Direzione responsabile: DG Presidenza
23
In sede di rendicontazione l’indicatore sarà normalizzato tenendo conto del numero di schede servizio previste dagli IUG considerati
49
Destinatari Cittadini lombardi e personale di Regione Lombardia
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Corretto
dimensionamento del
numero di dipendenti
rispetto ai cittadini
potenziali utenti dei
servizi offerti
numero dipendenti/
popolazione residente in
Lombardia
numero dipendenti24/
popolazione residente in
Lombardia
‰ RL 0,5 0,525 * 0,5* 0,6
spesa di personale/spesa
corrente
spesa di
personale/spesa
corrente (Esclusa spesa
sanitaria)
% RL 4,22% 15%* 15%* 15%
Costo del personale della
Giunta / popolazione residente
in Lombardia26
Costo
personale/popolazione
€ RL 17,62 25* 25* 25*
* I dati non tengono conto dell’eventuale ricollocazione nei ruoli regionali delle unità di personale interessato dal processo di riorganizzazione di cui alla L. 56/2014
24
Il numero dei dipendenti posti al numeratore comprendono: dipendenti con contratto a tempo indeterminato della Giunta, dipendenti degli Enti Sireg di primo livello e
dipendenti delle Società. 25
Mantenimento dell’organico a fronte di un aumento di competenze e attività. 26
Dato Istat 1/1/2015: popolazione residente in regione Lombardia (10.002.615).
50
Programma 11 Altri servizi generali
Risorse 2016-2018
Principale
destinazione risorse
2016 2017 2018
66.033.663,00 46.349.148,00 44.202.430,00
Spese di funzionamento quali spese legali, canoni, abbonamenti,
spese postali, noleggi, telefonia, notifica atti, assicurazioni. Sportelli
polifunzionali per i cittadini.
Risultati Attesi
Strategici 2016
RA 10.Miglioramento della trasparenza e legalità
Predisposizione, con modalità semplificate, del PTPC e PTTI e adozione di strumenti per il monitoraggio costante e con cadenze periodiche al fine di assicurare la piena attuazione del PTPC e del PTTI.
Costituzione della rete degli RPC delle Enti dipendenti e delle Società totalmente partecipate per diffusione buone prassi, analisi e verifica degli adempimenti ed obblighi previsti dalla normativa nazionale e regionale in materia di anticorruzione e trasparenza. Affiancamento alle reti di coordinamento, già costituite spontaneamente e costituende, in ambito socio-sanitario con l'intento, in prospettiva, di costituire una rete strutturata ed estesa al territorio regionale.
Definizione dei piano d’azione per la migliore applicazione delle misure previste dal PTPC relativamente alle procedure esaminate in base al piano Audit 2016.
Direzione Responsabile: DG Presidenza
Risultati Attesi (altri)
RA 9. Attuazione dell’Agenda Lombardia Semplice
51
Destinatari Cittadini, dipendenti della Giunta, PA e imprese
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Ridurre le spese di
funzionamento
Spese di
funzionamento/popolazio
ne residente in
Lombardia
Spese
totali27/popolazione
residente in Lombardia28
€ RL 3,09 4,5 4,5
Programma 12 Politica Regionale Unitaria per i Servizi Istituzionali e generali, di gestione
Risorse 2016-2018 Principale destinazione risorse
2016 2017 2018
21.505.268,65 16.786.468,60 12.539.444,00
Servizio di integrazione, ottimizzazione, implementazione delle reti radio per la gestione delle emergenze esistenti sul territorio regionale e della centrale interforze di Protezione Civile e per le attività di supporto alla gestione del Programma Attuativo Regionale a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione (PSR FSC) 2007-201329 Risorse per Assistenza Tecnca POR FESR, POR FSE, Cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera
Risultati Attesi
Strategici 2016
RA 26. Approvazione e avvio della nuova Programmazione comunitaria 2014-2020 a) POR FESR 2014-2020
Coordinamento degli Assi del Programma
Direzione Responsabile: DG Università, Ricerca e Open Innovation
27
Totale delle spese di funzionamento conteggiate nel programma 11 della Missione 1 relative a spese legali, canoni, abbonamenti, spese postali, noleggi, telefonia, notifica
atti, assicurazioni… 28
Dato Istat 1/1/2015: popolazione residente in regione Lombardia (10.002.615). 29
Fino al 2014 le risorse per il finanziamento degli interventi del FSC facevano riferimento a questo Programma. Con l’assestamento 2015 si è provveduto a suddividere tali
risorse nelle Missioni e Programmi coerenti con le loro finalità, con l’eccezione dell’intervento per l’implementazione delle reti radio.
52
Presidio per l'attuazione delle azioni POR FESR 2014/2020 con particolare riferimento alla performance della spesa
Presidio delle operazioni di completamento della spesa e delle operazioni di chiusura del POR FESR 2007/2013
Attuazione delle politiche di sviluppo urbano, come delineate nel POR FESR, attraverso l'azione di coordinamento delle diverse funzioni coinvolte nella Cabina di Regia (AdG FESR, AdG FSE, Responsabile di Asse), in rapporto con le Autorità Urbane e con l'Agenzia di Coesione, garantendo sinergia e complementarietà con il PON Metro - Sottoscrizione convenzione per delega a Organismo Intermedio (Comune di
Milano e di Bollate) - Sottoscrizione Adp Lorenteggio e Adp Bollate - Indizione gara per selezione impresa per riqualificazione patrimonio Aler
Lorenteggio (uno o più n° civici) e avvio lavori b) POR FSE 2014-2020
Coordinamento degli Assi del Programma
Presidio per l'attuazione delle azioni POR FESR 2014/2020 con particolare riferimento alla performance della spesa
Chiusura POR FSE obiettivo 2 2007/2013 c) Attuazione della Politica Agricola Comune 2014-2016:
Domanda Unica 2015 - Gestione tutte le fasi per la corretta e tempestiva chiusura della campagna 2015
Regolamento di esecuzione (UE) 809/14 - Gestione di tutte le fasi della Domanda Unica 2016 e delle fasi propedeutiche alla presentazione della domanda grafica
3° ciclo refresh - completamento delle attività di controllo e chiusura della gestione del contraddittorio con le aziende per la definizione delle superfici inammissibili
Riorganizzazione del sistema dei controlli dell'OPR in funzione del riassetto organizzativo della Giunta Regionale in attuazione della l.r. 19/15
Certificazione ISO 27001 - Gestione di tutte le fasi inerenti la certificazione dell'OPR a decorrere dal 16 ottobre 2016 come stabilito dal Regolamento Delegato (UE) 907/2014
d) Aree Interne
Attuazione della Strategia Nazionale Aree Interne, attraverso l'approvazione degli Accordi di programma Quadro con l'Agenzia della Coesione per i progetti
Direzione Responsabile: DG Presidenza
Direzione Responsabile: DG Istruzione, Formazione e Lavoro
Direzione Responsabile: DG Presidenza
53
Alta Valtellina e Valchiavenna e selezione delle nuove aree, in coerenza con l'Accordo di Partenariato 2014-2020
e) Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera 2014-2020
Predisposizione del documento contenente la metodologia e i criteri di selezione dei progetti presentati sul Programma ITA-CH 2014-2020
RA 28 Approvazione a livello europeo della Macroregione Alpina: Sviluppo e attuazione della Strategia Macroregionale Alpina (Eusalp):
Organizzazione di iniziative a livello tecnico e istituzionale per il rafforzamento del ruolo di Regione Lombardia nella Strategia;
Diffusione sul territorio del contenuto del Piano d'Azione;
Supporto all'attività dell'Action Group n. 1 "Innovazione e Ricerca"
Destinatari Regione
Gli indicatori relativi ai POR 2014-2020 sono collocati nelle Missioni: 4, 7, 10, 12, 14, 15, 17
54
MISSIONE 3 ORDINE PUBBLICO E SICUREZZA
55
Programma 1 Polizia locale e amministrativa
Risorse 2016-2018
2016 2017 2018
466.765,00 533.980,00 509.859,00
Principale
destinazione risorse
Trasferimenti correnti ad amministrazioni locali per attività di
formazione a favore della polizia locale per canoni per
radiofrequenze e per iniziative di comunicazione
Risultati Attesi
Strategici 2016
331. Riordino normativo in materia di polizia locale e sicurezza, promozione dell’associazionismo e interventi formativi specifici
Proposta di PDL di riforma della legge nazionale in materia di polizia locale
Direzione Responsabile Direzione Generale Sicurezza,
Protezione civile e Immigrazione
Risultati Attesi
Destinatari
329. Coordinamento e raccordo delle polizie locali e promozione di intese con lo Stato e le altre Regioni del Nord per potenziare il servizio di polizia locale anche a livello di Macroregione 330. Nuovo personale qualificato attraverso la revisione del patto di stabilità Cittadini, altre PA
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Innalzamento livello di
professionalità degli
operatori Polizia Locale
N operatori di polizia locale
formati (agenti e ufficiali) dal
2009
N (dato incrementale dal
2009)
N. RL 1.296 2054 2454 2854
56
Programma 2 Sistema integrato di sicurezza urbana
Risorse 2016-2018 2016 2017 2018
4.960.399,00 7.880.000,00 7.880.000,00
Principale
destinazione risorse
Trasferimenti a EELL, Stato e privati per attività attinenti la sicurezza
Risultati Attesi RA 332. Sottoscrizione di Protocolli con Agenzia Nazionale beni sequestrati alla criminalità organizzata (per riutilizzo ai fini della
sicurezza)
Risultati Attesi
Strategici 2016 RA 334. Potenziamento degli strumenti e realizzazione di
iniziative in materia di sicurezza urbana, anche d’intesa con
gli Enti locali, per incrementare la sicurezza percepita dalla
popolazione: attuazione interventi di cui alla l.r. 6/2015
Assegnazione dei finanziamenti di cui al bando emanato con decreto 10985/2015;
Realizzazione operazione SMART 2016 e accordi di Collaborazione per iniziative di sicurezza urbana e immigrazione.
RA 335 Interventi per la prevenzione ed il contrasto della criminalità e delle truffe agli anziani, per la promozione dell’educazione alla legalità e iniziative di sostegno alle vittime della criminalità e dei soggetti danneggiati da atti vandalici: attuazione interventi di cui alla l.r. 17/2015
Assegnazione contributi ai familiari delle vittime della criminalità organizzata di cui all’art. 21, comma 1 della l.r.
Direzione Responsabile Direzione Generale Sicurezza,
Protezione civile e Immigrazione
57
17/2015 (dgr 4370/2015);
Delibera di approvazione del regolamento sui criteri e le modalità per l'accesso al patrocinio a spese di Regione Lombardia ai sensi dell'art. 21 comma 2, della l.r. 17/2015 e relativo decreto attuativo (eccesso colposo di legittima difesa);
Assegnazione dei contributi per le spese di patrocinio per il reato di eccesso colposo in legittima difesa di cui all’art. 21, comma 2 della l.r. 17/2015;
Definizione di un progetto di educazione alla legalità e della relativa convenzione con l'Ufficio Scolastico Regionale per la realizzazione di iniziative di durata biennale.
Destinatari
Cittadini, altre PA, Associazioni, Amministrazioni centrali
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Diffusione cultura della
legalità
Progetti finanziati N (dato incrementale dalla
data di prima applicazione
della legge regionale del
2011)
N. RL 14 16 16
Prevenzione e
contrasto della
criminalità organizzata
Progetti finanziati N Progetti finanziati (dato
incrementale dalla data di
prima applicazione della
legge regionale del 2011)
N. RL 28 38
Miglioramento delle
condizioni di sicurezza
urbana in zone a rischio
N comandi di polizia
partecipanti a interventi in
materia di sicurezza
urbana proposti dalla
Regione (accordi di
collaborazione) dal 2011
N (dato incrementale dal
2011)
N RL 177 256
58
MISSIONE 4 - ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO
59
Programma 1 Istruzione prescolastica
Risorse 2016-2018 2016 2017 2018
8.500.001,00 - -
Principale destinazione risorse
Contributi regionali per concorrere alle spese di gestione delle scuole dell'infanzia autonome e finanziamento per le sezioni primavera.
Risultati Attesi
RA 152 Consolidamento della rete dei servizi per l’infanzia
Destinatari Cittadini
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014
Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
RA 152 Consolidamento della rete dei servizi per l’infanzia
N classi primavera attivate N classi primavera attivate in Lombardia
N RL 378 300
Risorse erogate (media per scuola)
Risorse Erogate (media scuola)
€ RL n.d. 4100
60
Programma 2 Altri ordini di istruzione non universitaria
Risorse 2016-2018 2016 2017 2018
207.352.371,42 191.300.000,00 190.520.000,00
Principale destinazione risorse
Trasferimenti alle amministrazioni locali, ai privati e alle istituzioni sociali private per il diritto dovere di istruzione e formazione; finanziamento regionale per la formazione docenti a seguito dell'adozione di sistemi digitali nelle scuole; finanziamento di percorsi formativi innovativi non ricompresi nel repertorio di IeFP Gli anni precedenti erano state considerate solo le risorse autonome. Il primo indicatore viene calcolato come gli anni precedenti, considerando le sole risorse autonome.
Risultati Attesi Strategici 2016
RA 153. Rafforzamento dell’autonomia del sistema di istruzione e di IeFP
Completamento riforma IeFP, prima attuazione della Legge Regionale 30/2015 "Qualità, innovazione ed internazionalizzazione nei sistemi di istruzione, formazione e lavoro in Lombardia. Modifiche alle ll.rr. 19/2007 sul sistema di istruzione e formazione e 22/2006 sul mercato del lavoro" (Legge Aprea) e potenziamento del sistema dell'alternanza e dell'apprendistato di primo e terzo livello al fine della costruzione del sistema duale lombardo
Direzione Responsabile Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro
Risultati Attesi (altri)
154. Rafforzamento della collaborazione sistematica tra sistema di istruzione e IeFP e sistema economico 155 Sviluppo infrastrutture e strumenti per la qualità del sistema di istruzione e IeFP
156. Contrasto alla dispersione scolastica
157. Nuovi ruoli di Stato e Regione in materia di istruzione
Destinatari Cittadini, Altre PA,
61
Risultato Atteso Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014
Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
RA 153. Rafforzamento dell’autonomia del sistema di istruzione e di IeFP
Risorse erogate (media per alunno)
risorse erogate/totale alunni beneficiari
€ RL 2050 1600 1600 1600
N studenti che ottengono la qualifica triennale30
N studenti che ottengono la qualifica triennale
N RL 10452 9500 9500 9500
N studenti che ottengono il diploma di quarto anno IeFP31
N studenti che ottengono il diploma di quarto anno IeFP
N RL 4835 3500 3500 4000
N iscritti primo anno IeFP presso enti accreditati/totale studenti iscritti primo anno 2°ciclo in Lombardia (scuole statali + CFP)
N iscritti primo anno IeFP presso enti accreditati/totale studenti iscritti primo anno in Lombardia
% RL 14,2% 10% 10% 10%
% di studenti che ottengono la qualifica triennale a fronte degli iscritti
N studenti che ottengono la qualifica triennale/ N iscritti* al terzo anno IeFP presso enti accreditati
% RL 83,12% 82% 82% 82%
30
Percorsi finanziati da Regione Lombardia 31
Istruzione e Formazione Professionale
62
Programma 4 Istruzione universitaria
Risorse 2016-2018 2016 2017 2018
81.762.741,00 76.879.372,00 76.869.372,00
Principale destinazione risorse
Contributi alle università, alle istituzioni dell’Alta Formazione Artistica Musicale ed alle scuole superiori per mediatori linguistici, con i proventi derivanti dalla tassa regionale per il diritto allo studio universitario per le azioni di sostegno economico agli studenti
Trasferimenti alle amministrazioni locali, alle imprese e alle istituzioni sociali private per la gestione dei servizi relativi al diritto allo studio universitario
Contributi per la realizzazione di poli universitari o per l’acquisto di beni materiali per le università
Risultati Attesi RA 158. Diritto allo studio che premi «i capaci e i meritevoli»
RA 159. Promozione del sistema universitario e attrazione dei talenti
Destinatari Cittadini
Obiettivi Indicatore32 Formula UdM Fonte Dato 2014 (a.s.13-14)
Obiettivo 2016
(a.s. 15-16)
Obiettivo 2017
(a.s. 16-17)
Obiettivo 2018
(a.s. 17-18)
RA 158. Diritto allo studio che premi «i capaci e i meritevoli»
Studenti supportati da servizi di DSU
N studenti beneficiari N RL
16.400 14.000 14.000 14.000
Contributo medio € RL 3700 3.300 3.300 3.300
32
Indicatore costeruitom sulle sole risorse autonome
2016 2017 2018
24.095.975 19.667.605 19.667.605
63
Programma 5 Istruzione tecnica superiore
Risorse 2016-2018 2016 2017 2018
9.412.009,44 9.747.225,69 8.132.962,00
Principale destinazione risorse
Finanziamento di percorsi formativi di istruzione tecnica superiore (ITS) e di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS)
Risultato Atteso 160. Rafforzare l’istruzione e formazione tecnica superiore
Destinatari Cittadini
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 (a.s.13-14)
Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
Rafforzare l’istruzione e formazione tecnica superiore
Percorsi ITS finanziati n. RL nd 30 30 30
Percorsi IFTS finanziati n. RL nd 35 35 35
Studenti beneficiari n.studenti ITS + n.studenti IFTS n. RL nd 1500 1500 1500
64
Programma 7 Diritto allo studio
Risorse 2016-2018 2016 2017 2018
37.200.000,00 34.600.000,00 34.500.000,00
Principale destinazione risorse
Risorse destinate alla libera scelta del percorso educativo e dote scuola; valorizzazione del merito
Risultato Atteso RA 161. Sostegno del diritto allo studio ordinario
Destinatari Cittadini
obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 (a.s.13-14)
Obiettivo 2016
(a.s. 15-16)
Obiettivo 2017
(a.s. 16-17)
Obiettivo 2018
(a.s. 17-18)
Promozione di un sistema educativo di qualità, accessibile, autonomo e responsabile
Studenti beneficiari N studenti beneficiari N RL
147.379 138.000 138.000 138.000
65
MISSIONE 5 TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI E ATTIVITÀ CULTURALI
66
Programma 1 Valorizzazione dei beni di interesse storico
Risorse 2016-2018* Principale destinazione risorse
2016 2017 2018
200.000,00 75.000,00 50.000,00
Interventi per lo sviluppo, la promozione, la conservazione, la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale della Lombardia.
Risultati Attesi Strategici 2016
RA 129. Valorizzazione degli istituti e dei luoghi della cultura: Abbonamento Musei Lombardia Milano: card cultura in collaborazione con Regione Piemonte:
Estensione servizi per gli abbonati dell'Abbonamento Musei Lombardia Milano: Vendita di almeno 10.000 abbonamenti
Avvio sperimentazione abbonamenti interregionali
Direzione Responsabile Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie
Risultati Attesi (altri)
RA 130. Promozione e sviluppo della cultura materiale e immateriale (AESS, patrimonio immateriale tutelato dall’Unesco, tradizioni orali) RA 131. Attrattività e valorizzazione del patrimonio culturale (itinerari)
Destinatari Cittadini
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014
Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
Valorizzazione del patrimonio ambientale, architettonico, artistico ed archeologico
investimenti attivati sui finanziamenti concessi
Investimenti attivati / Finanziamenti concessi
% RL 46% 46%* 46% 46%
*L’obiettivo 2016 è calcolato sulle risorse di investimento (3.700.000,00 €) relative al Fondo di rotazione per i beni culturali gestito in collaborazione con Finlombarda
67
Programma 2 Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale
Risorse 2016-2018* 2016 2017 2018
15.996.431,00 6.325.280,00 6.175.260,00
Principale destinazione risorse
Interventi per il cinema, per il sistema bibliotecario e museale, promozione eventi culturali e di spettacolo, promozione dell’impresa culturale e creativa.
Risultati Attesi Strategici 2016
RA 132. Promozione della Villa Reale di Monza restaurata e valorizzazione del parco:
AdP Parco e Autodromo di Monza RA 134. Sostegno alle imprese culturali e creative
Attuazione bando sperimentale su azione POR FESR "Attrattori culturali"
FSE: rilancio dei progetti Biblioteca Digitale e Archivi Digitali in ottica di fruizione da parte delle scuole
RA 135. Promozione di eventi e manifestazioni
Grandi eventi - ICOM 2016 - XXI Triennale - Mostra di Salò - Programma di valorizzazione della Villa Reale di
Monza
Interventi di riqualificazione, fruizione e comunicazione per la valorizzazione del patrimonio culturale - Avvio di iniziative di promozione e valorizzazione
dei Siti Unesco lombardi (anche in collaborazione con Ferrovie Nord)
Direzione Responsabile Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie
68
- Fondi di rotazione: Beni culturali e Sale multifunzionali
Risultati Attesi (altri)
RA 133. Promozione educativa e culturale (fondo per la creatività, celebrazioni e nuovi talenti)
RA 136. Promozione dello spettacolo e dell’arte contemporanea
Destinatari Cittadini, Associazioni e Imprese e Enti locali
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo
2016 Obiettivo
2017 Obiettivo
2018
Promuovere l'impresa culturale e creativa
Investimenti attivati a seguito dei finanziamenti concessi
Investimenti attivati/ finanziamenti concessi
% RL 50% 45%33 45% 45%
Promuovere eventi culturali e di spettacolo, di celebrazioni e della memoria storica
Investimenti attivati a seguito dei finanziamenti concessi
Investimenti attivati/ finanziamenti concessi
% RL 95% 90% 90% 90%
Promuovere, sviluppare e coordinare il sistema delle biblioteche, dei musei, della cultura materiale e immateriale, dei Siti Unesco Lombardi e delle aree archeologiche
Investimenti attivati a seguito dei finanziamenti concessi
Investimenti attivati/finanziamenti concessi
% RL 60%
50% 50% 50%
Sostenere le sale da spettacolo
Investimenti attivati a seguito dei finanziamenti concessi
Investimenti attivati/finanziamenti concessi
% RL 89% 45%34 45% 45%
33 La previsione è definita sulle risorse FESR, poichè non c’è disponibilità sulle risorse autonome. 34
Nel 2016 cambiano i criteri dei bandi. Questo incide sul target dell'indicatore.
69
MISSIONE 5: ALTRI OBIETTIVI STRATEGICI 2015
Risultati Attesi Strategici 2016
RA 128 Nuovi strumenti per la cultura e per i beni e le attività culturali: Legge di riordino in materia di cultura e conseguente adeguamento degli strumenti di programmazione (2015-2016)
Approvazione del PDL di riordino in Giunta regionale
Approvazione della Legge in Consiglio entro il 2016
Definizione ed approvazione del primo Piano triennale di attuazione
Direzione Responsabile Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie (in collaborazione con DG Presidenza per la parte normativa)
70
MISSIONE 6 POLITICHE GIOVANILI, SPORT E TEMPO LIBERO
*Per restituire una lettura adeguata delle risorse destinate alle Politiche Giovanili, Sport e Tempo Libero è importante ricordare che, oltre alle risorse presenti
in bilancio nella Missione 6, alla promozione della pratica sportiva e alle politiche giovanili sono destinate:
le risorse FSC (FAS) 2007-2013 già descritte nella Missione 1 programma 12, in parte destinate alle politiche giovanili;
le risorse sui fondi allocati presso Finlombarda (circa 11 milioni di Euro) che saranno destinati allo sviluppo e riqualificazione dell’impiantistica sportiva
di base e degli impianti di risalita dei comprensori sciisitici.
71
Programma 1 Sport e tempo libero
Risorse 2016-2018 2016 2017 2018
8.756.765,00 6.846.245,00 322.123,00
Principale
destinazione risorse
Risorse destinate alla promozione e alla pratica dello
sport, al sostegno dell’associazionismo sportivo
dilettantistico, alla formazione e aggiornamento di guide
alpine e maestri di sci, all’abbattimento conto interesse su
mutui agevolati dell’impiantistica sportiva con l'Istituto per il
Credito Sportivo, alla concessione di contributi per le
infrastrutture sportive e ricreative e per la messa in
sicurezza, adeguamento e riqualificazione di rifugi,
bivacchi e sentieri.
Risultati Attesi
Strategici 2016
RA 140. Sport per tutti
Dote Sport - Misura 2016: impostazione nuova misura sulla base della sperimentazione 2015; DGR proposta criteri e presidio dell'iter per il parere consiliare;
Definizione del nuovo progetto 2016/2017 di educazione motoria: DGR approvazione criteri attuativi;
Sostegno a grandi eventi e manifestazioni sportive anche di carattere internazionale: approvazione provvedimenti e selezione progetti; realizzazione delle iniziative di comunicazione previste dal Piano di Comunicazione 2016;
Attuazione misura a sostegno degli Impianti Sportivi 2015: approvazione esiti istruttori ed erogazione risorse a seguito avvio lavori per il "Bando Impianti Sportivi";
Attuazione misura a sostegno degli impianti di risalita 2015 (bando a sportello): ammissione a finanziamento per almeno 20 progetti del "Bando Impianti di risalita".
Direzione Responsabile Direzione Generale Sport e Politiche per i Giovani
72
RA 142. Adeguamento, riqualificazione e realizzazione di impianti sportivi di base
Approvazione dei criteri di finanziamento delle misura per la concessione di agevolazioni finanziarie per lo sviluppo dell'impiantistica sportiva in partenariato Pubblico/privato (GR approvazione misura entro febbraio; emanazione entro giugno),
Bando per il sostegno degli Impianti Sportivi 2015: approvazione esiti istruttori ed erogazione risorse a seguito avvio lavori per il "Bando Impianti Sportivi";
RA 144. Sostegno ai comprensori sciistici e alle infrastrutture della montagna
Bando per il sostegno degli impianti di risalita 2015 (a sportello): ammissione a finanziamento per almeno 15 progetti del "Bando Impianti di risalita".
Avanzamento Accordi di programma (in raccordo con DG Presidenza) e in particolare: a) avanzamento, secondo cronoprogramma, AdP Falesie Lecchesi; b) avanzamento AAdP impiantistica nell'ambito delle Segreterie Tecniche coordinate dalla DG Presidenza (Adro, Viadana, Sesto Calende, Calvisano).
RA 146b. Riordino normativo del settore
Approvazione in Consiglio del Regolamento regionale in attuazione capo II (professioni della montagna) e capo III (aree sciabili, aree sciabili attrezzate e regole di comportamento) in attuazione della l.r. 26/2014;
Impostazione sistema di monitoraggio per la valutazione dei risultati delle politiche dello sport e dell'attrattività, anche in attuazione dell'art. 16 della l.r. 26/2014.
RA 145. Riqualificazione e valorizzazione rifugi
Valorizzazione e tutela del patrimonio ambientale escursionistico e realizzazione della Rete escursionistica della Lombardia: approvazione PdL
73
"rete escursionistica della Lombardia e valorizzazione delle attività escursionistiche ed alpinistiche".
Risultati Attesi (altri)
RA 137. Sostegno alle realtà sportive di base RA 138. Supporto alla pratica sportiva per concorrere alla tutela della salute RA 139. Promozione dello sport per le categoria deboli RA 141. Grandi eventi e manifestazioni sportive RA 143. Piano di monitoraggio della geografia dello sport RA 146. Sviluppo delle professioni sportive RA 146c. Semplificazione delle procedure burocratiche dei bandi per le piccole associazioni sportive dilettantistiche
Destinatari
Cittadini, imprese, altre PA e Associazioni
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
RA 137. Sostegno alle realtà sportive di base
Società sportive sostenute
Numero società sportive ammesse a finanziamento per lo svolgimento dell’attività ordinaria
N. RL - Gefo 209 260 // //
RA 139. Promozione dello sport per le categorie deboli
Famiglie sostenute con la Dote Sport
Numero di famiglie sostenute con la Dote Sport
N. RL nd 10.000 //
RA 140. Sport per tutti
Scuole primarie aderenti al progetto di educazione motoria
Numero scuole aderenti al progetto di educazione motoria
N.
RL – Ufficio
Scolastico
333
440 440 //
Alunni coinvolti nel progetto di educazione motoria
Numero alunni delle scuole ammesse a finanziamento sul progetto di educazione motoria
N. RL – Ufficio
Scolastico
64.347 70.000 70.000
Progetti speciali e strategici finanziati
Numero progetti ammessi al finanziamento
N. RL - Gefo 20 40 // //
RA 146. Sviluppo delle professioni sportive
Qualificazione operatori dello sport montano
Numero maestri di sci abilitati in tutte le discipline (serie storica – valore complessivo degli abilitati)
N. RL - Collegio
2256 2420
74
Numero guide alpine abilitate in tutte le discipline (serie storica – valore complessivo degli abilitati)
N. RL - Collegio
268 309
RA 142. Adeguamento, riqualificazione e realizzazione di impianti sportivi di base
Centri sportivi riqualificati con intervento regionale
Numero di centri sportivi riqualificati con contributo regionale dal 2010
N. RL/ICS 151 320 370 400
RA 145. Riqualificazione e valorizzazione rifugi
Quota stanziata /quota spesa
Spesa complessiva per riqualificazione rifugi/ stanziamento complessivo bando rifugi
% RL 93% // // //
Spesa complessiva per riqualificazione sentieri/ stanziamento complessivo bando bando sentieri 2015
% RL // 95%
Programma 2 Giovani
Risorse 2016-2018*
2016 2017 2018
3.868.408,74 650.000,00 -
Principale
destinazione risorse
Risorse destinate ad interventi a sostegno della cittadinanza attiva
e per la valorizzazione del potenziale dei giovani nonché alla
riqualificazione/a-mmodernamento degli ostelli anche in
cofinanziamento con AAdPQ "nuova generazione di idee"
Risultati Attesi
Strategici 2016 RA 149. Promozione della creatività e della partecipazione giovanile
Ripartizione "Fondo nazionale per le politiche giovanili" 2015 - attuazione progetto per la realizzazione di forme di aggregazione giovanile nell'ambito degli oratori
Direzione Responsabile Direzione Generale Sport e Politiche per i Giovani
75
lombardi: DGR approvazione criteri; ampliamento dell'offerta aggregativa degli oratori lombardi attraverso l'inserimento, per attività ludico-ricreative, di almeno 230 giovani di età compresa fra i 20 e 30 anni;
Leva civica regionale 2015/2016: - analisi e valutazione esiti delle politiche attuate in
materia di cittadinanza attiva nel biennio 2014/2015; n. progetti finanziati; coinvolgimento nel progetto di Leva civica regionale di almeno 300 giovani;
- emanazione nuova misura 2016/2017: DGR approvazione criteri; approvazione esiti istruttori e liquidazione di almeno il 50% delle risorse dedicate
RA 150. Migliorare l'accoglienza delle strutture dedicate ai giovani, sostenendo il turismo low cost
Avvio AdP Ostello di Lecco entro giugno 2016.
Risultati Attesi (altri)
RA 147. Sostegno alla programmazione locale in materia di politiche giovanili
RA 148. Sostegno all’occupazione, all’imprenditorialità e allo start up d’impresa giovanile
RA 151. Nuova Programmazione comunitaria in materia di giovani e sport
Destinatari Cittadini di età compresa tra i 14 e i 35 anni di età
*A queste si aggiungono le risorse FSC (FAS) 2007-2013 pari a € 150.000,00
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
RA 149. Promozione della creatività e della partecipazione giovanile
Giovani coinvolti nei progetti di
cittadinanza attiva (Misura Leva
civica 2013/2014, 2014/2015 e
2015/2016)
N di giovani
beneficiari della
misura “Leva
Civica regionale”
N RL 404 300* ** **
Giovani coinvolti nei progetti
(Misura oratori 2014/2015;
2015/2016 e 2015/2016)
Numero giovani beneficiari delle misure
N RL 339 330 ** **
RA 150. Migliorare l'accoglienza delle
Strutture riqualificate con
intervento regionale
N strutture
avviate/riqualificate
N RL 44 65 // //
76
strutture dedicate ai giovani, sostenendo il turismo low cost: potenziamento della rete degli ostelli
con finanziamento
regionale dal 2010
N posti letti attivati
con finanziamento
regionale dal 2010
N RL 1.251 1.470 // //
N presenze dal
2010
N RL 128.000 150.000 // //
* le risorse dedicate alla leva civica 2016/2017 ammonato a 1M € (500K euro in meno rispetto all’edizione 2015/2016, 1M € in meno rispetto all’edizione 2014/2015), di
conseguenza diminuisce anche il numero di giovani da poter coinvolgere
** le risorse dedicate al progetto “giovani insieme” derivano dagli stanziamenti del fondo nazionale politiche giovanili del dipartimento della gioventu’ e del servizio civile
nazionale che dal 2014 all’attuale 2015 risultano dimezzati. Nonostante cio’, regione lombardia e regione ecclesiastica, riescono a garantire il medesimo target di giovani da
coinvolgere nel progetto. Non ci sono previsioni circa lo stanziamento nazionale del 2016.
77
MISSIONE 7 TURISMO
Programma 1 Sviluppo e valorizzazione del turismo Risorse 2016-2018
2016 2017 2018
41.074.986,00 18.608.583,00 18.686.254,00
Principale destinazione risorse
Interventi regionali finalizzati alla promozione turistica, progetti di eccellenza, realizzazione di programmi presentati dai sistemi turistici (autonomie locali ed altri soggetti pubblici) finalizzati alla valorizzazione del territorio
Risultati Attesi Strategici 2016
RA 121. Marketing territoriale integrato - Valorizzazione delle eccellenze del territorio attraverso l’integrazione con le imprese del settori del commercio, della moda, del design e
Direzione Responsabile: Direzione Generale Sviluppo Economico
78
del terziario innovativo
Approvazione in Giunta di almeno n. 5 provvedimenti attuativi della l.r. 27/2015 (il Piano triennale del Turismo, il Piano annuale per lo sviluppo del Turismo e dell'attrattività, il regolamento strutture ricettive, il Regolamento IAT, l'istituzione del Tavolo regionale per le politiche turistiche e dell'attrattività)
Realizzazione di almeno n. 2 azioni di promozione del brand "in Lombardia" in raccordo con i territori
Realizzazione di almeno n. 3 misure a favore dello sviluppo della "filiera estesa" in chiave di attrattività
Risultati Attesi (altri)
RA 122. Network turistici locali
RA 123. Coordinamento delle attività turistiche a livello regionale e sovraregionale
RA 124. Creazione di nuove piattaforme tecnologiche per l’inserimento e la gestione dei contenuti turistici
RA 125. Organizzazione turistica - Strumenti orientati alla semplificazione normativa e all’innalzamento della qualità dell’offerta
RA 126. Sostegno alla filiera turistica e sistema delle imprese e sviluppo di nuove forme di ricettività alberghiera ed extralberghiera.
RA 127. Sostegno all’innovazione e incentivi al sistema ricettivo (p.e. alberghi, b&b, etc.)
RA 127 b. Sviluppo di iniziative di promozione turistica dedicate a grandi eventi Destinatari Cittadini e Imprese
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014
Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
RA 121. Marketing territoriale integrato - Valorizzazione delle eccellenze del territorio.
Investimenti attivati a fronte di finanziamento regionale
Investimenti attivati MLN€ RL 31,5 39 MLN 40 MLN 40 MLN
Azioni a favore delle aree interne a valere sulla Programmazione Europea 2014-202035
N° Accordi di Programnma Quadro siglati
N (dato incrementale dal 2016)
N. RL n.d. 2
N° aree interne selezionate N (dato incrementale dal 2016)
N. RL n.d. 2
35
Obiettivo relativo al RA 26, finanziato con risorse POR stanziate sulla Missione 7 - Programma 1.
79
MISSIONE 8 ASSETTO DEL TERRITORIO ED EDILIZIA ABITATIVA
80
Programma 1 Urbanistica ed assetto del territorio
Risorse 2016-2018 2016 2017 2018
4.112.482,00 3.348.443,00 596.070,00
Principale
destinazione risorse
Contributi trentacinquennali in annualità ad enti locali,
loro consorzi e comunità montane per la realizzazione
ed il completamento di opere di collettamento e di
depurazione delle acque.
Predisposizione revisione PTR e predisposizione nuovi
PTRA
Gestione osservatorio Regionale Contratti Pubblici;
Risultati Attesi
Strategici 2016
RA 278. Aggiornamento e revisione del Piano Territoriale Regionale integrato con il Piano Paesaggistico confermando l’assetto pianificatorio multiscalare previsto dall’attuale legge regionale Applicazione dei contenuti della legge regionale sul consumo del suolo, attraverso il previsto adeguamento del Piano Territoriale Regionale: approvazione da parte del Consiglio Regionale dell'adeguamento del PTR ai contenuti della lr 31/2014. RA 280. Implementazione di un modello di governo del territorio fortemente integrato (urbanistica, ambiente e paesaggio) Aggiornamento della legge regionale sul governo del territorio, secondo le linee guida della semplificazione, sostenibilità e sussidiarietà: approvazione da parte del Consiglio regionale del PDL riguardante l'aggiornamento della lr 12/2005
Direzione Responsabile: Direzione Generale Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo
Risultati Attesi (altro)
RA 197b. Attuazione della l.r. 8/2013 per la prevenzione e il trattamento del gioco d'azzardo patologico, con il coinvolgimento delle istituzioni locali e dei vari organi dell’Amministrazione dello Stato
RA 279. Accompagnamento agli enti locali per la revisione dei Piani di Governo del Territorio RA 280b. Interventi di programmazione negoziata, a valenza territoriale, di rilevanza regionale (ADPQ Malpensa, ADP, PII, PRUSST, PRU).
81
RA 281. Rafforzamento della governance integrata dei dati territoriali e rilancio del Sistema informativo territoriale integrato
anche in chiave interregionale (SIT)
RA 282. Procedure informatiche e regole comuni per la gestione territoriale, anche ai fini del monitoraggio dei piani, in
cooperazione con gli Enti Locali
RA 283. Rafforzamento dell’utilizzo degli strumenti di pianificazione di area vasta (ad es. i Piani Territoriali Regionali d’Area PTRA)
RA 285. Definizione di disposizioni atte a limitare la dispersione insediativa (consumo e impermeabilizzazione di suolo, erosione
del suolo agricolo, inquinamento, inefficienza del TPL etc.) in particolare valorizzando il ciclo demolizione/ricostruzione e
incentivando l’utilizzo delle aree dismesse e/o abbandonate
RA 286. Implementazione degli strumenti della perequazione, compensazione e premialità per la realizzazione di un
governo territoriale di equità, ambientalmente e finanziariamente sostenibile
RA 288. Rinnovo e semplificazione delle procedure di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) integrate con altra forme di
valutazione ambientale in grado di garantire efficacemente la sostenibilità di piani e progetti
RA 289. Prevenzione del rischio idrogeologico attraverso la pianificazione dell’assetto geologico, idrogeologico e sismico e la disciplina di uso del suolo a scala di bacino (PAI, Direttiva alluvioni) in forte integrazione con gli altri strumenti di governo e gestione del territorio (PTR, PTCP, PGT) RA 290. Sviluppo dell’Osservatorio Regionale dei Contratti Pubblici
RA 291. Interventi per lo sviluppo delle infrastrutture a livello locale
RA 294. Promozione di politiche per il coordinamento dei tempi e degli orari delle città
Destinatari Cittadini e imprese
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
RA 290. Sviluppo dell’Osservatorio Regionale dei Contratti Pubblici36
N contratti attivi37 monitorati
dall’Osservatorio Regionale
Contratti Pubblici
N contratti attivi monitorati
dall’Osservatorio Regionale
Contratti Pubblici
N RL 108.947 128.000 138.000 148.000
36
L’obiettivo monitorato fa riferimento a una minima parte delle risorse di questo Programma che sono invece quasi completamente utilizzate come trasferimento agli Enti
locali per opere di collettamento e depurazione acque. 37
Contratti, aggiudicati a partire dal 2002, per i quali non è ancora pervenuta la scheda di collaudo.
82
Programma 2
Risorse 2015-2017
Principale destinazione risorse
Edilizia residenziale pubblica e locale e piani di edilizia economico popolare
2016 2017 2018
107.051.121,39 58.311.518,88 -
Interventi e programmi ERP, interventi di housing sociale per l’incremento dell’offerta di alloggi nell’ambito del sistema dei fondi immobiliari, realizzazione di servizi abitativi a canone convenzionato
Risultati Attesi Strategici 2016
RA 295 Riforma del sistema di edilizia residenziale pubblica:
riforma organica delle politiche abitative: Approvazione in Consiglio del PdL di disciplina del sistema di edilizia residenziale sociale e definizione dei relativi provvedimenti attuativi (Dgr);
Sistema di vigilanza e controllo delle ALER: - Attivazione piano dei controlli 2016 (Decreto); - Verifica semestrale (30.06) e annuale (31.12) sul
grado di conseguimrnto degli obiettivi del Piano di risanamento di Aler Milano e Aler PV-LO (Dgr)
RA 297 Housing sociale: progetti speciali e strumenti finanziari innovativi
definizione di una proposta organica di rilancio finanziaria e programmatica alla luce dei principi contenuti nel PdL (Dgr)
Modelli e strumenti per favorire la nascita di comunità intelligenti e la crescita dell'attrattività e polarità urbana : - rilancio del protocollo con il Comune di Milano per
definizione nuove proposte integrate di intervento sulle periferie ( DGR)
Direzione Responsabile: Direzione Generale Casa, Housing Sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione.
83
- proposta di riprogrammazione risorse MIT e individuazione di aree prioritarie su cui avviare gli interventi
RA 299 Incremento dell’offerta abitativa pubblica:
Nuovi servizi abitativi temporanei (alloggi/posti letto) anche attraverso l'attivazione di strumenti per favorire il coinvolgimento di privati nel contrasto all'emergenza abitativa ( n. 450 )
RA 299b. Sviluppo urbano sostenibile ed inclusione sociale
Sviluppo di Progetti integrati per il recupero edilizio e sociale di porzioni di città: - delega alle Autorità Urbane in qualità di organismi
intermedi ( DGR) - approvazione progetto preliminare per avvio interventi
Lorenteggio 181 per rispetto della riserva di performance del POR FESR- asse V
- approvazione accordi di programma per integrazione delle azioni di rigenerazione edilizia e sociale e attivazione risorse aggiuntive ( DGR)
Risultati Attesi (altri)
RA 296 Nuova programmazione di settore
RA 298. Sperimentazione di un sistema innovativo di accreditamento per la gestione sostenibile del patrimonio abitativo
RA 300. Riqualificazione energetica e ambientale del patrimonio abitativo pubblico
Destinatari Famiglie e cittadini, altre PA e operatori di housing sociale
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014
Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
Incremento dell’offerta di alloggi nell’ambito del sistema dei fondi immobiliari (Housing sociale), in locazione a canone convenzionato, moderato, sociale, anche con formule di locazione
N alloggi messi a disposizione
N alloggi messi a disposizione
N RL 577 266 (posti letto)38
931 (di cui 364 posti
letto)
1260
38
Dato di stima in relazione alla programmazione degli interventi in Portafoglio al Fondo.
84
con patto di futuro acquisto o patto di riscatto, interventi di edilizia universitaria in locazione temporanea, residenze per anziani, operazioni di ritiro dell’invenduto residenziale e creazione di mix sociali innovativi
Realizzazione di servizi abitativi a canone convenzionato
N alloggi convenzionati
N alloggi convenzionati
N RL 53 039 0 0
Realizzazione di alloggi all’interno del Piano Nazionale di edilizia abitativa40
N alloggi a disposizione x abitare sociale/ERP
N alloggi messi a disposizione per abitare sociale/ERP
N RL 219 23941 40 0
Interventi di recupero alloggi sfitti in cattivo stato di manutenzione
N. alloggi sfitti recuperati
N. alloggi sfitti recuperate
N RL 957 700 350 270
39
La misure non verrà più riproposta. 40
Triennio 2014-2016 cofinanziamento ministeriale con risorse vincolate per Piano Nazionale Edilizia abitativa, pari a 46 MLN di Euro. 41
Previsioni relative agli attuali cronoprogrammi degli interventi.
85
MISSIONE 9 SVILUPPO SOSTENIBILE E TUTELA DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE
86
Programma 1 Difesa del Suolo
Risorse 2016-2018*
2016 2017 2018
27.054.674,11 16.395.000,00 12.750.000,00
*A queste risorse si aggiungono le risorse FSC (FAS)
destinate alla salvaguardia idraulica e riqualificazione dei
corsi d’acqua dell’area metropolitana milanese.
Principale
destinazione risorse
Bonifiche, opere idrauliche di competenza regionale
Risultati Attesi
Strategici 2016
RA 233. Piani ed interventi di difesa del suolo
Messa in sicurezza della Città di Milano dalle esondazioni del fiume Seveso: Aggiudicazione da parte dei soggetti attuatori delle gare d'appalto finanziate dall'AdP 2015 per la messa in sicurezza del Seveso.
Riavvio del cantiere per la messa in sicurezza delle esondazioni della città di Como: conclusione dell'attuale fase di sospensione del cantiere.
Direzione Responsabile: Direzione Generale Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo
Risultati Attesi (altri)
RA 232. Nuova legge sulla Governance della difesa del suolo e della gestione dei corsi d’acqua
RA 234. Promozione e gestione degli interventi in materia di bonifica e irrigazione anche attraverso la promozione sul territorio di tecniche e tecnologie per utilizzare metodi di irrigazione alternativi a quello di scorrimento, in un’ottica di maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse idriche.
RA 235. Regolamentazione della gestione e sicurezza degli invasi
RA 237. Programma straordinario per la regolarizzazione delle occupazioni delle aree demaniali
RA 238. Ottimizzazione Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo)
RA 239. Crescita operativa e sviluppo interregionale dei Consorzi di Bonifica
RA 240. Attuazione progetti Strategici di Sottobacino fluviale e Studi di sottobacino
RA 241. Semplificazione e razionalizzazione autorizzazioni idrauliche
RA 242. Nuove modalità di informazione e comunicazione ai cittadini per la realizzazione delle opere
87
RA 243. Individuazione/mappatura delle situazioni a rischio geologico, idrogeologico e sismico, e valanghivo
RA 244. Aggiornamento del Piano generale di bonifica, di irrigazione e di tutela del territorio rurale e approvazione dei Piani
comprensoriali
RA 245b. Recupero, bonifica e messa in sicurezza di siti inquinati
Destinatari Cittadini e imprese
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte
Dato 2014 Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
RA 245b. Recupero, bonifica e messa in sicurezza di siti inquinati
N dei Comuni interessati da interventi in materia di bonifiche oggetti di atti di impegno finanziario o di spesa
N N RL 21 15 10 *
N Comuni interessati da siti di interesse nazionale da bonificare42
N N RL 10 10 10 10
RA 233. Piani ed interventi di difesa del suolo: Attuazione interventi prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico (AdP MATTM)
Realizzazione dell’intervento di messa in sicurezza del Lago d’Idro
Fatto/Non Fatto F/NF RL Avanzamento dei lavori secondo
cronoprogramma
Approvazione del progetto esecutivo e consegna
lavori
Avanzamento dei lavori per la
nuova traversa e bypass idraulico
secondo cronoprogramm
a
Avanzamento dei lavori secondo
cronoprogramma
RA 233. Piani ed interventi di difesa del suolo: AdP salvaguardia idraulica e riqualificazione dei corsi d’acqua dell’area metropolitana milanese: Progetto Seveso
Realizzazione delle aree di laminazione in comune di Senago
Fatto/Non Fatto F/NF RL Avanzamento dei lavori secondo
cronoprogramma
Avanzamento dei lavori secondo
cronoprogramma
Avanzamento dei lavori secondo
cronoprogramma
Avanzamento dei lavori secondo
cronoprogramma
* Non è possibile indicare il target al 2018 in quanto la dgr di programmazione triennale 2016-2018 non è ancora stata approvata
42 L’indicatore fa riferimento alle sole risorse vincolate.
88
Programma 2 Tutela, valorizzazione e recupero ambientale
Risorse 2016-2018 2016 2017 2018
5.702.719,30 4.001.593,00 3.932.592,00
Principale destinazione risorse
Quote ammortamenti mutui per per manutenzione straordinaria e ripristino delle opere di bonifica relative all'Alluvione del novembre 2002
Risultati Attesi Strategici 2016
RA 248. Promozione dell’educazione ambientale
Linee guida per l'educazione ambientale e iniziative connesse, anche in raccordo con le altre regioni
RA 249. Riorganizzazione e razionalizzazione delle procedure di autorizzazione e valutazione ambientale: azioni ambientali per il post Expo
Completamento delle azioni ambientali per la fase evento nell'ambito dell'Osservatorio Ambientale Expo. Azioni per la sostenibilità ambientale delle iniziative post Expo.
Iniziative per la lotta allo spreco alimentare
Direzione Responsabile: Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile
Risultati Attesi (altri) RA 246. Riordino normativo del settore estrattivo e maggiore sostenibilità delle attività di estrazione mineraria RA 247. Promozione della riqualificazione dei siti estrattivi
RA 250. Azioni integrate per lo sviluppo sostenibile
RA 251. Riequilibrio del rapporto urbano-rurale
RA 255. Promozione dell’infrastrutturazione verde multifunzionale urbana e periurbana
89
Destinatari Cittadini e imprese
Non si ritiene di identificare un indicatore di risultato su questo programma in quanto la quasi totalità delle risorse sono destinate a quote di ammortamenti mutui. I Risultati Attesi perseguiti non prevedono invece risorse.
Programma 3 Rifiuti
Risorse 2016-201843 2016 2017 2018
4.837.095,93 3.472.700,00 2.322.700,00
Principale
destinazione risorse
Quota del tributo speciale per il deposito in discarica da attribuire
alle province, programmi ambientali
La quota più significativa (circa 5 mil€) è destinata ad un’iniziativa
FRISL per la realizzazione di piazzole ecologiche: l’attività si
chiude nel 2015; mentre non sono previste analoghe risorse 2016,
2017.
Risultati Attesi
Strategici 2016
RA 256. Attuazione Programma Regionale Gestione Rifiuti e azioni finalizzate alla riduzione, riuso, riciclo e recupero dei rifiuti
Definizione di una strategia regionale per l'applicazione
del Pacchetto EU "Circular Economy": linee regionali per
le materie prime, riordino della disciplina del settore
estrattivo, energia (attuazione del PEAR) e gestione dei
rifiuti (attuazione PRGR)
Direzione Responsabile: Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile
43
Nel totale delle risorse sono considerati anche i trasferimenti di risorse agli Enti (Ecotassa) che non sono stati rappresentati con un indicatore; trattandosi di puri trasferimenti si possono solo individuare indicatori di carattere finanziario
90
Risultati Attesi (altri) RA 257. Prevenzione e contrasto all’illegalità
258. Mappatura e smaltimento dell’amianto
RA 259. Pianificazione, riordino normativo e della disciplina del settore dei rifiuti e sostegno finanziario agli enti locali
Destinatari
Cittadini, imprese e altre PA
Obiettivi Indicatore Formula UDM Fonte Dato 2014 Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
RA 256. Attuazione Programma Regionale Gestione Rifiuti e azioni finalizzate alla riduzione, riuso, riciclo e recupero dei rifiuti
N iniziative finanziate in materia di rifiuti44
= N RL 6 4 3 2
Programma 4 Servizio Idrico Integrato
Risorse 2016-2018 2016 2017 2018
6.510.397,75 765.373,00 -
Principale
destinazione risorse
Contributi in conto capitale agli ATO (Ambiti Territoriali
Ottimali) per la progettazione e la relativa realizzazione di
opere infrastrutturali attinenti al servizio idrico integrato
Risultati Attesi Strategici 2016
RA 260. Razionalizzazione e ottimizzazione del servizio idrico integrato
Direzione Responsabile: Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile
44
L’indicatore “N iniziative finanziate in materia di rifiuti” fa riferimento a € 572.700 su ciascuna annualità considerata
91
Adempimenti per l'attuazione del servizio idrico integrato e la pianificazione d'ambito.
Avanzamento interventi inseriti nell'Accordo di Programma tutela delle acque e salvaguardia risorse idriche e nel Piano Straordinario acque a dicembre 2016: 62% (510 interventi conclusi / 820 interventi totali
Risultati Attesi (altri)
RA 261. Completamento pianificazione d’ambito e relativa attuazione RA 262. Facilitazione dell'accesso al credito relativi agli interventi infrastrutturali del sistema idrico
Destinatari Cittadini, altre PA
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
RA 260.
Razionalizzazione e
ottimizzazione del
servizio idrico
integrato*
N interventi annuali su servizio idrico integrato45
= N RL 441/804
510/820
550/820
590/820
*a questo Risultato Atteso concorrono anche le risorse del programma 9.9 pagina 89.
45
L’indicatore fa riferimento a vincolate.
92
Programma 5 Aree protette, parchi naturali, protezione
naturalistica e forestazione
Risorse 2016-2018 2016 2017 2018
12.979.162,00 7.876.184,00 7.505.186,00
Principale
destinazione risorse
Salvaguardia, gestione e valorizzazione delle superfici e
delle produzioni forestali con trasferimenti agli enti gestori
delle Aree protette regionali; funzioni trasferite e delegate
e attuazione di programmi a dimensione o rilevanza
regionale
Risultati Attesi
Strategici 2016
RA 264. Salvaguardia della biodiversità
Azioni regionali per la biodiversità: attuazione del nuovo progetto Life Gestire 2020.
Linee di riforma del settore delle aree protette
Completamento attività tecniche di aggiornamento del Piano Paesaggistico e raccordo con il Ministero BBCC
Direzione Responsabile: Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile
Risultati Attesi (altri)
RA 263. Armonizzazione, aggiornamento e semplificazione normativa RA 265. Valorizzazione delle aree protette RA 266. Promozione della filiera bosco legno e delle attività economiche sostenibili
Destinatari
RA 266b. Disciplina paesaggistica e iniziative per la tutela
e la promozione della qualità del paesaggio lombardo
Cittadini e altre PA lombardi
Ente Sireg Coinvolto Enti Parco
93
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
RA 265. Valorizzazione delle aree protette
Superficie di parchi regionali interessati da politiche regionali di tutela ambientale
= Migliaia ettari
RL 462 465 465 465
RA 264. Salvaguardia della biodiversità
Programma 6 Tutela e valorizzazione delle risorse idriche
Risorse 2016-201846 2016 2017 2018
6.541.603,00 4.513.500,00 4.153.000,00
A queste risorse si aggiungono circa 1,3 milioni di euro sul 2016
a valere sul Programma del Fondo Sviluppo e Coesione 2007-
2013 destinate a interventi per la riqualificazione dei corsi
d'acqua dell'are metropolitana milanese
Principale
destinazione risorse
Finanziamento interventi in materia di acque pubbliche
Risultati Attesi
Strategici 2016 RA 268. Protezione, risanamento e miglioramento degli ecosistemi acquatici
Dicembre 2016 -: chiusura lavori per 6 interventi previsti nel PAR FAS 2007- 2013. Implementazione progetto di sottobacino Lura, definizione testo pogetto sottobacino Seveso
RA 269. Implementazione e ottimizzazione degli strumenti regionali per la tutela delle acque (Piano di Tutela, Piano di Gestione del distretto idrografico del Po)
Adozione Piano di Tutela e Uso delle Acque
Attuazione del Piano regionale bonifiche, con
Direzione Responsabile: Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile
46
Nel totale delle risorse sono considerati anche i trasferimenti di risorse agli Enti (canoni idrici) che non sono stati rappresentati con un indicatore; trattandosi di “puri
trasferimenti” si possono solo individuare indicatori di carattere finanziario
94
particolare riferimento alla prevenzione e risanamento dall'inquinamento diffuso
270.
RA 270 Attuazione federalismo demaniale e
riassegnazione concessioni grandi derivazioni
idroelettriche, ottimizzazione della regolazione dei
laghi
Attivazione SIPIUI - Utenze Idriche
Atti di Giunta per l'attuazione della disciplina
regionale in tema di prosecuzione temporanea nella
gestione delle grandi derivazioni; valutazioni tecniche
ed economiche per la determinazione della rendita
degli impianti.
Lago d'Idro: sottoscrizione Accordo di Programma
con la Provincia autonoma di Trento per la gestione
coordinata delle risorse idriche del fiume Chiese.
Evoluzione del percorso di sviluppo del tema
"Derivazioni Idroelettriche"
Direzione Responsabile: Presidenza
Risultati Attesi
RA 267. Riordino normativo e disciplina delle risorse idriche
Destinatari Cittadini e Altre PA lombarde
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Tutela e valorizzazione
delle risorse idriche
N. iniziative in materia di tutela
e valorizzazione delle acque
= n n.d. 5 3 3
95
Programma 7 Sviluppo sostenibile territorio montano piccoli Comuni
Risorse 2016-2018 2016 2017 2018
20.128.013,73 10.159.316,00 10.030.000,00
Principale
destinazione risorse
Risorse destinate a interventi per la montagna e a trasferimenti per il
funzionamento delle Comunità Montane
Obiettivi
Indicatore* Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Azioni a favore della montagna
N progetti approvati nel piano di attività del Parco Stelvio
N progetti approvati N RL n.d. 5
Azioni a favore della montagna
N progetti conclusi finanziati con i PISL
N progetti conclusi finanziati con i PISL e relazione finale
N RL 138 6 progetti + 1 relazione
Azioni a favore della montagna
N progetti strategici avviati per fondo Comuni Confinanti
N progetti strategici avviati N RL n.d. 3
*Gli Indicatori non si riferiscono alle risorse erogate per il concorso al finanziamento delle Comunictà Montane (circo 10 MLN)
Risultati Attesi
Strategici 2016
RA 42b. Nuova forma di gestione del Parco dello Stelvio
Supporto alla nuova governance del Parco dello Stelvio in
attuazione alla LR approvata in data 10.12.2015
Direttore Responsabile: DG Presidenza
Risultati Attesi (altri) RA 40. Accessibilità ai territori montani RA 41. Attrattività della montagna RA 42. Ottimizzazione della programmazione economica per la Montagna
Destinatari Cittadini, imprese e EELL lombardi
96
Programma 8 Qualità dell’aria e riduzione dell’inquinamento
Risorse 2016-2018 2016 2017 2018
3.657.597,00 3.046.271,00 3.217.097,00
Principale
destinazione risorse
Attuazione direttiva nitrati e attuazione dei programmi
regionali e dei piani d'azione per la qualità dell'aria
Risultati Attesi
Strategici 2016
RA 275. Azioni a sostegno delle politiche regionali per l'adattamento ai cambiamenti climatici e mitigazione delle emissioni di gas climalteranti
Attuazione in ambito regionale degli impegni assunti nell'ambito della COP21, anche attraverso lo sviluppo delle relazioni nell'ambito delle reti internazionali.
Piano Clima per l'adattamento e la mitigazione al cambiamento climatico.
PRIA: completamento delle azioni di breve periodo o loro aggiornamento
Direzione Responsabile: Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile
Risultati Attesi (altri)
RA 271. Riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera
RA 272. Sviluppo di reti di monitoraggio delle emissioni
RA 273. Approvazione e attuazione del Piano Regionale degli Interventi per la Qualità dell'Aria
RA 274. Semplificazione e razionalizzazione delle procedure per le imprese soggette alla disciplina "Seveso”
RA 276. Prevenzione e riduzione dell'inquinamento da agenti fisici (rumore, vibrazioni, radiazioni)
RA 277. Controllo e prevenzione del rischio chimico nel trasporto delle sostanze pericolose
Destinatari Cittadini e imprese
97
Ente Sireg Coinvolto ARPA
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
RA 272. Sviluppo di reti
di monitoraggio delle
emissioni
Avanzamento progetto
sperimentale per
realizzazione di supersiti di
monitoraggio (n.8)
% % RL 65% 100%
Attuazione della direttiva
nitrati
Imprese conformi alla
direttiva nitrati/N di imprese
interessate
= % RL 84% 82% 84%
98
MISSIONE 10 TRASPORTI E DIRITTO ALLA MOBILITÀ
* Le cifre indicate nel 2016 e nel 2017 sono al lordo sia di Fondo Pluriennale Vincolato (FPV) applicato che di FPV cumulato per un totale di 73 milioni.
99
Programma 1 Trasporto Ferroviario
Risorse 2016-2018
Principale
destinazione risorse
2016 2017 2018
723.338.475,64* 664.576.868,80* 614.559.328,00*
*Sono incluse risorse FSC (FAS) 2007-2013 per interventi
sulla rete ferroviaria regionale e acquisto materiale rotabile.
Corrispettivo per i contratti di Servizio ferroviari, acquisto
materiale rotabile, TPL, potenziamento linee ferroviarie
Risultati Attesi
Strategici 2016
RA 309. Sviluppo sulle grandi direttrici europee delle
rete ferroviaria AV/AC e dei collegamenti transalpini
Conclusione lavori del collegamento ferroviario dal Terminal 1 al Terminal 2 dell'aeroporto di Malpensa.
RA 310. Interventi per il potenziamento delle rete
ferroviaria RFI in ambito regionale e nel nodo di
Milano
Sottoscrizione dell'Intesa e dell'Accordo Quadro tra Regione Lombardia e RFI per la definizione di un modello di Servizio Ferroviario Regionale e dei connessi interventi infrastrutturali.
RA 311. Riqualificazione, potenziamento e gestione della rete ferroviaria regionale concessa
Assegnazione della Concessione per la gestione della rete ferroviaria regionale.
RA 312. Miglioramento dell’offerta di servizi ferroviari
Sottoscrizione del contratto di servizio per la gestione della rete ferroviaria regionale in concessione.
Direzione Responsabile Direzione Generale Infrastrutture e
mobilità
100
Attivazione servizi ferroviari di collegamento al Terminal T2.
Risultati Attesi (altri)
RA 308. Promozione della liberalizzazione ferroviaria
RA 313. Rinnovo materiale rotabile
RA 314. Sviluppo forme innovative di mobilità
Destinatari Cittadini (abbonati, famiglie, turisti)
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Contratti di servizio
ferroviari
Treni per KM Treni*km/anno N RL 42.274.095 43.000.000 43.500.000 44.000.000
Rinnovo materiale
rotabile47
Nuovi treni Treni entrati in servizio a
partire dal 2007
N RL
124 173
181
185
Aumento del numero
dei viaggiatori del
SFR48
Numero viaggiatori SFR
al giorno
Numero viaggiatori
SFR/giorno
N RL
658.000 715.000 720.000 730.000
Adeguamento alla
normativa sulla
sicurezza della rete
ferroviaria regionale in
concessione a
Ferrovienord
(attrezzaggio rete e
materiale rotabile)49
% rete ferroviaria
adeguata alla normativa
sulla sicurezza
= % RL 85% 97% 100%
47
Questo obiettivo prevede anche risorse FSC (ex FAS) 2007-2013. 48
Servizio Ferroviario Regionale. 49
Questo obiettivo prevede anche risorse FSC (ex FAS) 2007-2013.
101
Programma 2 Trasporto Pubblico Locale
Risorse 2016-2018
Principale
destinazione risorse
2016 2017 2018
726.544.035,20 717.292.952,24 704.152.454,00
TPL su gomma, contratto autoferrotranvieri
Risultati Attesi
Strategici 2016
RA 315. Attuazione della legge sul TPL e adozione/attuazione del Programma Regionale della Mobilità e dei Trasporti
Approvazione di 3 Piani di bacino del TPL (Agenzie di Brescia, Bergamo, Lecco-Como-Varese).
RA 316. Miglioramento dell’offerta di servizi di TPL
Definizione dei criteri per il riparto e assegnazione alle Agenzie del TPL delle risorse aggiuntive destinate alle Province e alla Città Metropolitana, per mantenere livelli adeguati dei servizi di trasporto pubblico locale (DGR).
Definizione dei costi standard regionali per le modalità di trasporto previste dalla norma nazionale (DGR/Decreto).
RA 318. Rinnovo parco autobus e sviluppo tecnologie
innovative
Pubblicazione bando pluriennale per rinnovo autobus e assegnazione delle risorse alle Agenzie TPL (DGR 56 mln).
Definizione ed approvazione delle specifiche tecniche
Direzione Responsabile Direzione Generale Infrastrutture e mobilità
102
per il Card Data Model per lo sviluppo dei nuovi Sistemi di Bigliettazione Elettronica (Decreto).
Risultati Attesi (altri) RA 317. Sviluppo della rete metropolitana e metrotranviaria
RA 319. Attuazione dell’integrazione tariffaria
RA 320. Offerta di titoli di viaggio agevolati
RA 321. Miglioramento del servizio taxi
Destinatari Cittadini (pendolari, famiglie, categorie agevolate)
Comuni e Province titolari di Contratti di servizio di TPL
con aziende di trasporto pubblico o che gestiscono
servizi in economia
Aziende di trasporto pubblico a copertura del rinnovo
CCNL Autoferrotranvieri (2004– 2007)50;
Comuni capoluogo e Province (queste ultime anche per
i Comuni non capoluogo regolatori di servizi TPL)
relativamente alle risorse per il rinnovo parco autobus.
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Servizi di TPL Vetture*Km/anno Vetture*Km/anno N RL 286.284.203 287.000.00051 287.000.000 287.000.000
Titoli di viaggio
agevolati
Agevolazioni
rilasciate dal 2004
a invalidi e
pensionati a basso
reddito
Agevolazioni rilasciate dal
2004
N RL 163.403 176.000 185.000 193.000
50
Ai sensi delle Leggi 47/2004, 58/2005, 296/2006 51
A fronte del processo in atto di razionalizzazione delle risorse per il trasporto pubblico locale, obiettivo è garantire il mantenimento dell’attuale livello dei servizi, procedendo
a una loro ottimizzazione. Un eventuale incremento dell’obiettivo previsto potrà essere legato all’attivazione di nuove infrastrutture.
103
Rinnovo parco autobus Nuovi autobus
cofinanziati a
partire dal 2009
Nuovi autobus cofinanziati a
partire dal 2009
N RL 1.217 1.235
1.370
1.470
Programma 3 Trasporto per vie d’acqua
Risorse 2016-2018
Principale
destinazione risorse
2016 2017 2018
30.947.877,79 16.088.485,00 9.343.735,00
Risorse destinate al potenziamento e gestione delle vie
navigabili
Risultati Attesi
Strategici 2016
RA 326. Sviluppo del trasporto intermodale delle
merci e della logistica
Sottoscrizione di un accordo interregionale per la
creazione di un sistema portuale fluvio-marittimo (porti
di Cremona e Mantova e dell'Alto Adriatico) e per il
miglioramento della competitività del trasporto merci
lungo il Po e le idrovie collegate.
Intesa con RFI e gli operatori terminalisti per lo sviluppo
dell'intermodalità e della logistica del Nord-Ovest.
Direzione Responsabile Direzione Generale Infrastrutture e mobilità
Risultati Attesi (altri) RA 322. Recupero e valorizzazione del sistema dei Navigli RA 323. Regolamentazione e promozione della navigazione interna e gestione del demanio
lacuale e idroviario e sviluppo della navigazione pubblica.
RA 324. Investimenti per la valorizzazione del demanio lacuale
RA 325. Interventi per la navigabilità del Po, lo sviluppo dei porti fluviali e delle idrovie collegate
104
Destinatari Cittadini (passeggeri)
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Gestione della
navigazione sul Po e
idrovie collegate
nell’ambito dell’Intesa
interregionale per la
navigazione interna
interventi avviati dal 2012 per la
navigabilità del Po e delle idrovie
collegate e lo sviluppo dei porti di
Cremona e Mantova
N Interventi avviati
dal 2012 N. RL 33 40 46 52
Ammodernamento di
opere relative al
demanio della
navigazione interna
Interventi sui laghi conclusi dal 2012 N interventi conclusi
dal 2012 N. RL 60 111 133 153
Programma 5 Viabilità e infrastrutture stradalI
Risorse 2016-2018
Principali
destinazioni risorse
2016 2017 2018
76.882.341,62 27.237.777,40 42.889.507,00
Concessioni autostradali, realizzazione opere viarie,
anche in chiave accessibilità all’Expo, manutenzione
opere viarie e interventi per il miglioramento della
sicurezza stradale
105
Risultati Attesi
Strategici 2016
RA 302. Accelerazione delle opere infrastrutturali prioritarie e della viabilità connessa
Avvio lavori tratta B2 di Pedemontana.
RA 304. Riqualificazione e potenziamento della rete stradale di interesse regionale
Approvazione (dgr/proposta di legge) del nuovo modello di gestione della rete stradale di interesse regionale.
Conclusione lavori: Variante Bormio S. Lucia (SO), Variante di Pusiano (CO), Ponte Cassano d'Adda (MI).
RA 307. Interventi per la riduzione dell’incidentalità e l’incremento della sicurezza stradale
Realizzazione iniziative formative/comunicative in tema di sicurezza stradale;
Completamento di almeno 6 interventi di cui al decreto 10705/2012.
Direzione Responsabile Direzione Generale Infrastrutture e mobilità Direzione Responsabile DG Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione
Risultati Attesi (altri)
RA 303. Nuove modalità di partnership pubblico-privato per le nuove infrastrutture RA 306. Sviluppo della mobilità ciclistica
Destinatari Cittadini, imprese e EELL
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Interventi su rete stradale di interesse regionale
Km aperti al traffico nell’anno Km aperti al traffico
nell’anno (nuova rete) km RL 10,9 852 12 7
Riduzione dell’incidentalità stradale
N interventi in corso di realizzazione nell’anno53
N interventi in corso di realizzazione nell’anno
N RL 48 57 20
Riduzione dell’incidentalità stradale
Enti coinvolti54 N Enti coinvolti N RL 48 57 20
52
La riduzione delle risorse disponibili comporta un ridimensionamento della capacità di realizzare le opere programmate, rendendo necessario concentrare l’intervento sulle
opere già avviate/prioritarie per il territorio. 53
Si tratta di interventi finalizzati all’abbattimento del numero di incidenti stradali. 54
Per Enti coinvolti si intende i soggetti pubblici coinvolti negli interventi di prevenzione finalizzati alla riduzione dell’incidentalità stradale.
106
MISSIONE 11 SOCCORSO CIVILE
107
Programma 1 Sistema di protezione civile
Risorse 2016-2018*
Principale
destinazione risorse
2016 2017 2018
10.763.697,50 7.963.200,94 7.610.832,00
*A queste risorse si aggiungono circa 5,1 MLN di Euro di risorse FSC (FAS), registrate nella Missione 1 e destinate al Servizio di integrazione, ottimizzazione, implementazione delle reti radio per la gestione delle emergenze esistenti sul territorio regionale e della centrale interforze di Protezione Civile (indicatore 2)(la quota-parte di fondi FSC (ex FAS) è così ripartita: per 2012 circa 9,8 M euro, 2013 circa 5,4 M euro, 2014, 2015 e 2016 circa 1,7 Meuro ciascuno, 2017 circa 3,3 M euro)
Funzionamento, sviluppo e potenziamento del sistema di
protezione civile, gestione della sala operativa e attività
antincendio
Risultati Attesi
Strategici 2016
RA 339. Azioni per il sistema di protezione civile, anche a livello di Macroregione: riassetto organizzativo e funzionale del volontariato di Protezione Civile a livello provinciale a seguito delle modifiche normative (Legge del Rio e Titolo V della Costituzione): costituzione e primo funzionamento dei Comitati di Coordinamento del Volontariato in attuazione dell’art. 4 della l.r. 35/2014
Decreto di approvazione delle modalità di svolgimento delle elezioni e di primo funzionamento dei Comitati già costituiti e di quelli che verranno costituiti a seguito di elezione;
Decreto di approvazione degli esiti elettorali
Direzione Responsabile: Direzione Generale Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione
Risultati Attesi (altri)
RA 336. Adeguamento e aggiornamento del sistema di conoscenza, valutazione, monitoraggio e definizione di nuove modalità
organizzative per l’allertamento dei rischi naturali e antropici
RA 337. Prevenzione del rischio sismico
RA 338. Protezione delle infrastrutture critiche
RA 340. Promozione del volontariato di Protezione Civile tra i giovani
RA 342. Formazione di amministratori, tecnici e volontari e promozione di interventi formativi nelle scuole
108
RA 343. Adeguamento della sala operativa di protezione civile
RA 344. Supporto per il completamento ed il miglioramento della pianificazione di emergenza a di livello comunale e sviluppo
delle pianificazioni di settore di livello regionale
Destinatari Cittadini
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Miglioramento dei tempi di attivazione del sistema di protezione civile in caso di emergenza
Riduzione del tempo per l’ emissione di avvisi di criticità da parte della Sala Operativa di Protezione Civile rispetto al bollettino ARPA di segnalazione
N Minuti N RL <175 <180
Riduzione del tempo di intervento dalla segnalazione di un incendio al primo intervento
N Minuti N RL 60 80
Servizio di integrazione, ottimizzazione, implementazione delle reti radio per la gestione delle emergenze esistenti sul territorio regionale e della centrale interforze di Protezione Civile.
superficie territorio coperto dal sistema radio Tetra/ superficie totale Lombardia
% territorio lombardo % RL 35% 23%
109
Programma 2 Interventi a seguito di calamità naturali
Risorse 2016-2018 Principale destinazione risorse
2016 2017 2018
11.623.159,00 8.874.622,00 7.456.413,00
Risorse per interventi conseguenti a calamità naturali
Risultati Attesi Strategici 2016
RA 345. Supporto ed interventi a seguito di calamità naturali ed eventi di natura antropica
Avanzamento delle Ordinanze conseguenti agli eventi calamitosi del 2014 e attivazione degli interventi finanziati con le risorse messe a disposizione dal FSUE (Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea) relativamente ai danni verificatisi nel periodo 9-18 ottobre 2014
Direzione Responsabile: Direzione Generale Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione
Risultati Attesi (altri)
RA 349. Vigilanza sismica sulle costruzioni
Destinatari Cittadini e EELL
Si ritiene di non proporre indicatori in quanto le risorse relative a questo programma vengono per lo più impiegate per far fronte a interventi di ripristino
conseguenti a calamità. Il utilizzo è pertanto condizionato dal verificarsi o meno di eventi calamitosi. Gli interventi legati all’RA 345 vengono invece spesati
utilizzando le risorse del Dipartimento di Protezione Civile tramite la contabilità speciale e che, per loro natura, non transitano dal bilancio regionale.
110
MISSIONE 12 DIRITTI SOCIALI, POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA
111
Programma 1 Interventi per l’infanzia, i minori e per asilo nido
Risorse 2016-2018*
Principale
destinazione risorse
2016 2017 2018
400.000,00 400.000,00 400.000,00
* Alle risorse previste in questo programma si aggiungono le
risorse previste nei programmi 12.7 (Programmazione e Governo
della rete dei servizi sociosanitari e sociali) e 13.1 (SSR –
finanziamento ordinario corrente per la garanzia dei LEA)
Interventi a favore della maternità, della natalità e risorse per
la funzione educativa svolta dagli oratori.
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Interventi a tutela maternità (Nasko)
% soddisfacimento N. donne beneficiarie/N domande pervenute
% RL 98% 100%
Interventi a tutela maternità (Cresco)
N. donne beneficiarie N. donne beneficiarie/domande
pervenute
% RL 98% 100%
Sostegno della funzione educativa
degli oratori
Risorse impegnate e liquidate Risorse impegnate e liquidate
% RL 100% 100%
0,4%
MISSIONE 12 Risorse del programma 1
ANNO 2016
Risultati Attesi (altri) RA 188. Sostegno alla natalità, alla maternità e alla paternità
RA 189. Rafforzamento degli interventi e i servizi per l’infanzia
RA 190. Sviluppo delle politiche per la tutela dei minori
Destinatari Cittadini (donne, minori)
112
Programma 2 Interventi per la disabilità
Risorse 2016-2018*
Principale
destinazione risorse
2016 2017 2018
8.410.000,00 14.710.000,00 14.710.000,00 *Alle risorse previste in questo programma si aggiungono le risorse
previste nei programmi 12.7 (Programmazione e Governo della rete
dei servizi sociosanitari e sociali) e 13.1 (SSR – finanziamento
ordinario corrente per la garanzia dei LEA)
Risorse destinate ad interventi per disabili (cani guida,
interventi per tubercolotici, contributi per l’adeguamento degli
strumenti di guida e rimborsi a enti pubblici e privati per
spese di adeguamento di centraline telefoniche per
l’assunzione di persone non vedenti)
Risultati Attesi
RA 191. Attuazione del Piano Azione Regionale 2010-2020 per le persone con disabilità
Destinatari Cittadini (disabili)
Obiettivi Indicatore55 Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Addestramento di Cani Guida per non vedenti
N. Cani addestrati affidati a non vedenti
N. cani affidati a non vedenti Lombardi
N. RL 14 14
Addestramento di Cani Guida per non vedenti
N. Cani addestrati N. cani addestrati per il supporto a non vedenti
N. RL 50 50
Provvidenze a favore di cittadini affetti da TBC56
N. di cittadini beneficiari che già non beneficiano del contributo INPS
N. di cittadini beneficiari che già non beneficiano del contributo INPS
N. RL 9 15
55
Gli indicatori si riferiscono alle sole risorse autonome. 56 Si tratta di erogazioni a cittadini affetti da tubercolosi non assicurati dall’Inps o non assistiti per difetto assicurativo, ai sensi della Legge 4 Marzo 1987, n 88 -Provvedimenti
a favore dei tubercolotici.
113
Modifica degli strumenti di guida
Cittadini disabili beneficiari del contributo per la modifica delle autovetture
Cittadini disabili beneficiari del contributo per la modifica
N. RL 418 376
Programma 3 Interventi per gli anziani
Risorse 2016-2018* 2016 2017 2018
5.627.707,00 10.450.000,00 10.450.000,00
*Alle risorse previste in questo programma si aggiungono le risorse
previste nei programmi 12.7 (e Governo della rete dei servizi
sociosanitari e sociali) e 13.1 (SSR – finanziamento ordinario
corrente per la garanzia dei LEA).
Risultati Attesi RA 203. Differenziazione della rete delle Unità d’offerta sociale e sociosanitaria
Destinatari
Cittadini anziani
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Sostegno a strutture dedicate all’assistenza residenziale per anziani
Valore delle Risorse impegnate sul Totale delle risorse disponibili
Risorse impegnate / Totale risorse disponibili
% RL 100% 85%
114
Programma 4 Interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale
Risorse 2016-2018 2016 2017 2018
6.656.737,15 8.403.865,00 9.800.000,00
Principale
destinazione risorse
Risorse destinate a programmi per l’inclusione sociale di immigrati,
carcerati, soggetti deboli
Risultati Attesi
RA 185. Redazione di linee di indirizzo per gli interventi a favore delle persone soggette a provvedimenti dell’autorità
giudiziaria
RA 186. Consolidamento delle conoscenze del fenomeno migratorio attraverso l’analisi dei flussi
Risultati Attesi
Strategici 2016
RA 184. Interventi a sostegno dell’inclusione e della
coesione sociale
Delibera di individuazione degli indicatori Autorità Pari opportunità (secondo semestre);
Definizione del documento tecnico sui costi standard Asse 2 POR FSE 2014-2020 (secondo semestre);
Predisposizione del documento di programmazione per il Piano nazionale per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale.
RA 184b. Reddito di autonomia: Interventi di sostegno al
reddito
Valutazione ed analisi delle misure in atto (entro il 31 gennaio);
Implementazione di nuove misure (entro il 31 marzo);
Creazione del modello regionale Reddito di autonomia con la declinazione specifica delle misure individuate (secondo semestre);
Proposta di delibera di approvazione del modello.
Direzione Generale Responsabile: Direzione Generale Reddito di Autonomia e Inclusione Sociale
115
Destinatari
RA 187. Formazione dedicata agli attori del sistema della sicurezza urbana sulle materie dell'immigrazione.
RA 187b. Iniziative in tema di immigrazione e azioni di prevenzione e contrasto al caporalato Azioni di prevenzione e contrasto del caporalato
Cittadini (Immigrati, Detenuti) Associazioni, Altre PA
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Interventi per contrastare la povertà
N enti che hanno contribuito al processo di distribuzione dei prodotti alimentari
N enti N RL 2.259 1.300
Interventi per contrastare la povertà
Persone che hanno beneficiato della distribuzione gratuita dei prodotti alimentari
N persone N RL 243.667 240.000
Interventi di tutela e assistenza delle persone ristrette negli istituti penitenziari
n. persone potenziali beneficiarie N persone N RL n.d. 5.000 5.000
Interventi per l’integrazione della popolazione migrante
n. persone che hanno beneficiato di interventi propedeutici all’integrazione (apprendimento alla
lingua italiana, informazione e orientamento)
n.persone N RL n.d. 6.000 6.000
116
Programma 5 Interventi per le famiglie
Risorse 2016-2018
Principale
destinazione risorse
2016 2017 2018
8.516.200,00 9.316.200,00 9.586.200,00
Risorse destinate ad interventi vari per la conciliazione
famiglia-lavoro e ai progetti promossi dall’associazionismo
famigliare e dal terzo settore
Risultati Attesi RA 178. Valorizzazione delle politiche territoriali di conciliazione dei tempi lavorativi con le esigenze familiari e le reti di imprese che offrono servizi di welfare
RA 179. Sviluppo della legge regionale sulla famiglia e le azioni connesse
RA 181. Semplificazione dell’accesso ai servizi
RA 182. Sostegno alla creazione di Fondi integrativi pensionistici
RA 183b. Sostegno ai genitori separati
Destinatari Imprese
Obiettivi Indicatore UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Sostegno della conciliazione famiglia-lavoro Risorse di competenza di esercizio e attività realizzate in esercizio
% RL 60% 100%
117
Interventi a sostegno dei genitori separati N genitori separati beneficiari
N RL 1.667 833
Programma 6 Interventi per il diritto alla casa
Risorse 2016-2018 Principale destinazione risorse
2016 2017 2018
19.775.837,00 22.946.117,00 43.097.861,00
Sostegno alla locazione di abitazioni
Risultati Attesi RA 204. Welfare abitativo
Destinatari Famiglie, cittadini (cittadini in situazione di disagio acuto, morosità
incolpevole)
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014
Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
Sostegno alle famiglie per l’accesso alle abitazioni in locazione
Famiglie beneficiarie N famiglie destinatarie contributo per la locazione
N RL 36.500 circa
nd*
Beneficio medio per famiglia
Entità risorse totali/n. famiglie beneficiarie
€ RL 850 nd*
Asse V – Sviluppo urbano sostenibile: progetto Lorenteggio**
N operazioni avviate N RL 0 0 0 1
* Per entrambi gli indicatori i dati non sono stimabili in quanto sono in discussioni le modalità di funzionamento delle misure a livello nazionale e regionale.
** L’indicatore, pur avendo disponibilità finanziaria in questa Missione e Programma, si riferisce ad azioni contenute nel “RA 299b:Sviluppo urbano sostenibile ed inclusione sociale”
118
Programma 7 Programmazione e governo della rete dei servizi
sociosanitari e sociali
Risorse 2016-2018
Principale
destinazione risorse
2016 2017 2018
56.357.500,00 10.814.000,00 10.736.000,00
Supporto al mantenimento ed allo sviluppo dei servizi
nonché degli interventi socioassistenziali in area anziani,
minori e disabili
Contributi alle ASL e ai Comuni per l’esercizio delle funzioni
di accreditamento vigilanza e controllo sulla rete delle unità
di offerta sociali
Risultati Attesi Strategici 2016
RA 194. Ottimizzazione dell’organizzazione territoriale
Delibera di aggiornamento dei tavoli di rappresentanza della rete sociale (secondo semestre);
Documento tecnico di proposta di revisione e adeguamento della l.r. 3/2008, conseguente al mutato assetto organizzativo istituzionale (secondo semestre);
Direzione Generale Responsabile: Direzione Generale Reddito di Autonomia e Inclusione Sociale
Risultati Attesi
RA 193. Adeguamento del sistema di accreditamento e controllo
RA 197. Attuazione del piano d’azione regionale per le Dipendenze
Destinatari Cittadini, Altre PA (Comuni)
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Sostegno delle rete dei servizi sociali
Entità risorse regionali Entità risorse nazionali
Entità risorse regionali Entità risorse nazionali
€ RL 70.000.000
37.160.447
52.474.200,00
Per restituire una immagine adeguata della rete dei servizi sociali presenti in Lombardia, si elencano di seguito le unità di offerta per il 2015:
119
UNITA' DI OFFERTA SOCIALI IN ESERCIZIO
NUMERO POSTI E NUMERO STRUTTURE A DICEMBRE 2015
PRIMA INFANZIA
ASILI NIDO MICRO NIDI NIDI FAMIGLIA CENTRI PRIMA INFANZIA
ASL NR STRUTTURE NR POSTI NR STRUTTURE NR POSTI NR STRUTTURE NR POSTI NR STRUTTURE NR POSTI
Bergamo 189 5.221 47 452 32 160 5 133
Brescia 183 5.230 28 268 32 169 3 58
Como 86 2.520 26 302 19 95 13 313
Cremona 64 1.831 23 223 13 65 3 63
Lecco 50 1.347 11 97 26 130 22 399
Lodi 43 1.147 4 40 15 75
Mantova 81 2.278 21 210 8 40 1 19
Milano 434 90.782 68 646 34 170 26 549
Milano1 182 6.429 38 369 51 255 12 187
Milano2 155 4.998 26 249 38 190 11 218
Monza E Brianza 181 5.498 18 177 33 165 3 46
Pavia 98 2.985 23 238 14 70 2 42
Sondrio 19 544 4 40 10 50 2 31
Varese 143 4.509 24 234 39 199 9 158
Vallecamonica 15 340 5 48 5 25 REGIONE 1.923 135.659 366 3.593 369 1.858 112 2.216
UNITA' DI OFFERTA SOCIALI IN ESERCIZIO
NUMERO POSTI E NUMERO STRUTTURE A DICEMBRE 2015
MINORI RESIDENZIALI MINORI DIURNI
COMUNITA' EDUCATIVE COMUNITA' FAMILIARI ALLOGGI AUTONOMIA CENTRI AGGREGAZIONE
GIOVANILE
CENTRI RICREATIVI
DIURNI
120
ASL NR
STRUTTURE
NR
POSTI
NR
STRUTTURE
NR
POSTI
NR
STRUTTURE NR POSTI
NR
STRUTTURE NR POSTI
NR
STRUTTURE
NR
POSTI
Bergamo 26 195 5 29 5 15 18 100.428 534 66.769
Brescia 22 201 4 22 9 22 59 3.654 290 31.515
Como 26 229 7 42 5 21 9 475 63 4.778
Cremona 16 160 14 70 7 18 10 750 54 4.052
Lecco 17 142 1 6 12 32 5 255 39 3.104
Lodi 9 75 7 40 6 20 3 360 44 3.797
Mantova 12 97 3 17 1 5 16 746 148 7.993
Milano 111 892 8 47 124 380 34 2.798 190 24.323
Milano1 29 262 7 33 21 71 10 759 146 16.818
Milano2 20 150 19 78 17 965 68 5.942
Monza E Brianza 21 193 3 13 1 4 11 690 83 7.531
Pavia 47 402 7 34 23 61 5 245 64 4.859
Sondrio 6 53 2 6 5 294 9 580
Varese 52 411 4 22 14 41 12 465 34 4.335
Vallecamonica 5 40
1 4 3 205 24 2.070
REGIONE 419 3.502 70 375 250 778 217 113.089 1.790 188.466
UNITA' DI OFFERTA SOCIALI IN ESERCIZIO
NUMERO POSTI E NUMERO STRUTTURE A DICEMBRE 2015
DISABILI
COMUNITA' ALLOGGIO
DISABILI
CENTRI SOCIO
EDUCATIVI
SERVIZIO
FORMAZIONE
ALL'AUTONOMIA
ASL NR
STRUTTURE
NR
POSTI
NR
STRUTTURE
NR
POSTI
NR
STRUTTURE
NR
POSTI
Bergamo 8 70 15 280 32 668
Brescia 17 179 18 365 12 371
Como 20 167 17 392 2 23
UNITA' DI OFFERTA SOCIALI IN ESERCIZIO
NUMERO POSTI E NUMERO STRUTTURE A DICEMBRE
2015
ANZIANI
CENTRI DIURNI
ANZIANI
ALLOGGI PROTETTI
ANZIANI
ASL NR
STRUTTURE
NR
POSTI
NR
STRUTTURE
NR
POSTI
Bergamo 3 140 3 59
Brescia 15 1.059 6 70
121
Cremona 12 109 12 229 9 162
Lecco 8 60 8 149 2 70
Lodi 2 20 5 100 5 135
Mantova 8 66 12 268 7 120
Milano 38 295 15 359 11 40.745
Milano1 3 23 24 504 8 147
Milano2 14 124 21 452 5 41
Monza E Brianza 14 123 20 488 3 63
Pavia 14 120 3 55 4 99
Sondrio 4 25 7 115 1 35
Varese 25 239 21 469 10 207
Vallecamonica 7 64 4 65 3 105
REGIONE 194 1.684 202 4.290 114 42.991
Como 3 370 7 81
Cremona 3 278 8 194
Lecco 5 175 5 52
Lodi 3 145 1 12
Mantova 2 80 7 67
Milano 1 90 8 22
Milano1 7 547 6 151
Milano2 9 178 2 156
Monza E Brianza 7 720 2 64
Pavia 3 69 7 69
Sondrio 3 57
Varese 26 1.515 3 54
Vallecamonica 9 410 2 7
REGIONE 96 5.776 70 1.115
Programma 8 Cooperazione e associazionismo
Risorse 2016-2018 2016 2017 2018
930.000,00 930.000,00 930.000,00
122
Risultati Attesi (altri)
RA 198. Promozione dell’associazionismo e del volontariato
RA 200. Sostegno delle vittime di violenza, con particolare riguardo alle donne
RA 201. Introduzione agli strumenti innovativi per il servizio civile
Destinatari Associazioni e organizzazioni di volontariato
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Utilizzo delle risorse per politiche a favore delle donne, azioni di contrasto alla violenza, alle associazioni
Valore delle Risorse impegnate sul Totale delle risorse disponibili
Risorse impegnate / Totale risorse disponibili
% RL 80%
123
MISSIONE 13 TUTELA DELLA SALUTE
124
Programma 1 SSR – finanziamento ordinario corrente per la garanzia dei LEA
Risorse 2016-2018
Principale destinazione risorse
2016 2017 2018
18.475.700.411,00 18.107.204.321,00 18.107.204.321,00
Risorse destinate ai LEA
Risultati Attesi Strategici 2016
RA 204b. Riordino del sistema sociosanitario
Attuazione Legge regionale 23/2015: redazione della proposta di Piano sociosanitario integrato lombardo e all'approvazione dei POA delle nuove aziende prestando attenzione alla riorganizzazione delle aree della cronicità e della fragilità all'interno delle ASST
Coinvolgimento degli operatori del SSR nella fase di attuazione della riforma sanitaria
RA 205. Analisi del bisogno sanitario e sociosanitario alla luce delle evidenze epidemiologiche e di flussi di utenza
Proposta di riordino delle reti rispetto agli standard contenuti nel regolamento "definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera
RA 206. Riorganizzazione della rete di offerta sociosanitaria
Proposta di riordino della rete dell'offerta in ambito sanitario e sociosanitario declinando il Piano della Cronicità con particolare riferimento a: - area della riabilitazione ex art. 26 e riabilitazione sanitaria - area delle dimissioni ospedaliere- cure intermedie/post acute - area del sostegno alla domiciliarietà CREG- MMG-ADI-servizi
semiresidenziali(CDI) RSA aperta
Direzione Responsabile: DG Welfare Direzione Responsabile: DG Presidenza Direzione Responsabile: DG Welfare
125
- area della residenzialità ( RSA residenzialità leggera assistita)
RA 208. Efficiente programmazione, controllo e distribuzione delle risorse a garanzia della sostenibilità della spesa sanitaria
Patto Salute: effetti delle manovre finanziarie sulle Regioni in raccordo con la DG Salute nel 2016 e impostazione 2017-2018.
Gestione degli aspetti finanziari della l.r. 23/2015 di riforma del sistema socio-sanitario lombardo con particolare riguardo alla gestione in equilibrio delle risorse.
Verifica della compatibilità finanziaria per interventi destinati all'eliminazione del ticket in relazione alle misure statali che hanno ridotto il fondo in misura superiore al 50% della differenza con la precedente previsione del FSN.
RA 212. Promozione del governo clinico e di una sempre maggiore appropriatezza gestionale degli erogatori
Estensione del Piano Integrato di Miglioramento dell'Organizzazione (PIMO) su piattaforma web a tutte le strutture pubbliche e private
RA 216. Sviluppo del sistema emergenza urgenza sanitaria con il progetto Numero unico di accesso all’emergenza 112, esteso a livello regionale
Predisposizione di un piano di adeguamento della rete di emergenza urgenza che ottemperi ai requisiti del Decreto 02/04/2015, n. 70 "Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera"
Direzione Responsabile: DG Presidenza Direzione Responsabile: DG Welfare
Risultati Attesi (altri)
RA 207. Rimodulazione del sistema delle compartecipazioni RA 209. Certificazione dei bilanci di tutte le aziende sanitarie e della gestione sanitaria accentrata regionale da completarsi entro la fine della legislatura. RA 210. Promozione della cultura della donazione con riferimento alla donazione del sangue e all’attività trapiantologica RA 211. Promozione di azioni per la riduzione ulteriore delle liste di attesa RA 212. Promozione del governo clinico e di una sempre maggiore appropriatezza gestionale degli erogatori RA 213. Introduzione della contrattazione regionale per i medici lombardi RA 214. Sostegno all’innovazione tecnologica di impianti e apparecchiature con un sistema di valutazione HTA RA 215. Potenziamento del ruolo delle farmacie RA 217. Definizione di un sistema dei controlli della sanità pubblica veterinaria e della sicurezza alimentare a tutela della salute pubblica e a sostegno delle filiere produttive RA 218. Promozione di iniziative tese al superamento degli OPG RA 219. Sostegno e aggiornamento della rete delle malattie rare RA 220. Sviluppo strumenti digitali per la sanità (SISS, FSE, ricetta digitale...)
126
RA 221. Programmazione e sostegno di iniziative di prevenzione e di promozione della salute in ogni fascia d’età ed in ogni ambiente di vita e di lavoro RA 222. Miglioramento della qualità dei programmi di screening oncologici di provata efficacia RA 223. Sostegno e coordinamento della attività di controllo per la tutela e la sicurezza del lavoratore, del consumatore, del cittadino Sostegno e coordinamento della attività di controllo per la tutela e la sicurezza del lavoratore, del consumatore, del cittadino RA 226. Organizzazione della sorveglianza sanitaria per il volontariato di Protezione Civile (D.lgs 81/2008) RA 227. Sostegno alla ricerca biomedica (IRCCS, Fondazione regionale per la ricerca biomedica)
Destinatari
Cittadini
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
Garanzia di erogazione dei LEA nel rispetto degli standard quali/quantitativi definiti dalla normativa
Spesa pro capite per la prevenzione
Risorse prevenzione / cittadini
€ LA 2014
4,46% Incidenza programmata pari
al 5,50% delle risorse disponibili
Incidenza programmata pari al 5,50% delle risorse disponibili
Incidenza programmata pari al 5,50% delle risorse disponibili
Spesa pro-capite per territorio (MMG, Farmaceutica Ambulatoriale)
Risorse per territorio / cittadini
€ LA 2014
55,92% fino al 51,00% delle risorse disponibili
fino al 51,00% delle risorse disponibili
fino al 51,00% delle risorse disponibili
Spesa pro-capite livello assistenza ospedaliera
Risorse per ospedali / cittadini
€ LA 2014
39,62% fino al 43,50% delle risorse disponibili
fino al 43,50% delle risorse disponibili
fino al 43,50% delle risorse disponibili
Valore medio di un ricovero
Somma tariffe ricoveri / numeri ricoveri
€ RL 3.668 3600-3700 3650-3750 3700-3800
Prestazioni ambulatoriali pro capite
Numero prestazioni /cittadini
N RL 17,62 16-18 16-18 17-19
Percentuale spesa ambulatoriale per cittadini esenti
Spesa cittadini esenti / ambulatoriale
% RL 72,97 % 72-75 73-76 75-78
Appropriatezza Farmaceutica Numero di ricette di N RL 6,5 milioni 6,5 milioni/mese 6.5 6,5
127
prescrittiva dei farmaci
convenzionata
farmaci /mese mese (se non viene modificata la
convenzione per le farmacie
milioni/mese (se non viene modificata la convenzione per le farmacie ele regole di prescrizione)
Peso % DDD farmaci equivalenti su totale DDD
DDD farmaci equivalenti / totale DDD
% RL 70% 73% 73% 76%
Sistema Informativo Socio Sanitario
Referti on-line
Numero di referti on-line consultabili tramite il Fascicolo Sanitario Elettronico
N RL 25.5 mil 25,5 mil 26 27 mil
Prenotazioni “canali alternativi”
Numero di prenotazioni effettuate dai cittadini su ulteriori canali rispetto al call center o ai CUP aziendali: Internet, farmacie e medici
N RL 154.418 250.000 300.000 330.000
Attuazione misure contenute nel Piano Regionale della Prevenzione
Incidenti e infortuni sul lavoro
tasso d’incidenza degli infortuni sul lavoro denunciati (confronto con base dati INAIL 2012)
‰ INAIL e ISTAT
18,64 al netto della CIG57
16,12 al netto della CIG58 Obiettivo
quinquennale 2014-2018 da
raggiungere nel 2018
16,12 al netto della CIG59
Obiettivo quinquennale 2014-2018 da
raggiungere nel 2018
16,12
Imprese attive sorvegliate/ totale imprese da controllare relativamente alla sicurezza sul lavoro
% RL (Sist. Inf.
IMPreS@;
6,1% (28.253/462.
371)
≥5% ≥5% ≥5%
57
tasso d’incidenza degli infortuni sul lavoro denunciati (confronto con base dati INAIL 2012 e tiraggio CIG pari al valore medio attuale del 45%) 58
tasso d’incidenza degli infortuni sul lavoro denunciati (confronto con base dati INAIL 2012 e tiraggio CIG pari al valore medio attuale del 45%) 59
tasso d’incidenza degli infortuni sul lavoro denunciati (confronto con base dati INAIL 2012 e tiraggio CIG pari al valore medio attuale del 45%)
128
Mantenimento del N. dei controlli in strutture/imprese (in relazione alla graduazione del rischio) a tutela del consumatore e del cittadino60
N RL (Sist.inf. IMPreS
@;
103.953 = Mantenimento N.
controlli
Mantenimento N. controlli
Mantenimento N. controlli
Vaccini bambini
Copertura vaccinale per ciclo base vaccinazione esavalente (polio/difto/tetanopertosse/epatite B-HIB) e
dose MPR in bambini valutati al compimento del 24° mese di età
% RL (DWH sanitari
o)
94%
89%
≥ 95%
≥ 95%
≥ 95%
≥ 95%
≥ 95%
≥ 95%
Screening
Estensione del programma biennale di screening della mammella a tutta la popolazione interessata (donne 50-69)
% RL (Sist. Inf.
DWH screeni
ng)
95% ≥ 95% ≥ 95% ≥ 95%
Adesione programma di screening della mammella
% RL (Sist. Inf.
DWH screeni
ng)
68% ≥ 60% ≥ 60% ≥ 60%
Estensione programma di screening del colon retto
% RL (Sist. Inf.
DWH screeni
95% ≥ 95% ≥ 95% ≥ 95%
60
Il mantenimento è subordinato all’invarianza di risorse di personale
129
ng)
Adesione programma di screening del colon retto
% RL (Sist. Inf.
DWH screeni
ng)
53% ≥ 45% ≥ 45% ≥ 45%
Piano della Prevenzione veterinaria
N controlli nel settore della sicurezza alimentare
N stabilimenti controllati nel settore della sicurezza alimentare/numero di stabilimenti riconosciuti CE 853/04 che trattano alimenti di origine animale
N RL 93% Stabilimenti Controllati
2.525/Stabilimenti
riconosciuti 2725
>90% >90% ≥95%
N controlli nel settore sanità animale
N allevamenti controllati/numero allevamenti presenti da controllare
N RL 100% Allevamenti controllati
12.542/Allevamenti
programmati 12.542
100% 100% 100%
Garanzie sanitarie per l’esportazion
e
Controlli sugli allevamenti e stabilimenti coinvolti nella filiera export
N Controlli sugli
allevamenti e
stabilimenti
coinvolti nella filiera export
100% 1590 impianti
100% 100% 100%
Governance regionale della ricerca sanitaria
N progetti di ricerca
N progetti approvati complessivamente
N RL 14 18 18 ?
Promozione della cultura della donazione con riferimento alla donazione del sangue
Tempo di risposta alla chiamata
% di interventi con tempo di risposta inferiore o uguale a 20 min
%
AREU
= 86%
≥ 75%
≥ 75% ≥ 75%
≥ 75% ≥ 75%
130
e all’attività trapiantologica
Tempo di risposta alla chiamata per patologie tempo-dipendenti
% di interventi con tempo di risposta inferiore o uguale a 15 min in area urbana, 20 min in area intermedia (codici rossi per patologie tempo dipendenti)
%
AREU
Area urbana
= 95%
Area intermedia
= 95%
≥ 75%
N donazioni N di donazioni effettuate
N RL 470.991
396
Donazioni sangue intero 484.326
unità Donazione di organi 378 donatori
segnalati.
Donazioni sangue intero
484.326 unità
Donazione di organi 378
donatori segnalati.
Donazioni sangue intero 462.000 unità Donazione di organi 378 donatori
segnalati.
N trasfusioni unità di sangue trasfuso
N RL 457.428 460.135 460.135 445.000
Razionalizzazione degli assetti organizzativi delle aziende sanitarie pubbliche (Piani Organizzazione Aziendale) e della spesa per personale dipendente, per incarichi di consulenza, collaborazioni coordinate e continuative e lavoro interinale
N trapianti N trapianti effettuati N RL 693 664 664 664
Spesa per il personale (ASL, AO, AREU e Fondazioni IRCCS)
TOTALE della spesa per il personale dipendente + incarichi di consulenza + collaborazioni coordinate e continuative + lavoro interinale / spesa complessiva (costo della Produzione)
% RL 50,52%
49.90% 49,90% 49,90%
Nel programma 1 della Missione 13 sono presenti anche risorse destinate ai servizi socio-sanitari. Per restituire una immagine adeguata della rete dei servizi
socio-sanitari presenti in Lombardia, si elencano di seguito le unità di offerta fino a settembre 2015
131
TIPO UDO (Unità Di Offerta)
Numero UDO Numero posti Numero Trattamenti ambulatoriali
autoriz. accred. contrat. autoriz. accred. contrat. autorizzati accreditati a contratto
RSA 687 675 653 62.849 60.506 57.379
CDI 308 303 278 7.363 7.153 6.261
RSD 91 89 88 4.141 4.061 3.946
CDD 263 261 260 6.720 6.638 6.553
CSS 170 170 169 1.546 1.517 1.508
HOS 35 35 35 388 381 381
RIA
Residenziale (*)
82 78 77
152 152 152
Day Hospital (*) 136 129 126
In regime diurno continuo 1.278 1.250 1.250
Trattamenti ambulatoriale 1.384.374 1.347.514 1.317.443
Trattamenti domiciliare 232.753 231.753 231.753
INT Cure Intermedie 2.996 2.863 2.852
TOX
Residenziale
138 134 133
2.631 2.407 1.937
Semiresidenziale 219 202 187
CON Privati 97 88 79
Pubblici 145 145 145
SMI 10 10 10
SERT 87 87 87
ADI 251 251 461
Totale Generale 2.364 2.326 2.475 90.419 87.259 82.532 1.617.127 1.579.267 1.549.196
132
TIPO UDO
Numero UDO
autoriz. accred.
RSA 29,06% 29,02%
CDI 13,03% 13,03%
RSD 3,85% 3,83%
CDD 11,13% 11,22%
CSS 7,19% 7,31%
HOS 1,48% 1,50%
RIA
Residenziale (*)
3,47% 3,35%
Day Hospital (*)
In regime diurno
continuo
Trattamenti
ambulatoriale
Trattamenti domiciliare
TOX Residenziale
5,84% 5,76% Semiresidenziale
CON Privati 4,10% 3,78%
Pubblici 6,13% 6,23%
SMI 0,42% 0,43%
SERT 3,68% 3,74%
ADI 10,62% 10,79%
Totale Generale 100,00% 100,00%
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Assistenza Domiciliare integrata (ADI)
N Persone prese in carico in Assistenza
Domiciliare Integrata
N Persone prese in carico in Assistenza Domiciliare Integrata
N RL 96.500 96.500
133
Programma 5 SSR – Investimenti sanitari
Risorse 2015-2017
Principale destinazione risorse
2016 2017 2018
51.955.998,00 44.951.153,00 32.335.248,00
Investimenti per il SSR
Risultati Attesi
RA 228. Completamento dei progetti strategici di edilizia sanitaria compresa la realizza-zione/completamento dei nuovi ospedali
RA 229. Investimento negli interventi finalizzati al miglioramento e all’ammodernamento delle strutture sanitarie intervenendo prioritariamente per la messa a norma e sicurezza i presidi
RA 230. Sviluppo e rinnovo del parco tecnologico delle apparecchiature ad alta complessità
RA 230b Attuazione Città della Salute e della ricerca
Destinatari Cittadini e Altre PA
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
Interventi di edilizia sanitaria Interventi di edilizia sanitaria approvati e ammessi a finanziamento
N. interventi finanziati
N RL 24 9 7 5
Interventi di messa a norma e sicurezza presidi ospedalieri e sedi ASL
Interventi approvati
N. interventi finanziati
N RL 17 37
Progetti strategici di edilizia Interventi approvati N. interventi finanziati
N
RL 3 1
134
Programma 7 SSR – Ulteriori Spese in materia sanitaria
Risorse 2015-2017
Principale destinazione risorse
2016 2017 2018
137.094.454,00 38.117.849,00 19.250.358,00
Investimenti per il SSR
Risultato Atteso RA 231. Sviluppo di progetti di sanità internazionale e nazionale, in funzione dell’attrattività del SSL Destinatari
Cittadini
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato
2014
Obiettivo
2016
Obiettivo
2017
Obiettivo
2018
RA 231. Sviluppo di progetti di sanità internazionale e
nazionale, in funzione dell’attrattività del SSL
n. interventi = n RL 25 25 25 25
135
MISSIONE 14 SVILUPPO ECONOMICO E COMPETITIVITÀ
INDICATORI RELATIVI ALLA PROGRAMMAZIONE FESR 2014-2020
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2015
Obiettivo 2016
Obiettivo 2018
Rafforzamento della competitività dell’economia regionale
N. di imprese finanziate con le risorse del POR FESR 2014-2020
= N. Stima su obiettivo 40
140
1.057
N. di imprese finanziate che cooperano con gli istituti di ricerca
= N.
Stima su obiettivo 0 50 170
Investimenti complessivi R&S&I attivati in Asse 1
= M € Stima su obiettivo
20 55 110
136
N. di nuove imprese che ricevono un sostegno
= N. Stima su obiettivo 0 25 67
Programma 1 Industria, PMI e artigianato
Risorse 2016-2018
Principale destinazione risorse
2016 2017 2018
88.312.015,00 79.702.663,00 6.518.000,00
Risorse destinate allo sviluppo della competitività delle imprese lombarde e dell’attrattività della regione
Risultati Attesi Strategici 2016
RA 49. Sostegno e sviluppo di fattori di competitività del territorio. Elaborazione di un nuovo modello di partenariato con il Sistema Camerale per lo sviluppo economico e la competitività delle imprese del territorio lombardo:
Approvazione del nuovo Accordo di partenariato 2016-2018
Definizione del Programma di azione 2016 RA 52. Sostegno all’accesso al credito e al processo di rafforzamento del sistema delle garanzie
Promozione di un'iniziativa in tema di rafforzamento del sistema delle garanzie
RA 61. Sostegno alla competitività delle imprese dei settori moda, design e creatività
Approvazione di almeno n. 1 misura di sostegno al settore moda e design, anche con riferimento all'introduzione delle tecnologie digitali
Direzione Responsabile: DG Presidenza Direzione Responsabile: DG Sviluppo Economico
137
RA 62. Supporto alle imprese digitali e promozione dello sviluppo di servizi smart
Promozione di almeno n. 2 misure attuative della l.r. 26/2015 Manifattura 4.0 (azioni in tema di formazione e misure di valorizzazione di laboratori e delle officine della ricerca e dell'innovazione)
RA 63. Promozione dell'internazionalizzazione delle filiere produttive lombarde
Promozione di almeno n. 1 misura a favore dell?adozione di nuovi modelli di business per l'internazionalizzazione da parte imprese per sviluppare e consolidare il business nei mercati target
RA 65. Valorizzazione del sistema fieristico quale fattore di attrattività nel quadro di una strategia di marketing territoriale
Promozione di almeno n. 1 misura a favore dell'internazionalizzazione delle imprese in chiave di attrattività del territorio attraverso il sistema fieristico.
Risultati Attesi (altri)
RA 51. Supporto all’internazionalizzazione delle imprese RA 54. Sostegno alle imprese in difficoltà sviluppando la rete di affiancamento delle imprese RA 55. Attrazione di nuovi investimenti sul territorio lombardo RA 56. Contrasto al fenomeno dell’usura RA 57. Diffusione della Responsabilità Sociale di Impresa RA 58. Attivazione di interventi straordinari per le imprese colpite dal sisma e da altri eventi calamitosi RA 59. Sviluppo dell’imprenditorialità e sostegno allo start up di nuove imprese RA 60. Sostegno alla competitività e innovazione delle imprese del terziario, della logistica, alla mobilità delle merci e al trading RA 64. Supporto al posizionamento competitivo globale delle fiere internazionali
Destinatari Imprese
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014
Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
Sostegno alla competitività delle imprese a valere sulla
N imprese beneficiarie N imprese beneficiarie N RL 1845 +3% +3% +3%
138
Legge Regionale 11/2014 con contributi diretti alle imprese
Insediamento di nuove imprese sul territorio
N. UL imprese estere insediate in Lomb.61
N. UL imprese estere insediate in Lomb.
N RL 2887 +3% +3% +3%
RAS 61. Sostegno alla competitività delle imprese dei settori moda, design e creatività
Investimenti attivati a fronte di finanziamento regionale
Investimenti attivati MLN€ RL 0 32 MLN 0 0
Programma 2 Commercio - reti distributive - tutela dei consumatori
Risorse 2016-2018
Principale destinazione risorse
2016 2017 2018
7.260.000,00 4.960.000,00 860.000,00
Risorse destinate allo sviluppo della competitività delle piccole e medie imprese commerciali, alla tutela dei consumatori e allo sviluppo della rete carburanti
Risultati Attesi Strategici 2016
RA 66.Promozione dell’equilibrio tra piccole medie e grandi strutture di vendita e riordino normativo della programmazione commerciale
Elaborazione di una proposta di PDL di modifica della L.R. 6/2010 in materia commercio al dettaglio in sede fissa
Predisposizione e presentazione alla Giunta di una o più proposte organiche di atti (DGR e proposte di DCR) attuativi
Direzione Responsabile: DG Sviluppo Economico
61
Dato Infocamere incrementale dal 2010.
139
delle Leggi Regionali 20, 24 e 25 del 2015 e (se lo stesso sarà approvato entro aprile 2016) del PdL 268
Prima conferenza di valutazione VAS PPSSC e redazione tecnica della proposta di PPSSC e del relativo Rapporto Ambientale
Atti amministrativi attuativi della l.r. 27/2015 e 26/2015 RA 70. Accompagnamento alla trasformazione dell’impresa commerciale verso forme e canali innovativi e ad elevato valore aggiunto e contenuto tecnologico e sostegno al credito:
Presentazione in Giunta di almeno due proposte (misure / piani / programmi) di incentivazione specifiche e approvazione con atti dirigenziali di almeno altrettante misure di incentivazione
Elaborazione di una proposta di sviluppo dei Distretti del Commercio per le loro specifiche funzioni e predisposizione delle relative misure di sostegno in una prospettiva integrata con le politiche per l'attrattività del territorio
Partecipazione a definizione e valutazione delle istanze di almeno un Avviso per progetti di formazione continua a valere su POR FSE
DGR e relativi Decreti Attuativi inerenti misure di incentivazione trasversale
RA 72. Contrasto alla crisi dei consumi e difesa dei diritti dei consumatori e degli utenti, anche attraverso l’attivazione di progetti pilota
Coordinamento, attraverso il coinvolgimento del CRCU, delle azioni per la tutela degli interessi di consumatori e utenti e realizzazione di interventi per le fasce deboli (ad es. azioni per la fruizione dei servizi turistici, iniziative di contrasto alla ludopatia, alla contraffazione e all'usura).
Verifica dell'adeguatezza degli strumenti di comunicazione verso i cittadini e verso le imprese (Portale Imprese Lombardia).
Risultati Attesi (altri) RA 67. Sostegno e sviluppo alle reti e alle polarità commerciali
RA 68. Promozione integrata del territorio in una logica di marketing urbano ed interventi per l’attrattività territoriale
RA 69. Capitalizzazione di EXPO 2015 per i consumi, la rete distributiva e la promozione delle filiere di prodotti lombardi nel
140
Mondo
RA 71. Sostegno al commercio storico, di vicinato e di prossimità sociale e valorizzazione delle eccellenze anche sostenendo la filiera Km 0.
RA 73. Programmazione della rete dei carburanti per autotrazione e sviluppo dei sistemi distributivi di carburanti a basso impatto ambientale destinati a mezzi su gomma e su rotaia
Destinatari Imprese e cittadini
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
Sostegno alla competitività delle imprese commerciali
Investimenti attivati a fronte di finanziamento regionale
Investimenti attivati Euro RL 38,2
20 MLN 8MLN 8MLN
Programma 3 Ricerca e Innovazione
Risorse 2016-2018* Principale destinazione risorse
2016 2017 2018
89.387.312,00 73.051.155,00 70.943.639,00 *A queste risorse si aggiungono oltre 657.270,00 € di risorse a valere sul Programma Fondo Sviluppo e Coesione 2007-2013 sul 2016 e destinate al Centro Europeo di Nanomedicina (CEN). E 15 M€, di cui 10,5 M€ stanziati sugli accordi di collaborazione già sottoscritti (Fondo Accordi istituzionali)
Contributi per iniziative e progetti di ricerca e innovazione
Risultati Attesi Strategici 2016
RA 74. Governance del sistema regionale della ricerca e dell’innovazione
PdL sulla governance della ricerca e dell'innovazione in Lombardia anche prevedendo la valorizzazione della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica (FRRB).
Macroregione Alpina: accordi di cooperazione internazionale anche nell'ambito del coordinamento
Direzione Responsabile: DG Università, Ricerca e Open Innovation
141
dell'Action Group di Innovazione e Ricerca-Eusalp
Accordi per la ricerca e l'innovazione: Sperimentazione di Accordi per la ricerca (es. in area post Expo) mediante avvio procedura negoziale per la realizzazione di grandi progetti di ricerca e innovazione attraverso la stipula di accordi tra Regione, Università, centri di ricerca e imprese
Azioni a sostegno della ricerca biomedica anche con il coinvolgimento di FRRB e IRCCS.
RA 75. Promozione della domanda di innovazione
Fondo innovazione: strumento finanziario a supporto dell' innovazione di prodotto e di processo negli ambiti della S3
Valorizzazione del capitale umano dedicato alla ricerca attraverso iniziative di alta formazione, anche internazionali, di crescita professionale e di aggiornamento scientifico culturale;
Semplificare i bandi per la ricerca: applicazione di costi standard per semplificare gli oneri amministrativi in capo ai beneficiari e ridurre al minimo i tempi di verifica delle rendicontazioni e di pagamento dei contributi
Appalto pre-commerciale: analisi dei fabbisogni tecnologici per l'attivazione a regime della procedura di appalto pre-commerciale, individuando ambiti di semplificazione e miglioramento per velocizzare i tempi connessi all'utilizzo di questo strumento in grado di stimolare la domanda di innovazione della Pubblica Amministrazione
Attivazione di uno strumento finanziario a supporto di Fondi di venture capital e/o Business Angels per investimenti in start up fortemente innovative (fondo dei fondi per attrarre risorse dal sistema bancario e dagli investitori specializzati)
Risultati Attesi (altri) RA 76. Valorizzazione dell'offerta di ricerca e conoscenza
RA 77. Valorizzazione del Parco Tecnologico Padano
RA 78. Valorizzazione della Fondazione Regionale per la ricerca biomedica
Destinatari Imprese e organismi di ricerca
142
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2013
Obiettivo 2015
Obiettivo* 2016
Obiettivo * 2017
Sostegno all’innovazione ed al trasferimento tecnologico
Cofinanziamento in R&S di imprese e organismi di ricerca
Cofinanziamento in R&S di imprese e organismi di ricerca / investimento attivato in R&S*100
% RL
50,42%
53% 53% 53%
*Per l’annualità 2016 – 2017, in considerazione del fatto che le iniziative sono attuate nell’ambito del POR-FESR, gli obiettivi e indicatori sono riparametrati e aggiornati raccordandoli con la
programmazione comunitaria
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2015 Obiettivo 2016
Promozione e sviluppo del capitale umano all’insegna della multidisciplinarietà e della qualità scientifica
Ricercatori62
coinvolti nei progetti finanziati da RL
= n. RL
100 100
Promozione e sostegno della ricerca e dell’innovazione
Progetti di ricerca e/o di innovazione attivati
= n. RL 12263
9064
62
Da intendersi come personale addetto alla ricerca 63
40 FRIM FESR 2020 + 82 progetti di R&S in attuazione di Accordi di collaborazione 64
40 FRIM FESR 2020 + 50 altre misure Asse 1 POR e Accordi. La diminuzione numerica è legata ad un diverso dimensionamento qualitativo e quantitativo dei progetti
143
Programma 4 Reti e altri servizi di pubblica utilità
Risorse 2016-2018
Principale destinazione risorse
2016 2017 2018
4.470.000,00 2.286.780,00 3.499.145,00
Azioni di comunicazione sulla Banda larga
Risultati Attesi
RA 79. Semplificazione degli adempimenti inerenti il ciclo di vita delle imprese
RA 83. Contenimento degli oneri amministrativi sulle imprese in proporzione alla dimensione e al settore delle stesse secondo i principi dello ‘Small Business Act'
RA 84. Coinvolgimento attivo delle rappresentanze delle imprese nella semplificazione degli adempimenti inerenti il ciclo di vita delle imprese RA 87. Completamento del sistema di connettività a Banda Larga e Banda Ultra Larga
Destinatari Cittadini e Imprese, PPAA
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014
Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
Riduzione dei divari digitali nei territori e diffusione di connettività in banda ultralarga (“Digital Agenda europea)*
Unità (imprese) addizionali con accesso alla banda larga ad almeno 100 MBPS*
numero SIR Sistema
informativo regionale
n.d. * * 2.625*
*L'obiettivo sarà perseguito con fondi POR, utilizzati per la realizzazione di un'infrastruttura che sarà operativa solo a partire dal 2018. Non è possibile definire
i target intermedi al 2016 e 2017.
144
Risultati Attesi Strategici 2016
RA 94. Efficientamento e semplificazione dei processi di gestione: Open Innovation: azioni di sistema (Università, Centri di ricerca pubblici e privati, Cluster e Community Open Innovation) finalizzate a diffondere la cultura della ricerca e dell'innovazione:
Sviluppo piattaforma OI: introduzione di nuove funzionalità a supporto della realizzazione di progetti sviluppati nel contesto delle community S3;
Iniziative di networking a livello nazionale e internazionale per ampliare l'offerta dei servizi della piattaforma;
Supporto allo sviluppo delle attività dei Cluster Tecnologici Lombardi;
Introduzione di strumenti di comunicazione innovativi per diffondere la cultura della ricerca e dell'innovazione
Direzione Responsabile DG Università, Ricerca e Open Innovation
Programma 5 Politica regionale unitaria per lo sviluppo economico e la competitività
Risorse 2016-2018
Principale destinazione risorse
2016 2017 2018
53.519.431,84 264.000,00 -
Risorse per l’attuazione FESR 2007-2013
Risultati Attesi (altri) RA 88. Riqualificazione e valorizzazione del territorio per incrementarne l’attrattività e il turismo sostenibile
RA 89. Supporto alle PMI nell’individuazione di Piani di Rilancio Aziendale per mantenere e sviluppare una capacità competitiva adeguata RA 90 Promozione della sostenibilità del territorio, dell'innovazione, della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale RA 91. Promozione degli investimenti ad elevato contenuto innovativo nelle aree della ricerca industriale, sviluppo
sperimentale, innovazione tecnologica e sviluppo organizzativo-aziendale
RA 92. Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca applicata e sviluppo sperimentale nelle tematiche dei servizi digitali e
145
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2013
Obiettivo 2015
Obiettivo 2016
Rafforzamento della competitività dell’economia regionale
N. progetti finanziati POR FESR 2007-2013: Asse 1 Innovazione ed economia della conoscenza
= N Stima su obiettivo
1714 1800
Non rilevabile. Fuori periodo
programmazione
Riduzione delle emissioni di gas serra, CO2 equivalenti
Riduzione delle emissioni di gas serra, CO2 equivalenti
kiloton Stima su obiettivo
2015 RAE
51,7 104.4 Non rilevabile. Fuori periodo
programmazione
Investimenti complessivi attivati in totale: Asse 1 Innovazione ed Economia della Conoscenza
= M€ Stima su obiettivo
2015 RAE
802 830 Non rilevabile. Fuori periodo
programmazione
delle Smart Cities and Communities
RA 93. Promozione di accordi per la ricerca, l’innovazione e la valorizzazione del capitale umano
RA 95. Miglioramento della competitività delle imprese del terziario avanzato anche attraverso partnership di livello
sovranazionale.
RA 95b. Utilizzo delle risorse comunitarie per l’efficienza energetica
Destinatari Cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni
146
MISSIONE 15 POLITICHE PER IL LAVORO E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE
147
Programma 1 Servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro
Risorse 2016-2018 Principale destinazione risorse
2016 2017 2018
42.359.227,29 34.150.000,00 34.150.000,00
Risorse per l’accompagnamento delle situazioni di crisi aziendali, la gestione e il monitoraggio della Lista di Mobilità dei dipendenti pubblici, la gestione degli incentivi al reimpiego.(con il supporto di ARIFL)
Risorse destinate a favorire l’inserimento lavorativo di persone con disabilità
Risultati Attesi Strategici 2016
RA 162. Promozione dell’orientamento e del placement lavorativo dei giovani attraverso il coinvolgimento attivo del sistema scolastico e universitario lombardo
Attuazione della misura Garanzia Giovani tenendo conto dell'utilizzo effettivo delle risorse degli avvisi stock e flusso e dell'integrazione di ulteriori iniziative con gli stakeholder istituzionali, rivolte ai giovani in ambito tirocini e apprendistato, per coglierne appieno le opportunità.
Sviluppo delle misure dedicate all'apprendistato per accompagnare l'implementazione del sistema duale lombardo
RA 165. Promozione della riforma dei servizi pubblici per l’impiego valorizzando la rete degli operatori accreditati: riforma del mercato del lavoro
Attuazione della riforma in materia di servizi per il lavoro e politiche attive sul territorio regionale secondo il nuovo modello di mercato del lavoro (d.lgs. 150/2015).
Gestione del periodo transitorio (Accordo quadro del 30 luglio 2015 in materia di politiche attive per il lavoro e conseguente convenzione del 2 dicembre 2015) per la salvaguardia delle specificità del modello lombardo.
Revisione del sistema di accreditamento regionale a seguito delle modifiche di cui al Dlgs 150/2015.
Direzione Responsabile: Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro
148
Risultati Attesi (altri) RA 163. Qualificazione del sistema degli accreditati ai servizi di istruzione e formazione ed ai servizi al lavoro attraverso la valutazione delle performance RA 164. Sviluppo del sistema di certificazione delle competenze acquisite in qualsiasi ambito e registrazione sul libretto formativo del cittadino RA 166. Sostegno all’inserimento e al reinserimento lavorativo delle persone con disabilità e dei soggetti svantaggiati attraverso percorsi di inclusione socio-lavorativa
Destinatari Cittadini (lavoratori con disabilità), imprese, altre PA
Ente Sireg Coinvolto
ARIFL per l’accompagnamento delle situazioni di crisi aziendali, la gestione e il monitoraggio della Lista di Mobilità dei dipendenti pubblici. (senza trasferimento di risorse specifiche)
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014
Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
Favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità nel mercato del lavoro*
N disabili inseriti e sostenuti grazie a politiche regionali
N disabili inseriti e sostenuti grazie a politiche regionali
N RL 2300 1700 1800 1800
149
Programma 2 Formazione professionale
Risorse 2016-201865 Principale destinazione risorse
2016 2017 2018
18.265.521,71 13.813.106,00 -
Risorse per la formazione continua, la formazione professionale, attività d’eccellenza nello sviluppo del capitale umano
Risultati Attesi RA 167. Sviluppo di un sistema della formazione professionalizzante
RA 168. Valorizzazione della formazione in assetto lavorativo (tirocini e apprendistato) Destinatari
Imprese e lavoratori
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014
Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
Migliorare le competenze ed abilità dei lavoratori
% contratti di apprendistato stipulati /totale contratti stipulati in un anno nella fascia di età 15-29 anni
% contratti di apprendistato /totale contratti (per anno) nella fascia di età 15-29 anni
% estrazioni COB
12,5% 15% 15% 13%*
* l'abbassamento solo prudenziale della percentuale dell'apprendistato dal 15%, al 13% diciamo che l'effetto è dato da:: 1) contrazione della stipula dei contratto causa Job Act, in poche parole i consulenti del lavoro proporranno altri contratti più convenienti perché meno onerosi nella loro applicazione 2) potrebbe esserci un piccolo incremento per l'introduzione dell'alternanza scuola - lavoro proposto dal MIUR sul 1° livello art43 con la sperimentazione del duale (in ordine alle centinaia di contratti) 3) riforma DELRIO sulle province e impatti della convenzione con MLPS sulla gestione dei CPI che comporta una riduzione del personale dedicato nelle province alla
gestione dell'apprendistato di 2° livello (cataloghi offerta formativa su Sintesi)
65 Le risorse indicate non comprendono i Fondi FAS ed i fondi FSE relativi alle iniziative di eccellenza nello sviluppo del capitale umano (questi ultimi previsti nella missione
15 programma 4).
150
Programma 3 Sostegno all’occupazione
Risorse 2016-2018
Principale destinazione risorse
2016 2017 2018
62.410.853,00 61.337.991,00 57.927.660,00
Risorse per l'inserimento di lavoratori svantaggiati nell'ambito dell'azione di sistema welfare to work per le politiche di reimpiego
Risultati Attesi Strategici 2016
RA 172. Valorizzazione e promozione di interventi volti a prevenire le crisi aziendali e a garantire interventi integrati
Post Expo: Valorizzare il capitale umano ad esito delle esperienze maturate durante EXPO, favorendo inoltre iniziative di ricerca o di insediamento economico/produttivo in ottica di riqualificazione dell'area.
Direzione Responsabile: Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro
Risultati Attesi (altri)
RA 170. Promozione dell’invecchiamento attivo sostenendo il passaggio intergenerazionale RA 171. Valorizzazione della contrattazione di secondo livello sostenendo la flessibilità organizzativa e il miglioramento della produttività aziendale RA 173. Promozione di misure per sostenere l'occupazione e l'occupabilità femminile
Destinatari Imprese e lavoratori
151
NB: Alcune azienda a fronte di un senior in uscita, assumeranno 2/3 junior. Il monte ore rimane uguale
Programma 4 Politica regionale unitaria per il lavoro e la formazione professionale
Risorse 2016-2018 Principale destinazione risorse
2016 2017 2018
4.657.497,50 3.000.000,00 3.000.000,00
Risorse per l'inserimento di lavoratori svantaggiati nell'ambito dell'azione di sistema welfare to work per le politiche di reimpiego
Risultati Attesi Strategici 2016
176. Promozione della ricollocazione di lavoratori espulsi o in fase di espulsione dal mercato del lavoro attraverso servizi personalizzati e orientati alle richieste delle imprese
Potenziamento di Dote Unica Lavoro con misure di contrasto alla povertà: Reddito di Autonomia
177. Attivazione del fondo di garanzia quale strumento per l’anticipazione sociale della CIG.
Prosieguo dell'iniziativa Anticipazione sociale per il 2016 in collaborazione con Finlombarda, parti sociali, FWA e ABI.
Direzione Responsabile: Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014
Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
Sostegno al passaggio intergenerazionale
N Adesioni attraverso INPS di soggetti interessati all’attivazione del ponte generazionale
N. soggetti coinvolti (persone in uscita e in ingresso - mercato del lavoro)
N RL 2 usc 2 ent
36 usc 46 ent
36 usc 46 ent
36 usc 46 ent
152
Monitoraggio degli equilibri finanziari tra risorse disponibili e autorizzazioni regionali concesse in tema di ammortizzatori in deroga.
Ridefinizione degli strumenti della l.r. 21 /2013 sperimentando l'attuazione di modelli di smartworking e welfare aziendale.
Risultati Attesi (altri) RA 174. Econ.15.4 Promozione dell’occupazione con particolare riguardo ai giovani, alle donne e agli over 40 RA 175. Econ.15.4 Promozione della mobilità internazionale del capitale umano (studenti, apprendisti, lavoratori e imprenditori), anche mediante accordi e reti internazionali
Destinatari Imprese e lavoratori
Ente Sireg Coinvolti ARIFL in supporto alla progettazione degli interventi della misura Dote Unica Lavoro (senza trasferimento di risorse specifiche)
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
Consolidare l’integrazione delle politiche attive e passive per il lavoro in relazione ai fabbisogni occupazionali delle imprese, per favorire l’inserimento lavorativo
Percentuale inserimenti occupazionali su doti attivate e concluse (soggetti disoccupati, ammortizzati e giovani 15-29 anni)
Percentuale inserimenti occupazionali su doti attivate e concluse (soggetti disoccupati, ammortizzati e giovani 15-29 anni)
% RL 27,8% 22% 23% 23%
153
MISSIONE 16 AGRICOLTURA, POLITICHE AGROALIMENTARI E PESCA
154
Programma 1 Sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare
Risorse 2016-2018 Principale destinazione risorse
2016 2017 2018
67.278.816,67 62.841.068,70 57.862.258,00
Sviluppo della ricerca, del trasferimento dell’innovazione e della qualità in campo agricolo e agroalimentare
Anticipazioni finanziarie a OPR
Spese per la gestione dell’Organismo Pagatore
Cofinanziamento regionale per investimenti per l'attuazione del piano di sviluppo rurale 2007/2013
Abbattimento dei costi burocratici e oneri fiscali e sviluppo servizi di business per l’impresa tramite sviluppo ed attivazione di nuovi strumenti informativi a servizio delle imprese agricole ed agroalimentari
Supporto all’aggregazione delle imprese e recupero del peso del settore primario nelle filiere di qualità
Tutela, promozione e sicurezza delle filiere agroalimentari e forestali
Sviluppo dell’export dell’agroalimentare lombardo: azioni coordinate nell’ambito di Expo 2015 e ricerca nuovi mercati
Direttiva nitrati: azioni per la revisione in ambito macroregionale delle aree vulnerabili; confronto politico con la Commissione Europea per la revisione della normativa
Servizio fitosanitario: rilancio e attuazione del Piano regionale
Azioni a tutela della risorsa suolo agricolo e per l’azzeramento del consumo di suolo
Sostegno all’agricoltura di montagna e alle azioni di Sviluppo locale e di valorizzazione e fruizione del territorio rurale
Sostegno alla filiera del bosco – legno e tutela del patrimonio forestale demaniale
Revisione della pianificazione e della normativa in materia venatoria
Azioni a sostegno dell’attività piscatoria professionale e dilettantistica
Contributo per il funzionamento di ERSAF.
Risultati Attesi Strategici 2016
RA 96b. Programmazione politiche agricole regionali: presidio tavoli negoziali RA 97b. Attuazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014/20
messa a disposizione di ulteriori 100.000.000 euro sul P.S.R. 2014 - 2020 a valere su nuovi avvisi
approvazione degli atti di attivazione di almeno 7 operazioni P.S.R. 2014 - 2020
informatizzazione dei bandi
Direzione Responsabile: Direzione Generale Agricoltura
155
RA 100. Revisione e riordino delle deleghe e delle competenze pubbliche in
campo agricolo in applicazione della legge Delrio per il subentro corretto nelle
attività e competenze delle province
presidio dell'iter consiliare del pdl di modifica del testo unico agricoltura (31/2008) e della legge sulla caccia
riorganizzazione a seguito del provvedimento organizzativo della Giunta regionale
ricognizione dei procedimenti e procedure e loro omogeneizzazione
RA 108b. Applicazione della Direttiva nitrati, delle buone pratiche agricole e
delle misure del PSR per la tutela delle risorse idriche
approvazione del programma di azione 2016 - 2019
presidio del negoziato tra MAAT e Commissione UE, nell'ambito del comitato nitrati, in ordine alla approvazione UE deroga
presidio del negoziato MAAT - Commissione UE secondo l'accordo tra MAAT - DG Ambiente in ordine alla definizione delle zone vulnerabili nitrati
Risultati Attesi (altri)
RA 98. Tutela della redditività d’impresa tramite erogazione dei premi PAC, agevolazioni per l’accesso al credito, sviluppo dei
sistemi assicurativi, dei servizi di sostituzione e sostegno agli investimenti aziendali
RA 99. Abbattimento dei costi burocratici
RA 101. Sviluppo della ricerca e del trasferimento dell’innovazione in campo agricolo, agroalimentare e forestale RA 102. Ridefinizione del sistema dei servizi di consulenza e dell’assistenza tecnica in agricoltura RA 103. Sviluppo dell’imprenditoria giovanile
RA 104. Supporto all’aggregazione delle imprese e recupero del peso del settore primario nelle filiere di qualità anche con
l’applicazione delle Organizzazioni Comuni di Mercato
RA 105. Tutela, promozione, sicurezza e sviluppo delle produzioni filiere agricole, agroalimentari e forestali di qualità e biologiche nonché sviluppo di progetti integrati di filiera e di area RA 109. Potenziamento del Servizio Fitosanitario: attuazione del Piano Fitosanitario regionale triennale, prevenzione, lotta obbligatoria alle malattie della piante, monitoraggio e sviluppo del polo unico per la diagnostica di qualità e divulgazione dei risultati RA 110. Azioni a tutela della risorsa suolo agricolo e per l’azzeramento del consumo di suolo e sviluppo dell’agricoltura conservativa RA 111. Sviluppo rurale delle aree svantaggiate e dell’agricoltura di montagna RA 112. Sostegno e promozione della filiera bosco - legno e tutela del patrimonio forestale demaniale RA 116. Supporto allo sviluppo del Turismo Rurale e delle imprese di Agriturismo
Destinatari Imprese ed operatori del settore agricolo e agroalimentare.
156
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
Attuazione Politica Comunitaria 2014/2020
PAC: numero imprese che ne hanno usufruito
N imprese N RL 30.200 30.000 30.000
Sostegno alla competitività del settore agricolo
Fondi spesi/totale fondi disponibili
Fondi spesi/totale fondi disponibili
% RL 100 100 100
Programma 2 Caccia e pesca
Risorse 2016-2018
2016 2017 2018
1.387.553,00 1.387.553,00 1.387.553,00
Risultati Attesi (altri) RA 114. Revisione della pianificazione e della normativa in materia venatoria
RA 115. Azioni a sostegno dell’attività piscatoria professionale e dilettantistica, tutela delle rotte migratorie e promozione del
consumo di pesce a km zero
Destinatari
Cittadini
157
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
Sostegno dell’attività piscatoria professionale e dilettantistica
Fondi spesi/totale fondi disponibili
Fondi spesi/totale fondi disponibili
% RL - 100 100
Programma 3 Politica regionale unitaria per l'agricoltura, i sistemi agroalimentari, la caccia e la pesca
Risorse 2016-2018
2016 2017 2018
1.998.360,00 820.061,00 920.061,00
Obiettivi Operativi66 Supporto alla gestione e monitoraggio PSR 2014-20 ai fini della efficienza della spesa ed efficacia della programmazione
Destinatari
Ditte assegnataria incarico assistenza tecnica e valutazione PSR2014-20
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
Supporto alla gestione e montoraggio avanzamento PSR 2014 - 20
Gare assegnate N. Gare assegnate N RL Nd 0 0
Approvazione R.A R.A. N. R.A nd 1 1
66
Per questo programma non sono previsti per il 2015 Obiettivi di carattere strategico, ma unicamente obiettivi operativi
158
MISSIONE 17 ENERGIA E DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI ENERGETICHE
159
Programma 1 Fonti Energetiche
Risorse 2016-201867 Principale destinazione risorse
2016 2017 2018
58.394.409,00 45.695.351,00 31.391.076,00
Risorse destinate all’AQST Provincia di Sondrio
Risorse destinate all’accordo quadro “Accordo di programma ambiente ed energia”
Risultati Attesi (altri) RA 117. Incentivazione dell'efficienza energetica e delle fonti rinnovabili RA 118. Promozione dell’edilizia sostenibile RA 119. Programma Energetico Ambientale Regionale RA 120. Sviluppo di filiere a basso impatto ambientale
Destinatari Provincia di Sondrio
Enti locali
Consorzi di bonifica
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
Sviluppo reti di teleriscaldamento Percentuale degli interventi conclusi sul totale degli interventi finanziati68
= % RL 83% 100%
67
Nel totale delle risorse sono considerati anche i trasferimenti di risorse agli Enti (canoni idrici) che non sono stati rappresentati con un indicatore; trattandosi di “puri
trasferimenti” si possono solo individuare indicatori di carattere finanziario 68
L’indicatore fa riferimento a risorse vincolate.
160
MISSIONE 18 RELAZIONI CON LE ALTRE AUTONOMIE TERRITORIALI E LOCALI
Programma 1 Relazioni finanziarie con le altre autonomie territoriali
Risorse 2016-2018 2016 2017 2018
43.307.296,00 38.675.546,00 32.419.546,00
Principale destinazione risorse
Contributi alla gestione associata dei servizi comunali
Fondo sperimentale di riequilibrio relativo alla compartecipazione della tassa automobilistica
Programmazione Negoziata
Iniziative emblematiche
161
Risultati Attesi Strategici 2016
RA 33. Attuazione della Macroregione del Nord
Consolidamento delle modalità di collaborazione con le regioni limitrofe finalizzate alla realizzazione dinamica della Macroregione sia in ambito economico-finanziario sia in ambito istituzionale.
RA 38. Revisione del ruolo e dell’organizzazione delle STER
Definizione della nuova organizzazione delle competenze all'interno delle STER (alla luce della revisione delle competenze in capo alle Province e in generale della riorganizzazione della PA)
Strutturazione di un sistema di rilevazione dei dati a supporto del controllo di gestione
RA 38b Garantire il miglior funzionamento possibile per gli enti provinciali alla luce delle rilevanti modifiche ex l 56/14
Elaborazione di una proposta di progetto di legge per il riordino degli enti territoriali in Lombardia.
Attivazione della conferenza permanente Regione Lombardia-Città Metropolitana;
Definizione dello schema di intesa quadro Regione Lombardia-Città Metropolitana;
Partecipazione al confronto sulla elaborazione del piano strategico della Città Metropolitana.
Direzione Responsabile: DG Presidenza
Risultati Attesi (altri)
RA 35. Semplificazione della normativa regionale in tema di Gestioni Associate
RA 36. Semplificazione e digitalizzazione di procedure amministrative degli Enti Locali RA 37. Attuazione di interventi per l’efficienza e affiancamento agli Enti Locali: Gestioni Associate e fusioni di Comuni
Destinatari Cittadini, imprese, altre PA e Associazioni
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
Ottimizzazione delle funzioni rese dalla Pubblica Amministrazione
N. dei servizi gestione associata e percorsi fusione attivati
N. dei servizi di gestione associata attivati (dato incrementale)
N. RL 781 800 800 810
162
MISSIONE 19 RELAZIONI INTERNAZIONALI
163
Programma 1 Relazioni internazionali e Cooperazione allo sviluppo
Risorse 2016-2018
Principale destinazione risorse
2016 2017 2018
1.322.000,00 1.325.642,00 975.000,00
Contributi a Expo 2015 Spa
Partecipazione al capitale sociale di Arexpo
Risultati Attesi Strategici 2016
RA 43. Sviluppo di rapporti internazionali istituzionali e di supporto allo sviluppo economico
Promozione e realizzazione di almeno 20 tra incontri, eventi e missioni internazionali quale sviluppo delle relazioni avviate durante Expo 2015
RA 46. Innovazione degli interventi di cooperazione allo sviluppo
Predisposizione di un documento di orientamento delle azioni di Regione Lombardia in tema di cooperazione internazionale allo sviluppo
RA 47b. Macroregione italiana ed europea: promozione di reti e apertura internazionale, a partire da EXPO
definizione documento congiunto Stato Regioni da presentare alla Conferenza Mondiale "HABITAT III" ottobre 2016 a Quito (Equador)
RA 48. Valorizzazione e riqualificazione del sito espositivo (fase post-Expo)
Definizione ed avvio del progetto complessivo del Fast Post EXPO e in particolare di rivitalizzazione del Cardo.
Direzione Responsabile: DG Presidenza Direzione Responsabile: DG Casa, Housing Sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione Direzione Responsabile: DG Presidenza
164
Accompagnamento alla realizzazione della nuova governance della società Arexpo S.p.A.
Approfondimento giuridico e individuazione delle soluzioni nelle diverse tematiche lagate alla preparazione dell'evento "post fast expo
Risultati Attesi (altri) RA 44. Miglioramento delle relazioni con le istituzioni europee
RA 45. Rafforzamento delle reti internazionali
Destinatari Cittadini, imprese, altre PA, Associazioni
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014
Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
Valorizzazione dell’area e delle opere del sito espositivo nella fase transitoria del post-Expo – Riattivazione del Cardo (cd. “Fast Post Expo”)
Investimenti complessivi attivati a fronte del contributo regionale
Investimenti complessivi attivati
MLN€ Arexpo SpA
= 25 40 50
N. visitatori Cardo N. visitatori Cardo N. Arexpo SpA
= 50.000 75.000 100.000
Progetti realizzati N. Progetti realizzati N. Arexpo SpA
= 3 5 10
Strutture riqualificate con contributi regionali
N. Strutture riqualificate con contributi regionali
N Arexpo SpA
= 3 5 10
Posizionamento internazionale di Regione Lombardia
Sviluppo delle relazioni avviate durante Expo 2015 attraverso missioni, incontri ed eventi internazionali
N. delle missioni, degli incontri e degli eventi
internazionali
N RL n.d. 20 20 20
165
Programma 2 Cooperazione territoriale
Risorse 2016-2018
Principale destinazione risorse
2016 2017 2018
10.583.670,03 - -
Cooperazione transfrontaliera 2007-2013
Risultati Attesi
Strategici 2016
RA 27 Partecipazione ai nuovi Programmi di cooperazione territoriale:
Definizione linee guida delle nuove call del Programma Spazio Alpino
Direzione Responsabile: DG Presidenza
Risultati Attesi
RA 29. Interventi territoriali integrati
Destinatari Cittadini, altre PA, associazioni
Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo 2016
Obiettivo 2017
Obiettivo 2018
Sviluppo della politica di coesione territoriale attraverso una spesa rigorosa ed efficace
N Progetti con chiusura contabile e decreto rideteminazione finale P.O. Italia Svizzera 2007 – 2013 (Assi 1-2-3)
N Progetti con chiusura contabile e decreto rideteminazione finale
N RL n.d. 80
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ALTRE MISSIONI
MISSIONE PROGRAMMA COMMENTO
20. Fondi e accantonamenti
1. Fondo di riserva Indicatore non applicabile Questo programma è composto da capitoli finalizzati ad agevolare la partecipazione regionale a bandi europei assicurando la copertura della quota di cofinanziamento richiesta dalla UE per progetti proposti e gestiti, qualora approvati, dalle diverse Direzioni Generali.
2. Fondo svalutazione crediti Indicatore non applicabile
3. Altri Fondi Indicatore non applicabile
50. Debito pubblico
1. Quota interessi ammortamento mutui e prestiti obbligazionari
Indicatore non applicabile
2. Quota capitale ammortamento mutui e prestiti obbligazionari
Indicatore non applicabile
60. Anticipazioni finanziarie
1. Restituzione anticipazioni di tesoreria
Indicatore non applicabile
99. Servizi per conto terzi
1. Servizi per conto terzi - Partite di giro
Indicatore non applicabile
2. Anticipazioni per il finanziamento del sistema sanitario nazionale
Indicatore non applicabile
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OBIETTIVI STRATEGICI 2016 TRASVERSALI
Risultati Attesi Strategici 2016
PAREGGIO DI BILANCIO
Garantire la tenuta del Patto e attuare azioni di contenimento della spesa anche in relazione ai nuovi principi introdotti dal DDL Stabilità 2016;
Monitoraggio dei nuovi indicatori finanziari conseguenti le novità del Pareggio di Bilancio;
Coordinamento delle procedure relative alla gestione delle entrate regionali;
SIREG (Sistema Regionale) 1) Implementazione nuove modalità di rapporto Giunta - SIREG, in attuazione delle convenzioni, in modo da facilitare maggior efficienza nel funzionamento e maggior efficacia nelle commesse:
Messa a punto dei piani industriali delle Società regionali: - ILSPA, anche nel rapporto con ARCA sulle centrali di committenza - LISPA, verificando un efficiente equilibrio tra produzione interna ed
esterna - Finlombarda, anche rispetto ai requisiti da intermediario unico
2) Supporto allo sviluppo del Gruppo FNM in attuazione delle linee strategiche del PRS; 3) Definizione condivisa di un rapporto di audit per ciascun ente strumentale e ciascuna società in house 4) Razionalizzazione delle società e della partecipazioni di Regione Lombardia in attuazione della Legge 190/2014
Stesura della relazione conclusiva entro fine marzo 2016.
Completamento percorso formale fusione di Navigli Scarl in Explora e completamento cambio governance di Infrastrutture Lombarde S.p.A.
5) AREXPO. Definizione compagine societaria per gestione post EXPO; interlocuzione con il Governo. COMUNICAZIONE E RELAZIONI ESTERNE
Coordinamento con la Comunicazione Interna per l'impostazione e
Direzione Responsabile: DG Presidenza
168
l'implementazione della rivista Noi Regione
Supervisione e individuazione delle politiche più rilevanti da comunicare ai cittadini attraverso attività ed eventi di comunicazione
Sviluppo del progetto del sistema di portali Internet di RL
Organizzazione degli Stati Generali della Lombardia
Organizzazione incontro di aggiornamento sul progetto strategico Lombardia 2030 di Confindustria Lombardia
Rafforzamento della comunicazione interna mediante la diffusione della intranet collaborativa
RIFORME Presidio Riforme Costituzionali ed eventuali seguiti:
Verifica Composizione e funzioni del nuovo Senato della Repubblica con eventuale proposta di modifica della legge elettorale regionale;
Inquadramento della potestà legislativa della regione alla luce della cancellazione delle materia di potestà legislativa concorrente;
Definizione dell'ambito di possibile esercizio della iniziativa ai sensi dell'art. 116, 3° comma in tema di autonomia differenziata.
CONTROLLO DI GESTIONE
Implementazione di un sistema di controllo di gestione per verificare l'efficacia, l'efficienza e l'economicità dell'azione della Giunta Regionale, attraverso l'attivazione di meccanismi operativi e in una logica complementare con il controllo strategico.
CONTROLLI
Riordino del sistema dei controlli successivi degli atti dirigenziali ponendo particolare attenzione alle aree a rischio ed assicurando un raccordo con Controllo di Gestione. Coordinare eventuali piani di rientro a seguito dei rilievi del Comitato dei Controlli e del Comitato della trasparenza per gli appalti e sicurezza dei cantieri.
VALUTAZIONE DELLE POLITICHE Impostazione della valutazione delle politiche con una pianificazione pluriennale e una razionalizzazione e sinergia tra le attività inerenti le clausole valutative e la valutazione della politica unitaria con una lettura trasversale dell'attuazione del PRS, in collaborazione con la Commissione paritetica del Consiglio.
169
FOCUS TRASPARENZA E ANTICORRUZIONE
Anticorruzione a cura del DFS Anticorruzione/Trasparenza
La legge 190/2012 dispone l’obbligo, per tutte le Amministrazioni, di adottare entro il 31 gennaio di ogni anno, il Piano triennale di prevenzione della
corruzione (PTPC), individuato, come si legge anche nel Piano Nazionale Anticorruzione approvato dalla CIVIT – ora ANAC – con deliberazione n. 72 del
11.09.2013, come strumento di programmazione, il cui contenuto deve essere coordinato con quello degli altri atti di programmazione presenti
nell’Amministrazione e, quindi, anche con il Piano della performance. ANAC, con determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015 (Aggiornamento 2015 al Piano
Nazionale Anticorruzione) richiama l’attenzione sulla necessaria coerenza tra PTPC e Piano della performance sotto due profili a) le politiche sulla
performance contribuiscono alla costruzione di un clima organizzativo che favorisce la prevenzione della corruzione; b) le misure di prevenzione della
corruzione devono essere tradotte, sempre, in obiettivi organizzativi ed individuali assegnati agli uffici e ai loro dirigenti. Ciò agevola l’individuazione di misure
ben definite in termini di obiettivi, le rende più effettive e verificabili e conferma la piena coerenza tra misure anticorruzione e perseguimento della funzionalità
amministrativa.
Il coordinamento tra i due Piani si esplica necessariamente con riferimento all’attuazione delle misure di mitigazione dei rischi corruttivi in esito al complesso
processo di analisi condotto nel 2015, che costituisce uno degli elementi essenziali dell’aggiornamento del vigente Piano di prevenzione della corruzione, da
operarsi, come già esplicitato, entro il 31 gennaio 2016.
Sulla base di quanto disposto all’art. 1, comma 16 della legge 190/2012, il PTPC tratta la “gestione del rischio corruzione” nelle 4 aree individuate dalla
normativa (Area A - Acquisizione e progressione del personale, Area B - Affidamento di lavori, servizi e forniture, Area C - Provvedimenti ampliativi della
sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario – Area D – Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica del
destinatario con effetto economico diretto e immediato per il destinatario) che si articolano nei processi descritti all’allegato 2 del PNA. Su indicazione della
Determinazione ANAC n. 12 del 2015, l’aggiornamento 2016 del P.T.P.C., prevederà ulteriori azioni di estensione e approfondimento del processo di analisi e
mappatura dei rischi, oltre le 4 Aree indicate dalla L.190/2012.
Già nell’anno 2015, ai fini dell’aggiornamento del PTPC, il Responsabile della Prevenzione della Corruzione ha promosso, un’azione di estensione e
approfondimento dell’attività di analisi, con riferimento alle Aree A, B e C; tale attività si è svolta attraverso la formazione laboratoriale con la costituzione di
gruppi di lavoro formati da personale individuato dalle Direzioni coinvolte, sotto il coordinamento della struttura del Responsabile della prevenzione della
corruzione.
La gestione del rischio si completa con la successiva azione di monitoraggio per verificare lo stato di attuazione delle misure di prevenzione del rischio
corruzione, relativamente al primo semestre 2015, il RPC ha impostato l’attività di monitoraggio d'intesa con i Referenti della prevenzione della corruzione.
Questa attività di verifica ha evidenziato, tra l’altro, la necessità di dotarsi, in prospettiva, di un sistema informativo per gestire il flusso delle informazioni e
consentire quindi un monitoraggio costante e permanente a supporto dell’attuazione del processo relativo all’analisi dei rischi da parte dell'amministrazione.
Gli esiti del lavoro di approfondimento dell’analisi dei rischi, unitamente agli esiti del monitoraggio effettuato con le Direzioni sull’attuazione delle misure di
prevenzione della corruzione, costituiscono oggetto dell’aggiornamento del PTPC per l’anno 2016.
Per le Direzioni generali coinvolte nei processi di analisi dei rischi, anche per il 2016 il Responsabile della prevenzione della corruzione verificherà l’effettiva
applicazione delle misure di mitigazione dei rischi previste nell’aggiornamento del Piano. Tale obiettivo richiede:
- una specifica attività di monitoraggio e verifica da parte del Responsabile della prevenzione della corruzione in collaborazione con i Referenti della
170
prevenzione della Corruzione;
- una attiva partecipazione dei dirigenti responsabili di procedimento nell’attuazione delle misure di prevenzione previste dal PTPC, in collaborazione
con il Responsabile della prevenzione della corruzione, come anche previsto dall’art. 16 del D.Lgs. 165/2001.
Obiettivo Indicatore UDM Target 2015
Attuazione del piano triennale anticorruzione da parte dei Dirigenti responsabili delle Direzioni generali
%Attuazione delle misure di prevenzione prescritte dal Piano triennale di prevenzione della corruzione 2016-2018
% 100 %
Trasparenza
La stretta relazione tra il Programma triennale della trasparenza e l’integrità (P.T.T.I.), sezione del Piano triennale di prevenzione della corruzione, e il Piano
della performance è definita dall’art. 10 del d.lgs. 33/2013, dove si precisa come la promozione di maggiori livelli di trasparenza costituisca un’area
strategica per ogni amministrazione, che deve tradursi nella definizione di obiettivi organizzativi e individuali.
Al comma 4 dell’art. 10, si specifica altresì che le amministrazioni pubbliche devono garantire la massima trasparenza in ogni fase del ciclo di gestione della
performance.
Il coordinamento tra il P.T.T.I. e il Piano della Performance si sviluppa quindi attraverso l’obiettivo strategico di coordinamento delle iniziative volte a
garantire la trasparenza, la legalità e la cultura dell’integrità.
Si tratta di proseguire il percorso iniziato nel 2015 per rendere disponibili e maggiormente fruibili i dati da pubblicare ai sensi del d.lgs. 33/2013. Si lavorerà
per migliorare costantemente la messa a disposizione dei dati sul sito dedicato sia nel senso della completezza che per facilitare la fruibilità dei dati
all’esterno. A tale proposito si prefigura l’adozione di uno strumento informatico – Sistema Elettronico della Trasparenza (SETRA) volto alla
razionalizzazione e ottimizzazione delle azioni di rilevazione, estrazione e pubblicazione dei dati. Si opererà per intraprendere una analisi di nuove modalità
di pubblicazione di dati tali da rendere l’adempimento meno burocratico e sempre meglio fruibile e leggibile all’esterno in particolare per i cittadini che non
sono adusi alla lettura di aspetti tecnici ed ai tecnicismi della P.A. In merito agli obblighi di pubblicazione si cercherà di perseguire obiettivi più ambiziosi che
ci avvicinino ai principi del Freedon of Information Act (FOIA) quindi oltre gli adempimenti obbligatori previsti dal d.lgs. 33/2013. In ambito formativo, così
come approvato nella sezione dedicata alla trasparenza nel Piano della Formazione 2016, ci si orienterà verso approfondimenti specifici sulle modifiche
normative riconducibili all’attuazione della L. 124/2015 (Legge Madia) e sulle novità introdotte dal Freedom Of Information Act (F.O.I.A.) sulla qualità degli
atti da pubblicare e sulla metodologia di approccio al tema.
Obiettivo Indicatore UDM Target 2015
Pubblicazione in Amministrazione Trasparente degli obblighi previsti dall normativa vigente e da eventuali decreti integrativi e correttivi
% Incremento del flusso informativo delle pubblicazioni anche attraverso il Sistema Elettronico della trasparenza (SETRA)
% 10 %
171
FOCUS SU BENESSERE ORGANIZZATIVO
Per benessere organizzativo si intende la capacità di un’organizzazione di promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori. Il concetto di benessere organizzativo si riferisce, quindi, al modo in cui le persone vivono la relazione con l'organizzazione in cui lavorano; tanto più una persona sente di appartenere all'organizzazione, perché ne condivide i valori, le pratiche, i linguaggi, tanto più trova motivazione e significato nel suo lavoro.
Tale concetto fa riferimento, da una parte, alla definizione di “salute” condivisa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “stato di completo benessere
fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o infermità”, fatta propria dal d.lgs. n° 81/2008 (art. 2 lett. o) e quindi connessa al
tema dello stress lavoro-correlato; dall’altra parte, al tema della efficienza e della produttività delle organizzazioni, in quanto numerosi studi e ricerche hanno
dimostrato che le strutture più efficienti sono quelle con dipendenti soddisfatti e con un “clima interno” sereno e partecipativo.
Molteplici sono le fonti normative, a partire da quelle generali (l'accordo europeo del 2004 sullo stress lavoro-correlato e il già citato d.lgs n° 81/2008 di
recepimento delle direttive europee in materia di tutela della salute) fino ai provvedimenti a livello nazionale.
Con specifico riguardo alle Amministrazioni pubbliche, va menzionata la Direttiva del Ministro della Funzione Pubblica del 24 marzo 2004. Con questa
direttiva si demanda alle Pubbliche amministrazioni di attivarsi, oltre che per raggiungere obiettivi di efficacia e di produttività, anche per realizzare e
mantenere il benessere fisico e psicologico delle persone, attraverso la costruzione di ambienti e relazioni di lavoro che contribuiscano al miglioramento della
qualità della vita dei lavoratori e delle prestazioni.
La direttiva fornisce specifiche indicazioni su finalità, modalità e strumenti per il perseguimento degli stessi; in particolare, fornisce agli enti gli strumenti
operativi necessari allo scopo (c.d. Kit del benessere organizzativo). Tali strumenti hanno costituito la base per lo svolgimento dell’indagine condotta in
Regione Lombardia tramite questionari (novembre 2012) e per le successive azioni di partecipazione del personale delle diverse Direzioni tramite la
formazione dei Gruppi di lavoro benessere (anno 2014).
Con il d.lgs. 150/2009, il tema del benessere organizzativo viene ripreso, con l’obiettivo di sviluppare la produttività, l’efficienza e la trasparenza nella p.a., con riferimento agli obblighi di valutazione delle performance; in tale contesto, viene assegnato agli OIV l’obbligo di realizzare indagini sul personale dipendente volte a rilevare il livello di benessere organizzativo e il grado di condivisione del sistema di valutazione nonché la rilevazione della valutazione del proprio superiore gerarchico da parte del personale (art. 14, c.5). Il d.lgs. 33/2013 richiama l’obbligo di pubblicazione dei dati relativi ai livelli di benessere delle pubbliche amministrazioni (art. 20, c.3), affermando implicitamente la relazione tra il Piano della performance, la valutazione delle prestazioni e il benessere organizzativo. Pertanto, il tema del benessere organizzativo deve tradursi nella definizione di obiettivi organizzativi (Piano degli interventi per il miglioramento del benessere lavorativo) e nell’individuazione di adeguate modalità di monitoraggio e si sviluppa attraverso l’obiettivo strategico di coordinamento delle iniziative volte a garantire la promozione della salute negli ambienti di lavoro dell’Ente.
172
Il Responsabile della gestione delle sedi regionali svilupperà le attività finalizzate a realizzare, nel triennio 2016-2018:
- l’approvazione del Piano degli interventi per il miglioramento del benessere lavorativo (2016);
- la sperimentazione di interventi per la promozione della salute e del benessere negli ambienti di lavoro (2016);
- l’attuazione degli interventi per il miglioramento del benessere lavorativo (2017-2018).
Un ulteriore obiettivo operativo, condiviso con le altre Unità Organizzative dell’Area Organizzazione e con l’Organismo indipendente di valutazione sarà:
- la definizione degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione e la pubblicazione dei dati inerenti i livelli di benessere.
- il monitoraggio dei livelli di benessere organizzativo.
Nel 2016, una volta approvato il Piano degli interventi per il miglioramento del benessere lavorativo, Il Responsabile della gestione delle sedi regionali si
coordinerà con la U.O. Organizzazione e personale Giunta e Sireg (per l’attuazione degli interventi di miglioramento), con la U.O. Sistemi informativi (per il
supporto tecnologico agli strumenti di rilevazione) e con l’Organismo Indipendente di valutazione, al fine di attivare ogni iniziativa mirata alla più efficace
gestione degli interventi e alla definizione di adeguate modalità di monitoraggio.
Indicatore 2016
Obiettivo Indicatore UDM Target 2015
Approvazione del Piano degli interventi per il miglioramento del benessere organizzativo e avvio dell’attuazione (fase di sperimentazione)
% Attuazione delle misure di miglioramento del benessere negli ambienti di lavoro
% 20%
Pubblicazione in Amministrazione Trasparente degli obblighi previsti dal d.lgs. 33/2013 (art.20, c.3)
% Incremento della partecipazione dei lavoratori alle indagini dirette sul benessere organizzativo
% 60 %
173
AZIONI DI MIGLIORAMENTO
Nell’attuale fase di trasformazione degli assetti istituzionali, Regione Lombardia si propone di assumere il ruolo di una Pubblica Amministrazione innovativa, in grado di interpretare le sfide attuali e di mettere a disposizione strumenti avanzati e flessibili rispetto alle esigenze di cittadini, stakeholder e territori. In questa linea di indirizzo, nel biennio 2014 - 2015, sono stati progressivamente razionalizzati e integrati tutti i documenti e i mezzi di conoscenza e di rappresentazione degli obiettivi di governo, secondo una lettura capace di privilegiare il punto di vista dei soggetti protagonisti. Nel 2014 si è, infatti, approvato, in un unico documento, la Relazione sulla performance e il Piano dei Risultati il Piano della performance e dei Risultati Attesi di Bilancio; nel 2015 è stata invece approvata la prima Relazione annuale sull’attuazione del PRS che, come stabilito dalla Legge di Stabilità 2015 n.36, approvata dal Consiglio regionale il 30 dicembre 2014, ha accorpato in un solo documento anche il Rapporto di gestione, così da offrire elementi sempre più efficaci di conoscenza e valutazione delle politiche regionali. Nel 2016, portata a regime l'integrazione di tali documenti, è necessario insistere nel perfezionamento degli indicatori di output e di realizzazione, creando una maggiore sinergia anche con le numerose informazioni offerte dal nuovo controllo di gestione di Regione Lombardia. Il 2016 sarà anche l'anno in cui dare attuazione alle novità dettate dal Decreto 9 dicembre 2015 "Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio delle Regioni, delle Province autonome di Trento e di Bolzano, e dei loro organismi ed enti strumentali" che identifica un set di indicatori comuni che ogni Amministrazione ha l'obbligo di inserire nel proprio Piano. Questo lavoro, vista la natura più finanziaria degli indicatori previsti dal decreto, rinsalderà il rapporto tra la parte programmatica delle politiche e quella delle risorse. Proseguirà, inoltre, il lavoro di allineamento degli indicatori di risultato del PRS con quelli contenuti nei POR del nuovo settennato 14-20 dei fondi strutturali europei. Sarà quindi possibile avere una visione più chiara dei risultati conseguiti con le risorse a disposizione e in prospettiva anche degli “effetti leva” che potranno essere ottenuti. Procederà il lavoro di messa a sistema degli indicatori di contesto, selezionati ed aggiornabili in modo certificato, anche grazie alla collaborazione con Eupolis Lombardia. Infine, dopo l'inserimento nel Piano 2015 di un focus sul benessere organizzativo, nel 2016 si potrà lavorare per il completamento del Piano con
nuovi Focus previsti dal D. Lgs 150/2009, quali ad esempio quello relativo alle politiche e agli obiettivi di Pari Opportunità.
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