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METRO POLITICO DELLA LOMBARDIA.
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*7 yendcmmiaio v repub. (martedì 18 ottobre 1796 y. s.)
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Rivoluzione di Modena §i era volgarmente spar
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evando l albero della libertà, allorché la mi».
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66 truppa, contro la data fede ^ circonda improvvisamente il Popolo/sopra del quale tira diverse scariche. "La sorpresa produsse il più grande scompìglio nella moltitudine : 270 individui restarono o feriti o malconci da quell'aristocratico tradimento.
Tutto parve sopito, ma il fermento si alimentava sotto cenere. Si attendeva a' 31 il commissario Saliceti, da cui speravan ragione i patriotti di Modena ; ma gli aristocra-ti più scaltri prevengono le temute conseguenze del di lui arrivo . La reggenza assicura il Popolo con un editto, che il buon duca avrebbe pagata tutta la contribuzione col proprio danaro: quasiché i tiranni avessero nulla di proprio che non sia il sangue del Popolo che hanno oppresso, 0 che vogliono opprimere . 11 Popolo avvezzo a credere a' grandi , che sono i suoi veri nemici, acclaima il nome del tiranno, ed applaudisce .di buona fede a' suoi traditori f Saliceti è spettatore nel suo passaggio di questo improvviso fenomeno, e compiangendo la credulità del Popolo,.ab-borrisce la perfìdia de' governanti.
Si promette in seguito amnistia a' patriotti, che sono i veri amici della patria , onde avere il tempo e il modo di realmente perseguitarli ; e già molti di essi sconcertati , forse oltre il dovere, erano tentati di ricorrere ai mezzi i più indegni di giustificazione presso il vile tiranno ed il di lui ministeriale satellizio , che lor minacciava ognor più la imminente vendetta. Ma vie meglio consigliati i patriotti espongono a' francesi il loro evidente pericolo, l 'inganno sofferto dal Popolo , la contribuzione ricaduta sopra di questo ec, ; mentre i francesi aveano rilevato infinite riprove della mala fede della reggenza e del duca, che aveano tuttavolta favoreggiati i disegni del nimico , fino a provvederlo di munizione da guerra e da bocca nello stato veneto ed in Mantova stessa. DÌ fatti n'esiste P intrenere in alcune cartatucce, ove si è trovato lo Stemma dell' Ercole ducale, ed in più altri argomenti che l'occhio vegliante della repubblica francese non ha mai perduti di mira . ^ A' 6 di settembre verso la sera giunsero in Modena 1000. francesi, che presero quartiere dirimpetto il palazzo slucale «Da questo improvviso movimento si previde l'aurora del nuovo giorno « La stessa notte s'intimò la resa alla fortezza, si disarmò-la truppa , si annullò la reggenza, e si annunziò la democrazia. Furono arrestati i mem
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ti 1 L' exmarchese Gherardo Ban consigliere jiri? era osi Ca n dri
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ove fugiati, e P exmarchese Montecu Raimondo
da partendo per M furono arrestati iu R 8'
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cittadini che gli h condotti in lb il santo vessillo della lib
nella piazza che la sera fu tutta illuminata . Due orches tre alternavano i loro suoni e le loro marce , e non si ce lebrò per tutto il g 8 che 1' eguaglianza be La sera tutto il teatro risuonava del nome de' cittadini Bo n op Saliceli. G a e d d'h che nelle comuni ma P
la energia di un he abborriva la
scoprivano ide , e tutta sentiva la sua
riacquistata sovranità Pop d' Italia , gli m.pj sono freq Imitate
um volta voi stessi . Scuotere questi troni miserabili, che i vostri padri ingannati ed oppressi hanno innalzati col proprio sangue. Rovesciategli, inceneritegli. R loro danni
rovine 1' augusto altare di quella ^religion . le ricchezze . 1' ine
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d cuaglianza, la.oppressione. I * «
bardi vi d la mano : ri co noscete la loro fratellanza e la lor libertà . Se sarete libe 4M
ri voi sarete fel se sarete fratelli voi. sarete invincibili .
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Peregrinazione d* aìcrmi sospetta. Ï1 generale Bonaparte ha deciso generosamente, che
gii ostaggi milanesi restano io loro piena libertà ; Nizza non è più la loro forzata dimora : la sicurezza generale ha abbandonate le sue misure per deferire con troppo buona fede alla confidenza di chi non n'era degno. Il più
dd loro demerito è la scelta della stragrande argomento da , che hanno seguita nel loro ritorno : indirizzati per la volta di Torino hanno avuto il libero transito per mezzo de'barbetti piemontesi, che il redi Sardegna paga per non far grazia ad alcun vivente, che possa esser animato da qualche monade repubblicana. Alcuni di essi han poi fissato il loro soggiorno nelle campagne, per sottrarsi alla luce della repubblica , per continuare la depravazione dello spirito pubblico nel cuore de' semplici agricoltori, e spar-
tirannia sopra i diritti de l l 'uomo. Altri del solitario Piero , e combinare delle crociate contra gli'
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gere le tenebre della sono rimasti in pellegrinaggio per seguire le. tracce
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I tonici del Popolo. Il cónte de Eossi deve estere nella unione avendo avuto lungo colloquio col conte Borromeo segretanaen. te fuori della porta di Arona , di cui è governatore pel tir annetto deW alpi. Il conte Melfi non trova luogo arto alla sua impazienza: Genova , Modena, Bologna , Firenze non bastano al suo riposo ; Gnecco di Genova, la reggenza ducale di Modena, Aldini di Bologna, rutta la corte
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granducale a Firenze (non esclusi alcuni ahri di cui avremo luogo a parlare ) sono da esso giornalmente tenta* t i , sedotti, persuasi per mezzo delle sue risorse e de* suoi talenti patriottici, politici, misteriosi, affezionati alla vera libertà, alla quale, se mai un tempo si stabilisce , sarà senza dubbio attaccato. Le fila della sui tela comincialo da Parigi, si stendono in Lombir lia, mettono il capo nel Cielo e i .piedi nell' inferno , per essere nel centro degli affari jeopure vuole vivere prudentemente tranquillo , cioè meditare il piano per la buona riuscirul;;le sue idee . Oh se i •patriotti della Lombardia non fossero patriotti, se colobo che influiscono al presente alla totalità d'g'i affiti , fossero dimessi e ridotti alle loro imirìUn , li belli repubblici lombarda avrebbe un sì grand' uornv) al suo servizij 1 >f ù non calunniamo la doppiezza del suo spirito, noi siirnj franchi, ma diciamo, la verità: essa tors spiace, ma questo è il destino di tutte le verità, che si an lunzian > ricordano tutti, che i francesi furono incontrai a VIel
da lui alla testa de' 60 decurioni di Milano
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il fu da lui aringato provisto di coccarda
nazionale il giorno 11 ma gio al giorno iz tu a M 'ano, denose la coccarda, promosse l'editto di far deporre a tut n 1 milanesi questa insegna della libertà , assicurò che i tedeschi uscirebbero dal castello, e taglierebbero tutte le teste montare colla coccarda.
A* o maggio l'arciduca fuggitivo lascia le sue plenipotenze ai decurioni ed a tutte le autorità da esso costituite in Milano. H ^ /{ / repr ime l'ardore del Popolo, che era in estasi perii francesi colP editto del iz. Perchè? la risposta non è ovvia .
te Superiorità francesi, amministrazione generale , aprii nrHii: i magistrati ch'ebbero la plenipotenza dell* gli ocdii
arciduca nel 9 maggio esistono ancora. A chi sonessi at? Rispondete loro colla pronta loro destituzione, e
badare agi' interessi della patria e di voi medesimi!
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papa perseguitato dai teme in Roma lo scoppio di una guerra intestina Fra
i giansenisti ed i gesuiti. Il generale de'primi è lo stesso generala de'domenicani. Il famoso Camus sul punto de' brevi santìssimi, emanati contro i francesi, pretendeva che il papa per quanto si voglia infallibile, abbia rotondamente fallato, e eh' emendo stato ingannato da' nimicìi della repubblica francese, dovesse rivocare i suddetti brevi
icati contro il diritto reciproco delle due nazioni. L'orgoglio di un papa non poteva accomodarsi con questo evangelico proponimento ; quindi i teologi domenicani dietro il loro generale hanno immaginato un' opportuna transazione, cioè che l'articolo della pubblicazione non tierisse la infallibilità , come se avesse fallato non già nei formare i brevi , ma nel farne importi! nam ente la pubblicazione . I cardinali ed i gesuiti loro devoti hanno rabbiosamente gridato a' giansenisti ; ed il papa , infililibile com'egli è, ha villaneggiato pontificalmente rale domenicano. Questi ha tenuto fermo sul van'ge* lo , ma con tutto il suo vangelo ha dovuto abbandonar Roma e ritirarsi a Viterbo.
Continui susnrri vanno crescendo per le scuole di Roma,
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ove prog di una campa g stica. I confessionali sono i punti ordinarj ove si rac
colgono le reclute. Indulgenze, assoluzioni, consigij ascetici ed altri mezzi non mancano , onde ciascuno accaparrar de' commilitoni sotto la sua bandiera . Il papa recluta almeno 400 uomini per giorno , forma un campo pontificio verso Mónta Ito e Cornerò, spedisce due de'suoi apo^ stoli monsig. Albani a Vienna, e il cardinal Dor in. à Madrid , stringe la lega colf imbecille re di Napoli, che serve, non avvedendosene a' piaceri combinati di Carolina. e di Acton, e quindi alle mire del gabinetto austriaco e di Pitt: e minaccia finalmente una scomunica di nuova
non che ajdi amici della Francia. anche ai JD L
ai padri domenicani . . . . partito contrario attacca Io spirito marziale e san*
guinario di Pio VI. collo spirito pacifico del vangelo, sino a divulgare che il papa sia impazzito, e che come tale abbia perduto col suo cervello la sua autorità . Prornette perciò indulgenza plenaria ed assoluzione di tutti i peccati a chi confessato e comunicato prieghi Dio per lo felice e sollecito arrivo de* francesi in Roma , che soli
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che sono i preti e i frati che g
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questa mia col prefazione del vangelo ,
igraziarvi dell' edcfôntâi che trovasi nei t
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giornale ; me ne valgo felicemente ' j « ogni dome .persuade mie pecorelle la vera dottr dei primi Secoli della chiesa, e voi m'ajutate a convincerle, che li frane est per si lungo tempo dall del campido nello stesso modo cui lo fu lo stesso C sto nel luogo mede inviati da Di per tabili
dagl'imperatori romani, sono
sua santa della
religione sotto S'i nella auspicj
sua ma pu là dell' cg t>
fraternità cristiana ■ t . -
Si dice che guendo get t i , disonorando il ministero di pace
de' suoi ambiziosi pro P'I
per inavver fili mani sanguinane . il cano d
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nel me che ■a d Pi di cui Pio VI. si dice successore, queste memorabil
Riponi la tua spada fod ecj Cittad
Spada jrinuncia fo mpo, in cui Pio VI
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areliche . che la eh cristiana gli aveva affi
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la grazia di D e la s. sede apostolica (allora occupata da più degno per sonaggio ) mi h i tatto pastore, a disci
necessario il riunire al più blea a Milano ; di cpinporla non
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It o dMniestuost cardinali, i quali eoli' esempro della loro
ravazio'ne, e colla venalità della loro elezione hanno ridotta la chiesa di Gesucrino all' orlo della sua rovini: ma di ammettervi tutti i patriotti d'Italia, che voies» sero concorrervi, fissando un dato termine, e che fossero a portata di togliere l'apostolica autorità a Pio VL, eleg
un nuovo papa, sciegliendolo pure fra que' santi e inopersonaggi, che un avanzo di cristiana umiltà aves
se ritenuti dal concorrere all'assemblea. Questo nuovo successore di s. Pietro sarebbe assistito da tutti que' pastori , amici della religione, da tutti que' fedeli seguaci di CriS' to,.che più non ravvisano in Pio VI. ( dopo essersi armato di spada ) che un angelo ribelle, che vuole intorbidare il regno di Dio, e che dal favorito di Dio , dal suo ministro in terra , dal nuovo Gabriele Bonaparte sarà con un colpo di fulmine precipitato negli abissi dell'! inferno. , C, Q.... curato dì ..... in roma^na .
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Lettera del generale Régnier al cittadino Bâcher. tV'ï'frï quartier generale di Hohack.i6 vendemmiaio annoi s»
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Durante la nostra ritirata, resa necessaria da quella dell' armata di Sainbrà e Mosa e dai movimenti de' nemici dietro le nostre spalle , noi conserviamo sempre la superiorità d'un' armata vittoriosa. Il giorno i t noi abbiamo riportata una luminosa vittoria sopra il generale .fil
tra Schussenriedt e Biberach. Egli s'era troppo avvicinato a noi, e noi 1' abbiamo respinto sino a Memi mingen dietro l'lier, con perdita di 63 uffizialf, 5500 prigioV nieri 2000 tra feriti e morti, 2 bandiere, e zo pezzi d^ cannone . Tratto- di una lettera di Birthelemy. 28 vendent. Basilea*
La strepitosa vittoria riportata dall'ala dritta dell' ar mata del Reno e Mosella agli 1 î di questo mese, permette al general Moreau di attaccare i diversi corpi austriaci che volevano obbligarlo alla ritirata, e di effettuarla con sicurezza dalla parte di Brisgau , ove egli attenderà
' interno i' rinforzi, che debbono arrivargli, per agire inseguito di concerto coli'armata di Sambra e Mosaec»
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Miracolo fallito in Lodi. peto canonico Can^i divulgò a? si ven
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il giuochetto degli occhi . U piti accòrto malgrado vi lumi
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chiamato a verificare dele approssimate che risarcivano quelli della ragion trovò nulla di quanto aveva annunciato i l r m o canonico.
la scuola di costui ritentava i mezzi e il coman
ÎNlel giorno seguente di accreditare il miracolo . La munici dame della piazza concorrono
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sita del miracolo, de'* di quello scandalo, montò del vangelo disingannò il
iute nell' atto che pi buon frate . riconoscendo
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chiesa, e rilevata la faigiustamente rimproverati
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e no di religione la di lui pietà, furono,
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abbracciò il previo
il processo verbale, messi in istato d . Fi e uh altro prete da
nicìpaiità giusta gli ordii Vstscovo , perchè con un'
que sto il canonico Ila zelante mu
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ii del comandante fu scritto al evangelica pastorale prevenisse
tti sconcerti. I patriotti aspettano dal loro vescovo noni quei soliti equi gentili
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staiize, ma quella precisione e franchezza evang L • * _ ri i _ i _ . • . • _ _J_ t i i
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costi carattere del cristiano e del de / .
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in do si crede Parigi un comitato austriaco , fïa gii altri intervenire un certo Mikali . Malgrado le de
operazioni del governo francese , ques n i m i e libertà italiana non cessano, con tutti" i* mezzi possibili', /di mettere in diffidenza i buoni e di spaventar gì'inbecil ^
1 per divide le fo per scopo Maligni scaltri, instancabili più minute circostanze che loro oifr dente , la censura
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gli dal loro go no tutte le
calunnia impupocrisia diploma
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Intanto si attende un negoziatore ài Pitt pre testo di guerra . domande
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dell' aquila di vie più a
fra che spargono, eh
Lo che gl'italiani non sono capaci di libe
gustandola una vòlta , potrebbero Francia medesima
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M slatti allêrmfsti, che alla buona ica francese che non ha puito smentiti i suoi
princip/i La indipendenza de* Popoli sarà da essa riconosciuta , subitochè sia da questi avvertita e proclamata .
Per quante vicende ed opposizioni abbia sofferte lo spirito pubblico della Lombardia per la trista influenza di quegli scioani , che, quali sciami d'insetti, percorrono qua là per adombrare il verace aspetto d l sole , non mancano pruove frequenti di patriottismo. Non arrossiamo di dire che dopo questo scandalo in molti degl' iraliani si è intepidito il sacro fuoco della libertà ; mi in quanti 4I tri moltissimi non si è vie più sviluppato a proporzione ch« le difficoltà cercavano di estinguerlo affitto? Li insurre*
e di quasi tutte le sue terre dipcnienti , quella di Modena, arrest ita dal tradimenro dilla dacii reggenza, il continuo concorso de' Lombardi furti ali*
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zione di Reggio
prima legione italica , che il &*n
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rai Bonaparte fia fìaai mente concessa alle loro istanze, e" 1* attività di tanti pi t riotti che con fermera e coraggio cercano tut tog giorno di allontanar {' impostura , e d'illutninare il Popò lo ne' suoi veci interessi, ne sono la pruova più convincente. Questi fatti nm dovrebbero esser nascosti o taciuti da' devoti buccin irori di rar. Lac retelle .
Se in mtizo a tanti argomenti di patriottismo accado» no tuttavia degli scandali, sono questi dovuti ali* imbecillità di quei pochi che o noi sanno immaginate delle mi sure ferme e conseguenti, o non hanno il talento di quell'attività instancabile che tutto prevede e previene, o che intendi al gran fine, mal'sanno proporzionargli i niez&i necessaria, conseguirlo , Si tratta d'instruire e sollevare il Popolo. Se questi importantissimi ta bene intesi e meglio praticati
getti fossero una volchi vorrebbe non ama
re la libertà, di cui ra non isperimenta che i sacrihcj, $ non conosce che il titolo ? Se i veri patriotti non diffiias» sero di questa la libertà sarebbe il linguaggio cowmac di tutti, ad onta di quanti aristocrati assai più ac* corti ed infaticabili tentasser l'apposito.
M i per quanto si esagerino coteste eccezioni , si perciò dar retta all' espressioni particolari di pochi
mali che soffro* ^dolgono piuttosto d e traviati, i quali si no, che della libertà che non godono? $e gii organi striduli di mr. Lacretelle volessero sacriiìcaf e alle querele male inter* prmoe M co^tot0 l* vdomi Uccidi 4z' ^arriott^ che a front
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dì tjuaiunque sacrificio vogliono la éui essi appartengono , dovrebbero ancora Volontà della nazion francese alle compagnie di Gesù , del sole e di quante orde scioaniche hanno infelicemente esistito ed esistono ancora per comune sventura nel seno della repubblica. Gli oppressori del Popolo non debbono entrare nel calcolo della volontà generale, e la parte del Popolo ingannata e sedotta deve supporsi della medesima , tostochè sia istruita. Si vorrà dimandare a costoro se vo--gJiano esser liberi , prima che conoscano la libertà? e se la conoscono, chi vorrà non esserlo? Ogisi Popolo è capace della libertà , se pochi patriotti probi, illuminati e conseguenti entrano nell'impegno d'illuminarlo: e i Popoli italiani, per quanto siano stati dominati dalla tirannia feudale e teucratica, mostrano appieno a chi gii risguardi senza imparzialità, che sono avanti ogni altro degni di quella libertà eh' è stato 1' augusto retaggio de' loro padri .
Né questa libertà per quanto estenda le sue radici pot r à , quando che sia , pregiudicare la repub. francese. Mise-jrabili sospetti che spargono gli schiavi dell'Austria che jsoli possono esserne capaci ! Sara perciò più sicuro parti-to fidarsi ad un re , che ad una repubblica ? Sarà più prudente credere ad un re nimico che non lascia mezzi intentanti per distruggere attualmente la Francia, che ad un Popolo amico che potrà forse un giorno o l'altro tradirla? jVTa qual ragione sufficiente può avvalorare cotesti immaginati e remoti sospetti a fronte di un pericolo esistente e reale ? Oltre i vincoli di riconoscenza non bastano a stringere la più sincera fratellanza fra le due repubbliche francese ed italiana la uniformità de' principi, delle vicende , de mezzi , del fine ? La discordia è il retaggio de' Te, l'amicizia lo è de'Popoli . Se le repubbliche greche si sono a vicenda guerreggiate e distrutte, è sol derivato dal non essere modellate sulla stessa uniformità di principi , dall' essere viziate da' segreti maneggi di re , e dal trovarsi massimamente, divise da,!, rivaleggiarne federalismo.
11 direttorio esecutivo di Parigi non si lascerà illudere da questi falsi timori , che spesso impongono sull'animo de'pusilli. Le grida comprate di pace non debbono prevalere ad una pace vera e durevole . Se si cai-*
no gi' immensi vantaggi politici ed economici che la
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Fràfieia rileverà dai]'Itfr&a-% liberata una volta dall'aquila a^
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genu protêt romano «.VWILW,W , i» ^ ..a vAc t * « 0
sua libertà di una guerra che disdella t ruggendo o la più infa tanti altri mezzi di fel
coalizione , le avrà procurati e di grandezza. La ripartizione
che tanti tiranni hanno ognor fatta dell' Italia , la influenza. particol i cesari austriaci hanno.avuto sopradiessa,
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mpegno e i sacrifie] che S il presente per non pe la
o riacqu la propria sempre più stabilita,
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pr inconseguente lega fatta per opera di una delle sue degne sorelle col gabinetto di s. Genna da que di Spagna a cui gii antichi e nuovi rapporti di riconoscenza, di commercio, di san
gomenti del quanto importi guaita
ec. saranno i più pubbl francese il liberare
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fluenza cesarea , senza discende ad da que
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lo scaltro Pitt ofFr capo di Buonasperanza per quella della Lomdardi • «9
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non varranno i principi la fede di una
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Pene utili. lodi al capitano di giustizia che
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ferri , fossero bbl S
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le pene a chi le riceve, e Y/
prescrive . Speriamo che s S
ze che rendono meno più utili al governo che i lo stesso zelo nel pre
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add di notte delle altre insolenze s>
anq eh perchè sempre più continuis que
A per altro si gode in ques
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Tremo, La deputazione appena arrivatacolà .presentì*alcune
lettere ài Bonaparte al cittadino Vaubois , e tosto furono E £ arrestati testi, Leporini y Prati e lppolitir che stavano
macchinando i mezai più infami di turbare in quel giorno medesimo la comune tranquillità, e quindi furono spediti a Milano fra la sensibile compiacenza di tutto il pubblico, che s i i rissuardava quai despoti » ta D Tutto il Popolo arde di
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re î sfgnì più si sua - J - " 1 , -ï ^
ìblica francese ; e questa non desidera pre p.ù degno di quella liberta, di cui si mostra
vederlo sem H NH_
La riconoscenza , onde può degnamente corrispondere un Popolo alla repubblica francese , si e d'imitarla oel coraggio e nell armi
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Genova t$ ven stato arrestalo ne' contorni della Speaia 1
Bar ailler per ordine del governo francese, e a momenti in Genova.
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Lugano /
II capitano di Lugano in occasione ra nel dî l i vendemmiaio contine ha dato fuori un ordine, che tutti Quelli, che avessero la coccarda nazionale j dovessero toglierla, non esclusi gli stessi francesi; il rumore, che ne nacque, ridusse il capitano ad ecccituarne questi ultimi solamente , e fu inflessibile contro tutti gli altri, che aveano 1* onore di portate quest' insegna gloriosa della libertà, E' reo il solo capitano , o sono anche ordini della repubblica Svizzera, che non volasse più fraternizzare colla Iraiicese?
Ms ir atto di lettera scritta da Modena al citte 26 vendemmiaio .
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La Cor bera no dovuto abba donarla per la sempre crescente insurrezione de' pa
di B ha di'g in me della Cor deputazione a Li ta una
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