Transcript
8985494568
Domenica 25 Dicembre 2016
21.30
Order Of Service
Invocazione InizialeLett: Entriamo in questo spazio,entriamo in questo momento.
Lasciamo che questo momento sacro ci prenda e ci abbracci.
Sentiamo la terra sotto di noi,sentiamo lo spazio intorno a noi,abbracciarci nella fiducia e nella cura.
Sentiamo la presenza di fratelli e sorelle nella fede che ci circonda, viaggiatori spirituali con aspirazioni simili alle nostre.
Condividiamo il tempo,condividiamo uno scopo,ci riuniamo per rinnovare la nostra speranza, per sentire la forza del nostro scopo,nell’aria intorno a noi.
Qui e ora, apriamo il nostro cuore a questo momento.
Sappiamo che ciò che possiamo trovare qui è apprendimento, crescita e amore.
Troviamo dentro di noi quel luogo del possibile quel luogo del sogno che anela a un respiro libero, che anela a costruireun futuro più audace e miglioreper noi stessi e per gli altri.
Inno di Apertura
“Verso il tuo tempio”Verso il tuo tempio io mi incamminoe ti sento già vicino.
Canto della Tradizione unitariana cristiana ungherese Musica originale di L. Bourgeois
Parole italiane: A Falasca
Sacra presenza nel mio cuore,la lieta mia danza è devozione,ché cosa preziosa di più non c’èdel tuo tesoro in me
Temi del
Servizio
Accensione delCalice
Accendiamo questo calice, simbolo della nostra eredità di libertà nella ricerca della verità, per rinnovare in noi il coraggio di perseverare su questo cammino di connessione ed apertura.
Lett: Un calice fiammeggiante: la coppa della vita…..Una coppa traboccante di benedizioniUna coppa d’acqua che spegne la sete dello spirito una copa di vino per festeggiare e per consacrare.La fiamma della verità,Il fuoco della purificazioneOlio per consacrare e per curare.Questo simbolo fu creato una generazione fa in un momento di caos, paura e turbamento.Così possa essere per noi,in questi giorni di incertezza e dubbiouna luce che riscalda le nostre anime e ci guida verso casa.
Rev. Lisa Doege, UU minister in Hanska, Minnesota United States
AffermazioneDei Princìpi
Min: Veniamo da strade diverse, liberi cercatori del sacro, senza dogmi e senza costrizioni, ma uniti da alcuni principi che danno forma alla nostra fede comune e che si radicano poi nel percorso del singolo e nella specificità della sua fede:
AffermazioneDei Princìpi
(I)
Tutti:Noi Unitariani, Universalisti e liberi credenti tutti affermiamo il valore e la dignità intrinseca di ogni persona;
Lett: perché ogni persona è espressione sacra della vita e ogni uomo è affratellato da una origine comune.
AffermazioneDei Princìpi
(II)
Tutti:Affermiamo la giustizia, l’equità e la compassione nei rapporti umani;
Lett: perché siamo sorelle e fratelli di un’unica famiglia umana e ogni forma di amore fraterno esprime il nostro amore per la Trascendenza.
AffermazioneDei Princìpi
(III)
Tutti: affermiamo l’accettazione reciproca e l’incoraggiamento alla crescita spirituale nelle nostre congregazioni;
Lett: perché l’impulso spirituale è slancio verso la completezza, che si alimenta dell’incontro con l’altro da noi e ogni grande Maestro spirituale ci ha chiamati a crescere spiritualmente nell’incontro con il Mistero e con il volto dell’altro..
AffermazioneDei Princìpi
(IV)
Tutti: Affermiamo la libera e responsabile ricerca della verità e del significato della vita.
Lett: perché siamo tutti in cammino verso il senso della vita con di fronte un mistero, che ci chiama ad esplorarlo e tutti siamo stati dotati del discernimento della ragione e dello spirito ed è nostro dovere usarli.
AffermazioneDei Princìpi
(V)
Tutti: Affermiamo il diritto della coscienza e l’utilizzo del processo democratico nelle nostre congregazioni e nella società in generale
Lett: perché è il riflesso del verbo spirituale dell’inclusione che ci ispira e perché siamo liberi e capaci di scegliere, ma dobbiamo imparare ad esserlo insieme..
AffermazioneDei Princìpi
(VI)
Tutti:Affermiamo l’obiettivo di una comunità globale con pace, libertà, e giustizia per tutti;
Lett: perché solo nella riconciliazione universale la natura umana può realizzarsi appieno e perchè solo nell’amore possiamo giungere alla costruzione del Regno;
AffermazioneDei Princìpi
(VII)Tutti:Affermiamo il rispetto per la rete
interdipendente di tutta l’esistenza della quale facciamo parte.
Lett: perché siamo coscienti dei legami che ci uniscono gli uni con gli altri e con tutta la vita e dell’unità più grande ed inclusiva che essi ci chiamano a realizzare, come fratelli e sorelle uniti all’intera creazione.. Tutti:
Amen
AffermazioneDei Princìpi
(VII)Tutti:Affermiamo il rispetto per la rete
interdipendente di tutta l’esistenza della quale facciamo parte.
Lett: perché siamo coscienti dei legami che ci uniscono gli uni con gli altri e con tutta la vita e dell’unità più grande ed inclusiva che essi ci chiamano a realizzare, come fratelli e sorelle uniti all’intera creazione.. Tutti:
Amen
Liturgia della
meditazione
Min: Fratelli, il male è il rifiuto di riconoscere come ogni cosa sulla terra sia legata allo Spirito
in una grande rete interdipendente d’amore. Preghiamo, dunque, nella consapevolezza della
nostra interdipendenza, chiedendo perdono e ispirazione.
Liturgia della
meditazione
Quando e dove puòIl viandante dello Spiritotrovare casa ?Dov’è quel postoDove vi è sicurezza, rifugio,pace?Il ritorno a casa per meè un istante,un isola di grazia,e di luce interiore,una pace senza tempoanche se vissutaall’interno di tempo.
Il ritorno a casaè
incandescenza,consonanza,
fusionecon la verità,
è l’esperienzadell’ Uno,
e del Divino,è luce, vita e
amore,è pane erespiro.
Liturgia della
meditazione
Nella notte oscura,il terrore ci attanaglia,le paure ci tallonano,si apre per noiun abisso senza speranzee soli nel buioabbiamo nostalgia della luce.Spirito della Vita,infondi in noi saggezza,illumina il nostro cammino.
Guidaci,con la fiaccola della speranza,con il calore dell’amore,verso il farodel senso della nostra esistenza.Tutti noi abbiamo paura del buioma Tu donaci la luce.
Liturgia della
meditazione
Min: Dopo aver confessato la nostra umana debolezza,
ascoltiamo la nostra sacra voce interiore meditando in silenzio per qualche istante.
[tutti pregano in silenzio per circa un minuto]
Min: Amen
Tutti: Amen
Liturgia della Parola
Liturgia della Parola
Pensateci un attimo: per un visitatore occasionale il bambino di cui il Vangelo parla sarebbe stato un figlio straniero di una strana coppia indigente; il primo incontro fisico con Gesú lo si vuole avvenuto in una mangiatoia di una stalla. La sua pelle avrebbe puzzato di animale. Pur avendo un secchio d acqua, non avrebbero potuto lavarlo piú di tanto per non esporlo ulteriormente al freddo della stalla. È verosimile che sul suo corpicino ci fossero residui maleodoranti di sangue e di placenta.Se foste accidentalmente passati davanti alla stalla, avreste preso in braccio quel bambino sconosciuto sporco e puzzolente, senza precauzioni, senza eccezioni, senza sapere nulla? Molti di quelli che oggi si dicono cavalieri di Cristo, difensori della fede cristiana, sarebbero scappati a gambe levate.
Marlin Lavanhar – Sermone di Natale
Liturgia della Parola
Come facciamo a dichiararci cristiani se poi cambiamo strada di fronte alle scene disturbanti dei senza tetto, guardiamo con sospetto lo straniero e siamo schifati dai disperati sui barconi? Con quale faccia diciamo che avremmo accolto questo bambino, se poi educhiamo i nostri figli all’odio, al razzismo all’intolleranza verso il prossimo? Nessuno vi obbliga ad essere cristiani, ma se davvero dite questa sera di essere pronti ad accogliere quel bambino, allora sappiate che questo ha delle conseguenze, e che dovrete agire con tolleranza, rispetto e accoglienza, anche fuori di qui, per tutto il resto dell’anno.
Liberamente tratto dal sermone della Christmas Eve 2015
del Rev Marlin Lavanhar
Alsouls UU Tulsa, Usa
Marlin Lavanhar – Sermone di Natale
Liturgia della Parola
Troppo spesso il dolore esperienza del cuore umano rivela i tristi effetti a noi . il il vuoto e il disagio dello spirito che sperimentiamo , anche quando la coppa del possesso terreno è piena, […] è il risultato della nostra alienazione da Dio .. Rendiamo grazie all’Infinita Misericordia , giacchè nessuno degli idoli che il mondo cerca, non la ricchezza , né la fama né la moda , né il piacere, può pienamente soddisfare i bisogni dell’anima umana . Nelle nostre ore più riflessive, questi ci appaiono solo ombre e sembianze, non la sostanza e la realtà . In quei momenti non si può riposare su di loro. Il nostro cuore e la carne gridano alla ricerca di qualcos’altro, gridano per il Dio vivente .E quando questo mancanza spirituale è vissuta , dove dobbiamo cercare aiuto ? Quando è fatto questo grido , dove dobbiamo cercare una risposta adeguata? Nella Natura? La Natura , infatti , è meravigliosa e bella e non tace nel proclamare il suo Autore . Ma è sorda al più profondo grido del cuore – non dice nessuna parola di simpatia o di aiuto . […] In questo senso, dove dovremmo guardare? Personalmente rispondo: a Gesù […] e al suo messaggio
da: Gesù, un sermone di NataleRev. JOHN CORDNERUnitarian Church of Montreal (1851)
Liturgia della Parola
Dal Vangelo secondo Luca 2
6 Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto; 7 ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo. […]
8985494568
Domenica 25 Dicembre 2016
21.30
Rischiarare le TenebreSermone
Buon Natale
Cari Amici, Non mi nascondo che per molti di noi il Natale sia una festa inautentica, consumismo, tradizioni logore, parenti insopportabili, abitudini noiose e mal digerite. Perché allora insistere su questa festa? Non nascondiamoci altresì che molti fratelli cristiani scelsero ed alcuni ancora scelgono di non festeggiarlo del tutto il Natale, proprio per evitare questa dimensione ipocrita che proprio non sarebbe un buon servizio alla memoria del Maestro. Perché riproporlo dunque? Le ragioni sono molte.
Buon Natale
Quelle di cui voglio discutere oggi sono inserite in un programma di condotta spirituale su cui voglio riflettere con voi oggi presentandolo come la condizione sine qua non il Natale possa essere momento spiritualmente significativo nel nostro tempo. I versi sono questi
Lc 2:14«Gloria a Dio nei luoghi altissimi,
pace in terrabuona volontà agli uomini»
Buon Natale
Abbiamo 3 tappe di un percorso preciso. Vediamolo in senso ascendente:Il primo aspetto riguarda la disposizione personale ad agire (δοκέω). E’ un fatto intimo, che dobbiamo poter disciplinare attraverso la preghiera e la meditazione. In questa esperienza ci si chiede di riconoscere quanto abbiamo, di fare esperienza della consapevolezza che al di sotto delle tenebre della vita ci sia sempre una luce pronta a rinascere, o in termini cristiani, un bambino, verso cui nutro un forte debito di riconoscenza per quanto mi insegna e per i valori che mi ha invitato a vivere e plasmare. Se non sono in grado di vedere questo debito, allora non c’è Natale che tenga.
Buon Natale
Se non vedo la pepita d’oro che già sono e non sento l’immenso tesoro che potrei essere, allora sono vittima di me stesso e delle mie tenebre personali. La preghiera/meditazione deve servirmi per questa riflessione, per questo sguardo in me stesso, che deve essere costante, quotidiano. L’obiettivo di questo sguardo deve essere positivo (εὐ) Non mi viene chiesto di disfare nulla, ma di attivarmi affinchè tutti gli elementi della mia vita concorrano a formare una esperienza armoniosa. Non dico che sia semplice, ma certamente possiamo fare più di quanto facciamo. Quel particolare bambino nasce sorridendo e ci chiede di sorridere della nostra stessa vita, di amarla e di sentirla come una esperienza piena, nostra, di cui andiamo fieri. Il primo punto di questo programma natalizio è dunque far pace con noi stessi, perdonarci rispettarci, amarci
Buon Natale
2) E questa nostra pace interiore deve essere la cifra e il motore di una pace di cui ci facciamo promotori nel mondo in cui viviamo. Ciascuno di noi a Natale incontrerà qualche personaggio discutibile che voglia oscurare con le proprie tenebre personali la gioia della rinascita. Si tratta di gente che, non avendo compiuto il primo esercizio del programma spirituale che stiamo presentando, continua a vivere con il buio nell’anima e guarda con risentimento quanti vedano la una scintilla rinascere e non sopirsi. Natale significa essere talmente sicuri e forti della nostra luce interiore da disporci a rischiarare le tenebre altrui. La pace non è uno stato di cose che capiti a caso, ma il prodotto dell’azione di più persone che ad essa mirano, e, in questo processo, c’è sempre qualcuno cui spetti l’onere più grosso di farla questa pace, di esserne artefice e compositore. Natale è quel momento in cui decidiamo di disporci a guardare l’altro non come un potenziale rompiscatole, ma come un’anima sofferente, carica delle proprie ombre. È il giorno in cui scegliamo di non incolpare l’altro per le proprie ombre, ma di aiutarlo a rischiararle, così come fece Simone di Cirene, che non insultò Gesù per la croce, ma l’aiutò portarla.
Buon Natale
Infine il nostro programma natalizio prevede Gloria a Dio nei luoghi altissimi. Il Natale è fatto di simboli e memoria: i simboli sono quelli che conoscete l’albero, Babbo Natale, la rinascita. La funzione del simbolo è quella di tenere insieme (sim ballein) due dimensioni distinte quella quotidiana e quella trascendente. Senza il nostro impegno a farci guidare dal simbolo verso la dimensione trascendente, a orientare questo nostro sforzo verso la Trascendenza, i simboli sono vuoti, perdono la loro funzione. Diventano emblemi del consumismo, perché non abbiamo rinunciato a guardare oltre, ad andare oltre. Uno dei problemi della epoca moderna è la mancanza di prospettiva. La dittatura del dato ci ha imposto la forma mentis della tenerci al qui all’ora, del non voler vedere più in là del nostro naso, del non voler esercitare quella capacità di aspirazione che è proprio dell’umano e che lo distingue dagli automi. I simboli diventano caldi se e solo se noi riusciamo a scaldarli col nostro calore. Il costume da babbo Natale ha poco senso in un centro commerciale, ma ne ha molto in un ospedale oncologico pediatrico. L’albero ha poco senso se deve essere un banale contenitore di cose, ma ne ha uno tutto diverso, se diventa il simbolo esteriore di un nostro rapporto con la Trascendenza di cui riconosciamo almeno due elementi compresenti.
Buon Natale
In primo luogo la dimensione discendente, il riconoscimento del dono, la nostra capacità di vivere la nostra esperienza di vita, bella o brutta che sia, come un dono, di cui ringraziare, ringraziando al tempo stesso delle persone che sono attorno a noi, perché sono il nostro tesoro, la nostra possibilità, la nostra occasione.In secondo luogo la dimensione ascendente, la nostra disponibilità a coltivare quest’albero, ad usarli rettamente questi doni come espressione sia della nostra intima realizzazione, sia della qualità dei rapporti con le persone a noi più care.
Buon Natale
Infine Natale è memoria della nascita del Maestro, sebbene
convenzionale. Memoria di un bambino che ha trovato la forza di sorridere anche se nato in condizioni cento volte peggiori delle nostre. E l’ha trovata proprio perché ha saputo tenere lo sguardo fisso sull’Oltre, sulla luce Divina. E’ memoria di un insegnamento che ci impegniamo a vivere e condividere in maniera sempre più ampia e profonda.
Buon Natale
È memoria della storia della nostra
esperienza di vita, che merita rispetto e dignità e che si aspetta che noi siamo i primi a riconoscerla invece di distruggerla. E’ memoria di quanto quelle persone discutibili che ci troviamo attorno abbiano avuto una parte determinante nella ricchezza esperienziale di cui disponiamo oggi ed è un impegno al servizio di questa memoria
Buon Natale
è memoria di quanti stanno davvero peggio di noi, da rendere ridicole le nostre piccole preoccupazioni. E’ impegno verso di loro. Attenzione, qui c’è un equivoco: l’impegno non è a rendere speciale l’oggi di persone che domani dimentichiamo, ma al contrario è la volontà di contrarre oggi l’impegno a fare per queste persone ogni giorno ciò che facciamo oggi, a tenerla accesa questa luce, non lasciando che si spenga
EsortazioneConclusiva
AlloraBuon Natale amici miei, e grazie di essere il dono che ho ricevuto e che mi impegno a coltivare ogni giorno
Amen
Rob
Rinnovo Dell'impegno
comune
1) attraverso l’amore per il prossimo e per la profondità
della vita animata dallo slancio verso la trascendenza, che essa sia il frutto dell’ispirazione di un Dio d’amore, di
un impulso alla totalità insito nella natura o dell’idealità di un’umanità in cerca del proprio cammino;
2) attraverso il riconoscimento della nostra unità e dignità di creature preziose in un mondo interconnesso;
Lett: Siamo qui per celebrare ed onorare con il nostro impegno i doni della vita, della coscienza e
della libertà dell’essere umano
Rinnovo Dell'impegno
comune
4) attraverso un approccio adulto alla vita religiosa basato sull’autonomia
nelle scelte, l’esperienza diretta, un’etica che non ha bisogno di premi presenti o futuri, l’apertura al
rivelarsi del Sacro ed il dialogo nella comunità;
5) attraverso la pratica delle virtù della fede, della speranza e della carità, intese come apertura al mistero,
alla possibilità ed al volto dell’altro;6) attraverso il confronto, qualunque sia la fede personale,
con il mistero della nostra creazione e con il messaggio e l’esempio di Gesù, Maestro del Cuore;
7) attraverso l’apertura, qualunque sia la fede personale, ai processi di creazione, rinnovamento e trasformazione
della natura;
Rinnovo Dell'impegno
comune
8) attraverso il servizio, qualunque sia la fede personale,
verso la crescita dell’essere umano, il suo spirito critico e l’esercizio
autonomo delle sua facoltà;9) attraverso la testimonianza dell’inesauribile speranza
che deriva da questa apertura al Sacro, da questa fede nella vita e da questo impegno per la dignità umana;
10) attraverso l’apertura all’universale ispirazione dello Spirito negli animi delle persone,
espressa nei più nobili insegnamenti di tutte le religioni.
Tutti:Amen
ComunioneDeiFiori
Min: Sorelle e fratelli, secondo la tradizione che ci accomuna ogni animo umano ha in sé una scintilla
Infinito. Per questo, nella nostra denominazione, riserviamo un momento specifico, che definiamo
“Comunione dei Fiori” perché chiunque lo desideri possa condividere un pensiero con tutti i presenti.
Immergiamoci, dunque nella meditazione, dichiarando la nostra disponibilità al dialogo e all’apertura.Prego,
dunque, chiunque lo desideri di farci dono di quello che lo Spirito, qualunque sia il nome che ciascuno di noi
vuole dargli, ispira nel suo cuore. [Chi lo desidera, condivide un pensiero con i presenti]
Min: Amen
Tutti: Amen
PreghieraConclusiva
2) Possa lo Spirito della Vitaproteggerci insieme,possa nutrirci insieme.Possiamo noilavorare insieme,unendo le nostre forzeper il bene dell’umanità.Possiamo sempre amarci,perché ci sia pace,sempre pace,una pace perfetta.
Lett: 1) Non chiederti solo di cosa il mondo ha bisogno.Chiediti che cosa ti fa sentire vivo.Poi mettilo in pratica.Perché ciò di cui il mondo ha bisognoè di donne e uominiche sentano la forza della vita.
BenedizioneFinale
Min: Fratelli, disponiamoci alla benedizione.Lo Spirito dai mille nomi e dalla inconoscibile
essenza, che ci ha creato e accompagna i nostri passi, conceda a tutti noi il discernimento per
comprendere quali vie conducano alla costruzione di un regno di pace e di giustizia per
tutti e la forza per costruire tale regno.Possa la Sua benedizione scendere su di noi e
rimanere nei nostri cuori ogni giorno.
Tutti: Amen
TestimonianzaUmanista e
Trascendentalista
Min: Fratelli, preghiamo insieme rendendo grazia alla vita che ci preserva e ci nutre
Lett: La vita stessa è la mia guida. Non mi potrà mai essere negata la forza del suo sostegno. La terra verde mi fornisce un ricco nutrimento; pozze di acqua fresca rinfrescano il mio spirito. Una profonda intuizione mi porta lungo un percorso che è vero per il fatto stesso di esistere. Anche se dovessi camminare in una valle dove ombre oscure mi impediscono di sapere dove la vita infine terminerà,
TestimonianzaUmanista e
Trascendentalista
in ultima analisi, non avrò paura, perché l'energia dell'universo è dentro di me. Tutto ciò che conosco mi impedisce di lasciarmi prendere dalla disperazione e ogni vita è un conforto per me.
Anche di fronte a minacce al mio benessere e alla mia stessa esistenza, lo spirito della vita mi nutre,
mi onora della sua presenza, e mi ricorda che ho davvero più di quanto ho bisogno. Felicità e grazia
si irradiano su di me costantemente e so che mi soffermerò in questo universo con i suoi processi di trasformazione, per sempre.
Tutti: Per ogni nuovo mattino con la sua luce, per il riposo e il riparo della notte, per la salute e il cibo, per l'amore e gli amici, per tutto quello che la bontà infinita ci dona, grazie (R.W. Emerson)
TestimonianzaCristiana
Min: Introduciamo ora la liturgia natalizia cristiana accogliendo la preghiera di quanti si
sentano di dare testimonianza della loro intima relazione con la Trascendenza attraverso le metafora del Padre, tanto cara alla pratica
spirituale di molti di noi. Per questo, a ricordo della matrice biblica che è stata culla della
nostra fede e che è linea guida per molti di noi, invito [… ] a recitare la prima stanza dello
Shemà ebraico.
Tutti: Amen
Shemà
Lett: Ascolta, Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è Uno. E amerai il Signore Dio tuo con
tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze. E metterai queste parole che
Io ti comando oggi, nel tuo cuore, e le insegnerai ai tuoi figli, pronunciandole quando
riposi in casa, quando cammini per la strada, quando ti addormenti e quando ti alzi. E le
legherai al tuo braccio, e le userai come “segno” tra i tuoi occhi, e le scriverai sugli stipiti
della tua casa e sulle tue porte.Amen
Min: Fratelli, dopo esserci riconosciuti tutti fratelli dello stesso Padre, disponiamoci a far tesoro dell’insegnamento del Maestro ringraziandolo per il pane sapienziale (il logos) che ci è stato donato e per il vino spirituale (lo pneuma) che ci apre simbolicamente a una dimensione ultra razionale, entrambe utili per il risveglio dell’uomo spirituale Impegniamoci dunque a far nostre le parole che ora dirò e, ringraziando a donarci l’un l’altro in spirito di fratellanza per quella comunità morale, il Regno, che tutti vogliamo impegnarci a costruire [Momento di meditazione silenziosa].
.
Preparazione alla Sacra Cena
Sacra Cena
Min: Quando fu sera e si mise a tavola con i dodici discepoli, mentre mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo aver pronunciato la benedizione, lo ruppe e lo diede ai suoi discepoli dicendo: «Prendete, mangiate, questo è il mio corpo che è dato per voi».
Poi Gesù prese il calice del vino, e, dopo aver reso grazie, lo porse ai discepoli e disse: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi. Fate questo in memoria di me».
Canto alla Sacra Cena
Padre Nostro
Min: Infine, come fiore cristiano della Comunione dei fiori, accogliamo l’offerta del Padre Nostro, proposta da quanti tra noi ritengano possa essere fertile rappresentazione di
quel legame verso la Trascendenza che è stato oggetto del nostro servizio
Padre Nostro
EsortazioneConclusiva
Min: Andiamo in pace, ricordando in ogni istante il compito
di essere sale della terra che ci è stato affidato.
Canto di uscita
top related