La riforma del Terzo settore C - caritascantu.it · La riforma del Terzo settore C on la riforma del terzo settore, le associazioni di volontariato (come la no-stra), gli enti di
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N O T I Z I A R I O P E R I O D I C O D E L L A
A S S O C I A Z I O N E “ C E N T R O D I A S C O L T O ” O N L U S
D E L D E C A N A T O D I C A N T U ’
LE SETTE TESI SULLA CONOSCENZA DI SÉ.
A bbiamo gia detto che per ascoltare l’altro occorre prima di tutto imparare a conoscere se stessi; per guardare dentro di se e mettere ordine nel proprio
vissuto possiamo tener conto di sette principi. 1. La conoscenza di se e sempre parziale. Le esperienze che viviamo ci cambiano, in
alcuni casi ci traumatizzano, in altri ci rendono piu saggi, piu disponibili o, al contrario, piu chiusi.
2. La conoscenza di se riserva sempre qualche sorpresa, ogni persona e piu complessa dell'universo stesso.
3. La conoscenza di se richiede la collaborazione degli altri. 4. Ci si conosce attraverso i rimandi degli altri. 5. Ci si conosce per riflesso, osservando i propri comportamenti, che a volte si
rivelano diversi dalle nostre affermazioni di principio. 6. C'e sempre il rischio di uno sviluppo morboso della conoscenza di se . Per questo
non è bene essere troppo concentrati su se stessi. Chi e pieno di se lo dimostra nel modo di ascoltare.
7. Al culmine della conoscenza di se , c'e il fidarsi della conoscenza che il Signore ha di noi.
Nel cammino di crescita umana e spirituale verso la conoscenza di sé è essenziale conoscere,
nominare e accettare i precisi limiti che ci abitano. Perché solo allora il cammino verso di sé e verso
gli altri può essere autentico, non un autoinganno. - Luciano Manicardi priore
della comunità di Bose
“Va ed anche tu
fa lo
stesso”
Il Centro di Ascolto,
voluto dalle Parrocchie
del Decanato,
in seguito alla Lettera
pastorale “Farsi prossimo”
opera in piena
collaborazione con la
Caritas decanale,
le comunità e
Caritas parrocchiali,
associazioni e gruppi di
volontariato, istituzioni e
servizi pubblici.
Pro-memoria
Il 10 luglio
prossimo
si terrà l’assemblea
straordinaria del
Centro di Ascolto
per approvare il
nuovo statuto
modificato in seguito
alla riforma del Terzo
settore.
L’arte di ascoltare in una relazione d’aiuto/4
La riforma del Terzo settore
C on la riforma del terzo settore, le associazioni di volontariato (come la no-stra), gli enti di beneficenza, no profit, onlus… sono chiamati in questi mesi a rivedere le proprie regole organizzative, il proprio statuto, per conformarlo a
quanto stabilito dal Codice del Terzo Settore. Al di la delle difficolta interpretative ed operative, dovute anche al fatto che mancano ancora dei decreti attuativi o circolari esplicative, un principio resta saldo: a fianco dei settori dell'imprenditoria privata e degli enti pubblici, c'è una terza colonna su cui si fonda la nostra società, quella dell’associazionismo su base volontaria e gratuita, che non ha per scopo il raggiungimento di finalita utilitaristiche, ma che si spende per contribuire al Bene Comune, nella logica del “noi", alla ricerca di un benessere, di una felicita non solo personali, ma con gli altri e per gli altri. Le associazioni di volontariato sanno vedere le ragioni del “noi" sottostanti a quelle dell’“io”. Hanno ben compreso che la felicita come individui non e raggiungibile senza una dimensione di condivisione. In un momento storico dove sembrano prevalere le chiusure, le diffidenze, finanche la paura dell’altro, continuiamo ora più che mai a sostenere gli enti del Terzo Settore, e confidiamo che le nuove regole permettano di operare ancor meglio per il Bene comune, l’armonia dell’ambiente, la concordia civile, la promozione dei diritti fondamentali
dell’uomo, l’amicizia fraterna, l’integrazione dei popoli, la difesa dei piccoli e dei deboli”.
2
A inizio 2018, in concomitanza
con il decimo anniversario
della sua nascita, l’arcivescovo di
Milano, mons. Mario Delpini, an-
nunciò la trasformazione del Fon-
do Famiglia Lavoro, rendendolo
non più intervento straordinario
ma strumento ordinario nelle ma-
ni della Caritas Ambrosiana, per
proseguire nell’impegno di favori-
re il reinserimento nel mondo del
lavoro di coloro che da questo
mondo sono stati espulsi, per ra-
gioni diverse -ma tutte originate
dalla crisi- che si è certamente
trasformata, eppure non ha anco-
ra conosciuto la sua fine.
A chi è rivolto e come
funziona
Destinatari del Fondo sono le per-
sone residenti sul territorio della
Diocesi ambrosiana, con almeno
un figlio a carico e disoccupate da
non prima del luglio 2015.
Per queste persone il Fondo, at-
traverso la rete delle associazioni
aderenti, predispone percorsi di
reinserimento nelle imprese che
hanno espresso la loro disponibi-
lità, attraverso l’istituto del tiroci-
nio di reinserimento lavorativo.
Per tutta la durata del progetto,
da tre a sei mesi, ogni tirocinante
riceve un borsa lavoro, non infe-
riore a 400 euro mensili, come in-
dennità, finanziata dal Fondo.
Per accedere agli aiuti, le persone
che hanno perso il lavoro devono
rivolgersi ad uno degli oltre 70 di-
stretti del Fondo Famiglia Lavoro
operativi nei decanti della Diocesi
di Milano. Qui, “esperti del lavo-
ro” - volontari scelti tra chi ha
maturato esperienze professio-
nali in questo ambito - in colla-
borazione con le associazioni im-
prenditoriali, valutano i profili e
individuano i percorsi formativi,
in base anche alle opportunità del
mercato del lavoro locale.
I tirocini, una volta approvati dal
consiglio di gestione del Fondo
Famiglia Lavoro, sono erogati
dalla Fondazione San Carlo.
Il tirocinio, seppur non garanti-
sca l’assunzione, favorisce l’in-
contro tra il beneficiario e l’im-
presa, offrendo una riqualificazio-
ne professionale che può gettare
le basi per un effettivo rapporto di
lavoro.
Per il decanato di Cantù, è il Cen-
tro di Ascolto a fare da coordina-
mento: è possibile rivolgersi a noi
per tutte le informazioni, sia da
parte di coloro che hanno perso il
lavoro e desiderano rimettersi in
gioco, sia da parte di imprese in-
teressate alla ricerca di persone
da mettere alla prova.
IN ASC OL TO
Le novità della terza fase
Visitate il nostro
sito internet
www.caritascantu.it
IL PROBLEMA DEL LAVORO CHE MANCA
Re
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o
Il “Fondo Diamo Lavoro” è stato voluto dall’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, al termine dell’Anno Santo, come terza fase del Fondo Famiglia Lavoro. “Diamo lavoro” è un imperativo etico, un impegno corale, un’opera di misericordia, eredità del Giubileo che coinvolge secondo le proprie responsabilità imprenditori, lavoratori, terzo settore e parrocchie.
“Diamo lavoro”: il fondo Famiglia e Lavoro diocesano
sul nostro sito internet
www.caritascantu.it sezione “aree di
intervento” e su
www.fondofamiglialavoro.it.
APPROFONDIMENTI
La pagina di benvenuto
del nostro sito internet
3
I l lavoro è tra i bisogni più
presenti tra le persone che
si rivolgono al Centro di Ascol-
to e ai servizi di prossimità
delle Caritas di comunità o
parrocchiali.
Seguendo l’esempio della dio-
cesi anche nella Comunità San
Paolo della Serenza (formata
dalle parroc-
chie di Figi-
no, Carima-
te, Monteso-
laro e No-
vedrate) nel
2016 è stata
avviata un’e-
sperienza vol-
ta a condivi-
dere non solo i beni primari ma
anche il “bene” lavoro.
La responsabile della Caritas
di comunità Barbara Camagni
ci racconta che da allora, gra-
zie al contributo economico di
privati sono stati promossi 11
“borse lavoro” per persone in
difficoltà economiche. Ogni
borsa lavoro prevedeva un’in-
dennità mensile di € 300 men-
sili per il part-time e € 500 per
il tempo pieno.
L’iniziativa si è potuta rea-
lizzare per l’impegno di tutti i
volontari della Caritas e la di-
sponibilità di alcune aziende e
negozi ad offrire un posto di la-
voro.
Ha collaborato all’iniziativa
anche la Fondazione San Carlo
di Milano, legata alla Caritas
ambrosiana, che ha curato gli
adempimenti formali per avvia-
re le borse lavoro e ha poi se-
guito insieme ai referenti della
Caritas locale l’esperienza la-
vorativa della persona benefi-
ciaria della borsa lavoro.
Quella della Comunità san
Paolo costituisce una bella
esperienza di attenzione e di
aiuto alle persone in difficoltà
economica nata grazie alla col-
laborazione di più soggetti: vo-
lontari, cittadini finanziatori,
aziende e negozi, Fondazione
San Carlo di Milano.
Un bell’esempio su cui riflette-
re e da sostenere.
IN ASC OL TO
Visitate il nostro
sito internet
www.caritascantu.it
IL PROBLEMA DEL LAVORO CHE MANCA
A chi è rivolto il Fondo Diamo
Lavoro?
Alle persone residenti sul territorio della Diocesi ambrosiana, con almeno un figlio minore a carico convi-vente e disoccupate da luglio 2015.
Promuovere e condividere il lavoro
4
“Q uesta illustrazione non
dev’essere bella, non è stata
fatta in tre giorni e non è perfetta in
ogni dettaglio. Con questa illustra-
zione voglio dire che non basta ri-
cordare, non basta continuare a con-
vincersi che sia passato ormai.
È un momento storico che mi di-
strugge il cuore perché mi sento im-
potente, vorrei salvare queste anime
in fuga, abbracciarle e dire “è tutto
ok!”, ma non posso.
Non posso perché quelli potenti,
quelli che fanno la voce grossa da-
vanti alle telecamere e che nello
stesso tempo con grande ipocrisia
pubblicano frasi acchiappa like nel-
la giornata della memoria non sono
abbastanza umani da vedere il dolo-
re di quelle persone, il sacrificio che
hanno appena fatto, la malinconia
nei loro occhi per aver lasciato la
propria terra e così, li “chiudono
fuori”, costruendo muri invisibili.
E allora io faccio quello che più mi
riesce, metto a colori la tristezza
dentro me.”
Fonte: https://
lemiemadri.blogspot.com/2019/05/e-se-
centotrentatre-13maggio2019.html
IN ASC OL TO
Cantù, via Matteotti, 22 - Tel. e fax 031.716865 - E-mail: centrodiascolto@caritascantu.it
Lunedì e martedì dalle 9 alle 12.30 Mercoledì Chiuso
Giovedì dalle 16 alle 19 Venerdì dalle 9.00 alle 12.00
Sabato su appuntamento
Arosio, via S. Giovanni Bosco, 2 - Tel. 375.594.34.57 - E-mail: centrodiascolto@caritascantu.it
Venerdì dalle 10.00 alle 12.00 (N.B.: da ottobre 2018 lo sportello di Mariano è chiuso)
Per contattarci a Cantù e ad Arosio
Ricordate che il
nostro
sito internet è
www.caritascantu.it
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Centro di Ascolto
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cari di associarsi!
UN’IMMAGINE, UN MESSAGGIO
Re
alizz
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o
Una finestra
sulla carità
Vogliamo dedicare questo spazio del nostro foglio infor-mativo alle tante realtà carita-tive che operano nel territorio decanale, perché possano raccontare chi sono e cosa fanno, presentare progetti, far conoscere iniziative, lan-ciare proposte...
Ci piacerebbe fosse un primo passo per rendere la solidarie-tà “contagiosa”.
Chi desidera “raccontarsi”, può mettersi in contatto con noi tramite la segreteria del Centro di Ascolto.
Vi aspettiamo!
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