Gli Haiku di Jack Kerouac

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Folgorato dal Giappone e dal Buddhismo Zen, Kerouac si mette a

scrivere su dei taccuini moltissimi Haiku, da lui chiamati "Haiku

Americani" o "Pop".

"Quindi inventerò

l'Haiku Americano:

la semplice terzina in rima:

diciassette sillabe?

No, "Pops" americani:

Semplici poesie di tre versi"

Eccone alcuni.

Martedì - un'altra

goccia di pioggia

dal mio tetto

Nessun telegramma oggi

- soltanto

altre foglie che cadono

1

Ascolta il canto degli uccelli!

Tutti i loro piccoli

moriranno!

Notte - troppo buio

per leggere la pagina,

troppo freddo

Le suole delle mie scarpe

sono pulite

ho camminato nella pioggia

Uccelli che cantano

nell'oscurità

dell'alba piovosa

Sette di novembre

l'ultimo

stanco grillo

La luna gialla

bassa sopra

la quieta casa illuminata

2

Luna di primavera -

quante miglia lontani

quei fiori d'arancio!

Alba, una stella cadente

- una goccia di rugiada cade

sulla mia fronte!

Protetta dalle nuvole,

la luna

naviga in sogno

Papaveri! -

Ora posso morire

in dolcezza!

L'occhio grigio della luna

dietro nuvole argentee -

Palude Spagnola

Vento all'alba

fra gli abeti

- l'ultima luna

Crepuscolo - l'uccello

nei cespugli

3

nella pioggia

Ultima luna crescente

- brina

sull'erba

La falena notturna

giunge alla sua morte

notturna, alla mia lampada

*******

Dharma Pops: Haiku Americani, brevi poesie di tre versi in rima

libera, indicanti piccoli Samadhi (l'illuminazione interiore, ottava e

ultima tappa della meditazione yoga) di connotazione buddhista, lo

scopo dei quali è l'illuminazione.

Il sole si fa sempre

più fioco - sirene per la nebbia

cominciavano a fischiare nella baia

Finita la pioggia, battiti sul legno

- una ragnatela

a cavallo dei raggi di sole

Dondolandosi sull'esile perno

la foglia d'autunno

quasi si stacca dal gambo

4

Foglie che cadono dritte

nella mezzanotte senza vento

il sogno di cambiare

Che si vada per sentieri differenti,

o per lo stesso -

la luna ti segue ovunque.

La foschia dinnanzi

alle montagna mattutine

- tardo autunno

Non c'è nessun Buddha

perchè

non c'è nessun io

La luna,

la stella cadente

- guardano altrove

Sono sceso dalla mia

torre d'avorio,

e non ho trovato alcun mondo

*******

Desolation Pops: il 18 giugno 1956, forse per ripetere l'esperienza

di Han Shan, poeta cinese, Kerouac si ritira sul Desolation Peak,

5

una montagna, dove vive per 63 giorni immerso in riflessioni sulla

natura e scrive Haiku secondo il più spuro spirito del Buddhismo

Zen.

L'opera della quieta

montagna, questo

torrente di purezza

Ovunque

al di là della Verità,

Vuoto spazio blu

Detriti nel lago

- la mia anima

è turbata

Eccomi di nuovo qui nel mezzo

del nulla -

o almeno credo

Povera, povera carne -

non esiste

alcuna risposta

Tardo pomeriggio -

non è il vuoto

che è cambiato

6

Sesso - sbattersi per procreare

laddove

la provvidenza lo permette

Nebbia che ribolle

sul crinale - le montagne

sono nitide

Il rumore del silenzio

è tutto ciò

che ti è dato di sapere

Riflessi alla rovescia

nel lago al tramonto, i pini

indicano l'infinito

Fiori

mirano storti

a una morte retta

Luna velata da

nubi nere -

mari d'argento

Mossa dal vento del pomeriggio,

su una staccionata bianca,

una ragnatela

7

Uomo che muore -

luci del porto

sull'acqua immobile

Cantanti malinconici

macinano decenni

con labbra umide

Cala la nebbia

- fiori purpurei

crescono

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