Criteri organizzatori per la costruzione del curricolo di area geo-storico-sociale Marina Medi Carpi aprile 2008 Per un curricolo di area geo-storico-sociale:

Post on 02-May-2015

220 Views

Category:

Documents

0 Downloads

Preview:

Click to see full reader

Transcript

Criteri organizzatori per la costruzione del curricolo di area

geo-storico-sociale

Marina MediCarpi

aprile 2008

Per un curricolo di area geo-storico-sociale: il caso della storia

Storia, la materia più difficile

• Possibile crescita infinita di argomenti per la mondializzazione delle problematiche e per la presenza di studenti di origine straniera

• Insoddisfacenti indicazioni sulla scansione dei contenuti nei cicli: qual è la storia più adatta alle diverse età?

• Mancanza di interesse e motivazione degli studenti crescente nei cicli

• Dubbi sulla qualità dell’apprendimento tra un ciclo e l’altro: labile, inadeguato. Che cosa resta alla fine?

Quale storia insegnare?

Alcuni tentativi in questi anni:• superamento della ripetizione della storia

generale nei tre cicli ……ma è convincente?

• inserimento di problemi dell’attualità …… ma così i temi diventano sempre di più!

• introduzione di esercizi e laboratori …… non tutti li fanno e comunque l’impostazione dei manuali e della didattica rimane sempre espositiva e cronologico-sequenziale

Quale storia insegnare?

Necessità di affrontare il carattere etnocentrico del curricolo di storia in seguito a:- presenza nella scuola di alunni stranieri - inserimento in una prospettiva europea

Primi tentativi per porvi rimedio:- confronti su aspetti di cultura materiale di paesi diversi- introduzione di elementi di storia dei paesi di

provenienza degli studenti stranieri- progetti di educazione alla cittadinanza europea

Le conoscenze storiche sonola ricostruzione di parti del passato a partire da un punto di vista

La ricerca storica stessaè influenzata da

scelte valoriali e ideologiche

Il passato storico è spesso utilizzato come giustificazione per scelte politiche

e comportamenti collettivi

Quali scegliere?

Dopo il dibattito storiografico della seconda metà del Novecento

Quali finalità per lo studio

della storia?

Quali messaggi implicano?

Allora come insegnare storia?

1) Quale formazione storica è necessaria ai giovani di oggi?

Che cosa stiamo insegnando rispetto ai bisogni formativi degli studenti?

2) Quanto etnocentrismo c’è nel nostro insegnamento?

Quali messaggi e quali valori trasmettiamo?

E’ ormai diventato chiaro che

• non basta affiancare al programma tradizionale alcuni contenuti in più sui problemi mondiali e sulla storia di altri popoli

• bisogna invece ripensare a un modo nuovo di studiare la storia che:– decostruisca l’impianto tradizionale etnocentrico e

cronologico-sequenziale – costruisca un approccio interculturale

Per una storia in chiave interculturale: la decostruzione

• Necessità di mettere in discussione il “canone” dominante nei manuali, nelle pratiche didattiche e nell’immaginario comune:

- il curricolo implicito, cioè la selezione dei contenuti da trattare e la loro sequenza

- concetti e modelli di spiegazione - le finalità dello studio della storia

Finalità tradizionali dell’insegnamento della storia

1. ricostruzione del passato = storia “generale”

Quale storia “generale”nei manuali e nella nostra testa?

Selezione non esplicitata e spacciata come universale di fatti e personaggi che privilegia:

- l’Italia (ma non tutta) e l’Europa (ma non tutta) - la dimensione politico-istituzionale e (in parte)

economica- le classi dominanti o comunque vincenti- i maschi

Finalità tradizionali dell’insegnamento della storia

1. ricostruzione del passato = storia “generale”

2. “biografia” della nazione = storia teleologica e nazionalista

Biografia della nazione,scopo dello studio della storia

• Selezione di fatti e personaggi che hanno contribuito a formare la realtà nazionale attuale (mondo classico… comuni… Rinascimento… Risorgimento… Resistenza…)

• In molti casi questi fatti vengono enfatizzati o inventati (Celti…)

• La storia così sembra essere un percorso coerente che porta all’oggi, giustificandolo

Finalità tradizionali dell’insegnamento della storia

1. ricostruzione del passato = storia “generale”

2. “biografia” della nazione = storia teleologica

3. “historia magistra vitae”

“Historia magistra vitae”?

La storia non insegna come non ricadere negli errori del passato, ma…

• …può servire per comprendere i problemi del presente…

• …e per progettare il futuro in modo critico e responsabile

Come rivedere l’insegnamento della storia?

1. Rivedere le finalità dello studio della storia

FINALITA’ DELLO STUDIO DELLA STORIA

Storicizzare esperienze e percorsi biografici

Riflettere sui meccanismi della memoria

Riflettere sui rapporti tra passato, presente e futuro

Saper operare con gli strumentidella conoscenzastorica

Conoscere i processi storici fondamentali della realtà in cui si vive

Comprendere criticamentei principali problemi del mondo attuale

Come rivedere l’insegnamento della storia?

1. Rivedere le finalità dello studio della storia

2. Decostruire i modelli di spiegazione e i messaggi impliciti trasmessi dallo studio della storia che possono portare a giudizi stereotipi ed etnocentrici

Come rivedere l’insegnamento della storia?

1. Rivedere le finalità dello studio della storia

2. Decostruire i modelli di spiegazione e i messaggi impliciti trasmessi dallo studio della storia che possono portare a giudizi stereotipi ed etnocentrici

3. Realizzare uno studio della storia in dimensione interculturale

Per una storia in dimensione interculturale: l’approccio storiografico

1. Passare dalla “storia generale” a una pluralità di storie, diverse per:

– soggetti sociali (vincitori, vinti, uomini, donne, al potere e non ecc.)

– ambiti spaziali (mondiale, continentale, nazionale, regionale, locale)

– punti di vista (economico, politico, della cultura materiale, dell’immaginario, dei rapporti sociali ecc.)

2. Passare dal modello cronologico-sequenziale a uno studio per temi e problemi con periodizzazioni differenti, intrecci di durate, mappe di contemporaneità

3. Individuare i saperi necessari a tutti gli studenti per una storia non della nazione, ma dell’umanità

Per una storia in dimensione interculturale: i contenuti

• Temi a valenza interculturale. Per es.:- spostamenti di popolazioni nella storia,- incontri/scontri di culture, - influssi di altre culture nella lingua, musica, arte ecc.

• Approcci e contenuti di storiografie non europee. Per es.: - planisferi non eurocentrici,- letture incrociate di fatti e processi

• Somiglianze e differenze tra le risposte che i popoli hanno dato ad analoghi problemi. Per es.: produzione, gestione del potere, indipendenza nazionale ecc.

• Grandi problemi comuni del presente/futuro. Per es.: ambiente, cittadinanza, globalizzazione, pace, sviluppo

Per una storia in dimensione interculturale: i metodi

• Partire dai problemi (interdisciplinari) e non da spezzoni disciplinari = capitoli del manuale

• Porsi finalità non solo cognitive o procedurali, ma anche socio-affettive (ricerca collettiva a partire da sé e dalle proprie domande)

• Mettere in relazione il passato e il presente

• Dare coerenza verticale alla progettazione = scoprire la complessità, ma anche la sua leggibilità

• Rapportarsi con il territorio

Un esempio nella scuola primaria

A San Fermo della Battaglia (CO) un obelisco ricorda la vittoria di Garibaldi sugli Austriaci del 27 maggio 1859.

Costruito nel 1873, ha subito trasformazioni in epoca fascista e poi dopo la seconda guerra mondiale, quando è diventato ricordo per i caduti di tutte le guerre.

Una quinta della scuola primaria di quel comune lo descrive e ne studia la storia

A partire dallo studio sul monumento è stato possibile:

• ripercorrere parti della storia italiana di più di un secolo

• riflettere sulle ragioni e le modalità con cui un popolo conserva la memoria di parti del proprio passato, mentre altre le censura e le oblia

• conoscere che in Italia c’è stato un processo di indipendenza e Garibaldi ne è stato un protagonista

• scoprire che anche altri paesi hanno lottato per l’indipendenza e anche loro hanno avuto degli “eroi”

• riflettere che ogni popolo ricorda e ribadisce la propria indipendenza attraverso elementi simbolici (storie di protagonisti, date festive, monumenti)

Lo studio della storia

• diventa un occasione per conoscere il passato, il nostro e quello degli altri

• ma fa anche scoprire che ci sono problemi comuni a tutti i popoli

• e che oggi, in un mondo diventato così piccolo, è importante imparare a risolverli assieme

Come reimpostare l’insegnamento della storia

Avere chiaro e condividere tra colleghi:

• le caratteristiche della storia come disciplina e il suo inserimento nell’area geo- storico-sociale = elementi fondanti

• le sue finalità = traguardi formativi

• un’ipotesi di progressione in verticale del suo insegnamento/apprendimento

Elementi fondanti delle discipline

• Struttura: - concetti

- ambiti tematici

- procedure di ricerca

- linguaggi

• Convergenza con altre discipline

• Evoluzione nel tempo

Attenzione a distinguere

Le competenze relative ai Nuclei fondanti specifici della disciplina

Per es.: costruire una periodizzazione

Le competenze trasversali

Per es.: esporre la conoscenze acquisiste

Le competenze trasversali applicate alla disciplina

Per es.: confrontare quadri di civiltà

Progressione verticale nel curricolo di storia

Ricostruzio-ne di esperienze

Passato dell’umanità

Infanzia Personali, collettive

Primaria Personali, familiari, locali

Quadri di civiltà

Sec. I gr. Personali, familiari, locali, sociali

Grandi processi di trasformazione

Elementi di continuità: la nostra scelta

• riproduzione in tutte le fasi del curricolo delle sequenze logiche e delle principali operazioni del “sapere esperto”

Scambiamoci i giocattoli

1) Il mio giocattolo:- lo descrivo- che mozioni mi dà- quando, dove e

con chi gioco

2) Un giocattolo che mi piace di un altro bambino:- lo descrivo- che emozioni mi dà

3) Un giocattolo che non mi piace di un altrobambino: - lo descrivo- che emozioni mi dà- rifletto sulla diversità di gusti

4) Tipologia dei giocattoli portati:- troviamo criteri di classificazione- classifichiamo

5) Storia del mio giocattolo- quando l’ho avuto = periodizzazione- chi me lo ha dato e perché = narrazione- come faccio a saperlo = fonte, critica della fonte

6) Costruiamo un nuovo giocattolo

7) Riflessione metacognitiva

Elementi di continuità: la nostra scelta

• riproduzione in tutte le fasi del curricolo delle sequenze logiche e delle principali operazioni del “sapere esperto”

• utilizzo delle Educazioni come selettori curricolari

EDUCAZIONITRASVERSALI

intercultura

pacesviluppo sostenibile e equo-solidale

ambiente

salute

affettività

cittadinanza,diritti umani,legalitàdifferenza di genere,

pari opportunità

informazione e media

patrimonio

Un legame particolarmente forte tra

Educazione interculturale

Educazione al patrimonio

Educazione alla cittadinanza

Elementi di continuità: la nostra scelta

• riproduzione in tutte le fasi del curricolo delle sequenze logiche e delle principali operazioni del “sapere esperto”

• utilizzo delle Educazioni come selettori curricolari

• didattica operativa, interattiva e capace di avvalersi di più strumenti conoscitivi e di più linguaggi

Nella storia della didattica tre fasi

1. Se ascolto, capisco: didattica ricettiva

2. Se faccio, capisco: didattica attiva

3. Se scopro, capisco: didattica della ricerca

=

partire da problemi reali, su cui ci sia qualcosa da scoprire, e non dalle discipline

Elementi di continuità: la nostra scelta

• riproduzione in tutte le fasi del curricolo delle sequenze logiche e delle principali operazioni del “sapere esperto”

• utilizzo delle Educazioni come selettori curricolari

• didattica operativa, interattiva e capace di avvalersi di più strumenti conoscitivi e di più linguaggi

• riflessione sul rapporto tra passato e presente, lontano e vicino, storia e memoria, biografia personale e storia

• attenzione alla soggettività dello studente: motivazioni, preconoscenze, stili cognitivi

Progressione verticale nel curricolo di storia

Ricostruzio-ne di esperienze

Passato dell’umani-tà

Infanzia Personali, collettive

Primaria Personali, familiari, locali

Quadri di civiltà

Sec. I gr. Personali, familiari, locali, sociali

Grandi processi di trasforma-zione

Operatori socio-spazio-temporali

Strumentie procedure disciplinari

Fatti storici

Educazionitrasversali

Concetti

PIANO DELLE UNITA’ DI APPRENDIMENTO3 anni

4 anni

5 anni

I Primaria

IIprimaria

quadro di civiltà

IIIprimaria

quadrodi

civiltà

quadro di

civiltà

quadro di

civiltà

IVprimaria

quadrodi

civiltà

quadrodi

civiltà

quadrodi

civiltà

quadrodi

civiltà

Vprimaria

storia geogra-fia

storia geogra-fia

storia geogra-fia

I secondaria

storia geogra-fia

storia geogra-fia

storia geogra-fia

storia

II secondaria

storia geogra-fia

storia geogra-fia

storia geogra-fia

storia

IIIsecondaria

AREA DEL VISSUTO AREA DELLE DISCIPLINE E DELL’ESPERIENZA

Io e gli altriLuogo in cui si vive

AlimentazioneGiocoViaggi

TEMATICHE RICORRENTI

Hanno carattere interdisciplinare,

ma sviluppano competenze trasversali e disciplinari

Sono costituite da Unità di apprendimento

distribuite nel curricolo e tematizzate in modo adatto

alle diverse età

TEMATIZZAZIONIdelle Unità d’apprendimento

TEMATIZZAZIONIdelle Unità d’apprendimento

3 anni

Mi chiamo… IIIprim.

1) Le mie emozioni 2) La storia della mia famiglia

4 anni

1) Io sono fatto/a così 2) La mia famiglia3) E’ mio, è tuo, e nostro, è loro

IVprim.

1) Mi piace, non mi piace…2) Tanti caratteri diversi

5 anni

1) Il lavoro dei genitori (dei nonni)2) Il mio indirizzo3) Sono diventato/a grande

Vprim.

1) La donna e i suoi ruoli ieri e oggi 2) “Noi” contro “loro”

Iprim.

Io sono… a) il mio nome b) il mio cognome c) il mio corpo d) la mia classe

Isecond.

1) Maschi e femmine nella pubblicità e nei mass-media

IIsecond.

1) “Chiamatemi Alì”: incontro/scontro tra italiani e immigrati

IIprim.

1) La storia personale 2) Io sono maschio/femmina perché…

IIIsecond.

1) Il “nemico”: stereotipi e pregiudizi2) Ragazzi e adulti: rapporti e scontri tra generazioni diverse

IO E GLI ALTRI

2° I miei giocattoliGiochiamo con la fantasia… …e con le mani

◊Nel tempo i miei giocattoli sono cambiati-quando ero piccolo-alla scuola materna-adesso(con riferimento alla T.R. sull’identità)◊Esposizione dei nostri giocattoli: presentazione e descrizione qualitativa dell’oggetto con lo scopo di effettuare degli scambi per giocare ◊Invenzione di una filastrocca sui nostri giocattoli ◊Invenzione di un ritmo per la filastrocca, la sonorizziamo con gli strumenti musicali e la seguiamo con il corpo ◊Costruzione di un giocattolo◊Stesura di una relazione collettiva sulla procedura seguita per la costruzione del giocattolo

Stabilisce relazioni temporali tra gli oggettiEsprime le proprie opinioni e si sforza di sostenerle nel gruppoDescrive oralmente un oggetto Inventa semplici filastroccheInventa semplici ritmi e li segue aritmicamente con il corpo e con strumenti musicaliCostruisce oggetti con materiale di recupero o strutturatoPartecipa alla stesura di testi collettivi

3° Giochi e giocattoli di una voltaCon i giochi dei nonni…

◊Intervista ad alcune persone “grandi” sui loro giochi e giocattoli:-alla maestra-ai nostri genitori-ai nonni◊Ricostruzione dell’evoluzione dei giocattoli nel tempo, raccogliendo il materiale e allestendo una piccola mostra◊Descrizione dei materiali raccolti che valorizzi la “distanza” temporale da quelli attuali◊Analisi delle differenze di:-materiale-dimensione-colore-automatismi e funzionamento◊Gioco con i giocattoli del passato

Prepara questionari e interviste per raccogliere i dati necessari all’indagineRealizza una ricerca analizzando i dati raccoltiRaccoglie il materiale necessario alla ricerca storicaOrdina cronologicamente gli oggetti raccolti Analizza oggetti

LEGENDA■ attività e competenze trasversali■ attività e competenze più legate all’area geo-storico-sociale■ attività e competenze più legate all’area linguistico-espressiva■ attività e competenze più legate all’area matematica e scientifico-tecnologica

La matrice generativa dell’area geo-storico-sociale

Per guidare nella progettazione:• dando spazio a tutti gli ambiti tematici “fondanti”

a livello spaziale, temporale e sociale

• facendo emergere la progressione in verticale dei percorsi di apprendimento

• controllando la coerenza della proposta nei singoli anni

Tempo ciclico/lineare

(percezione e misurazione

convenzionale del tempo)

Storia personale,

storicizzazione di esperienze

personali, familiari, collettive

Storia locale e del patrimonio culturale

Storia dell’umanità

(quadri di civiltà e

processi di trasforma-

zione)

Scene sociali e forme di vita

associata: modalità,

funzioni, ruoli e regole

Grandi problemi del

mondo attuale

Orientamen-to e percorsi/

viaggi

Quadri d’ambiente

(dal vicino/esperito al lontano/non

esperito)

I

II

III

IV

V

1

2

3

Proposta per un curricolo di storia

Il curricolo

AREE DISCIPLINARINuclei fondanti

EDUCAZIONITRASVERSALI

SVILUPPO DI COMPETENZE

STUDIO PER TEMI/PROBLEMI

Un curricolo per UdA coerente con le teorie cognitiviste

dell’apprendimento

• Ruolo dell’esperienza nella costruzione concettuale = necessità di metodi attivi

• Continua ricostruzione della rete cognitiva = importanza delle “preconoscenze”

• Coinvolgimento emozionale = importanza della motivazione

• Ruolo della metacognizione

Centralità del soggetto che apprende

COME SONO FATTE LE UdA

Sono modulari: • hanno un argomento tematizzato• sono contenute nel tempo• sono inserite in un quadro di progettazione verticale di

materia, di area, interdisciplinare

Sono organizzate in tre fasi: • motivazione e rilevazione delle preconoscenze• realizzazione (con eventuali percorsi differenziati)• ricostruzione metacognitiva e valutazione

L’UdA è strategica quando:

• E’ motivante per gli studenti

• Sviluppa conoscenze e abilità disciplinari o trasversali

• E’ significativa dal punto di vista di una o più Educazioni

Una ricerca sul cibo delle feste a Magenta in 4°permette di:

• ragionare sulla ritualità ciclica della festa e sulle sue motivazioni (religiose, civili, locali, familiari, personali ecc.)

• scoprire lo stretto legame del cibo festivo con le caratteristiche climatiche, geografiche e storiche

• riflettere sulla festa come occasione di comportamenti alimentari eccezionali e addirittura eccessivi

• leggere il significato simbolico del cibo e vedere come i mass media ne hanno stravolto il senso

• confrontare le tradizioni alimentari legate alla festa del posto in cui si vive con quelle di altri paesi, trovando somiglianze e differenze

UdA"Dove si trova la

scuola?"Proviamo ad orientarci

UdA"Cosa mangio a scuola?"

Scopriamo i "segreti" del paneUdA"Chi frequenta la scuola? Perché?"

Facciamo una ricerca sociologica UdA

"Cos'è l'agricoltura?"Scopriamo in cosa consiste

l'agricoltura

UdA"Chi furono i primi agricoltori?"

Facciamo una ricerca storica

UdA"Cos'è il Neolitico?"

Costruiamo un quadro di civiltà

UdA"Cos'è Vinci?"Scopriamo le

caratteristiche di un abitato

PROGETTO GEO-STORICO-SOCIALEPERCORSO CLASSE TERZAanno scolastico 2006/2007

"LA MIA SCUOLA"

AREA DELLE DISCIPLINE

Nella terza, quarta e quinta primaria

Quadri di civiltà: modelli con cui descrivere un certo numero di società, contemporanee tra loro o successive nel tempo, che hanno caratteristiche simili

Nella scuola secondaria

Grandi processi di trasformazione nel passato dell’umanità:

intrecci tra fatti storici che hanno prodotto un mutamento di lunga durata e che hanno interessato ampi spazi territoriali

OBIETTIVI1) Inizio di analisi delle società:- interazione con l’ambiente - risposte diverse a uguali bisogni- intreccio di variabili per descrivere la complessità delle civiltà: economia, politica, società, cultura2) costruzione di concetti di base 3) Prime mappe spazio-

temporali

METODIMetodologie attive a partire dalle preconoscenze:- descrizione, analisi di problemi, induzione, confronto- costruzione di mappe concettuali, tabelle di comparazione, definizioni linguistiche- realizzazione di brevi testi narrativi, dialoghi, scenette, giochi di ruolo- utilizzo di rappresentazioni iconiche

QUADRI DI CIVILTA’NELLA SCUOLA PRIMARIA

Prima rappresentazione “a maglie larghissime” della storia dell’umanità:- utilizzando modelli statici nel descrivere le diverse civiltà- prendendo esempi su scala mondiale - studiandoli in un ordine anche non cronologico-sequenziale

-

ANALISI E CONFRONTO DI DUE O PIU’ SOCIETA’

CHE SONO ESISTITE NELLA STORIA O

ESISTONO ANCORA OGGI:

- Vivere a…- Incontri e scontri- Eredità e tracce

MODELLODI

CIVILTA’

QUADRO DI CIVILTA’

Modelli di civiltàCIVILTA’ ESEMPI DI SOCIETA’ ANNI

CACCIA, PESCA E RACCOLTA

PASTORILE NOMADE

AGRICOLA

a) di villaggio

b) urbana di irrigazione

c) urbana mista

d) urbana imperiale

Bakà del Camerun o altro

Camuni paleolitici

Ebrei

Tuareg

Camuni neolitici

Mesopotamia

Egitto

Cina

“poleis”Biblo, Mozia, Tharros

Roma

Terza

Quarta

Quinta

Tre grandi macrotemi per organizzare le grandi trasformazioni del passato

Identità culturali, conflitti e scambi

(riferimenti alle Educazioni interculturale,

alla cittadinanza e alla pace)

Risorse, popolazioni

e territori

(riferimenti alle Educazioni

allo sviluppoe all'ambiente)

Individuo e istituzioni

(riferimenti alle Educazioni

alla cittadinanza, alla pace e ai diritti)

FILONE TEMATICO DISCIPLINARE

E’ costituito da

due o più UdA

riferite a un unico tema/problema

culturalmente rilevante e interessante

per gli studenti

(= legato alle Educazioni)

Mette a fuoco le scelte tematiche e

concettuali del curricolo di materia

Dà coerenza verticale alle scelte curricolari

E’ costituito da due o più UdA

riferite a un unico tema/problema

specifico della disciplinae/o

culturalmente rilevante(= legato alle Educazioni)

SCHIAVISMOantico

colonialeattuale

Modalità per:- diventarlo- esserlo (diritti e condizioni di vita)- liberarsi

Giustificazioni teoriche

- Fine dell’utilità economica- Difficoltà di reperimento

Superamento

- Ribellioni di schiavi- Denunce e lotte abolizioniste- Dichiarazione dei diritti umani

Dati quantitativiSoggetti

- chi sono gli schiavi- chi sono gli schiavisti

Cause economiche e settori di utilizzo

Conseguenze- economiche- culturali- sociali- politiche - psicologiche

Filone tematico di area storica

GUERRA1. Dall’antichità al Medio Evo2. Tra ’500 e ‘800: conquista,

predominio, difesa, indipendenza e liberazione

3. Novecento: guerre “giuste” e guerre “orrore”

Chi fa le guerre:eserciti, soldati

e gerarchie

Tecniche militari di offesa e difesa

Cause delle guerre

Ruolo della guerra nella società

Coinvolgimento della popolazione

civile

Vissuti soggettivi

Immaginario sul nemico e rapporto con esso

Tappe metogologiche per una UdA di storia

PRECONOSCENZE

QUADRO GENERALE INIZIALE E FINALE: lezione multimediale

Approfon-dimento in gruppo

Approfon-dimento in gruppo

Approfon-dimento in gruppo

RITORNO AL PERSONALE E AL PRESENTE

PRODOTTO DI VERIFICA

RICOSTRUZIONE META-COGNITIVA E META-EMOZIONALE

PRIMA MAPPA

SECONDA MAPPA

TERZA MAPPA

MAPPA FINALE

top related