AREA FAMIGLIA, INFANZIA, ADOLESCENZA, MINORI IN CONDIZIONE DI DISAGIO E GIOVANI Bassano del Grappa, 4 ottobre 2013 Salvatore Me.
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AREA FAMIGLIA, INFANZIA, ADOLESCENZA, MINORI IN
CONDIZIONE DI DISAGIO E GIOVANI
Bassano del Grappa, 4 ottobre 2013Salvatore Me
Alcune caratteristiche delle politiche per la famiglia, l’infanzia, l’adolescenza, i giovani nel nostro
territorio
si tratta di un’area ancora ricca di servizi, unità di offerta e progetti, con alcuni ambiti nei quali questa “ricchezza” è particolarmente evidente e significativa:
Ad es. l’ambito della protezione e tutela dei bambini e dei ragazzi, del fronteggiamento del grave disagio minorile; lo sviluppo dei servizi alla prima infanzia (31 servizi per la prima infanzia, 3 nidi in famiglia,
970/1.000 posti autorizzati)
Percorsi nascita (379 incontri, 1.700 partecipanti)I percorsi di educazione all’effettività(Consultorio familiare)
Progetti di affiancamento familiareProgetto aquiloneLa cas(s)etta degli attrezziLo spazio neutro(112 famiglie disponibili 67 bambini in affido)
Sostegno alle donne vittime di violenza intra ed extrafamiliare: sportello dello Spazio Donna e apertura di casa TabitàConsulenza legale, promozione e sensibilizzazione e accoglienza
In un contesto di rinnovata attenzione mediatica verso il problema, ma anche caratterizzato dallo sviluppo di nuove situazioni e problematiche: culture diverse, problemi occupazionali, nuclei monogenitoriali a grande rischio di povertà, …
Attenzione alla «promozione di nuove risorse per lo sviluppo della famiglia»
allo «sviluppo della solidarietà familiare», «lo sviluppo di piani locali e
progetti di conciliazione» con le aziende del territorio
Un ponte per la famiglia…
Il sistema sembra tenga ancora sufficientemente, alcune indicatori ci fanno portare comunque all’attenzione di un peso che è ancora supportato notevolmente dai carichi familiari (diminuzione dei tempi pieni nelle scuole, diminuzione delle richieste di inserimenti in asili nido, ma ancora più preoccupante il calo di richieste di pasti nelle mense scolastiche)
Affiancamento familiare
Comunità diurna
Comunità educativaProgetto aquilone
Affido familiare
Educativa domiciliare
Spazio compiti
Affido diurno
Progetto labor
La differenziazione dell’offerta permette di costruire progetti/percorsi di presa in carico individualizzati,
evitando, quando possibile, forme di istituzionalizzazione e/o di ricorso all’autorità giudiziaria
Percorsi personalizzati
“gestione dei tempi”
Un cambiamento è possibile anche con situazioni molto difficili
Contenimento della spesa
Nell’ambito degli interventi pensati a
favore delle famiglie, l’infanzia e adolescenza
bassanese nel nostro territorio non sono
mancate e non mancano le sperimentazioni che
guardano a nuovi obiettivi da raggiungere per migliorare i servizi
offerti
In particolare con i progetti PIPPI e COINVOLTI DI DIRITTO si è riusciti
dimostrare in modo efficace che i temi della
partecipazione diretta delle persone più fragili ai loro percorsi di presa in carico
favoriscono la loro condivisione, abbassando
notevolmente i tono conflittuali che generalmente sono provocati da situazioni familiari anche molto difficili
e disgregate
Il tema del gruppo come momento di valore aggiunto alle prese in carico
individualizzate
Incomunicabilità
Sentiamo tanti termini tecnici con significati
importanti, ma talvolta per noi incomprensibili.
E abbiamo la sensazione di non capire e di venire
“fregati”.
Vorremmo chiedere ai servizi di usare termini semplici,
comprensibili, chiari, in modo da capire i progetti dei nostri
figli;alle comunità di scambiarci
consigli.
/ Comunicabilità
E’ possibile lavorare con situazioni anche molto difficili
Legami (fra i bambini e i loro genitori) su cui comunque puntare
Siamo ancora un territorio che allontana meno della media regionale e nazionale (0,19% contro 0,21% e 0,32%), che quando lo fa utilizza spesso l’affidamento (65% contro il 50% della media regionale)
il sistema di servizi messo in atto tra pubblico e privato sociale garantisce un intervento de-istituzionalizzante comprovato. In
compenso gli “allontanamenti” e gli interventi “forti” sono sempre di più a risposte verso un’adolescenza in grave difficoltà, quasi
incattivita, con poche risorse familiari ed ambientali (ragazzi «al confine»)
Il lavoro con le famiglie di origine, anche le più difficili con gravi fragilità,
è un punto forte condiviso tra tutti gli attori sociali
Lo sviluppo del partenariato pubblico / privato come modalità che sviluppa sinergie utili a far crescere l’intero sistema (la
comunità). Sono le sinergie che fanno la differenza
Anche se con notevoli fatiche resistono diversi tavoli di confronto e programmazione congiunta tra pubblico e privato sociale: Primipassi, Tavolo della preadolescenza, il Coordinamento sui diritti dei bambini…..
C’è anche molto volontariato attento e propositivo. Diverse reti formali e informali di cittadini che sostengono il benessere sei nostri futuri cittadini (Pedibus, Comitati di lettura, reti di affido più che di vicinanza solidale, reti di sostegno alla Giusta nutrizione più che alla lotta all’abuso di sostanze ….
Problema della frammentazioneI confini dei giovani non sono quelli dei comuni
Le proposte territoriali sono molte ma piuttosto disarticolate, non esiste un pensiero “trasversale” rispetto alla popolazione giovanile che invece è molto “nomade” e che avrebbe bisogno di risposte più condivise e meno frammentate in tutto l’ambito coperto dai 28 comuni (e in particolare in alcune aree contigue)
Adolescenti al confineseconde generazioni
Questo aiuterebbe anche ad affrontare la crisi di risorse economiche che le amministrazioni stanno attraversando
Sentiamo come il mondo della SCUOLA è attraversato da forti tensioni
sfibrata e impotente
ma colpiscono il mondo della scuola (adolescenza difficile, seconde generazioni di immigrati, dispersione scolastica)
Tema della segnalazione (a tre anni dall’implementazione del nuovo sistema)
INTERNE
ESTERNE
DEI MONDI DI CONFINE
Problema della dispersione scolastica… inclusione di altri attori: Centro per l’impiego,
Formazione professionale, rappresentanze del mondo del lavoro.
Accompagnamento dei ragazzi dai 16 ai 25 anniLe reciproche aspettative (mondo della scuola e
mondo dei servizi) sono eccessive? Sono sbagliate?Le richieste della famiglie sono sempre più fortiCFP che diventano «area di sosta» di molti
ragazzi più che come formazione ad un futuro lavorativo, a volte molto connotata nel genere (molto femminile)
situazione di giovani che non hanno lavoro e non sono in formazione …
SCUOLA, Servizi e mondo del lavoroSistemi in forte relazione fra di loro
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