1 Metodologia della ricerca politica Selezione e formulazione del problema di ricerca Strategie di ricerca Formazione dei concetti, scala di astrazione.
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Metodologia della ricerca politica
• Selezione e formulazione del problema di ricerca• Strategie di ricerca • Formazione dei concetti, scala di astrazione• Operazionalizzazione, definizione operativa, indicatori.• Trattamento dei concetti e assegnazione dei valori• Classificazioni, tipologie, tipi ideali• Relazioni fra variabili (spiegazione)• Metodi di controllo e studi di caso• Generalizzazioni e teorie
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Di che cosa si occupa la metodologia della ricerca politica
• Procedure logiche che riguardano la formulazione dei problemi di ricerca; formazione e trattamento dei concetti; scelta dei casi e delle variabili; le procedure di controllo dei risultati
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Selezione del problema di ricerca : Dimensioni dell’importanza di un problema
• Personale-soggettiva• Esterna politico-sociale• Teorica
Tipo di problema prevalente in Scienza Politica
Gli interrogativi affrontati dalle scienze umane possono avere carattere prevalentemente
a) Empirico la risposta va cercata nelle esperienze sensoriali
b) Analitico la risposta va cercata nel significato delle parole
c) Normativo la risposta va cercata nei giudizi di valore su ciò che è preferito, desiderabile o morale
I problemi affrontati dalla Scienza Politica sono prevalentemente di carattere empirico
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L’avalutatività virtù dello scienziato
L’avalutatività è la virtù dello scienziato, come l’imparzialità è la virtù del giudice: a nessuno verrebbe in mente di suggerire ad un giudice che, essendo difficile essere imparziale, tanto vale non esserlo (Bobbio 1971)
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Criteri per la formulazione di un quesito di ricerca.La formulazione deve essere:
• Esplicita
• Chiara
• Prevedere una risposta empirica
• Avere un valore teorico, ossia inserirsi in e contribuire allo sviluppo delle conoscenze già accumulate
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Unità, proprietà, matrice dei dati • Unità: tipi di oggetti od eventi di cui si occupa una ricerca
scientifica
• Proprietà: caratteristiche o dimensioni delle unità che sono ritenute rilevanti per la ricerca.
Proprietà Unità
p1 p2 p3 p4 ...........................
pn
u1 s 1,1 s 1,2 s 1,3 s 1,4 ..........................
s 1,n
u2 s 2,1 s 2,2 s 2,3 s 2,4 ..........................
s 2,n
u3 s 3,1 s 3,2 s 3,3 s 3,4 ..........................
s 3,n
u4 s 4,1 s 4,2 s 4,3 s 4,4 ..........................
s 4,n
.. . . . . ..........................
.
.. . . . . ..........................
.
un s n,1 s n,2 s n,3 s n,4 ..........................
s n,n
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Strategie di ricerca
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Scelta dei casi
Qualunque sia la strategia di ricerca, se il numero di unità è maggiore di uno nasce il problema di selezionare nell’universo delle unità potenziali un numero ristretto di esse che saranno i casi specifici della ricerca:
1. Universo dei casi (spesso troppo costoso o impossibile)2. Campione casuale o rappresentativo 3. Casi scelti per la loro omogeneità/eterogeneità rispetto
alle proprietà che interessa studiare.
Casi e proprietà sono concetti :• Preliminare a qualsiasi scelta di casi e proprietà è il
problema della formazione e trattamento dei concetti.
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La formazione dei concetti
• Concetti empirici: possono essere ricondotti, in modo più o meno diretto a fenomeni osservabili
• Concetti teorici : non sono riconducibili a fenomeni osservabili (es. sistema, equilibrio, feedback etc.)
Riguardo ai concetti empirici due problemi di fondo legati al rapporto fra
Significato OggettoTermine Significato
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Significato
Termine Oggetto
Il triangolo del concetto
Problema dell’ambiguità dei concetti: poche parole per molti significati.
Problema della vaghezza dei concetti: concetti che non indicano con chiarezza il proprio referente
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Come definire un concetto
• Ancoraggio storico
• Ancoraggio terminologico
• Attenzione ai significati attribuiti ai concetti affini
• Impossibilità di sinonimi ed omonimi nel linguaggio scientifico
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La Scala di Astrazione
Partito politico
Partito politico di destra
Partito politico di destra anti-sistema
Partito politico di destra anti-sistema presente alle elezioni
Partito politico di destra anti-sistema presente alle elezioni legislative italiane
Partito politico di destra anti-sistema presente nelle elezioni legislative italiane nel 1996
+
connotaz
ione/inten
sione
-
-
denotaz
ione/este
nsione
+
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Il problema del rapporto significato-referente (oggetto)
• Nelle scienze sociali le definizioni verbali non permettono al ricercatore di giudicare e vedere con precisione il referente empirico a cui si applicano. Per colmare il salto fra intensione/connotazione di un significato e i suoi referenti empirici sono necessari passi intermedi Indicatori e definizioni operative (o operazionali)
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Definizione operativa• E’ una definizione che incorpora al suo interno la
specificazione del campo dei referenti empirici del concetto. E’ dotata di una serie di istruzioni che indicano come si propone di etichettare, misurare o identificare tale concetto.
• Alcuni concetti sono così generali da non poter essere operazionalizzati direttamente ma da richiedere concetti più specifici, i cui attributi consentano l’operazionalizzazione diretta
Gli indicatori
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Definizione di indicatore [Marradi 1980]
• Un indicatore è l’espressione di un legame di rappresentazione semantica fra il concetto più generale e un concetto più specifico di cui possiamo dare la definizione operativa
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Definizione di indice
• Espressione numerica che aggrega diverse variabili espresse numericamente
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I problemi del rapporto concetto-indicatore-operazionalizzazione
• I concetti, in particolare quelli più astratti, non hanno un rapporto univoco con i loro indicatori. Di conseguenza possono essere operazionalizzati e misurati in più di un modo
• Bisogna evitare operazionalizzazioni troppo impoverenti
• Bisogna evitare operazionalizzazioni che non discriminano correttamente rispetto al significato.
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Definizione di operazionalizzazione
• I diversi passaggi attraverso cui si attribuisce un contenuto empirico a concetti non immediatamente osservativi (Bruschi 1999)
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Le fasi del processo di operazionalizzazione (Lazarsfeld 1969)
• Formulazione-definizione del concetto empirico corrispondente al fenomeno di interesse.
• Individuazione delle dimensioni (proprietà) che lo costituiscono
• Individuazione del maggior numero di indicatori rilevanti per le dimensioni enucleate
• Eventuale formulazione di indici
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Trattamento dei concetti • La definizione operativa è dotata di una serie di istruzioni che indicano come si
propone di etichettare, misurare o identificare un concetto.
In altre parole l’operazionalizzazione trasforma i concetti delle proprietà delle unità di ricerca in variabili, permettendo di riempire le caselle della matrice, attribuendo ad ogni caso uno degli stati delle variabili
Variabili Casi
v1 v2 v3 v4 ...........................
vn
c1 s 1,1 s 1,2 s 1,3 s 1,4 ..........................
s 1,n
c2 s 2,1 s 2,2 s 2,3 s 2,4 ..........................
s 2,n
c3 s 3,1 s 3,2 s 3,3 s 3,4 ..........................
s 3,n
c4 s 4,1 s 4,2 s 4,3 s 4,4 ..........................
s 4,n
.. . . . . ..........................
.
.. . . . . ..........................
.
cn s n,1 s n,2 s n,3 s n,4 ..........................
s n,n
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3 modi di assegnare valori • L’operazionalizzazione indica a seconda della natura delle proprietà delle unità e del livello di informazione disponibile 3
modi di assegnare valori od etichette allo stato di una unità rispetto ad una sua proprietà 1. Modo nominale o classificazione delle unità: quando la definizione operativa divide l’estensione del concetto in categorie
o classi. Ciascuna categoria è semplicemente “diversa” dall’altra.2. Modo ordinale: quando la definizione operativa divide l’estensione del concetto in categorie ordinate lungo un continuum
che va dal più al meno e che indica il grado di possesso di ogni caso della determinata proprietà. Ciascuna categoria è più o meno di un’altra. Gli intervalli tra categorie ordinate sono diseguali e la loro grandezza è indeterminata.
3. Modo quantitiativo: quando la definizione operativa divide l’estensione del concetto permettendo di stabilire la quantità della proprietà che ogni caso possiede. Ciascuno stato di una variabile è un numero (non un nome o una semplice posizione). La dimensione degli intervalli tra i possibili stati delle variabili è nota.
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Classificazioni e tipologie
• La classificazione è un’operazione di individuazione di un criterio distintivo di differenziazione tra diverse realtà e di attribuzione di quelle realtà alle singole classi
• La tipologia è una classificazione multidimensionale ossia con più di un criterio distintivo
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La tipologia di Carlo Cipolla
Stupidi
Banditi
Sprovveduti
Intelligenti
Cap
acit
à di
ott
ener
e un
van
tagg
io p
er s
e’
+
_
Capacità di ottenere un vantaggio per gli altri+_
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Le regole di Mill per la classificazione [1843]• L’esclusività: la classificazione deve essere
formulate in modo che ogni oggetto deve appartenere esclusivamente a una classe e non può appartenere contemporaneamente anche a un’altra.
• L’esaustività: le classi che scaturiscono dall’azione di classificazione devono comprendere tutti gli oggetti o realtà assumibili entro il fenomeno più generale che si sta studiando
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..quando si tratta di una tipologia occorre anche
Che gli ulteriori criteri usati nel costruire i tipi non si sovrappongano neanche in parte al primo criterio.
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Definizione di idealtipo o modello
• L’accentuazione unilaterale di uno o alcuni punti di vista, e, mediante la connessione di una quantità di fenomeni particolari diffusi e discreti corrispondenti a quei punti di vista unilateralmente posti in luce, la ricomposizione di un quadro concettuale in sé unitario, quadro che non può essere rintracciato empiricamente.
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Le relazioni fra variabili
Una ipotesi è una “affermazione circa la relazione fra due o più variabili” (Marradi, 1984)
Es. Il grado di insoddisfazione politica e sociale di una popolazione influenza il livello di conflitto sociale.La variabile dipendente è il fenomeno che si vuole spiegare, l’effetto.Nell’esempio il livello di conflitto sociale.
La causa o le cause sono dette variabili indipendenti.Nell’esempio il grado di insoddisfazione politica e sociale di una popolazione
Una volta composta la “matrice” di casi, variabili e stati delle variabili si può indagare sulle relazioni empiriche fra variabili
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La clausola ceteris paribusIl numero delle condizioni causali che possono avere effetto su un fenomeno che si intenda spiegare è enormemente elevato
in ogni studio scientifico la ricerca di spiegazioni causali (anche di natura probabilistica) comporta uno sforzo di riduzione del numero delle potenziali condizioni causali e di isolamento di una condizione dall’altra, in modo da rendere preciso il ruolo di ciascuna di esse
Come prima, inevitabile mossa si assume che alcuni insiemi di variabili , ignote o note, non siano influenti ovvero le si presume costanti Clausola ceteris paribus
Alcune clausole sono implicitamente indotte dalla divisione del lavoro scientifico
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I due problemi di ogni controllo di ipotesi di relazione causale tra più variabili
• Come isolare una condizione causale dall’altra in modo da rendere noto il ruolo causale indipendente di ogni variabile
• Come controllare se e come altri tipi di variabili non presi in considerazione diretta nell’ipotesi influenzano la relazione ipotizzata
Per affrontare questi due problemi si procede alla trasformazioni in parametri (ossia in costanti ininfluenti) alcune variabili sospettate di influenzare la variabile dipendente. I metodi di controllo si differenziano nel modo in cui procedono a questa parametrizzazione
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Relazione spuria e variabile interveniente Relazione spuria e variabile interveniente Esempio del consumo di dolci:
STATO CIVILESTATO CIVILE ETA’ETA’ CONSUMO DI DOLCICONSUMO DI DOLCI
(relazione spuria)Esempio dell’assenteismo:
MATRIMONIOMATRIMONIO ONERI ONERI CASALINGHICASALINGHI
ASSENTEISMOASSENTEISMO
(relazione condizionale indiretta, con variabile interveniente )
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Relazione spuria e variabile intervenienteRelazione spuria e variabile intervenienteEsempio della partecipazione politica:
(relazione spuria)
POSIZIONE POSIZIONE SOCIALESOCIALE
LIVELLO DI LIVELLO DI ISTRUZIONEISTRUZIONE
PARTECIPAZIONEPARTECIPAZIONEELETTORALEELETTORALE
Esempio sull’instabilità governativa
SISTEMA ELETT.SISTEMA ELETT.PROPORZIONALEPROPORZIONALE
FRAMMENTAZIONE FRAMMENTAZIONE PARTITICAPARTITICA
INSTABILITA’INSTABILITA’GOVERNATIVAGOVERNATIVA
(relazione condizionale indiretta, con variabile interveniente )
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I metodi di controllo per la verifica delle ipotesi
• metodo sperimentale,
• statistica
• comparazione
• studio del caso
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Soluzioni alternative al problema Soluzioni alternative al problema dell’inferenza causale nelle scienze socialidell’inferenza causale nelle scienze sociali
Ipotesi da verificare
Metodo SPERIMENTALEIl disegno della ricerca assicura l’esclusione di
fattori (variabili indipendenti) esplicativi
alternativi (e)
MetodoNON SPERIMENTALEI fattori esplicativi (variabili
indipendenti) vanno individuati in anticipo e poi esclusi
controllandoli (“parametrizzandoli”, ovvero
trasformandoli in costanti ininfluenti sulla relazione
ipotizzata)
ESPERIMENTO SELEZIONE CASUALE O INTENZIONALE
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• il ricercatore “crea” deliberatamente le condizioni causali di cui vuole accertare l’effetto. Nei termini della matrice dei casi e delle variabili, con il metodo sperimentale si può variare lo stato di una variabile senza variare anche tutti gli stati delle altre variabili
• l’esperimento consente di controllare in maniera sistematica gli effetti di possibili cause alternative, escludendole. Consente di massimizzare i fattori richiesti per effettuare inferenze causali corrette:
1. Precedenza temporale
2. Costante associazione
3. Validità della relazione
I vantaggi dell’esperimentoI vantaggi dell’esperimento
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Esempio:Esempio:Vogliamo controllare il rapporto che lega il livello di partecipazione elettorale (variabile dipendente) a forme di propaganda politica dei partiti, come la propaganda casa per casa da parte di militanti, gli spot elettorali o l’invio di materiale informativo (variabili indipendenti).
Dopo avere selezionato due gruppi di elettori – secondo le regole del campionamento statistico – uno di essi (gruppo sperimentale) viene sottoposto allo stimolo (test) della propaganda militante, l’altro (gruppo di controllo) no.
Le eventuali differenze nel livello di partecipazione elettorale fra i due gruppi sono attribuite all’impatto degli stimoli introdotti.
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1)1) selezione CASUALECASUALE:
CONTROLLO STATISTICO(covariazioni)2)2) selezione INTENZIONALEINTENZIONALE:
CONTROLLO COMPARATO(concordanze o differenze)
STUDIO DI CASO
selezione dei casi…selezione dei casi…
Metodo non sperimentale
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1)Si studia in che misura variabili, fra le quali si ipotizza 1)Si studia in che misura variabili, fra le quali si ipotizza l’esistenza di una relazione, covariano nell’insieme dei l’esistenza di una relazione, covariano nell’insieme dei casi presi in considerazionecasi presi in considerazione2) In questo metodo la variazione degli stati/valori di una 2) In questo metodo la variazione degli stati/valori di una variabile si ottiene considerando casi diversi. variabile si ottiene considerando casi diversi. 3) Tecniche statistiche consentono di parametrizzare le 3) Tecniche statistiche consentono di parametrizzare le variabili non esplicitamente considerate nella variabili non esplicitamente considerate nella spiegazione. spiegazione. 4) Non è possibile sulla base del solo metodo di controllo 4) Non è possibile sulla base del solo metodo di controllo stabilire la direzione causale della relazione ipotizzata. stabilire la direzione causale della relazione ipotizzata. Occorre l’interpretazione teorica del ricercatoreOccorre l’interpretazione teorica del ricercatore
Controllo statistico
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pochi moltiNUMERO DEI CASI
poche
molte
NU
ME
RO
VA
RIA
BIL
I ANALISI DI CASO
CONTROLLO COMPARATO
CONTROLLO STATISTICO
Relazione fra casi-variabiliRelazione fra casi-variabilinei metodi di controllo non sperimentalinei metodi di controllo non sperimentali
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Controllo ComparatoDef. Metodo comparato (Lijphart 1975):
Il metodo di controllo delle relazioni empiriche ipotizzate tra variabili nel quale i casi sono scelti in modo tale da massimizzare la varianza delle variabili indipendenti e da minimizzare quella delle variabili di controllo (o potenzialmente indipendenti non prese in considerazione nella spiegazione).
• I processi classificatori sono parte essenziale del metodo comparato, in quanto costituiscono lo strumento per controllare le fonti di variazione.
• Tensione ineliminabile fra l’efficacia della parametrizzazione e la generalizzazione dei risultati
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METODO DELLE CONCORDANZEMETODO DELLE CONCORDANZE(strategia dei casi più (strategia dei casi più dissimilidissimili))
CASI CONDIZIONI EFFETTO (VAR. INDIPENDENTE) (VAR. DIPENDENTE) C.1 C.2 C.3 .... C. n E
1 A X C D Y 2 B X E F Y 3 G X H I Y 4 L X M N Y
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CASI CONDIZIONI EFFETTO (VAR. INDIPENDENTE) (VAR. DIPENDENTE) C.1 C.2 C.3 .... C. n E
A B X C YA B NON-X C NON-Y
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Per selezionare casi quanto più simili possibile nelle variabili indipendenti, Lijphart (1971) suggerisce di concentrarsi su:
• aree geografiche omogenee
• analisi diacronica di un solo paese
• comparazioni intranazionali piuttosto che internazionali
METODO DELLE DIFFERENZEMETODO DELLE DIFFERENZE(strategia dei casi più (strategia dei casi più similisimili))
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Tipi di studio del caso
• Studi a-teoretici
• Studi interpretativi generatori di ipotesi
• Studi esplicativi
• Studi di controllo di ipotesi o teorie (conferma o falsificazione)
• Studi di caso deviante
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Tipi di studio del caso
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Generalizzazioni e teorie
• Sono generalizzazioni (limitate) gli enunciati che descrivono aspetti o proprietà ovvero esprimono relazioni sulla base di un insieme spazialmente e temporalmente definito di dati
• Sono teorie gli insiemi di enunciati connessi con un contenuto esplicativo o esplicativo-interpretativo
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