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Rifrazione - Fisiopatologia e Clinica

Mar 30, 2016

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Introduzione Relazione SOI 2010
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Edizioni SOI

LA RIFRAZIONEFisiopatologia e Clinica

Page 3: Rifrazione - Fisiopatologia e Clinica

La Società Oftalmologica Italiana

ringrazia per il fattivo contributo dato alla realizzazione dell’opera

Copyright 2010SOI – Società Oftalmologica Italiana Associazione Medici Oculisti Italiani

Via dei Mille 35 – 00185 RomaTel. 06 4464514 – Fax 06 4468403 – e-mail: [email protected] – www.soiweb.com

Fabiano EditoreReg. San Giovanni 40 – Canelli (AT)

Tel. 0141 827801 – Fax 0141 827830e-mail: [email protected] – www.fabianoeditore.it

Gli Autori e l’Editore declinano ogni responsabilità per eventuali errori contenuti nel testo.Tutti i diritti sono riservati. È vietata ogni riproduzione totale o parziale.

Grafica e stampa: Fabiano Group SrlReg. San Giovanni 40 – Canelli (AT)

ISBN 978-88-89629-79-6

Finito di stampare: Novembre 2010

Fabiano Group Srl - Reg. S. Giovanni 40 - 14053 Canelli (AT) - Tel. 0141 827801 - Fax 0141 [email protected] - www.fabianoeditore.it

Page 4: Rifrazione - Fisiopatologia e Clinica

Elenco degli Autori

Chiara Basiricò

Costantino Bianchi

Emanuela Bonci

Roberta Calienno

Massimo Camellin

Emilio C. Campos

Stefano Casaro

Gilda Cennamo

Marinella Cirone

Filippo Cruciani

Angelo De Pino

Valeria Distefano

Michele Fortunato

Luciano Gravina

Filippo Incarbone

Manuela Lanzini

Cristina Massaro

Leonardo Mastropasqua

Umberto Merlin

Giuseppe Perone

Bruno Piccoli

Matteo Piovella

Antonio Rapisarda

Giovanni Scorcia

Pasquale Troiano

Eduardo Zuppardi

Coordinamento scientifico e redazionale

Costantino Bianchi, Filippo Cruciani, Umberto Merlin, Matteo Piovella, Pasquale Troiano

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Il volume della Relazione Ufficiale SOI è stato uno straordinario strumento di aggiornamento

professionale utilizzato da generazioni di oculisti. Con la Relazione Ufficiale 2010 si completa

un ciclo, iniziato nel 1999, che, toccando le principali attività professionali di un medico oculi-

sta, ha permesso, ad oltre 4000 dei 7000 oculisti italiani, di condividere un unico testo di appro-

fondimento per le più importanti tematiche del mondo oftalmologico.

Partiti nel 1999 con la Relazione sulla “Cataratta”, proseguiti poi nel 2000 con “Chirurgia

Refrattiva - Principi e tecniche”, nel 2001 con “Chirurgia della Macula”, nel 2002 con

“Ipovisione”, nel 2003 con “Contattologia Medica”, nel 2004 con “Il Cheratocono”, nel 2005 con

“La Malattia Glaucomatosa dalla semiotica alla terapia”, nel 2006 con “Occhio & Cellule

Staminali”, nel 2007 con “Oftalmologia Legale”, nel 2008 con “Il Distacco di Retina

Regmatogeno Primario” e nel 2009 con “Indagini Stumentali e Oftalmologia Pratica”, siamo arri-

vati al traguardo che da sempre è ritenuto fondamentale per la formazione di ogni medico ocu-

lista: “La Rifrazione. Fisiopatologia e Clinica”.

Sostenere la Relazione Ufficiale è stata una decisione complessa tra due visioni differenti tra

chi confidava sull’utilità di rendere il volume SOI strumento di informazione generale e chi ne

evidenziava un ruolo non più all’altezza con l’evoluzione dei tempi.

Insieme ai Consigli Direttivi SOI, in questi 12 anni, mi sono preso la responsabilità principale

nel sostenere la Relazione Ufficiale quale strumento di aggregazione e condivisione scientifica

tra tutti gli oculisti italiani e documento di interazione con le istituzioni.

I risultati ci hanno dato ragione e da quest’anno l’introduzione della versione elettronica sinte-

tizza la più antica tradizione della Società Oftalmologica Italiana con le ineluttabili spinte della

modernizzazione.

Ma tutto questo non sarebbe stato possibile senza la capacità, l’impegno e la dedizione di tutti

i Coordinatori e dei singoli Autori che molte volte sono stati capaci di superare situazioni com-

plesse e difficili, inimmaginabili per chi ha una percezione esterna.

A tutti loro, a nome di tutti gli oculisti italiani, personalmente voglio porgere il più sentito ringra-

ziamento e complimentarmi pubblicamente per i risultati che sono stati capaci di ottenere.

Matteo PiovellaPresidente SOI

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Presentazione

Quando dopo la laurea in medicina scegliemmo di iniziare la specializzazione in Oculistica e

contemporaneamente iniziarono i primi approcci con i pazienti avvenne una rivoluzione nelle

nostre abitudini mentali. Il corpo umano con tutte le complesse problematiche di anatomia, di

fisiologia, di patologia generale, di terapia e di chirurgia ci sembrava immenso e ci sembrò

quasi una punizione restringere tutte le nostre cognizioni ad un organo doppio di 7 grammi per

parte. Altri tre anni di studi (oggi sono cinque) per una pallina piena di liquido sembrava pro-

prio una perdita di tempo. Poi incontrammo e consultammo alcuni testi, il Traité

d’Ophtalmologie di 8 volumi ognuno, quasi di 1000 pagine, poi il System of Ophthalmology di

Duke-Elder in 15 volumi ognuno 7-800 pagine. E poi libri, libri e ancora libri… tutti dedicati a

questi 7 grammi! Cominciammo a capire che se a questa pallina dedicavano tante parole dove-

va essere proprio complicata!

A mano a mano che gli anni di specialità passavano capimmo cosa significava avere quei

7 grammi funzionanti o non funzionanti. E cominciammo ad osservare con altro spirito e com-

prensione quelli che avevano i 7+7 grammi non più funzionanti o male funzionanti.

Le immagini del mondo esterno entrano in queste due palline per arrivare in fondo ad una mem-

brana, la retina, piena di cellule e bisogna fare di tutto affinché questa retina riceva un’imma-

gine nitida per poterla poi inviare al cervello. Altro viaggio pieno di incognite ancora oggi non

completamente note. Però la prima tappa del viaggio delle immagini è importante come le inter-

medie e le ultime e tutte insieme danno la sensazione immediata di come è fatto il mondo che

ci circonda, ma altrettanto importanti sono i collegamenti con gli altri siti del cervello per il coor-

dinamento, per il confronto, per la permanenza nella memoria e per la stimolazione di senti-

menti conseguenti ad ogni stimolo e così via…

Ma la partenza deve essere perfetta. Come si forma un’immagine nitida sulla superficie poste-

riore della famosa pallina di 7 grammi? Ed allora ritornarono buone le nozioni di fisica e di otti-

ca che avevamo studiato nei primi anni di Medicina.

Come si forma l’immagine e quanta luce è necessaria per stimolare le cellule della retina?

Come devono essere le strutture che funzionano come un telescopio e che si adattano anche

a distanze diverse? Come avviene la focalizzazione di un’immagine di un oggetto posto fuori

dal nostro corpo? E quali caratteristiche dovrà avere questa immagine per poi poter essere

inviata nei centri superiori del cervello?

Nonostante la piccolezza dell’organo le leggi biologiche e fisiche sono enormi e difficili da capi-

re. È avvenuto come per la conoscenze della materia, prima le sostanze erano quattro (acqua,

terra, aria e fuoco) poi gli scienziati hanno scoperto le molecole e gli atomi ed i diversi tipi di

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energia (pressione, gravità, radiazioni non solo di luce ma elettromagnetiche) e si continua a

cercare e trovare.

L’argomento scelto dal Direttivo SOI per approfondire e descrivere la prima parte del fenome-

no della visione è la “Rifrazione”. Come accade spesso se la partenza non è buona anche il

resto è difficile. L’argomento sarà sviscerato dagli autori con approfondimenti e nuove cogni-

zioni ma non potrà essere una tappa finale, solo una tappa intermedia di stimolo per quelli che

verranno dopo di noi a continuare le ricerche per tentare di capire i misteri della visione e sem-

pre di più migliorarla.

Si sente spesso prevedere una capacità visiva di 20/10, il doppio di quella indicata come mas-

simo quando questi famosi 7 grammi riescono a funzionare in modo perfetto.

Una speranza ed un augurio che al miglioramento dell’organo visivo si associ anche un miglio-

ramento del nostro cuore e della nostra anima. Allora vedremo meglio il mondo ed i nostri simi-

li anche se la vista non sarà perfetta.

Umberto Merlin

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9INDICE

Indice

pag.

Capitolo 1 INTRODUZIONE

La storia della rifrazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19Filippo Cruciani

� Storia dell’ottica fisiologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

Qualche nozione sulla luce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37Umberto Merlin, Matteo Piovella, Pasquale Troiano

Capitolo 2 ELEMENTI DI OTTICA GEOMETRICA

Elementi di ottica geometrica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47Pasquale Troiano, Giovanni Scorcia

� Propagazione della luce in un mezzo uniforme . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47� Effetti della interposizione di un secondo mezzo sulla propagazione

della luce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48–0Riflessione e diffusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48–0Rifrazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51–0Dispersione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53

� Le lenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54–0Lenti sferiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54–0Lenti astigmatiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58–0Potere e segno delle lenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60

Capitolo 3 DIOTTRO OCULARE

Diottro oculare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63Pasquale Troiano, Gilda Cennamo

� Costanti ottiche dell’occhio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63–0Curvatura delle interfacce oculari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63–0Posizione delle interfacce oculari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64–0Indici di rifrazione dei mezzi ottici dell’occhio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64

� Combinazione dei componenti ottici dell’occhio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65–0Ottica della cornea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65–0Ottica del cristallino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65–0Potere ottico dell’occhio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65–0Punti cardinali dell’occhio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65–0Costruzione dell’immagine retinica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66

� Difetti ottici dell’occhio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67–0Forma della cornea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67–0Forma e indice di rifrazione del cristallino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68–0Coassialità degli elementi ottici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68–0Parassialità della luce incidente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70

� Diffrazione, potere di risoluzione e profondità di fuoco . . . . . . . . . . . . . . . 70

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10 INDICE

pag.

Capitolo 4 ACUTEZZA VISIVA

Acutezza visiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75Filippo Cruciani

� I punti deboli del metodo della misurazione del visus di Donders e Snellen 79� La revisione delle tavole optometriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80� Le caratteristiche salienti della tavola optometrica standardizzata . . . . . . 81

–0L’ottotipo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81–0Le tavole ETDRS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83

� Il visus per vicino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84

Capitolo 5 ERRORI DI RIFRAZIONE

Ipermetropia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97Pasquale Troiano, Chiara Basiricò, Emilio C. Campos

� Classificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98� Ipermetropia semplice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99� Ipermetropia patologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99� Epidemiologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99

–0Prevalenza ed incidenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99–0Fattori di rischio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100

� Storia naturale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100� Segni, sintomi e complicanze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100� Diagnosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101

–0Anamnesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101–0Rifrazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101

� Trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102–0Correzione ottica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102–0Chirurgia rifrattiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102–0Terapia farmacologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102

� Strategie per la correzione dell’ipermetropia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102–0Età infantile (0-10 anni) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103–0Dall’età prepuberale a quella pre-presbiopica (11-40 anni) . . . . . . . . . 103–0Presbiopia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104

� Prognosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104

Miopia semplice e patologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105Costantino Bianchi, Filippo Incarbone, Antonio Rapisarda, Valeria Distefano

� Generalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105� Prevalenza, ereditarietà ed eziologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106

–0Prevalenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106–0Ereditarietà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107–0Eziologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108–0Struttura dell’occhio miope . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109

� Sintomi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 112� Trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 113� Trattamento farmacologico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114� Correzione con occhiali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 115

–0Correzione totale e di uso costante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 115–0Bifocali, multifocali e prismi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 115

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11INDICE

pag.

� Correzione con lenti a contatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117

–0Senza compressione corneale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 118

–0Con compressione corneale (ortocheratologia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 118

� Trattamento chirurgico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122

–0Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122

–0Incisione corneali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122

–0PRK . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123

–0LASIK . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126

–0Lenti intraoculari fachiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127

–0Pseudofachia (lens exchange) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 130

Astigmatismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 135

Umberto Merlin, Stefano Casaro, Massimo Camellin, Marinella Cirone� Definizione di “astigmatismo” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 135

� Note storiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 136

� Cause dell’astigmatismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 136

� Strumenti diagnostici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 137

� Tipi di astigmatismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 139

–0Astigmatismo da conformazione torica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141

–0Incidenza ed ereditarietà dell’astigmatismo torico . . . . . . . . . . . . . . . . 148

–0Evoluzione dell’astigmatismo torico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 149

–0Astigmatismi irregolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 150

–0Sindrome di Terrien . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 153

–0Astigmatismi cicatriziali dopo trapianti di cornea . . . . . . . . . . . . . . . . . 153

� Accomodazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 156

� Correzione dell’astigmatismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 158

–0Occhiali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 158

–0Lenti a contatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 159

–0Chirurgia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 165

–0Fotoablazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 166

� Lenti intraoculari toriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 170

–0Metodi di misura dell’astigmatismo pre-operatorio . . . . . . . . . . . . . . . . 171

–0Metodi di calcolo pre-operatori della IOL torica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 172

–0Procedure per trovare l’asse appropriato intra-operatorio di impianto

della IOL torica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 176

–0Metodi di calcolo dell’astigmatismo post-operatorio residuo dopo impianto

di IOL torica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 176

–0Follow-up clinico post-operatorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 177

–0Requisiti di selezione della IOL torica appropriata . . . . . . . . . . . . . . . . 178

–0Discussione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 178

–0Analisi epicritica delle IOL toriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 180

–0Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 181

� Correzione dell’astigmatismo irregolare con PRK customizzata

transepiteliale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 184

–0Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 184

–0Materiali e metodi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 184

–0Risultati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 187

–0Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 191

Page 13: Rifrazione - Fisiopatologia e Clinica

12 INDICE

pag.

Aberrazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 195Umberto Merlin

� Generalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 195–0Acronimi usati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 195

� Aberrazioni fisiche per la natura della luce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 198–0Diffrazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 198–0Dispersione (o Aberrazione) cromatica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 200–0Diffusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 202–0Interferenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 203

� Aberrazioni geometriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 204–0Aberrazioni monocromatiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 206–0Aberrazione di sfericità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 207–0La coma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 207–0Astigmatismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 208–0Curvatura di campo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 209–0La distorsione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 210–0La polarizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 210

� Aberrazioni nel fronte d’onda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 212–0Concetti base . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 212–0Strumenti per la comprensione delle aberrazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . 213–0Correzione delle aberrazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 217–0Aberrazioni corneali e totali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 218

� Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 219

Capitolo 6 FISIOPATOLOGIA DELL’ACCOMODAZIONE

Fisiopatologia dell’accomodazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 223Costantino Bianchi, Bruno Piccoli, Pasquale Troiano

� Cambiamenti dell’occhio durante l’accomodazione (cristallino,corpo ciliare, zonula) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 224

� Cambiamenti rifrattivi durante l’accomodazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 228� Astenopia occupazionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 231

–0Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 231–0Eziologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 231–0Definizioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 233–0La quantificazione dell’impegno visivo per vicino . . . . . . . . . . . . . . . . . 233–0Quantificazione del carico accomodativo e di convergenza richiesto

dal compito lavorativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 235� Spasmo accomodativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 236� Presbiopia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 236� Paralisi, paresi e insufficienza accomodativa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 237

Capitolo 7 CORREZIONE DELLE INSUFFICIENZE ACCOMODATIVE

Correzione con occhiali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 243Costantino Bianchi

� Correzione con occhiali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 244

Page 14: Rifrazione - Fisiopatologia e Clinica

13INDICE

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Correzione con lenti a contatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 247Emanuela Bonci

� Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 247� Le lenti a contatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 248

–0Lenti a visione alternata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 248–0Lenti a visione simultanea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 249–0Lenti a zone concentriche sferiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 250–0Lenti a zone concentriche sferiche-asferiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 251–0Lento asferiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 252–0Lenti diffrattive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 252

� Tecniche applicative . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 254� Le attuali lenti a contatto multifocali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 254

Correzione con chirurgia rifrattiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 257Giuseppe Perone, Costantino Bianchi

� Correzione con Laser ad Eccimeri: PRK e LASIK . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 257� Monovisione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 260

–0Procedura WaveLight . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 260� Inlays - Onlays . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 260

–0AcuFocus Corneal Inlay 7000 - ACI 7000 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 260–0Lente Vue+ o PresbyLens (ReVision OpticsTM, Inc.) . . . . . . . . . . . . . . 260–0Presbia Flexivue System (Presbia Coöperatief U.A., Amsterdam) . . . . 260

� Lenti fachiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 261� Lenti pseudofachiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 261

–0Rifrattive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 261–0Diffrattive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 261–0Rifrattive-Diffrattive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 262–0Accomodative . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 262

� Chirurgia sclerale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 262

Capitolo 8 MISURA DELLA RIFRAZIONE

Metodi oggettivi e soggettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 267Costantino Bianchi

� Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 267� Tecniche oggettive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 268

–0Autorifrattometria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 268� Cheratometria (ottica e topografica computerizzata) . . . . . . . . . . . . . . . . . 269

–0Cheratometria ottica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 269–0Cheratometria topografica computerizzata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 271–0Aberrometri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 271–0Schiascopia (senza e con cicloplegia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 271

� Cicloplegia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 273–0Pro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 273–0Contro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 274

� Tecniche soggettive di misurazione delle ametropie . . . . . . . . . . . . . . . . . 276–0Valutazione della componente sferica dell’ametropia . . . . . . . . . . . . . . 276–0Valutazione della componente cilindrica dell’ametropia . . . . . . . . . . . . 278

� Presbiopia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 282� Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 282

Page 15: Rifrazione - Fisiopatologia e Clinica

14 INDICE

pag.

Valutazione e correzione delle insufficienze accomodative nella pratica clinica 285

Costantino Bianchi� Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 285

� Tecniche di misura della accomodazione residua . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 286

–0Metodi soggettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 286

–0Metodi oggettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 291

� Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 292

Rudimenti di Optometria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 295

Costantino Bianchi� I 21 punti dell’Optometric Extension Program . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 297

–0#1) Oftalmoscopia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 297

–0#2) Oftalmometria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 297

–0#2a) Visus abituale a distanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 297

–0#3) Foria abituale a distanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 297

–0#3a) Foria abituale a distanza di lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 297

–0#4) Retinoscopia (schiascopia) all’infinito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 297

–0#5) Retinoscopia dinamica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 297

–0#7 monoculare. Soggettivo al punto remoto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 298

–0#7 soggettivo binoculare. Test del minimo positivo . . . . . . . . . . . . . . . . 298

–0#7 soggettivo. Test del massimo positivo, detto anche dei dati di base 298

–0#7X (detto anche 7 percettivo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 298

–0#8) Foria indotta a distanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 298

–0#9) Vergenza reale a distanza (detto anche annebbiamento a base

esterna) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 298

–0#10) Convergenza per lontano (Test della rottura e del recupero a base

esterna) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 299

–0#11) Abduzione per lontano (detto anche test di rottura e recupero a

base interna) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 299

–0#12) Foria verticale e duzioni verticali per lontano . . . . . . . . . . . . . . . . 299

–0#13A) Foria da vicino nella condizione abituale . . . . . . . . . . . . . . . . . . 300

–0#13B) Foria per vicino indotta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 300

–0#14A) Cilindro crociato dissociato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 300

–0#14B) Cilindro crociato fuso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 300

–0#15A) Foria indotta dal cilindro crociato dissociato . . . . . . . . . . . . . . . 301

–0#15B) Foria indotta dal cilindro crociato fuso #16A) Fusione in

convergenza (positiva) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 301

–0#16B) Riserva fusionale in convergenza (positiva) . . . . . . . . . . . . . . . . 301

–0#17A) Fusione in divergenza (o convergenza negativa) . . . . . . . . . . . 301

–0#17B) Riserva fusionale negativa (o in divergenza) . . . . . . . . . . . . . . . 301

–0#18) Foria verticale e duzioni verticali al punto prossimo . . . . . . . . . . . 301

–0#19) Ampiezza accomodativa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 301

–0#20) Accomodazione relativa positiva (o annebbiamento negativo,

o annebbiamento concavo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 302

–0#21) Accomodazione relativa negativa (o annebbiamento positivo,

o annebbiamento convesso) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 302

� Conclusioni: che fare dei dati raccolti con i test dei 21 punti . . . . . . . . . . 302

Page 16: Rifrazione - Fisiopatologia e Clinica

pag.

Capitolo 9 FATTORI BINOCULARI NELLA RIFRAZIONE

Fattori binoculari nella rifrazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 307Michele Fortunato, Luciano Gravina, Cristina Massaro, Angelo De Pino

� Note introduttive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 307� Anisometropia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 308

–0Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 308–0Definizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 308–0Eziologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 309–0Incidenza e classificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 309–0Manifestazioni cliniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 309–0Test . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 310–0Trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 310

� Aniseiconia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 310–0Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 310–0Definizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 310–0Eziologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 310–0Classificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 311–0Sintomi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 311–0Misura/strumenti per la quantificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 313–0Trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 313

� Alterazioni della motilità oculare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 314–0Ruolo della refrazione nello strabismo concomitante . . . . . . . . . . . . . . 314–0Ruolo della refrazione nello strabismo paralitico . . . . . . . . . . . . . . . . . 315–0Ruolo della refrazione nelle eteroforie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 315

Capitolo 10 AVANZAMENTI IN CHIRURGIA REFRATTIVA

Avanzamenti in chirurgia refrattiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 319Leonardo Mastropasqua, Manuela Lanzini, Eduardo Zuppardi, Roberta Calienno

� Laser a femtosecondi per la chirurgia corneale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 319–0Principi di funzionamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 319

� Applicazione del laser a femtosecondi nella LASIK . . . . . . . . . . . . . . . . . 321� Nuove tecniche di correzione delle ametropie con laser a femtosecondi . 323

–0La chirurgia intrastromale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 323� Trattamento della miopia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 324

–0FLEx / Smile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 324� Trattamento della presbiopia con laser a femtosecondi . . . . . . . . . . . . . . 327

Appendice NOTE SULLA VERIFICA DELL’OCCHIALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 329

Filippo Cruciani� Generalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 331� Verifica del potere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 331� Verifica dell’asse del cilindro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 332� Verifica della centratura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 332� Controllo dello stato, della qualità ottica e dei trattamenti delle lenti . . . . 334� Controllo della montatura (assestaggio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 334� Controllo degli occhiali sul viso del soggetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 334� Verifica di occhiali con lenti progressive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 335

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