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Via A. Fabi, s.n.c. 03100 Frosinone Tel. 0775 882210 E_Mail [email protected] REGIONE LAZIO AZIENDA UNITA’ SANITARIA LOCALE FROSINONE DIPARTIMENTO DISAGIO DEVIANZA DIPENDENZE D 3 D Via A. Fabi, s.n.c. 03100 FROSINONE Tel. 0775 8821 PROGETTO “HOSPESSalute senza esclusioni: per un Servizio sanitario “attivo” contro le disuguaglianze Progetto operativo a valere della L.R. n. 12 del 13/08/2011- Decreto del Commissario ad acta 06/02/2013 n. U00015 Scheda n. 14 Premessa Il progetto raccoglie le indicazioni fornite dalla Regione Lazio (Decreto commissario ad acta del 06/02/2013 n. U00015) e recepisce la Scheda n. 14 “Salute senza esclusioni: per un Servizio sanitario “attivo” contro le disuguaglianze”. Il progetto “HOSPES” mira ad avvicinare alla Sanità pubblica, attraverso il Servizio Multienico della ASL Frosinone e la Rete Professionale Immigrazione e Salute (Re.P.I.S.), quella fascia di popolazione immigrata che, per problemi di marginalità e vulnerabilità, si trova ostacolata nel normale percorso di integrazione. Le donne in primo luogo sono le “non protagoniste” della loro integrazione, poiché spesso hanno un ruolo relegato all’interno della vita sociale nella famiglia. In questo, il ruolo del Servizio Multietnico è stato fondamentale poichè ha colmato questa lacuna, un luogo che ha visto compartecipare al percorso di integrazione anche medici, psicologi, assistenti sociali, volontari e, specificatamente per le donne, ginecologi. Il servizio svolge un corretto orientamento per l’immigrato in materia di servizio sanitario e dà una indicazione precisa sul dove rivolgersi per determinate prestazioni di diagnostica strumentale, risponde alle domande sul dove, come e a chi rivolgersi per prenotare una visita medica specialistica, e fornisce immediate risposte ad alcuni bisogni di salute delle donne e dei minori. Grazie alla disponibilità di medici volontari e di mediatori culturali volontari, attualmente sono attivi i seguenti servizi: - visite ostetriche e assistenza alla maternità: è presente una ostetrica a tempo pieno; - Assistenza sociale. È presente una assistente sociale, referente del servizio multietnico, a tempo pieno; - Assistenza infermieristica: è presente almeno una infermiera per turno di lavoro; - Assistenza psicologica; - visite ginecologiche, due accessi settimanali, grazie alla disponibilità di 3 ginecologhe volontarie che si alternano; - visite pediatriche: un accesso a settimana grazie a pediatri volontari; - visite dermatologiche; - mediazione culturale. Punto di forza della struttura è la sua ubicazione, infatti si trova all’interno della struttura sanitaria del capoluogo, nei padiglioni dei poliambulatori e per questo facilita lo spostamento dell’utente e la creazione di una rete di professionisti disponibili presso reparti ospedalieri (malattie infettive, oculistica, reparti ospedalieri) e territoriali (Re.P.I.S.). Il Servizio Multietnico ha una esperienza maturata nell’arco di 15 anni, punto di raccordo di diverse realtà territoriali. La Rete operativa è stata, nel corso del 2012 e 2013, arricchita dalla
14

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Feb 17, 2019

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PROGETTO “HOSPES”

Salute senza esclusioni: per un Servizio sanitario “attivo” contro le disuguaglianze

Progetto operativo a valere della L.R. n. 12 del 13/08/2011-

Decreto del Commissario ad acta 06/02/2013 n. U00015

Scheda n. 14

Premessa

Il progetto raccoglie le indicazioni fornite dalla Regione Lazio (Decreto commissario ad acta

del 06/02/2013 n. U00015) e recepisce la Scheda n. 14 “Salute senza esclusioni: per un Servizio

sanitario “attivo” contro le disuguaglianze”.

Il progetto “HOSPES” mira ad avvicinare alla Sanità pubblica, attraverso il Servizio

Multienico della ASL Frosinone e la Rete Professionale Immigrazione e Salute (Re.P.I.S.), quella

fascia di popolazione immigrata che, per problemi di marginalità e vulnerabilità, si trova ostacolata

nel normale percorso di integrazione. Le donne in primo luogo sono le “non protagoniste” della

loro integrazione, poiché spesso hanno un ruolo relegato all’interno della vita sociale nella famiglia.

In questo, il ruolo del Servizio Multietnico è stato fondamentale poichè ha colmato questa lacuna,

un luogo che ha visto compartecipare al percorso di integrazione anche medici, psicologi, assistenti

sociali, volontari e, specificatamente per le donne, ginecologi.

Il servizio svolge un corretto orientamento per l’immigrato in materia di servizio sanitario e

dà una indicazione precisa sul dove rivolgersi per determinate prestazioni di diagnostica

strumentale, risponde alle domande sul dove, come e a chi rivolgersi per prenotare una visita

medica specialistica, e fornisce immediate risposte ad alcuni bisogni di salute delle donne e dei

minori.

Grazie alla disponibilità di medici volontari e di mediatori culturali volontari, attualmente

sono attivi i seguenti servizi:

- visite ostetriche e assistenza alla maternità: è presente una ostetrica a tempo pieno;

- Assistenza sociale. È presente una assistente sociale, referente del servizio multietnico, a

tempo pieno;

- Assistenza infermieristica: è presente almeno una infermiera per turno di lavoro;

- Assistenza psicologica;

- visite ginecologiche, due accessi settimanali, grazie alla disponibilità di 3 ginecologhe

volontarie che si alternano;

- visite pediatriche: un accesso a settimana grazie a pediatri volontari;

- visite dermatologiche;

- mediazione culturale.

Punto di forza della struttura è la sua ubicazione, infatti si trova all’interno della struttura

sanitaria del capoluogo, nei padiglioni dei poliambulatori e per questo facilita lo spostamento

dell’utente e la creazione di una rete di professionisti disponibili presso reparti ospedalieri (malattie

infettive, oculistica, reparti ospedalieri) e territoriali (Re.P.I.S.).

Il Servizio Multietnico ha una esperienza maturata nell’arco di 15 anni, punto di raccordo

di diverse realtà territoriali. La Rete operativa è stata, nel corso del 2012 e 2013, arricchita dalla

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nascita della Re.P.I.S. (Rete Professionale Immigrazione e Salute), che raccoglie le realtà

associative del terzo settore più rappresentativo della Provincia e che sta promuovendo un percorso

di “accreditamento” dei servizi a favore delle persone immigrate. La Re.P.I.S. rappresenta

l’espressione organizzativa territoriale del GRIS Lazio.

Questo progetto intende riaffermare la necessità di un servizio di mediazione culturale,

necessario per il completamento di una strategia di integrazione culturale e sociale, inteso anche

come promozione di incontri e scambi culturali, per riaffermare e promuovere il rispetto delle

diversità, promuovere la tolleranza e la lotta agli stereotipi culturali, offrire alle classi sociali più

vulnerabili l’accessibilità ai servizi sanitari e sociali. Intende altresì raccogliere la necessità di

provvedere all’aggiornamento formativo degli operatori del pubblico e del privato sociale sulle

principali tematiche dell’integrazione culturale e implementare la rete delle opportunità per

l’integrazione, finalizzando tale rete alla creazione di un percorso accreditabile attraverso il quale

sia possibile riconoscere la professionalità e favorire la qualità nei servizi di accoglienza,

accompagnamento e integrazione sociale.

1) Contesto: caratteristiche del fenomeno migratorio in Provincia di Frosinone.

Al dicembre 2012, secondo il Dossier annuale della Caritas gli stranieri nella Regione Lazio

risultano essere il 11% della popolazione laziale, l'elevata concentrazione di stranieri è dovuta

soprattutto al peso di Roma. Secondo il Ministero dell'Interno e l'Istat a Frosinone e provincia

risiedono circa 13.000 stranieri, il 2,6% della popolazione locale, con incidenza più bassa della

media nazionale e la minore incidenza delle province del Lazio. Grazie all’attività del Servizio

Multietnico, in Provincia di Frosinone abbiamo, probabilmente, la maggiore affluenza di immigrati

nei servizi pubblici rispetto alla popolazione immigrata presente.

2) Obiettivo Regionale:

B.1) Immigrati: Sperimentare un riorientamento dei servizi con particolare riferimento a quelli di

primo accesso (ambulatori per stranieri temporaneamente presenti STP e EN_I) in un’ottica di

mediazione di sistema: formazione, rete tra servizi – istituzioni e società civile, approccio integrato.

Aumentare la capacità di garantire un’accoglienza transculturale e una presa in carico nei

Dipartimenti territoriali e ospedalieri.

2.1) Obiettivi specifici:

Con il presente progetto si intende potenziare l’attività dei servizi dedicati agli stranieri e ai

vulnerabili in genere e al Servizio Multietnico del Dipartimento 3D – Area Disagio, operando in

quattro direzioni:

1) ripristinare la figura del mediatore culturale che ha operato per 15 anni con ottimi risultati

raggiungendo circa 6000 utenti; Il progetto prevede il rafforzamento del Servizio Multietnico

della ASL di Frosinone, attraverso l’individuazione di n. 2 mediatori culturali di madre

lingua, in grado di operare sia all’interno del servizio che in stretta collaborazione con i

Servizi sociali distrettuali, con il privato sociale, con la Prefettura e Questura.

2) potenziare la rete dei servizi, tramite la Rete Professionale Immigrazione e Salute, anche in

collegamento con analoghi servizi attivati dai Distretti socio-assistenziali, nonché con lo

Sportello Unico della Prefettura, istituendo una funzione di coordinamento centrale e

garantendo che la funzione di mediazione culturale sia disponibile, via telefono, in ciascuna

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sede distrettuale; Il Servizio Multietnico diviene, in questo modo, il fulcro attorno al quale

ruotano i vari servizi sanitari della ASL, alcuni direttamente gestiti all’interno del Servizio

(servizio di segretariato sociale, ginecologia, pediatria e dermatologia), altri attraverso la rete

dei professionisti aderenti alla Re.P.I.S. (Malattie infettive, oculistica, psichiatria, psicologia,

specialistica). All’interno della Re.P.I.S., in qualità sia di servizi invianti come di riceventi,

operano gli Enti del privato sociale che forniscono servizi di accoglienza, di residenzialità,

sostegno, promozione culturale e promozione di integrazione sociale e lavorativa. Il servizio

Multietnico, in tal modo, coprirà l’intera provincia e si propone come il referente sanitario

della rete dei servizi provinciali destinati agli immigrati.

3) promuovere percorsi di qualità e “accreditamento” dei servizi di accoglienza,

accompagnamento e integrazione sociale e lavorativa, tramite una ricerca-azione che individui

le “buone pratiche” esistenti, i fabbisogni formativi, le necessità dell’utenza; le linee operative

della Regione Lazio individuano nelle fasce di popolazione “vulnerabile” il target specifico

delle azioni di sistema; la Re.P.I.S. è nata allo scopo di costruire un percorso condiviso per

l’accreditamento dei servizi di accoglienza, residenzialità e inserimento sociale e lavorativo.

Al momento la situazione è estremamente confusa e “deregolata”: mentre il sistema sanitario

ha prodotto regole chiare per l’accreditamento delle strutture sanitarie del pubblico, del

privato e del privato sociale, la rete di accoglienza e residenzialità attiva in Provincia ed in

Italia per gli stranieri e, soprattutto, per le donne e i minori, soffre della mancanza di regole

chiare e del processo di accreditamento. La Re.P.I.S. si fa promotrice di individuare un

sistema di accreditamento basato su alcuni criteri di qualità, sull’interazione e integrazione

pubblico-privato sociale e sulla collaborazione con le strutture Universitarie. Si fa riferimento

alle tabelle delle azioni, dei risultati e degli indicatori che hanno accompagnato l’atto di

nascita della Re.P.I.S.

4) rafforzare le competenze degli operatori del pubblico e del privato sociale attraverso offerte

formative specifiche e qualificate. Nell’ottica della prosecuzione e implementazione

dell’ormai tradizionale offerta formativa, agganciata agli ECM e FCO, proponiamo la ripresa

degli appuntamenti formativi, basati su 3 livelli di intervento:

a) a livello generale, nell’ambito di una strategia di governance e del sistema di promozione di

salute della popolazione in generale e delle fasce vulnerabili nello specifico;

b) a livello dei servizi pubblici della sanità e dell’assistenza sociale rispetto alla necessità di

garantire l’accessibilità ai servizi essenziali della sanità e del sociale;

c) a livello specialistico per facilitare l’acquisizione delle conoscenze agli operatori qualificati

della sanità, del privato sociale, degli Enti Locali.

4) RIEPILOGO OBIETTIVI, ATTIVITA’, RISULTATI E INDICATORI

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Obiettivo specifico Risultati Attività Indicatori

1.1.1. Attivazione gara per

l'individuazione dei mediatori

culturali si/no

1.1.2.Servizio di mediazione

culturale

n. contatti e n.

mediazioni culturali

1.1.3. Divulgazione del servizio n. depliant distribuiti

1,2.1. Incontri e stipula di accordi

con Forze dell'Ordine n. incontri

1,2.2. Attivazione Servizio di

mediazione c/o Questura,

Prefettura, Casa Circondariale

n. servizi di

mediazione culturali e

numero mediazioni

1.2.3. Collaborazione con Servizi

Territoriali (Ser.T, DSM, Materno

Infantile n. consulenze

1.2.4. Collaborazioni con reparti

ospedalieri n. consulenza

1,2.4 Collaborazione con

Medicina penitenziaria n. consulenze

1.3.1. Incontri con Enti Locali ed

enti gestori Accoglienza e

accompagnamento

n. incontri e n. Enti

contattati1.3.2. Definizione modalità di

collaborazione con Enti del privato

sociale

n. enti privato sociale

e n. contatti

1.3.3. Servizio di mediazione

culturale con strutture del

volontariato e del privato sociale

n. prestazioni e n.

enti

1.3.4. Partecipazione dei

mediatori al coordinamento

Re.P.I.S. n. riunioni

1.3.5. Attivazione di collaborazioni

culturali con Associazioni, con

particolare riferimento alle

seconde generazioni di immigrati

n. incontri e n.

Associazioni culturali

1.4.1. Partecipazione al

coordinamento GRIS LAZIO e

definizione della partnership per la

stampa e la divulgazione del

materiale informativo n. incontri

1.4.2. Stampa materiale

informativo si/no

1.4.3, Divulgazione del materiale

informativo

n. materiale

distribuito

1. Mediazione culturale

1.1. Attivazione mediazione

culurale Servizio Multietnico

1.2. Collegamento rete servizio

di mediazione culturale con

Prefettura, Questura, Case

Circondariali

1.3. Collegamento rete dei

servizi di accoglienza e

accompagnamento privato

sociale e volontariato

1.4.Costruzione, stampa e

divulgazione materiale

informativo multilingue, in

collaborazione con GRIS Lazio

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Obiettivo specifico Risultati Attività Indicatori

2.1.2. Allargamento della rete ad

altri Enti del Privato sociale che ne

condividano gli scopi

n. nuove adesioni

Re.P.I.S.

2.1.3. Promuovere la

partecipazione degli Enti Locali n. Enti Locali coinvolti

2.1.4. Formulare accordi di

collaborazione con singoli enti del

Privato sociale n. accordi

2.1.5. Prima consulenza per

favorire il riconoscimento di un

bisogno e l'esplicitazione di una

domanda alla base di un rapporto

fiduciario con i servizi n. consulenze

2.1.6. Coinvolgimento delle

Associazioni di promozione

culturale per finalità di

integrazione culturale

n. associaizoni

culturali

2.2.1. Attivazione di percorsi di

facilitazione per l'accesso ai

servizi sanitari si/no

2,2.2. Implementazione della rete

interna alla ASL per la risoluzione

di problematiche di cura per gli

stranieri si/no

2.2.3. Definizione delle procedure

di invio e di contatto tra Enti del

privato sociale inviante e reparto

ospedaliero e/o servizio territoriale

ASL si/no

2. Potenziare rete dei servizi

si/no n. partecipazioni

2.1.1. Partecipazione alla

Re.P.I.S. di rappresentanti delle

Forze dell'Ordine

2.2. Potenziare la rete di

servizi per la promozione e la

cura della salute

2.1.Implementare la Rete

Professionale Immigrazione e

Salute

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Obiettivo specifico Risultati Attività Indicatori3.1.1. Accoglienza all'arrivo n. accoglienze

3.1.2. Accordi con ente inviante si/no

3.1.3. Sistemazione alloggiativa n. posti lettoe % di

3.1.4. Raccolta storia individuale e

storia giuridica

n. colloqui; % di

raccolta sul totale

degli ospiti

3.1.5. Individuazione principali

problematiche individuali si / no

3.1.6. Mediazione culturale

n. interventi e n.

soggetti

3.1.7. Visite mediche e verifica

stato di salute n. visite

3.1.8. Definizione del contratto

operativo e sottoscrizione accordo si/no e % sul totale

3.1.9. Condivisione regole di

convivenza si/no

3.1.10. Partecipazione attiva alla

vita delle casa e riunioni operative si/no

3.2.1. Definizione progetto

individualizzato e stipula contratto si/no e n. contratti

stipulati

3.2.2. Sostegno sociale ed

educativo n. intervento

3.2.3. Sostegno psicologico n. interventi; n.

soggetti

3.2.4. Verifica dei risultati

conseguiti, ridefinizione progetto

individualizzato si/no e % sul totale

3.2.5. Inserimento scolastico n. inserimenti

3.2.6. Inserimento percorso

lavorativo n. inserimenti

3.2.7. Diagnosi/emersione

problematiche si/no

3.2.8. Trattamento problematiche

sanitarie e/o psicosocialin. trattamenti e n.

soggetti

3.2.9. Definizione storia personale

per Commissione Territoriale

esito commissione

3.2.10. emersione e condivisione

delle potenzialità integrative si/no

3.2.11. Verifica del grado di

autonomia e degli obiettivi

raggiunti % di verifiche

3.3.1. Tirocini formativi n. tirocini

3.3.2. Ricerca attiva del lavoro si/no

3.3.3. Verifica grado di

integrazione socio-culturale

(sport, tempo libero, rete amicale)

si/no

3.3.4. Modalità di dimissioni esito finale

3.3.5. Follow up n. follow up

3.4.1. Formazione degli operatori si/no

3.4.2. Supporto e persistenza

dell'operatore (tasso di

dispersione) tasso di dispersione

3.4.3. Verifica del tasso di

dispersione degli ospiti tasso di dispersione

3.4.4. Supervisione del'équipe di

lavoro si/no e n. incontri

3.4.5. Riunioni di coordinamento e

di organizzazione interne si/no e n. incontri

3.4.6. adozione della

strumentistica Re.P.I.S. si/no

3.4.7. Riunioni di coordianemento

di rete si/no

3.4.8. Individuazione e

regolamentazione della verifica di

processo si/no

3.4.9. Verifica dei risultati si/no

3.5.1. Costruzione questionario di

ricerca si/no

3.5.2. Incontri di presentazione

dell'iniziativa

n. incontro e n.

partecipanti

3.5.3. Censimento delle case

famiglia per minori si/no

3.5.4. Incontri di verifica delle

aspettative della committenza

(Enti invianti e paganti)

n. incontri e numero

partecipanti

3.5.5. Effettuazione della ricerca

n. visite e n..

Questionari compilati;

% di risposte positive

3.5.6. Analisi dei dati si/no

3.5.7. Restituzione dei risultati con

incontri di focus group report finale

3.5.8. Costruzione del percorso

educativo di "buona pratica" report finale

3.4.Manutenzione della rete

3. Promuovere percorsi di

qualità e accreditamento

(secondo la metodologie e le

individuazioni dei risultati

proposti all'interno dei percorsi

formativi della Re.P.I.S. già

avviati)

3.5. Ricerca-azione sulle case di

accoglienza di minori

extracomunitari non

accompagnati

3.1. Accoglienza (prima

accoglienza, definizione della

domanda, analisi dei bisogni,

individuazione di percorsi)

3.2. Accompagnamento

3.3. Integrazione

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Obiettivo specifico Risultati Attività Indicatori4.1 Formazione di tipo

generalista 4.1 Formazione di tipo generalista si/no

4.2. Formazione di tipo

amministrativo

4.2. Formazione di tipo

amministrativo si/no4.3 Formazione specialistica 4.3 Formazione specialistica si/no

4. Aggiornamento professionale

5) TEMPI DI ATTUAZIONE

CRONOPROGRAMMA - PROGETTO ASL FROSINONE U.O. DISAGIO ED EXTRACOMUNITARI

OBIETTIVI AZIONI

SE OT NO DI GE FE MA AP MA GI LU AG SE OT NO DI GE FE MA AP MA GI LU AG1.1.Attivazione ed

espletamento gara

per l'individuazione

dei mediatori culturali1.1.2.Servizio di

mediazione culturale

1.1.3. Divulgazione

del servizio

1.2. Collegamento

rete servizio di

mediazione culturale 1.3. Collegamento

rete dei servizi di

accoglienza e

accompagnamento

privato sociale e 1.4.Costruzione,

stampa e

divulgazione

materiale informativo

multilingue, in

3.1. Definizione

buone pratiche per

accoglienza

3.2. Definizione

buone pratiche per

Accompagnamento

3.3. Definizione

buone pratiche per

Integrazione

3.4. Definizione

buone pratiche per

Imanutenzione della

rete

3.5. Ricerca-azione

sulle case di

accoglienza di minori

extracomunitari non

accompagnati

4.1 Formazione di

tipo generalista

4.2. Formazione di

tipo amministrativo4.3 Formazione

specialistica

2014 2015

Potenziare rete dei

servizi

Aggiornamento

professionale

2013

Mediazione culturale

Promuovere percorsi

di qualità e

accreditamento

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6) Destinatari

Il Servizio è destinato sia agli stranieri temporaneamente presenti che a quelli regolari residenti nel

territorio della Provincia di Frosinone. L’utenza potenziale è quindi rappresentata da oltre 12.665

stranieri regolarmente registrati; l’utenza effettiva può essere quantificata in circa la metà degli

utenti, maggiorati da almeno 5.000 clandestini rappresentativi della fascia di popolazione immigrata

maggiormente in difficoltà dal punto di vista economico e sociale, soprattutto minori e donne.

Su questa utenza, la media di interventi è di circa 6000 l’anno. Si può ipotizzare, inoltre, l’apertura

del servizio alla fascia “vulnerabile” anche italiana, e che tale condizione di vulnerabilità sia legata

al rischio sanitario che aumenta in base alla diminuzione del reddito familiare.

7) Modalità operative

7.1. Obiettivo Mediazione culturale

La scelta che opera l’ASL Frosinone è quella di procedere all’individuazione diretta di due

mediatori culturali di madre lingua (rumeno e arabo) con cui attivare un contratto di collaborazione

a tempo determinato da utilizzare presso il Servizio Multietnico ed essere disponibili a consulenze

negli altri, luoghi di interesse (Prefettura, Questura, Case Circondariali, Enti Locali, Poliambulatori

e Presidi Ospedalieri). Entro il mese di dicembre 2013 dovrebbe essere espletata la gara e attivato il

servizio.

7.2. Obiettivo Potenziare rete dei servizi

Questo obiettivo è immediatamente perseguibile e rimane una costante del lavoro del Servizio

Multietnico e della Re.P.I.S. . Rispetto alla stampa del materiale informativo, si ritiene che sia

possibile ed auspicabile che si proceda nella costruzione e traduzione di un unico strumento

informativo per tutta la Regione Lazio, attivando la rete GRIS, e ciascuna ASL potrà attingere a

quota parte del finanziamento per provvedere alla stampa di un numero congruo di fascicoli

informativi. Si prevede, inoltre, l’acquisto di una stampante multifunzione laser (fax, stampante,

scanner))

7.3. Promuovere percorsi di qualità e accreditamento

Questo obiettivo è, di fatto, uno dei principali scopi della nascita della Re.P.i.S., per cui si procederà

nell’individuazione, e nella condivisione degli strumenti e delle modalità di costruzione di una

“buona pratica” per tutti i servizi di accoglienza, accompagnamento, inserimento che aderiscono

alla rete. Per quanto riguarda la manutenzione della rete, si procederà a consolidare gli incontri

periodici tra i servizi, ad attivare funzioni di supervisione e consulenze sul campo e sugli aspetti

organizzativi e a consolidare la rete. Per attivare questo processo bisogna che si verifichino tre

condizioni: la richiesta di partecipazione attiva alla Re.P.I.S. e la conseguente accettazione della

condivisione degli obiettivi di fondo, la permeabilità delle metodologie, l’attenzione alla salute

degli operatori e degli ospiti. Al momento, infatti, la Re.P.I.S. non esaurisce tutti gli enti e le

Associazioni che, a vario titolo, si occupano di stranieri e di vulnerabilità, pur avendo la ASL di

Frosinone invitato a più riprese la totalità degli enti. La descriminante, al momento, sembra essere

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la volontà di ciascun ente di entrare a far parte della rete e di essere disponibile alla condivisione

operativa. Legittimamente non tutti possono essere interessati, nel contempo però, ci sembra

corretto continuare a costruire un sistema di qualità con coloro i quali sono disponibili a questo,

anticipando la necessità di introdurre alcuni criteri per l’accreditamento dei servizi, presupponendo

che l’attuale situazione di mancanza di regole, controlli e standard non possa essere accettata ancora

a lungo.

La Re.P.I.S. ha individuato nei minori non accompagnati uno dei settori più critici e

problematici e, in collaborazione con l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, ha deciso di

intraprendere una azione conoscitiva della realtà dell’accoglienza residenziale dei minori stranieri

non accompagnati; gli obiettivi della ricerca-azione sono: censire tutte le strutture esistenti;

verificare il numero totale di posti letto; individuare i principali canali di finanziamento e le regole

che ne delineano la possibilità; verificare le metodologie operative vigenti; verificare la possibilità

di costruire indicatori di efficacia basati sul rapporto tra tempo medio di permanenza, obiettivi di

salute, turn over degli operatori, rispetto dei criteri di spazio individuale, esistenza di progettualità

individuale, ecc. L’obiettivo finale è quello di delineare dei criteri per la costruzione di linee di

indirizzo per l’accreditamento delle strutture residenziali e di accoglienza dei minori, che possano

anche costituire una “buona pratica” per le strutture che accolgono anche minori italiani vulnerabili,

senza alcuna differenza sostanziale.

Per l’effettuazione della ricerca-azione, si procederà alla stipula di una convenzione con

l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale entro il mese di dicembre 2013.

7.4. Aggiornamento professionale

Nel rispetto di una tradizione ormai consolidata, procederemo alla costruzione e alla realizzazione

di una serie di incontri di aggiornamento professionale da inserire all’interno del Piano di

Formazione Aziendale, aperti alla partecipazione del personale del volontariato e del privato

sociale. Il primo di questi eventi è già previsto per il 19 settembre 2013, ed è di tipo generalista,

mentre procederemo alla costruzione e all’effettuazione di almeno due incontri di formazione per il

personale amministrativo (CUP, Questura, Prefettura, enti Locali), di almeno un altro incontro di

tipo generalista e di almeno due incontri dedicati ad aspetti specifici della tematica delle fascie

vulnerabili della popolazione (salute mentale, salute delle donne e dei minori.

8. Indicatori di esito

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Indicatori di valutazione di esito

Obiettivi Indicatori

Individuazione di n. 2 mediatori di madre lingua

Attivazione del servizio di mediazione culturale

per almeno 30 h settimanali per 5 giorni la

settimanan

Accoglienza di almeno 1000 stranieri per anno

Almeno 50 segnalazioni,invii e consulenze a

servizi ASL

Strutturazione di incontri e consulenze con:

Pronto soccorso dei 4 Presidi Ospedalieri della

Provincia, Centro Coacaina, Ser.T.

Strutturazione di incontri e consulenze con

Questura e Prefettura

Almeno 20 segnalazioni e interventi presso le

Case Circondariali

Almeno un incontro con i Servizi sociali di

ciascun distretto Socio-Assistenziale

Almeno 100 segnalazioni ed interventi di

consulenza con i Servizi sociali dei Distretti

socio-assistenziali

Almeno 100 segnalazioni e consulenza con

Enti del privato sociale

Partecipazione a tutti gli incontri della Re.P.I.S.

Almeno 20 partecipazioni e consulenze in

atticvità di integrazione culturale.

Costruzione e Stampa del materiale

informativo nell'ambito del GRIS Lazio e in

accordo con la Regione Lazio

Divulgazione del materiale informativo (almeno

1500 copie distribuite)

Obiettivi Indicatori

Delibera di adesione alla Re.Pi.S. con codifica

delle adesioni attuali

Adesione alla Re.P.I.S. di almeno altri 3 Enti

del Privato sociale

Partecipazione alla Re.P.I.S. di personale

Questura e Prefettura

Partecipazione alla Re.P.I.S. di almeno due

distretti Sociali

Adesione di almeno 3 Associazioni culturali

Stipula di accordi di programma per percorsi di

diagnosi, cura e riabilitazione delle fasce

vulnerabili di popolazione

Definizione delle metodologie di attivazione

delle consulenze e dei rapporti tra Enti invianti

e Servizi sanitari

Almeno 1.500 counseling individuali n. 800

counseling di piccolo gruppo e 4.000 totale

contatti

1. Mediazione culturale

2. Potenziare rete dei servizi

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Obiettivi IndicatoriDefinizione delle metodologie , delle

prestazioni e della "buona pratica" per

l'accoglienza

Definizione delle metodologie , delle

prestazioni e della "buona pratica" per

Accompagnamento

Definizione delle metodologie , delle

prestazioni e della "buona pratica" per

Integrazione

Definizione delle metodologie , delle

prestazioni e della "buona pratica" per

Manutenzione della rete

Utilizzo della strumentistica e delle metodogie

di "buona pratica" per almeno 80% degli

aderenti alla Re.P.I.S.

Confronto e incontri con analoghe esperienze e

gruppi di lavoro regionali (GRIS) e nazionali

12 incontri di focus group per la definizione

degli standard

Effettuazione di almeno 12 incontri di

supervisione dedicati agli operatori del privato

sociale

Allargamento del servizio di supervisione ad

almeno un altro ente del privato sociale

Attivazione del percorso di verifica dei risultati

per gli enti aderenti alla ReP.I.S.

Stipula protocollo di intesa per la ricerca-azione

sui servizi ai minori non accmpagnati

Censimento delle strutture esistenti

Effettuazione di almeno una visita delle

strutture presenti in Provincia

Partecipazione alla ricerca di almeno il 60%

delle strutture

Costruzione questionario di indagine

Analisi e report finale

Consensus conference finale

Incontro con funzionari della Regione Lazio per

la verifica dei risultati

Effettuazione di almeno 2 eventi formativi di

tipo generalista

Verifica gradimento dell'iniziativa con risultati

positivi

Effettuazione di almeno 2 eventi formativi di

tipo Amministrativo

Verifica gradimento dell'iniziativa con risultati

positivi

Effettuazione di almeno 2 eventi formativi di

tipo Specialistico

Verifica gradimento dell'iniziativa con risultati

positivi

4. Aggiornamento professionale

3. Promuovere percorsi di qualità

e accreditamento (secondo la

metodologie e le individuazioni

dei risultati proposti all'interno dei

percorsi formativi della Re.P.I.S.

già avviati)

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9) Pianificazione della valutazione di processo e dei risultati ottenuti

La valutazione di processo si attuerà attraverso una strategia di Benchmarking che promuove il

confronto con le altre prassi su due livelli distinti: uno interno, tra gli aderenti alla Re.P.I.S.,

attraverso riunioni di coordinamento, verifica e supervisione a cadenza mensile; il secondo avverrà

tra l’Area Disagio ed il lavoro proposto a livello regionale dal GRIS Lazio. Questi due livelli di

confronto permetteranno di favorire un processo di apprendimento mediante confronto continuo per

identificare gli standard di prestazione, confrontare se stessi con altri e identificare le prassi che

permettono di disegnare i nuovi standard di riferimento,

Momento fondante di questa strategia è rappresentato dall’attività di aggiornamento formativo.

10. Organigramma e struttura di gestione del progetto

Il Progetto ricade sotto la responsabilità del Direttore del Dipartimento 3D, che ne cura la Direzione

e la supervisione generale dell’andamento progettuale, il coordinamento operativo e la supervisione

operativa sarà curata dal Coordinatore dell’Area Disagio del Dipartimento 3D; la funzione

operativa si avvarrà delle competenze dell’Assistente Sociale che svolge il coordinamento sociale

del Servizio Multietnico e che curerà tale funzione di coordinamento sociale anche per questo

progetto. Il Servizio Multietnico agirà in stretto coordinamento con la Re.P.I.S., la quale garantirà il

mantenimento e la “manutenzione” dei rapporti tra i servizi territoriali e tra questi e i presidi

ospedalieri.

Nella gestione dei servizi verranno coinvolte tutte le realtà che operano già da anni sul territorio.

Dal punto di vista organizzativo, si struttura una equipe di coordinamento generale del progetto che

vedrà impegnate le seguenti figure:

- Il Coordinatore dell’Area Disagio del Dipartimento 3D, con funzioni di Responsabile del progetto,

supervisore operativo;

- la coordinatrice degli interventi sociali dei servizi multietnici;

- il coordinamento operativo della Re.P.I.S., all’interno del quale opera anche il rappresentante

dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale.

Questo gruppo di lavoro si riunirà almeno una volta al mese e sarà garante della piena attuazione

del progetto, gestirà la formazione permanente degli operatori coinvolti nel progetto, verificherà i

risultati raggiunti.

10) Piano finanziario

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PRP Regione Lazio Scheda n. 14

2013 2014

Macrovoce Servizio numero costo h periodo

costo

totale

costo

totale

a) Mediazione culturale Mediatori culturali 2 18 24 mesi 51440,4 51440,4

Materiale informativo 8000

b) Rete dei servizi

Direzione e supervisione

generale 1 30 24 mesi 7200 7200

Supervisione e coordinamento

operativo 2 18 e 25 24 mesi 7488 7488

c) Promozione percorsi di

accreditamento Ricerca-azione 7260,63 7260,63

Definizione criteri di qualità 2000 4000

Pubblicazione 6000

d) aggiornamento formativo Formazione generale 1 1500 1500

Formazione amministrativa 1 1500 1500

Formazion specialistica 2 2000 3000 3000

TOTALE 89389,03 89389,03

Proposta ripartizione economica periodo settembre 2013 - settembre 2015