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Regione Lazio Decreti del Commissario ad Acta Decreto del Commissario ad Acta 22 giugno 2017, n. U00228 Casa della Salute: aspetti organizzativi e funzioni, requisiti minimi autorizzativi e schemi di Intesa per l'attivazione. 04/07/2017 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 53 - Supplemento n. 2
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Regione Lazio · “Adozione del Programma Operativo 2016-2018 a salvaguardia degli obiettivi strategici di rientro dai disavanzi della Regione Lazio nel settore sanitario denominato

Jul 04, 2020

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Regione LazioDecreti del Commissario ad Acta

Decreto del Commissario ad Acta 22 giugno 2017, n. U00228

Casa della Salute: aspetti organizzativi e funzioni, requisiti minimi autorizzativi e schemi di Intesa perl'attivazione.

04/07/2017 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 53 - Supplemento n. 2

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COMMISSARIO AD ACTA (deliberazione del Consiglio dei Ministri del 21 marzo 2013)

OGGETTO: Casa della Salute: aspetti organizzativi e funzioni, requisiti minimi

autorizzativi e schemi di Intesa per l’attivazione.

IL COMMISSARIO AD ACTA VISTI per quanto riguarda il Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario: l’art. 120 della Costituzione; l’articolo 8, comma 1 della legge 5 giugno 2003, n. 131; l’articolo 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2004, n. 311; le Deliberazioni della Giunta Regionale n. 66 del 12 febbraio 2007 e n. 149 del 6 marzo

2007, rispettivamente di approvazione del Piano di Rientro e Presa d’atto dell’Accordo Stato-regioni;

art.1 comma 796, lettera b) della legge 27 dicembre 2006, n. 296; il Decreto Legge 1° ottobre 2007, n. 159 convertito con modificazioni dalla L. 29

novembre 2007, n.222; la legge 23 dicembre 2009, n. 191; il Decreto del Commissario ad acta n. U00052 del 22 febbraio 2017 avente ad oggetto:

“Adozione del Programma Operativo 2016-2018 a salvaguardia degli obiettivi strategici di rientro dai disavanzi della Regione Lazio nel settore sanitario denominato "Piano di riorganizzazione , riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale" ;

VISTI per quanto riguarda i poteri: la Legge Costituzionale 18 ottobre 2001, n.3; lo Statuto della Regione Lazio; la Legge Regionale 18 febbraio 2002 n. 6 e successive modifiche ed integrazioni; il Regolamento Regionale 6 settembre 2002, n. 1 e successive modifiche ed

integrazioni; la Deliberazione del Consiglio dei Ministri del 21 marzo 2013, con cui il Presidente della

Regione Lazio Nicola Zingaretti è stata nominato Commissario ad acta per la prosecuzione del Piano di rientro dai disavanzi regionali del settore sanitario della Regione Lazio;

la Deliberazione di giunta regionale n. 723 del 14 dicembre 2015 di nomina del dott. Vincenzo Panella Direttore della Direzione Salute e Politiche sociali;

Il Decreto Dirigenziale n. G15681 del 22/12/2016, di delega al Dott. Valentino Mantini, Dirigente dell’Area Cure Primarie, ai sensi degli articoli 164 e 166 del r.r. n. 1/2002, per l’adozione di atti indifferibili ed urgenti della Direzione Regionale Salute e Politiche Sociali, a decorrere dal 1^ gennaio 2017 e per la durata di sei mesi, in caso di assenza o impedimento temporaneo del Direttore della Direzione regionale medesima;

VISTI per quanto riguarda le norme in materia sanitaria: Il Regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265 e s.m.i.; la Legge n.833/1978 e s.m.i.; il Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e s.m.i.; il Decreto Legislativo 29 aprile 1998, n.124 e s.m.i.; il Decreto Legislativo n. 21 dicembre 1999, n. 517 e s.m.i.;

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COMMISSARIO AD ACTA (deliberazione del Consiglio dei Ministri del 7 gennaio 2013)

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D. Lgs. 16 ottobre 2003, n. 288 e s.m.i.; il DPCM 29 novembre 2001 che definisce i Livelli Essenziali di Assistenza, e s.m.i. La Legge n.189 dell’8/11/2012; l’Intesa Stato- Regione Province autonome del 10 luglio 2014, rep. N. 82/CSR

concernente il Patto per la salute – per gli anni 2014 –2016; il Decreto del Ministero della Salute 2 aprile 2015, n. 70 “Regolamento recante

definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”

il DPCM 12 gennaio 2017 Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502;

il DCA n. U00606 del 30/12/2016 di istituzione delle ASL “Roma 1” e “Roma 2”, di soppressione delle ASL “Roma A”, “Roma B”, “Roma C” e “Roma E” e di ridenominazione delle ASL. “Roma D” come “Roma 3”, “Roma F” come “Roma 4”, “Roma G” come “Roma 5” e “Roma H” come “Roma 6”;

e per quanto riguarda le norme in tema di Casa della Salute VISTI il Decreto del Presidente in qualità di Commissario ad Acta n. U0048 del 31 maggio

2010 “Piano degli interventi per la riconduzione dell’offerta ospedaliera per acuti, riabilitazione post acuzie e lungodegenza medica agli standard previsti dal Patto per la Salute 2010 – 2012” e il Decreto del Presidente in qualità di Commissario ad Acta n. U0080 del 30 settembre 2010 “Riorganizzazione della rete ospedaliera regionale” e successive modificazioni ed integrazioni, che hanno individuato le strutture per acuti da riconvertire;

VISTO il Decreto del Commissario ad Acta n. U00428 del 4.10.2013 “Approvazione del

documento “Raccomandazioni per la stesura degli Atti aziendali di cui al D.C.A. n. 206 del 2013, relativamente all'organizzazione delle Case della salute”, con cui sono state definite le Linee Guida regionali per la realizzazione delle Case della Salute;

VISTO il Decreto del Commissario ad Acta n. U00023 del 30.1.2014 “DCA n. U00428 del

4.10.2013. Approvazione del documento “Raccomandazioni per la stesura degli Atti aziendali di cui al D.C.A. n. 206 del 2013, relativamente all'organizzazione delle Case della salute”. Integrazione.”;

VISTO il Decreto del Commissario ad Acta n. U00040 del 14.2.2014 “Approvazione dei

documenti relativi al Percorso attuativo, allo Schema di Intesa ed ai Requisiti minimi della “Casa della Salute”;

VISTO il Decreto del Commissario ad Acta n. U00380 del 12.11.2014 “Attivazione della

Casa della Salute in strutture aziendali diverse da quelle in riconversione. Approvazione dello Schema di Intesa”, con cui è stato approvato lo “Schema di Intesa Attivazione della Casa della Salute in strutture aziendali diverse da quelle in riconversione”;

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COMMISSARIO AD ACTA (deliberazione del Consiglio dei Ministri del 7 gennaio 2013)

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VISTO il Decreto del Commissario ad Acta n. U00414 del 26 novembre 2014 “Casa della

Salute. Modifica ed approvazione degli allegati di cui al Decreto del Commissario ad Acta n. U00040 del 14.2.2014 ed al Decreto del Commissario ad Acta n. U00380 del 12.11.2014”

CONSIDERATO che il succitato Decreto del Ministero della Salute 2 aprile 2015, n. 70 al

punto 9.1.5 “Punti di Primo Intervento” prevede tra l’altro “…Esclusivamente a seguito della riconversione dell’attività di un ospedale per acuti in un ospedale per la post acuzie oppure in una struttura territoriale, potrebbe rendersi necessario prevedere, per un periodo di tempo limitato, il mantenimento nella località interessata di un Punto di Primo Intervento, operativo nelle 12 ore diurne e presidiato dal sistema 118 nelle ore notturne..”.

CONSIDERATO altresì che il Decreto del Presidente in qualità di Commissario ad Acta n.

U00052 del 22 febbraio 2017 prevede tra l’altro, al punto 9.3 “Case della Salute” che “A seguito delle prime positive esperienze relative alle CdS attivate nel territorio regionale, e dell’uscita dalla fase sperimentale, si ritiene opportuno procedere all’apertura di nuove CdS e, sulla base dei dati e delle informazioni emerse dal monitoraggio delle dieci CdS sinora attive, a migliorarne il modello organizzativo. In particolare verranno consolidati i PDTA, sviluppata l’integrazione tra servizi sanitari e tra questi ultimi e i servizi sociali..”;

TENUTO CONTO altresì degli esiti della funzione regionale tecnica di monitoraggio sulle

attività assistenziali delle Case della Salute, effettuata sia mediante rilevazioni ad hoc che tramite specifici incontri con i referenti aziendali, che ha evidenziato tra l’altro la necessità per le Case della Salute di poter attivare altri servizi sanitari e sociosanitari territoriali, secondo le necessità e le risorse del territorio, da attivarsi secondo le specifiche normative vigenti;

CONSIDERATO quindi opportuno, alla luce di quanto sopra rappresentato e della

complessiva riorganizzazione della rete territoriale e ospedaliera, procedere ad un aggiornamento del modello organizzativo - con particolare riferimento all’inserimento di ulteriori moduli aggiuntivi fra quelli previsti - e dei requisiti minimi autorizzativi della Casa della Salute, e, conseguentemente, degli Schemi di Intesa per l’attivazione di Case della Salute;

CONSIDERATO altresì che, al fine di dar seguito a quanto sopra esposto, sono stati

effettuati specifici incontri con i responsabili di Case della Salute del Lazio, allo scopo di condividere il percorso di aggiornamento delle funzioni e degli aspetti organizzativi delle suddette strutture;

RITENUTO opportuno che i documenti approvati nel presente atto siano da considerarsi

sostitutivi di quelli di cui alla precedente normativa regionale in materia di Casa della Salute;

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COMMISSARIO AD ACTA (deliberazione del Consiglio dei Ministri del 7 gennaio 2013)

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CONSIDERATO pertanto necessario, per le motivazioni sopra rappresentate, approvare i seguenti documenti:

- “Casa della Salute - aspetti organizzativi e funzioni”, che definisce le indicazioni attuative per l’attivazione delle Case della Salute, allegato n. 1 e parte integrante del presente provvedimento;

- “Casa della Salute - Requisiti minimi autorizzativi”, allegato n. 2 e parte integrante del presente provvedimento;

- “Schema di Intesa Attivazione della Casa della Salute” allegato n. 3 e parte integrante del presente provvedimento;

- “Schema di Intesa Attivazione della Casa della Salute in strutture aziendali diverse da quelle in riconversione” allegato n. 4 e parte integrante del presente provvedimento;

DECRETA per le motivazioni descritte in premessa, che costituiscono parte integrante del presente provvedimento,

- di approvare i seguenti documenti: - “Casa della Salute - aspetti organizzativi e funzioni”, che definisce le

indicazioni attuative per l’attivazione delle Case della Salute, allegato n. 1 e parte integrante del presente provvedimento;

- “Casa della Salute - Requisiti minimi autorizzativi”, allegato n. 2 e parte integrante del presente provvedimento;

- “Schema di Intesa Attivazione della Casa della Salute” allegato n. 3 e parte integrante del presente provvedimento;

- “Schema di Intesa Attivazione della Casa della Salute in strutture aziendali diverse da quelle in riconversione” allegato n. 4 e parte integrante del presente provvedimento;

- di stabilire che i documenti approvati nel presente atto siano da considerarsi sostitutivi di quelli di cui alla precedente normativa regionale in materia di Casa della Salute

Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio nei termini di gg 60 (sessanta) dalla pubblicazione ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il termine di gg 120 (centoventi). Il presente decreto sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.

NICOLA ZINGARETTI

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Allegato n. 1

CASA DELLA SALUTE

ASPETTI ORGANIZZATIVI E FUNZIONI

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PREMESSA La Casa della Salute (Cds), articolazione del Distretto sanitario, è una struttura ad istituzione aziendale immediatamente riconoscibile dai cittadini, in grado di rispondere al bisogno socio sanitario dell’utente, attraverso l’insieme dei servizi territoriali che compongono le cure e l’assistenza primaria, connettendosi con l’ospedale e con le altre attività del territorio; l’attività assistenziale potrà inoltre essere ulteriormente ampliata in caso di attivazione di moduli aggiuntivi. La sede è unica; a tal fine potranno anche essere utilizzate le strutture fin da oggi disponibili attraverso la riconversione organizzativa e funzionale delle attività di ospedali e presidi sanitari aziendali. Potranno inoltre essere utilizzati edifici messi a disposizione dai comuni e da altre amministrazioni pubbliche alle ASL di riferimento. Obiettivo della CdS è un’efficace presa in carico del paziente cronico, affetto da polipatologie o fragile e più in generale, dei pazienti i cui bisogni possono essere soddisfatti, appropriatamente, a livello territoriale. Nella CdS operano Dirigenti medici (territoriali e ospedalieri), specialisti ambulatoriali, MMG ed eventualmente PLS; sono presenti altresì psicologi, infermieri, assistenti sociali, oltre ad operatori dedicati alle attività di accoglienza e altre figure professionali in relazione alle specificità dei singoli territori. Per ciascuna delle CdS è previsto un Regolamento di funzionamento della struttura, sulla base degli indirizzi di cui al presente documento. MODALITÀ ORGANIZZATIVE Le attività sanitarie territoriali presenti all’interno della CdS sono coordinate dal Direttore del Distretto, che si avvale della collaborazione dei responsabili di tutti i servizi sanitari disponibili. Il Direttore del Distretto presiede inoltre alla necessaria interconnessione funzionale fra i servizi territoriali (compresi i Servizi Sociali dell’Ente locale), al rapporto con le strutture sanitarie esterne ed alla comunicazione Ospedale – Territorio. Le attività svolte all’interno della CdS dovranno essere in grado di garantire:

l’accesso a percorsi assistenziali condivisi, anche attraverso la rete integrata Ospedale-Territorio (PDTA);

la gestione della continuità dell’assistenza tramite le Unità di Cure Primarie (UCP), poste all’interno della Casa della Salute o presenti nel territorio e ad essa funzionalmente collegate, l’ambulatorio di cure primarie “sabato, domenica e festivi” laddove presente e la continuità assistenziale (ex Guardia Medica);

l’accoglienza dei pazienti e l’orientamento ai servizi sanitari e sociosanitari attraverso il Punto Unico di Accesso (PUA), compresa l’attivazione della Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale;

l’introduzione di modelli assistenziali di gestione delle patologie croniche che evitino il ricorso improprio al ricovero (ad esempio Chronic Care Model).

Il modello organizzativo è di tipo modulare, con funzioni di base e moduli funzionali aggiuntivi ed eventuali altri servizi sanitari e socio sanitari territoriali. Le funzioni di base comprendono:

l’assistenza primaria, come previsto dall’Accordo collettivo nazionale, dall’Accordo integrativo regionale e dalle successive modifiche e integrazioni;

le attività specialistiche ambulatoriali con particolare riferimento alle discipline di cardiologia, pneumologia, diabetologia/endocrinologia, oculistica ed eventualmente altre discipline specialistiche, anche in collegamento funzionale con altri presidi aziendali;

l’ambulatorio infermieristico;

il presidio di diagnostica per immagini, punto prelievi;

l’area dell’accoglienza;

lo sportello CUP;

il Punto Unico di Accesso (PUA);

l’area del volontariato.

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I moduli aggiuntivi comprendono:

Area delle cure intermedie ad elevata intensità assistenziale infermieristica;

Centri per i disturbi cognitivi e demenze - Centri territoriali esperti

Centro/Sportello antiviolenza

Centro Assistenza Domiciliare (CAD)

Assistenza ambulatoriale complessa (ad es. chirurgia ambulatoriale, Day service)

Attività fisica adattata

Trattamento del dolore cronico, nell’ambito delle specifiche reti

Telemedicina

Screening

Vaccinazioni

Altri servizi sanitari e sociosanitari territoriali, secondo le necessità e le risorse del territorio, da attivarsi secondo le specifiche normative vigenti.

Ai fini dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi si fa riferimento a quanto previsto dal DCA 8/2011. FUNZIONI DI BASE La Casa della Salute, attraverso la strutturazione di percorsi assistenziali, ha quali obiettivi la qualità delle cure attraverso un continuum assistenziale, la promozione della sicurezza e la soddisfazione dei pazienti nonché l’ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse. La Casa della Salute attiva specifici Percorsi diagnostico terapeutico assistenziali (PDTA) relativamente alle principali patologie cronico degenerative e alle condizioni clinico assistenziali a maggior impatto sociale. Devono essere attivi almeno i percorsi per i pazienti diabetici e portatori di Broncopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO). I PDTA della Casa della Salute presuppongono la presa in carico proattiva secondo il Chronic Care Model, con la partecipazione del team multidisciplinare e multiprofessionale (Medico di medicina generale, pediatra di libera scelta ove presente, medico specialista territoriale e ospedaliero, infermiere e le altre eventuali figure professionali del caso). Inoltre è necessario prevedere modalità organizzative che garantiscano il passaggio da una fase prestazionale ad un percorso assistenziale di continuità in ambito specialistico per specifiche problematiche cliniche. Più in generale, la CdS ha quale obiettivo la progettazione di specifici percorsi assistenziali di presa in carico per le diverse attività specialistiche. Le funzioni assistenziali di base sono di seguito elencate: Assistenza primaria: Le modalità organizzative con le quali i Medici di assistenza primaria prestano la loro opera all’interno delle CdS possono prevedere:

- UCP con studi medici collocati all’interno della Casa della Salute; - la sola attività della sede unica di riferimento dell’UCP all’interno della Casa della Salute; - turnazione aggiuntiva (o a completamento orario) dei Medici di assistenza primaria delle

UCP o degli altri MMG presenti nel territorio. I medici di assistenza primaria operanti all’interno della Casa della Salute hanno a disposizione ambulatori e tecnologie diagnostiche (anche telemedicina e teleconsulto, ove attivi) nonché accesso alla rete aziendale dei servizi distrettuali. Nella Casa della Salute trova altresì collocazione la continuità assistenziale (ex Guardia medica). I MMG/PLS, operanti in forme associate, devono garantire lo svolgimento dell’attività in orario diurno secondo quanto previsto dagli Accordi regionali vigenti; per le UCP e i MMG del Distretto non presenti fisicamente nella Casa della Salute dovrà essere comunque garantito un collegamento funzionale e informatico con la Casa stessa ai fini della presa in carico del paziente cronico e per garantire equità di accesso a

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tutti i cittadini; dovranno inoltre essere effettuate riunioni periodiche con la Direzione del Distretto, a garanzia dell’equità dell’offerta assistenziale ai cittadini del territorio. I coordinatori delle forme associative dei MMG (ed i MMG operanti in forma singola) operanti nel Distretto, nonché i PLS se presenti, partecipano, nella Casa della Salute, alle riunioni mensili con i dirigenti medici incaricati e/o con il Direttore del Distretto finalizzate alla condivisione dei percorsi assistenziali, all'appropriatezza prescrittiva farmaceutica e specialistica. Si raccomanda la promozione di audit, e quant'altro necessario al raggiungimento degli obiettivi, da realizzare con tutte le figure coinvolte nell’attività della CdS. Particolare importanza riveste la gestione proattiva delle patologie croniche a maggiore impatto sociale attraverso l’implementazione di Percorsi diagnostico terapeutico assistenziali (PDTA). L’Ambulatorio di cure primarie, laddove presente, garantisce a tutti i cittadini assistenza primaria nei giorni di sabato, domenica e festivi. Attività specialistiche: le attività specialistiche potranno essere erogate sia da medici dipendenti (territoriali o ospedalieri) che da specialisti ambulatoriali in convenzione. Devono essere presenti almeno le seguenti specialità: Cardiologia, Pneumologia, Diabetologia/Endocrinologia ed Oculistica. Oltre alle suddette specialità, ed a quelle ulteriori che ciascuna ASL può decidere di allocare nella Casa della Salute, possono essere pianificati raccordi funzionali, bidirezionali, con le altre articolazioni aziendali, territoriali e ospedaliere. Gli specialisti partecipano al processo di deospedalizzazione dell’assistenza, concorrendo attivamente con il MMG al processo di presa in carico e di continuità assistenziale, operando in modo coordinato ed integrato al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza. Nelle Case della Salute si possono erogare prestazioni di chirurgia ambulatoriale, secondo quanto consentito dalla normativa vigente e coerentemente con i requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici. In modo analogo possono essere strutturati pacchetti ambulatoriali complessi (PAC). Tra le attività ambulatoriali può essere previsto il trattamento del dolore cronico. Le cure specialistiche sono assicurate:

1. dall’attività coordinata degli specialisti ambulatoriali convenzionati interni nell’ambito delle rispettive branche e delle aggregazioni funzionali specialistiche previste dagli accordi;

2. dall’attività dei medici dipendenti, anche ospedalieri, sulla base delle esigenze dei pazienti. Ambulatorio infermieristico: oltre alle ordinarie prestazioni infermieristiche, il personale infermieristico partecipa nell'ambito del PDTA, per la parte assistenziale e di counselling sulla prevenzione, alla gestione delle patologie croniche e degenerative. Gli infermieri inoltre fanno parte delle équipe multiprofessionali e multidisciplinari, nell’ambito di tutte le attività erogate nella CdS. Per ciascun paziente inserito in un PDTA deve essere individuato un Case manager infermieristico di riferimento. Presidio di diagnostica per immagini e Punto prelievi: in tale area sono erogate prestazioni di diagnostica per immagini relative al controllo dei quadri clinici dei pazienti. E’ altresì previsto un Punto Prelievi. AREA PUBBLICA

Le funzioni di base che costituiscono l’Area pubblica, dimensionata secondo necessità, sono di seguito elencate: Area dell’accoglienza: la Casa della Salute garantisce la funzione di accoglienza assolvendo al compito fondamentale di informazione del pubblico e di orientamento relativamente ai servizi presenti nella CdS e nel territorio distrettuale. Svolge anche una funzione di filtro per quanto riguarda gli utenti che accedono direttamente alla CdS. Sportello CUP: Prenotazione delle prestazioni e pagamento della compartecipazione alla spesa.

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Punto Unico di Accesso: finalizzato a garantire l’accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari. L'operatore del PUA utilizza il sistema informativo regionale SIAT, anche per l'attivazione della UVMD necessaria alla valutazione dei casi complessi. Area del volontariato: le associazioni di volontariato (come ad esempio quelle che si occupano delle donazioni di sangue) svolgono una importante funzione e devono essere coinvolte, assegnando loro spazi adeguati allo svolgimento delle specifiche funzioni. MODULI FUNZIONALI AGGIUNTIVI L’Azienda Sanitaria Locale, in relazione alle specificità dei singoli territori, può attivare all’interno della Casa della Salute, uno o più dei seguenti moduli funzionali aggiuntivi: Area delle cure intermedie ad elevata intensità assistenziale infermieristica L’Area è dotata di posti residenziali a gestione infermieristica, in cui l'assistenza medica è assicurata dai MMG o dai PLS o da altri medici dipendenti o convenzionati con il SSN. Prende in carico pazienti che necessitano: - di interventi sanitari potenzialmente erogabili a domicilio ma che necessitano di ospitalità temporanea, per il tempo necessario a garantire idonee condizioni (strutturali e familiari) per un efficace assistenza socio sanitaria; - di sorveglianza infermieristica continuativa. La degenza media prevedibile è di 15/20 giorni, con un massimo di 30 giorni. L'assistenza è garantita sulle 24 ore dal personale infermieristico ed addetto all'assistenza; l’assistenza medica è garantita dai MMG, dai PLS e dai medici di continuità assistenziale. Per accedere è necessario che il MMG o il medico ospedaliero - qualora il paziente sia ricoverato - ne facciano proposta al Distretto; l’idoneità all’accesso viene valutata dalla UVMD. I requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici sono quelli previsti dal p.to 4.8 del DCA N.8 del 2011. Centri per i disturbi cognitivi e demenze (CDCD) - Centri territoriali esperti Il CDCD esperto effettua la presa in carico ambulatoriale del soggetto con demenza e della sua famiglia e si caratterizza per una forte integrazione con l’organizzazione distrettuale. Il Centro, cui accedono elettivamente i pazienti nelle fasi moderate e severe di malattia, deve assicurare l’accertamento della diagnosi, il trattamento farmacologico e i successivi follow up (sia per il disturbo cognitivo che comportamentale), il trattamento psicosociale (riattivazione cognitiva, terapia di orientamento alla realtà, terapia occupazionale, etc), nonché l’attività formativa e informativa, di counselling e di sostegno psicologico per i familiari. (DCA U0448/2014) Centro/Sportello antiviolenza, da collocare preferibilmente nelle aree caratterizzate da maggiore rischio di aggressione e stalking. I Centri antiviolenza sono strutture in cui sono accolte - a titolo gratuito - le donne di tutte le età ed i/le loro figli/figlie minorenni, che hanno subito o che si trovano esposte alla minaccia di ogni forma di violenza, indipendentemente dal luogo di residenza. Il Centro può articolarsi anche con sportelli sul territorio dove vengono svolte le diverse attività. Centro Assistenza Domiciliare (CAD): istituito presso ogni ASL, il centro di assistenza domiciliare raccoglie le richieste e le segnalazioni pervenute, assicura l’assistenza a domicilio, mantiene i rapporti e i collegamenti tra le varie figure professionali, gli enti e le organizzazioni interessate. Garantisce la tracciabilità dei percorsi assistenziali attraverso l’utilizzo dei sistemi informativi regionali. Assistenza ambulatoriale complessa: organizzazione di attività ambulatoriali finalizzata alla gestione di casi clinici la cui soluzione richiede l’erogazione di indagini cliniche e strumentali plurime e multidisciplinari (Day Service) nonché di procedure terapeutiche anche complesse.

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Attività Fisica Adattata: attivazione di programmi di attività motoria per la popolazione “fragile” e per i pazienti inseriti nei PDTA da attuarsi in gruppo ed erogati in forma ciclica, rivolti a soggetti con ridotta capacità motoria legata all’età o in condizioni cliniche stabilizzate negli esiti, finalizzati al mantenimento delle autonomie e al miglioramento della qualità della vita. Trattamento del dolore cronico: in collegamento funzionale con i centri delle reti della terapia del dolore, delle cure palliative, e oncologica Telemedicina: sviluppo, all’interno della CdS, di modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie innovative, in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due professionisti) non si trovino nella stessa località. Tali modalità vanno finalizzate soprattutto alla gestione della cronicità e della continuità dell’assistenza nell’ambito dei PDTA attivati. Screening: la CdS rappresenta uno dei punti di accesso ai programmi di screening, in collegamento funzionale con il coordinamento aziendale; è possibile inoltre effettuare la promozione attiva dello screening del colon retto mediante punti di distribuzione e consegna del test sangue occulto. Laddove presente specifica tecnologia e secondo quanto previsto dalla specifica normativa regionale in materia di screening, è possibile effettuare prestazioni endoscopiche di secondo livello per lo screening del colon retto, l’erogazione dei test di prevenzione di primo livello per gli screening del tumore della mammella (mammografia) e della cervice uterina (prelievo citologico). Vaccinazioni All’interno della CdS, in base all’organizzazione aziendale, può essere inserito un servizio vaccinale che eroghi le vaccinazioni previste dal Piano Nazione Vaccini (PNV), gestisca l’anagrafe vaccinale con la relativa funzione di chiamata attiva, coordini eventuali progetti di coinvolgimento dei MMG e PLS nell’offerta vaccinale. Altri servizi sanitari e sociosanitari territoriali, secondo le necessità e le risorse del territorio, da attivarsi secondo le normative vigenti. RACCORDI FUNZIONALI DELLE CASE DELLA SALUTE In base agli obiettivi ed alle funzioni proprie della Casa della Salute è necessario prevedere percorsi integrati che mettano in rete la struttura con:

1. l’Ente Locale 2. le Aziende ospedaliere 3. gli altri servizi territoriali aziendali 4. le forme associative di MMG/PLS

REGOLAMENTO CASA DELLA SALUTE Il regolamento deve contenere:

- personale e risorse, anche in condivisione con altri servizi o enti - accesso - percorsi assistenziali - equipe multi professionale e multidisciplinare - modalità di funzionamento interno - modalità di relazione con gli altri nodi della rete - audit, formazione - integrazione con il volontariato - sicurezza, gestione del rischio clinico - modalità di rilevazione della soddisfazione dell’assistito

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Allegato n° 2

CASA DELLA SALUTE

REQUISITI MINIMI AUTORIZZATIVI

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9. Casa della salute1

9.0 Finalità La Casa della salute (Cds), articolazione del Distretto sanitario, eroga assistenza primaria, specialistica e, nella tipologia complessa, assistenza intermedia, in particolare al paziente cronico. Nella CdS operano Dirigenti medici (territoriali e ospedalieri), specialisti ambulatoriali, MMG ed eventualmente PLS, psicologi, infermieri, assistenti sociali oltre ad operatori dedicati alle attività di accoglienza e ad altre figure professionali in relazione alle specificità dei singoli territori. Il modello organizzativo, di tipo modulare, prevede: a. una tipologia base, costituita da:

Area Ambulatoriale (MMG; specialistica; attività infermieristiche, sorveglianza temporanea);

Presidio di diagnostica strumentale per immagini e punto prelievi [v. DCA U0008/2011, 3.2];

Area dell’accoglienza (CUP, PUA, volontariato e mutualità).

b. una tipologia complessa costituita dalla tipologia base integrata da uno o più dei seguenti moduli aggiuntivi:

Area delle cure intermedie ad elevata intensità assistenziale infermieristica [v. DCA U0008/2011, 4.8];

Assistenza ambulatoriale complessa (Chirurgia ambulatoriale, [v. DCA U0008/2011, 3.8a], Day service);

Centri per Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) - Centri territoriali esperti [v. DCA U00448/2014];

Centro/Sportello antiviolenza;

Assistenza farmaceutica;

Attività fisica adattata;

Pediatria di libera scelta (PLS);

Funzione ambulatoriale dedicata al trattamento del dolore cronico [v. DCA U0083/2010], nell’ambito delle specifiche reti;

Telemedicina;

Vaccinazioni;

Screening [v. DCA U0008/2011, 3.8a];

Centri di assistenza domiciliare [v. DCA U0008/2011, 7.0];

Altri servizi sanitari e sociosanitari territoriali, in relazione alle necessità e le risorse del territorio, da attivarsi secondo le specifiche normative vigenti.

9.0.a Requisiti strutturali La struttura è articolata in aree omogenee, raggruppate per funzione, riconoscibili dall’utente, in cui sono chiaramente individuati i percorsi e facilitato l’orientamento. Il presidio dispone di locali/spazi attrezzati per i servizi tecnologici. 9.0.b Requisiti tecnologici Il presidio dispone dei seguenti impianti:

impianto illuminazione di emergenza;

prese di forza motrice per apparecchiature portatili;

sono inoltre disponibili:

1 I requisiti di carattere generale - strutturali, tecnologici e organizzativi - per tutte le strutture sanitarie e socio-sanitarie sono definiti dal DPCA n. 8/2011 e ss.mm.ii. – Cap. 0.1; 0.2; 0.3.

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carrello per la gestione dell'emergenza completo di cardiomonitor con

defibrillatore e unità di ventilazione normale;

ausiliatori maggiori e minori per la movimentazione dei pazienti non

autosufficienti.

9.0.c Requisiti organizzativi L’attività è rivolta a tutti gli utenti, secondo le modalità di accesso previste per le singole funzioni. Nella struttura è assicurata la continuità assistenziale (ex Guardia medica). La responsabilità della gestione della struttura è affidata al Direttore di Distretto o suo delegato (Dirigente medico di distretto) Sono altresì presenti:

il Coordinatore dei Medici di medicina generale

il Dirigente Infermieristico di Distretto (o figura analoga)

Nell’ambito della Casa della Salute sono costituite Equipe multiprofessionali e multidisciplinari con la finalità di coordinare i processi clinico-assistenziali. Dell’équipe fanno parte tutte le figure professionali (sanitarie e sociali) che intervengono nel trattamento del paziente. La dotazione delle risorse umane è in relazione alla tipologia ed ai volumi di attività erogata ed alle funzioni della struttura. Sono previsti strumenti comunicativi condivisi (scheda clinico assistenziale, modalità di trasmissione delle informazioni) per la gestione del paziente. È previsto un regolamento di funzionamento della struttura. È disponibile una procedura per l'acquisizione del consenso informato. Sono attivi percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali per i pazienti diabetici, portatori di Broncopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO) ed eventualmente altri PDTA; tali percorsi presuppongono la presa in carico proattiva secondo il Chronic Care Model, con la partecipazione del team multidisciplinare e multiprofessionale (Medico di medicina generale, medico specialista territoriale e ospedaliero, infermiere e le altre eventuali figure professionali del caso). Sono previste rilevazioni periodiche della soddisfazione dei pazienti. È assicurata l’assistenza specialistica ambulatoriale per le discipline di cardiologia, pneumologia, diabetologia/endocrinologia, oculistica. Fatta salva la legislazione vigente in materia di segreto professionale, la documentazione clinica e assistenziale ed i relativi registri sono disponibili ed esibiti a richiesta agli organi formalmente incaricati della vigilanza. In caso di cessazione dell'attività della struttura, la documentazione sanitaria è depositata presso il servizio medico-legale della AUSL territorialmente competente.

9.1 Area ambulatoriale 9.1.0 Finalità Le prestazioni ambulatoriali sono erogate:

dai MMG e dalle figure ricomprese nelle tipologie complesse in strutture costituite da

ambulatori con disponibilità di tecnologie diagnostiche e accesso alla rete aziendale

dei servizi distrettuali (Ambulatori di assistenza primaria);

da medici specialisti che assicurano la copertura delle discipline previste presso

Ambulatori di assistenza specialistica

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da personale infermieristico, operante in integrazione con i MMG e con medici

specialisti, per la gestione delle patologie croniche e degenerative presso Ambulatori

infermieristici, il punto prelievo e il domicilio del paziente.

9.1.a Requisiti strutturali Oltre a quanto previsto al punto 3.0.1 del DCA 8/2011 sono presenti:

un locale per il medico di continuità assistenziale;

ambienti per i prelievi, dimensionalmente adeguati al volume dell’attività, che

consentano il rispetto della privacy dell'utente;

locali per ambulatori attrezzati, a disposizione dei MMG e degli infermieri destinati alla

sorveglianza temporanea di persone con patologie che non richiedano ricovero

ospedaliero.

9.1.b Requisiti tecnologici (v. punti 3.0.2, 3.0.3 DCA 8/2011) 9.1.c Requisiti organizzativi A meno della figura del direttore/responsabile sanitario si fa riferimento a quanto previsto al punto 3.0.4 del DCA 8/2011. È previsto il trattamento del dolore cronico non oncologico.

9.2 Presidio di diagnostica per immagini e punto prelievi 9.2.0 Finalità In tale area sono erogate prestazioni assistenziali di diagnostica per immagini relative al controllo di quadri clinici ed è presente un Punto prelievi. 9.2.a Requisiti strutturali (v. punto 3.2.1 del DCA 8/2011) 9.2.b Requisiti tecnologici (v. punto 3.2.2 del DCA 8/2011) 9.2.c Requisiti organizzativi (v. punto 3.2.3 del DCA 8/2011)

9.3 Area dell’accoglienza 9.3.0 Finalità L’area dell’accoglienza assolve alle necessità di informazione del pubblico e di orientamento relativamente ai servizi presenti nella CdS. Svolge anche una funzione di filtro per quanto riguarda gli utenti che accedono direttamente. L’accesso alla struttura avviene attraverso spazi adeguati sia per gli aspetti strutturali (ingresso, area principale d’attesa) che organizzativi (sportello CUP e Punto Unico di Accesso [v. DGR 315/2011]). In particolare, il Punto Unico di Accesso, si compone di un front office, dedicato all’accoglienza e all’orientamento dell’utenza e di un back office destinato alla valutazione/risoluzione dei bisogni complessi, in continuità operativa con l’unità di valutazione multidimensionale distrettuale (UVMD). Lo sportello CUP, ubicato in spazi ben visibili dall’entrata principale o immediatamente raggiungibili dall’area di accoglienza, supporta le attività sanitarie e sociali svolte nella struttura e nella rete aziendale, attraverso funzioni di segretariato, prenotazioni, raccolta dati, archiviazione delle informazioni. Lo sportello è collegato con le strutture ospedaliere del territorio per la gestione delle richieste di prestazioni. 9.3.a Requisiti strutturali Sono previsti:

aree di attesa in spazi commisurati al volume dell’utenza;

locali idonei a garantire le funzioni di front office e di back office per il PUA in cui siano previsti spazi per il lavoro d'equipe, stanza/e per colloqui riservati, spazi riunioni e spazi per l'archiviazione della documentazione;

una zona amministrativa e di coordinamento in contiguità con le postazioni;

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spazi per le attività delle associazioni di volontariato e della mutualità;

servizi igienici distinti per utenti e personale di cui almeno uno accessibile alle persone disabili;

È assicurata la privacy all’utente, attraverso schermature tra le postazioni o attraverso la realizzazione di box; I banconi sono predisposti per la fruibilità da parte dai portatori di handicap, con altezza del tavolo di lavoro differenziata ed è prevista la seduta per l’utente che richiede la prestazione. 9.3.b Requisiti tecnologici Con riferimento al PUA, è prevista la dotazione di linea telefonica e fax dedicati, collegamento Internet ed email specifica, sistema informativo dedicato, postazioni di lavoro munite di PC in numero adeguato al personale operante. La parte del bancone riservata al personale prevede punti luce, punti telefonici, prese dati e POS per i pagamenti delle prestazioni. Sono previsti:

sistemi “salva coda” con distributori di numeri di accesso al servizio e schermi in posizioni immediatamente visibili, per l’ordine di chiamata;

totem informativi e bacheche per comunicazioni all’utenza. Nell’area di accettazione sono collocati il quadro con gli allarmi antincendio, antipanico, il controllo video, i pannelli telefonici, i controlli sulle porte di accesso. 9.3.c Requisiti organizzativi È prevista una dotazione di personale in relazione al volume delle attività svolte (assistenti sociali, amministrativi, infermieri, medici di distretto).

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Allegato n. 3

SCHEMA D’INTESA

“ATTIVAZIONE DELLA CASA DELLA SALUTE”

TRA

La Regione Lazio, con sede in Roma, Via Rosa Raimondi Garibaldi, 7 in persona del Direttore della

Direzione Regionale Salute e Politiche Sociali ………………………………………….;

E

La ASL……………………...., con sede in………………….Via………………………....... n…… in persona

del Direttore Generale ……………………………………………;

Premesso che

con Decreto del Presidente in qualità di Commissario ad Acta n. U0048 del 31.5.2010, si è

provveduto alla approvazione del “Piano degli interventi per la riconduzione dell’offerta

ospedaliera per acuti, riabilitazione post acuzie e lungodegenza medica agli standard previsti dal

Patto per la Salute 2010 – 2012”;

con Decreto del Presidente in qualità di Commissario ad acta n. U0080 del 30.9.2010

“Riorganizzazione della Rete Ospedaliera Regionale” si è provveduto, nell’Allegato B, ad

individuare le Strutture ospedaliere per acuti da riconvertire o riqualificare in funzione della

progressiva ottimizzazione dell’intera offerta sanitaria regionale;

con Decreto del Commissario ad Acta n. U00428 del 4.10.2013 sono state approvate le

“Raccomandazioni per la stesura degli Atti aziendali di cui al D.C.A. n. 206 del 2013,

relativamente all'organizzazione delle Case della salute”, definendo le Linee Guida regionali per

la realizzazione delle Case della Salute;

con Decreto del Commissario ad Acta n. U00023 del 30.1.2014 si è proceduto ad integrare il

punto n. 6, dell’Allegato 1 del Decreto del Commissario ad Acta n. U00428 del 4.10.2013,

inserendo, nell’elencazione delle figure professionali che lavorano in equipe nella Casa della

Salute, anche i dirigenti psicologi;

con Decreto del Commissario ad Acta n. U00040 del 14.2.2014 “Approvazione dei documenti

relativi al Percorso attuativo, allo Schema di Intesa ed ai Requisiti minimi della “Casa della

Salute” sono stati approvati il Percorso attuativo, lo Schema di Intesa Attivazione ed i Requisiti

minimi della “Casa della Salute”;

con Decreto del Commissario ad Acta n. U00380 del 12.11.2014 “Attivazione della Casa della

Salute in strutture aziendali diverse da quelle in riconversione. Approvazione dello Schema di

Intesa” è stato approvato lo “Schema di Intesa Attivazione della Casa della Salute in strutture

aziendali diverse da quelle in riconversione”;

con Decreto del Commissario ad Acta n. U00414 del 26.11.2014 “Casa della Salute. Modifica ed

approvazione degli allegati di cui al Decreto del Commissario ad Acta n. U00040 del 14.2.2014

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ed al Decreto del Commissario ad Acta n. U00380 del 12.11.2014” sono state apportate alcune

modifiche apportare alcune modifiche per quanto attiene alla tematica dell’Emergenza-Urgenza;

si concorda quanto segue:

La ASL ……………………………. al fine di attivare una “Casa della Salute” presso la Struttura

……………………………………………...., in riconversione ai sensi dei DCA n. U0048/2010 e

U0080/2010, si impegna a:

1) presentare, entro 60 giorni dalla data della sottoscrizione della presente Intesa, il Programma

attuativo, completo del cronoprogramma e dell’indicazione delle risorse necessarie, che specifichi, in

coerenza con la normativa vigente, le caratteristiche della Casa della Salute che intende attivare,

nell’ambito della configurazione prevista:

Funzioni di base

Area dell’Assistenza primaria:

Assistenza primaria;

Attività specialistiche ambulatoriali;

Ambulatorio infermieristico;

Presidio di diagnostica per immagini, Punto Prelievi;

Area pubblica:

Area dell’accoglienza;

Sportello CUP;

Punto Unico di Accesso (PUA);

Area del volontariato;

ed eventualmente:

Moduli funzionali aggiuntivi:

Area delle cure intermedie ad elevata intensità assistenziale infermieristica;

Centri per i disturbi cognitivi e demenze – Centri territoriali esperti;

Centro/Sportello antiviolenza;

Centro di Assistenza Domiciliare (CAD);

Assistenza ambulatoriale complessa;

Attività Fisica Adattata;

Trattamento del dolore cronico, nell’ambito delle specifiche reti;

Telemedicina;

Screening;

Vaccinazioni;

Altri servizi sanitari e sociosanitari territoriali, secondo le necessità e le risorse del

territorio, da attivarsi secondo le specifiche normative vigenti;

2) presentare domanda di autorizzazione all’esercizio e di accreditamento per tutte le attività sanitarie e

socio-sanitarie previste dalla nuova configurazione della struttura adibita a “Casa della Salute”, entro

60 giorni dalla sottoscrizione della presente Intesa, con le seguenti modalità:

- invio alla Direzione Regionale Salute e Politiche Sociali in triplice copia della documentazione

prevista ai sensi dell’art. 8 Regolamento Regionale n.2/2007, ivi inclusi:

(1) elenco dei documenti presentati;

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(2) autodichiarazione ai sensi del DPR 445/2000 del rappresentante legale, attestante che le

copie dei documenti allegati sono conformi a quanto inviato;

(3) copia della presente Intesa sottoscritta con la Regione Lazio.

La Regione Lazio, in virtù di quanto disciplinato dall’art. 9 del Regolamento Regionale n.2/2007,

effettuata la verifica della completezza e della regolarità della richiesta, trasmette tutta la

documentazione ricevuta al Direttore Generale nonché al Dipartimento di Prevenzione della ASL,

individuata per le attività di verifica e controllo, ai sensi del Decreto del Commissario ad acta n.

U00052/2013, in coerenza con quanto già previsto dal Decreto del Commissario ad Acta

U00040/2012;

Le eventuali integrazioni documentali dovranno essere richieste direttamente dal Dipartimento di

Prevenzione della ASL designata alla ASL istante, dandone contestualmente notizia anche alla

Direzione Regionale Salute e Politiche Sociali;

I termini relativi alle verifiche aziendali e regionali, all’adozione dell’atto amministrativo da parte della

Regione Lazio nonché i termini e le modalità di presentazione dell’eventuale piano di adeguamento,

sono disciplinati dalla Legge Regionale n. 4/2003 e dal Regolamento Regionale n.2/2007.

La Regione Lazio si impegna a:

valutare la coerenza del Programma attuativo e del relativo cronoprogramma presentato dalla

ASL con la normativa vigente;

rilasciare il titolo autorizzativo, a seguito dell’esito positivo della verifica dei relativi requisiti;

finanziare, nel caso di interventi di natura edilizia e/o tecnologica che comportino la necessità di

investimenti, l’intervento proposto, previa valutazione di congruità del progetto, del

cronoprogramma e del piano finanziario dei lavori presentati dalla ASL.

Roma, li

Per la Regione Lazio:

………………………………………..

Per la ASL

………………………………………...

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Allegato n. 4

SCHEMA D’INTESA

“ATTIVAZIONE DELLA CASA DELLA SALUTE

IN STRUTTURE AZIENDALI DIVERSE DA QUELLE IN RICONVERSIONE”

TRA

La Regione Lazio, con sede in Roma, Via Rosa Raimondi Garibaldi, 7 in persona del Direttore della

Direzione Regionale Salute e Politiche Sociali ………………………………………….;

E

La ASL……………………...., con sede in………………….Via………………………....... n………. in

persona del Direttore Generale ……………………………………………;

Premesso che

con Decreto del Commissario ad Acta n. U00428 del 4.10.2013 sono state approvate le

“Raccomandazioni per la stesura degli Atti aziendali di cui al D.C.A. n. 206 del 2013,

relativamente all'organizzazione delle Case della salute”, definendo le Linee Guida regionali per

la realizzazione delle Case della Salute;

con Decreto del Commissario ad Acta n. U00023 del 30.1.2014 si è proceduto ad integrare il

punto n. 6, dell’Allegato 1 del Decreto del Commissario ad Acta n. U00428 del 4.10.2013,

inserendo, nell’elencazione delle figure professionali che lavorano in equipe nella Casa della

Salute, anche i dirigenti psicologi;

con Decreto del Commissario ad Acta n. U00380 del 12.11.2014 “Attivazione della Casa della

Salute in strutture aziendali diverse da quelle in riconversione. Approvazione dello Schema di

Intesa” è stato approvato lo “Schema di Intesa Attivazione della Casa della Salute in strutture

aziendali diverse da quelle in riconversione”;

con Decreto del Commissario ad Acta n. U00040 del 14.2.2014 “Approvazione dei documenti

relativi al Percorso attuativo, allo Schema di Intesa ed ai Requisiti minimi della “Casa della

Salute” sono stati approvati il Percorso attuativo, lo Schema di Intesa Attivazione ed i Requisiti

minimi della “Casa della Salute”;

con Decreto del Commissario ad Acta n. U00414 del 26.11.2014 “Casa della Salute. Modifica ed

approvazione degli allegati di cui al Decreto del Commissario ad Acta n. U00040 del 14.2.2014

ed al Decreto del Commissario ad Acta n. U00380 del 12.11.2014” sono state apportate alcune

modifiche apportare alcune modifiche per quanto attiene alla tematica dell’Emergenza-Urgenza;

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si concorda quanto segue:

La ASL ……………………………. al fine di attivare una “Casa della Salute” presso la Struttura

………………………………………………….., si impegna a:

1) presentare, entro 60 giorni dalla data della sottoscrizione della presente Intesa, il Programma

attuativo, completo del cronoprogramma e dell’indicazione delle risorse necessarie, che specifichi, in

coerenza con la normativa vigente, le caratteristiche della Casa della Salute che intende attivare,

nell’ambito della configurazione prevista:

Funzioni di base

Area dell’Assistenza primaria:

Assistenza primaria;

Attività specialistiche ambulatoriali;

Ambulatorio infermieristico;

Presidio di diagnostica per immagini, Punto Prelievi;

Area pubblica:

Area dell’accoglienza;

Sportello CUP;

Punto Unico di Accesso (PUA);

Area del volontariato;

ed eventualmente:

Moduli funzionali aggiuntivi:

Area delle cure intermedie ad elevata intensità assistenziale infermieristica;

Centri per i disturbi cognitivi e demenze – Centri territoriali esperti;

Centro/Sportello antiviolenza;

Centro di Assistenza Domiciliare (CAD);

Assistenza ambulatoriale complessa;

Attività Fisica Adattata;

Trattamento del dolore cronico, nell’ambito delle specifiche reti;

Telemedicina;

Screening;

Vaccinazioni;

Altri servizi sanitari e sociosanitari territoriali, secondo le necessità e le risorse del

territorio, da attivarsi secondo le specifiche normative vigenti;

2) presentare domanda di autorizzazione all’esercizio e di accreditamento per tutte le attività sanitarie e

socio-sanitarie previste dalla nuova configurazione della struttura adibita a “Casa della Salute”, entro

60 giorni dalla sottoscrizione della presente Intesa, con le seguenti modalità:

- invio alla Direzione Regionale Salute e Politiche Sociali in triplice copia della documentazione

prevista ai sensi dell’art. 8 Regolamento Regionale n. 2/2007, ivi inclusi:

(1) elenco dei documenti presentati;

(2) autodichiarazione ai sensi del DPR 445/2000 del rappresentante legale, attestante che le

copie dei documenti allegati sono conformi a quanto inviato;

(3) copia della presente Intesa sottoscritta con la Regione Lazio;

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(4) autorizzazione alla realizzazione da parte del comune territorialmente competente qualora

prevista dalla L.R. 4/2003 e s.m.i.

La Regione Lazio, in virtù di quanto disciplinato dall’art. 9 del Regolamento Regionale n.2/2007,

effettuata la verifica della completezza e della regolarità della richiesta, trasmette tutta la

documentazione ricevuta al Direttore Generale nonché al Dipartimento di Prevenzione della ASL,

individuata per le attività di verifica e controllo, ai sensi del Decreto del Commissario ad acta n.

U00052/2013, in coerenza con quanto già previsto dal Decreto del Commissario ad Acta

U00040/2012;

Le eventuali integrazioni documentali dovranno essere richieste direttamente dal Dipartimento di

Prevenzione della ASL designata alla ASL istante, dandone contestualmente notizia anche alla

Direzione Regionale Salute e Politiche Sociali;

I termini relativi alle verifiche aziendali e regionali, all’adozione dell’atto amministrativo da parte della

Regione Lazio nonché i termini e le modalità di presentazione dell’eventuale piano di adeguamento,

sono disciplinati dalla Legge Regionale n. 4/2003 e dal Regolamento Regionale n.2/2007.

La Regione Lazio si impegna a:

valutare la coerenza del Programma attuativo e del relativo cronoprogramma presentato dalla

ASL con la normativa vigente;

rilasciare il titolo autorizzativo, a seguito dell’esito positivo della verifica dei relativi requisiti;

finanziare, nel caso di interventi di natura edilizia e/o tecnologica che comportino la necessità di

investimenti, l’intervento proposto, previa valutazione di congruità del progetto, del

cronoprogramma e del piano finanziario dei lavori presentati dalla ASL.

Roma, li

Per la Regione Lazio:

………………………………………..

Per la ASL

………………………………………...

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