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Resoconti Parlamentari 1723 Assemblea Regionale Siciliana Vili Legislatura LXI SEDUTA 3 Marzo 1977 LXISEDUTA (Pomeridiana) giovedì 3 MARZO 1977 Presidenza del Vice Presidente PINO INDICE Congedi ......................................................................... Disegni di legge: (Annunzio di presentazione) . . . . (Richiesta di procedura d’urgenza) . (Votazioni di richieste di procedura d ’u r - genza) .............................................................................. < Istituzione di un Comitato regionale per la prevenzione delle tossicodipendenze, in attua- zione dell’art. 91 della legge 22 dicembre 1975, n. 685» (159/A) (Discussione): 1726 PRESIDENTE . . . . PICCIONE, relatore . , . _ lucenti * ....................................... ^GA . . . . . . . TRTWCANATO * . . . . PARISI, Presidente della Commissione MAZZAGLIA, Assessore alla sanità «Modalità di attuazione dell’àrt. 20 della legge regionale 6 dicembre 1963, n. 33, modificato con i’art. 24 della legge regionale 20 marzo 1972, 11, e delVart. 1 della legge regionale 21 marzo 1967, n. 21, concernenti il Teatro Massimo Bel- ^ di Catania » (81) (DiscussiGne) ; Presidente Posano , relatore . . . . . . . giuliano , Assessore al turismo alle comuni- cazioni e ai trasporti . . . . . . PAÒLONE ^fiterpéilajiza (Per le svolgimento urgente) : ^ììesidente CARPI' . . ! ] 1 ^ i CTUltan O', Assessore al turismo alle comuni- cazioni e ai t r a s p o r t i ................................................. ’*«2loni (Determinazione della data di discus- sione): 1727, 1733, 1734, 1736, 1737 1727 1728 1731 1732, 1736 1734, 1736 1735, 1737 1737, 1740 1737 1737 1738 1724 1724 PRESIDENTE MESSINA 1725 1726 La seduta è aperta alle ore 17,40. MARTINO, segretario, dà lettura del pro- cesso verbale della seduta precedente, che, non sorgendo osservazioni, si intende appro- vato. Annunzio di presentazione di disegni dì legge. PRESIDENTE. Comunico che, in data 2 marzo 1977, sono stati presentati i seguenti disegni di legge: — « Proroga dei corsi di riqualificazione professionale e di perfezionamento riservati ai lavoratori del Calzificio siciliano Società per azioni di Palermo, già istituiti con legge regionale 6 maggio 1976, numero 48 » (215), dagli onorevoli Careri, Pullara, Fiorino e Ammavuta; — « Estensione della refezione scolastica agli alunni delle scuole materne statali » (216), dagli onorevoli Cagnes, Amata, Lau- dani, Toscano, Gentile, Grande, Marconi, Messane, Messina e Gueli. Congedi. PRESIDENTE. Comunico che gli onore- Rcsoconti, f. 242 (500)
20

(Pomeridiana)w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/08/08... · Votazione di richieste di procedura d’urgenza per l’esame di disegni di legge. PRESIDENTE. Si passa al punto

Jan 03, 2021

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Resoconti Parlamentari 1723 Assemblea Regionale Siciliana

Vili Legislatura LXI SEDUTA 3 Marzo 1977

L X I S E D U T A(Pomeridiana)

g i o v e d ì 3 M A R Z O 1977

Presidenza del Vice Presidente PINO

I N D I C E

Congedi .........................................................................

Disegni d i le g g e :

(Annunzio d i p resen ta z ion e ) . . . .

(Richiesta d i p ro ce d u ra d ’u rg en za ) .

(Votazioni d i r ich ie s te d i p ro ce d u ra d ’u r ­genza) ..............................................................................

< Istituzione d i u n C om ita to re g io n a le p e r la prevenzione d e lle to ss ico d ip e n d e n ze , in a ttu a ­zione d e ll ’art. 91 d e lla le g g e 22 d ice m b re 1975, n. 685» (1 5 9 /A ) (D is cu ss io n e ):

1726

PRESIDENTE . . . . PICCIONE, rela tore . , . _l u c e n t i * .......................................^GA . . . . . . .TRTWCANATO * . . . .PARISI, Presidente della Comm issione M A ZZAG LIA, A ssessore alla sanità

«M odalità d i a ttu a z ion e d e ll ’àrt. 20 d e lla leg g e regionale 6 d ic e m b re 1963, n . 33, m o d ifica to co n i’art. 24 d e lla le g g e reg ion a le 20 m a rzo 1972,

11, e delVart. 1 d e lla le g g e reg io n a le 21 m arzo 1967, n. 21, c o n ce rn e n t i i l T ea tro M assim o B e l- ^ di C atania » (81) (D iscussiG ne) ;

Pr e s i d e n t ePo s a n o , rela tore . . . . . . .g i u l i a n o , A ssessore al turism o alle com uni­

cazioni e ai trasporti . . . . . .PAÒLONE

fiterpéilajiza (Per le svolgimento urgente) :

^ì ì e s i d e n t eCARPI' . . ! ] 1 iCTUl t a n O', A ssessore al turism o alle com uni­

cazioni e ai t r a s p o r t i .................................................

’*«2loni (Determinazione della data di discus­sione):

1727, 1733, 1734, 1736, 1737 17271728 1731

1732, 17361734, 17361735, 1737

1737, 1740 1737

17371738

17241724

PRESIDENTEM E S SIN A

17251726

La seduta è aperta alle ore 17,40.

MARTINO, segretario, dà lettura del pro­cesso verbale della seduta precedente, che, non sorgendo osservazioni, si intende appro­vato.

Annunzio di presentazione di disegni dì legge.

PRESIDENTE. Comunico che, in data 2 marzo 1977, sono stati presentati i seguenti disegni di legge:

— « Proroga dei corsi di riqualificazione professionale e di perfezionamento riservati ai lavoratori del Calzificio siciliano Società per azioni di Palermo, già istituiti con legge regionale 6 maggio 1976, numero 48 » (215), dagli onorevoli Careri, Pullara, Fiorino e Ammavuta;

— « Estensione della refezione scolastica agli alunni delle scuole materne statali » (216), dagli onorevoli Cagnes, Amata, Lau­dani, Toscano, Gentile, Grande, Marconi, Messane, Messina e Gueli.

Congedi.

PRESIDENTE. Comunico che gli onore-

Rcsoconti, f . 242 (500)

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Resoconti Parlamentari 1724 Assemblea Regionale Siciliani,

V il i L egislatura L X I SEDUTA 3 M arzo 1977

voli Russo Michelangelo e Cagnes haraio chiesto congedo per la seduta odierna.

Non sorgendo osservazioni, i congedi si intendono accordati.

Richiesta di procedura d’urgenza per l’esamedi disegno di legge.

CARERI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CARERI. Onorevole Presidente, chiedo la procedura d’urgenza con relazione orale per l ’esame del disegno di legge: « Proroga dei corsi di riqualificazione professionale e di perfezionamento riservati ai lavoratori del Calzificio siciliano Società per azioni di Pa­lermo, già istituiti con legge regionale 6 mag­gio 1976, numero 48 ».

PRESIDENTE. Onorevole Careri, la sua richiesta sarà posta aU’ordine del giorno della prossima seduta.

Per lo svolgimento urgente di interpellanza.

CARE!’ . Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CARPI’. Onorevole Presidente, chiedo che venga sollecitamente determinata la data di svolgimento delTinterpellanza presentata questa mattina da me e dall’onorevole Gen­tile; essa si ricollega ad una interrogazione presentata oltre due mesi fa ed attiene alla situazione che si è determinata a Gela.

Ora, l ’onorevole Presidente saprà, per le stesse notizie che sono state date dalla radio e anche dai giornali in questi giorni, che a Gela si è determinata una situazione più che drammatica per le azioni ripetute di; pro­vocazione, di intimidazione, addirittura per le minacce di morte, che vengono rivolte a consiglieri comunali durante lo svolgimento delle sedute del consiglio comunale da parte di forze ben note che sono legate alla spe­culazione edilizia e che hanno impedito fino ad ora, da oltre un m no, benché appaltati, Tesecuzione dei lavori che riguardano la co­struzione di oltre 140 alloggi popolari.

Nel passato abbiamo avuto modo di de­nunziare queste cose e Tinadeguatezza dell’

intervento delle forze di polizia, che a Gela ha determinato uno stato di insicurezza non solo fra i consiglieri comunali, ma fra tutti coloro che combattono la battaglia per itn- pedire che queste minacce abbiano un se­guito.

Onorevole Presidente, credo che di fronte alla gravità di questa situazione debba es­servi una presa di posizione da parte del Presidente della Regione, nella sua qua­lità di responsabile delTordine pubblico in Sicilia, perché intervenga opportunam'ente nei confronti del Prefetto di Oaltanissetta e delle autorità di pubblica sicurezza di Gela, affinché facciano rispettare la legge,

E’ inconcepibile assistere a queste minacce senza che vi sia intervento alcuno nei con­fronti della gente che adotta tali sistemi inti­midatori.

Desidero che il Governo si pronunci con estrema urgenza; propongo di svolgere que­sta interpellanza nella prossima seduta.

PRESIDENTE. Il Governo?

GIULIANO, Assessore al turismo, alle co­municazioni e ai trasporti. Onorevole Presi­dente, visto che Tinterpellanza riveste un certo carattere di urgenza, la vorrei pregare di metterla all’ordine del giorno in una seduta che non sia molto lontana.

CARE!’ . Non oltre la prossima settimana.

GIULIANO, Assessore al turismo, alle co­municazioni e ai trasporti. Onorevole Carfi, non so se l ’Assessore competente potrà es­sere presente in Aula, però sarebbe bene che lo fosse.

Comunque, onorevole Presidente, cerchi di non fissare una data molto lontana, p e r c h é

rattività ispettiva ha un senso solo se svolte con tempestività.

PRESIDENTE. Onorevofle Carfi, giusta­mente, non essendo presente TAssessore CDin- petente, il rappresentante del Governo non si può impegnare in prima persona a deter­minare la data.

Comunque, ci rendiamo conto d e l l ’ u r g e n z a

dello svolgimento di questa interpellanza ed invitiamo il Governo ad indicare al più pnS' sto una data.

Invito, pertanto, l ’onorevole Carfi a nn'

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s ggsoconti Parlamentari 1725 Assemblea Regionale Siciliana

Vili Legislatura LXI SEDUTA 3 Marzo 1977

novare la richiesta non appena sarà presente jn Aula l ’Assessore competente.

Determinazione della data di discussione dimozioni.

PRESIDENTE. Si passa al punto secondo deirordine del giorno: « Lettura, ai sensi e per gli effetti degli articoli 83, lettera d), e 153 del Regolamento interno, delle mozioni Bumeri 27 e 28 ».

Invito il ‘deputato segretario a darne let­tura.

MARTINO, segretario:

« L ’Assemblea regionale siciliana

considerato lo stato di profondo malessere in cui versano i giovani per i pesanti riflessi che raggravarsi della crisi del Paese ha sulle

: loro prospettive di lavoro e sulle condizioni i di vita;

i oonside'rato che nel Meridione e in Sicilia è particolarmente elevato il numero di gio­vani disoccupati in possesso di diploma o laurea e che tale numero tende a crescere sempre ‘di più rivelando ulteriori aspetti dei

t guasti profondi che stanno alla base di un distorto modello di sviluppo;

consapevole che una compiuta soluzione del problema della disoccupazione giovanile

i può essere offerta solamente da una pro- ' grammazione socio-economica che miri alla : piena e Tazionaiie utilizzazione di tutte le ; risorse materiali e umane;

: ritenendo tuttavia necessario un incisivo ej immediato intervento,

: impegna il Governo della Regione

•— ad assumere le necessarie iniziative nei confronti del Governo nazionale e del Par- lamento per da rapida definizione di una

! l^gge quadro in materia di provvedimenti ; ®lraordinari suU’occupazione giovanile che ‘ °DÌa le seguenti caratteristiche:

] u) assegni i fondi alle Regioni sulla base ! del tasso di disoccupazione e di emigrazione 5 P senti in ciascuna Regione;

b) deleghi alle Regioni la definizione e rattuazione del piano sulla cui base spen­dere i fondi;

c) preveda misure di incentivazione per Toocupazione femminile;

d) definisca il ruolo dei comuni, delle organizzazioni sindacali, delle organizzazioni dei disoccupati nella gestione del piano e nella formulazione delle liste dei giovani disoccupati;

e) eviti ogni l'ischio -di ulteriore rigon­fiamento della pubblica amministrazione, in­dirizzando verso Tagricoltura e i settori pro­duttivi la più larga quota di giovani;

— “ ad integrare gli auspicati provvedimenti nazionali con legge regionale;

— ad istituire la Consulta giovanile regio­nale secondo criteri della più larga rappre­sentatività.

Invita il Presidente dell’Assemblea

a convocare una conferenza regionale sull’ occupazione giovanile che sia un momento di ampio dibattito e di confronto fra partiti, organizzazioni sindacali, movimenti giovanili, imprenditori, sulle soluzioni immediate e a lungo termine da dare a un problema che con sempre maggiore dranamaticità si pone all’attenzione del Paese » (27).

Messana - Russo Michelan­gelo - VizziNi - Cagnes - Bar­cellona - Laudani - Messina - Monteleone - Rindone - Tusa.

« L ’Assemblea regionale siciliana

premesso ‘che il Ministro degli interni, in sede di emanazione dei decreti per l’auto­rizzazione 'dei mutui a copertura dei disa­vanzi economici dei bilanci di previsione de­gli enti locali siciliani, ‘relativam‘ente alTeser- cizio finanziario 1976, ha decretato tagli nel­la misura media del 50 per cento, ripetendo un’azione che sistematicamente conduce sin dal 1973;

premesso ancora che ciò è stato fatto ■ille­gittimamente, in contrasto con lo Statuto e le leggi vigenti, anche per i comuni infe-

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Resoconti Parlamentari 1726 Assemblea Regionale Siciliana

V i l i L egislatura LXI SEDUTA 3 M arzo 1977

riori a ventimila abitanti e malgrado gli impegni presi dal Governo della Regione nel corso del dibattito d ’Aula del 2 aprile 1975 sulla mozione numero 101;

considerato che, nel mentre va ripresa 1’ iniziativa per la modifica dei decreti del Ministro degli interni, è necessario conti­nuare ad antìcipare ai comuni il 70 per cento dell’importo del mutuo determinato dairorgano provinciale di controllo sulla base della legge iregionale 29 marzo 1963, nu­mero 27, al fine di evitare i gravi danni derivanti dal disavanzo d’amministrazione;

ritenuto, peraltro, che il Governo nazio­nale deve varare subito i provvedimenti per i bilanci 1977, fra i quali la rivalutazione delle somme sostitutive dei tributi soppressi, l ’attribuzione mmeddata (anzicché nel 1978) deirimposta locale sui redditi e ristituzione di un fondo per i trasporti urbani, insieme ad una operazione di preconsolidamento di tutti i mutui;

ritenuto ancora che i problemi di' cui avanti debbano trovare soluzioni nel quadro di una visione più compiessiva della riforma della finanza locale non più dilazionabile, anche per evitare provvedimenti tampone come quelli previsti dal decreto-legge 17 gen­naio 1977, numero 2, ormai in fase di mo- 'difica dopo le proteste degli amministratori e di tutte le forze politiche democratiche,

impegna il Governo della Regione

1) a portare avanti presso il Ministro degli interni le necessarie e vigorose azioni volte a modificare d decreti peggiorativi dei mutui sui bilanci di previsione, nel rispetto delle prerogative statutarie;

2) a 'emanare i decreti di anticipazione del 70 per cento ai 'comuni sulla base della legge numero 27 del 1963;

3) a richiedere al Governo centrale la emanazione delle direttive per i bilanci 1977, fra cui, principalmente, la rivalutazione del­le somme sostitutive dei tributi soppressi, 1’ attribuzione immediata deH’imposta locale sui redditi, l ’istituzione di un fondo per trasporti urbani ed il preconsolidamento di tutti i mutui e a riferire entro >dieoi giorni all’As­semblea;

4) 'a sollecitare il varo della riforma della finanza locale in modo da creare le condi­zioni per il 'consolidannento e lo 'sviluppo del sistema delle autonomie » (28).

Messina - Russo M ichelan­gelo - VizziNi - Barcellona - Cagnes - Laudani - Monte- leone - Motta - Rindone - Tusa .

MESSINA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MESSINA. Onorevole Presidente, credo che sia urgente 'discutere ambedue le mo­zioni. Però, evidentemente, la 'data deve es­sere concordata con il Governo, perché vor­remmo 'Che, 'Sia sulla mozione che riguarda la 'dis'oocupazione giovanile, sia su quella che riguarda i tagli ai bilanci degli enti locali e le misure conseguenti, vi fosse un dibat­tito app'rofondilo e concreto.

Quindi propongo di discuterle il 23 marzo.

PRESIDENTE. Non sorgendo osservazioni, 'rimane 'COsi stabilito.

Votazione di richieste di procedura d’urgenzaper l’esame di disegni di legge.

PRESIDENTE. Si passa al punto terza deH’ordine 'del 'giorno: « Richiesta di proce- 'dura d ’urgenza con relazione orale per i 'disegni di legge:

— ” Interventi per la Chimed, la Cros e la S'ofos ” (212);

— ” Norme per il conferimento di inca­richi di consulenza e di incarichi speciali” (213) ».

Poiché nessuno chiede di parlare, pongo in votazione la richiesta di procedura d’ur­genza‘con relazione orale per Tesarne del disegno di legge numero 212.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­trario si alzi.

(E’ approvata)

Pongo in votazione la richiesta di proce­dura d’urgenza con relazion'e orale per Tesa­rne del diisegno di legge numero 213.

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Resoconti PaTlamentari — 1727 Assemblea Regionale Siciliana

Vili Legislatura LXI SEDUTA 3 M arzo 1977

Chi è favopeTOle resti seduto; chi è con­trario si alzi.

(E’ approvata)

Discussione del disegno di legge: « Istituzione di un Comitato regionale per la prevenzione delle tossicodipendenze, in attuazione del- l’art. 91 della legge 22 dicembre 1975, n. 685 » (159/A).

PRESIDENTE. Si passa al punto quarto delPordine del giorno: Discussione di dise­gni di legge.

Si inizia dalTesame del disegno di legge: «Istituzione di un Comitato regionale per la prevenzione delle tossicodipendenze, in attuazione deir'articolo 91 della legge 22 di­cembre 1975, numero 685 » (159/A), posto al numero 1).

Dichiaro aperta la discussione generale. Ha facoltà di parlare il relatore, onorevole

Piccione.

PICCIONE, relatore. Signor Presidente, ritengo che debba essere nostro compito pri­mario quello di evitare che venga masche­rato un vuoto di esistenza con un’iniezione di eroina neU’illusione di un viaggio psiche­delico.

Devo fare, quindi, qualche premessa che ritengo indispensabile per discutere sulla leg­ge che riguarda le tossicodipendenze.

Gli anonimi quartieri delle grandi città sono un terreno sul quale la droga attec­chisce proprio in quanto i giovani vivono spesso isolati, senza proposte valide di vita e soggetti ad una sistematica espropriazione culturale.

Così altri giovani, costretti a lunghi pe­riodi di studio, avendo 'come prospettiva un lavoro precario se non la disoccupazione, si sentono socialmente scadenti.

Si diffonde fra loro un senso di frustra­zione, rispetto ai miti di una felicità facile, di un’instancabile superattività sessuale, che vengono spesso proposti come obiettivi per una piena realizzazione di sé.

Nasce la violenza.Isolati, insoddisfatti, molti giovani sono

spinti verso la rioerca di qualcosa che possa mascherare questo senso di vuoto e di infe­licità; la droga può diventare una probabile, anche se deleteria, risposta.

Si risponde ad una situazione di vuoto con una risp'osta illusoria.

Ciò che preoccupa è anche ratteggiamento di gruppetti radicali e delle sinistre extra­parlamentari che vanno farneticando, quan­do parlano di positività della droga.

Da verità è che la risposta-droga è par­ticolarmente drammatica sia per la totale dipendenza che si instaura sia per le gravi conseguenze che si verificano a livello fìsico e psìchico.

Tre fattori vanno tenuti presenti per il problema della droga:

1) il fenomeno 'non è un problema me­dico, ma è un problema esistenziale;

2) il drogato non è un assistito, ma un soggetto che ha bisogno di accoglienza;

3) il 'drogato si previene creando luoghi dove è possibile fare esperienze di una qua­lità di vita diversa.

In questo contesto va ^ardata qualsiasi proposta di legge sulle tossicodipendenze.

Il disegno di legge di iniziativa governa­tiva, che noi oggi discutiamo, non ha la pre­tesa di risolvere il problema, ma di affron­tare i fatti più urgenti, mentre ci si prepara ad affrontarli in maniera più organica, più profonda e più completa in un prossimo fu­turo.

Il disegno di legge numero 159 sulla droga vuole provvedere — perché la Regione sici­liana è in ritardo — ad ima inadempienza, appunto, della Regione siciliana, che dovreb­be invece stare al passo con la legge sulla droga approvata dal Parlamento.

Questo disegno di legge regionale prevede, per quanto riguarda il primo m ovim^to per fronteggiare il grave problema, l ’istituzione di un Comitato.

Ad avviso della Commissione dovrebbe provvedere contemporaneamente alla isti­tuzione dei centri medico-sociali; questo perchè non è assolutamente concepibile che, in mancanza di valide strutture, si possa met­tere a funzionare un Comitato senza che contemporaneamente ci sia un centro me­dico sociale al quale rivolgersi sia per mo­tivi tecnici, quindi per motivi di consulen­za, sia, nella fase successiva alla cura, per la riabilitazione del soggetto.

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Resoconti Parlamentari 1728 Assemblea Regionale Siciliana

V i l i L e g isla t u r a LXI SEDUTA 3 M arzo 1977

Infatti, nella legge dello Stato i centri me­dico-sociali vengono istituiti appunto per es­sere utilizzati in una prima fase in cui il drogato si rivolge alle strutture ospedaliere ed in una seconda fase in cui il drogato ha bisogno della cosiddetta riabilitazione.

Sembra proprio strano che, mentre noi parliamo molto di prevenzione, di cura, di riabilitazione, non ci si preoccupi di pensare a questa riabilitazione.

Comunque, l ’urgenza del problema ci in­duce a cominciare a mettere nero su bian­co ed a legiferare in materia.

E allora l ’iniziativa governativa è stata improntata ad iniziare con la costituzione di questo Comitato.

La Commissione ha ritenuto, comunque, di vincolare il Governo a provvedere ed a riferire entro sei mesi appunto per la que­stione inerente alla formazione dei centri medico-sociali.

Rispetto alla legge nazionale, la formazio­ne del Comitato prevede l ’inserimento di for­ze che noi riteniamo più complete nel senso che completano ancor meglio la formazione di questo Comitato stesso, per cui abbiamo previsto la presenza di un internista, di un docente di statistica sanitaria, di educatori, oltre, è ovvio, al medico psichiatra, allo psi­cologo, al farmacologo, al sociologo, agli as­sistenti sociali, al magistrato ed al dirigente dell’Assessorato.

In questo momento, si è determinata una situazione, che appunto definisco d’urgenza, e sono stati individuati con questo disegno di legge quattro presidi ospedalieri: Erma, Ca­tania e due a Palermo.

Vero è che questi presidi ospedalieri non sono nelle migliori condizioni per potere fronteggiare un problema così delicato e ri­chiedono appunto, in base alla legge nazio­nale, una serie di pilastri indispensabili per poter funzionare.

Come tutti sanno la legge nazionale pre­vede l ’anonimato, la legge nazionale prevede che il drogato concordi la cura col medico, e quindi, ancora una volta, noi vediamo l ’in­dispensabilità del centro medico col quale collegare questo Comitato regionale.

Abbiamo, altresì, in questo Comitato re­gionale, ampliato le possibilità di intervento con funzioni anche ispettive e con possibi­lità di elaborare programmi per la scuola, (oltre a ciò che dice la legge dello Stato).

La legge dello Stato prevede, invece, tutta una serie di iniziative a carico del Ministero della pubblica istruzione ed a carico del Mi­nistero della difesa, quindi delle Forze ar­mate, per garantire la vaccinazione e la tu­tela contro la droga sia nell’ambiente scola­stico sia nell’ambiente militare, quindi dei giovani pressappoco ventenni.

A mio avviso questa è una tutela giusta, non vedo nulla di autoritario in questa pro­posta, ma comunque il nostro disegno di legge, per l ’urgenza dell’intervento, si l i m i ta

in atto a questo Comitato regionale, con l ’im­pegno, appunto, che, in un futuro veramente molto prossimo, si possano istituire questi centri medico-sociali, ricordando che i cen­tri medico-sociali possono essere pubblici e privati, anche perchè le strutture pubbliche in questo campo non sono purtroppo affatto pronte nell’intervento curativo dei drogati, mentre esistono alcune strutture che, seppu­re private, sono all’altezza della situazione, all’altezza del compito.

Riservandoci, quindi, dopo la discussione in Aula, di seguire l’iter di questo disegno di legge, ci proponiamo che, entro sei mesi dal­l ’entrata in vigore di queste norme, possa entrare in vigore l ’altra legge aggiuntiva che istituirà i centri di cui abbiamo parlato.

LUCENTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCENTI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, con il presente disegno di legge si istituisce in ritardo, perchè avremmo dovuto farlo entro il 30 giugno 1976, ma questa volta in buona compagnia perchè sembra che soltanto la Regione Lazio e la Regione Emi­lia Romagna abbiano assolto questo adempi­mento, il Comitato regionale per la preven­zione delle tossicodipendenze, in attuazione dell’articolo 91 della legge 22 dicembre 1975, numero 685.

La legge numero 685, « Disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope. Preven­zione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza », è il frutto di anni di battaglia del mondo medico e scientifico de- • mocratico, dei movimenti giovanili democra­tici, dei partiti democratici contro le forze mafioso, contro quelle centrali fasciste ed eversive, che non solo ricavano dal traffico

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1729 Assemblea Regionale SicAliana

\riil Legislatura LXI SEDUTA 3 M arzo 1977

ella droga enormi profitti, ma che soprat­tutto se ne servono, al fine di fiaccare in profondità le grandi energie positive di cui oggi dispongono le giovani generazioni, ma è anche il frutto della lotta contro forze moderate cattoliche, che vedono il problema della droga come fatto moralistico, da com­battere con provvedimenti amministrativi, con provvedimenti repressivi.

Questa legge si inserisce nel contesto di una serie di provvedimenti che interessano da vicino la sfera delle libertà individuali e che hanno caratterizzato in modo partico­lare l ’attività legislativa nel nostro Paese nella prima metà degli anni settanta: lalegge sul divorzio, poi il referendurn sul divorzio, la legge sul diritto di famiglia, la legge sulla droga, il progetto di legge sul­l’aborto.

Dico questo per inserire politicamente, storicamente, l ’approdo della legge_ numero 685 che, dopo molte vicissitudini, viene, ap­punto, varata dopo la sconfìtta clericale-fasci­sta sul referendum riguardante il divorzio e dopo le elezioni del 15 giugno.

TRINCANATO. Ma che c’entra il divor­zio? Non c’entra niente!

LUCENTI. Glielo spiego, stia calmo che glielo spiego.

TRINCANATO. Lei stia calmo! Non sa quello che dice.

PICCIONE, relatore. E’ un esibizionismo!

PRESIDENTE. L ’onorevole Trincanato è pregato di non interrompere i colleghi. Abbia pazienza!

LUCENTI. Onorevole Trincanato, se ella va a riscontrare la data e a leggere tutto il dibattito che v ’è stato in Parlamento su questa legge, si renderà conto del contesto in cui si inserisce.

E’, infatti, una legge che rispetto a quel­la precedente presenta alcuni principi inno­vatori:

1) assistenza volontaria e gratuita, anzi- punizione dei consumatori di droga, da

attuarsi nei normali presidi sanitari, con esclusione degli ospedali psichiatrici;

2) suddivisione delle sostanze psicotrope in diverse categorie a seconda della loro nocività;

3) pene differenziate secondo i diversi tipi di sostanza;

4) pene differenziate per spaccio e traf­fico.

E’ una legge che, assieme alle altre ci­tate, ha un segno positivo ben preciso.

A nessuno può sfuggire l ’importanza di questa legge quando sancisce il principio della depenalizzazione per l ’uso personale non terapeutico.

E questo non tanto perchè viene salvato un principio di libertà individuale, quanto perchè viene fatta una distinzione netta tra spacciatore e consumatore, quanto perchè viene ripudiata l ’azione repressiva che irn- pregnava la vecchia legge come metodo di­sincentivante, sicuri come si è del fatto che, per esempio, negli Stati Uniti, l ’applicazione di una legge molto severa nei confronti dei tossicomani ha coinciso con un aurnento bru­tale degli incidenti mortali da eroina, giunti a costituire la causa di morte più impor­tante della popolazione giovanile.

Il rapporto tra rigore della legge e inci­denti mortali è immediatamente comprensi­bile riflettendo sulle cause intermedie della morte, in gran parte legate alla clandesti­nità in cui si svolgono il commercio del far­maco e il decorso delle tossicomanie.

All’opposto, in Inghilterra, il cosiddetto metodo britannico sull’eroina gratis, che per­metta ai tossicomani di rifornirsi di eroina pura, somministrata in modo controllato ne­gli ospedali specializzati, per superare le crisi di astinenza, ha permesso di evitare quasi completamente gli incidenti mortali le­gati all’uso degli oppiacei. . ,

Scrive il professor Cancrini dell’Istituto di psichiatria deU’Università di Roma nel volu­me « Droga: chi, come, perchè »: « le moti­vazioni della legge inglese sono le seguenti:

1) vengono evitati al tossicomane i ri­schi più gravi della somministrazione di eroina proveniente dal mercato illegale, (epa­tite virale, errori di dosaggio, ecc.);

2) il tossicomane tende a distaccarsi dal­la sub-cultura della droga, dagli spacciatori, il che costituisce un’importante premessa per il suo recupero sociale;

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Resoconti Parlamentari 1730 Assemblea Regionale Siciliano

V i l i L e g isla tu r a LXI SEDUTA 3 M arzo 1977

3) il tossicomane non è costretto, per af­frontare l ’alto costo della droga, a traffici illegali che aumentano la sua emarginazio­ne sociale;

4) il tossicomane non è costretto a di­ventare a sua volta spacciatore per finan­ziare il suo vizio ■— questo è il più sicuro metodo per la mafia della droga per assi­curarsi una rete commerciale capillare, con diffusione del consumo a macchia d’olio — ;

5) resistenza di un mercato legale co­stituisce un freno al mercato illegale di eroina.

Dal punto di vista sociale, il sistema bri­tannico ha dato, finora, risultati positivi: il mercato nero di eroina è in Gran Bretagna molto debole, il numero dei tossicomani è piuttosto basso (3000 nel 1974) e non ten­de ad aumentare ».

A nessuno può sfuggire l ’importanza di questa legge quando individua nell’informa­zione di massa seria, chiara, scientifica, sen­za tabù, sui pericoli insiti in tutte le dro­ghe, quelle lecite (psico-farmaci, alcool, ta­bacco) e quelle illecite, il miglior mezzo disincentivante, perchè è dimostrato che spessissimo i giovani, le persone che ricor­rono alla droga non sanno i pericoli a cui vanno incontro.

E questo è chiaro vedendo come certa stampa tratta il problema della droga, ve­dendo come, salvo pochissime eccezioni, la letteratura medica italiana ha dato finora un’informazione scarsa e superficiale sul pro­blema delle droghe illegali.

La documentazione internazionale è stata per lo più ignorata ed i rapporti delle Com­missioni governative di inchiesta non sono stati nè tradotti, nè riassunti in modo esau­riente.

Sulla base di questo tipo di informazione non sorprende che un’inchiesta eseguita dal professor Cancrini abbia dato i seguenti ri­sultati: ad una serie di tests sui problemi della droga la percentuale di risposte cor­rette data da un gruppo di medici non era superiore a quella data da un gruppo di stu­denti di legge e di filosofia.

E’ mutile commentare il significato di que­sta ricerca.

Ma, quando noi parliamo di informazione, certamente non pensiamo al tipo di informa­

zione che si dà in Italia; e non è certo con i francobolli, che in questi giorni sono stati emessi dal Ministero delle poste e telecomu­nicazioni (peraltro molto belli dal punto di vista grafico e per la policromia) sulla dro­ga che uccide, che si dà un’informazione seria, un’informazione di massa.

A nessuno, onorevoli colleghi, sfugge l ’importanza di questa legge quando afferma il diritto per i tossicodipendenti all’assisten­za volontaria e gratuita da attuarsi nei nor­mali presidi sanitari, con esclusione espli­cita degli ospedali psichiatrici.

Quanto sia importante per il recupero più completo dei tossicomani questo lo si può capire dal come questa società tende ad emarginare, a bollare i tossicomani.

Un’équipe dell’Istituto superiore di socio­logia di Milano, coordinata dal professor Guido Martinotti, ha analizzato, valendosi di tecniche di elaborazione elettronica, tutti gli articoli sulla droga apparsi su sei quotidiani significativi. Ecco come vengono caratteriz­zati, nella maggioranza dei casi, i consuma­tori di droga arrestati dalla polizia: « de­viati », « squallidi », « disumani », « vio­lenti », « sprovveduti ».

Se è con questo tipo di informazione, con questo tipo di linguaggio che si tenta il re­cupero dei tossicomani, non possiamo cer­tamente essere d’accordo.

Il compito dell’assistenza volontaria e gra­tuita da attuarsi nei normali presidi sani­tari è affidato alle Regioni e agli enti locali.

Con il presente disegno di legge, come è previsto all’articolo 90 e seguenti della leg­ge numero 685, si istituisce il Comitato re­gionale per la prevenzione delle tossicodi­pendenze.

Noi condividiamo alcune critiche alla leg­ge numero 685 presenti nella relazione a questo disegno di legge, con questo non con­traddicendo tutte le considerazioni positive fatte sino ad ora, perchè noi abbiamo insi­stito sulle linee generali veramente innova­tive della legge.

Questa legge innovativa, frutto di uno scontro, di una miediazione con le forze mo­derate, porta in sé qualche contraddizione ed aspetti ambigui che oontnaddistinguono 1 - princìpi generali, è una legge macchinosa, una lègge di ben 108 articoli, quando la legge svizzera, che dà al problema soluzioni simili, è in tutto di 34 artà'coli.

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Resoconti Parlamentccrì. 1731 Assemblea Regionale Siciliana

Vili L egislatura LXI SEDUTA 3 Marzo 1977

E’ necessaria la soppressione e la modi- ficazione di alcuni suoi articoli come viene richiesto quasi unanimemente anche alla lu­ce deiresperienza della sua pratica attua­zione e, guarda caso, si tratta quasi sempre di quelle norme ed articoli voluti e difesi dalle forze moderate.

Infine, affinché non sembri (e ci sono forze politiche che colpevolmente credono e vogliono far credere questo) che il problema della droga trovi la sua soluzione soltanto a livello legislativo e sanitario, vogliamo af- fennare con forza che la soluzione o almeno il modo corretto di awicinarsi al problema è un forte intervento sulle radici sociali, economiche e culturali del fenomeno.

Il Paese attraversa una grande crisi ideale e morale, oltre che economica.

La diuga e l ’ideologia della droga sono un prodotto del 'sistema, una delle tante form'e di alienazione di cui è permeata la nostra società fondata sulla mitologia del consumo, sulla pianificazione, autoritaria del tempo libero, sul calcio spettacolo, sulla Tv a colori e, insomma, per dirla con Jervis, sul menù quotidiano di frustrazioni e di consolazione; per cui non è improprio afierm'are che vin­ceremo la battaglia contro la droga nella misura in cui riusciremo a cambiare questa società, nella misura in cui riusciremo a condurre una battaglia ideale e culturale, non certo moralistica o vagamente repres­siva per un nuovo progetto di società.

La terapia più effi'caoe, oltre le cure sani­tarie, consiste nel mutare profondamente la qualità della vita quotidiana di milioni di giovani e di ragazzi: dal 'problema del lavoro a quello della scuola, dal problema dei ser­vizi a quello 'dei 'centri 'culturali ricreativi, sportivi, da costruire nel territorio.

Di questa terapia efficace la Regione, il Governo regionale potrà 'essere parte impor­tante 'Sie saprà, uscendo dairiimnobilismo, tarsi carico dei gravi problemi dei giovani, dando risposte 'positive nel breve <e medio termine al problema della disoccupazione giovanile.

VIRGA. Chiedo di parlare.

p r e s id e n t e . Ne ha facoltà.

VIRGA. Onorevole Presidente, onorevoli alleghi, 'Cercherò di 'essere breve, anche per­

ché la discussione del disegno di legge che è all’ordine del giorno 'Si riferisce ad un atto ben preciso che è quello di recepimento della legge numero 685 in riferimento allo articolo 91.

Però il disegno 'di legge affronta la grande problematica delle tossioodipendenze, princi­palmente non nel senso tecnico della parola di tutte 'le tossicosi in genere, ma le tossico- 'dipendenze dipendenti da quello che è il male odierno, 'oioè la droga, la quale sta diffondendosi in tutto il largo strato della gioventù, quasi 'ad essere un fatto di moda.

Indubbiamente, Taffermazione, provenien­te da certa parte politica, che i vettori della droga o i distributori della droga siano i centri di eversione fascista proprio raggiun­ge il colmo stasera in quest’Aula.

Evidentemente in Sicilia noi siamo abi­tuati a certi ragibuamenti. Come 'al tempo di Giuliano tutti i sequestri o tutti i delitti venivano 'imputati a Salvatore Giuliano, così, adesso, v ’è sempre il cosiddetto capro espia­torio; infatti, tutto quello che avviene in Italia è 'Sempre di m'arca fascista o della eversione fascista.

Queste sono affermazioni gratuite, perché, in verità, non v’è la coscienza e la capacità di affrontare profondani'ente questo proble­ma che è stato tanto dibattuto al Parlamento nazionale proprio nel m'omento in cui si 'andava 'ad 'affrontare il problema della legge numero 685, 'proprio nel m-om'ento in cui si andava a mettere il dito nella piaga della droga che stava 'dilagando tra la nostra gente.

Oerto, non dirò 'che la -droga viene diffusa • tra i giovani da 'certe eversioni di sinistra, ma di'co che la droga doveva portare alTob- nubilainento nelle menti della nostra gioven­tù, che doveva -obbedire ad una certa logica m-arxìsta che era quella della libertà del -sesso, che era anche collaterale ad un attac­co 'airintegri-tà della famiglia ed alTintegrità morale della nostra società.

Nella legge numero 685 viene, infatti, af- ferm-ato il concetto che -chi è consumatore di droga non è eansiderato -autore di un reato, ma 'che tale doveva essere consi'dera'to sol­tanto il cosiddetto spacciatore di droga, rame se il consumatore di droga 'uon sia destinato a 'diventare spacciatore di -droga per avere il facile guadagn'o necessario a procurarsi la stessa 'droga che -consuma e -che fornisce ai nuovi clienti da -acquisire propri-o neU’ambito

R esoconti, f . 243 (500)

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Resoconti Parlamentari 1732 — Assemblea Regionale Siciliana

V i l i L egislatura L X I SEDUTA 3 Marzo 1977

della gioventù, che deve servire come stru­mento di assalto ad una società che va tra­sformata, ma che si vuole miche colpire nei suoi elementi cardini, quali la famiglia, la morale, la scuola, quali determinati princìpi che sono intramontahili quando stanno nel­l ’alveo di una cultura che è tradizionale, ma che tende anche ad andare avanti acquisendo quelle che possono essere le novità della scienza 0 le novità deirevoluzione di un po­polo 0 di una collettività.

Con la legge numero 685 si è delegato alla Regione il compito di costituire il Co­mitato regionale.

Noi condividiamo le integrazioni fatte al Comitato previsto dairarticolo 91, perché vengono portate anche sul piano della re­sponsabilità e della oollaborazione dei me­dici e degli operatori sanitari, perché attra­verso questo Comitato laddove vengono in­dividuati elementi di tossicodipendenze, pos­sa essere impartita un’educazione che non è semplicemente morale ma che è principal­mente sanitaria, affinché si possa arrivare alla liberazione dalla tossicodipendenza e ad un certo inserimento nella società, cercando di creare anche una certa ripulsa, un certo odio verso la droga che ha determinato robnubilamento della nostra gioventù, che ha reso la nostra gioventù dedita a questo vizio.

Evidentemente, noi condividiamo lo spi­rito, le funzioni ed i compiti' dèi Comitato regionale, avvertiamo l ’esigenza di affron­tare il problema perché ormai anche in Si­cilia la droga sta mietendo le 'sue vittime.

A Palermo ed a Catania noi abbiamo visto (ed anche la stampa ne parla) molti casi di tossicodipendenze dovute alla droga, abbia­mo anche visto ed abbiamo anche sentito parlare di tutti gli altri covi di spaccio e di •con'sumo di droga che stanno sorgendo nei vari villini di Mondello, dove vengono coinvolti tutti i ragazzi della Palermo-bene, i quali possono essere traviati e diventano facile strumento di certe 'speculazioni più o meno politiche, parlamentari od extra par­lamentari.

Noi non vogliamo, evidentemente, cercare di speculare su questo fenomieno, ma inten­diamo mettere il dito sulla piaga per dire che, sul 'piano sanitario, bisogna condurre una campagna non solo persuasiva ma anche repressiva, nel 'senso di costringere alla cura,

alla disintossicazione, i drogati, nel senso di costringerli, attraverso razione farmacolo­gica, alla disintossicazione ed a prendere coscienza di tutti i danni che la -droga de­termina.

Far ciò è necessario per consentire rinse- rimento di c[uesta gioventù nella nostra so­cietà, ma principalmente perché il recu­pero di alcuni giovani drogati può essere di esempio per quegli altri giovani che ancora continuano a vivere spacciando e consuman­do la droga.

Se questo è lo spirito dell’articolo 91 che recepiamo -con questo disegno di legge, noi, anche stasera in quest’Aula, lo condividiamo in pieno -come abbiamo già fatto in sede dì Commissione.

TRINCANATO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TRINCANATO. Signor Presidente, onore­voli colleghi, intervengo per dare la mia adesione al disegno di legge in esame e per condividere la relazione del relatore.

Questo disegno di legge ha una portata molto limitata e molto modesta, cioè quella di recepire la legge 22 dicembre 1975, nu­mero 685, per quanto riguarda la costitu- zion-e delTapposito Comitato regionale per la prevenzione delle tossicodipendenze.

Chi -cerca -di 'speculare -su queste cose, mal gliene venga, perché su queste cose non si può speculare, né -si può speculare in termini politici, né si può -riallaceiare il di­scorso alle sconfitte sul divorzio, perché il divorzio è -stata una delle conoause scate­nanti di questo fenomeno.

Esisteva prima della legge sul divorzio, a mio parere, checché -ne possa pensare qual­che collega, questo triste fenomeno. Si ® ulteriormente scatenato dopo Tapprovazione della légge sul divorzio.

Oggi ne piangiamo le -conseguenze, perche» senza l ’unità della famiglia, il discorso di­viene, in ordine a tutti questi problemi, P®' irosissimo.

Ma poiché io non voglio nemmeno spe® ' lare su queste cose, desidero soltanto con fermare che Tiniziativa del Governo è valida» e bisogna al più presto possibile giunge® all’approvazione del disegno di legge per ®er

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Resoconti ParlamentaTi — 1733 — Assemblea Regionale Siciliana

Vili Legislatura L X I SEDUTA 3 M arzo 1977

care di affrontare in un certo qual modo questo pesantissimo fenomeno.

La nostra è una società strana, perché coloro i quali stanno bene non fanno altro che ridursi molto spesso ad avere necessità di questi farmaci così pesanti, mentre coloro che stanno male giustamente contestano la società.

Noi abbiamo bisogno di dare ai giovani, soprattutto, la possibilità di avere una spe­ranza, che è la speranza di una dignità di lavoro, che è la speranza di una dignità per il futuro; un futuro che sicuramente dovrà essere neoessariamOTte improntato a cre­dere nei valori della famiglia e della libertà del lavoro.

Soltanto credendo in questi tre valori, noi potremo prospettarci una società diversa, più giusta, più seria, più valida, non una società così sbandata come quella attuale.

Quindi, nessun collegamento con la scon­fitta sul divorzio; sul divorzio v ’è stata una battaglia che alcuni considerano una batta­glia civile, altri la considerano in maniera diversa; noi che siamo stati contro il divor­zio, siamo i primi a sostenere la validità di questo disegno di legge, perchè riteniamo che con esso noi veniamo incontro in primo luogo anche in forma molto modesta.

Giustamente nella relazione è stato osser­vato, che bisognerà intervenire in maniera più massiccia ■ allorquando sarà attuata la riforma sanitaria, allorquando la Regione si potrà trovare nelle condizioni di applicare interamente la riforma che al più presto possibile dovrà pervenire anche qui a livellb regionale.

Vogliamo augurarci in realtà che questo Comitato si metta al più presto in movimento ® che l ’Assessore alla sanità con la sua ben nota sensibilità, su questi problemi, possa dare un impulso perché nei limiti del pos­sibile si possa venire incontro ai giovani che SI trovano in questa triste situazione.

Per il resto noi confermiamo che non è possibile speculare su queste cose.

. Pr e s id e n t e . Dichiaro chiusa la discus­sione generale.

Pongo ai voti il passaggio alTesame degli articoli.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con- Vario si alzi.

(E’ approvato)

Invito il deputato segretario a dare let­tura deir articolo 1.

MARTINO, segretario:

« Art. 1.

E’ istituito presso TAssessorato regionale della sanità il Comitato regionale per la pre­venzione delle tosBicodlpendenze previsto dal- Tarticolo 90 e seguenti della legge 22 di­cembre 1975, numero 685.

Detto Comitato è presieduto daH’Assessore alla sanità ed è composto da:

a) un medico internista;

b) un medico psichiatra;

c) uno psicologo;

d) un farmacologo;

e) un sociologo;

/) due educatori;

g) due assistenti sociali;

h) un esperto di statistica sanitaria;

i) un magistrato;

Z) un dirigente delTAssessorato regionale della sanità, con funzioni di segretario.

I componenti del Comitato devono essere scelti preferibilmente tra persone aventi spe­cifica competenza di studio e di lavoro nella materia delle tossicodipendenze e dei feno­meni di emarginazione giovanile, e sono nominati dal Presidente della Regione su proposta deirAssessore alla sanità sentita la Commissione legislativa competente dell’ Assemblea regionale.

Fanno altresì parte del Comitato:

a) un funzionario del Ministero della sa­nità;

b) un funzionario degli organi periferici del Ministero della pubblica istruzione, con sede nella Regione;

c) un funzionario o un ufficiale delle forze di polizia addetti alla repressione dei reati di cui alla legge 22 dicembre 1975, numero 685;

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Resoconti Parlamentari — 1734 Assemblea Regionale Siciliana

V il i L egislatura L X I SEDUTA 3 Marzo 1977

d) una ispettrice di polizia;

e) i presidenti dei tribunali per i mino­renni aventi giurisdizione nella Regione;

f) i presidenti delle sezioni specializzate di cui airarticolo 101 della legge numero 685 del 1975.

I componenti idi cui al precedente comma sono designati dagli organi interessati.

I componenti del Comitato durano in ca­rica tre anni e possono essere riconfermati.

II Comitato nella prima riunione elegge il vice presidente, che sostituisce il presi­dente in caso di assenza o di impedimento.

In caso di cessazione, per qualsiasi causa, di uno o più membri del Comitato si prov­vede alla sostituzione con le modalità di cui al presente articolo.

Ai componenti del Comitato è dovuta l ’in- dennità di missione ».

PRESIDENTE. Comunico che è stato pre­sentato dalì’Assessore Mazzaglia il seguente emendamento;

sostituire l’ultimo comma con il seguente:

« Ai componentì del Comitato è corrispo­sta, in quanto dovuta, rindennità di mis­sione ».

Pongo in votazione l ’emendamento sosti­tutivo proposto dal Governo, su cui la Com­missione ba espresso parere favorevole.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­trario si alzi.

(E’ a-pprovato)

Pongo in votazione l ’articolo 1 nel testo risultante.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­trario si alzi.

(E’ approvato)

Comunico che è stato presentato dall’As­sessore Mazzaglia il seguente 'emendamento:

prima dell’articolo 2 inserire il seguente articolo:

« I compiti 'deirarticolo 94 della legge 22 dicembre 1975, numero 685, attribuiti al

Consiglio regionale, sono affidati nella Re­gione siciliana alla Giunta di governo ».

La Commissione?

PARISI, Presidente della Commissione. Riteniamo che sia più opportuno, 'per ra­gioni sistematiche, trasferire questo emenda­mento dopo l’articolo 4.

Infatti, poiché significa recepire e preci­sare chi esercita un compito particolare, non compiti che riguardano l ’intera legge, è me­glio che diventi articolo 4 his.

PRESIDENTE. Il Parere del Governo?

M AZZAGLIA, Assessore ala sanità. D’ac­cordo.

PRESIDENTE. Con questa intesa, pongo in votazione l ’emendamento aggiuntivo.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­trario si alzi.

(E’ approvato)

Invito il deputato segretario a dare let­tura delTarticolo 2.

MARTINO, segretario:

« Art. 2.

Il Comitato regionale è organo tecnico­consultivo della Regione ed in particolare deve essere sentito:

1) sui piani 'di intervento predisposti dalla Giunta regionale su proposta d e l T A s s e s s o r e

regionale alla sanità, 'ai sensi dell’articolo 92 della légge numero 685 del 1975;

2) sulla facoltà di 'avvalersi di associa­zioni, enti 'ed istituzioni pubbliche e private senza scopo di lucro, ai sensi deirarticolo 94 della stessa legge num'ero 685;

3) sulle proposte di designazione esperti 'componenti le sezioni specializzate previste dairarticolo 101 della stessa legS® numero 685.

Il parere del Comitato può essere richiesto ogni qualvolta l ’Assessore regicida alla sanità lo ritenga opportuno.

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Resoconti Parlamentari 1735 — Assemblea Regionale Siciliana

VII! L egislatupìa LXI SEDUTA 3 M arzo 1977

Il Comitato può formulare anche d’ufBcio pareri e proposte nella materia di sua com­petenza; elabora programmi di educazione sanitaria da attuarsi nell’ambito della scuo­la, d’intesa con il Comitato previsto dallo artìcolo 85 della legge 22 dicembre 1975, numero 685; può compiere indagini cono­scitive con la partecipazione delle organiz­zazioni sociali, culturali, operatori socio - sa­nitari ed esperti'; può richiedere informa­zioni per le materie 'di competenza a qual­siasi organo della pubblica amministrazione operante nell’ambito regionale; può com­piere ispezioni su richiesta deU’Assessore re­gionale alla sanità; svolge i compiti di coor­dinamento e di controllo regionale sugli or­gani ed enti abilitati alla prevenzione, alla cura ed alla riabilitazione dei soggetti che fanno uso non terapeutico di sostanze stupe­facenti o psicotrope; provvede altresì alla rac­colta di dati statistici ».

PRESIDENTE. Pongo in votazione l ’arti­colo 2.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­trario si alzi.

(E’ approvato)

Invito il deputato segretario a dare let­tura dell’articolo 3.

MARTINO, segretario:

« Art. 3.

Il Comitato è convocato dalPAssessore re­gionale alla sanità o su richiesta di un terzo dei suoi componenti.

Per la validità delle riunioni del Comi­tato è richiesta la presenza della maggio­ranza dei suoi componenti. Il Comitato deli-

a maggioranza dei presenti ».

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’arti­colo 3.

Chi è favorevole resti seduto; ehi è con­trario si alzi.

(E’ approvato)

Invito il deputato segretario a dare let- ^ra dell’articolo 4.

MARTINO, segretario:

« Art. 4.

Il regolamento interno del Comitato è ap­provato con decreto deH’Assessore regionale alla sanità su deliberazione dello stesso Co­mitato ».

TRINCANATO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TRINCANATO. Signor Presidente, soltan­to per avere un chiarimento.

L ’articolo 4 stabilisce: « Il regolamento in­terno del Comitato è approvato con decreto dell’Assessore regionale alla sanità su deli­berazione dello stesso Comitato ».

Ora, dovremmo porre un termine entro cui ciò deve avvenire; non stabilirlo potrebbe determinare eccessivi ritardi nelTapprova- zione di tale regolamento interno.

Invito, pertanto, la Commissione ed il Go­verno a prevederlo, in caso contrario pre­senterò un emendamento.

PRESIDENTE. Presenti un emendamento, onorevole Trincanato.

MAZZAGLIA, Assessore ala sanità. Chie­do di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MAZZAGLIA, Assessore ala sanità. Ono­revole Presidente, non avevamo fissato un termine perché l ’articolo 6, per quanto riguarda i compiti complessivi delia legge, stabilisce che « Entro sei mesi dala data di pubblicazione della presente legge, il Presi­dente della Regione, su proposta delTAsses- sore alla sanità, sentita la competente^ Com­missione legislativa deirAssemblea regionale, con proprio decreto, istituisce... ».

Evidentemente l’osservazione del collega Trincanato mi pare opportuna, quindi pos­siamo fissare senz’altro un termine che può essere anche di tre mesi.

Pertanto, presento immediatamente un emendamento.

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Resoconti Parlamentari —■ 1736 Assemblea Regionale Siciliana

V i l i L egislatura LXI SEDUTA 3 M arzo 1977

PRESIDENTE. Comunico che è stato pre­sentato dairAssessore Mazzaglia il seguente emendamento:

alla fine deU’articolo 4 aggiungere: « en­tro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge ».

Pongo in votazione remendamento propo­sto dal Governo.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­trario si alzi.

(E’ approvato)

. Pongo in votazione l ’articolo 4 nel testo risultante.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­trario si alzi.

(E’ approvato)

Invito il deputato segretario a dare let­tura dell’articolo 5.

MARTINO, segretario:

« Art. 5.

AlTonere derivante dalTattuazione della presente legge si fa fronte per l ’anno 1977 e successivi con le quote di finanziamento assegnate alla Regione a no.rma dell’arti­colo 103 della legge 22 dicembre 1975, nu­mero 685 ».

PARISI, Presidente della Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PARISI, Presidente della Commissione. Onorevole Presidente, la Commissione nota­va — tenuto conto dell’avvenuta approva­zione deirarticolo 4 bis, con cui si precisa che i compiti deU’articolo 94 della legge numero 685 sono affidati alla Giunta di go­verno mentre neirarticolo 94 della legge dello Stato erano affidati al Consiglio regio­nale ■— ■ l ’esigenza, evidenziata dal Governo, di potere anche attribuire compiti di natura prevalentemente amministrativa (convenzio­ni, accertamenti, od altro) col preventivo parere delle Commissioni.

E’ certamente da accertarsi, però, l’esi­genza di richiedere il parere della Commis­sione legislativa, che, se non esplicitamente previsto in questi compiti di natura preva­lentemente amministrativa, potrebbe non es­sere assolutamente richiesto, per cui vi sa­rebbe una sostanziale espoliazione del corpo legislativo di una attività che risulterebbe esercitata esclusivamente dal Governo senza un minimo di raccordo, di collegamento con l ’Àssemblea legislativa.

Per cui la pregherei, eventualmente, di avere la bontà di attendere qualche istante per formulare un emendamento, all’articolo 4 bis, prima di approvare l ’articolo 5, 0 co­munque potremmo approvarlo come un arti­colo a parte, delegando il Presidente, in modo tale che il discorso possa avere un chiarimento definitivo senza superamento dei limiti di competenza.

PRESIDENTE. A me sembra che sia im­portante la questione in oggetto, quindi ri­tengo che possiamo accantonare l’articolo 4 bis per riprenderlo alla fine della discus­sione.

Pongo in votazione Tarticolo 5.Chi è favorevole resti seduto; chi è con­

trario si alzi.(E’ approvato)

Invito il deputato segretario a dare let­tura dell’articolo 6.

MARTINO, segretario:

« Art. 6.

Entro sei mesi dalla data di pubblicazione della presente legge, il Presidente della Re­gione, su proposta dell’Assessore alla sanità, sentita la competente Conunissione legisla­tiva dell’Assemblea regionale, con proprio decreto, istituisce, in via provvisoria, i cen­tri previsti dali’articolo 107, comma secondo, della legge 22 dicembre 19'75, numero 685 »■

M AZZAGLIA, Assessore ala sanità. Chie­do di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

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Resoconti Parlamentari 1737 — Assemblea Regionale Siciliana

Vili Legislatura L X i SEDUTA 3 M arzo 1977

MAZZAGLIA, Assessore alla sanità. Ono­revole Presidenite, propongo di delegare alla Presidenza il coordinamento formale degli artìcoli del presente disegno di legge.

PRESIDENTE. Non sorgendo osservazioni, così rimane stabilito.

Pongo in votazione rarticolo 6.Chi è favorevole resti seduto; chi è con­

trario si alzi.

(E’ approvato)

Comunico che è stato presentato dalla Commissione il seguente emendamento arti­colo 4 ter:

« Per quanto previsto neU’articolo prece­dente, TAssessore regionale alla sanità rife­risce preventivamente alla competente Com­missione legislativa dell’Assemblea regionale siciliana ».

Il Governo?

MAZZAGLIA, Assessore alla sanità. Favo­revole.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l ’emen- damento proposto dalla Commissione.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­trario si alzi.

(E’ approvato)

Invito il deputato segretario a dare let­tura deirarticolo 7.

Ma r t i n o , segretario:

« Art. 7.

La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana ed antrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione.

E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osser­varla e di farla osservare come legge della ^ugione ».

PRESIDENTE. Pongo in votazione l ’arti- oolo 7,

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­trario si alzi.

(E’ approvato)

La votazione finale del disegno di legge avverrà successivamente.

Discussione del disegno di legge: « Modalità di attuazione dell’art. 20 della legge regionale 6 dicembre 1963, n. 33, modificato con l’art. 24 della legge regionale 20 marzo 1972, n. 11, e dell’art. 1 della legge regionale 21 marzo 1967, n. 21, concernenti il Teatro Massimo Bellini di Catania » (81).

PRESIDENTE. Si passa all’esame del di­segno di legge: « Modalità di attuazione del- rarticolo 20 della legge regionale 6 dicem­bre 1963, numero 33, modificato con l ’arti­colo 24 della legge regionale 20 marzo 1972, numero 11, e dell’articolo 1 della legge re­gionale 21 marzo 1967, numero 21, concer­nenti il Teatro Massimo Bellini di Catania » (81), posto al numero 2).

Dichiaro aperta la discussione generale.Ha facoltà di parlare il relatore, onorevole

Rosane.

ROSANO. Mi rimetto al testo.

GIULIANO, Assessore al turismo, alle co­municazioni e ai trasporti. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIULIANO, Assessore al turismo, alle co­municazioni e ai trasporti. Onorevole Presi­dente, onorevoli colleghi, il disegno di legge del quale ci occupiamo avrebbe di mira l ’op­portunità di fornire un trattamento omoge­neo alle varie contribuzioni che vengono assegnate al Teatro Massimo Bellini di Ca­tania da alcune leggi regionali.

La legge regionale 3 marzo 1972, nume­ro 7, assegna 700 milioni ed altre due leggi regionali, la 6 dicembre 1963, numero 33, e la 21 marzo 1967, nimiero 21, assegnano rispettivamente 277 milioni e 100 mila lire, e 300 milioni.

Le modalità di erogazione di questi con­tributi sono diverse: mentre per quanto at­tiene al contributo di 700 milioni, esso vie­ne erogato quanto al 90 per cento a presen-

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Resoconti Parlamentari — 1738 Assemblea Regionale Siciliana

V i l i L egislatura LXI SEDUTA M arzo 1977

tazione del preventivo di spesa deliberato dal Comune, previo parere dell’apposito Comi­tato, e quanto al 10 per cento a presenta­zione del rendiconto 'della spesa, le altre due somme, quelle delle quali testé abbiamo par­lato, vengono erogate, invece, in maniera diversa: quanto al 75 per cento a presen­tazione del preventivo, mentre per l ’altro 25 per cento occorre attendere rinserimento del rendiconto delle spese nel bilEincio con­suntivo del Comune, ‘Cui compete la gestione del Bellini.

L ’approvazione del bilancio consuntivo del Comune avviene sempre, come si sa, con notevole ritardo.

Ora, col disegno di legge, si cerca di dare uniformità airassegnazione ed airerogazione della spesa.

Si osserva che l ’attuale dizione 'dell’arti­colo 1 « i contributi di cui airarticolo 20 della legge regionale 6 dicembre 1963, nu­mero 33 », non si riferisce soltanto ai con­tributi al Teatro Massimo Bellini di Catania, ma si riferisce, altresì, anche a quelli da dare 'al Teatro Massimo di Palermo...

BARCELLONA. Prima vi'ene Palermo e poi Catania.

PAOLONE. Palerm'O viene sempre prima, ed è la grande vergogna della Sicilia.

GIULIANO, Assessore al turismo, alle co­municazioni e ai trasporti... talché sembre­rebbe che noi si volesse erogare l ’intero con­tributo previsto dalla legge 6 dicembre 1963 al Comune di Catania.

Quindi, sarebbe bene forse che la Com­missione approntasse ■— se non lo vuole fare la Commissione lo faccia il Governo — un emendamento nel quale si dicesse « parte dei contributi di questa legge che viene asse­gnata al Teatro Massimo Bellini di Catania » con quel che segue.

E’ questo un rilievo 'che è stato fatto an­che dallo stesso nostro ufficio legislativo.

PAOLONE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLONE. Onorevole Presidente, onore­voli colleghi, sarebbe stato sufficiente, forse, rimettersi al testo, se la situazione del Tea­tro Massimo Bellini di Catania non pre­

sentasse degli aspetti seriamente allarmanti per la vita stessa del teatro, in ordine all’ alta funzione culturale ed 'educativa che il teatro stesso svolge, e per quello che il teatro rappresenta come onere e come peso per il Comune di Catania.

_ Ecco la ragione per cui ci permettiamo di intervenire su questo 'disegno di legge che abbiamo presentato, che effettivamente ten­de a rimuovere alcuni ostacoli che intral­ciano le procedure 'dell’erogazione e dell’ accreditamento dei contributi delle tre leggi regionali che di volta in volta prevedevano somme in 'ordine alla partecipazione della Regione lal pagamento degli stipendi delle masse orchestrali, 'delle mass'e corali e degli impiegati del Teatro Massimo Bellini di Ca­tania 'a condizione che il Massimo Bellini di Catania ed il Comune di Catania, che aveva rilevato il tutto, erogassero gli sti­pendi ai dipendenti equiparandoli a quelli degli enti lirici.

A questo punto il 'discorso 'diventava pe­sante.

E allora la Regione, sotto l ’impulso di ini­ziative parlam'entari, ha pensato di inter­venire con questi contributi; ma la loro en­tità, onorevole Presidente, 'onorevole Asses­sore e 'Onorevoli colleghi, è certamente irri­levante in ordine a quella che di fatto il Comune di Catania 'deve versare.

Se poi si co'nsidera il mecca'nismo di ero­gazione delle leggi ed il fatto che per i 577 milioni 'di contrihuti relativi alle prime due leggi ('alla legge numero 33 del 1963 modificata con la legge num'ero 11 del 1972 e alla legge 'del 21 m'arzo 'del 1967) si ri­corre ad un duplice sistema di erogazione (il 75 per cento viene versato a preventivo ed il 25 per cento viiene versato a consun­tivo), e se si considera che, per l ’'erogazione di questi contributi previsti da queste due leggi, bisogna seguire un iter ancora più farraginoso, perché bisogna inserire tutto h rendiconto delle spese del teatro nel bilancio consuntivo del Oo'mune, possiamo pienamen­te comprendere cosa occorre al Comune di Catania per introitare queste somme.

Nel frattempo il Comune di Catania deve pagare le retribuzioni al personale del Tea­tro Massimo in ragione di quelle che le spettanze dei dipendenti degli enti liri ’ 'Che sono 'enormemente superiori a quelle eh® invece percepivano 'all’atto in 'Cui il Comune

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Resoconti Parlamentari — 1739 — Assemblea Regionale Siciliana

Vili Legislatura LXI SEDUTA 3 M arzo 1977

rilevava il Teatro Massimo Bellini di Ca­tania.

E, se adesso si considera che anche la legge numero 7 mantiene, anche se miglio­rativa (ed è per questo che noi vogliamo agganciare il congegno alta legge numero 7), il criterio di destinare i 750 milioni previsti dalia legge per il 90 per cento a contributi dati a preventivo e per il 10 per cento a contributi dati a consuntivo, se si consi­dera quello che ci vuole per introitare que­ste somme e quello che sta succedendo nei comuni, specie alla luce dei decreto nu­mero 2 che impedisce al tesoriere di con­trarre mutui per spese correnti a breve ter­mine, il Comune di Catania — tanto perché se ne sappia qualcosa — come oneri sul suo bilancio per quest’anno ha un miliardo e 950 milioni per il Teatro Massimo Bellini di Catania.

Salvo che si voglia chiudere questo teatro, noi chiediamo che questi congegni siano por­tati unitariamente a seguire la linea dell’ ultima legge, quella che prevede l ’erogazione dei 750 milioni, la legge numero 7 del 1972, modificata con la legge numero 54 del 1974.

Ma noi cogliamo Toccasione, questa sera, per far presente la situazione relativa al Teatro Massimo Bellini di Catania mentre ci duole che da parte delle altre parti poli­tiche che pur operano nella nostra città ci sia stata sempre una certa sordità verso questo problema.

Il Bellini di Catania è un teatro di altis­sime tradizioni e svolge una grande funzione culturale ed educativa io tutta l ’area della Sicilia orientale e certamente non può reg­gere con quel tipo di contribuzione.

Noi chiedemmo già, a proposito della leg­ge numero 7, di inserire un meccanismo per cui il Comune doveva farsi carico della dif­ferenza che bisognava pagare ai dipendenti per rapportare la loro retribuzione a quella dei dipendenti degli enti lirici nazionali, ma chiedemmo anche che questo dato, che la legione voleva risolvere con una contribu­zione così marginale, venisse automatica- ®iente inserito in una legge, per cui diven- fava un meccanismo automatico di volta in 'Volta che aumentavano le retribuzioni per

di tutto quello che è il discorso dell’ aumento delle retribuzioni.

Ma, non si capisce perché, ogni volta che si è fatto questo discorso, esso è diventato un tabù.

Onorevole Barcellona e deputati palermi­tani, onorevole Tricoli, collega del mio grup­po, non è un problema di campanile, è la verità: ogni volta che si parla di questioni di Palermo, non si capisce perché si trova sempre il modo di risolverle nel modo mi­gliore; invece, ogni volta che si parla di situazioni relative alla Sicilia orientale, alla città di Catania, i discorsi non sono mai proiettati ed orientati verso una soluzione, non dico ottimale ma almeno accettabile.

Questo discorso è generale in quest’Aula, da sempre, non da oggi. Quando noi pre­sentavamo questo tipo di congegno, ad im certo punto tutti dicevano: « Va bene a casa nostra »; poi, stranamente, arrivati a Paler­mo anche i deputati della Sicilia orientale vengono presi da uno strano male, da uno strano torpore; sembrerebbe quasi che que­sta, ormai, è diventata una norma, vista la prassi fin qui seguita.

La verità è che non si è voluto riconoscere il Teatro Massimo Bellini di Catania, che è nàto prima del Teatro Massimo di Paler­mo, come ente lirico.

La Regione siciliana dà contributi ed il Teatro Massimo di Palermò percepisce, pro­prio per questa sua collocazione nell’ambito dei nove enti lirici (mi sembra siano tanti), circa sei-sette miliardi di contributi dallo Sta­to ed anche i contributi regionali.

Il Massimo Bellini di Catania magari ri­schia di chiudere, magari rischia di non potere assolvere al suo alto compito, ma la Regione siciliana dice che darà dei con­tributi al Comune di Catania purché que­st’ultimo paghi la differenza rispetto alla retribuzione spettante ai dipendenti di un ente lirico nazionale.

Poi gli abbiamo chiesto di accollarsi que­sta quota e di far sì che il meccanismo fosse automatico, ma in Aula questa richiesta non è stata accolta e non si capisce il perché.

Ho detto che il Comune di Catania porta nel suo bilancio per il 1977 un passivo per il Teatro Massimo Bellini di Catania am­montante ad un miliardo e 950 milioni. Il Comune di Catania, per effetto del decreto numero 2, non può più ricorrere al tesoriere, malgrado non introiti questi soldi, e non sa più come fare per pagare gli oneri fissi

R esocon ti, f . 244 (500)

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Resoconti Parlamentari 1740 — Assemblea Regionale Siciliano

V i l i L e g isla tu r a LXI SEDUTA 3 M arzo 1977

e gli oneri finanziari, perché non arriva a coprire neanche il 70 per cento delle spese con quello che viene erogato per entrate certe e per mutuo da allineare airaccetta- zione del mutuo a pareggio del 1976, come il decreto numero 2 prevede, e, comunque, deve o chiudere il Teatro Massimo Bellini di Catania o stabilire di lasciare questa sco­pertura.

Onorevoli colleghi, noi preannunziamo la presentazione di un disegno di legge, con cui intendiamo risolvere questa questione del Massimo Bellini di Catania, mettendo a fuo­co il problema di questo ente lirico, di que­sto formidabile teatro, affinché questa As­semblea prenda posizione, affinché si scherzi un poco meno, affinché non si faccia più una politica di campanile, affinché si cerchi il modo di risolvere questo problema.

A questo riguardo, noi abbiamo presentato recentemente un’interrogazione alTAssessore al turismo, alTAssessore agli enti locali e alTAssessore alle finanze, per sapere come mai la Commissione regionale per la finanza locale ha depennato la somma di un miliardo e quattrocento milioni di lire dal capitolo 1671 (gestione Massimo Bellini) dal bilancio del 1977 del Comune.

Dove deve prendere i soldi? Come deve pagare i dipendenti?

La soluzione è che deve Chiudere.Come si giustifica un discorso simile so­

prattutto oggi, alia luce di quelle che sono le conseguenze del decreto numero 2 per la vita dei comuni?

E questi sono oneri fissi per . stipendi!Deve chiudere; non è un problema di pro­

grammazione, non può pagare i dipendenti del teatro.

Veramente, vorremmo che T Assemblea fosse sensibilizzata su questo problema.

Non è un problema di campanilismo, è un problema serio.

Vogliamo chiudere questo ente? Benissi­mo, chiudiamolo. Ma bisogna dirlo; bisogna assumersene le responsabilità qui, ufficial­mente e pubblicamente, e non si può tornare a Catania o nella Sicilia orientale e fare altri discorsi.

Questo non è un problema che interessa solo i deputati catanesi, interessa la Sicilia, perciò bisogna discuterne qui, che è la mas­sima sede della rappresentanza del popolo siciliano, per dare una risposta precisa. |

Ecco, a questo riguardo, ripeto, noi prean­nunziamo, da parte del nostro gruppo, h presentazione di un disegno di legge che tende alla soluzione organica del problema del Teatro Massimo Bellini di Catania, afiìn- ché questo teatro possa assumere il ruolo che gli compete nella tradizione, nella cultura e nella sensibilità musicale della Sicilia e di Catania, che ha prestigiose tradizioni da van­tare in questo campo.

PRESIDENTE. Non avendo altri deputati chiesto di parlare, dichiaro chiusa la discus­sione generale e pongo ai voti il passaggio alTesame degli articoli.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­trario si alzi.

(E’ approvato)

Invito il deputato segretario a dare let­tura delTartkolo 1.

MARTINO, segretario:

« Art. 1.

I contributi di cui alTarticolo 20 della legge regionale 6 dicembre 1963, numero 33, modificato con l ’articolo 24 della legge re­gionale 20 marzo 1972, numero 11, e alT articolo 1 della legge regionale 21 marzo 1967, numero 21, sono erogati al Comune di Catania con le procedure previste dagli articoli 9 e 10 della legge regionale 3 marzo 1972, numero 7 ».

PRESIDENTE. Comunico che è stato pre­sentato dalTAssessore Mazzaglia il seguente emendamento:

dopo la parola « erogati », aggiungere: « per le quote spettanti al Teatro Massimo Bellini di Catania ».

Pongo in votazione Temendamento prO' posto dal Governo, su cui la Commissione ha espresso parere favorevole.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­trario si alzi.

(E’ approvato)

Pongo in votazione Tarticolo 1, nel testo risultante.

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Resoconti Parlamentari 1741 Assemblea Regionale Siciliana

Vili Legislatura LXI SEDUTA 3 M arzo 1977

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­trario si alzi.

{E’ approvato)

Invito il deputato segretario a dare let­tura dell'articolo 2.

MARTINO, segretario:

« Art. 2.

La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana.

E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osser­varla e di farla osservare come legge della Regione ».

PRESIDENTE. Pongo in votazione Tarti- colo 2.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­trario si alzi.

(E' approvato)

La votazione finale del disegno di legge avverrà in altra seduta.

La seduta è rinviata a mercoledì 9 marzo 1977, alle ore 10,30, con il seguente ordine del giorno:

I

II

III

IV

• Comunicazioni.

Richiesta di procedura d’urgenza con relazione orale per il disegno di legge: « Proroga dei corsi di riqualificazione professionale e di perfezionamento ri­servati ai lavoratori del Calzificio sici­liano Società per azioni di Palermo, istituiti con legge regionale 6 maggio 1976, numero 48 » (215).

■ Svolgimento di interrogazioni e di in­terpellanze, limitatamente alle rubri­che: « Lavoro e cooperazione » e« Pubblica istruzione ».

Discussione della mozione numero 25:« Revoca del decreto di costituzione della Commissione regionale per la formazione dei lavoratori », degli ono­revoli Laudani, Cagnes, Vizzini, Ama­ta, Toscano.

V — Votazione finale dei disegiii di legge:

1) « Sussidi ad associazioni di enti locali e loro amministratori che si prefiggono lo sviluppo delle autono­mie locali » (128/A);

2) « Provvedimenti per i sinistrati della città di Agrigento a seguito delT evento calamitoso del 19 luglio 1966 » (86 - 140/A);

3) « Proroga delle anticipazioni per la gestione provvisoria dei servizi del­la soppressa Onmi » (170/A);

4) « Interventi a favore dei comuni della Regione siciliana per la costru­zione e sistemazione di cimiteri » (34/A);

5) « Modifiche e integrazioni alla legge regionale 3 giugno 1975, nu­mero 27, recante norme per il finan­ziamento della spesa e per l ’erogazio­ne deU’assistenza ospedaliera » 160/A);

6) « Integrazioni e modifiche alla legge regionale 20 aprile 1976, nu­mero 43, recante provvedimenti ri­guardanti il personale delle aziende private esercenti autotrasporti in con­cessione e norme in favore dei servizi pubblici di trasporto » (139/A);

7) « Norme per la disciplina dei la­vori di facchinaggio nel territorio del­la Regione » (134/A);

8) « Modifiche e integrazioni alla legge regionale 3 giugno 1975, mune- ro 25, e successive modificazioni, con­cernente provvedimenti in favore dei lavoratori emigrati e delle loro fami­glie » (133/A);

9) « Norme in materia di edilizia pubblica residenziale e istituzione del Consorzio - regionale tra gli Istituti autonomi delle case popolari della Si­cilia » (55 - 147/A);

10) « Istìtuzìone di un Comitato re­gionale per la prevenzione delle tossi­codipendenze, in attuazione delTarti- colo 91 della legge 22 dicembre 1975, numero 685 » (159/A);

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Resoconti Parlamentari — 1742 Assemblea Regionale Siciliana

V i l i L egislatura LXI SEDUTA

11) « Modalità di attuazione deirar- ticxilo 20 della legge regionale 6 di­cembre 1963, numero 33, modificato con r-artieolo 24 della legge regionale 20 marzo 1972, numero 11, e dell’ articolo 1 della legge regionale 21 marzo 1967, numero 21, ooncernentì il Teatro Massimo Bellini di Catania » (81).

3 M arzo 1977

La seduta è tolta alle ore 19,30.

D A L S E H V IZ IO R E S O C O N T I

n D irettore

Doti. Giovanni Milone

A rti G rà fich e A . R E N N A - P à lè irrio