Top Banner
12 INTERVISTA DICEMBRE 2011 [COMPUTER MUSIC STUDIO] Come ben sa chi lavora in questo settore, la sfida più impe- gnativa per una produzione è il secondo lavoro, dopo che il pri- mo ha avuto un notevole successo. Le aspettative sono sem- pre molto alte e ogni scelta deve essere ponderata al massimo, bilanciando creatività e desideri impliciti del grande pubblico. Luca Pilla: La seconda produzione è sempre più impegnativa della prima, da che fondamenti sei partito e come hai affron- tato il progetto? Piero Calabrese: Il nuovo disco di Marco era fin dall’inizio una cosa stimolante e molto spinosa. Si veniva da due anni di suc- cessi continui di un ragazzo che uscito da un talent show ave- va vinto subito il Platino con Marco, un EP di cover a parte due inediti. A seguire, subito l’occasione ghiotta di Sanremo, e quin- di il compito di realizzare un altro disco in pochissimo tempo e dare un segno importante del percorso intrapreso. Re Mat- to è nato tra ansie e rischi, ma sicuramente ha gettato il seme di tutto quello che sarebbe arrivato di lì a poco. Un altro Platino e un tour di 56 date sold out, inaspettato ed esaltante al punto tale che si è pensato di registrarlo e fermarlo in un DVD, come abitualmente si fa solo per artisti affermati e di lunga militanza, non per personaggi che si sono da poco affacciati alla ribalta. Altro Platino per “Re Matto Live tour”, sicuramente il più amato da me e da noi tutti, perchè cominciava a dare delle coordina- te più precise del sound voluto e futuro. Il nuovo disco di Marco Solo 2.0 cominciava già a nascere nei due anni precedenti al PIERO CALABRESE PRODURRE MARCO MENGONI Piero Calabrese è un compositore e produttore discografico che da anni sforna successi italiani ed esteri. Ultimo, in ordine di tempo, è Marco Mengoni con Solo 2.0. Lo incontriamo pochi giorni dopo l’uscita del disco e all’inizio del Solo Tour 2.0, del quale cura la produzione musicale. di Luca Pilla PHOTO BY CLAUDIO MARTINEZ
5

Piero calabrese

Jul 26, 2015

Download

Career

mettolefoto
Welcome message from author
This document is posted to help you gain knowledge. Please leave a comment to let me know what you think about it! Share it to your friends and learn new things together.
Transcript
Page 1: Piero calabrese

12

intervista

dicembre 2011 [computer music studio]

Come ben sa chi lavora in questo settore, la sfida più impe-gnativa per una produzione è il secondo lavoro, dopo che il pri-mo ha avuto un notevole successo. Le aspettative sono sem-pre molto alte e ogni scelta deve essere ponderata al massimo, bilanciando creatività e desideri impliciti del grande pubblico.

Luca Pilla: La seconda produzione è sempre più impegnativa della prima, da che fondamenti sei partito e come hai affron-tato il progetto?Piero Calabrese: Il nuovo disco di Marco era fin dall’inizio una cosa stimolante e molto spinosa. Si veniva da due anni di suc-cessi continui di un ragazzo che uscito da un talent show ave-va vinto subito il Platino con Marco, un EP di cover a parte due inediti. A seguire, subito l’occasione ghiotta di Sanremo, e quin-di il compito di realizzare un altro disco in pochissimo tempo e dare un segno importante del percorso intrapreso. Re Mat-to è nato tra ansie e rischi, ma sicuramente ha gettato il seme di tutto quello che sarebbe arrivato di lì a poco. Un altro Platino e un tour di 56 date sold out, inaspettato ed esaltante al punto tale che si è pensato di registrarlo e fermarlo in un DVD, come abitualmente si fa solo per artisti affermati e di lunga militanza, non per personaggi che si sono da poco affacciati alla ribalta. Altro Platino per “Re Matto Live tour”, sicuramente il più amato da me e da noi tutti, perchè cominciava a dare delle coordina-te più precise del sound voluto e futuro. Il nuovo disco di Marco Solo 2.0 cominciava già a nascere nei due anni precedenti al

Piero CalabreseProdurre MarCo Mengoni

Piero Calabrese è un compositore e produttore discografico che da anni sforna successi italiani ed esteri. Ultimo, in ordine di tempo, è Marco Mengoni con Solo 2.0. Lo incontriamo pochi giorni dopo l’uscita del disco e all’inizio del Solo Tour 2.0, del quale cura la produzione musicale.

di Luca Pilla

Photo by Claudio Martinez

[email protected] 12 21/11/11 14.59

Page 2: Piero calabrese

13dicembre 2011 [computer music studio]

tour. A settembre 2010 ci siamo fermati e chiusi in studio sen-za interruzioni. Un anno intero, dove abbiamo concepito, com-posto e realizzato non meno di 40 provini di canzoni e spunti musicali. Alcuni brani sono stati realizzati e affrontati non me-no di tre o quattro volte, cambiando tonalità, ritmiche e addirit-tura armonie. Tutto in studio, come fosse una sala prove, tutto cablato sempre, tutto microfonato. Si suonava, componeva, ri-suonava, si tentavano testi, si buttavano via o si mettevano da parte, insieme a musiche e arrangiamenti, sempre tutti insie-me. La band di Marco era con me per dare il suo apporto e le sue idee, assieme a Stefano Calabrese, un valido e fondamen-tale aiuto nella registrazione e nella realizzazione di tutto il pro-getto. La parola d’ordine era quella di fare un disco dal sapore live, meno italiano, con tutti i rischi del caso, con chitarre e so-luzioni che si potessero replicare in modo naturale in tour, sen-za troppi artifici e aiuti tecnologici.

LP: Qual è stato il tuo ruolo in questa fase in studio?PC: Mi sono occupato della composizione, della programma-zione, del copy and paste, delle stesure, delle ritmiche pro-grammate, dei pianoforti digitali. Pian piano, tutto è stato so-stituito da Fender Rhodes, piani a coda, batterie e chitarre av-velenate. Quando abbiamo capito di avere il materiale giusto e i provini convincenti sia per noi che per Sony: è arrivato fi-nalmente il momento del nuovo inizio! Il set del suono si era strada facendo definito e ottimizzato, con uno schieramento di ampli per chitarra e per basso. Alla fine, per le chitarre abbiamo usato gli stessi set che useranno in tour Stefano e Peter, cioè un Vox AC 30 e un Hiwatt con testata Me-sa Boogie, e un Hiwatt con testata Hiwatt. Le chitarre sono Fender Stratocaster o Te-lecaster, o Gibson SG Standard e Les Paul. Abbiamo impiegato pochissime acustiche Maton e Taylor. Il basso è un Fender Pre-cision con ampli Ampeg. Tutto quello che è pianoforte e tastiere è stato risolto in studio con tastiere vere e analogiche, più qualche virtual instrument. I loop molto spesso so-no stati registrati da noi e ripassati nell’imbuto dei plug-in vari.

LP: Parliamo della voce: che catena audio hai utilizzato e per quale ragione? Era già compressa in parte in registrazione o è stata applicata successivamente?PC: Marco ha una voce con una notevolissima estensione, che gli conferisce in alto sconfinamenti da soprano, e un range che scende anche a delle basse profonde. La sua voce ha qualche enfatizzazione naturale sulle frequenze medie. Il classico Neu-

mann U87 metteva sempre d’accordo tutti e risolveva il brano con maggiore calore e realtà. Il microfono era su uno stand che comprendeva un SE Electronics Reflexion Filter e un antipop comune a calza. Lo abbiamo provato con i preamp di Avalon, API, Argentini e Focusrite, ma alla fine abbiamo preso in prova da Digiland il pre Chandler Germanium con alimentatore ester-no. Un suono ammaliante e caldissimo. Attraverso i due switch Pad e Thick si riesce a ottenere una colorazione calda e parti-

colare per controllare notevolmente il tono del preamplificatore. Pad è utile per ese-guire i controlli Drive e un feedback qua-si pieno per una maggiore fascia bassa e la distorsione armonica. Thick aggiunge una curva morbida a bassa frequenza per dare calore e rotondità. È stato come una droga per noi, ci ha convinti da subito a utilizzarlo per la registrazione di tutte le vo-ci del disco. A seguire nella catena abbia-mo usato un bellissimo EAR 660, uno di quei compressori che lavorano senza che ci si accorga! Nei brani dove il range voca-

le era notevole e dove c’era un’enorme pressione sulla capsu-la del microfono, abbiamo registrato in due momenti diversi, di-versificando strofe e ritornelli con un paio di db in più o in meno di gain, senza toccare la compressione minima, fermo restan-do che il preascolto in cuffia avveniva molto prima del punch in, proprio per non perdere il mood dell’interpretazione.La voce è risultata sempre solida, contenuta quel minimo per non stravolgerla e ammorbidita sulle frequenze medie: proprio quello che serviva a noi. Abbiamo consegnato le tracce a Ce-

La parola d’ordine era quella di fare un disco dal sapore live, meno

italiano, con tutti i rischi del caso, con chitarre e soluzioni che si potessero replicare in modo

naturale in tour, senza troppi artifici e aiuti

tecnologici.

[email protected] 13 21/11/11 14.59

Page 3: Piero calabrese

14 [COMPUTER MUSIC STUDIO]DICEMBRE 2011

INTERVISTA PIERO CALABRESE

leste Frigo, il fonico che ha mixato il disco, in una modalità che poteva sembrare fl at, ma allo stesso tempo molto omogenea, che rappresenta uno dei problemi più grandi e irrisolti in un la-voro articolato, con brani di diverse dinamiche.

LP: Come sono state registrate le chitarre?PC: Per le chitarre elettriche sono stati fondamentali i vari stomp o pedali che usavano i nostri musicisti. Non ci siamo for-malizzati mai sul fatto che la preamplifi cazione di un piccolo pedale Vox d’annata, comprato usato molti anni fa, potesse es-sere più effi cace di un veloce Focusrite Red! Le chitarre elettri-che sono state registrate facendo da subito il suono che voleva-mo, passando nei vari pedali scelti e tra loro linkati. La micro-fonazione era più o meno fatta sempre con un dinamico Shu-re SM 57, molto vicino a uno degli altoparlanti, un condensato-re Neumann U47 in fase ma un po’ più distante, e ai lati, in fon-do alla stanza, due microfoni a nastro Apex 210, economici ma sorprendenti. Hanno un meno headroom del Royer, che ave-vamo comunque, ma suonavano giusti per pescare l’ambiente. Altre volte li abbiamo sostituiti con due Bruel & Kjiaer. Abbiamo anche ripreso sempre un’uscita diretta dall’ampli, per eventua-li ripensamenti sul suono. In questo caso, qualche volta abbia-mo chiesto aiuto al Radial-X per usare la traccia registrata fl at e rientrare nuovamente nell’ampli.

LP: Quali riverberi e delay sono stati usati in mix sulla voce?PC: Abbiamo sempre usato Lexicon 224 Larc e Lexicon 480. Come equalizzatori avevamo dei Tube-Tech PE1C e M1B. I de-lay sono plug-in come i McDSP o quelli di Pro Tools. Abbiamo usato anche l’echo a nastro Maestro, per effetti sulla voce e sui cori. Mandavamo in play il brano e, al momento giusto, modifi -cavamo a mano lo speed per dare delle code o sovrapposizio-ni particolari.

LP: Quali synth sono stati utilizzati in produzione e come so-no stati trattati?PC: Il Korg MS 20 l’ha fatta da padrone. È un sinth monofonico molto apprezzato e ricercato oggi. Abbiamo usato anche i suoi fi ltri per far rientrare le tracce della voce o altro. Non essendo un synth MIDI, abbiamo usato l’aux LFO per dialogare in MIDI col computer. Abbiamo utilizzato anche l’Elka Sinthex per alcu-ni pad: otto voci di polifonia o quattro in modalità double.

LP: Hai lavorato lasciando il bus stereo libero da compressioni o preferisci sentire già come sarà il suono fi nale?PC: Queste sono scuole di pensiero. Molto spesso mi capita di sentire lavori in progress con le singole tracce già molto spin-te e processate. Capisco che questo appartiene al mondo delle

Fig. 1 - Il plug-in di compressione Waves API 2500 usato in fase di mix

Fig. 2 - Il plug-in Puig Child 670 - Waves

Fig. 3 - Il plug-in Veri-Fi della Suite D-fi di AVID

[email protected] 14 22/11/11 16.53

Page 4: Piero calabrese

Photo by Claudio Martinez

15[computer music studio] dicembre 2011

DAW e di tutti gli one man band e home studio. Spesso anche io utilizzo le ausiliarie per ottenere subito la potenza, ma in que-sto caso avevamo un percorso più articolato, che doveva esse-re interpretato dai vari protagonisti delle registrazioni, a secon-da delle fasi e delle competenze, quindi anche se la tentazione spesso era forte, abbiamo lasciato tutti i margini possibili al fo-nico di mix, che a sua volta ha lasciato i giusti margini al tecni-co di mastering.

LP: Rispetto al mix finale, cosa è stato modificato in mastering? Quale direzione ha preso il mastering in termini di suono?PC: La decisione di dove fare il mastering è stata lenta e sof-ferta. Il discorso è sempre lo stesso. Oggi la tendenza di tutta la musica, purtroppo, è di approcciarsi in modo violento e ag-gressivo. La battaglia al dB in più, a scapito del respiro di un missaggio e di tutti i colori che con tanta cura sono stati fatti convivere, vengono appiattiti dal solito suono a mattonella, do-ve i piano e i fortissimo si perdono miseramente. È la dura leg-ge del goal, delle radio, dei dischi che suonano forte e di quelli che suonano più piano e quindi ritenuti poco internazionali! Di-sapprovo ma mi adeguo. Ragion per cui abbiamo cercato un compromesso che potesse mettere d’accordo tutti. Un suono massiccio e tosto, ma che rappresentasse il suono che aveva-mo pensato. Solo 2.0 è un lavoro mixato tutto su nastri analogi-ci da mezzo pollice. Lo abbiamo consegnato a mano a Los An-geles, a Brian Gardner del Grundman Sudios. Ho scelto Brian perchè avevo sentito dei lavori che mi ave-vano convinto, anche se naturalmente non ne conoscevo la storia, per quell’aggressi-vo calore che avevo percepito. Quando ho riascoltato il nostro lavoro, sono rimasto fa-vorevolmente impressionato dalla robustez-za del mastering, ma anche dall’assoluta af-finità di lettura. Gli ho solo chiesto nuova-mente alcune correzioni su due brani, per qualche ritocco sulle basse e sugli 800 Hz. La voce in genere, nel mastering ultimato, è tornata troppo dentro a causa della compressione, cosa che in parte prevedevamo, ma che ci è piaciuta parecchio. Il mix ri-sultava ancora più compatto.

LP: Qual è stato l’impatto, se c’è stato, della pirateria prima dell’uscita? Da dove sono emersi, secondo te, i file audio di pes-sima qualità che erano in circolazione e come ha reagito e che cosa ha fatto la casa discografica per evitare la dispersione dei file audio prima del completamento?PC: Purtroppo il malessere del nostro settore risente di que-sto sfrontato e irrisolto problema dell’utilizzo di materiale rubato

e riciclato sul web. Il clone è sempre dietro l’angolo. Basta es-sere andati in una stazione radio o tv, per un’intervista promo-zionale o addirittura una esibizione half playback e in men che non si dica si rilasciano sul web basi Karaoke a 44/16 e inedi-ti che ancora devono uscire sul mercato. Mi sono ritrovato sul mio profilo Facebook e su quello del fan club di Marco le sca-lette del disco, non annunciate, con le inesattezze della penul-tima ora! Le radio e i giornali spesso vengono in possesso pri-

ma dei negozianti del disco o del singolo in uscita, per cui il dj della radio tal dei ta-li o il giornalista regalano, copiano e distri-buiscono. A tutto ciò si aggiunge la fama di Youtube. Devo dire che sia noi, che la So-ny e la gran parte del Fan club ufficiale, ci siamo mobilitati per segnalare, denunciare e bloccare i vari video e file indebitamen-te pubblicati. La fortuna è che Marco go-de di grande fidelizzazione, e ognuno dei fan non si accontenta di una volgare e sca-

dente copia, ma vuole l’oggetto ufficiale del suo artista, atteso per un anno intero. Mi rendo conto che questa è una lotta im-pari, e probabilmente credo che non si riuscirà mai a debellare il problema della pirateria. Mi è sempre piaciuto pensare che la qualità e il buon ascolto paghino, ma poi vedo per strada due ragazze che ascoltano un ipod insieme, usando una il left e l’al-tra il right, e allora capisco che la strada è lunga! Purtroppo, a causa di tutti questi mancati guadagni, ci saranno sempre me-no investimenti e possibilità per la musica e sempre meno pro-getti per i giovani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marco gode di grande fidelizzazione, e

ognuno dei fan non si accontenta di una volgare e scadente

copia, ma vuole l’oggetto ufficiale del suo artista, atteso per

un anno intero.

[email protected] 15 21/11/11 14.59

Page 5: Piero calabrese

Grazie alla collaborazione con Genelec e con il distributore italiano Leading Technology(www.leadingtech.it), offriamo ai nostri lettori l’occasione di acquistare a prezzo scontato il famigerato Genelec Acoustitape, un metro calibrato in lunghezza d’onda con un range di frequenze da 115 Hz a 10 kHz. L’Acoustitape si usa ogni volta che è necessario posizionare i monitor, per valutare le frequenze che creano problemi, misurando le distanze espressi in lunghezze d’onda, secondo la posizione dei monitor. Normalmente l’Acoustitape ha un costo di 10 € più le spese di spedizione (circa 24 € con UPS). Inserendo il codice coupon ITALY, il prezzo scende a soli 9 € comprese le spese di spedizioni per posta ordinaria. L’offerta è valida per l’acquisto di un solo pezzo.Istruzioni:Connettersi a www.genelec.com/webshop, selezionare Tools, aggiungere al carrello Acoustitape e proseguire al pagamento; inserire il codice ITALY nel campo Coupon Code e cliccare su Apply CouponProcedere al pagamento

Buon Natale!

Il regalo di Nataleapprofondimentiapprofondimentia cura della redazione

Setup perlo StudioA grande richiesta tornano i suggerimenti per creare uno studio di produzione musicale, partendo da una certa cifra o da alcuni obiettivi particolari.

SUGGerimeNTi Per iNiZiAreCi occupiamo di coloro i quali intendano creare o migliorare il proprio studio in una fascia di prezzo accessibile a tutti. Questo mese vogliamo dedicare i suggerimenti allo studio da 1.000 e 3.000 €, al chitarrista che si avvicina al mondo del software per sostituire ingombranti ampli-fi catori e pedaliere, al DJ producer in studio e al DJ con esibizioni live. L’ultimo approfondimento è per gli strumenti virtuali software di base, per completare un se-tup adatto a qualsiasi esigenza di stile musicale. Dato l’interesse per queste ipotesi di studio, renderemo permanente tra le nostre rubriche la presenza di suggerimenti per lo studio per fa-sce di prezzo. Non è possibile esaurire in poche pagine la panoramica sui prodotti e sulle scel-te e, naturalmente, i suggerimenti risentono anche dell’esperienza personale dei nostri colla-boratori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Grazie alla collaborazione con

offriamo ai nostri lettori l’occasione di acquistare a prezzo scontato il famigerato Genelec Acoustitape, un metro calibrato in lunghezza

[email protected] 16 21/11/11 14.59