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Piano Strategico VEGA 2010 Piano Strategico VEGA 2010 - - 2012 2012
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Piano Strategico VEGA 2010-2012

Jan 17, 2015

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Page 1: Piano Strategico VEGA 2010-2012

Piano Strategico VEGA 2010Piano Strategico VEGA 2010--20122012

Page 2: Piano Strategico VEGA 2010-2012

VEGA:

Spazi, Servizi, Connettività e Risorse “Noi Sviluppiamo Imprese”

Il presente documento presenta una proposta preliminare di sviluppo e le linee di azione da intraprendere per il periodo 2010- 2012. Per l’attuazione di tale piano è di primaria importanza avere partnership istituzionali consolidate e consensi dal mondo imprenditoriale, ciò anche al fine di reperire le risorse finanziarie necessarie per il raggiungimento degli obiettivi.

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Page 3: Piano Strategico VEGA 2010-2012

I principali obiettivi del Piano

Ridefinire i servizi da sviluppare per specializzare  l’attività

del Parco

Focalizzare sui nuovi tematismi

l’attività

di management, progettazione, sviluppo e TT per perseguire 

crescita economica 

Implementare per ciascun tema uno specifico modello di business fondato su un’offerta di servizi chiara, su piani 

di fattibilità

economico‐finanziaria, accordi di paternariato

e azioni mirate di marketing territoriale

Strutturare aree del Parco ad “incubatore d’impresa tematico”

garantendo un sistema di servizi e di 

assistenza dedicato alle start‐up e agli spin‐off universitari e accademici, con particolare attenzione per 

le attività

di giovani o ad elevato contenuto innovativo e tecnologico

Avviare la transizione a Parco Tematico che fornisca Servizi Avanzati

Definire le condizioni per lo sviluppo dell’area del Parco (VEGA 2)

v. Allegato doc. 1

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Page 4: Piano Strategico VEGA 2010-2012

Le origini del Parco VEGA

Il VEGA è nato con l’obiettivo di riqualificare e recuperare la zona industriale  di Porto Marghera, fornendo un’alternativa al declino dell’industria 

tradizionale dell’area, attraverso l'insediamento di laboratori ed imprese  ad elevata capacità

innovativa.

Per il recupero dell’area dal ’93 al ’99

sono stati investiti circa

39 milioni di  euro, finanziati da fondi pubblici.

Per lo sviluppo del laboratorio di nanotecnologie il VEGA ha beneficiato di  finanziamenti europei per circa 10 milioni di euro.

Tra il 2000 ed il

2004, un’iniziativa privata (Nova Marghera srl) completa lo  sviluppo immobiliare dell’area, investendo 50 milioni di euro

realizzando i complessi Lybra e Cygnus.

Oggi l’area edificata del Parco è di 63.150mq. 

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Page 5: Piano Strategico VEGA 2010-2012

Il VEGA1

Analisi

dei

risultati

raggiunti

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Page 6: Piano Strategico VEGA 2010-2012

Nell’area

del Parco VEGA (pubblica

e privata) oggi

sonoinsediate:n° 146 UNITA’

PRODUTTIVE (compresi

laboratori)

n° 74   sono

UTENTI VEGA

Il 34% rappresenta

start‐up

Il tasso

di occupazione

spazi

è

dell’89% 

Sono

occupate

complessivamente:n° 1.800 PERSONE ca.Il 74% è

laureato

Aziende insediate ed occupati ad oggi 

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Page 7: Piano Strategico VEGA 2010-2012

I settori di attività

degli insediati:

Insediati VEGA suddivisi per settore di attività

restauro e conservazione beni

culturali8%

nuovi materiali - nanotecnologie

3%

ICT 20%

ambiente e energia14%formazione

2%biotecnologie4%

servizi avanzati40%

consulenza e progettazione

9%

20% ICT

18% Ambiente, Energie

Rinnovabili

biotecnologie

11% Nanotecnologie

e nuovi

materiali, tecnologie

di restauro

conservazione

Il restante

51% è

dato

da

attività

di 

imprese

ad iniziativa

privata, 

frammentate

e diversificate

ricomprese

sotto la voce servizi

avanzati, consulenza

e formazione

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Page 8: Piano Strategico VEGA 2010-2012

Una

grande

ricchezza: i Laboratori

di Ricerca

I Laboratori

insediati

nel

Parco sono

17:

Ambiente

e Green Chemistry 

(Chemilab, Unilab, Consorzio

INCA,)

Biotecnologie

e biologia

sintetica

(Experteam, Xeptagen, Valida

–Biolab, ECLT, Explora)

Restauro

Beni

culturali

(Arcadia Ricerche, Ducale

Restauro, Laboratori

Ca’

Foscari)

Nanotecnologie, ricerca

applicata

all’innovazione

industriale

(Civen, Nanofab)

Metrologia

(Quality Service, Unilab)

Ingegneria

e Analisi

(Stazione Sperimentale del Vetro, Tecnomare)

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Page 9: Piano Strategico VEGA 2010-2012

Scenario attuale e nuova vision

L’economia del post‐crisi sarà

caratterizzata da due grandi linee di  tendenza:

La necessità

per le PMI di cogliere le opportunità

offerte dai  servizi ICT di nuova generazione (cloud

computing, web 2.0)

VEGA 

si 

propone 

di 

offrire 

servizi 

avanzati 

di 

insediare 

una 

nuova 

generazione 

di 

imprese. 

Ciò 

consentirà

di 

consolidare 

sviluppare 

ulteriormente 

laboratori 

già

esistenti 

(a 

partire 

da 

NanoFab) 

di 

incentivare 

la 

costruzione 

di 

network 

tra 

le 

imprese già

insediate.

La necessità

di praticare politiche economiche improntate sulla 

sostenibilità

(Green Economy) 

VEGA è insediata in un’area dove è

fortemente sentito il tema  della 

sostenibilità

ambientale 

si 

propone 

come 

soggetto 

catalizzatore di progettualità

“green”

.

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Page 10: Piano Strategico VEGA 2010-2012

VEGA:

Spazi

• Spazi per l’incubazione ed il coworking

• Costruzione e consolidamento di laboratori per la sperimentazione di servizi (Vegalab, Waterfab)

• Prospettive di sviluppo - Waterfront VEGA 2

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VEGA:

Servizi

• Assistenza specialistica (europrogettazione, consulenza, ecc.) attraverso la formazione e riconversione del personale e la ricerca di collaborazioni

• Raccolta e selezione di iniziative e di idee imprenditoriali• Marketing strategico mirato (tra cui story telling)• Promuovere eventi culturali e di nicchia come Venezia Camp,

Pianeta Acqua Waterways, ecc.• Azioni di networking tra imprese, creazione community VEGA e

consolidamento di partnership con Università, Associazioni imprenditoriali, APSTI e Istituzioni scientifiche.

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Page 12: Piano Strategico VEGA 2010-2012

VEGA:

Connettività

• Connettività a banda larga (costruzione di infrastrutture in fibra ottica e WIFI per fornire connettività a 100 MB)

• Sistema di Hosting a disposizione delle PMI

• Cloud computing

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VEGA:

Risorse

• Partecipazione a bandi europei, nazionali e regionali per il reperimento di risorse finanziarie

• Analisi di possibili fonti di finanziamento accessibili per gli investimenti

• Fundraising privati

• Revenues da servizi

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Page 14: Piano Strategico VEGA 2010-2012

Settori di Specializzazione

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Settori di Specializzazione

azioni

VEGALAB ‐

ICT e Design Industriale 

Sperimentazione di servizi ICT, in particolare cloud

computing

(Allegato 2)

NANOFAB ‐

Materiali e Nanotech

Ricerca applicata nei trattamenti superficiali e nuovi materiali (Allegato 3)

WATERFAB

e GREEN OIL ‐

Green Economy

Ricerca, formazione e trasferimento tecnologico nei settori 

delle risorse idriche e delle biomasse agricole (Allegato 4).

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“Noi sviluppiamo imprese”

: Incubazione Settoriale

L’Incubatore si propone di promuovere, supportare e agevolare la nascita e la crescita di imprese nei settori di specializzazione, mettendo a disposizione:

- location attrezzate come uffici o moduli di ufficio, sale da adibire a riunioni e formazione, zone di coworking, site in aree suddivise in base al settore- servizi di assistenza specialistica (accounting, marketing, finance)

-accompagnamento nel percorso di brevettazione-affiancamento al venture capital-organizzazione di focus group, etc.

Imprese in fase di start up e a spin off ad elevato contenuto innovativo e tecnologico.

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Piano FinanziarioConsiderazioni generali:

VEGA per la gestione ordinaria, ricava le risorse quasi esclusivamente dagli affitti degli spazi; tale attività fino al2009 ha registrato costanti perdite di esercizio;

VEGA, a partire dal 2010, deve riequilibrare la gestionecorrente (MOL), rifocalizzando i propri investimenti sul nuovo core business, dismettendo le iniziative non legatealla nuova vision per perseguire così il pareggio di bilancio, anche attraverso l’erogazione di servizi.

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Piano Finanziario

VEGA deve reperire ulteriori risorse per lo sviluppo:

a) Dalla partecipazione a bandi europei, nazionali e regionalib) Dall’attivazione di proposte di finanza di progetto ricercando partnership

soprattutto per lo sviluppo delle infrastrutture di banda larga c) Dallo studio di forme di venture capital da mettere a disposizione di spin-off e

start-upd) Dal consolidamento di rapporti di collaborazione con investitori istituzionali (es.

Veneto Sviluppo, etc.)e) Dall’attività di assistenza e consulenza specialistica alle impresef) Dalle sinergie derivanti da accordi di collaborazione con il mondo

imprenditoriale ed istituzionaleg) Dalla riconversione delle risorse umane già presenti nello staff h) Dalla valorizzazione urbanistica delle aree (VEGA2) ancora da sviluppare

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Piano Finanziario 

*La copertura di tali spese deriverà in parte dagli affitti e in parte

dalle partecipazioni alle quote di capitale delle start up.

• Per maggiori dettagli sui costi vedi allegati.

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PIANO FINANZIARIO A SCALARE

INIZIATIVE DEI SETTORI DI SPECIALIZZAZIONE INVESTIMENTO

COPERTURA FINANZIARIA ATTUALE RISORSE DA REPERIRE

2011 2012

valorizzazione staff interno + contributi

pubblici richiesti

INCUBATORE* 440.000,00 - 440.000,00 220.000,00 220.000,00

valorizzazione staff interno + contributi pubblici assegnati + fondi privati raccolti

TOT. 3.936.581,00 2.162.895,00 1.773.686,00 886.843,00 886.843,00

* L'investimento per l'incubatore comprende anche il settore di specializzazione Materiali e Nanotech.

ANNUALITA'

533.686,00 266.843,00 266.843,00

800.000,00 400.000,00 400.000,00

START UP ICT E DESIGN INDUSTRIALE

START UP GREEN ECONOMY

2.036.581,00

1.460.000,00

1.502.895,00

660.000,00

Page 20: Piano Strategico VEGA 2010-2012

Il waterfront

VEGA 2

Le prospettive di sviluppo

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Page 21: Piano Strategico VEGA 2010-2012

Spunti di riflessione

VEGA2 è

una straordinaria ed unica opportunità

per reperire nuove  risorse materiali, umane e di conoscenza;

VEGA2 per svilupparsi necessita di stringere un forte accordo con i  soggetti privati (es. Condotte spa, etc.);

VEGA2 insiste in un’area strategica per il futuro della città

di Venezia e  delle zone dell’entroterra

L’ulteriore 

sviluppo 

di 

VEGA 

necessita,      quindi, di un’intesa sulle destinazioni urbanistiche 

con 

soggetti 

istituzionali, 

in 

primis 

Regione  Veneto e Comune di Venezia.

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Page 23: Piano Strategico VEGA 2010-2012

DOCUMENTO INTRODUTTIVO AL PIANO STRATEGICO VEGA 2010-2012

Allegato 1

Giugno 2010

ALLEGATO 1 - PIANO STRATEGICO VEGA 2010-2012

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Page 24: Piano Strategico VEGA 2010-2012

Premessa

Agli inizi degli anni '90, si è posto all'attenzione delle pubbliche amministrazioni il problema di riconvertire l'area industriale di Porto Marghera. Si ponevano assieme, il problema della trasformazione urbanistica di una zona delicata del Comune di Venezia e l'obiettivo di dare un’alternativa alla crisi delle produzioni industriali novecentesche. L'area presentava inoltre fortissimi problemi di inquinamento dovuti alle tipologie produttive che avevano interessato la prima zona industriale di Porto Marghera per quasi un secolo.

Si è così deciso di insediare sulle preesistenze industriali un Parco Scientifico e Tecnologico

denominato VEGA. Per il recupero dell'area sono stati investiti, dal 1993 al 1999, 39 milioni di euro (fondi interamente pubblici). Tra il 2000 e il 2004 un'intesa con l'operatore privato Nova Marghera che ha investito 50 milioni di euro, ha consentito un ulteriore sviluppo dell'area denominata VEGA1. Il VEGA ha inoltre beneficiato di ulteriori 10 milioni di euro di finanziamenti comunitari che hanno consentito la costruzione e lo sviluppo dei laboratori delle nano tecnologie. Quest'opera è stata parzialmente cofinanziata dal VEGA.

In questo primo decennio di vita, l'attività del Parco è stata prevalentemente influenzata dalla necessità di insediare imprese e centri di ricerca negli spazi recuperati. Ovviamente la parte sviluppata dal soggetto privato si è più caratterizzata come zona di servizi del terziario, che come area di insediamento di imprese a tecnologia avanzata e laboratori. E' prevalsa, necessariamente, una mission orientata prevalentemente al recupero “spaziale”. In questo contesto nella zona gestita dal VEGA si sono insediati imprese e laboratori, molti di altissima qualità a partire da Nanofab.

Una filosofia analoga a quella del VEGA ha contraddistinto molte altre aree del nostro Paese nella costruzione di Parchi Scientifici e Tecnologici, spesso concepiti come alternativa alle zone industriali dismesse. La lettura del sito WEB dell'APSTI (l'Associazione tra i Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani) consolida questo giudizio sulla frammentazione e la duplicazione in Italia di funzioni e di aree di ricerca e innovazione, pur in presenza di una perdurante scarsità di risorse pubbliche e private destinate alla ricerca e al trasferimento alle imprese che avrebbe consigliato scelte molto diverse. Tale disorganicità è ulteriormente stigmatizzata rispetto alla situazione di privilegio di cui godono le aree di ricerca nelle Regioni e Statuto speciale e in alcune aree del sud del Paese. I Parchi qui godono di trasferimenti diretti molto rilevanti. In Italia inoltre non si è mai affermata nel mondo finanziario la cultura e gli strumenti del venture capital, che potrebbero consentire lo sviluppo di spin-off e di start-up e consolidato un migliore rapporto tra Università e mondo dell'impresa. In questa situazione il VEGA ha potuto usufruire (e potrà usufruire) esclusivamente di risorse derivanti: - dalla gestione degli spazi dati in concessione alle imprese insediate, essendo inoltre esposto alla

concorrenza del mercato immobiliare privato; - dalle plusvalenze sulla vendita di immobili e terreni di proprietà; - dalla partecipazione a bandi pubblici.

2

Page 25: Piano Strategico VEGA 2010-2012

Lo scenario post crisi

Le caratteristiche e la gravità della crisi economica alla quale stiamo assistendo, le dirompenti innovazioni tecnologiche, gli evidenti mutamenti climatici, pongono nuovi obiettivi, (nuove mission) al mondo della ricerca e all'impresa italiana la quale, ricordiamo, è caratterizzata da una fortissima prevalenza di piccole e medie imprese. La rivoluzione indotta dalla nuova generazione di innovazioni sviluppate nel mondo dell'information and communication technology, sta cambiando le forme di organizzazione e di produzione delle imprese facendo della “condivisione” e della qualità della “conoscenza” i fattori decisivi di successo: “i mercati sono conversazioni” (cfr. Cluetrain Manifesto). Insomma, la consapevolezza del totale passaggio “da un'economia di atomi ad un'economia di bit” può fare la differenza nel mondo produttivo per uscire rafforzati dalla crisi economica. Contemporaneamente è cresciuta la consapevolezza dei “limiti” allo sviluppo fondato sullo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali. Si sta affermando sempre di più l'idea che produrre in modo diverso, che generare l'energia da fonti rinnovabili, che recuperare l'acqua, il suolo, i rifiuti sono attività che, non solo garantiranno un futuro al pianeta, ma anche possono sviluppare attività profittevoli per il mondo dell'impresa. Nasce così e si afferma l'idea, di sviluppare la green economy.

L'impresa italiana a causa delle sue piccole dimensioni e dei limiti infrastrutturali del sistema paese (ad esempio un perdurante regime di digital divide e di scarsa diffusione di fibra ottica), può trovarsi in forte difficoltà di fronte a queste nuove sfide come recentemente evidenziato dagli Industriali del Veneto. Può così evidenziarsi un ruolo diverso per gli istituti di ricerca e per i Parchi Scientifici. VEGA sceglie così di cambiare la sua mission: da Parco al quale in origine è stata attribuita una missione di recupero e riqualificazione di un'area industriale, a soggetto che, pur mantenendo questa importante vocazione nel contesto urbano veneziano, ripensa e rafforza la sua posizione mettendosi a disposizione (ricercando sinergie, in primis con il Parco Galileo di Padova) delle piccole e medie imprese del Veneto e delle Università veneziane, per migliorare l’offerta di servizi innovativi sul territorio. VEGA si candida così a diventare un Parco di servizi avanzati destinati alle imprese, facendo forza in primis, sulla qualità della sua offerta, sull’innovatività delle aziende insediate, sulla collaborazione con le Università locali. VEGA è il luogo che consente a queste realtà di dialogare, di fare sinergia, di innovare. In virtù di questi punti di forza e dell'unicità dei servizi che stiamo progettando, VEGA si propone di essere un luogo di insediamento per le imprese più avanzate nel Veneto e in Italia.

Per questo motivo si intende sviluppare un servizio di incubatore di imprese con la finalità di promuovere, supportare e agevolare la nascita e la crescita di imprese nei tre settori di specializzazione, ossia di ICT, di Nanotecnologie e di Green Economy. VEGA metterà a disposizione location attrezzate quali uffici e zone di coworking e diversi servizi tra cui accounting, marketing, accompagnamento al percorso di brevettazione, ecc., e avrà in cambio delle quote di partecipazione di tali start up. È previsto un investimento annuo di circa 220.000€, di cui 70.000€ come valorizzazione di costo di una risorsa interna a VEGA.

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Page 26: Piano Strategico VEGA 2010-2012

4

Nota metodologica

I documenti allegati esplicitano puntualmente le scelte che la governance di VEGA offre alla

valutazione degli azionisti, scegliendo, ben precisi campi di intervento, logica conseguenza dell'analisi fatta più sopra. I documenti, che ovviamente scontano diverse fasi di elaborazione e studio, valorizzano attività già esistenti come NanoFab (vera eccellenza di VEGA), prevedono una diversa e più avanzata infrastrutturazione del Parco, inducono le aziende e i laboratori insediati a perseguire maggiori sinergie tra di loro. VEGA inoltre si sta sempre di più caratterizzando come un facilitatore per le imprese insediate. Le nuove forme di innovazione dei servizi e la costruzione dei nuovi lavoratori prevedono, di massima, finanziamenti la cui entità, nei documenti allegati al Piano Strategico, è già in gran parte definita. Tali finanziamenti sono in grande parte legati al successo delle proposte avanzate (assieme a partner pubblici e privati) allo Stato e alla regione del Veneto. Per una migliore lettura e valutazione, si riporta nelle pagine seguenti un quadro sinottico delle progettualità in corso e di quelle attualmente in istruttoria.

Naturalmente il successo della nuova mission del VEGA è strettamente condizionato dalla possibilità di reperire adeguate risorse finanziarie senza che ciò comporti pesanti indebitamenti per l'Azienda. Ciò sarà possibile se il VEGA verrà considerato dagli azionisti pubblici e privati come una straordinaria e unica risorsa per il Veneto e per la Città di Venezia, aiutandoci così in un'attività di lobbing nei confronti delle autorità nazionali e comunitarie. Questo riconoscimento deve inoltre consentire una valorizzazione urbanistica dell'area che permetta al VEGA l'attivazione di risorse da destinare allo sviluppo dei laboratori di ricerca e alla realizzazione di spazi per altri insediamenti produttivi avanzati. In questo contesto, grazie all'accordo con le Università e le organizzazioni imprenditoriali - in primis Confindustria - VEGA può mettere a disposizione spazi e servizi per consentire lo sviluppo di spin- off e start-up.

Page 27: Piano Strategico VEGA 2010-2012

PROGETTI ESECUTIVI IN CORSOanno di

presentazione N. titolo bando sintesi progetto partnership durata avvio budget tot.contributo assegnato budget VEGA

contributo assegnato

2009 1 FIDIBE Bando SEE - South East Europe 2008

Il progetto si propone di elaborare delle linee guida per la costituzione e lo sviluppo di Parchi Scientifici e di servizi collegati.I risultati attesi dal progetto FIDIBE comprendono: l’elaborazione di un manuale sui Parchi Innovativi; un’analisi approfondita delle best practises in uso nei Parchi Scientifici delle diverse Nazioni coinvolte.

Paternariato di 9 soggetti con Leader Mid Pannon (Ungheria)

30 mesi 11/03/2009 2.220.000,00 2.220.000,00 229.000,00 229.000,00

2009 2 GREEN OIL

Bando Metadistretti 2008 Mis. 2c Trasf. Tec. per applicazioni produttive

Realizzazione di un impianto pilota per la sperimentazione di processi sostenibili di bioraffinazione

ATI 24 soggetti con Capofila: Sapio Produzione Idrogeno e Ossigeno srl

24 mesi 03/12/2008 664.000,00 252.253,60 65.000,00 24.693,50

2009 3 INNO-CHANGE

Bando Regione Veneto DGR 1758 del 16/06/09 - certificazione delle competenze

Progetto per definire i parametri che identificano la propensione all'innovazione delle imprese. E' previsto anche un test presso le aziende del parco

SIVE formazione assiema a VEGA, GLUIRES, UNIVE.

12 mesi n fase di avvio 199.520,00 199.520,00 32.000,00 32.000,00

2009 4MAIN.REIM - management dell'innovazione per reti d'impresa

bando 2009 - Lex 9/2007 az. III e V

Progetto per la creazione e la sperimentazione di servizi innovativi per guidare l'incontro tra domanda e offerta di innovazione di imprese, mondo accademico e della ricerca

ATI di 7 soggetti con capofila VEGA scarl 26 mesi 08/02/2010 721.250,00 308.248,75 186.750,00 71.451,00

2009 6 MUVI - museo virtuale bando 2009 - Lex 9/2007 az. I e III

Studio dei processi sinestesici e prototipazione di uno spazio multimediale interattivo per la qualificazione di aree espositive

ATI di 4 aziende con capofila Ashmultimedia srl

26 mesi 08/02/2010 454.000,00 237.060,00 37.000,00 37.000,00

2008 5 MDM COLLABORATION SUITE

Bando Metadistretti 2008 Mis. 2a Progetti di innovazione e ricerca rivolti allo sviluppo di prodotto o di processo

Realizzazione di un prototipo di piattaforma integrata web based in grado si sostenere nuove forme di processo produttivo.

ATS 17 soggetti con capofila VEGA scarl 36 mesi 30/01/2008 1.682.000,00 613.587,14 351.282,32 131.730,87

tot. 5.940.770,00 3.830.669,49 901.032,32 525.875,37

QUADRO SINOTTICO DEI PROGETTI AREA INNOVAZIONE VEGA

Page 28: Piano Strategico VEGA 2010-2012

6

PROGETTI IN ISTRUTTORIAanno di

presentazione N. titolo bando sintesi progetto partnership durata avvio budget tot.contributo richiesto budget VEGA

contributo richiesto

2009

1 FLA IPA 2007-2013 CALL 2009

Creazione di un sistema di comunicazione in grado di favorire lo sviluppo e il coordinamento delle differenti realtà operanti all’interno della filiera del legno ( taglio, trasporto e lavorazioni) presenti all’interno dell’area adriatica, sostenendo la clusterizzazione e lo sviluppo programmato dell’intero settore.

Paternariato di 10 soggetti con capofila ICE ROMA

30 mesi

-

1.309.000,00 1.309.000,00 140.000,00 140.000,00

2009

2IMOD - INNOVATIVE MODELS OF DEVELOPMENT;

IPA 2007-2013 CALL 2009

Il progetto mira al rafforzamento della collaborazione nel campo imprenditoriale, al fine di stimolare le trattative tra i responsabili politici, attori economici e istituzionali

paternariato di 6 soggetti con capofila la provincia di Brindisi

36 mesi

-

1.030.000,00 1.030.000,00 180.000,00 180.000,00

2009

3 INNOVAZIONE APERTA

Interreg IT-SI 2007-2013 Progetti StandardAsse 2

Sviluppo e sostegno del trasferimento tecnologico alle PMI attraverso la creazione di broker delle tecnologie e la creazione di un data base di produttori di conoscenza, di conduttori e di utilizzatori;

Paternariato di 10 soggetti con capofila SIAV CONFIND. VENETO

30 mesi

- 1.450.431,50

1.450.431,50 50.883,50 50.886,50

2009

4

MARK - Promotion of cooperation for innovation of Adriatic cross-border research/knowledge-driven cluster”;

IPA 2007-2013 CALL 2009

Promozione dell’innovazione attraverso i cluster dell’area adriatica nei settori della meccatronica, costruzioni, cantieristica, filiera legno.

Patenariato di 8 soggetti con capofila SNIM MARCHE

30 mesi

- 2.655.000,00

2.655.000,00 304.692,00 304.692,00

2009

5MACC – Modern Art Conservation Center

Interreg IT-SI 2007-2013 Progetti StandardAsse 2

Creazione di un centro per il coordinamento, la ricerca e il restauro dell’arte moderna e contemporanea

Paternariato di 9 soggetti con capofila VEGA scarl

36 mesi

-

1.490.000,00 1.490.000,00 290.000,00 290.000,00

2010

9 E-COM RIDITT

Il progetto proposto riguarda la diffusione di conoscenza su alcune specifiche tecnologie informatiche nel campo applicativo del commercio elettronico, al fine di creare nuove imprese, spin off universitari e di strutturare imprese mature con sezioni operative dedicate al business on line.

ATS con capofila Università Ca' Foscari Dip. Informatica, Confindustria Venezia e VEGA

24 mesi

-

1.595.937,00 797.968,50 867.962,00 433.981,00

2010

8 POMICE POR 1.1.2

L’obiettivo del progetto è la realizzazione di una piattaforma web innovativa, che integrando i prodotti sviluppati o utilizzati dai partner della RTI fino ad oggi, consenta lo sviluppo sperimentali di funzionalità e moduli assolutamente nuovi. La nuova piattaforma, oltre a rendere completa e compatta la gestione degli eventi, sarà disegnata per supportare la tecnologia mobile secondo gli attuali trend di sviluppo.

ATI di 5 imprese; VEGA fornitore 24 mesi

-

586.570,00 286.318,00 52.500,00 52.500,00

2010

6 VEGALAB - cloud computing centre POR 1.1.1

Il progetto consiste nella progettazione e realizzazione di un cloud computing centre (denominato VEGALAB), ossia di un laboratorio di ricerca in ambito ICT a supporto del mondo imprenditoriale veneto (prevalentemente rivolto alla piccola e alla media impresa di settori diversificati), per la ricerca e la sperimentazione di prodotti, processi e servizi innovativi.

VEGA e CVR 24 mesi

-

691.470,00 312.255,00 591.470,00 267.255,00

2010

7 VEGAMOVE - ecosistema digitale integrato POR 1.1.2

Progetto di ricerca sperimentale, che coniugando le migliori tecnologie informatiche esistenti in un sistema integrato di applicativi e dispositivi wireless interoperabili, consente l’avvio di un processo sperimentale denominato “Internet degli oggetti”, cercando di identificare gli scenari più idonei per sfruttare al massimo le tecnologie mature

VEGA 24 mesi

-

320.739,00 80.184,00 320.739,00 80.184,00

tot. 11.129.147,50 9.411.157,00 2.798.246,50 1.799.498,50

Page 29: Piano Strategico VEGA 2010-2012

ALLEGATO 2 - PIANO STRATEGICO VEGA 2010-2012

INFORMATION COMMUNICATION TECHNOLOGY e DESIGN INDUSTRIALE

le nuove frontiere al VEGA

Allegato 2

Giugno 2010

Page 30: Piano Strategico VEGA 2010-2012

2

1. Lo scenario di riferimento Numerosi studi indicano che le piccole e medie imprese per essere più competitive debbano investire in tecnologie e processi legati all’ICT (si segnala in particolare il rapporto 2009 di Assinform -Confindustria- sull’informatica, le telecomunicazioni e i contenuti multimediali). Tale necessità viene sempre di più percepita, tuttavia numerosi e ben identificati ostacoli impediscono alle imprese di accedere a questo mercato e a questi servizi, si ha come conseguenza che, ad esempio, le piccole imprese (il 99,4% delle imprese italiane) generano solo il 18 % della domanda di prodotti ICT e servizi. Le motivazioni principali vanno ricercate nei costi che vengono ritenuti ancora troppo elevati, nella carenza formativa del personale, del management e della proprietà, in generale in una carenza culturale. Un ulteriore ostacolo alla diffusione delle tecnologie ICT, va ricondotto alla deficienza del “sistema Italia” relativamente all’infrastrutturazione di banda larga e fibra ottica. All’opposto, il mondo dell’ICT offre oggi soluzioni e prodotti che possono consentire una maggiore efficienza nella gestione dell’azienda, nell’approccio ai mercati, nel promuovere un migliore rapporto con i clienti e i fornitori, insomma nel raggiungere maggiori livelli di competitività. Le innovazioni in corso nel mondo dell’ICT, consentono inoltre alle imprese, soluzioni che favoriscono lo sviluppo del networking, la modernizzazione dei distretti produttivi in senso orizzontale. L’esplosione, grazie all’ICT, “dell’economia della conoscenza” può aiutare realmente le piccole e le medie imprese ad affrontare efficacemente una crisi economica che cambierà inevitabilmente i parametri delle economie tradizionali. La nuova fase dell’ICT si contraddistingue attorno ad alcune parole chiave: “software as a service”, “cloud computing”, “WEB 2.0”, connettività in movimento. Questi termini stanno ad indicare che le “conoscenze” delle (nelle) imprese possono essere trattate e custodite in luoghi fisici non immediatamente identificabili con l’azienda stessa. L’azienda è proprietaria della conoscenza, ma non è obbligata ad affrontare spese di gestione, di custodia, di trattamento del dato (outsourcing delle conoscenze); riflessione analoga va fatta per quanto attiene i software, le scrivanie e i luoghi fisici, l’organizzazione aziendale, possono essere virtualizzati consentendo, peraltro, forme di lavoro in movimento (nomadic work). Ciò può consentire di recuperare produttività ed efficienza nella gestione del personale e nello svolgimento delle attività manageriali (la produttività media italiana è infatti di circa 39 mila euro per addetto, a fronte dei 42 mila della media europea-Rapporto Assinform). Oggi si può cambiare la percezione del tempo e dello spazio di lavoro. Le applicazioni WEB e il “cloud computing” consentono la possibilità di condividere le conoscenze e le esperienze tra diverse aziende, pur garantendo la proprietà della “conoscenza”. Le applicazioni WEB 2.0 offrono l’opportunità, inoltre, di sviluppare forme di marketing infinitamente meno costose e più efficaci di quelle offerte dai media tradizionali. Si è ormai diffuso, soprattutto nei paesi anglosassoni (negli USA siamo vicino al 50% delle imprese), l’uso di piattaforme di social network e blog per dialogare con i clienti e i fornitori (wikinomics; in primis vanno segnalati i casi Lego, Coca Cola, Fiat Bravo, Ducati). La diffusione della rete sta rivoluzionando l’economia e in particolar modo l’economia della conoscenza: “Le piccole e medie imprese cercano modi per ridurre i costi, aumentare l’agilità e concentrare le risorse sul proprio core business. Spesso non hanno il tempo o il budget necessario per supportare in modo efficace i complessi ambienti IT attualmente richiesti. Diventano sempre più diffusi i servizi IT gestiti, in cui un fornitore di servizi (service provider) si assume la responsabilità delle attività di gestione della tecnologia del cliente, o di parte di essa.” indagine di Ziff Davis Enterprise 2. VEGA-Servizi ICT per l’innovazione delle piccole e medie imprese del Veneto VEGA può mettersi a disposizione delle piccole e medie imprese del Veneto, per favorire il trasferimento di conoscenze, l’innovazione ICT, la sperimentazione, la formazione delle risorse umane. Peraltro, tale attività potrà favorire l’insediamento al Parco di una nuova generazione di imprese e favorire la nascita di spin-off e di startup. I punti di forza del VEGA: •insediamento di imprese di qualità che operano nel settore dell’ICT;

Page 31: Piano Strategico VEGA 2010-2012

3

•insediamento di WEB Farm pubbliche di assoluta eccellenza: il centro elaborazione dati della Regione del Veneto; il centro elaborazione dati di Venis Spa (Comune di Venezia); •insediamento di Centro elaborazione di VEGA (da modernizzare ed implementare); •rapporti con le Università veneziane e del Veneto più in particolare; •rapporti con le reti GARR; •rapporti con il sistema nazionale dei Parchi Scientifici e Tecnologici (APSTI); •presenza di spazi da mettere a disposizione per la sperimentazione; •spazi di coworking per favorire l’insediamento dei creativi; •rapporti con le Associazioni imprenditoriali (in primis Unindustria) e con Veneto Sviluppo. I punti di debolezza: •l’insediamento casuale delle imprese negli spazi del VEGA; •la vetustà della infrastruttura WEB e ICT più in generale; •una cultura ancora scarsamente “WEB oriented”. • Il VEGA sta già operando per riprogettare la rete WEB e della telefonia (con il contributo dei Laboratori Fondazione Marconi e con Infracom-gestore della telefonia e dei servizi WEB, v. fig. 1 sotto riportata).

Fig. 1 Rappresentazione dello schema della rete da realizzare

Page 32: Piano Strategico VEGA 2010-2012

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L’obiettivo strategico (a breve) è quello di portare connettività a 100 MB negli edifici del VEGA (in primis Lybra) destinati a funzione di WEB Farm e di insediare le aziende ICT. L’edificio Lybra (Centro stella) andrà messo in connessione con WEB Farm Regione Veneto e Venis Spa. Il fornire 100 MB di banda renderà VEGA “un luogo unico” in Veneto e non solo, per l’insediamento delle aziende innovative e dell’ICT e la strutturazione dei centri per la sperimentazione. Le risorse per cablare l’edificio Lybra e per collegare la rete in fibra ottica degli operatori privati potranno essere reperite o attraverso la collaborazione di Veneto Sviluppo, o attraverso il coinvolgimento di operatori privati delle TLC e dell’ICT. 3. Una scelta strategica per il VEGA: VEGALAB, VEGAMOVE ed il progetto di TT RIDITT Il VEGA in queste settimane ha presentato alla Regione del Veneto due richieste di finanziamento (Bandi POR mis. 1.1.1. e 1.1.2.) per una prima infrastrutturazione del laboratorio VEGALAB (hardware) e per il suo perfezionamento con VEGAMOVE (software). Entrambe le iniziative potranno configurarsi nel tempo come start-up e quindi come soggetti giuridici in cui soggetti pubblici e privati decideranno di investire insieme nello sviluppo e nella gestione. Cos’è VEGALAB? Si tratta della creazione di un laboratorio di cloud computing IT, in cui vasti pool di sistemi hardware e software di ultima generazione vengono collegati e distribuiti in remoto per fornire servizi IT diversificati, in grado quindi di rispondere a molteplici richieste e di essere personalizzati a seconda dell’esigenza dell’impresa richiedente. Il laboratorio può ospitare (anche temporaneamente) aziende del settore IT interessate a sperimentazioni in information technology, oppure aziende/professionisti/consulenti di altri settori che necessitano di utilizzare l’infrastruttura per esigenze di: potenza di calcolo, disponibilità di memoria di massa, larghezza di banda, etc. Cos’è VEGAMOVE? Si tratta della sperimentazione di tecnologie software per la connettività in movimento. VEGAMOVE, ha l’obiettivo di creare un sistema di connettività in movimento tale da poter sperimentare l’internet degli oggetti. Il concetto di base del progetto di ricerca proposto, è quindi un nuovo sistema di Connettività in Movimento che ridisegna il sistema di wireless local area network (WLAN) in termini di sistema integrato di strumentazioni disponibili e collegabili, di connettività avanzata e di sicurezza. Per “Connettività in movimento” s’intende la possibilità di avere costantemente accesso a internet, in qualsiasi luogo o parte del mondo ci si trovi e con qualsiasi strumento si abbia a disposizione. L’innovazione introdotta con il presente progetto è quella della realizzazione all’interno dell’area del Vega, di un sistema integrato di strumentazioni per l’accesso ad una comunicazione Wireless Fidelity (WI-FI) di tipo omnidirezionale. Si tratta di favorire la sperimentazione in un settore economico di grande espansione dopo l’esplosione di strumentazione di nuova generazione, su tutti IPAD. Entrambi i progetti sono stati progettati in collaborazione con imprese di primissimo piano come: Microsoft, Engineering, Dell. RIDITT: progetto per trasferire alle imprese i servizi IT E’ in corso di elaborazione un progetto di trasferimento tecnologico che consentirà di promuovere i servizi IT di VEGA, di far conoscere alle imprese le sue infrastrutture hardware e software, al fine di attrarre imprese e opportunità di business. Il progetto nasce in collaborazione con Università Ca’ Foscari di Venezia Dipartimento di Informatica con il ruolo di detentore di competenze già sviluppate nell’ambito della ricerca pubblica e pronte per essere trasferite alle imprese, Confindustria Venezia con il ruolo di segnalatore delle esigenze del mondo imprenditoriale e di raccolta dei bisogni collettivi dell’innovazione del settore ICT, VEGA quale detentore delle tecnologie, degli spazi e facilitatore nell’avvicinare le imprese al mondo accademico. Il progetto è ambizioso: il budget è di ca. 2 milioni di euro – da suddividersi tra i partner succitati - ed il contributo pubblico ottenibile è del 50% a fondo perduto. Il progetto è già stato presentato al Ministero Sviluppo Economico.

Page 33: Piano Strategico VEGA 2010-2012

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3.1 Valore degli investimenti complessivi Si illustra nella tabella sotto riportata il dettaglio degli investimenti previsti per singola iniziativa ICT: Copertura finanziaria definita Iniziativa Investimento

(2010-2011) Contributi pubblici Staff interno Risorse da

reperire VEGALAB 706.765 267.255 (richiesto) 325.000 114.510 VEGAMOVE 479.816 80.100 (richiesto) 105.540 294.176 RIDITT 850.000 (stimato) 425.000 (da richiedere) 300.000 125.000

Tot. 2.036.581 772.355 730.540 533.686 4. ICT e Design Industriale: sinergie e sviluppo Attualmente, in un mercato globale in costante movimento, forze dinamiche come la domanda del consumatore e la forte competitività spingono le aziende ad innovare continuamente per mantenere e rafforzare il proprio marchio e posizionamento sul mercato. In particolare, l’indiscutibile crescita delle economie asiatiche sia sul lato della produzione che del consumo sta rivoluzionando gli orizzonti dei mercati globali e le tradizionali business practice occidentali. In questo scenario, l’innovazione di prodotti e servizi rappresenta un imperativo categorico per sostenere nel lungo termine le nuove sfide poste dalla competizione globale e cogliere le opportunità che stanno emergendo nei nuovi mercati. Da queste considerazioni emerge il ruolo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) da una parte e quello dell’Industrial Design dall’altr: essi sono leve complementari per evitare che prodotti e servizi diventino commodity e in breve tempo obsoleti. L’ICT permette di ridurre costi, migliorare le performance o fornire nuove funzionalità, mentre il Design può valorizzare l’esperienza del consumatore durante tutto il ciclo di vita del prodotto, fornendo nuovi significati e valori a livello estetico, ergonomico ed etnografico. L’esplosione delle piattaforme e applicazioni WEB 2.0, ha favorito lo sviluppo della coprogettazione ed il costante confronto tra i creativi. Il mondo del design industriale è soggetto ad una profonda trasformazione, è il settore in cui il “crowdsourcing” dimostrerà tutte le proprie potenzialità. Perché VEGA? Attraverso lo sviluppo infrastrutturale di VEGA in ambito ICT, potranno essere create delle sinergie progettuali con enti pubblici, Università ed imprese derivanti dal connubio informatica/design. Inoltre, i laureandi di IUAV ed i ricercatori di Galileo, potranno trovare in VEGA il luogo ideale in cui sperimentare forme di impresa; VEGALAB e gli spazi di coworking, offriranno l’opportunità di usufruire di una infrastruttura assolutamente unica. 5. L’offerta di servizi di VEGA in ambito ICT e ICT-DESIGN INDUSTRIALE USO DI LABORATORI E DI SPAZI Lo spazio può essere concesso in uso a fronte di contratto, così come il servizio di infrastruttura ICT e l’eventuale “support assistance”. L’assistenza potrà essere data sia dai tecnici interni al Vega (da ricercare e formare), oppure da soggetti del sistema Vega (es. CVR, Università, aziende insediate) per lo sviluppo di progetti di ricerca o parti di essi. Nel caso di collaborazioni esterne, verranno siglati accordi con cui si regolamenterà il rapporto, la gestione del “cliente” la ripartizione degli utili. Sempre nell’ambito dell’uso degli spazi, potranno essere avviati iniziative di “coworking” originariamente nato da liberi professionisti del Web e di Internet soliti a viaggiare molto e lavorare da bar e caffè, oppure in isolamento dalle loro case. Vega potrà creare delle zone omogenee con dotazioni di minima al fine di ospitare temporaneamente professionisti, consulenti etc. per lo svolgimento dei loro lavori. Il contratto sarà stipulato tra Vega ed il

Page 34: Piano Strategico VEGA 2010-2012

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richiedente, personalizzato a seconda dell’esigenza. Un primo spazio di Coworking, è già operativo da aprile 2010. COMMESSE

Specificatamente per il settore ICT ci può essere una raccolta di commesse specifiche provenienti dall’esterno – in collaborazione con le associazioni imprenditoriali - legate a sperimentazioni di laboratorio IT come ad es. “Internet degli oggetti” e “connettività in movimento” (tema in grosso sviluppo e richiestissimo da Google, Microsoft etc.). Anche in questo caso, l’attività di tipo consulenziale potrà essere svolta dai tecnici Vega o da collaborazioni esterne regolamentate e contrattualizzate.

Per l' ICT- Design Industriale, invece, la raccolta di commesse può essere relativa a idee progetto, di richieste di intervento specialistico, di assistenza tecnica nel completamento di progetti di ricerca da parte di imprese utenti di Vega o esterne. Vega effettua un primo audit/screening dell’iniziativa, definisce le competenze necessarie e coinvolge i soggetti preposti (es. IUAV, Galileo, etc...). Con loro sigla accordo di paternariato con cui si definiscono le regole di gestione del “cliente” nonché la ripartizione economica. PARTNERSHIP

Nell'ambito ICT ci può essere una compartecipazione a progetti di ricerca proposti da imprese in cui VEGA valuta opportunità di sviluppo e di promozione, decidendo di partecipare quale partner di progetto, concorrendo per lo sviluppo di parti di ricerca con proprio budget di spesa, definendo royalties sullo sviluppo industriale.

Nell'ICT-Design Industriale, invece, ci può essere raccolta e segnalazione di opportunità di partenariato in progetti di ricerca proposti da imprese o raccolti attraverso call tematiche emanate da Vega tipicamente in concomitanza di bandi di finanziamento. VEGA seleziona il/i soggetti competenti per materia in grado di rispondere efficacemente, segnala le richieste pervenute e valuta con loro la possibilità/opportunità di compartecipare. In progetti di questo tipo Vega parteciperà con un ruolo di facilitatore dell’innovazione, di diffusione e di animazione tecnologica territoriale. PROGETTI SPECIALI Compartecipazione reciproca a progetti di cooperazione e di ricerca proposti da VEGA o dai soggetti con cui collabora (IUAV, Galileo, Scuola Italiana Design, etc... nel caso di ICT-Design Industriale) sulla base di bandi ed opportunità di finanziamento varie. Rapporto di collaborazione reciproco nella ricerca di bandi, nella stesura di proposte, nello sviluppo dell’idea progetto, nella definizione di accordi di Paternariato, nella presentazione.

Page 35: Piano Strategico VEGA 2010-2012

 

 

 

 

 

MATERIALI E NANOTECH

Prospettive e Sinergie al VEGA Allegato 3 

Giugno 2010

ALLEGATO 3 - PIANO STRATEGICO VEGA 2010-2012  

Page 36: Piano Strategico VEGA 2010-2012

   

Appunti per il Piano Industriale VEGA 2010-2012 – Settore di specializzazione Materiali e Nanotecnologie, idee per uno sviluppo del settore

Creazione di un’area destinata ad incubatore di imprese con l’obiettivo di attrarre nuove imprese innovative nei settori di specializzazione, conseguenza e causa allo stesso tempo, di aumentare la capacità di attrazione anche di aziende esistenti e operanti nelle medesime aree, in maniera da creare una massa critica di attività focalizzate nei settori di specializzazione, con le opportunità che ciò può comportare.

L’attività di incubatore deve assolutamente essere basata su forti e strutturati collegamenti con il mondo accademico e della ricerca, almeno regionale.

Di seguito si riporta una prima indicazione di matching tra settori di specializzazione e rapporti strategico funzionali al successo dell’attività di incubazione.

Settori di specializzazione  Accordi strategici  

Materiali e nanotecnologie  • Università di Padova • Università Cà Foscari • CNR area di ricerca di Padova • Parco Galileo – MATECH • Start Cube • Veneto Nanotech 

Design  • IUAV • Parco Galileo – Scuola Italiana Design • Start Cube • Fornace di Asolo 

ICT  • Università di Padova • Università Cà Foscari • Start Cube • M31 • Nesting 

Clean Technologies  • Università di Padova • Università Cà Foscari • CNR area di ricerca di Venezia • Start Cube 

 

In merito al collegamento con il mondo accademico regionale, sarebbe auspicabile che nel sistema del Parco VEGA le Università giocassero un ruolo più rilevante, anche con attività didattiche, propri laboratori, ecc., eventualmente anche stimolando l’insediamento di università private, sia italiane che straniere.

L’attività di incubazione dovrebbe comportare la disponibilità di servizi offerti alle imprese insediate, ovviamente distinti tra imprese incubate e le altre. Tali servizi sono da considerarsi trasversali ai diversi settori di specializzazione salvo eventuali “personalizzazioni”.

Di seguito un elenco di servizi che il Parco può offrire:

Nota predisposta da Nicola Trevisan il 09/04/2010  2 

Page 37: Piano Strategico VEGA 2010-2012

   

tipologia servizi  imprese incubate  altre imprese ospitate  

Segreteria generale  x   Supporto amministrativo, fiscale e gestionale 

x   

Valorizzazione dei risultati (brevetti, marketing, licenze) 

x   

Collegamento con VCs, fondi di investimento e business angels  

x  x 

Organizzazione di meeting, workshop, incontri, ecc. 

x  x 

Promozione delle imprese  x  x Bandi e progetti  x  x Videoconferenze  x  x Facilities per convegni, congressi, meeting 

x  x 

 

Sarà inoltre importante che l’attività di incubazione sia collegata con iniziative similari presenti a livello internazionale.

Sia le imprese incubate che quelle ospitate disporranno delle facilities ubicate presso il Parco Vega per condurre le loro attività di ricerca applicata e sviluppo sperimentale. Nella specifica area materiali e nanotecnologie andranno definite modalità di accesso alle facilities di Nanofab e ai suoi potenziali sviluppi, in particolare relativamente alla eventuale creazione di una Piattaforma di pre industrializzazione che rafforzi la verifica della fattibilità industriale di prodotti e nuovi materiali nano.

Aspetti economico finanziari a supporto della definizione del business model del settore materiali e nanotecnologie:

• Parco Vega (PV) si occuperà della infrastrutturazione dello spazio fisico • Le imprese (I) corrisponderanno canoni differenziati, le I incubate importi ridotti all inclusive

mentre le altre imprese dovranno corrispondere importi maggiori, oltre alle utenze • Il PV sosterrà costi fissi per assicurare la fornitura dei servizi di cui al paragrafo precedente • Il PV potrà introitare revenue dallo sfruttamento brevettuale, licenze, ecc. della proprietà

intellettuale derivante dalle I incubate tempi lunghi e basati su una massa critica significativa (tale attività non è comunque esclusiva al solo settore materiali e nanotecnologie ma alla totalità delle attività di incubazione offerte dal PV)

• Le più immediate fonti di revenue del PV derivano quindi dalla voce affitti ma mentre per le imprese ospitate comporteranno un margine netto, ciò non si ritiene possibile per la parte incubazione, almeno se si vuol mantenere l’attrattività dell’incubatore, altrimenti raggiungibile unicamente con: (i) fortissima sinergia con gli Atenei che utilizzano l’incubatore per i propri spin off (da questo punto di vista il PV dovrebbe differenziarsi rispetto alla politica degli incubatori universitari che prevedono l’uscita degli spin off dopo due anni, nel nostro caso dovremo prevedere un tempo di permanenza maggiore ed eventualmente il passaggio dallo status di I incubate a quello di I ospitate, (ii) una forte capacità attrattiva di imprese nano, nazionali e internazionali. Andrebbe prevista una iniziativa di scouting e definita un’offerta ad hoc

Nota predisposta da Nicola Trevisan il 09/04/2010  3 

Page 38: Piano Strategico VEGA 2010-2012

   

Nota predisposta da Nicola Trevisan il 09/04/2010  4 

• prevedere % su bandi e progetti, locali, nazionali ed internazionali, predisposti dal PV a favore delle I incubate ed ospitate, ma tale attività non renderà certamente ricchi, l’obiettivo è coprire almeno i costi

• L’attività di incubatore prevederà una perdita economica certa, mentre la parte affitti deve generare margini. Un modello di sostenibilità dovrebbe prevedere che i lavori di infrastrutturazione si realizzino con contributi pubblici: bandi POR, RIDITT, ed altri, mentre la gestione dell’incubatore dovrebbe essere coperta, parzialmente dagli affitti delle imprese ospitate, ovviamente sul margine netto dopo la copertura della totalità delle spese di struttura del PV, e da eventuali contributi annuali da stabilire e pianificare su un arco temporale almeno quinquennale con, CCIAA, Enti Locali, Fondazioni bancarie, eventuali sponsor.

 

 

 

 

 

 

 

 

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GREEN ECONOMY

e le nuove prospettive di sviluppo a Porto Marghera

Allegato 4

Giugno 2010

ALLEGATO 4 - PIANO STRATEGICO VEGA 2010-2012

Page 40: Piano Strategico VEGA 2010-2012

1. Lo scenario mondiale della Green Economy e lo sviluppo di nuovi modelli produttivi Lo sviluppo sostenibile, chiave di volta del progresso tecnologico nel nuovo secolo, impone un radicale cambiamento nella riconversione di vecchie tecnologie in nuovi processi puliti e nella progettazione di nuovi prodotti e nuovi processi eco-compatibili. La storia della Green Chemistry ha inizio negli anni '90, quando l’EPA (Environmental Protection Agency), in seguito all'emanazione del Pollution Prevenction Act negli U.S.A., lancia il programma della Green Chemistry con l'aiuto dell'OPPT (Office of Pollution Preventing & Toxics) che già stava lavorando su progetti di ricerca con lo scopo di ridurre l'impatto ambientale dei prodotti e dei processi dell'industria chimica. A livello europeo la percentuale del lavoro verde è ancora una frazione minima rispetto al totale degli occupati (130 milioni), tuttavia il suo aumento in termini assoluti ha superato il numero dei posti di lavoro (2,8 milioni) generati dai settori industriali “inquinanti” (industria estrattiva, ferro, acciaio, elettricità ecc.). In altri termini, la produzione climate-friendly tende a caratterizzarsi per una più alta intensità di lavoro in confronto a quella convenzionale basata sull’energia non rinnovabile. In proiezione futura ciò significa nuove opportunità di espansione delle attività ad alto contenuto ecologico (efficienza energetica, rinnovabili) e continua diminuzione del livello occupazionale nei comparti più tradizionali. Secondo il documento “Advanced Renewable Strategy”, nell’Unione Europea, grazie alla ristrutturazione ecologica del sistema economico, si potrebbero creare 1,7 milioni di nuovi impieghi entro il 2010 e 2,5 milioni nel 2020. 2. La Green Economy nello sviluppo di Porto Marghera Attualmente Porto Marghera presenta un’area portuale industriale di circa 2.000 ettari, con circa 14.000 addetti e oltre 700 aziende, rappresentando una delle maggiori aree industriali in fase di riconversione, attraverso lo sviluppo di progetti ecocompatibili ed ecosostenibili. Le principali iniziative prevedono investimenti pubblici e privati per circa 880 milioni di euro; l’Amministrazione Comunale, ad esempio, con lo strumento del Piano Strategico del 2005 aveva previsto investimenti di ca. 11 milioni di euro comprese alcune grandi opere di infrastrutturazione (bonifiche, passante, ecc.). I soggetti coinvolti nei differenti progetti sono principalmente aziende o enti storicamente presenti nella zona industriale; le principali progettualità, importanti sia in termini di riconversione ambientale che come generazione di nuovi posti di lavoro e di volano economico localizzato e diffuso, sono le seguenti: Produzione bioetanolo – Grandi Molini Nella ricerca di soluzioni energetiche alternative per ridurre la dipendenza dal petrolio, la Grandi Molini aveva presentato già nel 2005 un progetto innovativo legato alla produzione di bioetanolo. A Marghera, l’azienda possiede l’impianto molitorio più grande d’Europa; tuttavia ha deciso di investire anche nella produzione di benzina vegetale, ottenuta dai cereali. Il nuovo impianto prevede un investimento di circa 100 milioni di euro e dovrebbe essere realizzato su un’area di circa 2 ettari (ex zona Cereol Italia e Caffaro) di proprietà della Grande Molini con accesso in via dell’Elettricità, vicino agli impianti per la produzione della farina. Sono previsti laboratori, cisterne e impianti di cogenerazione per l’energia elettrica e il vapore necessario in futuro alle produzioni del carburante ecologico. La struttura consentirà di produrre 115 mila tonnellate all’anno di bioetanolo, trattando 350.000 tonnellate di mais o grano. Polo Integrato di Fusina - Centrale CDR Il polo integrato per lo smaltimento dei rifiuti di Fusina da marzo scorso permette alla centrale termoelettrica Andrea Palladio dell'Enel di utilizzare 70.000 tonnellate di combustibile derivato dai rifiuti (CDR) sostituendo il 5% del carbone utilizzato. Il primo caso del genere in Italia e Europa; 70.000 tonnellate di CDR sono sufficienti per rifornire energia elettrica 35.000 famiglie ossia tutta la fornitura annua di Venezia città antica.

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Marghera - Centrale ad Idrogeno Ad agosto 2009 è stato avviato con successo il funzionamento della prima centrale ad idrogeno del mondo, quindi un impianto a “zero emissioni” di taglia industriale. Dopo l'inaugurazione del cantiere, avvenuta nell'aprile 2008, i lavori infrastrutturali e tecnologici sono proceduti secondo i programmi: già nella primavera di quest'anno sono stati effettuati i primi test di funzionamento della turbina utilizzando gas metano, per arrivare all'alimentazione integrale ad idrogeno. La centrale a idrogeno di Fusina ha una potenza di 12 MW ai quali se ne aggiungono altri 4 MW generati dall'uso, nell'impianto a carbone esistente, dei gas caldi prodotti dalla turbina alimentata a idrogeno. L'energia complessiva prodotta, pari a circa 60 milioni di chilowattora l'anno, è in grado di soddisfare il fabbisogno di 20.000 famiglie, evitando l'emissione in atmosfera di oltre 17.000 tonnellate di anidride carbonica (CO2). L'idrogeno che alimenta la centrale Enel è prodotto dal cracker di Polimeri Europa (Eni), che lo utilizza per alimentare i propri impianti, in base a un contratto siglato nel 2008. Va sottolineato come una “riconversione all’economia verde” quindi ad un’economia compatibile con l'ambiente risulterebbe funzionale non solamente alla migliore convivenza con il contesto urbano, ma anche ad una prospettiva di rilancio delle stesse produzioni presenti, tali da rendere Porto Marghera capace di attirare nuove produzioni e/o servizi e nuovi investimenti. Porto Marghera potrebbe così dispiegare la sua indubbia forza attrattiva, data dalla sua collocazione geografica strategica e dotazione infrastrutturale. 3. Le prospettive di sviluppo identificate dal Parco VEGA nel settore della Green Economy 3.0 Introduzione Tra gli interventi di riconversione di maggiore rilievo dell’area industriale di Porto Marghera, il Parco Scientifico Tecnologico VEGA rappresenta un fondamentale tassello per la riqualificazione complessiva di un’area di circa 35 ettari di cui - allo stato attuale - ne risultano attuati 11 . Nato nel 1993, VEGA è il network tra Università, Centri di ricerca e il settore produttivo volto alla promozione e allo sviluppo di iniziative di ricerca scientifica che facilito il trasferimento di conoscenze e la crescita tecnologica e della competitività delle imprese. La naturale attenzione ai problemi dell’industrializzazione e dei conseguenti impatti sul delicatissimo ecosistema lagunare ha portato il Parco VEGA, in stretta sinergia con realtà sociali ed industriali presenti nell’area, allo sviluppo di progettualità collegate direttamente al settore della Green Economy; in particolare: 3.1 Green Oil In avanzata fase di realizzazione - presso un laboratorio appositamente attrezzato all’interno del Parco - la piattaforma tecnologica del progetto Green Oil prevede la costruzione di un impianto pilota per la sperimentazione di processi sostenibili di green chemistry – es. uso di fluidi allo stato supercritico - nella produzione di biofuels e fine chemicals. Gli obiettivi generali del progetto Green Oil sono:

•incentivare il passaggio a tecnologie che portino dalla petrolchimica alla agrochimica; •ottimizzare i cicli produttivi riducendo gli impatti ambientali dei processi manifatturieri; •aprire scenari di mercato nuovi per prodotti e processi di green chemistry.

I risultati attesi dal progetto GREEN OIL sono i seguenti: •realizzazione di un impianto pilota con tecnologie FSC e SPE per frazionamento e arricchimento di antiossidanti (es. tocoferoli) presenti in oli vegetali. •valutazione di matrici vegetali da cui ottenere frazioni lipidiche per la produzione di biocarburanti e/o fine chemicals di interesse commerciale (es. tocoferoli); •sperimentazione di processo per l’estrazione di oli da matrici vegetali differenti; •sperimentazione di processi di transesterificazione diretta – in fase supercritica – senza catalisi; •sperimentazione di processi di biocatalisi in fase supercritica per la transesterificazione di oli vegetali.

I servizi specialistici che potranno essere offerti con GREEN OIL: •Sperimentazione di nuovi processi di chimica verde solvent - free; •Servizio di analisi e caratterizzazione, per conto di PMI e aziende del territorio veneto, di nuovi prodotti – bulk e fine chemicals - e biofuels di seconda generazione; •Piattaforma tecnologica per la ingegnerizzazione e progettazione di impianti industriali ecosostenibili.

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Green Oil è stato selezionato dal Ministero della Pubblica Amministrazione e Innovazione quale progetto di particolare valenza innovativa nell’ambito dei progetti nazionali che verranno presentati all’Expo Mondiale di Shangai del 2010. 3.2 Hydrogen Park-Consorzio Marghera per l'idrogeno Per iniziativa di Unindustria Venezia, il PST VEGA e un gruppo di aziende del polo chimico di Marghera è nato - nel 2003 - Hydrogen Park, un consorzio per la sperimentazione delle attività connesse all’utilizzo dell’idrogeno. L’obiettivo è lo sviluppo di sinergie tra gli aderenti basate sull’impiego dell’idrogeno per determinare - sul medio-lungo periodo - condizioni favorevoli per utilizzazioni non limitate al solo sito produttivo di Porto Marghera. Oggi l’Hydrogen Park è composto da nove soggetti che hanno avviato progetti capaci di attivare collaborazioni con una ventina di imprese e centri di ricerca. 3.3 VEGA Water-FAB Piattaforma integrata per lo sviluppo di tecnologie ecosostenibili per la salvaguardia e la valorizzazione delle risorse idriche L’acqua è una risorsa limitata e vulnerabile dove, condizioni naturali, attività umane e comportamenti insostenibili, costituiscono la base dei problemi di scarsità idrica e inadeguatezza dei servizi in tutto il mondo. La gestione sostenibile dell’acqua rappresenta oggi un obiettivo ambizioso ed assolutamente necessario, una priorità che non può essere rimandata oltre, perché il futuro è indissolubilmente legato a questo prezioso e sempre più minacciato bene. L’importanza delle tematiche inerenti la gestione sostenibile delle acque è ormai riconosciuta da tutte le principali istituzioni internazionali, dai governi nazionali e dalle organizzazioni non governative. Il problema dell’acqua è una realtà in vaste regioni del mondo; molti paesi sono oggi costretti ad affrontare fenomeni quali la scarsità idrica, la desertificazione, le sempre più frequenti alluvioni, i problemi di inquinamento, la gestione degli scarichi e la protezione ambientale. Sempre più evidente è l’urgenza di un radicale cambiamento delle politiche di sviluppo, orientato ai principi della sostenibilità, per preservare la risorsa e renderla disponibile nel futuro. Gli strumenti per conseguire questo fondamentale obiettivo di sviluppo possono ricondursi a: •attività di regolamentazione •sperimentazione e ricerca •formazione multidisciplinare •campagne di sensibilizzazione.

I campi di intervento sono molteplici e comprendono il risparmio idrico, la raccolta delle acque piovane per il riutilizzo o per la ricarica delle falde, il recupero delle funzioni idrologiche in ambito urbano, al fine di evitare i problemi di allagamenti e alluvioni, e favorire l’infiltrazione dell’acqua nel terreno, il riciclo delle acque grigie, le acque cioè provenienti dagli usi domestici, secondo i necessari requisiti di sanità e sicurezza. La realizzazione del VEGA WaterFab rappresenterebbe un elemento di forte carattere strategico per la salvaguardia e la gestione della risorsa idrica nel nostro territorio. Esso consentirebbe l’insediamento di newco specializzate su temi ambientali – es. bonifiche - nonché la collocazione di laboratori e/o strutture di R&D e/o di sviluppo di tecnologie per la gestione integrata delle risorse idriche. L’azione del VEGA WaterFab potrà svilupparsi su piani paralleli, con obiettivo primario dello sviluppo e diffusione di metodologie e tecnologie integrate per la conservazione e gestione ecosostenibile della risorsa idrica. L’area di Porto Marghera costituisce un sito di particolare importanza sia per la delicatezza degli equilibri idro – dinamici e naturalistici che per l’intensità degli interventi antropici che si sono susseguiti fin dai primi tempi della trasformazione industriale dell’area. Siamo in presenza di un “laboratorio” unico a livello mondiale nel quale sperimentare tecnologie, processi e metodologie per il controllo e la valorizzazione delle risorse idriche – superficiali e sotterranee – e dei relativi impatti sull’intero ecosistema naturale della regione. I servizi specialistici che potranno essere offerti con VEGA WaterFab: •consulenza per definizione di modelli e sistemi previsionali per la caratterizzazione, monitoraggio e gestione delle risorse idriche a scala territoriale;

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•Ricerca e sviluppo nel settore del trattamento delle acque reflue, dei processi di potabilizzazione integrata, trattamento di acque superficiali e sotterranee; •Consulenza per la definizione di modelli di gestione integrata – a scala territoriale – dei sistemi di approvvigionamento, distribuzione, trattamento, e tariffazione della risorsa idrica; •Prove, analisi e sviluppo di tecnologie duali per la gestione ecosostenibile della risorsa idrica; •Attività di formazione, diffusione e trasferimento di buone pratiche legate alla gestione ecosostenibile delle risorse idriche presso Enti di Gestione, Consorzi, Municipalità e aziende attive nelle aree di attività di VEGA WaterFab •Attività convegnistica – a scala internazionale in collaborazione con IUAV, Cà Foscari e CVR – su temi legati alla gestione sostenibile delle risorse idriche e del waterfront.

4.Volume degli investimenti complessivi Il progetto GREEN OIL, attualmente in corso di realizzazione, ha un valore di € 660.000,00 ed ha un contributo regionale pari al 40%; il restante 60% è cofinanziato dai partner di progetto (n. 24) tra cui VEGA che nell’iniziativa contribuisce mettendo a disposizione lo spazio del laboratorio al piano terra di Porta dell’Innovazione valorizzato in € 60.000,00. La realizzazione della piattaforma VEGA WaterFab prevede investimenti stimati di € 800.000,00 (esclusi i costi di gestione e personale specializzato). Per tali investimenti sarà possibile attivare forme di finanziamento regionali e nazionali - es. Fondo rotativo MIUR 2010, MinAmbiente – contributi europei. In particolare si sottolinea che VEGA potrà essere destinatario anche di investimenti da A.A.T.O. per studi e ricerche relativamente all’ottimizzazione del ciclo delle acque, nonché beneficiari dei fondi L.S. Venezia quota Regione. Le tipologie di investimento sono articolate nelle seguenti voci: •Investimenti immobiliari e strutturali •Investimenti strumentali •Personale Il coinvolgimento del PST VEGA può riguardare la messa a disposizione di locali e relative infrastrutture e servizi per lo svolgimento di attività di sperimentazione nel settore dell’analisi e trattamento acque, servizi di connessione avanzata e utilizzo delle migliori tecnologie di IT, data bank, modellizzazione integrata di sistemi idrodinamici. Alcuni investimenti strumentali saranno a carico degli Enti e/o Associazioni e/o aziende che intendono insediarsi presso Vega WaterFab. Tabella riepilogativa Copertura finanziaria prevista Iniziativa Investimento Contributi pubblici Staff interno Risorse da

reperire GREEN OIL 660.000 (reale) 264.000 (40% ottenuto) 132.000 (della

cordata) 264.000

WATER FAB 800.000 (stimato) Soggetti pubblici, Contributi UE e MinAmbiente – da definire

Da definire Da definire

Tot. 1.460.000 264.000 132.000 264.000 La realizzazione delle suddette iniziative (in particolare quelle di futura realizzazione come WATERFAB), è legata alla condivisione degli obiettivi da parte dei soci pubblici e privati.

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5. Elementi di criticità Le criticità che si possono identificare nelle azioni di promozione e progettualità di VEGA nel settore delle Green Economy sono: •Elevato livello di complessità e multidisciplinarietà delle tematiche relative allo sviluppo di tecnologie ambientali ed energetiche; •Difficile interscambio e trasferimento di competenze scientifiche e tecnologiche tra mondo universitario e sistema delle imprese; •Necessità di sviluppare aspetti economici, sociologici, di marketing ed internazionalizzazione in grado di supportare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie green; •Presenza di una legislazione che identifica la componente ambientale della produzione più come vincolo negativo che come opportunità di sviluppo. 6. L’offerta di VEGA nel settore di specializzazione GREEN ECONOMY COMMESSE. Raccolta di idee progetto, di richieste di intervento specialistico, di assistenza tecnica nel completamento di progetti di ricerca da parte di imprese utenti di Vega o esterne. Vega effettua un primo audit/screening dell’iniziativa, definisce le competenze necessarie e coinvolge i soggetti preposti (es. Ideas, Dipic Padova, CVR, etc.). Con loro sigla accordo di paternariato con cui si definiscono le regole di gestione del “cliente” nonché la ripartizione economica. PARTNERSHIP. Raccolta e segnalazione di opportunità di partenariato in progetti di ricerca proposti da imprese o raccolti attraverso call tematiche emanate da Vega tipicamente in concomitanza di bandi di finanziamento; Vega seleziona il/i soggetti competenti per materia in grado di rispondere efficacemente, segnala le richieste pervenute e valuta con loro la possibilità/opportunità di compartecipare. In progetti di questo tipo Vega parteciperà con un ruolo di facilitatore dell’innovazione, di diffusione e di animazione tecnologica territoriale. Vega a seconda dei casi potrà mettere a disposizione spazi fisici per lo sviluppo prototipale di impianti ed avere in cambio la partecipazione nell’eventuale start-up oppure royalties in caso di industrializzazione dei bioderivati. PROGETTI SPECIALI Compartecipazione a progetti di cooperazione e di ricerca proposti da VEGA o dai soggetti con cui collabora, sulla base di bandi ed opportunità di finanziamento varie. Rapporto di collaborazione reciproco nella ricerca di bandi, nella stesura di proposte, nello sviluppo dell’idea progetto e nella definizione di accordi di paternariato.