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RICCAGIOIA S.C.p.A. CONVENZIONE Regione Lombardia - ERSAF - RICCAGIOIA S.C.p.A. d.g.r. 01/02/2011 n. IX/1259 CONVENZIONE QUADRO Regione Lombardia - ERSAF (d.g.r. 15/12/2010 n. IX/978) PROGRAMMA ANNUALE Anno 2012 (d.g.r. 29/12/2011 n. IX/2846) PIANO OPERATIVO 2012 AREA “TERRITORIALE” Obiettivo Programma ERSAF 1.1 Sostegno all’imprenditoria PMI e Reti: la valorizzazione e sviluppo del patrimonio agroforestale regionale Obiettivo Specifico OS 1.5 Migliorare la qualità delle filiere del settore agroalimentare Obiettivo Operativo OO 1.5.2 Sviluppare e trasferire innovazioni alle imprese agroalimentari OO 1.5.3 Sviluppo e promozione delle filiere Azioni 1.5.2.4 Trasferimento delle innovazioni alle imprese agroalimentari tramite i “Servizi innovativi” 1.5.3.19 Valorizzazione del patrimonio enologicoculturale e sviluppo polo di Riccagioia: Enoteca regionale in Oltrepò Pavese e lavori di valorizzazione e rifunzionalizzazione del polo viticolo di Riccagioia 1.5.3.21 Impostazione e organizzazione attività del Polo di Riccagioia in raccordo con ERSAF e Università. Per ERSAF Per Riccagioia S.C.p.A. Sauro Coffani Carlo Alberto Panont Programma Operativo DGA PO 1 Sostegno all’imprenditoria PMI e Reti
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Piano operativo-riccagioia

Jul 01, 2015

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PIANO OPERATIVO Riccagioria 2012
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RICCAGIOIA S.C.p.A.

CONVENZIONE Regione Lombardia - ERSAF - RICCAGIOIA S.C.p.A. d.g.r. 01/02/2011 n. IX/1259

CONVENZIONE QUADRO Regione Lombardia - ERSAF (d.g.r. 15/12/2010 n. IX/978)

PROGRAMMA ANNUALE Anno 2012 (d.g.r. 29/12/2011 n. IX/2846)

PIANO OPERATIVO 2012  

 AREA  “TERRITORIALE”  

 Obiettivo  Programma  ERSAF  

1.1  Sostegno  all’imprenditoria  PMI  e  Reti:  la  valorizzazione  e  sviluppo  del  patrimonio  agroforestale  regionale  

Obiettivo  Specifico  

OS  1.5  Migliorare  la  qualità  delle  filiere  del  settore  agroalimentare  

Obiettivo  Operativo  

OO  1.5.2  Sviluppare  e  trasferire  innovazioni  alle  imprese  agroalimentari  OO  1.5.3  Sviluppo  e  promozione  delle  filiere  

Azioni  

1.5.2.4  Trasferimento  delle  innovazioni  alle  imprese  agroalimentari  tramite  i  “Servizi  innovativi”  1.5.3.19  Valorizzazione  del  patrimonio  enologico-­‐culturale  e  sviluppo  polo  di  Riccagioia:  Enoteca  regionale  in  

Oltrepò  Pavese  e  lavori  di  valorizzazione  e  rifunzionalizzazione  del  polo  viticolo  di  Riccagioia  1.5.3.21  Impostazione  e  organizzazione  attività  del  Polo  di  Riccagioia  in  raccordo  con  ERSAF  e  Università.  

   

Per  ERSAF                                                                                        Per  Riccagioia  S.C.p.A.  Sauro  Coffani                                                                                      Carlo  Alberto  Panont  

 

Programma  Operativo  DGA  

PO  1  Sostegno  all’imprenditoria  PMI  e  Reti  

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PREMESSA La maggior parte delle attività indicate nel piano strategico triennale di Riccagioia S.C.p.A., approvato con decreto D.G. Agricoltura n. 7659 del 11/08/2011, hanno trovato piena attuazione nel terzo quadrimestre del 2011, realizzando in buona parte gli obiettivi prefissati, nonostante le difficoltà incontrate nei modi e nei tempi e considerato il vasto ambito di collaborazioni scientifiche e tecniche esterne che si sono dovute coinvolgere nella realizzazione dei diversi progetti ai fini di una più ampia condivisione regionale. Le attività programmate e realizzate autonomamente da Riccagioia non sono state oggetto di variazioni e sono state compiute rispettando le linee generali del programma annuale, mentre si è rivelato molto oneroso e non sempre in linea con la tempistica delineata l’impegno profuso nella realizzazione degli obiettivi relativi ai progetti a più lungo respiro e per i quali è fin d’ora necessario fissare la progettualità futura anche in funzione delle nuove esigenze produttive della filiera vite-vino. Il progetto che presenta attualmente maggiori incertezze anche economiche di sostenibilità nella visione straordinaria della mission di Riccagioa è relativo alle azioni formative (FORMAT), in particolare per quanto riguarda la prosecuzione dei corsi di laurea tenuti dall’Università degli Studi di Milano e che richiedono un impegno molto importante sia in risorse umane che finanziarie della Società. Nell’ambito dello stesso progetto Riccagioia ha conseguito il certificato di conformità regionale per l’esercizio di attività formativa, mentre manca ancora l’accreditamento al fine di poter essere riconosciuti dalla Regione Lombardia per la progettazione ed erogazione di servizi di formazione professionale nell’ambito vitivinicolo che le consentirà di accedere agli aiuti comunitari per l’organizzazione di corsi specifici e quindi utilizzare al meglio il patrimonio scientifico in dote a Riccagioia da parte dell’Università partner quali Milano, Pavia e, anche se non socia, Piacenza. Analogamente il Laboratorio di analisi chimico-fisiche ha ottenuto l’accreditamento presso ACCREDIA e l’inserimento nell’elenco nazionale dei laboratori autorizzati ad effettuare analisi ufficiali nel settore enologico, rendendo il progetto RICCALAB operativo a tutti gli effetti con l’appalto al momento dei certificati di analisi per le D.O. Oltrepò pavese e San Colombano. Lo sviluppo delle attività del Laboratorio anche e soprattutto con l’attivazione di collaborazioni con altri territori viticoli per le analisi di certificazione come ad esempio la Valtellina o la vicina Piacenza sono obiettivi che dovranno conseguirsi nel 2012 al fine di aumentare significativamente il numero di analisi . Anche per le analisi del terreno e ci auguriamo ben presto anche per quelle di microbiologia dovrà essere attuato un programma di collaborazioni quanto più ampio possibile sempre fermo restando la necessità parallelamente di sviluppare professionalità sempre più specializzate e in grado di attivare anche programmi sperimentali in autonomia. Produttive sono state anche le azioni mirate a coinvolgere il territorio vitivinicolo lombardo attraverso il potenziamento dei progetti sul miglioramento genetico e sanitario della vite (MIGLIORVITE) e di premoltiplicazione viticola attraverso il Nucleo di Riccagioia (NPV) che hanno anche portato alla richiesta ufficiale da parte del Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia di sottoscrizione di una quota del capitale sociale di Riccagioia S.C.p.A. affinché la programmazione delle attività di interesse comune possa essere ulteriormente condivisa. La nuova strategia di gestione diretta di un pool di tecnici individuati nelle diverse zone viticole della Lombardia per la realizzazione dei progetti MIGLIORVITE e LONGEVIT, nonostante il ritardo nella partenza, è stata realizzata in maniera proficua, con netto incremento delle attività svolte a Riccagioia, come le micro e le meso vinificazioni, le analisi sensoriali dei vini ottenuti, i controlli analitici e sanitari ha permesso di avere maggior controllo e interazione fra i progetti ottimizzando le risorse e creando figure professionali specifiche che possano garantire anche un futuro ampliamento degli obiettivi primari. Oltre alla realizzazione dei progetti acquisiti da ERSAF e all’ampliamento dei laboratori con l’attivazione dell’unità di microbiologia (MICROVINI) e della cantina di meso-microvinificazione, il 2011 è stato speso principalmente per la programmazione e la condivisione dei piani operativi all’interno e all’esterno di Riccagioia S.C.p.A., nell’impostazione della nuova politica di gestione

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che tende alla centralità regionale del Centro Vitivinicolo di Torrazza Coste. Il 2012 sarà particolarmente concentrato sulla valorizzazione dell’azienda Riccagioia quale sede di un patrimonio genetico viticolo di inestimabile valore considerati i rischi di erosione genetica che minacciano, come accade per la maggior parte delle essenze coltivate, la viticoltura mondiale. La superficie vitata, oltre ai vigneti di produzione, comprende infatti i campi di una preziosissima collezione di germoplasma viticolo proveniente da tutto il mondo fra cui, ad esempio, i vitigni georgiani e quelli provenienti dalle aree viticole balcaniche; ma anche i vitigni di antica coltivazione provenienti dalle principali aree vitivinicole lombarde: Oltrepò Pavese, Valtellina, Franciacorta, province di Bergamo e di Mantova. Si tratta di una della più vaste collezioni presenti in Italia, costituita da più di mille biotipi di cloni e varietà, la cui integrità deve essere scrupolosamente salvaguardata. Dai risultati del monitoraggio effettuato nel settembre 2011 in collaborazione con il Servizio Fitosanitario regionale emerge uno stato sanitario da controllare con molta attenzione, caratterizzato dalla presenza di piante affette da virosi, giallumi, tracheomicosi e di numerose fallanze. Questo certo è da rapportare alla specificità dell’impianto, appunto di collezione e con la condizione che ogni operazione colturale e di ripristino deve essere effettuata in modo da non arrecare alcun danno o impoverimento della variabilità genetica e quindi mantenimento della biodiversità esistente necessaria per poter portare avanti ogni programma integrato di miglioramento genetico l’ oggi e per il domani. Nel 2012 un particolare impegno sarà quindi profuso nelle azioni volte alla conservazione del materiale genetico, alla prosecuzione dell’attività di miglioramento genetico e al potenziamento del Nucleo di premoltiplicazione. Tutte le attività che si sono implementate, compresi i nuovi servizi di laboratorio inseriti nei piani operativi, sono inoltre propedeutiche e di supporto alla sperimentazione e parziale realizzazione di un Servizio di assistenza tecnica territoriale per la viticoltura della Regione Lombardia moderna e rinnovata in grado di garantire non solo l’applicazione dei dispositivi comunitari sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (direttiva 128/2009) che impongono agli stati membri di adottare tutte le misure necessarie per incentivare la difesa fitosanitaria a basso apporto di presidi potenzialmente nocivi alla salute umana e all’ambiente ma anche di rispondere alle esigenze produttive per un uso certificato e codificato del territorio dall’uva al vino al fine di rispondere concretamente a livello di territorio e non più di singola azienda.

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LE ATTIVITA’ PROGETTUALI N. 1. MIGLIORAMENTO GENETICO E SANITARIO DELLA VITE IN LOMBARDIA (MIGLIORVITE).

N. 2. NUCLEO DI PREMOLTIPLICAZIONE VITICOLA DELLA LOMBARDIA “C. GALLINI” (NPV). N. 3. INDAGINE SULLA LONGEVITÀ DEI VIGNETI ED IMPORTANZA DELLE VECCHIE VITI SULLA

QUALITÀ DEI VINI (LONGEVIT). N. 4. LISTE DI ORIENTAMENTO VARIETALE PER IL MELO E I PICCOLI FRUTTI IN LOMBARDIA

(LISTEFRUTTA). N. 5. GESTIONE DELL’AZIENDA SPERIMENTALE RICCAGIOIA COMPRENSIVA DI COLLEZIONI

VARIETALI, VIGNETI SPERIMENTALI E CANTINA DI MICROVINIFICAZIONE (GESPRI). N. 6. ATTIVAZIONE E MANTENIMENTO DI UN SISTEMA QUALITA’ PER IL LABORATORIO DI

ANALISI MERCEOLOGICHE DEI VINI (RICCALAB). N. 7. ATTIVAZIONE LABORATORIO PER LA DIAGNOSTICA DEL PROFILO COMPOSITIVO E DI

SALUBRITA’ DEI VINI LOMBARDI (DIVINI). N. 8. ATTIVAZIONE LABORATORIO DI MICROBIOLOGIA E BIOTECNOLOGIA MICROBICA A

SUPPORTO DELL’ENOLOGIA LOMBARDA (MICROVINI). N. 9. SVILUPPO DI AZIONI FORMATIVE NELL’AMBITO DELLA FILIERA VITIVINICOLA (FORMAT).

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PROGETTO N. 1 MIGLIORAMENTO GENETICO E SANITARIO DELLA VITE IN LOMBARDIA - ANNO 2012 ACRONIMO MIGLIORVITE

1. ANALISI DEI FABBISOGNI E STATO DELL’ARTE La selezione genetico-sanitaria, in decenni di studi effettuati anche con il contributo di Regione Lombardia, ha portato alla registrazione di un cospicuo numero di cloni delle varietà maggiormente diffuse e di alcuni vitigni di antica coltivazione in Valtellina, in Oltrepò Pavese e nella provincia di Brescia a rischio di estinzione. La continua evoluzione dei mercati del vino, i sensibili cambiamenti climatici in atto, i grandi rischi quotidiani connessi alla diffusione delle malattie virali e alla semplificazione genetica nei vigneti sono motivo di impegno costante sul fronte del miglioramento genetico che deve sempre più farsi carico di scelte cruciali in grado di condizionare la qualità globale della futura viticoltura lombarda. Nel primo anno di gestione Riccagioia S.C.p.A. si è impegnata per impostare una nuova politica di gestione diretta della maggior parte delle attività di selezione, in particolare per quelle che fanno capo alle due Università coinvolte, lasciando piena autonomia alla Fondazione Fojanini di Sondrio e al Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia per quelle di interesse locale rispettivamente in Valtellina e nel bresciano. I programmi di lavoro sono stati realizzati come da piano operativo, con la prosecuzione dei protocolli previsti per l’omologazione dei candidati cloni e delle vecchie varietà in studio. L’attività relativa allo studio e al confronto tra portinnesti tradizionali e di nuova generazione e le indagini attinenti la valutazione agronomica ed enologica di nuovi portinnesti e di nuovi vitigni ottenuti da incrocio intraspecifico attraverso l’autofecondazione di ceppi di Chardonnay sono state rimandate all’annata 2012 a seguito dell’andamento meteorologico che ha inficiato almeno parzialmente i dati. Queste ultime indagini sono particolarmente importanti, soprattutto per quanto riguarda i portinnesti, considerata la scarsità di materiale di propagazione disponibile; altrettanto interessante è il lavoro sull’individuazione di resistenze ai “giallumi della vite” che potrebbe essere conseguita attraverso l’autofecondazione in varietà particolarmente importanti per la nostra produzione spumantistica regionale e altrettanto sensibili ai giallumi. Nel 2012 è pertanto previsto il proseguimento di tutte le attività già prospettate nel programma 2011 con il dettaglio che viene di seguito illustrato.

2. OBIETTIVI DEL PROGETTO L’obiettivo principale rimane quello di omologare il maggior numero di cloni e varietà che possano rispondere alle esigenze sanitarie, di adattamento ambientale, di caratterizzazione e tipicizzazione delle produzioni enologiche e di innovazione di prodotto che il comparto vitivinicolo deve poter soddisfare per migliorare la propria competitività. Tutte le richieste di registrazione saranno proposte inserendo anche il riferimento a Riccagioia con particolare riguardo alla sigla di identificazione del clone o nuova varietà.

3. RISULTATI ATTESI , RICADUTA E DESTINATARI DEI RISULTATI Nel 2012 ci si propone di portare a buon fine le seguenti registrazioni al Catalogo Nazionale delle varietà di vite, in particolare, con la supervisione scientifica dell’Università Cattolica di Piacenza: � n. 3 cloni di Croatina, � n. 2 cloni di Ughetta di Canneto � n. 1 clone di Uva Rara

e con la supervisione scientifica dell’Università degli Studi di Milano:

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� n. 3 cloni di Barbera � n. 2 cloni di Croatina � n. 2 cloni di Croà acino grande � n. 2 cloni di Croà acino piccolo � n. 1 clone di Brugnola � n. 3 cloni di Merlina � n. 2 cloni di Pignola � n. 1 clone di Rossola � n. 3 cloni di Zinfandel

Il materiale iniziale dei cloni e varietà che otterranno l’omologazione sarà conferito al Nucleo di premoltiplicazione “C. Gallini” per la conservazione e l’avvio della produzione vivaistica. La ricaduta delle attività si concretizza in un arricchimento della piattaforma ampelografica lombarda mediante l’inserimento di nuovi incroci e cloni, anche di vecchie varietà, con spiccate capacità di resistenza alle malattie e adattamento a condizioni produttive anche estreme, strategici per la viticoltura di questa regione che può trovare maggiori sbocchi di mercato attraverso la produzione di vini molto tipici e di alta qualità. Destinatari dei risultati saranno, in primo luogo, le aziende vitivinicole della Lombardia che potranno usufruire di materiale vivaistico con elevati standard sanitari e genetici, a monte di queste beneficeranno in tempi brevi dei prodotti di questa attività le aziende vivaistiche lombarde. Questa linea strategica ha l’ambizione di disegnare la viticoltura dei prossimi 10 anni non solo regionale ma nazionale viste le forze in campo. I cambiamenti a cui siamo chiamati a rispondere sono paragonabili a quelli avvenuti in viticoltura alla metà degli anni ’80, ma con la consapevolezza di un consumatore ormai maturo ed in grado di riconoscere sia la qualità del vino e sia dell’ambiente che lo circonda .

4. DESCRIZIONE ANALITICA DEL PROGETTO E PIANO DI ATTIVITA’ 4.1 Approccio metodologico e partners coinvolti Mediante la stipula di opportune convenzioni, sarà garantita la supervisione dei seguenti responsabili scientifici: • Prof. Piero Attilio Bianco del Dipartimento di Produzione Vegetale, Sezione di Patologia vegetale

dell’Università degli Studi di Milano; • Prof. Attilio Scienza e dott. Lucio Brancadoro del Dipartimento di Produzione Vegetale, Sezione

di Coltivazioni arboree dell’Università degli Studi di Milano; • Prof. Alberto Vercesi dell’Istituto di Frutti-Viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di

Milano - Sede di Piacenza; e la collaborazione del Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia e della Fondazione Fojanini di Studi Superiori di Sondrio.

Oltre al coordinamento generale e alla divulgazione dei risultati, RICCAGIOIA partecipa alla realizzazione del progetto eseguendo direttamente la maggior parte delle attività, in particolare : • Potatura di standardizzazione sui ceppi individuati quali possibili capostipiti. • Esecuzione saggi biologici sui nuovi cloni in fase di omologazione. • Completamento microvinificazioni e imbottigliamento vini vendemmia 2011. • Analisi enologiche. • Analisi sensoriale. • Rilievi e campionamenti di materiale vegetale per il controllo della presenza di malattie virali e

fitoplasmi. • Verifica attitudini agronomiche e produttive dei presunti cloni in omologazione, rilievo di: peso

del legno di potatura, fertilità reale, produttività, dimensioni medie del grappolo.

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• Verifica delle attitudini enologiche dei cloni in omologazione attraverso la determinazione di zuccheri, acidità titolabile, acidi fissi e pH del mosto.

• Raccolta campioni delle uve. • Microvinificazione campioni di uve dei presunti cloni, incroci e vecchie varietà in omologazione

Inoltre Riccagioia si impegna a corrispondere a UNIMI un importo relativo a parte di una borsa per giovani promettenti per la realizzazione di attività di selezione afferenti alla Sezione di Coltivazioni Arboree.

L’Istituto di Frutti-Viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Sede di Piacenza provvederà: • alla supervisione scientifica delle attività di selezione in corso; • alle necessarie analisi viticole di campo, immunoenzimatiche, biomolecolari comprese quelle dei

microsatelliti (SSRs) per il riconoscimento varietale e dei parentali, sule viti oggetto di studio; • alla formazione del personale di Riccagioia impiegato nelle attività di propria competenza,

secondo il protocollo scientifico di seguito dettagliato. Il lavoro di selezione genetica della vite proseguirà secondo le due direttrici della selezione varietale per incrocio intraspecifico e della selezione clonale di alcune delle più importanti varietà lombarde. Sui genotipi ad oggi selezionati, nell’ambito del progetto MIGLIORVITE dall’Istituto di Frutti-Viticoltura dell’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Facoltà di Agraria - Sede di Piacenza (le nuove varietà di vite: Celtica, Virgilio e Pliniana, già iscritte al Registro Nazionale ed i nuovi sei cloni delle varietà Croatina, Uva rara ed Ughetta di Canneto, in corso di registrazione) verranno sviluppati i rilievi vegeto-produttivi sulle piante degli impianti oggi adulti, negli anni allestiti nelle zone di importante riferimento viticolo a livello regionale, per meglio conoscerne l’interazione con i diversi ambienti di coltivazione e per divulgarne la conoscenza presso i viticoltori delle zone viticole più significative. In particolare le nuove varietà verranno controllate a Montalto Pavese (PV), Oltrepò Pavese e Gussago (BS), Franciacorta. Proseguiranno inoltre i rilievi nel vigneto di selezione ed omologazione varietale di Riccagioia, dove sono coltivati i ceppi campione delle altre possibili nuove varietà ottenute per incrocio: Pinot NeroXBarbera, CroatinaXCabernet Sauvignon e ChardonnayXTrebbiano romagnolo. Presumibilmente nel 2012 verranno completati i dati necessari per l’individuazione di 2-4 nuove varietà di vite da inoltrare agli uffici competenti per la registrazione che potrebbe avvenire nell’arco del 2013 Le varietà oggetto di selezione clonale saranno Croatina, Moradella e Moscato e i cloni saranno individuati nei vigneti collezione messi a dimora presso aziende vitivinicole della zona e quello allestito a Riccagioia.

Gli individui prescelti (6-12 viti per singolo incrocio o clone) saranno oggetto delle seguenti determinazioni: • numero delle gemme totali; • numero di gemme cieche; • fertilità media di campo;

alla vendemmia • numero di grappoli; • produzione di uva (Kg/ceppo);

INCROCI n. di incroci Pinot nero x Barbera 20 (Az. Riccagioia - PV) Chardonnay x Trebbiano r. 52 (Az. Riccagioia - PV) Croatina x Cabernet S. 54 (Az. Riccagioia - PV) VARIETÀ n. di cloni Croatina 3 nuovi cloni ( Az. Ferrari - PV) Moradella 5 presunti cloni (Az. Montellio, Az. Girani - PV) Pinot Nero 1 (Az. Riccagioia - PV) Moscato 32 presunti cloni (Az. diverse in località Volpara - PV)

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• peso medio del grappolo (g); • peso medio della bacca (g); • grado zuccherino del mosto (°Brix; con rifrattometro digitale da tavolo); • pH; • acidità titolabile del mosto (g/L; con titolatore semiautomatico, dati espressi in equivalenti di

acido tartarico); • acido tartarico (g/L; con metodo spettrofotometrico); • acido malico (g/L; con metodo enzimatico); • polifenoli ed antociani (genotipi a bacca rossa, g/L, con metodo spettrofotometrico)

alla caduta delle foglie • peso del legno di potatura (g).

I vini sperimentali prodotti presso la cantina di microvinificazione di Riccagioia, saranno valutati, per il necessario completamento delle valutazioni viticole-enologiche richieste, secondo l’analisi sensoriale sviluppata con le metodiche sperimentate al riguardo (sistema di rilievo dei dati in due sedute di analisi ed elaborazione non parametrica dei dati). Durante l’anno saranno anche condotti i rilievi ed i campionamenti di materiale vegetale per il controllo della presenza di virus (legno prelevato in riposo vegetativo) e fitoplasmi (germogli raccolti a primavera). Alla vendemmia verranno raccolti campioni di uve (min 50 Kg per genotipo) per la microvinificazione di circa 30 campioni; i vini ottenuti saranno sottoposti ad analisi chimica e sensoriale. Infine si opererà per assolvere i disposti di legge, per quanto di competenza, per le registrazioni.

Il dettaglio della tempistica delle attività svolte nel 2011 sono riportate nella tabella seguente.

mesi attività

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Prelievi legno analisi virus X X Rilievi vegetativi X X X X Rilievi vendemmiali X X Controlli sui vini X X X Analisi ed elaborazioni X X X X X

Il Dipartimento di Produzione Vegetale dell’Università degli Studi di Milano proseguirà l’attività di selezione clonale e sanitaria, finalizzata all’iscrizione al Registro Nazionale delle Varietà di Vite, di nuovi cloni di vitigni autoctoni selezionati in Oltrepò pavese, e nelle province di Bergamo, Brescia, Mantova e Sondrio. Verranno completate le valutazioni di carattere generale, già illustrate nei precedenti piani di attività e inoltrate ai competenti organi ministeriali le richieste ufficiali di omologazione dei nuovi genotipi selezionati.

Le sezioni di Coltivazioni Arboree e di Patologia Vegetale del Dipartimento di Produzione Vegetale dell’Università degli Studi di Milano, si occuperanno rispettivamente della parte genetico-enologica e di quella sanitaria, seguendo l’iter indicato dalle normative attualmente vigenti, ed in coordinamento l’una con l’altra.

SEZIONE DI COLTIVAZIONI ARBOREE L’attività della sezione di Coltivazioni Arboree del Dipartimento di Produzione Vegetale, per l’anno 2012, riguarderà i seguenti punti: • Indagini del protocollo agronomico-enologico per l’ottenimento di cloni di vite da vino, queste

indagini sono relative ai candidati cloni dei vitigni autoctoni della Lombardia posti in selezione con il presente programma MIGLIORVITE.

• Indagini per la valutazione e il confronto agronomico-enologico di portainnesti di vite tradizionali e di nuova costituzione in tre differenti aree della viticoltura regionale (Oltrepò pavese, Franciacorta e Valtellina).

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a) Selezione Clonale. La selezione verrà condotta sui candidati cloni presenti presso il campo di confronto ed omologazione sito a Riccagioia delle varietà Nibiò, Timorasso, Moscato di Scanzo, Barzemino, Cabernet sauvignon, Cabernet franc e Carmenère, per un totale di 35 candidati cloni; inoltre sarà completata la raccolta di dati necessari per la richiesta di omologazione dei candidati cloni dei vitigni indagati negli anni passati ed elencati in precedenza. In particolare le indagini agronomico-enologiche del protocollo genetico di selezione clonale prevedono le seguenti attività: • Potatura di standardizzazione e rilievo del peso del legno di potatura/ceppo per definire i valori

di espressione vegetativa e di vigore dei candidati cloni oltre al calcolo di indici vegeto/produttivi (Ravaz) atti a valutare le prestazioni agronomiche ed enologiche dei candidati cloni.

• Organizzazione e realizzazione delle sedute di degustazione atte a valutare i vini monoclonali realizzati durante la vendemmia 2010; raccolta, inserimento ed elaborazione dei dati forniti dal panel allenato di degustatori

• Rilievi delle caratteristiche vegeto-produttive dei candidati cloni, queste riguarderanno i parametri: n° grappoli/ceppo, n° germogli/ceppo, fertilità reale, produzione/ceppo, peso medio del grappolo e saranno condotti su un campione di 6 ceppi rappresentativi del candidato clone.

• Rilievi dei parametri qualitativi delle uve dei candidati cloni, queste riguarderanno i parametri: solidi solubili rifrattometrici, pH, acidità titolabile, antociani e polifenoli totali delle bucce; queste indagini saranno condotte su un campione di uva rappresentativo di ciascuno dei 6 ceppi precedentemente individuati.

• Raccolta dell’uva necessaria alla realizzazione di una microvinificazione rappresentativa delle caratteristiche enologiche del candidato clone.

• Analisi del quadro fenolico dei vini dei candidati cloni. • Inserimento ed elaborazione statistica dei dati raccolti.

Per i candidati cloni dei vitigni: Croatina, Brugnola, Merlina, Pignola, Primitivo, Rossola e Barbera, per i quali è stato completata la raccolta dei dati necessari alla richiesta di omologazione si procederà alla stesura, relativa alla parte agronomica ed enologica, della documentazione e all’invio contestuale della documentazione per l’iscrizione al Registro Nazionale delle varietà di uva da vino relativa alla Merlina e alla Brugnola e dei loro candidati cloni.

b) Valutazione agronomica ed enologica di nuovi portainnesti mediante confronto con portainnesti tradizionali. La presente indagine mira a confrontare le performance ottenibili con 4 nuovi ibridi portainnesti realizzati dal Di.Pro.Ve. con 6 dei più diffusi portainnesti commerciali. La prova è condotta in tre zone della Regione e precisamente: • Oltrepò pavese, vigneto sperimentale presso l’azienda ERSAF di Riccagioia, portainnesti

innestati con Barbera e Chardonnay; • Franciacorta, Comune di Adro, vigneto presso un’azienda privata, portainnesti innestati con

Chardonnay; • Valtellina azienda della Fondazione di Studi Superiori Fojanini di Sondrio, portainnesti innestati

con Nebbiolo biotipo Chiavennasca.

Questi campi con l’annata 2012 saranno al quinto anno dall’impianto quindi considerati in produzione. Per valutare l’effetto sulle prestazioni agronomiche ed enologiche di questi combinazioni d’innesto sarà realizzato il presente protocollo di indagine: • Potatura di standardizzazione e rilievo del peso del legno di potatura/ceppo per definire i valori

di espressione vegetativa e di vigore dei candidati cloni oltre al calcolo di indici vegeto/produttivi (Ravaz) atti a valutare le prestazioni agronomiche ed enologiche delle differenti combinazioni d’innesto, questi rilievi saranno condotti su un campione di 8 ceppi rappresentativi delle differenti combinazioni d’innesto.

• Rilievi delle caratteristiche vegeto-produttive delle differenti combinazioni d’innesto, queste

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riguarderanno i parametri: n° grappoli/ceppo, n° germogli/ceppo, fertilità reale, produzione/ceppo, peso medio del grappolo e saranno condotti su un campione di 8 ceppi rappresentativi delle differenti combinazioni d’innesto.

• Rilievi dei parametri qualitativi delle uve delle differenti combinazioni d’innesto, queste riguarderanno i parametri: solidi solubili rifrattometrici, pH, acidità titolabile, antociani e polifenoli totali delle bucce, contenuto in K+ ed APA dei mosti; queste indagini saranno condotte su un campione di uva rappresentativo di ciascuno dei 8 ceppi precedentemente individuati.

• Raccolta dell’uva necessaria alla realizzazione di una micro vinificazione rappresentativa delle caratteristiche enologiche delle combinazioni d’innesto più promettenti per ciascuna zona .

• Analisi del quadro fenolico dei vini delle differenti combinazioni d’innesto. • Inserimento ed elaborazione statistica dei dati raccolti.

Le attività previste ai punti 1, 2 saranno condotte in coordinamento con la sezione di Patologia Vegetale del Di.Pro.Ve., e con questa si realizzerà un‘attività di supervisione scientifica delle attività delle altre U.O. afferenti al presente progetto di ricerca MIGLIORVITE.

SEZIONE DI PATOLOGIA VEGETALE La sezione di Patologia Vegetale del Dipartimento di Produzione Vegetale - Università degli Studi di Milano avrà in capo tutti i controlli sanitari relativi ai cloni che verranno proposti alla registrazione. In particolare, eseguirà presso il proprio laboratorio ufficiale: i saggi sierologici E.L.I.S.A. - Enzyme Llinked Iimmunosorbent Assay per rilevare la presenza dei virus la cui assenza è richiesta dalle vigenti normative (D.M. 24/6/08), le analisi molecolari (rt-PCR, nested-PCR ed RFLP) per la determinazione dei fitoplasmi. Proseguirà inoltre la supervisione scientifica delle attività di selezione genetica e sanitaria in corso secondo il protocollo tecnico-scientifici di seguito dettagliato.

a) Selezione clonale. Proseguimento dei protocolli sanitari previsti per portare a omologazione cloni di vitigni autoctoni. In particolare, dalle indagini condotte in questi anni, sono stati individuati, in tre aree viticole lombarde, vitigni autoctoni di particolare interesse. Sono stati individuate e accertate piante virus esenti delle seguenti varietà: • in Oltrepò pavese: Duragussa, Moradella, Nibiò, Rossarone, Timorasso, Uva di Mornico,

Vermiglio; • in provincia di Bergamo: Barzemino, Moscato di Scanzo, Schiava; • in provincia di Mantova: Grappello ruberti, Lambrusco viadanese; • in provincia di Brescia: Trebbiano di Lugana.

Per i cloni selezionati in Oltrepò Pavese, a Bergamo e Mantova verranno continuate le analisi di laboratorio per il controllo dello stato sanitario, inoltre proseguiranno le osservazioni dell’eventuale comparsa di sintomi sulle viti indicatrici (Barbera e Kober 5BB) utilizzate per i saggi biologici. Per i cloni di Trebbiano di Lugana selezionati dal Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia, dopo aver ottenuto i risultati derivanti dai saggi sierologici per escludere i virus indicati dal protocollo sanitario per la selezione, verranno allestiti i saggi di trasmissione agli indicatori biologici come previsto dal decreto. A tale scopo saranno innestate viti sane di Kober 5BB e di Barbera (MIB12 o altro clone sano) mediante metodologia “chip budding” o “a gemma”.

b) Verifica dell’effettivo stato sanitario di alcuni portainnesti. Le normative nazionali in materia di moltiplicazione della vite, applicate già nel corso del 2003, per i portainnesti vietano l’utilizzo di materiale standard, ossia non derivante da selezione clonale. La sanità del portainnesto - riguardo alle malattie da virus e fitoplasmi - è la condizione fondamentale su cui è basato il vivaismo viticolo moderno per produrre barbatelle di “qualità”. I risultati delle ricerche condotte, fino ad oggi, mostrano che i portainnesti sono più o meno tolleranti (asintomatici quando infetti) sia alle malattie ad eziologia virale che ad eziologia batterica (fitoplasmi). Va però sottolineato che gli studi più recenti condotti con tecniche innovative dimostrano la presenza di virus non descritti

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in precedenza, sia in viti sintomatiche che asintomatiche. Inoltre, le ricerche condotte su germoplasma del genere Vitis dimostrano la presenza di virus appartenenti a diversi generi quali potyvirus, marafavirus, oryzavirus ananovirus endornavirus, mycovirus etc, alcuni dei quali mai ricercati nei cloni omologati o in via di omologazione sia di Vitis vinifera che dei vari portainnesti. Poiché la prevenzione riguardo la diffusione di nuove malattie può essere attuata se si dispone di tecniche diagnostiche rapide e sensibili, in grado di identificare non solo patogeni noti, ma anche quelli ad oggi non identificati, ci proponiamo di utilizzare tecniche diagnostiche innovative al fine di verificare lo stato sanitario dei portainnesti in omologazione o in via di omologazione in quanto, essendo asintomatici potrebbero costituire pericolose fonti di inoculo. Scansione temporale delle attività

Descrizione attività per il 2012 TRIMESTRE

I II III IV

Prelievo legno per analisi virologiche e saggi biologici X X Esecuzione saggi diagnostici sierologici e molecolari X Esecuzione saggi biologici su nuovi cloni in fase di omologazione X Rilievi sintomatologici malattie da virus e fitoplasmi su nuovi cloni X X Osservazioni su viti indicatrici innestate X Verifica attitudini agronomiche e vegeto-produttive X X Verifica delle attitudini enologiche e delle caratteristiche qualitative delle uve per le attività previste. X X

Degustazioni vini dei vini monoclonali per l’attività prevista al punto 1 X X Verifica delle caratteristiche dei vini attraverso microvinificazioni seguite dalle analisi chimiche per le attività previste X X

Moltiplicazione del materiale X X Inserimento dati e loro elaborazione statistica X X X X Supervisione scientifica e Coordinamento X X X X

Il Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia proseguirà il programma di selezione clonale concentrandosi sulla varietà Trebbiano di Lugana con la supervisione scientifica e i controlli sanitari del Di.Pro.Ve. dell’Università degli Studi di Milano. I presunti cloni che risulteranno sani all’analisi virologica saranno moltiplicati a cura di aziende vivaistiche che aderiranno formalmente al programma di selezione dichiarandosi disponibili alla collaborazione, sia nelle fasi iniziali delle attività, sia a registrazione avvenuta. A fronte di questo impegno e per favorire la rapida diffusione sul mercato dei nuovi cloni selezionati potrà essere oggetto di valutazione il riconoscimento alle aziende vivaistiche convenzionate con il Centro la vendita in esclusiva per un periodo significativo tra 5 e 10 anni del materiale di base per la produzione di barbatelle certificate. Si procederà quindi alla individuazione di aziende private disposte a realizzare, anch’esse a titolo gratuito, i campi di confronto clonale. I medesimi presunti cloni, corredati di certificato di analisi che ne certifichino lo stato sanitario, saranno conservati in vasetto anche presso la serra in vetro di Riccagioia. Durante la stagione vegeto-produttiva 2012 proseguiranno inoltre le ricerche di ulteriori biotipi sul territorio, si effettueranno i rilievi e la raccolta dei dati produttivi sulle piante madri, si inizierà la caratterizzazione e la descrizione ampelografica di ogni nuovo singolo biotipo individuato quale candidato clone. La Fondazione Fojanini di Studi superiori di Sondrio, potendo contare sull’ampia disponibilità genetica ancora presente sul territorio valtellinese, continuerà a valorizzarne le potenzialità vitivinicole attraverso un programma articolato in diversi linee di ricerca.

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a) Selezione clonale del Nebbiolo - Chiavennasca Il lavoro è molto apprezzato dai viticoltori valtellinesi che attualmente mettono a dimora nei nuovi reimpianti e per la sostituzione delle fallanze esclusivamente i cloni selezionati in Valtellina. Nel 2012 proseguiranno i rilievi vegeto-produttivi, le microvinificazioni e le analisi dei vini su 9 cloni; riguardo ai cloni di Chiavennasca omologati nel 2003 (12, 21 e 34) si continua la raccolta dei dati per una verifica sulla stabilità degli aspetti agronomici ed enologici e loro migliore combinazione da suggerire ai viticoltori nei reimpianti. Nel corso della primavera 2012 sarà completato il campo di viti madre categoria “base”, per un complessivo di n. 1250 viti, per la produzione di barbatelle “certificate” a disposizione dei viticoltori valtellinesi.

b) Selezione storica del Nebbiolo-Chiavennasca per la conservazione della biodiversità Si procederà alla caratterizzazione agronomica, produttiva e sanitaria sui 10 biotipi messi in collezione nella primavera 2009, alla messa a dimora di 88 nuovi biotipi, per un totale di 880 barbatelle, individuati nel vigneto valtellinese nel corso dell’annata 2010, all’estensione dell’indagine virologica e alle analisi di controllo dell’identità genetica su questi 88 biotipi e al prosieguo della ricerca sul territorio per l’individuazione di altri biotipi secolari.

c) Recupero di portinnesti di antica coltivazione. A partire in particolare dal recupero dei portainnesti che supportano i ceppi secolari di Chiavennasca, obiettivo del lavoro è di salvaguardare e valorizzare questo materiale vegetale ottimamente adattato all’ambiente pedoclimatico valtellinese e dotato di ottima affinità di innesto con la Chiavennasca. Finalità della ricerca sono di rafforzare l’identità viticola valtellinese, migliorare la qualità delle produzioni, garantire longevità alle viti. Sui 15 soggetti individuati nel corso del 2011 si procederà alla loro identificazione e all’analisi virologica.

d) Recupero di vitigni rari a rischio di estinzione. Lo scopo è di conservare questo prezioso germoplasma e procedere alla caratterizzazione agronomica, enologica delle 42 varietà messe a dimora nella primavera 2009 nel campo collezione e preparazione di una scheda ampelografica; sono previste 30 microvinificazioni sulle varietà più precoci mentre per quelle che non garantiranno una adeguata produzione si procederà all’analisi tecnologica e fenolica sulle uve. Inoltre si procederà all’implementazione del campo collezione con l’inserimento di 121 nuove varietà, per un totale di 605 barbatelle, individuate nei vigneti sul territorio nel corso dell’annata 2010, all’estensione dell’indagine sanitaria, virologica, su questi 121 vitigni nonché dell’analisi di controllo dell’identità genetica e al proseguo dell’indagine territoriale per l’individuazione di altri vitigni eventualmente presenti.

e) Selezione clonale di vitigni autoctoni. Si procederà alle microvinificazioni e alle relative analisi chimiche e sensoriali sui vini dei candidati 6 cloni di Merlina, 3 cloni di Pignola, 3 cloni di Zinfandel, 3 cloni di Rossola, 2 cloni di Brugnola. Avvio alla registrazione dei suddetti cloni e nuova iscrizione della Brugnola come varietà valtellinese. 4.2 Iniziative di informazione e trasferimento dei risultati Nel 2011 le principali iniziative di divulgazione e trasferimento dei risultati sono state le seguenti: Articoli La selezione clonale da buoni grappoli Lombardia Verde, gennaio 2011

Giornate dimostrative

Giornata tecnica in campo: visita alla collezione di cloni omologati e in fase di omologazione Berbenno (SO), 8/9/2011

Visita ai campi sperimentali della Fondazione Fojanini Sondrio, 2/12/2011

Comunicazioni presentate a convegni

Miglioramento genetico e sanitario per la viticoltura lombarda e premoltiplicazione viticola

Campagna viticola 2011 Torrazza Coste (PV), 13/12/2011

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Pagine web

http://www.ersaf.lombardia.it/servizi/menu/dinamica.aspx?idArea=16946&idCat=21189&ID=21204 Sito ERSAF

http://www.riccagioia.it/ricerca-e-innovazione/ricerca/progetto-migliorvite Sito Riccagioia SCPA

http://fondazionefojanini.provincia.so.it/viticoltura.asp#attività Sito Fondazione Fojanini

Nel 2012 Riccagioia: • completerà la pubblicazione delle schede descrittive dei cloni registrati nel triennio precedente;

divulgherà le informazioni relative a tali cloni attraverso il Portale Riccagioia che sarà potenziato con l’attivazione di una web-radio nell’ambito di un progetto “RICCAGIOIA WEB”, la cui fase di start-up si svilupperà nel triennio 2012-14 e si propone di istituire, a livello regionale, un servizio avanzato di informazione e comunicazione vitivinicola.

• organizzerà almeno 3 giornate dimostrative nei campi collezioni situati nelle diverse aree coinvolte nell’attività;

• realizzerà almeno 2 incontri mirati con la filiera vivaistica e le aziende vitivinicole per illustrare i risultati delle attività, verificare l’orientamento dei mercati e l’insorgenza di nuove problematiche che potrebbero dare utili indicazioni nella definizione delle linee strategiche di miglioramento genetico-sanitario.

5. DOTAZIONI DISPONIBILI E PERSONALE COINVOLTO 5.1 L’ente attuatore e i diversi partner mettono a disposizione le strutture e attrezzature necessaire alla realizzazione del presente progetto; in particolare sono disponibili a Riccagioia: • Serre per la moltiplicazione del materiale vegetale; • Serre per la conservazione del materiale vegetale; • Laboratori per le analisi chimiche dei mosti e dei vini per i diversi parametri necessari alla

richiesta di omologazione; • Laboratori per indagini ampelometriche e carpologiche per la descrizione varietale e clonale. • Serre per la conservazione del materiale vegetale; • Sala di degustazione attrezzata per l’analisi sensoriale • Laboratori per analisi sierologiche (E.L.I.S.A.)

presso l’Istituto di Frutti-Viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (sede di Piacenza):

• Laboratori per le analisi immunoenzimatiche e biomolecolari necessarie alle preliminari verifiche sanitarie dei ceppi;

• Laboratorio per le analisi chimiche inerenti le determinazioni sui mosti delle uve (zuccheri, acidità, acido malico ed acido tartarico, pH, presenza dei principali cationi);

• Laboratorio per l’analisi sensoriale dei vini. •

presso il Di.Pro.Ve. - Sezioni di Coltivazioni arboree e Patologia Vegetale: • Strumentazione per le determinazioni biotecnologiche PCR - PROGENE - TECHNE e molecolari

(RT-PCT, nested-PCR ed RFLP) per la certificazione sanitaria: • Laboratori per le analisi genetiche (Microsetalliti, AFLP e SSR)per l’accertamento varietale.

presso il Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia: • Cantine per la realizzazione delle microvinificazione;

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• Laboratori per le analisi chimiche dei mosti e dei vini per i diversi parametri necessari alla richiesta di registrazione.

presso la Fondazione Fojanini di Sondrio: • Campi di confronto clonale in ampliamento • Cantine per la realizzazione delle microvinificazione; • Laboratori per le analisi chimiche dei mosti e dei vini per i diversi parametri necessari alla

richiesta di registrazione. 5.2 Il personale complessivamente coinvolto nelle attività progettuali è il seguente:

Ente Personale Qualifica / funzione Attività

RICCAGIOIA C.A. Panont R. Pontiroli B. Savinelli G. Canobbio I. Pasquale P. Prè A. Albertotti

Direttore (Contratto Dirigente) Tecnico laureato Tecnico laureato Perito agrario Tecnico laureato (Co.co.pro.) Ragioniere Tecnico laureato

Direzione generale Programmazione e controllo Microvinificazioni e analisi sensoriale Gestione agronomica collezioni Rilievi agronomici e micro vinificazioni Rendicontazione finanziaria Amministrazione

U.C.S.C. - Istituto di Frutti-viticoltura

A. Vercesi M. Gatti C. Bricchi

Professore Tecnico Segretaria

Coordinamento scientifico di competenza Rilievi agronomici ed elaborazione dati Rendicontazione finanziaria

UniMi - Di.Pro.Ve. sez. Coltivazioni arboree

A. Scienza O. Failla L. Brancadoro E. Arioni P. Carnevali L. Rustioni

Professore ordinario Professore associato Ricercatore Amministrativo Assegnista di ricerca Assegnista di ricerca

Coordinamento scientifico di competenza Rilievi agronomici Elaborazione dati

UniMi - Di.Pro.Ve. sez. Patologia Vegetale

P.A. Bianco P. Casati S. Prati

Professore ordinario Ricercatore Tecnico laureato

Coordinamento scientifico Controlli sanitari Allestimento serre

Centro Vitivinicolo di Brescia

M. Tonni A. Piotti E. Rizzi S. Bonomelli

Agronomo Tecnico Tecnico laureato Enologo

Rilievi agronomici Micro vinificazioni Analisi chimico-fisiche Degustazione vini

Fondazione Fojanini di Sondrio

G. Murada N. Bongiolatti I. Fojanini

Direttore Tecnico Tecnico

Gestione campo sperimentale Rilievi agronomici Microvinificazioni e Analisi chimico-fisiche

6. DATI FINANZIARI

Descrizione dei costi - Anno 2012 Importo € RICCAGIOIA Personale: Direzione Co.Co.Pro. per rilievi agronomici, campionamenti ed elaborazione dati, micro-vinificazioni, analisi sensoriale e collaborazione gestione di cantina

1.000,00 20.000,00

Spese di esercizio (prodotti enologici, reagenti, bottiglie, tappi, capsule, etichette e cartoni) cartoni, e analisi sensoriale) 6.000,00

Spese per servizi e consulenze: Incarico per collaborazione panel degustazione, sedute analisi sensoriali ed elaborazione dati. Rimborso al CIRIVE per borsa giovani promettenti (in parte)

5.000,00 4.000,00

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RIEPILOGO DATI FINANZIARI Importo € Valore totale progetto 187.400,00 Costo a carico della Regione Lombardia 124.400,00 Cofinanziamento totale 63.000,00 DETTAGLIO COFINANZIAMENTO Importo € DiProVe - sez. Patologia Vegetale dell’Università degli Studi di Milano. 15.000,00 DiProVe - sezione Coltivazioni Arboree dell’Università degli Studi di Milano 15.000,00 Istituto di Frutti-Viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Facoltà Agraria di Piacenza 15.000,00

Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia. 3.000,00 Fondazione Fojanini di Studi Superiori di Sondrio. 15.000,00

Spese generali 13.400,00 Totale 49.400,00

DiProVe - Sezione di Patologia Vegetale dell’Università degli Studi di Milano Personale 15.000,00 Missioni 2.500,00 Spese di esercizio (materiale di consumo per laboratori) 9.000,00 Spese per servizi e consulenze 2.500,00 Spese generali 1.000,00

Totale 30.000,00 DiProVe - Sezione di Coltivazioni Arboree dell’Università degli Studi di Milano Personale 15.000,00 Missioni 2.500,00 Spese di esercizio (materiale di consumo per gestione campi) 4.500,00 Spese per servizi e consulenze 5.000,00 Spese generali 1.000,00

Totale 28.000,00 Istituto di Frutti-Viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza Personale 15.000,00 Missioni 2.500,00 Spese per servizi e consulenze (analisi: di foglie e terreni, dei virus, dei fitoplasmi, del DNA, dei profili aromatici e dei polifenolici, analisi sensoriale). 12.000,00

Spese generali 500,00 Totale 30.000,00

Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia Personale 3.000,00 Spese di esercizio: materiale di consumo di cantina 1.000,00 Spese per servizi e consulenze: per raccolta uve e microvinificazioni. 10.000,00 Spese generali 1.000,00

Totale 15.000,00 Fondazione Fojanini di Studi Superiori di Sondrio Personale 15.000,00 Missioni 2.500,00 Spese di esercizio (materiale di laboratorio, gestione campi e microvinificazioni) 7.000,00 Spese per servizi e consulenze 10.000,00 Spese generali 500,00

Totale 35.000,00 Totale generale 187.400,00

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PROGETTO N. 2 NUCLEO DI PREMOLTIPLICAZIONE VITICOLA DELLA LOMBARDIA “C. GALLINI” - Anno 2012 ACRONIMO NPV

1. PREMESSA Espletate le procedure necessarie per il passaggio da ERSAF, Riccagioia S.C.p.A. ha ottenuto dal Servizio Fitosanitario Regionale in data 7 giugno 2011 il Certificato di iscrizione al Registro ufficiale dei Produttori e l’Autorizzazione Regionale alla produzione e al commercio di vegetali, assumendo ufficialmente la gestione delle attività relative al Nucleo di premoltiplicazione viticola. Nel secondo semestre del 2011 è stata portata a compimento la produzione del materiale di base destinato alla vendita ai vivaisti; si è provveduto inoltre al mantenimento in collezione del materiale iniziale coltivato sia in vaso che in terra all’interno delle 4 screen-house, alla razionalizzazione dell’utilizzo delle strutture protette e alla preparazione dei terreni per i nuovi impianti in campo. Infine è stata portata a termine la convenzione con i costitutori ed è stata formulata una richiesta ufficiale per il conferimento di nuovi cloni di interesse per la viticoltura Lombarda. Nonostante la riduzione della richiesta vivaistica di materiale di base, diretta conseguenza della crisi che investe tutti i settori produttivi, il Nucleo intende proseguire nel proprio potenziamento produttivo preparandosi a moltiplicare la maggior parte del materiale disponibile che potrà essere impiegato anche per la ricostituzione della superficie vitata dell’azienda Riccagioia.

2. OBIETTIVI E RISULTATI ATTESI Riccagioia intende mantenere fermi gli obiettivi primari di: • offrire un servizio alla filiera vitivinicola attraverso la conservazione e la diffusione di materiale di

propagazione viticola della migliore qualità, sia dal punto di vista genetico che sanitario. • aumentare progressivamente la produzione di materiale sia “base” che “certificato” tale da

contribuire significativamente all’autofinanziamento di Riccagioia attraverso le vendite alle imprese vivaistiche

e nel 2012 oltre alla produzione delle barbatelle necessarie a soddisfare le prenotazioni che perverranno, si propone di ampliare la produzione di materiale di propagazione alla categoria certificato .

3. RICADUTA E DESTINATARI DEI RISULTATI La produzione di barbatelle di base e certificate interessa e tutela dal punto di vista qualitativo tutte le imprese vitivinicole della Lombardia in primis e mondiali per le varietà internazionali.

4. PIANO DI ATTIVITA’ 2012 Si elencano di seguito le principali attività in ordine cronologico: • Confezionamento e vendita del materiale di base annata 2011-2012 per un totale di 626

barbatelle. • Raccolta marze categoria iniziale e conferimento presso l’azienda vivaistica di fiducia

Golferenzo Guido per innesto, paraffinatura, forzatura e impianto in vivaio di circa 5000 innesti per la produzione delle barbatelle di base annata 2012-2013.

• Operazioni colturali finalizzate al mantenimento del materiale iniziale conservato nelle screen-houses, secondo la nuova disposizione indicata nelle mappe di seguito riportate; a questo

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proposito si intende valutare l’inserimento di ulteriori cloni da parte dei costitutori, sia nell’ottica di estendere la collaborazione con la filiera vivaistica, sia per incrementare le entrate del settore a Riccagioia S.C.p.A.

• Impianto di circa ha 00.50.00 di piante madri delle marze (PMM) utilizzando le barbatelle di base residue conservate in cella frigorifera e dei portinnesti (PMP) utilizzando circa 200 barbatelle conservate in vasetti. Il trasferimento dei cloni all’esterno permetterà di incrementare notevolmente la produttività del Nucleo e di rendere un importante servizio alla filiera vivaistica e vitivinicola, ma aumenterà anche la possibilità di contrarre infezioni che ne pregiudicano la validità. Per questo il vigneto dovrà essere impiantato in un’area sicura dal punto di vista sanitario, opportunamente sottoposto a efficaci trattamenti fitosanitari e protetto da infezioni ad opera di vettori di virus attraverso l’utilizzo di reti antiafidi e pacciamatura integrale del terreno; inoltre dovrà essere effettuato un continuo monitoraggio dello stato sanitario che non riguarderà solo l’impianto in questione, ma l’intera area vitata di Riccagioia. Rilevamenti sintomatologici verranno svolti durante i periodi di massima espressione (manifestazione) delle principali malattie che colpiscono la vite:

- a fine primavera verrà rilevata la presenza di sintomi di arricciamento, - da inizio luglio si possono iniziare i controlli sui giallumi i cui sintomi diventano però

particolarmente evidenti nel mese di settembre, - a fine estate verranno rilevati sintomi di accartocciamento fogliare. I campioni prelevati su viti con dubbia sintomatologia saranno inviati presso il Laboratorio regionale di Minoprio per l’esecuzione delle analisi diagnostiche di laboratorio che verranno effettuate su campioni legnosi prelevati durante la stagione invernale (legno di potatura) e su foglie prelevate durante la stagione vegetativa (estate autunno) mediante tecnica sierologia E.L.I.S.A. (Enzyme linked Immunosorbent Assay). Con il Laboratorio Fitosanitario Regionale è in corso di definizione un accordo che prevede la realizzazione delle analisi anche con personale di Riccagioia presso la sede di Minoprio. In particolare, saranno richiesti i saggi E.L.I.S.A. per gli 8 virus indicati dal protocollo fitosanitario riportato nel DM 24 giugno 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 21 agosto 2008, ovvero:

- virus dell’arricciamento della vite (GFLV) e del mosaico dell’Arabis (ArMV); - virus GLRaV-1, GLRaV-2 e GLRaV-3, associati all’accartocciamento fogliare della vite; - virus GVA e GVB, associati rispettivamente a “Kober stem grooving” e “Corky bark”,

sindromi comprese nel complesso del legno riccio; - virus della maculatura infettiva o “fleck” (GFkV); la cui assenza è richiesta solo per i

portinnesti. Nell’ottica di potenziare le collaborazioni con la filiera vivaistica è stata accolta la richiesta da parte dell’associazione AMPELOS di conferimento, ai fini della sola conservazione, di materiale iniziale relativo a cloni/varietà di propria costituzione; l’inserimento del nuovo materiale comporterà una modificazione della mappa delle screen-houses che sarà in seguito comunicata. Durante tutto l’anno vengono inoltre espletati i necessari adempimenti burocratici previsti dalla vigente normativa (compilazione dei registri, denuncia di produzione, ecc.); 4.2 Iniziative di informazione e trasferimento dei risultati • Inserimento delle schede descrittive, oltre alle 31 realizzate nel 2011, relative ai nuovi cloni che

verranno iscritti nel 2012 attraverso il progetto Migliorvite e conferiti a Nucleo sulla sezione dedicata del Portale Riccagioia. Nel 2012 il Portale sarà potenziato con l’attivazione di una web-radio, nell’ambito di un progetto “RICCAGIOIA WEB”, la cui fase di start-up si svilupperà nel triennio 2012-14 e si propone di istituire, a livello regionale, un servizio avanzato di informazione e comunicazione vitivinicola.

• Organizzazione di almeno 1 incontro con i principali rappresentanti della filiera vivaistica per illustrare le disponibilità di materiale di base. In particolare questi momenti saranno caratterizzati dalla presentazione delle schede tecniche anche accompagnate da alcune degustazione significative dei cloni in collezione

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• Consolidamento dei rapporti di convenzione con i costitutori ai fini di aumentare in maniera significativa il numero di cloni a disposizione per poter rispondere adeguatamente alle più ampie esigenze di mercato.

5. DOTAZIONI DISPONIBILI E ATTREZZATURE NECESSARIE Il Nucleo svolge la propria attività utilizzando le seguenti strutture e attrezzature: • Screen house destinate alla premoltiplicazione in terra del materiale iniziale. • Screen house destinate alla conservazione in vaso del materiale iniziale. • Serra in vetro a supporto del Nucleo per la conservazione di presunti cloni in vaso, virus esenti,

in corso di selezione genetica. Di seguito si riporta la nuova disposizione dei cloni e delle varietà nei settori 1,2,3 e 4 in seguito a razionalizzazione degli stessi.

Screen-house n. 1

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047

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Screen-house n. 4

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All’interno dell’area aziendale destinata al Nucleo sono state individuate e predisposte con adeguata lavorazione profonda e analisi nematologica le superficie nel Comune di Montebello della Battaglia FGL XV part. 210 e 76 per effettuare l’impianto di viti madri categoria base delle marze e part. 505 dei portinnesti. Le operazioni colturali nelle screen-houses saranno effettuate in parte con attrezzature meccaniche automatizzate (irrigazione e lavorazione del terreno) e in parte manualmente (potatura e trattamenti fitosanitari). La produzione delle barbatelle categoria base sarà effettuata, come nell’anno precedente, presso l’impresa vivaistica locale Golferenzo Guido - Stradella (PV), associata al MIVA con la quale verrà stipulata specifica convenzione. Ogni operazione viene svolta in presenza dei responsabili fitosanitari preposti di ERSAF e di Riccagioia e dopo notifica alla Direzione Generale Agricoltura. Il materiale prodotto, pronto per la vendita o l’impianto in azienda, viene conservato a Riccagioia, in apposita cella frigorifera a disposizione del Nucleo, in idonee condizioni di temperatura e umidità. Le operazioni colturali nei nuovi impianti in campo saranno gestite con personale e attrezzature di Riccagioia.

6. PERSONALE COINVOLTO E GESTIONE DELLA PARTNERHIP

Ente Personale Qualifica/funzione Attività RICCAGIOIA C.A. Panont

R. Pontiroli M. Torra A. Zorloni P. Prè A. Albertotti

Direttore Tecnico laureato Perito agrario Tecnico laureato (Co.co.pro.) Ragioniere Tecnico laureato

Direzione generale Responsabile fitosanitario Gestione delle serre e degli impianti Controlli fitosanitari e analitici Rendicontazione finanziaria Amministrazione

Le linee generali di programmazione e di sviluppo delle attività del Nucleo vengono concordate nell’ambito degli incontri con tutti gli associati, in particolare con i costitutori dei cloni in premoltiplicazione e la filiera vivaistica.

7. DATI FINANZIARI Descrizione dei costi - Anno 2012 Importo € RICCAGIOIA Personale: Direzione + Co.Co.Pro per tecnico laureato specialista in patologia vegetale

1.000,00 7.000,00

Spese di esercizio: concimi, pesticidi, carburanti, 2.000,00 Materiale durevole: pali, fili, sostegni e reti anti-insetto, materiale vario per nuovi impianti 9.000,00 Spese per servizi e consulenze: contratto attività vivaistica Az. Golferenzo, manutenzione serre

3.000,00 2.000,00

Spese generali 2.000,00

Totale CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA 26.000,00

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PROGETTO N 3 INDAGINE SULLA LONGEVITÀ DEI VIGNETI E IMPORTANZA DELLE VECCHIE VITI SULLA QUALITÀ DEI VINI - TERZO ANNO DI ATTIVITA’ ACRONIMO LONGEVIT

1. ANALISI DEI FABBISOGNI E STATO DELL’ARTE I risultati conseguiti nei due anni di sperimentazione sono particolarmente preoccupanti ed identificano una consistente od elevata diffusione dei sintomi attribuibili a Flavescenza dorata e a Mal dell’esca nelle più importanti zone viticole lombarde; i riscontri sui vigneti considerabili adulti o vecchi fanno presumere dette malattie fra le principali cause che determinano le decisioni dei viticoltori di espiantare e sostituire i vigneti. Inoltre è notevole o addirittura gravissimo è il numero di ceppi che i viticoltori debbono sostituire ogni anno per le morie anticipate di molte piante negli appezzamenti. A minacciare la longevità degli impianti viticoli sono fenomeni riconducibili, da un lato al degrado dell’ambiente di coltura, il terreno soprattutto, che spesso ospita la vite da secoli con poche soluzioni di continuità e dall’altro a cause prettamente patologiche(Vercesi, 1989; Vercesi, 1990). In particolar modo nella viticoltura lombarda recente, alcune gravi patologie hanno accentuato in misura significativa la loro diffusione, causando incrementi preoccupanti di “fallanze” nei vigneti, riconducibili soprattutto al Mal dell’Esca, alla Flavescenza dorata e al Legno nero. Le aziende vitivinicole lombarde, così come risulta anche dalle considerazioni delle strutture impegnate da tempo nella ricerca e nell’assistenza tecnica sul territorio, lamentano: il sostegno di costi annuali, per la sostituzione delle “fallanze”, sempre più elevati e significativi nella gestione economica dei vigneti, come pure una scarsa longevità di molti vigneti con particolare nocumento economico per l’insufficiente ammortamento delle spese sostenute per l’impianto da un lato e, dall’altro, per l’importanza accreditata al contributo dei vecchi vigneti alla qualità ed alla tipicità dei vini prodotti. Molto scarsi risultano in bibliografia risultati di studi volti all’osservazione integrata e ponderata sul territorio della longevità e mortalità delle viti, nonché alla valutazione della qualità dei vini in correlazione all’età delle piante e la presente ricerca, avviata nel 2010 tenendo in considerazione le principali realtà viticole della Lombardia, potrà dare alla fine di un triennio di indagine, nel 2012, un contributo utile allo studio della problematica di così grave rilevanza regionale per le aziende vitivinicole.

2. OBIETTIVI DEL PROGETTO Nel 2012, terzo anno della ricerca che però si concluderà a giugno con soli sei mesi operativi, ci si propone di completare: • le degustazioni dei vini prodotti; • l’analisi delle sezioni dei ceppi campionati nell’arco dell’inverno 2011/2012 nei vigneti campione

scelti; • l’elaborazione dei dati raccolti nell’intera durata della sperimentazione.

Per i diversi vitigni oggetto di osservazione (cvv Barbera, Riesling italico, Pinot nero, Croatina, Nebbiolo, Trebbiano di Lugana, Lambrusco Marani) delle varie zone lombarde interessate (Provv. Pavia, Brescia, Mantova e Sondrio) saranno quindi conclusi: • i rilievi sui ceppi asportati dal campo per la presenza del Mal dell’esca, ma anche i riscontri di

sintomi fogliari primaverili di fitoplasmi della vite (FD e LN) nei vigneti prescelti; • la verifica della “variabilità” del manifestarsi stagionale dei sintomi negli anni e dell’evoluzione

della moria delle piante, come pure il controllo sulla presenza delle malattie nei vigneti giovani; • la valutazione del contributo qualitativo delle viti vecchie alla qualità dei vini, mediante analisi

chimica e sensoriale strutturato, i vini ottenuti alla vendemmia del 2011.

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3. RISULTATI ATTESI I principali risultati che si attendono dalla presente ricerca possono ricondursi : • alla stima delle longevità medie e massime dei vigneti di alcune delle più importanti zone viticole

della Lombardia e dell’attuale patrimonio di vigneti di diversa età: giovani, adulti e vecchi; • alla conoscenza dell’effettivo contributo qualitativo dei ceppi/vigneti di diversa età ed in

particolare di quelli più vecchi, alla qualità dei vini prodotti; • all’individuazione dell’incidenza nei vigneti di fenomeni e patologie in grado di minacciare la

longevità delle viti e degli impianti viticoli.

3.1 Prodotti concreti del progetto L’individuazione delle principali problematiche che minacciano la longevità delle viti (tipi di degrado ambientale e/o malattie) permetterà di attivare gli interventi più idonei nelle scelte e nelle tecniche colturali delle aziende viticole. La conoscenza da parte delle aziende vitivinicole del tipo di contributo qualitativo soprattutto delle uve prodotte dai vigneti vecchi, consentirà alle aziende di ottimizzare l’impiego delle uve prodotte dai vari appezzamenti nell’ottica del miglioramento della qualità dei vini. 3.2 Indicatori di risultato Due principali indicatori di risultato verranno considerati:

1. per la verifica dell’incidenza delle malattie negli appezzamenti verrà presa in considerazione la % di piante con sintomi visibili di FD e LN (sintomi che saranno ulteriormente studiati per la conferma della causa eziologica, anche dalle analisi PCR per l’identificazione dei fitoplasmi responsabili). Nel caso del Mal dell’esca, oltre alla registrazione dei sintomi visibili, probabilmente su vigneti della zona dove è già previsto l’espianto, ovviamente in modo concordato con i tecnici e le aziende partecipi del progetto, verranno analizzate sezioni longitudinali di un numero congruo di ceppi (circa 100 per appezzamento) casualmente campionate nell’appezzamento, per l’identificazione della presenza della malattia nel legno, rendendo possibile il raffronto fra la % di sintomi visibili nell’anno nel vigneto, con la % di ceppi realmente (diagnosi della sezione dei fusti) già colpiti dal morbo;

2. per la verifica della qualità dei vini ottenuti da vecchie viti, si produrranno microvinificazioni separate di uve provenienti da ceppi posti nello stesso ambiente: “vecchi”, “giovani” e “adulti” (70-100 kg di uve per tesi per due repliche); i vini ottenuti per le diverse classi di età delle viti saranno sottoposti all’analisi sensoriale strutturata, operata da appositi panel di degustatori istruiti (in numero variabile fra 12 e 14), secondo il metodo della definizione qualitativa dei principali descrittori sensoriali dei vini (tavola rotonda) e della misurazione quantitativa degli stessi (seduta di analisi sensoriale) cui seguirà l’elaborazione non parametrica dei riscontri per l’individuazione delle differenze significative mediante il test di Friedman (con i degustatori trattati come “blocchi”) e l’applicazione di appropriati test di comparazione delle singole medie che verranno definiti in funzione dei riscontri offerti dal test di Friedman.

4. RICADUTA E DESTINATARI DEI RISULTATI La ricaduta del contributo conoscitivo che deriverà dalla presente ricerca è di fatto l’intera viticoltura lombarda poiché consentirà di identificare l’incidenza delle malattie del ceppo della vite e le altre possibili cause della riduzione della complessiva longevità degli impianti viticoli sulle principali varietà coltivate in Lombardia, nei diversi areali colturali (la casistica esaminata - combinazioni vitigni/zone - rappresenta la quasi totalità della viticoltura lombarda economicamente produttiva). I destinatari del progetto sono: le aziende vitivinicole lombarde, gli Enti preposti allo studio ed alla programmazione degli interventi nei territori viticoli, i tecnici e le strutture pubbliche e private che erogano assistenza tecnica avanzata alle aziende viticole.

5. DESCRIZIONE ANALITICA DEL PROGETTO E PIANO DI ATTIVITA’ 5.1 Approccio metodologico

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Saranno presi nuovamente in considerazione i vigneti campione identificati negli anni passati del lavoro, nei territori più significativi della viticoltura della Regione Lombardia (Oltrepò Pavese, Valtellina, province di Brescia e di Mantova), in collaborazione con tecnici e strutture operative nell’ambito dell’assistenza tecnica territoriale. Responsabile scientifico del progetto è il Prof. Alberto Vercesi dell’Istituto di Frutti-Viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano - Sede di Piacenza. RICCAGIOIA svolge un ruolo articolato nelle seguenti attività: • coordinamento e organizzazione generale del progetto; • organizzazione di incontri sul territorio regionale a scopo divulgativo e consultivo; • microvinificazione dei campioni di uve provenienti dall’Oltrepò Pavese; • partecipazione ai panel di degustazione dei vini ottenuti da tutti i campioni microvinificati.

5.2 Programma e tempistica delle attività In ogni area viticola considerata nel territorio vitivinicolo regionale saranno seguiti i vigneti oggetto di studio nel 2011: 2 vigneti in Provincia di Sondrio (cv Chiavennasca), 1 in provincia di Brescia (cv Lugana), 2 in Provincia di Mantova (cv Lambrusco), 10 in Oltrepò Pavese (cvv Barbera, Croatina, Pinot nero e Riesling italico), solo per quanto riguarda le manifestazioni sintomatiche eventualmente riscontrabili fino alle prime fasi vegetative. Più in particolare nei vigneti campione ad oggi seguiti, verranno condotti rilievi sullo stato dei terreni e del complessivo ambiente di coltura, con particolare riguardo alle dotazione organiche, ai livelli di compattamento e ai rischi di erosione, come pure rilievi sanitari condotti anche negli anni precedenti sulle viti delle diverse aree. Nella primavera del 2012, perfezionata la produzione dei vini sperimentali della vendemmia 2011, verranno organizzate le sedute di assaggio e le analisi dei vini prodotti, per la valutazione del contributo alle qualità enologiche dei vigneti di differente età. L’analisi sensoriale relativa a n. 20 campioni di vini, con tavola rotonda per l’individuazione dei descrittori principali e la successiva seduta analitica per la loro valutazione nei vini provenienti da viti di differenti età, sarà la metodologia adottata con elaborazione dei dati non parametrica con il test di Friedman, con i degustatori come “blocchi”.

5.3 Iniziative di informazione e trasferimento dei risultati La divulgazione dei risultati sarà sviluppata, alla fine del triennio di studio, attraverso: • l’organizzazione di un convegno finale a Riccagioia; • la stesura di una pubblicazione o più pubblicazioni su riviste nazionali o internazionali, senza

alcun costo ulteriore a carico del progetto; • pubblicazione dei risultati sul Portale Riccagioia con tagli differenti per le diverse aree di utenza.

Nel 2012 il Portale sarà potenziato con l’attivazione di una web-radio, nell’ambito di un progetto “RICCAGIOIA WEB”, la cui fase di start-up si svilupperà nel triennio 2012-14 e si propone di istituire, a livello regionale, un servizio avanzato di informazione e comunicazione vitivinicola.

6. DOTAZIONI DISPONIBILI E PERSONALE COINVOLTO Gli enti attuatori del progetto hanno a loro disposizione le diverse strutture necessaire alla realizzazione del presente programma.

a Riccagioia: • laboratorio attrezzato per le analisi enologiche.

2011 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Rilievi vegetativi e sanitari X X Micro-vinificazioni e degustazioni X X X X X Analisi di laboratorio X X Elaborazioni/stesura dei risultati e dei testi/divulagazione/preparazione convegni X X X X X X

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• sala di degustazione attrezzata per l’analisi sensoriale. • cantina di microvinificazione; • usuale attrezzatura per la conservazione (celle frigorifere regolabili e da campo).

presso l’Istituto di Frutti-Viticoltura di Piacenza • strumentazione per le determinazioni biotecnologiche PCR - PROGENE - TECHNE; • strumento per la stima ottica della clorofilla in campo e laboratorio SPAD-520 MINOLTA;

presso il Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia • Cantine per la realizzazione delle microvinificazione;

presso la Fondazione Fojanini di Sondrio • Cantine per la realizzazione delle micro vinificazione.

Il personale complessivamente coinvolto nelle attività progettuali è il seguente:

Ente Personale Qualifica/funzione Attività

RICCAGIOIA C.A. Panont R. Pontiroli B. Savinelli I. Pasquale (Co.co.pro.) P. Prè A. Albertotti

Direttore Tecnico laureato Tecnico laureato Tecnico laureato Ragioniere Tecnico laureato

� Direzione generale � Programmazione e controllo � Microvinificazioni e analisi sensoriale � Microvinificazione e analisi sensoriale � Rendicontazione finanziaria � Amministrazione

U.C.S.C. - Istituto di Frutti-viticoltura di Piacenza

A. Vercesi M. Gatti N. Ferrari

Ricercatore Tecnico Segretaria

� Coordinamento scientifico � Elaborazione dati � Stesura relazioni annuali

Coldiretti di Mantova M. Bernini Tecnico � Divulgazione Centro Vitivinicolo di Brescia

M. Tonni Tecnico � Divulgazione

Fondazione Fojanini di Sondrio

N. Bongiolatti Tecnico � Divulgazione

7. DATI FINANZIARI Descrizione dei costi - Anno 2012 Importo € RICCAGIOIA Personale: Direzione + 1 Co.Co.Pro. per 3 mesi

500,00

5.000,00 Spese di esercizio: prodotti enologici e materiale di consumo cantina 1.000,00 Spese generali 1.500,00

Totale 8.000,00 Istituto di Frutti-Viticoltura di Piacenza Personale 7.500,00 Missioni 3.800,00 Spese di esercizio: (Materiale di consumo per analisi chimiche e sensoriali) 2.500,00 Spese generali 700,00

Totale 14.500,00 Valore totale progetto 22.500,00 Costo a carico della Regione Lombardia 15.000,00 Cofinanziamento Università di Piacenza 7.500,00

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PROGETTO N.4 LISTE DI ORIENTAMENTO VARIETALE PER IL MELO E I PICCOLI FRUTTI IN LOMBARDIA - ANNO 2011 ACRONIMO LISTEFRUTTA

1. ANALISI DEI FABBISOGNI E STATO DELL’ARTE 1.1 Melo Con i suoi 1919 ettari in coltivazione (Istat, 2010), il melo in Regione Lombardia rappresenta la specie da frutto più importante, occupando il 44% della superficie a fruttiferi. La produzione, di 50.483 t, è ottenuta soprattutto in provincia di Sondrio (35.870 t), seguita da quelle di Mantova (6.510 t) e Pavia (5.302 t). In totale queste tre province producono più del 94% delle mele lombarde. In queste aree la melicoltura rappresenta una tradizione che fonda le sue radici nella prima metà del novecento, quando le coltivazioni erano di tipo famigliare (per autoconsumo o per i mercati locali), estensive e caratterizzate da una elevata consociazione di specie (mele, pere, pesche , susine e ciliegie) e di cultivar. Ad esempio in Valtellina le più diffuse erano Renetta del Canada, la Rosa Mantovana, la Belfiore rossa, la Pearmain dorata, la Calvilla bianca. Ad un certo punto queste coltivazioni furono sostituite da impianti specializzati, intensivi, che, per quanto riguarda la Valtellina, furono realizzati a seguito della riconversione di vigneti, seminativi, prati, avviata già prima della seconda guerra mondiale da lungimiranti imprenditori di Ponte in Valtellina. Delle mele prodotte a Sondrio nel 1948 il “15% era di Delicious giallo, il 10% di Deliciuos rosso, il 10% di Renetta Canadà, il 5% di Starking e il 5% di Stayman “ (Breviglieri, 1949); quindi molte cultivar straniere (americane) adatte a soddisfare un mercato più ampio di quello locale. Questa tradizione è andata sempre più consolidandosi fino al riconoscimento qualitativo IGP (2010) relativamente alle mele della Valtellina. Il mondo dei mele e delle mele è una realtà molto dinamica soprattutto per la vivace e costante offerta di novità varietali in grado di meglio rispondere sia alle richieste di un consumatore sempre più informato ed esigente - che consuma prodotto fresco, ma anche trasformato in succhi, frutta essiccata, IV gamma - sia alle necessità di sviluppare modelli colturali sostenibili, quindi in primo luogo utilizzando genotipi di comprovata resistenza agli stress biotici o abiotici a cui la pianta è sottoposta, sia , infine, in grado di essere produttive, commercialmente valide e serbevoli. Sembra un po’ il problema della quadratura del cerchio quello di mettere insieme tutti gli aspetti pregevoli in una cultivar! Comunque oggi ai consumatori, sempre più studiati e distinti in tipologie geografiche (es. consumatori del bacino del mediterraneo, del centro nord Europa, asiatici, arabi, ecc.) vengono offerte mele distinguibili dal punto di vista organolettico in tipologie in funzione del sapore dolce e o acido, della compattezza e croccantezza della polpa e della aromaticità più o meno spiccata. Inoltre, sono sempre più frequenti novità varietali rappresentate da cultivar resistenti ad avversità biotiche, come è il caso di quelle Ticchiolatura Resistenti (TR) delle quali le più recenti mostrano elevata qualità organolettica e commerciale e sono molto adatte alla coltura biologica. Per il futuro la melicoltura regionale Lombarda deve saper mantenere rinnovata l’offerta varietale se intende conservare spazi sia sul mercato locale, sia e soprattutto su quello extralocale. Il melo, forse più di ogni altra specie da frutto, consente il raggiungimento di elevati standard qualitativi, solo dove viene ottimizzato il binomio cultivar - ambiente. Ciò perché certi ambienti sono in grado di esaltarne importanti caratteristiche qualitative del frutto quali la forma, il colore, e la croccantezza. Perciò, senza un’adeguata valutazione agronomica e pomologica, l’elevato numero di nuove cultivar commercializzate può disorientare il frutticoltore e rappresentare un fattore di rischio per il settore commerciale. Quindi è opportuno che sia preventivamente saggiata per la verifica del suo adattamento ai differenti areali di coltivazione. Fin dal 1997, quando ha preso avvio il progetto regionale “Valorizzazione della frutticoltura lombarda”, sono stati allestiti campi di confronto varietale, per fornire orientamenti nella scelta delle diverse cultivar per la frutticoltura lombarda. Tali campi, realizzati nei tre tipici ambienti di coltura della regione, montagna, collina e pianura, nel tempo, sono stati opportunamente ampliati con la posa a dimora dei nuovi genotipi resisi disponibili. Nel 2002, a

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tale lavoro è subentrato il progetto, sempre di respiro regionale, denominato “Osservazione di nuove varietà di melo e selezione di ecotipi locali ai fini della caratterizzazione della frutticoltura lombarda”, che aveva tra gli obiettivi la prosecuzione delle attività di rilevamento bio-agronomico per il confronto varietale di genotipi vecchi e nuovi. A partire dal 2008 l’attività di sperimentazione è stata riconosciuta a livello regionale come Servizio. Questa nuova veste assicura al progetto il sostegno tecnico-economico della Regione Lombardia

1.2 Piccoli frutti Per quanto riguarda i piccoli frutti, nonostante il diffuso e crescente interesse dei consumatori l’Italia figura agli ultimi posti nelle statistiche di produzione dei Paesi Europei anche se, recentemente si è assistito ad un incremento sia delle superfici coltivate che della produzione. Le statistiche ufficiali, probabilmente sottostimate per la difficoltà di rilevare le produzioni degli impianti più piccoli, autoconsumata o commercializzata sul posto, riportano, per il 2010, una produzione di lamponi di 1800 t, su una superficie totale di 350 Ha e una produzione di 1500 t di mirtilli su una superficie complessiva di 200 Ha (FAO). Questi dati, confrontati con quelli di circa quindici anni fa (ISTAT e ISMEA) che indicano una sostanziale stazionarietà nella produzione di lampone, ma soprattutto per il mirtillo si è assistito ad un notevole incremento della superficie che è più che raddoppiata dal 1994 con un incremento della produzione da 172 a 1500 t, ossia di quasi 8 volte. Di questo vero e proprio boom della coltivazione del mirtillo ne abbiamo un chiaro esempio, in Lombardia dove in Valtellina in pochi anni, partendo da zero, si sono superati i 30 Ha di mirtillo e si assiste talvolta all’espianto del melo, principale coltura frutticola Valtellinese, per far posto al mirtillo. I piccoli frutti fan concorrenza alla frutticoltura tradizionale! Il lampone, invece, è tradizionalmente presente nelle province di Bergamo, Como, Varese e Lecco, con una produzione complessiva regionale di poco più di 150 t. Nonostante il lusinghiero sviluppo delle produzioni nazionali di piccoli frutti, siamo però ancora molto lontani dal soddisfare la richiesta nazionale che si aggira oggi sulle 15.000 t totali di cui almeno 3-4.000 t di prodotto fresco Nel 2002 venne avviato il primo progetto in Regione Lombardia relativo ai piccoli frutti di durata triennale dal titolo” “Valorizzazione aree marginali attraverso la coltivazione di specie frutticole in grado di fornire prodotti di qualità” (D.G.R. 31 maggio 2002 n. 7/9182) che aveva tra gli scopi di “favorirne la diffusione in aree vocate, e quindi idonee a produzioni di qualità, di nuove cultivar e di migliori tecniche di coltivazione di lampone, rovo e mirtillo gigante, valorizzando aree marginali a rischio di abbandono ed anche di stimolare l’associazionismo a livello dei piccoli produttori”. Esso rappresentava un convinto intervento di finanziamento pubblico a favore di coltivazioni con caratteristiche molto interessanti per la frutticoltura lombarda. Infatti esse ben si prestano alla coltivazione in zone dove la coltura con specie più “classiche” (es. melo) è marginale; i loro costi d’impianto sono relativamente bassi e comunque velocemente ammortizzati; il know how tecnico è relativamente facile (es. potatura) e sono adatti a coltivazioni altamente ecocompatibili (es. produzioni biologiche); il prodotto può essere auto raccolto, venduto direttamente in azienda fresco o trasformato, fornito dalle mani del produttore o da distributori automatici (es. Valtellina). La loro coltivazione è adatta a zone turistiche, dove si pratica agriturismo, anche se talvolta sarebbe auspicabile la costituzione di forme associative di produttori/commercianti in grado di concentrare l’offerta, spesso troppo frammentata, verso mercati meno locali. Non ultimo è l’interesse per i piccoli frutti dei frutticoltori hobbisti che li coltivano in giardino, piuttosto che in vaso. Quindi ad oggi esistono in aree rappresentative della frutticoltura lombarda esperienze di coltivazione diretta di novità varietali di melo e piccoli frutti a cui fanno sempre più riferimento i frutticoltori locali o comunque coloro che intendono avviare la coltivazione di queste specie sempre più tipiche per la Regione Lombardia. I risultati sinora ottenuti hanno consentito di stilare Liste varietali regionali pubblicate in specifici quaderni, nonché di collaborare alla redazione delle Liste varietali nazionali che annualmente vengono pubblicate su riviste tecnico-scientifiche del settore.

1.3 Bibliografia

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Di seguito viene riportata tutta la bibliografia relativa a pubblicazioni vere e proprie e ad opuscoli prodotti dalle UU.OO nell’ultimo quinquennio, avente come oggetto le cultivar elencate in questo progetto. AA.VV., 2007. La coltivazione dei piccoli frutti per la valorizzazione delle aree marginali. Quaderni

della ricerca Regione Lombardia, n. 66, pp.64. AA.VV., 2007. Liste varietali. Piccoli frutti. Terra e vita, suppl. n.26 :76-83 .A AA.VV., 2008. Lampone, mirtillo e rovo , le varietà consigliate per il 2008.L’Inf. Agrario, 19 : 55-60. AA.VV., 2008. Coltivazione dei piccoli frutti nelle aree marginali Valtellinesi. Concreta Magazine n. 55,

settembre: 80-83. AA.VV., 2008. Varietà più interessanti di Mirtillo Gigante Americano da coltivare in Valtellina e

Lombardia. Opuscolo prodotto in occasione della mostra pomologica tenutasi alla Fondazione Fojanini nel corso dell’iniziativa “Porte Aperte Fojanini”.

AA.VV., 2009. Scegliere la varietà giusta di lampone, mirtillo e rovo. L’Inf. Agrario, 19: 40-45. AA.VV., 2010. Sempre più mirtillo nelle liste dei piccoli frutti. L’Inf. Agrario, 15: 41-45. AA.VV. 2011. Scegliere la cultivar di lampone, mirtillo e rovo per il 2011. L’Inf. Agrario, 20 : 58-61.i AA.VV.2011. Dal mirtillo alla mora, tanti piccoli frutti da coltivare. Lombardia verde, luglio : 37-41 AA.VV. 2012. Alla scoperta del fior fiore della melicoltura. Lombardia verde, gennaio : 37-41. Casiraghi E., Sinelli N., Beghi R., Guidetti R., Spinardi A, Folini L., 2008.Evaluation for grapes and

blueberries quality parameters by a NIR spectroscopy. Ninth International Vaccinium Symposium. Corvallis, OR, 13-17 July.

Colombo A., Ughini V., Eccher T., Granelli G., Perego I., Folini L., 2008. Valutazioni varietali e di tecnica colturale per la filiera piccoli frutti per il consumo fresco e la IV gamma. Convegno “Stato della ricerca agricola in Lombardia. Settore Coltivazioni Arboree”.

Colombo, A., Perego, I., Eccher, T., Granelli, G., Ughini,. V. 2007. Osservazione di nuove varietà di melo e selezione di ecotipi locali ai fini della caratterizzazione della frutticoltura lombarda. Convegno “Stato della ricerca agricola in Lombardia. Settore Coltivazioni Erbacee.

Eccher T., Bacchetta M ., Granelli G., 2008 - Long Term Effects of Ericoid Endomycorrhizae on the Growth of Micropropagated Plants of Vaccinium corymbosum L. in the Field. Acta Hort. 810:657-664.

Eccher T., Genna A., Granelli G., Senesi E., Ughini V., 2008.Screening of raspberry and blackberry cultivars for ready to eat products. Europe-Asia Symposium on Quality Mangement in Post harvest Systems, Acta Hort. 804: 399-404.

Eccher T., Granelli G., 2006 - Fruit Quality and Yield of Different Apple Cultivars as Affected by Tree Density. Fourth Int. Conf.on Managing Quality in Chain. Acta Horticulturae 712: 535-540.

Eccher T., Noè N., Bacchetta M., 2006 - The Influence of Ericoid Endomycorrhizae and Mineral Nutrition on the Growth of Micropropagated Plants of Vaccinium corymbosum L. 8th international Symposium on Vaccinium Culture, Oeiras, Portugal, and Seville, Spain, 3-9 May, 2004. Acta Horticulturae, 715: 411-416.

Eccher T., Noè N., Carotti E., 2006 - Field performance of Vaccinium Corymbosum and V. Ashei cultivars in Northern Italy. 8TH international Symposium on Vaccinium Culture, Oeiras, Portugal, and Seville, Spain, 3-9 May, 2004. Acta Horticulturae, 715: 247-253.

Eccher T.,Granelli G., Maffeo M., Pontiroli R., Testoni A., Tonesi R., Silvi E., 2006 - Valutazione di alcune vecchie cultivar di melo un tempo diffuse in Lombardia. Italus Hortus 13 (2): 105-109.

Granelli G., L. Mariani, S. Parisi, T. Eccher, R. Lo Scalzo, M. Buccheri and G. Cortellino, V. Ughini, 2010. Influence of genotype, location and year factors on quality and healthy compounds of Rubus fruits.XXVIII International Horticultural Congress, Lisbon 22-27 August.

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Guidetti R., Folini L., Spinardi A., Mignani I., Bodria L., 2008. Prediction of Blueberries (Vaccinium corymbosum) ripeness by a portable Vis-NIR device. Ninth International Vaccinium Symposium. Corvallis, OR, 13-17 July.

Mellano M.G., Carli C., Folini L., Draicchio P., Astesano B., 2008. Training of two groups of tasters for the creation of sensory profiles of highbush blueberry varieties, grown in various areas of North Italy. Ninth International Vaccinium Symposium. Corvallis, OR, 13-17 July

Spinardi A., Beghi R., Folini L., 2008. Quality and nutraceutical content of blueberries (Vaccinium corymbosum) grown at two different altitudes (450 and 650 m a.s.l.) Ninth International Vaccinium Symposium. Corvallis, OR, 13-17 July.

2. OBIETTIVI DEL PROGETTO In analogia a quanto perseguito con i precedenti progetti Listefrutta, anche il presente, si pone l’obiettivo generale di contribuire allo sviluppo della moderna frutticoltura lombarda soprattutto attraverso le indicazioni di scelta varietale ed operative che scaturiranno dalle attività sperimentali previste. Tali attività consentiranno, infatti, di ottenere specifici risultati al fine di : • favorire il rinnovamento e l’ampliamento della piattaforma varietale nelle tipiche aree produttive

regionali per tenere aggiornata l’offerta produttiva e consentire il raggiungimento degli standard qualitativi richiesti, localmente e no, dal consumatore e/o trasformatore del prodotto;

• individuare tra le novità varietali in prova le migliori dal punto di vista quanti-qualitativo per adattabilità ai differenti ambienti di coltivazione regionali

• contribuire alla riduzione della pressione ambientale dei trattamenti fitosanitari attraverso l’individuazione delle migliori cultivar “ticchiolatura resistenti”, che ben si prestano sia con sistemi di produzione integrata che biologica;

• incrementare la biodiversità aziendale attraverso una redditizia biodiversità varietale con conseguenti benefici agroambientali oltre che economici;

• permettere l’accesso alle indicazioni operative attraverso l’osservazione di campi dimostrativi; • contribuire a tenere elevata la domanda di consumo di mele e piccoli frutti anche attraverso

l’informazione tecnico-scientifica; • realizzare attività di divulgazione che raggiungano sia produttori a titolo principale, sia a part-

time sia hobbisti, attraverso l’organizzazione di mostre/eventi di ampia fruibilità. Come per i precedenti progetti anche questo propone di valutare comparativamente l’ampia gamma di cultivar proposte dal mondo della ricerca, attraverso l’osservazione dei loro risultati agrobiologici negli ambienti di pianura, collina e montagna, la determinazione dei loro indici di raccolta ottimali e delle caratteristiche delle produzioni che, per quanto riguarda il melo, saranno valutate anche dopo un certo periodo di frigoconservazione dei frutti.

3. RISULTATI ATTESI Si prevede che l’attività in progetto potrà fornire i seguenti risultati: • redazione di Liste varietali regionali, basata sulla valutazione della performance vegeto-

produttiva di vecchi e nuovi genotipi; • partecipazione della Regione Lombardia alla redazione delle Liste varietali nazionali coordinate

dal MiPAF; • implementazione di campi di orientamento varietale in 3 ambienti colturali tipici regionali

(pianura, collina, montagna) che ospitano moltissimi genotipi comuni ai 3 ambienti; • realizzazione di attività divulgative, tipo mostre pomologiche ed esibizioni locali, in grado di

soddisfare le esigenze dei possibili fruitori dei risultati del progetto e rendere meglio visibile l’intero progetto. Ciò soprattutto sarà possibile presso Riccagioia e le UU.OO. adeguatamente strutturate all’uopo quali la Fondazione Fojanini, la Fondazione.

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4. RICADUTA E DESTINATARI DEI RISULTATI I risultati ottenuti dal progetto potranno essere fruibili dai produttori, presenti e futuri, singoli o riuniti in cooperative o in associazioni, dagli agriturismi, dagli hobbisti, dai vivaisti e dalle rivendite di piante da frutto (es. garden center) delle aree limitrofe ai campi sperimentali e o con condizioni pedoclimatiche simili a quelle dei siti sperimentali. Ciò sarà anche favorito dal coinvolgimento che usualmente si stabilisce tra i ricercatori delle UU.OO. e le strutture di commercializzazione del prodotto finale che già sono presenti sul territorio e risultano molto efficaci nel trasferire gli obiettivi raggiunti al consumatore. Per avere un ordine di grandezza del potenziale bacino di fruizione si consideri i dati recenti, seppur provvisori, del recente VI censimento dell’agricoltura che individua in Lombardia oltre 4.000 aziende frutticole. Tra i destinatari indiretti ci sono i soggetti che si occupano di assistenza tecnica, che potranno utilizzare tali risultati per l’assistenza all’impianto ed alla coltivazione di melo e di piccoli frutti nel territorio regionale. Inoltre le liste frutta opportunamente tabulate potranno essere accessibili, attraverso opportuni link, dal capitolo “scelta varietale” della documentazione regionale che riporta le indicazioni protocollari della produzione integrata.

5. DESCRIZIONE ANALITICA DEL PROGETTO E PIANO DELLE ATTIVITA’ 5.1 Partner e responsabili scientifici del progetto Dipartimento Produzione Vegetale (Di.Pro.Ve.) sezione Coltivazioni arboree, dell’Università degli Studi di Milano Questa U.O., partner operativo del presente progetto, da anni si occupa, nel caso del melo, della valutazione agronomica e qualitativa dei frutti di nuove cultivar recentemente introdotte, sia tradizionali che ticchiolatura resistenti. Nel recente passato, cioè sino alla distruzione dell’impianto a causa di un fortunale, anche di vecchie cultivar ormai non più diffuse ma potenzialmente utilizzabili per produzioni di nicchia o come materiale di base per il miglioramento genetico. Attualmente, sono rimaste alcune piante di 6 cultivar: Cavilla bianca, Cavilla San Salvatore, Morellone, Pomme Cloche, Regina delle renette e Rambour Franc. La Sezione si occupa anche della nutrizione minerale delle piante e per quanto riguarda i piccoli frutti, da oltre vent’anni, si occupa di problemi inerenti la caratterizzazione varietale e la coltivazione dei piccoli frutti in generale. La Sezione, da quest'anno, ha a disposizione lo strumento Pimprenelle per la valutazione dei parametri qualitativi delle mele.

Istituto Frutti-viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza. Partner operativo del progetto, l’U.O. di Piacenza svolge le sue attività con finalità di studio delle problematiche frutticole e viticole, nell’ottica di individuare soluzioni in armonia tra sviluppo della qualità, sostenibilità ambientale e redditività. Le attività di ricerca svolte dai docenti e ricercatori dell’Istituto coprono una vasta gamma di tematiche; in particolare la Sezione Arboricoltura si occupa di biologia e fisiologia (biologia fiorale e di riproduzione di ciliegio dolce, cotogno, melo, pero e castagno), di tecnica colturale (potatura di produzione e di ringiovanimento di ciliegio dolce e di nocciolo, propagazione del nocciolo, nutrizione minerale e concimazione del nocciolo e del ciliegio), di biodiversità coltivata (censimento e caratterizzazione di vecchio germoplasma di melo, pero, ciliegio, olivo, castagno e nocciolo), di qualità delle produzioni (valutazione carpo merceologica, tecnologica ed organolettica di produzioni frutticole quali nocciolo, ciliegio dolce e melo) e di confronti varietali (liste varietali di piccoli frutti e melo).

Fondazione Fojanini di Studi Superiori di Sondrio. Partner operativo del progetto, la Fondazione Fojanini di Studi Superiori ha come obiettivi la realizzazione di attività destinate alla valorizzazione e al potenziamento della ricerca scientifica nelle discipline agrarie ed ambientali, nonché all'assistenza tecnica in agricoltura in Provincia di Sondrio e alle attività di trasformazione dei prodotti agricoli. Essa promuove inoltre lo sviluppo e la crescita del settore primario attraverso corsi di formazione e aggiornamento a cui accedono gli operatori interessati. I servizi sono forniti agli imprenditori con una precisa logica di ricerca del miglioramento qualitativo delle produzioni e le azioni intraprese hanno pertanto una concreta applicazione su tutte le

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fasi di prodotto e di processo delle produzioni agrarie. La Fondazione Fojanini esprime per tutto ciò un ruolo importante nell'affrontare tematiche di grande valore territoriale, rappresentando un punto di riferimento che offre un sostanziale impulso alla qualificazione e allo sviluppo dell'agricoltura. I settori di attività sono numerosi e tra questi primeggia quello frutticolo, in particolare quello melicolo, per il quale l’attività di ricerca e sperimentazione è fondamentale per il sostegno alla produzione locale dell’ IGP “mela della Valtellina”. Si inserisce nel progetto come Ente in grado di supportare il lavoro sperimentale della Fondazione Fojanini la COAV. Questa cooperativa, che riunisce più di 600 aziende frutticole su una superficie totale di oltre 500 ettari mette a disposizione la Pimprenelle per l’analisi della frutta. Sempre presso la Cooperativa si svolge anche la frigoconservazione dei campioni di mele per la successiva analisi post conservazione. Fondazione Minoprio di Vertemate con Minoprio (CO). Partner operativo del progetto l’U.O. di Minoprio svolge attività di ricerca, sperimentazione, formazione nonché di assistenza tecnica alle imprese ed alla Pubblica Amministrazione, con l’obiettivo di promuovere la crescita sociale, economica e culturale in ambito floro-orto-frutticolo e vivaistico. A questo scopo l’Ente si compone di tre Centri: • Centro MiRT - Minoprio Ricerca e Trasferimento: per la ricerca e la sperimentazione. Questo

centro collabora con Enti e Università italiane ed europee (Università Statale di Milano, Università dell'Insubria di Varese, Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Ministero Politiche Agricole e Forestali, Politecnico di Milano e il Max Planck Institut di Koln – Germania);

• Centro Formazione per preparare i giovani nel settore floro-orto-frutticolo, del vivaismo e del giardinaggio.

• Centro Agricolo con la funzione di laboratorio di apprendimento per la formazione. La Fondazione è inoltre sede di un Centro di Saggio riconosciuto dai Ministeri delle Politiche Agricole e della Sanità e sede operativa del Centro Regionale per la Tutela della Flora Autoctona riconosciuto dalla Regione Lombardia e costituito dal Consorzio: Parco Monte Barro, Fondazione Minoprio, Università dell'Insubria di Varese, Università di Pavia. Presso la Fondazione è collocato anche il laboratorio del Servizio Fitosanitario Regionale che, oltre alle attività istituzionali, collabora alle prove inerenti alle fitopatologie. I campi di ricerca e sperimentazione indagati dai ricercatori della Fondazione sono quello agronomico, floricolo, frutticolo, orticolo e fitopatologico. Per lo svolgimento delle varie prove la Fondazione dispone sia di superfici in pieno campo sia di strutture di copertura, quali serre ed ombrai, dotati di un sistema automatico di regolazione termo-irrigua. Le prove di campo sono poi completate da analisi di laboratorio per lo svolgimento delle quali la Fondazione usufruisce sia dei laboratori interni, sia della collaborazione con il laboratorio MAC (Minoprio Analisi e Certificazioni). Il presente progetto ha come responsabili scientifici : • Dott.ssa Claudia Piagnani- Dipartimento di Produzione Vegetale, Sezione di Coltivazioni

Arboree - Università degli Studi di Milano; • Dott.ssa Virginia Ughini - Istituto di Frutti-Viticoltura - Università Cattolica del Sacro Cuore di

Piacenza. 5.2 I campi sperimentali e le cultivar Di seguito per ogni Unità Operativa vengono descritti i campi sperimentali in cui si svolgeranno le attività in progetto e le cultivar di melo e di piccoli frutti in essi presenti. 5.2.1 Di.Pro.Ve.-Milano

Melo

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L’U.O. Di.Pro.Ve. di Milano, conduce le sue attività relative alle liste varietali melo presso l’Azienda Didattico Sperimentale “Francesco Dotti” situata ad Arcagna, in comune di Montanaso Lombardo (LO). Esso è stato per molti anni ed è tutt’ora il campo sperimentale di riferimento per il progetto MIPAF “Liste di orientamento varietale dei fruttiferi” per la Regione Lombardia. Nel campo sperimentale, di circa mezzo ettaro, pertanto sono presenti complessivamente 133 cultivar di melo, tra quelle tradizionali e quelle “ticchiolatura resistenti (=TR), tutte allevate a spindel con distanze di 4 m fra le file e di 1,1 m sulla fila (Tabb. 1 e 2). Annualmente vengono aggiunte nuove cultivar proposte per la valutazione dal Progetto nazionale. Nella primavera 2011, nel campo sperimentale di Arcagna sono state messe a dimora 10 nuove cultivar distribuite dal Progetto e precisamente: Fujion, Gaia M8T337, Gemini, Golden Parsi, Jugala, Netta, NOUE 9987, NOUE 9992, Pirol (Pirella), Renoir. Le piante sono irrigate per aspersione sopra chioma e il terreno è inerbito Nel corso dell’anno vengono eseguite le normali cure colturali ed i trattamenti fitosanitari e vengono rilevate le caratteristiche fenologiche, produttive e qualitative delle cultivar in osservazione secondo i protocolli sperimentali concordati nell’ambito del progetto.

Tab. 1 - Elenco delle cultivar di melo tradizionali presenti nel campo Arcagna del Di.Pro.Ve di Milano e relativo anno d’impianto dimora (in neretto quelle poste a dimora nel 2011).

Cultivar/Clone Anno impianto

Alka 1999 Ambaxy Infel Dalilit 2009 Ambrosia 2005 Angold 1999 Annabelle 2010 Annaglo (Gala) 2004 Aurora 2008 Baujade 1998 Braeburn Lochbuie 2001 BraeburnRedfield 2001 BrokfieldGala 2001 Bucheye Gala 2004 Caudle 2004 Cauflight 2010 Chinook 2008 Ciosa 2000 Coe Fuji 2008 Crimson Crisp 2010 CTIFL 1997 Daiane 2008 Daligris 2010 DalinBel 2004 Dalirail 2006 Daliryan 2010 Dalitoga 2006 Delfloga 2007 Delflopion 2007 Delgared 2006 Deltana 2007 Diwa 2004 Doriane 2005 Evelina 2005

Forlady 2006 Fuji Aztech 2004 Fuji Cufu 2010 Fuji Irradiata 1998 Fuji Kiku Fubrax 2006 Fujiko 2009 Fujion 2011 Gaia M8T337 2011 Gala Decarli "Fendeca" 2009 Gala Must 1997 Gala Royal Beaut 2008 Gala Schnizer Schniga 2001 Gala Venus "Fengal" 2010 Galaval Cov 2009 Galaxy 1997 Galaxy Infetel 1997 Galmac 2010 Gemini 2011 Gold Chief 1998 Gold Rush 1997 Golden Parsi 2011 Goldor 2010 Goldrosio 2005 Granny Smith 1998 Green Star 2004 Hillwell 1997 Jeromine 2004 Jugala 2011 Kanzi 2004 Kiku 8 1997 Ligol 2006 Luna 2007 Maribelle 2010

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Mariri Red (24-04-002) 2002 Mondial Gala 1997 Mori Hofu 1 1998 Mori Hofu 3A 1997 Mudi 2006 Nabella 2010 Naga Fu 6 1997 Netta 2001 Nicola 2008 NOUE 9987 2011 NOUE 9992 2011 Opal 2007 Pera Von Mutterbaumen 2009 Pilot 2000 Pink Gold 2004 Pink Lady 1998 Pink Rose 2001 Pinova 2000 Pirol (Pirella) 2011 Red Boy 2006 Red Braeburn 1997 Red Cap 2005 Red Early 1998

Rembrand 2010 Renetta Canada Bianca 2009 Renoir 2011 Rosa Gold Quemoni 2001 Royal Braeburn 2006 Royal Gala 1997 Rubens 2001 Rubin Fuji 2005 Ruby Gala 1997 Rugiada 2000 Sansa 1997 Scopel 2007 Shamrock 1999 Smeralda 2011 Sonya 2004 Super Stayman 1999 Sweetie 2007 Top Export 2008 Tunda 2007 Zari 2007 Zonga 2007 Zuzana 2001

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Tab. 2 - Elenco delle cultivar di melo “ticchiolatura resistenti” presenti nel campo Arcagna del Di.Pro.Ve di Milano e relativa età d’impianto.

Cultivar Età impianto

Ariane 5 Ariwa 9 Brina 12 Catarina 6 Collina 1 Crimson crisp-coop39 1 Dalinbel 6 Dalinco 6 Dalinred 6 Dalinsweet 1 Delcoros 5 Deljuga 5 Ecolette 9 Enterprise 13

Golden lasa 13 Golden mira 12 Golden orange 12 Goldrush (coop 38) 13 Harmonie- delorina 12 Initial 6 Modi’ (g198) 4 Nova-enova 12 Orion 1 Primiera (coop42) 13 Resista 9 Sirius 1 Sir prize 12 Summerfree 12 Sundance 1 Topaz 12

Piccoli frutti

I campi sperimentali presso cui l’U.O. di Milano svolge le sue attività relativamente alla valutazione comparativa varietale, per questo gruppo di specie sono siti: per il mirtillo a Cornaredo (MI) presso, la Cascina Baciocca, Azienda Sperimentale dell'Università degli Studi di Milano che ospita le specie e le cultivar riportate nella sottostante tabella 3 Tab.3 - Elenco delle cultivar di mirtillo gigante e delle relative specie di appartenenza presenti a Cascina Baciocca nel 2012

Cultivar Specie botanica Bluebelle V. ashei Aurora V. corymbosum Bluehaven V. corymbosum Bluetta V. corymbosum Brigitta V. corymbosum Chandler V. corymbosum Drapper V. corymbosum Duke V. corymbosum Liberty V. corymbosum

per il lampone e il rovo presso l’azienda Dotti di Arcagna (LO), con le cultivar elencate nelle tabb. 4 e 5; che occupano una superficie di circa 1000 m2 per specie. Tab 4 - Elenco delle cultivar di lampone presenti nel campo sperimentale di Arcagna, del Di.Pro.Ve di Milano.

Cultivar Rifiorenza

Anne X Autumn bliss X

Autumn treasure Bc 89-2-89 = esquimalt Cascade delight

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Caroline X Em 6220/70 X Em 6312/5 Em 6346/74 Em 6390/47 Em 6413/59 Em 6414/14 Em 6428/80 X Em 6448/10 Em 6429/6 Em 6505/5 Em 6511/50 Em 6511/58 Glen ample Glen garry Glen lyon Talvolta Glen magna Glen rosa

Glen schees Gradina Heritage X Himbo top Jeanne d’orleans John squire X Mbt f1 X Medea Oam w2 Pcs 1 Pcs 2 Polana X Polka X Rossana X Ruby X Sugana X Tulameen

Tab 5 - Elenco delle 19 cultivar di rovo presenti nel campo sperimentale di Arcagna, del Di.Pro.Ve di Milano.

Cultivar Adrienne Apache Arapaho Black bute Black satin Cacanska bistrna Chester Dirksen Early navaho Helen Hull thornless Kiowa Kotata Loch tay Lochness Navaho Silvan Smoothstem Triple crown

5.2.2 Istituto Frutti-viticoltura- Piacenza

Melo

Per contribuire al rinnovamento della piattaforma varietale della provincia di Pavia che vanta una lunga tradizione di melicoltura e perciò poter acquisire in situ dati sulla performance vegeto produttiva delle novità varietali l’unità Operativa di Piacenza dal 2006, svolge la sua attività di ricerca e sperimentazione nella tipica zona melicola dell’Oltrepò Pavese. Al riguardo ha preso accordi con un’azienda rappresentativa dell’Oltrepò Pavese di alta collina ossia l’Azienda agricola Agosti Gabriele,

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sita in località Moglie di Ponte Nizza (PV). Nel primo anno di attività è stato allestito un campo di circa 2000 m2, che successivamente è stato via via ampliato. Il campo è posto ad una altitudine media di 403 m s.l.m. ed è suddiviso in 2 appezzamenti separati dalla strada comunale. Tale suddivisione si è resa necessaria per coltivare separatamente le cultivar di melo geneticamente resistenti alla ticchiolatura (TR) e quelle convenzionali (CON), ossia senza alcuna dichiarata resistenza genetica ad avversità biotiche. Entrambi gli appezzamenti hanno giacitura tendenzialmente piana ed orientamento a Sud Est. Il terreno è di medio impasto-tendente all’argilloso e calcareo con pH intorno a 7,8. Queste caratteristiche chimico-fisiche del suolo sono abbastanza simili a quelle di altri appezzamenti dell’azienda oltre che a quelle di molti terreni della zona. In questo senso, perciò, il campo rappresenta molto bene importanti caratteristiche pedologiche locali. Le piante sono allevate a fusetto e distanti 3,8 metri tra le file e 1,2 m sulla fila. L’irrigazione è localizzata, e dal 2010 è possibile anche effettuare la fertirrigazione mentre il terreno è spontaneamente inerbito tra le file e diserbato sulla fila. La difesa delle piante poste nell’appezzamento che ospita le cultivar CON è di tipo integrato, poiché, come già detto, l’azienda aderisce alla misura agro ambientale 214 B- Produzioni integrate. Le cultivar presenti a settembre 2011 sono quelle riportate nelle Tabb.6 e 7. Tab. 6 - Elenco delle cultivar di melo ‘tradizionali’ presenti nel 2011 nei campi sperimentali di Ponte Nizza e relative età d’impianto dell’astone e/o d’innesto a dimora (in neretto quelle poste a dimora nel 2011)

CULTIVAR ANNI IMPIANTO ASTONE (ANNI)

ETÀ INNESTO IN POSTA (ANNI)

Ambassy 3 - Ambrosia - 3 Annabelle 2 Aurora-golden gala 4 3 Braeburn eve mariri red 6 - Calvilla tipo ( m201 pont.) - 3 Camela - 3 Carla finalina ( m139 pont.) - 3 Chinook 4 3 Couflight 2 Daiane 4 3 Daligris 2 Dalinip 6 3 Dalirail 6 3 Dalirayan 2 Dalitoga 6 3 Dalitron 6 3 Diwa - 3 Early red one erovan 5 - EVELINA roho 3615 5 - Forladi 6 3 Fuji azthec - 3 Fuji coe -ebbercove 4 3 Fuji fukan select line 6 3 Fuji kiku 8 6 3 Fuji kiku fubrax 6 3 Fuji raku-raku 6 3 Fuji spike 6 3 Fuji topexport 4 3

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Fuji toshiro ® 6 - Fujiko 3 - Gala annaglo 6 - Gala brookfield baigent 6 3 Gala buckeye ® simmons 6 - Gala decarli 5 3 Gala royal beauty 4 3 Gala shnitzer schniga 6 - Gala venus ‘fengal’ a 3 - Galaval 3 - Galaxy selecta 6 3 Galmac 2 Gold pink-gold chief 6 - Golden delicious clone b 6 - Golden Parsi da Rosa 1 Golden reinders - 3 Goldor 2 Goldrosio - 3 Idared 3 Jeromine ® 6 - Jugala 1 Mairac - 3 Maribelle 2 Nero red rome 3 Nicola (spa 440) 4 3 Nicoter - 3 Noue 9987 1 Noue 9992 1 Opal 5 3 Pera 3 - Pinova - 3 Pirol 1 Pomella genovese 3 Px 4042 delgrared 6 3 Red boy - 3 Red cap valtod 6 3 Red chief campspur 6 - Red del. Redkan 3 - Rembrandt 2 Renetta blanc 5 3 Renetta champagne - 3 Rosy glow pink aurora 5/3 3 Sant’anna ( m 433 pont.) - 3 Scopel 1 5 3 September - 3 Smoothee yellow delicious 3 Staymanred 3 Superchief ® sandidge 6 - Sweetie 5 3 Tunda 5 3

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Zari 5 3 Zonga 5 3

Tab. 7 - Elenco delle cultivar di melo “Ticchiolatura Resistenti” (TR) presenti nel 2011 nel campo Ponte Nizza e relativa età d’impianto (in neretto quelle poste a dimora nel 2011)

CULTIVAR ETA’ IMPIANTO ASTONE (ANNI)

ETÀ INNESTO IN POSTA (ANNI)

Ariane 6 3 Brina 6 - Collina 2 Coop 39 crimpson crisp 2 Dalinsweet Delfloga 5 3 Delflopion 5 3 Deltana 5 3 Florina querina 3 Frascona ( m126 pont.) - 3 Fujion 1 Gaia 1 Gemini 1 Gold rush coop38 5,3 3 Golden orange 6 - Luna 5 3 Modi’ g198 6,3 3 Orion 2 Pomellone (m 313 pont.) - 3 Renoir 1 Sirius 2 Smeralda 1 Sundance coop 29 2 Travaglina (m348 pont.) - 3

Piccoli frutti

Nell’ambito dell’attività relativa ai piccoli frutti, l’U.O. di Piacenza ha principalmente condotto i suoi rilievi in provincia di Pavia e precisamente a Moglie di Ponte Nizza, nell’alta collina dell’Oltrepò Pavese, a circa 430 metri di altitudine, in una zona dove ormai la viticoltura lascia spazio ad altre colture arboree, quali il melo, e sono già diffusi castagneti e prati. In particolare il campo di Ponte Nizza è stato realizzato ex novo e presenta le caratteristiche di seguito descritte. L’appezzamento è esposto a Sud-Ovest, presenta una conformazione poligonale con giacitura leggermente declive. Tali caratteristiche ne favoriscono al contempo il drenaggio superficiale e profondo e la meccanizzazione delle operazioni colturali. La superficie complessiva è di circa 1000 mq, con facilità di accesso da una capezzagna interpoderale e vicino ad un torrente che consente il pescaggio dell’acqua per l’irrigazione localizzata. Come per tutti i campi realizzati dalle altre province del progetto regionale anche questo vuole rappresentare per giacitura, estensione, esposizione la tipica realtà locale di appezzamenti marginali, non troppo estesi che offrono poche alternative di coltivazione redditizia. Ad oggi sono presenti circa 37 cultivar di lampone, delle quali 22 rifiorenti (Tab. 8) e 7 di rovo (Tab.9). Oltre alle regolari pratiche colturali, da tempo sui settori ospitanti cultivar rifiorenti vengono confrontate differenti strategie di potatura del lampone, al fine di manipolare (dilatare/concentrare) la stagione di maturazione. In particolare per una stessa cultivar vengono messe a confronto

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• piante con taglio raso invernale, ovvero piante a cui è stata asportata tutta la parte aerea superiore a 10 cm dal livello del suolo. Perciò tali piante producono un solo periodo dell’anno;

• piante potate convenzionalmente , ossia a fine inverno asportando la parte apicale dei tralci produttivi a 10 cm sopra il filo più alto , perciò a 160 cm dal suolo. Queste piante sono considerate test e le produzioni che da esse si ottengono sono sia quella sul tralcio di 1 anno, sia quella sul pollone dell’anno.

Tab. 8 - Elenco delle cultivar di lampone presenti nel campo sperimentale di Ponte Nizza, dell’Istituto di Frutti-viticoltura di Piacenza.

CULTIVAR RIFIORENZA Alpen gold X Autumn treasure X Caroline X Cascade delight Cowichan Em6220/70 X Em6390/47 Em6428/80 Em6429/6 Em6471/98 X Em6505/7 X Em6507/56 Em6514/53 Glen ample Glen lyon Heritage X Himbo top X Jean d’orleans Joan irene X

Joan j X Josephine X Malling minerva Mtb/f1 X Ndf1 X Pbp b2 X Pcs/2 Polana X Polka X Poranna rosa X Qeg/f1 X Rossana X Ruby X Sugana X Tulamagic Tulameen Venus X Willamette

Tab. 9 - Elenco delle cultivar di rovo presenti nel campo sperimentale di Ponte Nizza, dell’Istituto di Frutti-viticoltura di Piacenza.

CULTIVAR Albenza Almenno Arapahao Chester Euro Navaho Triple crown

Fondazione Fojanini di Sondrio

Melo

Nel corso degli anni di attività afferente le Liste varietali melo, oltre al lavoro di valutazione e di osservazione, sono stati creati numerosi campi sperimentali con l’introduzione di nuove cultivar da studiare; è per tale motivo che attualmente la Fondazione Fojanini ha in complesso circa un centinaio di cultivar di melo tradizionali ed una cinquantina di cultivar ‘ticchiolatura resistenti’.

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I campi sperimentali di Ponte Madonna (2500 m2), Ponte Pradella (1500 m2) e Ponte Coop (2000 m2) dove ha sede la cooperativa frutticola sono dislocati all’interno del conoide frutticolo di Ponte in Valtellina, mentre quello di Sondrio (5000 m2) è adiacente l’edificio che ospita la Fondazione Fojanini. Oltre alla sperimentazione Liste varietali-melo per questa specie sono in atto anche ricerche che riguardano: la potatura, la forma di allevamento, la resa in produzione e la qualità della frutta ottenuta nelle diverse annate frutticole. Gli elenchi delle cultivar ospitate in tutti i campi ove la Fondazione Fojanini svolge sperimentazione e ricerca sono riportati nelle Tabb.10 -12. Tab. 10 - Elenco delle cultivar di melo tradizionali in coltivazione nei 4 campi sperimentali gestiti dalla Fondazione Fojanini in provincia di Sondrio (tra parentesi gli anni di impianto)

Cultivar Sondrio Anni

Ponte madonna Anni

Ponte pradella Anni

Ponte coop Anni

Ambrosia 7 Ambassi 4 Aurora golden gala 4 Braeburn hillwell-hidala 14 Braeburn joburn 8 Braeburn royal 8 Braeburn standard v.f. 14 Braeburn-eve- mariri red 8 Caudle-cameo-camela 8 7 Chinook 4 Collina braun 5 Coe fuji 4 Crielaard 14 Daiane 4 Dalinip 6 Dalirail 6 Dalitoga 6 Dalitron 6 Early red one-erovan 6 EVELINA roho 3615 7 Faw 5878 - diwa 7 Forladi 6 Fuji kiku 8 14 Fuji kiku fubrax 6 Fuji mori hofu 3a 14 Fuji naga fu 6 14 FUJI OGURA ( varietà civ) 8 Fuji raku-raku 8 Fuji spike 6 Fuji toshiro 7 Fuji zhen aztec 7 Fuji zhen aztect 7 Fuji fujico 4 G 18 ( varietà siglata CIV) 8 G 181 ( varietà siglata CIV) 8 G 185 ( varietà siglata CIV) 10 G 362 ( varietà siglata CIV) 8

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Gala - annaglo 7 Gala brookfield baigent 8 Gala buckeye ® simmons 7 Gala decarli 5 Gala must 14 Gala obrogala delbard 14 Gala schnitzer schniga 8 Gala-galaxy 14 Galamac 4 Galaval 4 Gala venus 4 Gala royal beauty 4 Ginger braun 5 Gold chief-gold pink 10 Golden delicious clone b 14 7 Golden reinders 14 Goldrosio 7 Greenstar-nicogreen 7 It red delicious 7 Jeromine 7 Jugala 4 Kanzi- nicoter 7 LH 96 ( varietà siglata CIV) 10 Ligol 6 Mairac -.la flamboyante 7 Mondial gala 14 Nicola 4 Opal 5 Parsi braun 5 Pera 4 Pilot 8 Pink gold lertess 8 Pink lady cripps pink 7 Pink rose – rosy glow 6 Pinova -corail 8 Px 4042 – delgrared 6 Red boy 6 Red breaburn 14 Red cap valtod 7 Red delicious redkan 7 Red gala 95 14 Renetta canada 6 RJ4 (varietà siglata CIV) 8 Royal gala tenroy 14 Rubin fuji 7 Ruby gala - gala rossa 8 Sansa 11 Scopel 5 September wonder ® fiero 7 Smoothee yellow delicious 14

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Superchief ® sandidge 7 Sweetie 5 Tentation 11 Tonda 5 Top red 11 Topex port 4 YX31 (varietà siglata CIV) 8 YX1 (varietà siglata CIV) 7 YX2 (varietà siglata CIV) 7 YX7 (varietà siglata CIV) 7 Zari 5 Zonga 5 Maribelle 3 Annabelle 3 Rembrand 3 Couflight 3 Daligris 3 Daliryan 3 Fujy cufu 3 Goldor 3 Jeromine 3 Roat red deliciou 3 Golden parsi 3 Fujion (primavera 2011) 2 Ultima gala (primavera 2011) 2 9992 (primavera 2011) 2 9987 (primavera 2011) 2 Gala schnico (primavera 2011) 2 Crimson snow (primavera 2011) 2 DA8 (primavera 2011) 2 Pirol (primavera 2011) 2 Gemini (primavera 2011) 2 Gaia (primavera 2011) 2 Renoir (primavera 2011) 2 Smeralda (primavera 2011) 2 Jugala (primavera 2011) 2

Tab. 11. - Elenco delle cultivar di melo ‘ticchiolatura resistenti’ in coltivazione in 3 campi sperimentali gestiti dalla Fondazione Fojanini in provincia di Sondrio (tra parentesi gli anni di impianto).

Cultivar Sondrio Anni

Ponte madonna Anni

Ponte pradella Anni

Ponte coop Anni

Ariane 6 Ariwa 11 Brina 13 Catarina 11 Clr 13 t 40 13 Clr 13 t 45 13 Clr 20 t 14 crimson crisp 13 Crimson crisp 5

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Clr 20 t 22 12 Cqr 10 t 17 13 D1-B9-41( varietà siglata CIV) 4 Dalinbel (dl 33)- antares 8 Dalinco (dl24) 7 Dalinred 11353 (dl13) 7 Delfloki 6 Delcoros 6 Delfloga 6 Delflopion 4 Deltana 4 Deljuga 5 Doriane 6 Ecolette 11 Enterprise 13 Freedom 13 Gold rush coop 38 13 Golden lasa 13 Golden mira 13 Golden orange 13 Harmonie-delorina 11 Her 4 t 175 13 Inital 8 Luna 5 Modì (g 198) 6 Nova-enova 13 Pri 2463/110 13 Pri 75441/67 13 Pri coop 11 13 Pri coop 17 13 Pri coop 25 13 Pri coop 34 13 Prima 13 Primiera coop 42 13 Pser 11t27 13 Red earlib 11 Resista 1 11 Saturn 8 Selena 11 Sir prize 13 B3b9-207 renoir 4 B8a3-384 gaia 4 B8a3-323 4 Orion 3 Sirius 3 Sundace 3 Dalinsweet 3 A7b9-119 smeralda 3 Lh59 pj 2 fujion 3 B8a3-250 gemini 3

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A9D7-179 (primavera 2011) 2 A9D7-74 (primavera 2011)

Tab. 12. - Elenco delle cultivar di melo tradizionali in coltivazione nei campi sperimentali gestiti dalla Fondazione Fojanini in provincia di Sondrio, ricerca supplementare che riguarda la valutazione di nuovi portinnesti di melo

Cultivar Ponte coop Anni impianto

Rubensu - SU - G224 speronate 4 Rubensu - SU - G8 ramificate 4 Rubensu - SU - FG 35 ramificate 4 Rubensu - SU - M9 ramificate 4 Rubensu - SU - G224 lisce 4 Rubensu - SU - G224 ramificate 4 Fuji fujico - SU-p51 4 Fuji toshiro - su- m9 4 Fuji toshiro - su- g89 4

Piccoli frutti

A Postalesio, nel 2010 è stato realizzato un nuovo impianto sperimentale dove è stato messo a dimora soltanto il mirtillo. Si tratta di una superficie di circa 2000 m2 interamente recintata e provvista di fertirrigazione. Presenta un’ottima esposizione a sud trovandosi sul versante retico della valle. Grazie ad una modesta pendenza viene favorito sia lo sgrondo dell’acqua piovana che il drenaggio verso il fondovalle dell’aria fredda; quest’ultimo aspetto riduce fortemente il pericolo di danni da gelo. La facilità di accesso e la leggera pendenza permettono la meccanizzazione delle operazioni colturali tra cui il taglio dell’erba, eseguito nel corso della stagione con cadenza mensile e la raccolta. All’analisi chimica il terreno ha una granulometria a dominante sabbiosa (61%) con un pH subacido (6,04) ed un elevato tenore di sostanza organica (4,66%); i dati confermano la vocazione dell’appezzamento alla coltivazione del mirtillo gigante che ha forti esigenze in fatto di acidità e tenore di sostanza organica. Lo scopo di questo impianto è quello di concentrare in un unico sito tutte le nuove accessioni provenienti da tutto il mondo e oggetto di studio e valutazione. Non solo, ma il mantenimento di alcune varietà oggi superate (Duke, Bluetta, Elisabeth ecc) ha come scopo quello di conservare il germoplasma di questa specie per eventuali programmi di miglioramento genetico; si tratta del primo allestimento adibito a tale scopo. Lamponi e More sono messi a dimora sempre presso il comune di Postalesio in un campo poco lontano dal secondo vaccineto. Anche in questo caso la facilità di accesso e la leggera pendenza permettono la meccanizzazione delle operazioni colturali tra cui il taglio dell’erba, eseguito nel corso della stagione con cadenza mensile e la raccolta. L’appezzamento che presenta una superficie totale di circa 1500 m2, è stato scelto perché rappresentativo di una situazione di marginalità. Infatti, si trova all’interno di un conoide di deiezione tipicamente agricolo ed è stato realizzato per dimostrare agli agricoltori locali la possibilità di recupero e di utilizzo di siti oggi parzialmente non coltivati. Altri fattori che hanno condizionato tale scelta sono stati la vicinanza della viabilità e di un impianto idrico comunale ad uso agricolo. All’analisi chimica il terreno ha una granulometria a dominante sabbiosa (72%) con un pH subacido (6,29) ed un elevato tenore di sostanza organica (4,81%). Tab. 13 - Elenco delle cultivar di mirtillo in coltivazione presso i campi di Postalesio della Fondazione Fojanini di Sondrio.

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SPECIE CULTIVAR ANNI DI IMPIANTO

V. corymbosum Duke 3 V. corymbosum Aurora 3 V. corymbosum Liberty 3 V. corymbosum Brigitta 3 V. corymbosum Draper 3 V. corymbosum Patriot 3 V. corymbosum Bluecrop 3 V. corymbosum Emerald 3 V. corymbosum Ozarkblue 3 V. corymbosum Primadonna 3 V. corymbosum Jewel 2 V. corymbosum Springwide 2 V. corymbosum Berkeley 3 V. corymbosum Biloxy 3 V. corymbosum Bluetta 3 V. corymbosum Chandler 2 V. corymbosum Elisabeth 2 V. corymbosum Giorgia gem 2 V. corymbosum Legacy 2 V. corymbosum MISTY (impianto 2011) 2 V. corymbosum O' neal 2 V. corymbosum Sharpblue 2 V. corymbosum DENISE BLUE (impianto 2011) 2 V. corymbosum POPPINS (impianto 2011) 2 V. ashei Centurion 2 V. ashei Snowchaser 2 V. ashei Ochlockonee 2 V. ashei Powed blue 2 V. ashei Alapaha 2 V. ashei Vernon 2

Tab. 14 - Elenco delle cultivar di mirtillo Siberiano (Lonicera kamtschatica) in coltivazione presso i campi di Postalesio della Fondazione Fojanini di Sondrio.

SPECIE CULTIVAR ANNI DI IMPIANTO

Lonicera kamtschatica Morena 2 Lonicera kamtschatica Fialka 2 Lonicera kamtschatica Anfora 2 Lonicera kamtschatica Viola 2 Lonicera kamtschatica Tomicka 2 Lonicera kamtschatica Valchova 2 Lonicera kamtschatica Wojtek 2 Lonicera kamtschatica Vetreno 2 Lonicera kamtschatica Jarni 2 Lonicera kamtschatica Vasilijevska 2 Lonicera kamtschatica Pruhowick letin 2 Lonicera kamtschatica Aut 2 Lonicera kamtschatica Duet 2

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Lonicera kamtschatica Warzawa 2 Lonicera kamtschatica Altaj 2 Lonicera kamtschatica Sinoglaska 2 Lonicera kamtschatica Sinaja-ptica 2

Tab.15 - Elenco delle cultivar di lampone unifero in coltivazione presso i campi di Postalesio della Fondazione Fojanini di Sondrio.

SPECIE CULTIVAR ANNI DI IMPIANTO

Rubus ideus L. Chilliwak Rubus ideus L. Claudia 10 Rubus ideus L. Em6429/6 10 Rubus ideus L. Em6514/53 10 Rubus ideus L. Glen ample 10 Rubus ideus L. Oam-w2 10 Rubus ideus L. Pcs-1 10 Rubus ideus L. Pcs2 10 Rubus ideus L. Sel. 6390/47 10 Rubus ideus L. Sel. 6511/50 10 Rubus ideus L. Tulameen 10 Rubus ideus L. Cascade delight 2 Rubus ideus L. SJR941-1 (impianto2011) 1 Rubus ideus L. BC1-88-6 - (impianto2011) 1 Rubus ideus L. SJR44.2 (impianto 2011) 1 Rubus ideus L. Tulamagic (impianto 2011) 1 Rubus ideus L. Autum tresure (impianto 2011) 1 Rubus ideus L. Cowichan 2 Rubus ideus L. Alpengold (impianto 2011) 1 Rubus ideus L. Rubyfall (impianto 2011) 1 Rubus ideus L. Sjr941 - 2011 1

Tab. 16 - Elenco delle cultivar di lampone rifiorente in coltivazione presso i campi di Postalesio della Fondazione Fojanini di Sondrio.

SPECIE CULTIVAR ANNI DI IMPIANTO

Rubus ideus L. Anne 10 Rubus ideus L. Caroline 10 Rubus ideus L. Em6505/7 10 Rubus ideus L. Glen lyon 10 Rubus ideus L. Heritage 10 Rubus ideus L. Himbotop 5 Rubus ideus L. Joan irene 4 Rubus ideus L. Josephine 10 Rubus ideus L. Mtb-f1 10 Rubus ideus L. Nd-f1 10 Rubus ideus L. Pbp-b2 10 Rubus ideus L. Polana 10 Rubus ideus L. Polka 4 Rubus ideus L. Qeg-f1 10 Rubus ideus L. Sugana 2

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Rubus ideus L. Jeanne d’orleans (impianto 2011 1

Tab. 17. Elenco delle cultivar di rovo in coltivazione presso i campi di Postalesio della Fondazione Fojanini di Sondrio.

SPECIE CULTIVAR ANNI DI IMPIANTO

Rubus fructicosus Arapahao 8 Rubus fructicosus Chester 8 Rubus fructicosus Helen 7 Rubus fructicosus Lochness 8 Rubus fructicosus Navaho 8 Rubus fructicosus Adrienne 7 Rubus fructicosus Diamond 2 Rubus fructicosus Night fall 2 Rubus fructicosus Metolius 2 Rubus fructicosus Cacanska bestrna 3 Rubus fructicosus Kiowa 3 Rubus fructicosus Early navaho 3 Rubus fructicosus Apache 3 Rubus fructicosus Pearl 2 Rubus fructicosus Obsesion 2

5.2.4 Fondazione Minoprio

Melo

L'impianto sperimentale di melo della Fondazione di Minoprio è oggi costituito da 3 campi varietali realizzati presso il frutteto avente sede nella Tenuta Superiore della Fondazione. Il più vecchio, impiantato nel 1997 e completato nel 1998, si estende su una superficie di 1200 m2 e si compone oggi di 11 cultivar. Il secondo impianto è stato invece realizzato a partire dal 2004 su una superficie di 2000 m2 mettendo a dimora complessivamente 88 cultivar. Nel corso del 2010 si è inoltre provveduto alla realizzazione di un terzo campo di superficie pari a 2500 m2. Le cultivar impiantate, tutte ticchiolatura resistenti, sono state scelte tra quelle suggerite in occasione degli incontri tenuti annualmente con i vari componenti del progetto nazionale Liste varietali del MIPAAF. La composizione varietale attuale dei sopracitati campi è riportata nelle tabb. 18 e 19. In particolare, il campo varietale 1, di 1200 m2, è oggi strutturato in 5 file di piante orientate in direzione Est-Ovest, di lunghezza pari a circa 60 m, con 4 varietà di mele per fila. Il sesto di impianto è costante per tutte le varietà ed è pari a 1 m (sulla fila) x 4 m (interfila). L'interfila è mantenuta ad inerbimento controllato mediante sfalcio meccanico abbinato a diserbo chimico (con diserbante sistemico “ROUNDUP” p.a. glyphosate). La struttura di allevamento è realizzata con pali di castagno di altezza 3,5 m e distanziati circa 15 m, tra i quali è stato tirato un primo filo di ferro zincato, all’altezza di 80 cm, e successivamente un altro all’altezza di circa 2 m. Il portainnesto è l'M9 per tutte le cultivar. La forma di allevamento è il fusetto abbinato a “solaxe”. L'irrigazione è condotta a goccia con tubi porta irrigatore sostenuti dal filo in ferro zincato posto a 80 cm. Il campo varietale 2 ha una superficie complessiva di circa 2000 m2 ed è costituito da 7 filari orientati in direzione Est-Ovest, realizzati con strutture di sostegno in castagno come per il campo 1. Le file hanno una lunghezza di circa 75 m ed il sesto d’impianto è, come per il campo 1, 1 m x 4 m. Anche in questo caso il sistema d’irrigazione è realizzato a goccia.

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Le piante, astoni innestati su M9, PAJAM1, PAJAM2 ed M26 sono state impiantate seguendo uno schema a blocchi varietali. La forma di allevamento utilizzata è il solaxe. Il campo varietale 3 ha una superficie complessiva di circa 2500 m2 è costituito da 15 file orientate in direzione NORD-SUD, di cui occupate finora 12, ed è realizzato con pali in cemento. Le file hanno una lunghezza di circa 45 m e il sesto d’impianto è il medesimo adottato negli altri campi. Le piante sono tutte innestate su M9 e anche in questo caso la forma di allevamento adottata è il solaxe. Tab. 18 - Elenco delle cultivar di melo tradizionali in coltivazione nei campi sperimentali gestiti dalla Fondazione Minoprio (in colonna sono riportati gli anni di impianto di ciascuna cultivar).

CULTIVAR CAMPO 1 CAMPO 2

Ambassy infel m9 ctifl 3 Aurora golden gala 3 Braeburn eve® mariri red 7 Braeburn royal 5 Caudle- cameo-camela-carousel 7 Chinook 3 Clr 20 t 22 6 Coe fuji 3 Daiane 3 Dalinip 5 Dalirail 5 Dalitoga 5 Dalitron 5 Delfloga 4 Delflopion 4 Deltana 4 Early red one ® erovan 7 Forladi 5 Fuji kiku 8 14 Fuji kiku fubrax 5 Fuji naga fu 6 14 Fuji ogura 7 Fuji raku-raku 7 Fuji spike spur 5 Fuji topexport 3 Fuji zhen aztect 7 Fujiko civ 3 G 18 6 G 362 6 Gala annaglo 7 Gala brookfield® baigent 7 Gala buckeye ® simmons 7 Gala galaxy 14 Gala must 14

Gala royal beaut 3 Gala schnitzer ® schniga 7

Galaval cov pajam 1 lancep valois 3 Galaxi infetel 14 Golden delicious clone b 14 Golden reinders 14 Granny smith 5

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Greenstar-nicogreen 7 Jeromine ® 7 Joburn® aurora 7

Kanzi-nicoter 7 Ligol 5 Lori 4 Mondial gala 14 Nicola 3 Opal 4 Pera vf von mutterbäumen m9 4 Pink gold lertess 7 Pinova - corail 6 Px 4042 -delgrared 5 Red boy 5 Red chief cl.4047 7 Red chief® camspur 7 Red delicious redkan 7 Red gala (95) 14 Royal gala tenroy 14 Rubin fuji 7 Sansa 6 Scopel 4 Smoothee yellow delicious 14 Sonya 7 Sweetie 4 Tunda 4 Yx 18 6 Yx 31 6 Zonga 4 Gala venus ‘fengal’ m9 t337 2 Maribelle 2 Daligris 2 Gala decarli ‘fendeca’ m9 t337 2 Goldor infel® 9270 2 Annabelle 2 Daliryan 2 Fuji cupu 2 Galmac pajam® 1 lancep valois 2 Rembrandt 2 Couflight cov pajam® 2 cepiland valois 2 Jugala 1 Noue 9987 1 Noue 9992 1 Pirol 1 Golden parsi 1

Tab.19 - Elenco delle cultivar di melo ‘ticchiolatura resistenti’ in coltivazione nei campi sperimentali gestiti dalla Fondazione Minoprio (in colonna sono riportati gli anni di impianto di ciascuna cultivar) .

CULTIVAR CAMPO 2 CAMPO 3

Ariwa 4

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Brina 7 Catarina 5 Dalinbel (dl33) -antares 5 Dalinred 5 Ecolette 4 Harmonie - delorina 4 Initial 5 Luna 2 Modì g 198 3 Modì g198 5 Nova enova 5 Selena 4 Delorina 2 Topaz 2 Golden orange 2 Crimson crisp 2 Dalinsweet 2 Sundance emla 2 Sirius 2 Orion 2 Collina m9 2 Gaia 1 Gemini 1 Fujion 1 Renoir 1 Smeralda 1

Piccoli frutti

Nel 2012 le prove saranno condotte nel campo varietale realizzato a partire dalla primavera 2008 che si estende su una superficie di 2000 m2 e che si affaccia sulla strada principale di accesso alla Tenuta Superiore della Fondazione Minoprio. Tale impianto consta di venticinque filari tra lamponi (Rubus idaeus), ribes (Ribes spp.), mirtilli (Vaccinium corymbosum) e more (Rubus fruticosus). Mantenendo costante la distanza di interfila a 3m le distanze di impianto sulla fila sono state rispettivamente: per mirtilli e ribes 1m, more 1.5m, lampone 0.30m.

L’impianto è dotato sia di una struttura di sostegno e copertura sia di un impianto di irrigazione costituito da ali gocciolanti su cui sono inseriti gocciolatori auto compensanti. Tale sistema d’irrigazione corre lungo la superficie del terreno o al di sopra del telo pacciamante utilizzato per il controllo delle infestanti. Infatti, per ribes e more il controllo delle erbe infestanti è stato eseguito stendendo il telo antialga lungo la fila. Per il mirtillo è stata, invece, prevista una stesura del telo totale quindi non solo sulla fila ma anche nell’interfila.

Per ciò che riguarda il controllo delle erbe infestanti nell’interfila, durante la stagione primaverile-estiva, periodicamente viene svolta la trinciatura meccanica del cotico erboso presente negli interfilari. La nutrizione minerale è eseguita sia alla ripresa vegetativa impiegando solfato di ammonio sia nel corso della stagione produttiva utilizzando concimi ternari bilanciati. Infine la difesa fitosanitaria è realizzata eseguendo trattamenti al bruno con prodotti a base di rame. Tab. 20 - Elenco delle cultivar di lampone ospitate presso il campo sperimentale della Fondazione Minoprio.su cui saranno condotte le prove varietali nel corso del 2010

LAMPONE MIRTILLO ROVO Cultivar Rifiorenza Cultivar Cultivar

Autumn bliss X Berkeley Arapahao

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Glen ample Bluecrop Lochness Glen lyon Bluetta Chester Heritage X Brigitta Himbo top X Chandler Malahat Duke Poranna X Elliot Tulameen Patriot Willamette Spartan Toro

Sempre nel corso del 2012 inizieranno anche i rilievi fenologici sulle nuove varietà di lampone (POLKA, POKUSA e SUGANA) impiantate in un nuovo campo sperimentale realizzato nel corso del 2011. 5.3 Le attività progettate per il 2012 Nel corso del 2012 le attività previste dal Progetto Liste varietali fruttiferi riguarderanno: • l’ampliamento dei campi varietali ed il recupero delle fallanze; • la conduzione agronomico-colturale dei campi varietali ; • l’effettuazione dei rilievi e dei campionamenti di frutti • la frigoconservazione delle mele; • l’organizzazione dei dati di pieno campo e la loro successiva analisi statistica • la stesura dei report e la divulgazione di pieno campo.

5.3.1 Pool di cultivar oggetto di indagini nel 2012. Di tutte le numerose cultivar di melo e piccoli frutti presenti nei campi sperimentali delle 4 UU.OO. partner del progetto per le attività di pieno campo, ne verrà considerato un pool, che sarà costituito da 40 cultivar di melo, 20 cultivar di lampone bifero ed unifero, 4 cultivar di rovo e 10 cultivar di mirtillo. Tali genotipi, che saranno per la quasi totalità comuni a tutte le quattro UU.OO. del progetto, saranno scelti tra quelli con potenziale importanza per gli ambienti colturali Lombardi e possibilmente tra quelli presenti anche nelle Liste varietali nazionali. 5.3.2 Ampliamento dei campi varietali e recupero fallanze L’ampliamento annuale dei campi confronto varietale rappresenta una normale attività del progetto poiché abbastanza regolarmente il miglioramento genetico mette a disposizione novità varietali meritevoli di valutazione comparativa. Quindi anche per il 2012 è previsto di ampliare tali campi con le novità messe a disposizione sia dal Coordinatore del gruppo Liste varietali del MIPAF, sia con quelle nuove cultivar disponibili presso vivaisti specializzati italiani e stranieri. Considerando sia gli impianti di melo, sia quelli di piccoli frutti, si stima che verranno introdotte non più di 10 novità varietali. Le relative piante verranno opportunamente concentrate presso una delle U.O. del progetto la quale provvederà per tempo a distribuirla alle altre UU.OO. coinvolte. Le diverse UU.OO. predisporranno gli spazi necessari all’impianto delle nuove piante, che verranno poste a dimora con un protocollo comune a tutte le UU.OO. e che, comunque, seguirà tutte le buone pratiche agricole necessarie all’impianto, ossia analisi del terreno, lavori preparatori di sistemazione e messa a dimora, concimazione, irrigazione, ecc. Verrà anche effettuato il recupero delle fallanze, dopo la valutazione dei possibili danni da gelo che l’inverno 2011-2012 può avere causato. Tale recupero si effettuerà con la sostituzione delle piante morte o irrimediabilmente danneggiate che fan parte di repliche di cultivar in prova particolarmente interessanti. Considerando che non sono ancora disponili dati sull’effetto del freddo invernale, ad oggi si stima che nel complesso di tutte le 4 UU.OO. del progetto, per il melo ed i piccoli frutti, saranno da recuperare almeno 120 piante.

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5.3.3 Conduzione dei campi varietali Tutte le UU.OO. attueranno le pratiche agronomico-colturali finalizzate ad ottenere i massimi risultati agronomici e produttivi delle piante in prova effettuando con tempestività ed accuratezza le operazioni colturali necessarie, ossia la potatura estiva ed invernale, diserbo e concimazione , diradamento delle mele, inerbimento controllato ed irrigazione. Per quanto riguarda la difesa, in particolare, verranno seguiti protocolli di lotta integrata, che nel caso dell’ U.O. Fojanini di Sondrio sono presenti per il melo nei disciplinari di produzione locale. Nel caso specifico delle cultivar resistenti alla ticchiolatura, inoltre, non verranno effettuati trattamenti di alcun tipo contro tale fungo, neppure se consentiti dal protocollo di produzione biologica. Pertanto per tali cultivar la difesa sarà molto semplificata e specifica contro altre avversità biotiche. 5.3.4 Rilievi e campionamenti dei frutti Di seguito per ciascuna specie viene riportata la serie di rilievi e campionamenti prevista dal progetto.

Melo

La caratterizzazione delle cultivar di melo e la valutazione della loro performances nei diversi ambienti colturali si attua attraverso la sistematica osservazione di parametri vegetativi, agronomico-colturali, fenologici, fitopatologici, produttivi e di qualità dei frutti sia alla raccolta sia dopo un congruo periodo di conservazione in Atmosfera Normale (=AN) o in Atmosfera Controllata (=A.C.). Tali parametri sono concordati tra tutte le UU.OO., partner operativi di pieno campo del progetto, e sono per la gran parte coincidenti con quelli previsti dalle schede pomologiche ministeriali del progetto MIPAF “Liste di orientamento varietale dei fruttiferi-melo”, che nello specifico del melo ne enumera ben 66. Più precisamente tra i parametri vegetativi vengono considerati la vigoria della pianta e la densità del fogliame, tra quelli agronomici l’entità della fioritura, l’habitus di fruttificazione e l’entità della cascola, tra quelli fenologici l’epoca di fioritura e di maturazione, tra quelli fitopatologici sia la suscettività alle tipiche avversità biotiche di pianta e frutto, sia quella ad importanti avversità abiotiche di tipo climatico (es. brinate tardive). Tutti questi parametri verranno rilevati nel corso della stagione vegeto-produttiva su tutte le piante di ogni cultivar. Tra i parametri produttivi, invece, verrà registrata la produzione unitaria, mentre tra quelli qualitativi su campioni rappresentativi della produzione verranno effettuate analisi fisico- chimiche sia alla raccolta, sia dopo un congruo periodo di conservazione frigorifera. Quest’ultimo controllo qualitativo verrà effettuato su quelle cultivar di cui non si dispone ancora di osservazioni post raccolta. Per le nuove cultivar non ancora in produzione ci si limiterà ad osservazioni sul comportamento agronomico e fenologico della pianta. In particolare per quanto riguarda la valutazione delle caratteristiche qualitative delle produzioni il protocollo previsto è di seguito riportato. • Raccolta dei frutti in diversi stadi di maturazione. Per tutte le cultivar, a partire dalla terza/quarta

stagione vegeto-produttiva, la raccolta dei campioni si articola in 2-3 stacchi in funzione dell’epoca ottimale di raccolta: in particolare lo stacco centrale si posiziona nell’esatto momento di maturazione, mentre il primo e il terzo si collocano rispettivamente in anticipo e in ritardo di una settimana.

• Ad ogni raccolta la campionatura per le analisi viene effettuata scegliendo frutti omogenei fra loro per un totale di 20 frutti per cultivar e per raccolta. In corrispondenza dello stacco centrale, tuttavia vengono effettuati due campioni omogenei costituiti da 20 frutti ciascuno, prelevati nella stessa posizione dell’albero.

• In corrispondenza dello stacco centrale, successivamente, dei campioni di frutti uno viene analizzato subito dopo la raccolta, mentre l’altro viene frigoconservato per essere analizzato dopo un congruo periodo di stoccaggio.

• I parametri controllati alla raccolta sono: pezzatura, intesa come peso e dimensione, diametro polare ed equatoriale, colorazione dell’epidermide a stima o mediante colorimetro Minolta, durezza della polpa con penetrometro (Kg), contenuto in amido (scala EUROFRU), zuccheri (°Brix) ed acidi (meq/100g), percentuale di sovraccolore rosso, nelle varietà colorate, ed

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incidenza della rugginosità, nonché di eventuali fisiopatie quali butteratura amara, vitrescenza, etc. In particolare le UU.OO. Di.Pro.Ve. di Milano e Fojanini di Sondrio effettueranno le analisi relative ai parametri peso, durezza, residuo secco rifrattometrico e l’acidità in modo automatico con l’apparecchiatura nota come “Pimprenelle”.

• Alcuni dei succitati parametri ed in particolare il numero d’amido, la durezza ed il grado rifrattometrico sono simultaneamente utilizzati per la messa a punto dell’indice di raccolta di Streiff, ossia di uno strumento operativo utile per la determinazione degli indici di raccolta.

• Dopo la frigonservazione vengono effettuate per tutti i campioni di ogni cultivar le medesime analisi fisico-chimiche condotte alla raccolta, eccetto quella relativa al contenuto d’amido.

• Tutte le cultivar in osservazione vengono anche valutate dal punto di vista organolettico con assaggi al momento delle analisi e panel test per la determinazione di parametri quali la consistenza della polpa, la succosità, la croccantezza , la dolcezza, l’acidità e l’aroma.

• In particolare l’U.O. di Piacenza effettua valutazioni organolettiche su campioni di melo dopo la conservazione potendo disporre di un panel locale di produttori all’uopo addestrati.

Piccoli frutti

Anche per questo gruppo di specie, ossia lampone, rovo e mirtillo sono previsti rilievi relativi a parametri vegetativi, fenologici, fitopatologici, produttivi e di qualità dei frutti In particolare per ogni cultivar di lampone e rovo i parametri considerati sono di seguito riportati. • Parametri vegetativi: numero, altezza, portamento, diametro e colore dei tralci, spinosità, colore

e consistenza delle spine, vigore del cespuglio, attività pollonifera e numero di rami anticipati. • Parametri fenologici: inizio e fine fioritura, inizio e fine maturazione • Parametri fitopatologici: suscettività alla principali avversità biotiche della pianta e dei frutti • Parametri produttivi: produzione parcellare che nel caso delle cultivar bifere a cui verrà praticato

il taglio raso riguarderà ovviamente solo la produzione sui polloni dell’anno. • Parametri qualitativi. peso dei 100 frutti, volume dei frutti, contenuto in zuccheri (°Brix), acidità

del succo, facilità di distacco dal ricettacolo, forma, colore epicarpo, uniformità colore epicarpo, colorazione antocianica del peduncolo, sgranabilità, accessibilità alla raccolta, forma e colore del ricettacolo, caratteristiche gustative.

Per ogni cultivar di mirtillo gigante i parametri sopra riportati sono leggermente modificati visto il diverso habitus vegeto produttivo di questa specie rispetto alle due precedenti. In particolare i parametri vegetativi considerati riguarderanno: vigore, altezza e diametro del cespuglio, numero, altezza e diametro dei polloni e relativa entità per cespuglio, parametri morfologici e cromatici delle foglie e dei germogli. Tuttavia relativamente ai parametri fenologici, fitopatologici, produttivi e qualitativi per le cultivar di questa specie verranno utilizzati gli stessi già elencati precedentemente. 5.3.5 Frigoconservazione delle mele Come precedentemente riferito, alla raccolta delle mele vengono allestiti 2-3 campioni omogenei di 20 frutti ciascuno. Uno di essi viene analizzato immediatamente entro le 24 ore dalla raccolta, l’altro, o gli altri due, vengono sottoposti a frigoconservazione previa numerazione e pesatura dei singoli frutti. La frigoconservazione si attua +1°C in A.N. (UU.OO. di Milano, Piacenza e Minoprio) e a +1-2 °C in A.C. (U.O. di Sondrio) per un periodo di 3-5 mesi dalla raccolta. Alla fine di tale periodo e dopo una successiva settimana di shelf life, ossia di stoccaggio fuori dal frigo a temperatura ambiente, vengono ripetute le analisi fisico chimiche. Per quanto riguarda l’U.O di Sondrio, la frigoconservazione dei diversi campioni, viene effettuata in celle frigorifere ad A.C. ad una temperatura di 1-2 °C. Tali celle per L’U.O. di Sondrio sono ubicate presso la struttura della Cooperativa Ortofrutticola Alta Valtellina (COAV). 5.3.6. Organizzazione dei dati di pieno campo ed analisi statistica

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55

Per ogni cultivar e replica i dati ottenuti nel corso dei rilievi di pieno campo e di laboratorio sono trasferiti su supporto informatico. Al riguardo verrà predisposta un “griglia” comune a tutte le UU.OO. per la raccolta dati su foglio excel. Ciò, infatti, consentirà di sottoporre le informazioni numeriche raccolte all’analisi statistica e di procedere agevolmente al confronto dei risultati ottenuti dalle diverse UU.OO. del progetto regionale. 5.3.7 Progettazione attività divulgativa e divulgazione di pieno campo Al termine delle prove si potranno trarre conclusioni comuni a tutte le UU.OO. e per i genotipi di cui si dispone di un numero minimo di anni di rilievi si potranno allestire schede varietali utilizzabili per la divulgazione dei risultati della sperimentazione. Tali schede varietali riporteranno la tipologia di informazioni sotto indicata negli schemi per il melo ed i piccoli frutti

Voci della scheda Piccoli Frutti Origine della cultivar, detentore del brevetto ed altri nomi commerciali Caratteristiche vegetative vigoria, portamento e morfologia tralci/polloni/rami; morfologia foglie Caratteristiche fenologiche inizio fioritura/e e raccolta/e, durata raccolta/e Caratteristiche riproduttive produttive

densità fiori, forma, peso, colore, facilità distacco frutti; forma e colore ricettacolo (per lamponi)

Caratteristiche agronomico-colturali

sensibilità o resistenza ad avversità biotiche e/o abiotiche, produttività, facilità raccolta

Caratteristiche qualitative frutto

acidità e residuo secco rifrattometrico, caratteristiche organolettiche, resistenza alle manipolazioni, attitudine alla trasformazione.

Giudizio d’insieme sintesi del comportamento agronomico, vegeto-produttivo e delle caratteristiche qualitative della produzione in riferimento a cultivar tradizionali di riferimento

Voci della scheda Melo Origine della cultivar, detentore del brevetto ed altri nomi commerciali

Descrizione albero vigoria, portamento, habitus vegetativo e riproduttivo, rapidità di entrata in produzione

Fenologia fioritura Produttività ed alternanza di produzione

Frutto pezzatura, forma, colorazione e consistenza buccia, colore e caratteristiche organolettiche polpa

Epoca raccolta Parametri oggettivi di qualità e maturazione alla raccolta

peso frutto, acidità, residuo secco rifrattometrico, sopraccolore, durezza polpa

Giudizio d’insieme sintesi del comportamento agronomico, vegeto-produttivo e delle caratteristiche qualitative della produzione in riferimento a cultivar tradizionali di riferimento

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5.4

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5.5 Iniziative di informazione e trasferimento dei risultati Nel corso del 2011 le principali iniziative di divulgazione e di trasferimento dei risultati sono state le seguenti:

1

Articoli

Scegliere la cultivar di lampone, mirtillo e rovo per il 2011.

L’Informatore Agrario 20/2011

2 Scegliere la varietà di melo con le Liste 2011. L’Informatore Agrario 46/2011

3 Dal mirtillo alla mora, tanti piccoli frutti da coltivare. Lombardia Verde Luglio-Agosto/2011

4 Giornate dimostrative

Visita tecnica ai campi di melo della liste di orientamento varietale Ponte V. (SO), 6/10/2011

5 Comunicazioni presentate a convegni

Liste varietali piccoli frutti 2011 Liste Varietali Fragola e Piccoli frutti 2011 – S. Michele all’Adige (TN), 24/8/2011

6 Aggiornamento nazionale e locale delle varietà di melo per i nuovi impianti

Progetto Liste di orientamento varietale, Gruppo di lavoro mele e pere - Sondrio, 6/10/2011

7

Pagine web

http://www.ersaf.lombardia.it/servizi/Menu/ dinamica.aspx?idArea=16946&idCat=21189& ID=21202&TipoElemento=Categoria

Sito ERSAF

8 http://www.riccagioia.it/ricerca-e-innovazione/ricerca/ Sito Riccagioia SCPA

9 http://fondazionefojanini.provincia.so.it/frutticoltura.asp#in_corso Sito Fondazione Fojanini

10

Mostre pomologiche

Orticola Milano, maggio 2011 11 Frutti e colori d’autunno Minoprio (CO), ottobre 2011 12 Una mela al giorno Luvinate (VA), 1-2/10/2011 13 Sagra dell’uva e della mela Villa di Tirano (SO), 7-9/10/2011 14 Fiera del Bitto Morbegno (SO), 14-16/10/2011

15 Sagra di Pomm Fagnano Olona (VA), novembre 2011

16 Festa dell’Agricoltura Lombarda Milano, 11/11/2011 Relativamente alle iniziative di informazione e trasferimento nel 2012 si prevedono attività collegiali di trasferimento che come già detto riguarderanno: • alla fine di ogni anno di sperimentazione, la formulazione di Liste varietali regionali per il

melo e per ciascuna delle tre specie di piccoli frutti in sperimentazione e la redazione di schede riassuntive della performance delle cultivar in prova. Le schede divulgative relative alle liste varietali regionali sono concepite come un agile strumento informativo soprattutto per coloro che si approcciano per la prima volta alla filiera. Saranno perciò sintetiche, ma rigorose ed informative privilegiando l’aspetto iconografico e potranno essere pubblicate dal periodico regionale Lombardia Verde;

• annualmente i risultati verranno anche trasmessi ai coordinatori nazionali del progetto Liste varietali MiPAF per la relativa pubblicazione annuale dei dati collegiali. Le liste varietali nazionali sono normalmente pubblicate su riviste tecniche ad ampia tiratura e normalmente lette da studenti, agricoltori, tecnici, ricercatori, ed anche hobbisti. In questa maniera, seppur non con un’azione specifica regionale è resa possibile la divulgazione ad un’ampia platea di lettori;

• alla fine di un triennio di sperimentazioni sarà inoltre possibile redigere 1 articolo su riviste tecniche a tiratura nazionale. Le pubblicazioni su riviste tecniche e scientifiche sono, ovviamente, rivolte a ricercatori e tecnici che si occupano delle problematiche varietali, colturali e tecnologiche delle specie qui considerate. Con tali pubblicazioni si intende contribuire all’ampliamento dello stato delle conoscenze sugli argomenti trattati.

Inoltre, le singole UU.OO. hanno in programma per il 2012 le attività seguito riportate durante le quali verranno informati e trasferiti i risultati del progetto ai potenziali utenti.

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5.6.1 Fondazione Fojanini di Studi Superiori di Sondrio • Lezioni ed incontri tecnici durante il periodo invernale agli studenti della scuola di Periti

agrari presente a Sondrio; • incontri tecnici con ditte specializzate in agrofarmaci per aggiornamenti e diffusione di

nuove molecole da utilizzare in frutticoltura e organizzati presso la sede della Fondazione Fojanini;

• partecipazione alla stesura delle Liste di orientamento varietali Melo (Bologna, marzo); • partecipazione alla stesura delle Liste di orientamento varietali Piccoli Frutti; • partecipazione alla stesura delle Liste di orientamento varietali Ciliegio (Roma, febbraio); • incontro ormai annuale presso la Fondazione Fojanini dal nome “Porte Aperte” dove si

presenta l’attività del settore frutticolo; • visite guidate ai campi sperimentali di studenti, colleghi tecnici del Trentino Alto Adige,

vivaisti, frutticoltori e di persone interessate che ne faranno richiesta; • concorso la mela migliore di Valtellina che si tiene presso la sagra della mela e dell’uva a

Villa di Tirano; • allestimento di mostre pomologiche presso la sagra della Mela e dell’Uva di Villa di Titano e

la fiera del Bitto di Morbegno; • raccolta e stoccaggio della collezione varietale melo per le mostre pomologiche di Varese,

Domodossola e Minoprio; • assaggio tramite panel addestrato Onafrut (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Frutta)

sezione di Sondrio delle frutta in sperimentazione del progetto Liste di orientamento varietale per il melo e i piccoli frutti in Lombardia sedute settimanali.

5.6.2 Fondazione Minoprio Mostre pomologiche all’interno di manifestazioni, divenute ormai appuntamenti fissi, in cui la Fondazione divulga la sua attività di sperimentazione: • Fiori&Colori di primavera, aprile e maggio Manifestazione primaverile della Fondazione

Minoprio; • Orticola, Giardini pubblici di Via Palestro (Milano), maggio Mostra mercato di fiori&piante

insolite • Agrinatura, Lariofiere (Erba - CO), giugno Ecologia e cultura del territorio; • Flormart Miflor, Padova Fiere, settembre Salone Internazionale Florovivaismo, Attrezzature

e Giardinaggio; • Orticolario, Villa Erba (Cernobbio), ottobre, Mostra mercato di fiori&piante insolite; • Frutti&Colori d’autunno, ottobre Manifestazione autunnale della Fondazione Minoprio; • Cuirone di Vergiate (VA), ottobre Mostra agricola, naturalistica, ambientale e di civiltà

contadina; • Sagra di Pomm, Fagnano Olona, novembre Mostra di mele e frutti autunnali; • Festa della Zucca - Gavirate (VA) Mostra pomologica e zucche; • Ottobre Caldanese - Caldana (VA) Mostra di zucche e mele; • Mostra pomologica e zucche - Albizzate (VA).

L’attività di sperimentazione della Fondazione Minoprio è inoltre divulgata attraverso il sito internet www.fondazioneminoprio.it.

5.6.3 Istituto Frutti-viticoltura di Piacenza • Visite guidate ai campi sperimentali di studenti e di persone interessate che ne faranno

richiesta; • partecipazione ad incontri nazionali con le altre UU.OO. per rendere visibile l’attività in

progetto;

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• presentazione dei risultati della sperimentazione a Convegni nazionali o internazionali; • pubblicazione di articoli su Riviste a carattere nazionale o internazionale • utilizzazione dei dati sperimentali per elaborazione e compilazione di tesi di Laurea

5.6.4. Di.Pro.Ve. di Milano

• Partecipazione ad alcune delle manifestazioni organizzate dalle UU.OO. di Sondrio e di Minoprio;

• visite guidate di studenti e eventuali altre persone interessate che ne facciano richiesta, ai campi sperimentali;

• utilizzazione dei dati sperimentali per elaborazione e compilazione di tesi di Laurea;

• presentazione dei risultati della sperimentazione a Convegni nazionali o internazionali;

• pubblicazione di articoli su Riviste a carattere nazionale o internazionale.

6. DOTAZIONI DISPONIBILI E PERSONALE COINVOLTO Vengono di seguito riportate per ogni U.O. le relative disponibilità di mezzi ed attrezzature per lo svolgimento delle attività in progetto.

U.O. Di.Pro.Ve. di Milano L’azienda sperimentale F. Dotti di Arcagna è dotata di tutte le attrezzature necessarie per la conduzione dei campi sperimentali. Il Dipartimento di Produzione vegetale, cui afferisce la sez. di Coltivazioni Arboree, è dotata di laboratori attrezzati per lo svolgimento di tutte le analisi fisico-chimiche dei frutti e di celle frigorifere ad atmosfera normale(AN) e ad atmosfera controllata (AC) computerizzate per lo studio delle condizioni ottimali di conservazione dei frutti. Per l’elaborazione dei dati sono disponibili computer e software adeguati.

U.O. Istituto di Frutti viticoltura U.C.S.C. di Piacenza Presso l’azienda ospitante i campi sperimentali sono in dotazione tutti i macchinari (fresatrici, trinciatrici) e le attrezzature (carri raccolta, distributori fitofarmaci e concimi) necessari per la conduzione agronomica dei medesimi. I laboratori, inoltre, dispongono di tutte le strumentazioni ed apparecchiature (bilance, dinamometri, carpometri, titolatori, rifrattometri) utili all’effettuazione delle analisi fisico-chimiche previste dal protocollo. Presso gli uffici sono a disposizioni computer e software per l’elaborazione dei dati raccolti.

U.O. Fondazione Fojanini di Sondrio La Fondazione Fojanini ha in dotazione la strumentazione di base utilizzata per lo svolgimento delle attività quotidiane di routine (personal computer, uffici, mezzi di trasporto e di lavoro nei campi) e un’azienda agricola di tipo sperimentale dotata di tutte le attrezzature necessarie per lo svolgimento delle operazioni colturali. Per l’analisi in serie dei campioni di mele prelevati in campo la Fondazione Fojanini ha la possibilità di usufruire di una moderna macchina, la Pimprenelle, resa disponibile dalla COA. Per ciò che riguarda la conservazione dei campioni sperimentali vengono utilizzate celle frigorifere ad atmosfera controllata presenti, sia presso il Di.Pro.Ve., che presso la COAV, dove vi è anche la possibilità di effettuare prove di conservazione con la moderna tecnologia conosciuta come ULO (Ultra Low Oxigen) che grazie a bassissimi tenori di ossigeno all’interno delle celle consente una conservazione della frutta per periodi più lunghi in ottime condizioni. Per espletare in modo completo l’indagine sperimentale prevista dal progetto, la Fondazione Fojanini si avvarrà del noleggio di apparecchiature specifiche e all’avanguardia.

U.O. Fondazione Minoprio di Vertemate con Minoprio Possiede i terreni e le macchine agricole quali trattori, rimorchi, trincia, botti per il diserbo per lo svolgimento di alcune delle operazioni colturali, attrezzature per svolgere analisi qualitative sui frutti (Rifrattometro, penetrometro, bilancia), computer e programmi per l’elaborazione dei dati.

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6.1 Personale coinvolto Il personale complessivamente impegnato nelle attività sopra riportate è quello indicato nel seguente schema.

ENTE PERSONALE QUALIFICA/FUNZIONE ATTIVITÀ

Riccagioia S.C.p.A. C.A. Panont Direttore Direzione generale R. Pontiroli Tecnico laureato Programmazione e controllo

Di.Pro.Ve. - Unimi

M.C. Piagnani Ricercatore confermato Responsabile scientifico, coordinamento attività U.O.

G. Granelli Tecnico laureato Rilievi in campo e in laboratorio, elaborazioni statistiche dati raccolti

M. Gibin Tecnico Rilievi in campo e in laboratorio

Istituto Fruttiviticoltura U.C.S.C. Piacenza

V. Ughini Ricercatore confermato

Responsabile scientifico, coordinamento attività generale e di U.O., elaborazioni statistiche dati raccolti

M. Lavagni Tecnico a contratto Rilievi in campo e in laboratorio D. Emanuelli Tecnico a contratto Rilievi in campo e in laboratorio

Fondazione Fojanini di Studi superiori

L. Folini Responsabile settore frutticoltura

Coordinamento attività U.O., rilievi in campo e in laboratorio ed elaborazioni statistiche dati raccolti

A.Cappelletti Responsabile laboratorio Analisi di laboratorio da definire Operaio Lavoro nei campi sperimentali

M. Ghilotti Responsabile amministrativo Contabilità

M. Salvetti Responsabile Difesa Pioanificazione della difesa fitosanitaria

Fondazione Minoprio

I. Perego Responsabile centro agricolo Coordinamento attività U.O

F. Cattaneo Tecnico laureato Rilievi in campo e in laboratorio ed elaborazioni statistiche dati raccolti

A. Colombo Tecnico laureato Rilievi in campo e in laboratorio ed elaborazioni statistiche dati raccolti

G. Salvan Tecnico diplomato Gestione campi sperimentali, rilievi in campo

P. Clerici Operaio Gestione campi sperimentali

7. DATI FINANZIARI

Descrizione dei costi - Anno 2012 Importo € RICCAGIOIA Personale (Direzione) 1.500,00 Spese generali 500,00

Totale 2.000,00 Dipartimento di Produzione Vegetale dell’Università degli Studi di Milano (Di.Pro.Ve.) Personale 15.000,00 Missioni 3.000,00 Spese di esercizio (gestione campi sperimentali, antiparassitari, concimi,reagenti) 6.000,00 Spese per servizi e consulenze (potatori, raccoglitori, analisi, elaborazione dati) 7.000,00 Spese generali 2.000,00

Totale 33.000,00 Istituto di Frutti-Viticoltura Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza

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Personale 21.000,00 Missioni 3.000,00 Spese di esercizio (gestione e ampliamento campi sperimentali) 3.500,00 Spese per servizi e consulenze (analisi chimiche e fisiche e qualitative, elaborazione dati) 4.000,00 Spese generali 1.500,00

Totale 33.000,00 Fondazione Fojanini di Studi Superiori di Sondrio Personale : di ruolo (responsabile settore frutticoltura, tecnico di laboratorio, responsabile settore difesa) ed avventizio (operai agricoli) 43.100,00 Missioni (incontri di aggiornamento tecnico, visite ai campi sperimentali, partecipazione a convegni, n. 4-5 incontri con il gruppo di lavoro regionale e n. 2 con il gruppo di lavoro nazionale)

2.000,00

Spese di esercizio (gestione campi sperimentali; acquisto materiale per ampliamento e mantenimento campi, analisi frutta; divulgazione; noleggio attrezzature)

9.500,00

Consulenze 2.500,00 Spese generali 1.500,00

Totale 58.600,00 Fondazione Minoprio (CO) Personale (responsabile centro agricolo, tecnico laureato, tecnico diplomato, operaio specializzato) 19.700,00 Missioni 1.500,00 Spese di esercizio (spese per la gestione ed ampliamento dei campi sperimentali, divulgazione ) 4.000,00 Spese per servizi e consulenze (analisi chimiche fisiche e qualitative presso laboratori esterni, spese per lavorazioni conto terzi nel frutteto) 6.200,00 Spese per materiale durevole (ammortamento impianti) 4.000,00 Spese generali 1.600,00

Totale 37.000,00 COSTO TOTALE PROGETTO 163.600,00 CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA 80.000,00 DETTAGLIO COFINANZIAMENTO Ente cofinanziatore Importo € Dipartimento di Produzione Vegetale dell’Università degli Studi di Milano. 16.000,00 Istituto di Frutti-Viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza 16.000,00 Fondazione Fojanini di Studi Superiori di Sondrio 31.600,00 Fondazione Minoprio (CO) 20.000,00

Totale 83.600,00

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PROGETTO N. 5 GESTIONE DELL’AZIENDA SPERIMENTALE RICCAGIOIA COMPRENSIVA DI COLLEZIONI VARIETALI, VIGNETI SPERIMENTALI E CANTINA DI MICROVINIFICAZIONE.- Anno 2012 ACRONIMO GESPRI

1. PREMESSA A partire dagli anni ’80 la consapevolezza di dover porre in atto una politica di salvaguardia della biodiversità, ha indotto la Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia a sostenere ricerche che contemplavano l’allestimento di collezioni varietali di vite e fruttiferi a rischio di estinzione, collegate a progetti di miglioramento genetico e sanitario. Nel 1985, su iniziativa del Dipartimento di Produzione Vegetale dell’Università di Milano, presso l’azienda sperimentale Riccagioia di Torrazza Coste, si è iniziato l’impianto di una collezione mondiale di vitigni, di cui molti sono di antica coltivazione, ritrovati a livello di reliquie in diverse zone viticole. Nello stesso anno la Camera di Commercio di Pavia ha sostenuto un’iniziativa privata per il recupero di vecchie varietà di meli e peri nell’Oltrepò Pavese occidentale, a cui il centro di Riccagioia ha collaborato, ospitando una delle prime collezioni di antico germoplasma frutticolo in Italia. Contemporaneamente sono stati allestiti semenzali ottenuti da incrocio e campi di comparazione clonale, da parte delle Università di Piacenza e di Milano impegnate in studi di miglioramento genetico e sanitario, per la registrazione di nuovi cloni e varietà di interesse per la viticoltura regionale.. Riccagioia è sede storica di campi collezione e in virtù di questo, nel 2007, le è stato riconosciuto un ruolo strategico di coordinamento regionale degli studi di miglioramento genetico riuniti nel progetto Migliorvite a cui partecipano, oltre alle sopra citate Università, anche il Centro vitivinicolo di Brescia e la Fondazione Fojanini di Sondrio. Nel 2011, primo anno di gestione dell’azienda agricola, Riccagioia si è impegnata a ristrutturare gli impianti, razionalizzarne la gestione e a far collimare le esigenze di produttività con quelle finalizzate alla conservazione della biodiversità, del miglioramento genetico Il mantenimento di questo patrimonio genetico viticolo e frutticolo comporta costi di gestione ben superiori ai ricavi conseguenti alla vendita dei prodotti ottenuti in quanto, né la qualità né la quantità delle uve e della frutta hanno una valenza commerciale assimilabile a produzioni viticole a denominazione di origine o a coltivazioni di frutta da destinare al mercato. Negli ultimi anni, infatti, la D.G. Agricoltura ha riconosciuto per il mantenimento delle collezioni un contributo finanziario, che è stato utilizzato per il completamento della palificazione, la sostituzione di fallanze, l’arricchimento del terreno con concimi e ammendanti, oltre alle normali operazioni colturali, che hanno portato a una maggiore efficienza agronomica degli impianti. I vigneti di Riccagioia sono inseriti in un ambito aziendale complessivo di circa 51.89.75 ettari, i cui costi di gestione sono quantificati nel presente piano operativo, così suddiviso: • Vigneti ha 17.26.13, di cui:

- ha 02.62.07 di collezioni di cloni e varietà nazionali ed internazionali, - ha 02.54.72 di campi di selezione clonale (progetto Migliorvite) afferenti a UNIMI, - ha 02.64.50 di campi di selezione clonale e nuovi incroci afferenti a UNIPC;

• Nuovi impianti vigneti ha 01.90.00 • Frutteto vecchie varietà di melo e pero ha 00.36.00 • Frutteto obsoleto in fase di espianto ha 00.70.00 • Seminativo ha 27.81.12 • Tare improduttive e fabbricati ha 03.86.50

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2. OBIETTIVI E RISULTATI ATTESI Il progetto, che per quanto riguarda il mantenimento delle collezioni rientra nelle attività continuative che si svolgono da anni presso l’azienda sperimentale Riccagioia, è articolato secondo obiettivi diversi in relazione agli impianti interessati, obiettivi che possono essere così riassunti: • ottimizzazione delle superfici destinate a vigneto ai fini dell’aumento della produttività

aziendale; • conservazione e recupero della biodiversità genetica in viticoltura e frutticoltura delle

collezione dei vitigni locali, nazionali e internazionali afferenti a UNIMI e frutteto vecchie varietà di melo e pero;

• mantenimento dei campi di confronto clonale e dei semenzali ottenuti da incrocio afferenti al progetto per il miglioramento genetico e sanitario della vite in Lombardia (Migliorvite);

• caratterizzazione enologica di cloni e varietà in purezza e in uvaggio; • produzione di basi spumante a confronto utilizzando vitigni classici regionali, nuove varietà

ottenute da incrocio, vitigni aromatici in collezione; • produzione di diverse tipologie di vini rappresentativi della viticoltura regionale finalizzata

all’utilizzo in eventi e attività di Riccagioia; • elaborazione dati sensoriali e costruzione profili organolettici dei vini; • sviluppo di attività didattiche e dimostrative.

3. RICADUTA E DESTINATARI DEI RISULTATI Il mantenimento degli impianti sperimentali (collezioni varietali, campi di comparazione clonale e varietale e campi di omologazione clonale) è funzionale alla continuazione del progetto Migliorvite e di un programma strutturale e permanente di conservazione e valorizzazione della biodiversità viticola e frutticola presso l’azienda Riccagioia a vantaggio della collettività, nonché delle attività dimostrative della potatura e della meccanizzazione. I destinatari che più in particolare possono beneficiare dell’attività del progetto sono gli operatori vitivinicoli e frutticoli, i tecnici dei servizi di assistenza tecnica, gli studenti e tutti gli utenti di iniziative correlate a carattere dimostrativo, divulgativo e didattico. Gli effetti positivi di una maggiore capacità produttiva si riflettono in maggiori entrate finanziarie nel bilancio di Riccagioia S.C.P.A.

4. PIANO DI ATTIVITA’ ANNO 2012 Lo svolgimento del programma operativo del progetto prevede l’esecuzione delle operazioni colturali su tutta l’azienda, ricorrendo integralmente a una ditta specializzata in lavori agricoli meccanizzati, con apposito contratto che prevede la programmazione delle operazioni per il mantenimento delle seguenti superfici. Collezioni: • Cloni varietà italiane: n. 20 varietà x n. 5 cloni x n. 20 piante (ha 00.52.07) • Varietà nazionali e internazionali: n. 634 varietà x n. 5 piante (ha 01.50.00). • Vitigni di antica coltivazione dell’Oltrepò Pavese: n. 62 varietà x n. 10 piante (ha 00.20.00) • Vitigni di antica e attuale coltivazione della provincia di Brescia: n. 30 varietà n. 10 piante per

varietà (ha 00.08.00). • Vitigni di antica coltivazione della Valtellina: n. 20 varietà x n. 10 piante (ha 00.10.00). • Vitigni di antica coltivazione della provincia di Bergamo: n. 20 varietà x n. 10 piante (ha

00.02.00) • Vitis vinifera ssp silvestris: n. 120 varietà x n. 5-6 piante (ha 00.20.00)

per complessivi ha 02.62.07. Campi di selezione clonale (progetto Migliorvite) afferenti a UNIMI (ha 02.54.72).

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Campi di selezione clonale e nuovi incroci afferenti a UNIPC (ha 02.64.50).

Campi di confronto cloni omologati di varietà coltivate in Lombardia: n. 12 vitigni, 5 cloni per vitigno, 100 piante per clone, 500 piante per varietà (ha 01.83.50).

Campo di confronto cloni di Pinot Nero per la vinificazione in rosso: n. 21 cloni, 240 piante (ha 01.54.00).

Combinazioni vitigno/portinnesto: n. 2 vitigni (uno a bacca rossa ed uno a bacca bianca,) moltiplicati su diversi tipi di portinnesti (ha 01.26.00).

Forme di allevamento: n. 10 forme x n. 2 varietà di vite (Riesling Renano e Cabernet Sauvignon) (ha 00.32.00).

Caratterizzazione agronomica ed enologica di n. 5 cloni di Riesling Italico e di n. 5 cloni di Pinot Nero base spumante (ha 00.87.84)

Vigneti sperimentali di varietà Lombarde per la produzione di uve, prove agronomiche e di vinificazione (ha 03.61.50).

La superficie totale investita a vigneto come sopra dettagliato è pari a ha17.26.13.

Vecchie varietà di fruttiferi: n. 58 meli e n. 38 peri x n. 6 piante (ha 00.36.00). Affinché gli interventi fitosanitari possano risultare sempre efficaci e tempestivi, l’opportunità dei trattamenti viene determinata in base all’andamento climatico (osservazione dei dati climatici rilevati dalla stazione meteorologica installata in azienda) e ai controlli effettuati anche con la supervisione della Sezione di Patologia Vegetale dell’Università di Milano e del Servizio Fitosanitario Regionale (SFR). Nella scelta dei mezzi tecnici per la difesa e la fertilizzazione viene posta particolare attenzione all’impatto ambientale e la strategia produttiva è mirata alla prevenzione fitosanitaria, alla qualità dei prodotti e alla longevità degli impianti. Per quanto riguarda la collezione di varietà internazionali (ha 1.50.00) oltre ai nuovi impianti di cui sotto, si attueranno le seguenti attività: • piano di difesa fitosanitario adeguato che prevede:

- il controllo dei vettori di virus e fitoplasmi per la salvaguardia dei vigneti adiacenti, - la valutazione delle resistenza di alcune accessioni nei confronti delle malattie fungine,

con particolare riguardo alla peronospora con la sospensione dei trattamenti fino alla fine di giugno;

• gestione delle piante risultate malata dal monitoraggio 2011 secondo un programma concordato tra l’Università degli Studi di Milano ed il SFR;

• vendemmia differita fino alla fine di ottobre per consentire la maturazione di tutti i vitigni/cloni; • identificazione, caratterizzazione e fenotipizzazione di tutte le accessioni presenti e

inserimento dei dati nel European Vitis Database. Questa attività verrà svolta da personale specializzato acquisito mediante apposita borsa di studio per giovani promettenti, per attività di ricerca del Centro interdipartimentale di ricerca per l’innovazione in Viticoltura ed Enologia - CIRIVE, il cui importo, per la parte relativa all’impegno e al tempo dedicati a questo progetto, verrà corrisposto all’Università degli studi di Milano da Riccagioia S.C.p.A.

• elaborazione di un piano di valorizzazione ai fini di una maggior fruibilità del patrimonio genetico conservato da parte di scuole, associazioni di categoria, gruppi d’interesse.

Nella primavera 2012 si procederà all'ampliamento delle collezioni viticole per una superficie complessiva di ha 01.20.00 che potrà fruire degli aiuti previsti dal Piano Regionale di Ristrutturazione e Riconversione vigneti in vigore (P.R.R.V.) e di ha 00.20.00 di portinnesti, di seguito dettagliato: • collezione varietà basi spumante, nuove varietà ottenute da incrocio e cloni di recente

registrazione (ha 00.50.00) in collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza; • collezione vitigni aromatici (00.70.00) in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano;

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Allo scopo di completare la collezione delle varietà aromatiche si procederà alla raccolta delle marze di alcuni vitigni presenti nella collezione di Riccagioia, per procedere ai relativi innesti, forzatura e paraffinatura presso azienda vivaistica di fiducia Golferenzo Guido – Stradella (PV) (che da anni collabora anche con il Nucleo di premoltiplicazione in qualità di rappresentante dell’associazione MIVA) e al successivo impianto in vivaio a Riccagioia. Inoltre allo scopo di poter procedere nel 2013 all’allestimento di un frutteto dimostrativo/produttivo, al fine di favorire la reintroduzione in coltivazione di vecchie varietà di pomacee di particolare pregio si procederà alla scelta e preparazione del materiale di propagazione, allo scasso del terreno su una superficie e alla relativa fertilizzazione di pre-impianto. Infine per garantire la conservazione in sanità del prezioso germoplasma viticolo di Riccagioia si procederà durante tutta la stagione vegetativa al monitoraggio delle sintomatologie anomale, al campionamento di materiale vegetale e all’esecuzione di opportune analisi, allo scopo di verificare la presenza di virus e fitoplasmi della vite. Le superfici rimaste verranno coltivate a essenze erbacee in rotazione volte a conservare la fertilità del terreno in vista di futuri impianti di vite.

Continuando con l’allestimento iniziato lo scorso anno della cantina di micro e meso vinificazione, quest’anno si provvederà all’acquisto di alcune attrezzature necessarie per la linea di produzione spumanti e per le prove di vinificazione in barriques da 225 l. Nell’ambito del progetto verranno effettuate: • vinificazioni in bianco in acciaio • vinificazioni in rosso in acciaio • vinificazioni in barriques • produzione di due tipologie di spumante: una secondo metodo Classico e l’altra seguendo la

metodologia di produzione del Cruasè I vini prodotti saranno utilizzati a scopo promozionale in eventi e manifestazioni, a scopo sperimentale in sedute di analisi sensoriale e in parte resi disponibili per l’acquisto. 4.2 Iniziative di informazione e trasferimento dei risultati Al fine di valorizzare il patrimonio genetico in conservazione rendendolo disponibile anche ad utenze esterne si intende migliorare la comunicazione in occasione di visite didattiche e dimostrative, attraverso l’elaborazione di un piano articolato di iniziative che coinvolgano a scuole, associazioni di categoria, gruppi d’interesse. Il dettaglio delle specifiche iniziative sarà comunicato nel corso del 2012 Particolare evidenza sarà dedicata ad ogni iniziativa nel Portale Riccagioia, dove procederà anche l’inserimento delle schede descrittive delle accessioni viticole e frutticole presenti nelle collezioni. Infine particolare rilievo assumerà la collezione internazionale attraverso l’inserimento dei dati descrittivi nello European Vitis Database.

5. DOTAZIONI DISPONIBILI E ATTREZZATURE NECESSARIE In questo anno si intende focalizzare gli sforzi economici sul reperimento di attrezzature necessarie alla cantina sperimentale da inserire nelle linee di produzione di spumanti e di invecchiamento in legno, demandando al prossimo anno l’acquisizione di tecnologie innovative in modo che la loro introduzione avvenga in un contesto di cantina ben organizzato e strutturato che consideri le necessità delle differenti linee produttive, non solo nell’ottica della ricerca, ma anche della produzione destinata alla vendita e possa trovare un più razionale ed efficace utilizzo.

Si prevede pertanto l’attivazione della linea legno con l’acquisto di nuove barriques da affiancare a quelle già in dotazione e di attrezzature che permettano una loro razionale collocazione e gestione durante l’intero percorso di maturazione e invecchiamento dei vini.

Descrizione strumentazione di base Stima costi2012 1 testata elettrica per termo-retrazione capsule 580,00 3 barriques 2.200,00 1 portabarriques 1.452,00

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1 riempi e svuota barriques 2.300,00 1 carrello elevatore 10.316,00 4 piastre refrigeranti per vasche inox 1.500,00 piccole attrezzature e ricambi 1.200,00 Totale investimento 19.548,00 Alcune attrezzature necessarie all’allestimento della linea di produzione in cantina riferita in particolare all’imbottigliamento dei vini e degli spumanti sono state inserite nell’elenco degli investimenti beni durevoli essenziali in allegato.

Infine per quanto riguarda il rinnovo e l’adeguamento della superficie vitata dell’azienda agricola attraverso la realizzazione dei nuovi impianti sopra illustrati, si rende necessario l’acquisto del materiale di palificazione, i cui costi sono stati inseriti nell’elenco degli investimenti beni durevoli in allegato.

6. PERSONALE COINVOLTO

7. DATI FINANZIARI

Descrizione dei costi - Anno 2012 Importo € Personale: Direzione + Co.Co.Pro. per controlli e analisi fitosanitarie + 2 operai agricoli per manutenzione del verde, della viabilità aziendale e operazioni di cantina.

1.000,00 8.000,00

35.000,00 Spese di esercizio: bottiglie, tappi, materiali,manutenzioni e allacciamento impianti di cantina, mezzi tecnici, assicurazione grandine

8.000,00

13.250,00 Materiale durevole: acquisto barbatelle e tutori dotazioni di cantina dotazioni informatiche per elaborazione dati

10.000,00 19.548,00

5.600,00 Servizi e consulenze: gestione operazioni meccanizzate colturali Contributo al CIRIVE per borsa giovani promettenti (in parte)

60.000,00

6.000,00 Spese generali 17.202,00 Totale CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA 183.600,00

Personale Qualifica/funzione Attività C.A. Panont R. Pontiroli G. Canobbio A Zorloni ??????? B. Savinelli F. Genovese M. Ferro A. Albertotti P.Prè

Direttore Tecnico laureato Perito agrario Tecnico laureato (Co.co.pro.) Tecnico laureato (borsa g.p.) Tecnico laureato Operaio agricolo qualificato Operaio agricolo qualificato Tecnico laureato Ragioniere

Direzione generale Programmazione Coordinamento e gestione azienda agricola Monitoraggio fitosanitario e analisi virologiche Studi specifici collezione afferente a UNIMI Coordinamento/gestione cantina, vinificazioni e analisi sensoriale Operazioni di cantina e agricole Operazioni di cantina e agricole Amministrazione Attività contabili

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PROGETTO N. 6 LABORATORIO DI ANALISI CHIMICO FISICHE DEI VINI E DEI TERRENI E MANTENIMENTO DEL SISTEMA QUALITA’ – Anno 2012 ACRONIMO RICCALAB

1. PREMESSA Riccalab, è il laboratorio di analisi enologiche di Riccagioia SCpA ed ha competenze differenti, operando nel settore delle analisi enologiche come laboratorio autorizzato dal MIPAF ad emettere, sull’intero territorio nazionale, certificazione enologica per la concessione della DOC e della DOCG e per l’esportazione. Tale servizio è stato attivato già nel 2011, dopo l’accreditamento concesso da ACCREDIA al laboratorio. Tuttavia Riccalab opera anche come laboratorio di servizio al cliente in altri settori, che riguardano l’enologia e più in generale la chimica agraria. Data l’entità del carico di lavoro e la possibilità di disporre di un numero significativo di campioni di vino, generalmente certificati come provenienza, Riccalab sviluppa anche altre attività, in collaborazione con l’Università di Pavia, con la finalità di formare ed informare il cliente e di estendere i servizi offerti. Data la sua natura Riccalab non svolge e non può svolgere attività didattica, che mal si combina con il rigore del sistema qualità che deve essere applicato su tutte le attività di laboratorio. Il Laboratorio di Riccagioia S.C.p.A, Riccalab, ha ottenuto l’accreditamento (n. 1203) da parte di Accredia per i controlli analitici su vini per il conferimento della DOC e DOCG in data 13 luglio 2011 e ha assunto il ruolo di laboratorio autorizzato dal Ministero per l’emissione di certificali analitici nel settore enologico il 5 e 6 aprile 2012 dopo la visita di valutazione propedeutica al rinnovo dell’accreditamento. Da settembre 2011, periodo di inizio delle attività analitiche, Riccalab ha effettuato analisi su circa 700 campioni di vino per incarico della CCIAA di Pavia, operando, per il momento, solo sul territorio dell’Oltrepò Pavese. Dal 2012 i controlli analitici sui vini sono stati affidati a Valoritalia, la società leader in Italia nelle attività di Controllo effettuate su autorizzazione del MIPAAF sui vini DOC, DOCG e IGT e sui vini da tavola con indicazione del vitigno e/o dell’annata. Valoritalia controlla più del 70% delle produzioni italiane DOC e DOCG ed è dislocata sul territorio nazionale con 35 sedi, una delle quali è situata a Riccagioia. Questo mutato scenario apre nuove possibilità al Laboratorio di Riccagioia che, grazie all’accreditamento, acquista competenze su tutto il territorio italiano sia per quanto riguarda le analisi per la concessione della DOC e della DOCG, sia per quanto riguarda le analisi per l’esportazione nel mondo dei nostri vini. Per mantenere l’accreditamento, il laboratorio sarà soggetto, anche in futuro, a verifiche periodiche da parte di auditor e, annualmente, degli ispettori di ACCREDIA. Il mantenimento dell’accreditamento prevede quindi una serie di attività che garantiscano quotidianamente l’applicazione ed il controllo del sistema qualità di Riccalab, su tutte le attività analitiche, a cominciare dall’esecuzione delle prove fino al controllo della strumentazione in uso e dell’affidabilità del personale operante in Riccalab. La politica dell’Accreditamento è quella di rendere continuo il miglioramento del sistema e del servizio offerto e pertanto Riccalab lavora nell’ottica di migliorare la qualità del servizio e monitorare le proprie attività analitiche nell’arco degli anni. Resta pertanto attivo in Riccalab un settore accreditato, completamente assorbito dalle analisi enologiche conto terzi e costantemente occupato a seguire le attività di sistema collegate alle prove. L’evoluzione e l’implementazione di Riccalab non può comunque non tener conto anche di altre esigenze che riguardano il cliente interno, per quanto concerne le analisi della cantina sperimentale di Riccagioia e il cliente esterno per altre tipologie di prove, diverse da quelle per cui è stato richiesto l’accreditamento (terreno, analisi fogliare, curve di maturazione, ecc.). Queste attività, al di fuori del regime di Accreditamento, fanno capo ad una sezione del laboratorio, la sezione di sperimentazione, che pur dovendo sottostare alle gerarchie ed alle regole imposte dal sistema qualità di Riccalab, non è oggetto di verifiche da parte degli ispettori ACCREDIA. Al

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momento, questa sezione effettua le analisi chimiche interne dei vini della cantina Riccagioia e di quelli prodotti con le microvinificazioni che derivano dai progetti di ricerca svolti in collaborazione con le Università Statale di Milano e Cattolica di Piacenza .Tale attività viene garantita attraverso l’acquisizione di personale specializzato (tecnologo alimentare) su incarico professionale che la segue in modo esclusivo, essendo tale addetto al di fuori dell’accreditamento e in conformità con quanto previsto dal sistema qualità totalmente autonomo per quanto riguarda la dotazione strumentale da utilizzarsi per le analisi di sua competenza. Riccalab ha in tale attività un ruolo di affiancamento, in quanto subentra, con il personale e la strumentazione della sezione accreditata, dove le dotazioni della sezione di sperimentazione risultassero insufficienti al completamento delle prove richieste dal cliente interno. Per il 2012, Riccalab prevede di attivare nuovi servizi fra cui le analisi del terreno, altre tipologie di prove su vini e mosti (polifenoli, glicerina, azoto proteico, ecc) in funzione della domanda dell’utenza esterna.

2. OBIETTIVI DEL PROGETTO E RISULTATI ATTESI Gli obiettivi che Riccalab si pone per il 2012 sono: • il mantenimento dell’Accreditamento, l’adeguamento del proprio sistema qualità alle richieste

di ACCREDIA e l’attuazione del miglioramento del sistema e del laboratorio come previsto nella norma di riferimento (requisito di base per il mantenimento dell’accreditamento),

• il miglioramento del servizio, come richiesto dal sistema qualità mediante l’acquisizione di nuove dotazioni e attrezzature che permettano di soddisfare le esigenze di Valoritalia in un’ottica di sviluppo delle attività analitiche,

• un servizio indispensabile e puntuale per uve, mosti e vini (nelle diverse fasi di trasformazione e maturazione) riguardanti i progetti di ricerca e i vini della società Riccagioia,

• l’estensione delle competenze analitiche del laboratorio per raggiungere altri settori d’intervento potenziando le analisi dei terreni, attivando le analisi fogliari e quelle delle curve di maturazione,

• la partecipazione a progetti di ricerca e a congressi in collaborazione con l’Università di Pavia,

• l’analisi statistica e l’elaborazione delle informazioni derivate dalle prove svolte, per adeguare le competenze di Riccalab alle richieste dell’utenza.

3. RICADUTA E DESTINATARI DEI RISULTATI La ricaduta del progetto coinvolge l’intero settore enologico in quanto Riccalab, accreditato presso ACCREDIA, ha assunto e deve mantenere il ruolo di laboratorio abilitato dal Ministero delle Politiche Agricole ad effettuare analisi ufficiali per il conferimento della DOC/DOCG e per l’autorizzazione all’esportazione dei vini all’estero. Destinatari del progetto tutti i produttori, attualmente sono principalmente quelli residenti in provincia di Pavia e nella zona di S. Colombano al Lambro. Per il futuro l’utenza potrebbe assumere connotazioni molto differenti come tipologia e come zona di interesse e sarà condizionata solo dalla capacità ricettive di Riccalab. Particolarmente importante è per Riccalab è l’incarico, ottenuto a seguito dell’accreditamento, come laboratorio ufficiale per la certificazione enologica sul territorio nazionale, ruolo che viene garantito e tutelato da ACCREDIA: le visite ispettive e la definizione di un sistema qualità hanno lo scopo di assicurare, anche legalmente, le attività di Riccalab di fronte al cliente esterno.

4. PIANO DELLE ATTIVITA’ Le attività previste dalla gestione del sistema della qualità applicato da Riccalab, per il 2012, come per ogni anno, sono: • compilazione ed aggiornamento dei documenti del sistema qualità,

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• formazione e controllo nel tempo delle qualifiche del personale, • manutenzione e taratura periodica delle apparecchiature in dotazione a Riccalab, da

effettuarsi presso centri di taratura accreditati o mediante utilizzo di standard primari, • controllo del livello di qualità dei reattivi utilizzati per le prove, • gestione informatica delle registrazioni relative alle attività di prova, • partecipazione a circuiti interlaboratorio, • definizione e applicazione di metodi statistici per il calcolo dell’incertezza di misura relativa al

risultato delle prove, • riunioni di formazione e motivazione del personale addetto alle prove, • verifiche periodiche sulle attività di prova e su quelle gestionali (analisi delle non conformità e

delle azioni correttive proposte), • audit esterni programmati su base annuale per il controllo dell’intero sistema qualità.

Un sistema qualità impone che tutte queste attività trovino completamento nel corso di un anno solare, e che vengano ripetute ogni anno. Il controllo della direzione del laboratorio viene effettuato al termine di ogni anno (Riesame del sistema qualità) prendendo in esame gli esiti di ciascuna attività, e monitorando tali esiti per confronto (con impostazione oggettiva e matematica) con gli anni precedenti. A completamento del ciclo delle attività descritte, ci sarà la verifica ispettiva da parte dell’ente nazionale di accreditamento, ACCREDIA, per la necessaria conferma annuale del livello di validità del sistema applicato e riconferma dell’accreditamento. Ovviamente tutto quanto afferisce a Riccalab è soggetto alle regole imposte dal sistema qualità, che, elaborato dal laboratorio, validato dagli Ispettori, è trasmesso ufficialmente a Roma ad ACCREDIA, nella sua forma più aggiornata. Per il 2012, Riccalab, nel suo ruolo di laboratorio accreditato, prevede un carico di almeno 2000 campioni di vino da sottoporre a prova, per un totale relativo solo a questa attività, di non meno di 15000 prove accreditate. L’accreditamento comporta anche l’autorizzazione ad operare come laboratorio autorizzato a rilasciare certificati per l’esportazione. Le attività nel settore sono cominciate già nel dicembre 2011 e si prevedono in forte espansione per il 2012. Una previsione non è possibile nel settore dell’esportazione, ma il dato oggettivo evidenzia già un forte incremento: poche unità a fine 2011, oltre 40 campioni nei primi tre mesi del 2012. Per quanto attiene gli altri settori di attività, si prevedono i seguenti carichi di lavoro: • analisi di uve, mosti, vini microvinificati relativi a i progetti di ricerca e alle produzioni della

cantina Riccagioia saranno relative a circa 170 tesi per le determinazioni analitiche di: zuccheri, acidità totale,acido malico, acido tartarico, pH, grado rifrattometrico, titolo alcolometrico, acidità volatile, anidride solforosa libera e anidride solforosa totale per un totale complessivo di circa 6000 determinazioni analitiche.

• analisi dei terreni, iniziate a fine 2011 e proseguite nei primi mesi del 2012. Riccalab determina lo scheletro, la granulometria, il pH in acqua e il pH in potassio cloruro, calcare totale, calcare attivo, sostanza organica, fosforo assimilabile, azoto totale, capacità di scambio cationico, potassio, magnesio e calcio scambiabili e rapporti tra i vari cationi, per un totale di tredici determinazioni a campione.

• analisi di vini con tipologie di prove diverse da quelle sopra elencate: le richieste sono state al momento sporadiche e diversificate, probabilmente sarà possibile effettuare una stima delle tipologie di prova e della frequenza delle richieste solo dopo un anno di attività, fatta salva comunque la necessità di soddisfare le esigenze del cliente.

4.1 Iniziative di comunicazione La configurazione di Riccalab, il tariffario delle attività svolte, lo stato di accreditamento, i metodi applicati ed ogni altra informazione relativa a questa tipologia di attività, previo controllo dei contenuti, sarà dettagliata e divulgata attraverso il Portale di Riccagioia nella sezione dedicata che verrà adeguata nei contenuti alle richieste espresse da ACCREDIA sulla gestione delle informazioni sul laboratorio.

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Lo svolgimento di nuove tipologie analitiche sarà anch’esso divulgato attraverso il sito mettendolo in evidenza sia nella sezione Laboratori che nelle news. Saranno inviate anche mail e lettere a aziende agricole, associazioni di categoria, enti che operano mondo vitivinicolo oltrepadano e lombardo per promuovere ed incentivare i nuovi servizi analitici. La forma comunque più efficace di informazione rimane pur sempre la capillarità con cui i rapporti di prova raggiungono tutta l’utenza, individuando la competenza, le responsabilità, le garanzie e la struttura del laboratorio. Riccalab è attivo anche nella comunicazione del proprio operato e di quello di Riccagioia anche attraverso la partecipazione attiva a programmi di ricerca che, nel 2012, lo porteranno a partecipare al congresso nazionale di nutraceutica a Ischia ai primi di giugno. In quell’occasione Riccagioia esporrà un poster avente come argomento la caratterizzazione chimica delle proprietà del Bonarda.

5. DOTAZIONI DISPONIBILI E ATTREZZATURE NECESSARIE Per garantire il funzionamento e il miglioramento delle attività, Riccalab necessita un finanziamento relativo a spese fisse annuali. Le tipologia delle spese previste per l’anno in corso, sono le stesse già elencate per il 2011, ma le cifre previste devono, ovviamente, tener conto del fatto che le attività si intendono riferite all’intero anno solare e che quindi alcune saranno decisamente superiori a quelle richieste per il passato, quando le attività analitiche erano ridotte. Descrizione Costi fissi annuali Spese relative all’acquisto di reattivi e dei materiali di riferimento necessari per l’esecuzione delle prove 6.000,00 Spese destinate all’aggiornamento formativo del personale 1.500,00 Spese destinate ad incarichi esterni per audit 3.500,00 Spese destinate alle verifiche ispettive di parte terza (ACCREDIA) 5.000,00 Spese di partecipazione a circuiti interlaboratorio 1.000,00 Spese di licenza del programma informatico LIMS 2.500,00 Spese di manutenzione e taratura delle strumentazione e delle attrezzature 14.000,00 Spese derivanti dallo smaltimento dei reflui 3.000,00 Totale 36.500,00 Le spese riportate in tabella consentono a Riccalab di far fronte agli oneri necessari a mantenere attivo il sistema qualità, quindi gli scostamenti prevedibili ed accettabili potrebbero riguardare un diverso consumo di reattivi o una maggiore richiesta di finanziamento per la formazione del personale, ma difficilmente intaccheranno la sostanza dello schema proposto, alleggerendolo. È inoltre opportuno proseguire l’adeguamento, iniziato nel 2011, della strumentazione in uso, acquistando un nuovo distillatore enologico in sostituzione di un apparecchio ancora in uso, ma in cattivo stato di funzionamento; tale attrezzatura è stata inserita nel piano di investimenti beni durevoli in allegato sostenuto separatamente a livello finanziario da ERSAF. Il trend di rinnovamento e di ampliamento sarà completato appena possibile, in funzione delle disponibilità economiche di Riccagioia, ma mantenendo fermo l’obiettivo di incrementare un settore che è fonte di reddito e biglietto da visita per l’intera struttura.

6. PERSONALE COINVOLTO Personale Qualifica/funzione Attività C.A. Panont A. Leoni P. Armano P. De Sinno S. Capitani

Direttore Chimico laureato Perito Agrario Perito chimico Chimico laureato (Co.Co.Pro.)

• Direzione generale • Direzione tecnica laboratorio • Responsabile gestione qualità • Personale addetto alle prove • Personale addetto alle prove

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E. Venco L. Messe P. Prè A. Albertotti

Chimico laureato (Co:Co.Pro.) Tecnico laureato (tecnologo alimentare) Ragioniere Tecnico laureato

• Personale addetto alle prove • Analisi cantina di micro vinificazione • Attività contabile • Amministrazione

7. DATI FINANZIARI

Descrizione dei costi - Anno 2012 Importo € Personale: Direzione contratto di n. 1 tecnico laureato contratto di n. 1 tecnico laureato

1.500,00

19.000,00 6.000,00

Spese di esercizio: costi fissi annuali accreditamento (verifiche ispettive ACCREDIA) spese di manutenzione e taratura delle strumentazione e delle attrezzature reagenti e materiale di consumo, partecipazione a circuiti interlaboratorio, licenza del programma informatico LIMS, smaltimento dei reflui laboratori Riccagioia

5.000,00

14.000,00 6.000,00 1.000,00 2.500,00 3.000,00

Spese per servizi e consulenze: aggiornamento formativo del personale addetto alle prove incarichi esterni per audit incarico tecnologo per analisi cantina di microvinificazione (Messe)

1.500,00 3.500,00

10.000,00 Spese generali 6.500,00 Totale CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA 79.500,00

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PROGETTO N. 7 ATTIVAZIONE LABORATORIO DI DIAGNOSTICA DEL PROFILO AROMATICO, POLIFENOLICO E DI SALUBRITÁ DEI VINI LOMBARDI - Anno 2012 ACRONIMO DIVINI

1. PREMESSA Il mercato mondiale del vino è sempre più esigente in termini di caratterizzazione della qualità sensoriale e salutistica dei vini e il controllo del processo produttivo e del prodotto, dall’uva al vino pronto alla vendita, richiede grande attenzione per poter raggiungere e mantenere quegli standard di qualità che la materia prima potenzialmente consente e che la trasformazione enologica deve esaltare. In questo quadro è necessario poter disporre di strumenti analitici avanzati e di criteri interpretativi appropriati che generalmente esulano dalle possibilità dei laboratori, aziendali o terzi, che correntemente si occupano delle determinazioni eno-chimiche di base. L’aroma di un vino deriva da una pluralità di molecole già presenti nell’uva (aromi varietali) o formatesi nel corso della vinificazione (aromi fermentativi) e della maturazione (aromi terziari). La conoscenza della composizione in aromi liberi e in precursori di aromi offre la possibilità all’enologo di “progettare” il percorso di vinificazione, definendo tempi e modalità della maturazione e dell’eventuale affinamento. Il colore e il gusto di un vino dipendono dal quadro polifenolico che è molto complesso e in continua evoluzione e una sua accurata conoscenza è alla base della comprensione della più probabile evoluzione e della possibilità di poterla indirizzare opportunamente. Parallelamente a questa attività, si registra la necessità di poter monitorare la presenza di alcuni contaminanti quali le micotossine o la presenza di lieviti anomali che determinano lo svilupparsi di composti chimici sgradevoli o potenzialmente tossici.

2. OBIETTIVI DEL PROGETTO E RISULTATI ATTESI Il progetto intende implementare il campo di operatività di RICCALAB. Il laboratorio enologico di Riccagioia S.C.p.A. ha sviluppando e si è attrezzato solo per attività routinarie connesse con la certificazione richiesta dalla normativa in materia di DOC DOCG e di esportazione. Lo sviluppo di un settore dedito all’analisi fine dei vini, a tutela e a supporto dei produttori che intendono sviluppare un prodotto di qualità, richiede competenze, dotazioni strumentali e conoscenze in campo enologico e nutraceutico che RICCALAB ancora non possiede. Riccagioia S.C.p.A. intende quindi proseguire la collaborazione con il professor Rocco di Stefano, esperto conoscitore della chimica del vino, applicando la sua esperienza alle problematiche dell’Oltrepò Pavese. Inoltre, al fine di trasferire l’esperienza del professore alle necessità del cliente, Riccalab avvia una collaborazione con alcuni dipartimenti dell’Università di Pavia, che si sono resi disponibili a fornire le loro competenze analitiche e la loro dotazione strumentale per offrire servizi al cliente che ne fa richiesta. Il progetto si avvarrà anche della consulenza scientifica dell’Università di Milano per quanto riguarda gli aspetti viticoli ed enologici coinvolti nel sistema. Obiettivo di RICCALAB, per il 2012, è quindi quella di avviare, con la collaborazione tra i partner scientifici, una serie di servizi rivolti al cliente, ovviando alla carenza di strumentazione specialistica mediante un contratto di collaborazione con Università di Pavia. Il laboratorio, utilizzando al meglio le potenzialità di RICCALAB, quelle di Università di Pavia in campo analitico e le conoscenze del Prof. Di Stefano in campo enologico, sarà in grado di: • diagnosticare il potenziale qualitativo dei vini giovani al fine di indirizzarne l’eventuale

maturazione e affinamento; • diagnosticare possibili errori praticati nella fase di vinificazione; • valutarne il valore nutraceutico; • individuare la presenza di possibili lieviti anomali e di tossine microbiologiche.

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3. RICADUTA E DESTINATARI DEI RISULTATI La collaborazione e la partecipazione al progetto da parte dei principali attori tecnici di Riccagioia S.C.p.A., grazie anche a collaborazioni scientifiche di elevatissimo livello, propone alla filiera vitivinicola, aziende viticole e cantine sociali, un servizio innovativo, completo e di immediato impatto rispetto alla produzione, con la finalità di monitorare il prodotto nella fase di vinificazione e di affinamento, e di identificare le caratteristiche salienti che definiscono il livello qualitativo del prodotto finale.

4. PIANO DI ATTIVITA’ L’attività analitica viene avviata affidandone la supervisione tecnico-scientifica al Prof. Rocco Di Stefano, docente al corso di laurea specialistica di consorzio interateneo, esperto di indiscussa fama nel settore. Nel 2012 verrà predisposto il piano operativo per i nuovi servizi specialistici che il Laboratorio potrà offrire con il coordinamento del Prof. Di Stefano e la collaborazione dei laboratori delle Università di Pavia e di Milano che riguarderanno la determinazione delle seguenti famiglie di composti chimici:

• aromi svolti (liberi) e potenziali (precursori); • profilo polifenolico; • micotossine.

Terminata la prima fase del progetto, sarà inserito nel tariffario il costo delle determinazioni analitiche previste e dei servizi nuovi offerti. In corso d’opera, considerato il carico di lavoro derivante dal servizio al cliente, RICCALAB verificherà l’opportunità di potenziare la propria struttura o continuare ad affidarsi al servizio esterno offerto dall’Università, socia nella società Riccagioia. Nel futuro si intende attivare un servizio su larga scale, trasferendo le esperienze conoscitive dall’Università di Pavia a RICCALAB, dotando il laboratorio del personale e della strumentazione necessaria ad effettuare tale trasferimento tecnologico. L’eventuale potenziamento di RICCALAB dovrà tener conto da un lato delle esigenze del mercato e dall’altro della dotazione strumentale già esistente e resa disponibile dalla collaborazione in atto, per giungere ad un nucleo operativo sempre più razionale ed attrezzato, in un ottica di reciproco potenziamento. La sostenibilità dell’eventuale investimento derivante sarà giustificata dalla maggiore visibilità del servizio rivolto alle utenze esterne, dal potenziamento della collaborazione con il cliente interno (cantina di sperimentazione di Riccagioia) e dal supporto tecnico e conoscitivo alla didattica, intesa non solo in relazione ai corsi universitari ospiti in Riccagioia, ma anche a possibili seminari e incontri prevedibili su specifiche tematiche enologiche.

4.1 Iniziative di comunicazione Le potenzialità del laboratorio al servizio della ricerca e le determinazioni analitiche con relativi prezzi al pubblico verranno dettagliatamente descritti e divulgati attraverso il Portale Riccagioia nella sezione Laboratori e nella sezione News. Nel 2012 il Portale sarà potenziato con l’attivazione di una web-radio, nell’ambito di un progetto “RICCAGIOIA WEB”, la cui fase di start-up si svilupperà nel triennio 2012-14 e si propone di istituire, a livello regionale, un servizio avanzato di informazione e comunicazione vitivinicola. Verranno anche inviate comunicazioni a produttori, cantine, associazioni, enti, che possano essere interessati alla realizzazione di queste tipologie analitiche e alla fruizione di tali servizi. Verranno realizzati alcuni incontri (1 è già stato svolto) per condividere con le realtà operanti nel settore (cantine, università, enologi, tecnici, imprenditori agricoli) lo sviluppo del territorio e il miglioramento di processo produttivo mediante l’ innovazione di tutto il sistema.

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5. DOTAZIONI DISPONIBILI E ATTREZZATURE NECESSARIE A seguito viene riportato l’elenco della strumentazione già presente presso il laboratorio di Riccagioia e di utilizzo del personale tecnico attualmente in servizio presso RICCALAB: • Distillatori elettrico • Analizzatore enologico enzimatico • Titolatore automatico • Titolatore enzimatico • Spettrofotometro • Titolatore enologico • Assorbimento atomico • Afrometro • Apparecchiature di supporto (bilance, agitatori, ecc.)

Tutta la dotazione può essere utilizzata dai tecnici di RICCALAB nelle fasi del progetto che richiedono appunto di effettuare le determinazioni già previste in tariffario e pertanto già attive nella routine del laboratorio. Le aziende interessate al servizio (“cliente esterno”) trovano già oggi codificato il tipo di servizio offerto nel sistema di gestione, anche per quello che riguarda le determinazioni che il laboratorio non può effettuare in autonomia e che il sistema prevede di conferire ad un laboratorio convenzionato (Università di Pavia), in grado di operare con adeguate credenziali e di emettere un proprio rapporto di prova. RICCALAB ufficializza nel tariffario e sul sito di Riccagioia S.C.p.A. la collaborazione intendendo in tal modo potenziare il proprio campo di interesse.

6. PERSONALE COINVOLTO

Ente Personale Qualifica/funzione Attività RICCAGIOIA C.A. Panont

R. Pontiroli A. Leoni A. Albertotti P. Prè

Direttore Tecnico laureato Chimico laureato Amministrativo laureato Ragioniere

Direzione generale Programmazione Controllo attività di laboratorio Amministrazione Attività contabili

Università degli Studi di Milano - Di.Pro.Ve.*

Prof. O. Failla Prof. A. Tirelli

Professore Ordinario Professore Ordinario

Coordinamento scientifico * Coordinamento scientifico *

Università di Pavia * Prof. R. Cella Prof. M. Daglia

Professore Ordinario Ricercatore

Collaborazione scientifica * Collaborazione scientifica *

* senza compenso

7. DATI FINANZIARI

Descrizione dei costi - Anno 2012 Importo € Personale: Direzione 500,00 Spese per servizi e consulenze : Consulenza scientifica Prof. Rocco Di Stefano

6.000,00

Spese generali 500,00 Totale CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA 7.000,00

Le spese di esercizio sono, per quest’anno, a carico di RICCALAB

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PROGETTO N. 8 LABORATORIO DI MICROBIOLOGIA E BIOTECNOLOGIA MICROBICA A SUPPORTO DELL’ENOLOGIA LOMBARDA - Anno 2012 ACRONIMO MICROVINI

1. PREMESSA Portata a buon fine la fase di predisposizione locali e funzionalità del laboratorio di analisi microbiologiche e biotecnologia microbica, attraverso l’acquisizione, installazione e collaudo di parte delle attrezzature di base, nel 2012 si intende consolidare le capacità analitiche e le risorse atte a svolgere un servizio di analisi che dia la possibilità al mondo produttivo di approfondire la conoscenza su fenomeni e problemi di origine microbiologica, con particolare attenzione alla selezione di ceppi di lievito per la rifermentazione degli spumanti metodo classico di cui la Lombardia è leader nazionale.. Nel 2012 verrà infatti inserito un borsista dell’Università di Milano (periodo gennaio-marzo) e a partire da aprile 2012 un assegnista di ricerca (UniMi - Riccagioia) attraverso l’iniziativa Dote di Ricerca Applicata di Regione Lombardia. Il laboratorio potrà essere disponibile come supporto delle attività didattiche, per le utenze interne (progetti di ricerca e dimostrativi presentati a bando) ed esterne (cantine private e sociali) assicurando potenziali entrate economiche per l’autofinanziamento a regime.

2. OBIETTIVI E RISULTATI ATTESI L’attività laboratoristica di ricerca sarà indirizzata da un lato ad indagare le interazioni biochimiche che avvengono tra cellule ed antociani in condizioni enologiche, dall’altro a selezionare ceppi con caratteristiche parietali che consentano il mantenimento della colorazione desiderata. Lo sviluppo tecnologico a servizio delle imprese si pone l’obiettivo di rendere abituale il controllo delle attività batteriche e dei lieviti nell’ambito delle operazioni di vinificazione e affinamento dei vini. Questo principio è assolutamente cruciale nel porre l’attenzione per la prima volta all’abbinamento tra il controllo analitico chimico-fisico e quello microbiologico. Riccagioia si pone in evidenza come la prima esperienza operativa di questo livello; è altresì ovvio che la messa a punto di questo progetto richiede tempo e acquisizione di una banca dati di riferimento che opportunamente Riccagioia cercherà di ottenere utilizzando in linea diretta il lavoro di certificazione sui vini per le D.O.C. e D.O.C.G.

3. RICADUTA E DESTINATARI DEI RISULTATI I destinatari dei risultati sono tutti gli attori della filiera produttiva (produttori primari, trasformatori, fornitori di attrezzature e servizi per l’enologia) sia a livello regionale che nazionale, che trovano nel polo di Riccagioia un punto di riferimento per attività di analisi, ricerca, sperimentazione, innovazione.

4. PIANO DI ATTIVITA’ Nel 2012, con la supervisione scientifica del Prof. Roberto Foschino dell’Università di Milano, viene consolidato l’allestimento del laboratorio di microbiologia e si individua una figura professionale che possieda le competenze tecniche necessarie alla realizzazione delle seguenti specifiche attività. Le attività si suddivideranno in attività di ricerca e di attività di servizio. Attività di ricerca Il progetto di selezione di ceppi per la rifermentazione del Cruasé si suddivide nelle seguenti attività:

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• allestimento e tipizzazione di una collezione di ceppi già utilizzati in commercio e di lieviti potenzialmente autoctoni lombardi con caratteri tecnologici e di qualità idonei per la rifermentazione in bottiglia. In questo ambito è prevista la duplicazione della collezione di ceppi attualmente presente nei laboratori dell’Università di Milano, collezione allestita attraverso il progetto finanziato da Regione Lombardia EnoTrack: Valorizzazione delle D.O.C.G. Franciacorta ed Oltrepò Pavese metodo classico mediante impiego di lieviti autoctoni per il miglioramento delle produzioni e come marcatori di tipicità;

• messa a punto protocolli analitici per lo screening della capacità decolorante/adsorbente dei ceppi;

• messa a punto protocolli analitici per la valutazione delle interazioni molecolari che possono avvenire tra pareti di lievito e frazioni antocianiche;

• studio dell’evoluzione della concentrazione antocianica negli spumanti rosati, durante la produzione e conservazione in bottiglia, in funzione dei ceppi saggiati per ottimizzare la colture di lievito da impiegare.

• proposta di formulazione di starter per la produzione di Cruasé. Attività di servizio Il progetto intende offrire competenze nella prospettiva di offrire al mercato le seguenti capacità analitiche: • numerazione, isolamento e identificazione di microrganismi contaminanti indesiderati

(batterio Gram positivo, batterio Gram negativo, lievito, muffa) proveniente da campioni di aria, acqua, ambiente di lavorazione, materia prima, semilavorato, additivo e prodotto finito, attraverso applicazione di tecniche colturali e tecniche molecolari (analisi degli spaziatori ribosomali, analisi di sequenza di geni dell’operone ribosomale o PCR specie-specifiche). Diagnosi di alterazioni microbiche;

• tipizzazione fenotipica di lieviti e batteri malolattici con valutazione di caratteri tecnologici e di qualità per la selezione di ceppi di interesse enologico. In particolare si eseguono analisi di: morfologia microscopica (osservazioni a fresco e dopo colorazione), potere fermentativo (alcol-resistenza), vigore fermentativo, resistenza alla SO2, tipo di sviluppo in liquido (flocculenza), temperature cardini di sviluppo, valutazione della vitalità (in starter);

• disposizione di collezione e fornitura di ceppi autoctoni lombardi (lieviti e batteri lattici) e di ceppi internazionali già in possesso dell’Università degli Studi di Milano per proposta di formulazione e gestione di starter;

• prove di micro-vinificazione con ceppi selezionati con identificazione e quantificazione dei metaboliti prodotti nel corso delle fermentazioni;

• diagnosi di stabilità del vino da punto di vista microbiologico, esame microscopico; • supporto tecnico-scientifico per la valutazione di sistemi di autocontrollo dei igiene

(implementazione del metodo H.A.C.C.P.) in impianti enologici.

4.2 Comunicazione, informazione e trasferimento dei risultati Avviato il funzionamento del laboratorio di microbiologia, a partire dal 2012 si intendono organizzare incontri con tecnici e imprenditori nel mondo enologico sulle problematiche più attuali e sui servizi di analisi che il nuovo laboratorio è in grado di offrire. Le potenzialità del laboratorio al servizio della ricerca e le determinazioni analitiche con relativi prezzi al pubblico vengono dettagliatamente descritti e divulgati attraverso il Portale Riccagioia, che sarà potenziato con l’attivazione di una web-radio nell’ambito di un progetto RICCAGIOIA WEB, la cui fase di start-up si svilupperà nel triennio 2012-14 e si propone di istituire, a livello regionale, un servizio avanzato di informazione e comunicazione vitivinicola.

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5. DOTAZIONI DISPONIBILI E ATTREZZATURE NECESSARIE Di seguito viene riportato l’elenco della strumentazione di base acquistata nel 2011; un ulteriore potenziamento delle attrezzature del laboratorio (bilancia tecnica, Vortex, lettore a piastre, centrifuga) è subordinato al finanziamento da parte di Ersaf del piano investimenti per beni durevoli allegato.

Attrezzature presenti PCR thermal cycler Sistema acquisizione immagine gel Autoclave verticale Ultracongelatore

6. PERSONALE COINVOLTO

Ente Personale Qualifica/funzione Attività RICCAGIOIA C.A. Panont

R. Pontiroli A. Albertotti P. Prè

Direttore Tecnico laureato Tecnico laureato Ragioniere

Direzione generale Programmazione Amministrazione Attività contabili

UNIMI - DiSTAM R. Foschino I. Vigentini V. Fabrizio

Professore ordinario Assegnista di ricerca Laureato frequentatore

Responsabile scientifico Programmazione/attività di ricerca Analisi e attività di ricerca

7. DATI FINANZIARI Descrizione dei costi – Anno 2012 Importo €

Personale (Direzione) 1.000,00 Personale (assegno di ricerca co-finanziato al 50% con UNIMI) 11.875,00 Spese di esercizio (materiale di consumo laboratorio/manutenzione) 5.000,00 Spese generali 2.125,00 Totale 20.000,00

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PROGETTO N. 9 SVILUPPO DI AZIONI FORMATIVE PER LA FILIERA VITIVINICOLA - Anno 2012 ACRONIMO FORMAT

1. PREMESSA Nel novembre 2011, Riccagioia ha ottenuto la CERTIFICAZIONE Accredia per lo svolgimento di attività formative. Il successivo Accreditamento necessario per poter accedere a finanziamenti regionali ed europei, che si pensava di ultimare entro l’anno, non è stato invece realizzato poiché negli ultimi mesi, la Regione Lombardia ha posto come condizione obbligatoria per ottenere l’Accreditamento l’applicazione della legge 231/2001 per quanto attiene la responsabilità di reati commessi da persone fisiche che operano in seno alle società. In questo nuovo anno quindi dovranno essere elaborati tutti i documenti e i manuali necessari al fine di potersi adeguare alle normative vigenti in materia. Lo scorso anno è stato dedicato in maniera importante alla preparazione e alla riorganizzazione della struttura e dei locali destinati alla recettività, attività primaria e indispensabile per rendere possibile ed efficace la realizzazione delle attività corsuali e congressuali. Le iniziative intraprese direttamente da Riccagioia si sono concentrate pertanto sulla realizzazione di 2 corsi di formazione propedeutici all’ottenimento della Certificazione, in quanto finalizzati a provare e attuare tutte le procedure e metodologie messe a punto. A partire da quest’anno i programmi cominceranno a vivere intensificandosi ed arricchendosi anche grazie alle sinergie con le Università lombarde che vedranno la concretizzazione di accordi e convenzioni per la realizzazione in collaborazione di corsi, convegni e seminari. Inoltre in particolare con l’Università di Milano che da anni svolge a Riccagioia il 3° anno del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia, si auspica nei prossimi anni si possano trovare tutte le condizioni necessarie per spostare a Riccagioia la realizzazione dell’intero 3° anno, includendo quindi anche gli studenti che frequentano le lezioni presso l’Ateneo di Milano e il secondo semestre del 2° anno che prevede la realizzazione dei laboratori di chimica enologica sui quali l’ente e la Regione hanno investito molto nelle nuove strutture. Riccagioia sta lavorando anche per creare sinergie per la realizzazione di attività corsuali in collaborazione con enti e associazioni che operano nel settore vitivinicolo e formativo sul territorio lombardo.

2. OBIETTIVI E RISULTATI ATTESI Gli obiettivi che si intendono raggiungere nel 2012 sono i seguenti:

• ottenere l’Accreditamento da parte della Regione Lombardia per accedere ai finanziamenti pubblici, in quanto risorse indispensabili per incentivare ed accelerare lo sviluppo e le attività del nuovo Polo Formativo che abbraccerà diverse aree di intervento: formazione universitaria, formazione specialistica, aggiornamento professionale, formazione tecnica e professionale;

• intraprendere collaborazioni con altri centri che si occupano di formazione in Lombardia per portare avanti discorsi in sinergia e poter operare su fronti più ampi;

• ottenere incarichi da parte di enti terzi pubblici e privati per la realizzazione di corsi di formazione e aggiornamento rivolti a loro dipendenti e associati;

• acquisire introiti economici dalle attività formative realizzate in qualsiasi forma, sia singola che in collaborazione;

• provvedere al completamento degli arredi dei laboratori didattici; • organizzare un ’ufficio segreteria unicamente dedicato alle attività corsuali e congressuali; • provvedere all’istallazione (che verrà effettuata e ripartita economicamente in 2 anni) dei

collegamenti internet in diverse aree della struttura formativa che al momento non è coperta da reti, tranne che nella zona biblioteca dove è presente la linea wifi;

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• definire i rapporti di collaborazione per la realizzazione di attività didattiche, formative e informative con l’Università di Milano, per quanto riguarda l’ampliamento delle attività già in atto, con l’Università Cattolica di Milano e le sue sedi decentrate e con l’Università di Pavia per quanto riguarda la realizzazione di nuovi progetti didattici;

• istituire un comitato a supporto della programmazione di cui faranno parte oltre a Riccagioia, l’Università Statale di Milano, l’Università Cattolica di Milano con le sedi decentrate di Piacenza e Cremona e l’ Università di Pavia, che abbia scopo propositivo per individuare le tematiche importanti e definire le linee programmatiche delle attività rivolte al mondo vitivinicolo.

L’obiettivo formativo di base per il 2012 riguarda la realizzazione: • di almeno 4 corsi di formazione in gestione diretta; • del 2° semestre del 3° anno del corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia UNIMI; • di almeno 5 seminari per studenti, operatori e tecnici.

L’obiettivo formativo di base per il 2012 riguarda la realizzazione: • di almeno 5 corsi di formazione in gestione diretta; • di 2 corsi in collaborazione con VINIDEA • del 2° semestre del 3° anno del corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia UNIMI; • di almeno 7 seminari per studenti, operatori e tecnici.

3. RICADUTA E DESTINATARI DEI RISULTATI Riccagioia, svolgendo sia attività di ricerca/sperimentazione (in collaborazione con le Università), che di assistenza tecnica, è in grado di realizzare direttamente la trasposizione dei risultati degli studi (favorendo l’introduzione di nuove tecnologie, tecniche, vitigni, protocolli operativi) ai tecnici e agli imprenditori vitivinicoli che ne possono beneficiare in maniera mirata ed immediata. Anche i consumatori vengono coinvolti nelle attività, diventando tecnici che oltre a migliorare le proprie conoscenze e capacità di giudizio nei confronti della qualità organolettica, possono entrare a far parte di commissioni di analisi sensoriale. La formazione universitaria che si realizza presso il Centro è rivolta a creare ed accrescere professionalità altamente specializzate che potranno essere impiegate nell’ambito della filiera produttiva al fine di far crescere il settore e migliorare altresì le potenzialità produttive ed economiche delle aziende. Tutte le attività formative sono rivolte al comparto vitivinicolo della Lombardia e i corsi universitari e post universitari coinvolgono anche tutto il territorio nazionale.

4. PIANO DI ATTIVITA’ Si prevede la realizzazione delle seguenti attività:

ACCREDITAMENTO • predisposizione di tutta la documentazione richiesta dalla normativa 231/2001 (operazione

finanziata nell’ambito del piano operativo) ,vale a dire: - il modello organizzativo e gestionale (MOC), - il codice etico, - il documento di analisi dei rischi, - il sistema sanzionatorio - la costituzione dell’ Organismo di Vigilanza;

• completamento delle procedure informatiche e di redazione documentale richieste dalla Regione Lombardia per l’Accreditamento (operazione finanziata nell’ambito del piano operativo).

PARTECIPAZIONE A BANDI DI FINANZIAMENTO

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• presentazione della domanda di partecipazione a bandi FSE per corsi Alta formazione e Master (da realizzarsi nel 2013);

• presentazione della domanda di finanziamento PSR Regione Lombardia Mis. 111 A per realizzazione di corsi di formazione per agricoltori (da realizzarsi nel 2013)

CONVENZIONI Si intendono stipulare convenzioni con: • Università Studi di Milano per sancire rapporti di collaborazione per la realizzazione di

attività didattiche, formative, informative e per lo sviluppo delle attività legate al Corso di laurea in Viticoltura ed Enologia;

• Università degli Studi di Pavia per sancire rapporti di collaborazione per la realizzazione di attività didattiche, formative, informative e per lo sviluppo di un progetto per la realizzazione di un corso di alta formazione: specializzazione post laurea;

• Università Cattolica di Milano e sedi decentrate di Piacenza e Cremona per sancire rapporti di collaborazione per la realizzazione di attività didattiche, formative, informative e per lo sviluppo di un progetto per la realizzazione di un Corso Master;

• VINIDEA e altre società ed enti, nell’ambito delle quali sarà prevista le realizzazione di corsi in collaborazione con la possibilità di centralizzare a Riccagioia, un vero e proprio laboratorio didattico per il settore;

COMITATO A SUPPORTO ALLA PROGRAMMAZIONE

Nel corso del 2012 verrà istituito un Comitato tecnico scientifico (che dovrà essere nominato da Riccagioia) di cui faranno parte 3 rappresentanti Riccagioia, 1 rappresentante Università Statale di Milano, 1 rappresentante Università Cattolica di Milano e sedi decentrate, 1 rappresentante dell’Università Statale di Pavia. Il comitato avrà lo scopo di individuare annualmente le tematiche da sviluppare per indirizzare in modo mirato ed efficace le attività formative rivolte al mondo vitivinicolo.

CORSI A TITOLARITA’ RICCAGIOIA soggetti a regime di Certificazione* I corsi saranno realizzati da Riccagioia (le Università saranno propositive nell’ambito del Comitato di supporto alla programmazione) con le quote di iscrizione dei corsisti: • 1 corso di potatura “secca” e “verde” per tecnici, operatori vitivinicoli e studenti; • 1 corso di potatura delle pomacee • 1 corso di utilizzo reti informatiche, marketing e social network per tecnici, operatori

vitivinicoli; • 1 corso di analisi sensoriale vini per operatori vitivinicoli e consumatori; • 1 corso di tecnica/meccanica per l’utilizzo di macchine e attrezzature agricole per operatori

agricoli; Nella realizzazione di questi corsi devono essere seguite le procedure del sistema qualità.

* l’attivazione sarà subordinata ad un numero minimo di partecipanti affinché le quote d’iscrizione possano coprire i costi da sostenere. Per la realizzazione dei corsi ci si potrà avvalere di docenti delle Università di Milano Statale e Cattolica con sedi decentrate e Pavia. La gestione delle attività sarà realizzata direttamente da Riccagioia.

CORSI A TITOLARITA’ RICCAGIOIA ORGANIZZATI SU RICHIESTA ESTERNA • definizione di accordi per realizzare corsi per soggetti terzi quali: Ersaf, Regione Lombardia,

Cantine Sociali, Associazioni di Categoria o altri enti (pagati dai soggetti terzi richiedenti).

CORSO DI LAUREA IN VITICOLTURA ED ENOLOGIA UNIVERSITA’ DI MILANO • 2° semestre del 3° anno del corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia UNIMI per studenti

universitari (finanziato nell’ambito del piano operativo).

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SEMINARI Nell’ambito della collaborazione con l’Università Statale di Milano si intendono realizzare: • 1 seminario di 16 ore per gli studenti del corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia nel mese

di febbraio dal titolo “Comunicazione e linguaggio del vino” (finanziato autonomamente da UNIMI);

• 1 seminario di 4 ore dal titolo ”I vitigni resistenti alle malattie: quali opportunità ?” gratuito per tutti gli studenti del corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia UNIMI, organizzato dalla società VINIDEA nel mese di marzo (finanziato nell’ambito del piano operativo) e aperto a pagamento a studenti, tecnici ed operatori del settore;

• 1 seminario di 4 ore dal titolo “Il legno di Quercia in Enologia: criteri di scelta dei diversi strumenti disponibili” gratuito per tutti gli studenti del corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia UNIMI, organizzato da VINIDEA nel mese di maggio (finanziato nell’ambito del piano operativo) e aperto a pagamento a studenti, tecnici ed operatori del settore;

• 1 seminari su temi viticoli da definire per studenti (gli studenti del corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia UNIMI potranno partecipazione gratuitamente), operatori e tecnici (finanziati con il pagamento delle quote di iscrizione dei partecipanti *);

• 1 seminari su temi enologici da definire per studenti (gli studenti del corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia UNIMI potranno partecipazione gratuitamente), operatori e tecnici (finanziati con il pagamento delle quote di iscrizione dei partecipanti *).

* l’attivazione sarà subordinata ad un numero minimo di partecipanti affinché le quote d’iscrizione possano coprire i costi di realizzazione

Nell’ambito della collaborazione con L’Università Cattolica di Milano e sedi decentrate si intende realizzare: • 1 seminario di 8 ore “Viticoltura di precisione per la gestione dei vigneti e il miglioramento

qualitativo dei vini” per studenti, operatori e tecnici (finanziato con il pagamento delle quote di iscrizione dei partecipanti *);

* l’attivazione sarà subordinata ad un numero minimo di partecipanti affinché le quote d’iscrizione possano coprire i costi di realizzazione

Nell’ambito della collaborazione con L’Università Statale di Pavia si intende realizzare: • 1 seminario di 5 ore sulla chimica del vino per studenti, operatori e tecnici (finanziato con il

pagamento delle quote di iscrizione dei partecipanti *); * l’attivazione sarà subordinata ad un numero minimo di partecipanti affinchè le quote d’iscrizione possano coprire i costi di realizzazione

INVESTIMENTI: LABORATORI DIDATTICI E RETI INFORMATICHE • completamento arredi laboratori didattici (bando di Ersaf già attivato); • acquisizione attrezzature per laboratori didattici, come da piano investimenti per beni

durevoli allegato; • inizio allacciamento linee internet (operazione finanziata nell’ambito del piano operativo).

5. DOTAZIONI E ATTREZZATURE NECESSARIE DOTAZIONI ACQUISTATE DA ERSAF NEL 2011

1 BANCO PARETE 3000 con alzata porta servizi e mobiletti 1 BANCO LAVELLO 900 con alzata parta servizi e mobiletti 1 BANCO BILANCIA+APPOGGIO900+900 con alzata porta servizi e mobiletti 2 CAPPE CHIMICHE 1800 1 BANCO CENTRALE CON LAVELLO 3600+675 con alzata porta servizi e mobiletti 1 CAPPA PENSILE 1500 2 CABINE FLV

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1 BANCO LAVELLO 1500 1 BANCO CENTRALE 3300

DOTAZIONI ACQUISTATE DA ERSAF NEL 2012

1 ARMADIO 900 4 CAPPE CHIMICHE 1200

1 BANCO CENTRALE CON LAVELLO DI TESTA con alzate porta servizi, mensole e mobiletti

1 TAVOLO 2400 con mobiletti 1 ARMADIO FARMACIA 600 1 ARMADIO ACIDI & BASI 1 ARMADIO SOLVENTI 1 DOCCIA LAVAOCCHI 1 BANCO PARETE CON LAVELLO 2100 con alzata porta servizi e mobiletti 1 BANCO PARETE CON LAVELLO 3000 con alzata porta servizi e mobiletti 4 CAPPE FLUSSO LAMINARE BIOHAZARD 1 CAPPA FLUSSO LAMINARE VERTICALE

STRUMENTAZIONI E ATTREZZATURE IN DOTAZIONE

1 CENTRIFUGA 1 AUTOCLAVE 1 FORNO TERMOSTATICO 1 FORNO 2 DISTILLATORI 1 SPETTROFOTOMETRO 1 BILANCIA IDROSTATICA 1 BILANCIA ANALITICA 1 BILANCIA TECNICA 3 PHMETRI DA BANCO 5 EBULLIOMETRI PORTATILI 5 ACIDIMETRI PORTATILI 4 AGITATORI MAGNETICI PORTATILI 2 AGITATORI PER BEUTE 4 MICROSCOPI 2 BAGNI TERMOSTATICI 2 CONGELATORI 3 FROGORIFERI

STRUMENTAZIONI E ATTREZZATURE DA ACQUISTARE

1 FRIGORIFERO 1 CONGELATORE 1 FORNO MICROONDE

6. PERSONALE COINVOLTO E GESTIONE DELLA PARTNERHIP Il personale di Riccagioia interessato al comparto formativo si occupa della programmazione, realizzazione e gestione di tutte le attività coinvolte sia dal punto di vista tecnico che amministrativo contabile. Sono direttamente coinvolti gli uffici amministrativo e contabile della società per quanto riguarda fatturazioni e pagamenti, mentre la parte amministrativa e organizzativa è realizzata da personale tecnico supportato da una segreteria esclusivamente dedicata al polo formativo. Le attività didattiche vengono realizzate da docenti esterni e da docenti interni individuati tra il personale dell’ente. Il personale di Riccagioia svolge nell’ambito dei corsi anche ruoli di tutor e attività tecnica applicata alle diversi settori dalla azienda agricola alla cantina. Nell’ambito della collaborazione con UNIMI, per quanto riguarda la realizzazione del 2° semestre del 3° anno del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia, l’attività progettuale viene coordinata e

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83

realizzata da Riccagioia che si impegna a espletare le attività necessarie all’attuazione del progetto dal punto di vista tecnico, organizzativo, amministrativo e finanziario relativamente alla gestione degli acquisti, all’organizzazione delle aule, degli spazi comuni e della permanenza degli studenti . L’Università di Milano, relativamente al corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia, svolge tutte le attività didattiche di docenza e tutoraggio con proprio personale.

Ente Personale Qualifica/funzione Attività RICCAGIOIA S.C.p.A.

C.A. Panont B. Savinelli Co.Co.Pro. amministrativo P. Prè A. Albertotti Docenti vari

Direttore Tecnico laureato Diploma/Laurea Diploma Ragioniere Tecnico laureato Professori/Tecnici

Direzione generale Responsabile Corsi e Qualità, Tutor Riccagioia, Coordinamento operativo Attività amministrative Attività contabili Amministrazione Docenti

UNIMI A.Scienza P.Krasnig Docenti vari

Professore Tecnico laureato Professori

Coordinatore Tutor UNIMI Docenti

7. DATI FINANZIARI

Descrizione dei costi Anno 2012 Personale: Direzione Co.Co.Pro. amministrativo

1.000,00 8.000,00

Spese di esercizio (prodotti e materiale di consumo, abbonamenti riviste, ricambi e manutenzioni fotocopiatrici e computers) 9.000,00

Materiale durevole Allacciamenti reti internet (1° parte) Attrezzature di laboratorio

20.000,00

1.500,00 Spese per servizi consulenze: Sistema Qualità, Certificazione Det Norske Veritas DNV Applicazione legge 231/2001 e vigilanza, Organizzazione corsi per UniMi da parte di Vinidea Cofinanziamento docenze e tutoraggio corso laurea Viticoltura Enologia UNIMI

4.500,00 3.500,00

25.000,00 2.000,00

70.000,00 Spese generali 20.000,00 Totale CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA 164.500,00

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GESTIONE DEI PROGETTI E DELLA PARTNERHIP Il programma e la tempistica delle attività vengono definite in modo preciso e dettagliato dai responsabili scientifici dei progetti e organizzate da Riccagioia S.C.p.A. La verifica del corretto svolgimento delle attività e supervisionata dai responsabili scientifici dei progetti e dal Direttore che può avvalersi di consulenti esterni e personale interno. Eventuali criticità dovranno essere immediatamente comunicate al Direttore di Riccagioia e in contemporanea fra tutti i soggetti partecipanti, allo scopo di assicurare la possibilità di intervenire tempestivamente a favore del buon esito delle attività secondo i programmi stabilito. Riccagioia S.C.p.A. si impegna nei confronti dell’ERSAF a: • espletare tutte le attività necessarie alla realizzazione del progetto dal punto di vista tecnico,

amministrativo e finanziario, anche in nome e per conto degli altri partners; Riccagioia è inoltre il referente per l’attività di gestione amministrativa e delle procedure per la rendicontazione delle spese sostenute per la realizzazione del progetto;

• concordare con ERSAF e Direzione Generale Agricoltura le iniziative di informazione e trasferimento dei risultati e a verificare che tutte le pubblicazioni e gli altri materiali prodotti nell’ambito del progetto riportino l’indicazione che lo stesso è stato attuato con il contributo finanziario della Regione Lombardia;

• far pervenire entro 60 giorni dalla conclusione delle attività la documentazione completa (dettagliata relazione tecnica, rendicontazione delle spese, autocertificazione dell’avvenuto pagamento delle spese) sia della società Riccagioia che di tutti i partners coinvolti.

SPESE AMMISSIBILI E MODALITA’ DI RENDICONTAZIONE Sono ammissibili le seguenti spese: Spese di personale: per Riccagioia in tale voce ricadono le spese del personale non di ruolo (impiegati/operai TD e altri collaboratori). Spese per missioni: spese di trasporto, noleggio di automezzi e pasti e pernottamenti. Tali spese sono rimborsabili in base alle condizioni previste dalla circolare ERSAF 02 del 24/07/2002 sul trattamento economico di missione per il personale di ruolo. Spese per materiali durevoli: spese per acquisto di beni durevoli quali ad es. PC, attrezzature agricole e di laboratorio.(beni inventariabili); se necessario le spese per questi acquisti possono essere ripartite su più anni. Spese di esercizio: acquisto di materiale di consumo come ad es. sementi/diserbanti, carburante per macchine agricole e materiale per laboratori ecc. Spese per servizi e consulenze: in tale voce sono comprese le spese relative ai consulenti esterni e per quelle attività svolte da contoterzisti dietro presentazione di fattura. Spese generali: rientrano in questa voce: spese postali, telefoniche, di cancelleria, illuminazione e forza motrice, riscaldamento, condizionamento, affitto, manutenzione, pulizia e custodia dei locali ecc. fino ad un massimo del 10% dell’importo complessivo dell’attività. L’IVA viene riconosciuta a rendicontazione solo per i beneficiari (e per gli eventuali partner) che non agiscono in esercizio d’impresa ai sensi dell’art.28 del d.p.r. 29 settembre 1973, n. 600 e abbiano sottoscritto l’apposita dichiarazione. La rendicontazione delle spese per Riccagioia e per ogni partner dovrà essere fatta, per ogni progetto, utilizzando i prospetti in allegato 3. Anche le quote di cofinanziamento dei partner vanno rendicontate nel prospetto in allegato 3. Fermo restando l’importo complessivo del contributo concesso, in fase di verifica della rendicontazione saranno ammesse, all’interno dei singoli progetti, compensazioni non superiori al

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20%1 fra le voci di spesa approvate a preventivo, purché tali variazioni non abbiano alterato gli obiettivi previsti dal progetto. Le variazioni superiori al 20% dovranno essere richieste preventivamente. Fra progetti saranno ammesse compensazioni non superiori al 10% sul preventivo complessivo. Variazioni superiori al 20% dovranno essere richieste preventivamente.

MODALITA’ E TEMPI DI EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO A fronte delle spese che Riccagioia S.C.p.A. dovrà sostenere, la Regione Lombardia - Direzione Generale Agricoltura corrisponderà ad ERSAF fino alla concorrenza di € 700.000,00 con le seguenti modalità:

1. € 280.000,00 pari al 40% dell’importo totale successivamente all’approvazione del piano operativo e a seguito di una comunicazione attestante l’inizio delle attività;

2. €210.000,00 al termine dello svolgimento di almeno il 40% delle attività previste, dettagliato da una relazione di accompagnamento;

3. saldo sulla base delle spese sostenute, in seguito alla presentazione, entro 60 giorni dalla conclusione delle attività, di: • una dettagliata relazione tecnica delle attività svolte; • la rendicontazione finanziaria delle spese sostenute secondo lo schema in allegato 2; • un’autocertificazione attestante l’avvenuto pagamento delle spese.

ORGANIGRAMMA RICCAGIOIA S.C.P.A.

DIREZIONE Dott. Carlo Alberto Panont 0383 377526 [email protected]

AMMINISTRAZIONE e DIREZIONE Dott. Antonella Albertotti 0383 377524 [email protected]

LABORATORIO Dott. M. Alessandra Leoni 0383 377527 [email protected]

LABORATORIO P.C. Paola De Sinno 0383 377527 [email protected]

LABORATORIO P.A Paolo Armano 0383 377527 [email protected]

RICERCA e NUCLEO PREMOLTIPLICAZIONE Dott. Rossana Pontiroli 0383 377523 [email protected]

CANTINA e FORMAZIONE Dott. Barbara Savinelli 0383 377525 [email protected]

AZIENDA AGRICOLA e COLLEZIONI P.A. Gianfranco Canobbio 0383 377529 [email protected]

NUCLEO PREMOLTIPLICAZIONE P.A. Maurizio Torra 0383 377531 [email protected]

CONTABILITA’ Rag. Paolo Prè 0383 377533 [email protected]

1 Si intende non superiori al 20% della voce di spesa inferiore tra le due compensate. Si ricorda che le voci di spesa ammesse compensabili tra loro sono: personale, missioni, materiale durevole, servizi e consulenze, esercizio, spese generali.

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SEGRETERIA Sig. ConcettIna Sanfilippo 0383 377520 (fax 0383 377532) [email protected]

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Allegato

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INVESTIMENTO  ERSAF  PER  BENI  DUREVOLI  ESSENZIALI  ALLO  SVOLGIMENTO  DELLE  ATTIVITA'    FORMATIVE  E  SPERIMENTALI  ESCLUSI  DAI  PIANI  OPERATIVI  DI  RICCAGIOIA  ANNO  2012  

                    costi    IVA  inclusa        ATTREZZATURE  E  STRUMENTAZIONI  LABORATORI          1   Distillatore     €  8.500,00  1   Bilancia  tecnica   €  500,00  1   Vortex   €  500,00  1   Lettore  a  piastra   €  12.000,00  1   Centrifuga   €  2.300,00  

   ATTREZZATURE  ENOLOGICHE  A  SCOPO  FORMATIVO  E    

APPLICATIVO      1      Riempitrice  lineare  a  caduta  4  becchi   €  2.500,00  1    Tappatore  per  tappo  a  fungo  e  raso   €  5.000,00  1    Congelatore  colli  bottiglie   €  5.800,00       ATTREZZATURE  PER  LABORATORI  DIDATTICI      1   Bilancia  termica   €  850,00  1   pHmetro   €  850,00  1   Microscopio     €  1.000,00  15   Sgabelli   €  1.500,00           €  41.300,00